LIBRETTO DI:
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“JUMANJI! UN GIOCO CHE SA TRASPORTAR, CHI QUESTO MONDO VUOL
LASCIAR”
il primo sole caldo dell’anno che accarezza i tetti di Milano. La gente in piazza Duomo
non sembra accorgersene, qualcos’altro sta invadendo il loro pensiero: il ritardo al
lavoro, l’autobus perso, le telefonate interminabili e i mille impegni. Le persone
camminano in fretta, con la testa bassa senza ascoltare
Circondata da questa frenesia c’è Mariam: una ragazza dai capelli corvino, così neri da
assorbire tutto il calore del sole, il suo sguardo sempre rivolto al cielo per fantasticare
su tutte le nuvole. Lei, a differenza di tutti, era seduta su una panchina, spensierata e
senza preoccupazioni.
Mariam non faceva caso alle mille persone intorno a lei, non ascoltava il rumore dei
loro passi e delle loro preoccupazioni. La sua attenzione era catturata dal canto di un
grillo. Sembrava l’unica attratta da questa melodia, l’unica che cercava la fonte del
canto.
Non siamo abituati al silenzio, abbiamo sempre qualcosa che ci tiene compagnia che ci
aiuta e che ci tiene occupati: musica, podcast, chiacchiere e i mille problemi che si
presentano.
Il mio invito è quello di fare come Mariam: fermarci ed ascoltare: ascoltare colui che
parla con noi, ascoltare i suoi silenzi, ascoltare i nostri silenzi.
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Vieni, Spirito Santo, sintonizzami,
mettimi sulla stessa
frequenza d’onda
di Colui che mi vuole parlare.
Sintonizzami, Spirito Santo,
non voglio perdere
nessuna parola di quelle che
il Signore mi vuole rivolgere.
Sintonizzami, Spirito Santo,
togli ogni interferenza
e fa che possa aprire
il contatto con il Signore.
Prima di tornare a dormire, ti chiedo di rileggere le risposte che hai dato oggi
pomeriggio, pensare, ascoltare e provare a rispondere nuovamente alle domande.
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E non lo capirò mai, non lo capirò mai
Non lo capirò mai, non lo capirò
Mai
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Che cos’è, secondo voi, la paura?
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Una volta identificata la tua paura scrivila su un pezzo di legno e conservalo per
portarlo al cerchio serale
Brucia la tua paura nel fuoco, impegnati a conoscerla, affrontarla e superarla, proprio
come Sara
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un sasso e un pezzo di polistirolo, due oggetti con tantissime differenze. Quella più
evidente: il peso specifico. Scrivi sul polistirolo un impegno che occupa un sacco di
tempo nella tua giornata ma che non ti serve a niente, un impegno “leggero”. Scrivi
invece su di un sasso un impegno che reputi noioso e “pesante” e che sei sempre restio
ad affrontare
poggia ora i due oggetti su di una bilancia, da una parte il polistirolo e dall’altra il sasso.
Che cosa vedi?
LA CUCINA TRAPPER:
Trapper: era così chiamato l'uomo di frontiera; quello che viveva lontano dalla civiltà,
ai confini con mondi nuovi e selvaggi. L'amore per l'avventura guidava i passi di questi
uomini che si spostavano verso orizzonti nuovi dove, forse, avrebbero trovato fortune:
oro, pelli pregiate
Rami verdi appuntiti e ben scortecciati, su cui cucinare salsicce, scamorze e pane.
Carta argentata: è l’unico “mezzo artificiale” che useremo, ci consente di non far
sporcare i cibi.
Accosta il palmo della mano nel punto dove deve cuocere il cibo. Controlla quanto
riesci a stare con la mano in quella posizione, contando lentamente i secondi e
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dicendo: milleuno, milledue, milletre e così via. Per la cucina trapper occorre un calore
medio alto.
o Tempi di cottura:
LO SPIEDO
LA GRIGLIA
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COTTURA AL CARTOCCIO
“al cartoccio” avvolgendo le pietanze nell’argilla o nelle foglie. Chi si cimenta oggi nella
cucina trapper, può contare sul valido aiuto della carta d’alluminio. L’alluminio è un
eccellente conduttore di calore, lo sfrutteremo per proteggere le pietanze per la
cottura diretta nelle braci, riducendo così il rischio di bruciare gli alimenti.
