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CORSO DI MICROZONAZIONE SISMICA E VALUTAZIONE DELLA

RISPOSTA SISMICA LOCALE PER LA RICOSTRUZIONE POST-


POST
TERREMOTO

Mi
Misure di rumore ambientale
bi t l

Dario Albarello
Dipartimento di Scienze Fisiche
Fisiche, della Terra e dell’Ambiente
dell Ambiente
Università degli Studi di Siena
dario.albarello@unisi.it

Auditorium Reiss Romoli – Coppito (AQ), 20 Febbraio 2013


Le tecniche di prospezione sismica passiva sono finalizzate alla
caratterizzazione delle proprietà meccaniche del sottosuolo
(i
(impedenza
d sismica,
i i velocità
l ità di propagazione
i d
delle
ll onde
d S) a
partire da misure del campo di vibrazioni ambientali (o “rumore
ambientale”) generate da sorgenti non controllate di aria natura
Si tratta di metodi basati sull’osservazione di un campo d’onde
fisicamente legato a quello generato dal terremoto e quindi
potenzialmente di grande interesse per la microzonazione sismica
Il vantaggio di queste tecniche è che le onde sismiche oggetto di
studio sono caratterizzate da lunghezze d’onda
d onda e profondità di
propagazione molto maggiori di quelle generate artificialmente e
questo permette di raggiungere profondità di esplorazione assai
più grandi di quelle raggiungibili da tecniche attive a prezzo di una
peggiore risoluzione spaziale e di una maggiore ambiguità
interpretativa

Misure di ruomre ambientale– D.Albarello 20 Febbraio 2013 – h.15.00‐16.00


La presentazione è articolata in tre parti
1 Il campo delle vibrazioni ambientali (il rumore
1.
ambientale)
2 Le tecniche di estrazione del segnale (stazione
2.
singola ed antenna)
3 L’interpretazione
3. L’i t t i d
deii risultati
i lt ti ddelle
ll misure
i nell
contesto della Microzonazione sismica

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Per a loro natura le vibrazioni ambientali hanno un andamento molto
irregolare ed esibiscono una natura essenzialmente stocastica

Questo implica che lo studio di questo tipo di fenomeno richiede un approccio


sostanzialmente diverso da quello tipico della sismica, molto legato ad una
visione “deterministica” del fenomeno: l’attenzione si sposta dallo studio delle
singole fasi sismiche a quello delle proprietà medie del segnale
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In generale,
generale studi di questo genere nel corso degli anni hanno messo in
evidenza che il rumore ambientale può essere differenziato in tre domini di
frequenza
- Bassa frequenza (<0.5 Hz) - Microsismi
E’ di origine essenzialmente naturale con sorgenti di grandi dimensioni
spaziali (onde oceaniche
oceaniche, grandi perturbazioni atmosferiche
atmosferiche, ecc
ecc.);
); ha un
carattere stazionario (ovvero le sue proprietà statistiche non cambiano nel
tempo) alla scala delle ore e dei giorni.
Alt frequenza
Alta f ( 1H
(>1 Hz)) – Microtremore
Mi t
E’ di origine essenzialmente antropica (traffico veicolare e pedonale, attività
industriale, ecc.)) e talvolta naturale ma a scala locale ((vento sugli
g edifici e le
piante, ecc.); mostra carattere significative variazioni alla scala delle attività
antropiche (giorno/notte, festivi/feriali, ecc.).
- Frequenza intermedia (<1 Hz e >0
>0.5
5 Hz)
A seconda delle caratteristiche del sottosuolo, sia sorgenti naturali che
antropiche possono condizionare le vibrazioni ambientali, con un livello di
stazionarietà variabile da caso a caso

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O d incidente
Onda i id t

Linea
Mare
M di
aperto costa

Onda riflessa

Onda incidente
Onda Riflessa

Onda stazionaria

Si tratta quindi di onde sismiche generate da una molteplicità di sorgenti che


vanno dalle onde sismiche in mare (soprattutto nella banda in bassa frequenza o
banda dei microsismi) al traffico cittadino o alle attività industriali (nella banda in
alta frequenza
q o bande del tremore sismico))

