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È IL DOCUMENTO DI SINTESI DEI RISULTATI DELLA GESTIONE che l’azienda deve compilare
alla fine del periodo amministrativo
PORTATORI DI
Il Bilancio di CAPITALE PROPRIO
Esercizio è il (Imprenditore o soci)
principale A CUI SONO
strumento di INTERESSATI
comunicazione stakeholder
dei risultati FINANZIATORI ESTERNI
aziendali (banche), DIPENDENTI,
CLIENTI, FORNITORI,
STATO E ENTI LOCALI
Tutte le aziende sono obbligate a redigere
annualmente il
BILANCIO D’ESERCIZIO
ma con modalità differenti
SOCIETA’ DI
CAPITALI
Il Bilancio deve
essere compilato SOCIETA’ DI PERSONE
secondo uno O AZIENDE INDIVIDUALI
SCHEMA A Per le imprese individuali e le
STRUTTURA società di persone non è previsto
OBBLIGATORIA l’obbligo di pubblicazione del bilancio,
stabilito dalla legge. che svolge una funzione informativa
interna. In queste imprese il bilancio
può
essere redatto in forma libera e può
coincidere con la situazione contabile
finale, suddivida in Situazione
patrimoniale e Situazione economica.
LE PARTI DEL BILANCIO D’ ESERCIZIO
Le parti principali del bilancio d’ esercizio sono:
ATTIVO PASSIVO
La sezione ATTIVO accoglie La sezione PASSIVO accoglie
le ATTIVITÀ (elementi positivi il PATRIMONIO NETTO
del patrimonio di funzionamento). e le PASSIVITÀ
È suddivisa in due
raggruppamenti principali
PATRIMONIO PASSIVITÀ
ATTIVO NETTO
IMMOBILIZZAZIONI
CIRCOLANTE
Si suddivide Si suddivide
nelle parti ideali: In due gruppi:
Fattori a medio- lungo È composto da: •Capitale proprio •Trattamento di fine
ciclo di utilizzo, 1. Rimanenze iniziale rapporto
impiegati più volte e di magazzino
più anni nell’attività •Reddito d’esercizio •Debiti (Ratei e
produttiva aziendale 2. Crediti (Ratei e (Utile o perdita) Risconti passivi)
Risconti attivi)
1. Imm. Immateriali
3.Disponibilità
2. Imm. materiali liquide
STATO PATRIMONIALE: ATTIVO
IMMATERIALI Brevetti,
Prive di consistenza software,
fisica
licenze ecc.
IMMOBILIZZAZIONI
MATERIALI Fabbricati, impianti,
Hanno consistenza macchinari,
fisica arredamento,
automezzi ecc.
RIMANENZE DI
MAGAZZINO
ATTIVO CREDITI
CIRCOLANTE
DISPONIBILITÀ
LIQUIDE
RIMANENZE
DI MAGAZZINO
Sono fattori a breve ciclo CREDITI
di utilizzo, che non hanno Somme di denaro che DISPONIBILITÀ LIQUIDE
ancora esaurito la loro l’azienda ha diritto di Comprendono valori in
utilità per l’azienda riscuotere da altri cassa (denaro, assegni,
( merci, materie prime, soggetti valori bollati) e i saldi
semilavorati, prodotti finiti (es. crediti verso attivi dei conti correnti
ecc.) clienti) bancari e postali
STATO PATRIMONIALE:
PATRIMONIO NETTO
TRATTAMENTO DI
FINE RAPPORTO DEBITI
Immobilizzazioni materiali
Fabbricati 200.000 F/do amm. Fabb 80.000
120.000
Arredamento 15000 F/do am. Arred 10.000
5.000
Attrezzat, Com. 40.000 F/do am. At. Com18.000
22.000
255.000 108.000 = TOTALE
- 147.000
ESEMPIO 2
Così come se ho sostenuto un costo al quale non corrisponde ancora nessun ricavo,
questo costo va “spostato” di competenza.
RIMANENZE DI MAGAZZINO: premessa e analisi
Le merci in rimanenza al 31.12 sono quelle che non sono state
vendute durante l’anno, quindi sono merci che non sono state
utilizzate e non hanno dato ancora la loro utilità; il loro costo non deve
gravare sul reddito dell’esercizio trascorso, ma sul reddito di quello
futuro (nel quale saranno vendute).
A fine anno sono aperti due conti relativi al costo delle merci: MERCI
C. ESISTENZE INIZIALI (che accoglie il costo delle merci esistenti in
magazzino ad inizio anno) e MERCI C/ACQUISTI (che accoglie il costo
delle merci acquistate nell’anno).
RIMANENZE DI MAGAZZINO: premessa e analisi
Per determinare l’esatta competenza economica del costo delle merci
bisogna rinviare al futuro esercizio il costo delle merci rimaste
invendute alla fine dell’esercizio, il costo delle rimanenze di
magazzino.
Per far questo bisogna effettuare una scrittura di rettifica con la quale
si rinviano al futuro esercizio i costi delle merci in rimanenza.
DOVE?
sia sia
I costi sostenuti per questi beni vanno quindi «stornati» e passati all’esercizio
successivo.
Sempre nel conto economico nel valore B) costi della produzione, numero 11) variazione
delle rimanenze di materie prime, sussidiarie, di consumo, ho il valore di quelle materie
prime che ho utilizzato nella produzione, qui dovrò fare rimanenze iniziali meno rimanenze
finali.
Le iniziali sono €30.000 e nello stato patrimoniale le trovo nell’anno n-1 nelle materie
prime, €40.000 sono le rimanenze finali che trovo nello stato patrimoniale, anche qui il
risultato viene negativo e in bilancio lo espongo con il segno meno.
ESEMPIO
Durante l’anno X compriamo 100 euro di legno che servirà a fare le sedie. Quali
saranno le scritture contabili che faremo?
E’ corretto chiudere il
bilancio dell’anno X
dicendo che la nostra
azienda ha generato
una perdita di 100
euro?
…….ESEMPIO
Così facendo faremo emergere nello Stato Patrimoniale 100 euro di rimanenze
materie prime per legno e contemporaneamente registreremo un ricavo di 100
euro dovuto alla variazione positiva del nostro magazzino delle materie prime.
COMPRENDE ANCHE
la variazione delle
rimanenze di merci
e di materie di consumo
SITUAZIONE CONTO
ECONOMICA ECONOMICO
RF < EI + 2.300
RF > EI - 900
NOTA BENE RICAVI DI VENDITA E COSTI
DI ACQUISTO
(resi, abbuoni, premi..)
SITUAZIONE CONTO
ECONOMICA ECONOMICO
RISULTATO
PROVENTI
FINANZIARI - ONERI
FINANZIARI = GESTIONE
FINANZIARIA
Competenza economica
Valutazione analitica
Costanza