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CAPITOLATO - PARTE II -
Codifica: RFI DTC SI GE SP IFS 003 A FOGLIO 2 di 34
SEZIONE 18
INDICE
18.1 SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE .............................................................................. 4
18.1.1 SCOPO .................................................................................................................................. 4
18.1.2 CAMPO DI APPLICAZIONE ............................................................................................. 4
18.2 DOCUMENTAZIONE CORRELATA ................................................................................. 4
18.2.1 NORMATIVA DI LEGGE ................................................................................................... 5
18.2.2 NORMATIVA TECNICA .................................................................................................... 5
18.2.3 NORMATIVA FERROVIARIA .......................................................................................... 10
18.2.4 BIBLIOGRAFIA .................................................................................................................. 10
18.3 DEFINIZIONI ...................................................................................................................... 10
18.4 ABBREVIAZIONI ................................................................................................................. 11
18.5 UTILIZZO DI AGGREGATI RICICLATI COME MATERIALI PER LA
REALIZZAZIONE DI OPERE IN TERRA ........................................................................ 12
18.5.1 CARATTERISTICHE TECNICHE E REQUISITI ......................................................... 12
18.5.1.1 Caratteristiche dei rifiuti di provenienza ................................................................................................ 12
18.5.1.2 Caratteristiche dell’Impianto di Riciclo .................................................................................................. 12
18.5.1.3 Caratteristiche degli aggregati riciclati ..................................................................................................... 12
18.5.1.4 Requisiti degli aggregati riciclati ............................................................................................................... 14
18.5.1.4.1 Requisiti Dimensionali ................................................................................................................................ 14
18.5.1.4.2 Requisiti Fisici e Meccanici .......................................................................................................................... 14
18.5.1.5 Requisiti del materiale posto in opera ..................................................................................................... 15
18.5.1.5.1 Requisiti Dimensionali ................................................................................................................................ 15
18.5.1.5.2 Requisiti Fisici e Meccanici .......................................................................................................................... 15
18.5.2 POSA IN OPERA (COMPATTAZIONE E FINITURA) .................................................. 15
18.5.3 CONTROLLI ...................................................................................................................... 16
18.5.3.1 Controllo di ecocompatibilità................................................................................................................... 16
18.5.3.2 Controlli sul materiale steso posato in opera e prima della compattazione...................................... 16
18.5.3.3 Controlli sul prodotto finale ..................................................................................................................... 17
18.5.4 MODALITA’ DI REALIZZAZIONE DELLE OPERE IN TERRA ................................ 17
18.5.5 SPECIFICHE PER GLI INTERVENTI DI BONIFICA .................................................. 17
18.5.6 SPECIFICHE PER LA REALIZZAZIONE DI RILEVATI FERROVIARI .................... 17
18.5.7 VERIFICHE DI STABILITA’ ............................................................................................ 18
18.5.8 CAMPO PROVA .................................................................................................................. 18
18.5.9 ELABORATI GRAFICI PROGETTUALI ......................................................................... 19
18.5.9.1 Relazione tecnica ........................................................................................................................................ 19
18.5.9.2 Elaborati grafici .......................................................................................................................................... 20
18.5.9.3 Relazione sulla gestione dei materiali in corso d’opera ........................................................................ 20
CAPITOLATO GENERALE TECNICO DI APPALTO
DELLE OPERE CIVILI - PARTE II - SEZIONE 18
UTILIZZO DI AGGREGATI RICICLATI E TRATTAMENTI
CON CALCE PER OPERE IN TERRA
CAPITOLATO - PARTE II -
Codifica: RFI DTC SI GE SP IFS 003 A FOGLIO 3 di 34
SEZIONE 18
CAPITOLATO - PARTE II -
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SEZIONE 18
18.1.1 SCOPO
Scopo del presente documento è favorire l’utilizzo di aggregati riciclati, derivanti da operazioni di recupero di
rifiuti (macerie e calcestruzzo), e di terre trattate con calce, in sostituzione delle materie prime.
Il trattamento di terre naturali con calce è finalizzato al miglioramento e alla stabilizzazione delle terre
naturali, altrimenti non utilizzabili.
Gli aggregati riciclati, oggetto del presente documento, derivano da una o più operazioni di recupero di rifiuti
provenienti da attività, quali ad esempio costruzione e demolizione edilizia, e devono assicurare il rispetto dei
requisiti circa la “cessazione della qualifica di rifiuto” di cui all’articolo 184-ter del D. Lgs. 152/2006 e s.m.i. e
della normativa di dettaglio prevista nello stesso articolo, oltre che degli ulteriori requisiti previsti nel presente
testo.
Nell’ambito dei trattamenti con calce, il documento definisce le caratteristiche dei componenti e della miscela,
le metodologie di posa in opera, i requisiti del prodotto finale, le modalità e le frequenze dei controlli che si
applicano nei casi di trattamento a calce dei terreni argillosi, più o meno limosi, purché rispondenti ai requisiti
indicati nei successivi paragrafi.
Tutte le prove ed i test di laboratorio indicati nel presente testo, dovranno essere effettuati unicamente in
laboratori scelti fra quelli “ufficiali” o “autorizzati” ai sensi del D.P.R. 6.06.2001 n° 380.
CAPITOLATO - PARTE II -
Codifica: RFI DTC SI GE SP IFS 003 A FOGLIO 5 di 34
SEZIONE 18
approvazioni sulla loro applicazione dovranno provenire da FERROVIE. Non potrà, comunque in alcun
modo essere modificata la tipologia di opera prevista, i requisiti prestazionali (se non in senso migliorativo), le
modalità costruttive (a meno di miglioramenti connessi alla stabilità dell’opera o riduzioni dei cedimenti nel
tempo). Non sono ammesse riduzioni sul numero e qualità dei controlli dei parametri fisico-meccanici,
chimici e sul contenuto di contaminanti.
Per quanto riguarda l’utilizzo di aggregati riciclati, tutti i parametri di progettazione, costruzione,
monitoraggio e controlli, incluso eventuali modifiche, dovranno essere contenuti in un Dossier “Qualità
dell’opera”. In tale dossier dovranno essere anche raccolte le documentazioni inerenti le richieste di
modifiche progettuali e costruttive e le connesse approvazioni da parte di FERROVIE.
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SEZIONE 18
CAPITOLATO - PARTE II -
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SEZIONE 18
UNI EN 1097-5 –Prove per determinare le proprietà meccaniche e fisiche degli aggregati - Parte 5:
Determinazione del contenuto d'acqua per essiccazione in forno ventilato.
UNI EN 1097-6 –Prove per determinare le proprietà meccaniche e fisiche degli aggregati - Parte 6:
Determinazione della massa volumica dei granuli e dell'assorbimento d'acqua.
UNI EN 1097-7 –Prove per determinare le proprietà meccaniche e fisiche degli aggregati - Parte 7:
Determinazione della massa volumica dei filler - Metodo con picnometro.
UNI EN 1097-10 - Prove per determinare le proprietà meccaniche e fisiche degli aggregati-Parte 10:
Determinazione dell’altezza di suzione dell’acqua
UNI EN 1097-11 - Prove per determinare le proprietà meccaniche e fisiche degli aggregati-Parte 11:
Determinazione della compressibilità e della resistenza alla compressione triassiale degli aggregati leggeri
UNI EN 1367-1 -Prove per determinare le proprietà termiche e la degradabilità degli aggregati -
Determinazione della resistenza al gelo e disgelo.
UNI EN 1367-2 -Prove per determinare le proprietà termiche e la degradabilità degli aggregati - Prova al
solfato di magnesio.
UNI EN 1367-4 -Prove per determinare le proprietà termiche e la degradabilità degli aggregati - Parte 4:
Determinazione del ritiro per essiccamento.