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Se si intende sfruttare questo campo d’onde per studiare il sottosuolo è
necessario disporre di un modello teorico che lega le caratteristiche del
terreno (la stratigrafia sismica) e quanto osserviamo: in pratica si tratta
innanzitutto di identificare quali fasi sismiche sono presenti nel campo di
vibrazioni ambientali.
Ci si può aspettare che nel campo d’onde delle vibrazioni ambientali
siano presenti tutte le diverse fasi sismiche (onde P, onde S, onde di
Rayleigh,
y g , Love e relativi modi superiori).
p )
Il problema è quello di valutare il peso relativo delle diverse fasi nei
diversi casi, ovvero in funzione della tipologia (media) delle sorgenti e
delle caratteristiche meccaniche del mezzo attraverso cui si propagano le
perturbazioni elastiche
Dato che
che, in generale
generale, le onde di volume si attenuano più rapidamente e
che la maggior parte delle possibili sorgenti si trovano alla superficie, ci
si può aspettare che un ruolo dominante sia giocato dalle onde
superficiali
fi i li

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In molti casi,
casi quest’ultima
quest ultima congettura sembra confermata dalle
osservazioni soprattutto per quanto riguarda le frequenze più
basse

Vibrazioni Terremoto
ambientali

Per esempio, confrontando le ampiezze dei segnali misurati in superficie


ed in profondità

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Informazioni in questo senso possono venire dalla
modellazione numerica
Assumendo che
1 attorno al sito esista una distribuzione uniforme di sorgenti puntuali con
1.
ampiezza casuale e indipendenti fra loro orientate con probabilità uniforme
nello spazio
2. che il mezzo sia caratterizzato da eterogeneità di tipo 1D (almeno nelle
vicinanze del sito per le lunghezze d ‘onda relative a ciascuna frequenza)

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Frequenze di risonanza Rapporti spettrali H/V
dello onde P ed S
fs fp

Profilo di velocità

H
V
P
VS

20

40

profondità (m)
60

80

100

120
200 400 600 800 1000 1200 1400 1600 1800 2000
velocità (m/s)

Vs Vp

Vs Vp
Potenze spettrali medie delle fs = fp =
Contributo delle 4H 4H
vibrazioni ambientali nelle sorgenti alle diverse
componenti verticale (V) e distanze
orizzontale (H)

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Effetto del contrasto di impedenza sismica: l’ampiezza del rapporto H/V
tende ad aumentare con l’aumentare del contrasto di impedenza sismica
−15 −15
10 10
(a) (b)

P (m2)

PV (m )
Aumento del

2
10
−16 3 −16
10 contrasto R
H

2 1.5

1.5 2

3
−17 −17
10 10
0.5 1 2 5 10 20 0.5 1 2 5 10 20
frequency (Hz) frequency (Hz)

4
(c)

3
5
4
HVSR

2
3

1 2
1.5

0
0.5 1 2 5 10 20
R frequency (Hz)

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Frequenza di Parte dominata dalle
risonanza onde S
onde Superficiali

Campo
totale
0
V
P
VS

20

Rayleigh 40

Love

profondità (m)
60

80

100

Campo
totale 120
200 400 600 800 1000 1200
velocità (m/s)
1400 1600 1800 2000

Vs Vp

(Si noti che nella componente


Rayleigh verticale le fasi di onde
superficiali sono solo quelle di
Rayleigh)

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Le onde superficiali giocano quindi un ruolo importante nel campo di
rumore ambientale almeno per le frequenze superiori alla frequenza di
risonanza della copertura
Inoltre, grazie alle molte sorgenti potenzialmente attive, il campo di
rumore è ubiquitario (anche se con caratteristiche differenti da sito a
sito) e talvolta molto intenso (si pensi alle aree urbane). Inoltre
presenta una forte componente in bassa frequenza e quindi un elevato
contenuto di onde superficiali di lunga lunghezza d’onda informative
suglili strati
t ti più
iù profondi
f di
Pertanto, lo studio delle vibrazioni ambientali si presenta come un
importante
p strumento di indagine
g p
per la caratterizzazione sismica dei
terreni anche relativamente elevate (centinaia di metri)
Il problema è il carattere irregolare dei fronti d’onda che costituiscono le
vibrazioni ambientali
ambientali, la mancanza una direzione privilegiata che
consenta stime di velocità di fase con le tecniche standard

