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SISTEMA URINARIO

FUNZIONE  prodizione ed eliminazione dell’urina. Questo processo è fondamentale per:


• L’eliminazione dei prodotti di scarto del metabolismo
• Inattivazione o eliminazione di ormoni o sostanze chimiche
esogene (x es i farmaci)
• Regolazione bilancio idrico ed elettrolitico (regolazione
omeostatica)
• Regolazione della pressione arteriosa  attraverso
regolazione del bilancio idrosalino o tramite la produzione
di sostanze come la renina.
• Regolazione dell’equilibrio acido-base.
COMPOSTO DA:
• Due reni  modificano la composizione del liquido che li
attraversa, che diventa urina
• Due ureteri  cavità tubolare, trasportano urina
• Vescica urinaria  si espande riempiendosi di urina fino a quando non si contrae e la espelle
• Uretra  fa fuoruscire l’urina dai i genitali

I RENI
• Organi retroperitoneali localizzati ai due lati della colonna vertebrale
• FUNZIONI  regolare il volume e la composizione dei liquidi corporei + formazione ed
eliminazione dell’urina (funz. escretoria)
ALTRE FUNZIONI…
- Eliminazione prodotti di scarto del metabolismo o eliminazione di ormoni o sostanze chimiche
esogene (x es i farmaci)
- Regolazione concentrazione plasmatica di numerosi ioni
- Regolazione pressione osmotica del liquido extracellulare
- Regolazione volume liquidi corporei e pressione arteriosa
- Regolazione equilibrio acido-base
- Sintetizzazione varie sostanze (x es ormoni come eritropoietina o vitamina D) + eliminazione delle
stesse.
▪ LA FUNZIONE ESCRETORIA  per formare circa 1500 mL al gg di
urina i reni filtrano continuamente il plasma (in 24h filtra 180 L),
per poi uscire dal circolo e passare nei tubuli renali.
- Filtrazione = costituenti plasmatici (tranne proteine) filtrati
insieme all’acqua a livello dei capillari glomerulari.
- Riassorbimento = recupero di parte del filtrato in relazione alle
necessità dell’organismo.
- Secrezione = eliminazione di alcune sostanze.
• Nell’uomo adulto un rene pesa circa 250g. Con l’età la massa
renale si riduce gradualmente.
ALCUNE SOSTANZE FILTRATE, RIASSORBITE
ED ELIMINATE DAI RENI.
• CENNI DI ANATOMIA…
- SUDDIVISO IN DUE REGIONI DISTINTE:
 corticale esterna = delimitata all’esterno da una
capsula fibrosa.
 midollare interna = organizzata in lobuli (con
vertice detto piramide renale e sommità detta calidi
della pelvi renale), calici minori e maggiori dove si
riversa l’urina per poi confluire nella
pelvi renale. Da qui urina sospinta
nell’uretere e poi alla vescica. L’ilo è
la zona dove entrano ed escono gli
ureteri, i vasi sanguigni, i nervi ed i
vasi linfatici.
- VASCOLARIZZAZIONE:
 flusso arterioso (in entrata) giunge attraverso le arterie renali. Dalle
arterie radiali originano parecchie arteriole afferenti, in modo da irradiare
tutto il rene. I RENI RICEVONO UN FLUSSO EMATICO MOLTO ELEVATO E
SONO IN GRADO DI AUTOREGLARLO FINEMENTE.
flusso venoso (in uscita) passa attraverso i vasi venosi, che solitamente
decorrono parallelamente a quelli arteriosi e presentano una nomenclatura
simile.
➢ IL NEFRONE, UNITA’ FUNZIONALE DEL RENE
 ciascun rene possiede circa 1 milione di nefroni
 in grado di filtrare il sangue e trasformarlo in urina (filtrazione, riassorbimento e secrezione)
 in base alla sua posizione si dividono in corticali (nella zona corticale) e juxtamidollari (nella
zona midollare).
