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HARVEY: CRISI DELLA MODERNITÀ’

CAPITLO 1: INTRODUZIONE

Soft City--> libro di Jonatan Raban sottolinea la vita londinese degli anni ’70. Molto importante per
la nostra analisi perchè il libro fu scritto in un momento storico di cambiamento: i problemi della
vita urbana. I romanzo infatti un nuovo tipo di linguaggio (yuppie e gentification), aprendo le
porta al post modernismo.
Raban rifiuta l’idea fi una città che produce in serie per un sistema razionalizzato, egli descrive
l’individualismo e imprenditorialità--> cade l’idea di città come enciclopedia o emporio di stili dove
ogni gerarchia o omogeneità stava decadendo.

La città di raban--> infatti assomigliava a un teatro, un vero e prprio palcoscenico dpve glidividui
nelle varia situazioni socili idossavn una maschera, intrepretan diversi ruoi (sociali). La città di
raban è un labirtinto un aleveare di interazione dove la città enciclpedia viene meno poiche appare
come un album di ritagli colorat sensa un rdine recso, senza acuni schema.

Harvey decide di cncetrars su alcui aspetti esposti in Soft City:


 La città nn sta inizazi tutto cadend preda del totlitarismo degli imreditori o burocrati: la
città è unposto tropppo comlicato (labirinto) luogo dove reatà e immaginazioe devono
fndersi.
 Raban rirede l’idividualsmo pchè l città era luogo di libertà despressione--> identità fluida
malleabile e aprta.

Ma non è tuto ora ciò che luccica, non tuttto va bene nella vità urbana: mlti nfatti hanno smarrito
la strada nella città labritinto perdondo la propria identità--> violenza insbiegabile e caos
totalizate: stanno alla bas della vita urbana poroosta da Raban dove la città tetaro può esserre
palcoscenico per u idividu che è sia cattivo ce buffone trsfromando la scea o un violento
melodramma, tragicommedia--> soft city come testo premondtre dell’avanzata del pst odernismo:
pochè registra una tensione tra gli eri del modernismo e Bathes che sarà figura centrae er il
postmodernismo (dicotomia tra modernismo e postmodernismo)

Decrizioi di raban--> trna alla mente di harvey quandi visti un mstra fotografica dell’artsa
postmodernsta Cindy Shrman. La plasticità dell’identità posta da raban analoa alla figuara di dnna
rittratta da Cindy ce si rivela esserre sempre la stessa donna inogni scatto ma con smebianza
diverse, infie si rvale ssere prprio ‘artosta stessa.

Ma cme definire il post modernismo? Il livoro di raban ci dice che non si tratta del’ultima tedeza
sistica imposrtata da paigi a new york, non s tratta di unncabiamenti archttettonico ma di una sere
di cambiamenti a parire dal 1970--> il pst modernismo rapprsenta un allontanamentoo dal
modernismo

Modernismo--> positivistico, tecnocentrico, razionalistico, è stato identificato con la fede nel


progresso, nelle verità assolute, nella pianificazione razionale e nella standardizzazione di
conoscenza e produzione.
Postmodernismo--> reazione, allontanamento dal modernismo; predilige la frammentazione,
l’indeterminatezza, la sfiducia in tutti i linguaggi universali o totalizzanti, l’eterogeneità e la
differenza.
Col postmodernismo si ha un ampio e profondo cambiamento nella struttura del sentire. Ci si
risveglia dall’incubo della modernità per passare al pluralismo ripiegato su se stesso, schiera
eterogenea di stili di vita e giochi linguistici che ha rinunciato all’imperativo modernista di
totalizzare e legittimarsi.
Grazie al post modernismo si riscrpre il prgmatismo in filosofia, l’etica, si determina il mutament
delle idee filosofiche della scienza di Kuhn, la discontinuità e dfferneza nella stria posta da
Foucault, novi svuppo in matematica che apno all’ideterminatezza tutto ciò nsica un ampio
cambaimenti della struttura del senttire, e tutti questi csmbiamnti hnno in comune il rifiut delle
metanarrazioni.

Soft city dunque è nrinsceo di sentimenti postmodernisti ma or bisgna stabilirne l’importanza

CAPITOLO 2: MODERNITÀ’ E MODERNISMO

Secondo Baudelaire nel suo saggio il pittore della vita moderna per mdernità indeidiamo il
transitoro il fuggitivo il contingente da una parte e dall’altra parte e eterno e immutabile. La stors
de mderndmo infatti oscilla tra questi due poli effimero e fuggevole ed eterno e immutabile.
Grazie alla desrizione di baudleaire possiamo comorere megli i sgnificai constradtanti attriuti al
modernismo poichè la stors de mderndmo infatti oscilla tra questi due poli effimero e fuggevole
ed eterno e immutabile.

Secondi la descrizione di Berman: essere moderni vuol dire trovarsi iun ambiete che pormette
avventura, gioa poetre, trasformazione e creescta di no stessi e di pai passo disturgge tutto ciò che
si cnsce e che siamo. Gli mbianti mdern suernao in cinfini etnici e gioegrafici religione ed
ideologia, esre moderni vvuol dire far arte di un modo dove tutto ciàò che è solid si dissolve ell’aria
(Marx).
Berman descrive come diversi arsiti in mmenti e lughi diversi hanno volut rappresentare tale sens
di frammetarietà e caducità, studio rreso più abant da Frisby. Essi dmostran che una gran numero
di scrttri mderni rionoscono che il tratto distinitivo della modernità è l’derteminatezza prensa al
cais totslizzante.
Ad esempio il poeta W.B. Years descrive così tae situazione:
Tutta cade a pezzi, il centro non tiene
Il mndi e pervaso dall’anarchia

Conseguenze della modernità:


1. La modernità non rispetta neppure il suo stesso passato;
2. Il significato della storia deve essere compreso;
3. Essa comporta una drammatica rottura con le condizioni storiche precedenti, ma è
caratterizzata da un infinito processo interno di rotture e frammentazioni.
L’avanguadia ha un rulo fodamentale nella storia de moderniso: interrmpe ogni segno di
continuità, cn impetu improvvisi, slanci, eimozioni; risulta duque difcile stailire gli elemnti eterni
ed immutabili
Ii pensiero illuministico ha cercato di stablire coerenza stablindeo dove fossero andati entreno ed
immutabili in qusta spirale di vìcamniamento, il penseo illuministico è movimenti laico che
persegue la via liberazione dell’uomo dalle catene e illuminare le tenebre nella mente provocate
dalla religione. L’illuminismo condivide le posizioni moderniste e vede positivamente l’idea di
cambiamento, il fuggevole, l’effimero ed il frammentario condizioni necessarie per portare a
termine il progetto di modernizzazione.
Numerose dottrine e studiosi si sono schierati con l’illuminismo al fine di garantire uguaglianza e
libertà: “una buona legge è buona per tutti così come una buona affermazione lo è per tutti”.
Tel visoone era fin troppo ottimistca; il noveceno infatti spezzo qusto ottimismo: vi è il sospetto
che il progetto illuministico fosse destnat a ritorcersi cnro se stesso, testi promossa nellla
trattazione filosofica di Hurkame e Adorno la dialettica dell’illuminismo. Essi sotenvano che la
logica alla base dell’illuminismo fosse di opressione “ l’umanità deve esserre OBBLIGATA ad essere
ibera” dceva rosseau, la voglia di dominare la natura alimentata dall’illuminismo non poteva ce
opprimere gli uomini impodendo il suo domnio su di essi.

Alcuni sudionsi come Hermas continuarono a sostenere i progetto anche se bisognava fare luce su
alcuni probemi pripri dell’illuminismo come: il rapporto tra mezzi e fni, bisognava stabilire gli
obbiettivi (sesso stabiliti intermini utopistici ce rsiultavano oprresssivi ad lcuni entre lbertori ad
altri), stabilire infine ch potesse rivedicare a superiprità della ragone e le condizioi dove tale
ragione potesse esserre esercitata come potere.
Altri studiosi invece inistoni sullabbadnare il progetto puntandi sull’emacipazione umana:

Bacone: precursore dell’Illuminismo; immaginava una visione di una saggezza elitaria ma


collettiva: casa abitata da saggi guardiani della conoscenza, i quali vivendo fuori dalla comunità,
esercitavano un grande potere morale del tutto oggettivo. A questa, altri opponevano l’immagine
dell’individualismo sfrenato dei grandi pensatori e benefattori dell’umanità. Altri sostenevano
l’esistenza di un piano teleologico (forse persino divino) oppure di un qualche meccanismo sociale
(ad es. la famosa mano di Adam Smith).
 Marx cercava di trasformare il pensiero utopico in una scienza materialistica. Vuole
trasformare ilpensiero utopio in qualcosa di cincreto attraverso l’emacipazione della classe
operaia, l’affrmarsi sul capitalismo solo così averbbero potuto spezzare le priporie catene
ed esere liveri
 Weber sosteneva che le speranze e le aspettative degli illuministi erano un’amara ed
ironica illusione, e che l’eredità dell’illuminismo si rivelava come trionfo della razionalità
finalizzata-strumentale.
 Nietzsche diceva che il moderno non era altro che un’energia vitale, la volontà di vita e di
potenza che si muoveva in un mare di disordine, anarchia, distruzione, alienazione
individuale e disperazione. L’unica via per l’affermazione di sé consisteva nell’azione, nella
manifestazione di volontà in questo vortice di creazione distruttiva e distruzione creativa,
anche se il risultato era destinato ad essere tragico.
L’essenza etrena e immutabile dell’umanita trovava rappresetazione nella figuar di Dioniso, essere
quindi:
 Distruttivamente creativi: formare il modo temporale del’individalizzazione e del divenire
 Creativamente distruttivi: dicorrare l’universo ilusorio dell’individualizzazione

Per comoredere bene a modernità l’immagine di distruzione creativa è moto imporante soprattutto
se ci rifacciamo al mito del Faust di goethe: faust è l0’eroe epico prnt a distruggere valri, miti
eigiodi e modi di vita quotidiani per affermare u nuovo mondo. È una fiura ragica poiche spige se
stesso e i suoi compogni agi estremi pur di dominare la natra e lbeare l’uomo dla bsogni proto ad
eliniare chiunque ostacoli il suo prgetto. Berman speiga inaftti come avveine la tragedia: il
processo di sviluppo trasfroma una terra desolata in uno spazio fiorente, ma ricrea la stessa
desolazionr dellevolutore.

Vediamo l’ossosizone tra effumer ed eterno diversamente: dicotomia tra impreditore e artista di
Shumpeter, il quale si rifà all’immagine di nice della distruzione creativa e crezione distruttiva:
 Impreditore--> è il distruttore creativo er eccelleza (come faust) a slo attraverso questo
eroismo cretivo che si può graantire il progresso, aspetto prinipale della modernità. Il
massimo esempio di dostruzione ceratva nella toria capitlisica è la seconda guerra
mondiale. Dopo Nietzsche nel XX sec, la ragione illuminista non ebbe più ragione do essere
privilegiata in quanto il filosofo tedesco pose l’esperienza estetica sopra la scienza, la
razionalità e la politica.
 Artista--> second uni dei più importnti architteti modernisti Frank Loyd Wright l’artista
nondeve compredere uicamete lo spirit dell suo temp ma dave dare oigine al processo di
cambiamento di tale spirito.

STORIA DEL MODERNISMO: nasce a parigi nel 1848 grazie all’azione degli artisiti i quali riusvivano
a rituvare l’universale e l’eterno ricavanoli dalle forme effimere e fuggevoli di tutti i giorni. Il
modernismo si cncerta su lingaggio: ciè identificazione di qualche modo speciale per rappresntare
le verità eterne. Il successo individuale dipde dall’innovazione del linguaggio da ciò risulata che
l’opera modernista rivela che la prpria natura è un artifizio, non. Uno specchio della società.

La lotta er definre un ooper d’ate modernista è uno sforzo individuale cipiut in circostanxe di
cmpetixione. L’arte modernista viene definita arte auratica nel senso che l’artsta doveva assumere
un aura di cerativtà all’arte al fine di cerare un qualosa di originale unico e commerciabile. Risulta
u atteggiament individualistio aristorcarito e sperzzantee da pate degli artisti modernisti

Dopo il 1848--> iniziò a sgretolarsi l0idea di un unica rappresentazione, la fissitò del pensier
illuministc venne sostituita da sistemi di rappreentazione divergenti; ad esempio a parigi scrittori
pittori cominciarono a sperimentare ed esplorare modi di rappresentaione che rcordavano le
geometrie nn euclidee manndo in pezzi l’unità del linguaggio matematico del XIX. Questo continuo
sperimentare portò ad una trasformazine radicale del modernismo che vide una grande vitalità
del’arte, della musica, della linguista e della fisica, trsfromazione ce avvenne in un erodo
brevissimo: dal 1910 al 1915

Ma come e perchè questo avviene?

la rispa a tale questio ifatti sta pririo iin qesto momento: i cambiamenti furono infuenzati dalla
crescete insoddisfazione del pensiero illuministico che avaveva messo le basi fin dall’iniz del
modernismo. Da csa deriva tutta questa insddisifazione? Derva dal turbolento camminno della
lotta di classe prima di allora i pensatori come adam smith erano convnti che bsiognava spezzare
le caene ddel feudalesimo e insiaturr un capitslimso benevolo er poetr portare profitti al
modernismocapitaistico
Il modernismo viene inserito nel moviimento socialista--> marx rifuta questa tesi, il movimenti
scialista sofdava la tesi del ensiero illuministico e insoerì il modenismo nel moviment socialista.

Ma chi doveva ispirare e guidare il progetto odernista: i lavortari o la borghesia?


La risposta a tale questito non e facile nei giorni precedeti la prima guerra mondiale l’arte
celebrava l’universale anche nel mezzo di molteplici prospettive, un arte chhe esprime
l’alienazione e si opponeva ad ogni senso di gerarchiacritcando gli stili di vita borghese. Possiamo
dire cge il odernismo in questmoment si schera dalla prate dei lavoratori.
Ma e moment fra e due gurre gli artisti furono sempre più cosretti a rdere pubblc il loro lavoro che
s trasformò da arte auratica in arte propagandistica.

Altro punt fodamentale che segno il cambaiment di tono del modernismo--> clima di disordine e
diserazione, istabità politico/eonocmica. Questo dovva sottolinare l’iimpossibilità di rappresentare
i mod con un unico lingusggio. Possiam chiare questo tipo di modernismo EROICO.

Modernismo eroico-->IL MDERNSM NEGLI ANNI DELLE DUE GURRE ACCMPAGNATO DA DISTRI:
BISOGNAVA RISANRAE E FRATTUE POLITICO ECONOMICHE CAUSATE DALLA GUERRA. Cn il
modernismo eroico si vedo lo svanire della fede iluministica per aprire le porte ad una visoe
eststica dell’azion sociale. Inoltre faceva appello all’immaggine di razionalità incorportata nelle
macchiie, nella fabbrica, nel pptere della della tecnologia conteprnaea o nella città intesa come
macchinna vivnte.