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In particolare, due caratteristiche delle onde superficiali risultano di
particolare interesse
1. L’ellitticità: ovvero l’andamento dei rapporti fra le ampiezze
orizzontali e verticali del moto in funzione della frequenza: l’ellitticità
è massima in corrispondenza della frequenza di risonanza delle
onde S
2. La dispersione: ovvero le variazioni di velocità di propagazione delle
onde superficiali in funzione della frequenza di vibrazione
Esistono due famiglie di tecniche sismiche passive finalizzate ad
ottenere queste informazioni e che sono largamente utilizzate nella
realizzazione delle carte di microzonazione
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La tecnica a stazione singola (HVSR o “di Nakamura”) è
finalizzata alla determinazione della curva di “ellitticità”
ellitticità (curva
HVSR) da misure di vibrazioni ambientali sulle tre componenti. Il
massimo della curva di ellitticità identifica la frequenza di
risonanza delle onde S nel sottosuolo
La presenza di massimi accentuati nella curva HVSR indica che il
sottosuolo è caratterizzato da fenomeni di risonanza sismica
potenzialmente pericolosi

Curva HVSR o
C
di Ellitticità

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Andamento nel tempo dei rapporti spettrali: Registrazioni tridirezionale di rumore

Rapporti Spettrali H/V medi


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Perché la misura ottenuta possa essere considerata una stima
delle proprietà medie del campo di rumore sismico
1. I rapporti H/V ottenuti sperimentalmente siano “stabili” ovvero
frutto di un campionamento statistico adeguato (almeno 20
minuti
i ti di misura)
i )
2. Gli effetti di sorgente siano stati effettivamente mediati ovvero
non ci siano sorgenti “dominanti”
dominanti
3. La misura non contenga errori sistematici (p.es. dovuti al
cattivo accoppiamento
pp dello strumento con il terreno))
Per controllare che siano rispettate queste condizioni occorre
analizzare la stazionarietà nel tempo dei rapporti H/V misurati
( it i statistici)
(criteri t ti ti i) e lla presenza di eventuali
t li direzionalità
di i lità nell
segnale

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Esempio di curva
Esempio HVSR
di analisi
e relativa analisi di
di “qualità”
“qualità” 0 8 Hz
0.8

Intervallo di
confidenza
12H
1.2 Hz

Stazionarietà Direzionalità

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Un elemento chiave è la corretta esecuzione della misura
L’esecuzione della misura presenta due ordini di problemi
Il primo è legato ai ridotti valori di ampiezza del segnale
Trattandosi infatti di valori di ampiezza ridotti, le modalità di accoppiamento dello
strumento con il suolo giocano un ruolo essenziale
Le analisi condotte indicano infatti che lo strumento andrebbe accoppiato
direttamente al terreno libero, evitando materiali troppo soffici (fango o neve
soffice per esempio). Bisogna anche evitare che elementi disturbo, agendo
direttamente sul sensore, ne possano influenzare il comportamento
modificandone l’assetto o indicendo movimenti anche piccoli ma
comunqueq registrabili
g ((contatto con fili d’erba,, vento forte o p
pioggia
gg sullo
strumento, ecc.)
In linea di massima ed in presenza di un forte vento edifici elevati o alberi nelle
immediate vicinanze del punto di misura possono disturbarla
disturbarla. Tuttavia questo
effetto diviene trascurabile appena ci si allontana di qualche metro dai piedi
della struttura

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Il secondo aspetto importante riguarda il carattere stocastico della grandezza
da misurare (rapporto spettrale medio)
Si ricorderà che, affinché la misura HVSR possa essere considerata
rappresentativa
app ese a a de delle
e ca
caratteristiche
a e s c e de del so
sottosuolo,
osuo o, ques
questaa de
devee esse
essere e
sufficientemente estesa nel tempo da includere l’effetto di un numero
significativo di sorgenti a varie distanze dal ricevitore e distribuite all’intorno di
q
quest’ultimo
Inoltre, dovendo operare su un segnale di tipo stocastico, è necessario mettere
in campo tutti gli accorgimenti necessari perché l’analisi spettrale fornisca
risultati statisticamente stabili ed affidabili
Per ottenere questi risultati bisogna quindi definire tempi di misura
adeguatamente lunghi e procedere adottando opportune tecniche di
trattamento del segnale

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Un progetto europeo ha prodotto delle linee guida riguardanti le procedure di
misura e le modalità di validazione delle curve H/V che costituiscono un
riferimento internazionale

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Va sottolineato comunque che questi criteri hanno carattere
esclusivamente statistico
Di fatto non permettono di valutare la qualità “fisica”
fisica della
misura
Quest ultima deve essere valutata soprattutto sulla base
Quest’ultima
della ripetibilità della misura valutata confrontando
misure condotte in posizioni vicine on in condizioni
ambientali differenti
Infatti, data una certa frequenza di vibrazione ν, misure
condotte in pposizioni distanti meno della lunghezza
g
d’onda considerata (Vs/ν) devono dare gli stessi risultati
Inoltre non tengono conto di possibili disturbi di natura fisica
che
h non riguardano
i d lla maggiore
i o minore
i
rappresentatività della misura

