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Edizioni Arthena
www.poiein.org/arthena

Fuori commercio

© Angelo Tonelli e Ugo Ugolini


Lerici, maggio 2005

ugougolini@libero.it
www.ugougolini.com

angelo _ tonelli @ libero . it


www . angelotonelli .tripod.com
www . la foto. It/ tonelli / entrata. htm
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Citta’ di Lerici – Assessorato alla Cultura


Associazione Culturale Arthena

PER UN TEATRO INIZIATICO

TESTI DI ANGELO TONELLI


FOTOGRAFIE DI UGO UGOLINI
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Quando Angelo Tonelli ci ha proposto di contribuire alla Dalle balze del Golfo guardano, ascoltano gli antichi
realizzazione di una pubblicazione che raccoglie e abitatori…attendono parole capaci di generare nuovo
documenta il lavoro di 10 anni di teatro, abbiamo accettato equilibrio per questi luoghi, per questo tempo.
con la consapevolezza che l‘esperienza del Teatro Molte di quelle parole giungono dalla voce di Angelo, dal
Iniziatico è il risultato del grande lavoro di ricerca e di suo teatro che è pratica di rivoluzione spirituale.
formazione svolto da Angelo Tonelli e dalla Associazione Il teatro “delle meraviglie”, come dalla sua riapertura si è
Culturale Arthena di cui Angelo è Presidente. Una struttura voluta nominare la stagione del Teatro Astoria di Lerici, ha
pubblica, che dal 1998, sotto la sua direzione, continua con da subito rimarcato la sua empatia con il Teatro Iniziatico di
determinazione e professionalità a svolgere una importante Tonelli, divenendo luogo di visione, di contemplazione, di
attività nel sociale. Un impegno di formazione artistica e accadimento, di trasformazione della sua intrapresa.
culturale che ha forgiato decine di attori e avvicinato una E’un messaggio che contribuisce a tenere accesa una
moltitudine di persone ad attività artistiche di ogni tipo, piccola, tenace, antica fiamma.
dalla pittura alla scrittura alla poesia, oltre alla scuola di
restauro. Bruna Rolla
Nel Teatro Iniziatico, Angelo Tonelli ha trasferito Direttrice Teatro Astoria di Lerici
l’esperienza di una vita. Il poeta, il filosofo, il filologo,
insieme si fondono per offrirsi allo spettatore in tutta la sua
coerenza. Raccogliendo dai suoi studi trentennali sulla
cultura greca, in questi dieci anni di lavoro, Angelo Tonelli
ha saputo regalare grandi emozioni interpretando i tragici
greci. Nel suo teatro c’è l’insegnamento di Giorgio Colli, (al
quale il Comune di Lerici ha voluto rendere omaggio con
una partecipata giornata di studio), c’è la grande
esperienza teatrale di Alessandro Fersen con il quale Colli
condivise il campo di internamento per attività antifasciste.
Nel Teatro Iniziatico si possono cogliere forti messaggi di
denuncia contro il “potere” ma anche vie d’uscita che
vengono offerte attraverso una dichiarata rivoluzione
culturale e filosofica, nella consapevolezza che una
maggiore spiritualità dell’individuo possa offrirci un futuro
migliore.
Vogliamo ringraziare Angelo Tonelli per il suo originale
impegno sociale, per quanto ha saputo creare fino ad oggi
con la sua importante attività culturale. Oltre alle sue opere
teatrali, ricordiamo la sua produzione letteraria come
studioso e traduttore dal greco antico e dal latino, la sua
poesia, la direzione artistica di Altramarea e Argonauti.
Ringraziamo inoltre quanti hanno collaborato con le loro
importanti testimonianze alla realizzazione di questa
pubblicazione, in special modo il fotografo Ugo Ugolini che
con le sue foto ha arricchito e documentato questa
straordinaria esperienza.