UNI EN 1367-6 -Prove per determinare le proprietà termiche e la degradabilità degli aggregati - Parte 6:
Determinazione della resistenza al gelo e disgelo in presenza di sale (NaCl)
UNI EN 1367-7 - Prove per determinare le proprietà termiche e la degradabilità degli aggregati. Parte 7:
Determinazione della resistenza al gelo e disgelo degli aggregati leggeri
UNI EN 1367-8 - Prove per determinare le proprietà termiche e la degradabilità degli aggregati. Parte 8:
Determinazione della resistenza alla disintegrazione degli aggregati leggeri
UNI EN 1744-1 -Prove per determinare le proprietà chimiche degli aggregati - Parte 1: Analisi chimica.
UNI EN 1744-6 -Prove per determinare le proprietà chimiche degli aggregati - Parte 6: Determinazione
dell'influenza di un estratto di aggregato riciclato sul tempo di inizio presa cemento.
UNI ENV 1997-1 – Eurocodice 7 - Parte 1: Regole Generali
UNI ENV 1997-2 – Eurocodice 7 - Parte 2: Progettazione assistita da prove di laboratorio
UNI EN 1998-1 - Eurocodice 8 - Progettazione delle strutture per la resistenza sismica - Parte 1: Regole
generali, azioni sismiche e regole per gli edifici
UNI EN 1998-5 - Eurocodice 8 - Progettazione delle strutture per la resistenza sismica - Parte 5:
Fondazioni, strutture e contenimento ed aspetti geotecnici.
UNI 7980 - Qualità dell’acqua – Determinazione di calcio e magnesio – Metodo per spettrometria di
assorbimento atomico
UNI 9297 - Qualità dell’acqua – Determinazione dei cloruri – Titolazione con nitrato di argento e
indicatore cromato (Metodo di Mohr)
UNI EN ISO 9308-1 - Qualità dell’acqua –Ricerca ed enumerazione di Escherichia coli e batteri coliformi
– Metodo di filtrazione su membrana
UNI 9724-4 - Materiali lapidei – Confezionamento sezioni sottili e lucide
UNI 10006 - Costruzione e manutenzione delle strade – tecnica di impiego delle terre (* limitatamente alla
“Classificazione delle terre” - Capitolo 2)
UNI CHIM 10503 - Metodo per la determinazione della silice contenuta nell’acqua destinata al consumo
umano
UNI EN 10675 - Acqua destinata al consumo umano – Ricerca e conta dei coliformi totali – Tecnica del
numero più probabile
UNI EN 10677 - Acqua destinata al consumo umano – Ricerca e conta degli enterococchi (Streptococchi
fecali) – Tecnica del numero più probabile (MPN)
CAPITOLATO GENERALE TECNICO DI APPALTO
DELLE OPERE CIVILI - PARTE II - SEZIONE 18
UTILIZZO DI AGGREGATI RICICLATI E TRATTAMENTI
CON CALCE PER OPERE IN TERRA
CAPITOLATO - PARTE II -
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SEZIONE 18
UNI 10802 - Rifiuti - Campionamento manuale, preparazione del campione ed analisi degli eluati
UNI 11531-1 - Costruzione e manutenzione delle opere civili delle infrastrutture – Criteri per l’impiego
dei materiali - Parte 1: Terre e miscele di aggregati non legati
UNI EN 12457-2 - Caratterizzazione dei rifiuti - Lisciviazione - Prova di conformità per la lisciviazione di
rifiuti granulari e di fanghi - Parte 2: Prova a singolo stadio, con un rapporto liquido/solido di 10 l/kg, per
materiali con particelle di dimensioni minori di 4 mm (con o senza riduzione delle dimensioni)
UNI EN 13242 - Aggregati per materiali non legati e con legante idraulico per l’impiego in opere di
ingegneria civile e nella costruzione di strade
UNI EN 13285 - Miscele non legate – SPECIFICHE
UNI EN 13286-2 e Errata Corrige del 2013– Miscele non legate e legate con leganti idraulici - Parte 2 -
Metodi di prova per la determinazione della massa volumica e del contenuto di acqua di riferimento di
laboratorio - Costipamento Proctor
UNI EN 13286-7 - Miscele non legate e legate con leganti idraulici – Parte 7: Metodi di prova triassiale
ciclica per miscele non legate.
UNI EN 13286-41 - Miscele non legate e legate con leganti idraulici - Parte 41: Metodo di prova per la
determinazione della resistenza a compressione di miscele legate con leganti idraulici
UNI EN 13286-47 - Miscele non legate e legate con leganti idraulici – Parte 47: Metodo di prova per la
determinazione dell'indice di portanza CBR, dell'indice di portanza immediata e del rigonfiamento
UNI EN 13286 -48 - Determinazione del grado di polverizzazione
UNI EN 13286-49 - Miscele non legate e legate con leganti idraulici – Parte 49: Prova di rigonfiamento
accelerata per suoli trattati con calce e/o cemento
UNI EN 13286-54 - Miscele non legate e legate con leganti idraulici – Parte 54: Metodo di prova per la
determinazione della sensibilità al gelo – Resistenza al gelo e disgelo di miscele con leganti idraulici
UNI EN 13395 - Qualità dell’acqua – Determinazione dell’azoto nitroso e dell’azoto nitrico e della somma
dei due per analisi in flusso (CFA e FIA) e rivelazione spettrometrica
UNI EN 13450 - Aggregati per massicciata per ferrovie
UNI EN 13755 - Metodo di prova per pietre naturali – Determinazione dell’assorbimento dell’acqua a
pressione atmosferica
UNI EN 14227-11 - Miscele legate con leganti idraulici – Specifiche – Parte 11: Terre trattate con calce
UNI EN 14227-13 - Miscele legate con leganti idraulici – Specifiche – Parte 13: Terre trattate con legante
idraulico
UNI EN ISO 14688-1 - Indagini e prove geotecniche. “Identificazione e classificazione dei terreni” –
Parte 1 - Identificazione e descrizione
UNI EN ISO 14688-2 - Indagini e prove geotecniche. “Identificazione e classificazione dei terreni” –
Parte 2 - Principi per una classificazione
UNI EN ISO 14689-1 - Indagini e prove geotecniche. Identificazione e classificazione delle rocce” –
Identificazione e descrizione
UNI CEN/TS 16637-1 - Valutazione del rilascio di sostanze pericolose Parte 1: Guida per la
determinazione delle prove di lisciviazione e ulteriori fasi di prova
UNI CEN/TS 16637-2 - Valutazione del rilascio di sostanze pericolose Parte 2: Prova di lisciviazione
dinamica superficiale
UNI EN 16687 -Prodotti da costruzione-Valutazione del rilascio di sostanza pericolose-Terminologia.
UNI CEN ISO/TS 17892-1 – Indagini e prove geotecniche - Prove di laboratorio sui terreni - Parte 1:
Determinazione del contenuto in acqua.
UNI CEN ISO/TS 17892-2 – Indagini e prove geotecniche - Prove di laboratorio sui terreni - Parte 2:
Determinazione della massa volumica dei terreni a grana fine.
CAPITOLATO GENERALE TECNICO DI APPALTO
DELLE OPERE CIVILI - PARTE II - SEZIONE 18
UTILIZZO DI AGGREGATI RICICLATI E TRATTAMENTI
CON CALCE PER OPERE IN TERRA
CAPITOLATO - PARTE II -
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SEZIONE 18
UNI CEN ISO/TS 17892-3 – Indagini e prove geotecniche - Prove di laboratorio sui terreni - Parte 3:
Determinazione della massa volumica dei granuli solidi - Metodo del Picnometro.
UNI CEN ISO/TS 17892-4 - Indagini e prove geotecniche - Prove di laboratorio sui terreni - Parte 4:
Determinazione della distribuzione granulometrica.
UNI CEN ISO/TS 17892-5 – Indagini e prove geotecniche - Prove di laboratorio sui terreni - Parte 5:
Prova edometrica ad incrementi di carico.
