Sei sulla pagina 1di 11

Lezione 1 - PDF 1 – 6 ottobre

Slide 4
Allora questo corso si chiama di storia dell'arte antica,
cosa cambia? Qual è la differenza tra un approccio di tipo
archeologico e uno di tipo storico-artistico? È proprio
quello di andare a cercare nelle produzioni materiali
quegli aspetti che non influiscono sulla funzionalita,
sull'uso dell'oggetto stesso, lo arricchiscono di ornato,
un'aggiunta per andare incontro ad una clientela e
quindi ad una committenza che vuole qualcosa di
diverso, che rispecchi un ruolo, oggetti che gli
permettano distinguersi rispetto a quello che
normalmente si trova a disposizione per tutti, anche per assecondare una ricerca da parte di quell’oggetto
dell'artista. Quindi una riconoscibilità, una autorialità del manufatto che manca agli oggetti di uso comune
che non presentano queste caratteristiche. una necessità di autorappresentazione quindi un riflesso di come
cambiano i rapporti gerarchici all'interno della società e come vengono espressi nel senso di materiali e forme
e questi materiali stessi porta. Tutto questo complesso di elementi (della materia la forma data dagli
strumenti e dalle idee chi lavora e del committente che la richiede) ha come esito uno stile, cioè una
caratteristica che rende quell’oggetto quel prodotto artistico diverso dagli altri e abbiamo poi il significato
della produzione artistica cioè quell’aspetto che interessa di più a lui che commissiona o lui che acquista un
oggetto. Il significato è quello che consente una gratificazione a livello individuale o a livello sociale
nell’esibizione di oggetti d'arte.

Slide 5
C'è un andamento lineare che poi viene revocato ed è
come se si ripartisse da capo. La produzione artistica fin
dai tempi remoti è una sfida continua con la natura per
cercare di produrre oggetti con caratteristiche verosimili,
le persone presentate e le cose rappresentate hanno un
intento mimetico con la realtà. Sia per la produzione greca
sia per la produzione Roma quando questo processo è
portato a compimento, ricerca artistica e gusto di chi
acquista spinge ad andare oltre e a cercare di dare forma
a quello che non è visibile in natura: le sensazioni della
persona e l’idea del movimento in una persona o in un
animale.

Giorgio Franchetti – AA 2020-2021 LT L-1 Archeologia e storia dell’arte – Storia dell’Arte Antica – Prof.ssa Calcani
ALL’ORIGINE DELLA CREAZIONE ARTISTICA NEL MEDITERRANEO ANTICO

Slide 6
Alcune produzioni che possono far capire il senso
della prima slide che abbiamo visto dove per arte o
per produzione artistica indichiamo qualcosa che va
oltre la necessità di una nozione pratica. Abbiamo
dei manufatti, vasi in ceramica che sono stati
prodotti per bere, contenere liquidi o oggetti da
riporre che però non sono delle semplici forme
ceramiche, ma hanno quel qualcosa in più: l’ornato
di uno stele vegetale, una cornice che sottolinea
l'orlo del vaso, una caratterizzazione zoomorfa per
un vasetto che sostenuto da un animale; ornamenti
o rifiniture che lo rendono più bello, più prezioso, più
appetibile e ovviamente più costoso, sono interventi
che caratterizzano in un senso che va oltre il suo utilizzo pratico.

Per comprendere la Grecia non possiamo che partire dalle città dell’Egeo dove abbiamo i primi esperimenti
di sostituzione dell’immagine reale con una versione in marmo.

CIVILTA’ CICLADICA 3200-2000 a.C.

Slide 7
Nella civiltà cicladica si parte dalla sgrossatura di
profilo di una pietra o pezzetto di marmo arrivando
a un profilo. Sono i cosiddetti “idoli a forma di
violino”, con una sagoma che ricorda il passaggio tra
collo e spalle, un sottile aumento della vita per i
fianchi, per la personificazione di questa pietra che
viene perfezionata con l'aggiunta di particolari. La
parte iniziale così rigida si articola in una testa, un
collo. Da cosa è dato questo progresso? Da una
volontà di perfezionare la forma e dall’aver
individuato gli strumenti più adatti a lavorare, a
sgrossare questi pezzetti di marmo, che appunto
senza gli strumenti adatti non potevano essere
perfezionati nella lavorazione.
Con la materia il marmo noi dobbiamo fare i conti
con la progressiva ricerca di strumenti idonei che possano assecondare quella idea di sintesi che c'è nella
produzione artistica.
Nella formulazione delle due immagini, una maschile e una femminile, c’è già l'idea di come con lo strumento
si possano distaccare più o meno le gambe, il marmo viene via via scolpito per distaccare le gambe e invece
nell’altra sono perfettamente unite e un'incisione che va a individuare i due arti e a simulare le ginocchia.
Altra differenza è data dalla levigatura del marmo, quindi usati strumenti per definire meglio il contorno, per
arrotondarlo, per delineare a incisione i tratti interni, e quelli che vanno a lucidare la superficie e che danno
una reazione alla luce diversa.