 COMPOSIZIONE TUBULARE:
Un corpuscolo renale (che costituisce un sistema di filtrante con
la membrana di filtrazione). È composto dai capillari glomelurali
e dalla capsula di Bowman (struttura sferica che avvolge il
glomerulo e raccoglie il filtrato). Dalla capsula di Bowman ha
origine il tubulo prossimale, che continua nell’ansa di Henle
(tratto discendente e sotttile). Attraverso il tratto ascendente si
arriva al tubulo contorto distale. I tubuli distali di diversi nefroni
drenano in un singolo tubulo più grande, il dotto collettore.
Questo sistema tubulare ha
il compito di modificare il
filtrato glomerulare e
trasformarlo in urina.
Questo sistema tubulare ha il compito di modificare il filtrato
glomerulare e trasformarlo in urina.

Ad un certo punto il tubulo contorto distale prende contatto


con il glomerulo da cui è originato (la rete di capillari all’interno
della capsula): qui è localizzato l’apparato juxtaglomerurale. In
questa sede si ha la produzione della renina (enzima che inizia
la cascata di reazioni che permette la formazione di
angiotensina II, un potente vasocostrittore).
• COMPOSIZIONE VASALE:
Il sangue raggiunge il rene attraverso l'arteria renale, che diviene un
sistema portale. Nel sistema portale renale il sangue fluisce dalle
arterie renali nell'arteriola afferente; da questa entra poi in una rete
di capillari detta glomerulo. Il sangue in uscita dal glomerulo fluisce in
un'arteriola efferente e poi in una seconda rete di capillari detti
capillari peritubulari.
Nei nefroni juxtamidollari, i capillari peritubulari che penetrano in
profondità nella midollare sono detti vasa recta. Infine, i capillari
peritubulari si raccolgono in venule e piccole vene, che portano il
sangue fuori dal rene attraverso la vena renale.

• FILTRAZIONE GLOMERULARE:
- Prima tappa del processo di formazione dell’urina.
- Consiste nel passaggio di acqua e soluti dai capillari glomerulari alla capsula di Bowman 
formazione di un ultrafiltrato del plasma.
- La filtrabilità di una sostanza dipende dal suo peso e dalla sua forma (poiché la membrana
glomerulare permette il passaggio di acqua e piccole molecole, mentre quelle più grandi hanno più
difficoltà) e dalla sua carica elettrica (poiché il filtro glomerulare ha carica negativa, favorisce il
passaggio di molecole cariche positive ed ostacola quelle negative).
- Le proteine, a causa della loro forma, dimensione e carica, di solito non attraversano il filtro.
- VELOCITA’ DI FILTRAZIONE GLOMERULARE (VFG):
 volume di liquido filtrato dai reni nell’unità di tempo.
 valore medio = 125 mL/min
 dipende da due parametri: le caratteristiche intrinseche del filtro (la sua permeabilità
all’acqua) e dal gradiente di pressione. ➔ VFG= Cf x ΔP (cf=coefficiente filtrazione /ΔP=pressione
netta di filtrazione)
- FRAZIONE DI FILTRAZIONE
 percentuale del flusso plasmatico renale (FPR) che viene filtrato a livello glomerulare. VFG/FPR
 il 20% del plasma che attraversa i glomeruli viene filtrato.
- CARICO FILTRATO
 quantità di sostanza che viene filtrata in un minuto. VFG/P(concentrazione plasmatica)
- L’arteriola afferente e l’arteriola efferente costituiscono i due punti di maggior resistenza del
circolo renale, dove si osservano le maggiori riduzioni dei valori pressori
- Grado di vasocostrizione delle arterie afferenti ed efferenti  ruolo fondamentale nella
regolazione della perfusione del rene e della pressione all’interno dei capillari glomerulari
determinandola sua velocità di filtrazione.
