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SUFJAN
STEVENS
IL CINEMA INTERIORE
POSTE ITALIANE SPA - SPED. IN A.P. - D.L. 353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N.46) ART. 1, COMMA 1, NO / TORINO - ISSN 1591-4062 - N. 9 ANNO 2021
2021 - Bronson Recordings nella Zona d’Ombra:
Out Now! Out Now!
R.Y.F. Cemento
Everything burns Atlantico
(Vinyl, Cd & Digital) Rotte interrotte
(Vinyl, Cd & Digital)
Internazionale: "Everything Burns" di Francesca Morello, in arte Rumore - Album del Mese (Treecolore):
RYF sarà uno dei dischi più vivi e sensati del prossimo autunno." “Cemento Atlantico e Rotte Interrotte in cima alla lista degli
(Claudia Durastanti) outsider più clamorosi dell’anno 2021”
Rumore: "Everything Burns è un auto da fé sovversivo che mette (Francesco Farabegoli)
sotto accusa l'inquisizione e le grettezze del perbenismo e della Internazionale: “Una sintesi che pulsa un po’ di storia e un po’
società binaria a colpi di elettronica queer" di quella magia che la storia la assorbe e la rifiuta"
(Andrea Prevignano) (Claudia Durastanti)
www.bronsonrecordings.com
https://bronsonrecordings.bandcamp.com
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IN TUT TA EUROPA (120,00€) E TUT TO IL MONDO (200,00€)
Mentre sul mondo si abbatte il ritorno dei Col- Per articolare un ragionamento su questo tema,
dplay, tra servizi al TgCom e metanarrativa pubbli- già un paio di anni fa sulla versione americana di
citaria per un ceto ecosostenibile a rate, mi ritorna “Esquire”, il giornalista Dave Holmes (solo quasi
in mentre quel vecchio singolo dei Blue Merle. Si omonimo del magnifico produttore nordirlandese)
chiamava Burning In The Sun e usciva a metà degli creò una definizione. Parlò infatti degli “anni can-
anni Zero. Nel video compaiono quattro americani cellati”. Secondo Holmes i cosiddetti deleted years
mediamente casual, un’automobile, un bel paesag- sono quelli racchiusi fra il 2003 e il 2012. Stretti
gio rurale simil langarolo, contrabbasso, chitarra, tra l’apertura dell’Apple Music Store e l’inizio di
batteria e voce. La voce appartiene a Luke Rey- Spotify. Molti fra i seguaci del brand con la mela
nolds: suona e canta come fosse quello bravo nel mozzicata, fra cui si infila pure Holmes, sono quelli
quartiere. Infatti, a dispetto di una carriera con- che negli anni Zero hanno conservato la musica
sistente, Reynolds e i Blue Merle star non lo sono dentro MacBook ormai remoti e iPod (verdi sopra)
mai diventati. Anche se canta nello stesso identico resi inutili dalla perdita di un caricatore, non più in
modo di Chris Martin, con una band che lo segue commercio. Quello che “The Atlantic” ed “Esquire”
come se fosse inciampata nei primi due album dei sembrano dirci è che: non solo la tecnologia impatta
Coldplay. Subdoli alter ego? Cosplay dei Coldplay? sulla musica, ma anche i traslochi e le relazioni. Il
Meme ante litteram loro malgrado? che sarà anche ovvio, ma è pure profondamente,
tragicamente umano. Holmes ha enucleato una lista
Certo, i meccanismi del successo nella musica sono di artisti appartenenti ai cosiddetti anni cancellati.
complessi, ardui da comprendere e ancora più da E per farla breve basterà citare nomi come Kaiser
definire, non basta una formula. A qualcuno può Chiefs, The Pipettes, Corinne Bailey Rae, Starsailor.
andare bene, ad altri male, conta la geografia, il
Holmes spiega che gli anni cancellati hanno comun-
timing, la faccia, il suono, il pezzo, il caso, anche
que prodotto delle star, che però per diventare tali
se qui siamo di fronte a due progetti coevi domici-
hanno generalmente beneficiato di un prolungato
liati presso le potenze mondiali della discografia.
supporto della radiofonia, di marchi commerciali
Allora cosa? Alla domanda ha provato di recente
o del circuito televisivo. Chi era fuori da quel giro
a rispondere Joe Pinkser sul mensile statunitense
ha goduto sì di popolarità, ma per un numero con-
“The Atlantic”.
finato di anni. E per una serie di ragioni, a detta di
Holmes: la fine di MTV e dei video in rotazione, la
L’autore dell’inchiesta parte dalla sua esperienza
chiusura di Top Of The Pops, il cambio nella meto-
personale, dapprima da acquirente di dischi una
ventina di anni fa, poi da ascoltatore di mp3 trami- dologia di accertamento delle classifiche di vendita
te download a pagamento o meno, infine come con- realizzato da “Billboard” e infine il passaggio dalla
sumatore seriale dei servizi di streaming. Nell’os- memoria degli iPod a quella meno capiente dei
servare che oggi la musica non si compra più, bensì primi iPhone, in grado di contenere meno musica,
si affitta, Pinsker parte dalla morte del suo iPod. effettuando così selezione alla porta uditiva.
Di fatto inutilizzabile. “Perdere una parte di quella
musica è stato come tagliare linee di comunicazio- Tutto ciò viene definito dai giornalisti in questione
ne con altre versioni di me stesso più giovane, con obsolescenza sonora. Così come sappiamo che a
le memorie che una vecchia canzone può riportare un certo punto frigoriferi, automobili e televisori
alla mente, il primo bacio o momenti interiori, più smetteranno di funzionare, la stessa cosa vale per i
difficili da articolare”. Pinsker continua poi parlan- supporti che governano la musica. Sarà per questo
do delle decine di playlist da lui create per Spotify che quelli dell’Elire Management Group stanno ap-
negli anni, domandandosi che ne sarà in futuro. La prontando un caveau alle isole Svalbard, tra Norve-
risposta è che non lo sa. Anzi, il fondatore di Inter- gia e Polo Nord, dove “storare” su supporti digitali
net Archive, Brewster Kahle, gli ha proprio detto: di certa e futura durata musica che resista almeno
“Sei fregato”. Nel senso che gli ascolti archiviati dai un millennio. Il progetto si chiama Global Music
fornitori del servizio, in futuro, dipenderanno dal Vault e dovrebbe partire nella primavera del 2022.
software usando dall’azienda in questione, dai rap- Ci accodiamo quindi al suggerimento di Pinsker:
porti che manterrà con i titolari dei diritti e dalla c’è ancora tempo per comprare un po’ di copie degli
resistenza economica del modello economico di album che amiamo e trascrivere a penna su un qua-
fronte a eventuali fallimenti. derno una selezione dei brani preferiti.
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357
CO N T E N U T I
26
COV E R S TO R Y
S UFJ AN ST E VE N S
lo sguardo innocente
R E DA Z I O N E E WE B
Nicholas David Altea, Letizia Bognanni
DI R ET TOR E AR TI STI CO
Stefano Manzi
FAUS T
PR OG ET TO G R AF I CO
E I MPAG I NAZI ONE
Sericraft Lab SNC
88
MAR KETI NG E PUBBLI CI TÀ
adv@rumoremag.com
STAMPA
Reggiani Print SRL
Brezzo di Bedero (VA)
5 Editoriale 80 Singolare
Pubblicità a carattere musicale
8 News 82 Flashback
direttamente presso l’editore
14 Privé 83 Retropolis
Autorizzazione del tribunale di Torino n. 21
102 Che Fine Hai Fatto? del 25/07/2013
18 My Tunes ISCRIZIONE AL ROC N° 23733
103 Gente Sola
20 Futura Questo periodico è associato
CONTEN ITOR I (Ma Non Troppo) all’Unione Stampa Periodica Italiana
49 Recensioni
104 Visioni Finito di stampare nel mese di settembre 2021
50 Disco Del Mese
108 Letture
72 Treecolore 112 Fumetti
74 Radici 113 Poster-i
76 In Italia 114 Banda Larga
PAVEMENT FKA TWIGS CHROMATICS ROBERT SMITH MICHAEL CHAPMAN ABBA
DA M O N A L B A R N F L E A C H A R L I E WAT T S A R LO PA R K S M A S S I V E AT TAC K
LA CAMPAGNA
AMBIENTALE DEI
MASSIVE ATTACK
8 | RUMOREMAG.COM
esponenti dell’industria eco-
sostenibile. In un comunicato
FACCIAMO I CONTI Robert “3D” Del Naja ha sot-
tolineato il fatto che “ciò che
importa in questo momento
è l’implementazione. I grandi
LA POSIZIONE DI CLASSIFICA
144
RAGGIUNTA DA NEVERMIND NELL A promotori devono sempli-
PRIMA SET TIMANA DI USCITA. 46.251 cemente fare di più, questi
LE COPIE STAMPATE PER IL MERCATO appelli pubblici non possono
AMERICANO essere sempre affidati agli
artisti”, aggiungendo che le
politiche governative, quando
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si parla di sovvenzioni, conti-
ANNI DI VITA CONDENSATI IN DUE ORE DI nuano a discriminare l’energia
MUSICA: QUESTO SARÀ IL NUOVO DISCO
pulita privilegiando l’industria
DEI CURE A DET TA DI ROBERT SMITH
dei combustibili fossili. Al mo-
mento di annunciare la part-
nership con il Tyndall Centre
il gruppo aveva addirittura
IL DEBITO IN STERLINE ACCUMUL ATO
3000
preso in considerazione l’idea
DA UN ADOLESCENTE NICKY WIRE
(MANIC STREET PREACHERS) di non esibirsi più dal vivo
GIOCANDO ALLE SLOT MACHINE
REUNION DEI PAVEMENT
NEL 2022
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ORE AL GIORNO IN VETRINA PER UN
MESE: LE HA TRASCORSE GROUPER L’attesa, da parte dei fan dei
PER COMPORRE IL SUO NUOVO ALBUM, Pavement, sembrerebbe esse-
SOT TO FORMA DI INSTALL AZIONE re finita. La band di Portland
aveva annunciato nel 2019 una
reunion – non la prima nel
13
corso del tempo, ma senz’altro
ANNI: FINO A QUELL’ETÀ MIKI BERENYI
(EX LUSH, ORA NEI PIROSHKA) HA la più attesa - sul palco del
ASCOLTATO MUSICA SOLO CON IL Primavera Sound di Barcello-
WALKMAN na per l’anno successivo, ma
l’irrompere della pandemia
aveva ovviamente modificato i
3
piani di Steve Malkmus e soci.
MUSICISTI MIGLIORI DEGLI In un primissimo momento
AT TRACTIONS NON ESISTONO ANCORA l’appuntamento era slittato
IN CIRCOLAZIONE, OGGI, SECONDO
all’edizione di quest’anno, a
E LV I S C O S T E L L O
sua volta cancellata nei mesi
scorsi; i Pavement sono stati
infine confermati come hea-
1
LEZIONE DI CHITARRA ALL A dliner del Primavera Sound
SET TIMANA: L’OFFERTA DEI GENITORI
2022.
A FAYE WEBSTER DOPO AVERL A
VISTA COMINCIARE DA BAMBINA
AUTODIDAT TA ARLO PARKS SI AGGIUDICA
IL MERCURY PRIZE
5000
Arlo Parks si è aggiudicata
RICEVUTO DA DAVID BOWIE PER
il prestigioso Mercury Prize
REGISTRARE HUNKY DORY, CHE STA
PER COMPIERE 50 ANNI britannico con il suo album
di debutto Collapsed In Sun-
beams, pubblicato lo scorso
gennaio, sbaragliando la con-
RUMORE È DISPONIBLE OGNI MESE ANCHE IN VERSIONE DIGITALE correnza, tra gli altri, di Sault,
SCARICA SUBITO LA NOSTRA APP! Nubya Garcia, Wolf Alice,
DISPONIBILE PER SMARTPHONE E TABLET APPLE E ANDROID
Floating Points e Pharoah
Sanders, Mogwai, Black Coun-
RUMOREMAG.COM | 9
N E W S! OT TO B R E 202 1
Kieran Hebden aka Four Tet (Peppa non ha avuto bisogno di organizzare dei
sta intentando causa alla Do- listening parties al Mercedes-Benz Stadium per ottenere
quel .5)
mino, sua vecchia etichetta,
per ottenere percentuali più
alte sui diritti degli album
incisi per la label britannica
negli anni Zero. L’elemen-
to principale della contesa
è legato al cambiamento
delle modalità di diffusione
e fruizione della musica in-
stauratosi nel frattempo, in
particolare con l’introduzione
dello streaming: Hebden ha
firmato il suo contratto nel
2001 e Spotify ha esordito nel IN ARRIVO
2008. Il musicista e producer
londinese, secondo l’attuale
contratto, riceve di base una
percentuale di circa il 18%,
mentre i suoi avvocati vor-
rebbero portarla fino al 50%. DAMON ALBARN
Questi ultimi hanno inoltre
richiesto 70mila sterline di
danni e interessi. Il braccio THE NEARER THE FOUNTAIN, MORE
di ferro – la Domino difende PURE THE STREAM FLOWS
TRANSGRESSIVE
la sua decisione di mantenere
la stessa percentuale applica-
ta a vendite e download nel
contratto originale - non ha Secondo album a proprio nome per Damon Albarn dopo Everyday Robots, che usciva ormai
un esito scontato, quel che sette anni fa, The Nearer The Fountain, More Pure The Stream Flows era nato inizialmente
è certo è che il verdetto avrà come composizione orchestrale ispirata dai paesaggi islandesi, poi sviluppatasi e ampliatasi
delle ripercussioni sull’intero durante il lockdown dello scorso anno fino ad assumere le sembianze di un full length. A
ambito discografico, e porterà proposito dei contenuti e degli stati d’animo che attraversano il lavoro, Albarn ha dichiarato:
con buona probabilità alla “Sono stato impegnato in un mio personale viaggio nell’oscurità durante la realizzazione di
questo disco, e questo mi ha spinto a credere che possa ancora esistere una fonte di purezza”.
ridiscussione di molti contrat-
Evidente il richiamo del concetto nel titolo, ispirato da una poesia di John Clare, Love And
ti siglati prima dell’avvento
Memory. Al momento di andare in stampa sono stati diffusi tre brani, la title track, Polaris e
dello streaming.
Particles.
ALTRI LUTTI D A M O N A L B A R N M U S I C .C O M T R A N G R E S S I V E R E C O R D S .C O M
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Hirsh (1940-2021), storico
ESSI VIVONO batterista di Country Joe And
The Fish; Powell St. John
ABBA has released 2 brand new singles and (1940-2021), protagonista
announced a new album. They sound incredible. della scena psichedelica texa-
J O H N The new songs are pure Abba. I feel like I’m 28 na di metà anni 60 e autore di
again!
CARPENTER You Don’t Know e Slide Ma-
@T h e H o r r o r M a s t e r
(Gli ABBA hanno pubblicato due singoli nuovi di zecca e chine dei 13th Floor Elevators;
hanno annunciato un nuovo album. Sono incredibili. Le Brian Travers (1959-2021),
nuove canzoni sono ABBA allo stato puro. Mi sembra di sassofonista e fondatore degli
avere di nuovo 28 anni!)
UB40; Eric Wagner (1959-
2021), ex cantante della band
doom metal Trouble; Olli
Wisdom (1959-2020), negli
GARLICFORNICATION anni 80 cantante dei glam
dark Specimen, poi organiz-
Padma Lakshmi zatore della storica serata
@PadmaLakshmi
What’s the best way you’ve found to peel garlic?
RE: I attack it wildly with my teeth
F L E A
@ f l e a 3 3 3 (Padma Lakshmi
@PadmaLakshmi
Qual è il modo più efficace che hai scoperto per pelare
l’aglio?
RE: Lo addento selvaggiamente)
r u mo remag r u more m a ga z i n e
ASCOLTA
QUESTO
NUMERO SU
SPOTIFY
L’ESPERIENZA
DI RUMORE
SI AMPLIFICA
OGNI MESE UNA NUOVA
PLAYLIST DEDICATA
AL NUMERO IN USCITA
SI SCIOLGONO I CHROMATICS
APRI L’APP SPOTIFY,
i sciolgono, dopo 20 anni, della band e fondatore dell’etichetta che ne ACCEDI ALLA
i Chromatics. Tre compo- ha pubblicato i dischi a partire dal 2006, SEZIONE RICERCA E
S nenti del gruppo di Port-
land, Oregon, Ruth Ra-
Italians Do It Better. O, meglio, attraverso
un portavoce: “Johnny è estremamente or-
CLICCA SUL SIMBOLO
DELLA MACCHINA
delet, il fondatore Adam goglioso del lavoro con il progetto nel corso FOTOGRAFICA,
Miller e Nat Walker, lo degli anni e continuerà a fare musica, e a SCANSIONA IL CODICE
avevano annunciato su In- supportare la grande arte e i grandi artisti QUI SOTTO E SARAI
stagram ai primi di agosto: “Dopo un lungo attraverso la sua etichetta Italians Do It SUBITO SUL NOSTRO
periodo di riflessione, noi tre abbiamo Better”. Gli altri tre, intanto, hanno lasciato PROFILO
preso la difficile decisione di porre fine al intendere che qualcosa bolle in pentola:
gruppo”. Dopo qualche giorno è arrivata la “Siamo molto eccitati per il futuro, e non
conferma anche da parte di Johnny Jewel, vendiamo l’ora di condividere con voi i no-
quarto componente nonché produttore stri nuovi progetti, molto presto”.
RUMOREMAG.COM | 11
R.I.P. OT TO B R E 202 1
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LEE SCRATCH PERRY
(1 9 3 6 -2 02 1 ) DI PAO LO F ERRARI
Verso i dieci anni ti accorgi che la bacchetta magica, A pensarci, che bell’incontro sarebbe stato. Per le hit,
rassicurante presenza di tante favole, è una bufala che bussare a Chase The Devil di Max Romeo o al Junior
ti hanno raccontato per tenerti tranquillo. Poi arrivi Murvin di Police And Thieves, da cui nacque il flirt
a 18 anni e scopri che sì, era tutto vero: la bacchetta umano e artistico con la banda Strummer. Sul versan-
magica esiste, ma ha un ruolo molto diverso. Tutto te sperimentale, largo a Super Ape. Dritti e rovesci
quel che tocca diventa sporco e geniale, anziché di- giocati tutti e tre nel 1976. Fino al cortocircuito, non
spensare sicurezza semina dubbio, spiazza, rimette in elettrico, sosteneva lui, ma nervoso: Perry si è sempre
discussione cose che sembravano assodate. Suoni, nel attribuito la responsabilità del rogo che annientò il
caso di Lee Scratch Perry, maturamente scomparso Black Ark, sostenendo di averlo scatenato durante un
lo scorso 29 agosto. Al servizio di mostri sacri della attacco d’ira. Quando si dice un musicista incendia-
musica ribelle come Bob Marley o The Clash. In studi rio. Braccato dai suoi fantasmi, paranoico, instabile,
dove cursori, distorsori, eco e altri effetti compone- Mr. Upsetter cadde e risorse dalle proprie ceneri fuori
vano un quadro da grotta del Mago Merlino. Verso dall’isola, trovando linfa vitale in una scena britanni-
orizzonti visionari, scommesse ardite quanto può ca che stravedeva per lui. La guidava Adrian Sherwood,
esserlo stata l’opera di Sun Ra, l’unico dei profeti neri e dal sodalizio nacque nel 1987 il capolavoro Time
che ci si sente di scomodare per render conto dell’im-
Boom X The Devil Dead. Il demonio era morto, la
menso genio di Mr. Upsetter. Un uomo nelle cui vene
nuova vita era intrapresa. In Svizzera, dove si trasferì
scorreva l’intera storia di un reggae concepito non
con la nuova compagna Mireille Campbell e famiglia
come genere a sé stante, ma come reagente per il pop
e nel 1990 realizzò in un nuovo studio l’album From
universale. Una storia anche buia, per esempio sotto il
The Secret Laboratory, superbo nella copertina che
profilo dello sfruttamento selvaggio di cantanti e mu-
lo ritrae monarca tra i ghiacci. Un profilo da impera-
sicisti da parte di produttori pionieri come il pur indi-
tore intorno a cui sarebbero fioccati omaggi da tutto il
spensabile Sir Coxsone Dodd, uno che pagava Perry,
ex contadino, poco più di quanto guadagnasse nei mondo: epica la partecipazione alla Dr. Lee PhD scrit-
campi. Ma spaventosamente luminosa: basti pensare ta su misura nel 1996 dai Beastie Boys, accorato l’in-
alla connessione punk reggae, all’influenza del dub di vito degli Orb a partecipare all’album The Observer
etichette come la On-U Sound sul trip hop e sull’elet- In The Star House. Il 3 dicembre 2015 andò a fuoco
tronica successiva, alla diffusione mondiale della cul- anche il Laboratorio Segreto svizzero, ma questa volta
tura del sound system, oggi linguaggio universale. Tre per una candela dimenticata, a proposito di Grotta
terreni di applicazione sui quali Mr. Pipecock Jackson di Merlino. Bruciate le attrezzature, perse irrime-
ha esercitato qualcosa di più simile a un potere che a diabilmente tracce inedite, arrosto, e forse fu ciò che
un’influenza, partendo proprio dall’atto di ribellione gli fece più male, anche la formidabile collezione di
che lo indusse a creare nel 1973 il leggendario Black abiti, costumi e aggeggi da sciamano che, insieme alla
Ark Studio. La sua sterminata discografia, tra produ- mania delle lavagne, dei fogli e dei muri su cui scara-
zioni, dischi personali e collaborazioni d’ogni sorta, bocchiare, lo passano alla storia come eterno bambi-
spazia con naturalezza tra hit mostruose e deliri che no. Ah, già, la bacchetta magica dei 18 anni: tanti ne
veniva una mezza idea di ricorrere a Ciccio Ingrassia, avevo quando mi piombò addosso Complete Control,
pregandolo di tornare a vestire i panni dell’Esorciccio. la prima produzione di Lee Perry per i Clash.
RUMOREMAG.COM | 13
TESTO DI
PRIVÈ / PANZANE L A FINE DELL’ALBUM? CERTO. F RANCES CO FARAB EG O LI
La fine dell’album?
Certo
PANZANE
14 | RUMOREMAG.COM
TESTO DI
PRIVÈ / BLOG’N’ROLL MY BL ANK PAGES CARLO B O RD ON E
My blank pages
BLOG’N’ROLL
RUMOREMAG.COM | 15
TESTO DI
PRIVÈ / ZIGZAG CALBONISMO LU CA F RAZ Z I
Calbonismo
ZIGZAG
16 | RUMOREMAG.COM
TESTO DI
PRIVÈ / GLOBO IL DOT TOR PERRY, SUPPONGO AN D REA PO M I N I
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MY TUNES
MONNA LISA
I VA N G R A ZI A NI
o frequentato per se aveste pronunciato una cosa tipo detto. Alcuni italiani al fondo della
diverso tempo ventriculation o chissà che altro. coda rumoreggiarono esplicitamente.
H Mentone, primo
comune francese
I francesi poi. Una mattina, in una
boulangerie di Mentone, in coda
Aldo insistette. Conobbi il suo nome
quando la moglie, una bella donna
dopo la frontiera davanti a me, correttamente in fila e vestita come le italiane in vacanza lì
con la Liguria. ornato dei segnali estetici da italiano (permanente fresca, camicia di lino,
Attaccato. A lungo italiano, conserva in vacanza lì (camicia di lino, ma- gonna sul ginocchio e consapevolezza
toponomastica e cognomi (pur de- glia in cotone sulle spalle, scarpa da che “voi donne francesi sarete anche
clinati in transalpino) del Bel Paese, yacht, accento da arco Mediaset fine più indipendenti, ma noi siamo più
ma è in tutto e per tutto Francia. Con 80s) un signore di nome Aldo atten- bone”) gli mise una mano sul braccio
il completo dei luoghi comuni, come deva pazientemente di poter avere la tentando di sedarlo con “Calmati,
sempre non troppo distanti dalla sua meritata dose di baguette (e met- Aldo”. Ma l’invito fu reso vano da
realtà, attribuibili ai nostri cugini. tetele in un sacchetto, cristo), pain Madame Je Ne Comprend Pas che
Sensazione di Stato vero, maggior au chocolat o macarons. Quando fu disse sbuffando “les Italiens…”. Alla
cura del bene pubblico, una scuola il suo turno, enumerò in un francese consueta etichetta che ha per sottote-
solida, parlata erotica e donne molto più che comprensibile i suoi desideri. sto “cafoni, ignoranti, casinisti con le
indipendenti. Ma anche una inne- Su deux baguettes la signora addetta camicie di lino”, Aldo non ci vide più
gabile e onnipresente alterigia. Con al banco delizie (che probabilmente e iniziò a urlare in italiano: “Ma vaf-
tutto il male che si può dire degli faceva Colombinì di cognome, ma fanculo, francesi di merda, presun-
italiani, non ne ho mai visto uno puntava tutto sull’accento finale per tuosi del cazzo. Tenetevela la vostra
sottrarsi dall’aiutare un turista che definirsi) si immobilizzò dicendo baguette e infilatevela su per il culo.
domandava informazioni, pur nella che non capiva. Je ne comprend pas. Bastardi puzzoni senza il bidet. Vaf-
sua lingua, o che cercava di comu- Aldo ripeté scandendo la frase e ita- fanculo!”. Mentre gli italiani al fondo
nicare maccheronicamente nella lianizzandola con ampi gesti numeri- applaudivano e preparavano striscio-
nostra. Provate a dire Victoria Sta- ci e di localizzazione pastereccia sul ni, tamburi e mortaretti di gaudio, la
tion a un inglese, anche sforzandovi bancone, ma nulla, je ne comprend moglie lo trascinò fuori. Ma, proprio
albertosordistyle di ammantarla di pas. Da lì tutto precipitò. Persino una sulla soglia del negozio, rubizzo in
un qualche accento anglosassone. coppia francese azzardò che si pote- volto e con la maglia di cotone ormai
Irrimediabilmente vi guarderà come va capire benissimo quanto avesse svenuta dalle spalle, Aldo aggiunse:
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TESTO DI
MY TUNES MONNA LISA IVAN GRAZIANI MAU RIZIO B L AT TO
“DOVETE ASSOLUTAMENTE VISITARE IL LOUVRE, CELEBERRIMO MUSEO D’ARTE DOVE POTRETE VEDERE,
A DISTANZA RAV VICINATA , IL DORSO DI ALTRE MIGLIAIA DI TURISTI CHE CERCANO DI VEDERE L A GIOCONDA”
(DAVE BARRY)
“E ridateci la Gioconda, brutti ladri fu acquistata nientemeno che dal re ra. Lo inquadrai nel ristorante cen-
del cazzo. Ridatecela!”. Io attesi di Francesco I. Quando si accorsero trale, di fronte a un piatto di arrosto
capire se mi attendesse uno scontro del furto le autorità sospettarono di e patate. So che appare incredibile,
fisico all’arma bianca fuori dalla bou- Guillaume Apollinaire, Pablo Picasso ma ho una classifica di musicisti che
langerie, mi stupii del fatto che nes- e persino dell’Impero Tedesco tutto, mangiano arrosto e patate prima del
suno avesse ancora tirato in ballo la ma nessuno pensò al vero inside concerto, credo sia il piatto più servi-
testata a Zidane e, immancabilmente, man. A Peruggia, che si era chiuso a to nell’ambiente. Sul podio J Mascis,
sentii in testa partire il riff di Monna fine giornata in uno sgabuzzino del che vidi srotolarlo con la forchetta
Lisa di Ivan Graziani. Louvre, aveva tolto agevolmente di come fosse una faina addormenta-
Secco, potente, con un grande groove notte la Monna Lisa dalla teca, forte ta, con un appetito consono al suo
e una riduzione all’osso rock molto della sua passata professionalità e, abituale entusiasmo verso la vita.
poco presente in quegli anni. È il dopo averla arrotolata sotto il cap- Ma anche Mark Arm, immobile e in
1978 e uno con quella capacità chi- potto, se ne era andato allegramente fase di studio per qualche secondo e
tarristica e una frase del tipo “A me al mattino, scambiando due parole poi vorace e assassino come uno che
della politica non me ne può fregare con l’idraulico del Louvre e raggiun- sa di poter contare su una mascella
di meno. Mi interessa, invece, rac- gendo la pensione dove alloggiava superfuzz bigmuff. Ivan Graziani
contare storie che toccano il sociale. prima in tram e poi in taxi. Un lavo- lo consumò educatamente, ma non
C’è una bella differenza”, non può ro pulito. La buttò sotto il letto per capii se pensasse “questo è davvero
che essere alieno rispetto all’aria due anni e poi, tornato in Italia, la il massimo che posso avere ora?”
dei tempi. Spesso indecifrabile Ivan appese sopra il suo tavolo di cucina, o “è comunque sempre una buona
Graziani, con quella faccia agreste e a differenza di Napoleone che la te- cosa avere un pasto simile”. In ogni
aspra, gli occhiali camp e una voce neva in camera da letto (e su questo caso dimmi come mangi arrosto e
da bimba perversa, come lui stesso parallelismo d’utilizzo potremmo patate e (forse) ti dirò chi sei. Ivan
la definì. Ma Pigro, il disco che con- scriverci agevolmente un trattato Graziani non sorrise al tavolo e lo
tiene anche Monna Lisa, andrebbe filosofico/estetico franco/italiano). fece poco anche sul palco, piazzato
rivendicato più spesso come “no- Al patriottismo subentrò la necessità in un polveroso campo di pallone
stro”, musicalmente e per quello che di incassare, divenendo peruggismo, dove chiunque era sfuggito alla mia
racconta, con il suo carico di rabbia e Vincenzo tentò di vendere l’opera a maldestra marcatura. Ma suonò alla
compressa, implosione sentimentale Firenze. Lo scoprirono e la Giocon- grande. Il suo fan più convito risultò
e barbarismi domestici. Monna Lisa da, dopo un mini tour italiano, se ne essere Alex l’indiano (tratti estetici
poi, ha una linea di basso impareg- tornò in Francia. Peruggia ebbe tutto vagamente comanche), soprattutto
giabile. Merito di Hugh Bullen, che sommato una pena mite e, immanca- perché vantava un padre abruzzese
arrivò in Italia da Trinidad E Tobago bilmente, da allora tutti gli italiani in della provincia di Teramo, città na-
all’inizio degli anni 60. Suo fratello gita, me compreso, provarono sempre tale di Ivan Graziani. Alex l’Indiano
Kevin, bassista pure lui, militò nei anche soltanto un grammo del suo seguì l’intero concerto pestando i
Napoli Centrale, mentre Hugh entrò impeto di fronte al dipinto nella sala piedi nell’area di centrocampo, dove
nel giro degli Area e di Finardi e Bat- affollata del Louvre. Ma è piccolo ‘sto l’erba risultava drammaticamente
tisti. In Monna Lisa Il basso pulsa quadro. Guarda te o me? Dovrebbe assente, condannandosi a quasi due
costantemente ed elettrica e acustica stare a casa nostra, cazzo. Non asso- ore d’immersione ininterrotta nella
reggono un brano che non ha mai miglia alla bidella del terzo piano? E polvere. Creò il suo effetto speciale
fronzoli eccessivi o virtuosismi su- io dietro, con il basso di Hugh Bullen lo-fi e compromise irrimediabilmen-
perf lui. bello dritto, “Sì, vorrei rubarla. Vor- te la funzionalità dei polmoni, ma
La linea ritmica prevale su una sto- rei rubare quello che mi appartene- se la godette in pieno. Come noi, che
ria nota, quella che racconta il furto va. Sì, vorrei rubarla. E nasconderla trovammo Ivan Graziani quasi punk
della Gioconda/Monna Lisa avve- in una cassa di patate. Di patate”. (tutto ciò che non ricordava Baglioni
nuto nel 1911 per opera di Vincenzo Uno sguardo al controllore di sala, potenzialmente poteva ambire all’eti-
Peruggia, ex impiegato del Louvre impeccabile e tassidermizzato, in un chetta) e su Monna Lisa garantimmo
nato a Dumenza, vicino a Luino, angolo e via in testa “Il custode si la- il massimo, con girotondi semi pogo,
convinto che il dipinto fosse stato menta. Probabilmente vuole un’altra fischi e col cazzo sul verso “la scuola
rubato all’Italia da Napoleone e che botta in testa, ora”. è una gran cosa”, spintoni sull’asso-
meritasse di tornare nei suoi confini Gran pezzo, Monna Lisa. Ho visto lo asciutto che arriva intorno ai tre
d’origine. Un falso storico condiviso Ivan Graziani una sola volta, dal minuti, ma soprattutto con una man-
(pure da Aldo), perché in realtà fu lo vivo. Si esibì nel paese di montagna ciata di Napoleone merda a briglia
stesso Leonardo Da Vinci a portare dove passavo le vacanze quando era sciolta. Eravamo giovani. E italiani.
la Gioconda in Francia nel 1516, dove già nella fase calante della sua carrie- E si sa, les Italiens…
Ivan Graziani, ovvero del patrimonio della musica italiana non del tutto rivalutato. Rino Gaetano indie, ma Ivan
Graziani no. Perché? Partito beat, poi session man di grande lusso, quindi cantautore “rock”, Ivan Graziani ha
avuto successo, ma forse meno di quanto avrebbe meritato. Monna Lisa apre Pigro, del 1978, album senza un
solo momento debole, tagliente e letterario. Lui se n’è andato a soli 51 anni ed è stato seppellito con una delle sue
chitarre, una Gibson. “Signore è stata una svista, abbi un occhio di riguardo per il tuo chitarrista”.