Giorgio Franchetti – AA 2020-2021 LT L-1 Archeologia e storia dell’arte – Storia dell’Arte Antica – Prof.ssa Calcani
Slide 8
Definizione di civiltà cicladica si formula sulla base di
caratteristiche simili che si trovano in questo gruppo
di isole, quasi al centro dell’Egeo, testa di ponte tra
le coste dell’Asia minore e la Grecia verso sud verso
Creta e quindi verso le le coste dell'africa e dove la
civiltà egizia permea queste culture.
Le Cicladi sono isole ricche di risorse minerarie
perciò era conveniente la frequentazione di questi
territori e quindi può essersi impiantata
precocemente una produzione e una esportazione
di materiali lavorati e semilavorati o soltanto come
materiale primo. Queste civiltà hanno tutte
divisione in macro periodi che seguono la stessa suddivisione tra antico medio e tardo e una sottodivisione
all'interno di ciascun periodo in fasi diverse che consentono una cronologia relativa.

Slide 9
Per la civiltà Minoica si supera divisione in antico
medio tardo in uso per civiltà cicladica e resto
dell’Attica, per divisione e organizzazione della vita e
produzioni intorno al palazzo.
Il palazzo per la città minoica è l’elemento di
datazione e cronologia relativa, si distingue tra
un’epoca che precede il palazzo rispetto a quella che
segue la distruzione dei palazzi, centri di potere di
Creta, in seguito all’invasione Micenea.
La civiltà minoica è frutto di una sintesi tra spinte
culturali che vengo dall'Egitto, dall’Asia Minore e dal
continente greco. I Minoici e la loro arte diventano a loro volta fonte di influenza per altri luoghi.
La civiltà minoica è una scoperta che si deve a Evans per Cnosso, mentre a una missione italiana sono quelle
che hanno portato in luce palazzo di Festos. Al palazzo di Cnosso è legato il mito del Minotauro, ma anche la
presenza del primo mitico sculture ricordato nelle fonti letterarie greche e latine, DEDALO, importante per
la costruzione di questo articolato labirinto che doveva nascondere la creatura mostruosa, frutto dell'unione
tra la regina Tessa e un Toro.
Tra la fine dell'’800 e l'inizio del ‘900 veniva in luce un’antichità molto diversa dalle antichità greche e romane
fino a quel momento note, poiché dimostra una libertà, una ricerca di policromia, di movimento, di luce, di
colore assolutamente sconosciute. Su queste civiltà più antiche vi erano riferimenti solamente a livello
mitologico, di favole raccontate dalle fonti storiche e non c'era nemmeno una tradizione di studi che derivava
come per le altre antichità dal collezionismo, cioè dalla pratica che fin dalla fine dell'impero romano, di
mettere insieme raccogliere oggetti antichi, sculture
che venivano portate dalla Grecia grazie ai commerci
introdotti con la parte Orientale del Mediterraneo.

Slide 16
Di conseguenza, c'erano due possibilità: 1) quello di
analizzare in corso di scavo la sequenza stratigrafica
emergeva e quindi assegnare una cronologia relativa

Giorgio Franchetti – AA 2020-2021 LT L-1 Archeologia e storia dell’arte – Storia dell’Arte Antica – Prof.ssa Calcani
di un ritrovamento rispetto a quello di uno strato precedente e 2) una cronologia assoluta che Evan riuscì a
fare grazie alla presenza di oggetti Egizi portati a Creta e di oggetti minoici esportati in Egitto.

