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▪ Dai 3 anni: si preferisce passare il tempo con compagni di gioco dello stesso sesso
▪ In età prescolare: interazioni con i pari consistono molto sul negoziare ruoli e regole del gioco
▪ Nella prima infanzia: distinzione tra amici e non amici
▪ Nella scuola primaria: reciprocità è importante e i bambini coltivano amicizie per lo più dello stesso
sesso
▪ Nella preadolescenza: tempo trascorso con i pari aumenta notevolemente ed è meno controllato
dagli adulti
LE RELAZIONI TRA PARI
COGNIZIONE SOCIALE ED EMOZIONE
“Mariana si aspetta che ogni volta che lei lo chiede, i suoi amici la lascino
giocare con i loro giochi”
Le abilità di perspective-taking skills sono legate con la qualità delle relazioni dei
pari, specialmente negli anni della scuola elementare.
LE RELAZIONI TRA PARI
L’ABILITA’ DI SOCIAL INFORMATION PROCESSING
Modo in cui i bambini elaborano le informazioni relative alle relazioni con i pari
Si chiede a ciascun individuo di indicare il nome di uno o più compagni con cui preferirebbe
condividere specifiche attività (es. fare i compiti, andare in gita, fare un lavoro in coppia).
I dati raccolti consentono di valutare la posizione di ciascun soggetto nel gruppo, delineando quelli
che sono gli alunni:
Berti, Bombi (2013). Corso di Psicologia dello sviluppo. Bologna: Il Mulino (pag. 385)
UNO STRUMENTO PER ESAMINARE LE
RELAZIONI TRA PARI
▪ Condizione del rifiutato spesso è stabile nel tempo (importanza di individuare i
correlati del rifiuto quali abilità genitoriali scarse assieme al temperamento
difficile del bambino)
▪ Rifiuto associato a insuccesso scolastico, difetti fisici, aggressività, ritiro dal
gruppo.
▪ Isolati («invisibili»): meno occasioni di sviluppare abilità cognitive e socio-emotive,
minore prosocialità, bassa autostima.
▪ Popolari: più competenti socialmente, più successo scolastico e sportivo.
▪ Differenze di genere: aggressività determina posizione nel gruppo tra i maschi;
l’atteggiamento cooperativo tra le femmine.
▪ Differenze sulla base del contesto di riferimento: se in un gruppo la violenza è
accettata, individui aggressivi non saranno rifiutati
IL BULLISMO
Messa in atto deliberata e continuata, tra coetanei, di atti di aggressione e
prevaricazione da parte di uno o più bulli verso soggetti particolarmente deboli e
incapaci di difendersi (le vittime) (Fonzi, 1997; Olweus, 1993), «abuso sistematico di
potere» (Smith, Sharp, 1994).
▪ intenzionalità
▪ sistematicità
Trickery
Spingere una persona con l’inganno a rivelare informazioni
imbarazzanti e riservate per renderle pubbliche in rete
▪ L’aggressione attraverso le tecnologie elettroniche si può configurare come una categoria ulteriore
del bullismo indiretto, sia sociale che fisico, in virtù della manipolazione e del coinvolgimento di
terze persone per recare danno alla reputazione e alle relazioni sociali della vittima (Raskauskas,
Stolz, 2007).
▪ Lo squilibrio di potere tra bullo e vittima come si può declinare in un contesto elettronico?
BULLISMO TRADIZIONALE VS ELETTRONICO
L’analisi dei ruoli di bullo e di vittima trasposta nel contesto del bullismo elettronico rivela che:
▪ Il mezzo elettronico non necessita di un potere mediato (es. forza fisica) né di una intimidazione
psicologica che deriva da una supremazia numerica o psicologica verso la vittima.
▪ La reale disparità di potere tra la vittima e il cyberbullo deriva dall’anonimato dietro cui si
cela l’aggressore e quindi dall’impotenza di fermare le aggressioni (Raskauskas, Stolz, 2007).
▪ Il contesto è differente: in internet le relazioni sono sia con estranei che con persone conosciute
▪ Il tempo in cui avviene: ore scolastiche vs dilatata all’infinito
BULLISMO E SCUOLA
▪ Il contesto della scuola secondaria è particolarmente critico sia per i passaggi da un istituto
all’altro sia per l’importanza che lo status sociale nel gruppo ricopre in adolescenza.