- LA VFG E’ SOGGETTA AD AUTOREGOLAZIONE
 =meccanismo attraverso il quale il rene mantiene la VFG e la FER costante a fronte delle
variazioni della pressione arteriosa (fra 80 e 180 mmHg) + protegge le barriere di filtrazione da
pressioni sanguigne troppo alte e che potrebbero danneggiarle
 DUE MECCANISMI: feedback tubulo-glomerulare, risposta miogena
FEEDBACK TUBULO GLOMERULARE = via di controllo locale nella quale il flusso di liquido nel
tubulo influenza la VFG. Si basa sul fatto che esistono alcune cellule del tubulo che possono
influenzare il grado di costrizione delle arteriole. Questa funzione dipende dall’attività delle cellule
della macula densa (parete del tubulo distale) e delle cellule iutaglomerulari (parete arteriole). Le
cellule della macula densa, oltre a
produrre renina, sono sensibili alle
variazioni della concentrazione di NaCl
nel tubulo. Quando la VFG aumenta, più
NaCl giunge alle cellule della macula che
a sua volta libera un mediatore chiamato
adenosina che induce la costrizione delle
arteriole afferenti. Questo porta ad una
riduzione della pressione nei capillari e
quindi ad una riduzione della VFG che va a compensare l’aumento iniziale. Inoltre, quando la VFG
aumenta e più NaCl giunge alle cellule della macula densa porta all’inibizione
del rilascio di renina. Questo porta ad una ridotta produzione di angiotensina
II. Anche questo porta ad una riduzione della pressione nei capillari
glomerulari e quindi ad una riduzione della VFG che va a compensarne
l’aumento iniziale.
Quando la VFG si riduce, meno NaCl giunge alla macula densa che porta alla
vasodilatazione delle arteriole. Questo porta ad un aumento della pressione
nei capillari e quindi ad un aumento della VFG che va a compensare la
riduzione iniziale. Inoltre, quando la VFG si riduce e meno NaCl giunge alle
cellule della macula densa si ha la stimolazione del rilascio di renina. Questo
porta ad una aumentata produzione di angiotensina II che esercita effetti
vasocostrittori sulla arteriola efferente. Anche questo porta ad un aumento
della pressione nei capillari glomerulari e quindi ad un aumento della VFG
che va a compensarne la riduzione iniziale.
RISPOSTA MIOGENA = i vasi di resistenza renali reagiscono ad un
aumento della pressione al loro interno, che stira le loro pareti
depolarizzando la cellula. L’apertura dei canali Ca2+ provoca la contrazione
della muscolatura liscia che porta a vasocostrizione e quindi ad un aumento
della resistenza vascolare al flusso ematico. Con questo meccanismo la resistenza viene adattata
alla pressione di perfusione. La contrazione delle arteriole afferenti in risposta ad un aumento della
pressione arteriosa contribuisce in maniera rilevante a limitare l’aumento della VFG.
-ormoni ed autocoidi intervengono nella regolazione di FER e VFG.
ANGIOTENSINA II = implicata nel feedback tubulo glomerulare
ADRENALINA E NORADRENALINA = determinano costrizione delle arteriole e riduzione di FER E
VFG.
PEPTIDI NATURIERETICI ATRIALI = determinano vasodilatazione delle arteriole e aumento VFG+
riduzione produzione adenina
OSSIDO NITRICO= determina vasodilatazione ed aumento VFG e FER
ENDOTELINA = determina vasocostrizione e riduzione di FER e VFG
 PROSTAGLANDINE = possono limitare gli effetti vasocostrittori di AT-II e sistema simpatico.
- Il FER e la VFG sono anche regolate dall’attività del sistema nervoso autonomo, essenzialmente
dal sistema simpatico. Si manifesta soprattutto in situazioni di forte attivazione del sistema
simpatico (x es in caso di intenso esercizio fisico, severa emorragia, reazioni di difesa…). Il sistema
nervoso simpatico, attraverso fibre postgangliari che rilasciano noradrenalina, induce una
vasocostrizione delle arteriole che porta ad una riduzione del FER e della VFG, inducendo inoltre un
aumento della produzione di renina. I meccanismi locali di regolazione possono controbilanciare gli
effetti del simpatico.
- altri fattori che regolano VFG E FER: dieta iperproteica (aumento di FER e VFG); diabete (aumento
di FER e VFG); febbre (vasodilatazione a livello renale e quindi aumento di FER e VF); età (con
l’invecchiamento si riduce progressivamente il numero di nefroni funzionali con riduzione di FER e
VFG).
 RIASSORBIMENTO E SECREZIONE
- attraverso i processi di riassorbimento e secrezione l’ultrafiltrato del plasma viene trasformato in
urina.
