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DIRITTO CONTABILE

IL BILANCIO
Il bilancio è un prospetto contabile in cui i totali delle serie di valori che vi figurano, rappresentate,
rispettivamente nelle sezioni dare e avere devono bilanciarsi, o meglio pareggiare tra di loro .
Funzione: dimostrare gli utili conseguiti o le perdite subite in un determinato esercizio
dall’imprenditore che lo redige. E la distribuzione degli utili se sussistono ai soci.
Per le società (in particolar modo di capitali) evidenzia anche la parte dell’utile che può essere
distribuita ai soci o l’ammontare della perdita che comporta diminuzione del valore del patrimonio
netto.
Nelle imprese societarie in particolare in quelle di CAPITALI se il risultato dell’esercizio è positivo
allora l’utile dopo che una parte di esso viene destinato alla riserva legale (ART 2430 ) e alle
eventuali riserve statutarie può essere distribuito ai soci sotto forma di dividendi , previa
deliberazione dell’assemblea (ART 2433).
ART 2432 inoltre ci mostra che Le partecipazioni agli utili dei promotori, dei soci fondatori e
degli amministratori sono regolate anche dagli artt. 2340 e 2341, dove si stabilisce che l'atto
costitutivo possa riservare ai promotori ed ai soci fondatori una partecipazione agli utili,
comunque non superiore complessivamente ad un decimo dell'utile netto risultante dal bilancio e
per un periodo non eccedente i cinque anni dalla costituzione.
L'art. 2389 stabilisce che le eventuali partecipazioni agli utili degli amministratori sono stabilite
all'atto della nomina o dall'assemblea.
La partecipazione agli utili eventualmente spettante ai dipendenti deve essere determinata, ai
sensi dell'art. 2102 in base agli utili netti risultanti dal bilancio regolarmente approvato e
pubblicato.
Art 2433 :la deliberazione sulla distribuzione degli utili è adottata dall’assemblea che approva il
bilancio ovvero, qualora il bilancio sia approvato dal consiglio di sorveglianza , dall’assemblea
convocata a norma dell’art 2364.
NON POSSONO ESSERE PAGATI DIVIDENDI SULLE AZIONI , SE NON PER UTILI REALMENTE
CONSEGUITI E RISULTANTI DAL BILANCIO D’ESERCIZIO REGOLARMENTE APPROVATO. Questo
articolo ci dice che a differenza della valutazione dei IAS / IFRS le plusvalenze non possono essere
distribuite sottoforma di dividendi ai soci o come utile all’imprenditore.
Nel nostro ordinamento le plusvalenze vengono inserite in una riserva per essere congelate. Nel
nostro ordinamento vige questa norma per salvaguardare il patrimonio delle società.
(Nella crisi del 2008 i plusvalori che sono diversi dalle plusvalenze erano meramente congiunturali
, nel momento dello scoppio della bolla i soldi sono usciti e le tassazioni si sono alzate)
Nel caso in cui il risultato d’esercizio sia negativo , l’ammontare della perdita comportante una
diminuzione del valore del patrimonio netto della società , che se in assenza di riserve o di altre
componenti positive del patrimonio netto (contributi dei soci a fondo perduto o in conto capitale ,
utili in corso di formazione ) , utilizzabili per la sua copertura anche parziale , o utilizzate tutte le
riserve disponibili , giunge a erodere il capitale sociale in misura superiore a un terzo del suo
ammontare (ART 2446) o addirittura a ridurlo al di sotto del limite legale (ART 2447), PER LE SPA e
le SRL fa sorgere per gli amministratori il dovere di convocare senza indugio l’assemblea per
l’assunzione degli opportuni provvedimenti.
La Legge 182 fallimentare SEPTIES è una forma di tutela richiesta al tribunale dal debitore per
avere più tempo per trovare un piano di risanamento dei debiti.
Se il debito è inestinguibile può essere richiesta la dichiarazione di fallimento.
Nel caso dello scioglimento una società non si scioglie quando il capitale si scioglie ma perché non
viene riscostituito.

Per le società cooperative il bilancio evidenzia i parametri per individuare la mutualità prevalente,
la perdita di tale requisito e l’entità delle riserve indivisibili.
Nel bilancio una operazione influenza più di una sezione.
Esistono tanti tipi di bilancio quante sono le finalità per la quale viene redatto , sia per gli scopi che
sono loro propri , sia per i criteri valutativi che devono essere seguiti per la loro formazione.
Il valore delle immobilizzazioni cambiano dunque valore a secondo del bilancio.

Il bilancio ha anche una funzione organizzatrice :


questa funzione richiede l’adozione di criteri di valutazione degli elementi patrimoniali attivi e
passivi estremamente prudenziali, che si sostanziano , per quanto riguarda le attività, nella
centralità del criterio del COSTO .
Per questo criterio i beni d’impresa destinati a permanere DUREVOLMENTE nel patrimonio
aziendale (immobilizzazioni materiali e immateriali) , vengono inscritte al loro COSTO storico di
acquisto o di produzione , progressivamente AMMORTIZZATO , ove previsto , come per le
immobilizzazioni immateriali e per la massima parte per quelle materiali , per tenere conto della
loro obsolescenza fisica e tecnologica, che deve essere ridotto soltanto qualora il loro valore d’uso
venga stimato durevolmente inferiore al costo.
Per i beni destinati ad avere una permanenza non durevole nel patrimonio devono essere inscritti
al costo , a meno che il loro valore di mercato alla data di riferimento del bilancio non sia inferiore
al costo. (art 2426)
E’ vietato inoltre rivalutare il costo storico di acquisto o di produzione delle attività per evidenziare
il valore effettivo , e nemmeno scrivere il valore dell’AVVIAMENTO , per la quale non sia stato
sostenuto un COSTO.
Possiamo invece inscrivere in bilancio l’avviamento da noi acquistato di un’altra azienda.
Questo perché se il bilancio d’esercizio venisse redatto nell’osservanza di criteri tendenti ad
evidenziare , anziché l’utile conseguito o la perdita subita , il valore effettivo del patrimonio
sociale , ciò avverrebbe in violazione dei criteri espressamente stabiliti dalla legge per la
formazione del bilancio medesimo .
I criteri di valutazione nel bilancio cambiano a seconda della situazione . I principi e i postulati
invece devono venire sempre osservati e rispettati per qualsiasi bilancio , sia per quelli nazionali ,
sia per gli IAS/IFRS
Vi è dunque una norma riguardante i postulati , i principi e sugli altri criteri di valutazione delle
voci di bilancio.
Il bilancio di esercizio si basa sulla teoria del reddito del 1942 affermata per la prima volta dal
economista GINO ZAPPA e quindi dai suoi allievi diretti PIETRO ONIDA e ALDO AMADUZZI.
Prima del 1942 il bilancio si basava sulla teoria del patrimonio , ovvero il bilancio rappresentava
l’effettiva situazione patrimoniale ossia il valore del complesso aziendale ,dell’impresa alla data di
riferimento del bilancio stesso.
La teoria del PATRIMONIO è ancora usata per l’ordinamento interno dei principi contabili
internazionali , i quali privilegiano nella valutazione dei beni aziendali il criterio del fair value, ossia
del valore corrente di questi beni.
Dunque il nostro bilancio di esercizio , secondo il sistema contabile tradizionale espresso dalle
nostre norme del codice civile , serve ESSENZIALMENTE , nelle imprese societarie a stabilire ( una
volta accantonate la riserva legale e le eventuali riserve statutarie ) quanti utili sia possibile
distribuire ai soci , ai quali appartengono , oppure quando l’ammontare delle perdite superi la
terza parte del capitale sociale e raggiunga quel livello di guardia che impone agli amministratori
delle società di CAPITALI di convocare senza indugio l’assemblea per assumere le determinazioni
previste dalla legge.
ART 2217 : L'inventario [365, 2214] deve redigersi all'inizio dell'esercizio dell'impresa [2196] e
successivamente ogni anno [2364], e deve contenere l'indicazione e la valutazione delle attività e
delle passività relative all'impresa, nonché delle attività e delle passività
dell'imprenditore estranee alla medesima.
L'inventario si chiude con il bilancio e con il conto dei profitti e delle perdite, il quale deve
dimostrare con evidenza e verità gli utili conseguiti o le perdite subite [2423]. Nelle valutazioni di
bilancio l'imprenditore deve attenersi ai criteri stabiliti per i bilanci delle società per azioni, in
quanto applicabili [2425].
L'inventario deve essere sottoscritto dall'imprenditore entro tre mesi dal termine per la
presentazione della dichiarazione dei redditi ai fini delle imposte dirette [2214] (1).
ART 2423 : «Il bilancio deve essere redatto con chiarezza e deve rappresentare in modo veritiero e
corretto la situazione patrimoniale e finanziaria della società e il risultato economico
dell’esercizio» (2423, co. 2)
Il bilancio ha come principio FONDAMENTALE quello della PRUDENZA
FRANCO DI SABATO “secondo i principi di valutazioni estremamente prudenziali le
immobilizzazioni non possono essere valutate ai loro valori correnti o meglio EFFETTIVI come
preferiva nominarli questo giurista, bensì al loro costo storico , magari di molti anni prima , per di
più progressivamente decurtato per effetto del processo di ammortamento , ove la legge ne
prevede l’effettuazione , e quindi a valori , in PROSPETTIVA , tendenti a ZERO.
Inoltre non è possibile inscrivere nel bilancio l’avviamento interno , ma soltanto quello per il quale
sia stato sostenuto un costo , nel caso di acquisto di azienda o di un ramo aziendale.

COME E’ POSSIBILE DUNQUE AFFERMARE CHE UN BILANCIO RAPPRESENTA LA REALE SITUAZIONE


PATRIMONIALE ?

Alfredo De Gregorio  Verità del bilancio: il bilancio è vero quando rispetta le regole (norme di
legge) che presiedono alla sua formazione.
1 Il bilancio di esercizio è vero dunque se le immobilizzazione che vengono inscritte sono valutate
a valori del loro costo storico progressivamente ridotto per via del processo di AMMORTAMENTO.
2 IL bilancio di esercizio è vero anche se nel bilancio non viene inscritto il l’avviamento interno .

Quindi a seconda delle finalità del bilancio le regole di valutazione possono essere diverse ed il
bilancio è vero quando le ha rispettate. Uno stesso patrimonio aziendale di pertinenza della
medesima impresa può ricevere l’attribuzione di valori diversi a seconda degli scopi per i quali
viene valutato e a seconda dei criteri di valutazione da impiegarsi per la formazione dei bilanci nei
quali devono figurare.
Il Bilancio di esercizio d’esercizio della società di capitali deve essere depositato presso l’ufficio del
registro delle imprese affinchè venga reso noto al pubblico , ossia ai soci e a tutti i terzi.
Il PROGETTO di tale bilancio , al pari della situazione patrimoniale prescritta dall’art 2246 ,
unitamente alla relazioni degli amministratori e alle osservazioni dell’organo di controllo da cui
sono corredati devono soltanto venire DEPOSITATI presso la sede sociale affinchè i soci ( e non
anche i terzi in genere ) possono prenderne visione anteriormente allo svolgimento dell’assemblea
convocata per discuterli .
Oltre al bilancio d’esercizio per rimanere nell’ambito dei rendiconti CONSUNTIVI i bilanci che
possono essere considerati nella pratica delle imprese e delle società , in quanto soggetti ad un
regime di pubblicità previsto dalla legge , che a seconda dei casi possono essere depositati presso
la sede sociale in via anticipata rispetto alle adunanze assembleari in cui è previsto siano esaminati
per l’assunzione di determinate deliberazioni affinchè i soci possano prenderne conoscenza , o il
deposito presso il registro delle imprese sono i seguenti :

 Bilancio consolidato: bilancio del gruppo di imprese rientranti nell’area di consolidamento. 


segue le regole del bilancio di esercizio ma diverge per le partite intercompany  Bilanci
infrannuali o di periodo (anche ex artt. 2446-2447 e 2482-bis-2482-ter)  Bilanci in occasione di
fusioni o scissioni (artt. 2501-quater e 2506-ter, co. 1)  Bilancio di trasformazione (art. 2500-ter)
 «sulla base dei valori attuali degli elementi dell’attivo e del passivo»  valori correnti (?!)
Bilanci in occasione di conferimento di aziende e di rami aziendali (c.d. scorporo) o di
partecipazioni rappresentative di quote del patrimonio sociale  Bilancio da redigersi per il
rimborso del valore delle azioni o delle quote dei soci recedenti (art. 2437-ter, co. 2)  deve
esprimere il valore effettivo del patrimonio sociale determinato in considerazione della reale
consistenza patrimoniale delle società e delle sue prospettive reddituali (avviamento), nonché
dell’eventuale valore di mercato delle azioni per le quali il recesso è stato esercitato

POSTULATI E PRICIPI DI REDAZIONE DEL BILANCIO DI ESERCIZIO


ART 2423
Il bilancio d’esercizio deve essere redatto con chiarezza e deve rappresentare in modo veritiero e
corretto la situazione patrimoniale e finanziaria della società ed il risultato economico d’esercizio.

