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È una bellissima giornata di Marzo. Gli uccellini cantano salutando

LIBRETTO DI:
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“JUMANJI! UN GIOCO CHE SA TRASPORTAR, CHI QUESTO MONDO VUOL
LASCIAR”

il primo sole caldo dell’anno che accarezza i tetti di Milano. La gente in piazza Duomo
non sembra accorgersene, qualcos’altro sta invadendo il loro pensiero: il ritardo al
lavoro, l’autobus perso, le telefonate interminabili e i mille impegni. Le persone
camminano in fretta, con la testa bassa senza ascoltare

ci sentiamo sempre pieni di impegni e ansie, quali sono le nostre preoccupazioni?


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Circondata da questa frenesia c’è Mariam: una ragazza dai capelli corvino, così neri da
assorbire tutto il calore del sole, il suo sguardo sempre rivolto al cielo per fantasticare
su tutte le nuvole. Lei, a differenza di tutti, era seduta su una panchina, spensierata e
senza preoccupazioni.

Ci capita mai di fermarci ad osservare e ascoltare ciò che ci circonda?


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Mariam non faceva caso alle mille persone intorno a lei, non ascoltava il rumore dei
loro passi e delle loro preoccupazioni. La sua attenzione era catturata dal canto di un
grillo. Sembrava l’unica attratta da questa melodia, l’unica che cercava la fonte del
canto.

Non siamo abituati al silenzio, abbiamo sempre qualcosa che ci tiene compagnia che ci
aiuta e che ci tiene occupati: musica, podcast, chiacchiere e i mille problemi che si
presentano.
Il mio invito è quello di fare come Mariam: fermarci ed ascoltare: ascoltare colui che
parla con noi, ascoltare i suoi silenzi, ascoltare i nostri silenzi.

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Vieni, Spirito Santo, sintonizzami,
mettimi sulla stessa
frequenza d’onda
di Colui che mi vuole parlare.
Sintonizzami, Spirito Santo,
non voglio perdere
nessuna parola di quelle che
il Signore mi vuole rivolgere.
Sintonizzami, Spirito Santo,
togli ogni interferenza
e fa che possa aprire
il contatto con il Signore.

Prima di tornare a dormire, ti chiedo di rileggere le risposte che hai dato oggi
pomeriggio, pensare, ascoltare e provare a rispondere nuovamente alle domande.

ci sentiamo sempre pieni di impegni e ansie, quali sono le nostre preoccupazioni?


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Ci capita mai di fermarci ad osservare e ascoltare ciò che ci circonda?


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EUGENIO IN VIA DI GIOIA – CERCHI

Ho paura della morte


Io non la conosco, io non l'ho mai vista in faccia
Ho paura dei mostri, loro sono cattivi
E si muovono al buio nella mia cameretta
Quando spengo la luce
Io non li ho mai visti in faccia e forse non esistono
Non esistono, non esistono, non esistono
Forse non esisto, non mi sono mai visto

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E non lo capirò mai, non lo capirò mai
Non lo capirò mai, non lo capirò
Mai

E la lumaca non sa se credere al di là


Del proprio guscio
E il computer non sa se credere nell'uomo
In fondo gli occhi non ha per vederlo
Ha tutte le risposte
A tutte le domande
Che non ha mai formulato
Convinto che sia suo il cervello che ha usato
Si sente già il centro esatto del creato
E non lo capirà mai, non lo capirà mai
Non lo capirà mai, non lo capirà
E quando guarda giù ha paura di cadere
Perché non sa vedere oltre
Come me, ha paura della sorte
Così si affida alla ragione in cerca di una soluzione
Da non sapere se creder nell'uomo
Adesso pensa di essere un uomo
Che non sapevo se creder nell'io
Adesso penso di essere Dio
Dio che paura
Ma chi l'avrebbe detto
Che questa creatura avesse coscienza di sé
E fame di conoscenza anche se non lo capirà mai
Non lo capirà mai, non lo capirà mai, non lo capirà

E tu che ti senti un cerchio perfetto in un piano infinito


Sali le scale per scoprire cosa c'è lassù
Ma non ti stai muovendo
Stai cambiando solo piano piano
Tu non stai cercando
Stai cambiando solo piano piano
E guardi giù
Giù
Cerchi dappertutto ma non la vedi la sfera
Cerchi dappertutto ma non la vedi la sfera
Cerchi dappertutto ma non la vedi la sfera
Cerchi dappertutto ma non lo capirai mai
Non lo capirai mai, non lo capirai mai, non lo capirai
Ma non lo capirai mai, non lo capirai mai
Non lo capirai mai, non lo capirai

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Che cos’è, secondo voi, la paura?

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Se dovessi camminare in una valle oscura,


non temerei alcun male, perché tu sei con me.
Il tuo bastone e il tuo 1 vincastro
mi danno sicurezza.
Quand’anche camminassi nella valle dell’ombra della morte,
io non temerei alcun male, perché tu sei con me;
il tuo bastone e la tua verga mi danno sicurezza.