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RUMOREMAGAZINE OT TOB RE 202 1
20 | RUMOREMAG.COM
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DOVE: QUANDO:
L’RAIN
New York, dal 2017
USA
COSA:
IL DISCO: ONLINE:
FATIGUE lrain.info
MEXICAN SUMMER, 2021
RUMOREMAG.COM | 21
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DOVE: QUANDO:
Londra,
UK GREEN LUNG dal 2017
COSA:
IL DISCO: ONLINE:
Non ho mai avuto il piacere e visionarie dei brani. Infatti la naziste che tendono a infiltrarsi
di calarmi un trip a Soho o a loro musica è un occult rock con nella scena legandosi alle tema-
Camden, ma penso che facendolo forti tensioni heavy metal, aff lati tiche esoteriche (nel merchandi-
avrei avuto ottime probabilità proto punk, sfuriate psych intrise sing i Green Lung proponevano
di imbattermi in uno dei mem- di fuzz e un’anima innegabilmen- una toppa “Nazi occultists fuck
bri dei Green Lung, o in tutti te doom. Ma senza perdere mai off”) - si dichiara apolitica e vici-
e cinque. Ceffi senza divise da il gusto per il fattore melodia: na allo spirito degli antichi culti
sottocultura giovanile, eppure infatti, nella migliore tradizione magici e stregoneschi: “Amiamo
capaci di metterti a disagio in sabbathiana, il riffing chitarristi- gruppi come i Witchfinder Gene-
tempo zero con un’aura da av- co è serrato e zeppo di hook che ral, ma stiamo dalla parte delle
venturieri irranciditi da strada e si piantano in testa, e poi ci sono streghe”.
stravizi. Gente che non scherza, i ritornelli, quasi tutti a presa Al loro attivo hanno anche un EP
che non disdegna i guai, magari rapida, declamati dalla voce di di esordio (2018) e l’album Woo-
dopo un bel carico di additi- Tom Templar (dalle tonalità molto dland Rites (2019).
vi. Per il “Guardian” suonano vicine al giovane Ozzy Osbourne,
“heavy metal così come va fatto”: con tocchi di Ian Anderson).
una definizione molto positiva,
ma piuttosto riduttiva perché E i testi? La band - pur essendosi
bypassa le atmosfere esoteriche schierata contro le frange neo-
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PROMISE AND
DOVE: QUANDO:
Stoccolma, dal 2007
Svezia
THE MONSTER
COSA:
IL DISCO: ONLINE:
L’ultimo EP di Billie Lindahl, Fire - e che qui si esprime al suo il brano One Summer dalla visio-
la cantautrice e multistrumenti- meglio, forse per una presenza ne del film di Ingmar Bergman
sta - suona chitarra, violoncello, più massiccia dell’elettronica. Una Vampata D’Amore, anche
flauto, organo e glockenspiel Più massiccia ma senza snaturare questo ambientato in un circo.
- svedese dietro il progetto Pro- il sound di Billie, che accom- Un mondo sfaccettato e misterio-
mise And The Monster, si chiama pagnata dall’”invisibile metà” so che in effetti non è estraneo a
Chewing Gum, un titolo che fa - parole sue - Love Martinsen quello - anzi a quelli: “Ogni can-
presagire musica usa e getta, un continua a esplorare paesaggi zone e ogni album è un mondo a
disco di pop colorato alla Katy crepuscolari con il suo dream/ sé, e devo stare attenta a ciò che
Perry, godibile ma duraturo dark folk dai caratteri nordici. è e che può diventare. Mi piace
come una gomma da masticare e stare in quel mondo, e lasciarlo
sputare quando perde il sapore. Affascinata fra le altre cose mi rattrista” - creato attraverso
Fortunatamente non è così, o lo dall’immaginario circense, Billie brani “sognanti, dark e romanti-
è solo in parte: la parte del pop, ha preso il nome da Promise And ci”, che “raccontano piccole sto-
per il quale Lindahl sfoggia un The Monster, libro per ragazzi rie infernali”.
talento naturale che era già evi- di Babette Cole che racconta di
dente nei lavori precedenti - l’EP un mostro rapito da un circo iti-
Antarktis e gli album Transpa- nerante e del pony che parte alla
rent Knives, Red Tide e Feed The sua ricerca, ed è stata ispirata per
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MANUEL
LITTLE HAG PISTACCHIO
DOVE: QUANDO: DOVE: QUANDO:
Asbury Park, New Jersey, USA dal 2016 Rimini/Ravenna/Bologna, Italia dal 2018
COSA:
COSA:
Il cuore, lo “scordato strumento”
Corrosivo cantautorato folk rock
del quartetto romagnolo
IL DISCO: IL DISCO:
BREAKFAST EP SCORDATO CUORE
BAR/NONE, 2021 BRUTTURE MODERNE, 20211
“Cosa è successo a Avery Jane?” si domandava nel suo A Diego Pasini e Lorenzo Camera si sono uniti Arianna
primo album per Bar/None. Più che un vero e proprio Pasini e Francesco Giampaoli, già Sacri Cuori e produt-
esordio, una raccolta di singoli pubblicati in larga parte tore dell’esordio. “La rivoluzione sono Arianna e Fran-
su Bandcamp quando ancora si faceva chiamare con il cesco. Hanno portato idee cruciali negli arrangiamenti.
suo nome: Avery Mandeville. Abituata sin da giovanissi- Con la regia di Lorenzo e Francesco ognuno è riuscito a
ma a confinare la vita in piccoli e pugnaci brani folk rock emergere secondo le proprie qualità. I brani sono liberi
per presentarli nelle locali open mic nights, la giovane da concetti di forma e stile, seguono l’evocazione del
stella della florida scena di Asbury Park firmava il suo testo, l’immaginario del passato”, dicono.
primo contratto quando il mondo intorno chiudeva i
battenti. Questo secondo album è ispirato a Montale. “Scorda-
to Cuore si rifà a Corno Inglese, sua poesia che recita:
I mesi del lockdown sono stati creativamente febbrili, al ‘Suonasse te pure stasera scordato strumento, cuore’.
punto da ridefinirne il profilo artistico. Attorno a lei si è La cornice giusta per il disco. Il cuore è il punto più
coagulata una vera e propria band, destinata a trasfor- interno e puro della spiritualità. L’essenza generatrice
marne le solitarie elucubrazioni in spigolosi brani rock. della vita in equilibrio con l’energia del mondo e oltre le
Nel 2020 arrivava così primo album, fortemente influen- emozioni individuali. ‘Scordato’ significa sia dimenticato
zato dalla vita durante la pandemia e in cui per la prima sia disarmonico, a sottolineare il pessimo rapporto che
volta svelava al mondo la disarmante sincerità e toccante abbiamo oggi con la spiritualità. Viviamo un momento
ironia dei suoi testi. Uno stile destinato a farsi sempre catastrofico legato al Covid e ai cambiamenti climatici. I
più viscerale. Tanto che il nuovo EP Breakfast (che con nostri problemi nascono dalla materialità, dal consumo.
brani dal titolo Piss, Blood e Cum si presenta come una Volevamo un disco che contrastasse la disillusione del
specie di trilogia dei fluidi corporei) potrebbe lanciarla futuro, parlando di amicizia, contaminazione e diversità,
come sorta di erede diretta di Angel Olsen, fra le cantau- potenza, bellezza interiore e rinascita. In un paesaggio
trici più brillanti della sua generazione. sonoro disarmonico e instabile”.
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NEWDAD SARRAM
DOVE: QUANDO: DOVE: QUANDO:
Galway, Irlanda dal 2018 Nuoro, Italia dal 2017
COSA:
COSA:
Enciclopedico indie rock
Oltre il muro del suono
in chiave dreamy
IL DISCO: IL DISCO:
WAVES ALBERO
FAIR YOUTH, 2021 SUBSOUND, 2021
L’aurea vena d’Irlanda non accenna ad esaurirsi. Gli “La musica c’è sempre stata, grazie a una famiglia che
ultimi in ordine di tempo sono questi NewDad, esponen- ha sempre creduto fermamente nell’equazione musica
ti (insieme a band come i Just Mustard) dell’avamposto uguale cultura. In realtà il mio primo strumento è stato
più dreamy della nuova scena. Nel loro caso, a plasmar- il violino, poi abbandonato molti anni dopo per dedicar-
ne il sound ha contribuito lo spirito bohémien e tradizio- mi totalmente alla chitarra”. L’esplorazione, la percezio-
nalista di Galway, la loro città natale. “Dobbiamo aver ne e, infine, l’alterazione del suono sono i cardini della
suonato con ogni musicista passato da qui”, affermano, composizione non convenzionale di Valerio Marras. Dal
“quindi tutta la musica più strana è filtrata inconscia- 2017 tutti i quattro dischi pubblicati sono significativa-
mente nelle nostre canzoni”. mente influenzati dalla sua terra di origine.
Più che “strana”, la loro musica è in realtà un blend ben La lontananza dai grandi centri urbani e l’isolazionismo
calibrato di indie rock degli ultimi 40 anni. Una fusione isolano sembrano paradossalmente aver influenzato
fra le profonde linee di basso dei Cure e le distorsioni positivamente il musicista sardo: “Ho sempre visto e
dei Pixies officiata fra fumi shoegaze. A tenere sotto vissuto mare e montagna in maniera molto romantica
controllo il tasso di nostalgia ci pensa innanzitutto il e, seppur in modi diversi, entrambi hanno influenzato e
languore intimista della cantante Julia Dawson, il cui arricchito i miei orizzonti sonori”. Poi l’ultimo lavoro lo
sussurro appena percettibile rimanda al pop introverso ha catapultato oltre il muro del suono. “Al contrario di
degli xx. C’è poi la produzione fiammante di Chris Ryan, quanto fatto in precedenza, Albero rappresenta il tenta-
che ha donato al loro primo EP la delicata lucentezza di tivo di declinare il suono in frequenza e non in lunghez-
nuovi artisti come Wolf Alice e Beabadoobee. Ora, dopo za. Ho inciso lunghe sessioni con l’idea di mantenere
la lunga pausa del lockdown, sono pronti per ritornare in tutto sempre in sospensione, non ricreando un monolite
pista, in attesa di un album d’esordio che ne testi il valo- come Four Movements Of A Shade ma rendendo il suono
re sulla lunga distanza. più orchestrale e meno spinto”. Obiettivo ampiamente
raggiunto.
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SUFJAN
STEVENS
ANGELO DE
&
AUGUSTINE
LO SGUARDO
INNOCEN T E
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DAL MICHIGAN AL CUORE DEL MONDO: 20 ANNI DI DISARMANTE INNOCENZA IN DIECI CANZONI
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biamo di accettare gli incidenti in quanto parte fondante stuzzicato il nostro interesse. Non credo che abbiamo mi-
della scoperta di qualcosa di nuovo”. schiato intenzionalmente cinema alto e basso. Mescolare
le fonti è come ammettere che quel genere di distinzione è
La scelta dei film mischia cinema d’essai (Il Cielo del tutto arbitraria. Guarda i film della Marvel e il film di
Sopra Berlino o Lacrimae Rerum) con pellicole Wim Wenders che abbiamo scelto. Il Cielo Sopra Berlino è
più popolari. È un approccio deliberato? anch’esso intrattenimento. Proprio come in un film Mar-
A.D.A.: “Ce li consigliavamo a vicenda. E poi c’erano alcu- vel, i personaggi vengono da un altro mondo, con i loro
ni film che ci avevano colpiti da piccoli e volevamo analiz- poteri e i loro problemi. Solo che invece di essere supere-
zarli da adulti”. roi sono angeli”.
S.S.: “Credo che il cinema sia una forma d’arte relativa-
mente nuova. Soprattutto se confrontata con l’intero arco C’è sempre una sorta di ambivalenza nei per-
artistico e culturale umano. Ed è anche nato come forma sonaggi dei film che avete tradotto in canzoni.
d’arte popolare, all’inizio le immagini in movimento ave- Anche quelli apparentemente più malvagi (il ce-
vano lo scopo d’intrattenere il pubblico. Quindi l’intrat- nobita di Hellraiser o il mostro mutaforma de La
tenimento è comunque una componente fondamentale Cosa) vengono analizzati secondo una prospettiva
ancora oggi, anche se ci sono dei film elevati, che hanno inedita, rivelando una sorprendente fragilità.
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A.D.A.: “Abbiamo tentato di osservare i personaggi sca- Sufjan, andando indietro fino al 2000, quando
vando oltre le logiche che li hanno plasmati. Come quando pubblicasti il tuo esordio, A Sun Came!, come
giri la rotella dello zoom di un microscopio e scopri parti giudichi quel disco? Che cosa cambieresti even-
dell’immagine che fino ad allora erano nascoste alla vista. tualmente?
Abbiamo cercato di dare nuovi significati ai personaggi, S.S.: “Oddio, che domanda orribile. È una domanda me-
sfumature che magari sfuggono guardando il film una sola schina (ride, nda). Ma certo! La vita è tutta un rimpianto.
volta”. Sai, ogni volta che finisco un nuovo progetto l’opinione
S.S.: “C’è tanto revisionismo in queste canzoni, nel modo che ne ho si sgonfia rapidamente. Ne sono talmente stufo
in cui abbiamo preso in prestito i personaggi per riappro- che sono pronto a focalizzarmi sui miei prossimi passi.
priarci dei loro tratti distintivi. Abbiamo applicato quei Non so se questa possa essere definita una stoica resi-
frammenti a idee e prospettive squisitamente nostre. I stenza al rimpianto, oppure semplice realismo. In realtà,
pezzi riflettono di più noi come persone e autori che i film. non mi piace passare troppo tempo a pensare al passato.
Siamo due cantautori intuitivi e riflessivi, nel nostro ap- Non prescrivo a nessuno il rimpianto, perché è semplice-
proccio l’empatia gioca un ruolo fondamentale. E anche il mente una perdita di tempo. Ovviamente avrei fatto al-
perdono, se pensi che tutti quei film hanno qualche proble- cune cose diversamente, ma alla fine non puoi farci nulla.
ma. Non solo per i personaggi, ma per come e quando sono Perché non sei più quello che eri allora. Credo sia molto
stati girati, il loro contesto politico. Noi li abbiamo guar- importante restare sul presente e focalizzarti su ciò che
dati, estraendone i temi per riappropriarcene, cercando sei chiamato a fare oggi. Dimentica il passato, tanto non
di essere più comprensivi ed empatici. E alla fine abbiamo lo puoi cambiare”.
capito quei personaggi in modo più profondo, arrivando a
crearne di nuovi”. In qualche modo (anche al di là della tua volontà)
sei diventato una sorta di nuovo canone per la
Se vi dessi da scegliere un film che non è finito tra musica folk americana. Come percepisci questo
le fonti d’ispirazione del disco ma sul quale potre- status? È più un peso o un onore?
ste scrivere una canzone, quale sarebbe la scelta S.S.: “Questo tipo di analisi è lavoro per critici musicali
di ciascuno di voi? come te. Non posseggo neppure lontanamente il genere
S.S.: “Sono talmente tanti quelli che non ce l’hanno fatta!” di consapevolezza e percezione che occorre per dichiara-
re qualcosa del genere. Non è il modo in cui vivo o lavoro,
A.D.A.: “I vari episodi de La Casa di Sam Raimi. Dovrem-
o percepisco me stesso. La descrizione di me in quanto
mo farli”.
artista americano finisce con la geografia. Vivo negli
S.S.: “Uno dei miei preferiti resta Showgirls. Potremmo Stati Uniti e sono cresciuto qui. Mi rendo conto che una
fare quello (L’ufficio stampa mi ha poi confessato di aver buona parte del mio lavoro si immerge nella storia ameri-
ringraziato il cielo che non ci fosse quel film. Sarebbe stato cana, ma mi piace pensare di essere un artista globale, in
un incubo giustificarne la presenza nel contesto attuale, grado di descrivere attraverso la musica una esperienza
nda). È stato nella mia top ten per tanto tempo. Sono un umana universale. Il resto è contesto, coincidenza. Lo si
grande fan di Paul Verhoeven. I suoi film sono insensati, può dire di altri che fanno musica qui negli Stati Uniti.
così problematici e strani. Come Robocop, un vero classi- Di Beyoncé, Kanye West o Will Oldham. Non credo ci sia
co!” qualcosa di unico che mi contraddistingua o mi renda
A.D.A.: “Qual è quel film in cui la protagonista prende un più americano di altri. Anche perché è sempre molto
pezzo di ghiaccio e lo conficca nell’occhio di un uomo?” complicato distillare il reale significato di cantautorato
S.S.: “Basic Instinct. Magnifico”. americano. È un casino, ed è ovunque. Cambia continua-
mente e in fretta. Scrivere dell’America significa scrivere
di un eterno conflitto. Se vuoi, un tratto che mi identifica,
Immagino una canzone intimamente folk su Basic
fin dal primo giorno, è il mio catatonico e costante senso
Instinct…
di rivelazione quotidiana. Mi permette di espormi e di
(Ridono entrambi, nda)
esprimermi ed è probabilmente una caratteristica molto
A.D.A.: “insieme abbiamo anche visto 1997 Fuga Da New americana”.
York”.
S.S.: “Angelo, non lo abbiamo neanche finito… quel film Abbiamo già fatto i conti col passato, ma è inne-
non ha superato la prova del tempo. Passa il confine un po’ gabile che la memoria sia una chiave di accesso
troppe volte. No, decisamente”. fondamentale alla tua musica. Ricordi d’infan-
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zia, di una nazione, di personaggi famosi. Custo- occhio più ottimista. Questo approccio è importante, oggi
dire il ricordo continua a essere un motore per più che mai”.
te?
S.S.: “Credo sia vitale per quello che faccio. Nonostante la Guardando un film con gli occhi di un bambino,
mia naturale riluttanza a vivere nel passato e il mio desi- riusciamo a distinguere il Bene dal Male senza ne-
derio di proiettarmi nel presente sento ancora di essere cessità di ulteriori guide, senza impantanarci in
definito dalla memoria. Credo che questo valga un po’ zone grigie. Quanto è importante per te avere uno
per tutti noi, che conteniamo moltitudini e assimiliamo sguardo innocente sulle cose, soprattutto adesso
continuamente, costruiamo e ascendiamo sulla base di che il mondo sembra frantumarsi ogni giorno di
chi è venuto prima di noi. Significa essere umani. È una più?
lotta continua, perché non mi piace essere gravato dal mio S.S.: “È dura. Credo sia molto importante avere la mente
io precedente. Voglio rinascere ogni giorno e strutturo la di un bambino. È così che interpreto il peso dell’esistenza.
mia vita sull’essere presente qui e adesso. Ma è innegabile Vorrei rinascere bambino ogni giorno, per percepire le
che la mia musica sia ispirata dal passato. Forse perché cose con quella apertura e quel senso di novità. La storia
sento di poter parlare di quanto è accaduto prima, con il ci stanca e ne sentiamo il peso, il peso dell’esperienza
beneficio della saggezza che offre il senno di poi. Riesco umana offusca il nostro senso di realtà e di speranza.
a comprendere me stesso in un modo più oggettivo. È Credo sia quasi un dovere esprimere il senso di meraviglia
difficile fidarsi della verità del presente, perché è neces- con la pratica quotidiana. Il titolo del disco parla proprio
sario passarci attraverso, processarla. Ma allo stesso di quello, a beginner’s mind, la mente del principiante.
tempo cerco strenuamente di affidarmi sempre meno al Una apertura pura, che diventa imperativa oggi. Tendia-
passato. Più divento vecchio, meno ho voglia di accendere mo a dimenticare troppo in fretta l’evidenza della verità e
quell’interruttore. E spero che il mio lavoro recente riflet- della bellezza che sono intorno a noi. Le cose che in realtà
ta questa intenzione. Non lo so, forse è solo una speranza funzionano, nonostante tutto. Certo, ci sono una marea
che non riesco ancora a manifestare con la mia musica. di aspetti della società da sistemare, e saremo chiamati a
Sicuramente sono intenzionato a muovermi lungo questa una prova durissima. È sempre accaduto, e accadrà anco-
direzione”. ra. Ieri, oggi, nel prossimo secolo. Ci vorranno nuovi modi
di pensare, di percepire, di credere, perché il modo in cui
La componente spirituale dei tuoi testi è un’altra abbiamo sviluppato la società fin qui non è più sosteni-
caratteristica ben riconoscibile. Il simbolismo bile. L’evidenza è inequivocabile. Siamo chiamati a fare
presente nei tuoi testi, se non può dirsi stretta- un sacco di cambiamenti dell’ultimo minuto. Possiamo
mente religioso, ha una forte carica evocativa in compierli, non è la fine del mondo. Ci facciamo ingannare
riferimento al sacro. Come è cambiata la tua fede troppo spesso da tutte quelle visioni apocalittiche, molte
nel tempo? sono puro melodramma. Sarà complicato ma ce la faremo.
S.S.: “La mia fede è in continuo movimento. La sua base, Un po’ come la mia musica negli ultimi 20 anni: un adora-
fondamentale, è il fatto che non posso arrivare a fine bile disastro”.
giornata senza cercare di capire il mondo a un livello spi-
rituale. Mi da un senso di speranza e di scopo percepire Un altro aspetto importante del tuo approccio alla
che ogni cosa intorno a me ha una sua risonanza. La parte scrittura è la necessità di legare i pezzi di ogni tuo
fisica del mondo può essere spesso disturbante e delu- nuovo album a un concetto specifico. La religione
dente. Mi piace questa pratica giornaliera con cui provo per Seven Swans, una geografia sentimentale per
a sopportare il mondo fisico investendo parte del mio Michigan e Illinois, il Natale come metafora di
tempo nel guardarlo con un senso estatico e trascenden- famiglia e solitudine nei due box natalizi, il dolore
te. Non è tanto ciò che vedo, tocco o sento, perché credo e ancora la famiglia in Carrie & Lowell. Come mai
che ci sia molto di più nella vita e nell’universo, cose che ci deve sempre essere un filo conduttore in ogni
semplicemente non vogliamo o non possiamo capire. Non tuo nuovo progetto?
voglio mai perdere quel senso di mistero, voglio aggrap- S.S.: “Il filo conduttore è uno strumento pratico per me.
parmici, per quanto possibile. La mia relazione con Dio, Innesca la mia produttività. È la descrizione più sempli-
la mia pratica spirituale, le mie preghiere giornaliere, la ce possibile, non è molto profonda, me ne rendo conto.
meditazione, sono fondamentali per me. Forse sono una Abbiamo creato un disco sui film, e la cosa è avvenuta
stampella per arrivare alla fine del giorno illeso e men- accidentalmente. Quando è successo abbiamo semplice-
talmente stabile, ma mi aiutano a vedere il mondo con un mente abbracciato l’idea. Se vuoi è una prova della nostra
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capacità creativa, quella di seguire un tema che leghi un
intero album, ma poco ha a che vedere con la natura del
concetto stesso. Potevamo non dire a nessuno che quelle
«CREDO CHE SI DIVENTI canzoni parlavano di film e sarebbero comunque arrivate
CONDISCENDENTI QUANDO SI a chi le ascolta. Credo sia importante non mettere troppa
enfasi sul concetto che lega il tutto, anche se non posso
R I M P I A N G E U N A C E R TA D E C I S I O N E negare che identifichi il mio metodo di lavoro. Per me è
D E L P A S S AT O P E R C H É L A S I I S O L A come dire: ‘Devo scrivere questi nuovi pezzi e ho bisogno
di concentrarmi. Ok, componiamo un balletto utilizzan-
DA L CO N T ES TO. Q U EL L A D ECISI O NE, do due pianoforti, facciamolo lungo 30 minuti e diviso
P U R E S S E N D O M A L I N F O R M ATA in sette movimenti. E poi iniziamo a pensare alla forma
con cui vestirlo’. Una cosa stupida, ma molto utile. Vorrei
O DISA STROSA , NE GENER A UNA
poter affermare che si nasconde una grande autorevolezza
S U C C E S S I VA , R I V E L A N D O U N dietro a questo tipo di decisioni, ma in realtà molte sono
PERCORSO CHE NON PUÒ PIÙ ESSERE davvero casuali. Però la vita a essere casuale! Prendiamo
continuamente delle decisioni reagendo, esagerando,
M O D I F I C AT O . I O G U A R D O A L P A S S AT O minimizzando, e troviamo una strada che, guardandola
CERC ANDO QUELL A SEQUENZ A , retrospettivamente, rivela una sequenza determinata
da certi comportamenti e decisioni. Questo si lega alla
CONTESTUALIZ Z ANDOL A , CERC ANDO tua domanda sul rimpianto. Credo che si diventi condi-
D I V E D E R E C H E C O S A H A F U N Z I O N AT O scendenti quando si rimpiange una certa decisione del
passato perché la si isola dal contesto. Quella decisione,
E COS A N O. Q U ES TO PRO CES SO
pur essendo malinformata o disastrosa, ne genera una
M I P ER M E T T E D I S V I LU P PA R E D EI successiva, rivelando un percorso che non può più essere
C O N C E T T I C H E D I V E N TA N O P O I modificato. Io guardo al passato cercando quella sequen-
za, contestualizzandola, cercando di vedere che cosa ha
C ATA L I Z Z AT O R I C R E AT I V I » funzionato e cosa no. Questo processo mi permette di svi-
luppare dei concetti che diventano poi catalizzatori crea-
-S U FJA N S T E V E N S -
tivi. Se è il cinema a costringermi a sedermi al tavolo e a
lavorare, ben venga. Lo farò volentieri e con obbedienza,
come un cane che viene addestrato”.
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S U FJ AN S TE VE N S & A NGE LO DE AU GU STINE T E S T O D I M AU R O F E N O G L I O
C’è questa immagine della tua opera musicale: definitivamente tramontato? Per molti rappresen-
una creatura a due teste. Da una parte il lato in- ta tuttora una sfida mitologica.
timista e folk, dall’altra la tua avida curiosità nei S.S.: “Mi spiace molto per questa cosa. Dopo Illinois non
confronti della musica ambient e dell’elettronica ci ho più davvero pensato. Quando qualcuno me lo chiede
in genere. Qual è il catalizzatore che ti porta da mi sento davvero stupido. Purtroppo le mie nuove idee si
un ambito all’altro?
muovono molto velocemente”.
S.S.: “Molto dipende dalla mia curiosità. Investigare il
suono è la mia attività preferita. Scrivere canzoni può es- Peccato, mi avrebbe incuriosito ascoltare almeno
sere un lavoro molto cerebrale e carico di peso narrativo, un EP sullo stato del Texas.
richiede molta attenzione e la capacità di costruire con la (Ride di gusto, nda).
creatività. L’approccio al suono è molto più impulsivo, è
un ambito più astratto e spirituale. Non necessita di spie- Chicago è una delle canzoni cardine della musica
gazioni né di venire ricondotto al significato letterale. Le pop degli ultimi 20 anni. Probabilmente ha rag-
mie escursioni nel collage di suoni o nella ambient music giunto il cuore di molte persone ben al di là delle
sono come una avventura misteriosa oltre i bastioni del
tue iniziali aspettative. Qual è il tuo rapporto con
mondo conosciuto. Una esperienza sacra. Probabilmente
quel pezzo oggi?
il valore che do alla mia ricerca sul suono è maggiore di
quello che le danno i miei ascoltatori, perché il suo signi- S.S.: “Credi che sia davvero così? Dammi i dati che lo
ficato è molto meno riconoscibile. Alla fine però è la musi- dimostrano (ride, nda). Quel pezzo è così speciale perché
ca che ascolto di più. Musica strumentale che gran parte cattura un momento della mia vita in cui le cose cam-
della gente considererebbe un sottofondo, una roba da biavano molto velocemente, transitavo da una stagione
installazione artistica. Per me invece è importante, anche all’altra. Oggi non comprendo affatto la persona di cui
come fonte da cui attingere i miei arrangiamenti quando parla quella canzone. Forse perché ho 46 anni e, sfortu-
scrivo canzoni. Con l’età il mio interesse per le atmosfere natamente, il senso di scoperta e di immaginazione nella
cosmiche è cresciuto in modo viscerale”. mia vita è diminuito parecchio. Resta comunque una can-
zone speciale, anche se non ne colgo più il significato come
So che hai già risposto molte volte a questa do- allora. Non posso più dire molto sulla mia musica di quel
manda, ma il tuo progetto sui 50 stati dell’Unione periodo. È come spiegare, oggi, una mia dichiarazione
che prevedeva un album (o un EP) per ciascuno è d’intenti di quando avevo 20 anni. È molto difficile”.