CIVILTA’ MINOICA

Slide 17
MINOICO ANTICO
Le prime decorazioni sono semplici, cordoli
realizzati sul corpo del vaso, sull’argilla ancora
non cotta, azione delle dita che pizzicano il
materiale per fare rialzo. Il progresso della
produzione ceramica è in primo luogo dovuto
alla soluzione di un elemento che ruotando puè
consentire contemporaneamente lavorare in
maniera più facile con attrezzi che consentono di
modellare all’interno e all’esterno, con maggiore
risoluzione.
Ricerca di strumenti che vanno a perfezionare il
prodotto artistico (beccucci e anse), ricerca di
mezzi per colorare il vaso e per rendere il colore
stabile attraverso la cottura, quindi questo presuppone una ricerca parallela di tipo tecnologico-scientifico.
Colore da aggiungere fornisce il senso della ricerca di una verosomiglianza dell’ornato di elementi naturali o
vegetali, applicato al vaso.

Slide 18
MINOICO MEDIO I-II 1900-1700 a.C.
INTRODUZIONE DEL TORNIO
VASI A GUSCIO D’UOVO
IMITAZIONE DEI MODELLI IN METALLO
DECO a colori VIVACI, forme STILIZZATE e
GEOMETRICHE con ISPIRAZIONE NATURALE. SU
FONDO BRUNO ORNATI CHIARI, prima in
BIANCO, poi in GIALLO OCRA, ARANCIONE,
ROSSO MATTONE Organizzazione della
decorazione. Lo spazio del vaso puè essere
organizzato in senso verticale o in senso
orizzontale. Questo dà un risultato diverso
quindi al significato che si vuole dare all’ornato stesso. In questa fase della civiltà minoica dove c’è una
maggiore esuberanza di rapporto con la natura c’è libertà, venir meno con l'organizzazione dell'ornato
secondo una partizione della superficie del vaso.

VASO IN STILE KAMÀRES

Giorgio Franchetti – AA 2020-2021 LT L-1 Archeologia e storia dell’arte – Storia dell’Arte Antica – Prof.ssa Calcani
Slide 19
MINOICO MEDIO III 1700-1400 a.C.
PERIODO NEOPALAZIALE
In questa ceramica che fa parte del cosiddetto
“Stile marino”, il soggetto è particolarmente
adatto al corpo del vaso, un polpo di cui sono
lasciati liberi i tentacoli comprendo tutta la
superfice, una libertà che presuppone
un’organizzazione nel senso di decidere dove
fare l'elemento determinante, che è questa
testa.

Slide 20
MINOICO TARDO I-II
Dimostrazione del passaggio dal MEDIO III al
MINOICO TARDO I-II.
Un elemento è dato dalla qualità del vaso in sé, più
tornito, più elaborato. Altro elemento è dato dallo
sviluppo delle forme dall’astratto al vero; infine il
superamento del vero andando alla ricerca di un
contorno astratto. Passaggio dal naturalismo al
realismo, superamento del verismo, impregnato
più a decorare con eleganza su tutta la superficie
creando un effetto a cornicie dell’intero vaso.

Slide 21
TARDO MINOICO III
STILE DI PALAZZO
Enfatizza ancora di più quello la ricerca di un valore
decorativo, di elementi che perdono la loro aderenza
con la realtà. Sono elementi vegetali e marini, risolti
come linee sinuose che creano un apparato
decorativo, un ritorno di astrazione dopo essere
passati per una fase di grande ricerca della verità.
Tecnica dell’argilla per creare quasi il corpo di un
riccio di mare questa brocca.
In sintesi: ritorno di moda del passato, come fosse
una ricerca raggiunta e sentita come superata, come
ormai acquisita, e si cerca qualcosa di nuovo. Questo qualcosa di nuovo va a recuperare le forme del passato
più lontano scavalcando le produzioni che sono immediatamente alle nostre spalle. Sviluppo lineare dell’arte
compiuto all’interno di ognuna di queste civiltà: astrazione iniziale, naturalismo che progressivamente

Giorgio Franchetti – AA 2020-2021 LT L-1 Archeologia e storia dell’arte – Storia dell’Arte Antica – Prof.ssa Calcani
viene conquistato, perfezionamento della natura e di nuovo una ricerca voluta di astrazione che supera
quella capacità di sintesi che si era acquisita. È un cambiamento che non può essere ignorato in nessuna
delle civiltà trattate.
Slide 22
Vedete nella fase centrale del Palazzo di
Cnosso, come la decorazione diventa
organizzata per grandi partiture, con
un’attenzione ai valori dei contorni, di grande
linearità e semplicità, molto diversa da quella,
invece, che caratterizza le fasi iniziali dello
stesso palazzo.