Silvio Vallero, Assessore alla Cultura


del Comune di Lerici
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Angelo Tonelli
in Máinomai 1997
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Angelo Tonelli si libra sul cielo del golfo dei poeti con ali fondatore di un “Teatro Iniziatico”), dalla poesia alla
da arcangelo. Il suo teatro, la sua opera in genere, è la scrittura di pensiero, dalla letteratura alle arti visive,
sintesi più mirabile che io conosca di poesia, filosofia, dall’arte alla politica, non tralasciando l’elemento della
teologia, filologia, empito sapienziale. drammatizzazione della musica, impegnativo, come
Lo considero una ricchezza dei nostri tempi miseri, una imbrigliare la forza di un vulcano ...
fonte autentica di luce preziosa per lo spirito: uno sciamano Nell’opera di Tonelli è condensata tutta l’anima della
pirata, che sa avere visioni, combattere e volare tradizione tragica – che scorre nello Stige di vita morte
Giuseppe Conte, scrittore rinascita - sino a risalire al suo centro sacrale e rituale.
Allievo di Giorgio Colli ne è forse il legittimo erede come di
tutto il filone filosofico dei grandi sapienti, quelli che ancora
Se l’immaginario estetico occidentale moderno trova un “sapevano” che non v’è vera sofía senza manía, che non si
suo convincente incipit nel viaggio “au fond de l’inconnu è visitati da Apollo senza l’invasamento di Dioniso. In
pour trouver du nouveau” (si veda Le voyage di Tonelli trasfigurato si scatena la conflagrazione dei Grandi
Baudelaire), nel Novecento l’idolatria del nuovo per il nuovo Potenti – i Cristo i Buddha i Lux - scagliati contro i
si è ritorta contro i linguaggi artistici sfociando in uno miserabili potenti del mondo. E chi tentasse d’essere
scollamento decisivo dal pubblico della musica “classica”, abitato da questa interna battaglia saprebbe quanto è
delle arti visive, della poesia e del teatro. E questo anche difficile tenere unite e salde le impugnature del salmo e
perché il pubblico più o meno consapevolmente dell’invettiva, la tensione mistica e l’energia politica…
massificato, si sdoppia in un’ esteriorità sociale fittizia, Riecheggia in questa poesia tutta la potenza fallica del
falsa, omologata, e un’interiorità desertificata e resa sordo- Cristo o del Dioniso sacrificale, dell’eroe arcaico cretese
muta dal rumore mediatico e mercantile non stop. preomerico che ancora sapeva morire per l’oro del grano,
Dall’ascolto di questo silenzio interiore diffuso, rispettabile per le “spighe d’agosto” dei misteri eleusini, per il
e tragico, nasce il Teatro Iniziatico di Angelo Tonelli, un rinnovamento cosmico dell’intera comunità...
teatro che alla comunicazione del vuoto interiore nichilista
Gabriella Galzio, poeta e critico
e acculturato contrappone la violenza del fuoco originario
che sola conferisce all’uomo quella dimensione sacra e (da Gli Argonauti, Eretici della poesia per il XXI secolo,
sovrana che lo la rende simile a un Dio. Nel Teatro ed. Archivi del ‘900)
Iniziatico l’attore non recita, ma nega la propria condizione
illusoria, vive in diretto rapporto con lo spazio simbolico del Ricordiamo ancora Angelo Tonelli al College di
rinnovamento rilanciando l’esperienza del Teatro della Charleston. Ricordiamo il suo rito astrologico-poetico
Crudeltà di Artaud e il superamento, operato dal Living preceduto dalla processione della Rosa. Ricordiamo una
Theatre, della frattura necrofila tra esistenza reale e rituale. figura alta e ieratica, un uomo scalzo in tunica bianca che
Così il Teatro Iniziatico riporta l’alchimia unificante l’anima con passo lento e sguardo assorto dirige verso l’arco
e il corpo, della vita interiore e di quella pubblica sulla d’entrata al parco. Sopra l’arco, in greco antico,
scena del possibile. Nell’accadere rituale, gli attori un’iscrizione che rivela lo spirito di quei lenti passi e di quel
fronteggiano demoni o pulsioni distruttive nate dalla coscia cadenzare ipnotico: la massima socratica “Conosci te
del Dio Denaro, mettendosi in gioco e iniziando lo stesso”. Questo è il Tonelli che abbiamo conosciuto e di cui
spettatore al grande mistero della Bellezza liberata nel sentiamo ancora la presenza sul campus universitario.
mondo e nella vita. L’artista sciamano (e alchimista) che congiura le forze dello
Tomaso Kemeny, poeta, spirito nel corpo, risvegliando nel fuoco dell’anima il
Università di Pavia momento propizio per darle fugace espressione di gesto e
voce. Tonelli è immediata gettatezza dell’essere nello
Impegnativo afferrare in sintesi un autore così sfaccettato e spazio che lo circonda: è presenza/trasparenza arcana. La
poliedrico che si muove nello spirito dell’opera totale, sua drammaturgia è la testimonianza in diretta di questa
spaziando dagli studi classici al teatro (lui stesso è esperienza. Gli effetti sono a dir poco stupefacenti.
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Ilcoinvolgimento spontaneo ed entusiasta di decine di "Conosci te stesso".


giovani che rispondono, oggi come agli albori del mondo, Ecco allora, in un momento di ipertrofia mediatica nella
alla chiamata dell’iniziato. Decine di giovani che dicono sì quale oggi ci troviamo, riaffermarsi gli antichi medium
alla chiamata viscerale e misteriosa del proprio Daimon. spirituali che prendono forza e consapevolezza nelle anime
Tuttavia, in un Occidente dove l’iniziazione è oramai predisposte ad accoglierli.
svanita ben oltre il crepuscolo, il recupero dell’arcaico di Il regista Angelo Tonelli lo insegna ai suoi allievi tramite la
Tonelli rappresenta assai di più di un mero esercizio liberazione delle forze primigenie che costoro, a loro volta,
accademico. E’ la luce salvifica che dirige il neofita alla infondono nello spettatore al quale nessuna particolare
propria vocazione d’autenticità nella completa oscurità dei predisposizione è richiesta se non quella del sentire.
nostri tempi e di quelli prossimi futuri. Il regista e gli attori sono, prima che noi siamo.
Massimo Maggiari, poeta,
College of Charleston, South Carolina U.S.A. V.I.T.R.I.O.L.U.M. ALCHIMIA PER EDIPO RE
(Lerici, 21 maggio 2004)