TO M M A S O C A P P E L L ATO
(FOTO DI Y VO N N E S C H M E D E M A N N)
La copertina disegnata da Daniel Anum Jasper riprende i suoi mi- e, soprattutto, Lacrimae Rerum, corto di Nikolaidis). I due amici/
tici poster che promuovevano le proiezioni di fortuna di blockbu- colleghi ricamano su un tessuto melodico di acustica fragilità
ster USA in Ghana, alla fine degli anni 80. Immagini popolate caro a entrambi, attraversato da testi simbolici. Per disegnare il
da creature fantastiche, semidei, demoni, distillate dalle poche senso dell’esistenza e della morte su personaggi eroici o aberranti,
informazioni che i coraggiosi cinefili ghanesi avevano su quei film. non importa quale dei due si celi dietro all’innocente falsetto, o
Un universo di suggestioni create da un occhio innocente e puro. dove finisca la ritrosia acustica dell’uno e inizi l’estro orchestrale
Come queste canzoni, venute fuori quasi per caso, da notti insonni
dell’altro. Le tracce di quanto già sapevamo sulla reinvenzione folk
davanti a un video casalingo, da discussioni su ricordi d’infanzia,
di Sufjan Stevens sono, comunque, tutte presenti. Nel crescen-
quando il cinema apriva le porte a un mondo sorprendente. E qui
raccolte, con una dedica a Jonathan Demme, compianto regista do gentile di Reach Out, nel mistero acustico di Pillar Of Souls,
del Silenzio Degli Innocenti, uno dei film scelti come riferimento nel groove casalingo di Back To Oz, nello strumming pregiato
(il pezzo è Cimmerian Shade). Per il resto, un pugno di ricordi di Olympus, nell’intimità pianistica di (This Is) A Thing. Perché
da educazione adolescenziale americana anni 80 (dagli horror, quando tutte le cose smettono di crescere bisogna tornare ad acca-
Hellraiser e La Cosa, alla sci fi di Mad Max, alla rom com di rezzarle, per ricordarsi che c’è vita oltre la morte.
Bring It On Again), e qualche vezzo d’essai (Il Cielo Sopra Berlino 81/100
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BADBAD
NOTGOOD
-GIOCO DI SQUADRA
-
S
embra quasi paradossale come, in un avidamente con i video della crew Odd Future di Tyler,
anno e mezzo in cui l’isolamento forzato The Creator e i collage di rap evoluto di MF Doom.
delle persone si è impadronito della L’ibridazione è solo l’inevitabile passo successivo. Par-
scena sociale, l’emersione e lo svilup- tendo da cover esplosive di artisti noti, fino alle mille
po di collettivi musicali sia diventato collaborazioni con produttori hip hop e musicisti di
quasi una costante. E che, con loro, il varia estrazione, costruiscono un loro suono peculiare
jazz sia diventato spesso strumento d’espressione che e transgenico, che si alimenta di contemporaneità aber-
si reinventa, in nuove mani curiose. Da una parte i rata in chiave neopsichedelica e di radici che pescano
progetti nu soul (ma non solo) di Sault e Mourning [A] nella storia della musica nera. Cinque album (fra cui
BLKStar, vere comunità di scrittura ed esecuzione, per Sour Soul del 2015, con Ghostface Killah del Wu-Tang
vocazione e per principio. Dall’altra il fiorire di etichette Clan) che decostruiscono le esigenze del ritmo in 4/4,
di jazz alternativo come la International Anthem o tutto rimescolano stilemi pop, elaborano crescendo coinvol-
il movimento britannico dietro a Shabaka Hutchings, genti e sospensioni celestiali, si abbeverano al passato
che strutturano le loro proposte su esperienze di con- da una prospettiva libera e non accademica. Esibizioni
tinua collaborazione e apertura a nuovi mondi. Collet- dal vivo che diventano gioiose terapie di gruppo per
tivi aperti e jazz inteso come linfa sonora, per nuovi un pubblico onnivoro e alieno a barriere di genere.
strumentisti poco interessati a glorificarne la purezza, Un mondo nuovo e pulsante che costruisce un seguito
curiosi piuttosto di affrontare nuovi processi d’ibrida- di culto, devoto ed euforico. Fino a quando Tavares,
zione. I BadBadNotGood nascono a Toronto. come trio, leader non dichiarato del gruppo (per doti produttive e
nel 2010. Alexander Sowinski (batteria), Chester Han- visione), decide di abbandonare, nel 2019. Il fuoco sacro
sen (basso) e Matthew Tavares (tastiere e tanto altro). che alimentava la sua partecipazione al trio da quando
A loro, dopo qualche anno, si unirà Leland Whitty, alla aveva 20 anni si era piano piano esaurito, man mano
chitarra e ai fiati. Studiano jazz all’Humber College, per che il plauso del pubblico aumentava. Come accade
appropriarsi del lignaggio storico, mentre si alimentano anche nello sport, la dipartita del campione spoinge chi
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T E S T O D I M AU R O F E N O G L I O
FOTO DI JA M AL BURGER
resta a rinserrare le fila e a trovare nuove motivazioni più di me ed è un ottimo musicista. È stata una esten-
in un gioco di squadra che si rinnova in assenza del sione dei miei primi ascolti blues e sperimentali”.
fuoriclasse. Il risultato è Talk Memory, un dichiarato
viaggio per ritrovare le radici, attraverso un dialogo Quale processo avete seguito per introdurre l’e-
aperto con nuovi amici, produttori e musicisti storici. redità del jazz all’interno della vostra composita
Da Floating Points a Laraaji, fino alla mitica figura del proposta musicale?
cantautore e produttore brasiliano Arthur Verocai, che A.S.: “Sei anni fa Leland si è unito ufficialmente al trio
arrangia gli archi in cinque brani. L’annuncio dell’al- originario. Avevamo già suonato con lui a Toronto e
bum nuovo, a giugno, diventa virale su TikTok (quattro spesso ci raggiungeva in studio. Prima di lui passavamo
milioni di visualizzazioni in un mese), confermando la da cover a composizioni nostre, imparando a esplorare
resilienza di chi segue il trio. Di tutto questo parliamo varie inf luenze, dal rock al soul, dal kraut all’elettroni-
con Alexander (fresco papà) e Leland, in collegamento ca. Con l’andare del tempo abbiamo trovato una nuova
da Toronto. ispirazione, imparando a creare sezioni e interventi
solisti, supportandoci l’un l’altro nell’improvvisazione.
Quando avete incontrato il jazz per la prima L’arrivo di Leland, con le sue capacità di improvvisare
volta nella vostra vita? e la sua versatilità nel suonare diversi strumenti, ci ha
Alexander Sowinski: “Fa ridere, perché ne abbiamo fatto fare il salto. Con lui siamo riusciti a espandere la
parlato ieri. Credo che la mia prima volta sia stata nostra concezione di assolo a sassofono e chitarra, in
quando imparavo a suonare la batteria e guardavo le particolare in questo ultimo disco”.
performance di percussionisti, jazz o rock, inf luen- L.W.: “L’introduzione del jazz nel nostro modo di com-
zati dal jazz. Credo che le prime inf luenze siano state porre ha a che fare con la musica con cui siamo cresciu-
Buddy Rich e Gene Krupa, i video delle big band in cui ti. Questo vale anche per tutto il rock, il rap e il soul che
suonavano. Li guardavo senza sapere nulla della storia abbiamo ascoltato nel corso degli anni. Siamo cresciuti
del jazz”. con l’idea di mescolare i generi. È stato naturale veico-
Leland Whitty: “Mio padre ascoltava un sacco di blues lare tutte quelle inf luenze in una forma musicale unica.
e soul a casa. La prima volta è stata di sicuro con un Nessuno di noi, credo, volesse finire per diventare un
disco di Miles Davis, John Coltrane o Wayne Shorter. purista jazz, anche se tutti quanti amiamo quel modo di
Arriva da mio padre o da mio fratello, che ha due anni suonare”.
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BADBADNOTGOOD GIOCO DI SQUADR A T E S T O D I M AU R O F E N O G L I O
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BADBADNOTGOOD GIOCO DI SQUADR A T E S T O D I M AU R O F E N O G L I O
gica, cosa rara nel mondo musicale contemporaneo”. leader, aveva un gran talento per la registrazione e una
forte direzione visuale. Con gli anni la cosa è diventata
Il riferimento alla memoria, al ritorno alle radici, un po’ stressante, c’era una persona che faceva tutto (o
è un tema portante del nuovo disco. quasi) e poteva capitare di avere dei dubbi su determi-
L.W.: “Il modo in cui abbiamo registrato ti richiede di nate scelte, su quanto ti rappresentassero davvero come
essere fin da subito molto presente, mentre suoni e poi persona. Non era sempre facile. Quando se n’è andato
ti ascolti. La memoria diventa quasi un meccanismo per noi è arrivato il momento di interrogarci su che cosa
immediato. Un altro significato della ricerca delle radici volessimo fare con il nostro suono. Come registrarlo,
sta nell’aver potuto suonare con artisti che non pubbli- quali direzioni prendere. È stata una cesura che ha ge-
cavano musica dagli anni 70. Tutte le fonti d’ispirazione nerato nuove esperienze, e anche divertimento”.
arrivano da qualche punto nel passato. Questo disco è
stato come rivalutare quelle fondamenta, riappropriar- In qualche modo, anche in passato, avete dato
sene”. grande importanza alle collaborazioni. Come mai
il contributo di esterni è così importante?
A.S.: “Matthew Tavares ha lasciato nel 2019. Voleva con-
centrarsi sui suoi progetti solisti e sulle sue idee. Era un A.S.: “Non sai mai cosa possa succedere quando qualcu-
elemento fondante del trio originale. Il suo abbandono no che non conosci entra nella tua stanza. Anche solo se
ci ha portati a ripensare a molte delle esperienze fatte penso al tempo trascorso in giro a suonare, ho incon-
con lui, e a cercare di creare qualcosa che andasse oltre trato tantissime persone interessanti, che mi hanno
quelle dinamiche. Che fosse in qualche modo più forte dato qualcosa dal punto di vista musicale: suggerimenti
e sano. Il gruppo ha avuto i suoi alti e bassi in passa- su artisti o album che non conoscevo ancora o, più
to, all’inizio non pensavamo di diventare una band, di banalmente, locali dove andare quando ci trovavamo in
girare il mondo. Quella esperienza è stata appagante, un determinato posto. Ti arricchisci moltissimo quando
ma ha anche creato delle difficoltà. Il nuovo album ci ha stabilisci dei collegamenti con gli altri. Me ne sono
permesso di mettere tutto in prospettiva. Dai privilegi e accorto soprattutto diventando padre, la trovo una cosa
le opportunità che abbiamo avuto alle ragioni che, come bellissima. È il modo in cui il mondo dovrebbe funzio-
gruppo, volevamo ancora difendere. Personalmente è nare. Ascoltare le persone, le loro storie, le loro idee,
stato un momento di profonda rif lessione. Volevo perce- aiutarle se hanno bisogno”.
pire la musica solo come pura emozione. È uno dei temi L.W.: “L’ultimo anno e mezzo ha confermato che lavorare
portanti di Talk Memory”. per conto proprio può aiutare a sviluppare le proprie
idee, ma può intrappolarti all’interno della tua mente.
Come è cambiato l’approccio senza Matthew? Sie- Portare anche il più piccolo germoglio di idea a qualcun
te ancora in buoni rapporti con lui? altro si apre a direzioni completamente diverse. Oggi è
L. W.: “Sono in buoni rapporti con lui, ma la sua di- molto facile dare vita a un progetto folk in completa so-
partita ha ispirato vari cambiamenti. Lui è un talento litudine, ma credo che l’essenza dell’esperienza musicale
multidimensionale, nel gruppo passava dal sound engi- sia creare dei suoni in una stanza insieme ad altri. È una
neering all’artwork. Il non averlo più con noi all’inizio esperienza collettiva che nessuna energia individuale
ha creato una sorta di horror vacui, ma poi ha anche potrà mai eguagliare”.
aperto nuove porte. Ci ha spinto a collaborare con nuovi A.S.: “Viviamo in una immensa stanza da letto in cui
ingegneri del suono in studio, con altri musicisti. Siamo molte persone producono musica in solitudine. E molti
riusciti a capire come il seme del nostro suono potesse così facendo producono musica bellissima. Ma noi
ispirare la visione di nuovi collaboratori. È questo gene- siamo sempre stati ispirati da esperienze in cui ritmi e
re di senso di comunità che ispira Talk Memory”. orchestrazioni erano il motore dell’energia. Pensiamo
A.S.: “In passato abbiamo preservato una certa ingenui- ai Beatles, ai Beach Boys, ma anche alle band jazz o alla
tà e ci siamo dati molto da fare per conservare il nostro musica classica, o persino a certo rap. Ci troviamo su un
approccio do it yourself. Matthew era una sorta di treno che spinge le persone a mettersi insieme a suona-
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re, anche come esperienza di vita”.
TALK MEMORY due cose: da una parte gruppi ed etichette che suona-
no e pubblicano grande musica. Dall’altra una cura
INNOVATIVE LEISURE/XL
meticolosa nel confezionare questi dischi. Alcuni grandi
dischi jazz del passato non avevano copertine partico-
Nella quiete apparente dei larmente accattivanti. Oggi il packaging è costruito per
cinque anni trascorsi dal aiutare l’ascoltatore a digerire la musica all’interno, a
magnifico IV sono succes- trarne ispirazione. Personalmente noto una cura sempre
se un po’ di cose alla band
maggiore nella confezione dei dischi. Per cui penso che
di Toronto. Alla reputazio-
ne in continua crescita e il fenomeno sia una combinazione di musica fatta bene,
alle numerose collabora- ottimo marketing e mondo che vuole ascoltare quei
zioni di prestigio (da Ken- suoni”.
drick Lamar a Kali Uchis
fino al compianto MF L.W.: “Se pensi ai generi musicali classici, rock, pop o
Doom) si è contrapposto R&B, con il progredire delle tecniche di registrazione si
l’abbandono di Matthew può fare qualsiasi cosa stando chiusi nella propria stan-
Tavares. Una crisi che si è za. Molti dischi contemporanei hanno un suono pulitis-
trasformata in opportuni- simo, senza imperfezioni ritmiche o tonali. Ma a volte
tà. Con Talk Memory troviamo una band trasformata nelle
intenzioni, decisa a lasciar maggior spazio all’improvvisazio-
la pulizia formale rimuove inevitabilmente l’elemento
ne e all’energia che ne contraddistingue le performance dal umano, l’emozione. Questo non si può fare col jazz.
vivo, pur nel continuo omaggio alle musiche che la ispira da Nessuno ascolterebbe un disco jazz con una produzione
sempre: jazz, funk, hip hop, soul. La psichedelica e visiona- che nasconde le imperfezioni. C’è una specie di intrin-
ria Signal From The Noise, co-prodotta da Sam Shepherd seca energia punk in quell’approccio musicale. Devi
(Floating Points) è un incipit perfetto nel suo saper diventare
permettere alla tua performance di svelarsi con onestà,
materia incandescente prima di tornare al magnetico tema
iniziale. I volteggi minimalisti di Unfolding (Momentum 73) errori inclusi. Questa è la ragione per cui certi dischi del
si avvalgono del contributo di Laraaji, pioniere della visione passato, dischi senza tempo, resteranno in eterno: pur
new age in musica, ma è il fuoriclasse di culto della musica suonando bene mantengono tutte le gradazioni emotive
brasiliana Arthur Verocai – recente collaboratore pure degli e sonore”.
Hiatus Kaiyote, da sempre loro inf luenza dichiarata – a far la
parte del leone fra gli ospiti, coinvolto in qualità di arran-
giatore con tanto di sezione d’archi in metà degli episodi in
Ci spiegate come mai Arthur Verocai, che ha
scaletta. A partire dalla cinematografica ed emozionante arrangiato gli archi in cinque tracce di Talking
City Of Mirrors, proseguendo con la pulsante Beside April, Memory, è così importante per voi?
che coinvolge il batterista e produttore Karriem Riggins, e A.S.: “Quando abbiamo ascoltato il suo disco omonimo
le morbide armonie di Love Proceeding, sulle quali prende il
del 1972 per la prima volta siamo rimasti letteralmente
volo il sassofono di Leland Whitty. Infine, dopo una Timid,
Intimidating che si propone come futuro standard della stupefatti. Sai, esiste una sorta di check list inconscia
band, tale è la capacità di riassumerne le qualità, arrivano connessa al proprio udito. Se quando ascolti qualcosa
il sax di Terrace Martin e l’arpa della sempre più ubiqua questo qualcosa risponde a tutti i requisiti, la tua testa
Brandee Younger ad aggiungersi alla jam conclusiva Talk esplode. Le improvvisazioni di quel disco, gli assoli, le
Meaning. emozioni, gli arrangiamenti d’archi, le vocalizzazioni
GIORGIO VALLETTA
85/100
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BADBADNOTGOOD GIOCO DI SQUADR A T E S T O D I M AU R O F E N O G L I O
e la produzione tipica degli anni 70 catturano comple- non riuscire ad entrare in quelle dinamiche. È un mondo
tamente il mio gusto. Quando abbiamo saputo che quel nuovo attraverso cui le persone si esprimono. Di certo
disco lo aveva inciso un songwriter facendo tutto da sono sorpreso dai milioni di visualizzazioni”.
solo abbiamo immaginato la difficoltà dell’impresa. In
un solo disco riesce a coprire un territorio vastissimo: Talk Memory è il vostro primo disco con XL.
dal jazz brasiliano, al soul, al funk, fino all’avanguardia Come vi trovate con loro?
per certi versi”. L.W.: “Sono un’etichetta leggendaria. Non hanno forzato
nessuna nostra scelta creativa, né musicale né estetica.
Continuo a essere sorpreso dal seguito di culto Allo stesso tempo ci hanno messo a disposizione il loro
che avete accumulato negli anni, dalla devozione gigantesco network e ci hanno prospettato approcci al-
del vostro pubblico, soprattutto in occasione dei ternativi. Mi pare un collettivo con una attitudine molto
vostri concerti. Che cosa ne pensate? Come avete positiva”.
reagito alla vostra recente esplosione social su
Tik Tok? Se doveste pensare a una collaborazione da so-
A.S.: “Siamo stati molto fortunati. Probabilmente ha a gno, il primo nome che vi viene in mente sarebbe?
che fare con le connessioni che si creano quando suo- L.W.: “Senza pensarci troppo: Herbie Hancock”.
niamo insieme. Mi piace suonare con Chester e Leland,
A.S.: “Non so come potremmo fare però... voglio dire…..
spero di continuare a farlo per il resto della mia vita
è sempre in giro per concerti. Io se potessi vorrei fare
se continueremo come gruppo. Chester è un bassista
anche solo una jam insieme a Stevie Wonder. Non so se
magnifico e Leland fa delle cose incredibili con dieci
accadrà mai, ma dio solo sa quanto amo la sua musica.
diversi strumenti. Forse il pubblico percepisce questa Se parliamo di artisti più contemporanei, in un certo
nostra mutua ammirazione, e l’eccitazione che proviamo senso è un cerchio che si chiude con le nostre origini, ho
suonando. Non ho mai capito che cosa sia successo con ascoltato tantissimo il nuovo Call Me If You Get Lost di
TikTok, perché siamo diventati un trend topic. Non ho Tyler, The Creator. Leggendo le sue ultime interviste e
particolare familiarità con quel tipo di social. Il modo ascoltando il mixtape mi sono reso conto di quanto sia
in cui la gente manifesta le proprie preferenze cambia cresciuto artisticamente. Credo rappresenti uno dei più
nel corso del tempo. Dalle fanzine dell’era pre Internet a alti esiti musicali creativi recenti. Poterci riallacciare a
TikTok. All’inizio non avevo una gran opinione di tutta lui sarebbe incredibile dopo tutto quello che ci ha dato,
la faccenda, ma alla fine mi rendo conto di essere io a in termini di ispirazione, negli ultimi dieci anni”.
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BADBADNOTGOOD M A X TURNBULL T E S T O D I M AU R O F E N O G L I O
UN SOTTERRANEO
FIUME IN PIENA
-
BREVE STORIA DI MAX TURNBULL, STRAMPALATO
FRATELLO MAGGIORE DEI BADBADNOTGOOD
T E S T O D I M AU R O F E N O G L I O
F O T O D I M E G H A N R E MY, M A L I N A C O R PA D E A N
I
l rockabilly chic di Jon Spencer miscelato nei confronti del rockabilly rimasticato). Decostruzionista
all’ossessione industrial di Genesis P-Orrid- per vocazione, alla maniera di un Frank Zappa primigenio.
ge. Oppure Nick Cave con una buona dose di Con l’ambizione di rompere il giocattolo pop per riassem-
mescalina, chiuso in una dark room per un blarlo secondo canoni assolutamente personali (e non
mese. O ancora, una pila di vinili di Elvis fatti sempre comprensibili).
a brandelli, riassemblati, e poi messi a girare sul piatto.
Sono solo alcune delle definizioni tentate dalla stampa Dopo qualche apparizione cinematografica (è lui il Billy
di settore negli anni per provare a catturare il bizzarro Zero della pellicola pre Juno con Ellen Paige, The Tracey
e precario mondo dell’aspirante rockstar postmoderna Fragments, 2007), Turnbull esordisce con un paio di EP
Max Turnbull, in arte Slim Twig (e altro ancora). Nato per l’etichetta locale Paper Bag. Derelict Dialect e Verna-
a Toronto, da genitori entrambi registi cinematografici, cular Violence del 2008 fotografano un adorabile reietto
Turnbull si presenta subito al mondo a metà anni Zero alle prese con ectoplasmi di canzoni cavernose, che guar-
come un talento bohémien e fuori fuoco, in cerca di una dano a un Elvis Presley terminale così come alla sporca
(improbabile) posizione di pregio sotto i riflettori del pop, essenzialità dei Suicide. Numeri composti senza direzione
raggiunta dalla porta di servizio della sua prospettiva precisa, che non sfigurerebbero nella colonna sonora di un
poco allineata. Figlio degenere di tutti gli eroi del cantau- qualsiasi film di David Lynch (idolo dichiarato del Nostro)
torato d’ombra del ‘900. Da Nick Cave (per timbro vocale) e vivono proprio in virtù della loro totale irresolutezza.
ad Alan Vega a Lux Interior (soprattutto per via dell’amore L’esordio lungo l’anno successivo, Contempt!, certifica le
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movenze, estremizzando ancora di più le composizioni,
che diventano scheletri d’intenzione pop (?) assemblati
con suoni trovati al sintetizzatore e voce. Difficile prova-
re a canticchiarle o aver voglia di farle girare in repeat.
Ma Turnbull ha un piano, come dichiarerà alla webzine
“Audiofemme” qualche anno dopo: “Spesso si pensa che
tutta la musica migliore sia già stata fatta. Anch’io ne
sono colpevole, con la mia personale fissazione rock.
Credo anche che sia questo approccio a far sì che i suoni
nuovi risultino meno vitali di quelli di una volta. La mia
musica vive di questa continua battaglia fra la necessità
di mimare il passato, come unico riferimento tangibile,
e la voglia di trascenderlo attraverso la sua distruzione.
La cultura rock deve sempre provare ad uccidere i propri
idoli”. E la prima cosa da distruggere è il proprio perso-
naggio. Nel 2011 Slim Twig annuncia di essersi trasfor-
mato in un compositore pop anni 60. Il primo parto è uno
split con la sua compagna Meghan Remy (U.S. Girls, di
cui poi produrrà in prima persona gli album U.S. Girls On
KRAAK e Gem), in cui affila le armi di devianza pop in un
ambito più camp, vestendo i panni di un Ariel Pink ancora
più indolente. L’idea è quella di dare alle stampe il suo
BADGE EPOCH
personale mini Pet Sounds. Un album concettuale ispirato
a Lolita di Nabokov e a Histoire De Melody Nelson di
Serge Gainsbourg (di cui, successivamente, rifarà anche
il pezzo Cannabis). La Paper Bag non si fida e gli rifiuta
l’album, che viene poi pubblicato dalla sua etichetta perso-
nale Calico Corp nel 2012. Sarà la DFA di James Murphy a
ricuperarlo due anni dopo, dandogli nuova esposizione.
SCROLL
TELEPHONE EXPLOSION
A Hound At The Hem è effettivamente un salto in avanti.
Una piccola opera post glam di neo barocchismi arabe-
scati che riescono a darsi senso compiuto. Ma l’incapacità Con gli altri sei musicisti del
di raccogliere i frutti della semina è una delle principali Badge Epoque Ensemble il
caratteristiche del Nostro, che solo tre anni dopo, nel poliedrico Max Turnbull ave-
2015, pubblica il suo ultimo lavoro come Slim Twig, l’in- va firmato sul finire del 2020
concludente e arruffato Thank You For Stickin’ With Twig. il buon Self Help, di cui ave-
Poi più nulla, fino a oggi. Certo, la sua dichiarata ammi- vo avuto il piacere di parlare
razione per loschi figuri come Phil Spector, Woody Allen brevemente su queste pagi-
ne: per descriverlo lui stesso
o Roman Polanski, anteponendo strenuamente il valore
aveva usato la definizione
dell’opera ai peccati dell’autore, non lo pone nelle prime
“jazz funk x mysticism”. In
posizioni di gradimento di un’opinione pubblica sempre questi 20 brani, per un totale
più guardinga. Più probabilmente l’estro esondante di di un’ora e mezza, si va an-
Turnbull si trova a proprio agio in una zona più defilata che oltre. Risultato della se-
rispetto agli anelati riflettori del pop. Il collettivo Badge lezione e dell’assemblaggio di tracce, jam e bozzetti accumulati nel
Époque Ensemble da lui capitanato (con la partecipa- corso negli ultimi otto anni, a mo’ di diario personale, Scroll pare
zione di Meghan Remy, vari amici e collaboratori e più esprimere al meglio la singolare visione caleidoscopica dell’artista
voci) diventa il vero terreno di gioco per le sue tensioni di Toronto. Curiosamente la sequenza è introdotta dal brano più
irrefrenabili. Tre album dal 2019 (di cui il primo omonimo lungo: i quasi 12 minuti di Galactic Whip sono quanto di più vici-
nominato al Polaris Music Prize) di caleidoscopico collagi- no ci sia all’interpretazione progressive (non fraintendete, per ca-
rità!) del jazz funk ad opera dei concittadini BadBadNotGood. Ma
smo strumentale, tra free jazz, progressive e ignara neop-
subito dopo iniziano a svelarsi altri mondi: nel febbrile incedere
sichedelia, che miscelano tracce di Sun Ra con The Lamb proto electro di Personality, nella musica concreta di Perception
Lies Down On Broadway dei Genesis, scoprendo lungo la Supremacy, nella psichedelia latineggiante che infonde Consensus
strada ritmiche hip hop degne del Wu-Tang Clan. Prova Reality. Più avanti, persino nei surreali momenti horror di Deers
ne sia Scroll, pubblicato ad agosto a nome Badge Epoch, In The Cemetery e nella techno dilatata di Ask For A Void. Risulta
che riprende otto anni di session e ritagli risuonati con il persino scontato utilizzare il termine eclettismo per quanto è
suo ensemble, un mare magnum di un’ora e mezza. Jam spettacolare la fluidità con cui scorre l’album nonostante i radicali
psycho funk che uniscono lounge, library e intermezzi di salti stilistici, in un processo che lo stesso autore paragona, senza
musica concreta, quasi fosse una versione vernacolare di falsa modestia, a certi lavori di J Dilla, Mothers Of Invention e
Uncle Meat dei Mothers Of Invention. Zappa e i BadBad- Actress. Ad assisterlo nell’editing, nella realizzazione di soluzio-
ni cut-up e in ulteriori sperimentazioni, il sound artist Andrew
NotGood non sono mai stati così vicini. Vogliamo sputare
Zukerman, ovvero Fleshtone Aura. Il tutto riesce a non risultare
fuori una nuova definizione? Pierre Boulez a braccetto con mai pretenzioso, in virtù di freschezza e originalità delle idee qui
i Funkadelic. Andiamo ad aggiungerla a tutte le preceden- applicate, e della massima libertà artistica nei confronti di schemi
ti, nel tentativo di ricomporre l’estro sfuggente ed irrisolto o aspettative discografiche.
di Max Turnbull. Un fiume in piena pronto ad esondare, GIORGIO VALLETTA
lontano dalle luci della ribalta. 81/100
RUMOREMAG.COM | 41
VALENTINA
MAGALETTI
IN VIAGGIO, OLTRE I CONFINI DEL RITMO
L’
TESTO DI MAURO FENOGLIO - FOTO DI ADELE DI NUNZIO, ARTHUR SA JAS
42 | RUMOREMAG.COM
“È interessante, perché qui, a Londra, per un po’, ho
insegnato a ragazzini dai dieci ai 14 anni. C’è della verità
quando si dice che il ritmo è innato, perché ho visto
ragazzini avere difficoltà anche nel battere le mani a
tempo o ballare su una battuta fissa. Chiaramente que-
sto non ha nulla a che vedere con quanto sia importante
il non conformarsi alla necessità assoluta di andare a
tempo, c’è anche una valenza artistica nel rifuggirla.
Comunque secondo me si, il senso del ritmo è innato,
purtroppo”.
