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Io credo che Stella del Nord sia l’immagine riflessa del nostro bel regno.

Come la Teania e ’ stata


fondata da nobili eroi, cosi’ la mia citta’ e’ stata eretta da uomini e donne di grande coraggio.

Da quando ci siamo stabiliti qui abbiamo lottato. Ogni giorno abbiamo lottato contro il clima
feroce, le belve più pericolose e le bellicose genti di queste terre. I Teschi Blu, gli orchi e i clan
che sono giunti dall’ovest sono stati i nostri letali nemici.
Li abbiamo affrontati e sconfitti. Ma non senza parare un caro prezzo. Molti amici sono caduti sul
campo di battaglia, hanno versato il loro sangue. La nostra terra ne e’ impregnata.
E non sono solo questi i pericoli e gli ostacoli che abbiamo dovuto superare. La mia fiducia nel
prossimo e’ stata spesso messa alla prova, cosi’ come il mio coraggio.
Posso dire con certezza che ogni singolo abitante di Stella del Nord prova la stessa cosa. Ha
sentito le mie stesse paure e ora ha il cuore gonfio di orgoglio nel vedere cosa siamo riusciti a
fare.

Stella del Nord e’ piccola, ma come il resto del regno sta guardando al futuro con
determinazione. Cresceremo e dimostreremo agli dei che siamo degni della loro stima. Eppure, io
credo che perche’ cio’ possa davvero accadere dovremo compiere una scelta difficile. Ci si
presenta una sfida piu’ dura di quelle affrontate fino ad oggi.

Ne’ i barbari ne’ gli spettri mi spaventano quanto l’incognita del futuro. Una guerra di proporzioni
mai viste potrebbe abbattersi su di noi. Stella del Nord sarebbe come una piccola barca colpita
dal vento dell’est e da quello dell’ovest. Quale che sia quello che soffia piu’ forte, alla barca
poco importa: affondera’ tra i flutti. E la Teania non rischia forse lo stesso?

Io mi chiedo se non sia davvero giunto il momento di parlare della Pace. Abbiamo vissuto senza
guerre per molti anni, e guardatevi attorno: il senato non è forse bellissimo a vedersi? Non sorge
forse nella piu’ bella citta’ fondata dagli uomini? E credete che cio’ sia stato costruito mentre
eravamo in balia dei venti di guerra? No, sapete tutti che la bella Kalsa e ’ stata costruita sotto
il segno della pace.

Io ho parlato con la gente dell’ovest e con quella di ssyke. Sono diversi da noi, ma non dobbiamo
pensare che cio’ sia un limite. Possiamo trovare dei punti di contatto, un modo per vivere in
armonia.
Io dico che dovremmo allungare la mano e afferrare l’occasione che Laumecos e Caice ci stanno
offrendo: invece che una barca in mezzo a due tempeste, pensiamo alla Teania come ad un ponte.
Forte, solido, indifferente al vento che soffia, utile al viaggiatore e amato da chi lo percorre.
Sia pure preparato l’esercito, si faccia sfoggio della nostra forza, ma con l’obbiettivo di non
sguainare la spada, di non scoccare la freccia. Mostriamo che siamo forti e privi di paura, che
siamo saggi e ingegnosi. Dimostriamo che la Teania non e’ un campo di battaglia ma una nazione
forte e indipendente e amichevole. Avremo tutti di che trarne un guadagno!

Questo e’ il mio appello, che affido alla carta invece che ai miei messi.
Infatti del loro giudizio mi fido tanto da lasciarli parlare come piu’ desiderano. Li ho inviati a voi
affinche’ possiate ascoltarli e apprendere da loro cos’e’ la saggezza. Cio’ che diranno sara’ da
tenere in conto tanto quanto cio’ che ho proposto io.
Prego affinche’ gli dei benedicano questo consesso e lo guidino con saggezza.

Lucius di Danboc

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