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Blanchard O., Amighini A., Giavazzi F.

«Scoprire la macroeconomia II» Il Mulino 2021


Capitolo I. Crescita: un’introduzione

Capitolo I

Crescita: un’introduzione

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Blanchard O., Amighini A., Giavazzi F. «Scoprire la macroeconomia II» Il Mulino 2021
Capitolo I. Crescita: un’introduzione

Citando il premio Nobel Robert Lucas:


«una volta che si comincia a pensare alla crescita,
è difficile pensare ad altro»

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Capitolo I. Crescita: un’introduzione

Dal breve/medio al lungo periodo


• Ci spostiamo dallo studio delle determinanti della produzione nel
breve e nel medio periodo, quando dominano le fluttuazioni, alla
determinazione della produzione nel lungo periodo, quando domina
la crescita.
– Quali sono i fattori che determinano la crescita? Perché alcuni paesi
crescono e altri no?

• La crescita è importante perché determina il tenore di vita (e


tenore di vita è associato al benessere degli individui e ad altri
aspetti positivi) – vedete grafici nella prossima slides.

• Ci concentriamo dunque sul prodotto pro capite, invece che sulla


produzione aggregata.

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Fonte: Baffigi (2011)

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1. Come si misura la qualità della vita


Nel lungo periodo non domineranno le fluttuazioni tipiche del breve e
medio periodo. Dominerà invece la crescita.

Ci interessiamo alla crescita in quanto è direttamente collegata alla


qualità della vita.

La variabile fondamentale in questa analisi è il Pil pro capite, cioè il Pil


di un paese diviso il numero dei suoi abitanti.
Con questa variabile ci accingeremo a fare confronti tra paesi, ma non
prima di aver capito come utilizzarla per questo scopo.

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1. Come si misura la qualità della vita


Come confrontare il prodotto pro capite tra diversi paesi?
Non basta convertire il valore del prodotto pro capite utilizzando il
tasso di cambio:
• i tassi di cambio possono variare molto
• ci possono essere differenze sistematiche dei prezzi tra paesi

In generale, quanto minore è il livello pro capite in un paese, tanto


minori saranno i prezzi dei beni alimentari e dei servizi essenziali
in quel paese.

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1. Come si misura la qualità della vita


Il confronto tra tenori di vita in paesi diversi è più significativo, correggendo
per gli effetti sia delle variazioni di cambio, sia delle differenze sistematiche
dei prezzi tra paesi.

I dati aggiustati prendono il nome di dati in parità dei poteri di acquisto


(purchasing power parity, ppp).

La costruzione degli indici di prezzo usando la parità dei poteri di acquisto,


apprezzabile nelle Penn World Tables, si basa in contemporanea sul tasso di
cambio presente, sul consumo pro-capite, confrontando quantità e qualità dei
beni consumati nei due paesi e altri confronti tra i paesi in esame.

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1. Come si misura la qualità della vita

Ciò che conta per il benessere delle persone è il loro livello di consumo
e non tanto il loro reddito (consumo pro-capite).

Dal lato della produzione, se interessati alle differenze di produttività,


la misura appropriata è il prodotto per lavoratore o, ancora meglio, il
prodotto per ora lavorata.

Il livello di tenore di vita è associato alla felicità degli individui.


Correlazione positiva tra PIL/reddito pro-capite e felicità
Correlazione positiva tra PIL pro- capite e speranza di vita
Correlazione negativa tra PIL pro-capite e tasso di mortalità infantile.

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Reddito pro capite e speranza di vita

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Reddito pro capite e tasso di mortalità


infantile

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1. Come si misura la qualità della vita

Fonte: Betsey Stevenson, Justin Wolfers

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2. La crescita nei paesi ricchi dal 1950


La seguente tabella ci suggerisce 2 risultati:
• si è registrato un forte aumento del Pil pro capite nel tempo;
• c’è stata convergenza tra i livelli di Pil pro capite tra i paesi (almeno quelli di questo
campione)

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2.1 Il forte aumento della qualità della vita dal 1950


Risulta innegabile un forte aumento del Pil pro capite:
• negli USA aumentato di 3,8 volte
• in Francia aumentato di 5,6 volta
• in Italia aumentato di 7,6 volte
• in Giappone aumentato di 15,9 volte
Implicazione: forte aumento del tenore di vita
Convergenza del prodotto pro capite
▪ Valori del prodotto pro capite molto più simili nel 2017 che nel 1950
▪ Nel 1950 il PIL pro capite degli USA era 30% più alto di quello
britannico, circa il doppio di quello francese, e più di 5 volte quello
giapponese
▪ Differenze nel 2017 affievolite
▪ Paesi ritardatari cresciuti più velocemente
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2.2 La convergenza del prodotto pro capite


