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Vitalismo = con sign. generico, manifestazione di vitalità, esuberanza, anche non necessariamente rivolta a un fine
determinato.
Le illusioni che nascono dal cuore sono in antitesi con la razionalità illuminista qui rappresentata
dal filosofo, che nel linguaggio del tempo è il philosophe illuminista, che sottopone tutto al vaglio
rigoroso della ragione, mettendo in dubbio ogni realtà che non sia immediatamente verificabile
razionalmente, come, in questo caso, le figure mitologiche evocate da Jacopo nel suo «delizioso
delirio».
2) Le illusioni per Foscolo non sono un’evasione dalla realtà, una fuga, ma «l’unico modo per avere
un rapporto attivo con essa» (Baldi ad loc.): la ragione non lascia spazio all’immaginazione, perché
fornisce un’immagine vera, esatta della realtà, sfrondandola di ogni aspetto irrazionale e
inspiegabile, togliendo tutto il mistero. Nel far questo rivela all’uomo la vera faccia della natura,
una natura che non si cura degli esseri umani, indifferente, una natura-macchina che alimenta se
stessa in un ciclo inarrestabile di vita-distruzione-morte di cui l’uomo è un piccolo anello assieme
alle altre creature viventi. La ragione svela dunque il vero volto della vita, della realtà, spegne le
illusioni, generando un sentimento di rassegnazione, di noia e di passività. Solo le illusioni possono
sottrarre l’uomo da questo stato di inerzia e indurlo all’azione. Foscolo trova dunque nel
vagheggiamento dell’antico, nell’evocazione del mondo antico, una forza che spinge all’azione,
contraltare del nichilismo e della passività determinati da un approccio razionalistico.