Oltre ai palazzi e quello che li circondava


c’erano strutture più ridotte dove pure
possiamo pensare alla presenza di un signore e
un nucleo più piccolo di abitanti e sono
chiamate convenzionalmente ville.

Slide 24
VASO DEI MIETITORI - HAGHIA TRIADA – 1500 a.C.
PERIODO NEOPALAZIALE – MINOICO MEDIO II

In steatite, morbida, lavorabile con stessi strumenti


per lavorare il legno.
Solo la parte superiore è la parte originale tutto il
resto è un’integrazione. La decorazione fa
riferimento all’agricultura, attività principale
dell’economia, e raffigura mietitori che ritornano dal
raccolto con un enorme carico di spighe, quindi
raccolto abbondante che spiega festosità
dell’espressione.

Slide 25
Chiaramente è una figurazione di tipo bene augurante,
può essere di buon auspicio per i futuri raccolti, quindi
un vasetto rituale collegato riti religiosi e con la
festività della terra e l’abbondanza del raccolto. Ci
restituisce uno spaccato di vità. Una festa
accompagnata da musici che accompagnano i
lavoratori. Un manufatto che ci consente di entrare
proprio in questa dimensione di ricerca, di andare al di
là della funzionalità del vaso e quanto atto a
contenere, a versare qualcosa, ma entrare proprio nel
significato che questo manufatto deve avere un
significato che solo la figurazione artistica gli poteva dare. Quindi, soltanto il suo uscire dall’uso e dalla
produzione ed entrare in una sfera artistica. Forti elementi figurativi: le persone in movimento, le quali

Giorgio Franchetti – AA 2020-2021 LT L-1 Archeologia e storia dell’arte – Storia dell’Arte Antica – Prof.ssa Calcani
possono emettere suoni ed è quindi una dimensione fissa, statica di un fregio raffigurato che deve rievocare
a chi lo guarda tutta la realtà delle di questi cortei, di queste processioni, di queste feste che si facevano in
occasione della mietitura, ricordando i canti, suoni, passi spediti, quindi un oggetto con un potere revocativo
di situazioni reali attraverso la figurazione della ritualità che veniva svolta in questi frammenti.

Slide 25
Ricerca della verità assoluta, si amplia la cassa
toracica nel momento in cui deve prendere il canto,
che aumenta progressivamente in corrispondenza a
quando si aprono le bocche (CANTO), a quando si
girano all'indietro le teste di questi personaggi
(DANZE), i quali ci suggeriscono le azioni, le voci e i
suoni. Il personaggio che è davanti a loro con sistro
che tiene in mano, chi osserva dovrebbe sentire
(secondo le intenzioni di chi ha scolpito questo
piccolo vaso) il suono. è una figurazione che ha
l’intento di far immengere, chi la osserva, nella scena.
Organizzazione delle figure molto calcolata: su piani prospettici che pure ci suggeriscono una marcia su file
diverse di persone, ci sono persone vanno simularmente avanti, come il musicista, altre che marciano a
gruppi di 4 o 2, altre che sono in fila indiana o che si voltano all’indietro, come il personaggio che si trova
all’estremità opposta del musicista, che si china all’indietro, a cui la testa suggerisce il movimento di
rotazione che dovremmo fare dell’oggetto nella nostra mano per guardare interamente lo sviluppo del fregio
che è intorno al vaso stesso.
Slide 26 - 29
LARNAX DA AGHIA TRIADA
Sempre dalla villa, da una tomba collegata con
questo centro abitato, proviene un altro pezzo
unico, un piccolo sarcofago, conteneva le ceneri di
un defutato rannicchiato. Come lo sappiamo?
Perché ci sono 5 fori praticati sul fondo di questa
cassa e la presenza dei fori per la fuoriuscita dei
liquidi. A differenza di altre urne che si vedono sullo
sfondo della slide, non è realizzato in terracotta,
come le urne di produzione più piccole. Il nostro
elemento in questione è realizzato in un blocco
unico di calcare, formato simulando una cassa di
legno: si notano i piedi, sono simulate delle tavole
di legno. Perché la scelta di simulare il legno? Il legno si sarebbe consumato nel tempo mentre il calcare no.
Il calcare difficile da lavorare dunque destinato a una commitenza che voleva qualcosa non di ordinario che
poteva invece essere la richiesta delle casse di legno o delle urne in terracotta, quindi un oggetto più
qualificato. Questo blocco viene intonacato, stucco rende tutta la superficie liscia, che viene poi dipinta. La
pittura completa la preziosità dell’oggetto. Decorato con scene di carattere funerario e religioso,
testimonianza di vita, credenze religiose, a riprova di come la ricerca artistica si sviluppa per soddisfare le
richieste di un pubblico che vuole qualcosa di più di un semplice oggetto in cui far riposare il proprio corpo.
Connotati di preziosità: forma del sarcofago, ma forma approssimativa significa che non ci sono ancora
strumenti che fanno lavorare con sicurezza la pietra dura e quindi è una produzione edilizia.