"Non bisogna dar retta a coloro All'iniziare della musica di Diamanda Galàs gli attori
che consigliano all'uomo perché salgono sul palco in una danza ritmica, spasmodica,
è mortale di limitarsi a pensare rituale.
cose umane e mortali;
La musica, eccellente medio dell'ineffabile, imperversa
anzi, al contrario, per quanto è
possibile, bisogna comportarsi da scatenando indistinti moti interiori e le figure che si
immortali e far di tutto per muovono non disturbano il lavoro subliminale che le efficaci
vivere secondo la parte più nobile sonorità generano.
che è in noi." Questo è il Teatro Iniziatico: ritualità; figurativo che non
Aristotele invade; il corpo che è attraversato per attraversare a sua
volta; un metallo che fonde, si espande, per risolidificarsi
Il regista e gli attori sono, prima che noi siamo. nello spettatore.
Si rompe la barriera attori/spettatori sotto il segno
In un'epoca di frastuono cosmico, dove i silenzi vengono dell'"Indiamento".
costantemente occupati per far sì che non emerga Luisa Papa, Artista, Critico cinematografico
l'angoscia dello smarrimanto dell'uomo contemporaneo,
l'opera di Angelo Tonelli si situa come una sorta di Sole
rischiaratore tra gli innumerevoli "Ismi" che ormai soffocano Nel congedare, dopo lunghissima gestazione, questo
ogni slancio vitale a favore di teorizzazioni più o meno libro che sintetizza dieci anni di lavoro teatrale, che è stato
convinte, quasi mai praticate nella vita di chi le formula. seguito, nel suo complesso, da migliaia di spettatori, non
Mi era indispensabile questa premessa critica perché credo posso non rivolgere un pensiero di gratitudine a tutti coloro
che nella sua opera, dove prevalente è (oltre ad una che hanno calcato con me il palcoscenico, a partire dagli
rilevante pars destruens) un vitalismo di carattere anni delle sperimentazioni collettive fino a oggi. Ricordo
apollineo-dionisiaco), vi siano i semi per un cammino con particolare affetto del primo gruppo di Teatro Iniziatici
autentico verso la conoscenza di se stessi. di cui fui coordinatore dal 1995 al 1997, Giuseppe Ciani,
In uno spettacolo del Teatro Iniziatico è tangibile la ricerca Donata Mostardini, Nadia Cozzani, Rossana Tomasini,
dell'essenza a discapito di un'apparenza senza contenuto Nuccia Fattori e altri ancora.
nella quale troppo sono implicati i mezzi di comunicazione Un grande grazie al maestro Giuliano Diofili, èper le sue
contemporanei. geniali soluzioni scenografiche, di cui riportiamo di seguito i
Quando si giunge a complicare la realtà in maniera bozzetti.
eccessiva, spesso accade che per riafferrare se stessi si Importante, negli anni 1998-2003, il contributo in
debba tornare alle origini. assistenza regia di Iride Varese, che ha collaborato con
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grande entusiasmo e impegno e alla realizzazione di tanti Del Teatro Iniziatico in questi anni hanno parlato:
eventi. Panorama, Il manifesto, Rai 1, Rai 3, La Nazione, Il Secolo
Grazie ai dróntes “storici” Ettore Callegari, Alberto XIX, Fare Anima e altri.
Fiorito, Sara Montefiori, Susanna Salvi, e a Tullia Bonaschi, Gli attori (dróntes) della Compagnia Teatro Iniziatico
che con grande passione hanno frequentato i miei corsi di Athanor vengono da me formati nei corsi pluriennali di
formazione teatrale e hanno contribuito attivamente alla teatro che tengo presso la Scuola Arthena patrocinata dal
realizzazione degli eventi. Comune di Lerici.
Un ringraziamento a Simona Menicagli, acquisto Chi intenda allestire spettacoli sulla base dei copioni qui
recente ma prezioso anche nell’organizzazione scenica, e raccolti è invitato a mettersi in contatto con chi scrive:
a Luigi Armelloni, Fabio Guglielmi, Michela Pedrazzi. angelo _ tonelli @ libero . it
Grazie al Maestro Enrico Bardellini, che ha messo a
disposizione il suo studio di registrazione per la Angelo Tonelli
realizzazione delle basi musicali, e è generosamente Fondatore, Direttore e Regista
intervenuto con i suoi raffinati interventi musicali. della Compagnia Teatro Iniziatico Athanor
Un sentito grazie a tutti i tecnici, in particolare a Franco Lerici, maggio 2005
Ponzini, noto tecnico luci e audio, e a Mirelle Ribaud e Fermare il flusso del drama in chiaroscuri viventi:
Jaya Cozzani, estrose truccatrici. considerazioni sulla fotografia di Ugo Ugolini
Un grazie sentito a Giuseppe Conte che coinvolse il mio
teatro nel memorabile evento di capodanno 2000 a Le fotografie con cui Ugo Ugolini ha fermato per dieci
Castello San Giorgio di Spezia, patrocinato dalla regione anni in istanti sospesi tra tempo luce e ombra i miei
Liguria, e a Gabriella Galzio. miracula teatrali mi hanno restituito sempre, trasferita dai
corpi in movimento, dai suoni e dalle voci, l’emozione-
Fondamentale, in tutti questi anni, il patrocinio da parte
energia degli eventi, tanto che questo libro è nato proprio
del Teatro Astoria e dell’Assessorato alla Cultura di Lerici,
come progetto insieme di scrittura e di fotografia, per
che ha reso possibile la realizzazione degli eventi: a loro
restituire a chi non ha potuto o voluto o dovuto assistere ai
giunga il mio più sentito ringraziamento, in particolare
miracula una possibilità di accesso a queste esperienze
all’Assessore alla Cultura Silvio Vallero, che ha fornito un
altrimenti destinate a svanire nell’oblio.
contributo finanziario per la realizzazione di questo volume.
Nella fotografia teatrale – ovvero di flussi dinamici in
Grazie a Luisa Papa per importanti suggerimenti corso – l’eccellenza di Ugolini nella scelta del kairós
musicali. (ovvero del momento opportuno, in cui si gioca la riuscita
Grazie, infine, ai nostri fedeli spettatori, che ci hanno della fotografia di oggetti in movimento) si rivela micidiale,
sempre accesi con la loro presenza partecipata e e la parola fotografica è davvero la cosa teatrale, risarcita
entusiastica, e a i quali speriamo di avere donato qualche di una stabilità metatemporale e insieme incastonata in una
scintilla di fantasia e di iniziazione a un percorso arduo ma filigrana spaziotemporale scultorea, caravaggesca,
appagante, in libertà, al fuoco dell’anima e dello spirito, chiaroscurale, dove la danza geometrica delle ombre, e
nella ricerca dell’Assoluto. l’occhio dell’ombra che guarda il reale, si inarcano fino a far
scaturire presenze da altorilievo, percorse da una tensione
N.B.: di tutti gli spettacoli teatrali realizzati dal Teatro a uscire dai limiti della carne e della carta che però non
Iniziatico è disponibile, a richiesta, documentazione video. abbandona mai una plasticità classica anche quando sfiora
Il video di Eleusis è stato realizzato da Digne Marcovich, il limite di un espressionismo estremo.
importante regista della TV nazionale tedesca; il video di Questo equilibrio formale nasce da una lunga disciplina
New World Order da Mario Morleo, ben noto video in cui lo sguardo si addestra a lasciar prevalere l’oggetto
operatore della TV tedesca e realizzatore di video d’arte; gli fotografato sull’intenzionalità del soggetto, in una
altri video sono stati realizzati dal noto video operatore adaequatio subiecti et rei che vede l’immagine da fissare
Saul Carassale. già presente nell’occhio, ma proprio in virtù di una
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abdicazione alla tracotanza della visuale, o, in termini cromatiche che ricordano l’informale di Mondrian, ora
tecnici, dell’angolatura: lo spettacolo viene seguito evocano le forme organiche di Gaudy.
direttamente nel mirino, la tecnica si associa all’intuizione Due mezzi espressivi – la parola e l’immagine – si sono
ed è al servizio dell’oggetto, e in questo gesto istintivo uniti in questo luogo-libro per tentare di restituire eventi in
l’oggetto stesso acquisisce una soggettività che può cui era essenziale la presenza dei viventi con le loro voci, i
parlare per interposta immagine, in una costante loro corpi, le loro emozioni, le loro possibilità di errore: il
esaltazione del contrasto bianco-nero. teatro è la forma d’arte più vicina alla vita, per sostanza,
Non si potrebbe comprendere appieno questo carattere anche se trascina la vita fuori di sé, nel nome di Apollo,
scultoreo, insieme espressionistico e classico delle Dioniso, Hermes. Da questo incontro è nata un’ opera che
immagini di Ugolini dedicate al teatro se non si gettasse non è né fotografia né scrittura soltanto, e neanche teatro,
uno sguardo sulla sua ampia produzione fotografica bensì un libro di parole e immagini che reca in sé l’eco di
extrateatrale, dove ci imbattiamo in una vastissima gamma vissutezze create con lungo lavoro e bruciate nel volgere di
di soggetti (da evanescenze autunnali a retromondi in ore.
disuso a cascate d’acqua anamorfosate in specchi liquidi Ma di questa esperienza creativa le fotografie di Ugolini
alla pura percezione dell’ombra) tra i quali, a parere di chi sono testimonianza fedele proprio perché ulteriormente
scrive, trionfano le splendide geometrie tagliate fuori dal creativa, e in esse si rispecchia senza riserve la mia via di
reale e la scomposizione del reale stesso in dettagli ricerca teatrale.
autosignificanti, che ora si compongono in strutture Angelo Tonelli