UNI CEN ISO/TS 17892-6 – Indagini e prove geotecniche - Prove di laboratorio sui terreni - Parte 6:
Prova con la punta conica.
UNI CEN ISO/TS 17892-7 – Indagini e prove geotecniche - Prove di laboratorio sui terreni - Parte 7:
Prova di compressione non confinata su terreni a grana fine.
UNI CEN ISO/TS 17892-8 – Indagini e prove geotecniche - Prove di laboratorio sui terreni - Parte 8:
Prova triassiale non consolidata non drenata.
UNI CEN ISO/TS 17892-9 – Indagini e prove geotecniche - Prove di laboratorio sui terreni - Parte 9:
Prove di compressione triassiale, consolidate, su terreni saturi.
UNI CEN ISO/TS 17892-10 – Indagini e prove geotecniche - Prove di laboratorio sui terreni - Parte 10:
Prove di taglio diretto.
UNI CEN ISO/TS 17892-11 – Indagini e prove geotecniche - Prove di laboratorio sui terreni - Parte 11:
Determinazione della permeabilità con prove a carico costante o a carico variabile.
UNI CEN ISO/TS 17892-12 – Indagini e prove geotecniche - Prove di laboratorio sui terreni - Parte 12:
Determinazione dei limiti di Atterberg.
UNI EN 22282-1 – Indagini e prove geotecniche - Prove idrauliche nel sottosuolo - Parte 1: Regole
generali.
UNI EN 22282-2 – Indagini e prove geotecniche - Prove idrauliche nel sottosuolo - Parte 2: Prove di
permeabilità all'acqua eseguite in un foro di sondaggio a circuito aperto.
UNI EN 22282-3 – Indagini e prove geotecniche -Prove idrauliche nel sottosuolo - Parte3: Prove di
pressione idraulica nelle rocce.
UNI EN 22282-4 – Indagini e prove geotecniche - Prove idrauliche nel sottosuolo - Parte 4: Prove di
pompaggio.
UNI EN 22282-5 – Indagini e prove geotecniche - Prove idrauliche nel sottosuolo - Parte 5: Prove
infiltrometriche.
UNI EN 22282-6 – Indagini e prove geotecniche - Prove idrauliche nel sottosuolo - Parte6: Prove di
permeabilità all'acqua eseguite in un foro di sondaggio a circuito chiuso
UNI EN 22475-1 - Indagini e prove geotecniche – Metodi di campionamento e misurazioni sull’acqua del
sottosuolo – Parte 1 : Principi tecnici per l’esecuzione.
UNI EN 22476-1 – Indagini e prove geotecniche - Prove in sito - Parte 1: Prova penetrometrica con cono
elettrico e piezocono.
UNI EN 22476-2 – Indagini e prove geotecniche - Prove in sito - Parte 2: Prova di penetrazione
dinamica.
UNI EN 22476-3 – Indagini e prove geotecniche - Prove in sito -Parte 3: Prova penetrometrica - dinamica
tipo SPT (Standard Penetration Test).
UNI EN 22476-4 – Indagini e prove geotecniche - Prove in sito - Parte 4: Prova con pressiometro
Menard.
UNI EN 22476-5 – Indagini e prove geotecniche - Prove in sito - Parte 5: Prova con dilatometro
flessibile.
UNI EN 22476-7 – Indagini e prove geotecniche - Prove in sito - Parte 7: Prova con martinetto in foro.
CAPITOLATO GENERALE TECNICO DI APPALTO
DELLE OPERE CIVILI - PARTE II - SEZIONE 18
UTILIZZO DI AGGREGATI RICICLATI E TRATTAMENTI
CON CALCE PER OPERE IN TERRA
CAPITOLATO - PARTE II -
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UNI EN 22476-10 – Indagini e prove geotecniche - Prove in sito - Parte 10: Prova di penetrazione sotto
peso.
UNI EN 22476-11 – Indagini e prove geotecniche - Prove in sito - Parte 11: Prova con dilatometro piatto.
UNI EN 22476-12 – Indagini e prove geotecniche - Prove in sito - Parte 12: Prova meccanica di
penetrazione del cono (CPTM).
18.2.4 BIBLIOGRAFIA
G. Tesoriere – Strade Ferrovie Aeroporti 2 Opere in terra e soprastrutture UTET
Programma centrale ricerca e sviluppo – Materiali e sistemi innovativi nella realizzazione dei rilevati
ferroviari –RFI –Università degli Studi di Roma “La Sapienza” e “Tor Vergata”
Realisation des remblais et des couches de forme – fascicoli 1 e 2 SETRA
18.3 DEFINIZIONI
Nel presente documento si applicano le seguenti definizioni:
Aggregato naturale: Aggregato di origine naturale che sia stato sottoposto solo a lavorazione meccanica
(UNI EN 13242-2008, punto 3.2).
Aggregato riciclato: Aggregato risultante dalla lavorazione di materiale inorganico precedentemente
utilizzato nelle costruzioni (UNI EN 13242-2008, punto 3.4).
Calcestruzzi riciclati: costituiti prevalentemente da aggregati riciclati derivanti dal recupero di frammenti di
conglomerati cementizi anche armati provenienti da demolizione di opere in c.a., dagli scarti dell’industria di
prefabbricazione di manufatti in cemento anche armato, da traversine ferroviarie in c.a.v.p. etc..
Macerie: sono costituite dai residui da riciclare di laterizi, prodotti ceramici, sfridi di lavorazioni edilizie,
detriti inerti, frammenti di sovrastrutture stradali e di conglomerati cementizi anche armati, nonché da altri
materiali di integrazione rispondenti ai requisiti della normativa giuridica e tecnica ed a quelli della presente
specifica.
Materiale: ai fini della presente Specifica Tecnica, si intende il materiale utilizzato per la realizzazione di
opere in terra derivante dalla posa in opera di aggregati riciclati.
Miglioramento della terra mediante trattamento con calce: Trattamento con contenuto di calce pari al
CIC (consumo iniziale di calce) per il miglioramento immediato delle caratteristiche geotecniche della terra
stessa, quali la riduzione del contenuto d’acqua, l’incremento della capacità portante, l’aumento dell’umidità
ottima di costipamento e la riduzione dell’indice di plasticità. Il miglioramento delle caratteristiche fisiche della
terra con calce non è garantito come durevole nel tempo.
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UTILIZZO DI AGGREGATI RICICLATI E TRATTAMENTI
CON CALCE PER OPERE IN TERRA
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Opere in terra: qualsiasi opera da realizzarsi con terre naturali o con aggregati ottenuti mediante trattamento
di materiali naturali o riciclati, classificabili secondo la norma UNI 11531-1 e secondo la norma UNI EN
13242. A titolo esemplificativo rientrano in tale definizione le seguenti opere:
i rilevati ferroviari, i rilevati stradali, le strade di pertinenza FS e le strade da consegnare ad Enti terzi,
comprensivi dell’eventuale strato di bonifica, con esclusione dello strato anticapillare;
le dune, le colline artificiali, i riempimenti, i ritombamenti, le sistemazioni ambientali, etc.
Rifiuti: le sostanze e gli oggetti di cui il detentore si disfi o abbia deciso o abbia l’obbligo di disfarsi ad un
soggetto autorizzato alla loro gestione. Possono essere urbani o speciali, pericolosi o non pericolosi, secondo
quanto previsto dagli articolo 183 e 184 del D. Lgs. 3 aprile 2006, n. 152 e s.m.i..
Stabilizzazione della terra mediante trattamento con calce: Trattamento con contenuto di calce superiore
al CIC (consumo iniziale di calce) tale da conferire alla terra oltre alle caratteristiche indicate nel miglioramento
anche una stabilità ed irreversibilità alle azioni dell’acqua e del gelo e quindi una durabilità nel tempo.