1 Il vincastro  è un ramo di salice  da  vimini  (salix viminalis) utilizzato principalmente


dal pastore per guidare il gregge, ma anche per allontanare dalle pecore animali
come  cani randagi  o lupi. Il salice da  vimini  è detto anche  vinco, da cui vincastro per
l'aggiunta del suffisso peggiorativo  -astro. In senso esteso  vincastro è sinonimo
di  bastone.

Quali sono le nostre paure?

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Una volta identificata la tua paura scrivila su un pezzo di legno e conservalo per
portarlo al cerchio serale

Brucia la tua paura nel fuoco, impegnati a conoscerla, affrontarla e superarla, proprio
come Sara

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un sasso e un pezzo di polistirolo, due oggetti con tantissime differenze. Quella più
evidente: il peso specifico. Scrivi sul polistirolo un impegno che occupa un sacco di
tempo nella tua giornata ma che non ti serve a niente, un impegno “leggero”. Scrivi
invece su di un sasso un impegno che reputi noioso e “pesante” e che sei sempre restio
ad affrontare

poggia ora i due oggetti su di una bilancia, da una parte il polistirolo e dall’altra il sasso.
Che cosa vedi?

Signore, ti chiedo non tutti i possibili regali, ma


solo quello che la maggior parte della gente non ha:
del tempo per gioire e per ridere,
e quando lo usi puoi cambiare qualcosa là fuori.
Donami del tempo per il mio fare, per il mio pensare,
non solo per me stesso, ma anche per regalarlo.
Ti prego che mi possa restare del tempo per stupirmi,
e del tempo per avere fiducia,
invece che guardare come passa il tempo nell'orologio.
Fammi il dono del tempo per poter afferrare le stelle,
per sperare di nuovo e per amare.
Aiutami a vivere bene il tempo per crescere e maturare,
perché possa trovare me stesso.
Aiutami a vivere ogni giorno,
ogni ora per trovare la felicità.

LA CUCINA TRAPPER:

Trapper: era così chiamato l'uomo di frontiera; quello che viveva lontano dalla civiltà,
ai confini con mondi nuovi e selvaggi. L'amore per l'avventura guidava i passi di questi
uomini che si spostavano verso orizzonti nuovi dove, forse, avrebbero trovato fortune:
oro, pelli pregiate

o Spiedini e Molle da fuoco:

Rami verdi appuntiti e ben scortecciati, su cui cucinare salsicce, scamorze e pane.

Carta argentata: è l’unico “mezzo artificiale” che useremo, ci consente di non far
sporcare i cibi.

o Come misurare la temperatura?

Accosta il palmo della mano nel punto dove deve cuocere il cibo. Controlla quanto
riesci a stare con la mano in quella posizione, contando lentamente i secondi e

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dicendo: milleuno, milledue, milletre e così via. Per la cucina trapper occorre un calore
medio alto.

Secondi Calore Temperatura


6-8 Basso 120°-170°
4-5 Medio 175°-200°
2-3 Alto 200°-230°
1 o meno Molto alto 230°-260°

o Tempi di cottura:

Carne (15-20 min) Pollo (20-30 min) Patate (40-60 min)

LO SPIEDO

Spiedo semplice: è il classico spiedo realizzato


con un ramo di legno verde. È utilizzato per la
cottura di pietanze di piccole dimensioni e del
“pane twist” che vedremo più avanti.

Spiedo a punta doppia: si ottiene da una


forcella di legno verde a cui si appuntiscono
le estremità più corte. Il pregio di questo tipo di
spiedo è che mantiene le pietanze stabili quando
il legno viene ruotato. Purtroppo, consente la
cottura di massimo uno o due alimenti di piccole
dimensioni.

LA GRIGLIA

Con un po’di buona volontà si può costruire


una griglia utilizzando una forcola a due o a tre
di un ramo verde sbucciato. Una volta
intrecciate le estremità si procederà a
incastrare dei traversi sempre realizzati con
legni verdi sbucciati. È consigliabile fissare la
struttura con l’ausilio di filo di ferro o di un
cordino (che ungeremo per evitare che si
carbonizzi).

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COTTURA AL CARTOCCIO

“al cartoccio” avvolgendo le pietanze nell’argilla o nelle foglie. Chi si cimenta oggi nella
cucina trapper, può contare sul valido aiuto della carta d’alluminio. L’alluminio è un
eccellente conduttore di calore, lo sfrutteremo per proteggere le pietanze per la
cottura diretta nelle braci, riducendo così il rischio di bruciare gli alimenti.

PICCOLE RICETTE DI BASE CIBI DA CUOCERE CON LA BRACE:

 Uova con un piccolo foro in alto (calore basso).