Iride Varese in Eleusis 1999


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MANIFESTO DEL TEATRO INIZIATICO


Théatron, dróntes, miraculum: la rivoluzione spirituale
Il Teatro Iniziatico è catartico, essenziale, e drammaturgica del Teatro Iniziatico
antitecnologico.
Il Drón è prima uno sciamano, poi un attore
Il dráma iniziatico è espressione
del sentire profondo Da me fondato nel 1993, con la collaborazione di
Il dráma iniziatico è simbolico alcuni amici, il Teatro Iniziatico si è proposto fin da subito
come rottura nei confronti del Moderno, ma espressa con
La forma nasce dal sentire e vi è subordinata: tutti gli strumenti elaborati dal teatro di ricerca dopo la
così anche la voce rivoluzione di Artaud. E questa rottura nasce dal recupero
Il Drón non recita: è della funzione arcaica – si pensi alla tragedia greca, ma
Egli preferisce l’autenticità alla perfezione, anche al teatro orientale del No – del teatro come luogo di
rito e di iniziazione a un livello più alto di spiritualità. Dopo
pur lavorando per associarle
la rottura anche con il resto della compagnia da me
Il dráma iniziatico è messaggio di rinascita coordinata, ho continuato a dirigere il Teatro Iniziatico,
e risveglio spirituale ribattezzato Compagnia Teatro Iniziatico Athanor, tuttora
Il dráma iniziatico è una sacra rappresentazione viva e vegeta, come regista e autore. Siamo dunque al
Il regista iniziatico è innanzitutto sciamano decimo anno di vita del Teatro Iniziatico, che ha prodotto
numerosissimi eventi, tra spettacoli e performances, a
Il miraculum iniziatico si compone quasi da sé, partire dal 1998 con sede stabile presso l’Associazione
sotto la guida del coordinante, Culturale Arthena.
in base alle energie dei dróntes
e alle loro qualità interiori e fisiche ll Teatro Iniziatico è nato per contribuire alla
Chi assiste a un miraculum del Teatro Iniziatico liberazione dell’umanità dal dominio delle pulsioni più
può sperimentare un’emozione iniziatica basse – da me sintetizzate nei tre demoni Ignoranza,
Il Teatro Iniziatico è ingenuo e raffinato Avidità, Violenza – e del Diodenaro, causa delle attuali
atrocità planetarie.
È teatro per i semplici anche se parla difficile
Esso è un’esperienza mistica
Il Teatro Iniziatico è Sciamano Cosmico, e
Il Teatro Iniziatico è un sogno pronuncia una diagnosi sulla natura del Potere che ha
nato mille anni avanti Cristo attraversato i Millenni e adesso si incarna in osceni
e duemilacinquecento dopo. aggregati karmici, nature corrotte, che tengono i fili di
moltitudini di umani ridotti a burattini istupiditi
dall'informazione manipolata e comprati a suon di oggetti di
consumo. L’unica via di uscita, nel cuore della barbarie
apocalittica, è lo sviluppo di forme di consapevolezza
sempre più alte, che coinvolga chi gestisce il potere: una
rivoluzione spirituale e artistica, pacifica e profonda, che è
l’unico mezzo per evitare la catastrofe planetaria
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PER UN TEATRO INIZIATICO E ALCHEMICO già nel termine spettatore, l’originaria posizione di chi
entrava nel théatron. Guardare a bocca aperta, con
PARTE PRIMA meraviglia, è qualcosa di assai più vicino all’estasi che non
allo sguardo dell’entomologo: è un lasciarsi attraversare
Il termine théatron compare per la prima volta in (per questo si apre la bocca, in segno di ricettività: provate
Erodoto (6, 67), e per Liddell-Scott s.v. significa place for e vi accorgerete che il guardare a bocca aperta è di per sé
seing, esp. for dramatic representation, theatre. Dal punto una tecnica dell’estasi, perché conduce a un guardare
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di vista etimologico, sempre Liddell-Scott lo associa al ricettivo, che riconosce la soverchia potenza dell’oggetto
verbo theáomai, che traduce gaze at, behold guardato, e anzi, azzera la distinzione stessa tra
(rispettivamente fissare, contemplare, mirare; e vedere, osservatore e osservato, tra mirante e mirato; non per caso
guardare, mirare, osservare, scorgere) mostly with a sense Platone poneva la capacità di meravigliarsi tra le qualità più
of wonder (perlopiù con un senso di meraviglia). proprie del filosofo), una sospensione dell’attività
In questa accezione il verbo viene utilizzato in concettualizante e giudicante dell’occhio e della mente, è
Iliade 7, 444 theéunto méga érgon (guardavano la grande un guardare rapiti.
opera), e trova paralleli, oltre che in Omero stesso, in Che cosa guardavano a bocca aperta i
Erodoto, Democrito, Platone, Aristotele. Ha anche il theómenoi? Non un paesaggio o un’opera d’arte immobile,
significato filosofico di contemplate (contemplare), per ma individui viventi che facevano qualcosa (Grotowski
esempio in Platone, Phd. 84 b, e quello tecnico di assistere definisce doers, che io rendo con attuanti, gli attori4) e
a uno spettacolo (hoi theómenoi: spectators, gli spettatori). questo qualcosa che facevano li faceva parti di un evento:
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Più esattamente, Bruno Snell dice: “…altri verbi il dráma. Vale la pena riportare quel che Fersen segnala in
che significano vedere ricevono il significato autentico 5.
una nota di Il teatro dopo : “ritrovo l’indicazione in una
dall’atteggiamento che accompagna il vedere, o dal lettera di G. Colli del 12 dicembre 1971: Colli mi avvertiva,
momento affettivo. Theásthai significa press’a poco: vedere tuttavia, di essergli ignote le fonti da cui Nietzsche aveva
spalancando la bocca (come gaffen o schauen in tedesco attinto questa interpretazione del termine drán. Il passo
meridionale…)”. Con ogni probabilità theáomai (a cui si relativo si trova come Nota all’inizio del paragrafo 9 del
collega il sostantivo théa, vista, il guardare, Caso Wagner:
contemplazione, visione, ma anche spettacolo,
rappresentazione teatrale, luogo donde si guarda, posto a “ È una vera disgrazia per l’estetica che la parola
teatro) deriva dalla stessa radice indoeuropea hau da cui dráma sia sempre stata tradotta azione (…). Il dramma
deriva tháuma, nomen rei actae, connesso con thaumázo, antico si concentrava su grandi scene di páthos ed
in latino miror, in italiano mi meraviglio, stupisco, sono escludeva proprio l’azione (che era spostata prima
preso da meraviglia, stupore etc. dell’inizio o dietro la scena). La parola dráma è di origine
Potremmo definire il teatro come luogo per dorica, e secondo l’uso dorico significa evento, storia, in
guardare, ma questo guardare è un guardare ben diverso senso ieratico. Il dramma più antico presentava la
dagli omerici dérkesthai (guardare con uno sguardo leggenda del luogo, la storia sacra, su cui si basava
particolare), léussein (guardare qualcosa di lucente, l’origine del culto (quindi non un fare, bensì un accadere:
guardare lontano), o ancora il più recente theoréin (star a ‘drán’ in dorico non significa affatto ‘fare’), trad. G. Colli”.
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guardare, osservare) : è un guardare a bocca aperta, come Poiché l’essere theómenoi, mirantes o miratores
si guarda ciò che desta meraviglia, tháuma. Non si andava all’interno del théatron (che così disvela la sua natura di
a teatro per osservare qualcosa, ma per entrare in un témenos, da témno, tagliare, da cui il latino templum, luogo
modo particolare di guardare: chi entrava nel théatron, sacro tagliato via, ritagliato nello spazio profano) implicava
diventava theómenos, mirator piuttosto che spectator, l’abdicazione a guardare oggettivamente, un guardare cioè
assisteva a qualcosa di mirum, a un miraculum, piuttosto che separasse il soggetto che guarda dall’oggetto
che a uno spectaculum. La rapida escursione nella guardato, si può convenire che i dróntes, coloro che
terminologia latina vale a chiarificare come si sia perduta, accadono, ovvero gli attuali attori, i doers di Grotowski,
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e i theómenoi, ovvero i nostri spettatori, venivano ad densissimo di un processo di coagulazione alchemica di