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Spettri
p relativi alle tre componenti
p

Rapporti spettrali

Disturbo industriale

Presenza di disturbi elettromagnetici di origine industriale


(picchi intensi su tutte le componenti spettrali)

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Altre indicazioni riguardo alle
modalità di applicazione della
tecnica HVSR sono riportati in
una pubblicazione reperibile sul
sito del Dipartimento
p della
Protezione Civile Nazionale

http://www.protezionecivile.gov.it/j
p p g j
cms/it/view_pub.wp?contentId=P
UB28083

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HVSR
Funzione di
Amplificazione
8
La curva HVSR permette di identificare la profile M
6
frequenza di risonanza fondamentale di
risonanza ma non è la curva di risposta 4
sismica o di amplificazione al sito 2

0
0 1
10 10
8
profile A
6

0
0 1
10 10
8
profile B
6

4
Frequenza di Amplificazione 2
risonanza
0
0 1
10 10
Frequency (Hz)

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Le tecniche su antenna sismica (ESAC; SPAC; ReMI, ecc.)
sono finalizzate alla definizione della curva di dispersione effettiva
delle onde superficiali da misure delle componente verticale delle
vibrazioni ambientali su sensori distribuiti alla superficie
p del terreno

Curva di
dispersione
p
effettiva delle
onde di Rayleigh
1500
1400
1300 ESAC BF HR
1200
1100

velocità di fase (m/s)


1000
900
800
700
600
500
400
300
200
100
0
6 8 10 12 14 16 18 20
frequenza (Hz)

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L antenna sismica è costituita da un insieme di sensori sismici sincronizzati
L’antenna
distribuiti sulla superficie del terreno con geometrie variabili
Le informazioni relative alle caratteristiche del sottosuolo vengono ottenute
a partire da una analisi di correlazione fra i segnali registrati dai diversi
sensori alle diverse frequenze (funzione di coerenza)

U-D
N-S

EW
E-W

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La maggiore differenza rispetto ai metodi attivi è che in questo caso, il
fronte di propagazione dell’onda misurata a due sensori viene da direzioni
di
diversa ((e iincognita)
it ) quindi
i di lle velocità
l ità di ffase misurate
i t ttramite
it l’l’analisi
li i di
coerenza sono velocità apparenti (sempre maggiori o uguali alle velocità di
fase reali)

Lentezza
apparente

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Si dimostra però che esaminando le differenze di fase (matrice cross-
spettrale) osservate su una distribuzione di sensori non allineati è
possibile identificare la direzione di provenienza dell’onda (θ)

Direzione di
propagazione

λ Fronte dell’onda per la lunghezza


d’onda λ ( e periodo T)

Con sensori verticali nulla si può


G f i Verticali
Geofoni V ti li
dire sull’angolo di emersione i
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Il problema chiave è quindi quello di determinare le velocità di
fase dei treni d’onda a partire dalla matrice cross-spettrale
Il problema principale in questo contesto è separare le fasi di
onde piane coerenti che attraversa l’antenna, dalle fasi non
coerenti (onde non piane o rumore casuale)
Esistono due tecniche fondamentali che si basano su due
modelli del campo d’onde del rumore sismico
1. Procedure f-k (beam-forming, massima verosimiglianza,
MUSIC) ecc. utili in presenza di onde piane generate da un
i i
insieme ridotto
id tt di sorgenti
ti
2. Procedure basate sull’autocorrelazione spaziale (ESAC,
MESAC SPAC) sono utili quando il rumore è generato da
MESAC,
una distribuzione uniforme di sorgenti (ovvero non esistono
sorgenti dominanti)

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Le procedure f-K sono assai più raffinate e permettono di
determinare contemporaneamente le direzioni di provenienza dei
fronti d’onda che in un dato intervallo di tempo hanno attraversato lo
stendimento e la loro velocità di fase in funzione della frequenza

Il problema è che richiedono una serie di scelte dell’operatore


dell operatore che
condizionano fortemente l’esito della misura
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È possibile studiare la direzionalità del rumore e
valutare la velocità di fase alle diverse frequenze

10 Hz 30 Hz
50
100
km)
Ky (1/k

0 0

-100
-50
-50 0 50 -100 0 100
K (1/k
Kx (1/km)) K (1/k
Kx (1/km))