o Banane al cioccolato
Praticate dei fori quadrati nella buccia della banana, estraetene la polpa e sostituitela
con dei pezzettini di cioccolato. Dopodiché richiudete le finestrelle con i quadratini di
buccia ed avvolgete la banana nella carta stagnola. Mettete il frutto sotto la brace e
lasciate cuocere.
o Patate all'uovo
Prendete una grossa patata, tagliatene la parte superiore a mo' di coperchio e con un
cucchiaino, pazientemente svuotatela dalla polpa (che potrete riutilizzare). Rompete
un uovo e versatelo nella vostra patata. Prendete il tappo e infilateci uno stuzzicadenti
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come manico, tappate la patata. Avvolgetela nella carta stagnola e mettetela sotto le
braci. Fatela cuocere finché l'albume non è bianco.
o Salamelle al rosmarino
Bucare lo strato di pellicina che ricopre la carne per assicurare una buona cottura
anche all'interno.
o Pane “twist”
Occorrente: farina, acqua, sale. Mescolare bene gli ingredienti fino ad ottenere una
pasta omogenea ed elastica, prendere uno spiedino e “arrotolare” come un’elica la
pasta, porlo sulla brace (per controllare la cottura del pane vedere bene la parte
interna). girando di tanto in tanto il bastone.
Occorrente: Patata. Metti le patate con tutta la buccia nella brace e lasciale per circa
30 minuti.
o Cipolle ripiene
Occorrente: Cipolla, tritato. Taglia a metà la cipolla e scava la parte centrale. Riempi le
due metà con l’impasto dell’hamburger. Poi uniscile e avvolgile in un foglio di
alluminio. Cuoci nella brace per 15-20 minuti.
o Salsicce e patate
Occorrente: Petto di pollo, aromi e spezie. Condisci il pollo con sale, pepe, succo di
limone e cospargilo con le erbe tritate. Metti il pollo in un foglio di alluminio che avrai
imburrato e aggiungi qualche pezzetto di burro.
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depositi nella parte bassa del guscio. Prendete uno spiedino e con molta delicatezza
bucate il guscio nella parte superiore. Ponete lo spiedino con l’uovo sulla brace.
Occorrente: Uovo. Perfora la sacca d’aria dell’uovo e mettilo sotto la cenere per circa
due minuti.
o Uovo al piatto
Occorrente: Uovo. Scegli una pietra piatta e infuocala sotto la brace ardente. Quando è
rovente, toglila dal fuoco con un bastone, puliscila rapidamente e rompi l’uovo sopra di
essa. La cottura sarà quasi istantanea.
Taglia il la parte superiore del peperone formando un disco che poi andrà a costituire il
coperchio. Versa al suo interno due uova sbattute, copri e posiziona tra le braci
(40min)
IL FUOCO:
Si può riconoscere uno Scout dal suo fuoco. Non puoi sperare di valere qualcosa nella
cucina all'aperto se non sei capace di accendere e di mantenere il tipo di fuoco più
adatto alle tue necessità. Non preparare fuochi troppo grandi, tutto ciò che ti occorre è
un fuoco di grandezza giusta, che sviluppi abbastanza calore per cuocere il tuo cibo, ma
senza nello stesso tempo cuocere anche te.
Per cucinare ti occorrono due tipi di fuochi: uno rapido e ardente per far bollire
l'acqua, l'altro che bruci lentamente e senza fumo, mantenendo un calore costante,
per cucinare le vivande.
Scegli la legna adatta:
I legni duri (quercia, frassino, olmo, faggio, ecc.): hanno un grande potere
calorifico e combustione lenta. Buoni per la cucina e per il riscaldamento.
I legni teneri (pioppo, tiglio, acero, platano, ecc.): hanno un potere calorifico
medio e combustione rapida. Buoni per il fuoco da campo e per la legna di
accensione.
I legni resinosi (pino, abete, larice, ecc.): hanno un potere calorifico medio e
combustione molto rapida. Buoni per il fuoco da campo e per la legna di
accensione.
TIPI DI FUOCHI
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Ci sono fuochi che scaldano e fuochi che illuminano. Al campo hai bisogno di tutti e
due: il calore del fuoco della cucina per nutrirti e la luce viva del fuoco da campo per la
sera. Fare un fuoco più adatto a scaldare o uno più adatto a illuminare dipende dal tipo
di legna che usi e dalla forma del focolare.
Nella tua vita scout, poi, ti troverai in tante situazioni differenti e dovrai accendere il
fuoco in luoghi spesso molto diversi uno dall'altro; ogni volta dovrai saper utilizzare il
tipo di fuoco più adatto a quella circostanza.