essere parti di un evento unico, di un unico accadere: o energie gravitanti intorno a un progetto di rappresentazione
meglio, erano un unico dráma, evento. del sentire (il dráma) radicato nella volontà inconscia dei
Tutto ciò ha conseguenze notevoli: dróntes attraverso una lunga maturazione collettiva delle
α) Il teatro è l’insieme inscindibile di dróntes e idee intuizioni tecniche che consentono di assemblare gli
theómenoi, ovvero, con terminologia d’uso, di attori e eventi che lo costituiscono. In altre parole, i dróntes
spettatori. Gli attori possono essere dróntes, cioè accadenti partecipano attivamente alla composizione del dráma,
soltanto se gli spettatori sono theómenoi, cioè mirantes, evocando, attraverso riti e tecniche, e un entusiasmo
che guardano a bocca aperta, con meraviglia; e creativo comune, una sorta di invisibile regia
reciprocamente, gli spettatori possono essere theómenoi, sovrapersonale. La figura tradizionale del regista, abdica
cioè mirantes e guardare a bocca aperta, con meraviglia, alla prerogativa di rex, e diventa rector, regens. Il drón,
soltanto se lo spettacolo è miraculum, dráma, evento, e colui che accade, è ieropoiētès, creatore sacro, individuo
dunque soltanto se gli attori entrano nella condizione che si consacra alla celebrazione dei misteri dramatici,
spirituale propria non di chi agisce, ma di chi accade. offrendosi a catalizzare nella propria aperta anima (la
β) L’attore non deve agire (actor, da ago, agisco), ma farfalla che vola di forma in forma: psyché, psiche) ciò che
accadere. E per accadere, invece che agire, cioè per anima lo spirito cosciente e inconscio della repubblica
essere insieme con gli altri dróntes, parte di un evento, o umana, la cosa comune (res publica) a tutta la collettività di
meglio, essere evento, deve trovarsi in una condizione cui i theóntes che entrano nel théatron costituiscono un
particolare, essere in un certo stato6. Il gesto, la parola, e excerptum, un exemplum.
soprattutto il sentire stesso dell’attore, devono avere tutti i Per essere dróntes, accadenti, occorre una
caratteri di un accadere impersonale. Ovvero, l’attore si preparazione lunga e profonda, che coinvolge le intime
deve spogliare del proprio Io ordinario, e la regia dei suoi fibre dell’individuo e lo mette in condizione di essere in un
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gesti e dei suoi pensieri, nell’arco di tempo in cui si svolge il certo stato al momento della realizzazione del dráma.
dráma e nello spazio interno al théatron che lo accoglie, Definisco questo stato trance apollodionisiaca. Il termine
deve essere tenuta dall’evento. Perché questo possa trance indica uno stato alternativo di coscienza cui si può
accadere, l’evento deve iscriversi nelle fibre corporee e accedere spontaneamente o attraverso tecniche particolari,
nella vita inconscia del drón come un naturale svolgimento e che implica una abdicazione dall’ego, alla quale si
della sua traiettoria esistenziale, deve essere un pezzo accompagnano segnali corporei variabili, tra cui
della sua vita non scisso dal resto della sua vita. Egli deve l’approfondimento del respiro, un’eccitazione interiore
essere ciò che fa, nel théatron, o meglio, deve essere (o senza contenuto, la perdita di direzionalità dello sguardo
meglio, è) ciò che è fatto: diventa frammento di una che diventa sguardo a 360 gradi (si pensi all’iconografia
coscienza collettiva vivente e radicata nel corpo e delle divinità egiziane, o allo sguardo delle kórai elleniche o
nell’inconscio, testa arto cuore di un unico animale dalle dell’Auriga di Delfi) come se potesse percepire anche ciò
molte teste, dai molti arti e dai molti cuori che è l’insieme, o che accade dietro le spalle. Apollo, tra gli altri suoi attributi,
meglio, la sintesi, dei vari dróntes. Perché ciò possa è colui che agisce da lontano (hekatiérgon), il Lossia
avvenire, colui che accade non può essere giustapposto ad (loxós), cioè l’ambiguo, colui che non è mai completamente
opera di una coscienza esterna e fatale (la regia, che a un modo di essere, perché è anche altrove, spesso nel
regge, cioè governa lo spettacolo: vi è sta stessa modo opposto dell’essere: da ambigo (amb-ago) che indica
etimologia di rex, nella parola regista, che ne lascia lo spingere una cosa simultaneamente da due parti. Apollo
intravedere la connotazione e l’inclinazione sovente troppo è dentro-e-fuori, più fuori che dentro, è il distacco portato
dispotica) a un dráma preconfezionato, che sarebbe in anche nel cuore della possessione. Dioniso è il dio della
realtà un’actio nella quale si dovrebbe immedesimare, possessione e dell’invasamento, della visione e dell’estasi:
ovvero diventare medesimo a quella a prezzo di non la condizione dionisiaca è una condizione di fusione con il
essere medesimo al se stesso reale: il dráma, per poter tutto, di totale inerenza al proprio páthos. La trance
essere tale, si deve configurare come il precipitato apollodionisiaca è uno stato di grazia in cui si mescolano
14