I paesi che nel 1950 avevano un minor livello di produzione sono cresciuti
più rapidamente (Paesi OCSE).
Fonte: Penn World Tables

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3.1 Uno sguardo su due millenni


Il reddito pro capite non è sempre cresciuto ai tassi correnti

• Dalla fine dell’Impero Romano a circa il 1500, in Europa non ci fu


quasi per nulla crescita del prodotto pro capite.
– La maggior parte dei lavoratori impiegati in agricoltura, dove si realizzava
uno scarso progresso tecnologico
• Questo periodo di stagnazione del prodotto pro capite è spesso
chiamato “era malthusiana”. L’Europa si trovava in una “trappola
malthusiana”, incapace di aumentare il suo prodotto pro capite.

Dal 1500 al 1700, inizia in Europa una modesta crescita del Pil pro
capite, circa 0,1% annuo. Dal 1700 al 1829, circa 0,2% anno

Dal 1950 in poi si sono osservati i tassi di crescita sostanziosi e costanti


di cui abbiamo parlato nelle slides precedenti.
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3.1 Uno sguardo su due millenni


• Economisti hanno definito “trappola malthusiana” il
fenomeno di stagnazione del reddito pro capite nel
medio-lungo periodo a causa della crescita della
popolazione: in una società agricola a basso progresso
tecnologico, dove la terra è il principale fattore di
produzione, un qualsiasi aumento del reddito causato,
ad esempio, dall’espansione delle aree coltivabili, dal
maggiore sfruttamento dei terreni o da fattori
contingenti (es. anni di raccolti favorevoli) ha come
risultato una diminuzione della mortalità. La
conseguente crescita della popolazione entro poco
tempo bilancia quella delle risorse alimentari – legate
alla terra, ovvero un fattore produttivo soggetto a
rendimenti marginali decrescenti – ed il PIL pro capite
torna al punto di partenza.
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La trappola malthusiana
A: trappola malthusiana

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3.2 Uno sguardo ai vari paesi


La convergenza, evidente per i paesi Ocse come abbiamo mostrato
precedentemente, non è immediata e certa per tutti i paesi del
mondo:

• la convergenza è evidente anche per molti paesi asiatici. A partire


dal 1960, quattro paesi - Singapore, Taiwan, Hong Kong e Corea del
Sud - chiamati le quattro tigri asiatiche, hanno iniziato a crescere
velocemente;

• per i paesi africani è molto diverso: in Africa la convergenza non è


una regola.

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3.2 Uno sguardo ai vari paesi


Fonte: Penn World Tables

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• E’ ovvio che il PIL pro-capita cresca?


• Quali sono le fonti della crescita?
• Perchè solo alcuni paesi crescono ed altri no,
come i paesi africani?

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4. Uno schema per pensare alla crescita


Robert Solow, studioso dello storico ateneo di Boston MIT, ha
sviluppato alla fine degli anni Cinquanta uno schema logico per pensare
alla crescita.

E’ di enorme rilevanza il suo lavoro, tant’è che gli valse il Premio Nobel
e a oggi è ancora uno degli schemi più utilizzati in tema di crescita.

• Studieremo questo modello in questa lezione e nelle prossime


– Funzione di produzione aggregata e fonti della crescita
– Ruolo dell’accumulazione del capitale
– Ruolo del progresso tecnologico

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4.1 La funzione di produzione aggregata


La funzione di produzione aggregata specifica la relazione tra produzione
aggregata e input produttivi:

dove Y = F ( K, N )
Y= la produzione aggregata;
K= capitale – somma di macchinari, impianti, uffici e immobili;
N= lavoro – numero di lavoratori impiegati.

Questa funzione dipende dallo stato di tecnologia, ossia l’insieme dei


progetti che definiscono sia la gamma di beni che possono essere prodotti
nell’economia, sia le tecniche disponibili.
Che cosa, infatti, determina l’ammontare di output dati gli input? La
tecnologia: con stesse quantità di K e L un paese a tecnologia più avanzata
produrrà di più.

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4.2 Rendimenti di scala e rendimenti dei fattori

Proprietà della funzione di produzione.


Rendimenti di scala costanti: raddoppiando la scala di produzione,
cioè raddoppiando le quantità di capitale e di lavoro impiegate,
anche il prodotto raddoppia:
2Y = F (2 K ,2 N )

In generale, per ogni x:


xY = F ( xK , xN )

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4.2 Rendimenti di scala e rendimenti dei fattori

Rendimenti decrescenti del capitale:


aumenti di capitale generano, dato il lavoro, aumenti di prodotto tanto
minori quanto è maggiore il livello di capitale.

