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Libro terzo (i.e. primo libro della sezione Sulle cause e segni delle malattie croniche)
Cap. I. Proemio
“Il malato deve essere coraggioso e cooperare con il medico contro la malattia. Poiché, avvinghiandosi
fortemente al corpo, la malattia non si accontenta di distruggerlo e di devastarlo completamente, ma
produce anche, molto frequentemente, alterazioni dei sensi e rende anche “maniaca” l’anima per il
disequilibrio del corpo (akrasíē toû sōmatos/ἀκρασίῃ τοῦ σώµατος). È il caso della melancolia e della
mania”.
[Parafrasi/riassunta della parte seguente: segue quindi la descrizione dei vari sintomi che
caratterizzano i melancolici: i malati sono calmi, tristi, abbattuti, poi diventano collerici e irascibili e
non dormono, ma fanno spesso incubi e, una volta svegli, temono ciò che hanno sognato. Cambiano
spesso opinione, fanno discorsi cavillosi e sono avari, poi d’improvviso diventano franchi e generosi,
cambiamento dovuto non al valore dell’anima (aretē psuchē/ἀρετῇ ψυχῆς), ma alla variabilità/carattere
multiforme della malattia (poikilíē nosēmatos/ποικιλίῃ νοσήµατος)].