Terra trattata con calce: Miscela composta da terra, calce viva o idrata ed acqua, in quantità e rapporti tali da
modificare le caratteristiche fisico-chimiche e meccaniche della terra, al fine di ottenere una miscela idonea per
la formazione di strati di terreno che, dopo il costipamento, risultino di adeguata resistenza meccanica, nonché
stabili all’azione dell’acqua e del gelo.
18.4 ABBREVIAZIONI
s.m.i.: Successive modifiche ed integrazioni (in genere riferito a norme legislative o tecniche).
D.lgs.: Decreto Legislativo
D.M. Decreto Ministeriale.
D.P.R.: Decreto Presidente della Repubblica
CAPITOLATO GENERALE TECNICO DI APPALTO
DELLE OPERE CIVILI - PARTE II - SEZIONE 18
UTILIZZO DI AGGREGATI RICICLATI E TRATTAMENTI
CON CALCE PER OPERE IN TERRA
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CAPITOLATO - PARTE II -
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Il materiale denominato calcestruzzo riciclato dovrà avere le caratteristiche indicate nella tabella 18.5.1.3-1.
Componenti calcestruzzo (massa volumica apparente dei granuli > 2,1 t/m3 ) > 80
principali
materiali litoidi frantumati(*) ≤10
muratura frantumata ≤10
Altri componenti malte e/o conglomerati bituminosi frantumati ≤10
Complessivamente: ≤ 10
componenti non litoidi ≤ 0,1
Altre sostanze
argilla e limo(*) . ≤1
Sostanze organiche Complessivamente ≤ 0,1
Ecocompatibilità Rispetto valori limite test di cessione D.M. 5.2.1998 e s.m.i.
(*) Sono esclusi materiali argillo-scistosi e gessoso-solfatici.
Il materiale denominato macerie dovrà avere le caratteristiche indicate nella tabella 18.5.1.3-2.
Percentuale in
Componenti
massa
scarti edilizi di murature, rivestimenti e allettamenti (massa
Componenti
volumica apparente dei granuli > 1.6 t/m3) calcestruzzo (massa > 80
principali
volumica apparente dei granuli > 2.1 t/m3) e roccia frantumata(*)
Complessivamente ≤ 20
Altre sostanze componenti non litoidi e argilla(*) ≤1
Sostanze organiche Complessivamente ≤ 0,1
Ecocompatibilità Rispetto valori limite test di cessione D.M. 5.2.1998 e s.m.i.
(*) Sono esclusi materiali argillo-scistosi e gessoso-solfatici.
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CON CALCE PER OPERE IN TERRA
CAPITOLATO - PARTE II -
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SEZIONE 18
Gli aggregati riciclati, prima del loro impiego nella realizzazione delle opere in terra, dovranno essere stoccati
in cantiere secondo le modalità indicate nel paragrafo 5.1.4 della norma UNI 11531.
Gli aggregati riciclati (calcestruzzi e macerie), dovranno essere sottoposti in laboratorio a prove di
costipamento, secondo quanto stabilito dalla prova di costipamento proctor modificata (AASTHO)(UNI EN
13286-2), per la determinazione del valore massimo della Massa Volumica e dell’umidità ottima.
E’ consentito miscelare le macerie e i calcestruzzi riciclati solo con sabbie, per migliorarne l’assortimento
granulometrico; il prodotto della miscelazione deve comunque rispondere a tutti i requisiti di cui al presente
documento.
18.5.1.4 Requisiti degli aggregati riciclati
In generale, gli aggregati riciclati da utilizzare nella realizzazione di opere in terra devono possedere le
caratteristiche stabilite dalle Leggi, dai Regolamenti, dalle Norme armonizzate e dalle Norme UNI vigenti in
materia, anche se non espressamente richiamate nella presente specifica. Inoltre ogni fornitura deve essere
accompagnata dalla marcatura CE e, prima della loro posa in opera, dovranno rispondere ai requisiti di seguito
riportati e risultanti da prove di laboratorio sui campioni rappresentativi, prelevati secondo le modalità indicate
nella norma UNI EN 932-1, ed eseguite a cura del produttore.
18.5.1.4.1 Requisiti Dimensionali
Granulometria
La granulometria degli aggregati riciclati, secondo la norma UNI EN 933-1, dovrà essere definita utilizzando
almeno i seguenti setacci (mm): 0.063, 0.4, 2, 4, 8, 31.5, e 63.
La curva granulometrica deve essere continua, tipica di un materiale classificato come A1a dal Prospetto 1
della Norma UNI 11531 e caratterizzata da un grado di uniformità G.U. (=D60/D10) 15; il passante al
setaccio 0.4 mm deve essere maggiore del 8% ed il passante al setaccio 0.063 deve essere invece inferiore o
uguale al 15%.
La dimensione massima dei granuli non dovrà essere superiore a 63 mm con i limiti di accettabilità riportati in
tabella 18.5.1.4.1-1.
Tabella 18.5.1.4.1-1: Limiti di accettabilità
Passante ( % )
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SEZIONE 18
Le operazioni di compattazione dovranno essere determinate mediante la messa a punto degli schemi di
rullatura che dovranno essere definiti prima dell’inizio dei lavori.
Salvo diverse indicazioni di FERROVIE viene stabilito che:
la stesa del materiale deve essere eseguita con regolarità per strati di spessore costante, con modalità e
attrezzature atte a evitare segregazione, brusche variazioni granulometriche e del contenuto d’acqua;
per evitare disomogeneità dovute alla segregazione, che può verificarsi durante lo scarico dai mezzi di
trasporto, il materiale deve essere depositato direttamente sulla superficie di posa per poi essere livellato e
omogeneizzato con mezzi meccanici, evitando cumuli provvisori.
la granulometria dei materiali costituenti i diversi strati del corpo del rilevato deve essere la più omogenea
possibile. In particolare, deve evitarsi di porre in contatto strati di materiale a granulometria poco assortita
o uniforme (tale, cioè, da produrre nello strato compattato elevata percentuale di vuoti), a strati di materiale
a grana più fine che, durante l’esercizio, per effetto delle vibrazioni prodotte dal traffico, possano penetrare
nei vuoti degli strati sottostanti, provocando cedimenti per assestamento del corpo del rilevato;
ciascuno strato può essere messo in opera, pena la rimozione, soltanto dopo aver accertato, mediante
prove di controllo, l’idoneità dello strato precedente.
18.5.3 CONTROLLI
18.5.3.1 Controllo di ecocompatibilità
FERROVIE effettuerà un ulteriore controllo di ecocompatibilità sul materiale acquistato, attraverso
l’esecuzione di un test di cessione.
I valori limite da considerare sono quelli risultanti dall’Allegato 3 al D.M. 05/02/98.
Il campionamento del materiale verrà effettuato mediante prelievo di due aliquote su cumulo prima della posa
in opera; su uno dei campioni verranno effettuate le determinazioni analitiche di laboratorio. Nel caso di esito
negativo del test di cessione (superamento dei limiti tabellari) si procederà alla sospensione della fornitura ed
alla esecuzione delle prove sul secondo campione, sigillato e conservato secondo le modalità più opportune
per evitare perdite di umidità del campione medesimo. La fornitura potrà essere riattivata solo nel caso di
conformità dei risultati delle prove eseguite sul secondo campione; in caso contrario il materiale non potrà
essere accettato. Il cumulo campionato non potrà essere posto in opera prima dei risultati del test di cessione.
Dovrà essere effettuato almeno un campionamento, indipendentemente dalla quantità acquistata, e comunque
un campionamento almeno ogni 3 mesi.
FERROVIE potrà, a suo insindacabile giudizio, disporre un numero superiore di controlli.
I costi connessi all’effettuazione di tali controlli di ecocompatibilità (campionamenti e test di cessione)
dovranno contrattualmente essere attribuiti all’ESECUTORE, in quanto il costo a mc del materiale fornito
dovrà includere tale onere.