Il midernsmo eroico conbbe una grande svolta postivistica--> con il circolo di vienna si instaurò na
nuova filosofia fondamentale nel pensiero filosofoico posts econda guerra mondiale--> positivismo
logico: comoatibile cn l’archittetura midernista e con il prgresso di tutte le scienze. In quest
periodo case e città vengono concepite come macchine per abitare e in quesri sessi anni fu adttata
la crata di atene la qae avrebbe definito l’arcitettura modernisra doopo i 1933.

I prblema del modrnismo eroico--> consteva el fatto che se abbandonato il ito della macchina
qualsasi altr mito avrebbe potut predere il posto centrae nel progetto mdrnista coem verità
eterna. Osì si unì latecixa e la scienza apportand i mito della suoeriorità dlla razza ariana e della
partia--> nasce il modernsi reazinario cw strà alla base della germania nazista.

Modernismo reazionario--> conquista una posizione prevalente nella germaia nazista, vceda duto
all’iebolimenti del oensiero illuinista. In qiets eriodo della storia del moderismo le tensioni tra
naznalismi e intrebazionalismo venner espsperate.

Porblema princiole: estetiszzazione della politca: numerosi artisti politicamente imognati furno
inglobati nell0ala modernista indirzzando l’arte con la prduzione di orere che saltrassero il mito
nazista, fascista, comunista ecc.

Modernism universale--> egemne dopo il 1945 ebbe un rapporto più agevolo cn i centri di potre,
andnao a placarsi la ricerca d un mito poichè il istema di potre intrenazionale si stablizzò
maggiormente.
Il modernism che ne risukta è positivistico, tecnocetrico e razionalitico.
L’archtettra--> prdice immgini impeccabili di grade pptenza e prestigio per le aziende e industrie,
ma trasucrava i progetti abtativi per gli oerai delle stesse fbbrce alienttado così i concetto di
alienzione e disumanizzazione.
Problema principale--> la sua debolezza consteva infatti nell ceebrazione del ptere burocratuco e
delle grand azned e quindi un ritorn al mito dell macchine (modernismo eroico). Prevalenza disazi
e prospettive e linea retta.

In questo contesto nacquero i vari movimenti controculturali e antimodernsti degli anni 60-->
esplora i cami dell’auto-realizzazione atravverso una politca d nuva sinistra con gesti antiautritari,
scheiata contro le qualità opresive e critica la vita quotidiana. Il modernismo fallito ape le porte tra
il 1968 e il 1972vedamo il postmodernismo sboccati ma nn articolat coerentemente.

CAPITOLO 3: POSTMODERNISMO

La cultura della soctà capitalista è cambainta profondmente dal punti di vista della stuttura del
sentire--> Charles Jencks indica nelle ore 15.32 del 15 luglio 1972 il passaggio dal modernismo al
postmodernismo: moment in cui il comlesso Saint Louis (riuscita dela macchina da abitare di
LeCorbusier) fu demolito perchè inabitabile per i ceti popolari. Si registrò un grade ca,iament in
diversi ambiti:

 Architettura: era giunt il momenti di costruitr per la gente e non per l’Uomo. L’ambiente
odrnista era cameggato da torii di vetri, blocchi di cement aramto ogni decorazione o
forma di sentimentaiso era bndita e consdrata kitch, ma con l’avvento dell’archotettra
postmodernista lo scenrio cambia per passare a edifici decrati, piazze medievali, case a
gusti locale prgettate su misur-->per cerare una miente urbano pù sodisfacebte.
 Romanzo: cratteriszzanto dal passaggio di un elementi domninate epistemologico ad uno
ontologico.
 Filosofia: rinato pragmatismo con l’avveto postmarxista e ppststrutturalosta che colpisce
parigi dopo iln1968 viene definito furore contro l’umanesiomo e i pesiero illuminista il
qale aveva bost le basi del modernsmo prcedetemente. Csiteva in una avversione per ogni
pensier e ragone atsrtta e indirizzat ad un emancipazzione umane grazie alla tecnologia
escienzae ragione. A è entrto nel merito dellla questione anche papap givani II il qiale non
attacca il arxismo e i progresso perchè volano del uturo, del l’onda pstmodernista, pichè le
filosofie pprie del modeismo, del XX seclo hanno fatto il loro cooso e psmi son in declinio
(lussuria e potere sono unci che hanno biogno dl lume dela ragione per esserre scoperti)

Se gigure di rande picco social come papa giobanni e crali d’inghkettr entrano inmerito alla
qustione sottilinea l’importanza di questo nuovo momeni stroico che oredeva piede. Am
noostante ciò bsogna risponderre a molte domande in merito al postmodernismo defi de in che
csa cinste questi cambuamento o se è solo una controcorrente L MODERNISMO.
Per rispodere a tali question ssiamo rifarci alla taballe di hassan:

Tabella di Hassan questi presenta una serie di opposizioni stilistiche per identificare i modi in cui
il postmodernismo potrebbe essere visto quale reazione al modernismo:
Modernismo Postmodernismo
Determinatezza Indeterminatezza
Trascendenza (astratto) Immanenza (concreto)
Significato Significante
Oggetto d’arte autorevole e finito Partecipazione, performance
Controllo della metropoli come totalità, Processo urbano incontrollabile e caotico nel quale
l’anarchia e il cambiamento possono giocare in
situazioni aperte
Radici Apparenze superficiali
Opere letterarie come esempi di generi Opere letterarie come testi con la loro propria
retorica
Molto su cui rifeltteren all’interno della tabella: lo stesso hassan ammette chre i vtri punti sono
equivici e ridurre le varie relazioni a semlici polarizazzini e moto pericoloso. Nonistante ciò la
tabella di hassan offre un importante riferimento per quelle che potrebbero esserre le fifferenze
tra modernismo e postmodernismo. Il fatto più sorprendente del postmodernismo: è la sua totale
accettazione della caducità, della frammentazione, della discontinuità e del caos, galleggia,
sguazza nelle correnti frammentarie e caotiche del cambiamento come se oltre ad esse non ci
fosse null’altro. Il postmodernismo si richiama a quella corrente di pensiero che sottolinea il
profondo caos della vita moderna e la sua scarsa maneggiabilità da parte del pensiero razionale. Le
rivoluzioni della sensibilità si verificano quando: le idee che sono latenti e represse in un certo
periodo, divengono esplicite e dominanti in un altro come è accaduto col modernismo ed il
postmodernismo.
 Aronowitz è sedotto dall’aspetto più liberatorio e affascinante del pensiero
postmodernista: preoccupazione per la diversità. L’idea che tutti i gruppi (e negli anni ’60
ne sono sorti molti: femministe, omosessuali, ecologisti, gruppi etnici e religiosi…) abbiano
il diritto di parlare per sé, con la loro voce, e abbiano il diritto di vedere accettata la loro
voce in quanto autentica e legittima, è essenziale per la posizione pluralistica del
postmodernismo.
 Husseyns sottolinea l’apertura del postmodernismo alla comprensione della diversità, e il
potenziale liberatorio che offre per tutta la serie dei nuovi movimenti (quelli sopra elencati).
La stessa preoccupazione per la diversità e per gli “altri mondi” si ritrova nella narrativa
postmodernista.
 Foucault esprime ciò col concetto di eterotopia coesistenza di uno “spazio impossibile”,
di un “grande numero di possibili mondi frammentari”, semplicemente spazi
incommensurabili sovrapposti o giustapposti. Lo stesso cambiamento può essere
riscontrato anche nel cinema: la collisione e la sovrapposizione di diversi mondi è una delle
principali caratteristiche dell’arte postmoderna, come dimostrano le opere di David Salle,
che fa collage di materiali incompatibili come alternativa ad una scelta tra quegli stessi
materiali.
 Lyotard avanza l’ipotesi che il modernismo è cambiato perché sono cambiate le condizioni
tecniche e sociali della comunicazione.
Schizofrenia: manca 1 pagina

Il postmodernismo si cncetra maggiormeni sul significate che sul significato, aulla patecipazione
alla performance hapening che sull’oggetti d’arte autorebole, unico e finito distint dagli atri, come
accadeva per le pere moderniste--> riduce l’esperienza a una serie di tempi presenti puri senza
alcun collegamento tra loro.
Secndi Deleuze e Guattari nel loro l’anti edipo ipotzzano un possibile rapporto tra schizofrenia e
caitalismo paragoando allo schizofrenixo postmodernista le macchine Renaut e lo shampoo cn
lunica differenza che i primi non sono un bene commercialbile e vedibile.

Elemento quindi prevalnete per il postmodernism, sema principale: schizofrenia dalla quale
possiamo trattre diverse conseguenze: inzitutto non possiamo più iintedere uomo cme alienato
pichè esserre alienati indica la cscienza della perdita di un idetità prira, coscenza che qui viene a
mancare, indetità che vine a mancare:
Modenismo--> presguienti di furuti migliori ma il mnacato raggiungimenti di tali ibbienttivi portava
ala paranoia; non era privo di mometi schizoid ma questi erano latenti.
Potmodenismo--> si cncretra slla schizofrenia introdotta dalla frammetarietà e instabilità che non
premettono di inquadrare un futuro dffrente
Possiamo dire che l’alienzaione del soggetto è sostituita dalla frammetazione postmoderna.

Il mond ce si prsente allo schizofrenico è pieno di intesità: immagine , aparenza, spettacolo


possono esserre vissuti con maggiore gioia o terrore possibili perchè cno frammetrai, preenti puri
enza collegamento, doventand matreile che costituisce la coscenza.

Il postmodernismo abbadinsa ogni continuità storica, sviluppand la capaictà di assorbire


ecacchergiare la storia passaa--> corllo temporale. Ad sempio l’architettira ostmodernista. Ci sono
pochi moneti in cui si cerca di mantere la cintinuità di valori. La perdità di contnutà storica portò
dversi problemi di giudizio critico ed estetico, principalmete:
 Il postmodernismo può giudicare lo spettacolo solon termni di spttacolarità: barthes
proprone una stategia ariguardo per preservare la citinuità distinguendi picere e
godiment come una sublime gioia fisica e mentale. Egli deinisce una partica
madriana ch ci permette di raggumfere ls jussanceper usare questa esperienza coe
base di giudizio critico estetico cercando quindi di rislvere il problemi iniziali.
Nell’idea di Barthes si distingue una cultura elitaria dove trovamo la nouvelle
cousine del piacere del testo che chiama la jouissance, dalla cultura di passa con i
piaceri popolari più inferiori.
 Parallela erdita della profondità: jamenson sottolinea la superficialità della
produzione postmoderna la quale è ossesionata dalle apparenze, per le superfici e
gi imoatti istantanei tutto ciò che non ha alcuna durata nel tempo (fuuro incerto,
instabile, diverso dalmdernismo). ‘Archtettura postmodernista secondo jamenson è
deliberata supeficialità, fatto contrastato unicamente da Bartes che cerca di
portarci al mment della joissance.
Ance nel modernismo si dava attenzo alla suerfice a accomagnata dalla domanda:
“come possiamo costrure, rappresentare e curare queste superfici con la
cnsiderazioe e serenità a fne di indetificare significati essenziali?” Il
postmodernismo co la sua farmmentazione non rende in esame questa dmanda.
Tutto ciò permette un avvicinameto tra cultura popolare e cultura d’elite--> i movimenti
avanguardsti già nel modernismo tentano di avvicinare la loro arte al popolo, ma che nel post
modernismo questi movimenti avanguradisti vengin a mancare suoerandi tae divario: il post
modernismo è anti-aurtico e anti-avanguardista, creca invece di cnscere e usare le nve tecnoogie e
new edia
Nonistanche gran oare de dibattito in merito al crollo del divaro sia su termni astratti, ci sono
numersi puti di cintatt tra prodttori e pubblico, ad esmepio: pubblicità, moda, architettura, i ilm, gli
eventi mutimediali, camoagne politiche e teevisone.

Mancano due pagine

L’uso della pubblicità come “arte ufficiale del capitalismo” porta le strategie pubblicitarie
nell’arte, e l’arte nelle strategie pubblicitarie. Non dovremmo però interpretare il postmodernismo
come corrente artistica autonoma. L’essersi radicato nella vita quotidiana è una delle sue
caratteristiche più trasparenti ed evidenti. Ciò che separa il modernismo dal postmodernismo più
che altro è un “profondo mutamento nella struttura del sentire”.