distacco e contatto, memoria e oblìo, controllo e capriccio onirico: capriccio apparente, in realtà ancorato a
spontaneità. In questo modo i dróntes possono perdere la una nascosta sapienza organica…Forse è questa l’ipotesi
9
propria individualità nel corso del dráma, senza smarrire di attore presentita da Artaud?”
memoria della sequenza dei gesti e di parole necessarie, Oppure l’attore balinese, che unisce virtuosismo
permanendo in uno stato di trance speculare al theásthai tecnico a momenti di trance anche violenta, in virtù di
dei theómenoi, che consente di attivare ciò che è il un’assimilazione viscerale delle sequenze gestuali che
fondamento stesso del dráma: la magia creativa, l’energia un’antichissima tradizione gli fornisce, e della capacità di
del sacro, l’atmosfera palpabile del miraculum che è ricreare a suo piacimento lo stato di trance, sia per impulso
l’oggetto reale della comunicazione teatrale dramatica. interiore che avvalendosi di tali schemi dramatici che
Tutto ciò è ben diverso da quanto accade nel favoriscono l’entrata in questi stati della mente10 . Qui, a
teatro di prosa convenzionale (convenzionale, non differenza che per il nostro drón o attore iniziatico, il quale
tradizionale, ché tradizionale è proprio il teatro come si mantiene in una via di mezzo tra abdicazione totale
dráma, in quanto ci è stato tramandato dalle origini, dall’Io e presenza alla propria individuale creatività di volta
sciamaniche, rituali, del teatro stesso). Nel teatro in volta rinnovantesi, assistiamo a una totale
convenzionale spersonalizzazione dell’attore, per opera di una regia
“L’attore non si abbandona alla propria memoria rigorosissima e dispotica, che però, a differenza della regia
mitica: si applica a un testo drammatico. Egli deve occidentale, è regia rituale e tradizionale, in quanto il
misurarsi con un autore che lo precede nell’esperienza regista è anello di una multisecolare catena di regentes
creativa. Il drammaturgo consuma in sé l’evento teatrale scenici, che affonda le proprie radici nel teatro rituale
nel corso della scrittura: l’opera è la testimonianza di sciamanico.
un’esperienza fiammeggiata e spenta in quella memoria Vale la pena di riportare alcuni passi di Artaud che
mitica che è la sua fantasia. Il copione è espressione e illuminano aspetti di questo teatro tradizionale:
documento di quel gesto creativo. A questo punto subentra “Lo spettacolo del teatro balinese, fatto di danza,
l’attore; anch’ egli si presenta all’appuntamento con tutta la di canto, di pantomima – e pochissimo teatro psicologico
ricchezza della sua memoria mitica pronta a esprimersi. Ma quale lo intendiamo noi in Occidente – riporta il teatro a un
c’è uno sfasamento di tempi tra autore e attore: il punto di piano di creazione autonoma e pura, in una prospettiva di
arrivo dell’uno è il punto di partenza dell’altro. Lo spazio allucinazione e di sgomento”11 .
fantastico è ora ingombro: l’attore dovrà lavorare sulla “Il dramma non si sviluppa come conflitto di
memoria mitica altrui…Così dal libero gioco delle forze sentimenti, ma come conflitto di posizioni spirituali, scarnite
interiori si passa a un gioco comandato: dalla profonda e ridotte a puri gesti – a schemi”12.
inventiva del gesto mitico alla servitù dell’interpretazione”8. “Gli attori, con i loro abiti geometrici, paiono
Molto più vicino alla figura del drón è l’attore geroglifici animati”13.
barbarico di cui Fersen fornisce il modello: “I Balinesi, che hanno un’intera gamma di gesti e
“Sta ora sotto i nostri occhi l’identikit di un attore posizioni mimiche per ogni circostanza della vita,
assente. La sua latitanza è dovuta a una situazione restituiscono alla convenzione teatrale il suo alto pregio, e
culturale che sancisce la sua estinzione…In lui la memoria ci dimostrano l’efficacia e il valore altamente attivo di un
mitica attualizza i suoi repertori individuali con estrema certo numero di convenzioni perfettamente assimilate e,
libertà creativa. Il suo linguaggio, dotato di una potenza soprattutto, magistralmente applicate. Una delle ragioni
viscerale, instaura con il suo Io e con lo spettatore- della nostra gioia davanti a questo spettacolo senza
partecipante rapporti inediti rispetto a quelli vigenti nel sbavature sta appunto nell’uso da parte degli attori di una
teatro dello spettacolo. La violenza delle sue espressioni precisa quantità di gesti sicuri, di mimiche ben
riconduce a una situazione arcaica, addirittura prerituale; sperimentate e applicate al momento giusto, ma più ancora
una memoria selvaggia presiede alle sue scatenate nel raptus spirituale, nello studio profondo e
epifanie. È un modello di attore barbarico, non vincolato da particolareggiato che ha presieduto all’elaborazione di
alcuna norma rituale o scenica che non sia quella del questi mezzi d’espressione, di questi segni efficaci dai quali
15