RUMOREMAG.COM | 43
VA L E N T I N A M AG A L E T T I I N V I A G G I O , O LT R E I C O N F I N I D E L R I TM O T E S T O D I M AU R O F E N O G L I O
Se prendo Jaki Liebezeit dei Can e Georgia Hu- scritti sui suoi famosi 4 minuti e 33 secondi, e rivela che
bley degli Yo La Tengo, due dei riferimenti da te quello era uno studio ambiguo sul silenzio, perché alla
citati in passato come interpreti dello strumento, fine non si capisce se Cage sia serio o meno quando pre-
mi viene da chiederti paradossalmente quanto
senta il pezzo. Come si sa, la pausa ha la stessa valenza
contino le pause e i silenzi nel tuo approccio alle
percussioni. del pieno. Allo spazio e alla battuta dò la stessa impor-
“A livello accademico è inutile soffermarsi sull’impor- tanza. Alla fine è importante rimanere in silenzio per
tanza del silenzio. Compositori come John Cage ci hanno ascoltare ciò che ci circonda. La musica in fondo è un
speculato a lungo sopra. È uscito di recente un libro dialogo, e un dialogo senza pause sarebbe impossibile.
intitolato Sounds Like Silence, che raccoglie una serie di Sarebbe come parlarsi l’uno sull’altro. In questo senso
44 | RUMOREMAG.COM
VA L E N T I N A M AG A L E T T I I N V I A G G I O , O LT R E I C O N F I N I D E L R I TM O T E S T O D I M AU R O F E N O G L I O
RIBEIRO
DUE MATTE
(COMMANDO VANESSA ,
2020)
RUMOREMAG.COM | 45
crash e l’hi hat. Cerco di usare solo le campane. Insom-
ma, sono sempre alla ricerca di nuovi approcci, non solo
ritmici ma anche orchestrali. Mi porto dietro, se posso,
il vibrafono o il thumb piano, o provo ad accordare le
pelli in modo diverso”.
46 | RUMOREMAG.COM
Vanishing Twin. Come cambia l’approccio alla
composizione e all’esecuzione, passando da que-
sti ultimi a Holy Tongue?
“Non te lo so dire. Nel momento in cui ti siedi dietro al
kit, l’approccio cambia naturalmente insieme al messag-
gio che veicoli, anche se il mio modo di suonare è sempre
lo stesso”.
RUMOREMAG.COM | 47
MANSUR BROWN NAS HANDSOME JACK GEESE LORDE KING KRULE
CLE O SOL
50
K A N Y E W E S T C H V R C H E S F U T U R E P R A W N D R A K E
R E C E N S I O N I
243 DISCH I TRAT TATI OT TOBRE 2021 ru m o re m a ga z i n e
B I L LY B R A G G PA R Q U E T C O U R T S
59 60
B I T T E R B R A N C H E S M E LV I N S M A N I C S T R E E T P R E A C H E R S P O R C H E S G E E S E
DISCO DEL MESE OTTOBRE 2021
CLEO SOL
possa vivere - la maternità -, si racconta dei brani più soulful, quasi uno spiritual)
con una sincerità che mette quasi a disagio e consapevole che i più grandi doni che
per come ascoltando queste 12 canzoni si possa fare al suo “angelo” siano la fiducia
ha l’impressione di trovarsi se non a una e la libertà - “I know you fell from your
seduta di analisi quantomeno a una serata mother’s tree, but you just started to live
fra amici intimi. your life, you can’t live someone else’s
dream”.
La copertina è già una porta che ci intro-
duce al concept del disco: Cleo ci guarda Con l’aiuto alla produzione del solito
negli occhi distesa su un divano in abiti Inflo - il quale racconta che “il 60% delle
casalinghi con il figlio neonato in braccio, voci è stato registrato con il bambino in
e sulla parete alle sue spalle c’è una foto braccio” -, Cleo Sol compone un’opera
della madre, l’altra mother dell’album. È soul/jazz/R&B calda, classica e contem-
a lei e alla sua ascendenza spagnola che poranea che attraverso l’esperienza della
deve il Sol del nome d’arte, è a lei, musi- genitorialità affronta temi come i traumi
cista a sua volta (così come il padre), che familiari, la fatica e la paura di diventa-
deve molte delle influenze che ne hanno re adulti - “Mama, please, stop acting
plasmato la carriera, sono suoi i sugge- twenty three, you’ve got responsibilities,
rimenti che abbiamo ascoltato nel brano are you still stuck in your teens?” - il
CLEO SOL del 2019 Sweet Blue - “don’t give it to the senso dell’amore, della spiritualità e
MOTHER masses”, “better to smile than let it get della femminilità. Sediamoci sul divano e
FOREVER LIVING ORIGINALS you down”. Ed è inevitabilmente ancora ascoltiamo(ci): fa bene all’anima, dopo-
a questa figura tanto importante che si tutto si chiama soul.
Quando presta la sua voce ai Sault, Cle- rivolge nel momento dell’evoluzione da 80/100
opatra Zvezdana Nikolic aka Cleo Sol si figlia a madre, usando parole non sempre
mimetizza all’interno del gruppo spo- concilianti - “you was the one who said
sandone ideale collettivista, tematiche, ‘believe in love’, we get closer, but not
poetica, sperimentalismo e “anonimato”. close enough” -, per poi, come in una ceri-
In questo nuovo lavoro solista, invece, monia di iniziazione, accettarne l’umanità
Cleo Sol è Cleo Sol e basta, lo è in modo e l’imperfezione e usarle come ulteriore
nudo ed estremo: spostando la narra- insegnamento per provare ad essere una
zione dal mondo esterno e dall’impegno madre migliore. Non perfetta, come non
civile cantati coi Sault alla “casa” e all’e- può esserlo nessuna, ma con “il cuore
sperienza più totalizzante che una donna pieno d’amore” (Heart Full Of Love, uno
DI LETIZIA BOGNANNI
50 | RUMOREMAG.COM
RECENSIONI GLI ALBUM OTTOBRE 2021
74/100 81/100
RUMOREMAG.COM | 51
BEACHY HEAD BITTER BRANCHES
BEACHY HEAD THIS MAY HURT A BIT
GRAVEFACE SHOVE/UGLY AND PROUD
DOS SANTOS
Rachel condivide il progetto grunge intransigente: il risultato
The Soft Cavalry. Ovviamente il è una sorta di colonna sonora
dream pop è al centro del suo- delle vicende umane in corso -
no, a tratti sintetico (Warning fra crescendo ansiogeni, furia
Bell) e a tratti immerso nei impetuosa, imboscate soniche,
riverberi (Michael). La chitarra mid tempo pachidermici, attimi
dialoga con innesti elettronici di sospensione mortiferi e con-
CITY OF MIRRORS (Distraction), le voci sognanti
disegnano le atmosfere (De-
traeree di chitarre dissonanti. Il
mestiere c’è (e a pacchi), l’im-
INTERNATIONAL ANTHEM
stroy Us) tra fragilità emotiva e patto idem: li aspettiamo con un
obliquità 80’s. Evocativi. album completo, ora.
Circondati nel catalogo IA da NICHOLAS DAVID ALTEA ANDREA VALENTINI
mutazioni jazz fra le più poli- 76/100 77/100
ticamente e musicalmente ri-
levanti del momento - Jaimie
Branch, Makaya McCraven,
Angel Bat Dawid e Irrever-
sible Entanglements, per
dirne quattro - i Dos Santos
rischiano di venire sistemati
troppo in fretta nella casella
delle curiosità. Errore dop-
pio. Sia perché il sodalizio BLACK MARBLE MANSUR BROWN
fra etichetta e quintetto FAST IDOL HEIWA
testimonia al meglio la voca- SACRED BONES AMAI
zione comunitaria e attitudinale, ben prima che sonora e di
genere, del marchio di Chicago. Sia perchè Alex Chavez e soci Uno dei tanti segnali che certifi- Compositore, polistrumentista e
sono una band eccezionale a prescindere. Al primo ascolto, ca ineluttabilmente l’invecchia- produttore, il 24enne di Brixton
forse, City Of Mirrors non rapisce come il precedente Logos mento, carta d’identità a parte, è alza l’asticella in occasione del
(per chi scrive, miglior album del 2018), ma è un’impressio- il fatto che tra le tante nostalgie suo secondo album, che giunge a
ne. Forse dovuta al fatto che nel frattempo abbiamo acquisito adolescenziali verso epoche mai tre anni dal promettente Shiroi,
familiarità con il gruppo, le sue tecniche e i suoi segreti, e la vissute (se già non lo avessero che fu pubblicato dalla Black
certezza di non aver mai ascoltato nulla di simile per forza inventato e abusato il termine Focus di Kamaal Williams. In
di cose manca. Sotto tutti gli altri aspetti il disco è un passo retromania fungerebbe mirabil- Heiwa (cioè “pace” in giappo-
avanti di grande maturità e spessore, al quale contribuisce mente al caso) sono sempre più nese), Mansur Brown esplora
anche il ricorso, per la prima volta, a un produttore esterno: quelle che vanno a pescare in prospettive inedite e suggestive
Elliot Bergman (NOMO, Wild Belle) lavora come un membro epoche da noi vissute in prima attraverso la combinazione fra
aggiunto, asciugando e ripulendo suono e scrittura. Elementi persona e in piena diretta. In le melodie disegnate dalla sua
che insieme danno forma a un continuum americano in sen- presenza, si suol dire. Come chitarra e i ritmi elettronici di
so letterale, ampio e pieno, storicamente corretto, nel quale la wave dei newyorchesi Black derivazione hip hop. Come in
lingua spagnola e forme musicali latine sono preponderanti Marble, talmente morbida che Serious, dove è spettacolare la
come nel continente reale, ma il rock psichedelico della terra ai tempi l’avremmo archiviata sovrapposizione fra riff africa-
promessa statunitense fa da base imprescindibile. Affron- in fretta tra un disco minore di neggianti e beat sincopati, nel
tando la sfida in modo classico e innovativo al tempo stesso, Thomas Dolby e un retro sin- funk sintetico di Flight oppure
con la forza delle radici e una visione del presente nitida, golo degli Human League. Oggi in una Fade a tempo di dubstep.
conscia. “Le aspettative su come la musica latina dovrebbe invece, in vena di ricordi post Soprattutto, colpisce la capacità
suonare non potrebbero interessarci di meno”, diceva Chavez estivi, oltreché pre pensionisti- introspettiva e “cosmica” del
a “Rumore” qualche tempo fa. Gioielli come Alma Cósmica, ci, la infiliamo volentieri nello suo suono, che in questa scaletta
Cages And Palaces, A Tu Lado, White. Lies. o la title track stereo, subito dietro l’EP con cui trova un apice nella delicata e
sono solo la logica conseguenza. l’amata Angel Olsen ha appena poetica title track e nella succes-
ANDREA POMINI celebrato quella stessa epoca: gli siva Kerene. Un disco davvero
86/100 immortali eighties. sorprendente.
ARTURO COMPAGNONI GIORGIO VALLETTA
65/100 87/100
52 | RUMOREMAG.COM
RECENSIONI GLI ALBUM OTTOBRE 2021
BEATS
BEATS
GOTICA
CLINIC SHIRLEY COLLINS
FANTASY ISLAND CROWLINK
DOMINO DOMINO
KÆLAN MIKLA
UNDIR KÖLDUM NORÐURLJÓSUM Dicono di aspirare a un futuro A voler semplificare, questi
ARTOFFACT più radioso, ma il tutto suona cinque nuovi brani di Shirley
A quattro anni dalla boreale nomenclatura di Nótt ironico se si è familiari con Collins non sono altro che il ger-
Eftir Nótt, che innescò rivelazioni in un certo Ro- l’opera dei Clinic. Da oltre 20 mogliare di semi piantati nella
bert Smith (le volle accanto nel tour di Curætion), anni la loro colonna sonora per traccia finale di Heart’s Ease
si ascende in un universo oltremodo onirico, arcaico moderne paranoie costituisce (Crowlink, appunto), album che
e misterico; non esente dalle sue propaggini post un genere a sé. Da qualche lo scorso anno consolidava un
punk (le “urla alla banshee” della Matthildur, sorta tempo, poi, il quartetto cerca di ritorno avvenuto nel 2016 con
di tocco female in omaggio a Munch, si ridestano in Sólstöður) ma ricalibrare il suo garage acido Lodestar, dopo quasi 40 anni
affine al periodo dark cureiano più elegante, quello tra Faith/Char- in qualcosa di differente. Con di silenzio. Dedicato all’omo-
lotte Sometimes e Disintegration, e aggraziato nelle altezze oni- Fantasy Island la transizione nima scogliera del Sussex, quel
riche post Cocteau Twins (la splendida Halastjarnan). Il fiabesco non si è ancora compiuta, ma brano rappresentava una sorta
del resto è l’altra carta, deducibile dall’artwork anderseniano e da nel frattempo il gruppo realizza di ricongiungimento con gli ele-
un paganesimo che accoglie flauti (la cinematica Óskasteinar, che la raccolta più stravagante degli menti in cui la voce atemporale
ricorda moduli alla Snakepit) e gestualità gaeliche (Stormurinn e ultimi anni. Le strade battute della Nostra incarnava l’eterna
Ósýnileg, alla maniera “pop”ular di Enya o dei Cranes). L’Islanda, sono molteplici: si va dal man- ciclicità del folk. Meno eerie di
la magia e la poetica dell’alto nord, pulsano ardite in queste aurore. tra kraut con groove metrono- quell’episodio (ma c’è pure qui la
87/100 mico, agli esotismi robotici da ghironda di Ossian Brown), con
spiaggia postatomica. Soprat- i field recordings e i synth aeri-
A CURA DI STEFANO MORELLI tutto c’è quel tocco proto synth formi di Matthew Shaw a fare da
pop che cala la loro psichedelia collante gentile a spoken word
in un’ottica retrofuturista e che, e ballate, questo frammento di
ANGEL’S ARCANA BURIED IN ROSES insieme ad alcune delle loro pace tiene a bada tentazioni new
THE REVERIES OF SOLITUDE BURIED IN ROSES
SWISS DARK NIGHTS SWISS DARK NIGHTS
più eccentriche ballate, mostra age rimandando piuttosto ai
come la capacità di dar vita ad giardini in cui ci sentiamo sicuri
Concepiti da Ba- Una forma atmosfere malsane resti intatta. di Virginia Astley.
bis Nikou, l’act ibrida, ma ac- DIEGO BALLANI ALESSANDRO BESSELVA AVERAME
greco raggiunge cattivante, tra il 78/100 75/100
in questi solchi gothic shoegaze
un livello d’e- già abozzato
splorazione del altrove dai
gothic rock davvero avvincente, Pencey Sloe (di cui sono ideali
come non se ne sentiva dai tem- concorrenti) e il dark metal
pi di Fields Of The Nephilim, di scuola scandinava. Non
primi Rosetta Stone e Moon- solo, quando la dissonanza
spell. L’accento neopsichede- noise grungesca si fa estrema
lico è essenziale nella visione assistiamo a una sorta di ibrido
e collima idealmente anche tra Slowdive, Amber Asylum,
col colore neo folk, si veda il Katatonia, Sonic Youth e Di- CRANEIUM DESIRE MAREA
UNKNOWN HEIGHTS DESIRE
prologo When Silence Dies, in nosaur Jr., dove intervengono MUTE
THE SIGN
bilico tra Fire+Ice e Death In pure fiati blues. Un equilibrio
June. Attitudine e spiritualità complesso da mantenere, ma Per il molto tempo avuto a Quando il Sudafrica sembra an-
convergono, cercateli. come esordio tanto di cappello. disposizione per scriverlo e per dare veloce il doppio. Uscito nel
83/100 85/100 perfezionare i suoni, questo 2020 in digitale per la sua Izi-
terzo è sicuramente il miglior makade, e oggi rilanciato dalla
album dei Craneium. Loro sono Mute, in patria il debutto di De-
JARGUNA & RYUZEN TRAITRS sire Marea ha persino mandato
KITSUNE HORSES IN THE ABBATOIR una bella realtà finnica innamo-
PROJEKT FREAKWAVE rata del progressive più oscuro, dei singoli su in classifica. E ci
ma cresciuti con il metal moder- mancherebbe: nativə di Durban
Non solo una Per compren- e già notə come metà del duo ar-
no e con il grunge. Il che unito
valevole esplo- dere al meglio tistico/performativo FAKA (con
a una predisposizione a scrivere
razione nella l’act americano, Fela Gucci, se trovate un nome
belle e articolate canzoni ne
costruzione qui giunto al d’arte migliore citofonate),
fanno uno dei gruppi - diciamo
sonora medita- suo terzo atto Desire è un disco abbagliante.
pure stoner - più interessanti del
tiva nipponica gothic wave, bi- In cui le radici gqom e kwaito
momento. Fulminante la prima
(con al suo centro il culto di sogna posizionarsi nel mezzo vengono fagocitate in un misto
canzone, A Secret Garden, soft
Inari) ma anche, su un piano di un preciso confine estetico. ribollente di avanguardia e tiro
occult alla Blue Oyster Cult, ma
immaginifico, un singolare Considerate, da un lato, la da club, soul elettronico e beat
con un appeal sleazy che mi ha
ritratto del “mantra di natura” prospettiva più fatalista e astratti, divino e carnale. Con
addirittura ricordato i… Mother
e dei suoi codici legati al vento melodica dell’ambito, non momenti tutt’altro che facili,
Love Bone. Dal dark prog dalle
e ai colori stagionali, nonché dissimile dalla “duraniana” dei bilanciati da esplosioni hi NRG
fiammate lisergiche di Somber
agli enti che ne custodiscono il White Lies, dall’altra quella (Tavern Kween, il singolo di cui
Aeons alle albe boreali e voragi-
potere innato. L’esplorazione più profonda e divisioniana/ sopra) ed eteree invocazioni in
ni di ghiacci di Shine Again, una
ambient del nostro Jarguna cureiana che ha, specie negli falsetto, o tutto quanto insieme.
sorta di incrocio northern tra
incontra la voce tradizionale Ascetic, i rappresentanti più Anohni è nerə e canta in isiZulu,
Skrackloedlan e Motorpsycho, i
dei fiati di Ryuzen, in un mira- singolari. I Traitrs marcano e il meglio potrebbe essere anco-
Craneium mantengono uno stile
bile e ieratico squarcio di luce. esattamente quel confine. ra da sentire.
compatto e variegato.
85/100 80/100 CLAUDIO SORGE ANDREA POMINI
79/100 84/100
54 | RUMOREMAG.COM
RECENSIONI GLI ALBUM OTTOBRE 2021
I Diagonal sono l’elaborazione Qualcuno ricorda ancora Dot Al- Il nuovo disco di Drake è, molto Sam Fender è giovane e bello, ma
di un’idea particolare di lison, la divetta elettronica degli semplicemente, il vecchio disco tutto vuole essere tranne che un
progressive anni 70. In realtà, di One Dove e di album come We di Drake. Somiglia a quello effimero teen idol. Nonostante
progressive se ne concepiscono Are Science (2002)? Risposta prima, e a quello prima ancora. proprio di adolescenza parli nel
parecchie versioni. Quella dei positiva o negativa che sia, poco Se già risulta difficile riconosce- nuovo album: ma con lo sguar-
Diagonal (tre dischi alle spalle cambia. Difficile chi ha memoria re gli album (questo trionfa per do disincantato di chi i 17 anni,
per Rise Above), che hanno dei tempi ne trovi traccia qua, lunghezza, in senso negativo, con tutto il loro carico di paure
uno stile raffinato e accurato, ad esempio. Perché dopo 12 coi suoi 86 minuti), distinguere e ribellismo, li ha superati e può
è molto affine a una sorta di anni di silenzio, passati a fare la le tracce l’una dall’altra si rivela raccontarli dall’esterno. Seven-
“jazz canterburiano”, con spazi mamma deviando appena per impresa ancor più ardua, con al- teen Going Under si snoda come
di improvvisazioni space, e un’ospitata nello studio di Scott cune di queste che spiccano solo un racconto di formazione che è
cervellotiche circonvoluzioni Walker, è inutile cercare qua in termini di campionamenti ambientato nella provincia inglese
post Soft Machine. Ma queste beat elettronici. HSS semmai pacchiani (come i Beatles di Mi- ma vorrebbe essere un romanzo
radici nel prog inglese non completa e sublima una trasfor- chelle nell’opener Champagne americano con la colonna sonora
sono da ostacolo a interessanti mazione in autrice folk talmente Poetry o la terribile Way 2 Sexy di uno di Springsteen 2.0, meno
approfondimenti in territori naturale da parere una seconda che riprende a piene mani dal maschio alfa ma altrettanto in
che potremmo definire post pelle, nei suoi arrangiamenti catalogo dei Right Said Fred). grado di spaziare dalle storie pri-
rock. Se Amon, come sembra da Inghilterra anni 70 e ballate Chiariamoci, non tutto è da vate alla Storia, dall’introspezione
suggerire il titolo, gira attorno ritmate dagli echi della casa buttare, alcune produzioni sono alla critica sociale - anche questa
al mondo degli Amon Düül più nelle Ebridi in cui è stato scritto. ottime, ma in cabina di regia si piena di disillusione: “I’m not a
accessibili, brani come Totem, Come passare dal Fabric a Sandy sarebbe dovuto lavorare molto fucking patriot anymore! I’m not
con i suoi suoni concentrici a Denny, volendo. “Mi sa che mi più sul minutaggio - andando a fucking singer anymore! I’m not
ondate, richiamano gli ipnotismi sono ritirata dalle scene senza a sforbiciare qua e là - e meno a fucking liberal anymore! I’m not
rarefatti di certo post rock. accorgermene”, spiegava lei di sul marketing, incessante come a fucking anything or anyone!”,
CLAUDIO SORGE recente. A vedere il risultato, sempre. Tutto già visto, tutto già urla nel singolo Aye, manifesto
74/100 tutto meno che un male. sentito. millennial rock.
FRANCESCO VIGNANI DAVIDE AGAZZI LETIZIA BOGNANNI
76/100 50/100 74/100
Nel bel mezzo del Galles, tra Dopo cinque anni di frenetica Asserragliati in un’America Questi svedesoni paiono in un
vecchie chiese celtiche e natura attività on the road, anche Meg che parla ancora con genuina momento di prolifica grazia:
selvaggia, i Green Lung hanno Duffy è stata costretta allo stop naturalezza i linguaggi del Aftermath è, infatti, il loro
trovato l’ispirazione per il loro per fare i conti con traumi del blues e del rock di un’epoca terzo disco in un anno tondo
secondo album. Che, nonostante passato mai sopiti. Per fortuna passata, ma che sembra non tondo. Si tratta di un 12” incen-
le numerose offerte ricevute ha avuto vicino amici come Sa- tramontare, anzi, pare assurta trato sul concept delle macerie
dopo il loro primo, Woodland sami Ashwort (in arte SASAMI) alla dimensione della classicità, - reali e psicologiche - che la-
Rites, hanno deciso di incidere e Kyle Thomas (aka King Tuff), gli Handsome Jack sono oggi sciano le relazioni sentimentali
per la finnica no compromise che nella veste di produttrice e tra i più credibili interpreti di alla loro fine (da qui il titolo,
Svart. E i risultati si rivelano ingegnere del suono hanno tra- questa tradizione rock. Il suono che ovviamente richiama anche
incontaminati. Dall’intro, The sferito parte del loro colorato e l’approccio si sono affinati l’omonimo lavoro degli Stones
Harrowing, in cui suona un background musicale fra queste dal loro primo disco. E il focus del 1966). In sei brani di garage
organo di una di queste chiese tracce. Così l’alt country dai è chiaro: Creedence Clearwa- rock moderno, muscolare e a
gallesi, ai brani che si srotolano toni pallidi e sfumati ha lasciato ter Revival. Il che significa, tratti molto hard - con tocchi
come una lunga cavalcata, sì, he- spazio a un folk pop sfaccettato, mutatis mutandis, riff swamp alla Jack White/White Stripes
avy metal, ma moderna, i Green che parte dalle nuance elettrico blues a profusione - potremmo - si analizzano i cinque step
Lung esprimono una loro genui- sintetiche di The War On Drugs citare anche Slim Harpo, tra del dolore: negazione, rabbia,
na epicità, un’arcaica e avvolgen- ma si spinge oltre. Si perdono le ascendenze - a divampa- ricerca di aiuto, depressione e
te potenza folk nelle atmosfere, forse quei connotati sognanti re in un rock torrido, che ha accettazione… e facendolo si
un canto esaltante ma equili- del precedente Placeholder, ma qualche influenza anche gospel. suda, si fa air guitar, si muove
brato. Brani come Graveyard si acquista in varietà e defini- Brani come High Classmen, il culo. C’è anche spazio per
Sun - apice dell’album - sono un zione. Fra trucchi electropop che avrebbero potuto scrivere un episodio in chiave ballad
incrocio tra Led Zeppelin folk e… e cangianti rock ballads, è la anche i Black Crowes; soul della drammatica, per arrivare alla
Greta Van Fleet, ma discosti da visione accorata e drammatica palude come Shoulder To Lean; liberazione finale della title
una scontata canonica rendition, della Duffy a tenere insieme un southern densi e pigri come track - un crescendo quasi
e mai sopra le righe. album ricco di spunti. New Home In The Sky (puro orchestrale in cui si respira la
CLAUDIO SORGE DIEGO BALLANI Lynyrd Skynyrd). rinascita.
80/100 80/100 CLAUDIO SORGE ANDREA VALENTINI
75/100 78/100
COLOURGRADE
DOMINO
TIRZAH
Chissà quanto è un caso che Devotion, miracoloso debutto a rila- svezzata in tour e una seconda concepita subito dopo. Culminando
scio lentissimo della londinese del 2018, sia poi finito in molte liste in un album di un’intimità claustrofobica, altro che quella tanto
di migliori album dell’ultimo decennio. Un mezzo riconoscimento discussa dei recenti LP di Billie Eilish e Lorde: voci ora robotiche
tardivo, e l’averle compilate nell’ultimo, difficile anno avrà fatto sì (il brano omonimo) e qua stiracchiate digitalmente (Crepuscular
che molti tornassero su un disco aperto dalla frase “I’ll make you Rays), registrazioni tanto spartane da risparmiare persino il colpo
fine again”. Ma, e più ancora, segnale di come l’immaginario della di tosse in Beating e una Send Me spesa fra un appello alla guari-
33enne, nel suo essere smaccatamente personale e domestico, gione, un semplicissimo arpeggio e una base ritmica. E le briciole
fosse un rebus troppo complesso per essere risolto a un ascolto a rimandare a Devotion, giusto il duetto con il Coby Sey di ritorno
distratto. Così che è già il titolo del successore a illuminare i nodi per Hive Mind e una pastosa Hips messa in chiusura. Non certo un
di quello che sarebbe sempre stato un difficile secondo album, album da singoli, e al solito prodigiosa è Mica Levi nel mettere a
di quelli a rischio di scontentare tutti, se colourgrade è infatti il sistema materiale spesso litigioso e tamponare un tono notturno
processo con cui si editano le foto per riportare i colori da quelli privo di ogni glamour: lavoro ambiziosissimo nelle intenzioni e nel
rimasti impressi su pellicola a quelli che erano nella realtà. Fuor di risultato.
metafora, un voler togliere ogni abbellimento pop al racconto degli FRANCESCO VIGNANI
ultimi anni: l’esordio che pian piano si fa strada, una prima figlia 82/100
56 | RUMOREMAG.COM
AVA N T
AVA N T
HERBERT HOLY DEATH TRIO
MUSCA INTRODUCING…
ACCIDENTAL RIPPLE
BENDIK GISKE
Matthew Herbert torna a con- Si attribuisce a Blasko, ex CRACKS
frontarsi con la musica house, bassista di Ozzy, mentore e sco- SMALLTOWN SUPERSOUND
a 20 anni dal suo più recente pritore degli Holy Death Trio, Cracks, esperienza sensoriale violenta, è il secon-
disco (Bodily Functions) che ne la definizione che li presenta: do album in proprio per il sassofonista norvegese
interpretava le modalità. “Come se Jimi Hendrix suonas- trapiantato a Berlino. Il lavoro, composto da
Nato durante il lockdown e rea- se con i Black Sabbath, mentre cinque brani per sax solo, è uno tsunami sonico
lizzato con l’ausilio di numerosi John Dwyer gli sistema i pedali travolgente, un bombardamento retto unicamen-
contributi a distanza, nonostante della chitarra”. Ma mi pare un te, e miracolosamente, dal sax alto di Giske, dalla
la frequente vivacità ritmica po’ troppo immaginifica. Gli sua potente fisicità queer, dagli ambienti risonanti che sono par-
Musca è un lavoro fortemente HDT arrivano da Austin, Texas, te del tutto (grazie alla notevole arte di microfonazione corporea
intimo e riflessivo. Ne sono pla- e il loro sound è realmente e degli ambienti di André Bratten) e da una davvero incredibile
stica dimostrazione le melodie heavy voodoo blues. In White tecnica di respirazione circolare appresa durante la lunga perma-
malinconiche di Hypnotised e Betty è come se a scuotere un nenza a Bali. Fischi d’ancia, fiati, l’effetto percussivo delle chiavi,
The Impossible, oppure il mood classico, selvaggio ritmo alla tutto entra a fare parte dei loop ipnogeni di Cracks, senz’altro
jazz notturno di Let Me Sleep, Bo Diddley fossero dei nervosi una delle migliori uscite di area avantgarde di quest’anno.
uno dei tre episodi cantati da Motörhead influenzati dall’har- 85/100
Bianca Rose. Dopo una lunga dcore californiano. Mentre Bad
sequenza di lavori sperimentali Vibration è southern thrash
e concettuali, è bello ritrovare hardcore e The Killer uno A CURA DI ANDREA PREVIGNANO
il tocco gentile e competente swamp blues nevrastenico.
dell’artista inglese su un gruppo Nebbie e vapori swamp blues
di canzoni discretamente balla- resi impenetrabili da una calda
bili ma ricche di spunti, come atmosfera sabbathiana, nella
VARIÁT NICHELODEON/
nei sapori africani di Fantasy o quale imperversano debordanti
I CAN SEE EVERYTHING INSONAR & RELATIVES
FROM HERE INCIDENTI - LO SCHIANTO
nell’incantevole rarefazione che e scatenati assoli wah wah. PROSTIR SNOWDONIA
contraddistingue The Way. CLAUDIO SORGE
GIORGIO VALLETTA 76/100 Protagonista 15 brani, 77
78/100 della nuova minuti, 44
elettronica musicisti
russo/ucrai- (tra cui Erica
na, Dmytro Scherl, Paolo
Fedorenko Tofani, Evaristo
(anche titolare dell’interes- Casonato), una quantità
sante label Kvitnu) sotto il sconsiderata di suggestioni
moniker Variát dà sfogo alla musicali (prog, folk,
sua ossessione per l’uso (in) composizione colta) per il
controllato della distorsione quarto album di Claudio Milano
su chitarra, basso, synth e qui accompagnato da ensemble
ICE NINE KILLS IRON LIZARDS percussioni. Gli scenari che
THE SILVER SCREAM 2: WELCOME HUNGRY FOR ACTION variabili. Voix extraordinaire
TO HORRORWOOD THE SIGN ne risultano, a cavallo tra del panorama avant italiano,
FEARLESS/SPINEFARM harsh electronics, indu- Milano costruisce una sorta di
Fatte le debite proporzioni, striale e atmosfere doom, concept sulla rabbia, sul suo
Album numero sei - e sequel provo a immaginare se i Radio non lasciano scampo. Tutti i superamento, sul suo potere
del precedente, ossia The Silver Birdman, be’ no, gli Stooges, si sistemi sono in overload. fagocitante.