- RIASSORBIMENTO  passaggio sostanze dal lume del tubulo ai capillari
- SECREZIONE  passaggio sostanze dai capillari al lume del tubulo
- molti piccoli nutrienti, come glucosio e intermedi del ciclo dell'acido citrico, sono filtrati, ma il
tubulo prossimale li riassorbe.
-permette ai reni di riportare al plasma ioni e acqua selettivamente in base alle necessità, processo
necessario al mantenimento dell’omeostasi.
-gli scambi di sostanze tra tubulo e capillari attraversano l’epitelio in due modi:
via trans-cellulare= sostanze attraversano la cellula passando attraverso la membrana
(attraverso il doppio strato fosfolipidico oppure tramite proteine di membrana). In questo caso non
sono solo importanti i gradienti di concentrazione tra i vari compartimenti ma anche le differenze
di potenziale ai due lati.
via para-cellulare= sostanze passano tra le cellule, a livello delle giunzioni serrate fra le cellule
adiacenti. In base alla permeabilità delle giunzioni e delle membrane si dividono in: epiteli non a
tenuta (giunzioni più permeabili della membrana=elevato trasporto transepiteliale senza
generazione di gradiente), epiteli mediamente a tenuta (giunzioni meno permeabili rispetto alla
membrana = trasportano poco ma possono generare e mantenere gradienti), epiteli a tenuta
(giunzioni molto meno permeabili della membrana = trasportano pochissimo e hanno soprattutto
funzioni di barriera).
-i meccanismi di trasporto possono essere: passivi (senza consumo di energia) e attivi (con
consumo di energia
-varie sostanze vengono riassorbite o secrete a diversi livelli del tubulo.
 TUBULO CONTORTO PROSSIMALE (TCP)
- riassorbe in media circa il 70% dei soluti e dell’acqua filtrati.
- soluti riassorbiti grazie ai carrier
- principale forza motrice per il riassorbimento acqua  riassorbimento Na+ che trascina acqua per
osmosi.
- possiede elevata capacità di trasporto, ma non è in grado di creare forti gradienti
- riassorbe gran parte delle sostanze utili che devono essere risparmiate e non escrete con l’urina (x
es acqua, elettroliti, glucosio, amminoacidi)
- riassorbimento di Na+, glucosio e amminoacidi avviene grazie gradiente elettrochimico del Na+
- il gradiente di Na+ determina molti contrasporti di altre molecole che entrano per trasporto attivo
secondario  i soluti accumulati in questo modo fuoriesce per diffusione facilotata Na+-
indipendente. Questo riduce l’osmolarità del liquido tubulare, e aumenta quello dello spazio
interstiziale. Viene a crearsi un gradiente osmotico che determina trasporto di acqua. Soluti e
acqua passano dall’interstizio ai capillari per venir riassorbiti nel plasma.
- scambio Na+/H+  trasporto secondo gradiente Na+ fornisce energia per la secrezione di H+ nel
lume tubolare. MECCANISMO IMPORTANTE PER IL RIASSORBIMENTO DI BICARBONATO (il 90%
filtrato viene riassorbito) E PER L’ACIDIFICAZIONE DELL’URINA.
- RIASSORBIMENTO Cl- avviene soprattutto nella seconda porzione del tubulo sia per via
transcellulare che paracellulare. Gran parte del cloro viene riassorbito passivamente.
- RIASSORBIMENTO HCO3-  avviene grazie allo scambio Na+/H+ e alla presenza dell’enzima
anidrasi carbonica. NEL TUBULO PROSSIMALE VIENE RIASSORBITO CIRCA IL 90% DEL HCO3-.
- nella parte terminale del tubulo il liquido tubolare è isoosmotico.
- riassorbe quasi il 100% del glucosio e degli aminoacidi filtrati.
- secerne alcuni acidi e basi (x es NH4 + , acidi organici etc)
ANSA DI HENLE
-riassorbe Na+ e Cl- (20%), K+ (25%), Ca2+ (30%), Mg2+ (65%) + il 20% di acqua
- ansa del tubulo che si approfonda nella midollare.
- costituita da tre segmenti distinti:
sottile discendente =permeabile all’acqua e non assorbe soluti
sottile ascendente/spessa ascendente =impermeabile all’acqua ed un abbondante trasporto di
soluti. Questa parte possiede un meccanismo di trasporto attivo che pompa ioni Na+ e Cl- meno
fuori dal tubulo.