Poche sorgenti Molte sorgenti

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Le procedure ESAC sono basate sul un risultato di Aki (1959) secondo
il quale la funzione di correlazione media fra le registrazioni di un
rumore isotropo effettuate su sensori verticali distribuiti nelle diverse
direzioni a parità distanza r da un sensore centrale, ha una forma nota
((Funzione di Bessel di ordine 0))

La forma di questa funzione di


Bessel ad una data frequenza ed
una data distanza r è controllata
dal valore della velocità di fase

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Si tratta
t tt di un metodo t d “robusto”
“ b t ” graziei alla
ll regolarizzazione
l i i iimposta
t
della applicazione delle funzione di Bessel, ma rischia di fornire
risultati errati in presenza di una sorgente dominante e quando la
misura è effettuata con stendimenti lineari

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In condizioni ottimali, i due approcci
pp dovrebbero
fornire curve di dispersione analoghe
1500
1400
1300 ESAC BF HR
1200
1100
velocità di ffase (m/s)

1000
900
800
700
600
500
400
300
200
100
0
6 8 10 12 14 16 18 20
frequenza (Hz)

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I risultati delle misure di vibrazioni ambientali si prestano ad almeno tre
livelli di interpretazione
1. Livello qualitativo
L’insieme dei dati ottenuti permette di identificare le aree dove esistono
fenomeni di risonanza la presenza di fenomeni di risonanza sismica
nel campo di frequenze di interesse ingegneristico (0.5-10 Hz)
2. Livello semi
semi-qualitativo
qualitativo
Alle misure sono associate delle stime molto grossolane dello spessore
delle coperture responsabili del fenomeno della risonanza e dell’entità
d l contrasto
del t t atteso
tt
3. Livello quantitativo
Le misure vengono “invertite”
invertite (con modelli piano
piano-paralleli)
paralleli) per ricavare
informazioni sul profilo di velocità delle onde S nel sottosuolo del punto
di misura

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Riguardo alle curve HVSR, si è visto come simulazioni numeriche e
dati osservativi indichino che
fs fP
0

20

40
VP
V
S

La posizione dei
massimi dei rapporti

profondità (m)
60

pr
80

100

120
200 400 600 800 1000 1200
velocità (m/s)
1400 1600 1800 2000

spettrali mostra una


buona correlazione
con le
l ffrequenze di
risonanza delle
onde S (fo=VS/4H)

Per contrasti di
impedenza bassi o
nulli il picco sparisce
e la sua ampiezza
aumenta con
l’aumentare del
contrasto (in modo
non lineare)

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GUBBIO

Assenza di risonanza

Presenza di risonanza

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Misure HVSR nel comune di Firenze

Basso
contrasto
Alto
Alt
contrasto
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Indagine
g esplorativa
p del territorio comunale di Mormanno
(Cosenza)

In assenza di contrasti di impedenza sismica significativi, la curva


p
HVSR è “piatta” ((non ci sono massimi significativi)
g ) e non ci sono
variazioni laterali significative
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Il livello semi-qualitativo

Le misure forniscono una stima diretta della frequenza di risonanza ν0 delle


coperture
La frequenza di risonanza del sedimento dipende dallo spessore H del
Vˆ “media” ( Vs ) delle onde S nel sedimento
sedimento e dalla velocità

Vˆs = 4 Hν 0
Vˆs
ν0 =
4H Vˆs
H=
ν04
Conoscendo
C d llo spessore H d
dell sedimento
di t ((per esempio
i dda sondaggi)
d i)
è possibile avere informazioni sulla velocità “media” delle Onde S
Alternativamente, conoscendo quest’ultima
Alternativamente quest ultima è possibile definire lo
spessore H dello strato sedimentario
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In alcuni casi è possibile formulare ipotesi ragionevoli riguardo al
profilo di velocità
Per esempio, nel caso di corpi di sedimenti non consolidati, si può
presumere che l’andamento medio del p
p profilo di velocità sia
controllato dal carico litostatico
In questo caso, per i mezzi granulari, è ragionevole ipotizzare un
andamento delle Vs con la profondità H del tipo “Legge a potenza”

Vs ( H ) = V0 (1 + H ) a

dove Vo e a dipendono dalle caratteristiche del sedimento


(granulometria, coesione, ecc.). Si noti anche che in questa ipotesi

Vs (h) ≈ V0 (1 − a )h a
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In questi casi è possibile dimostrare che esiste una relazione
diretta tra la frequenza di risonanza e lo spessore dello strato
soffice
Questa relazione dipenderà dai due parametri Vo e a secondo la
relazione

