Sei sulla pagina 1di 3

L’impero romano e la crisi del terzo secolo .(il tramonto dell’impero).

Con il 476 si ha la deposizione di Romolo Augusto .Con questa data convenzionalmente si indica il
passaggio dall’età antica al medioevo. Il 476 è una data di scarsa rilevanza storica. Eventi
plurisecolari hanno portato alla caduta dell’impero,con tormentate vicende nell’terzo secolo.
Agli inzi del 200 l’impero si chiamava ancora Res pubblica ( Stato) anche quando ebbe l’imperator
al vertice. Dominava l’Europa occidentale, dalla penisola iberica fino al Vall di Antonino (eretto
nel 142).Ad oriente, si estendeva dalla Mesopotamia fino ai territori settentrionali dell’Arabia.
Tratto del Reno e del Danubio costituivano il confine europeo orientale , I romani si spinsero oltre
conquistando la Dacia. La popolazione di questo potente stato superava I 50 milioni di abitanti agli
del terzo secolo. Diversi fattori portarono unità per molto tempo a questo stato variegato, fatto da
popoli diversi per cultura , lingua e religione , come l’efficiente amministrazione ,il ruolo delle
sempre presenti città , che erano centri di aggregazione sociale ,luoghi di distribuzione e consumo.
L’economia traeva beneficio da un mercato ampio,dal controllo statale sulla produzione che
integrava gli apporti delle diverse provincie , e da comunicazioni stradali che raggiungevano I più
remoti insediamenti di confine. Il latino insegnato in tutte le scuole ,era una lingua universalmente
diffusa. A tutti era riconosciuta la libertà di culto , ma dovevano obbedire alle autorità costituite e
non mettere mai in dubbio il ruolo dello stato. Nel 224 l’impero persiano con la dinastia Sassanide
fece ripetuti attacchi alle provincie orientali romane . Nel 260 Valeriano fu sconfitto sul campo.
Alla metà del terzo secolo si moltiplicarono le incursioni oltre il limes (confine) delle popolazioni
germaniche : franchi , alamanni e burgundi della zona renana. Nel 251 Decio cadde in battaglia
( Nicepoli) per cacciare I goti che penetrarono nei balcani e avevano saccheggiato varie città
greche, tra cui Atene e Sparta. Nel 269 I goti furono sconfitti da Claudio secondo . Nel 271
Aureliano per l’insicurezza dei confini, fa innalzare una cinta muraria , “ le mura aureliane “. Nel
terzo secolo tra il 235-284 si ha il periodo dell’anarchia militare in cui gli imperatori vengono
proclamati dagli eserciti. Dunque, il potere delle legioni e dei comandanti diventa maggiore, da loro
dipendeva la sopravvivenza dell’impero . La militarizzazione del potere politico a causa delle
incursioni germaniche e dei sassanidi a Oriente ,fu tra le cause di crisi dell’impero del terzo
secolo , ma non fu l’unica. Altre cause furono : il mancamento propulsivo di conquiste territoriali ,
l’aumento della spesa pubblica , la macchina statale sempre più complessa , l’innasprimento della
pressione fiscale,lo spostamento delle campagne , il contrarsi dei flussi commerciali che
penalizzava la produzione causando l’aumento dei prezzi. Il sistema schiavistico della produzione
incontra difficoltà ,ed era legato al latifondo della villa e il numero degli schiavi dimuniva in modo
progressivi,cosi gli aristocratici detentori di terre ne frazionaronno una parte dando le parcelle in
coltivazione a uomini liberi , a liberti e schiavi . Le trasformazioni delle ville caratterizzato da un
sistema bipartita (una quota gestita dal proprietario e un ‘altra affidata a coloni ), marciavano con la
crisi delle piccole e medie proprietà fondarie colpite dalla pressione fiscale. I piccoli proprietari
richiedevano ai membri dell’aristocrazia senatoria e ai proprietari fondiari di estesi latifondi I quali
andavano ad ampliare le loro clientele.
LE RIFORME DI DIOCLEZiANO (284-305)
Alla crisi del terzo secolo cercò di dare risposta politica Diocleziano. Proclamato imperatore
dall’esercito. Eseguì un controllo totale dello stato. Legò tutti al mestiere paterno (contadini,ecc..).