- liquido tubulare che risale il tratto ascendente diviene sempre più diluito.
- l’ansa di Henle è fondamentale nel generare l’iperosmolarità della parte midollare del rene 
nelle parti più profonde della midollare renale si può avere una osmolarità pari a circa 1200
mOsm/l (molti di questi derivano dall’accumulo midollare di Nacl e dall’accumulo midollare
dell’urea. Questi accumuli non vengono rimossi da capillari), che diminuisce gradatamente
avvicinandosi verso la corticale. L’iperosmolarità della midollare renale consente al rene di poter
concentrare l’urina, eliminando un’urina più o meno concentrata in funzione delle esigenze
dell’organismo (bilancio idrico).
- LA “MOLTIPLICAZIONE IN CONTROCORRENTE” A LIVELLO DELL’ANSA DI HENLE = ioni sodio e cloro
vengono pompati all’esterno del tratto ascendente  quest’azione di pompaggio eleva la
concentrazione osmotica del fluido peritubolare circostante al tratto ascendente il risultato è un
movimento osmotico di acqua all’esterno del tratto discendente aumentando la concentrazione
all’interno del tratto discendente  ingresso di una soluzione molto concentrata nel tratto
ascendente accellera il trasporto di ioni sodio e cloro nel fluido peritubolare.
• TUBULO CONTORTO DISTALE o DOTTO COLLETTORE
- responsabile della regolazione finale della composizione dell’urina.
- attua un riassorbimento “facoltativo” finemente regolati, a differenza del tubulo prossimale che
ne attua uno “obbligatorio”.
- può trasportare contro forti gradienti ma ha una limitata capacità di trasporto
- la maggior parte delle azioni di assorbimento e secrezione sono regolate da ormoni.
- a livello della prima parte del TCD si osserva riassorbimento di NaCl
- nella parte più distale del TCD e nel dotto collettore si osserva riassorbimento di H2O e Na+ e
secrezione di K+
- la secrezione e l’assorbimento di H+ e bicarbonato a questo livello sono molto importanti nella
regolazione dell’equilibrio acido-base
- molto importanti nel regolare il volume di urina escreta dai reni, nonostante riassorbano solo il
10% dell’acqua e del NaCl fitrati  permeabilità di questi dotti per l’acqua è regolata dall’ormone
ADH (ADH induce riassorbimento di H2O)
• IL RUOLO DELL’ORMONE ANTIDUIRETICO PER IL CONTROLLO DEL VOLUME E DELLA
CONCENTRAZIONE OSMOTICA DELL’URINA
-più del 99% dei 180 litri di ultrafiltrato prodotti ogni giorno vengono riassorbiti e non escreti come
l’urina.
- gran parte dell’acqua filtrata viene riassorbita per osmosi in varie sezioni del tubulo in modo non
regolato (riassorbimento “obbligatorio” d’acqua)
- una parte dell’acqua filtrata può essere riassorbita per osmosi a livello del TCD e del dotto
collettore in modo regolato grazie ad ormoni (riassorbimento “facoltativo” d’acqua)
- alcune parti del nefrone sono relativamente impermeabili all’acqua in condizioni basali  la loro
permeabilità all’acqua può venire incrementata in conseguenza dell’azione dell’ormone
antidiuretico (ADH). L’ADH induce la sintesi da parte di queste cellule di una proteina detta
acquaporina-2, un canale di membrana permeabile all’acqua.
-ADH prodotto dai nuclei dell’ipotalamo e viene liberato in circolo a livello della ipofisi in risposta a
numerosi stimoli.
- massima concentrazione dell’urina  dipende dall’osmolarità dell’interstizio renale (che è in
grado di essere regolato dai reni,
insieme anche al volume, in base alle
esigenze dell’organismo) e dalla
presenza di ADH
- il volume delle urine può variare tra un
volume obbligatorio minimo di 500
ml/die a più di 24 l/die in situazioni
patologiche (diabete insipido) nelle
quali è alterato il sistema di regolazione
del riassorbimento di acqua basato
sull’ADH  capacità massima di
concentrazione dell’urina è di 1200
mOsm/l
- farmaci diuretici incrementano
l’escrezione di urina attraverso la
modulazione di diversi processi che
hanno luogo lungo i tubuli renali
• LA CLEARANCE
- volume di plasma depurato da quella sostanza ad opera del
rene in un minuto.