4. IL POSTMODERNISMO NELLA CITTÀ: ARCHITETTURA E DISEGNO URBANO


il postmodernismo rappresenta una rottura rispetto all’idea modernista di un’urbanistica basata su
piani urbani ad ampia scala, metropolitani, razionali, efficienti, senza fronzoli. Il postmodernismo
coltiva un tessuto urbano necessariamente frammentato; il disegno urbano mira a essere su
misura per l’uomo: sensibile alle tradizioni e alle storie locali, ai bisogni ed ai capricci particolari,
generando così forme architettoniche specializzate dagli spazi intimi delle abituazioni ai
monumenti urbani.
• modernistispazio qualcosa che deve essere modellato per scopi sociali, subordinato alla
costruzione di un progetto sociale
• postmodernistispazio qualcosa di indipendente e autonomo, modellato secondo fini e
principi estetici non necessariamente legati ad un obiettivo sociale, se non forse al raggiungimento
di un bellezza senza tempo e disinteressata
Pensiero di Krier urbanista del gruppo del principe ciarlo per i problemi dell’architettura urbana;
Krier protesta contro il modernismo: il problema dell’urbanistica modernista era che operava
tramite zonizzazioni monofunzionali, la circolazione delle persone era la principale
preoccupazione in quanto le persone circolavano da una zona all’altra usufruendo di di mezzi
artificiali comportando così uno schema urbano “anti-ecologico”, in quanto implica sprechi di
tempo, spazio ed energia. Secondo Krier, invece, la “città buona” è quella in cui la totalità delle
funzioni urbane è assicurata a distanze percorribili a piedi. Per rendere possibile tale progetto Krier
pensa ad una porzioni indipendente all’interno della città: quartiere più quartieri formano la città.
Krier persegue l’attivo ripristino e la ricreazione dei tradizionali valori urbani “classici”, tramite il
restauro di un vecchio tessuto urbano o la sua riconversione a nuove utilizzi grazie anche
all’utilizzo dei nuovi mezzi tecnologici.
Dopoguerra probemi economici, sociali e politici che si presentano nei paesi avanzati dopo la
seconda guerra mondiele nonsono infidfferenti: ovunque vi era la tendenza a considerare
l’esperienza bellica della produzione in serie come un mezzo per lanciare un vasto programma di
ricostruzione e riorganizzazione, vennero lansciate forme di welfare state per migliorari le
condozioni di vita dei cittandini e non tornare al periodo prebellico di depressione e crisi (crisi ’29):
 Gran Bretagna: adottò una legislazione urbanistica rigorosa: limiutare la
suburbanizzazione sotituita con lo sviluppo delle nuive città, o con programmi di
isediamento ad alta denistà e rinnovamento; vennero elimintai i quartiri dgradati ed
edificate scuole, ospèedali, fabbrichi e edilizia modiualre abiattiva
 Stati Uniti: svilippata una privata suburbanizzazione ma con grossi finaziamnti e
investimeni pubblici per la riscostruzione delle infrastrutture. Rinnovo urnabmo con
masicce ipere di ripulitura per l cricorstruzione dei cnetri urbani
In generale si riuscì a ricostruire il tessuto urbano in modi che contribuirono a mantenere la piena
occupazione, a migliorare l’assistenza sociale materiale, ad avvicinare gli obiettivi di benessere, e a
mantenere l’ordine sociale capitalistico. La standardizzazione e l’uniformità erano onnipresenti.
Vennero costruiti infatti monumenti sempre più grandi, simboli del potere aziendale: l’edificio del
Chicago Tribune, il Rockefeller Center, la Trump Tower, l’edificio dell’AT&T.
Jane Jacobscercava di definire un nuovo modo per comprendere la vita urbana col suo libro
“Vita e morte delle grandi città” del 1961, uno dei più autorevoli trattati anti-modernisti. Lei
definiva “Grande Tragedia della Monotonia” una profonda incomprensione del senso della città: «I
processi sono qualcosa di essenziale, ed è sui processi sociali di interazione che ci dovremmo
concentrare. Una volta che si considerino le città in termini di processi, ne consegue la necessità di
ricercare cosa catalizzi questi processi, e anche ciò che in essi è essenziale».
Jencks sostiene che l’architettura postmodernista ha le sue radici in due importanti mutamenti
tecnologici:
1. Comunicazioni: le quali abbattono i fini di spazio e tempo e prodotto un nuovo
internazionalismo e differenziazioni interne alle città e società.
2. Nuove tecnologie: che hanno permesso la produzione in serie di “prodotti quasi
personalizzati” che esprimono una grande varietà di stili.
Di conseguenza, gli architetti ed i designer urbani postmoderni possono più facilmente provare a
comunicare con diversi gruppi di clienti in modo personalizzato, adattando i prodotti. Il
postmodernismo nell’architettura e nel disegno urbano tende ad essere spudoratamente
orientato al mercato perché esso è il principale strumento di comunicazione nella nostra società. È
probabile quindi che la zonizzazione dell’urbanista venga sostituita dalla zonizzazione prodotta dal
mercato e basata sulla capacità di pagare, nion più quindi il modello di città di Krier, difficoltà
qundi nell’aplicazione del welfarestate.

Capitale simbolico suscita l’attenzione degli architetti; cioè la raccolta dei beni di lusso che
dimostrano il gusto e la distinzione del proprietario. Esso è capitale monetario trasformato che
produce il suo effetto nella misura in cui nasconde il fatto che trae origine da forme “materiali” di
capitale; è usato deliberatamente per nascondere la base reale della distinzione economica. La
spinta modernista fece di tutto per rimuovere il significato del capitale simbolico dalla vita urbana
creando un clima di domanda repressa: desiderio represso, desiderio che molti postmodernisti
cercano di soddisfare, se non di stimolare apertamente. dall’uninone di capitale simbolico e
mercato otteniamo la genetrification--> produzione di comunità, la ric9struzione di paesaggi
urabni erecpero della storiua. Il linguaggio architettnoco risponde quni ai diversi desideri a seconda
della comunità; Il risultato è la frammentazione, spesso consapevolmente favorita.

Il postmodernismo stabilisce una base più ampia per l’eterno: rispetto al moderniso, in una visione
costruita di continuità storica stabilizzata da monumenti che mantengon collegamneto con la
memoria collettiva.
il compito dell’architetto consiste nel partecipare liberamente alla produzioni di monumenti
che esprimono la memoria collettiva, riconoscendo al tempo stesso che ciò che costituisce un
monumento è a sua volta un mistero da ritrovare nella volontà segreta e i instancabile delle sue
manifestazioni collettive. La tendenza postmoderna a mescolare tutti i tipi di riferimento agli stili
del passato rappresenta una delle sue caratteristiche più importanti.
La realtà, sembra, viene modellata per imitare le immagini dei media. Ma così molte città passano
rapidamente dalla produzione di beni alla produzione di patrimonio artistico. La preoccupazione
per l’identità, per le radici personali e collettive, è diventata molto più pervasiva a partire dai primi
anni ’70 a causa di una diffusa incertezza nei mercati del lavoro..

Dopo l’assassinio di M.L. King (1968) siccome gli scntri tra le etenie minacciavano il centro e
larmonia delle città bisogna cercare cercare un nuovo simbolo grazie al quale crerare la nuva idea
di città com comunità che supera le dicisioni: la fiera di baltimora. dapprima fu un modo per
promuovere il recupero urbano, poi finì per esaltare la diversità etnica. Baltimora fu il centro di
esaltazione e passaggio dall’archotettura modernista austera ad un recupero urbanio spettacolare.
Ma Baltimora non fu l’unica città a costruire questi spazi urbani: le città vengoni rivitalizzate,
restrutturate rispetto all’archottetura modenista priva di fronzoli, con il postmodenismo si passa a
lla creazioni luoghi di alta qualità che attirni capitale e persone. L’architettura ed il disegno urbano
postmoderni di questo tipo trasmettono il senso di una ricerca di un mondo fantastico, un
qualcosa di illusorio che ci porta oltre le realtà attuali nella pura immaginazione.

Decostruttivismo reazione contro il modo in cui molto del movimento postmoderno è entrato
nella principale corrente culturale generando un’architettura popolarizzata ridondante e
indulgente. La frammentazione, il caos, il disordine rimangono temi centrali. Finzione,
frammentazione, collage ed eclettismo, avvolti in un senso di caducità e caos, sono forse i temi che
dominano l’architettura ed il disegno urbano postmodernista di oggi

5. MODERNIZZAZIONE

Le codizini di modenità vegono prodotte dal pcesso di modernizzazione, processo che ci sarà utile
pe comprndere la ver natura del postmodrnismo. Secondo Hravey è utile parire dall’idea di Marx
ichè ofre una teora della modernizzazne caitalistica utile a descivere il passaggio al
postmodernismo.

Manifest del partito comunista--> marx ed engels sotengono che la borgehsia ha creato un nuovo
internazinalism servedosi del mercato modiale cosa che ha cmportato alti costi vlenza, distruzione
delle tradizoni, prrsioni, tutto i riduce al freddo calcolo del denaro.

Capitale--> apre con un analisi dei beni consumati quoidianamete: merce è qualcosa di mistersoso
poichè incarna sia u valore d’uso sia un valore di scambio, tale dualità rede la merce ambigua per
noi: dbbiamo consmarla o sacbiarla? A rispondere a ae intergativo subentra il denaro

DENARO
Grazue al denaro il mitreo della merce, a sua ambigutà cambia: il denaro va a lbrficare gli sca,bi
poichè è l messo grzie al quale pssiamo attribuore il valore alla merce. Ma dobbiamo analizzare òa
foma di denaro e le conseguenze dervitati dal suo uso.

Economia monetaria--> secondo l’ottica marxiana sciglie le comunità tradizinali dove dipendiamo
drettamente da relazioni cn idividui che ciscamo, a comuità di denare dove si hanno relazion
imersnali ed oggettive con altri. Il denerao e le merci vanno a caler un velo, mascherao le relazioni
sociale fra le cose tale cndizione è chiamata da marx feticismo delle merci

Feticismo delle merci--> pone il prblema di cor trattare in termini socili i rapporti reali cge
possamo osservare el mercato: le csizioni di lavoro. Rabbia, gigia o frtrazionella base della
produzione di merci, ciò che accade in uno scabio tra merce e denaro. I fetiscismo delle merci c
spigaa come in csizine di mdernizzzione capitalistica siamo schiavi di altri le quali vite ci sonono
scnosciute.

Analizziamo i più rpfomdoà i denrao: ,arx sostieme che se i denrao svoge i modo efficente le sue
funzioni esso deve esserre sostituto da sibli cme noi cnsciamo cme monete, gettoni, banconote,
credito: il denaro è quindi na finzione arbtraria decisa sal csesi unversale dell’umaità.
Analizzaamo ora il rapporto tra lavro sociale e denaro: attraverso il denaro viene rappresentato il
modo del lavoro sociale, in assenza di lavor scialr il denaro sarebbe senza valore
È solo atraversi il denare che il lavoro viene rappresentato--> i perei del denaro vengoo accresciuti
da modo in cui i proprietari preetano i loro prdotti rendendoli appettibili per i consmatori
Due pagine

CAPITALISMO-->sistema socale he fa proprie le norme che gli permettno di rimanere lunica forza
rivulyzinaia e diropmenpente nella storia mondialeAnalizziamolo nel dettaglio:
 Lavoratore: è tipicamente alienato dal prdotto finito e dal controlllo del processo di
rduzione
 Capitalista: approfitta dell’alienzaione del lavoratore, ricavandon ds ciò un profitto
mponendo in mdodo strategico ogni tipo di cndizione al lavoratore manipoland i dirittti di
questi. Inoltre mobilità le forze delle opperazione, della dvisione del lavoro e delle
macchine

Da ciò riulata unadettagliata organzzazione e divsi e del lavoror in fabbrica. Analizziamo ora la
divisione del lavoro, inazitutto distinguamo due tipidi divisone del lavoro:
a. Divisione del lavoro in società: porta in cntatto prduttori di merce indipendeti da qualsiasi
autorità capitalstica superiorie.
b. Divisione del lavoror in fabbrica: vede al ertce il caèotalista sui lavoratori che sono da
uomni a arte del eccanismo di produzione di pripretà del capitalista--> lavoratpre come
appendice delle macchina

Borghesia--> ha stacciato i egami fdali nayturli andandi a reare relazione tra gli uomini unicamente
scopo cuniario. Com’è che la borghesia non èuò eesistere senza rivoluzionare la produzione
cntinuamnete? Marx rispnd a tale questito nl capitale: le leggi coercitive della cncorrenza di
mercato obbligano ttti i capitalsiti a cambiamenti tecologici per ncrementare e migliorrare la lorro
prduttività: tutti i capitalisti promuovono il proes e innovazion tranne in momenti massicce
eccedenze di forza lavoro

La lotta per mantenere la redditività spinge i capitalisti a esplorare ogni tipo di altra possibilità,
esasperando l’insicurezza e l’instabilità. La spinta a trasferirsi in luoghi più vantaggiosi, rivoluziona
periodicamente la divisione del lavoro internazionale e territoriale. Questo è il valore in
movimento, la circolazione del capitale che cerca sempre nuovi modi per incrementare i profitti. Il
credito è capitale fittizio, una specie di scommessa in denaro sulla produzione che non esiste
ancora. Ciò porta ad una tensione permanente.

Ci sono tuttavia molti aspetti positivi nella modernità capitalistica: il controllo della natura, la
creazione di nuovi bisogni che ci può sensibilizzare verso nuove possibilità culturali, la variazione
del lavoro, la fluidità della funzione, la mobilità universale del lavoratore, la riduzione delle
barriere spaziali, la formazione del mercato mondiale e la demistificazione dei processi di
produzione. Il problema però, secondo Marx, era quello di liberarsi dal feticismo degli scambi di
mercato e di demistificare il mondo sociale e storico.
La nascita del postmodernismo rappresenta forse un diverso modo di pensare a ciò che si
potrebbe o dovrebbe fare riguardo alla condizione sociale, oppure riflette un cambiamento nel
modo in cui il capitalismo attualmente funziona.

6. POSTMODERNISMO O POSTMODERNISMO?
Il postmodernismo ha esercitato un’influenza positiva. È stato importante nel riconoscere le
molteplici forme della diversità che emergono dalle differenze di soggettività, sesso, razza, classe,
posizioni e spostamenti geografici temporali e spaziali. Eppure il postmodernismo vede se stesso
in modo piuttosto semplice: come movimento deliberato e caotico per superare tutti i supposti
mali del modernismo. Sembra anche che ci sia più continuità che differenza tra la storia del
modernismo e il postmodernismo. Sembra più sensato vedere il secondo come un tipo particolare
di crisi all’interno del primo, una crisi che sottolinea il frammentario, l’effimero, il lato caotico della
definizione di Baudelaire, mentre esprime scetticismo nel rappresentare l’eterno e l’immutabile.
Ma il postmodernismo si spinge troppo in là.
Vuole che noi accettiamo le reificazioni e le divisioni, che celebriamo le attività di mascheramento
e copertura, tutti i feticismi di località, posizione o raggruppamento sociale.

PARTE II: LA TRSFORMAZIONE PILTICO-ECONMCA DEL CAPIALISMO NELLA SECNDA PATE DE XX


SECOLO

7. IINTRODUZIONE
È importante inanzi ttto stalire i cambiamenti del XX secolo cn la loro enità ed importaza:
cambiamenti ei provessi di priduzione, abitudidini dei consumatri, nele cngurazone geopolitivhe,
nei poteri degli stati ecc.

Tutti questi cambamenti sono vista da harvey sce una rasinzione al regme di accumulazione; per
presentae tali cambimenti harvey utilizza il linguggio deella scuola della rgolazioe dove la tei di
base di tale scuoa è la spiegzioe di un regime di ccumulzion i quale descrive la stabilità a lugi
termine della suddivisine del prodiotto nett fra consumo e accmulaonecon una consecutiva
trasforazione delle cndzioni di produzione e delle condizione di riprodzine dei salariati. Biogna
asegnare ad ogni categria di individui una confgurazione la quale ermette al regime di
accumulazine di continuare a funzionare. Tale processo è definito modo di regolazione.