Scream, pubblicato nel 2018 fossero, come dire, snaturati, 70/100 70/100
- per la horror metal band di e avessero suonato iperve-
Boston con ormai oltre 20 anni loce hardcore ante litteram,
di carriera alle spalle (prima pur con i loro stessi accordi PARADISO INFERNAL KATHARINA ERNST
erano noti come Ice Nine e ba- razor rock’n’roll. Credo non PARADISO INFERNAL LE TEMPS
sta). È innegabile la padronan- sarebbero stati molto diversi TROST TROST
za di tutti gli stilemi del genere, da quello che sto ascoltando Drone dark Già colwlabo-
compresa l’interpretazione at- ora da questi indemoniati Iron duo per ratrice di Ken
toriale (con tanto di personaggi Lizards. Qualcuno dirà che c’è electronics, Vandermark
diversificati) delle linee vocali, già stato qualcuno che ha fatto field recordin- e Christina
un sound metallico pesante in una cosa del genere e sono gli gs (Christina Kubisch, la
bilico fra power, speed, thrash, Zeke. E avrebbe anche ragione. Nemec) e musicista au-
groove e alternative metal e In più, aggiungo, con la super- chitarra (Christian Scha- striaca Katharina Ernst prati-
tutte le melodie più spooky al visione dei padrini dello speedy chinger), i Paradiso Infernal ca un approccio idiosincratico
posto giusto. Siamo di fronte rock’n’roll: i Motörhead. La hanno collaborato con il alle percussioni già adottato
a un disco di genere (con forti cultura di strada per fare una compianto Peter Rehberg da Susie Ibarra e Valentina
ammiccamenti concettuali/ cosa del genere, credibile, nel trio Shampoo Boy. Quel Magaletti, lavorando sul con-
estetici all’horror di serie B) gli Iron Lizards eccome se ce background riaffiora anche cetto di kit esteso, integrato
che probabilmente non piacerà l’hanno. Sarà perché sono fran- in questo album omonimo, da strumenti tradizionali, ma
ai metal kids più estremi, ma cesi, popolo cultore di Stooges, raccolta di lampi rumorosi anche oggetti d’uso comune
neppure si può parlare di un Birdman e MC5 fin dai primi in una notte minacciosa. come campanelli per biciclette
lavoro per palati delicati. Forse, anni 70. Fluch è il respiro del moloch o tappi per vasche da bagno
però, una maggiore sporcizia e CLAUDIO SORGE a guardia dell’oscurità. Nel per un collage sonoro impre-
spontaneità gioverebbero… 77/100 nome degli Hymnos di Gia- vedibile.
ANDREA VALENTINI cinto Scelsi. 65/100
70/100 65/100
RUMOREMAG.COM | 57
CONFINI
CONFINI
BILLY BRAGG
album Man Alive!, e che ancor un sapore di pop da cameret-
più dei lavori in studio ti lascia ta. Merito di un’artista che sta
lì a chiederti “ma King Krule imparando sul campo a inserire
che musica fa? È rock? È pop? È nel proprio repertorio elementi
jazz? È un cantautore? Un neo- contrastanti (come i fiati impaz-
crooner?”. La risposta è un sano ziti e i delicati passaggi ambient)
“francamente, chi se ne frega”.
Oppure un più professionale “è
e che anche a livello lirico
combina il proprio vissuto con THE MILLION THINGS THAT
un poliedrico moderno artista
post tutto”. In entrambi i casi, la
i riferimenti letterari, per fare
del proprio universo estetico
NEVER HAPPENED
COOKING VINYL
voglia di concerto sale. qualcosa di unico.
LETIZIA BOGNANNI DIEGO BALLANI
78/100 76/100 A fine ascolto il primo ag-
gettivo che si è illuminato
tra i miei giudizi è anche
l’ultimo che mai avrei
pensato di abbinare a Billy
Bragg: borghese. Ovvia-
mente non come testi o
condotta, ma per composi-
zione musicale e “tempera-
tura percepita”. Annunciato
LA LUZ CALEB LANDRY JONES come un disco di blues pan-
LA LUZ NEVER WET demico, il decimo album
HARDLY ART SACRED BONES sulle cose mai accadute è
sorretto da brani piuttosto
Se le La Luz le avete conosciute Nome più di casa nella rubrica americani, amaro, a tratti simile al diario di un uomo depresso
con il gioiellino garage psych “Visioni” che qua, stante una che ha visto timidi raggi di sole (Reflections On The Mirth…).
surf It’s Alive (2013) e poi le carriera che, dopo cosucce Classico e ben fatto. Ma meno avventuroso che in passato. Non
avete perse di vista per un po’ come Get Out, Breaking Bad “sbilanciato”. Il tempo scorre per tutti e Billy, che in Inghilter-
di tempo, è meglio recupe- e Tre Manifesti A Ebbing, ra gode di una percezione non dissimile da quella che nutriamo
rare gli album intermedi per Missouri, lo ha visto pochi mesi noi per Paolo Conte, ha ben diritto a essere borghese, nel senso
arrivare gradualmente a questo fa vincere come migliore attore di privato, sorretto da un pianoforte e un violino, malinconi-
omonimo disco. A tessere le a Cannes. Solo che, scontato un co. Il suo profilo americano è noto, ma chi scrive ritiene che
fila della produzione c’è Adrian esordio appena un anno fa un il vero oro stia nel retaggio britannico, quello che ha legato A
Younge - riascoltatevi il suo po’ troppo prolisso, il texano New England a Full English Brexit. Qui abbiamo soprattutto
recente album The American pare ora trovare una voce e un l’organo alla Dylan 61 di Mid-Century Modern, il country puro
Negro (2021). Da un lato c’è la passo che non sia quello del di Freedom Doesn’t Come… e la quasi Harlem finale di The
totale tranquillità e quiete nella semplice passatempo. Sempre Buck Doesn’t Stop Here… (ennesimo capitolo di Billy VS USA).
chimica del gruppo con equilibri poco salubre il clima, con un A spiccare sono però la beatlesiana I Believe In You e i graffi
vocali paradisiaci e sonori; suono oppiaceo che prende i finali del testo di Ten Mysterious Photos…, scritta con il figlio
dall’altra quell’imprevedibilità Beatles più sperimentali e li Jack Valero, ironica chitarra d’allarme su modernità e social
e quelle accelerazioni garage innesta su qualcosa di molto media. Produce Romeo Stodart dei Magic Numbers, che suona
surf si perdono definitivamente vicino ai migliori Foxygen. nel disco insieme alla sorella Michele. E tutto fila e ci sono bel-
lasciando un certo vuoto. La Come sempre ben piantati nel le ballate, ma in una di queste, la programmatica Good Days &
traccia Goodbye Ghost rianima passato sono i piedi, e più che Bad Days, Billy dice “Noioso vecchio normale, quanto sembra
la psichedelia più fluida mentre programmatico pare un titolo attraente da quando la vita è arrivata e ha fatto un grande
Yuba Rot sale verso picchi vaga- come Yesterday Will Come. buco nei miei sogni”. Impossibile, come sempre, non essere
mente morriconiani. È in Metal Tanto che, se il suo autore d’accordo con lui, anche se etichettare questa piccola resa è un
Man che si risente qualcosa pare a volte tornare attore nel esercizio doloroso.
di più vigoroso. C’è così tanto calcare la mano su certi toni MAURIZIO BLATTO
amore in questo lavoro che tutto scuri, l’insieme ha un’ingenuità 73/100
si assopisce. di fondo godibilissima.
NICHOLAS DAVID ALTEA FRANCESCO VIGNANI
68/100 74/100
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RECENSIONI GLI ALBUM OTTOBRE 2021
Quando sentirete Awaken And La ragione sociale deriva dalla Nati come diversivo strumentale La Epitaph si getta nell’agone
Allow, un inno lieve, quieto e passione per il leopardato e l’e- di parte dei pionieri soul funk del nuovo pop punk made in
solenne, basterà chiudere gli stetica crampsiana del cantante australiani Saskwatch, integra- USA con forti legami/radici nella
occhi un secondo per perdere e chitarrista Romain Savary che, ta la formazione con membri scena rap: Lil Lotus, infatti, ha
la concezione spaziotemporale. in solitaria, ha pubblicato l’esor- di Karate Boogaloo e Surprise un passato da pioniere del feno-
Intensità evocativa portata all’e- dio lungo Di Caprio nel 2018. Chef - ovvero lo stato dell’arte meno emo rap emerso princi-
stremo da Shannon Lay, chitar- Nel frattempo Leopardo è diven- di quella scena, nel frattempo palmente tramite la piattaforma
rista folk pop californiana, già tato un gruppo e, al terzo giro di diventata una delle più vive e in- SoundCloud. Questo album (il
nei Feels. Con questa sua pre- giostra, se ne esce con Malcan- teressanti del genere - i Let Your suo primo lavoro sulla lunga
ghiera prova a esortare le perso- tone: dal nome della zona del Hair Down scelgono un nome distanza) è davvero un perfetto
ne dall’immobilismo. I tour con Ticino immersa nel verde dove è che omaggia i Temptations, e esempio di commistione di rap/
Kevin Morby e con la Freedom stato mixato l’album. Velvettiani firmano un album di debutto di trap con autotune, pop patinato
Band di Ty Segall (coproduttore e beatlesiani in egual misura, livello altrettanto alto. Prodotto e un certo punk melodicissi-
del precedente August del 2019 gli svizzeri di Friburgo stendo- da Henry Jenkins degli stessi Ka- mo da classifica fra Green Day
e qui presente nel brano Shores) no leggeri tappeti psichedelici rate Boogaloo (come quasi ogni e Blink-182. Insomma, una
ne hanno accresciuto l’esperien- nel cottage neozelandese che uscita College Of Knowledge) e mossa commerciale da maestri
za. La delicatezza senza tempo Jonathan Richman divide coi ispirato tanto alla scuola newyor- per Brett & soci in affari, che si
la avvicina a Julia Jacklin, Chills. La voce(tta) di Romain kese di casa Daptone quanto alle traduce in un disco che si rivolge
Jessica Pratt e Adrianne Lenker infonde fiducia nel prossimo contaminazioni latine degli anni principalmente ai teenager e ai
solista. L’essenzialità sonora è (Selfish Spoiled Child), al netto 70 e alle immancabili colonne giovanissimi, con sonorità ruffia-
funzionale alla scrittura matura dei problemi che si risolvono in sonore blaxploitation. Con nissime - a tratti d’una banalità
e visionaria in questo lavoro un sorriso (Country Side Love), suono psichedelico caldo e com- sconcertante - ma supportate da
prodotto da Jarvis Taveniere dei tra marcette carcerarie (Put Me petente, amplificatori valvolari una produzione contemporanea
Woods. Un album che amplifica In Jail) e richieste dirette (Tell e organi d’annata, e un’evidente sopraffina. Qualcuno guadagnerà
la pace interiore e, se manca Me) che sboccano in slanci punk padronanza del lessico hip hop, bene, ma se non avete 16 anni o
pure quella, la crea. (I Belong To You). che quelle cose ha campionato da giù di lì potete skippare.
NICHOLAS DAVID ALTEA MANUEL GRAZIANI sempre. ANDREA VALENTINI
76/100 74/100 ANDREA POMINI 69/100
78/100
SYMPATHY
FOR LIFE PARQUET COURTS
ROUGH TRADE
Coi Parquet Courts non sono obiettivo, lo ammetto in premessa, farà sballare il personale VU meter di Bobby Gillespie, si prose-
sì da tagliare la proverbiale testa al toro e andare oltre, ammes- gue con un acido rock’n’roll coverizzato da un qualunque album
so che l’espressione appena utilizzata non offenda qualcuno, in degli Spacemen 3, deviando ancora su una funkadelia spaziale
un’epoca dove il giocare con le parole viene preso dannatamen- che funge da colonna vertebrale all’intero album, proseguendo
te sul serio. In ogni caso loro, i Parquet Courts, sono a parere sulla strada tracciata dalla title track del precedente Wide Awa-
di chi scrive la più rilevante novità emersa in perimetro indie ke. Echi di Sly And The Family Stone, memorie Talking Heads,
rock nell’ultimo decennio, anche se l’aggettivo indie suona oggi una sistemata al cespuglio di fantasmi enobyrniano (Marathon
terribilmente démodé. A voler essere trancianti e spietati con noi Of Anger) e gommosità baggy in area Madchester, niente meno
stessi, prima ancora che col genere di appartenenza, potremmo (Zoom Out in coppia con la canzone che titola il disco). Di contor-
anche convertire l’aggettivo rilevante in unico, ma evitiamo di no e rimando i nostri non si fanno mancare escursioni tra synth
aprire diatribe riguardo quanto certi suoni paghino pegno più analogici rubati alla prima wave (Application Apparatus), ballate
di altri allo scorrere degli anni e ancor più al rincorrersi delle post pavementiane (Pulcinella) e chitarre che arrotano ritmiche
mode. E sempre a giudizio del vostro recensore di turno, il nuovo stoogesiane ai confini del No Fun (Homo Sapien).
disco dei Parquet Courts è il migliore tra quelli sinora pubblicati. ARTURO COMPAGNONI
Punto e a capo. Si parte con un funky blues strappa mutande che 84/100
60 | RUMOREMAG.COM
INDIE
INDIE
LORDE MANIC STREET
SOLAR POWER PREACHERS
UNIVERSAL THE ULTRA VIVID LAMENT
SONY CINDY
Finalmente libera dalle ec- 1:2
cessive aspettative che ave- TOUGH LOVE
Altro che generation terrorists: a
vano seguito il suo folgorante 29 anni e 14 album dalla nascita, Karina Gill è una giovane ragazza di San Francisco
debutto Pure Heroine, dopo va a finire che sono proprio i e Cindy è il nome della band costruita attorno
il più che convincente Melo- Manics i più affidabili fra quanti alla sua voce e alla sua carismatica presenza. Dei
drama l’artista neozelandese nati a cavallo del Britpop. Dice primi due album della band, l’omonimo debutto
ha inspiegabilmente deciso di molto questo UVL, venduto e Free Advice, pubblicati rispettivamente nel ‘18
rifugiarsi in una sorta di revival come lavoro di “riflessione e e nel ‘20, personalmente ricordo poco, anche se il
West Coast per il suo terzo reazione”. Conta il periodo, loro nome si era infilato da qualche parte tra gli appunti di una
album. Anticipato dall’omonimo ovviamente, come la morte per memoria sovraccarica di dati. In ogni caso il nuovo disco è un
singolo dalle curiose tinte hippy, cancro in pochi mesi di entrambi piccolo gioiello e un monumento in miniatura all’immobilità,
Solar Power si rivela come una i genitori di Nicky Wire. Solo che uno slowcore minimale costruito su tante piccole variazione di
soporifera collezione di canzoni la citata reazione ha persino del Pale Blue Eyes e Sunday Morning, imprigionato tra le soffici
fra il folk acustico e certo soft sorprendente: Still Snowing In melodie dei Galaxie 500 e i picchi emotivi di Bedhead e Codei-
rock recentemente tornato in Sapporo racconta gli esordi della ne, raggiunti dal sussurro di una voce di cui è impossibile non
auge (citofonare Fleetwood Mac, band con aria da sorella minore innamorarsi.
ma qui non si intravede il genio di If You Tolerate This, mentre 85/100
dei loro momenti migliori), e la scrittura di Bradfield recupera
a peggiorare le cose giungono quella matura serenità che faceva A CURA DI ARTURO COMPAGNONI
confusi riferimenti fra astrologia brillare il suo recente LP solista e
e un misticismo da cartolina. l’elenco di influenze (dagli Abba
Forse in futuro verrà conside- ai primi R.E.M., in mezzo a mol-
rato come l’album della “crisi UPPER WILDS QUIVERS
to Neil Diamond) per una volta VENUS GOLDEN DOUBT
personale” di Lorde, ma per ora non è stilato tanto per stupire. THRILL JOCKEY BA DA BING
non può che lasciare perplessi E, sì, è davvero Mark Lanegan
circa il suo futuro artistico. quello in Blank Diary Entry. Terzo disco L’equazione
GIORGIO VALLETTA FRANCESCO VIGNANI
per gli Upper Australia/
49/100 78/100 Wilds, trio jangle pop si
newyorkese traduce imme-
capeggiato da diatamente in
Don Friel, già una sola parola,
mente e motore di Parts & anzi due: Go Beetweens. A
Labor. Love Songs, di nome meno che non si decida di
ma non di fatto, nume- scendere un paio di migliaia di
rate dall’uno al dieci, che chilometri a sud est e incon-
inchiodano a terra a colpi trare la terra del kiwi, e allora
di martello un furioso punk il ventaglio si apre. Il quartet-
costruito su progressioni to di Melbourne in realtà è
MAC MCCAUGHAN MEN I TRUST geometriche ascrivibili, con anche altro: fiati e violini che
THE SOUND OF YOURSELF UNTOURABLE ALBUM un po’ di fantasia e audacia, giocano col Northern Soul,
MERGE AUTOPRODUZIONE al caro vecchio post rock. cori collettivi che rimpallano
Genere di cui questo Venus la California dei ‘60 e chitarre
Secondo disco solista del- Le conseguenze dei lockdown potrebbe considerarsi versio- che giocano a nascondino coi
lo slack motherfucker per pandemici si sentono anche in ne Wild and Crazy. Teenage Fanclub.
eccellenza, impilato sopra tutti un’enclave di serenità dream pop
76/100 71/100
i Superchunk e Portastatic di come il Québec. Il nuovo album
questo mondo e i tanti assi (autoprodotto) del trio di Mon-
messi inopinatamente in fila tréal è il risultato di lunghe ses-
MT. MISERY THE SURFING
dalla sua Merge. E il vecchio sioni casalinghe. Canzoni, come
ONCE HOME, NO LONGER MAGAZINES
PERFECT BADGERS OF WYMESWOLD
Mac rischia di vincerla a mani asserisce il titolo, non program-
basse tanto pare fuori dal tem- mate per essere suonate dal vivo. Probabilmente MOSHI MOSHI
po e da qualsivoglia contesto, Conferma della cifra elegante e influenzati Due terzi dei
infilando in mezzo a una serie nostalgica di Emmanuele Proulx dal clima del non dimen-
di strumentali che vagano e compagni, pur galleggiando in Mare del Nord, ticati Wave
tra lo stordimento e il sogno un’inevitabile stasi di transi- nell’est del Re- Pictures e un
una breve sequenza di ballate zione. Se Tree Among Shrubs e gno Unito, un ex Slow Club, a
college rock da crepuscolo degli Shoulders riaffermano la nota luogo, Hartlepool, di cantieri modo loro un
dei. In particolare quella Dawn seta nostalgica da Rive gauche, dove nacque il mitico Andy super gruppo quello messo
Bends in coda al disco, dove gli Serenade Of Water ammicca alla Capp, per dire. Un suono pia- assieme dai londinesi Surfing
Yo La Tengo fanno da backing patina downtempo da anni Zero cevole e un poco evanescente, Magazines. Il cui secondo
band di lusso e la title track, e 5am Waltz è un’ipotesi chill come quello piazzato sul retro album gioca più con l’Ameri-
modulata come una confessio- out dei Boards Of Canada (con di un qualche singolo minore ca che col classico indie pop
ne a se stesso più che al suo Jessy Caron e Drago Chiriac che dei Belle And Sebastian o dei albionico, da sempre zona di
pubblico: “Will you ever get tornano al loro primo amore per Teenage Fanclub. Volendo conforto per i ragazzi. Ne esce
used to the sound of yourself i sintetizzatori, che dominava traslare le coordinate geogra- un country rock da spiaggia,
/ When it’enough to make you il loro esordio). Alla fine, è la fiche all’America di oggi si di per sé una contraddizione
fall in love / With the sound of grazia contemporanea di Sugar a potrebbero citare Real Estate in termini, macchiato garage
anything else”. risaltare sul resto. e Wild Nothing. con qualche gancio da ricor-
ARTURO COMPAGNONI MAURO FENOGLIO 64/100 dare.
67/100 68/10 66/100
RUMOREMAG.COM | 61
BRAZIL
BRAZIL
FIVE LEGGED
MELVINS DOG
IPECAC
Confesso che avevo perso un po’ i contatti con i Melvins. Ma ora mi Melvins. Chi ha in mente la disarticolazione rotolante dei riff, il
lustro gli occhi davanti a questo quadruplo album: la retrospettiva gioco con i silenzi, l’allucinazione e la fissità di album come Ozma,
definitiva, il meglio di tutto quello che hanno messo negli anni su qui potrà ritrovare quelle antiche sensazioni. Vado a sprazzi. Un
disco. Sorprendentemente, in versione acustica. È la summa dei pizzico di Kiss (Hooch) che si perde nel contesto disarticolato.
Melvins, una band, come dire, “anti genere” per definizione. Se il Shevil, ritratto demoniaco, tra i fumi dell’oppio. Charlie, in cui si
cosiddetto “grunge” è stato qualcosa di spiazzante, è perché con coglie quel che un tempo i Melvins insegnarono a Kurt Cobain (in
esso erano cadute le barriere dei “generi” anni 80, che separavano realtà la canzone arriva da ancora più lontano, perché l’ha scritta
metal, punk, new wave e psichedelia. Rompendo queste barrie- Steve McDonald dei Red Kross!). Halo Of Flies, cover di Alice Coo-
re, ribaltando/mixando gli stili, i Melvins hanno aperto nuove per (da Killer), inebriante cavalcata spagnoleggiante che torreggia
frontiere nel rock. 30 anni fa. E Five Legged Dog? Accanto ai due nella sua bizzarra brillantezza prog. “Un disco acustico sembra uno
fondatori, Dale Crover e Buzz Osbourne, in questo disco c’è anche scherzo e due è abbastanza normale, ma farne quattro?? È come
Steve McDonald. Complessivamente, sembra una session di west andare alla guerra contro un esercito di gorilla che ha preso l’LSD”
coast psych tribale suonata da un’accolita di buddhisti oppiati (c’è (Buzz Osborne dixit).
un gong, ogni tanto), che sussultano come pupazzi ai quali si sia CLAUDIO SORGE
praticata una scossa elettrica. Il famoso senso del grottesco dei 84/100
RUMOREMAG.COM | 63
METAL
METAL
Un disco in punta di piedi, Sin dai suoi esordi, Pink Siifu si è Li avevamo lasciati cinque anni Come gran parte dell’odierno
sottile sottile e dolcissimo, fatto notare per una fitta serie di orsono, con The Aerdt..., e in indie rock, il secondo lavoro
sospeso tra un ridere leggero e pubblicazioni (specialmente EP, questo rientro, in buona parte della band olandese difetta di
il pianto: Karen Peris - già voce a volte con altri nomi d’arte). An- motivato liricamente dalla personalità. Pip e il resto del
degli Innocence Mission - ha che nell’ultimo biennio si è dato fase pandemica, Mic Jogwer gruppo attingono con since-
il tocco delicato e profondo parecchio da fare e una delle sue e soci ricamano armonie che ro trasporto dal manuale del
di un’anima gentile, capace specialità è il rap dalla atmosfere fanno ricordare in molti aspetti perfetto guitar pop degli ultimi
di stringerti forte tra impasti liquide e notturne. Con Gumbo’! la poetica dei compianti The 30 anni. Le chitarrine soniche
sonori fatti di piano e chitarre ripropone questo stile con una Sound. L’eleganza è affine a si alternato ad altre più regolari
sussurranti, di paesaggi d’archi tensione particolare verso il quel solco e si arricchisce di come in una sorta di crosso-
e passeggiate autunnali. La soul ma, in ogni caso, si tratta suture elettroniche, di vesti ver fra i ‘90 targati Pixies e i
tenerezza di un abbraccio e il semplicemente di una delle sue wave contemporanee alla Duemila degli Strokes, mentre
commovente stupore, il suono facce perché il rapper e producer maniera dei primi Interpol, le spleen (quello sì) figlio dei
dell’esistenza e del giorno dell’Alabama ci sta abituando a nonché di un gothic rock nostri giorni tradisce l’influenza
per giorno, tutto racconta molte “variazioni” (vedi il rumo- “missioniano” memore della di Coutney Barnett, perlome-
la poesia del quotidiano e rosissimo Negro) e questi stessi sua stagione wave. Tainted no nei momenti più raccolti.
Karen ci disegna su col suo 18 brani, per esempio, includono non cerca di essere innovativo, Il resto è affidato alla carica
timbro di nuvole e fiori. qualche excursus in direzione esprime la sua necessità col emotiva della Blom, che sconta
Scoprire una pace malinconica, trap in cui il flow accelera. In codice che gli è più congeniale qualche ripetitività di troppo
abbandonarsi alla magia, e generale i suoi dischi, come muovendosi tra la ballad nelle dinamiche quiet/loud, ma
sullo sfondo una songwriter dichiarato, vogliono riflettere fatalista e il colore psichedelico riesce a far emergere la malin-
straordinariamente semplice e il “caos”, e questa complessità mutuato da Cure e Sad Lovers conia jangly di Different Tune
luminosa che proprio coi suoi musicale è una delle caratteristi- And The Giants. Peccato che e l’entusiasmo contagioso di
giochi di luce riesce a creare un che che lo ha portato alla ribalta tenda a ripetersi negli accenti Keep It Together. Per qualcosa
album che si posa sulla pelle, anche in Europa. compositivi. di appena più memorabile at-
sugli occhi e sul cuore. LUCA GRICINELLA STEFANO MORELLI tendiamo i prossimi sviluppi.
MARGHERITA DI FIORE 78/100 63/100 DIEGO BALLANI
80/100 65/100
WEIRD RNR
PSYCH
PSYCH
THE SPECIALS SPENCER.
PROTEST SONGS 1924-2012 ARE U DOWN?
ISLAND 4AD
CRYPT MONARCH
Il classico esempio del far di In qualche modo predestina- THE NECRONAUT
ELECTRIC VALLEY
necessità virtù. La band britan- to (il suo nome completo è
nica stava mettendo mano a un Spencer Miles Abraham Allen, Da San Josè, Costa Rica: Jose Pablo Rodriguez,
nuovo disco di inediti quando un omaggio dei genitori a Miles chitarra; JC Zuniga, batteria e canto; Chris De
la pandemia ha bloccato tutto. Davis), dopo aver studiato jazz Haan, basso. Un trio doomfreak estremo che suo-
Come ingannare il tempo? Me- alla Eastman School Of Music, il na “dentro” un denso e fumoso groove space/hea-
glio di così sarebbe stato difficile. musicista e produttore newyor- vy/fuzz. Ipnotici fino allo stordimento. Un suono
Compilata una mega lista di kese ha deciso di dedicarsi a una allucinato alla Dopesmoker; ma che rompe a tratti
canzoni di protesta, ne hanno forma ibrida e marcatamente questa monoliticità con mastodontiche escursioni psichedeliche
selezionate 12 per questo proget- contemporanea, che vede ar- gravate da un esagerato carico di acido. I Crypt Monarch sono
to. In ordine cronologico: brilla monie R&B, strutture indie pop pesi massimi stoner; necronauti che incedono sicuri e cavernosi
la motorizzazione dello spiritual elettroniche, spigolosità funk nello spazio profondo, e amano definire quello che fanno nekro-
Ain’t Gonna Let Nobody Turn fra i suoi principali ingredien- mantic stoner doom. Pre sabbathisti da cripta e, pur in questo
dei Dixie Jubilee Singers, esploso ti. Captato dalla sempre più spaventoso sound, lievemente alterati/ammorbiditi da occulte
con i moti antirazzisti degli eclettica 4AD dopo il successo vibrazioni dall’aspro sapore blues.
Anni 60; proprio nel 1966 Frank sotterraneo delle prime uscite, 82/100
Zappa dedicava al movimento negli 11 brani del suo primo al-
Trouble Every Day, qui ripresa bum Spencer. dissemina spunti
con energia e acume; sette anni suggestivi e dimostra analoga A CURA DI CLAUDIO SORGE
dopo usciva l’inno Get Up Stand versatilità. E se il duo Becky And
Up di Marley, riletto a chiusura The Birds, compagni d’etichetta,
del menù in commosso formato aggiunge surreale leggerezza
acustico; arriva dall’album I’m alla minimale After The Show,
RAKTA DESERT DRUID &
Your Man di Leonard Cohen la la dinamica Lonely As I Ever
LIVE AT NOVAS FREQUENCIAS ACID CARAVAN
SUBSOUND THE VVITCH
ballata scura Everybody Knows, Was è un dichiarato tributo alla
il passaggio più blues. Erykah Badu di Next Lifetime. Nel suo ip- AUTOPRODUZIONE
68 | RUMOREMAG.COM
RECENSIONI GLI ALBUM OTTOBRE 2021
Si era già ampiamente visto con Nella lunga teoria della musica Non mi piace usare la prima per- Il contesto è tutto. Eccome. Sia
il precedente album - Time And pensata e scritta durante la sona nelle recensioni, ma in certi quando l’eroe è indubitabile in
Space, del 2018 - che la band pandemia nella primavera/estate casi non saprei come spiegare tutte le sue forme, sia quando
hardcore di Baltimora aveva 2020, esiste un sottogenere di altrimenti, tipo quando parlo dei l’uomo è fallace, in un mondo
imboccato la via del crossover, dischi costruiti come reazione War On Drugs: band che dovreb- che non ammette più il deraglia-
nell’accezione più pura e cristal- fisica al distanziamento globale be lasciare quantomeno fredda mento umano. Così, anche un
lina del termine, ossia commi- imposto a livello globale. Dischi una persona cresciuta sostanzial- percorso di umano rimpianto e
stione, meticciamento, fusione di che cercano di ricostruire l’ener- mente a pane, post punk e This disperata espiazione può diven-
generi. A questo punto completa gia fisica del concerto, della festa, Is England. Tutta quest’America, tare espediente autopromozio-
la rivoluzione copernicana di attraverso suoni che spingono questa costante ombra spring- nale invece che esistenza - arte,
un genere rigido, riuscendo quasi disperatamente su quelle steeniana, eppure... eppure come per una stampa sempre più cau-
ad assemblare un album che è dinamiche. È il caso del secondo si fa a non voler bene ad Adam ta nel non sporcarsi le mani. Ma
hardcore nel DNA, ma è anche album della giovane band di Granduciel, a quella voce che l’autosabotaggio testardo dell’ex
indie, pop, electro, grunge, Manchester. La dimensione ti accarezza come il vento sulla idolo riesce ancora a penetrare
worldbeat e rap (fra le varie cerebrale costruita sulle teorie Route 66, ai suoi compagni di il contemporaneo con la visione
cose). E le contaminazioni non kraute del motorik nell’esordio band - che pare abbiano avuto musicale, nonostante tutta la
sono solo suggestioni, ma interi evolve in un punk funk sintetico un ruolo più attivo del solito in sua follia. Dal gospel tecnoide
brani - qualche titolo? Alien Love e sudato, che immagina il calore questa occasione - che chi non di God Breathed alla dispera-
Call con Blood Orange, New del dancefloor dall’isolamento vorrebbe come amici di birra e zione post Yeezus di Off The
Heart Design e No Surprise. nella campagna inglese della Cal- karaoke in un bar del Wyoming?, Grid, passando per l’estasi 808
Come dissero i Refused più di 20 der Valley. Qualche volta il gioco a quelle chitarre che ti portano di Hurricane con The Weeknd,
anni fa, questa potrebbe essere riesce (Calm Down e Gd Tym). senza scampo a sognare un tour fino al testamento spirituale
the shape of punk to come, fra Ma il confronto didascalico con dei motel del Midwest... Io mi della meravigliosa Jesus Lord,
rabbia HCNY e caleidoscopiche le atmosfere di LCD Soundsy- arrendo, va bene Adam, ci vengo baciata dalla saggezza di Jay
suggestioni genre fluid (non stem sembra inevitabile e un po’ a Chicago (ascoltare Living Proof Electronica. La vita penetrata ai
gender, che è un’altra cosa). stanco. per capire, e unirsi al viaggio). raggi x, oltre il contesto.
