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1. aulentissima: profumatissima (la don II componimento consta di 32 strofe, ciascuna di cinque versi: tre
na è paragonata a una rosa, che appare,
sboccia verso l’estate, inver’ la state). alessandrini, cioè versi composti di due settenari, il primo dei quali
2. pulzell’: nubili. sempre sdrucciolo, a rima unica, cioè monorimi (ad esempio nella
3. tràgemi... bolontate: «toglimi da que prima strofa state-maritate-bolontatej; poi due endecasillabi, anch’essi
sti fuochi (la passione amorosa), se ne hai monorimi (esempio: dia-mkj. Viene mata la tecnica delle coblas cap-
volontà (bolontate), se vuoi farmi questa
grazia».
finidas, di origine provenzale: cioè una parola o un concetto posti a
4. non ajo ... dia: «non ho riposo, pace fine di strofa vengono ripresi all’inizio della successiva (aritonno-
(abento) né di giorno né di notte». artonniti; s’ajunga il nostro amore-’l nostro amore ajùngasi/ Ne ripor
5. pur: sempre, continuamente. tiamo la prima parte, vv. 1-80.
6. di meve trabàgliti: di travagli, soffri per
me (più avanti anche teve, te). «Rosa fresca aulentissim a1 ch’apari inver’ la state,
7. arompere: arare. In questa immagine le donne ti disiano, pulzell’2 e maritate:
e nelle seguenti il poeta utilizza la figura
dell’adynaton, che presenta cose impossi tràgemi d’este focora, se t’este a bolontate3;
bili da realizzare.
8. asemenare: seminare. per te non ajo abento notte e dia4,
9. l’abere ... asembrare: «le ricchezze (gli 5 penzando pur5 di voi, madonna mia».
averi) di questo mondo (secolo) tutte quan
te ammassare» (asembrare, gallicismo).
10. non poteri... monno: non potrai a que
«Se di meve trabàgliti6, follia lo ti fa fare.
sto mondo, a nessun costo. Lo mar potresti arompere7, a venti asemenare8,
11. avanti ... m’aritonno: «piuttosto l’abere d’esto secolo tut[t]o quanto asembrare9:
(avanti, prima) mi taglio (m’aritonno) i avere me non poteri a esto monno10;
capelli, ossia mi faccio monaca».
12. Se li ... diporto: «piuttosto che tu ti 10 avanti li cavelli m’aritonno11».
tagli i capelli, è meglio che io muoia, per
ché con es[s]i (ca’n is[s]i) perderei ogni mio «Se li cavelli artón[n]iti, avanti foss’io morto,
piacere e conforto».
13. ci passo e véjoti: passo di qui e ti vedo.
ca’n is[s]i [sì] mi pèrderà lo solacc[i]o e ’1 diporto12.
14. donimi tut[t]ore: mi dai sempre, ogni Quando ci passo e véjoti13, rosa fresca de l’orto,
volta. bono conforto donimi tut[t]ore14:
15. poniamo che s’ajunga: facciamo in 15 poniamo che s’ajunga15 il nostro amore».
modo, decidiamo che si congiunga.
16. non ... m’atalenti: non voglio che mi «Ke ’1 nostro amore ajùngasi, non boglio m’atalenti16:
piaccia, non mi va.
17. pàremo: mio padre. se ci ti trova pàremo17 cogli altri miei parenti,
18. t’ar[i]golgano ... cor[r]enti: «ti rag
giungano, perché corrono forte» (questi
guarda non t’ar[i]golgano questi forti cor[r]enti18.
forti corridori, correnti). Como ti seppe bona la venuta,
19. Como ... partuta: «così come ti piac 20 consiglio che ti guardi a la partuta19».
que (seppe bona) venire qui (la venuta),
ti consiglio di fare attenzione (che ti «Se i tuoi parenti trova[n]mi, e che mi pozzon fare?
guardi) quando parti (a la partuta)». Una difensa mèt[t]oci di dumili’ agostari20:
20. Una difensa ... agostari: «propongo
una multa (difensa) di duemila augustali non mi toc[c]ara21 pàdreto per quanto avere ha ’n Bari22.
(moneta d’oro su cui era effigiato l’impe Viva lo ’mperadore, graz[i’] a Deo!
ratore, indicato con l’appellativo romano 25 Intendi, bella, quel che ti dico eo?»
di Augusto)». Allude a una legge delle Co
stituzioni Amalfitane, promulgate da Fede
rico II nel 1231, secondo cui l’aggredito «Tu me no23 lasci vivere né sera né maitino.
doveva invocare il nome dell’imperatore e Donna mi so’ di pèrperi, d’auro massamotino24.
proporre una multa nei confronti dell’ag
gressore. Il riferimento consente di datare Se tanto aver donàssemi quanto ha lo Saladino25,
il contrasto fra il 1231 e il 1250, anno della e per ajunta quant’ha lo soldano,
morte di Federico II.
21. toc[c]ara: toccherà. 30 toc[c]are me non poteri a la mano26».
22. per quanto ... Bari: «anche se posse
desse tutte le ricchezze che ci sono (ha) a «Molte sono le femine c’hanno dura la testa,
Bari». È un modo di dire, un’espressione
proverbiale (che non giustifica, come alcuni e Torno con parabole l’adimina e amonesta27:
hanno proposto, un’origine pugliese del tanto intorno procàzzala fin cheil’ ha in sua podestà28.
componimento).
23. me no: non mi.
24. Donna ... massamotino: «io sono cide con il soldano, anche se qui i termini meno con una mano».
padrona (donna) di molte ricchezze» (i pèr sono considerati distinti (per ajunta, per 27. con parabole ... amonesta: «con parole
peri e i massamutini erano dei bisanti, giunta). Non si tratta quindi di riferimenti le domina e ammonisce (amonesta)».
monete d’oro di grande valore). storici, ma di paragoni dell’uso popolare. 28. procàzzala ... podestà:-«la incalza, fin
25. Saladino: il sultano d’Egitto, che coin 26. non poteri... mano: «non potrai nem ché ce l’ha in suo potere».
Cielo d ’A lcamo
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64. neiente ... scale: «niente ti vale, serve, ca de le tuo parabole fatto n’ho ponti e scale64.
perché (ca) delle tue parole non ne parlo
nemmeno più» (così il Contini rende Penne penzasti met[t]ere, sonti cadute l’ale;
l’espressione siciliana fatto n'ho ponti e e dato t’ajo la bolta sot[t]ana65.
scale). 75 Dunque, se po[t]i, tèniti66 villana».
65. dato ... sot[t]ana: ti ho dato «il colpo
di grazia» (Contini). «En paura non met[t]ermi di nullo manganiello67:
66. se po[t]i, tèniti: se puoi, rimani, con
tinua a essere. istòmi ’n està groria68 d’esto forte castiello;
67. manganiello: mangano, macchina
guerresca usata per lanciare pietre (l’im
prezzo69 le tuo parabole meno che d’un zitello.
magine bellica è completata dal castello Se tu no levi e va’tine di quaci,
attaccato, di cui al v. successivo). 80 se tu ci fosse morto, ben mi chiari70».
68. istòmi ... gror'ia: me ne sto in questa
gloria.
69. prezzo: valuto, stimo (zitello, bam 70. Se tu ... chiaci: «se tu non ti levi di se tu qui (ci) giacessi ucciso (morto), la cosa
bino). torno e te ne vai via di qua (quaci), anche mi farebbe piacere (chiaci, piace)».