Ques tpo di lingugio attira la nostra atenzione su tutte wlle partiche che permettn ad un sistema
capitalistico dinamic ed insatble di funzionare per un certo lasss di tempo in maniera iù o men
coerente. All’intero di un sistema capitalistico abbiamo due aree di difficltà:
1) Prima area: dipende dalle caratteristiche anarchiche dei mercati dai quali nascon i
prezzi
2) Seconda area: diede dal bisogno di cntrollare la frza lavo al fne di gatre profitti in
crescita per i capitalisti
Analizziamo nello specifico queste due aree:
Per quanti riguarda la prima--> La sola mano invisibile di adam sith non è mai stata utie da sla per
garantre un profitto magggiore pe ri capitalisti bisoga che subntri un ceto livello d’azione collettiva
per compenare gli insuccesi del mercato. La dinamica capialista è nfluenzata maggioremee dalla
prssine collettva dllo stato e dall’esecio delle grandi azinede i quali vanno ad esercitare una
prrssion che può sserre:
 Diretta: cn il conrolo dei salari e dei przzi
 Inditta: con la pubblicità che ci spinge a buvi bisogni
L’feto che deriva cosiste in una deerinazion della forma dell sviluppo capitalistico
Per uanti rigarda la seconda--> riguarda la cinversione della capicità di uomini e dnne di lavorare
in u sistema dovei fuitti d tale lavoro vengono sottarti dai cappitalisti. Tale adegament dei lavoratri
al vcapitaismo a segnat un ,ugno periodo storico e deve esserre ripttuto per gni uova gnereazione
di lavoratori.
8. I fordismo

nasce nel 1914 quando Henry Ford introdusse la giornata di lavoro di 8 ore a 5 dollari per gli
operai della catena di montaggio automatizzata. Ford razionalizzò le vecchie tecnologie e la
preesistente divisione del lavoro, ma ottenne grandissimi incrementi della produttività facendo
scorrere il processo produttivo davanti agli operai fermi.
Taylor(1911) aveva spiegato come si potesse aumentare la produttività suddividendo ciascun
processo di lavorazione in movimenti semplici e organizzando compiti frammentati. La separazione
tra gestione, concezione, controllo ed esecuzione era già avviata in altre industrie. Di speciale in
Ford c’è la sua visione--> egli comorende che il suo riconoscimento del fatto che la produzione in
serie significasse consumo di massa, e quindi un nuovo tipo di società democratica, razionalizzata,
modernista e populista. Ford credeva che il nuovo tipo di società potesse essere costruito con
un’adeguata applicazione del potere delle grandi aziende. Gli scopi della giornata di lavoro di 8 ore
erano:
1. fare in modo che il lavoratore rispettasse la disciplina necessaria per far funzionare la
catena di montaggio ad alta produttività;
2. fornire al lavoratore abbastanza denaro e tempo libero per consumare i prodotti fabbricati
in serie che venivano sfornati in quantità sempre maggiori.
Così nel 1916, Ford mandò degli assistenti sociali nelle case dei suoi lavoratori privilegiati ad
accertarsi che l’uomo nuovo della produzione in serie avesse il giusto tipo di probità morale e vita
familiare e la capacità di consumare in modo prudente e razionale così da essere all’altezza dei
bisogni e delle aspettative aziendali. Ford credeva nel potere aziendale quale forma di regolazione
dell’intera economia.
Negli anni ’30 egli aveva cercato di risolvere la grande depressione, spingendo i suoi lavoratori a
produrre la maggior parte di ciò di cui avevano bisogno per vivere, insistendo che il fare da sé era
“l’unico mezzo per combattere la depressione economica”. Il sistema fordista si instaurò a seguito
di un processo lungo e complicato durato quasi mezzo secolo, e dipese da una miriade di decisioni
individuali.
Vi erano due grandi ostacoli alla diffusione del fordismo negli anni tra le due guerre:
1. i rapporti di classe nel mondo capitalistico che non potevano accettare un sistema
produttivo in cui il lavoratore era assegnato a ore di mera routine, senza bisogno che
avesse capacità artigianali. Ford aveva risolto il problema assumendo lavoratori immigrati,
che però imparavano in fretta e gli americani erano loro ostili. Il ricambio nella forza-lavoro
di Ford fu elevatissimo. Invece nel resto del mondo l’organizzazione dei lavoratori e le
tradizioni artigiane erano troppo forti e l’immigrazione troppo debole per instaurare il
fordismo. Infatti la produzione in serie con la catena di montaggio in Europa fu limitata
fino alla metà degli anni ’30; solo verso gli anni ’50 il fordismo iniziò a diffondersi
oltreoceano.
2. modalità e meccanismi degli interventi statali – bisognava ideare un nuovo modo di
regolazione per soddisfare le esigenze della produzione fordista, ma tale rbe fu risloto slo
dopo il 1945. Ta cambiamento portò il fordismo alla maturità quale regime di
accumulazione ben definito, e come tale, esso rappresentò la base di un lungo boom
postbellico, che rimase immutato sino al 1973.
In tale periodo il capitalismo nei paesi industrialmente avanzati raggiunse tassi di crescita
economica notevoli e relativamente stabili, il livello di vita migliorò e la tendenza alla crisi fu
contenuta.

La crescita dipendeva da una serie di compromessi:


 lo stato doveva assumere nuovi ruoli (keynesiani) e creare nuovi poteri istituzionali;
 il capitale aziendale doveva mantenere una sicura redditività;
 i lavoratori organizzati dovevano assumere nuovi ruoli e funzioni in relazione al
rendimento sul mercato del lavoro e nei processi produttivi.
I sindacati Nel dopoguerra, negli USA, furono esposti a violenti attacchi perché accusati di
infiltrazione comunista e furono sottomessi ad una rigida disciplina legale. L’eterno problema
dell’assuefazione del lavoratore a sistemi di lavoro così routinari, dequalificati, degradanti, non
può mai essere completamente superato. Le organizzazioni sindacali burocratizzate venivano
sempre più confinate in un angolo. Le decisioni delle grandi aziende divennero prevalenti del
definire le vie della crescita del consumo di massa. E alla fine accettarono, con riluttanza, il potere
sindacale, quando i sindacati si impegnarono a controllare i loro membri e a collaborare con la
dirigenza in programmi per aumentare la produttività in cambio di aumenti salariali che
stimolassero la domanda effettiva.

Lo stato assunse una grande varietà di obblighi: doveva dare una solida base al benessere sociale,
con spese che coprissero la previdenza sociale, l’assistenza sanitaria, l’istruzione, la casa… inoltre il
potere statale veniva usato per influenzare gli accordi salariali e i diritti dei lavoratori nel processo
produttivo.l’interv Il fordismo dipendeva proprio dall’assunzione da parte dello stato di un ruolo
speciale nel sistema di regolamentazione sociale. Il fordismo postbellico dev’essere visto come uno
stile di vita:
 produzione in serie: voleva dire standardizzazione del prodotto e consumo di massa.
 fenomeno internazionale: si instaurò solidamente in Europa e Giappone dopo il 1940, si
consolidò e si espanse nel periodo postbellico per mezzo delle politiche imposte durante
l’occupazione o grazie al Piano Marshall e agli investimenti statunitensi. Questo sviluppo
degli investimenti e del commercio esteri fece sì che la capacità produttiva eccedente degli
USA fosse assorbita altrove, mentre il progresso internazionale del fordismo significava la
formazione di
mercati di massa mondiali la globalizzazione dell’offerta di materie prime spesso meno
costose. Il nuovo internazionalismo portò con sé altre attività (banche, servizi, alberghi…) e
una nuova cultura internazionale.

Gli accordi di Bretton Woods (1944) fecero del dollaro la valuta di riferimento mondiale,
legando così lo sviluppo economico mondiale alla politica monetaria e fiscale degli USA. La
diffusione del fordismo si ebbe così in un particolare contesto di regolamentazione politico-
economica internazionale e in una configurazione geopolitica in cui gli USA avevano una posizione
predominante.
Non tutti traevano benefici dal fordismo:
 le trattative salariali si limitavano a certi settori dell’economia, altri settori di produzione ad
alto rischio dipendevano ancora da salari bassi e precarietà;
 i mercati del lavoro tendevano a dividersi in un settore di monopolio ed uno competitivo.
La disuguaglianza che ne derivava produceva gravi tensioni sociali e forti movimenti
organizzati dagli esclusi.
 Una grande parte della forza-lavoro si vedeva pure negare l’accesso alle tanto decantate
gioie del consumo di massa, e ciò causava un enorme scontento, alimentando la crescita
dei contromovimenti insoddisfatti dei presunti vantaggi del fordismo.
La legittimazione del potere statale dipendeva dalla capacità di estendere a tutti i benefici del
fordismo e di trovare i modi per assicurare a tutti assistenza sanitaria adeguata, casa e istruzione.
Dal punto di vista dei consumatori, la qualità della fornitura dei servizi attraverso un sistema non
discriminatorio di amministrazione statale fu a sua volta oggetto di severe critiche.A ciò si deve
aggiungere lo scontento del Terzo mondo per un processo di modernizzazione che prometteva
sviluppo, emancipazione dal bisogno e piena integrazione nel fordismo, ma produceva distruzione
delle culture locali, oppressione e dominio capitalistico. Malgrado le tensioni, i capisaldi del regime
fordista ressero sino al 1973: crebbe il livello di vita materiale per la massa della popolazione ed
emerse un ambiente relativamente stabile e favorevole ai profitti delle grandi aziende

9. DAL FORDISMO ALLACCUMULAZON FLESSIBILE

Il fordismo, già a metà degli ann sesata, iniziava a mostrare i primi segni di cedmenti: europa e
giappone avevano consolfidao i loro mercati intreni, mentre doveva iniziare ancora un
esportanzione con mercati esteri gli stati uniti invece fuornao segnati da una profonda cisi fiscale
dovuta al declinio delle grandi azionde e della produtività con un progessiva svautazione del
dollaro sottolinenando l’incapacità dgli stati uniti di reglare il sisma internazionale inaziaio.
Nel periodo ra il 1965 e il 1973 fu chiara l’icapità del sistma fordista e kynedano di risovere la crisi
ristilendo l’orine capitalostico. Tute quese dificoltà pendono i nome di rigidità: Le quali le
riscontriamo sul mercato del lavoro, nelle allocazioni della forza lavro e nei contratti. Tutti.
Tentativi di suprare tali rigidità s scotra con la casse operaia la quale rispondva con scioperi e
agitazioni sul fronte lavorativo. L’unico risollevamento statva nrla capacità monetraia: stampare
monta a qualsiasi velocità ebbe inizio n ondata inflazioniistica devastante

Inflazione--> dvuta all’eccednza di fndi captalistici. Nel 1973 si cercò di mettere frno a tale
inflazione; emersero grandi eccedenze di capacità prodttive portando ad in crollo dei ercati
imobbliari. La decisione dell’OPEC di azare i prezi del petrolio e l’embaro dei paesi arabi veso uelli
occidenali influì drasticamente aul cist dell’energia spgedo i settori dell’economia a ercare fore di
risparmio energeico e altrntaive.

Deflazione--> 1973-1975 indicava che e finiaze statali erano sproporzioae risoeto alle risirse: crisi
fiscale. Le grand azinede hanno una capicità inutiizzabile nella produzioe obbligandole ad u
eriodoo di razzionalizzazione, ristutturazone ed intesificazione del controllo dei lavortaori

Gli anni settanata e ottata vedono ‘ustia da un duro perioodo distagfalzion ad n difficile periodo di
resturtturazione economica, poliica e sociale. Iniazrono a predere forma uovi esperimenti i qualis
egnao un assaggio ad un nuovo regime di accumulazione
Accumulazione felssibile--> è caratterizzata da un confronto dretto con le rigidità del fordismo,
pichè basta sul concetto di flessibilità nri cnfronti dei prcessi podutivi r di cinsumo. Caratterizzata
da settori di produzion nuovi cn una grande crescta d’occupazione nl settre dei servizzi
Iltre ha deternato ua cmoressine spazio temprae--> diffusione delle decisioni in uno spazio
sempre più grande e variegato.
L’accumulazione flessibile implica una rapida distruzione e ricostruzione delle capacità dei
lavoratori, modesti o inesistenti aumenti salariali e il ridimensionamento del potere sindacale. Il
mercato del lavoro ha conosciuto una radicale ristrutturazione, i datori di lavoro hanno sfruttato il
diminuito potere sindacale e i lavoratori eccedenti per promuovere regimi lavorativi e contratti di
lavoro molto più flessibili. Ma ancora più importante è stato l’apparente abbandono
dell’occupazione regolare a favore di lavori a tempo parziale, o temporanei, o in subappalto
Cambia così la struttura del mercato del lavoro tipo:
1. Nucleo costituito da lavoratori dipendenti permanenti e a tempo pieno: fondamentale per il
futuro a lungo termine dell’azienda, che hanno maggiore sicurezza del posto di lavoro,
buone prospettive di carriera, diritto a livelli soddisfacenti di pensione, previdenza;
2. Periferia comprende due sottogruppi:
a) Dipendenti a tempo pieno: dotati di capacità ampiamente disponibili sul mercato
del lavoro, come impiegati, segretarie ecc. qualificati a lavori di routine;
b) Part time: i lavoratori occasionali e temporanei, a contratto, con una sicurezza del
posto di lavoro bassissima. In questa categoria di dipendenti, negli ultimi anni, c’è
stata una notevole crescita.
Il cambiamenti più radical sta nella crescita del subappalto:. I subbalplto organizzativo è l’embema
ella rasformazine del mercato del lavro, dve in alcuni casi i subbaltp fa riirie vecche sistmi di lavo
cme il lavoo domesico, familiare o patriarcale: frome di lavoro sruttatrici. U sistemi di qusto tipo
sno una mcaccia per l’irganizzaine di laviratori pchè è più facile avere ua crruzuin dl sindacto piu
che una reale lbeazione dei dipendeti.
Uno dei vantiaggi della rinascita di tali strutture antiche sta ne fatto che queste indevboismcon
l’oganizzaizone peraia e trasfromano l’obbietttivo alla base della lotta di class: la coscienza di
classe non dipede più da rapport tra capitale e lavoro, ma si sopsta su un teriorio molto conuso
fatto di cflitt interfamiliari.
Donne--> con la trasfomazine del mercat del lavoro è più faccle sfruttare il avoro femminile poicg
grazie alla rinascita de subbapalto e dei lavor familari si da spazi a lavori domstucu. L’accumulazine
felssibile inaffti è segnata dala rculuzione del ruolo delle dinne le quali riveicano magguori diritti.

Questi sistemi flessibili di produzione hanno permesso un’accelerazione nel ritmo dell’innovazione
dei prodotti e l’esplorazione di piccole e specializzate nicchie di mercato. Il tempo di rotazione del
capitale doveva essere drasticamente ridotto con l’uso di nuove tecnologie e nuove forme di
organizzazione, anche il tempo di rotazione nei consumi doveva diminuire: la semivita di un tipico
prodotto fordista era di 5-7 anni, ma l’accumulazione flessibile in certi settori ha ridotto quel
tempo a meno della metà e in altri settori (videogiochi e software per computer) a 18 mesi.
L’accumulazione flessibile presta una maggiore attenzione alle mode mutevoli e alla mobilitazione
degli artifici della creazione di bisogni e della trasformazione culturale. L’estetica stabile fordista:
ha lasciato il posto al fermento, all’instabilità, alle qualità fuggevoli di un’estetica postmodernista
che “celebra la differenza, la caducità, lo spettacolo, la moda e la mercificazione delle forme
culturali”.

Deregulation--> un altro punto impostante dell’ere dell’accumulazn felssibile; spesso ha il


significati di maggiore monpolizzazone n settri cme l tasporto aereo, l’ergia, i servizi fnziari.
Anche il lavoro autonomo ha conosciuto una rinascita dpo i 1972: sono stati realizzati sistemi di
coordinameto grazie un artee di subbaplati.