L’ESECUTORE dovrà predisporre un’apposita area dove dovrà essere separatamente stoccato il materiale
oggetto di controllo.
A seguito dell’esito positivo delle prove di caratterizzazione succitate e del test di cessione, FERROVIE potrà
disporre dell’utilizzo del materiale.
18.5.3.2 Controlli sul materiale steso posato in opera e prima della compattazione
I controlli e le prove da effettuare per garantire i requisiti di cui al paragrafo 18.5.1.5 dovranno riguardare:
la granulometria;
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DELLE OPERE CIVILI - PARTE II - SEZIONE 18
UTILIZZO DI AGGREGATI RICICLATI E TRATTAMENTI
CON CALCE PER OPERE IN TERRA
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Gli strati di aggregati riciclati compattati dovranno comunque essere confinati tra opere quali tombini,
attraversamenti, opere d’arte etc. onde evitare che, al contatto con materiali di caratteristiche differenti, si
formino giunti o superficie di discontinuità.
Figura 18.5.6-1: sezione trasversale di un rilevato, con linea a semplice binario realizzato con strati
compattati di macerie edilizie o calcestruzzo riciclati.
E’ fatto divieto di impiegare gli aggregati riciclati, sia quelli del tipo denominato “calcestruzzi” sia quelli del
tipo denominati “macerie” come ultimo strato fortemente compattato (ovvero supercompattato) e come
strato anticapillare nella realizzazione dei rilevati ferroviari.
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SEZIONE 18
18.5.1.5. Qualora questi non venissero raggiunti, dovranno essere modificati i metodi di compattazione, fino
al raggiungimento degli stessi .
Salvo diverse indicazioni di FERROVIE per quanto riguarda le modalità operative, che dovranno essere
dettagliate nel progetto presentato per l’approvazione, si stabilisce che:
l’area prescelta per la prova in vera grandezza deve essere perfettamente livellata, compattata e tale da
presentare caratteristiche di deformabilità analoghe a quelle dei materiali in esame;
la larghezza della stesa di prova deve risultare almeno pari a tre volte quella del rullo;
gli aggregati riciclati vanno stesi in strati di spessore costante (o variabile qualora se ne voglia individuare
lo spessore ottimale prima della compattazione), provvedendo a compattarli con regolarità ed uniformità e
simulando, durante tutte le fasi di lavoro, le modalità esecutive che poi saranno osservate nel corso dei
lavori;
per ciascun tipo di materiale e per ogni modalità esecutiva, occorre mettere in opera almeno 2 o 3 strati
successivi; per ciascuno di essi vanno eseguite prove di controllo dopo successive passate. Il giudizio
sull’idoneità del materiale e sulla sua compattazione andrà effettuato sulla base delle risultanze delle prove
ottenute sullo strato più alto.
Al fine di valutare le caratteristiche di portanza dei materiali e determinare le più idonee modalità di
compattazione degli stessi, dovranno essere effettuate le seguenti le prove in sito ed in laboratorio, in almeno 5
punti appartenenti ad una porzione omogenea di ogni strato realizzato sul campo prova:
determinazione del modulo di deformazione con piastra di diametro 30 cm (paragrafo 18.5.1.5.2)
determinazione dell’indice di portanza CBR in sito (UNI EN 13286-47);
determinazione della densità in sito e del contenuto d’acqua (paragrafo 18.5.1.5.2), nelle porzioni di
terreno poste in vicinanza dei punti di misura del modulo di deformazione;
determinazione dello spessore degli strati finiti.
Per ogni strato realizzato, infine, dovranno essere verificate le caratteristiche granulometriche del materiale già
costipato, al fine di effettuare un confronto con la granulometria degli aggregati riciclati prima della messa in
opera (paragrafi 18.5.1.4.1 e 18.5.1.5.1).
Il sito della prova può essere compreso nell’area d’ingombro del corpo del rilevato ferroviario: in questo caso
dopo la sperimentazione è fatto obbligo all’impresa di demolire le sole parti del manufatto non accettabili
rispetto alle prestazioni richieste nella configurazione finale.
La sperimentazione va completata prima di avviare l’esecuzione dei rilevati, per essere di conferma e di
riferimento al programma dettagliato dei movimenti di materia e alle modalità delle lavorazioni. La
sperimentazione va ripetuta in caso di variazione del parco macchine o delle modalità esecutive.
I risultati delle prove vanno riportati in apposito Verbale redatto da FERROVIE, che ne trae le conclusioni
sull’accettazione dei materiali sperimentati, delle macchine operatrici e sulle modalità di posa in opera.
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esecutive e di cantierizzazione. Nella relazione dovrà essere riportata anche tutta la documentazione relativa
alla marcatura CE trasmessa dall’impianto di recupero.
18.5.9.2 Elaborati grafici
1) Planimetria di progetto (Scala:1:500/1:5.000)
La planimetria dovrà contenere una rappresentazione del corpo stradale, ferroviario o idraulico, che dovrà
essere rappresentato in ogni sua parte (scarpate, opere di sostegno, fossi di guardia, opere idrauliche, reti di
recinzione, fasce di rispetto), allo scopo di determinare esattamente l’ingombro dell’infrastruttura. Dovranno,
inoltre, essere rappresentate le caratteristiche geometriche del tracciato e le opere d’arte.
2) Profili (Scala:1:500/1:5.000)
Contenuto: Profilo longitudinale altimetrici delle opere e dei lavori da realizzare, contenenti l’indicazione di
tutte le opere d’arte previste, le intersezioni con reti di trasporto, di servizi e idrologiche, le caratteristiche
geometriche del tracciato.
3) Sezioni tipo (Scala:1:50)
Contenuto: dovranno essere indicati, per ciascuno strato (compreso quello anticapillare e il super compattato),
le tipologie di materiali impiegati, lo spessore, l’inclinazione.
Occorre inoltre specificare, sempre con riferimento ad ogni strato, il valore del modulo di deformazione Md e
il grado di costipamento.
Indicare, infine, la posizione di eventuali opere di contenimento (muretti, gabbionate…) e delle opere
idrauliche. Dovranno altresì essere rappresentati i volumi di terreno trattati per il passaggio alle opere d’arte di
attraversamento.
4) Planimetrie (scala 1:500/1:5.000) e sezioni (scala 1:50) delle fasi esecutive;
5) Planimetrie (scala 1:500/1:5.000) e sezioni (scala 1:50) della fase di cantierizzazione
6) Planimetrie (scala 1:500/1:5.000) e sezioni (scala 1:50) della sistemazione finale e rinaturazione delle aree di
cantiere
18.5.9.3 Relazione sulla gestione dei materiali in corso d’opera
Nella relazione dovranno essere indicati tutti i dati relativi alle tipologie e alle frequenze dei controlli, nonché i
valori di riferimento desunti dalle risultanze del campo prova (paragrafo 18.5.8).
Tali controlli saranno riportati in appositi schemi operativi di dettaglio dove verranno descritte, tra l’altro, il
numero di passate da effettuare, le modalità di essiccazione e umidificazione, il numero e la posizione delle
prove di controllo da eseguirsi, il tipo di macchinari da impiegarsi, le aree di stoccaggio degli aggregati riciclati
in attesa dell’impiego.
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UTILIZZO DI AGGREGATI RICICLATI E TRATTAMENTI
CON CALCE PER OPERE IN TERRA
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Figura 18.6.1.2-1: Sezione tipo di rilevato realizzato con terre trattate con calce
18.6.2 MATERIALI
18.6.2.1 Terre
Il trattamento con calce è possibile per tutti i terreni argillosi, più o meno limosi, come definito dalla norma
CNR BU n. 36, non dotati all’origine delle caratteristiche meccaniche e prestazionali richieste per la
realizzazione di opere in terra. La terra da trattare dovrà essere priva di vegetazione e di qualsiasi materiale
estraneo.