 Patate intere sotto le braci (calore medio).
 Patate svuotate e, quando cotte, riempite con uova sbattute e zuccherate
(calore mediobasso).
 Bistecche (calore medio-forte).
 Wurstel o salsicce (calore basso).
 Twist, Pane arrotolato su uno stecco (calore medio-forte).
 Peperone sulle braci con uovo sbattuto all’interno (calore medio-basso)

o Banane al cioccolato

Praticate dei fori quadrati nella buccia della banana, estraetene la polpa e sostituitela
con dei pezzettini di cioccolato. Dopodiché richiudete le finestrelle con i quadratini di
buccia ed avvolgete la banana nella carta stagnola. Mettete il frutto sotto la brace e
lasciate cuocere.

o Patate all'uovo

Prendete una grossa patata, tagliatene la parte superiore a mo' di coperchio e con un
cucchiaino, pazientemente svuotatela dalla polpa (che potrete riutilizzare). Rompete
un uovo e versatelo nella vostra patata. Prendete il tappo e infilateci uno stuzzicadenti

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come manico, tappate la patata. Avvolgetela nella carta stagnola e mettetela sotto le
braci. Fatela cuocere finché l'albume non è bianco.

o Salamelle al rosmarino

Bucare lo strato di pellicina che ricopre la carne per assicurare una buona cottura
anche all'interno.

o Pane “twist”

Occorrente: farina, acqua, sale. Mescolare bene gli ingredienti fino ad ottenere una
pasta omogenea ed elastica, prendere uno spiedino e “arrotolare” come un’elica la
pasta, porlo sulla brace (per controllare la cottura del pane vedere bene la parte
interna). girando di tanto in tanto il bastone.

o Patate alla brace

Occorrente: Patata. Metti le patate con tutta la buccia nella brace e lasciale per circa
30 minuti.

o Cipolle ripiene

Occorrente: Cipolla, tritato. Taglia a metà la cipolla e scava la parte centrale. Riempi le
due metà con l’impasto dell’hamburger. Poi uniscile e avvolgile in un foglio di
alluminio. Cuoci nella brace per 15-20 minuti.

o Salsicce e patate

Occorrente: Patate, salsiccia e cipolla Taglia le patate in quattro, la cipolla in fette


circolari. Infila sullo spiedino alternando: cipolla, salsiccia, patata, cipolla, ecc…

o Salsicce con pancetta e formaggio

Occorrente: Salsiccia, formaggio e pancetta. Taglia la salsiccia in senso longitudinale,


ma non completamente. Riempila con il formaggio. Chiudi la salsiccia, avvolgi intorno
ad essa la pancetta e fissala con due stuzzicadenti. Metti la salsiccia su uno spiedino.

o Petti di pollo alle erbe

Occorrente: Petto di pollo, aromi e spezie. Condisci il pollo con sale, pepe, succo di
limone e cospargilo con le erbe tritate. Metti il pollo in un foglio di alluminio che avrai
imburrato e aggiungi qualche pezzetto di burro.

o Uova allo spiedo

Occorrente: Uovo. Per cuocere un uovo allo spiedo è fondamentale la delicatezza:


prendete l’uovo tra due dita in orizzontale, in modo che il tuorlo, per gravità, si

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depositi nella parte bassa del guscio. Prendete uno spiedino e con molta delicatezza
bucate il guscio nella parte superiore. Ponete lo spiedino con l’uovo sulla brace.

o Uova sotto la cenere

Occorrente: Uovo. Perfora la sacca d’aria dell’uovo e mettilo sotto la cenere per circa
due minuti.

o Uovo al piatto

Occorrente: Uovo. Scegli una pietra piatta e infuocala sotto la brace ardente. Quando è
rovente, toglila dal fuoco con un bastone, puliscila rapidamente e rompi l’uovo sopra di
essa. La cottura sarà quasi istantanea.

o Peperone alla brace

Taglia il la parte superiore del peperone formando un disco che poi andrà a costituire il
coperchio. Versa al suo interno due uova sbattute, copri e posiziona tra le braci
(40min)

IL FUOCO:

Si può riconoscere uno Scout dal suo fuoco. Non puoi sperare di valere qualcosa nella
cucina all'aperto se non sei capace di accendere e di mantenere il tipo di fuoco più
adatto alle tue necessità. Non preparare fuochi troppo grandi, tutto ciò che ti occorre è
un fuoco di grandezza giusta, che sviluppi abbastanza calore per cuocere il tuo cibo, ma
senza nello stesso tempo cuocere anche te.

Per cucinare ti occorrono due tipi di fuochi: uno rapido e ardente per far bollire
l'acqua, l'altro che bruci lentamente e senza fumo, mantenendo un calore costante,
per cucinare le vivande.
Scegli la legna adatta:

 I legni duri (quercia, frassino, olmo, faggio, ecc.): hanno un grande potere
calorifico e combustione lenta. Buoni per la cucina e per il riscaldamento.
 I legni teneri (pioppo, tiglio, acero, platano, ecc.): hanno un potere calorifico
medio e combustione rapida. Buoni per il fuoco da campo e per la legna di
accensione.
 I legni resinosi (pino, abete, larice, ecc.): hanno un potere calorifico medio e
combustione molto rapida. Buoni per il fuoco da campo e per la legna di
accensione.