ricaviamo l’impressione di un’energia non ancora esauritasi “Un teatro di quintessenze in cui le cose compiono
dopo tanti millenni”14. 22
strani voltafaccia prima di ridivenire astrazioni” .
“Un vibrare di giunture, l’angolo armonioso che il “Assistiamo a un’alchimia mentale che trasforma
braccio forma con l’avambraccio, un piede che si abbassa, uno stato d’animo in un gesto, il gesto asciutto, spoglio,
un ginocchio che si arcua, dita che sembrano staccarsi lineare che tutti i nostri atti potrebbero avere, se tendessero
dalla mano, tutto appare ai nostri occhi come un ininterrotto 23
all’assoluto” .
gioco di specchi in cui le membra umane paiono 24
“Un rito profanato”, dice Artaud , a proposito
scambiarsi echi e musiche, e in cui le note dell’orchestra e dell’impressione che suscita il teatro balinese.
il sussurrare degli strumenti a fiato richiamano alla mente
l’idea di un’enorme uccelliera, il cui palpito sono gli attori
stessi”15. “Un rito profanato”, proprio come per Eschilo che
“Non esiste transizione fra gesto, grido e suono: fu accusato di aver profanato i Misteri Eleusini, stando a
tutto si fonde quasi passasse attraverso bizzarri canali quel che dice Aristotele:
16
scavati all’interno dello spirito!” . “Ma uno può ignorare ciò che fa, per esempio
“Ci sentiamo prendere da una specie di terrore al …..oppure dicono di non sapere che si trattava di cose
pensiero di questi esseri meccanizzati, le cui gioie e i cui segrete e ineffabili, come disse Eschilo riguardo ai
25
dolori non sembrano appartenere loro in proprio, ma misteri” ;
obbedire ad antichi riti, come se fossero stati dettati da e come conferma il suo scoliasta, il quale sosteneva che
qualche intelligenza superiore. E in fin dei conti è proprio Eschilo “fu accusato di aver divulgato i Misteri Eleusini
26
questa impressione di Vita superiore e ispirata a colpirci di attraverso certe dichiarazioni delle sue tragedie” .
17 27
più in questo spettacolo, tanto simile a un rito profanato”. Ascoltiamo Giorgio Colli :
“Prescindendo dal prodigioso rigore dello “Dice Pindaro dei Misteri Eleusini: ‘beato colui che
spettacolo, ciò che mi sembra per noi più sorprendente e avendo visto quello entra sotto la terra: conosce la fine
più stupefacente è l’aspetto rivelatore della materia, che della vita e conosce il principio dato da Zeus’. Chi rivela
pare improvvisamente disperdersi in segni per insegnarci ‘quello’ – l’indicibile oggetto che nei misteri l’uomo trova
l’identità metafisica tra concreto e astratto, e insegnarcela dentro di sé – è Dioniso, e Orfeo ne è il cantore. I più
in gesti fatti per durare. L’aspetto realista esiste anche da antichi documenti orfici, papiri e laminette funerarie del
noi, ma qui è elevato all’ennesima potenza e ha una sua quarto, terzo secolo a. C., sono una traduzione poetica,
definitiva stilizzazione”18. accidentale, non letteraria, dell’evento misterico, il cui
“In questo teatro ogni creazione viene dalla scena, prodursi interiore è rimasto nascosto, sottratto a ogni
trova la sua traduzione e le sue origini in un impulso tradizione, ma il cui quadro scenografico, con gli oggetti
psichico segreto che è la Parola di prima delle parole”19. rituali e le azioni che lo accompagnavano, poteva essere
“È un teatro che elimina l’autore a profitto di restituito dalle parole farneticanti di una poesia simbolica.
quello che, nel nostro gergo teatrale d’Occidente, Stupefacente è la forma drammatica che assumono alcuni
chiameremo il regista; ma in questo caso il regista diventa di questi documenti orfici, quasi che appartenesse fin
una sorta di ordinatore magico, un maestro di cerimonie dall’origine al rituale misterico, o almeno si accompagnasse
sacre. E la materia su cui lavora, i temi che fa palpitare, ad esso, un’azione tra personaggi, una rappresentazione
20
non appartengono a lui, ma agli dei” . sacra. Nelle laminette funerarie troviamo un dialogo tra
“Le grida strazianti, gli occhi stralunati, la continua l’iniziato e l’iniziatore ai misteri: nella progressione di
astrazione, il fruscio dei rami, i rumori di legna tagliata e questo dialogo si proietta il riflesso della conquista della
fatta rotolare - tutto, nello spazio immenso dei suoni diffusi visione suprema. E forse questo aspetto teatrale,
in ogni direzione e scaturiti da parecchie fonti, tutto drammatico dei misteri ci offre un’altra via per esplorare
contribuisce a far sorgere nel nostro spirito, e a l’origine della tragedia greca. Con tale ipotesi si accorda
cristallizzare, una nuova concezione, che oserei definire del resto assai bene la notizia di un processo contro
21
concreta, dell’astratto” . Eschilo per aver profanato i Misteri Eleusini: come, se non
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attraverso le sue tragedie, gli sarebbe stata possibile una la Terra, per volere di Zeus compiacendo
tale ampia divulgazione?” il dio che molti uomini accoglie,/
E ancora Colli: 28 mirabile fiore raggiante, spettacolo prodigioso,
“In Grecia la tragedia è un’invenzione quel giorno, per tutti/
dell’esperienza misterica; ciò si verifica, all’origine, con un per gli dei immortali, e per gli uomini mortali.
tentativo di estendere esotericamente quest’ultima. A Dalla sua radice erano sbocciati cento fiori
Eleusi l’estasi degli iniziati genera la visione, l’allucinazione e all’effluvio fragrante tutto l’ampio cielo, in alto
conoscitiva. Tale visione, espressa dall’individuo nella e tutta la terra sorrideva, e i salsi frutti del mare.
costruzione dell’arte, realizzata come evento (sic!), Attonita, ella protese le due mani insieme
rappresentata di fronte a un pubblico più vasto, diventa il per cogliere il bel giocattolo: ma si aprì
supporto per un cammino inverso, per la riconquista la terra dalle ampie strade/
dell’invasamento collettivo, matrice di entrambi i fenomeni, nella pianura di Nisa, e ne sorse
la cui estasi è al di là dell’antitesi tra gioia e dolore, non è il dio che molti uomini accoglie/
conoscenza, ma si traduce nella conoscenza”. il figlio di Crono, che ha molti nomi,
Ecco che l’indagine sul théatron ci conduce alle con le cavalle immortali./
soglie del luogo delle iniziazioni, lungo la via sacra che E afferrata la dea, la trascinava via;
conduce a Eleusi. ed ella gettava alte grida/
invocando il padre Cronide, eccelso e possente”.
I MISTERI ELEUSINI
L’iniziazione ai Misteri Eleusini si apriva con un
L’iniziazione “in senso largo” si svolgeva in due descensus ad inferos, una katábasis (discesa) mimetica
fasi, a distanza di sei mesi, rispettivamente in primavera ( i rispetto a quella di Kóre-Persefone, per volere della legge
Piccoli Misteri, celebrati ad Agra) e in autunno (i Grandi cosmica di cui Zeus, promotore dell’evento, è il simbolo. È
Misteri, celebrati a Eleusi). Vi erano ammessi uomini e un modulo diffuso in tutte le tradizioni iniziatiche (si pensi,
donne, Greci e Ateniesi, e, a partire dal IV secolo a. C., per esempio, alla formula ermetico-alchimistica
anche gli schiavi, purché nessuno di costoro si fosse V. I. T. R. I. O. L. U. M.:
macchiato di assassinio, né parlasse lingua barbara. visita interiora terrae, rectificando invenies occultum
31
Con ogni probabilità i Piccoli Misteri gravitavano lapidem, ueram medicinam) , e allude alla necessità di un
intorno al mito del rapimento di Persefone, la figlia di viaggio in direzione delle profondità oscure della psiche,
29
Demetra, a opera di Ades, dio degli Inferi. Leggiamone la per illuminarle attraverso la luce della coscienza. Questo
30
splendida rappresentazione nell’Inno omerico A Demetra : percorso catabatico si impone con forza di fascinazione (il
narciso raggiante), e con ineluttabilità di un imperio divino
“Demetra dalle belle chiome, dea veneranda, (la forza congiunta di Zeus e Ades), e implica una
io comincio a cantare/ separazione dalla matrice stessa della vita (Demetra). Nel
e con lei la figlia dalle belle caviglie, che Aidoneo seguito dell’Inno, che è una velata introduzione al
rapì – lo concedeva Zeus dal tuono profondo, complesso dei Piccoli e dei Grandi Misteri, Persefone, per
che vede lontano/ volontà di Demetra, ritornerà alla luce, ma, vincolata per
eludendo Demetra dalla spada d’oro, sempre a Ades avendo mangiato il frutto del melograno
dea delle splendide messi –/ che il dio le somministra furtivamente, ogni anno dovrà
mentre giocava con le fanciulle dal florido seno, trascorrere il tempo di una stagione presso il dio degli
32
figlie di Oceano/ Inferi.
e coglieva fiori: rose, croco e le belle viole L’iniziato, come la dea, quando avrà compiuto la
sul tenero prato; e le iridi e il giacinto sua anábasis (risalita), dovrà portare per sempre con sé
e il narciso, che aveva generato, una porzione di Ade, la traccia perenne della discesa
insidia per la fanciulla dal roseo volto,/ nell’ombra.
17