Fuoco a piramide
Fuoco a trincea
Fuoco a croce
Fuoco polinesiano
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ogni tempo. È ottimo per il fuoco da campo e per riscaldare. Richiede una preparazione
accurata, ha bisogno di molta legna e deve essere alimentato costantemente.
Fuoco a riflettore
Fuoco in scarpata
Unisce i vantaggi del fuoco a riflettore a quello sopraelevato.
Ha un buon tiraggio, ma risente molto dei cambiamenti del vento. È adatto per la
cucina individuale. Scava una trincea larga 30 cm e lunga 50, orientata in modo che il
vento vi soffi dentro.
Fuoco a capanna
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Fuoco al calore di pietra
CANTIERE RIFUGI:
L’attrezzatura di base per costruire un rifugio saranno una cerata, vari cordini e dei
picchetti. iniziamo ora a vedere qualche configurazione per montare il nostro rifugio.
A Frame:
C Frame:
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Posizioniamo ora la cerata sulla traversa in modo da avere sia il pavimento che le 2
pareti, dove vogliamo che si crei lo spigolo tra pavimento e parete tiriamo un cordino
che andiamo a picchettare alle estremità della cerata, o se presenti picchettiamo
direttamente le anelle.
È possibile farlo sia con una piccola tettoia come in foto sia con la cerata che scende
fino a terra in modo da essere più coperti.
Vantaggi: Pavimento, arioso, veloce da montare.
Svantaggi: rispetto all’A Frame si avrà un’altezza da terra minore
HeadSpace:
Stealth:
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faccia?». E il Signore: «Alzati ed entra nella città, e ti sarà detto ciò che devi fare». Or
gli uomini che viaggiavano con lui si fermarono attoniti, perché udivano il suono della
voce, ma non vedevano alcuno. Poi Saulo si alzò da terra ma, aperti gli occhi, non
vedeva alcuno; allora prendendolo per mano, lo condussero in Damasco. E rimase tre
giorni senza vedere, nei quali né mangiò né bevve
Da scout, da cristiani, da esseri umani abbiamo il dovere di fare del bene. Spesso, però,
ci capita di comportarci come non dovremmo proprio come il cacciatore. Siamo a
Mercoledì, abbiamo vissuto insieme e abbiamo condiviso molti momenti, quando ci
siamo comportati da cacciatore nei confronti degli altri?
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POICHE’;
Si è: Dando, che si riceve:
Perdonando che si è perdonati;
Morendo che si risuscita a Vita Eterna.
“staffetta con pesi”: indossa il tuo zaino e scegli il tuo percorso, per ogni tappa
completata guadagnerai dei punti e potrai lasciare parte del peso dello zaino, oppure
corri direttamente all’arrivo per poi dare il cambio al compagno dopo di te
L’essenzialità è una caratteristica che identifica a pieno uno Scout, colui che sa
ottenere il meglio possibile dal minimo indispensabile. Uno zaino pesante rende
pesante anche il cammino, distoglie la nostra attenzione da ciò che ci circonda,
diventando, così, il protagonista della nostra camminata. Come nella nostra vita: se ci
circondiamo di cose superflue, esse diventano le protagoniste del nostro tempo. Nello
zaino ci deve essere l’essenziale. E’ certo anche che la forza di eliminare qualcosa dallo
zaino è cosa difficile; è più facile non metterla fin dall’inizio che doverla togliere
durante il cammino. Il Signore vuole da noi uno zaino dove ci sia solo l’indispensabile
per il viaggio della vita. Il signore vuole da noi una vita dove il Nord è sempre chiaro.
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la verde tua tenda fra gli alberi Esploratore,
colore lontano ci un prato che al cielo grida
sorella mia Guida con me scoprirai;
dove il tuo sentiero si apre su un mondo ignoto
che attende il tuo passo come di un cavaliere fidato,
dove il tuo pensiero dilata questa natura
verso l'avventura che ti farà capire te stesso e amar il
Signor ...
Davanti a te ci sono dei colori, prima di iniziare a paciugare ti chiedo di pensare ad una
delle caratteristiche principali del tuo carattere, possibilmente positiva. Ora dovrai
creare un colore che rappresenti la tua qualità e colorarti la fronte. Quel colore ti
identifica. Ora però devi guardarti intorno e cercare tra le varie basi quella della
caratteristica più vicina a la tua qualità principale: questa sarà la tua squadra. Ora
dovrai solo condividere con gli altri le tue qualità.