L’setto più interessante di questo perioso sotico è il modo i cui l capotalismo si sta oganizzan smpr
meglie in un clima di flessiblità, dispersione e Mobilità geografica. Lrganzizzaizone più rgirso e
lìimlisione del centralismo è datat da due sviluppi della sesssa mpotanza parlalleli.

1. l’accesso alle informazioni e il loro controllo assieme ad una forte capacità di analisi
istantanea dei dati sono diventati fattori essenziali.
L’impotanza delle infrmzione ha fatto sic he nascessero entrii di cnsulenza e cmmerciali
estrmamnte soecilizzati. Grazie l facile accesso alle informazini si è determinata una
situazione di grandi profittisopratutto nei ercati finaziari e valutari
L’accesso al know-how scientifico e tecnico è sempre stato importante nella lotta
competitiva, ma in un mondo di gusti e bisogni che cambiano rapidamente, l’accesso
all’ultima novità tecnica, al prodotto più recente, fa conseguire un’importante vantaggio
competitivo. La conoscenza stessa diventa un bene fondamentale, da produrre e vendere
al miglior offerente. Io cntrollo del luss di nfrmazioni e di propgazione di esse e divetata un
arma vitlenella lotta competitiva.
2. completa riorganizzazione del sistema finanziario mondiale e dall’emergere di poteri molto
maggiori di coordinamento finanziario: c’è stato un duplice movimento:
1) formazione di conglomerati finanziari di grande potere mondiale
2) rapida diffusione e un decentramento delle attività e dei flussi finanziari. La
deregolamentazione del sistema finianziario

La deregulation e l’innovazione finanziaria erano diventate condizioni di sopravvivenza


per ogni centro finanziario mindiale: forazione di un mercato moindiake.
Il mercato modiae è pariclmaet cmlicata alla compresie portand moltplici cambiamneti: i
cifini tra ttività bacara, brokeraggio i serizi finaziri e finazamenti; la computerizzazione e le
comunicazioni elettroniche hanno sottolineato l’importanza del coordinamento
internazionale istantaneo dei flussi finanziari. Utto ciò ha fatto si che il mond finziario
comprdesse molt ate attvità trsaversali come: banche che ciedono grssi debiti ad altre
banche, compagnie assicuratie e fondi pesionisitici divengni market makers pivhè disongin
di grandi fondi d’investmento. Tutto ci ha fatto si che nascsse un economia di carta.

Economia di carta conquistare profitti senza darsi la pena di produrre qualcosa di reale, fuori dal
controllo dei governi nazionali, questo mercato di denaro “senza stato” è cresciuto enormemente.
Rober reich dice ch l’economia di carta ors è al centr dell’interese delle grand menti amercane.
Tale mercato è cresct a dismsura portand a squilibru e tensioni nel sistema capitalistico.

Ciò pò portare a un riscio maggiuore di una crisi monetraia e finaziaria. Con il corllo di bretn
woods del 1971 il qual fissava il prezzo deell’oro e la convertblità del dollaro, gli sstati unit perdon i
loro primato del monpolo dulla poilitica fscale e monetaria mdìondiale, ssitiuit così da un sistema
di cambi flsibili nel 1973.
Cn il crollo del sistema fordista keinesiano crolla il deicato equilibrio all’interno del capitalismo tra
ptere fnaziario e poetre statale, sosptand lattenzione magioremente su prim rpstto ce sul secndo.
Tutto ciò è più evisete se consideriamo diversi aspetti come<. La rapida riduzione di costi
suitrsaporti e comuicazione, l’idustriiallizzazone di altri paesi prtano a notevli cambiamenti cme la
dipnexza degli stati uniti dl commercio stero andad ad avccresceevil commercio dei paeesi in via
dsvuilippo. Il sald delle paritite crrenti ha portato così gli stati uniti da cndiione di credtore
mondiale a maggiore debitore mondiale. Sale alla ribalta i giappone

Giappone--> crecsei sup pptere naziario cintokyo uno dei maggior centr modiali finaziari grazie alle
grandi uantità di asali attivi guaponesi. Supernao gli amerucani come massimi detenotri di attività
internaizionsli con le 4 priniali banche mondili controllate dl gippone.

Da tutti questi mutamenti è conseguita una sostanziale ridistribuzione del reddito, di cui però
hanno beneficiato in gran parte le classi già privilegiate. L’imprenditorialità caratterizza ora non
solo l’attività economica, ma campi diversi come la gestione urbana, l’organizzazione del mercato
del lavoro, la ricerca e lo sviluppo, persino la vita accademica, letteraria e artistica. Il più flessibile
movimento del capitale sottolinea il nuovo, il fuggevole, l’effimero, il transitorio ed il contingente
nella vita moderna, anziché i più solidi valori espressi dal fordismo. Ma è in tempi di
frammentazione e incertezza economica che il desiderio di valori stabili porta ad un’enfatizzazione
dell’autorità delle istituzioni di base (famiglia, religione, stato). E fin dal 1970, in tutto il mondo
occidentale, ci sono chiari segni di una rinnovata adesione a queste istituzioni ed ai valori che esse
rappresentano.

10. VERSO UNA TEORIA DELLA TRANSIZIONE:


Stiamo quindi assistendo ad una transizione storica: ka tranizione del fordismo all’acccumulazione
flessibile (captalismo) ha ppsto parcecchi problemi: seri dilemmi a marxisti, keynesiani,
monetaristi. Unico punto comune è che vi è stato un cambiamento significativo nel funzionamento
del capitalismo a partire dal 1970. Dobbiamo quindi circoscrivere la natura dei cambiamenti che
stiamo considerando. La scuola della regolamentazione non fornsce alcuna descrizione dei
meccansimi proori della transizione occorre colamre tale lacunaconsoderando la logica dei base
del capèotalismo. Marx ha meglio esplicatpoimeccansmi propri del capitalismo nella gran bretagna
del XIX secolo. Siccome l’accumulazione felssibile è ancora uan forma di capotalismo, jarvey
ondicatre punti fodaentali:
1) il capitalismo è orientato alla crescita, perché solo così possono essere garantiti i profitti e può
essere mantenuta l’accumulazione di capitale. La crisi è quindi un’assenza di crescita.
2) la crescita dipende dallo sfruttamento della forza-lavoro durante il processo produttivo, quindi
dipende dal divario fra quanto i lavoratori guadagnano e quanto creano. Il capitalismo si basa
quindi su un rapporto di classe tra capitale e lavoro, e la dinamica della lotta di classe per il
controllo dei lavoratori e dei salari è fondamentale.
3) il capitalismo è dinamico dal punto di vista tecnologico ed organizzativo, in quanto le leggi della
concorrenza spingono i capitalisti alla ricerca del profitto ad innovare continuamente.
Marx dimostrò che queste tre condizioni necessarie del capitalismo erano incoerenti e
contraddittorie, e che quindi esso era necessariamente esposto al pericolo di crisi.
L’argomentazione marxista è che la tendenza alla sovraccumulazione non può mai essere
eliminata nel capitalismo. L’unica questione riguarda il modo in cui questa tendenza può essere
gestita:
1) la svalutazione delle merci, della capacità produttiva, del denaro rappresenta un modo per
affrontare le eccedenze di capitale: riduzione o annullamento del valore dei beni, cessione a prezzi
stracciati di scorte eccedentarie di beni. La forza lavoro viene analogamente svalutata o distrutta
2) controllo macroeconomico, con l’istituzionalizzazione di un sistema di regolazione – capacità di
creare un equilibrio di forze attraverso il quale i meccanismi responsabili del problema della
sovraccumulazione potevano essere tenuti sufficientemente sotto controllo
3) assorbimento della sovraccumulazione attraverso spostamenti spaziali e temporali – è
l’opportunità più vantaggiosa e duratura, ma anche più problematica: 
 lo spostamento temporale implica un diverso uso delle risorse o un’accelerazione nel
tempo di rotazione, tale che un’accelerazione quest’anno possa assorbire l’eccesso
dell’anno scorso. La capacità di fare ciò dipende dalla capacità di formazione di capitale
fittizio. Non sempre però questo metodo assorbe l’eccedenza totalmente, e comunque è di
solito un palliativo 
 lo spostamento spaziale implica l’assorbimento del capitale e della forza-lavoro eccedenti
mediante un’espansione geografica. La “soluzione spaziale” implica quindi la creazione di
nuovi spazi che rendano possibile la produzione capitalistica. Anche questo metodo può
essere solo una soluzione a breve termine 
 lo spostamento spazio-temporale ha un doppio effetto, è sempre necessaria la formazione
del capitale fittizio, ma è la combinazione delle strategie temporali e spaziali ad avere la
massima importanza
Ma come risolveva il fordismo il problema della sovraccumulazione? Esso era generalmente
costretto a ricorrere a forme selvagge di svalutazione. Fu soprattutto grazie allo spostamento
spaziale e temporale che il fordismo risolse il problema durante il boom postbellico.
L’accumulazione flessibile sembra quindi essere una semplice combinazione delle due strategie
fondamentali di acquisizione del profitto (plusvalore) descritte da Marx. La prima, relativa al
plusvalore assoluto, è basata sull’estensione della giornata di lavoro in relazione al salario
necessario per garantire la riproduzione della classe operaia ad un certo livello di vita. La seconda,
plusvalore relativo, avvia dei cambiamenti organizzativi e tecnologici che permettono il
conseguimento di profitti temporanei. L’adozione di questa strategia porta in primo piano
l’importanza di una forza-lavoro estremamente specializzata, uno strato molto privilegiato e
potente, in grado di comprendere e gestire le nuove modalità di innovazione tecnologica e di
orientamento al mercato

11. ACCUMULAZIONE FLESSIBILE: TRASFORMAZIONE PERMANENTE O SOLUZIONE


TEMPORANEA:
Harvey è incline a vedere la flessibilità raggiunta come una conseguenza della ricerca di soluzioni
finanziarie alla tendenza del capitalismo ad entrare in crisi. Ne derivano due conclusioni
fondamentali:
1. se vogliamo cercare qualcosa di caratteristico nella situazione attuale, dobbiamo
concentrarci sugli aspetti finanziari dell’organizzazione capitalistica e sul ruolo del credito;
2. se ci deve essere una stabilità, essa si potrà trovare nelle nuove soluzioni temporali e
spaziali.
L’accumulazione flessibile deve essere considerata una combinazione particolare e forse nuova di
elementi prevalentemente vecchi all’interno della logica complessiva dell’accumulazione di
capiootale

12. Introduzione

 Marshall Berman--> mtte in realzione modernità con spazio e teempo.


 Daniel bell--> sostie che l’otgamziazzione dello spazi e del tempo divegono i pricipali prbem
eststetci del XX seclo
 Fredric jamenson--> il pstmodernismo è caratterszzato dalla crisi di spazio e tempo dove lo
sazio rvale sul tempo.

Harvey tiene conto di tali affermazioni tendo cont di sazio e empo nll vita sociale in modo da
mettere in luce i legami fra pocessi plitico-economici e prcess8 ulturalipermettndi inoltre di
compredere meglio passaggio dal modernismo ordista al postmodernismo flessible.

Tempo e sazio sono categorie fondamentali dell’esistenza umana

Tempo--> reistriamo il trascorrr del tempo attraverso secondi, minuti, ore ecc.com se tutto avesse
il proprio posto, ordine in una scale temprale obiettiva. Il teppo in fisica e dffce da definire ma nn
incide sula nstra cinceione di tempo che stabilisce la nodtra routine qotidinaa. I nstri processi
mentali a volte ci tragg in inganno: i secondi ci semrini anni luce e momenti piacevoli passino in un
attitito di ciglia; possiamo dre chè il tempo è soggettivo e dipende dalle diverse società. I divers
senso di tempo possono esserre clleganti: veneti ciclici e ripetticvi danns enso di sicurenzza
sipratutto pe rquati ruiguarda il progesso che appre in qyesto modo sempr diritto verso l’inito e
gnoto. Ma tutti questi sensi diversi di tempo possosno cerrer conflitti, ma tai differenze vegno
ancora interprrta coe differenze di percezione ed interoretazioe

Spazio--> consderato un fatto naturalizzato ma mlto più cmlesso del tempo ance se cnsderato com
attribbuto ggettivo delle cose che uò sserre misurato efissato. Come per il tempo esiston cncezioni
diverse di spazio er gni società: ad esempio tra indiani e coloni binchi i qualli nn cidividevano lo
steso cncetto di spazio per quanti rigarda le grandi pianure dell’america settentriobale. I conlitti
nfatti rigradavano priorio lo spazio che doveva eserere utliziati r dare senso ai dirititti teritoriali e
alla ita soiale. Eppure è riconosiut un unc univesale senso di spazio.

Harvey cntesta ‘idea che vi sia un unico snesi di pensare lo soazio e i tempo egi insiste sul
riconiscere la moltplicità delle qualità ggettiv di tempo e spazio e il comortamento imano ne
costruirtli. Harvey però rifacedosi ai fisici che sostengono che sazio e tempo non esistoni prima
della materia queste due categrie sono indipendeti da processi materiali.
In conclusine ne tenpo ne spazio possno essrre asseganti sognocato oggettivi indipendeti dai
processi materiali e che sltant uno studio approfondito di qyesti ultim posso deteminare le ostre
due categorie.

Per comprdere al meglio questio fenomeno, harvey fariferimento alla divisione sul nostro piano
intelletuLE:
 Le teorie sociali: ipotizzano l’esistenza di un ordine spaziale preesistente in cui operano i
processi temporali, oppure ritengono che le barriere spaziali si siano ridotte a tal punto da
rendere lo spazio un aspetto accessorio e non fondamentale dell’azione umana. La teoria
sociale è sempre concentrata al progresso pichè esso comporta la conquista dello
spaziol’abbattimento di tutte le barriere spaziali annullamento dello spazio attraverso
il tempo.
 La teoria estetica: si preoccupa della spazializzazione del tempo: cerca le norme che
permettono di trasmettere verità eterne e immutabili nel mezzo del cambiamento. Ogni
sistema di rappresentazione è una spazializzazione che automaticamente congela il flusso
dell’esperienza. Come per esempio nel oesagio di jackob: il paesaggio immgine
 L’architettura: secondo Harries, non è solo un addomesticamento dello spazio, il creare e
plasmare un luogo vivibile nello spazio, ma è anche una forte difesa contro il “terrore del
tempo”. Creare un oggetto bello significa legare il tempo all’eternità, in modo tale da
liberarci dalla tirannia del tempo. Gran parte dell’impulso estetico del modernismo
consiste nel lottare per questo senso di eternità in mezzo al fluire.
 Cinema: mezzo di rappresentazione più ovvio: il suo confinamento su uno schermo senza
profondità ci ricorda che anch’esso è limitato nello spazio.