Si vincolavano I contadini alla terra lavorata.Si eviterannò abbondoni delle campagne e si
garantiva una solida imposizione fiscale. Nel 301 con un editto si fissò un calmiere dei prezzi.
Queste riforme rallentarono il declinio dell’impero , senza risolvere I problemi strutturali
dell’economia. Diocleziano tramite riforma costituzionale introdusse la “tetrarchia.” (governo a
quattro ). Con due Augusti affiancati da un Cesare . Gli augusti dopo vent’anni avrebbero lasciato il
trono ai successori che nominavano nuovi Cesari . Nel 297 Diocleziano istituì le 4 prefetture
dell’oriente , dell’illirico,dell’Italia e della Gallia ,dividendole in 12 “diocesi “ articolate in 101
provincie. I vicari con competenze fiscali e giudiziarie governavano le diocesi . Un dux (funzione
militare ) e un praeses ( funzione civile ) governavano le provincie . Nel 305 all’abidicazione dei
due Augusti a favore dei due Cesari ci furono difficoltà .Si giunse allo scontro militare con la
prevalenza di Costantino e Licinio , che fino al 324 governavanno come Augusti.Il primo prevalse
sul secondo e concentrò nella sua unica persona il governo dell’impero.
DA COSTANTINO ALLA DIVISIONE DELL’IMPERO
Costantino consolidò le riforme di Diocleziano .Riformò il sistema monetario ,fondato sul
“trimetallismo” : oro,argento e bronzo.Nel 312 si ebbe la coniazione del solidus aureus. Nel 330 si
trasferì la capitale imperiale da Roma a Bisanzio e fu chiamata Costantinopoli .Fu scelta per la
posizione centrale nei territori dell’impero ,permettendo un sistema difensivo formidabile. La città
fu affidata a un prefetto ,cresceva molto, fu abbellita di chiese e palazzi. E vi si insediò un altro
senato. Con Costantino si accentuò l’assolutismo imperiale,per le pregative che in ambito militare
si volle dare e per la diretta dipendenza del sacrum consistorium (collegio degli alti funzionari).In
secondo luogo, I cristiani con l’editto di Milano del 313 ebbero la libertà di culto e gli furono
restituiti I beni confiscati in passato. Il corpo sociale registrava cambiamenti profondi. I
cambiamenti nell’organizzazione dell’esercito,la separazione fra carriere civili e militari
(Diocleziano), favorirono nell’ordinamento militare una forte penetrazione dell’elemento
Germanico. Nel civile l’ordo senatorius , a Roma e Costantinopoli, presidiava le postazioni più alte
della gerarchia sociale e politica, inglobando anche gli esponenti di più alto rango dell’apparato
amministrativo, senza annullare le distinzioni interne. A formare il corpo del senato erano
aristocratici possessori di latifondi,esponenti degli alti vertici militari,alti burocrati , buona parte di
variegata estrazione,la coesione veniva assicurata da comuni modelli culturali e di vita.La
prospettiva della divisione dell’impero già in parte disegnata con l’epoca di dicleziano ,ebbe
compimento con la morte di Teodosio primo (379-395), che si accentuò con le differenze fra la pars
occidantalis e pars orientalis.Morto l’imperatore l’impero fu diviso fra I figli Arcadio e Onorio:al
primo l’oriente e al secondo l’occidente.Le corti furono a Costantinopoli e Milano.I successori
poichè giovani furono affidati da Teodosio a due esponenti del mondo Germanico. Il vandalo
stilicone per Onorio, Il goto Ruffino per Arcadio.Cosi si voleva aprire al mondo germanico.Questo
suscitò malcontento nell’aristocrazia di alto rango , suscitando sentimenti antigermanici.Sui confini
spingeva l’avanzata degli unni, un insieme popolazioni di stirpe turco mongola che verso la metà
del quarto secolo avvanzarono verso occidente ,arrivando nel 370 al di qua degli Urali, travolgendo
nell’avanzata alani e ostrogoti ( popoli nomadi delle steppe centroasiatiche). I visigoti alleati
dell’impero chiesero riparo entro il confine . L’imperatore li fece stanziare in Tracia, facendoli
impegnare a difendere il limes.Ma il patto non andò a buon fine. Essi erano soliti a fare saccheggi e
razzie. Nel 378 Valente per porre loro un freno li affrontò in armi ad Adrianopoli,fu una disfatta per
l’esercito e l’imperatore morì in campo. Il generale Teodosio cercò di porre rimedio concordando
con I visogoti il loro stanziamento nell’Illirico.