18.6.2.2 Calce
Sono impiegabili i seguenti tipi di calce sfusa:
a) calce aerea idrata in polvere;
b) calce aerea viva macinata.
Dovrà essere utilizzata esclusivamente calce sfusa, conservata in cantiere in appositi silos e stesa mediante un
dispositivo a dosaggio volumetrico, come descritto nei paragrafi 18.6.4.2.5 e 18.6.4.2.6. Quando l’intervento
complessivo del trattamento interessa una superficie non superiore a 2.000 mq o un volume di terreno non
superiore a 1.000 mc è consentito l’utilizzo di forniture di calce in sacchi.
I tipi di calce impiegabili nella stabilizzazione dei terreni sono suddivisi in classi, mediante sigle definite nella
norma di prodotto UNI EN 459-1. Ogni fornitura di calce approvvigionata in cantiere deve essere marcata
CE e accompagnata dalla relativa documentazione di legge. Le norme di riferimento per le prove sono le UNI
EN 459-2 e UNI EN 459-3. I tipi di calce da costruzione da utilizzare sono quelli appartenenti alle classi
CL 80 e CL 90; i relativi requisiti chimici, fisici e granulometrici sono indicati nella suddetta norma UNI EN
459 e nella norma UNI EN 14227-11.
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CON CALCE PER OPERE IN TERRA
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18.6.2.3 Acqua
Nel caso risulti necessaria l’aggiunta di acqua alla miscela terra/calce, per il raggiungimento dell’umidità
ottimale di costipamento, questa deve essere dolce, limpida e non contenere apprezzabili quantità di sostanze
organiche e/o inorganiche tali da alterare le reazioni chimiche del trattamento. Prima dell’avvio del campo
prova e della fase realizzativa, l’Esecutore deve dichiarare la fonte di approvvigionamento dell’acqua. Rimane
facoltà del Ferrovie la richiesta di effettuare apposite prove, su detta acqua, per valutare il contenuto/la
presenza di sostanze potenzialmente dannose per l’ambiente.
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Tabella 18.6.3.1.1-1
LIMITI DI ACCETTAZIONE DEL TERRENO NATURALE
Norma di Limiti di
Test di Laboratorio Requisito
riferimento accettabilità
CNR B.U n. 36
UNI EN 933-1 par. 2.1 della norma
Analisi granulometrica Granulometria
UNI CEN ISO/TS CNR B.U. n.36(1)
17892-4
UNI CEN ISO/TS
Limiti di Atterberg (LL-LP) Indice di plasticità IP >10(1)
17892-12
Contenuto in sostanze
ASTM D 2974 - C Sostanze organiche < 2%(2)
organiche
Contenuto in solfati UNI EN 1744-1 Solfati totali < 0,25%(3)
(1) Saranno ammesse granulometrie diverse da quelle interamente comprese nel fuso e un valore minore della plasticità
a condizione che si dimostri l’idoneità della terra ad essere trattata, attraverso lo studio delle miscele di laboratorio e
un campo prova preventivamente approvato da Ferrovie. In ogni caso il diametro massimo degli elementi non dovrà
essere maggiore della metà dello spessore finito di ciascuno degli strati di terra trattata per la realizzazione dei rilevati e
l’indice di plasticità dovrà essere IP>5
(2) Questo valore può essere aumentato fino al 4%, nel caso di impiego del trattamento per il piano di posa del rilevato,
a condizione che siano soddisfatti i valori delle prove sul prodotto finale riportati al capitolo II.5
(3) Questo valore può essere aumentato fino a raggiungere l’1%, qualora lo studio di laboratorio della miscela sia stato
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Tabella 18.6.3.2-1
Tabella 18.6.3.2-2
LIMITI DI ACCETTAZIONE DELLE MISCELE TERRA/CALCE
Norma di
Test di Laboratorio Limiti di accettabilità
riferimento
Indice di portanza CBR imbibito > 20 % per gli strati del piano di posa
a 7 giorni, di cui i primi 3 di > 50 % per gli strati del corpo del
maturazione e gli ultimi 4 di rilevato
UNI EN 13286-47
imbibizione < 1% per il Rigonfiamento lineare
Indice di portanza immediato
> 10 (IPI10 )
(IPI)
Dovranno, inoltre, essere eseguite le analisi di laboratorio indicate nelle tabelle seguenti. Tali prove sono
diversificate, a seconda che si tratti di miscele destinate esclusivamente alla formazione del piano di posa del
rilevato (Tabella 18.6.3.2-3) o per il corpo del rilevato (Tabella 18.6.3.2-4).
Le prove sopra elencate possono essere integrate al fine di determinare i parametri geotecnici da utilizzare
nelle verifiche di stabilità dei rilevati e delle altre opere in terra secondo quanto previsto dal DM 14/01/08
“Norme Tecniche per le costruzioni”.
Tabella 18.6.3.2-3
PROVE SU MISCELE TERRA/CALCE DESTINATE ALLA FORMAZIONE DEL
PIANO DI POSA DEL RILEVATO
NORMA DI
TEST DI LABORATORIO
RIFERIMENTO
Indice di portanza CBR imbibito da misurare dopo 28 gg. di
UNI EN 13286-47
maturazione, con imbibizione negli ultimi 4 gg.
Prova di costipamento Proctor Modificata, con determinazione di
UNI EN 13286-2
umidità ottima (Wopt)
Compressione semplice a 7 giorni di maturazione, su provini
cilindrici con rapporto d/h=½, su n° 3 campioni con diverso grado
di umidità: Wopt, Wopt + 2%, Wopt – 2% UNI EN 13286-41
UNI EN ISO/TS 17892-7
Compressione semplice a 28 giorni di maturazione, su provini
cilindrici con rapporto d/h=½, su n° 3 campioni con diverso
grado di umidità: Wopt, Wopt + 2%, Wopt – 2%
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CON CALCE PER OPERE IN TERRA
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Tabella 18.6.3.2-4
Sulla base delle risultanze della sperimentazione in laboratorio, dovrà essere redatta una apposita relazione, in
verranno illustrate le risultanze della sperimentazione stessa, la proposta della miscela sperimentale da testare
sul campo prova ed i valori dei parametri per le verifiche geotecniche. Tale relazione farà parte degli elaborati
di progetto e dovrà indicare tutte le modalità esecutive e tutti i dettagli necessari per la realizzazione
dell’eventuale campo prova.
18.6.3.3 FASE 3 - Realizzazione del campo prova
Il campo prova ha lo scopo di verificare su scala reale quanto desunto dallo studio della miscela scelta e di
definire metodo e modalità di compattazione in opera. Le modalità operative e le attività relative a tale fase
vengono espletate dall’Esecutore nell’ambito della gestione dell’Appalto. Deve sempre essere realizzato
preliminarmente alle attività di lavoro ed è disciplinato da una relazione tecnico-descrittiva, redatta
dall’Esecutore ed approvata da Ferrovie.
Il campo prova deve essere previsto quando, entro un tratto di 5 km di linea, il trattamento delle terre con
calce destinate alla realizzazione del piano di posa di rilevati o di sedi in trincea, interessa una superficie
superiore a 15.000 mq.
Qualora il trattamento con calce sia previsto, invece, per terreni destinati alla formazione del corpo dei rilevati,
il campo prova deve essere realizzato quando il trattamento con calce interessa un volume di terre superiore a
30.000 mc.
Le modalità di esecuzione e le prescrizioni da adottare per il campo prova sono analoghe a quelle previste in
corso d’opera e descritte nel capitolo 18.6.4. Dovranno essere messi in opera diversi schemi di rullatura, scelti
in funzione del terreno da trattare; i macchinari che si intende utilizzare per la stesa della calce, la miscelazione,
la stesa della terra trattata, la compattazione e la finitura degli strati sul campo prova, devono essere delle
medesime caratteristiche di quelli destinati alla realizzazione dell’opera.