Il bilancio deve essere redatto in unità di euro , senza cifre decimali, ad eccezione della nota
integrativa che può essere redatta in migliaia di euro
POSTULATI
1) CHIAREZZA : questo postulato prevede che il bilancio di esercizio sia predisposto in
conformità agli schemi dello stato patrimoniale , del conto economico , ai contenuti della
nota integrativa stabiliti dalla legge .Le azioni devono venire inscritte contabilmente nelle
sezioni giuste
2) VERITA’ : non deve trarre in inganno. Ogni bilancio è vero quando sono rispettati i principi
di redazione e i criteri di valutazioni prescritti dalla legge per la sua predisposizione. Come
già accennato in precedenza i criteri di valutazione differiscono in relazione ai diversi scopi
che i bilanci possono perseguire.(i suddetti criteri sono mostrati nell’articolo 2423)
3) CORRETTEZZA : il bilancio d’esercizio deve mostrare l’immagine fedele della situazione
patrimoniale , finanziari ed economica dell’impresa che lo redige, nella prospettiva del
PROSEGUIMENTO dello scopo che gli è proprio. Affinchè il bilancio d’esercizio ritragga in
maniera corretta la situazione patrimoniale finanziaria ed economica dell’impresa che lo
redige nell’ articolo 2423 ci viene detto che se le informazioni richieste da specifiche
disposizioni di legge non siano sufficienti, gli amministratori che lo redigono devono fornire
nella NOTA INTEGRATIVA o nella relazione della gestione , le necessarie informazioni
COMPLEMENTARI. Vi sono dei casi speciali in cui l’applicazione di una disposizione
normativa risultando incompatibile con la veridicità e la correttezza di tale
rappresentazione è da considerarsi non applicabile. In questo caso gli amministratori a cui
compete compiere per la natura del loro incarico attraverso canoni di discrezionalità
tecnica e di ragionevolezza devono valutare e accertarsi dell’eccezzionalità della
circostanza e sono loro responsabili della deroga. Gli amministratori devono dare adeguata
motivazione nella NOTA INTEGRATIVA di questa deroga indicando l’influenza di questa
deroga nella situazione patrimoniale , finanziaria , e del conto economio.

PRINCIPI (2423)
1) PRINCIPIO DI PRUDENZA ( CONSISTE NEL NON ACCENTUARE ARTIFICIOSAMENTE LE ATTIVITA’
E NON DIMINUIRE ARTIFICIOSAMENTE LE PASSIVITA’): le attività patrimoniali devono essere
valutate secondo prudenza, cioè non devono venire inscritte per valori che non si prevede
possano venire recuperati tramite l’uso nell’ambito dell’azienda in normale funzionamento.
Il bilancio d’esercizio dunque deve mostrare non il valore corrente o di scambio dei beni
aziendali , ma per quanto riguarda i beni strumentali alla gestione delle imprese e le
immobilizzazioni deve indicare il loro valore nominale , il loro costo di acquisto o di
produzione progressivamente ammortizzato dove previsto dalla legge.(BENI DESTINATI A
PERDURARE NEL TEMPO )
Per i beni destinati alla VENDITA (merci, prodotti finiti , scorte in magazzino ,e attività
finanziare allocate nell’attivo circolante ) devono essere sempre inscritti al loro costo storico
ma a condizione che il loro valore di mercato o di presunto realizzo non venga stimato
inferiore a questo , poiché in questo caso bisogna scrivere il valore minore tra i due valori.
Lo stesso vale per i crediti . Devono essere inscritti al loro valore nominale a meno che non
sussistano dubbi sulla loro certezza , liquidità ed esigibilità , nel qual caso bisogna procedere
alla sua svalutazione e evidenziarla al passivo in un congruo stanziamento al fondo RISCHI SU
CREDITI ( NEL caso di decreto ingiuntivo , procedure concorsuale è meglio mantenere il
credito al suo valore nominale, eventualmente fronteggiato da un congruo fondo di
svalutazione)
Il principio di prudenza impone di esporre al passivo del bilancio i rischi e gli oneri stimati
suscettibili di emergere dall’attività dell impresa , da allocare agli appositi fondi sulla scorta di
una ragionevole previsione circa la probabilità della loro manifestazione futura.

2) PRINCIPIO DI COMPETENZA : i costi , i ricavi i proventi e gli oneri della gestione devono venire
esposti nel bilancio dell’esercizio in cui si sia determinata la loro effettiva manifestazione
economia , indipendentemente dalla loro regolazione finanziaria , ossia senza tenere conto
del momento del rispettivo incasso o pagamento. Inscriviamo il valore dell bene venduto solo
nel momento in cui consegniamo il bene al cliente e lo stesso vale per l’acquisto anche se il
relativo pagamento sia stata fatta dal cliente in via anticipata nell’esercizio precedente o nell
esercizio successivo o lo stesso vale se l’acquisto lo abbiamo fatto in un diverso esercizio
(precedente , se eseguito in via anticipata, successivo , se eseguito in via posticipata)
Valgono sempre per il principio di competenza le seguenti disposizioni:
.) Nel bilancio di esercizio si possono indicare esclusivamente gli utili realizzati entro la
chiusure dell’esercizio, non quelli degli esercizi successivi per non viziare il bilancio e non
esporre surrettiziamente un risultato economico migliore di quello effettivo.
.)Si deve tenere conto invece contrariamente a quanto detto per gli utili , mediante
l’inscrizione fra i debiti o rischi ed oneri , dei costi e delle perdite di competenza dell’esercizio ,
anche se conosciuti dopo la chiusura de bilancio ma PRIMA DELL’APPROVAZIONE DEL
BILANCIO .

3) PRINCIPIO DI CONTINUITA’ FORMALE


I criteri di valutazione delle voci dell’attivo e del passivo non possono essere MODIFICATI
DA UN ESERCIZIO ALL’ALTRO .
Questo obbligo di costanza può essere derogato in CASI ECCEZZIONALI , da accertarsi
dall’imprenditore o dagli amministratori sulla base della loro discrezionalità tecnica e con
ragionevole apprezzamento e devono indicare le ragioni di questa deroga nella NOTA
INTEGRATIVA , nella quale deve essere indicata l’influenza sulla situazione patrimoniale e
finanziaria e del risultato economico dell’ impresa insieme alle motivazioni.

4) PRINCIPIO DI CONTINUITA’SOSTANZIALE
La valutazione degli elementi inscritti in bilancio deve essere compiuta nella prospettiva della
continuazione dell’attività. (beni strumentali vanno inscritti al loro costo storico per questo
principio , ammortizzati nel tempo .)
La continuità cessa quando l’impresa non sia più in grado di svolgere normalmente la propria
attività.(impossibilità di utilizzare un determinato brevetto senza il quale l’impresa non
potrebbe attuare la produzione , o i suoi prodotti non abbiano più mercato, quando i prezzi
dei beni sul mercato non riescono a ricoprire i costi di produzione degli stessi)

5) PRINCIPIO DI OMOGENEITA’
Alle singole voci dello stato patrimoniale e del conto economico devono afferire elementi
omogenei : ove vi fossero ricompresi elementi eterogenei , questi dovrebbero essere valutati
separatamente

6) PRINCIPIO DELLA PREVALENZA DELLA SOSTANZA SULLA FORMA


Nel nostro ordinamento Nazionale come negli IAS , è stato espressivamente stabilito , che in
materia di valutazione , occorre privilegiare la SOSTANZA dei fenomeni economici , cioè delle
operazioni da rilevare contabilmente , rispetto alla loro manifestazione formale . (PIENA
COMPATIBILITA’ con i principi contabili internazionali).

ART 2423 Obbligo di porre a confronto in quanto possibile , gli importi attribuiti ad ogni voce
dello stato patrimoniale e del conto economico con quelli delle corrispondenti voci del
bilancio precedente e il divieto di operare compensi di partite , in origine previsto soltanto per
lo stato patrimoniale e successivamente esteso pure al conto economico

DECRETO LEGISLATIVO N 38 DEL 2005 (plusvalori) : ha dettato alcune disposizioni , applicabili


alle suddette società soggette alla legge italiana , che contengono elementi di difformità
rispetto ai principi contabili internazionali , fra le quali disposizioni spiccano quelle secondo cui
i plusvalori emergenti per effetto del mutamento di criterio valutativo , cioè del passaggio
della valutazione al costo a quella al fair value , non possono , in linea di principio , generare
utili distribuibili ( né concorrere alla formazione del reddito imponibile ), ma devono venire
neutralizzati mediante stanziamenti di egual ammontare a partite rettificative del valore delle
attività da allocare al patrimonio netto (devono essere congelate in un conto di riserve) ,
ovvero ad apposite RISERVE non suscettibili di essere ripartite fra i soci sotto forma di
dividendi , né per essere imputate al capitale per l’aumento gratuito del medesimo (art 2445),
né di essere utilizzate per scopi diversi da quello della copertura di eventuali perdite ;
precisando che tali riserve ( sono in sospensione di imposta) possono essere impiegate per la
copertura delle perdite solo dopo che siano state all’uopo (per necessità ) utilizzate tutte le
altre riserve inscritte nel patrimonio netto , compresa la stessa riserva legale.

LO STATO PATRIMONIALE ART 2424


E’ articolato secondo schemi RIGIDI cosi da permettere la comparabilità dei bilanci di una
stessa impresa in successione temporale , la comparabilità di imprese diverse ma operanti
nello stesso settore di attività , al fine di ricavare dati omogenei da cui poter ritrarre
significativi indici ECONOMICI ( m.i.l , m.o.l., r.o.e etcc) e anche significativi indici finanziari (
quelli concernenti l’equilibrio finanziario , fra cui gli indici di rigiditaà, elasticità e di autonomia
finanziaria; di liquidità , di indebitamento e di solvibilità; i margini e i quozienti di disponibilità
e di tesoreria.

E’ un prospetto contabile a SEZIONI CONTRAPPOSTE che indica la composizione del


patrimonio dell’impresa , con distinta differenza delle attività(DARE) e delle passività e delle
partite del netto patrimoniale (AVERE)

OIC emana i principi contabili . OIC (organizzazione italiana contabile). E’ un assembramento


di categorie professionali e istituzioni ( imprenditoriali , esperti contabili, confoindustria,
confcommercio, consob , Banca d’Italia)
Quando mancano le norme per la valutazione di una voce , i principi contabili dell’oic
assumono la veste di norma secondaria ( o principio integrativo)
Un esempio per cui questi principi si comportano come norma di secondo livello lo troviamo
nella valutazione del leasing.

DARE
L’attivo si divide in 2 macroinsiemi e 2 voci
Immobilizzazioni : sono beni destinati a perdurare durevolmente all’interno del patrimonio
sociale. Gli amministratori o gli imprenditori acquistano questi beni affinchè questi vengano
usati per un periodo non illimitato ma duraturo all’interno dell’azienda.
Attivo circolante è formato invece da quei beni che hanno una vita breve all’interno del
patrimonio sociale e sono smobilitati velocemente dallo stesso.
Esistono beni che a seconda dell’intento per la quale sono utilizzati posso venire inseriti nel
patrimonio sociale o come immobilizzazioni o come attivo circolante.
E’ sempre possibile spostare i beni da immobilizzazioni o da attivo circolante o meglio il valore
di questi beni da una categoria all’altra.
Ci sono dei beni il cui valore può essere inscritto per una parte nelle immobilizzazioni e per
una parte nell’attivo circolante (il caso delle partecipazioni) : un 70 per cento nelle
immobilizzazioni e un restante 30 nell’attivo circolante.

ATTIVITA’ : nello stato patrimoniale le attività sono composte da due categorie principali : le
IMMOBILIZZAZIONI , L’ATTIVO CIRCOLANTE .