13. SPAZI E TEMPI INDIVIDUALI NELLA VITA SOCIALE


Individui agenti motivati impegnati in progetti che consumano tempo tramite il movimento
nello spazio.
Biografie individuali percorsi di vita nella spazio-temporalità, a partire dalle rountines
quotidiane del movimento fino ai movimenti migratori che occupano fasi della vita. Risorse
temporali finite e l’attrito della distanza limitano i movimenti quotidiani: si deve trovare il tempo
per mangiare, dormire, ecc. e i progetti sociali trovano sempre dei “limiti di accoppiamento”,
definiti come la necessità di intersecare i percorsi spazio-temporali di due o più individui per
completare una transazione sociale. Queste transazioni avvengono all’interno di una modalità
geografica di “stazioni” disponibili e “campi” dove prevalgono certe interazioni sociali.
Vediamo ora l’approccio di dversi studiosi riguardo la question:
 Foucaultconsidera lo spazio del corpo in quanto elemento irriducibile, perché è su quello
spazio che si applicano le forze della repressione, della socializzazione, della disciplina e
della punizione. Il corpo esiste nello spazio e deve sottomettersi all’autorità, esso deve fare
in modo di ritagliarsi pochi pezzi di libertà altrimenti sarebbe continuamente sottomesso e
represso. L’irriducibilità del corpo umano significa che è solo da quel luogo di potere che si
può mobilitare la resistenza nella lotta per liberare il desiderio umano.
 De Certeau ritiene che gli spazi sociali siano più aperti alla creatività e all’azione umana:
attività del camminare definisce uno spazio di enunciazione. I particolari spazi della città
sono creati da una miriade di azioni, ciascuna delle quali porta il segno dell’intenzione
umana. Gli spazi possono essere “liberati” più facilmente di quanto Foucault immagini:
perché le pratiche sociali vanno a localizzarsi un contesto repressivo di controllo sociale.
 Bordieu le forme temporali o le strutture spaziali strutturano non solo le
rappresentazioni del mondo del gruppo, ma il gruppo stesso, che si ordina secondo la
rappresentazione. Bordieu dimostra come tutte le divisioni del gruppo sono proiettate in
ogni momento nell’organizzazione spazio-temporale che assegna a ogni categoria il suo
luogo e il suo tempo. È attraverso il rapporto dialettico tra corpo e organizzazione struttura
di spazio e tempo che si determinano le pratiche e le rappresentazioni comuni.
L’organizzazione dello spazio in una casa, ad es., dice molto riguardo le relazioni fra
persone diverse per sesso ed età. I ritmi spazio-temporali organizzati dal capitalismo
offrono abbondanti opportunità per l’adattamento degli individui a ruoli specifici. È ancora
diffusa la nozione comune secondo cui «vi è un tempo e un luogo per ogni cosa». La
modernizzazione comporta il perpetuo sconvolgimento dei ritmi spazio-temporali, e una
delle missioni del modernismo è la produzione di nuovi significati per lo spazio ed il tempo
in un mondo di caducità e frammentazione. Nel contesto dei comportamenti specifici,
l’organizzazione dello spazio può effettivamente definire i rapporti tra persone, attività,
cose e concetti. «Lo spazio racchiude e contiene il tempo: lo spazio serve a questo scopo».
E lo spazio fondamentale per la mmemoria è la casa, uno dei più potenti elementi di
integrazione per i pensieri, i ricordi e i sogni dell’uomo. Perché è in quello spazio che
abbiamo imparato a sognare e a immaginare. Il tempo infatti è sempre memorizzato non
come fluire, ma sotto forma di ricordi di luoghi e spazi di cui si è avuta esperienza.
L’immagine spaziale acquista allora un forte potere sulla storia.

Le pratiche spazio-temporali sono anche strettamente legate ai processi di riproduzione e


trasformazione delle relazioni sociali. Infatti la storia dei cambiamenti sociali è in parte la storia di
spazio e tempo.
Griglia di “pratiche spaziali” di Lefebvre:

Dimensione esperienza Partiche saziali materiali Si riferiscono ai flussi, ai


trasferimenti e alle interazioni di
ordine fisico e materiale che
avvengono nello spazio e
attraverso lo spazio in modo da
assicurare la produzione e la
riproduzione sociale
Dimensione percepita Rappresentazioni dello spazio Comprendono tutti i segni e i
significati, i codici e la
conoscenza, che permettono a
tali pratiche materiali di essere
discusse e comprese
Dimensione immaginata Spazi di rappresentazione Sono invenzioni mentali che
immaginano nuovi significati o
nuove possibilità per le pratiche
spaziali
Gli spazi di rappresentazione possono influenzare la rappresentazione, ma anche fungere da
forza produttiva materiale rispetto alle pratiche sociali.
L’anello di collegamento è il concetto di habitus un principio permanente generativo di
improvvisazioni regolate che produce pratiche che a loro volta tendono a riprodurre le condizioni
oggettive che avevano all’inizio prodotto l’habitus: vi è quindi un ovvio rapporto circolare:
habitus improvvisazioni regolate pratiche condizioni oggettive habitus.
Elenchiamo 4 aspetti della pratica spaziale:
1. distanza: un ostacolo e una difesa nei confronti dell’interazione umana, impone costi di
transazione a ogni sistema di produzione e riproduzione
2. appropriazione e uso dello spazio: considera il modo in cui lo spazio viene occupato dagli
oggetti, dalle attività, dagli individui, dalle classi o da altri gruppi sociali
3. dominio e controllo dello spazio: riflette i modi in cui gli individui dominano l’organizzazione e
la produzione dello spazio con mezzi legali o extra-legali
4. produzione di spazio: considera i modi in cui vengono prodotti nuovi sistemi di uso del suolo, e i
modi in cui nascono nuove tipologie di rappresentazione Le pratiche spaziali traggono la loro
efficacia nella vita sociale solo dalla struttura delle relazioni sociali in cui esse entrano in gioco. Ciò
non significa sostenere che le pratiche spaziali nascono dal capitalismo. Esse assumono i loro
significati nell’ambito di specifiche relazioni sociali fra le classi, i sessi, le comunità, i gruppi etnici o
le razze, e vengono consumate o elaborate nel corso dell’azione sociale.

Secondo Gurvitch, particolari formazioni sociali sono associate ad uno specifico senso del tempo:
egli fa una classificazione degli otto tipi di tempo esistiti nella storia, rovescia l’affermazione
secondo cui c’è un tempo per ogni cosa e propone invece che ogni relazione sociale abbia il
proprio senso del tempo:
Tipo Livello Tipo Livello
Tempo durevole Ecologico Tempo ritardato Simboli sociali
Tempo ingannevole Società organizzata Tempo alternate Nome, segnali segni e
comportamento collettivo
Tempo irregolare Ruoli sociali, mode Tempo in anticipo su se Trasformazione collettiva e
stesso innovativa
Tempo ciclico Unioni mistiche Tempo esplosivo Rivoluzione e creazione
collettiva
Il tempo e lo spazio non possono essere compresi indipendentemente dall’azione sociale: i rapporti
di potere sono sempre coinvolti nelle pratiche spaziali e temporali

14.Tempo e spazio quali fonti di potere sociale


Il controllo dello spazio è una fonte fondamentale e onnipresente di potere sociale nella e sulla
vita quotidiana. Il controllo incrociato del denaro, del tempo e dello spazio forma un nodo
fondamentale di potere sociale. La misurazione del tempo è un segno di ritrovata creatività e un
agente e un catalizzatore dell’uso della conoscenza per la ricchezza e il potere. Il denaro può
essere usato per controllare il tempo e lo spazio, e viceversa, il controllo del tempo e dello spazio
può essere trasformato in controllo del denaro.
L’egemonia ideologica e politica in ogni società dipende dalla capacità di controllare il contesto
materiale dell’esperienza personale e sociale. Il problema consiste nel comprendere i processi
sociali con cui vengono stabilite le qualità oggettive di spazio, tempo e denaro. Le norme del senso
comune che definiscono “un tempo e un luogo per ogni cosa” sono usate per ottenere e
riprodurre particolari distribuzioni del potere sociale.
I mutamenti nelle qualità oggettive dello spazio e del tempo possono essere realizzati, e spesso è
così, attraverso la lotta sociale.
I rapporti tra denaro, tempo e spazio sono fonti collegate di potere sociale. Il denaro misura il
valore, rappresenta il tempo del lavoro sociale, l’emergere della forma monetaria modellò il
significato del tempo in modi specifici e importanti. Il mercante medievale scoprì il concetto
fondamentale del prezzo del tempo soltanto esplorando lo spazio. Poiché il commercio e gli
scambi comportano movimenti nello spazio, è il tempo richiesto da questi movimenti che ha
insegnato al mercante a dare un prezzo, cioè la stessa forma di denaro, al tempo di lavoro. Ne
conseguono due implicazioni di carattere generale. In primo luogo, la progressiva monetizzazione
dei rapporti nella vita sociale trasforma le qualità di tempo e spazio. La definizione di «un tempo e
uno spazio per ogni cosa» cambia e costituisce un nuovo quadro per promuovere nuovi tipi di
rapporti sociali.
Le ore uguali nelle città annunciavano la vittoria di un nuovo ordine culturale ed economico. Una
seconda implicazione, è rappresentata dal fatto che le qualità di spazio e tempo possono derivare
dal perseguimento di obiettivi monetari. Lo scambio di beni materiali comporta un cambiamento
di luogo e un movimento spaziale. Ogni complesso sistema di produzione comporta
un’organizzazione spaziale. Il superamento di queste barriere spaziali richiede tempo e denaro. Il
tempo di produzione e quello di circolazione dello scambio rappresentano il concetto di tempo di
rotazione del capitale. quanto più rapidamente si recupera il capitale mandato in circolazione,
tanto maggiore sarà il profitto Il capitalismo è stato sempre caratterizzato da continui sforzi per
accelerare i tempi medi di rotazione. Ci sono però molti ostacoli a questa tendenza, e c’è tutta una
storia di innovazioni tecniche ed organizzative applicate al ridimensionamento di questi ostacoli. È
in questo contesto che l’adattabilità e la flessibilità dei lavoratori sono fondamentali per lo
sviluppo capitalistico: gli accelerati processi di distruzione/ricostruzione delle abilità dei lavoratori
sono stati basilari nel passaggio dal fordismo all’accumulazione flessibile.
L’effetto complessivo della modernizzazione capitalistica riguarda quindi soprattutto
l’accelerazione del ritmo di produzione e perciò della vita sociale. Ma questa tendenza è
discontinua e soggetta a crisi periodiche, perché l’introduzione di nuovi sistemi deve attendere o la
conclusione della vita naturale della fabbrica e del lavoratore o attuare un processo di “distruzione
creativa” che però comporta perdita di valore anche per il capitalista. È il controllo del tempo del
lavoro degli altri che dà ai capitalisti il potere iniziale per appropriarsi del profitto. Tentativi di
accelerare o intensificare i processi produttivi causano scontri accesi tra lavoratori e datori di
lavoro. La maggior parte degli orari di lavoro è ordinata in modo estremamente rigorosa, e
l’intensità e la velocità di produzione sono state organizzate in modi che favoriscono il capitalista
piuttosto che il lavoratore.
Le innovazioni dedicate alla rimozione delle barriere spaziali sono state importantissime per il
capitalismo. Esse possono essere ridimensionate solo con la produzione di spazi particolari
(ferrovie, autostrade…), e inoltre barriere spaziali adeguate in un certo momento possono non
esserlo in uno successivo. Il controllo dello spazio è sempre stato un aspetto fondamentale della
lotta di classe (e all’interno delle classi La capacità di influenzare la produzione di spazio è un
mezzo importante per accrescere il potere sociale. Ciò significa che coloro che possono influenzare
la distribuzione spaziale, spesso ottengono ricompense materiali. Essi possono sempre controllare
anche la politica del luogo, anche se per controllare lo spazio, bisogna avere prima di tutto il
controllo di un qualche luogo specifico. L’accumulazione dà ai capitalisti i mezzi per l’espansione, e
la scelta è tra espandersi in loco o aprire un’altra sede altrove.
La capacità di unire i lavoratori in un’azione concertata nello spazio è sempre stata una variabile
importante nella lotta di classe. È ciò che fece la Prima Internazionale, unendo in un’unica causa i
lavoratori di molte nazioni e trasferendo fondi e materiali da un’area all’altra. I movimenti della
classe operaia infatti sono più efficaci nell’organizzazione e controllo dei luoghi piuttosto che
nell’organizzazione e controllo dello spazio (che è invece detenuto dalla borghesia).
Se lo spazio è davvero un sistema di “contenitori” di potere sociale, come dice Focault, allora
l’accumulazione di capitale decostruisce perennemente quel potere sociale rimodellandone le basi
geografiche. Quindi ogni lotta per ricostituire le relazioni di potere è una lotta per riorganizzare le
loro basi spaziali.
Le pratiche spaziali e temporali non sono mai neutrali verso gli aspetti sociali: esprimono sempre
un certo contenuto di classe o sociale di altra natura. Il tempo e lo spazio si definiscono con
l’organizzazione di pratiche sociali fondamentali per la produzione di beni. Ma la forza dinamica
dell’accumulazione di capitale e le condizioni della lotta sociale rendono i rapporti instabili. Perciò
nessuno sa esattamente quale possa essere «il tempo e il luogo giusto per ogni cosa». Parte
dell’incertezza che tormenta il capitalismo emerge dall’instabilità nei principi spaziali e temporali
attorno ai quali si organizza la vita sociale. Nelle fasi di massimo cambiamento, le basi spaziali e
temporali per la riproduzione dell’ordine sociale sono soggette ad uno sconvolgimento assoluto.