ANDREA VALENTINI MAURO FENOGLIO LETIZIA BOGNANNI MAURO FENOGLIO
80/100 62/100 79/100 80/100
Quanto a A 12 anni
L’ORANGE DAMU THE punk rock, dal mixtape
THE WORLD IS STILL CHAOS BUT FUDGEMUNK i Control introdutti-
I FEEL BETTER CONVERSATION PEACE Freaks vo, l’artista
MELLO MUSIC GROUP DEF PRESSÈ di Greg londinese
Un apparente Lowery (ex riesce fi-
Infaticabile Rip Offs,
spiraglio di nalmente a
governatore di Superchar-
luce positiva pubblicare
mondi sotter- ger, Zodiac Killers) non hanno
che filtra fra la il suo primo album. Che rende
ranei, Damu cambiato nulla nel loro modo
polvere dei vec- giustizia a un vero talento, sia
torna con un di porgersi. Terzo LP e loro
chi vinili: è un nei momenti dal gusto soul/
nuovo album rimangono scolpiti nel granito
disco molto personale il nuovo funk più vintage - una W.A.R.
interamente costruito con di un punk che ha sempre
album del produttore L’Oran- degna di Sly Stone -, sia nello
campioni presi dalla mitica quei tre accordi e quella voglia
ge, che infila nel suo tritacar- spleen di una Poetic Justice
libreria di suoni KPM, dove di mandare tutti affanculo.
ne sonico voci provenienti da arricchita dalla chitarra di Tom
già si erano abbeverati colleghi Abrasivo, monotono, rissoso
altri mondi, riflessioni intime Misch. Ed è davvero difficile
come Jay-Z o Doom. Il risulta- miscuglio di Buzzcocks/Spiral
e battute lente, dando così vita non farsi conquistare da quel
to è sempre buono, il nostro è Scratch e Damned. Rendiamo-
al nuovo milionesimo univer- falsetto in Thought About You.
praticamente incapace di sba- gliene merito. GIORGIO VALLETTA
so parallelo generato dalla sua gliare un disco, ma manca quel
mente. Breve e inteso, è un CLAUDIO SORGE 76/100
piglio di originalità in grado di 77/100
diario segreto pensato per le farlo risaltare fra i prodotti del
cuffie. genere. Sufficiente.
70/100 60/100
E.VAX JOHN GLACIER
E.VAX SHILOH: LOST FOR WORDS
BECAUSE PLZ MAKE IT RUINS
JMSN B-REAL & SCOTT
HEALS ME STORCH Oltre a Un album
WHITE ROOM TELL YOU SOMETHIN’ essere metà breve (12
Vero e proprio RUFFNATION
dei Ratatat brani per
campione Fa piacere e ad aver meno di
nel produrre trovare nuova- collaborato mezz’ora
ballatone strap- mente in forma con artisti comples-
pamutande, il due veterani del come Kanye siva) ma
buon Jameson genere: B-Real, West e funzionale a
si conferma campione del qua in fuga dai Jay-Z, Evan Mast riprende le presentare la rapper londinese,
genere anche nel nuovo, sesto, Cypress Hill, apparecchia il fila del suo progetto solista già avvistata al fianco di Dean
album della sua carriera. suo inconfondibile flow nasale (un altro album uscì nel 2001) Blunt nel progetto Babyfather,
Tutto molto bello e ben fatto, sui classici pianoforti dilatati con questa collezione di groove qui prodotta dall’iperattivo
per quanto difficilmente ci sia di Storch, che pare essersi rilassati e quasi esclusivamente Vegyn. I toni deadpan nel suo
modo di sentire qualcosa che lasciato alle spalle i tanti strumentali. Ritmi hip hop mi- flusso sono sottolineati dalla
prenda le distanze dagli stan- problemi legati alle dipenden- nimali e lievi melodie di synth o confezione spesso volutamen-
dard più manichei dell’R&B. ze. Un ottimo disco, dove ogni chitarra, con l’atmosfera esotica te grezza o minimale, ma la
Godibile in maniera episodica, elemento recita al meglio la di Manila e il beat in area IDM sensazione generale è che il suo
risulta colesterolico se ascol- propria parte, portando con di Kolkata fra gli episodi di art rap da cameretta necessiti
tato dall’inizio alla fine. sé il piatto forte della casa. spicco. di maturazione.
50/100 Riuscito. GIORGIO VALLETTA GIORGIO VALLETTA
70/100 67/100 63/100
70 | RUMOREMAG.COM
SUONA ANCORA
RECENSIONI IN BREVE OTTOBRE 2021 IL MEGLIO
DEI MESI PASSATI
RUMOREMAG.COM | 71
TREECOLORE DISCO DEL MESE
JOLLY MARE
DI GIORGIO VALLETTA
72 | RUMOREMAG.COM
TREECOLORE GLI ALBUM OTTOBRE 2021
10 CANZONI PER
J. WILLGOOSE, ESQ.
(PUBLIC SERVICE BROADCASTING)
Parliamo del fondatore, chitarrista e polistrumentista dei londinesi Public Service
Broadcasting, che con i suoi sodali Wrigglesworth e J F Abraham ha appena pubblicato
il quarto album, Bright Magic. “Il disco parla di Berlino e della città, più in generale,
come fonte di creatività, come una tela o un prisma che riflette e rifrange idee, attirando
persone di ogni ceto e ambiente, che si nutrono della creatività degli altri e vivono le
collisioni e interazioni quotidiane che fanno parte dell’abitare una metropoli del genere.
Parla anche di quanto l’immagine che produciamo nelle nostre teste sia vera, e quanto di
essa sia costruita da noi, quanto sia mito, ecco perché ‘magica’”. Blixa Bargeld, Andreya
Casablanca, EERA e Nina Hoss sono ospiti dell’album, che è diviso in tre parti. “È la
struttura che mi è stata suggerita mentre iniziavo a scriverlo, è un modo astratto di
muoversi tra diverse fasi della storia della città e del suo fascino, sia per me sia per chi
ne è stato attratto nel corso degli anni”.
ONLINE: PUBLICSERVICEBROADCASTING.NET
“Doc Watson è stato il “Trovo questa canzone “È difficile scegliere “I dEUS sono una
pioniere della tecnica così emozionante. È in una canzone preferita delle migliori band “È altrettanto difficile
del flatpicking sulla parte la performance dei Radiohead perché dei ’90 e questo, dal scegliere una sola
chitarra e questa è una ma in parte anche sono così importanti loro secondo album, è canzone di Bowie, ma
bellissima performance l’atmosfera, le per me come band, ma quattro minuti e mezzo il richiamo a A New
di una canzone percussioni un po’ se dovessi portarne di perfezione indie. Career In A New Town
apparentemente instabili, gli archi una sull’isola deserta Ha il loro marchio di e il fatto che sia la
semplice ma a mo’ di drone, la sarebbe questa. Il fabbrica, ha quella loro canzone che chiude
affascinante. È uno dei strumentazione, la sua finale è come salire le tipica interpretazione il suo ultimo album
miei chitarristi preferiti voce nel coro. Un raro scale verso il paradiso. sfasata, contrapposta - e che capolavoro è
e la sua voce è così e unico spicchio di Perfetta”. a una canzone davvero Blackstar - la rende
sincera”. bellezza”. DA IN RAINBOWS affascinante”. la mia preferita.
DA SOUTHBOUND DA A SEAT AT THE TABLE DA IN A BAR, Perlomeno per oggi”.
UNDER THE SEA DA BLACKSTAR
74 | RUMOREMAG.COM
TREECOLORE GLI ALBUM OTTOBRE 2021
Friedrich Nietzsche diceva che Compatto ed essenziale, nove Un disco e un libro per omag- Primordiale e minaccioso sono
bisogna essere il mare per rice- tracce e meno di mezz’ora in giare la figura di Alvaro Mutis i due aggettivi che si mate-
vere un flusso inquinato senza tutto, il nuovo album di Gabriele attraverso canzoni, racconti rializzano immediatamente
diventare impuri. Ambienti E Poso non solo conferma quanto e immagini che rievocano le all’ascolto di questa seconda
Rovine descrive il problema- di buono si sapeva sul suo conto, avventure del gabbiere Maqroll, fatica dei sabaudi Sloks - tre
tico, illusorio ma simbiotico, ma rilancia. Se era nota la sua uno dei personaggi più cono- brutti ceffi (anzi due ceffi e una
rapporto tra individuo e natura. maestria in ogni cosa percus- sciuti e amati mai partoriti dalla ceffa) non più di primo pelo e
Il mare, elemento estrema- siva, è un piacere vederlo così penna dello scrittore colombia- incazzati come serpenti in un
mente amato dal compositore concentrato sulla pista da ballo no. Coadiuvato dal musicista frullatore. Il loro garage punk
siciliano, è ancora una volta in questo suo settimo album. Raffaele Rebaudengo (archi, lo-fi e catarroso è un coacervo
fonte di ispirazione e universo in Registrato quasi tutto da solo e violini e viole) e dal producer di ritmi ipnotici, voce alle soglie
cui essere rapiti e sprofondare pubblicato dalla Wonderwheel FiloQ, Sirianni imbastisce di un esaurimento nervoso
con lentezza, sebbene spesso di Nicodemus, Tamburo Infinito un’ambiziosa opera multimediale e ripetizioni vorticose di riff
deturpato dalla irreversibile è esattamente quello: no raffi- che vede coinvolti autori come crampsiani, riletti con una
grettezza umana. Tutto il disco è natezze jazzy, no divagazioni, Remo Rapino, Guido Catalano line-up atipica che schiera chi-
all’insegna di un intenso flusso solo pompa in quattro quarti su e Alberto Costantino Cinaski, tarra, batteria e voce/percus-
di coscienza, dai contorni sonori tempi spediti, dall’inizio alla fine in cui parola scritta e musica sioni. L’effetto è un mostruoso
spiccatamente cinematogra- o quasi. Una festa tropicale fra invitano l’ascoltatore a partire intrecciarsi di tribalismo e
fici e da rivelazioni luminose, afrodisco e Caraibi, che resta verso l’ignoto, guidato solamente velenoso rock’n’roll dispera-
contaminato da echi e richiami profonda e sudata senza cedere dall’eco di racconti marinareschi to, autodistruttivo, nichilista.
elettroacustici e immersiva am- al pop, e anzi si concede pure un fatti di tempeste, sirene e nau- Insomma, una favola di quelle
bient. Lucio Leonardi è un mu- paio di episodi molto ipnotici fragi interiori. Brani da ascoltare che iniziano male, si sviluppano
sicista coinvolto, dalla narrativa e tracky (perdonate il gergo), sotto il cielo stellato, attendendo in un casino e finiscono in di-
chimica e passionale, con una come Kamasutra On The Beach, di avvistare terra in lontananza sastro… le migliori, in pratica.
notevole capacità compositiva Voodoo Therapy o la title track, e, una volta approdati, decidere File under: raw garage, gunk
davvero lontana dall’usuale. pronti per i migliori DJ. di salpare di nuovo. punk, lo-fi, desperate r’n’r.
ANTONIO BRIOZZO ANDREA POMINI STEFANO D’ELIA ANDREA VALENTINI
78/100 80/100 72/100 80/100
RUMOREMAG.COM | 75
IN ITALIA
DI MARCO PECORARI
76 | RUMOREMAG.COM
TREECOLORE GLI ALBUM OTTOBRE 202 1
MADTEO
Francesco, il chitarrista, scrive arriva da un prete in periferia
incandescenti riff e mostra una che va avanti nonostante Adria-
grande preparazione, elabo- no Celentano. Pop e crepusco-
rando schemi e idee variegate. lare nell’incisiva Sexy Smog.
Cioè: i Solar Mantra compon- Psichedelico come un cowboy col
gono belle e ben strutturate magone in Mah. Mogli Ingrate
canzoni stoner/metal - la mi-
gliore è “dedicata” a Pacciani, si
è Francesco Renga con un buon
testo featuring Baccini dei tempi STR8 CROOKED
intitola proprio così - in quello d’oro. Un album nostalgico HONEST JON’S
che in definitiva è un album di trafitto dall’ironia, prodotto con
debutto solido e stimolante. arretrata grazia da Don Antonio. Non è la prima volta che
CLAUDIO SORGE MANUEL GRAZIANI
Madteo ha a che fare con
78/100 74/100 un’etichetta più pesante
dei suoi artisti, nota per la
qualità delle uscite quanto
per la personalità dei suoi
fondatori. La Morphine di
Rabih Beaini per il primo
album Memoria (2008); la
Sähkö di Mika Vainio per
l’eccellente seguito Noi No
(2012); la DDS dei Demdike
MARIO VENUTI WENDY?! Stare per il capolavoro
TROPITALIA IN THE TEMPLE OF FEEDBACK Dropped Out Sunshine
MICROCLIMA/PUNTOEACAPO TIDE (2019). La Wania di DJ Sotofett, la Hinge Finger di Joy Orbi-
son. Ci perdoneranno tutte, però, se leggiamo questo debutto
Al suo undicesimo disco il can- Non capita spesso di ascolta- per Honest Jon’s - fondata da Damon Albarn, e marchio con
tautore siciliano, distintosi per re vecchi leoni ruggire come credito quasi illimitato presso chi se ne intende - come un pos-
una carriera solista votata al pop pischelli su di giri. Magari sibile e meritatissimo grande balzo in avanti. Nato a Padova
elegante e ricercato, spariglia prendendo fiato con una intro e giunto negli USA 15enne, nel 1993, Matteo Ruzzon ha ormai
carte e aspettative con un disco propedeutica alla corsa a rotta di passato più anni a New York che in Italia, ed è lì che ha forgiato
dall’animo allegro e dal sapore collo sull’asse Sydney Detroit dal il proprio suono. Assorbendo techno, house e deep house in
tutto tropicale. Un omaggio titolo T.N.M.A. (Technological forma underground, nelle strade e negli ambienti che le hanno
spensierato e leggero alla musi- New Middle Age) che profetizza create e nutrite. Saccheggiando mercatini in cerca di dischi e
ca italiana e ad alcuni dei suoi l’arrivo, o l’affermazione, di un campioni. Uscendone con cose che laggiù chiamano leftfield:
brani più iconici, reinterpretati nuovo medioevo tecnologico. imprevedibili, mai convenzionali, libere. Come la title track,
secondo i ritmi e gli stilemi della Il gruppo dell’ex Bloody Riot poliritmi affollati e sfondo di canti intrecciati dall’effetto soul,
musica latina e sudamericana. Lorenzo Canevacci scuote dall’in- linee acide e deragliamento strada facendo. O Build Back Bet-
Chitarre acustiche, percussio- terno le antiche rovine del r’n’r ter Sweatshops, quattro quarti galoppante e vocioni trattati,
ni calde e vivaci unite a ritmi (Rock These Ancient Ruins che con break micidiali a punteggiarne lo sviluppo. O Episcopi
morbidi e danzerecci rivestono ha dato il titolo a una recente Vagantes, 16 minuti di synth narcotici e ribollire dub, e riff
i brani di buonumore, mentre i compilation sulla scena romana) ansiogeno da metà in poi. Tecnicamente un EP, Str8 Crooked
fiati e gli archi impreziosiscono con una scrittura matura e (dritto e storto, appunto) è fatto di tre tracce e oltre mezz’ora di
le melodie con il compito di pre- bluesy (27th Dream), condita da musica bella, sporca e cattiva. Per descrivere la quale baste-
servare l’aura ricercata e signo- un’esecuzione tanto impeccabile rebbe usare il termine punk a ragion veduta, o leggere l’unico
rile. Tropitalia è un disco che quanto ruvida nel garage dalla commento alla sua discografia su Discogs, utente rmcc, luglio
combatte il malumore mostran- fragranza Cramps Spider Girl e 2019: “La techno è tutta linee dritte e tagli netti, puliti. Madteo
do il lato frivolo e divertito della nei watt fluorescenti di Welco- traccia il suo segno con un marker su un tovagliolino sporco.
musica, portandoci una ventata me To The Temple e What Did Absolute badman”.
di freschezza e piacevolezza, tra You Get. Chiude l’ode acustica ANDREA POMINI
nostalgia e incredulità. a Johnny Thunders (A Song
85/100
SIMONA VENTRELLA For Johnny) e giù lucciconi agli
68/100 occhi.
MANUEL GRAZIANI
76/100
RUMOREMAG.COM | 77
TREECOLORE IN BREVE OTTOBRE 202 1
Da Bach ai Sonorità
Caravan, inusuali
passando per la “po-
per i Van etica” a cui
Der Graaf. la Voodoo
L’idea prog Rhythm ci
dei Birth ha abituati
- alcuni di da decenni:
loro militavano negli Astra: un questi olandesi invece di scatar-
paio di album per Rise Above rare lo-fi rock’n’roll sono dediti
ALICE
- non è dissimile dalla band da a un synth punk dalle aspira-
cui derivano. Astral travellers zioni danzerecce, con attitudine
influenzati da malinconie ko- schizoide. In questi due pezzi
TAMBOURINE
smische. Di questo EP preferi- si sentono fantasmi di Suicide,
sco però Long Way Down - mo- Roxy Music, Elton Motello e
struoso, onirico prog/blues, nel Devo, ma con un gusto mitte-
LOVER
quale si agitano i fantasmi ur- leuropeo, algido e intossicato.
lanti di un Eric Clapton dell’a- Per i party post concerto nelle
bisso; vertiginoso precipitare in ore piccole.
un gorgo senza fondo. ANDREA VALENTINI
CLAUDIO SORGE 72/100
78/100
STEPPENWOLF
I SELVAGGI
a San Francisco si fosse celebrato il dal 1968 al 1971 per la ABC/Dunhill,
famoso “funerale degli hippies”). Gli comprese 24 bonus tracks, tra singoli e
Steppenwolf erano la faccia selvaggia e brani rari. In ordine: Steppenwolf, The
per certi aspetti ambigua dell’hippismo. Second, At Your Birthday Party, Early
Erano apprezzati dagli Hell’s Angels e Steppenwolf, Monster, Steppenwolf
certo le loro canzoni non parlavano di Live, Steppenwolf 7, For Ladies Only.
utopia e di pace ma erano crude e dense Tutti debitamente rimasterizzati dai
di violenza. Attraverso le droghe (Magic nastri originali. La band era formata da
Carpet Ride) descrivevano un mondo John Kay (voce, chitarra, armonica),
60’s escapista e sull’orlo del collasso, Goldy McJohn (organo, piano) e
che aveva anche risvolti sinistri. “The Jerry Edmonton (batteria), tutti ex
pusher don’t care if you live or if you componenti degli Sparrows ai quali si
die”: gli indimenticabili versi di The aggiunsero in seguito Michael Monarch
Pusher restituivano una spietata visione (chitarra) e Rushton Moreve (basso).
del disagio della nuova generazione, La “corsa selvaggia” negli anni ha reso
la lucida analisi che anticipava una loro bene: qualcosa come 25 milioni
sconfitta. Ancora oggi mi viene la pelle di dischi venduti in tutto il mondo.
d’oca ad ascoltare quella canzone, Di tutti i loro album, il più radicale
contenuta nel loro primo album del rimane Monster del 1969: brani come
STEPPENWOLF 1968 (comunque non il migliore della Monster-Suicide America, sorta di
MAGIC CARPET RIDE (THE DUNHILL/ABC loro copiosa produzione). Per non acida canzone di protesta folk blues,
YEARS 1967-1971) parlare del loro inno planetario Born esprimevano l’angoscia americana
ESOTERIC To Be Wild (scritto dal misterioso Mars nel pieno della guerra del Vietnam,
Bonfire, che altri non era se non il così come Draft Resister, mille miglia
I nati “per essere selvaggi” arrivavano chitarrista degli Sparrows, fratello di lontana dall’atmosfera da festa sfrenata
dal Canada. Non erano ancora Jerry Edmonton), brano cooptato negli di hit come Magic Carpet Ride.
diventati gli Steppenwolf di Born To anni da qualsivoglia spot pubblicitario, 80/100 DISCO
Be Wild, ma erano gli Sparrows (il vessillo di libertà e ingenuo anarchismo. 80/100 EXTRA
loro leader, John Kay, era originario Entrambe le canzoni furono il picco
della Germania e si era trasferito con della colonna sonora di Easy Rider.
la famiglia a Toronto nel 1958), che si Il monumentale box in uscita, a cura
tramutarono in Steppenwolf nel 1967, a della Esoteric, contiene praticamente
Los Angeles. L’anno del peace and love tutto di questa iconica band degli
per antonomasia (sebbene il 7 ottobre anni 60: gli album che hanno inciso
DI CLAUDIO SORGE
82 | RUMOREMAG.COM
RETROPOLIS OTTOBRE 202 1
DIAMANDA GALÁS
to, The Space Between (1980); disco potrebbe essere spacciato
nel secondo analoga operazione senza problemi per una perla
su tracce utilizzate per una serie risalente a 35/40 anni fa. Una
di album dei Throbbing Gristle. bella riscoperta, con liner notes
Si riassapora con molta emozione dettagliatissime del leggendario
quell’impasto unico di filtri, giornalista e saggista britan-
oscillatori e la fangosa elettronica nico Malcolm Dome. Se amate
modulare frutto delle invenzioni certo metal d’antan, fra speed
di Carter che ha segnato l’alba
DIAMANDA GALÁS della musica industriale.
e NWOBHM, non trascurate
questa uscita.
INTRAVENAL SOUND OPERATIONS ANDREA PREVIGNANO ANDREA VALENTINI
75/100 DISCO 78/100 DISCO
ZERO EXTRA 70/100 EXTRA
La sintesi poderosa e
seminale del secondo atto.
Qui, i due cardini principali
del radicalismo sinfonico
neoclassico adeguati alla
sperimentazione vocale e la
ferma denuncia delle tecni-
che di tortura e di annulla-
mento umano (Panoptikon
si erge sugli scritti di Jack JOHN COLTRANE DAVID CROSBY
Henry Abbott, mentre A LOVE SUPREME: IF I COULD ONLY REMEMBER MY
Song From The Blood Of LIVE IN SEATTLE NAME. 50TH ANNIVERSARY ED.
Those Murdered rimanda IMPULSE! RHINO
all’omicidio dei prigionieri
politici del regime militare greco alla fine dei ‘60), trovano un La sera del 2 ottobre 1965 John In tempi di riedizioni deluxe
letto espressivo impressionante. Il corpo vocale della Galás, Coltrane termina la sua resi- mastodontiche, quella di un ca-
memore della sua esperienza col teatro sociale, assume in sé, dence di sei giorni al Penthouse polavoro come l’esordio di David
nei suoi toni, nei suoi flussi, nei suoi riverberi, identità diffe- di Seattle suonando l’intera Crosby si presenta sorprendente-
renti ma capaci di incarnare le grida della testimonianza. Un composizione A Love Supreme. mente morigerata. Un doppio CD
dolore in carne, una ferita brutalmente indotta, fondata sull’in- Il quartetto che aveva registrato che all’album originale rimaste-
giustizia e sulla volgarità dell’ipocrisia sociale, e in quanto tale il capolavoro dieci mesi prima è rizzato abbina un dischetto di
necessaria denuncia. L’arte come disvelamento quindi, come schierato: McCoy Tyner (piano), outtakes, demo e qualche inedito.
atto politico pasoliniano, radicato nel concetto di shock quale Jimmy Garrison (contrabbasso) La natura in progress è eviden-
viatico simbolico/energetico di “risveglio a coscienza” (ancora e Elvin Jones (batteria). Con te fin dai titoli come Riff 1, ma
Beck e Malina, ancora il Living Theatre). In queste creazioni loro anche Pharoah Sanders queste tracce sono nondimeno
magistrali la Galás istituisce l’ossatura concettuale/formale (sax tenore) e Donald Raphael affascinanti. Niente che avrebbe
del suo “esserci come artista nel mondo”, insegnando una delle Garrett (contrabbasso). Nei pri- potuto sostituire i tasselli di quella
forme più ardite della “materia del soffio” già cara a Carmelo mi cinque minuti, una tessitura scaletta perfetta, intendiamoci. If
Bene, a Demetrio Stratos, alla divina Maria Callas, al blues e al leggera fa affiorare timidamente I Could Only... rimane una delle
gospel (ora volutamente scarni, talvolta impercettibili, ma in le note del tema di Acknowle- più belle istantanee del comedown
radice); sapranno addirittura culminare nel ritratto universale dgement, poi Coltrane entra, il post sixties, miracolosa ribellione
di capitoli quali Masque Of The Red Death e Schrei X, fonda- gruppo si irrobustisce e inizia la creativa di un’anima tormentata ai
mentali per la sensibilizzazione della collettività umana. Una magia. Pochissime volte è stato demoni che lo assillavano in quel
forza espressiva dove si fondono la tecnica lirica femminile del dato al pubblico di goderne dal momento (e per molti anni a ve-
“tono di fiamma”, insegnata da Ligeti (ascoltatene il Requiem vivo, questa è una di quelle. Il nire). Ma questa versione espansa
per comprendere, se ancora non l’avete fatto), il rigore elettroa- suono, perfettamente ripreso sottolinea ulteriormente la dimen-
custico di Xenakis e il dodecafonico schönberghiano. nonostante l’esiguità dei mezzi, sione comunitaria e amorevole in
STEFANO MORELLI ha qualità soundboard. Dalla cui si sviluppò. Music was love,
90/100 DISCO collezione privata dei nastri del davvero.
ZERO EXTRA sassofonista Joe Brazil. CARLO BORDONE
ANDREA PREVIGNANO 97/100 DISCO
85/100 DISCO 82/100 EXTRA
84 | RUMOREMAG.COM ZERO EXTRA
RETROPOLIS OTTOBRE 202 1
PEARL JAM
Compresa l’immancabile e onni- della musica popolare. Infinita la
presente ballad, che stavolta è mappa delle influenze generate,
un flop totale (Holy Mountain). limitandoci a guardare sotto casa
La Savage Edition in questione basti pensare ai Sangue Misto.
ha la particolarità di riproporre Ghiotto anche il menù delle tre
una versione speciale (all’epoca tracce extra di questa doverosa
uscita in pochi esemplari) con riedizione, con menzione d’onore
un disco aggiuntivo con due proprio per Pigs, riproposta
tracce extra, un paio di demo e
una Savages in veste estesa.
nella versione ispanica Puercos,
e per la versione espansa di The
TEN 30TH ANNIVERSARY
ANDREA VALENTINI
73/100 DISCO
Phuncky Feel One.