TIPI DI FUOCHI

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Ci sono fuochi che scaldano e fuochi che illuminano. Al campo hai bisogno di tutti e
due: il calore del fuoco della cucina per nutrirti e la luce viva del fuoco da campo per la
sera. Fare un fuoco più adatto a scaldare o uno più adatto a illuminare dipende dal tipo
di legna che usi e dalla forma del focolare.

Nella tua vita scout, poi, ti troverai in tante situazioni differenti e dovrai accendere il
fuoco in luoghi spesso molto diversi uno dall'altro; ogni volta dovrai saper utilizzare il
tipo di fuoco più adatto a quella circostanza.

Fuoco a piramide

Si accende con ogni tempo, fornisce calore e luce, però


disperde calore e consuma legna. Riscalda in maniera
irregolare. Devi alimentarlo costantemente. È adatto per il
fuoco da campo. È la base per l'accensione di ogni fuoco.

Fuoco a trincea

Ha un ottimo tiraggio e può essere alimentato


regolarmente con rami lunghi. È stabile per mettervi
pentole grosse e consente anche di metterne due o
più, una accanto all'altra. Devi orientarlo esattamente
secondo il vento perché diventa poco efficace se il
vento cambia direzione.

Fuoco a croce

È una variante del fuoco in trincea, puoi utilizzarlo se il


vento cambia frequentemente direzione. Consuma
legna e non è facile né da regolare, né da alimentare,
né per disporvi sopra le pentole.

Fuoco polinesiano

È un fuoco tipico dei popoli della Polinesia. Fai un buco nel


terreno e ricoprilo sul fondo e sui lati con pietre piatte. In
caso di pioggia, puoi coprirlo con uno strato di terra. Il
fuoco polinesiano riscalda bene, mantiene il calore, non
risente assolutamente del vento ma è poco pratico da
alimentare.

Fuoco del boscaiolo

Si accende facilmente e dà molta luce. Brucia bene e con

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ogni tempo. È ottimo per il fuoco da campo e per riscaldare. Richiede una preparazione
accurata, ha bisogno di molta legna e deve essere alimentato costantemente.

Fuoco a riflettore

Alcune pietre servono a formare il focolare e a sorreggere le


barre di ferro, mentre alcuni tronchetti, disposti l'uno sopra
l'altro, fanno da riflettore per il calore. È adatto per la cucina
individuale e per scaldarsi.

Fuoco in scarpata
Unisce i vantaggi del fuoco a riflettore a quello sopraelevato.

Fuoco del pastore

È facile da costruire e cuoce rapidamente perché mantiene


abbastanza il calore. Bisogna fare attenzione al tipo di pietra
utilizzata perché alcune pietre, con il calore, possono
spaccarsi e lanciare schegge.

Fuoco alla "trupper"

Ha un buon tiraggio, ma risente molto dei cambiamenti del vento. È adatto per la
cucina individuale. Scava una trincea larga 30 cm e lunga 50, orientata in modo che il
vento vi soffi dentro.

Fuoco a capanna

Consente di sfruttare il vento ed è possibile accenderlo


anche in condizioni metereologiche avverse.

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Fuoco al calore di pietra

Serve per cucinare con più pentole contemporaneamente.

Fuoco del pioniere

È orientabile secondo il vento. È pulito e rapido, però


produce fumo, perché i due tronchetti laterali devono
essere di legno verde, per evitare che brucino troppo
velocemente.

CANTIERE RIFUGI:

L’attrezzatura di base per costruire un rifugio saranno una cerata, vari cordini e dei
picchetti. iniziamo ora a vedere qualche configurazione per montare il nostro rifugio.

A Frame:

Per questa configurazione saranno


necessari 2 alberi al quale legare un
cordino che faccia da traversa per la
nostra cerata (posizionare il cordino ad
un’altezza non superiore a 1,70 m).
A questo punto ci basterà far passare la
cerata sopra al cordino posizionandola in
maniera da avere metà telo da una parte
e metà dall’altra.
Giro di picchetti e abbiamo finito.
Vantaggi: Veloce da montare, arioso, spazioso.
Svantaggi: Non ha il pavimento.

C Frame:

Abbiamo ora una versione elaborata dell’A


Frame. Come per suo fratello sono
necessari 2 alberi ai quali legare un cordino
che farà da traversa.

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Posizioniamo ora la cerata sulla traversa in modo da avere sia il pavimento che le 2
pareti, dove vogliamo che si crei lo spigolo tra pavimento e parete tiriamo un cordino
che andiamo a picchettare alle estremità della cerata, o se presenti picchettiamo
direttamente le anelle.
È possibile farlo sia con una piccola tettoia come in foto sia con la cerata che scende
fino a terra in modo da essere più coperti.
Vantaggi: Pavimento, arioso, veloce da montare.
Svantaggi: rispetto all’A Frame si avrà un’altezza da terra minore

HeadSpace:

Configurazione rapidissima nel montaggio.