A) Crediti verso soci per versamenti ancora dovuti con separata indicazione della parte già
richiamata.
Il conferimento può anche avvenire mediante la prestazione di una polizza di assicurazione
o di una fideiussione bancaria con cui vengono garantiti, per l'intero valore ad essi
assegnato, gli obblighi assunti dal socio aventi per oggetto la prestazione d'opera o di
servizi a favore della società. In tal caso, se l'atto costitutivo lo prevede, la polizza o la
fideiussione possono essere sostituite dal socio con il versamento a titolo di cauzione del
corrispondente importo in danaro presso la società.
La garanzia non è da intendersi come conferimento nel caso della prestazione di servizi d’opera.
Non è da intendersi la garanzia come conferimento interamente versato nella costituzione della
società.
B)
2424 : Le immobilizzazioni si distinguono in immateriali (brevetti ,diritti di utilizzazione delle
opere di ingegno , concessioni, licenze, marchi , diritti simili) ( know how , il diritto di software
e quello di operare in franchising . Questi vengono ammortizzati . Sono beni ammortizzabili in
quanto perdurano durevolmente all’interno del patrimonio sociale e hanno una vita limitata .
I TERRENI AGRICOLI E LE OPERE D’ARTE INVECE NON SONO SOGGETTE AD AMMORTAMENTO
PERCHE’ HANNO UNA VITA ILLIMITATA .
Avviamento acquisito a titolo oneroso , costi a fecondità PLURIENNALE ovvero quelli di
impianto, di ampliamento , di sviluppo: PONIAMO ATTENZIONE CHE le spese di ricerca
(costituiscono la ricerca pura ), e sviluppo(costituiscono la ricerca applicata). La prima non
viene patrimonializzata (la ricerca) la seconda si .
Le immobilizzazioni materiali (terreni , materiali, impianti , macchinari, attrezzature,
automezzi mobili e arredi .
Le immobilizzazioni finanziarie (partecipazione e crediti), strumenti finanziari (derivati attivi).
I costi di impianto , di ampliamento e di sviluppo aventi utilità pluriennale , da inscriversi
all’attivo con il consenso dei sindaci ( o organo di controllo ) devono venire ammortizzati entro
un periodo non superiore a 5 anni. In questo caso è erroneo dire ammortizzati , in quanto non
sono beni e solo i beni possono venire ammortizzati , vengono calati dal conto economico

c) L’attivo circolante è composto dalle rimanenze di magazzino (materie prime, semilavorati,


prodotti finiti , e merci destinate alla vendita ), i lavori in corso su ordinazione ( le opere
pluriennali in fase di esecuzione per conto di comittenti); i crediti destinati all’incasso entro il
normale termine contrattuale ( con distinta distinzione tra quelli verso i clienti , imprese
controllate, collegate, controllanti e sottoposte al controllo di queste ultime, l’erario per i
crediti tributari e per imposte anticipate ad altri soggetti ); le attività finanziari non costituenti
immobilizzazioni ( costituite da partecipazioni in imprese controllate,collegate,controllanti,e
sottoposte al controllo di queste ultime, strumenti finanziari derivati attivi ed altri titoli)
Le disponibilità liquide (depositi bancari e postali, denaro , assegni e valori in cassa

La differenza tra immobilizzazioni e attivo circolante sta nel fatto che le immobilizzazioni sono
attività destinate ad avere una vita durevole all’interno del patrimonio sociale , sono soggette
all’ammortamento , per effetto del quale il loro valore contabile, risultante dal bilancio di
esercizio , decresce progressivamente fino a tendere al termine della loro vita utile a 0.
L’attivo circolante invece è formato da attività che devono e vengono smobilitate molto
velocemente nel patrimonio sociale stesso.
Particolare rilevanza li hanno i crediti , specialmente quelli commerciali , non dovrebbe restare
oltre il termine prestabilito all’interno del patrimonio , i quanto significherebbe il caso
contrario indice di sofferenza nel tempestivo incasso dei medesimi.
Anche le merci all’interno del magazzino dovrebbero restare il meno possibile poiché più
frequente è il loro turnover maggiore è solitamente il profitto operativo dell’impresa.
Ci sono attività dello stesso genere che possono figurare nelle immobilizzazioni o nell’attivo
circolante e sono :
1) I crediti che solitamente vanno inscritti nel attivo circolante , mentre se dipendono da
finanziamenti erogati ad imprese controllate per dare un contributo finanziario e entrano
all’interno del patrimonio sociale allora verranno inscritte come immobilizzazioni ,
2) Attività finanziarie che non costituiscono immobilizzazioni come nel caso della
partecipazioni in imprese controllate, collegate, controllanti , le quali non sono destinate a
permanere durevolmente in portafoglio bensì ad essere alienata non appena se ne
presenti un’occasione utile.
3) Il caso delle immobilizzazioni , se queste non possono avere vita durevole all’interno
dell’azienda devono essere inscritte nell’attivo circolante. Prendiamo come esempio un
macchinario , un immobile che vogliamo sia dismesso. In questo caso il suo valore deve
venire inscritto nell’attivo circolante.
E’ di particolare rilevanza allora il tema della Durevolezza .
Se un bene o un attività finanziaria ha vita durevole , queste attività saranno inscritte nella
sezione delle immobilizzazione , viceversa se queste hanno vita breve , o vogliono essere
dismesse andranno inscritte nell’attivo circolante.

AVERE

PASSIVITA’
Il patrimonio netto non sta nel passivo . Nel passivo ci stanno i debiti , i rischi , gli oneri .

A) Patrimonio netto: l’entità del patrimonio netto risultante da tale bilancio corrisponde alla
differenza fra i totali dell’attività e delle passività e determina il pareggio dei totali delle
attività e delle passività e determina il pareggio dei totali delle due contrapposte sezioni
dello stato patrimoniale. Se il valore della attività è superiore a quello delle passività allora
il patrimonio netto è positiva viceversa il contrario. Le perdite stanno nel patrimonio netto
con un segno negativo davanti.
14. I – Capitale sociale (interamente sottoscritto, anche se non interamente liberato) nelle
società di capitali(versato interamente o parzialemte)
15. II - Riserva da soprapprezzo delle azioni.
16. III - Riserve di rivalutazione.
17. IV - Riserva legale.
18. V - Riserve statutarie
19. VI - Altre riserve, distintamente indicate.
20. VII - Riserva per operazioni di copertura dei flussi finanziari attesi.
21. VIII - Utili (perdite) portati a nuovo.
22. IX - Utile (perdita) dell'esercizio.
23. X - Riserva negativa per azioni proprie in portafoglio.
Totale.
B) Fondi per rischi e oneri:
1) per trattamento di quiescenza e obblighi simili;
2) per imposte, anche differite;
3) strumenti finanziari derivati passivi;
4) altri.
Totale.
C) Trattamento di fine rapporto di lavoro subordinato.
D) Debiti, con separata indicazione, per ciascuna voce, degli importi esigibili oltre
l'esercizio successivo:
1) obbligazioni;
2) obbligazioni convertibili;
3) debiti verso soci per finanziamenti;
4) debiti verso banche;
5) debiti verso altri finanziatori;
6) acconti;
7) debiti verso fornitori;
8) debiti rappresentati da titoli di credito;
9) debiti verso imprese controllate;
10) debiti verso imprese collegate;
11) debiti verso controllanti;
11-bis) debiti verso imprese sottoposte al controllo delle controllanti;
12) debiti tributari;
13) debiti verso istituti di previdenza e di sicurezza sociale;
14) altri debiti.
Totale.
E) Ratei e risconti.
24. Se un elemento dell'attivo o del passivo ricade sotto più voci dello schema, nella nota
integrativa deve annotarsi, qualora ciò sia necessario ai fini della comprensione del
bilancio, la sua appartenenza anche a voci diverse da quella nella quale è iscritto.
25. COMMA ABROGATO DAL D.LGS. 18 AGOSTO 2015, N. 139.
26. E' fatto salvo quanto disposto dall'articolo 2447-septies con riferimento ai beni e
rapporti giuridici compresi nei patrimoni destinati ad uno specifico affare ai sensi della
lettera a) del primo comma dell'articolo 2447-bis.
Sia nel passivo dello stato patrimoniale sia nell’attivo devono venire evidenziati i ratei e i risconti
Si tratta di poste che servono a dare attuazione al principio della competenza economico-
temporale , alle quali affluiscono le quote di proventi e di costi , comuni a due o più esercizi , la cui
entità varia in ragione del tempo.
I ratei attivi o passivo corrispondono alle cessioni o agli acquisti di BENI.
I risconti attivi o passivi corrispondono alle prestazioni di SERVIZI rese o ricevute.

Ratei e
riscontij devono essere inscritti i proventi di competenza dell’
attivi esercizio esigibili in esercizi successivi (ratei attivi ) e i
costi sostenuti entro la chiusura dell’esercizio ma di
competenza di esercizi successivi(risconti attivi) =credito
in natura=pagamento già effettuato(attributo attivo )

Ratei passivi e
risconti Devono essere inscritti i costi di competenza dell’esercizio
passivi
Da pagarsi in esercizi successivi (ratei passivi) e i proventi
Percepiti entro la chiusura dell’esercizi ma di competenza
di esercizi successivi= debito in natura =pagamento da effettuare (attributi passivo)
Negli IAS/IFRS i ratei e i risconti attivi vengono inscritti nei crediti , i ratei e i risconti passivi nei
debiti

Le garanzie , reali e personali , prestate direttamente o indirettamente dall’impresa a favore di


imprese controllate, collegate, controllanti e sottoposte al controllo di queste , e gli altri impegni
(obbligazioni di restituzione di somme o titoli in deposito , di beni detenuti in conto lavorazione o
in conto vendita ) o i rischi devono essere illustrati nella NOTA INTEGRATIVA
I rischi temuti nella gestione imprenditoriale possono essere esclusivamente esposti fra gli appositi
fondi del passivo, trovando contropartita nei costi che concorrono alla formazione del risultato
economico, oltre ai rischi certi e probabili.
Quelli scarsamente probabili non devono essere inscritti nella nota integrativa.
Non è più possibile inscrivere nell’attivo dello stato patrimoniale il valore delle azioni proprie , così
non figura più fra le componenti del patrimonio netto la correlativa riserva .
Art 2357 Le azioni proprie sono rivelate in bilancio a diretta riduzione del patrimonio netto , ai
sensi di quanto disposto dal terzo comma dell’articolo 2357. Nel caso in cui una società possegga
azioni proprie, dovrà tuttavia venire allocata nel patrimonio netto una ‘’riserva negativa per azioni
proprie in portafoglio.
I crediti e i debiti devono risultare separatamente esposti a seconda che siano, rispettivamente ,
esigibili e da pagarsi entro od oltre l’esercizio successivo.
Negli IAS / IFRS le immobilizzazioni si chiamano partite non correnti , l’attivo circolante è
denominato partite correnti
Il circolante è destinato a circolare.
Nel passivo vanno inscritti i fondi rischi e oneri , e questi accantonamenti possono venire utilizzati
solamente per la copertura di perdite certe o probabili.

CRITERI DI VALUTAZIONE
IMMOBILIZZAZIONI
Sono materiali e immateriali.
Le immobilizzazioni in corso e acconti:
Nell’attivo patrimoniale vengono inserite le immobilizzazioni in corso e gli acconti.
Le immobilizzazioni in corso consistono nei costi sostenuti per la fabbricazione del bene materiale
o non materiale all’interno dell’azienda, gli acconti sono i costi sostenuti per l’acquisto di queste
immobilizzazioni dall’esterno.
Questi sono dei costi sostenuti fino alla chiusura dell’esercizio per acquistare o produrre delle
immobilizzazioni (materiali e immateriali).
Finchè l’immobilizzazione non viene finita e inserita nel mercato questa non può venire
ammortizzata. Ai costi sostenuti per l’acquisto o la produzione di immobilizzazioni si aggiungono
gli interessi che vengono capitalizzati.
Nel momento in cui il bene viene inserito all’interno del mercato e quindi viene completato
l’acquisto o la sua produzione , il bene incomincerà ad essere ammortizzato e gli interessi non
vengono più capitalizzati. (la questione dell’ammortamento vale sia per le immobilizzazioni
materiali che immateriali ).
L’ammortamento come detto in precedenza è la ripartizione sistematica del costo
dell’immobilizzazione per la sua vita utile.
Ma che cos’è il costo ? l’articolo 2426 ci dice che nella valutazione le immobilizzazioni sono
inscritte al costo di acquisto e di produzione. Nel costo di acquisto si computano anche i costi
accessori. Il costo i produzione comprende anche altri costi direttamente imputabili al prodotto.
In passato il valore dei beni o meglio delle immobilizzazione a causa della forte inflazione , in casi
eccezionali poteva venire rivalutato. Ad oggi invece un bene non può venire rivalutato superiore al
suo costo d’acquisto.
Ammortamento : sono ripartizione di costo no fondi di sostituzione.
Serve a diluire il costo effettivo del bene e ridurre i costi fiscali.
COSTO DEL DENARO COLLEGATO ALLA FABBRICAZIONE DI UN BENE E ALL’ACQUISTO
Gli oneri finanziari patrimonializzabili in passato consentivano la deducibilità del costo solo quando
fossero aperti DEI MUTUI DI SCOPO per portare a termine degli investimenti.
Senza i mutui di scopo non potevano essere deducibili i costi.
Dopo la riforma tutti i costi possono essere deducibili qualora fossero sostenuti per la produzione
di un determinato bene.
Tutti gli interessi possono essere utilizzati per la quota ragionevolmente imputabile al costo
prodotto
LEASING
Chiamata anche locazione finanziaria è un metodo di acquistare determinati beni attraverso costi
differiti.
Esistono due tipi di leasing :
1) Leasing operativo .
In questo caso il produttore può cedere il bene affinchè l’utilizzatore paghi delle rete con
tanto di interessi.
L’utilizzatore diviene proprietario del bene solo riscattandolo alla fine del contratto di
leasing. Il prezzo di riscatto del bene è molto inferiore rispetto al costo iniziale.
L’utilizzatore inscriverà il valore dell’acquisto del bene nello stato patrimoniale e lo
ammortizzerà sul costo di riscatto.
Questa operazione consente al produttore del bene di rifarsi su di esso fin quando
l’utilizzatore non lo riscatta. Il produttore gode di riserva di proprietà.

