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ADDETTI DEL
SETTORE
ALIMENTARE
LEGGE REGIONALE 22 MARZO 2013, ART. 5
ALIMENTO
Per alimento si intende qualsiasi sostanza o prodotto trasformato,
parzialmente trasformato o non trasformato, destinato ad essere
ingerito, o di cui si prevede che possa essere ingerito, da esseri umani.
Sono comprese le bevande, compresa l’acqua, intenzionalmente
incorporata negli alimenti nel corso della loro produzione, preparazione
o trattamento.
Nessun alimento in natura è sterile, cioè privo di microrganismi.
FILIERA ALIMENTARE
Qualsiasi fase, importazione compresa, a partire dalla produzione
primaria di un alimento inclusa fino al magazzinaggio, al trasporto, alla
vendita o erogazione al consumatore finale inclusi e, ove pertinente,
l’importazione , la produzione, la lavorazione, il magazzinaggio, il
trasporto, la distribuzione, la vendita e l’erogazione dei mangimi.
Per trasformazione si intende qualsiasi azione che provoca una
modificazione sostanziale del prodotto iniziale (es. trattamento
termico).
I prodotti non trasformati sono quelli non sottoposti a trattamento (es.
sporzionatura, disosso, etc.)
CONTAMINAZIONE DEGLI
ALIMENTI
Contaminazione fisica: pezzi di vetro, di metallo, oggetti personali (es.
orecchini), materiale organico nei prodotti di origine animale (es. osso),
materiale organico dell’operatore (capelli), materiale ambientale (terra),
altro (imballaggi).
Contaminazione chimica primaria: fitofarmaci, farmaci veterinari.
Contaminazione chimica secondaria: additivi, coadiuvanti tecnologici,
detergenti e disinfettanti.
Contaminazione microbiologica: primaria (all’origine), secondaria (dal
personale o dalle attrezzature), crociata (passaggio diretto o indiretto di
microrganismi da alimenti contaminati, crudi, ad alimenti pronti al
consumo).
MICRORGANISMI
BATTERI: patogeni (che determinano malattie) o non patogeni (utili).
LIEVITI: possono alterare gli alimenti o essere utili (starter).
MUFFE: funghi alteranti, che crescono anche a temperatura di
frigorifero e possono produrre potenti veleni (micotossine).
VIRUS: parassiti obbligati.
PARASSITI: visibili ad occhio nudo.
FONTI DI CONTAMINAZIONE BATTERICA
Il personale addetto alla manipolazione può trasmettere batteri tramite
le mani sporche, starnuti, colpi di tosse.
L’ambiente di lavoro può contaminare i cibi tramite la presenza di scarti
di lavorazione, rifiuti, polvere, insetti.
MALATTIE TRASMESSE DAGLI ALIMENTI (MTA)
Sono malattie associate al consumo di alimenti contaminati da un
microrganismo patogeno (infezioni) o da una tossina batterica
(intossicazioni).
I sintomi più frequenti sono gastrointestinali.
Il loro decorso è solitamente benigno, ma in persone defedate (malati,
bambini, anziani) possono avere un esito più grave.
VIE DI TRASMISSIONE
ORO-FECALE: la prevenzione è l’igiene del personale (es. Salmonella)
ORO-FARINGEA: la prevenzione consiste nell’uso di mascherine, evitare
starnuti (es. Staphilococcus aureus)
CUTANEA: la prevenzione consiste nel bendaggio delle lesioni cutanee,
nell’uso di guanti protettivi e nell’igiene del personale (es.
Staphilococcus aureus).
SALMONELLA
Alimenti: uova, carne, latte e derivati, pesce, molluschi
Sintomi: diarrea, vomito, dolori addominali, febbre
Temperatura battericida: 75°C per 4 minuti
Prevenzione: lavarsi le mani, usare piani di lavoro e utensili puliti,
evitare contaminazioni crociate, conservare adeguatamente gli alimenti.