▪ Emanate le:
Linee di indirizzo generali e azioni a livello nazionale per la prevenzione e la
lotta al bullismo (MIUR n. 16 del 5 febbraio 2007)
Disposizioni a tutela dei minori per la prevenzione e il contrasto del fenomeno del
cyberbullismo (Legge n.71 del 29 Maggio del 2017)
Linee di orientamento per la prevenzione e il contrasto dei fenomeni di
Bullismo e Cyberbullismo (MIUR 2015, 2021)
BULLISMO E SCUOLA: PREVENZIONE
Gli insegnanti sono chiamati a migliorare clima della classe e della scuola, rendendola un
luogo in cui sperimentare la tolleranza per la diversità e relazioni collaborative e prosociali.
Come?
▪ Sensibilizzando al problema
▪ Favorendo il senso di responsabilità tra i ragazzi
▪ Dando spazio alla voce degli studenti
▪ Sollecitando i ragazzi a mettersi nei panni altrui
▪ Aiutando allievi a capire che si può sbagliare ma ci si può anche correggere
▪ Partecipando a programmi di educazione alla legalità
▪ Discutendo assieme ai ragazzi e alle famiglie dell’uso corretto degli strumenti di accesso a
Internet
BULLISMO E SCUOLA: INTERVENTO
La scuola deve intervenire per alleviare sofferenze vittime, punire i bulli e mostrare
ad allievi e famiglie di non tollerare tali fenomeni di prevaricazione.
SVILUPPO COMUNICATIVO-
SVILUPPO MOTORIO: LINGUISTICO:
ESERCITARE SCHEMI MOTORI, PRESA DEL TURNO,
COORDINAZIONE, ALFABETIZZAZIONE
MOTRICITA’-FINE
I TIPI DI GIOCO
GIOCO DI FINZIONE O
GIOCO GIOCO D’ESERCIZIO
SIMBOLICO
SENSO-MOTORIO (ETA’ PRESCOLARE SCOLARE)
(DAI 18 MESI)
(FINO A 1 ANNO)
GIOCO SOCIALE
(DA ETA’ PRESCOLARE) GIOCO STRUTTURATO
GIOCO COSTRUTTIVO
(DA ETA’ SCOLARE)
(DA ETA’ PRESCOLARE)
L’AMICIZIA: COSA E’ PER TE E QUALI FUNZIONI HA?
COMPAGNIA
CONFRONTO SOCIALE
STIMOLAZIONE
SUPPORTO DELL’IO
SUPPORTO FISICO
INTIMITA’ E AFFETTO
FUNZIONI DELL’AMICIZIA
▪ Sostegno e supporto emotivo (fattore di protezione per stress, ansia, paura, solitudine)
▪ Apprendimento di norme e abilità (palestra in cui esercitare e acquisire nuove abilità e competenze)
▪ Sperimentazione di comportamenti relazionali (solida base su cui costruire la fiducia negli altri e si
sperimenta l’essere in relazione con)
▪ Costruzione della consapevolezza di sé e della identità personale (vedersi attraverso gli occhi di un
altro)
Benessere Psicosociale
(percezione positiva di sé, senso di efficacia personale, bassi livelli ansia e depressione, ridotta
implicazione in situazioni di rischio)
STRATEGIE PROPRIE E IMPROPRIE
PER FARSI DEGLI AMICI
Strategie proprie:
▪ Iniziare delle interazioni
▪ Essere gentile
▪ Attivare comportamenti prosociali
▪ Mostrare rispetto verso sé e verso gli altri
▪ Fornire supporto sociale
Strategie improprie:
▪ Essere psicologicamente aggressivi
▪ Presentarsi in maniera negativa
▪ Comportarsi in maniera antisociale
STARE IN GRUPPO
Principale ambito sociale di riferimento in adolescenza
GRUPPI GRUPPI
FORMALI INFORMALI Assenza di obiettivi
Obiettivo strumentali
strumentale Condivisione di
Impegno preciso valori ed
esperienze
▪ Associato a condizioni di marginalità e devianza (soprattutto se si sta insieme senza un obiettivo particolare)