2) Leasing finanziario.
In questo caso l’utilizzatore non ha i soldi per permettersi l’acquisto di un bene.
La banca interviene e finanzia l’acquisto comprando il bene all’utilizzatore contro la
percezione di una1) rata periodica composta di una quota capitale destinata al rimborso
dell’investimento iniziale sostenuto e di 2)una quota di interessi.
L’utilizzatore anche in questo caso può diventare proprietario del bene solo riscattandolo
alla fine del contratto.

Passaggio di proprietà di beni mobili mediante la consegna


Passaggio di proprietà di beni immobili attraverso forma scritta ( contratto)
Per gli IAS il passaggio di proprietà di un bene avviene con il trasferimento di questo dal
produttore all’acquirente insieme alla parte prevalente dei rischi e dei benefici della cosa
che ne forma l’oggetto.

Il leasing operativo vuole venire contabilizzato con il metodo patrimoniale, secondo cui
l’ammortamento del ben e è effettuato dal produttore.
Il leasing finanziario suole essere ammortizzato con il metodo finanziario secondo cui
l’utilizzatore inscrive fin dall’inizio del contratto il bene all’attivo del proprio bilancio e
provvede lui stesso ad ammortizzarlo, ed espone al passivo il debito assunto verso la banca
o la società di leasing acquirente , titolare del credito correlativo.
In italia i leasing finanziario però viene contabilizzato adottando il metodo patrimoniale
andando contro il principio della prevalenza della sostanza sulla forma.
Nel nostro ordinamento riguardo il leasing finanziario infatti prevale la forma sulla
sostanza. Se viene usato il metodo finanziario questa variazione sulla valutazione deve
essere esplicitata nella nota integrativa.

IMMOBILIZZAZIONI FINANZIARIE
Le immobilizzazioni finanziarie possono essere titoli di partecipazione , titoli di debito ,
azionari , e immobilizzazioni. Si definisce immobilizzazione finanziaria tutto quello che
garantisce la titolarità di una partecipazione.
Le immobilizzazioni finanziarie possono venire inscritte sia nelle immobilizzazioni sia
nell’attivo circolante , sia una quota percentuale nell’attivo circolante e la restante
sull’altra sezione dell’attivo dello stato patrimoniale.
Possono cambiare sezione qualsiasi volta. L’art 2424 afferma che le immobilizzazioni sono
inscritte al costo di acquisto o di produzione. Nel costo di acquisto si computano anche i
costi accessori. Il costo di produzione comprende tutti i costi imputabili al prodotto .
Nella valutazione delle immobilizzazioni finanziarie dobbiamo tenere conto dei costi di
acquisto compresi gli oneri (tasse borsuali, costi per la girata autenticata delle azioni , costi
di perizia ( che valuta la congruità del prezzo richiesto dal venditore riguardo il valore
dell’azione , oneri fiscali che possono venire imposti su queste partecipazioni.
I titoli azionari vengono valutati al costo non possono essere valutati ad un costo superiore
a quello di acquisto anche se la società partecipata vede incrementarsi il valore della quota
di partecipazione .
La riduzione di valore e quindi la sua svalutazione deve venire calcolata se la perdita
dell’immobilizzazione è durevole.
In alternativa alla valutazione delle immobilizzazioni secondo il criterio del costo , le uniche
immobilizzazioni finanziarie che possono venire valutate secondo il metodo del patrimonio
netto sono i titoli azionari e quelli che comportano una partecipazione di controllo o
collegamento verso un’altra società.
Nel nostro ordinamento le partecipazioni che costituiscono l’azionariato di controllo di
maggioranza o di minoranza possono venire inscritte sia nell’attivo circolante sia nelle
immobilizzazioni. Anche le partecipazioni di valore minimo possono essere inscritte sia
nell’attivo circolante sia nelle immobilizzazioni.
Il nostro ordinamento si distacca moltissimo in questo caso dai principi internazionali
contabili. Per gli IAS /IFRS le partecipazioni vengono inscritte nelle immobilizzazioni solo le
partecipazioni di controllo ( quelle che incorporano il 50% più uno dei voti in assemblea
ordinaria , le altre , quelle di valore inferiore vengono inscritte nell’attivo circolante.
Nota bene
L’assemblea ordinaria è quell’organo della società in cui si prendono le decisioni più
importanti . in questa sede i soci hanno la facoltà di nominare o revocare gli
amministratori. Come abbiamo già detto l’amministrazione della società spetta
esclusivamente agli amministratori in qualsiasi tipo di società anche nelle srl. I soci non
possono svolgere atti di gestione.
1)l’azionariato che comporta il controllo di diritto nei confronti di una società controllata
sia ha quando la società controllante detiene l’equivalente del 50 % dei voti più uno
nell’assemblea ordinaria dell’impresa controllata
2)Si dice controllo azionario di fatto quando una società detiene tante azioni di una società
controllata ma non in misura da permettergli di avere il 50 % più uno dei voti in assemblea
ordinaria.
3) il controllo di fatto di natura contrattuale è stabilito attraverso contratti commerciali ,
parasociali , attraverso controlli manageriali .
Che cos’è il controllo di una società ?
E’ la capacità di nominare gli amministratori e revocarli, il potere di approvare o
disapprovare il bilancio.
L’inscrizione in bilancio del controllo azionario deve avvenire mentre per il controllo
meramente contrattuale non è richiesto.
Esempio : una società A ha una partecipazione con la società B per azionariato pari al 50 %
più uno dei voti nell’assemblea ordinaria e una partecipazione del 10% con la società C .
In questo caso la società A controlla indirettamente anche la società C.
Nell IAS /IFRS non esiste il collegamento ma solo il controllo.
Art 2426 comma 4 : le immobilizzazioni consistenti in partecipazioni in imprese controllate
o collegate possono essere valutate , con riferimento ad una o più tra dette imprese ,
anziché secondo il criterio di costo , per un importo pari alla corrispondente frazione del
patrimonio netto risultante dall’ultimo bilancio delle imprese medesime , detratti i
dividendi ed operate le rettifiche richieste dai principi di redazione del bilancio consolidato
nonché quelle necessarie per il rispetto dei principi indicati negli art 2423
Ogni partecipazione può venire valutata diversamente basta che si espongano in nota
integrativa le motivazioni di tale differenza valutativa, specificando sempre in questo
documento se sono partecipazioni che garantiscono un azionariato di controllo o di
collegamento.
Se la partecipazione è soggetta ad una perdita durevole , l’amministratore procederà alla
svalutazione della stessa che sarà giustificata dagli amministratori nella nota integrativa.
Il metodo del patrimonio netto consiste nel rapporto tra la quota di azionariato della
impresa B detenuta dall’impresa A con il patrimonio netto della società controllata anno
per anno.
Con questo metodo non trovo il valore effettivo della partecipazione ma riesco a
comprendere il suo andamento finanziario negli anni.
Se il valore della partecipazione aumenta il PLUSVALORE va congelato in una determinata
riserva , il cui valore non è tassabile e può venire usato solo per coprire perdite d’esercizio.
Colui che valuta il valore delle partecipazioni negli anni è un perito (commercialista ).
La svalutazione delle immobilizzazioni finanziarie ( partecipazioni ) deve avvenire solo se la
perdita è durevole.
La perdita durevole viene verificata da un perito , ma la responsabilità affinchè non si
incorra al falso in bilancio spetta agi amministratori .
Se sussiste veramente una perdita durevole avremo una minusvalenza e gli amministratori
rivaluteranno il costo.

Attivo circolante
Dell’attivo fanno parte le
1)Rimanenze di magazzino (materie prime, semilavorati, prodotti finiti e merci destinate
alla vendita : se i beni sono diversi tra loro vengono valutati al costo specifico , quando ho
dei beni fungibili , ovvero tanti beni uguali li posso valutare diversamente . Per questi
beni fungibili compresi tra le rimanenze la legge consente 3 metodi di valutazioni: lifo
(esce per primo dal magazzino il bene fungibile che è entrato per ultimo ) fifo (uscita più
ragionevole , esce dal magazzino il bene entrato per primo), media ponderata (Il costo
medio ponderato è un metodo usato per determinare il valore delle rimanenze di
magazzino che usa la media del costo pagato per le unità rimanenti
Fifo è possibile e non crea delle distorsioni dei valori
Lifo crea una sottovalutazione del magazzino. il prezzo dei beni in magazzino aumenta più
passa il tempo e questo urta il principio della verità e della competenza e prudenza. La
buona tecnica contabile accetta solo il metodo fifo e della media ponderata. Lo stesso
discorso vale quando il magazzino rappresentato da beni diversi da merci : i titoli. per Le
att finanziari che non sono immobilizzazioni ma vanno inscritte in attivo circolante si deve
utilizzare per la valutazione solo il fifo e la media ponderata.
Discorso concettualmente analogo per il costo di lavori in corso di durata pluriennale.
Se le costruzioni vengono svolte in proprio e hanno durata pluriennale , vengono
valorizzate al puro costo fino a che non vengono ultimante. I lavori in corso propri non
possono venire valorizzati ai valori di mercato perché si andrebbe conto al criterio del
costo.
Questi vengono valorizzati al valore di mercato quando il valore risulta inferiore al costo. Il
costruttore sospende i costi della costruzione (costo di fabbricazione) finchè non viene
conclusa l’opera.
L’opera non deve essere inscritta nelle immobilizzazioni perché non perdura
durevolmente all’interno del capitale sociale ma deve essere venduto una volta
completata . Nel momento che il bene è ultimato e pronto alla vendita non si può più
capitalizzare nulla.
Finisce la capitalizzazione dei costi. Non vengo effettuati ammortamenti.
I lavori in corso su ordinazione, relativi a commesse di durata pluriennale eseguite per
conto di terzi e non ancora ultimate , possono essere inscritte per l’ammontare dei costi
sostenuti alla data della chiusura dell’esercizio , con rinvio della rilevazione dell’intero
risultato economico della commessa all’esercizio in cui questa venga conclusa (metodo
della commessa completata), oppure sulla base dei corrispettivi contrattuali maturati con
ragionevole certezza, attribuendo a ciascun esercizio la quota dell’utile o della perdita di
rispettiva competenza (metodo della percentuale di completamento, che ormai è l’unico
fiscalmente consentito

1) Si segue il sistema per i lavori in proprio . Si cumulano tutti i costi entro la fine dell’esercizio
e cosi per i successivi esercizi finche non si finisce l’opera
Per i ricavi: per quelli ricevuti prima dell’ultimazione dell’opera , vengono considerati come
anticipazioni cioè denari presi dall’appaltatore che ne resta fino alla fine dell’opera
debitore nei confronti dell’ appaltante che li ha anticipati.
Attivo costi per lavori in corso
Passivo incassi del cliente delle somme che ha erogato.
Alla fine dell’opera dallo stato patrimoniale si scende al conto economico.
Gli acconti diventano ricavi e i costi sostenuti diventano costi del conto economico.
Scendono al conto economico, diventando costi e ricavi dell’esercizio, nell’ultimo anno nel
quale si concluderà l’opera. Ogni anno può avere una sua quota di utile e di perdita
relativamente alla commessa. A commessa ultimata l’ utile e le perdita vengono rilevate
in blocco.
2)metodo di stato di avanzamento dei lavori ( metodo della percentuale di
completamento):ogni periodo viene redatto lo stato di avanzamento dei lavori, nel quale
appare a quale stato di avanzamento sono i lavori (questo stato di evoluzione o di
avanzamento viene redatto dall’impresa costruttrice b cliente e dal direttore del cantiere.
Viene portato a conto economico il valore corrispettivo alla percentuale di completamento,
calcolato sull’importo totale della commessa ; per quanto riguarda i costi se ci sono i
documenti necessari a giustificare tale percentuale di costi , l’impresa emetterà la fattura al
cliente , se non sussistono tali documenti , si metterà a debiti per fatture da ricevere la
differenza; se invece sussiste il caso contrario , ovvero i costi sono più alti dello stato di
avanzamento dei lavori metteremo la differenza a magazzino. Vi è sempre acconto iniziale
dei lavori e questo va sempre esposto nella sezione debiti verso clienti per acconti ricevuti.
Ogni mese viene redatto lo stato avanzamento lavori: documento dal quale traspare a che
punto è l’avanzamento della costruzione dell’opera.
Il direttore dei lavori segue il processo di avanzamento.
Alla data di chiusura del primo esercizio in cui è iniziata opera si scrive la percentuale di
avanzamento dei lavori.
Nel caso pratico :
Noi abbiamo un preventivo dell’ opera.
Sappiamo a quanto ammontano i costi e l’onere effettuato dal committente , e la
differenza è l’ utile dell’appaltatore.
Portiamo a conto economico i 30 % dei costi preventivati e portiamo a conto economico
tra i ricavi il 30 del valore della commessa per la quale l’appaltatore emette preavviso di
fattura.
Fattura definitiva viene fatta nel momento di pagamento.
Opera definitiva si operano dei conguagli. Si operano delle differenze : che evidenzia una
somma di costi superiori o inferiori da quelli preventivati.
Prodotti finiti e merci nelle rimanenze vengono valutati secondo il costo. Se si viola questa
valutazione si incorre a cause penali(falso in bilancio)
Crediti: se i crediti non vengono riscossi entro i termini stabiliti dalla legge .
Distinzione tra crediti a lungo e medio termine.
ci possono essere crediti inscritte nelle immobilizzazioni , quando la controllante offre alla
società controllata un credito che non ha la possibilità di pagare. E’ una sorta di
succedaneo della capitalizzazione.