Questa volta avremo bisogno solo di 1 albero.
Leghiamo 1 angolo della cerata all’ albero,
picchettiamo l’angolo opposto tenendo in
tensione la cerata dopo di che andiamo a
picchettare i due angoli restanti formando 2
“pareti”.
Vantaggi: Rapidità, serve solo 1 albero,
migliore per cucinare e accendere fuochi.
Svantaggi: esposto alle intemperie, meno
spazioso dei precedenti.

Stealth:

tiriamo la solita traversa tra 2 alberi sul


quale però dovremo fare 2 o più anelle
come punti di ancoraggio per la nostra
cerata.
Stendendo a terra il nostro telo piegato in 2
picchettiamo le quattro estremità,
successivamente prendiamo solo il lato
superiore della cerata e lo andiamo a
fissare alle anelle fatte sulla traversa.

Conversione di Saulo sulla via di Damasco Atti 9,1-9


 Saulo intanto, spirando ancora minacce e strage contro i discepoli del Signore, si recò
dal sommo sacerdote,  e gli chiese lettere per le sinagoghe di Damasco affinché, se
avesse trovato alcun seguace della Via, uomini o donne, li potesse condurre legati a
Gerusalemme.   Or avvenne che, mentre era in cammino e si avvicinava a Damasco,
all'improvviso una luce dal cielo gli folgorò d'intorno.   E, caduto a terra, udì una voce
che gli diceva: «Saulo, Saulo, perché mi perseguiti?».  Ed egli disse: «Chi sei, Signore?».
E il Signore disse: «Io sono Gesù, che tu perseguiti; ti è duro recalcitrare contro i
pungoli».   Allora egli, tutto tremante e spaventato, disse: «Signore, che vuoi ch'io

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faccia?». E il Signore: «Alzati ed entra nella città, e ti sarà detto ciò che devi fare».   Or
gli uomini che viaggiavano con lui si fermarono attoniti, perché udivano il suono della
voce, ma non vedevano alcuno. Poi Saulo si alzò da terra ma, aperti gli occhi, non
vedeva alcuno; allora prendendolo per mano, lo condussero in Damasco.   E rimase tre
giorni senza vedere,  nei quali  né mangiò né bevve

È il momento di costruire un bossolo di fucile usando del cartoncino colorato e una


spillatrice, consegna questo oggetto ad una persona a cui ritieni di aver fatto un torto
(ti chiedo scusa per aver sparato a te e per essermi comportato da cacciatore in questa
situazione..).non limitarti a chiedere scusa ma prova a rimediare al tuo errore per
ricevere indietro un fiore creato dal bossolo di fucile tagliato

A chi ho consegnato il mio bossolo? E perché?


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Da scout, da cristiani, da esseri umani abbiamo il dovere di fare del bene. Spesso, però,
ci capita di comportarci come non dovremmo proprio come il cacciatore. Siamo a
Mercoledì, abbiamo vissuto insieme e abbiamo condiviso molti momenti, quando ci
siamo comportati da cacciatore nei confronti degli altri?

Preghiera di San Francesco:


OH! SIGNORE, fa di me uno strumento
della tua Pace:
Dove è odio, fa ch’io porti l’Amore.
Dove è offesa, ch’io porti il Perdono.
Dove è discordia, ch’io porti l’Unione.
Dove è dubbio, ch’io porti la Fede.
Dove è errore, ch’io porti la Verità.
Dove è disperazione, ch’io porti la Speranza.
Dove è tristezza, ch’io porti la Gioia.
Dove sono le tenebre, ch’io porti la Luce.

OH! MAESTRO, fa ch’io non cerchi tanto:


Ad essere consolato, quanto a consolare.
Ad essere compreso, quanto a comprendere.
Ad essere amato, quanto ad amare,

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POICHE’;
Si è: Dando, che si riceve:
Perdonando che si è perdonati;
Morendo che si risuscita a Vita Eterna.

“staffetta con pesi”: indossa il tuo zaino e scegli il tuo percorso, per ogni tappa
completata guadagnerai dei punti e potrai lasciare parte del peso dello zaino, oppure
corri direttamente all’arrivo per poi dare il cambio al compagno dopo di te

L’essenzialità è una caratteristica che identifica a pieno uno Scout, colui che sa
ottenere il meglio possibile dal minimo indispensabile. Uno zaino pesante rende
pesante anche il cammino, distoglie la nostra attenzione da ciò che ci circonda,
diventando, così, il protagonista della nostra camminata. Come nella nostra vita: se ci
circondiamo di cose superflue, esse diventano le protagoniste del nostro tempo. Nello
zaino ci deve essere l’essenziale. E’ certo anche che la forza di eliminare qualcosa dallo
zaino è cosa difficile; è più facile non metterla fin dall’inizio che doverla togliere
durante il cammino. Il Signore vuole da noi uno zaino dove ci sia solo l’indispensabile
per il viaggio della vita. Il signore vuole da noi una vita dove il Nord è sempre chiaro.

