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Misure di portata
La portata di un corso d’acqua non può essere, per ovvi motivi, misurata
direttamente.
Esistono pertanto numerose tecniche di misura indirette, basate su:
•misure di livello idrico (costruzione di scale di deflusso);
•misure puntuali di velocità (ricostruzione del solido di velocità);
•misure di concentrazione di sostanze chimiche appositamente introdotte nella
corrente (metodi chimici).
Corso di Idrologia
Lezione X Deflussi fluviali - Streamflow
Scale di deflusso
Q2
hc = 3
gB 2
Corso di Idrologia Deflussi fluviali - Streamflow
Lezione X
Scale di deflusso
Appare evidente come nessuna delle due scale di deflusso citate possa essere
utilizzata, se non in casi estremamente particolari, per legare delle misure di
tirante idrico ai corrispondenti valori della portata.
Le condizioni di moto uniforme e quelle di stato critico, infatti, non si verificano
quasi mai nelle correnti idriche che defluiscono in corsi d’acqua naturali, in
quanto vengono quasi sempre a mancare le condizioni di cilindricità dell’alveo
(costanza della pendenza e della forma della sezione retta lungo il corso d’acqua)
e di costanza della portata.
Ciò nondimeno le misure di livello idrico, stante la laboriosità delle tecniche di
misura alternative di cui si dirà nel seguito, sono le più utilizzate ai fini della stima
indiretta della portata defluente in un corso d’acqua.
Quello che va chiarito, pertanto, è il significato del legame che si va a stabilire tra
il tirante idrico e la portata nella sezione di misura.
Corso di Idrologia Deflussi fluviali - Streamflow
Lezione X
Scale di deflusso
Affinché esista un legame biunivoco tra il livello idrico nella sezione di un corso
d’acqua e la portata defluente attraverso essa, è necessario che la corrente non sia
in condizioni di moto vario, e che le condizioni al contorno che determinano il
livello idrico nella sezione di misura dipendano soltanto dalla portata che si
intende misurare.
Come è noto dall’Idraulica, le condizioni che influenzano il tirante idrico in una
sezione vanno ricercate in una sezione posta a monte o a valle, secondo se la
corrente sia ipercritica o ipocritica. Nella maggioranza dei casi le correnti idriche
che defluiscono nei corsi d’acqua naturali sono in condizioni ipocritiche. Pertanto,
i livelli idrici osservati nella sezione di misura dipendono di solito dalle condizioni
di valle.
In pratica, il problema si risolve ubicando la sezione in cui vengono eseguite le
misure congruamente più a monte della eventuale confluenza con un corso
d’acqua di importanza paragonabile, o maggiore, di quella del corso d’acqua sul
quale si stanno effettuando le misure. Poco a monte della confluenza, infatti, i
livelli idrici risentirebbero anche delle condizioni del secondo corso d’acqua,
indipendenti dalla portata del primo.
Corso di Idrologia Deflussi fluviali - Streamflow
Lezione X
Scale di deflusso
Quando nel corso d’acqua si verificano condizioni di moto vario, è facile intuire
che il legame tra la portate ed il livello idrico non è biunivoco. In altre parole, è
possibile che, ad un medesimo livello del pelo libero corrispondano, in momenti
diversi, diversi valori della portata.
Nelle correnti lente, che per quanto già detto rappresentano la maggioranza dei
casi, la portata dipende, oltre che dal livello idrico, anche dalla pendenza del pelo
libero. È immediato osservare che durante il passaggio di una piena, quando il
livello idrico prima sale per poi ridiscendere, la pendenza del pelo libero è, per
uno stesso livello idrico, minore durante la fase ascendente che durante la fase
discendente. Di conseguenza anche il valore della corrispondente portata cambia
in modo analogo.
Si può concludere che l’entità dello scostamento tra i due valori assunti dalla
portata è tanto maggiore quanto più rapida e intensa è la piena. Quando invece le
variazioni di livello idrico avvengono con lentezza, come nella maggioranza dei
casi, il legame può con ottima approssimazione considerarsi biunivoco.
Corso di Idrologia Deflussi fluviali - Streamflow
Lezione X
Scale di deflusso
Q = v n dA
A
La ricostruzione dell’andamento della componente del vettore velocità, normale alla
sezione in cui si esegue la misura, viene effettuata attraverso l’esecuzione di misure
puntuali di velocità nei punti di una griglia con cui viene suddivisa idealmente la
sezione retta. È opportuno infittire la griglia nelle zone della sezione dove più elevati
sono i gradienti della velocità.