Giorgio Franchetti – AA 2020-2021 LT L-1 Archeologia e storia dell’arte – Storia dell’Arte Antica – Prof.ssa Calcani
Le decorazioni ricoprono le dimensioni della cassa; i
fregi e i formelli sono decorati con motivo figurativo,
tutto il resto è decorato con figure geometriche. Sui
lati brevi c’è un carro con due figure femminili che
sono riconoscibili dall’incarnato bianco, ricavate con
una linea di contorno che va a ritagliare sullo sfondo
l’intonaco chiaro, questo stucco chiaro che è dato
sul fondo su tutto il sarcofago. È un corteo funerario
e un viaggio verso l'aldilà. I due lati lunghi sono
decorati con un corteo che raffigura un immaginario
che unisce momenti diversi, come quelle parallele
che convergono verso l’altare, dove c’è un elemento
a forma di rettangolo sormontato da coppie di
corna. Le corna sono l’elemento dell’animale che sta
per essere sacrificato sul tavolo con le zampe legate;
le corna del toro decorano l’altare sul quale verrà
versato il sangue dell’animale sacrificato, raccolto
nel vaso della sacerdotessa in primo piano.
Riconosciamo la figura femminile per l’incarnato
bianco, la figura maschile ovvero un musicista che
ha in mano un doppio flauto perché ha incarnato
bruno.
Abbigliamento diverso delle figure femminili: la
figura in primo piano indossa una specie di
gonnellino con elementi evidenziati a tratti continui,
sembra di pelle animale, contrariamente alle altre
che la seguono sono vestite con indumenti di stoffa
disegnata diversamente.
Le decorazioni sull’altare e su gli altri elementi del
fregio sono approssimativi. Si nota un’influenza
egizia nella forma della cassa stessa, come la figura
dell’occhio di profilo.
Sull’altro lato della cassa c’è una teoria di figure che
va nel doppio senso, a metà del fregio cambia
orientamento delle figure, ha lo scopo di suggerire
la necessità di continuare ad osservare la
raffigurazione, come nel Vaso dei Mietitori,
percorrendolo in tutto il suo perimetro. Qui vediamo
il defunto raffigurato in piedi davanti alla sua tomba
a camera, una sorta di tempietto dedicato al
defunto, decorata con gli stessi elementi del
sarcofago.
La prima offerta che viene portata è una barca: tipica forma delle imbarcazioni fluviali che risalivano il Nilo,
che porta l'anima del defunto verso l’Aldilà, un elemento ripreso poi dalla cultura greca. Il defunto davanti
alla tomba fa pensare a un insieme di offerte donate nel momento stesso del rito funerario.

Giorgio Franchetti – AA 2020-2021 LT L-1 Archeologia e storia dell’arte – Storia dell’Arte Antica – Prof.ssa Calcani
La figura della sacerdotessa è nell’atto di versare le
offerte e si muove in uno spazio che decorato da un
altro simbolo religioso per la civiltà minoica, la doppia
ascia che viene indossata sui busti. È l'elemento di
raccordo con l'altare, l'altare decorato con le corna di
Toro che abbiamo visto sull'altro lato a definire quindi
questo legame indissolubile tra ritualità religiosa e
ritualità funeraria. L’arte ha il compito di assolvere alla
funzione di dare un significato leggibile attraverso la
figurazione a questo oggetto la cui funzione non è più
soltanto quella di contenere il corpo di un defunto, ma
di qualificare il rango di quel defunto e anche a
connotare la classe sociale. È interessante il fatto che vediamo in questa convenzionalità rappresentativa: gli
animali sono vivi nelle braccia nelle persone che li portano, in una posizione convenzionale utilizzata per gli
animali in movimento. E’ evidente che nessun animale in movimento potrebbe stare nelle braccia di
qualcuno che li porta, ed è appunto una convenzione per far capire che questi animali non sono ancora stati
sacrificati, ma vengono portate come offerte e che davanti al defunto saranno uccisi.