Crediti commerciali possono essere buoni o possono prestare il fianco a dubbi di


esigibilità e liquidità. Crediti verso stati dove vi è il rischio di perdite di capitali e di interessi.
Il credito deve essere svalutato quando vi è la ragionevole certezza del mancato incasso del
credito.
Caso cliente insolvente : dobbiamo avvertire che un certo ammontare di debiti può non
essere riscosso.
Il credito resta al suo valore nominale e come contropartita , al passivo apriamo un fondo
rischi su crediti per la parte che non riusciremo ad incassare.
Questo sistema porta un vantaggio.
Il credito risulta al suo valore nominale e in caso di fallimento mi dà la prova del credito che
esigo.
Attivo circolante si conclude con le disponibilità liquide etcc.
Per i crediti gli ias/ifrs impongono di operare delle operazioni di interesse e di sconto per
le partite che hanno durata pluriennale. Operazione di attualizzazione calcolando il valore
attuale del valore futuro che riceverò in futuro (tenendo conto del fattore temporale)
Se avrò un credito questo verrà scontato
Lo stesso vale per il credito. Questo però nello svalutare i debiti va contro i principi di
prudenza.

Passivo
Al passivo vanno inscritti i debiti con separata indicazione tra quelli di lungo e breve
periodo.
Devono venie inscritti al loro valore non devono essere svalutati (comporta falso in
bilancio).
Vengono inscritti i fondi rischi e oneri. Gli accantonamenti vengono utilizzati solo per la
copertura di perdite certe o probabili.
Il TFR è una voce che si caratterizza per il fatto che la sua natura non è ben precisa: esso sta
tra un fondo e un debito. E’ un debito non liquido che sorgerà a mano a mano che i
lavoratori lasciano il posto di lavoro. Nel bilancio vengono inscritti nella voce debiti importi
del cui valore l’imprenditore si riconosce veramente debitore. La scrittura contabile da
prova certa sui debiti.

Il patrimonio netto composto da : 1) capitale sociale , che è la parte più importante del
patrimonio netto , può essere interamente versato o parzialmente non ha grossa
importanza , deve però obbligatoriamente essere interamente sottoscritto. 2) riserve da
sovrapprezzo azioni, di rivalutazione ,statutarie … art 2424.
Le riserve possono essere di utili ( che non sono distribuibili , e sono formate da utili che i
soci decidono di non prendersi a titolo di dividendo e lasciarli nella società , riserve di
aumento di capitale etcc.
Parliamo delle riserve da capitale : 1) le riserve da sovrapprezzo.
Queste riserve vengono accese quando si verifica un aumento di capitale .
Esempio : quando aumento il capitale di 1 milione a 2 milione quanto costano le nuove
azioni ? un’azione vale un euro.
Il patrimonio netto è formato come detto prima da capitale social e più le riserve.
Consideriamo le riserve pari a 4 milioni. Il valore del patrimonio netto è uguale a 5 milioni.
Nel bilancio d’esercizio vengono inscritte solo le riserve esplicite e non quelle implicite
definite anche occulte. Presumiamo allora che le riserve implicite abbiano un valore pari a
4 milioni. Il totale del patrimonio netto dunque è uguale a 10 milioni.
Il valore nominale delle azioni che formano il patrimonio netto della società è pari a 1
milione più nove milioni. Quindi i nuovi che devono versare questa somma in contanti per
intero e subito , sottoscrivendo un aumento di capitale ( che deve venire interamente
sottoscritto) e devono pagare una somma par alle riserve presenti nel patrimonio netto
prima della loro entrata.
Un milione andrà inscritto nel capitale sociale e 9 milioni andranno inscritti in una riserva
chiamata “riserva sovrapprezzo azioni”. Questa riserva è pagata, è libera , ovvero può
essere destinata quando si vuole ai soci. E’ distribuibile questa riserva a TUTTI I SOCI. Tutti i
soci infatti hanno una contitolarità pro quota del capitale sociale.
Il nuovo socio pagherà più del valore nominale delle azioni per una somma superiore pari
al rapporto tra capitale sociale e le riserve da sovrapprezzo(?).
Aumento di capitale attraverso OBBLIGAZIONI CONVERTIBILI IN AZIONI (titoli di debito).
Esempio : una società ha un milione di azioni del valore di un euro. Questa società vuole
emettere un milione di obbligazioni convertibili. Quando sarà possibile convertire le
obbligazioni? Quando è stabilito dal contratto di prestito. Dopo la conversione l’assemblea
ordinaria deve deliberare sull’aumento di capitale . L’aumento di capitale viene deliberato
dall’assemblea ordinaria perché comporta una modifica dell’atto costitutivo.
Di quanto verrà aumentato il capitale sociale ? Bisogna guardare al valore del patrimonio
netto della società nel momento in cui vogliamo convertire le obbligazioni in azioni.
Il rapporto di conversione delle obbligazioni è uguale a 1/10. Le riserve possono venire
usate per un aumento gratuito del capitale sociale o distribuite ai soci.

2)RISERVE INDISTRIBUIBILI
Sono riserve in sospensione di imposta poiché non vengono distribuite ai soci ma possono
venire usate solo per la copertura di perdite. Le riserve per la copertura di perdite non
vengono tassate. Non sono utilizzate nemmeno per l’aumento gratuito del capitale sociale.

AZIONI PROPRIE art 2357 cc


La nuova normativa prevede che le azioni proprie non vengano più inscritte nell’attivo del
bilancio, non c’è nemmeno più una riserva “azioni proprie”, ma viene aperta una posta con
segno negativo nel patrimonio netto per l’ammontare del valore delle azioni proprie.
E’ come se queste diminuissero il patrimonio netto della società.
PROBLEMA negli IAS/IFRS : si fanno bilanci che hanno valori tendenzialmente reali.
Anche negli IAS/IFRS le azioni proprie vengono inscritte nel patrimonio netto con segno
negativo.
Nel nostro ordinamento invece può capitare che le azioni proprie abbiano lo stesso valore
del patrimonio netto andandolo cosi ad annullare il capitale sociale
Non esistono limiti per l’acquisto di azioni proprie da parte delle società non quotate.
Questo è un problema normativo. E’ ovvio che attraverso il metodo fair value vi è una
lievitazione del patrimonio netto: nel nostro paese le banche hanno voluto questo
passaggio. La direttiva europea impone il passaggio agli IAS/IFRS per le società quotate e
per quelle che redigono il bilancio consolidato.

CONTO ECONOMICO 2425


Ha forma scalare e riassume il valore e i costi della produzione , ossia i ricavi e i costi della gestione
caratteristica dell’impresa.
VALORE DELLA PRODUZIONE
Corrispondono i ricavi delle vendite dei prodotti e di merci e di prestazione di servizi , le variazioni
positive delle rimanenze in magazzino(con segno positivo o negativo ) e dei lavori in corso ,
variazioni dei lavori in corso su ordinazione, incrementi di immobilizzazioni per lavori interni,
5)altri ricavi e proventi con separata indicazione dei contributi in conto esercizio, costi di
produzione, ammortamenti, variazione delle rimanenze di materie prime. Se positive avrò dei
ricavi di produzione , se negative , avrò dei costi della produzione, differenza tra valori della
produzione ( mi danno il mol , margine operativo lordo da cui derivano altri indici finanziari come il
rol ), proventi e oneri finanziari ( ci sono gli interessi attivi o passivi ) questi possono modificare il
risultato della gestione caratteristica, in positivo o in negativo.
Imposte sul reddito : prima di tutto bisogna vedere a chi competono. Ci sono società nelle quali le
imposte sul reddito devono venire pagate da un'unica società mentre altri casi in cui il costo delle
imposte può venire diluito tra più società. Le società di persone e le srl sono soggette all’irap
mentre quelle di capitali all’ires.
NOTA BENE 5) si trattano di contributi dati da una terza economia ( STATO) per agevolare degli
investimenti: lo stato mi da 7 milioni di euro per la produzione di un bene o per un determinato
investimento. Il bene che ammortizzerò lo ammortizzo sui 7 milioni. Non sono dei ricavi questi
contributi ma delle gratuità che ci vengono concesse da terzi. Possono essere contributi in conto
impianti , in conto esercizio o in conto interesse. Contributi in conto interesse vanno a diminuire il
costo del denaro richiesto ( 1 % al posto di 4 %) vanno inscritti in conto economico nella parte
finanziaria.

COSTI DI PRODUZIONE
Corrispondono quelli dell’acquisto di materie prime , dei semilavorati , delle merci, per le
prestazioni di servizi e il godimento dei beni di terzi,per il personale (stipendi , salari, contributi
previdenziali, quote di tfr), gli ammortamenti , le svalutazioni delle immobilizzazioni e dei crediti,le
variazioni negative delle rimanenze di magazzino e dei lavori in corso e gli accantonamenti,
segnatamente ai fondi per rischi ed oneri.

AMMORTAMNETO
L’ammortamento consiste nella ripartizione SISTEMATICA del costo delle immobilizzazioni
assoggettate a questo processo, nei conti economici degli esercizi durante i quali è stimata la loro
fecondità all’interno del complesso aziendale , ossia la loro vita utile.=PRINCIPIO DI COMPETENZA
ECONOMICO TEMPORALE :NELLA VALUTAZIONE DELLE IMMOBILIZZAZIONI DEVE ESSERE PRESO IN
CONSIDERAZIONE ANCHE L’AMMORTAMENTO.
L’ammortamento non tiene conto dell’obsolescenza dei beni . Nel bilancio d’esercizio un bene
anche se non viene utilizzato è soggetto ad ammortamento. E’ un concetto come si è detto prima
che fa riferimento al principio di competenza economico temporale.
E’ il costo dei beni che hanno una durata pluriennale, come lo sono tutti i beni ammortizzabili
I beni strumentali , se non sono obsoleti ne fisicamente ne tecnologicamente possono continuare
a venire utilizzati nell’azienda anche quando sono ammortizzati per intero , e quindi il loro valore
contabile è uguale a 0 .
Sé vengono apportate dei rinnovamenti o dei ripristini a questi beni strumentali , il loro piano di
ammortamento può venire ricalcolato.
Il costo del bene deve essere SISTEMATICAMENTE ammortizzato e non possono venire effettuate
politiche di bilancio )
Con sistematicamente non si intende che l’ammortamento debba essere fatto sempre allo stesso
modo , ovvero a quote costanti e rispettando sempre il decreto dell’economia e delle finanze.
L’ammortamento può essere fatto a quote costanti , e decrescenti. L’ammortamento a quote
crescenti è divenuto illegale in quanto viola il principio di competenza.
L’ammortamento a quote decrescenti è usato per i beni altamente tecnologici . In questo caso si
ammortizza di più i primi anni e mano a mano decresce l’ammortamento.
NOTA BENE NELLA PRATICITA’ più ammortizzo più abbasso il costo più abbasso le tasse
(agevolazioni fiscali)
I metodi di ammortamento devono venire spiegati dagli amministratori nella nota integrativa ( art
2427) . La nota integrativa ha come obiettivo quello di fornire informazioni ulteriori delle quali le
voci canoniche non possono rispondere)
AVVIAMENTO :
Può venire inscritto nello stato patrimoniale nell’attivo con il consenso dei sindaci della società, a
condizione che sia stato sostenuto un costo nell’acquisizione di quest’ultimo .
L’avviamento viene inscritto nell’attivo dello stato patrimoniale solo se viene acquistato a titolo
oneroso .
Esempio : due società si fondano . si crea Il rapporto di cambio o di concambio che è la
determinazione della quantità di azioni (o quote in caso di srl) che l’incorporante o la società
risultante dalla fusione deve riconoscere all’incorporata o alle partecipanti della fusione in cambio
delle vecchie azioni( o quote) possedute.
La fusione comporta un effetto traslativo di beni del patrimonio della incorporata al patrimonio
della incorporante. L’effetto traslativo stabilisce se si sta parlando di avviamento. Che cosa
significa "Contratto con effetti reali (o traslativi)"?
Contratto da cui scaturisce, quale effetto, il
trasferimento della proprietà di un bene determinato o la costituzione o il trasferimento di un diritto
reale su un bene determinato o il trasferimento di altro diritto (art. 1376 del c.c.).
Esempio tipico di contratto traslativo è la compravendita (artt. 1470 ss. c.c.).