PAOLO FERRARI
NO CODE 25TH ANNIVERSARY
SONY/BMG
ZERO EXTRA 92/100 DISCO
68/100 EXTRA
Uscirono lo stesso giorno, il
27 agosto, a cinque anni di
distanza l’uno dall’altro, il
primo nel 1991 e il secondo
nel 1996 e, a loro modo,
aprirono e chiusero un cer-
chio nella storia dei Pearl
Jam. Ten e No Code, che
BOB DYLAN MARIANNE FAITHFULL compiono rispettivamente
SPRINGTIME IN NEW YORK: THE MONTREUX YEARS 30 e 25 anni, rappresentano
THE BOOTLEG SERIES VOL. 16 BMG in un certo senso l’alfa e
(1980-1985) l’omega della parabola del
COLUMBIA La voce profonda e brillante Seattle sound per la band:
di Marianne Faithfull dal vivo l’esplosione rivoluzionaria
Quando il mondo cambia e il diventa una freccia dritta al della rabbia pura, fatta di disagio, protesta, squarci di chitarra
“peso” della tua voce, per due de- cuore, ed è così in questa rac- e growl tormentati per esseri umani “con il frigo vuoto” (per
cenni, ha dato un fondamentale colta di esibizioni al Montreux dirla alla Eddie Vedder) e il dissenso più maturo, caustico e
contribuito a quel cambiamento, Jazz Festival al quale l’artista introspettivo, che sceglie vie più sperimentali, prende direzioni
trovare stimoli diventa proble- inglese ha partecipato cinque diverse, abbraccia il folk e la filosofia di Neil Young, s’illumina
matico. Prendiamo Bob Dylan volte. In occasione dei 55 di imprevedibilità destinata a scombussolare le certezze dei
all’inizio degli anni 80: il mondo anni dalla nascita dell’evento fan. Entrambi tornano “ripuliti” da Josh Evans - collaboratore
della musica veniva scosso da parte una serie di raccolte live,
MTV, il rock era sempre più di lunga data e produttore dell’ultimo album, Gigaton - per
questa la prima, un concen- un’esperienza sonora immersiva e avanguardista, che sfrutta
impresa e meno forza di rottura
trato di stile e carisma che le tecnologie Dolby Atmos e Sony 360 Reality Audio e richie-
e la maturità anagrafica sfociava
vive tra classici e cover - come de l’uso di cuffie adeguate per essere apprezzata al meglio.
in stanchezza creativa. Dalla sua
Working Class Hero di Lennon Un’esperienza, dicevamo, che nel caso di Ten apre il sound ma,
“crisi” nascevano poche opportu-
nità. Sullo spegnersi dell’infa- e Madame George di Van allo stesso tempo, lo rende troppo limpido, privandolo della
tuazione religiosa, Shot Of Love, Morrison - dove la presa ruvida necessaria patina di imperfezione che avvolgeva e aderiva
Infidels ed Empire Burlesque e sincera di Marianne respira perfettamente ai testi, e nel caso di No Code ne esalta le trame,
sono gli album dell’insicurezza, nei teatri e risplende d’intenso. le intenzionali sovrapposizioni di strati e influenze, la speri-
della disillusione che cerca la Rimasterizzato in alta qualità, mentazione dietro il classico marchio di fabbrica, regalando
sperimentazione, l’esplorazione questo album racconta uno nuove scoperte a ogni ascolto. Per la gioia dei maniaci dell’al-
una terra di nessuno dove le idee spicchio d’esistenza di un’icona tissima fedeltà e in barba a chi dice che un disco deve rimanere
sono come le maree, si alzano e della musica nella cornice di un’istantanea “acustica” del suo tempo e che la vera celebrazio-
si abbassano. E oggi tornano, con prestigio di un grande festival. ne dovrebbe essere saper suonare ancora, su un palco o altrove,
Springtime In New York, rac- Godibilissimo. decennio dopo decennio, quelle stesse canzoni con immutabile
colta n. 16 della Bootleg Series, MARGHERITA DI FIORE energia e inalterato entusiasmo.
che racconta il dietro le quinte e 77/100 DISCO DANIELA LIUCCI
stana il fascino di quel periodo. ZERO EXTRA 73-79/100 DISCO
DANIELA LIUCCI
ZERO EXTRA
66/100 DISCO
66/100 EXTRA RUMOREMAG.COM | 85
RETROPOLIS OTTOBRE 202 1
CONFUSIONAL
QUARTET
10”/LIVE
CONFUSIONAL QUARTET
ITALIAN RECORDS
La nuova onda nell’80 era espressione di un bisogno primario, non titoli più rappresentativi di quella stagione (molti ricordano la loro
materia da aperitivo per critici che la sanno lunga. Il ’77 lo spartiac- versione de-evoluta di Volare ma c’era ben altro). Oggi l’Italian
que: un prima, un dopo. Il Confusional Quartet appartiene al dopo, Records li ristampa (il 10” in formato LP con l’aggiunta di uno
nonostante la tecnica superba che cozzava contro i dogmi del punk e strepitoso live dell’80) e ci rinfresca la memoria su quello che era
i legami con la cultura jazz sperimentale. Senza il punk, il Confu- uno dei gruppi più talentuosi della scena italiana. Per descrivere il
sional Quartet non sarebbe esistito. E Bologna, come ormai sanno quartetto si facevano i nomi di Zappa, Devo e Residents. A posterio-
anche i sassi, era al centro di quel terremoto. Il Confusional Quartet ri possiamo dirlo: erano solo (solo?) quattro ragazzi di Bologna figli
nasceva e sguazzava in un contesto culturalmente incontrollabile, del loro tempo immersi in un underground che è fin troppo facile
quello del convegno contro la repressione, di Radio Alice, la Trau- rimpiangere. Quattro ragazzi che ai margini di tutto, sovvertendo
mfabrik e l’omicidio Lorusso. Più che storia ormai è mitologia un schemi e incrinando certezze, hanno lasciato un segno profondo.
po’ logora. Tutt’altro che logora invece è la colonna sonora di quei Queste due ristampe ne sono la dimostrazione, nonostante i 40 anni
giorni: Skiantos, Gaznevada, Windopen, Luti Chroma e, appunto, che portano sulle spalle. Perché il caos mantiene giovani.
i più sfuggenti, dadaisti, virtuosi e obliqui del lotto, il Confusional LUCA FRAZZI
Quartet, musicisti col sorriso sulle labbra e cervelli molotov. Tra 80/100 DISCO
l’80 e l’81 pubblicavano un album e un 10” che restano due tra i 80/100 EXTRA
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SUONA ANCORA
IL MEGLIO
DEI MESI PASSATI
Un’altra perla del garage revival A Casa Di Ida Rubinstein usci- Occhio all’emicrania: presente
italiano anni 80 torna a scal- va nel 1988 ed era un tentativo gli Archives del canadese?
darci orecchie e cuore grazie ad di riprendere la via che Giuni Ecco, ora arrivano le Bootleg
Area Pirata. I massesi Polvere Russo sentiva di aver smarrito Series, buone per recuperare sì
Di Pinguino sono qui presentati dopo il successo di Un’Estate sempre dei live, ma di cui esiste
nello splendore del loro selvag- Al Mare. Se l’idea di reinter- già una versione pirata. Solo
gio garage rock chitarroso (a pretare arie e romanze oggi ci che di questo show acustico
tratti quasi hard) e sanguigno, sembra stantia e banale, allora, presso la Carnegie Hall era in
riproponendo il 7” d’esordio, e in quel disco in particolare, si realtà circolata solo la seconda
due demo (incisi nel 1987 trattava di un esperimento co- serata, mentre inedita era
e 1989) e quattro pezzi live raggioso: le incredibili capacità questa del 4 dicembre. Fine dei
catturati nel 1988 - fra cui una vocali della cantante immerse misteri, comunque: è periodo di
cover degli Stooges. Se amate il in riscritture non prive di grazia per Young (siamo subito
lato più wild del genere, questo spinte sperimentali, ad esempio dopo il primo CSN&Y e After
CD deve essere vostro senza la reinvenzione jazz/wave di A The Gold Rush) e ne guadagna
dubbio: il godimento è assicu- Mezzanotte di Donizetti e una la scaletta. Dentro, repertorio
rato al 100%. Tutto ciò nella Fenesta Che Lucive di Bellini solista, Buffalo Springfield, THE BEACH BOYS
speranza che presto si possano quasi dream pop. La ristampa CSN&Y e brani come Old Man FEEL FLOWS
recuperare anche gli altri tre è accompagnata da una rilet- al tempo inediti, col nostro CAPITOL/UNIVERSAL
lavori del gruppo: un LP e un tura jazz del disco datata 2011, non solo in forma eccellente
12” per la benemerita Cobra e ospiti Uri Caine, Paolo Fresu, ma persino di buon umore nel L’inizio degli anni 70
un CD su Mellow. Resta un solo Brian Auger e Franco Battiato, voler convincere il pubblico a colse i Beach Boys
dubbio da sciogliere, che resiste e un DVD live, testimonianza cantare Sugar Mountain. Altri commercialmente in declino
nel tempo: perché un nome così di un concerto tenuto a Fano cinque volumi entro il 2021, ma ma artisticamente in ottima
fuorviante? nel 1998. se il livello è questo non ci si forma.
ANDREA VALENTINI ALESSANDRO BESSELVA AVERAME lamenta.
78/100 DISCO 75/100 DISCO FRANCESCO VIGNANI
76/100 EXTRA 70/200 EXTRA 82/100 DISCO
ZERO EXTRA
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TESTO DI ALESSANDRO BESSELVA AVERAME
FOTO DI UNIVERSAL MUSIC, KURT GRAUPNER, JURGEN D. ENSTHALER
50ANNI
DI DADAISMO
APPLICATO
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La tranquillità del luogo ha influenzato noi e la nostra Wümme era anche, in un certo senso, una specie
musica”. di strumento in sé, uno spazio cablato nel quale
Irmler: “La condizione essenziale per me era avere uno ognuno poteva “interferire” in tempo reale con la
studio nostro, che permettesse ai nostri esperimenti musica altrui. Una enorme libertà, come riuscire
a non perdersi?
di procedere, altrimenti saremmo diventati una band
pop come tante altre, già così eravamo troppo pop per Peron: “Eravamo tutti quanti collegati, potevamo pure
i miei gusti. Quando ci stabilimmo nella vecchia scuola registrare nelle nostre stanze se ci andava. Kurt Graupner
di Wümme i Faust divennero finalmente realtà, anche se era un tecnico geniale, una specie di Archimede Pita-
non ci chiamavamo ancora così, ci volle del tempo per ac- gorico che inventava cose in continuazione. Lavorava al
cordarsi sul nome, che metteva insieme la figura di Faust reparto ricerca della Polydor, all’etichetta dicemmo che ci
e la parola ‘pugno’”. serviva un ingegnere del suono, loro gli chiesero se fosse
interessato, se avesse qualche idea su come impostare il
Com’era la vita a Wümme? lavoro, lui rispose di no ma aggiunse che gli piaceva speri-
mentare, e così il posto fu suo. La Polydor era generosa,
Peron: “Lo si potrebbe definire un microcosmo. Curava-
Kurt chiedeva e otteneva. Sviluppò uno speciale mixer,
mo le nostre passioni, ad esempio alcuni di noi avevano
molto piccolo ma funzionale…”.
dei cani, ma al centro c’era la musica. Eravamo otto
all’inizio, noi sei, i musicisti, l’ingegnere del suono, Kurt Wühstoff: “Come riuscire a non perdersi? Mangiando,
Graupner, e Nettelbeck, ciascuno con la sua personali- bevendo, dormendo regolarmente e cose del genere”.
tà. Io venivo dalla Francia, gli altri da varie parti della Meifert: “Mi pare una visione troppo romantica, trop-
Germania. Graupner e Uwe erano più vecchi di noi, ma po purista. La nostra ispirazione veniva costantemente
il cocktail funzionava. Per me era come una famiglia, interrotta da problemi tecnici: ci voleva sempre un sacco
e ripensandoci eravamo assai disciplinati. A volte mi di tempo per avere tutto pronto, e per far funzionare i
viene da pensare che fossimo dei privilegiati che hanno circuiti, saldarli e ripararli. E anche la vita quotidiana
mandato tutto a rotoli, ma non era così: trascorreva- richiedeva tempo: cucinare, lavare i piatti, fare la spesa,
mo tre, quattro, cinque ore in studio quasi ogni giorno. accudire i cani...”
Però ci conoscevamo pochissimo. Gli altri non sapevano Diermeier: “Sì, ognuno poteva suonare intervenendo
quasi nulla di me, io per primo non sapevo nulla di loro: su ciò che suonavano gli altri, in qualsiasi momento. In
infanzia, genitori, fratelli, sorelle, desideri, speranze, realtà per me questa è quasi una condizione necessaria,
sogni… Quello che probabilmente conoscevo meglio era da sempre”.
Rudolf, perché lui parlava, parlava, parlava. Per qualcuno
probabilmente pure troppo, ma per me mai abbastanza. Conoscevate le avanguardie del primo Novecento,
Tutto ciò che diceva era una specie di poesia, era illumi- le loro tecniche, ma le avete assorbite in un modo
nante. Lui era anche un eccellente pittore, ed era bellissi- istintivo e giocoso, con l’entusiasmo di un bam-
mo osservarlo mentre si metteva a cercare una melodia. bino che smonta un giocattolo per capire come
Conducevamo tutti vite parallele, ma musicalmente c’era funziona.
una grande intesa, soprattutto con Zappi, io e lui costitu- Peron: “Eravamo bambini che giocano, sì. Utilizzavamo
ivamo la sezione ritmica, il terreno su cui camminavano espedienti dadaisti, facevamo ricorso al cadavre exquis,
gli altri. Ci capivamo al volo senza bisogno di parlare”. al surrealismo, io usavo anche poème chanson france-
Wühstoff: “Wümme significava toeletta mattutina, an- se, c’erano elementi di noise, di industrial music, field
dare a prendere uova e latte, fare colazione, camminare recordings… Eravamo consapevoli di tutto ciò e im-
per pascoli e brughiere, fare la spesa, pulire casa, creare provvisamente abbiamo avuto la possibilità, il tempo e i
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WHY DON’T YOU IT’S A RAINY NO HARM FLASHBACK J’AI MAL AUX
EAT CARROTS? DAY, SUNSHINE SO FAR CARUSO DENTS
(POLYDOR, 1972)
FAUST GIRL THE FAUST TAPES THE FAUST TAPES
(POLYDOR, 1971) SO FAR (VIRGIN, 1973) (VIRGIN, 1973)
(POLYDOR, 1972)
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effetti, wah wah, ring modulators etc. Tutti i pedali erano Wühstoff: “La vera motivazione era che nei pedali wah
controllati dalla luce, per cui non c’erano disturbi né cre- wah che si trovavano sul mercato, dopo un paio di giorni
pitii. Potevamo aggiungere dei delay, delle echo machines che li usavi, o si rompeva il rack o si rompeva il poten-
come quelle della Binson, oppure potevamo far passare ziometro, o entrambi. E quella roba consumava ogni
il suono da un canale all’altro, c’erano dei tone genera- giorno un blocco di batterie da nove volt. Kurt Graupner
tors… La cosa fantastica era che potevamo manipolare in è stato fondamentale. Ci ha insegnato tutto sul sound
diretta quello che facevano gli altri. E chi suonava poteva engineering, a me soprattutto, ad esempio che ‘il sinistro
continuare ad ascoltare il proprio suono, oppure poteva va sempre tenuto alzato’. Senza le indicazioni di Kurt in
switchare. Questa possibilità di interazione, all’epo- seguito non avrei potuto lavorare allo Studio Hamburg né
ca, non ce l’aveva nessuno. Onestamente non ho mai far funzionare il mio sintetizzatore Arp2600. In ogni caso
capito del tutto come funzionassero, avevo un approccio quando venne registrato il primo album le black boxes
intuitivo, gli altri forse sapevano usarle meglio di me. Ne non erano neppure state pianificate. E quando uscì So Far
posseggo ancora una”. non erano ancora pronte. Solo all’inizio del tour del 1973
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ne avemmo a disposizione quattro”. caso l’ingegnere del suono è sempre stato importante
Meifert: “Le black boxes erano semplicemente una tanto quanto i musicisti. Potevamo contare su un grosso
budget che ci consentiva di costruirci, e di far costruire,
implementazione tecnologica. Ironia della sorte, non
strumenti e tecnologia. E questo incoraggiava la nostra
funzionarono come avrebbero dovuto durante il nostro
creatività”.
leggendario primo concerto. Alle idee dei Faust la ‘grande
Irmler: “Io usavo continuamente gli effetti, e la black box
tecnica’ offriva nuove possibilità, ma quella musica si sa-
semplificava parecchio le cose. All’epoca erano usciti i
rebbe potuta eseguire anche unplugged, la sua funzione
primi sintetizzatori, ma dovevi passare il tempo a inserire
comunicativa sarebbe rimasta intatta”.
cavi, staccarli e spostarli, era una notevole rottura di
Diermeier: “Erano un amalgama di vari effetti, concepi- scatole. Kurt sviluppò per me una serie di effetti che mi
te innanzitutto per essere usate dal vivo. Sì, nel nostro permettevano agevolmente di passare da un suono all’al-
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«TH E FA U ST TA P ES È CO S Ì E S T R E M O
C H E A L L’ E P O C A M O LT I A C Q U I R E N T I
S I D I C E L O A B B I A N O U S AT O P E R
G I O C A R E A FR ISB EE, V IS TO IL COS TO
I R R I S O R I O . È U N A I M M A G I N E M O LT O
EFFI C ACE PER SPIEG A R E Q UA N TO
FOSSE CONTROVERSO: C’ER A CHI
F I N I VA A L TA P P E T O C O N Q U E L N U O V O
APPROCCIO ALL A MUSIC A , E CHI
P E N S AVA ‘ C H E D I AV O L O È S TA R O B A ? ’ »
- JEAN-HERVÉ PERON -
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vamo qualcosa di nostro. Io sono francese ma mi sento di ci giocava. In Francia avevamo una band di supporto, i
appartenere alla cultura tedesca. All’epoca capivo molto Gong, mentre nel nostro primo tour inglese c’erano gli
bene come si sentissero i giovani tedeschi, e da vecchio Henry Cow. Il che significava che a ogni concerto aveva-
riesco a capirlo ancora meglio”. mo a malapena un’ora a disposizione. Per circa la metà
del tempo suonavamo pezzi scritti, per il resto erano jam.
Nel 1973 faceste alcuni concerti con una line up Nel secondo tour inglese non avevamo gruppi spalla. De-
anomala, e dei flipper sul palco… cidevamo noi se suonare pezzi fatti e finiti oppure ‘senza
Peron: “Allora, giugno 1973: siamo al Manor tutti quanti, rete’. Interrompemmo il primo tour inglese a circa due
Rudolf, Irmler, Zappi, Wühstoff, io, Kurt Graupner è con terzi, perché dopo ogni concerto la montagna di debiti
noi e sta avendo qualche difficoltà con il sound engineer accumulati cresceva. Come atto dimostrativo, Rudolf
dello studio. Mike Oldfield registra di notte e noi di gior- e Hans-Joachim ritornarono in Europa e i componenti
no. A un certo punto due di noi, Sosna e Irmler, non ho rimasti accettarono di intraprendere un secondo tour, a
idea del motivo, se ne vanno. Ma c’era già un tour pianifi- patto di ottenere migliori condizioni. Che Virgin promi-
cato, e io sono uno di parola. Così chiamo due persone se, aggiungendo anche un paio di pence per ogni bigliet-
che ammiro molto, Peter Blegvad degli Slapp Happy e Uli to venduto. Ma l’intera gestione del tour fu disastrosa.
Trepte. Uli è morto poco tempo fa, mi è spiaciuto molto, L’organizzatore quindicenne di un concerto a Manchester
era nei Guru Guru e in quelle date coi Faust ‘suonava’ la svenne quando Ruud Bosma (roadie del gruppo, nda)
radio, tirava fuori dei suoni spaziali dalle alte frequenze. aprì il portellone del tir. Come opening band c’erano i
Alla fine di quel tour inglese Rudolf e Irmler ritornarono Nektar, che si muovevano su un semplice Transit, stipato
nel gruppo. Un volta si è unito a noi anche Fred Frith, ha di musicisti e materiale. La Virgin non era assolutamente
suonato il martello pneumatico sul palco!” preparata a gestire la cosa. I due fuggitivi, dopo aver va-
Wühstoff: “Sul palco non avevamo nessun light show, lutato la situazione, ritornarono, e i rinforzi che avevamo
né macchine del fumo. Utilizzavamo sempre le luci che chiamato a sostituirli non se la presero. Rifacemmo i
c’erano sul posto, ma le modificavamo secondo le nostre calcoli ma poi interrompemmo il tour ancora una volta,
esigenze. A seconda della grandezza del palco, avevamo per i soliti motivi. A quel punto Nettelbeck se ne volò in
dai due ai cinque televisori, alcuni a colori, rivolti verso Europa e non volle più avere nulla a che fare con noi”.
il pubblico. In Gran Bretagna con noi avevamo anche un Dopo IV siete scomparsi. Nel box c’è il vostro
flipper, io potevo catturare gli impulsi dei respingenti album perduto registrato a Monaco nel 1974, che
manipolandoli col sintetizzatore, Zappi di tanto in tanto adesso si chiama Punkt. Che accadde?
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Dopo i fatti di Monaco, 20 anni di silenzio. Che Oggi ci sono due differenti incarnazioni del
cosa avete fatto tra metà anni 70 e metà anni progetto, Senza entrare nel merito delle ragioni
90? Vi accorgevate in quegli anni il piccolo culto di ciascuno, le ho sempre immaginate non come
raccoltosi intorno ai Faust, dell’inf luenza sulla due fazioni ma come due timelines differenti
accomunate da una stessa attitudine...
Neue Deutsche Welle e su gruppi come gli Stere-
olab? Che cosa vi ha spinti a ritornare? Il mondo Diermeier: “Abbiamo suonato come trio con vari ospiti
era finalmente pronto per i Faust? alla fine dei ‘90. Poi io ho continuato con Jachim Irmler
per sette anni, dopodiché ho lavorato con Jean Hervé.
Peron: “Siamo tornati perché ogni musicista è dipenden- Nel frattempo Irmler ha proseguito per due o tre anni
te dalla musica, non puoi smettere, magari ti fermi per con i suoi Faust”.
un po’ perché hai problemi sentimentali, o di ispira- Peron: “I conf litti tra i vari componenti penso siano
zione. A volte odio suonare ma dentro di me penso, che normali, sono passati 50 anni, non sono mai stato così
altro posso fare? Insomma, nei ‘90 abbiamo sentito a lungo con nessuna donna. In tutte le relazioni ci sono
l’urgenza di ricominciare”. alti e bassi, ma si possono anche aggiustare le cose, an-
Irmler: “Credo che, molto banalmente, ci annoiassimo, che se a volte non ce la si fa. Comunque sì, ci sono vari
Faust ma un unico spirito. Non ci parliamo, non voglia-
così Zappi e io ricontattammo Peron, che era ritornato
mo più saperne nulla l’uno dell’altro, ma ci rispettiamo
ad Amburgo dalla Francia, gli chiedemmo di fare un sal-
a vicenda. Abbiamo trascorso insieme due anni molto
to in studio. Un anno dopo suonammo al Marquee, e poi intensi a Wümme. Usavamo gli stessi cessi, scopavamo
ci fu il concerto al Garage di Londra, uno dei migliori, le stesse ragazze, mangiavamo lo stesso cibo, è qual-
dopodiché fondai la mia etichetta, Klangbad. In seguito cosa che non puoi cancellare. Irmler fa le sue cose, ed
era preventivato un tour in Francia, ma mister Peron si è bravissimo. Zappi è un batterista molto particolare.
rifiutò di raggiungerci, così dovemmo trovarci un nuovo Io ho bisogno di gioia, di felicità, di esuberanza, di un
bassista. Quella fu quasi la fine dei Faust, almeno per coinvolgimento di corpo e anima, e a volte tutto questo
me. Infine trovammo un accordo: qualsiasi componente è pesante per i miei colleghi, mi rendo conto di sfinirli.
originale avrebbe potuto usare il nome Faust (ride, nda). È sfiancante e pericoloso suonare nei Faust, ma a me
E va bene così”. piace così”.
FAUST 1971-1974
BUREAU B
Partiamo da quel che già si sa, quattro album epocali che fa degli apici della prima stagione Virgin, IV, perfezionamento di So
piacere riascoltare se non proprio con orecchie nuove quantome- Far e retrospettivamente malinconico addio. Ma il vero asso nel-
no potendo contare su una rimasterizzazione particolarmente la manica di questo box è Punkt, il disco perduto rocambolesca-
vivida, che investe in pieno l’ascoltatore fin dai primi istanti di mente registrato a Monaco nel 1974, rifiutato con un perentorio
Why Don’t You Eat Carrots?, uno degli incipit più memorabili ma chi vi conosce dall’etichetta di Branson e infine ricostruito
e genuinamente iconoclasti di sempre: una nebbia pulsante al dopo che frammenti incompleti erano stati diffusi negli anni: qui
rumor bianco da cui emergono, come in una trasmissione radio il non finito faustiano trova una nuova e paradossalmente f luida
proveniente da lontani universi, frammenti di Beatles pace e dimensione, una amniotica drone music che si accende di balca-
amore e Rolling Stones insoddisfatti. L’esordio senza titolo,
niche ossessioni in Knockentanz e che in Schön Rund costruisce
immortale la copertina con tanto di mano radiografata, mette sul
ambienti sonori intorno al pianoforte f luttuante e impressioni-
piatto dadaismo post zappiano e ready-made senza rete, mentre
sta di Rudolf Sosna. Ciliegine sulla torta, due ulteriori dischi di
il successivo So Far, aperto dalla immarcescibile It’s A Rainy
Day, che è rock’nroll primordial/minimalista con una chitarra materiale d’archivio partorito in quegli ispirati quattro anni, e
che inventa gli Sterolab, apre a una agreste orecchiabilità costan- un booklet pieno zeppo di foto e testimonianze.
temente sabotata dalla forza bruta della realtà. E poi il concet- 90/100 DISCO
tuale, disturbante e spiazzante The Faust Tapes, seguito da uno 80/100 EXTRA
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CHE FINE HAI FATTO? STEFANO CAIRE (KARAMAMMA)
STEFANO CAIRE
(KARAMAMMA)
“Suono da sempre. Coi miei fratelli abbiamo “Ho portato avanti in parallelo molti inte-
coltivato fin da piccoli l’idea di formare un ressi e uno dei miei preferiti, la pallavolo, si
gruppo. I Karamamma nascono a Torino nel è tramutato in professione. Dal 2001 è co-
1987, avevo 15 anni. All’epoca andava il ‘de- minciata una nuova fase della mia vita. Per 15
menziale’ e noi ci inserimmo in quel filone. Ci anni ho fatto l’allenatore di volley, cosa che
divertivamo e suonavamo ovunque. Il reper- mi ha dato enormi soddisfazioni, arrivando ad
torio di quel periodo è raccolto nel disco Pa- È STATO IL BASSISTA allenare in serie A e avendo delle esperienze
netti Di Burro. Dal ’91 nella band ci fu qual- internazionali. Lo stesso anno ho conosciu-
DEI KARAMAMMA,
che avvicendamento, la tecnica e la qualità to Anna Laura, che sarebbe poi diventata
CHE HA FONDATO
crebbero. Ci eravamo evoluti verso un genere mia moglie. Abbiamo tre magnifici bambini.
CON I SUOI Quando nel 2011 è nata la nostra prima figlia
personale, una miscela di rock, funk e ska.
Anche i testi erano diventati più profondi, pur
FRATELLI E ALCUNI Maria Elena mi sono trovato però di fronte a
mantenendo un taglio ironico. Il periodo mi- AMICI NELL’87, E un altro bivio: la carriera di allenatore non si
CON I QUALI HA conciliava con la vita familiare, teneva lonta-
gliore va dal ’91 al ’95. Più di 300 concerti. Nel
no da casa, e io ho messo la famiglia al primo
’94 registrammo Siamo Tanti, disco che fece PUBBLICATO TRE
posto. Poi, con la nascita di Giorgia e Vittorio,
proseliti. Intanto io mi ero iscritto a Lettere e ALBUM TRA IL ’91 E
ho ridotto ulteriormente l’attività di allena-
mi laureai con 110 nel ‘96. Facevo anche parte IL ’99. HA SUONATO tore, fino a cessarla nel 2016. Oggi faccio il
dei Loschi Dezi. La mia vita era votata alla ANCHE CON I LOSCHI docente di Italiano e Storia alle superiori. Nel
musica e mai avrei pensato che quella laurea
DEZI, POI HA DECISO 2016 sono entrato in ruolo. Fare il prof è un
anni dopo mi sarebbe servita per lavorare. Tra
DI DEDICARSI lavoro magnifico che svolgo con passione,
il ’96 e il ’98 eravamo pronti per il successo, mi sento portato. L’amore per la musica, mai
ma tutta una serie di sfortune e di occasioni PRIMA ALLA
sopito, è riemerso e negli ultimi due anni, ho
perse segnarono l’inizio della fine. Nel pieno PALLAVOLO COME
scritto nuovi pezzi e formato con mio fratello
delle registrazioni il nostro produttore e ALLENATORE E POI Nanni i Magazzino San Salvario, band in cui
amico ‘Feiez’ passò a miglior vita. Il colpo ALL’INSEGNAMENTO. credo molto. Questa volta oltre a suonare il
fu troppo duro. Eravamo svuotati, affranti e basso canto le mie canzoni. Sono soddisfatto
molti di noi si trovavano con altri progetti di della vita che ho vissuto, varia, intensa, emo-
vita pronti a partire. Però volevamo chiudere zionante. Ma non credo nelle sliding doors;
in bellezza, così abbiamo raccolto il materiale credo che ognuno faccia le proprie scelte e che
inedito e lo abbiamo condensato in Karakiri le cose vadano come devono andare. Se avessi
(2000), disco di addio che contiene le nostre continuato con la musica non avrei mai in-
canzoni più belle e attuali. Poi una serie di contrato mia moglie, non avrei avuto figli e mi
concerti, fino ai saluti finali nel 2001”. sarei perso la parte più bella dalla mia vita”.
DI BARBARA SANTI
102 | RUMOREMAG.COM
GENTE SOL A (MA NON TROPPO) STORIA MINIMA DEI DISCHI DEFILATI
ANNABEL LAMB
Once Bitten
(A&M, 1983)
Non è nemmeno il caso delle “one hit wonders”, di quelle boscaglia avvistati solo dalla bambina, Annabelle Lamb che
band o artisti che hanno azzeccato un singolo e basta. Ma viene raccattata come autostoppista insieme al suo accom-
lo hanno preso in pieno ed è rimasto, saltando fuori negli pagnatore il quale, da previsioni, impazzisce e regola l’in-
ultimate megamix delle “anime delle feste” o nei soprav- sieme con un coltello da macellaio (censurato nelle versio-
vivendi cestoni degli autogrill. Lì tutto sommato è andata ne diffusa). Tanto per non sbagliarsi, Riders On The Storm
bene, e parliamo di gente come 4 Non Blondes, Spin fu messa in apertura della versione americana dell’esordio
Doctors, Double, Freur o Fool’s Garden (a voi il gusto di Once Bitten, la cui successiva title track evidenziò subito il
ricordare le rispettive hit), che appaiono irrimediabilmente profumo inglese di certo pop inglese dell’epoca. Ritmiche
ancora in pubblicità o sottofondi televisivi. Tutto sommato reggae, funk synth e jazz, basso slappato e tromba. Take
le aspettative artistiche di partenza erano modeste, hanno Me In Your Arms, pigra e notturna, rappresenterebbe una
acchiappato il singolo giusto e arrivederci a tutti. Ci cam- sfida per moltissime dive sintetiche di oggi, raffinata torch
pano ancora egregiamente sopra, immagino, e beati loro. song per un trionfo digitale all’orizzonte. Ad alzare il ritmo,
Qui si parla di una categoria differente, gente che aveva subito, Heartland, cover (ci risiamo) dei Sound. Non dis-
qualità e ambizioni, ma è rimasta (a un livello decisamente
simile dalla versione su Jeopardy del compianto Adrian
molto più basso rispetto alle one hit wonders) legata a un
Borland, rimane un grandissimo “anthem”. Hold Fast, a
brano marginale della propria carriera, qualcosa che forse
metà tra Annie Lennox primo periodo e Siouxsie secondo,
aveva inciso come riempitivo, che magari non li rappre-
lascia i riflettori a Backwards Through The Looking Glass,
sentava nemmeno del tutto. Ma che rimane tutt’oggi il loro
che richiama la Marianne Faithfull anni 80, gli Everything
magnete di disappunto, la catena corta del “sì, però avrei
fatto anche altre cose decisamente migliori”, l’equazione But The Girl più sciccosi e si chiude con una bella coda jazz.
non evitabile. Insomma, dici Annabelle Lamb e pensi a Atmosfere affini per Dividing The Spoils Of Love, sorret-
Riders On The Storm. Una sola canzone, e per giunta una ta dalle tastiere di Steve Hogarth dei Marillion, Red For
cover. Uscì su singolo nel 1983, con l’immancabile dub Danger è invece Giamaica a Londra, mentre Snake Pliskin
version sul secondo lato, la impose nelle chart (insomma, un omaggio strumentale dai synth carpenteriani all’eroe
27° posto) inglesi, la spedì a Top Of The Pops e riscosse (Snake Plissken, Jena nella versione italiana) di 1997: Fuga
anche qui un discreto successo nelle discoteche new wave, da New York. Con Missing si torna ai tropici brixtoniani,
ottima per traghettare faticosamente in pista freschi reduci con le percussioni di Jeff Scantlebury (da Linton Kwesi
del classic rock. “Però la versione dei Doors era un’altra Johnson ai Primal Scream) e un piglio assolutamente Spe-
cosa”. Vero, ma non troppo. Le tastiere di Manzarek pren- cials. Chiude No Cure, dub pop vagamente morriconiano.
dono qui l’inevitabile caratura synth, si perde un po’ di Dopo Once Bitten la carriera di Annabel Lamb è proseguita
epica originale, ma purtroppo anche l’elegante jazzatura senza sussulti, con timidi segnali di rientro intorno al 2016.
notturna. Viene garantito un assolo di chitarra e tutto fila Quest’anno Music On CD ha ristampato il suo notevole
più breve e “facile”. Non stravolse l’originale e funzionò. Il esordio, con tracklist e copertina inglese e quindi senza Ri-
video di supporto è pura archeologia 80’s: famiglia inglese ders On The Storm. Semplice e coerente filologia o, chissà,
in partenza per una vacanza, cavalieri incappucciati nella volevano forse ristabilire un equilibrio storico?