Slide 30
Una convenzione che si trova nelle rappresentazioni di
animali che invece sono in movimento è uno dei giochi
e rituali dell’età minoica il salto sul Toro.
È un gioco che viene raffigurato nella decorazione del
Palazzo di cnosso, un gioco rituale effettuato sia da
uomini, donne, fanciulle e fanciulli e di nuovo l'unica
differenza è il colore dell’incarnato. Anche sequenza
cinetica: il salto completamente effettuato.
Colleghiamo tra loro le azioni e le posizioni: l’aggancio
sulle corna del Toro, quindi davanti, la piroetta sulla
sua groppa e il salto all'indietro con le braccia in avanti
per mantenere l'equilibrio, come uscita dal toro
stesso. La rappresentazione rende perpetuo, grazie
all'inserimento del racconto, un elemento che si è
svolge nella quotidianità in occasione di eventi di feste
rituali. Un salto che di fronte ai nostri occhi si compie
sempre, ogni volta che lo guardiamo.

Slide 31
Alcuni manufatti vi fanno capire come gli stessi
soggetti venivano realizzati anche in gruppi a tutto
tondo, quindi non solo in pittura. Questa silhouette è
un acrobata che doveva far parte di una composizione
in cui era prevista anche la figura di un toro perché è
un personaggio che appunto sta saltando sulla groppa
di un Toro. È una forma molto sottile e slanciata,
allungata ricavata da una zanna di elefente, un elemento di importazione dalla vicina costa nord africana.

Giorgio Franchetti – AA 2020-2021 LT L-1 Archeologia e storia dell’arte – Storia dell’Arte Antica – Prof.ssa Calcani
Slide 32
Il Toro è un animale totemico della civiltà minoica venerato
o idealizzato con l'aggiunta delle corna o con la testa che
diventa anche vaso per vedere il Rhyton è un vaso
configurato con una testa di un animale, utilizzato per
contenere liquidi ed è un vaso rituale e non per l’uso
quotidiano.

Slide 33
Anche in questo caso vediamo le sculture realizzate in
pietra nera, te dove particolari anche del pellame sono
ideati con molta cura e vediamo altri oggetti di questo tipo.

Slide 34 – DEA DEI SERPENTI (FERTILITA’)


La c.d. dea dei serpenti è una figura femminile
propiziatrice della fertilità e quindi legata ai riti
dell'agricoltura, i serpenti sono un animale che anche nelle
culture storiche rappresenta il contatto tra il mondo nei
morti e il mondo dei vivi e quindi sono legati anche a quel
mistero che è la germogliazione dei semi nel ventre della
madre terra ed è per questo che la divinità li tiene lungo le
braccia. Queste tre statuine presentano lo stesso soggetto
ma l’artista o l’artigiano viene definito dall’uso della
preziosità dei materiali, poveri come la terracotta, o ricchi
come l’oro e l’avorio che denotano una committenza
molto più prestigiosa. Sono materiali di importazione,
l’avorio non si trova a Creta, devono essere portati da
fuori, quindi più costosi. Ma richiedono anche un'altra abilità nella lavorazione e quindi questa statuetta in
oro e in avorio è chiaramente un prodotto artistico di maggiore impegno, di qualificazione sociale rispetto
agli altri due manufatti. Non cambia l’iconografia, cambiano i materiali, cambia il potenziale di qualificazione
di questo oggetto.

Giorgio Franchetti – AA 2020-2021 LT L-1 Archeologia e storia dell’arte – Storia dell’Arte Antica – Prof.ssa Calcani
Slide 36
Grande abilità nella lavorazione dell’oro recuperato dai
grandi palazzi cretesi, opera quindi di botteghe sorte a
beneficio delle ricche corti.

Con il preziosissimo contributo di Giorgia Laguercia

CONTINUA

Giorgio Franchetti – AA 2020-2021 LT L-1 Archeologia e storia dell’arte – Storia dell’Arte Antica – Prof.ssa Calcani

Potrebbero piacerti anche