Rendimenti decrescenti del lavoro:


aumenti della quantità di lavoro, dato il capitale, generano incrementi
di prodotto tanto minori quanto maggiore è la quantità di lavoro già
impiegata.

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4.3 Prodotto per lavoratore e capitale per occupato


Poniamo x uguale a 1/N e otteniamo:

Y  K N K 
= F  ,  = F  ,1
N  N N N 

Dove Y/N rappresenta il prodotto per occupato e K/N il capitale per


occupato.
L’equazione dice che la quantità di prodotto per occupato dipende
dalla quantità di capitale per occupato.

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4.2 Rendimenti di scala e rendimenti dei fattori


Aumenti del capitale per lavoratore provocano incrementi sempre più piccoli
del prodotto per lavoratore.

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4.3 Prodotto per lavoratore e capitale per occupato

Per la proprietà dei rendimenti decrescenti del capitale:


nel punto A, dove il capitale è più basso, un aumento del capitale per
occupato (distanza AB), provoca un aumento del prodotto per
occupato, pari a A’B’.

Questo aumento è maggiore di quello provocato nel punto C, dove il


capitale è più elevato (distanza CD uguale distanza AB): C’D’<A’B’.

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4.4 Le fonti della crescita


Dunque, da che cosa è generata la crescita?
• Gli aumenti del prodotto per occupato (Y/N) derivano da aumenti del
capitale per occupato (K/N)
• Gli aumenti del prodotto per occupato (Y/N) possono derivare anche
da miglioramenti dello stato della tecnologia, che spostano la
funzione di produzione F e permettono di ottenere una maggiore
quantità di prodotto per occupato con lo stesso capitale per occupato
• Vedremo che l’accumulazione di capitale da sola non sostiene la
crescita: un maggior tasso di risparmio non può sostenere in modo
permanente un maggior tasso di crescita della produzione
• La crescita deve derivare necessariamente dal progresso tecnologico

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4.4 Le fonti della crescita

Un miglioramento della
tecnologia sposta in alto
la funzione di produzione,
provocando un aumento
del prodotto per
lavoratore, a parità di
K/N

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Il punto principale di questo capitolo è:


su lunghi periodi di tempo, la crescita annulla le
fluttuazioni. La (complessa) chiave per una crescita
sostenuta è il progresso tecnologico.

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Esercizi
• Considerate la seguente funzione di produzione:
Y=K1/2N1/2

a) Calcolate la produzione quando K = 49 e N = 81


Y=491/2 811/2= 7*9=63
b) Se sia il capitale che il lavoro raddoppiano, che
cosa succede alla produzione?
Y = (2*49)1/2(2*81)1/2= 9.89*12.73=125.9=126
La produzione raddoppia

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c) Questa funzione di produzione è caratterizzata


da rendimenti di scala costanti? Spiegate.
Sì, poiché se tutti i fattori raddoppiano, anche Y
raddoppia
d ) Scrivete questa funzione di produzione come
una relazione tra prodotto per lavoratore e
capitale per lavoratore.
Divido entrambi i lati per N e semplifico,
Y/N= (K1/2) (N1/2)/N= (K/N)1/2

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e) Sia K/N = 4 . Quanto è Y/N? Ora raddoppiate


K/N a 8. Y/N aumenta più o meno del doppio?
Y/N=2;Y/N=2.83; aumenta meno del doppio.
f) Sia K/N=5; K/N=6. Quanto è Y/N? Come si
caratterizza la funzione?
Y/N=2.24; Y/N=2.45
Y/N aumenta, ma ad un tasso decrescente (12%,
poi 9.4%). La funzione si caratterizza per
rendimenti marginali decrescenti.

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Convergenza in due gruppi di paesi.


• Considerate tre paesi ricchi: Francia, Belgio ed
Italia; e quattro paesi poveri: Etiopia, Kenya,
Nigeria e Uganda. Per ogni paese considerate
il Pil pro capite nel 1970 e nel 2014.
• a) Viene supportata la nozione di convergenza
tra Francia, Belgio e Italia con gli Stati Uniti?
• b) Viene supportata la nozione di convergenza
tra Etiopia, Kenya, Nigeria e Uganda con gli
Stati Uniti?
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Country 1970 2014 Tasso di crescita (1970-2014)


US 23373.5 51958.6 1.22
France 15742.7 38584.4 1.45
Belgium 13693.4 39950.5 1.92
Italy 11820.3 35323.5 1.99
Ethiopia 509.3 1504.3 1.95
Nigeria 4649.9 5574.2 0.199
Kenya 1650.9 2970.8 0.80
Uganda 994.7 1869.2 0.88

Per i paesi Europei, c’è evidenza di convergenza.


Per i paesi Africani solo per l’Ethiopia.

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