15. Tempo e spazio nel progetto illuministico


Il Rinascimento vide una ricostruzione delle concezioni di spazio e tempo nel mondo occidentale. I
viaggi fecero diventare la conoscenza geografica un bene prezioso. La conoscenza geografica
divenne un bene prezioso in una società che stava diventando sempre più conscia del valore del
profitto. L’accumulazione di ricchezza, potere e capitale si legò alla conoscenza personalizzata e al
controllo individuale dello spazio. Ma la rivoluzione nei concetti di spazio e tempo si svolse
lentamente. Evento straordinario del Rinascimento furono le regole della prospettiva elaborate
nella Firenze della metà del XV secolo da Brunelleschi e dall’Alberti. Fu questo un evento
straordinario del Rinascimento che determinò le modalità del vedere per quattro secoli. Un
concetto di spazio infinito permetteva di cogliere il mondo come totalità finita senza sfidare
l’infinita saggezza della divinità. L’orologio fu analogamente reso compatibile con l’infinita
saggezza di Dio con l’attribuzione al tempo di qualità analoghe a quelle spaziali. L’idea del tempo
come “divenire” era separata dal senso scientifico del tempo che poggiava su un concetto di
infinità, preferito per motivi religiosi. La prospettiva concepisce il mondo dal punto di vista
dell’«occhio vedente» dell’individuo. Pone l’accento sulla capacità dell’uomo di rappresentare ciò
che vede come qualcosa di veritiero. Molte rappresentazioni cartografiche specifiche già
esistevano, ma l’importazione della mappa tolemaica da Alessandria a Firenze intorno al 1400
sembra aver avuto un ruolo fondamentale nella scoperta e nell’uso della prospettiva da parte del
Rinascimento. Nell’ideare la griglia in cui situare i luoghi, Tolomeo aveva immaginato come il
mondo sarebbe apparso ad un occhio umano che lo vedesse dall’esterno. La rivoluzione
rinascimentale dei concetti di spazio e tempo gettò le basi concettuali del progetto illuministico. Il
controllo della natura era condizione necessaria dell’emancipazione umana. La conquista e
l’ordinamento dello spazio divenivano parte integrante del progetto di modernizzazione. La
differenza era stavolta che lo spazio e il tempo dovevano essere organizzati non per riflettere la
gloria di Dio, ma per celebrare e facilitare la liberazione dell’Uomo quale individuo libero e attivo,
dotato di coscienza e volontà. Fu all’interno di questa immagine che doveva emergere un nuovo
paesaggio.
I pensatori illuministi si appropriarono dei concetti rinascimentali di spazio e tempo e li spinsero al
limite estremo nel tentativo di costruire una società nova, più democratica, più sana e più ricca.
Mappe e orologi erano strumenti essenziali nella visione illuministica di come si dovesse
organizzare il mondo. Le mappe erano sistemi astratti e strettamente funzionali per l’ordinamento
concreto dei fenomeni nello spazio, erano descrizioni matematicamente rigorose. Definivano i
diritti di proprietà della Terra, i limiti territoriali, ecc., e permettevano pure di situare l’intera
popolazione della Terra in un unico quadro di riferimento spaziale. Veniva così accettata la
diversità dei popoli, e apprezzata e analizzata nella certezza di conoscere in modo non ambiguo il
loro luogo nell’ordine spaziale. La visione totalizzante della mappa permise anche di costruire un
forte senso di identità nazionale, locale e personale.
Anche il tempo era concepito come totalizzante e lineare all’interno di un movimento “avanti e
indietro”. Il pensiero illuministico operava entro i confini di una visione “newtoniana” piuttosto
meccanica dell’universo. Il crollo di queste concezioni assolute sotto il peso della compressione
spazio-temporale è la storia fondamentale della nascita delle forme di modernismo di ‘800 e ‘900.

16. LA COMPRESSIONE SPAZIO-TEMPORALE: L’EMERGERE DEL MODERNISMO QUALE FORZA


CULTURALE
La depressione che partì dalla Gran Bretagna nel 1846-47 fu la prima evidente crisi di
sovraccumulazione capitalistica, che provocò un’improvvisa paralisi dell’economia. La crisi
del 1847-48 creò una crisi di rappresentazione che derivava da un cambiamento nel senso
del tempo e dello spazio nella vita economica, politica e culturale. Gli eventi del 1847-48
intaccarono anche le certezze riguardo la natura dello spazio e al significato del denaro. La
certezza di uno spazio e di un luogo assoluti lasciò il posto all’insicurezza di uno spazio
relativo mutevole, nel quale gli eventi di un luogo potevano avere effetti immediati e
ramificati in parecchi altri luoghi. Lo spazio europeo si stava unificando sempre più proprio
a causa dell’internazionalismo del potere del denaro. Il 1847-48 determinò una crisi
finanziaria e monetaria che sfidava seriamente le vecchie idee sul significato e sul ruolo del
denaro nella vita sociale. Il sistema creditizio crollò causando una scarsità di denaro reale e
di moneta nel 1847-48. La tensione tra credito e moneta modificava il significato del
tempo. Tutti questi mutamenti crearono una crisi di rappresentazione. Nuovi sistemi
creditizi e forme aziendali di organizzazione e di distribuzione, insieme con le innovazioni
tecniche e organizzative nella produzione, contribuirono ad accelerare la circolazione del
capitale nei mercati di massa. Il capitalismo si trovò immischiato in una fase di massicci
investimenti a lungo termine nella conquista dello spazio. L’ espansione della rete
ferroviaria, avvento del telegrafo, navigazione a vapore, canale di Suez, comunicazione via
radio, viaggi in bicicletta e in automobile: tutto cambiò radicalmente il senso del tempo e
dello spazio. Questo periodo vide anche l’afflusso di tutta una serie di innovazioni tecniche.
Nuovi modi di vedere lo spazio e il movimento iniziarono ad essere elaborati e applicati alla
produzione dello spazio urbano (pallone aerostatico, fotografia aerea). La grande
espansione del commercio estero e degli investimenti dopo il 1850 spinse le massime
potenze capitalistiche sulla via del mondialismo. La carta del dominio degli spazi mondiali
cambiò sino ad essere irriconoscibile fra il 1850 e il 1914. Fu nel mezzo di questa rapida
fase di compressione spazio-temporale che ebbe inizio la seconda grande ondata di
innovazione modernista in campo estetico. Il periodo 1910-1914 è quello che molti storici
del modernismo considerano cruciale nell’evoluzione del pensiero modernista. Il tempo
pubblico stava diventando sempre più omogeneo ed universale attraverso lo spazio.
Celebrando l’annullamento dello spazio attraverso il tempo, il compito consisteva nel
rilanciare il progetto illuministico dell’emancipazione umana universale in uno spazio
mondiale tenuto assieme attraverso meccanismi di comunicazione e interventi sociali. Gli
spazi del corpo, della coscienza, della psiche potevano essere liberati solo con
l’organizzazione razionale dello spazio e del tempo esteriori. Nuovi sensi del relativismo e
del prospettivismo potevano essere inventati e applicati alla produzione di spazio e
all’ordinamento del tempo. La riduzione del passato a una semplice rappresentazione
organizzata come un’esibizione di prodotti (libri, quadri, vestigia e così via) è formalistica
proprio come la riduzione della geografia a un’esibizione di cose provenienti da luoghi
lontani. Gli artisti e gli scrittori modernisti dipingevano per i musei o scrivevano per le
biblioteche proprio perché lavorare in tal modo permetteva loro di superare i limiti del loro
luogo e del loro tempo.
L’identità del luogo fu riaffermata in mezzo alle crescenti astrazioni dello spazio. Questa
tendenza a privilegiare la spazializzazione del tempo (Essere) rispetto all’annullamento
dello spazio tramite il tempo (Divenire) è coerente con gran parte di ciò che il
postmodernismo oggi esprime. Il modernismo esplorò la dialettica del luogo rispetto allo
spazio, del presente rispetto al passato, in molti modi diversi. Celebrando l’universalità e il
crollo delle barriere spaziali, esso esplorava anche nuovi significati di spazio e luogo in
modi che rafforzavano l’identità locale.
Se il modernismo affermò sempre, con grande evidenza, i valori dell’internazionalismo e
dell’universalismo, esso non riuscì mai però a fare i conti col provincialismo e il
nazionalismo.
Questi due modi, internazionalista e localista, di affrontare i fenomeni della compressione
spazio-temporale si scontrarono violentemente nella guerra del 1914-18.
Il modernismo “eroico” dopo il 1920 può essere interpretato come un’ostinata lotta della
sensibilità universalista contro la sensibilità localista nel campo della produzione culturale.
L’eroismo derivava dal tentativo intellettuale ed artistico di affrontare e dominare la crisi
nell’esperienza dello spazio e del tempo che si era sviluppata prima della 1° guerra
mondiale e di combattere i sentimenti nazionalistici e geopolitici che la guerra aveva
espresso.l’obbiettivo dei pensatori illuministi era il benessere. Il benessere come obiettivo
fu sempre presente nella retorica del modernismo nel periodo tra le due guerre. Il
problema consisteva nel trovare le condizioni pratiche e le risorse finanziarie per realizzare
un tale obiettivo. I travagli del modernismo erano anche interni: esso non riuscì mai a
sfuggire al problema della sua stessa estetica quale forma di spazializzazione. Non era
facile risolvere il problema di come contenere processi mobili e in espansione in un quadro
spaziale fisso di relazione di potere e infrastrutture. Il risultato fu un sistema sociale troppo
incline a quel tipo di distruzione creativa che si era sviluppata dopo la crisi capitalistica del
1929.
Furono alla fine l’estetizzazione della politica e il potere del capitale monetario a trionfare
su un movimento estetico che aveva mostrato come la compressione spazio-temporale
poteva essere controllata e affrontata razionalmente.
L’opposizione tra Essere e Divenire è fondamentale nella storia del modernismo, e deve
essere vista come una tensione tra il senso del tempo e lo spazio.
La mutevole esperienza dello spazio e del tempo aveva molto a che vedere con la nascita
del modernismo. Il postmodernismo è una sorta di risposta ad una nuova serie di
esperienze dello spazio e del tempo, a una nuova fase di “compressione spazio-
temporale”.

17. LA COMPRESSIONE SPAZIO-TEMPORALE: LA CONDIZIONE POSTMODERNA


Il passaggio verso l’accumulazione flessibile si compì in parte con la rapida messa a punto
di nuove forme organizzative e nuove tecnologie di produzione. Per i lavoratori ciò ha
significato un’intensificazione dei processi produttivi e un’accelerazione nei processi di
dequalificazione e riqualificazione.
L’accelerazione del ciclo di produzione implica una parallela accelerazione negli scambi e
nel consumo. La circolazione di merci attraverso il sistema di mercato avviene ora ad una
velocità maggiore grazie ai migliori sistemi di comunicazione, al flusso delle informazioni e
alle razionalizzazioni delle tecniche di distribuzione. L’electronic banking e le carte di
credito sono state alcune delle innovazioni che hanno aumentato la velocità del flusso
inverso del denaro. Dei molti sviluppi nel campo del consumo, due sono di particolare
rilevanza. La mobilitazione della moda nei mercati di massa (e non di élite) ha permesso di
accelerare il ritmo del consumo non solo nel settore dell’abbigliamento, dell’ornamento e
della decorazione, ma in tutta una serie di stili di vita e attività ricreative. Una seconda
tendenza è stata rappresentata dal passaggio dal consumo di beni al consumo di servizi,
non solo servizi economici, ducativi e sanitari, ma anche divertimento, spettacolo,
happenings. La prima importante conseguenza dell’accelerazione nei tempi di rotazione di
capitale è rappresentata da un’accentuazione della fuggevolezza e della caducità delle
mode, dei prodotti, delle tecniche di produzione, dei processi di lavorazione, delle idee e
ideologie, dei valori e delle pratiche consolidata. Nel campo della produzione di merci, il
primo effetto è rappresentato da una maggiore importanza attribuita alle virtù e ai valori
dell’istantaneità (cibi istantanei, fast food,e così via) e della eliminabilità ( tazze, piatti,
posate, involucri, tovaglioli, vestiti e così via). La dinamica di una società usa e getta
divenne evidente durante gli anni ’60. Significava qualcosa di più del semplice buttar via
una certa quantità di prodotti: significava buttare via valori, stili di vita, relazioni stabili, e
l’attaccamento alle cose, agli edifici, ai luoghi, alle persone, ai modi ereditari di fare e di
essere.
La volatilità rende estremamente difficile una pianificazione a lungo termine. . Ciò significa
essere estremamente flessibili e rapidi nel rispondere ai cambiamenti de mercato, o
pianificare la volatilità. Comporta la manipolazione del gusto e delle opinioni: la
costruzione di un nuovo sistema di segni e di immagini, il che è un aspetto importante
della condizione postmoderna. Le immagini della pubblicità e dei media hanno assunto un
notevole ruolo di integrazione nelle pratiche culturali. La fuggevolezza e la comunicabilità
istantanea attraverso lo spazio diventano allora virtù da esplorare e sa conquistare da
parte dei capitalisti per i loro propri fini. L’immagine serve a stabilire un’identità sul
mercato. L’acquisizione di un’immagine diventa un elemento singolarmente importante
nella presentazione di sé nei mercati del lavoro ed è parte integrante della ricerca di
un’identità individuale, dell’autorealizzazione, di un significato. I materiali per produrre e
riprodurre queste immagini sono diventati oggetto di innovazione essi stessi: quanto
migliore è la replica delle immagini, tanto maggiore è il mercato di massa per la produzione
di immagini. La produzione di immagini come simulacri è relativamente facile, grazie alle
tecniche moderne. Tutta questa industria (definita “massa culturale” da Bell) si specializza
nell’accelerazione del tempo di rotazione tramite la produzione e la commercializzazione
di immagini. Essa organizza i capricci e le mode, producendo proprio quella transitorietà
fondamentale per la modernità.
Maggiore la fuggevolezza, maggiore la necessità di scoprire o produrre qualche verità
eterna che possa trovarvi posto. La rinascita religiosa, la ricerca di autenticità ed autorità in
politica, il rinnovato interesse per le istituzioni di base (famiglia, comunità) sono segni della
ricerca di ormeggi più sicuri e di valori più duraturi in un mondo che cambia. La casa
diviene un museo privato che difende dagli oltraggi della compressione spazio-temporale.
Il possesso di massa di televisori e la comunicazione via satellite permettono di avere
esperienza di un carosello di immagini che giungono da spazi diversi quasi
simultaneamente, e annullando gli spazi del mondo in una serie di immagini sullo schermo
televisivo. Ma il crollo delle barriere spaziali non significa che stia diminuendo l’importanza
dello spazio. Anzi, diventiamo sempre più sensibili a ciò che gli spazi del mondo
contengono.
Il ridimensionamento delle barriere spaziali porta alla riaffermazione e al riallineamento
della gerarchia in quello che è ora un sistema urbano mondiale. La produzione attiva di
luoghi con qualità speciali diventa una posta in gioco importante nella competizione
spaziale fra località, città, regioni, nazioni, ma finisce anche per produrre una monotonia
ricorsiva e seriale.
Il paradosso è: meno sono importanti le barriere spaziali, maggiore è la sensibilità del
capitale alle variazioni di luogo all’interno dello spazio e maggiore lo stimolo a differenziare
i luoghi in modi che attraggano il capitale. Il risultato è una produzione di frammentazione,
insicurezza e sviluppo effimero squilibrato in un’economia mondiale estremamente
unificata di flussi di capitale. La nuova fase di compressione spazio-temporale è
caratterizzata sia da pericoli che da possibilità di sopravvivenza di luoghi particolari o di
soluzione del problema della sovraccumulazione.
Il denaro non è mai stata una rappresentazione chiara e non ambigua del valore, e a volte
le cose si confondono tanto che il denaro stesso diventa fonte di insicurezza e incertezza. Il
mondo infatti, dal 1973 quando il denaro si è “dematerializzato”, nel senso che esso non
ha più un legale formale o concreto con i metalli preziosi o con altri beni tangibili, si basa
su forme di denaro non materiali. Il venir meno del denaro quale mezzo sicuro per la
rappresentazione del valore ha poi creato una crisi di rappresentazione nel capitalismo
avanzato.
L’annullamento dello spazio attraverso il tempo ha radicalmente mutato il mix di beni che
entra a far parte del processo di riproduzione quotidiana. Il mercato è sempre stato un
“emporio di stili”, ma ora con l’esperienza del cibo, delle abitudini culinarie, della musica,
della televisione, dello spettacolo e del cinema, è possibile avere un surrogato di
esperienza della geografia mondiale attraverso un simulacro. L’interconnessione dei
simulacri nella vita quotidiana riunisce diversi mondi (di beni) nello stesso spazio e nello
stesso tempo. Ma ciò avviene in modo tale da nascondere quasi perfettamente ogni traccia
dell’origine, dei processi di lavorazione che li hanno prodotti, o delle relazioni sociali
implicate nella loro produzione .L’identità legata al luogo, in questo collage di immagini
spaziali sovrapposte che implodono su di noi, diventa una questione importante, perché
ciascuno occupa uno spazio di individuazione (un corpo, una stanza, una casa, una
comunità, una nazione), e l’identità è modellata in relazione al modo in cui noi
individuiamo noi stessi. All’interno di questo problema vi sono due elementi fondamentali:
1) la capacità di molti movimenti di controllare il luogo meglio dello spazio pone un forte
accento sui potenziali legami fra luogo ed identità sociale, che poggiano anche sul potere
motivante della tradizione, che ora viene mantenuta tramite la mercificazione e
commercializzazione della stessa; 2) tentativo di costruire qualitativamente il luogo ed i
suoi significati, in modo che la gente scelga di abitarvi.
Le condizioni della compressione spazio-temporale post-moderna ingrandiscono sotto
molti aspetti i dilemmi che nel passato hanno periodicamente afflitto le procedure
capitalistiche di modernizzazione.