Le trasformazioni endosocietarie non comprendono l’avviamento.


Il criterio di costo viene utilizzato sia alle immobilizzazioni sia all ‘avviamneto.
Il costo dell’avviamento acquistato a titolo oneroso deve venire ammortizzato , se non è possibile
determinare la sua vita utile, per un periodo non superiore a 10 anni .
La durata di vita utile dell’ammortamento deve venire spiegata dagli amministratori nella nota
integrativa

STRUMENTI FINANZIARI DERIVATI


Gli strumenti finanziari derivati sono iscritti al fair value.Le variazioni del fair value vanno imputate a conto
economico; oppure se lo strumento copre il rischio divariazioni dei flussi finanziari attesi di un altro
strumento finanziario ad una riserva positiva o negativa del patrimonio netto, la quale se positiva non può
essere distribuita.

SALDO FINALE
Corrisponde al risultato ECONOMICO dell’esercizio: se positivo rappresenta l’utile conseguito, se
negativo le perdite conseguite
ART 2425 i ricavi e i proventi , i costi e gli oneri devono essere indicati al netto dei resi , degli
sconti, degli abbuoni , nonché delle imposte direttamente connesse alla vendita dei prodotti e le
prestazioni dei servizi.
DECRETO LEGISLATIVO 2003 N 6
I ricavi e i proventi , i costi e gli oneri relativi ad operazioni in valuta devono essere determinati al
cambio corrente alla data di effettuazione dell’operazione.
Il successivo decreto legislativo 28 dicembre 2004 n 310 ha sancito che le plusvalenze derivanti da
operazioni di compravendita con locazione finanziaria al venditore (lease back) devono essere
ripartite in funzione alla durata del contratto di locazione
ART 2427 obbliga gli amministratori delle società per azioni che abbiano instituito patrimoni
destinati a specifici affari ,di redigere separati rendiconti per ciascuno di questi , da allegare ai
bilanci d’esercizio di tali società.
Il risultato economico che si evince dal bilancio d’esercizio adempie alla funzione organizzatrice di
dimostrare gli utili conseguiti e le perdite subite dall’impresa che lo redige nell’esercizio di
competenza, ma non a quello di determinare direttamente il reddito imponibile o la perdita
fiscalmente riconoscibile, del periodo di impresa coincidente con l’esercizio, ai fini dell’imposte
dirette.
NOTA INTEGRATIVA art 2427
La nota integrativa deve indicare, oltre a quanto stabilito da altre disposizioni:
1. 1) i criteri applicati nella valutazione delle voci del bilancio, nelle rettifiche di valore e nella
conversione dei valori non espressi all'origine in moneta avente corso legale nello Stato;
2. 2) i movimenti delle immobilizzazioni, specificando per ciascuna voce: il costo; le
precedenti rivalutazioni, ammortamenti e svalutazioni; le acquisizioni, gli spostamenti da
una ad altra voce, le alienazioni avvenuti nell'esercizio; le rivalutazioni, gli ammortamenti e
le svalutazioni effettuati nell'esercizio; il totale delle rivalutazioni riguardanti le
immobilizzazioni esistenti alla chiusura dell'esercizio;
3. 3) la composizione delle voci: "costi di impianto e di ampliamento" e: costi di sviluppo,
nonché le ragioni della iscrizione ed i rispettivi criteri di ammortamento;
4. 3-bis) la misura e le motivazioni delle riduzioni di valore applicate alle immobilizzazioni
materiali e immateriali, facendo a tal fine esplicito riferimento al loro concorso alla futura
produzione di risultati economici, alla loro prevedibile durata utile e, per quanto rilevante,
al loro valore di mercato, segnalando altresi' le differenze rispetto a quelle operate negli
esercizi precedenti ed evidenziando la loro influenza sui risultati economici dell'esercizio;
5. 4) le variazioni intervenute nella consistenza delle altre voci dell'attivo e del passivo; in
particolare, per le voci del patrimonio netto, per i fondi e per il trattamento di fine
rapporto, la formazione e le utilizzazioni;
6. 5) l'elenco delle partecipazioni, possedute direttamente o per tramite di società fiduciaria o
per interposta persona, in imprese controllate e collegate, indicando per ciascuna la
denominazione, la sede, il capitale, l'importo del patrimonio netto, l'utile o la perdita
dell'ultimo esercizio, la quota posseduta e il valore attribuito in bilancio o il corrispondente
credito;
7. 6) distintamente per ciascuna voce, l'ammontare dei crediti e dei debiti di durata residua
superiore a cinque anni, e dei debiti assistiti da garanzie reali su beni sociali, con specifica
indicazione della natura delle garanzie e con specifica ripartizione secondo le aree
geografiche;
8. 6-bis) eventuali effetti significativi delle variazioni nei cambi valutari verificatesi
successivamente alla chiusura dell'esercizio;
9. 6-ter) distintamente per ciascuna voce, l'ammontare dei crediti e dei debiti relativi ad
operazioni che prevedono l'obbligo per l'acquirente di retrocessione a termine;
10. 7) la composizione delle voci "ratei e risconti attivi" e "ratei e risconti passivi" e della voce
"altri fondi" dello stato patrimoniale, nonche' la composizione della voce "altre riserve";
11. 7-bis) le voci di patrimonio netto devono essere analiticamente indicate, con specificazione
in appositi prospetti della loro origine, possibilità di utilizzazione e distribuibilità, nonché
della loro avvenuta utilizzazione nei precedenti esercizi;
12. 8) l'ammontare degli oneri finanziari imputati nell'esercizio ai valori iscritti nell'attivo dello
stato patrimoniale, distintamente per ogni voce;
13. 9) l'importo complessivo degli impegni, delle garanzie e delle passività potenziali non
risultanti dallo stato patrimoniale, con indicazione della natura delle garanzie reali
prestate; gli impegni esistenti in materia di trattamento di quiescenza e simili, nonché gli
impegni assunti nei confronti di imprese controllate, collegate, nonché controllanti e
imprese sottoposte al controllo di quest'ultime sono distintamente indicati;
14. 10) la ripartizione dei ricavi delle vendite e delle prestazioni secondo categorie di attività e
secondo aree geografiche;
15. 11) l'ammontare dei proventi da partecipazioni, indicati nell'articolo2425 numero 15),
diversi dai dividendi;
16. 12) la suddivisione degli interessi ed altri oneri finanziari, indicati nell'articolo 2425, n. 17),
relativi a prestiti obbligazionari, a debiti verso banche, e altri;
17. 13) l'importo e la natura dei singoli elementi di ricavo o di costo di entita' o incidenza
eccezionali;
18. 14) un apposito prospetto contenente:
19. a) la descrizione delle differenze temporanee che hanno comportato la rilevazione di
imposte differite e anticipate, specificando l'aliquota applicata e le variazioni rispetto
all'esercizio precedente, gli importi accreditati o addebitati a conto economico oppure a
patrimonio netto, le voci escluse dal computo e le relative motivazioni;
20. b) l'ammontare delle imposte anticipate contabilizzato in bilancio attinenti a perdite
dell'esercizio o di esercizi precedenti e le motivazioni dell'iscrizione, l'ammontare non
ancora contabilizzato e le motivazioni della mancata iscrizione;
21. 15) il numero medio dei dipendenti, ripartito per categoria;
22. 16) l'ammontare dei compensi, delle anticipazioni e dei crediti concessi agli spettanti agli
amministratori ed ai sindaci, cumulativamente per ciascuna categoria, precisando il tasso
d'interesse, le principali condizioni e gli importi eventualmente rimborsati, cancellati o
oggetto di rinuncia, nonche' gli impegni assunti per loro conto per effetto di garanzie di
qualsiasi tipo prestate, precisando il totale per ciascuna categoria;
23. 16-bis) salvo che la società sia inclusa in un ambito di consolidamento e le informazioni
siano contenute nella nota integrativa del relativo bilancio consolidato, l'importo totale dei
corrispettivi spettanti al revisore legale o alla società di revisione legale per la revisione
legale dei conti annuali, l'importo totale dei corrispettivi di competenza per gli altri servizi
di verifica svolti, l'importo totale dei corrispettivi di competenza per i servizi di consulenza
fiscale e l'importo totale dei corrispettivi di competenza per altri servizi diversi dalla
revisione contabile;
24. 17) il numero e il valore nominale di ciascuna categoria di azioni della società e il numero e
il valore nominale delle nuove azioni della societa' sottoscritte durante l'esercizio;
25. 18) le azioni di godimento, le obbligazioni convertibili in azioni, i warrants, le opzioni e i
titoli o valori simili emessi dalla società, specificando il loro numero e i diritti che essi
attribuiscono;
26. 19) il numero e le caratteristiche degli altri strumenti finanziari emessi dalla società, con
l'indicazione dei diritti patrimoniali e partecipativi che conferiscono e delle principali
caratteristiche delle operazioni relative;
27. 19-bis) i finanziamenti effettuati dai soci alla società, ripartiti per scadenze e con la
separata indicazione di quelli con clausola di postergazione rispetto agli altri creditori;
28. 20) i dati richiesti dal terzo comma dell'articolo 2447 septies con riferimento ai patrimoni
destinati ad uno specifico affare ai sensi della lettera a) del primo comma dell'articolo 2447
bis;
29. 21) i dati richiesti dall'articolo 2447 decies, ottavo comma;
30. 22) le operazioni di locazione finanziaria che comportano il trasferimento al locatario della
parte prevalente dei rischi e dei benefici inerenti ai beni che ne costituiscono oggetto, sulla
base di un apposito prospetto dal quale risulti il valore attuale delle rate di canone non
scadute quale determinato utilizzando tassi di interesse pari all'onere finanziario effettivo
inerenti i singoli contratti, l'onere finanziario effettivo attribuibile ad essi e riferibile
all'esercizio, l'ammontare complessivo al quale i beni oggetto di locazione sarebbero stati
iscritti alla data di chiusura dell'esercizio qualora fossero stati considerati immobilizzazioni,
con separata indicazione di ammortamenti, rettifiche e riprese di valore che sarebbero
stati inerenti all'esercizio;
31. 22-bis) le operazioni realizzate con parti correlate, precisando l'importo, la natura del
rapporto e ogni altra informazione necessaria per la comprensione del bilancio relativa a
tali operazioni, qualora le stesse non siano state concluse a normali condizioni di mercato.
Le informazioni relative alle singole operazioni possono essere aggregate secondo la loro
natura, salvo quando la loro separata evidenziazione sia necessaria per comprendere gli
effetti delle operazioni medesime sulla situazione patrimoniale e finanziaria e sul risultato
economico della società;
32. 22-ter) la natura e l'obiettivo economico di accordi non risultanti dallo stato patrimoniale,
con indicazione del loro effetto patrimoniale, finanziario ed economico, a condizione che i
rischi e i benefici da essi derivanti siano significativi e l'indicazione degli stessi sia
necessaria per valutare la situazione patrimoniale e finanziaria e il risultato economico
della societa';
33. 22-quater) la natura e l'effetto patrimoniale, finanziario ed economico dei fatti di rilievo
avvenuti dopo la chiusura dell'esercizio;
34. 22-quinquies) il nome e la sede legale dell'impresa che redige il bilancio consolidato
dell'insieme più grande di imprese di cui l'impresa fa parte in quanto impresa controllata,
nonché il luogo in cui è disponibile la copia del bilancio consolidato;
35. 22-sexies) il nome e la sede legale dell'impresa che redige il bilancio consolidato
dell'insieme più piccolo di imprese di cui l'impresa fa parte in quanto impresa controllata
nonche' il luogo in cui e' disponibile la copia del bilancio consolidato;
36. 22-septies) la proposta di destinazione degli utili o di copertura delle perdite.