⎡V0 (1 − a ) ⎤
1 (1− a )

H =⎢ + 1⎥ − 1 ≈ Aν 0
B

⎣ 4ν 0 ⎦
Si ha allora che 1
a = +1
B
logg H ≈ logg A + B loggν 0 V0 =
4 A1− a
1− a
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Su questa base, al fine di provvedere una prima informazione di
massima sulle caratteristiche delle zone caratterizzate da
risonanza (valide solo in prima approssimazione e solo a fini
esplorativi) sono stati prodotti degli abachi preliminari per:
1. stimare la profondità del contrasto di impedenza responsabile
d li effetti
degli ff tti osservati
ti
2. Valutare qualitativamente l’entità di questo contrasto

Utilizzando questo strumento, le frequenze


di risonanza possono tentativamente Centinaia di metri
essere convertite in spessori permettendo
una identificazione preliminare delle
interfacce risonanti
Decine di metri
Questo tipo di indagine non ha sostituito
analisi di dettaglio ma ha avuto il solo
scopo (sotto stretto controllo geologico) di Qualche metro
fornire indicazioni preliminari sulla struttura
del sottosuolo e orientare le indagini
H/V >3 Alto contrasto
successive
2<H/V<3 Basso Contrasto
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Anche per le curve di dispersione (come per l’HVSR) è possibile
effettuate interpretazioni di tipo semi
semi-quantitativo
quantitativo
Per esempio, si può fare la ragionevole ipotesi che le velocità di fase
delle onde di Rayleigh corrispondenti ad una certa lunghezza d’onda
d onda
λ siano rappresentative della velocità media delle onde S fino ad una
profondità dell’ordine di 0.5-0.8 λ (per Vs30 è opportuno λ=40)
La procedura per stimare grossolanamente la velocità media fino alla
profondità h potrebbe essere la seguente
1 La curva di dispersione VR(ν) viene trasformata in una curva VR(λ)
1.
sfruttando la relazione λ=VR/ν
2 La curva VR(λ) viene trasformata in una curva Vs(h) sfruttando le
2.
relazioni h=0.3λ e Vs=1.1VR
3. La curva Vs(h) viene interpretata come indicativa della velocità
media delle onde S fino alla profondità h
Naturalmente questa interpretazione ha senso solo per frequenze al di
sopra della
d ll ffrequenza di risonanza
i d
delle
ll coperture
t

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Frequenza di risonanza (HVSR)

Sotto la frequenza
di risonanza

V 30 = 1150 m/s
Vs30 /

(Naturalmente
(N t l t è
una stima
approssimata!!!)

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Modellazioni numeriche condotte recentemente, hanno per esempio
mostrato che una stima attendibile del valore medio delle onde S fino
30 metri può essere ottenuto per una lunghezza d’onda
d onda pari a 40m
Il valore misurato con il
metodo down-hole nel
sito è p
pari a 180 m/sec

Queste linee sono


relativa alla relazione
V=40 f ovvero indica tutti i
valori corrispondenti
p alla
lunghezza d’onda di 40 m

Il valore
misurato con il
metodo cross-
hole è pari a
330 m/sec

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Queste curve delle velocità medie, possono essere utilizzate per
vincolare la legge a potenza, utilizzando la relazione

Vs (h) ≈ V0 (1 − a )h a

V S (z) ≅ 170 ⋅ z 0.25

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Il caso di Firenze

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Il sottosuolo di Firenze

In questo modo è stata


eseguita una valutazione
della topografia del
basamento al di sotto della
città di Firenze
Sismica Passiva con stazione singola ed antenna sismica – D.Albarello
Naturalmente sono possibili anche interpretazioni più raffinate
basate sulla ricostruzione del campo d’onda associato ad una data
stratigrafia Tuttavia queste interpretazioni presentano una marcata
stratigrafia.
molteplicità di soluzioni. Per esempio, ad una stessa curva HVSR
possono corrispondere diversi possibili profili di velocità

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Un modo per risolvere queste ambiguità è il ricorso alle
curve di dispersione effettive ottenute dalle antenne
sismiche dispiegate sul territorio
Utilizzando questo tipo di risultati è possibile fornire
prime indicazioni (distribuite sul territorio) riguardo ai
possibili profili di velocità delle onde S
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Curva di Dispersione Curva HVSR

Attualmente, la ricerca
è dedicata allo
sviluppo di procedure P fil Vs
Profilo V

numeriche di
inversione congiunta

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