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“AUTORITRATTO” DI LEONARDO da

VINCI
titolo dell'opera: “Autoritratto”
autore: Leonardo da Vinci
committente: sconosciuto
supporto utilizzato: carta
dimensioni: cm 33,5 x 21,6
tecnica: sanguigna
datazione: 1515
conservato a: Torino, Biblioteca Reale

DESCRIZIONE
Il soggetto del ritratto è un uomo dai capelli bianchi con i
capelli lunghi e una barba folta, ma calvo nella parte
superiore del cranio. Il volto rappresentato è quello di un
uomo quindi maturo ma molto espressivo. Le linee intorno
alla fronte, agli occhi, alle guance e alla bocca sono molto
dettagliate, mentre la fronte superiore è ridotta a poche linee
appena visibili. Da un punto di vista espressivo, ha uno
sguardo ossessivo, forse accigliato, serio, quasi arrogante si
potrebbe dire per certi aspetti, rivolto verso destra.
È infatti sicura l’identità dell’autore di questo ritratto,
Leonardo da Vinci, proprio per le caratteristiche stilistiche e
la cura nell’introspezione psicologica. Infatti, il contrasto tra
il contorno esterno leggermente delineato del viso e il
contrasto dei tratti del viso è proprio un elemento unico della
pittura di Leonardo.
FOGLIO E TECNICA
Il foglio è stato probabilmente tagliato sui lati, forse per
rendere meno evidente l'immagine della vecchiaia, enfatizzata dalle spalle decisamente incurvate. È
un’opera molto delicata perché il supporto cartaceo è di scarsa qualità e fenomeni di ossidazione
hanno creato macchie bruno-rossastre.
La tecnica utilizzata è quella sanguigna, molto diffusa nel Rinascimento, in cui si usa una
particolare matita fatta di ematite, un materiale ferroso di colore rosso che ricorda il sangue.
L’UOMO RAFFIGURATO
Benché sul margine inferiore del ritratto si legga: “Leonardus Vincius, ritratto di se stesso assai
vecchio”, l’identità dell’uomo raffigurato non è certa. C’è infatti chi ipotizza che il disegno di
Leonardo raffiguri un antico filosofo, come Pitagora o Demostene o un familiare di Leonardo, come
il padre Piero o lo zio Francesco. Si tratterrebbe quindi di uno studio per una testa d’uomo, magari
un disegno preparatorio per un personaggio di un dipinto.
Questo perché quando è stato fatto il ritratto, nel 1515, Leonardo avrebbe avuto 63 anni e in quel
periodo probabilmente non utilizzava la mano destra per dipingere o scrivere poiché una malattia
aveva ridotto la capacità articolare della mano e dell'avambraccio, costringendolo a limitare la sua
attività pittorica e ritrattistica.
Un altro dubbio che viene circa il soggetto raffigurato è che Leonardo viene descritto diversamente
in quel periodo, ma non vi sono prove documentali a riguardo.
I critici che invece ritengono questo disegno un autoritratto di Leonardo, pensano che si tratti di
un’opera della maturità, realizzata tra il 1515-1516, quando l’artista si trova in Francia a servizio di
re Francesco I.
Ad esempio, a favore di questa ipotesi, alcuni studiosi sottolineano l’esistenza di altri disegni di
Leonardo contemporanei a quest’opera e con lo stesso stile. Dimostrano così che, per quanto
Leonardo fosse avanti con l’età, disegnava ancora molto bene.
Comunque, l’elemento più originale di questo studio riguarda l’analisi degli occhi. Infatti si riesce a
dimostrare come le pupille siano proprio nella
posizione naturale di una persona che si sta
guardando a uno specchio per potersi fare un
autoritratto. Inoltre, l’uomo raffigurato in questo
disegno combacia perfettamente con l’immagine
ufficiale di Leonardo che si diffonde nel corso dei
secoli.
STORIA
Il disegno dell'autoritratto sembra sia stato fatto durante la permanenza su territorio francese di
Leonardo alla corte del re di Francia al servizio di Francesco I. Alla morte di Leonardo (2 maggio
1519 ad Amboise) la maggior parte dei suoi lavori, venne lasciata al suo amico e allievo Francesco
Melzi.
I disegni vennero portati dal Melzi presso la residenza di
Famiglia a Milano, per poi essere trasferiti nella Villa
residenza di Vaprio d'Adda, presso Bergamo.
Successivamente, molti dei manoscritti e delle opere
pittoriche iniziano a sparire dalla villa poiché regalati o
venduti ad amici della famiglia (probabilmente all'insaputa
dello stesso Francesco Melzi), sia dai fratelli che dai cugini.
Nel 1839 Giovanni Volpato, collezionista che lo aveva
acquistato forse in Inghilterra o in Francia, lo vendette a
Carlo Alberto di Savoia, assieme ad altri 1584 disegni di grandi artisti come Raffaello,
Michelangelo eccetera. Dalle collezioni Savoia confluì poi alla Biblioteca Reale.
CURIOSITA’
Il ritratto del Melzi è stato molto apprezzato, tanto che persino
Raffaello lo raffigura con queste sembianze, nel famosissimo
affresco “La Scuola di Atene”, facendogli ricoprire il ruolo di un
grande filosofo dell’antichità come Platone.
Nel passato l’immagine più nota di Leonardo
è il cosiddetto “Disegno di Windsor”, così
chiamato perché fa parte delle collezioni
della corona inglese.
Oggi questo autoritratto, insieme alla Gioconda, rappresenta l'iconografia
Leonardesca riconosciuta in tutto il mondo.

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