COLORE DEL SOLE:

Re             La            Re            La


Colore del Sole più giallo dell'oro fino
Re                  La       Mi                     Mi7
la gioia che brilla negli occhi tuoi Fratellino,
Re                 La         Re               La
colore di un fiore il primo della mattina
Re              La             Mi         Mi7
in te Sorellina vedo rispecchiar,
Re                 Mi           Re                     La
nel gioco che fai non sai ma già stringi forte
Re                        La   Re              La
segreti che sempre avrai nelle mani

Re               Mi  Mi7


in ogni tua sorte,
Re                  Mi           Re                La
nel canto che sai la voce tua chiara dice
Re           La       Re          La      Re
famiglia felice oggi nel mondo poi
La                    Mi MI7      Re La
su nel ciel per sempre sarà ...

Colore del grano che presto avrà d'or splendore

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la verde tua tenda fra gli alberi Esploratore,
colore lontano ci un prato che al cielo grida
sorella mia Guida con me scoprirai;
dove il tuo sentiero si apre su un mondo ignoto
che attende il tuo passo come di un cavaliere fidato,
dove il tuo pensiero dilata questa natura
verso l'avventura che ti farà capire te stesso e amar il
Signor ...

Colore rubino del sangue di un testimone


il sangue che sgorga dal cuor tuo fratello Rover,
color vespertino di nubi sul suol raccolte
l'amore che Scolta tu impari a donar,
conosci quel bene che prima tu hai ricevuto
sai che non potrai tenerlo per te neppure un minuto,
conosci la gioia di spenderti in sacrificio
prometti servizio ad ogni fratello ovunque la strada ti
porterà.

Davanti a te ci sono dei colori, prima di iniziare a paciugare ti chiedo di pensare ad una
delle caratteristiche principali del tuo carattere, possibilmente positiva. Ora dovrai
creare un colore che rappresenti la tua qualità e colorarti la fronte. Quel colore ti
identifica. Ora però devi guardarti intorno e cercare tra le varie basi quella della
caratteristica più vicina a la tua qualità principale: questa sarà la tua squadra. Ora
dovrai solo condividere con gli altri le tue qualità.
Coraggioso/a ROSSO Creativo/a ARANCIONE
Gioioso/a GIALLO Estroverso/a VIOLA
Avventuroso/a VERDE Altruista ROSA
Calmo/a BLU

Quale colore hai scelto? E perché?

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È arrivato il tempo di ricordare e condividere un momento di particolare
collaborazione avvenuto durante la settimana.

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Paradiso e inferno

Un sant’uomo ebbe un giorno a conversare con Dio e gli chiese: “Signore, mi


piacerebbe sapere come sono il Paradiso e l’Inferno”.
Dio condusse il sant’uomo verso due porte. Aprì una delle due e gli permise di
guardare all’interno.
Al centro della stanza, c’era una grandissima tavola rotonda. Sulla tavola, si trovava un
grandissimo recipiente contenente cibo dal profumo delizioso. Il sant’uomo sentì
l’acquolina in bocca. Le persone sedute attorno al tavolo erano magre, dall’aspetto
livido e malato. Avevano tutti l’aria affamata. Avevano dei cucchiai dai manici
lunghissimi, legati alle loro braccia. Tutti potevano raggiungere il piatto di cibo e
raccoglierne un po’, ma poiché il manico del cucchiaio era più lungo del braccio, non
potevano portare il cibo alla bocca. Il sant’uomo tremò alla vista della loro miseria e
delle loro sofferenze. Dio disse: “Hai appena visto l’Inferno”.
Dio e l’uomo si diressero verso la seconda porta. Dio l’aprì. La scena che l’uomo vide
era identica alla precedente. C’era la grande tavola rotonda, il recipiente colmo di cibo
delizioso, che gli fece ancora venire l’acquolina in bocca, e le persone intorno alla
tavola avevano anch’esse i cucchiai dai lunghi manici.
Questa volta, però, le persone erano ben nutrite e felici e conversavano tra di loro
sorridendo.
Il sant’uomo disse a Dio: “Non capisco!”. “E’ semplice”, rispose Dio, “dipende da
un’abilità: essi hanno appreso a nutrirsi reciprocamente tra loro, mentre gli altri non
pensano che a loro stessi”.

orsa maggiore (ursa major)orsa minore (ursa minor):


Nella mitologia classica, una delle compagne di Artemide, Callisto, perse la sua
verginità con Zeus, che si era avvicinato sotto le spoglie della stessa Artemide.
Arrabbiata, Hera la trasformò in un orso. Il figlio di Callisto, Arcas, quasi uccise la madre
mentre stava cacciando, ma Zeus e Artemide lo fermarono e posero entrambi in cielo,
come l'Orsa Maggiore e l'Orsa Minore. Hera non era contenta del fatto che fossero