STAPHILOCOCCUS AUREUS
Alimenti: carne, uova, pollame, pesce, molluschi, latte, creme, patè,
pasticcini, maionese
Sintomi: nausea, vomito ripetuto, dolori addominali.
Temperatura battericida: oltre i 60°C per i batteri, 100°C per le tossine
Prevenzione: evitare la conservazione degli alimenti a temperatura
ambiente
CLOSTRIDIUM BOTULINUM
Alimenti.: cibi in scatola o sottovetro, carni, pesci, molluschi
Sintomi: nausea, vomito, difficoltà alla vista, alla parola, alla
muscolatura fino alla morte per asfissia
Temperatura battericida: 120°C per 15 ‘
Prevenzione: adeguati tempi di cottura, non assaggiare mai conserve
con rigonfiamento, cattivo odore o aspetto
CLOSTRIDIUM PERFRINGENS
Alimenti: sughi di carne, salse, carni
Sintomi: diarrea e dolori addominali dopo 8-24 ore
Temperatura battericida: superiore ai 60°C
Prevenzione: tenere le carni cotte da consumarsi calde a
temperatura>65°C, tenere refrigerate le carni cotte da consumarsi
fredde a 4°C, lavarsi le mani.
VIRUS DELL’EPATITE A
Alimenti: acqua contaminata, verdure mitili crudi
Sintomi: necrosi epatica ed ittero, con incubazione dai 10 ai 50 giorni
Prevenzione: igiene personale, lavarsi le mani dopo l’uso sei servizi
igienici, non consumare prodotti ittici crudi, bere acqua potabile,
vaccinazione (offre copertura per 10 anni)
FATTORI DI CRESCITA MICROBICA
Temperatura
Tempo
Ossigeno/aria
Nutrienti
Acqua
Acidità
TEMPERATURA/1
I microrganismi possono vivere tra – 5 e 75°C
A 75°C le proteine cellulari si denaturano e il batterio muore
A -5°C congela l’acqua libera e i batteri smettono di
riprodursi
Lieviti e muffe si sviluppano lentamente anche sottozero
Intervallo di pericolo 10 °C< t < 65 °C
Forme di sopravvivenza le spore > 100°C
TEMPERATURA/2
Si distinguono microrganismi:
psicrofili, che si riproducono a temperature tra 0 e 25°C
Mesofili, che si riproducono a temperature tra 25 e 45°C
Termofili, che si sviluppano tra 45 e 65°C.
TEMPO
In condizioni ottimali la scissione binaria avviene ogni 20- 30 minuti
(raddoppio)
Quindi un alimento conservato a temperatura ambiente può in poche
ore raggiungere cariche batteriche levatissime (milioni di cellule
batteriche)
OSSIGENO
I microrganismi aerobi obbligati vivono solo in presenza di ossigeno. (es.
Pseudomonas)
I microrganismi aerobi/anaerobi facoltativi non necessitano di ossigeno
per produrre energia (es. Escherichia Coli)
I microrganismi anaerobi obbligati non riescono a sopravvivere in
presenza delle normali concentrazioni di ossigeno (es. Clostridium
botulinum)
NUTRIENTI
Sono rappresentati soprattutto da proteine e carboidrati, che vengono
metabolizzati dalla cellula per svolgere le funzioni vitali (riproduzione,
accrescimento cellulare)
ACQUA
Indispensabile per la vita dei microrganismi, in assenza restano in stato
di quiescenza
Alcune muffe possono svilupparsi anche in assenza, purchè il grado di
umidità ambientale sia sufficientemente elevato
La sua diminuzione provoca il rallentamento della loro crescita
Molti metodi di conservazione si basano su questo principio
ACIDITA’
Il grado di acidità di un alimento può favorire o ostacolare la
moltiplicazione batterica.
Si misura con il valore di pH che varia da 0 a 14.
Il pH > 4,5 consente lo sviluppo della spora botulinica e distingue le
conserve acide da quelle non acide.
Lieviti e muffe sopportano meglio ambienti acidi rispetto ai batteri che
necessitano di pH vicino alla neutralità.