E’ un documento che non ha contenuto analitico. E’ predisposto per dare ulteriori informazioni ai
soci riguardo al bilancio d’esercizio nel momento in cui bisogna approvarlo.
Il progetto di bilancio è di competenza esclusiva degli amministratori. Non può venire delegato
all’amministratore delegato.
Il bilancio d’esercizio può venire chiamato tale solo dopo l’approvazione del progetto di bilancio
dall’assemblea.
Nota bene : nel sistema dualistico , il consiglio di gestione redige il progetto di bilancio e viene
approvato dal consiglio di sorveglianza( l’organo di controllo). L’assemblea in questo tipo di
governance ha il compito di decidere sulla distribuzione degli utili.
La responsabilità dell’approvazione del bilancio ricade nel caso di amministratore unico su di esso ,
nelle spa la responsabilità si dice solidale nei confronti degli amministratori.
E’ si solidale ma il grado di responsabilità si misura facendo riferimento alla natura dell’incarico e
alla competenza dell’amministratore.
Es : esempio attività bancaria diversa da attività commerciale.
Art 2392 dà le disposizioni riguardanti le competenze degli amministratori: gli amministratori
devono adempiere i doveri ad essi imposti dalla legge e dallo statuto con la diligenza richiesta
dall’incarico e dalle loro specifiche competenze. Essi sono solidalmente responsabili verso la
società dei danni derivati dall’inosservanza di tali doveri , a meno che si tratti di attribuzioni
proprie del comitato esecutivo o di funzioni in concreto attribuite ad uno o più amministratori.
La nota integrativa è parte integrante del nostro bilancio d’esercizio .
Art 2427 : contenuti nota integrativa
1) Gli amministratori per ciascuna categoria di strumenti finanziari derivati devono dare
informazioni sulla loro entità e sulla loro natura , compresi i termini e le condizioni
significative che possono influenzare l’importo , le scadenze e la certezza dei flussi finznairi
futuri e il loro fair value (valore corrente )…
Il fine delle informazioni che ricaviamo nella nota integrativa è quello di rappresentare la
situazione economica e patrimoniale della società rispettando i postulati di chiarezza
correttezza e veridicità.
2) Nella nota integrativa devono essere inscritti i casi eccezionali per cui gli amministratori
modificano il metodo di valutazione delle voci e indicarne le ragioni di tale modifiche.
Con eccezionale si intende il caso in cui una disposizione di legge vada ad infrangere i
postulati della corretta , veritiera e chiara rappresentazione della situazione patrimoniale
ed economica della società.
Devono indicare inoltre l’influenza di tale deroga sullo stato patrimoniale.
Esempio : un terreno agricolo di nostra proprietà deve essere acquistato come terreno
edificabile.
Il suo valore patrimoniale aumenta . Si dice che il bene modifica il proprio uso .
Tale plusvalore deve essere inscritto in una riserva indistribuibile .
Una volta venduto il bene questa riserva indistribuibile può venire distribuita come utile.
Gli amministratori nella stesura della nota integrativa devono attenersi alle norme
predisposte all’art 2427 e devono rispettarne anche la sequenza delle voci.

Art 2086 testo precedente Art 2086 testo aggiornato


Direzione e gerarchia nell’impresa Gestione dell’impresa
L’imprenditore è il capo dell’impresa e da lui 1) L’imprenditore è il capo dell’impresa e
dipendono gerarchicamente i suoi da lui dipendono gerarchicamente i
collaboratori suoi collaboratori.
2) L’imprenditore che operi in forma
societaria o collettiva , ha il dovere di
istituire un assetto organizzativo,
amministrativo e contabile adeguato
alla natura e alle dimensioni
dell’impresa, anche in funzione della
rilevazione tempestiva della CRISI DI
IMPRESA e della perdita della
continuità aziendale , nonché di
attivarsi senza indugio per l’adozione e
l’attuazione di uno degli strumenti
previsti dall’ordinamento per il
superamento della crisi e il recupero
della continuità aziendale.

ART 2380 BIS :all’’amministratore spetta esclusivamente l’amministrazione della socità


2364 dopo la riforma del diritto societario del 2003 stabilisce che gli amministratori non possono
di propria iniziativa , sottoporre all’assemblea operazioni attinenti alla gestione sociale e ammette
soltanto che lo statuto possa richiedere che l’assemblea autorizzi gli amministratori al
compimento di determinate operazioni , ferma restando in ogni caso la loro responsabilità per gli
atti compiuti , quantunque autorizzati dall’assemblea.
Nelle SRL le responsabilità sono indicate nell’atto costitutivo ART 2475

passaggio. La direttiva europea impone il passaggio agli IAS/IFRS per le società quotate e
per quelle che redigono il bilancio consolidato.

RENDICONTO FINANZIARIO 2425 TER


Dal rendiconto finanziario risultano, per l’esercizio a cui è riferito il bilancio e per quello
precedente (comparabilità), l’ammontare e la composizione delle disponibilità liquide,
all’inizio e alla fine dell’esercizio, ed i flussi finanziari dell’esercizio derivanti dall’attività
operativa, da quella di investimento, da quella di finanziamento, ivi comprese, con
autonoma indicazione, le operazione dei soci.

I BILANCI D’ESERCIZIO IN FORMA ABBREVIATA E QUELLI DELLE MICORIMPRESE


2435 bis
Le società che non abbiano emesso titoli negoziati in mercati regolamentati e che nel
primo esercizio dalla loro costituzione o , successivamente, per due esercizi consecutivi non
abbiano superato due dei seguenti limiti: 1) tot attivo dello stato patrimoniale 4.400.000
euro 2) ricavi delle vendite e delle prestazioni : 8.800.000 euro, che abbiano dipendenti in
media durante l’esercizio 50 unità, possono redigere il bilancio in forma abbreviata ( ART
2435BIS). Le società che redigono il bilancio d’esercizio in forma abbreviata sono esonerate
dalla redazione del rendiconto finanziario deve essere redatta la nota integrativa.
Le imprese focalizzate a redigere il bilancio in forma abbreviata sono tenute a predisporlo
nella forma ordinaria quando per il secondo esercizio consecutivo abbiano superato uno
dei due limiti indicati.

MICROIMPRESE 2435 ter


Sono considerate microimprese le società di cui all’art 2435bis che nel primo esercizio o
successivamente, per du e esercizi consecutivi, non abbiano superato due dei seguenti
limiti: 1) tot attivo e dello stato patrimoniale 175.000 euro, 2) ricavi delle vendite e delle
prestazioni 350.000 euro, dipendenti occupati in media durante esercizio 5 unità.
Le microimprese sono esonerate dalla nota integrativa quando il calce allo stato
patrimoniale risultino le informazioni richieste dall art 2427 , concernenti rispettivamente
l’importo degli impegni, delle garanzie e delle passività potenziali.

RELAZIONE SULLA GESTIONE DEGLI AMMINISTRATORI


l bilancio deve essere accompagnato da una relazione degli amministratori sulla gestione
contenente un’analisi fedele, equilibrata ed esauriente della situazione della società e
dell’andamento e del risultato della gestione, nel suo complesso enei vari settori in cui essa
ha operato nell’esercizio in riferimento con particolare riguardo ai costi, ai ricavi e agli
investimenti ossia una descrizione dei vari rischi e incertezze a cui l’impresa è esposta.
L’analisi deve essere coerente con l’entità e la complessità degli affari dell’impresa e deve
contenere gli indicatori di risultato finanziari e quelli non finanziari pertinenti alla sua
specifica attività comprese le informazioni attinenti all’ambiente e al personale .Nelle
società con azioni quotate in mercati regolamentati, la relazione degli amministratori
sull’andamento della gestione deve essere redatta secondo i criteri stabiliti dalla Consob.
Dalla relazione sulla gestione devono in ogni caso risultare:-Le attività di ricerca e sviluppo;-
I rapporti con imprese controllate, collegate, controllanti e con quelle sottoposte al
controllo di queste ultime;-Il numero e il valore delle azioni proprie e delle azioni o quote di
società controllanti possedute dalla società;-La prevedibile evoluzione della gestione;-
L’elenco delle sedi secondarie.

RELAZIONE COLLEGIO SINDACALE

12. La relazione del collegio sindacale. Il progetto di bilancio d’esercizio delle società
di capitali deve essere corredato dalle relazioni dell’organo o dei soggetti preposti al
controllo interno. Nelle società dotate di collegio sindacale questo deve riferire
all’assemblea convocata per l’esame del bilancio sui risultati dell’esercizio sociale e
sull’attività svolta nell’adempimento dei propri doveri ed esprimere le osservazioni e
le proposte in ordine al bilancio e alla sua approvazione. La relazione solitamente viene
predisposta secondo in conformità agli schemi suggeriti dai Consigli nazionali dei
dottori commercialisti e ragionieri che sono diversi a seconda che le società siano
controllate o quotate in mercati regolamentati .
Una separata relazione deve essere redatta dal soggetto incaricato alla revisione legale
dei conti che deve contenere:-Un paragrafo introduttivo che identifica i conti annuali
sottoposti a revisione legale ed il quadro delle regole di redazione applicate alla
società;-Una descrizione della portata della revisione legale svolta con l’indicazione dei
principi di revisione osservati;-Un giudizio sul bilancio dal quale risulti chiaramente
espresso se questo sia conforme alle norme che ne disciplinano la redazione e se
rappresenti in modo veritiero e corretto la situazione patrimoniale e finanziaria e il
risultato economico dell’esercizio;-Eventuali richiami di informativa sottoposto dal
revisore all’attenzione dei destinatari del bilancio, senza che questi costituiscano
rilievi; -Un giudizio sulla coerenza della relazione sulla gestione con il bilancio e sulla
sua conformità alle norme di legge. Il giudizio contiene anche una dichiarazione
rilasciata sulla base delle conoscenze e della comprensione dell’impresa e del relativo
contesto acquisite nel corso dell’attività di revisione legale circa l’identificazione di
errori significativi nella relazione sulla gestione. La relazione deve mostrare i motivi in
base ai quali il revisore legale ritenga di dover esprimere un giudizio negativo sul
bilancio oppure deve dichiarare di trovare impossibilitato ad esprimere un giudizio sul
bilancio.

IAS IFRS OIC

Negli ultimi anni sempre più imprese italiane decidono di redigere il bilancio con i principi
contabili internazionali (IAS/IFRS), a conferma di un’esigenza di miglioramento delle
informazioni economico-finanziarie comunicate al di fuori del contesto societario. Ma il
passaggio dai principi contabili nazionali OIC agli internazionali non è sempre così semplice,
nonostante da più parti si sostenga che dopo la riforma contabile 2015 le differenze tra i
framework degli OIC e quelli degli IFRS siano quasi esaurite. Esistono ancora significative
divergenze tra i due corpi di principi contabili che possono riflettersi sulla presentazione
delle proprie performances e sui ratios di bilancio. Se ne parlerà nel corso del X Forum
Bilancio, organizzato da Wolters Kluwer in collaborazione con ANDAF, in programma a
Milano il 28 febbraio 2019.
Nell’attuale scenario di mercato che richiede alle imprese informazioni finanziarie
tempestive e riconducibili in modo diretto al valore fondamentale delle imprese, assume
cruciale importanza essere “al passo coi tempi” ed avere un linguaggio comprensibile e in
comune con i propri stakeholders primari.
Alcuni sostengono che dopo la riforma contabile 2015 le differenze tra i framework degli
OIC e quello degli IFRS siano quasi esaurite: ciò non è del tutto vero, perché esistono
ancora significative divergenze tra i due corpi di principi contabili che possono riflettersi
sulla presentazione delle proprie performances e sui ratios di bilancio. Lo testimoniano i
rilevanti impatti che si manifestano al momento del passaggio agli IFRS sul patrimonio
netto di apertura alla data di FTA. Questi impatti, sia alla luce delle norme di Basilea III in
termini di valutazione del rischio di credito e sia tenendo conto delle recenti norme sulla
crisi di impresa possono risultare un elemento critico nella scelta di transizione verso gli
IFRS.