LA FINE DELL’IMPERO ROMANO D’OCCIDENTE.
Agli inizi del quinto secolo ,sui confini occidentali dell’impero aumentò la pressione delle
popolazioni germaniche. Cosi il vandalo Stilicone guidò gli eserciti imperiali allo scontro con I
visigoti e poi contro tribù di componente gota guidata da Radagaiso . Le operazioni militari si
svolsserò nell’Italia padana.I visigoti minacciarono Milano , ma furono respinti e sconfitti da
Stilicone. Nel 402 ,perciò la capitale fu spostasta a Ravenna che appariva più sicura di
Milano.Anche l’onda di Radagaiso ripiegò.La vittoria a Fiesole del 405 arrivò grazie al supporto di
truppe germaniche arrivate dal limes renano. Nel 406 un’orda di alani,svevi,vandali e burgundi ;
all’altezza di Magonza abbatté la frontiera ,dilagando nelle terre galliche fino alla penisola iberica.
Stilicone restò vittima di una sollevazione di truppe antigermaniche della corte ravennate. Il sacco
di Roma ( città eterna) lasciò attoniti I contemporanei. Le grandi personalità cristiane (Girolamo,
Agostino) furono angosciati per la sua caduta. Esponenti pagani (Rutilio Namanziano) furono in
polemica con I cristiani ritenuti colpevoli.Nel 423 morto Arcadio ,il governo d’occidente passò alla
sorellastra Galla Placidia ,tutrice di Valentiniano terzo (destinato al trono dal titolo di Cesare). Negli
anni di Galla Placidia I territori dipendenti dall’autorità imperiale si restrinserò. Nel 407 le ultime
legionin di Roma lasciaronno la Britannia;Nel 425 ci fu il ritiro dalla Pannonia; in seguito
svevi,alani , visigoti e vandali tolsero ai romani la Gallia meridionale, la penisola iberica ,le
provincie dell’Africa. L’Hospitalis non ridusse l’autonomia degli invasori. Si cercò di arginare
l’orda degli unni di Attila nel centrosettentrione della Gallia ,tramite alleanza con genti
germaniche.Nel 451 Ezio generale (di origine romana) alla testa con un esercito con visigoti e
burgundi ,presso Troyes sconfisse I cavalieri delle steppe. In seguiro,questi si ripresentarono al nord
Italia in Friuli, e distrusserò Aquileia,avanzarono fino al Mincio e li si fermarono.Papa Leone primo
inviò Valentiniano terzo.E’ verosimile che gli unni avessero esaurito capacità di penetrazione e che
Attila fu più interessato alla conquista verso l’Europa e alla tenuta degli enormi domini messi
insieme. Nel 454 mori Ezio ucciso dall’imperatore , nel 455 mori Valentiniano terzo ,ucciso e
vendicato da alcuni soldati di Ezio. L’Italia e l’imperò entraronno in balia degli eventi. Nel 455
Roma subì un secondo saccheggio , dai vandali di Genserico , nel resto della penisola comandavano
le milizie romano germaniche. Ebbero influenza in questi anni lo svevo Ricimero e lo sciro
Odoacre. Fu Odoacre nel 476 a deporre Romolo Augustolo . Odoacre contrò cui si levò solo Giulio
Nepote , non si fergiò del titolo imperiale ,dichiarò di governare come patrizio. Restò al potere per
tredici anni in relativa tranquillità, trattando da federati gli sciri,gli eruli e le truppe germaniche
d’Italia che lo avevano sostenuto , proseguendo un difficile equilibrio fra le componenti latina e
germanica della popolazione , una politica non diversa da quella seguita dall’ostrogoto Teodorico ,
che nel 489 l’avrebbe spodestato.

Potrebbero piacerti anche