DI MAURIZIO BLATTO
RUMOREMAG.COM | 103
VISIONI OTTOBRE 2021
La “cosa” nuova
del cinema italiano
FREAKS OUT nerissimo ma sgargiante e audace come una fantasmagoria.
REGIA DI GABRIELE MAINETTI Nonostante il budget imponente, Mainetti non limita in nessun
ITALIA, BELGIO 2021 modo l’immaginazione e le possibilità del suo sguardo. Con raf-
finatissima intelligenza di casting affida a Franz Rogowski, l’at-
Gabriele Mainetti è la cosa più bella capitata al cinema italiano tore più creativo del momento, il ruolo di un cattivo proverbiale
da molti anni a questa parte. Dopo il successo imprevedibile di che permette al film di ascendere ai cieli più alti della complessi-
Lo Chiamavano Jeeg Robot, successo che ha colto di sorpresa tà e dell’ambiguità. Evitando tutte le tentazioni della semplifica-
tutti, Mainetti, insieme al fido Nicola Guaglianone, si è preso zione, lavorando di grigio e chiaroscuri per illuminare i conflitti
tutto il tempo del mondo per mettere in piedi un film che non morali dei protagonisti, Il regista compone (perché Mainetti gira
fosse la replica dell’esordio. Lavorando sulla rielaborazione del come se dirigesse un’opera) un film come non se sono mai visti
lutto causato dalla scomparsa del padre, Guaglianone ha scrit- nel cinema italiano. Una vera e propria “cosa” nuova; una delle
to una sceneggiatura che nelle mani di Mainetti letteralmente pochissime opere sulle quali è lecito giocarsi il futuro della pro-
deflagra in tutta la sua complessità. Nella struttura consolidata duzione cinematografica nazionale.
di un racconto delle origini Marvel (i freaks sono chiaramente GIONA A. NAZZARO
una crasi fra gli X-Men e i Fantastici 4) Mainetti e Guaglianone 100/100
continuano il loro dialogo con la tradizione del cinema italiano.
Freaks Out rielabora la lezione del cinema resistenziale neorea-
lista (tenendo però gli occhi puntati su Visconti e la caduta - in
tutti i sensi - degli dei) creando così un film politico e visionario,
Eduardo Scarpetta. Chi era costui? Nel Ora, non è che all’epoca il pubblico
suo progressivo lavoro di avvicina- si fosse esattamente precipitato al
mento alla grande tradizione eduar- cinema per vedere il film di David
diana, Mario Martone si confronta Lynch tratto da Dune. Per cui stare
direttamente con il moloch del teatro pigramente a elogiare Lynch per dare
popolare partenopeo, riuscendo a addosso al volenteroso Villeneuve è
riposizionare la barra della riflessione davvero fatica inutile. Villeneuve a
non solo sui testi del commediografo, volte è più serioso del dovuto, ma non
attraverso uno straordinario lavoro di riconoscergli un lavoro di elaborazio-
contestualizzazione critica e storica, ne critica, oltre che visiva, sarebbe in-
ma sull’ambiente culturale e politico generoso nei confronti di un blockbu-
napoletano (e non solo) dell’epoca. Inevitabile pensare che ster adulto che riesce a rielaborare una serie di traumi
negli stessi anni sull’isola di Capri andavano in scena le storici in forme interessanti. La “medio-orientalizzazione”
prove generali dell’utopia rievocata in Capri Revolution. del futuro, la centralità della religione come strumento
Martone, nel rimettere in scena la “famiglia allargata” di di pace sociale, il commercio come chiave di regressione
Scarpetta, sembra giocare di controcampo con quanto culturale se svolto nel nome del solo profitto sono solo
avveniva a poca distanza. Il mondo della scena scarpet- alcuni elementi di una tela complessa che Villeneuve tesse
tiana, dove il palco è la vita sono tutt’uno, si offre, sotto il con diligenza e passione. La scala cromatica del film, tesa
segno della “fame”, come proscenio di una serie di conflitti, fra grigi e tonalità sabbia, e la notevole tensione sessuale
cultura “popolare” contro establishment culturale, “dia- sono elementi che permettono al regista di conservare
letto” contro lingua italiana nazionale, permettendo così desta l’attenzione dello spettatore. A Villeneuve va dato
al regista di continuare a ragionare al presente sul nostro atto di non avere ceduto alla spettacolarizzazione della
paese e le sue contraddizioni. Con la collaborazione di materia di Frank Herbert, elaborandone le linee di fuga. A
Renato Berta, Martone crea probabilmente il suo risultato fronte di un inevitabile sequel, ci auguriamo che non ceda
cinematografico più alto e nobile. alla pressione e realizzi un altro film degno di attenzione.
GIONA A. NAZZARO GIONA A. NAZZARO
100/100 76/100
104 | RUMOREMAG.COM
VISIONI OTTOBRE 2021
RUMOREMAG.COM | 105
VISIONI SERIE TV
Cineobituary RUMORS
LIZZO FEAT. CARDI B
Sonny Chiba
REGIA: TANU MUINO
LABEL: ATLANTIC
RUMOREMAG.COM | 107
LETTURE OTTOBRE 2021
FABIO FANTAZZINI
DREAD INNA INGLAN. IDENTITÀ, MUSICA E MASSIMO GIACON
LOTTE POLITICHE DELLA CONTROCULTURA MASTICANDO KM DI RUMORE
BLACK BRITISH (1948-1981) FELTRINELLI COMICS
HELLNATION LIBRI
Chilometri di “Rumore”, sì, perché piace ricordare che
Martin Luther King aveva un sogno per gli il nostro ha lasciato la sua impronta anche su queste
afroamericani. Gli afrocaraibici avevano pagine. In ogni caso niente dice di più di una persona di
solide realtà, sin dall’estate del 1948, quando una playlist commentata, manco un’intervista. E questa
la nave Empire Windrush sbarcò i primi 500 in fondo è una playlist di concerti, una sorta di diario
immigrati caraibici in Inghilterra. Ma ben degli spettacoli visti in 46 anni da Giacon, anche quelli
prima che nei pub apparissero gli infami car- più improbabili, dal ‘75 sino a oggi. 100 racconti brevi per
telli “No Blacks, No Irish, No Dogs”, apparve altrettanti live ai quali ha assistito il fumettista, designer,
chiaro che l’immigrazione dalle ex colonie musicista e performer padovano. 100 pagine affiancate da altrettante sue
nascondeva il bisogno di forza lavoro a basso suggestive illustrazioni, tra disegni caricaturali dei protagonisti e vignet-
costo. Da qui parte la rigorosa ricostruzione te: con quel tratto unico, il suo. 100 ritratti attraverso i quali si racconta,
storico sociale di Fantazzini sulle pratiche declina la sua vita e l’Italia per episodi musicali. Che siano spettacoli in club
(sotto)culturali che hanno plasmato l’identità o negli stadi, che la location sia la biennale di Venezia, la festa dell’Unità
Black British, a partire dalla musica calypso o un Palasport, che si parli dei Cramps, di Prince, Bowie, Matia Bazar o di
soppiantata dallo ska in concomitanza con Aphex Twin, Giacon tra le righe di quei concerti descrive il nostro paese e le
l’indipendenza della Giamaica nell’agosto sue evoluzioni musicali e sociali, oltre a se stesso. Un viaggio nel tempo nel
1962. Una manciata di anni dopo, la violenza quale è bello sprofondare.
delle dancehall costringe a rallentare i ritmi BARBARA SANTI
trasformandosi in rocksteady sotto l’influen- 82/100
za del soul d’oltreoceano. Non è un caso che
l’ascesa di Island e Trojan coincidano con
il crescente razzismo che porta il National
Front al 10% nel 1974 e con le note rivolte al
Carnevale di Notting Hill due anni dopo. I ’70 MASSIMO LONGONI
si chiudono tra il delirio razziale di Eric Clap- HELLOWEEN. PUMPKINS FLY FREE
ton, i Clash di White Riot, il Rock Against TSUNAMI
Racism, l’affermazione della dub poetry di
Linton Kwesi Johnson e lo sviluppo del briti- Quando uscirono, per molti giovani metallari teenager
sh reggae di Steel Pulse, Aswad, ecc. I sound come il sottoscritto, gli Helloween furono una botta di
system e lo storytelling dei toaster toccano energia: melodici, veloci, accessibili e cattivi… erano gli
sempre più la sfera spirituale, mentre la re- anni di gloria della Noise Records e del metallo teuto-
ligione Rastafari innesca il processo di black nico. Questo volume griffato Tsunami è una narrazione
consciousness e l’apparente leggerezza del approfondita e ben strutturata della storia delle Zucche di
lovers rock impone il ruolo delle donne sulla Amburgo dal 1984 ai giorni nostri, condotta con un sano
scena musicale. Dread Inna Inglan è una occhio clinico (ma mai freddo o troppo distaccato) ed evi-
miniera di informazioni: pensiamo solo al tando gli eccessi da fan(zine). Fra aneddoti biografici, situazioni, svolgimen-
Black Feminism e al lavoro della giornalista ti, rivolgimenti, Longoni si addentra in ogni piega dell’universo Helloween.
attivista Una Marson. Un volume che fa venir La sua prosa ha un buon ritmo ed è supportata dalla solidità di quello che
voglia di ascoltare i molti pezzi citati, leggere si intuisce essere un pignolo lavoro di ricerca sulle fonti: il risultato finale
i libri consigliati, guardare documentari e è godibile e porta a planare, con visuale a 360°, su tutti i periodi della band
film come quelli dell’angloitaliano Franco segnati da virate di genere, avvicendamenti di componenti, album belli,
Rosso (assistente del primo Ken Loach). E ciò album meno belli e grane legali. A riprova del valore del volume, da fan
significa che questo prezioso saggio assolve intransigente dei primi tre lavori, confesso di avere divorato con gusto tutto
completamente al suo compito. il libro - a dispetto del pregiudizio.
MANUEL GRAZIANI ANDREA VALENTINI
82/100 78/100
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LETTURE OTTOBRE 2021
MASSIMO PERICOLO
IL SIGNORE DEL BOSCO
RIZZOLI
RUMOREMAG.COM | 109
LETTURE EXTRA OTTOBRE 2021
AA. VV.
ALMANACCO DELL’ORRORE POPOLARE
ODOYA
Per cominciare, onore al merito dello sforzo Di ritorno dalla visita al memoriale di Michael Brown
titanico compiuto dal traduttore. A prescin- (il 18enne afroamericano la cui uccisione da parte della
dere da qualsiasi apprezzamento personale polizia nel 2014 diede il via ai lunghi mesi della rivolta di
o giudizio critico, il lavoro compiuto per Ferguson) il concerto di Bruce Springsteen al biblico Pru-
trasporre in italiano una lingua così appassio- dential Center di Newark assume tutt’altro sapore: “Non
nata, inventiva e particolare è degno di lodi. immagino il domani nel modo in cui mi pare che lo im-
Tanto più che questo libro di culto, uscito magini The River. Non ho paura di ciò che ha in serbo il
originariamente nel 1998, si proponeva di futuro, semmai ho paura di non vivere abbastanza a lungo
accompagnare alla parziale reinvenzione del da vederlo”. In questa raccolta di saggi scritti tra il 2016 e il 2017 il poeta e
linguaggio anche una trasmutazione efficace critico culturale Hanif Abdurraqib intreccia memorie personali e pubbliche
dei suoi significati, per condurli verso una raccontando attraverso musica, sport e ogni insospettabile aspetto della
consacrazione futura pressoché magica. O, pop culture i diversi volti di una società americana sempre più infiammata
quantomeno, Eshun cercava di portare il dalle tensioni razziali. L’intento è dichiaratamente politico ma lo sguardo
discorso verso panorami e orizzonti fino a è placido e intimista. Avvolgente quasi, capace di coinvolgere con brillante
quel momento inediti, utilizzando neologismi, naturalezza in un’intimità che sa di infinito: “Hanif Abdurraqib è l’incrocio
ri-appropriazioni linguistiche, ricalibratura tra un empatico e un illusionista”, scrive nella prefazione la sociologa Eve
semantica e destrutturazione della critica L. Ewing. Quando la differenza è così grande e forte da diventare una forza
musicale classica. Per questo motivo l’autore, universale.
teorico, scrittore e artista, aveva scelto di CLAUDIA BONADONNA
abbeverarsi alla fonte dei Sun Ra, Alice 76/100
Coltrane, Lee Perry, Dr. Octagon, Parliament,
Underground Resistance, Drexciya e molti
altri. Aveva cioè optato per dei musicisti al-
trettanto interessati o tormentati dalla riscrit-
tura del reale, pratico e musicale, utilizzando
MICHELE BENETELLO
MAIDA VALE
come filtro ulteriore l’esperienza della rave RONZANI
culture nell’accezione più ampia e generica
possibile, tra techno, dub, hip hop, breakbeat,
Michele Benetello ha più o meno la mia età, adora gli
jungle e via dicendo. Nel farlo, Eshun ha poi
Associates e vive nel proverbiale “laborioso nord est”.
voluto disseminare il testo di finzioni sci-fi,
Treviso pacchetto completo: cieli grigi e tasso alcolico
paradossi critico/narrativi e suggestioni post
mediamente alto, come in un eterno happy hour tra
umane, delineando così i semi di un afrofu-
adulti che rimandano il momento di crescere. Scrive
turismo surrealista e di un’esperienza dia-
molto bene di musica. O meglio: scrive di se stesso,
sporica inedita che è arrivata fino a noi con la
quindi di musica. Il suo libro descrive senza sconti
forza di un’immaginazione rovente e stellare.
l’inadeguatezza della sua generazione, quella dei nati nei
Di fatto, questo libro è un esempio di critica
dorati mid sixties. Di dorato però c’è ben poco in Maida Vale. Ci sono sfondi
musicale sui generis da cui farsi bruciare,
carichi di pioggia, brutti locali, bar rifugio e ricordi. Argomenti antichi come
una prosa astratta eppur brillantissima in cui
il mondo: uomini amici da sempre, amori persi, ritrovati e di nuovo persi,
costringersi a mutare. Un classico moderno,
temi che da Tondelli in poi hanno praticato in tanti. Benetello si distingue
finalmente in edizione italiana.
DANIELE FERRIERO
perché vive di nostalgia e non fa nulla per nasconderlo: un po’ cinico, un
po’ sfigato, un po’ “eroe nel vento”. Maida Vale è provincia pura, romanzo
82/100
di una generazione finita fuori dai riflettori. Racconta cose che abbiamo
già letto ma delle quali non possiamo fare a meno perché ci ricordano che
esistiamo. Un vortice di ordinarietà che nella penna di Benetello diventa
materia viva. Da maneggiare con cura, per non farsi male.
LUCA FRAZZI
85/100
110 | RUMOREMAG.COM
LETTURE EXTRA OTTOBRE 2021
EDMUND BERGER
ACCELERAZIONE
NERO
Quando il piccolo, ambizioso Molakisi scappa In questo classico affresco americano - i grandi spazi
di casa per tentare la fortuna, anche l’ignaro in cui nascondersi, i piccoli paesi da cui scappare, la
amico Sanza, da poco ospite della fami- religione violenta e punitiva, le brutture del capitalismo
glia, viene sbattuto fuori di casa. Svagato e - il veleno è quello che fuoriesce da un’industria chimica
ingenuo, per lui inizia un’involontaria vita di contaminando le acque di una contea del West Virginia
strada. Una vita strana e dolce, fatta di piccoli (fatto realmente avvenuto nel 2014) ma anche quello che
furti e grandi sogni di ricchezza, di film rubati inquina l’animo di Hollis, che, segnato da un passato di
al cinema insieme a Ngungi, il bambino/stre- violenza e discriminazione e dalla vergogna per la sua
gone a capo di una felice banda di ragazzini diversità, ha scelto di vivere nascondendo il suo corpo deforme ma anche il
randagi; punteggiata dagli stralunati consigli suo talento di musicista: nessuno sa infatti che le canzoni della famosa band
di Tshiamuena, la Madonna dei Minatori, capitanata dalla sua ex Angela sono scritte da lui. Nello stesso lasso di tem-
piena di vite, poteri e memorie. Resa avventu- po in cui l’acqua tornerà pulita, grazie a una serie di incontri e avvenimenti
rosa dai misteriosi traffici per Monsieur Guil- drammatici ma anche illuminanti, Hollis prenderà consapevolezza del pro-
laume, funzionario dell’intelligence belga che prio valore di uomo e artista al di là della disabilità, e sceglierà di smettere
si nutre di poesia tedesca e intrigo… Sanza e di nascondersi, e di esporsi in prima persona con le sue canzoni. Quello di
Molakisi attraversano separati i tumultuosi Farmer è un anomalo romanzo di formazione e di denuncia, che parte dalla
anni 80 del Congo di Mobutu: anni feroci, vicenda del protagonista per allargare lo sguardo all’America e al mondo
“pieni di utopie, ossessioni e altri desideri in- contemporanei. E con una colonna sonora che sembra di sentire.
controllati di ascesa sociale, ricerca dell’arric- LETIZIA BOGNANNI
chimento facile e profanazione dei luoghi di 75/100
potere”, scrive il giovane scrittore congolese
espatriato in Austria Fiston Mwanza Mujila.
Si ritrovano da adulti, alla caduta del regime
a metà degli anni 90 - una vita di espedienti ETTORE SORRENTINO
completamente reinventata, la stessa voglia POLIZIOTTESCO & BLAXPLOITATION. COSTRETTI A SPARARE
di sbancare il mondo… Dice Fiston Mwanza WEIRD BOOK
Mujila che da bambino sognava di suonare
il sassofono, ma a Lubumbashi, dove è nato,
L’idea alla base del saggio è quella di analizzare due
non c’era nessuno che potesse insegnarglie-
generi cinematografici “urbani”, uno tipicamente italiano
lo, così ha deciso di suonare le parole. “La
e l’altro tipicamente statunitense che sono stati la tra-
frenesia e il suo ritmo hanno l’incedere di una
sposizione su pellicola dell’inquietudine vissuta a cavallo
rapsodia di Coltrane”, ha scritto “Libération”
fra i ’60 e i ‘70 da questi due Paesi. Dalla Oakland delle
a proposito del suo esordio Tram 83, nel
Pantere Nere e dalle rivolte degli afroamericani a Watts
2015. Nella sua lingua poetica ed esorbitante
agli anni di piombo delle Città Violente italiane ecco
precipitano tutte le lingue: lo swahili della
uscire al cinema i poliziotti duri ma cool e ribelli (che
madre, il francese del padre, il tedesco studia-
si sono anche incontrati: in Uomini Duri, film del 1974 di Duccio Tessari,
to durante una residenza di scrittura vicino
Isaac Hayes è coprotagonista e nella colonna sonora di Sangue Di Sbirro
a Berlino quand’era ancora ventenne. Mujila
in cui Alessandroni exploita magistralmente il tema di Shaft) e gli antieroi
le dirige col piglio indiavolato della rumba
alla Sweetback/Melvin Van Peebels o alla Monnezza/Gobbo, con le donne
zairese di Papa Wemba (“La Danza Del Bifol-
sullo sfondo fatta eccezione per Pam “Jackie/Foxy Brown” Grier. Il tema af-
co è anche il romanzo di tutti i musicisti che
frontato è suggestivo, ma il testo scritto in cui Sorrentino ripercorre origini,
hanno cullato queste pagine scritte di notte”,
successo e declino dei generi nella seconda metà dei ’70 (dando spazio anche
scrive nelle note finali). Un sogno irresistibile
al fondamentale ruolo delle colonne sonore) al netto del bel compendio
e vulcanico.
grafico sfiora a malapena le 100 pagine: attendiamo l’edizione ampliata per
CLAUDIA BONADONNA
raccomandarlo a pieni voti.
86/100 MARCO PECORARI
65/100
RUMOREMAG.COM | 111
FUMETTI OTTOBRE 2021
VECTA
DI LUCA TIERI
COCONINO PRESS / FANDANGO
Black Kiss ha sempre fatto scalpore. Sin Solo M. Night Shyamalan poteva osare e immaginare di
dalla sua prima apparizione (italiana e non trarre un film da un graphic novel così “europeo” come
solo). Chaykin era conosciuto soprattutto per Castello Di Sabbia e trasformarlo in un implacabile
l’eccezionale American Flagg!, e trovarlo al thriller metafisico. Sono numerose le deviazioni dal testo
timone di un travolgente noir “pornografi- (e dalle immagini) che il regista ha operato (percorrerle
co”, capace di reiventare tutto il precipitato puntualmente sarebbe un soggetto di studio estremamen-
hard boiled di Mickey Spillane con un gusto te interessante), ma anche senza il contrappunto dell’a-
irresistibile e trascinante per il sordido e il dattamento cinematografico il libro si rivela di grande
perverso, be’, era davvero una sorpresa (di complessità e fascinazione. Il thriller metafisico sulla vita e la morte (privo
quelle vere…). Nonostante Chaykin si premu- del colpo di teatro finale che Shyamalan ha costruito a puntino citando The
ri di ricordare nella prefazione che Black Kiss Village) procede verso una chiusura “elliottiana”: non con un boato ma con
nacque come reazione a una possibile ondata un lamento. Il tratto in bianco e nero, essenziale e a tratti brusco, non tenta
neocensoria da parte di due grandi case mai di ornare il racconto, ma lo rivela nella sua angoscia e (inevitabile)
editrici statunitensi, il successo fu davvero crudeltà. Una lettura affascinante ed enigmatica, che resta impressa a lungo
travolgente, andando ben oltre il ristretto nella memoria come un incubo a occhi aperti.
novero degli appassionati. Che l’opera più GIONA A. NAZZARO
famigerata di Chaykin torni a nuova vita 83/100
editoriale, in un momento storico nel quale
questioni come l’identità di genere e l’orien-
tamento sessuale sono dibattuti con grande
passione e determinazione, appare come una
sorta di meraviglia indicibile, considerata
la sua scorrettezza politica programmatica.
Un disclaimer spiega perché la casa editrice
abbia preferito non adattare il linguaggio alla
sensibilità del tempo (scelta correttissima), e STAGIONE
osservare la progressione hard del racconto DI GUIDO BRUALDI
attraverso i vari capitoli è davvero entusia- EDIZIONI BD
smante. Certo, Chaykin ci va giù che è un…
piacere. Violenza e sessualità vanno di pari Guido s’innamora della barista dagli occhi verdi come i
passo in maniera dichiaratamente compia- suoi capelli (complice forse See You At The Movies di J.
ciuta. E Chaykin non arretra di fronte a nes- Mascis). Lui è un imbranato che ne basta la metà, lei è
suna possibilità pur di scioccare, offendere, tanto in gamba che fa per due. Lui è tutto chiuso nel suo
scandilizzare o “semplicemente” eccitare. mondo, lei non vuole altro che trovare spazi nei quali esi-
Un’opera complessa come Black Kiss riaf- stere libera da orari e da tutto ciò che le impedisce di es-
ferma il primato della libertà d’espressione sere quel che vuole essere. Ovvio che i due s’innamorino
e della creatività, un binomio inscindibile. A e che lei alla prima occasione comprenda che lei e Guido
ben pensarci in Black Kiss si ritrovano unite non sono proprio fatti per stare l’una insieme all’altro. Una storia d’amore di
sia la tradizione pulp che quella dei “filmac- quelle che magari potevano finire in una canzone da antologia C86 (o C90).
ci” da 42esima strada. Tutto un mondo che Tutto minimale, come una ronde che gira intorno a pochi eventi e ancora
s’inebria di una purezza del tratto davvero meno fatti. Tutto quel che accade vive sotto la superficie con una furia tutta
impressionante. sua. Brualdi compone un’ode tardo slacker la cui precisione antropologica
GIONA A. NAZZARO è da manuale. L’autoironia è infatti la cifra principale di questo romanzo di
97/100 formazione comico e malinconico, proprio come certe canzoni di J. Mascis.
GIONA A. NAZZARO
72/100
112 | RUMOREMAG.COM
F U M E T T I P O S T E R-I D I A L E S S A N D R O B A R O N C I A N I E A L E S S A N D R O B E S S E LVA AV E R A M E
RUMOREMAG.COM | 113
A CURA DI
BANDALARGA TUT TO, O FORSE NIENTE S ERG IO MES S IN A
letto ri@sergio m essina . c om
TUTTO,
O FORSE
NIENTE
Banda Larga contiene 4000 frigo, è potenzialmente infinita. Poi c’è un problema di semplice
caratteri. Ogni numero di “Rumore” Come Wikipedia, Facebook (che volumetria che non riguarda
ne contiene circa 300mila. tiene tutto, di tutti gli utenti, da soltanto noi anziani. Oggi, grazie
Questa moltitudine di battute quando esiste), Google e pure il alla Rete, possiamo accedere a tutta
è divisa in aiuole, come questa mio sito, dove raccolgo gli articoli la musica presente e passata (in
pagina, ognuna delle quali ha dalle origini ai giorni nostri. È finito teoria). Infinita? Dipende: forse sì,
un limite di spazio invalicabile: ma difficilmente esauribile, salvo dato che non basterebbe una vita
le recensioni, le rubriche, ecc. essere miei stalker. per sentirla. Quindi questa musica
Qualche aiuola è variabile, ma la è solo potenzialmente illimitata,
rivista ha un senso anche perché In questo infinito si è spesso perso quello che la rende limitata
chi la fa calcola con cura e sapienza il senso della misura, utile in un siamo noi. Non solo perché non
l’aspetto quantitativo, sapendo contesto illimitato: ne sa qualcosa ascoltiamo 24/7, ma per dei fattori
di lavorare su un giornale che ha Piero Scaruffi, il cui sito senza fine culturali (c’è della musica bellissima
molte pagine ma non infinite. Tra è quasi inscalfibile. Oggi questa che non scoprirò mai perché non
molte e infinite c’è un passaggio sindrome riguarda tutti. Mi piace so che esiste) e una questione di
profondo: il confine tra finito e la recensione breve anche perché capienza. Su BitTorrent si trova un
infinito, tra qualcosa di possibile costringe chi scrive alla sintesi; file zip con l’intera discografia di
(leggere interamente questa rivista) poi vado su un blog musicale, Zappa (diverse centinaia di album)
e un’idea vaga, poco comprensibile magari seguendo un link, e ci trovo o, per i musicisti, 15mila suoni di
e probabilmente impossibile: un’analisi dell’ultimo di Caparezza rullante. Ma chi li vuole 15mila
l’infinito. A fianco dell’idea lunga 39.978 battute, cioè dieci rullanti? Come si distingue il 65 dal
oggettiva di Infinito (ammesso che pagine come questa. Mo’: io gli 12.769? Idem coi suoni di basso o
se ne possa avere una), ce ne sono voglio bene a Caparezza, ma non di bongo: me ne servono 4 buoni,
di personali, sociali, tecnologiche così tanto da leggere l’esegesi non migliaia, o peggio “accesso
e perfino commerciali: il concetto del disco frase per frase (con una illimitato a infiniti preset di suoni
di “illimitato” oggi è tra le parole punteggiatura inesatta). Certo, online”. No grazie, si vive una volta
chiave della pubblicità. nella vita ho letto testi assai sola.
più lunghi - ma su argomenti
C’è stato un momento tellurico complessi, ben meditati e scritti “Rumore” (e quasi qualsiasi altra
intorno a questo tema: l’arrivo in uno stile sensato. Per non dire cosa tranne la carta igienica, e
di Internet. Per noi che eravamo di Facebook: 7000 caratteri, la per alcuni la birra) ci piace anche
già grandi, la Rete è stata uno prendi larga, non si capisce cosa perché è finito e ben curato; infatti
spartiacque per mille ragioni, e vuoi dire, scrivi cose tipo “Leggete saggiamente lo è anche nelle sue
tra le più affascinanti c’è proprio fino in fondo, è importante!”: tutto versioni digitali - come qualsiasi
quella dell’idea di infinito. La sbagliato, eppure comunissimo. altro manufatto creativo che ci
domanda è semplice: la Rete è È il perdurante effetto dell’idea procura piacere. L’infinito non solo
finita o infinita? Anche la risposta di infinito (e la mancanza di un è impossibile ma, oltre a essere
è semplice, ma piena di significati: redattore capo nella capa): l’album noiosissimo, è spesso pari a zero.
la Rete è finita ma non calcolabile delle vacanze? 875 foto, tanto lo Alla faccia di Leopardi.
in assoluto. Non solo: la Rete è spazio è illimitato. E il maledetto
finita ma, a differenza del mio scrolling? Pure lui infinito.
114 | RUMOREMAG.COM
A Beginner’s Mind
sufjAn stevens & AngelO de Augustine
14 brand new songs • LP / CD / Digital
Out nOw
Asthmatic Kitty Records
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