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CON CALCE PER OPERE IN TERRA
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Il mezzo che esegue la miscelazione deve avere caratteristiche tali da consentire di trattare strati di profondità
di almeno 50 cm. Il mezzo utilizzato per la stesa della terra trattata deve essere attrezzato con sistema
automatico per la regolazione dell’inclinazione della lama e la registrazione della quota finita dello strato.
Quando il trattamento delle terre con calce sia previsto per il piano di posa dei rilevati e per le sedi in trincea,
per ogni zona omogenea di terreno trattato, dovrà essere realizzato un campo prova di larghezza 4 m e di
lunghezza utile 30 m, avente lo spessore indicato in progetto.
Qualora per la sostituzione dei terreni superficiali sia prevista la realizzazione di un numero di strati superiore
a 3, verranno comunque realizzati solo 3 strati, oltre quello trattato in sito. La larghezza di ogni strato, ad
esclusione dell’ultimo, dovrà essere aumentata al fine di lasciare aperta una fascia di superficie sufficiente
(almeno 4 metri per ogni strato) all’esecuzione di tutte le prove previste (Figura 18.6.3.3-1).
Figura 18.6.3.3-1
Quando, invece, il trattamento delle terre con calce è previsto per la realizzazione degli strati del corpo dei
rilevati dovrà essere realizzato un campo prova di dimensioni utili in sommità 4 m x 50 m. Il volume di
terreno oggetto di sperimentazione deve essere realizzato, al di sopra del pacchetto di fondo indicato in
progetto (eventuale sostituzione del terreno in sito + strato anticapillare), mediante la successione di 3 strati di
spessore pari a 30 cm, a compattazione avvenuta. La larghezza di ogni strato, a esclusione dell’ultimo, dovrà
essere aumentata, oltre quella già prevista, al fine di lasciare aperta una fascia di superficie sufficiente (almeno 4
metri per ogni strato) all’esecuzione di tutte le prove previste (figure 18.6.3.3-2).
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Dalle dimensioni indicate per i campi prova sono escluse le rampe di accesso degli automezzi, le aree di
manovra e, ove previsto, dei fuori sagoma per la realizzazione delle scarpate. Il campo prova deve possedere,
in modo completo, le medesime caratteristiche dei rilevati che si intende realizzare.
In ogni caso, la realizzazione di ogni strato successivo al primo, potrà avere inizio al termine dell’esecuzione
dei previsti test in sito descritti più avanti in questo stesso paragrafo, sullo strato appena formato.
Figura 18.6.3.3-2
A compattazione avvenuta, come ribadito anche al paragrafo 18.6.4.2.8, qualora lo strato trattato non venga
ricoperto nell’immediato con altra terra, o la superficie rimanga esposta agli agenti atmosferici (sole, vento,
pioggia, ecc.), si deve provvedere alla protezione della superficie stessa con appositi sistemi (formazione di uno
strato di sabbia o misto granulare, teli, ecc.).
Si precisano, di seguito, i controlli da effettuare su ognuno degli strati finiti, i cui intervalli di carico e valori
limite sono indicati al paragrafo 18.6.5:
determinazione del modulo di deformazione, con piastra di diametro 30 cm, valutato mediante norma
CNR B.U. n. 146, in almeno 5 punti appartenenti al medesimo strato omogeneo (in termini di
composizione e modalità di compattazione), secondo i seguenti intervalli temporali:
subito dopo aver completato la compattazione (T=0);
successivamente dopo 24 ore e 7 giorni;
solo sull’ultimo strato del corpo del rilevato, a 28 giorni dalla compattazione;
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determinazione della densità in sito e del contenuto d’acqua, subito dopo aver completato la
compattazione (T=0), in prossimità dei punti di misura del modulo di deformazione;
a 28 giorni dalla compattazione, sull’ultimo strato del corpo del rilevato prelievo di 3 campioni indisturbati
da sottoporre a prova di taglio in della triassiale (CID); le prove verranno eseguite sia sui provini tal quali
che dopo 5 cicli di imbibizione (4 gg.) ed essiccamento (24h) e completa saturazione per almeno 7 giorni.
In caso di mancato raggiungimento dei valori di riferimento riportati ai paragrafi 18.6.5.1 e 18.6.5.2, si deve
procedere con la modifica dei metodi e delle modalità di compattazione e/o con la variazione della miscela
terra-calce, secondo le indicazioni contenute nella relazione sullo studio delle miscele, fintantoché non siano
stati raggiunti i valori richiesti; in caso contrario si dovrà scartare il prodotto sperimentato.
Al termine della sperimentazione l’Esecutore redigerà un’apposita relazione finale in cui devono essere
contenute, oltre ai risultati sulla sperimentazione in laboratorio e sul campo prova, i raffronti con lo studio
delle miscele in laboratorio e le relative conclusioni, tutte le informazioni sulle modalità operative da utilizzare
in corso d’opera da sottoporre a Ferrovie che si esprimerà in merito all’idoneità dei materiali e delle modalità
di compattazione proposte.
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trasporto e stesa della miscela terra/calce (per miscele preparate fuori opera);
compattazione, livellazione e finitura degli strati.
18.6.4.2.1 Individuazione delle aree di deposito/preparazione della miscela
Per le terre destinate alla realizzazione del corpo del rilevato, se la miscelazione è da effettuare fuori opera;
preliminarmente all’inizio delle lavorazioni dovranno essere individuate apposite aree, poste al di fuori
dell’impronta del rilevato stesso, da destinarsi al deposito delle terre ed alla successiva preparazione e
miscelazione delle stesse con calce, dedicate esclusivamente a tale impiego per tutto il tempo necessario alle
lavorazioni in oggetto. Tutte le caratteristiche (logistica, estensione, ecc.) di tali aree dovranno essere riportate
negli elaborati progettuali.
18.6.4.2.2 Scotico del terreno
La realizzazione del piano di posa deve essere preceduta dalla completa rimozione del primo strato di terreno
vegetale, da intendersi come terreno con presenza di sostanze organiche > 4% (ASTMD 2974 - C), di norma
per uno spessore non inferiore a 50 cm e per l’intera larghezza della sede del rilevato o della trincea ferroviaria,
qualora non diversamente indicato in progetto.
18.6.4.2.3 Trattamento del piano di posa
L’eventuale trattamento del terreno direttamente in sito, deve avvenire nelle medesime condizioni/modalità
descritte nei successivi paragrafi. I mezzi impiegati e le modalità operative devono garantire il trattamento del
terreno, sul posto, per una profondità di almeno 50 cm.
18.6.4.2.4 Operazioni preliminari all’esecuzione del trattamento
Prima della stesa della calce, deve essere eseguita la misura del valore del contenuto d’acqua nella terra a una
profondità pari alla metà dello strato da trattare
18.6.4.2.5 Spandimento della calce
L’intervento in opera deve garantire un quantitativo di calce non inferiore a quello ottimale fissato a valle del
campo prova e comunque dovrà essere sempre approvato da Ferrovie. L’estensione dei tratti interessati dallo
spandimento della calce deve essere limitata in relazione alla capacità di miscelazione dell’attrezzatura, tale da
garantire il termine della lavorazione (miscelazione e compattazione) nella stessa giornata lavorativa.
Spandimento di calce sfusa
La stesa della calce deve essere effettuata mediante un dispositivo a dosaggio volumetrico il cui funzionamento
sia regolato in funzione della velocità di avanzamento della spanditrice. E’ preferibile l’utilizzo di spanditori a
dosaggio volumetrico che producano un diagramma dello spandimento. Al fine di limitare al massimo la
dispersione della calce i mezzi per la stesa devono essere attrezzati con gonne flessibili a bande.
