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Corso di Idrologia Applicata

Lezione II
Infiltrazione - Infiltration
Modellazione fisico-matematica
dell’infiltrazione

I modelli fisico-matematici più classici dell’infiltrazione, tanto nei terreni che


nelle rocce fratturate, si riferiscono al moto di acqua attraverso un mezzo
poroso omogeneo.
A una certa profondità dalla superficie del suolo si individua una superficie
libera della falda (groundwater table), che separa la zona in cui il mezzo è
completamente saturo d’acqua (saturated zone) da quella in cui i meati
lasciati liberi dallo scheletro solido del terreno sono in parte occupati da
acqua ed in parte da aria, ed il terreno si dice non saturo (unsaturated zone o
vadose zone).
Fatta eccezione per i casi rari in cui la superficie libera risale fino alla
superficie del terreno, il processo di infiltrazione avviene pertanto attraverso
la zona non satura del terreno.
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Infiltrazione - Infiltration
Modellazione fisico-matematica dell’infiltrazione

Lo studio del moto dell’acqua attraverso un mezzo poroso non saturo si affronta
classicamente introducendo un mezzo continuo equivalente nel quale coesistono le tre fasi
aria, acqua e scheletro solido.
Si fanno inoltre le ipotesi che lo scheletro solido sia indeformabile e che l’aria all’interno
dei meati sia costantemente in contatto con l’atmosfera.
Il terreno risulta così caratterizzato da un valore costante nel tempo della porosità
(porosity), n(x,y,z), e si introducono le variabili q(x,y,z,t), contenuto d’acqua volumetrico,
v(x,y,z,t), vettore della velocità di filtrazione (specific discharge), la cui componente vj
rappresenta la portata che attraversa una superficie unitaria di normale ĵ all’interno del
mezzo poroso, e H(x,y,z,t)=z+h(x,y,z,t), potenziale del campo vettoriale di velocità (water
potential).
Il termine h(x,y,z,t) rappresenta l’energia potenziale dell’unità di peso di acqua del terreno
non legata al campo gravitazionale (termine z). Di solito si ritiene in via semplificata che
essa sia dovuta alla sola azione delle forze dovute alla tensione superficiale dell’acqua ed
alla curvatura dei menischi di separazione aria-acqua all’interno dei meati (potenziale
capillare – capillary potential).
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I menischi di separazione all’interno dei meati si incurvano a causa della azione delle
forze elettriche di adesione alle particelle e di coesione tra le molecole d’acqua, le
quali determinano l’angolo che la superficie di separazione tra i due fluidi forma con
la tangente alla parete solida (angolo di contatto, q). L’esistenza di una tensione
interfacciale fa sì che il menisco si comporti come una membrana tesa, opponendo
resistenza alla differenza di pressione tra aria e acqua.
Tale differenza di pressione prende il nome di pressione capillare, o tensione
capillare (capillary pressure – tension – suction)
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All’interno dei terreni, il gioco delle forze di coesione e di adesione fa sì che


il menisco rivolga sempre la concavità verso l’aria (fase non bagnante), la
quale pertanto si trova ad una pressione maggiore rispetto all’acqua (fase
bagnante).
Il potenziale capillare h(x,y,z,t) rappresenta l’altezza di colonna d’acqua
corrispondente alla differenza di pressione esistente tra l’aria e l’acqua che si
trovano ai due lati del menisco.
Giacché per ipotesi l’aria è alla pressione atmosferica, il potenziale capillare
assume sempre valori negativi, e si annulla alla saturazione, allorquando, non
essendo più presente aria nei meati, non esistono più menischi di separazione.
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Per avere un’idea dell’entità del potenziale capillare, si consideri, come modello geometrico
semplificato di ciò che accade all’interno dei meati del terreno, un tubo verticale cilindrico
di raggio r, all’interno del quale si dispone il menisco di separazione tra aria e acqua.
Si impone equilibrio in direzione verticale di un volumetto di controllo cilindrico a cavallo
del menisco, trascurando il peso dell’aria e dell’acqua in esso contenuti. Le forze che si
fanno equilibrio sono: la spinta dell’acqua, diretta verso l’alto; quella dell’aria, diretta verso
il basso; la componente verticale del risultante della tensione capillare agente lungo la
circonferenza di contatto tra il menisco e la parete del tubicino, diretta verso l’alto a causa
della concavità verso l’alto del menisco.