- sostanze diverse hanno differenti valori di clearance renale a
seconda del trattamento che esse subiscono dal rene 
sostanze che vengono prevalentemente assorbite hanno valori
bassi di clearance, sostanze prevalentemente secrete hanno valori alti
- VALORE MINIMO  0 per le sostanze che non vengono escrete
- VALORE MASSIMO  uguale al flusso plasmatico renale (perché ovviamente non è possibile depurare
un volume di plasma superiore a quello presente nei reni)
- velocità di filtrazione glomerulare (VFG) è un indice fondamentale di funzionalità renale può essere
determinato misurando la clearance di una sostanza che venga solo filtrata e non venga secreta o
riassorbita.
- C=VFG  se la sostanza non viene riassorbita o secreta (es. insulina: carico filtrato = carico escreto)
- C<VGF  se la sostanza viene riassorbita (es. glucosio)
- C> VFG  se la sostanza viene escreta (es. penicellina)
- in clinica per avere una stima della VFG si utilizza la clearance della creatinina poiché è una sostanza
prodotta fisiologicamente dall’organismo ed ha un comportamento simile all’inulina  viene
continuamente prodotta ed eliminata.
- sostanze (es. glucosio) che sono riassorbite attraverso meccanismi con una capacità massima di
trasporto (es: simporti) vengono escreti nell’urina quando il sistema di trasporto è saturato (cioè la loro
concentrazione nell’ultrafiltrato è troppo alta)  il trasporto tubulare massimo è la massima quantità
di sostanza che può venir riassorbita in un minuto (mg/min).
Quando la glicemia supera un valore di circa 160 mg/dl allora il glucosio inizia a comparire nelle urine
(glicosuria). Questo può verificarsi ad esempio nel diabete. Si dice allora che la “soglia plasmatica
renale” del glucosio è pari a 160 mg/dl
• IL RENE SECERNE ALCUNI ORMONI...
- Eritropoietina: ormone peptidico che stimola l’eritropoiesi. La sua sintesi è stimolata dall’anemia e
dall’ipossia. Nell’insufficienza renale la sua ridotta sintesi contribuisce all’anemia
-Calcitriolo: nel tubulo prossimale il colecalciferolo è trasformato in calcitriolo (vitamina D3) che regola
il metabolismo fosfo-calcico favorendo la mineralizzazione ossea.
-Renina: enzima proteolitico che avvia la cascata del sistema renina-angiotensina-aldosterone
• VIE URINARIE
- originano dal bacinetto o pelvi renale e si continuano nell’uretere.
- URETERE  lungo condotto che si diparte da ciascuno dei reni e sbocca nella vescica, dove viene
spinta l’urina con movimenti peristaltici attivi.
-dalla base della vescica si diparte l’URETRA
- parete della vescica prevalentemente di muscolatura liscia, con una ricca innervazione.
- controllo volontario
 MINZIONE
- è lo svuotamento vescicale
- riflesso deriva soprattutto dai segmenti sacrali del midollo spinale  impulsi eccitatori o inibitori
soprattutto di motoneuroni alfa
- il controllo della minzione e quindi dei centri nervosi presenti richiede una maturazione (ecco
perché i bimbi è un riflesso involontario ed incosciente)  può essere impedita o avviata dalla
corteccia celebrale tramite il nervo pudendo esterno.
- lo stimolo che scatena il riflesso è rappresentato dalla distensione della vescica in seguito
all’aumento del contenuto urinario  quando raggiunge i 150 mL si comincia ad avvertire il bisogno
di urinare.
- minzione resa possibile dalla contrazione del detrusore e dal rilasciamento dei muscoli peritoneali
e dello sfintere esterno.
- i disturbi della minzione possono essere causati da: deafferentazione, denervazione, lesioni del
midollo spinale, infezioni delle vie urinarie.
- incontinenza urinaria  incapacità di trattenere volontariamente l’urina. Spesso correlata ai
disturbi detti prima o a malattie neurodegenerative.

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