18. TEMPO E SPAZIO NEL CINEMA POSTMODERNO Il cinema ha forse la maggior capacità di
gestire in modi interessanti i temi interconnessi di spazio e tempo. Sia “Il cielo sopra Berlino” che
“Blade Runner” esemplificano molte delle caratteristiche del postmodernismo, e prestano
particolare attenzione alla concettualizzazione e ai significati di spazio e tempo.
“Blade Runner”--> è una parabola fantascientifica in cui i temi postmodernisti, collocati in un
contesto di accumulazione flessibile e di compressione spazio-temporale, sono esplorati con tutta
l’immaginazione di cui il cinema è capace. I replicanti sono simulacri piuttosto che robot. Il senso
della città a livello della strada è caotico da ogni punto di vista. Il design architettonico è un
miscuglio postmoderno.

PARTE IV – LA CONDIZIONE DELLA POSTMODERNITÀ

19. LA POSTMODERNITÀ COME CONDIZIONE STORICA: La crisi di sovraccumulazione (1960-


1973) ha portato a un tale risultato: l’esperienza del tempo e dello spazio è cambiata, è crollata la
fiducia nell’associazione tra giudizi scientifici e morali, l’estetica ha avuto la meglio sull’etica centro
principale di preoccupazione sociale e intellettuale, le immagini hanno la meglio sulla narrazione,
la fuggevolezza e la frammentazione hanno la meglio sulle verità eterne e sulla politica unitaria, e
le spiegazioni sono passate da un fondamento materiale e politico-economico ad una
considerazione delle pratiche culturali e politiche autonome. Il postmodernismo può essere
considerato una condizione storico-geografica. ?

20. ECONOMIA COL TRUCCO: Bush e Anderson parlano di Economia voodoo ed economia col
trucco nel del programma di rilancio economico di Ronald Reagan, il trionfo dell’estetica sull’etica,
in modo molto evidente. Ma la costruzione dell’immagine in politica non rappresenta nulla di
nuovo: L’elezione di un ex attore, Reagan, a una delle cariche più potenti del mondo permette
però di cogliere meglio le possibilità di una politica mediatizzata creata esclusivamente dalle
immagini: prevaleva l’immagine della persona piuttosto che le sue idee e convinzioni. Questo tipo
di economia può essere assimilata all’ economia di cartaconquistare profitti senza darsi la pena
di produrre qualcosa di reale.
Disuguaglianza sociale sotto l’amministrazione Reagan: crebbe la disoccupazione (il 32% dei
disoccupati riceveva un sussidio), aumentarono i senzatetto, i posti di lavoro cretai erano insicuri
emal pagati nel settore srvizi. Crebbe invece il mondo immobiliare e finanziario e la massa
culturale dedita alla produzione di immagini, conoscenza, forme culturali ed estetiche. Ci fu un
vero e pripro boom nei servizi commerciali e finanziari: naque una nuova cultura yuppie con tutto
il suo corredo di gentrification e di grande attenzione al capitale simbolico, alla moda, al design,
alla qualità della vita urbana. Il rovescio di questa medaglia fu la tragedia dei senzatetto,
l’esautoramento e l’impoverimento generale.

21. POSTMODERNISMO: IL TRUCCO DEI TRUCCHI: la produzione culturale postmodern è


deternimanta dalla pura ricerca del profitto: Anche perché il postmodernismo è cresciuto in
questo clima di economia voodoo, di costruzione e utilizzazione dell’immagine politica e di
formazione delle nuove classi sociali. Evifenti spno i legami tra l’esplosione postmodernista e la
costruzione dell’immagine di Reagan: le scene urbane di impoverimento, esautoramento, graffiti e
decadenza dovute al forte disugugalianza porvocato da questo giverno servono ai produttori
culturali come sfondo singolare e vorticoso su cui non va fatto alcun commento sociale.

22. MODERNISMO FORDISTA E POSTMODERNISMO FLESSIBILE A CONFRONTO: LA


COMPENETRAZIONE DI OPPOSTE TENDENZE NEL CAPITALISMO VISTO NELLA SUA TOTALITÀ

Modernità fordista Postmodernità flessibile Modernità fordista Postmodernità flessibile


Gerarchia Anarchia Narrazione Immagine
Paranoia Schizofrenia Profondità Superfice
Scopo Gioco Produzione in serie Produzione in piccole quantità
Determinatezza Indeterminatezza Concertazione Dispersione
Capotale di produzione Capotale fittizio Lavoro specializzato Lavoro flessibile
Universalismo Localizzazione Funzione Finzione
Metropoli Contro urbanizzazione Significato Significante
Etica Estetica Industria Servizi
Materialità Immaterialità Divenire Essere
Produzione Riproduzione Regolamentazione Deregulation
Totalizzazione Decostruzione Rinnovo urbano Rivisitazione urbana
Autorità Eclettismo Spazio relativo Luogo
Permanenza Fuggevolezza Industrializzazione Deindustrializzazione
Tempo Spazio
La modernità fordistaappare tutt’altro che omogenea. Ma è tutto disposto intorno ad un
progetto sociale ed economico del Divenire, di crescita e trasformazione delle relazioni sociali, di
arte auratica e di originalità, di rinnovamento e avanguardismo.
La flessibilità postmodernista è invece dominata dalla finzione, dalla fantasia,
dall’immaterialità (soprattutto del denaro), dal capitale fittizio, dalle immagini, dall’effimero, dal
caso, dalla flessibilità nelle tecniche di produzione, nei mercati del lavoro e nelle nicchie di
consumo; eppure essa incarna anche un forte impegno verso l’Essere e il luogo. Sembra quasi che
la flessibilità postmodernista rovesci l’ordine dominante della modernità fordista.

23. LA LOGICA TRASFORMATIVA E SPECULATIVA DEL CAPITALE:


Il capitale è un processo e non un oggetto, è un processo di riproduzione della vita sociale
attraverso la produzione di merci, in cui tutti noi nel mondo capitalistico avanzato siamo
profondamente coinvolti. Il processo maschera e feticizza, ottiene la crescita attraverso la
distruzione creativa, crea nuovi bisogni e necessità, sfrutta la capacità di lavoro e di desiderio,
trasforma gli spazi ed accelera i ritmi della vita. Il suo percorso di sviluppo non è tradizionale né
prevedibile. La logica capitalistica quindi è una logica volta alla circolazione del denaro, del
capitale.
La vita culturale è spesso considerata esterna a questa logica capitalistica, ma Harvey ritiene
sbagliata quest’argomentazione: il capitalismo è espansionista e imperialista tendendo a
conquistare la via culturale, ricadendo nella logica del denaro e della circolazione di capitale.

24. L’OPERA D’ARTE IN UN’EPOCA POSTMODERNISTA DI RIPRODUZIONE ELETTRONICA E DI


BANCHE D’IMMAGINI: dice Walter Benjamin: “L’opera d’arte è sempre stata riproducibile” ma la
riproduzione meccanica è qualcosa di nuovo, è insieme alle immagini una produzione propria de
postmodernismo. Valery all’ acqua, il gas che entrano nelle nostra case rispondendo ai nostri
bisogni, le i mmaginiche entrano nelle nostre case manifestandosi perun moment per pi scioarire
( se ensiamo ad esempio alla pubblicità questa crea nuovi bisogni).
Il sietma di produzione e consumo proprio del postmodernismo fa emergere rapporti di classe
partcolari, ma iò che davvero emere eprevale è il potere del denaro: mezzo di dominio e un
rinnovato interesse teorico per la natura del potere del denaro e per le asimmetrie che ne
possono derivare. Esse portano a richieste di libertà individuale e imprenditoriale.
La massa culturale aggiunge ancora uno strato a quella formazione amorfa nota col nome di classe
media: i nuovi strati sociali nati con la formazione della massa culturale e la nascita della nuova
occupazione impiegatizia nei servizi hanno fornito una ricca fonte di domanda di nuove forme
culturali basate sulla moda, la nostalgia, il pastiche e il kitsch, in breve tutto ciò che associamo al
postmodernismo.
La politica della massa culturale è importante, poiché il suo business consiste nel definire
l’ordine simbolico attraverso la produzione di immagini per ciascuno. Lo sviluppo della produzione
culturale e il marketing su scala mondiale sono stati importanti agenti della compressione spazio-
temporale: «la natura che parla alla cinepresa è diversa da quella che parla all’occhio per il fatto
che al posto di uno spazio elaborato dalla coscienza dell’uomo interviene uno spazio elaborato
inconsciamente». (riferimenti a jakob paesaggio)
25. RISPOSTE ALLA COMPRESSIONE SPAZIO-TEMPORALE: Vi sono state varie risposte ai travagli
della compressione spazio-temporale:
1) ritirarsi in una sorta di silenzio traumatico, indifferente o stremato e nell’inchinarsi di fronte
all’opprimente sensazione di quanto tutto sia vasto, al di là di ogni controllo individuale e
collettivo. Un’eccessiva informazione è uno dei migliori stimoli a dimenticare. Il decostruzionismo
ha ridotto la coscienza e il significato ad un ammasso di significanti, producendo una condizione di
nichilismo
2) negazione eccessiva dellla complissità delle dinamiche del mondo il qual viene descrtto e
rapprrsentato in affermaziini, ternmini troppo semolificiati (slogan, immagini, viaggi…)
3) trovare una nicchia intermedia per la vita politica e intellettuale che rifiuta la grande narrazione,
ma coltiva la possibilità di un’azione limitata. È l’angolo progressista del postmodernismo, è un
tentativo di ricavare almeno un mondo conoscibile dall’infinità di mondi possibili che vediamo ogni
giorno sul televisore
4) tentativo dominare la compressione spazio-temporale attraverso la costruzione di un linguaggio
e di un immaginario che la riflettessero e la controllassero
26. LA CRISI DEL MATERIALISMO STORICO:
Aronowitz annunciò la crisi del materialismo storico: la Nuova Sinistra abbracciò i nuovi
movimenti frammentati della vecchia politica di sinistra, abbandonando la sua fede: 1) nel
proletariato come strumento di cambiamento progressista 2) nel materialismo storico come
strumento di analisi. La Nuova Sinistra perse così la propria capacità di mantenere una prospettiva
critica su di sé. Ci voleva invece una concezione adeguatamente dinamica e non statica del
materialismo storico per cogliere il significato dei mutamenti che stavano accadendo.
Elenchiamo quattro aree caratterizzate da sviluppi particolarmente significativi:
• considerazione della differenza e della diversità come qualcosa che dovrebbe essere
onnipresente sin dall’inizio di ogni tentativo di cogliere la dialettica del cambiamento sociale
• riconoscimento che la produzione di immagini e discorsi è un aspetto importante dell’attività
analizzata quale parte integrante della riproduzione e della trasformazione di ogni ordine
simbolico
• riconoscimento che le dimensioni di spazio e tempo sono importanti
• il materialismo storico-geografico è un modo aperto e dialettico di analisi e non un corpo chiuso
e fisso di nozion
27. CREPE NEI TRUCCHI, FUSIONI AI MARGINI: Il 19 ottobre 1987 qualcuno sbirciò dietro ai trucchi
della politica economica americana e, spaventato da quella vista, fece precipitare i mercati
azionari mondiali in una crisi così terribile che quasi 1/3 del valore nominale dei capitali di tutto il
mondo fu cancellato nel giro di pochi giorni. L’economia di New York e di altri grandi centri
finanziari fu minacciata dalla rapida caduta del volume degli scambi. Eppure il resto del mondo
restava stranamente indifferente. La provincia americana può considerarsi giustificata nella sua
indifferenza, perché le terribili previsioni che hanno seguito il crollo non si sono ancora realizzate.
Ma il trucco del crescente indebitamento (personale, aziendale, governativo) continua ad
imperversare. Il capitale fittizio è ancora più egemone di prima nella sua influenza. Esso crea il suo
mondo fantastico di ricchezza e beni cartacei. I debiti vengono aggiornati e rinnovati a ritmo
sempre più veloce, con l’effetto di posticipare al XXI secolo le tendenze alla crisi proprie del
capitalismo. Eppure, le crepe nei trucchi dell’economia abbondano. Le banche cancellano miliardi
di dollari di debiti che non vengono restituiti, i governi sono inadempienti, i mercati valutari
internazionali sono in perenne agitazione. Sul fronte filosofico, il decostruzionismo è stato messo
sulla difensiva dalle controversie sulle simpatie naziste di Heidegger e Paul de Man. Le crepe
nell’edificio intellettuale che apre la strada al predominio dell’estetica sull’etica sono importanti.
Le crepe nei trucchi forse non sono molto larghe, e le fusioni ai margini forse non troppo
sorprendenti, ma il fatto che ci siano indica che la postmodernità sta conoscendo una sottile
evoluzione, sta forse raggiungendo il punto di una autodissoluzione in qualcos’altro. Oltre a ciò vi è
un rinnovamento del materialismo storico e del progetto illuministico, tramite i quali possiamo
comprendere la postmodernità quale condizione storico-geografica. Su questa base critica diventa
possibile lanciare un contrattacco della narrazione contro l’immagine, dell’etica contro l’estetica,
di un progetto del Divenire piuttosto che dell’Essere. Vi sono colore che vorrebbero si tornasse al
classicismo e coloro che cercano di seguire la strada dei moderni. Dal punto di vista di questi
ultimi, ogni età raggiunge «la pienezza del proprio tempo, non nell’essere ma nel divenire».

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