Deve essere eseguita quotidianamente all’inizio dell’utilizzo del mezzo spanditore e per ogni variazione di
percentuale di calce da utilizzare, la verifica della taratura dei dosatori mediante transito del mezzo sopra una
superficie attrezzata con teli (o contenitori di dimensioni note) e pesatura della quantità di calce depositata su
ciascun telo o contenitore.
Spandimento di calce in sacchi
Nel caso in cui si debba ricorrere all’uso di calce fornita in sacchi, ferme restando le condizioni riportate al
paragrafo 18.6.2.2, al fine di garantire una distribuzione uniforme ed il corretto dosaggio, deve essere fatto
riferimento al criterio descritto dalle seguenti formule:
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UTILIZZO DI AGGREGATI RICICLATI E TRATTAMENTI
CON CALCE PER OPERE IN TERRA
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X L numero di sacchi L
X γd x p x s/100 [kg/mq] ; n ; i m ;
P m n
dove:
γd = massa volumica del secco del terreno non trattato (kg/m3);
p = percentuale di calce da distribuire (%);
s = spessore dello strato di trattato dalla miscelatrice (m);
X = quantità di calce da distribuire su un metro quadrato dello strato di spessore s;
L = larghezza della striscia da trattare (m);
P = peso di un sacco di calce (kg);
n = numero di sacchi da distribuire per ogni metro lineare di tracciato di larghezza L;
i = interasse dei punti di deposito dei sacchi (m).
Deve inoltre essere garantita l’omogeneità dello spandimento mediante idonei sistemi atti ad evitare la
dispersione della calce.
18.6.4.2.6 Miscelazione terra/calce ed eventuale umidificazione del terreno da trattare
La miscelazione terra-calce deve essere effettuata tramite attrezzatura tipo pulvimixer. Nel caso di terreni a
grana fine, la granulometria del terreno trattato deve essere ricondotta a un passante del 100% al setaccio da
31,5 mm e del 70% al setaccio del 5,6 mm; nel caso di terreni a granulometria grossolana in matrice limo-
argillosa le percentuali di passante ai setacci 31,5 mm e 5,6 mm dovranno essere definite a seguito del campo
prova.
Le modalità di miscelazione sono quelle definite a valle del campo prova.
Nel caso di miscelazione in sito, qualora vi sia la presenza di strati contenenti giunti, dovrà essere garantita la
seguente sovrapposizione minima:
non inferiore a 15 cm per i giunti longitudinali;
non inferiore a 2 volte lo spessore dello strato da trattare per i giunti trasversali.
Gli strati che determinano la formazione di un giunto longitudinale devono essere realizzati e completati
nell’arco della medesima giornata. Le direttrici dei giunti longitudinali e trasversali appartenenti a strati
differenti devono essere opportunamente sfalsate. Al fine di evitare il formarsi di un piano caratterizzato da
una possibile discontinuità di trattamento deve essere garantito un ammorsamento di alcuni cm tra lo strato di
terreno da trattare ed il sottostante.
L’omogeneità della miscelazione stessa dovrà essere controllata oltre che visivamente, verificando
l’omogeneità del colore della miscela e l’assenza di strisce di calce non amalgamata nel terreno, anche mediante
la misura dei diametri dei grumi di materiale fino facendo ricorso ad opportuni indicatori (fenolftaleina).
Durante la miscelazione dovrà essere misurato, in più siti e a diverse profondità dello strato, il contenuto
d’acqua. Per valori diversi da quelli stabiliti in tabella 18.6.5-1, si procederà ad umidificare la terra con
un’opportuna quantità d’acqua e a ripetere la miscelazione affinché l’umidificazione interessi in modo
omogeneo tutto lo strato di terra trattata.
In ogni caso, sia per la preparazione della miscela terra/calce “fuori opera” che per quella in sito, deve essere
garantito un tempo minimo di 2 ore, tra la fine della preparazione della miscela stessa e l’inizio della
compattazione.
CAPITOLATO GENERALE TECNICO DI APPALTO
DELLE OPERE CIVILI - PARTE II - SEZIONE 18
UTILIZZO DI AGGREGATI RICICLATI E TRATTAMENTI
CON CALCE PER OPERE IN TERRA
CAPITOLATO - PARTE II -
Codifica: RFI DTC SI GE SP IFS 003 A FOGLIO 32 di 34
SEZIONE 18
18.6.4.2.7 Stesa della miscela terra/calce (per miscele preparate fuori opera);
Le terre miscelate in un sito diverso da quello di realizzazione dell’opera dovranno essere trasportate nel luogo
dell’impiego immediatamente dopo la miscelazione, in contenitori coperti per evitare essiccamenti o per essere
protetti da eventuali piogge, garantendo in ogni caso, anche attraverso una specifica organizzazione di cantiere,
che il contenuto d’acqua della miscela rispetti il valore stabilito in tabella 18.6.5-1 prima di dare inizio alla fase
della compattazione.
La stesa della miscela terra/calce, preparata come riportato nei paragrafi precedenti, dovrà essere realizzata
con idonei macchinari equipaggiati con sistema automatico per la regolazione dell’inclinazione della lama e la
registrazione della quota finita dello strato. La stesa dovrà interessare l’intera sezione del rilevato, escludendo
la formazione di giunti longitudinali. Per i giunti trasversali, invece, dovrà essere garantita una sovrapposizione
minima non inferiore a 2 volte lo spessore dello strato da trattare.
18.6.4.2.8 Compattazione e finitura degli strati
Il tipo di mezzo e lo schema di rullatura da utilizzare per la compattazione sono quelli definiti a valle del
campo prova.
Qualora i materiali vengano utilizzati per la costruzione del corpo del rilevato, onde consentire una adeguata
compattazione delle scarpate, dovranno essere messe a punto tutte le necessarie metodologie operative al fine
di garantire il medesimo grado di compattazione ed il raggiungimento dei medesimi requisiti dei materiali, in
termini di densità e portanza, anche sul bordo del rilevato.
Lo spessore massimo consentito per il singolo strato di trattamento, a compattazione avvenuta, non dovrà
essere superiore a 30 cm. La finitura superficiale degli strati dovrà avvenire con l’impiego di macchine
livellatrici e non con l’apporto di nuovo materiale.
A compattazione avvenuta, qualora lo strato trattato non venga ricoperto nell’immediato con altro terreno e la
superficie risulti esposta agli agenti atmosferici (sole, vento, pioggia, ecc.), si deve provvedere alla protezione
della superficie stessa con appositi sistemi (formazione di uno strato di sabbia o misto granulare, teli, ecc.).
In ogni caso, a seguito di eventuali interruzioni delle lavorazioni, le modalità di ripresa, (per es. determinazione
dello spessore dello strato da rimuovere etc.) dovranno essere sempre autorizzate da Ferrovie.
CAPITOLATO - PARTE II -
Codifica: RFI DTC SI GE SP IFS 003 A FOGLIO 33 di 34
SEZIONE 18
Tabella 18.6.5-1
CAPITOLATO - PARTE II -
Codifica: RFI DTC SI GE SP IFS 003 A FOGLIO 34 di 34
SEZIONE 18
Le prove di piastra a doppio ciclo di carico, consentiranno la determinazione del rapporto Md/Md1, tra i
moduli di deformazione del primo e secondo ciclo di carico. Il valore di tale rapporto potrà costituire un
elemento di giudizio, da parte di Ferrovie, circa la qualità del costipamento ottenuto.
18.6.5.2 Limiti di accettazione del Grado di Costipamento
Il valore del grado di costipamento dovrà risultare:
- non inferiore a 95% per i rilevati ferroviari e delle strade di pertinenza FS, per l’intera superficie dello
strato trattato, fino al bordo superiore della scarpata, nonché per i piani di posa in
trincea;
- non inferiore a 90% per il piano di posa dei rilevati ferroviari e delle strade di pertinenza FS, per le dune,
colline artificiali, ritombamenti, sistemazioni ambientali;
- da definire con l’Ente gestore per strade destinata a terzi