 
F  2rT 
  
S air  pairr 2 k  pwat  pair 2T cos q
    h   
S wat   pwatr 2 k   wat  wat r
 2rT cos q  r 2  pair  pwat   0
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La geometria dei meati di un terreno è ovviamente più complessa rispetto al modello del
tubo capillare. Il risultato ottenuto resta tuttavia qualitativamente valido: cambia il fattore 
dipendente dalla geometria del meato (=2 nell’esempio precedentemente illustrato) e il
raggio r assume il significato di una dimensione caratteristica del meato.

pwat  pair T cos q


h 
 wat  wat r
Pertanto, il potenziale capillare risulta direttamente proporzionale alla tensione superficiale
dell’acqua e al coseno dell’angolo di contatto, inversamente proporzionale alla dimensione
del meato occupato dal menisco. L’ipotesi che l’aria si trovi sempre alla pressione
atmosferica implica, a causa del segno del secondo membro, che la pressione dell’acqua
all’interno di un terreno non saturo è sempre inferiore alla pressione atmosferica.
A tal proposito è opportuno notare che all’interno di meati molto piccoli la pressione
negativa è molto grande e può arrivare anche a numerose atmosfere. L’aver considerato il
contributo della tensione superficiale, infatti, equivale ad aver assunto che l’acqua sia in
grado di trasmettere sforzi di trazione.
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I processi di infiltrazione evolvono sensibilmente lungo la direzione verticale


e, nell’ipotesi di poter considerare le caratteristiche del terreno costanti nei
piani orizzontali, si studiano come monodimensionali.
Equazione di continuità:
q v

t z
Equazione del moto (equazione di Darcy-Buckingham):

H
v  k h 
z
k(h) rappresenta la conducibilità idraulica del mezzo non saturo, funzione del
valore del contenuto d’acqua
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Equazione di Richards monodimensionale in termini di contenuto d’acqua:

q dk dh q   dh q 
  k hq  
t dh dq z z  dq z 
q dk q   q 
   Dq  
t dq z z  z 

Il legame h(q) prende il nome di curva di ritenzione: ad ogni valore del


potenziale capillare è associato un valore del contenuto d’acqua.
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Equazione di Richards monodimensionale in termini di potenziale:

dk
h dh h 1   h 
   k h  
t dq z dq z  z 
dh dh
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Curve caratteristiche idrauliche di un terreno:

k h hq 

La conoscenza delle curve caratteristiche idrauliche è necessaria per poter


affrontare la modellazione dei moti di filtrazione in mezzi porosi non saturi.
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Curva di ritenzione
(Water retention curve):

hq 
Un terreno con elevata
frazione di granulometria
fine tende a trattenere una
quantità di acqua
maggiore di uno a grana
più grossolana, a parità di
potenziale capillare
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Curva di ritenzione:

hq 
La curva di ritenzione di un terreno ne indica l’attitudine a trattenere l’acqua
all’interno dei meati. È pertanto legata alla distribuzione granulometrica ed in
alcuni casi (alcune argille) alla attività chimica della superficie delle
particelle costituenti lo scheletro solido.
Il significato fisico del legame tra h e q risiede nell’equilibrio tra le spinte
dell’aria e dell’acqua a cavallo dei menischi di separazione. All’interno dei
meati più piccoli, la grande curvatura dei menischi fa sì che gli stessi
sopportino elevati valori di h.
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Esempi di curve di ritenzione per vari terreni

La curva di ritenzione ha un andamento molto diverso in funzione della


granulometria. In generale, è più facile rimuovere l’acqua da un terreno a
grana grossa (curva di ritenzione ripida vicino alla saturazione) che da uno a
grana fine (curva di ritenzione piatta vicino alla saturazione).
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Curva di conducibilità idraulica (hydraulic conductivity curve):

k h  k q 
La curva di conducibilità idraulica può essere espressa in funzione del
potenziale capillare oppure del contenuto d’acqua. La presenza d’aria nei
meati rende il movimento più tortuoso e riduce la sezione utile al moto: di
conseguenza a parità di gradiente di energia potenziale fluisce una portata
minore
LA CONDUCIBILITÀ IDRAULICA SI RIDUCE AL DIMINUIRE DEL
CONTENUTO D’ACQUA
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Curva di conducibilità idraulica


per diversi tipi di terreno:

La conducibilità idraulica di una


sabbia, caratterizzata da elevati
valori in prossimità della
saturazione, diminuisce
rapidamente al diminuire del
contenuto d’acqua
La conducibilità idraulica di una
argilla, caratterizzata da valori a
saturazione di alcuni ordini di
grandezza più bassi, diminuisce
gradualmente al diminuire del
contenuto d’acqua
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Studio del processo di infiltrazione: infiltrazione potenziale

L’infiltrazione potenziale è il valore teorico di infiltrazione (velocità di


filtrazione alla superficie del suolo), che si verificherebbe allorquando non
esistessero limiti alla disponibilità d’acqua che perviene alla superficie del
terreno. Essa dipende pertanto dalle caratteristiche idrauliche del terreno e dal
profilo di contenuto d’acqua (ovvero di potenziale capillare) lungo la verticale.
H
i  vz  0   k hz  0 
z z 0

H  h   dh q 
  1     1  
z z 0  z z 0   dq z z 0 

gravità capillarità
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0 0.2 0.4 q 0.6
infiltrazione potenziale 0

H
i  vz  0   k hz  0  z [m]
z z 0
5
H  h   dh q 
  1     1  
T=0

dq z z 0 
T=1 min
z z 0  z z 0   T=5 min
T=15 min
T=30 min
10 T=60 min
Tipicamente, l’infiltrazione è molto elevata T=120 min
Serie8
all’inizio del processo in quanto il gradiente del Serie9
potenziale H è molto elevato (virtualmente
infinito) e decresce velocemente via via che lo 15
strato più superficiale si satura.
Di contro, la conducibilità è inizialmente bassa,
per poi crescere rapidamente e raggiungere il
20
valore di saturazione.
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Studio del processo di infiltrazione
Quando una pioggia di intensità costante p che raggiunge la superficie del suolo,
accade di solito che inizialmente p è inferiore all’infiltrazione potenziale, e pertanto
si infiltra interamente nel suolo.
Dopo un intervallo di tempo tp
(ponding time), che dipende 60
dalle caratteristiche del
i [mm/h]
terreno, dalla condizione ip
p
iniziale di umidità e 40 iptras
dall’intensità di pioggia p,
l’infiltrazione potenziale
diviene minore di p, e l’acqua 20
in eccesso si accumula in
superficie, formando un velo
d’acqua che, se la superficie 0
è in pendenza, dà inizio al 0 40 t [min] 80

ruscellamento superficiale.
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Studio del processo di infiltrazione: condizioni al contorno

La condizione al contorno da assegnare alla superficie del suolo può in


generale consistere nell’imposizione di un valore di h o q noto (condizione di
Dirichlet), ovvero di un valore noto della velocità di filtrazione kdH/dz
(condizione di Neumann).
In superficie:
H  h   dh q 
t<tp p  k z 0  k z 0  1     k z 0  1  
z z 0  z z 0   dq z z 0 

t>tp (h=h0 ovvero q=qsat)


Sulla superficie libera della falda:
t  0 (h=0 ovvero q=qsat)
L’integrazione dell’equazione di Richards, fortemente non lineare, può essere
perseguita solo per via numerica.
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Studio del processo di infiltrazione: approcci semplificati

Soluzione approssimata di Philip:

1 1 2
i  St  K sat
2
Il primo termine dipende dalla capillarità, S (sorbività - sorptivity) dipende
pertanto dal tipo di terreno, dalla condizione di umidità iniziale e dalla
condizione al contorno. Il secondo termine è legato alla gravità e diviene via
via più importante col trascorrere del tempo.
Tale espressione, ricavata nell’ipotesi di umidità iniziale uniforme,
rappresenta il troncamento di uno sviluppo in serie.
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Studio del processo di infiltrazione: approcci semplificati

Infiltrazione potenziale secondo il modello di Horton:

i  ic  i0  ic e kt

i0 rappresenta il valore iniziale dell’infiltrazione potenziale, ic il valore


costante a cui tende sintoticamente col trascorrere del tempo, k è una costante
di tempo.
I tre parametri dipendono dal tipo di terreno.
L’espressione si riferisce a condizioni iniziali di suolo secco, e va adattata per
impiegarla per diverse condizioni iniziali.

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