Coraggioso/a ROSSO Creativo/a ARANCIONE
Gioioso/a GIALLO Estroverso/a VIOLA
Avventuroso/a VERDE Altruista ROSA
Calmo/a BLU
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È arrivato il tempo di ricordare e condividere un momento di particolare
collaborazione avvenuto durante la settimana.
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Paradiso e inferno
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stati assunti in cielo, e perciò chiese aiuto a Teti. Questa, una dea marina, rivolse alle
costellazioni una maledizione perché esse fossero costrette a girare per sempre in
tondo nel cielo, e a non riposarsi mai sotto l'orizzonte, spiegando così il fatto che
queste costellazioni sono circumpolari.
Una variante del mito è riportata dal poeta ellenistico Arato di Soli nel proemio
dei Fenomeni: le due orse celesti sarebbero le orse che tennero in salvo Zeus bambino
in una grotta per nasconderlo al padre Crono che desiderava ingoiarlo come aveva
fatto coi suoi fratelli.
L'Orsa Minore è individuabile con facilità, perché una volta individuato il Grande
Carro, si può raggiungere la Stella Polare, la stella più luminosa dell'Orsa Minore,
utilizzando le due stelle più occidentali dell'asteris modello stesso Grande Carro,
semplicemente moltiplicando 5 volte la distanza tra quest’ ultime.. Dall'emisfero
boreale è una costellazione circumpolare, ossia non tramonta mai, restando visibile in
ogni periodo dell'anno; dall'emisfero australe invece è sempre invisibile, tranne che in
prossimità dell'equatore (eccetto la Stella Polare).
L'Orsa Minore contiene un asterismo chiamato colloquialmente Piccolo Carro, perché
le sue stelle più brillanti formano un disegno simile a quello del Gran Carro nell'Orsa
Maggiore. La stella all'estremo del Piccolo Carro è la Stella Polare (stella che indica
sempre il nord)
cefeo e cassiopea:
Cassiopea è una figura della mitologia greca storicamente nota per sua vanità.
Sposò Cefeo re di Etiopia e generò Andromeda.
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addirittura quella delle Nereidi. Una di esse era Anfitrite, sposa di Poseidone, il dio del
mare. Le Nereidi così si rivolsero a Poseidone perché punisse Cassiopea per la sua
vanità e il dio mandò un serpente mostruoso, Ceto, a devastare l'Etiopia e a divorarne
gli abitanti.
Un oracolo rivelò che l'unico mezzo per calmare le ire del mostro era sacrificare la figlia
di Cassiopea e Cefeo, Andromeda. Questa venne allora incatenata a uno scoglio per
sacrificargliela, ma la fanciulla fu sottratta a quell'atroce destino dall'eroe Perseo. Egli
infatti aveva ucciso la terribile Medusa (i suoi occhi potevano pietrificare chi li
guardava) e dato che le aveva tagliato la testa, riuscì a salvare Andromeda proprio
grazie alla testa mostruosa.
Gli antichi identificarono Cassiopea con una costellazione che si trova a formare con
quella di Cefeo, collocata vicino a essa in cielo, le uniche due costellazioni celesti
dedicate a un marito e a una moglie.
LIRA (Lyra):
In termini mitologici, Lira era la lira del grande musicista Orfeo, la cui impresa rischiosa
nel mondo dell'oltretomba costituisce una delle storie greche più famose. Fu la prima
lira a essere costruita, inventata da Ermes, il figlio di Zeus e di Maia (una delle Pleiadi).
Ermes fece la lira dal guscio di una testuggine che aveva trovato a brucare fuori dalla
sua grotta sul Monte Cillene in Arcadia. Ermes pulì il guscio, fece dei buchi lungo il
bordo e vi legò diagonalmente sette corde fatte di budello di mucca, tante quanto il
numero delle Pleiadi. Inventò anche il plettro con cui suonare lo strumento.
Grazie a quella lira Ermes si tirò fuori dai guai in cui s'era cacciato per un'impresa
giovanile, che l'aveva portato a rubare del bestiame di proprietà di Apollo. Infuriato
Apollo si presentò a reclamare la sua restituzione, ma quando sentì la bella musica che
proveniva dalla lira lasciò che Ermes si tenesse le bestie e in cambio si prese la
lira. Eratostene riferisce che più tardi Apollo diede la lira a Orfeo per accompagnare
con essa le sue canzoni.