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stati assunti in cielo, e perciò chiese aiuto a Teti. Questa, una dea marina, rivolse alle
costellazioni una maledizione perché esse fossero costrette a girare per sempre in
tondo nel cielo, e a non riposarsi mai sotto l'orizzonte, spiegando così il fatto che
queste costellazioni sono circumpolari.
Una variante del mito è riportata dal poeta ellenistico Arato di Soli nel proemio
dei Fenomeni: le due orse celesti sarebbero le orse che tennero in salvo Zeus bambino
in una grotta per nasconderlo al padre Crono che desiderava ingoiarlo come aveva
fatto coi suoi fratelli.

L'Orsa Minore è individuabile con facilità, perché una volta individuato il Grande
Carro, si può raggiungere la Stella Polare, la stella più luminosa dell'Orsa Minore,
utilizzando le due stelle più occidentali dell'asteris modello stesso Grande Carro,
semplicemente moltiplicando 5 volte la distanza tra quest’ ultime.. Dall'emisfero
boreale è una costellazione circumpolare, ossia non tramonta mai, restando visibile in
ogni periodo dell'anno; dall'emisfero australe invece è sempre invisibile, tranne che in
prossimità dell'equatore (eccetto la Stella Polare).
L'Orsa Minore contiene un asterismo chiamato colloquialmente Piccolo Carro, perché
le sue stelle più brillanti formano un disegno simile a quello del Gran Carro nell'Orsa
Maggiore. La stella all'estremo del Piccolo Carro è la Stella Polare (stella che indica
sempre il nord)

cefeo e cassiopea:
Cassiopea è una figura della mitologia greca storicamente nota per sua vanità.
Sposò Cefeo re di Etiopia e generò Andromeda.

Un giorno, mentre era intenta a pettinarsi i lunghi capelli ricciuti, Cassiopea


vanitosamente osò dichiarare che la sua bellezza e quella di sua figlia superavano

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addirittura quella delle Nereidi. Una di esse era Anfitrite, sposa di Poseidone, il dio del
mare. Le Nereidi così si rivolsero a Poseidone perché punisse Cassiopea per la sua
vanità e il dio mandò un serpente mostruoso, Ceto, a devastare l'Etiopia e a divorarne
gli abitanti.
Un oracolo rivelò che l'unico mezzo per calmare le ire del mostro era sacrificare la figlia
di Cassiopea e Cefeo, Andromeda. Questa venne allora incatenata a uno scoglio per
sacrificargliela, ma la fanciulla fu sottratta a quell'atroce destino dall'eroe Perseo. Egli
infatti aveva ucciso la terribile Medusa (i suoi occhi potevano pietrificare chi li
guardava) e dato che le aveva tagliato la testa, riuscì a salvare Andromeda proprio
grazie alla testa mostruosa.
Gli antichi identificarono Cassiopea con una costellazione che si trova a formare con
quella di Cefeo, collocata vicino a essa in cielo, le uniche due costellazioni celesti
dedicate a un marito e a una moglie.

LIRA (Lyra):

 In termini mitologici, Lira era la lira del grande musicista Orfeo, la cui impresa rischiosa
nel mondo dell'oltretomba costituisce una delle storie greche più famose. Fu la prima
lira a essere costruita, inventata da Ermes, il figlio di Zeus e di Maia (una delle Pleiadi).
Ermes fece la lira dal guscio di una testuggine che aveva trovato a brucare fuori dalla
sua grotta sul Monte Cillene in Arcadia. Ermes pulì il guscio, fece dei buchi lungo il

bordo e vi legò diagonalmente sette corde fatte di budello di mucca, tante quanto il
numero delle Pleiadi. Inventò anche il plettro con cui suonare lo strumento.
Grazie a quella lira Ermes si tirò fuori dai guai in cui s'era cacciato per un'impresa
giovanile, che l'aveva portato a rubare del bestiame di proprietà di Apollo. Infuriato
Apollo si presentò a reclamare la sua restituzione, ma quando sentì la bella musica che
proveniva dalla lira lasciò che Ermes si tenesse le bestie e in cambio si prese la
lira. Eratostene riferisce che più tardi Apollo diede la lira a Orfeo per accompagnare
con essa le sue canzoni.
La costellazione è individuabile con estrema facilità, grazie alla sua stella principale,
Vega ,che costituisce il vertice occidentale e più luminoso del noto
asterismo del Triangolo Estivo. Ad est della Lira corre la scia luminosa della Via Lattea,
molto ben evidente in questo tratto anche in una notte non completamente oscura.