L’integrale viene poi approssimato tramite una sommatoria, attribuendo il valore
osservato nell’i-esimo punto della griglia ad una area opportunamente individuata
intorno al punto stesso.
Q = v n ,i Ai
i
Corso di Idrologia Deflussi fluviali - Streamflow
Lezione X
Misure di velocità nei corsi d’acqua
Le misure di velocità si eseguono generalmente con un mulinello. Il più comune tipo
di mulinello è quello ad asse orizzontale o ad elica. Molto usato negli US è il
modello ad asse verticale o a coppe.
Il mulinello ha una forma a
ogiva che ne determina
l’automatico orientamento nel
verso della corrente.
In tal modo si è certi di
misurare la componente della
velocità ortogonale alla
sezione retta.
La velocità angolare di
rotazione dell’elica viene
rilevata per mezzo di un
contatore, di solito ad impulsi
elettrici, che fornisce il numero
di giri al minuto.
Corso di Idrologia Deflussi fluviali - Streamflow
Lezione X
Misure di velocità nei corsi d’acqua
I modelli più moderni sono dotati di un display sul quale compare direttamente il
numero di giri al minuto, w.
Ai fini della misura, è
necessaria la taratura del
mulinello. Tale operazione
viene effettuata movendo, a
velocità costante e nota, il
mulinello in una vasca di
acqua in quiete. Si perviene di
solito ad una relazione lineare
del tipo
v = a + bw
Tale relazione lineare non vale
di solito con gli stessi valori di
a e b nell’intero campo di
velocità misurabili.
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Lezione X
Misure di portata con metodi chimici
Altri metodi indiretti di misura della portata sono i metodi chimici.
Un primo metodo consiste nell’immissione di una certa quantità di una sostanza
chimica non presente nella corrente. L’immissione va fatta a concentrazione, c, e
portata, q, costanti.
In una sezione posta più a valle, se il rimescolamento è completo, la concentrazione,
C, nella corrente fluviale della sostanza immessa risulta costante nella sezione. Se
l’immissione dura un tempo sufficiente, si raggiunge una condizione di regime,
ovvero C si mantiene costante nel tempo.
Il valore di C dipende da q, c e dalla portata da misurare Q, attraverso la relazione
c
Q=q
C
Questa è valida nell’ipotesi che q sia trascurabile rispetto a Q e consente di valutare,
tramite la misura della concentrazione C di campioni di acqua prelevati dalla
corrente, la portata Q.
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Lezione X
Misure di portata con metodi chimici
Un secondo metodo consiste nell’immissione di un volume v di una soluzione a
concentrazione c di una sostanza chimica non presente nella corrente.
In una sezione posta più a valle dove il rimescolamento è completo e quindi la
concentrazione nella corrente fluviale della sostanza immessa risulta costante nella
sezione, si prelevano nel tempo numerosi campioni di acqua, in modo da poter
ricostruire l’andamento temporale C(t) della concentrazione.
Dopo un intervallo di tempo T entro il quale sia contenuto tutto il tempo in cui è
transitata l’onda di concentrazione, il principio di conservazione della massa di
soluto impone che valga
T
v c = Q C dt
0
Dalla relazione precedente è pertanto possibile valutare la portata Q. è importante
che lungo il tronco di corrente che separa la sezione di immissione e quella di
prelievo dei campioni non si verifichino perdite di una parte della sostanza immessa
(in pratica non vi devono essere zone di ristagno della corrente).
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Lezione X
Misure di portata
Dalla descrizione data, appare evidente che i metodi chimici e il metodo basato sulle
misure di velocità con i mulinelli siano alternativi l’uno all’altro.
I primi, infatti, si impiegano nelle situazioni caratterizzate da elevata turbolenza
della corrente, cosa che garantisce il completo mescolamento della soluzione lungo
tratti di breve lunghezza.
Il secondo, invece, può essere applicato proficuamente proprio nelle situazioni
opposte, allorquando non vi sia eccessiva turbolenza che potrebbe comportare la
presenza di vortici in corrispondenza dei quali, localmente, i vettori velocità sono
orientati in modo non parallelo all’asse della corrente (in taluni casi ritornano anche
all’indietro).