La costellazione è individuabile con estrema facilità, grazie alla sua stella principale,
Vega ,che costituisce il vertice occidentale e più luminoso del noto
asterismo del Triangolo Estivo. Ad est della Lira corre la scia luminosa della Via Lattea,
molto ben evidente in questo tratto anche in una notte non completamente oscura.
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La Lira è una costellazione ben osservabile dall'emisfero boreale e da gran parte
di quello australe, specialmente nei mesi compresi fra giugno e settembre;
nell'emisfero nord inoltre è ben osservabile anche durante tutto l'autunno e parte
della primavera.
Vega circa 14 mila anni fa era indicava il nord al posto della stella polare.
il cigno (cygnus) e l’ aquila:
Una versione del racconto che risale a Eratostene dice che Zeus un giorno s'invaghì
della ninfa Nemesi che abitava a Ramno, a nord est di Atene. Per sfuggire alle avance
sgradite del dio assunse le forme di vari animali, dapprima tuffandosi in un fiume, poi
scappando per terra, e infine volando via sotto forma di oca. Senza arrendersi, Zeus la
inseguì nonostante tutte le trasformazioni, ogni volta trasformandosi in un animale più
grande e più veloce, finché non si tramutò in un cigno e riuscì cosi grazie alla bellezza di
tale animale nel suo intento.
Igino racconta una storia simile, ma non cita le metamorfosi di Nemesi. Dice, invece,
che Zeus finse di essere un cigno che stava sfuggendo a un'aquila, non che Afrodite, e
che Nemesi gli offrì rifugio. Solo dopo essersi addormentata con il cigno in grembo si
rese conto dell'errore compiuto.
Le stelle del Cigno sono le più brillanti quindi facilmente visibili ad occhio nudo anche
dai centri urbani e costituiscono l'asterismo noto come Croce del Nord, simbolico
opposto (di dimensione maggiore ma meno luminoso) della costellazione australe
della Croce del Sud. La forma della costellazione, ben riconoscibile nei cieli da giugno a
novembre, ricorda una grande croce, con l'asse maggiore formato dalle stelle Deneb
che costituisce uno dei vertici del famoso asterismo del Triangolo Estivo.
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Tra le due costellazioni c’è la via lattea, che le separa. Una leggenda cinese narra che
l’aquila e il cigno siano due innamorati separati da un fiume.
triangolo estivo:
La stella più brillante delle tre è Vega, che è anche la quinta più luminosa del cielo.
Definita dagli astronomi "la stella più importante nel cielo dopo il Sole", Vega ha avuto
un ruolo molto importante dal
punto di vista astronomico. Essa infatti, circa 12.000 anni fa, ha svolto il ruolo di stella
polare, e lo ricoprirà di nuovo tra altri 13.700 anni. Il suo nome deriva dalla seconda
parte del nome in arabo della stella, ovvero “Avvoltoio che plana”.
Meno brillante di Vega ma ben visibile nel cielo notturno, Deneb è la stella più
luminosa della costellazione e la 19esima stella più luminosa. In realtà, essa è molto
luminosa ma è la sua grande distanza (che va da 1400 a 3200 anni luce) a renderla
meno visibile rispetto ai “fari” del cielo, ovvero Sirio, Arturo o Vega. Il suo nome deriva
dall'espressione araba Dhaneb, che significa coda.
Infine Altair. Essa si trova a circa 17 anni luce dalla Terra, nella costellazione dell'Aquila.
È la stella più luminosa della costellazione e la 12esima del cielo notturno, è inoltre una
delle stelle più vicine alla Terra. Ha un'altra particolarità. Essendo vicina all'equatore
celeste, essa può essere osservabile da tutte le regioni popolate della Terra.
Curiosità. Il triangolo estivo si trova sulla Via Lattea boreale, nel cuore di un grande
complesso di nebulose oscure, noto come Fenditura del Cigno. Queste ne oscurano la
fascia centrale.
L’anno luce è una misura di distanza usata in astronomia: corrisponde alla distanza percorsa
dalla luce nel vuoto nell'arco di un anno o, se preferite, alla distanza che
un oggetto percorrerebbe se viaggiasse a velocità uguale a quella della luce nel vuoto, ossia
quasi 300.000 chilometri al secondo, per un anno tropico, cioè 365 giorni, 5 ore, 48 minuti e
46 secondi.
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1 anno luce
equivale a circa 9.460.730.472.581 chilometri (9.460 miliardi di km).
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