I mercati finanziari oggi non sono completamente trasparenti e i prezzi non riflettono tutte
le informazioni in possesso del management né si correlano direttamente al loro valore
fondamentale. È sempre più marcata l’esigenza del mercato di avere a disposizione
elementi utili a misurare la “performance” dell’impresa, essendo evidente come le sole
misurazioni basate sul criterio del costo, in presenza di valori volatili, presentano una
notevole limitazione in termini di informativa.
Nell’attuale scenario di mercato, dunque, che richiede alle imprese informazioni finanziarie
tempestive e riconducibili in modo diretto al valore fondamentale delle imprese, assume
cruciale importanza essere “al passo coi tempi” ed avere un linguaggio comprensibile e in
comune con i propri stakeholders primari.
Questa esigenza è sentita fortemente delle imprese italiane, e non soltanto dai grandi
gruppi internazionali, ma anche dal mondo delle piccole-medie imprese che costituiscono il
cuore del nostro tessuto imprenditoriale a sostegno dell’economia e dell’occupazione
nazionale. Si sta assistendo in questi ultimi anni ad un significativo numero di imprese
italiane che decidono di redigere il bilancio con i principi contabili internazionali emanati
dallo IASB (gli IAS/IFRS) pur non essendone obbligate. Questo proprio a conferma della
sempre più avvertita esigenza di un miglioramento delle informazioni economico-
finanziarie comunicate al di fuori del contesto societario, di una maggiore leggibilità delle
stesse su scala internazionale e di un linguaggio contabile comune.
Ma il “passaggio” agli IFRS non è una scelta facile. Le implicazioni sono onerose e
richiedono un’attenta valutazione di costi e benefici. Alcuni affermano che tra il nostro
framework OIC e quello IFRS “ormai ci sono pochissime differenze”. Ma nonostante la
riforma di bilancio apportata dal D.Lgs. n. 139/2015 abbia in molti punti avvicinato gli ITA
GAAP agli IAS/IFRS, permangono delle differenze teoriche, culturali e concettuali, le quali
spiegano in grande misura tutti gli efforts e i fattori che un’azienda, qualora decidesse di
cambiare il proprio set di principi contabili di riferimento appannaggio di quelli
internazionali, dovrebbe considerare.
Vantaggi e svantaggi della contabilità IAS/IFRS
La convergenza verso gli IFRS sembrerebbe un processo irreversibile. Si è entrati in una
fase di evoluzione e di adattamento delle regole contabili verso i nuovi principi contabili
internazionali.
Per questo motivo molte imprese ritengono interessante intraprendere un processo di
transizione agli IFRS che, pur presentando complessità operative, ha indubbi vantaggi ma
anche alcuni svantaggi.
La Tavola n. 1 ne riassume alcuni.
Tavola n. 1

Svantaggi
Vantaggi

L’adozione di criteri correnti


volti alla misurazione del
Un linguaggio internazionale in
reddito potenziale e non di
ottica finanziaria migliora la
quello realizzato può essere
comparabilità dei valori di bilancio
poco prudente, il che incide
tra paesi diversi, rende il bilancio
anche sulla valutazione dello
uno” strumento di comunicazione”
“standing creditizio” e sulla
e consente maggiore comprensione
volatilità del rating che le
delle performance da parte di
banche stesse attribuiscono alle
azionisti, istituti finanziari, creditori
imprese.
ed analisti finanziari.

Dati non solo storici ma anche


prospettici e a confronto con le
Visione meno garantista
prospettive del mercato: gli IFRS
rispetto al bilancio “nostrano”
forniscono informazioni sui flussi e
inteso quale mezzo per la tutela
sulle prospettive future
dei creditori.
dell’impresa.

La presentazione delle voci SP e CE


è più facilmente fruibile ai fini
Un rilevante impatto di una
dell’analisi di bilancio e con la
diversa contabilizzazione di
transizione si manifestano dei
alcune poste si riflette sugli
significativi impatti sui ratios.
indici di bilancio. Questo può
Questo, alla luce delle norme di
risultare un elemento a sfavore
Basilea III in termini di valutazione
dell’adozione degli IFRS.
del rischio di credito e delle recenti
norme sulla crisi di impresa può
risultare un elemento a favore nella
scelta di transizione verso gli IFRS.

Il fair value e il mark to market


attribuiscono volatilità al valore
L’approccio al fair value permette
delle poste, specie nei casi in
una rappresentazione del valore
cui il mercato di riferimento sia
reale/economico, degli elementi
soggetto a forti turbolenze.
patrimoniali dall’impresa.

L’informativa contenuta in un
bilancio IFRS è maggiormente in
Volatilità del conto economico
linea con il valore corrente
e di alcune poste patrimoniali
attribuito all’impresa dal mercato
non prevedibili.
finanziario.

Una maggiore complessità e


Un miglioramento della qualità
maggiori oneri da sostenere per
della disclosure finanziaria in
la produzione delle
termini di efficacia, trasparenza,
informazioni finanziarie con
leggibilità, affidabilità e veridicità
impatti rilevanti e costi di
dell’informativa rende “fruibile” le
adeguamento dei propri sistemi
informazioni ad una allargata
informativi.
platea di stakeholders.

Una semplificazione dei processi di


Maggiori costi di formazione
reporting per gruppi internazionali
per l’aggiornamento del
che utilizzano framework contabili
personale.
differenti.

La possibilità di riallineamento ai
Potenziali effetti negativi in
fini fiscali delle differenze di valori
termini di cash-out di imposte.
emerse in sede da FTA.

Il rischio di un’eccessiva
soggettività del valutatore con
maggiori responsabilità degli
Un eventuale processo di
amministratori nelle stime di
quotazione in borsa risulterebbe
bilancio.
agevolato.
Al netto di tali considerazioni, è tuttavia intuibile come sia impossibile stabilire
aprioristicamente una “convenienza” all’utilizzo dei principi IAS/IFRS, soffrendo questa
inevitabilmente di fattori contingenti e specifici che variano di azienda in azienda, di
settore in settore.
Differenze e analogie tra framework contabili
Le modifiche agli OIC introdotte nel nostro ordinamento gli scorsi anni hanno eliminato
molte delle differenze esistenti rispetto agli IAS/IFRS: è stato introdotto il fair value come
criterio per la misurazione e rappresentazione degli strumenti derivati; è stato adottato il
criterio del costo ammortizzato per la valutazione dei crediti, dei debiti e dei titoli
immobilizzati; il rendiconto finanziario è diventato un prospetto di bilancio obbligatorio; è
stato abrogato il divieto di non alterare i dati di apertura dell’esercizio in corso con la
conseguente necessità di modificare i dati comparativi nei casi di correzione di errori e di
adozione di nuove politiche contabili ; le operazioni di copertura dei rischi finanziari
trovano anche in bilancio un’adeguata e coerente rappresentazione contabile; nei
prospetti di bilancio è richiesta una maggiore evidenza delle operazioni intrattenute con
parti correlate; è stato chiarito dagli OIC il postulato della prevalenza della sostanza sulla
forma, e altro ancora. Tutte queste “novità” introdotte nel 2015 nella legislazione di fatto
eliminano molte delle differenze tra i due framework ma molte sono ancora le diversità di
misurazione e rappresentazione delle operazioni aziendali.
La prima importante divergenza tra questi due framework contabili è la differente
natura dei principi:
- i principi contabili nazionali hanno lo scopo di tutelare e misurare il patrimonio aziendale,
servendosi così del bilancio d’esercizio come strumento di analisi;
- i principi contabili internazionali mirano principalmente a fornire un’informativa agli
investitori nei mercati finanziari e a tutti gli stakeholders in generale per consentire loro di
prendere decisioni economiche consapevoli.
La conseguenza pratica di questa divergenza è che i bilanci OIC contengono informazioni
storiche, consolidate e verificate ma povere di una visione verso le prospettive future
dell’azienda mentre il bilancio IFRS, al contrario, contiene anche informazioni
attuali, orientate al futuro e prospettiche. Si afferma spesso infatti che gli IAS-IFRS sono
orientati in generale agli “investitori” anche potenziali (si applica un approccio di tipo
prospettico, mettendo in evidenza le capacità future dell’impresa di produrre utili e
dividendi) mentre il bilancio OIC è un rendiconto verso gli azionisti attuali che mostra la
perfomance realizzata nell’anno e una misura per i creditori di quantificare la solidità
patrimoniale dell’impresa. Di contro l’adozione di criteri correnti volti alla misurazione del
reddito potenziale e non di quello realizzato può essere poco prudente. Il fair value e il
mark to market attribuiscono volatilità al valore delle poste, specie nei casi in cui il mercato
di riferimento sia soggetto a forti turbolenze.
Chiaramente si riscontrano differenze sia nei “metri misurativi” di attività, passività e
patrimonio, sia nelle modalità di presentazione delle performance realizzate. Con il bilancio
nazionale il risultato dell’esercizio è espresso nel conto economico dalla contrapposizione
dei costi e dei ricavi ed evidenzia l’utile/perdita di competenza dei soci: questa modalità di
rendicontazione consente una valutazione di tipo economico. Nei principi contabili
internazionali al contrario la performance si valuta in ottica patrimoniale, considerando in
quale modo il patrimonio netto si sia incrementato/ridotto per effetto non solo del
risultato delle operazioni con i soci o dell’utile/perdita dell’anno ma tenendo conto anche
di rappresentazioni contabili delle operazioni in base a valori correnti che si imputano nelle
riserve, come le rivalutazioni di taluni asset finanziari o materiali. Alcuni specifici principi
obbligano la rilevazione di talune operazioni con impatti direttamente al patrimonio netto,
e talvolta alcune di queste riserve “rigirano” al conto economico come rettifiche al risultato
dell’esercizio. Modalità contabili differenti che mostrano performances differenti.
Le diversità nei modelli valutativi tra i due framework contabili porta rilevanti impatti sia
nel patrimonio netto sia nel risultato dell’esercizio: al momento della “First Time Adoption”
(FTA) si manifesta globalmente sul passato, allineando molte voci dello stato patrimoniale
ad un valore prossimo al fair value. Ma gli effetti si manifestano anche negli anni successivi,
proprio perché molte norme non consentite in Italia producono differenze significative
sugli aggregati di bilancio, con i citati conseguenti effetti sui ratios e le analisi di bilancio.
Le Tavole che seguono illustrano le principali differenze tra IFRS e norme italiane nella
redazione dei bilanci.
Tavola n. 2 - Differenze principali nei criteri di misurazione (Dati patrimoniali)

Codice civile e
OIC
IFRS

CURRENT ASSET

OIC
Capitalizzazione di
24: Consentito
costi pluriennali IAS 38: Vietato

OIC 16: vietata


iscrizione
OIC 17: concessa
IFRS 16: Obbligo
iscrizione di
iscrizione diritti
leasing finanziari
d’uso e passività
ex IAS 17
Leasing per il locatario

Rivalutazione
immobilizzazioni
Ammesso solo
materiali (impatti
con leggi speciali
a PN) IAS 16: Consentito

Rivalutazione
investimenti
immobiliari
Vietato
(impatti a P&L) IAS 40: Consentito
Rivalutazione
attività biologiche IAS
Non trattato
(impatti a P&L) 41: Obbligatorio

Financial asset a IFRS


Vietato
FV 9: Obbligatorio

CURRENT ASSETS

OIC
13: Consentito
Magazzino IAS 2: Vietato LIFO

IFRS
Financial asset a 9: Obbligatorio o
Vietato
FV consentito

Tavola n. 3 - Differenze sul conto economico

Codice civile e
OIC
IFRS

CONTO
ECONOMICO

Non esiste un
IFRS 15: Fair
principio sulla
value model per
revenue
ogni “performing
recognition
Ricavi obligation”

OIC 24:
Ammortamento
Consentito
avviamento Vietato

OIC 9: Se
impairment
Impairment test IAS 38: Ogni 12
indicators
avviamento mesi
OIC 9:
Impairment:
Consentito
metodo semplificato Vietato

OIC 32:
Amortized cost:
Consentito
metodo semplificato Vietato

Sezione “other
comprehensive
Non previsto
income” Obbligatorio

Attività finanziarie a
FV e accantonate
Vietato
nella riserva di PN IFRS 9

Differenze cambio
da traduzione
Vietato
gestioni estere IAS 21

Differenze attuariali
su piani a benefici
Vietato
definiti IAS 19

Rivalutazione di
immobili, impianti,
macchinari,
Vietato
intangibili IAS 16 e IAS 39

Tavola n. 4 - Differenze minori

Codice civile e
OIC
IFRS

ALTRE DIFFERENZE

OIC 17: Controllo


IFRS
di diritto e di
Area di 10: Controllo:
fatto
consolidamento concetto esteso
OIC 17: Modello
IFRS 10: Modello
“modified” della
Teoria di dell’economic
Capogruppo
consolidamento entity

Business
combination:
metodo della
OIC 4: Ammesso
fusione pura Non previsto

Derecognition di
OIC 15: Metodo
attività e passività IFRS 9: Metodo
semplificato
finanziarie rigoroso

Distinzione
passività/equity in
base alla sostanza IAS
Non previsto
dello strumento 32: obbligatorio

IAS
Non trattato
33: indicatore
specificamente
Utile per azione obbligatorio

Tavola n. 5 - L’uso del fair value

Codice civile e
OIC
IFRS

OIC 32: Obbligo


IFRS 9: Obbligo
(P&L)
Derivati (al P&L) (P&L)

Vietato
Allineamento a
IFRS 9: a P&L
FV se impairment
Attività finanziarie a OCI

IFRS 9: a P&L
Vietato
Passività finanziarie a OCI
Vietate le
rivalutazioni,
allineamento a
FV per
IFRS 9:
impairment
Crediti Consentito

IAS
Investimenti 40: Consentito:
Vietato
immobiliari a P&L

IFRS 4, IFRS
Vietato
Contratti assicurativi 17: Obbligo

Estinzione di
passività finanziarie
con strumenti
rappresentativi di IFRIC
vietato
capitale 19: obbligo

Business
Consentito
combination IFRS 3: Obbligo

Share based
Non trattato
payment IFRS 2: Obbligo

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