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La Lira è una costellazione ben osservabile dall'emisfero boreale e da gran parte
di quello australe, specialmente nei mesi compresi fra giugno e settembre;
nell'emisfero nord inoltre è ben osservabile anche durante tutto l'autunno e parte
della primavera.
Vega circa 14 mila anni fa era indicava il nord al posto della stella polare.
il cigno (cygnus) e l’ aquila:

Una versione del racconto che risale a Eratostene dice che Zeus un giorno s'invaghì
della ninfa Nemesi che abitava a Ramno, a nord est di Atene. Per sfuggire alle avance
sgradite del dio assunse le forme di vari animali, dapprima tuffandosi in un fiume, poi
scappando per terra, e infine volando via sotto forma di oca. Senza arrendersi, Zeus la
inseguì nonostante tutte le trasformazioni, ogni volta trasformandosi in un animale più
grande e più veloce, finché non si tramutò in un cigno e riuscì cosi grazie alla bellezza di
tale animale nel suo intento.
 Igino racconta una storia simile, ma non cita le metamorfosi di Nemesi. Dice, invece,
che Zeus finse di essere un cigno che stava sfuggendo a un'aquila, non che Afrodite, e
che Nemesi gli offrì rifugio. Solo dopo essersi addormentata con il cigno in grembo si
rese conto dell'errore compiuto.

Le stelle del Cigno sono le più brillanti quindi facilmente visibili ad occhio nudo anche
dai centri urbani e costituiscono l'asterismo noto come Croce del Nord, simbolico
opposto (di dimensione maggiore ma meno luminoso) della costellazione australe
della Croce del Sud.  La forma della costellazione, ben riconoscibile nei cieli da giugno a
novembre, ricorda una grande croce, con l'asse maggiore formato dalle stelle Deneb
che costituisce uno dei vertici del famoso asterismo del Triangolo Estivo.

La costellazione dell'Aquila è facile da individuare, grazie alla presenza della brillante


stella Altair, che costituisce il vertice meridionale del noto asterismo del Triangolo
Estivo. La caratteristica più notevole della costellazione è in realtà un altro asterismo
formato dalla stessa Altair, più le stelle β Aquilae (Alshain) e γ Aquilae (Tarazed), poste
rispettivamente a sud e a nord di questa, che secondo un'antica tradizione persiana
veniva chiamato "L'equilibrio"

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Tra le due costellazioni c’è la via lattea, che le separa. Una leggenda cinese narra che
l’aquila e il cigno siano due innamorati separati da un fiume.

triangolo estivo:

Dopo il tramonto, basta guardare in


alto per individuarlo.Un triangolo
rovesciato facilmente distinguibile
dalle altre stelle. Il vertice alto è la
stella Vega nella Costellazione della
Lira. Quello più a sinistra invece
è Deneb, che appartiene alla
Costellazione del Cigno. Più in basso,
sul lato opposto, a chiudere il
triangolo è Altair, astro della
Costellazione dell'Aquila.

La stella più brillante delle tre è Vega, che è anche la quinta più luminosa del cielo.
Definita dagli astronomi "la stella più importante nel cielo dopo il Sole", Vega ha avuto
un ruolo molto importante dal
punto di vista astronomico. Essa infatti, circa 12.000 anni fa, ha svolto il ruolo di stella
polare, e lo ricoprirà di nuovo tra altri 13.700 anni. Il suo nome deriva dalla seconda
parte del nome in arabo della stella, ovvero “Avvoltoio che plana”.
Meno brillante di Vega ma ben visibile nel cielo notturno, Deneb è la stella più
luminosa della costellazione e la 19esima stella più luminosa. In realtà, essa è molto
luminosa ma è la sua grande distanza (che va da 1400 a 3200 anni luce) a renderla
meno visibile rispetto ai “fari” del cielo, ovvero Sirio, Arturo o Vega. Il suo nome deriva
dall'espressione araba Dhaneb, che significa coda.
Infine Altair. Essa si trova a circa 17 anni luce dalla Terra, nella costellazione dell'Aquila.
È la stella più luminosa della costellazione e la 12esima del cielo notturno, è inoltre una
delle stelle più vicine alla Terra. Ha un'altra particolarità. Essendo vicina all'equatore
celeste, essa può essere osservabile da tutte le regioni popolate della Terra.
Curiosità. Il triangolo estivo si trova sulla Via Lattea boreale, nel cuore di un grande
complesso di nebulose oscure, noto come Fenditura del Cigno. Queste ne oscurano la
fascia centrale.

L’anno luce è una misura di distanza usata in astronomia: corrisponde alla distanza percorsa
dalla luce nel vuoto nell'arco di un anno o, se preferite, alla distanza che
un oggetto percorrerebbe se viaggiasse a velocità uguale a quella della luce nel vuoto, ossia
quasi 300.000 chilometri al secondo, per un anno tropico, cioè 365 giorni, 5 ore, 48 minuti e
46 secondi.

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1 anno luce
equivale a circa 9.460.730.472.581 chilometri (9.460 miliardi di km).

“JUMANJI! UN GIOCO CHE SA TRASPORTAR, MA AL TUO MONDO DEVI TORNARE”

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