Affranta per il dolore della perdita, Demetra si aggira fuoco, e Demetra adirata rivela la sua identità divina. Pur
“tra le città degli uomini e i pingui campi non potendo ormai più concedere a Demofonte l’immunità
celando il suo aspetto per molto tempo: dalla vecchiezza e l’immortalità, decide di consacrare in
37
né alcuno degli uomini/ suo onore i misteri Eleusini:
e delle donne dalla vita sottile la riconobbe incontrandola “Demetra lo ungeva d’ambrosia come il figlio di un dio
fin quando giunse alla casa del saggio Celeo dolcemente soffiando su di lui e stringendolo al seno.
33
che era allora il signore di Eleusi fragrante d’incenso” . Di notte lo celava nella vampa del fuoco, come un tizzone,
nascondendosi ai genitori: per essi era grande meraviglia
Già quando rappresenta il vagabondare dolente di come egli cresceva precoce, e somigliava
Demetra, l’inno prende a parlare la lingua dei Grandi nell’aspetto agli dèi./
34
Misteri : E lo avrebbe reso immune da vecchiezza e immortale
se nella sua stoltezza Metanira dalla bella cintura
“Per nove giorni, allora, la veneranda Demetra sulla terra spiando durante la notte dalla sua stanza odorosa
vagava stringendo nelle mani fiaccole ardenti: non li avesse scoperti. Gettò un grido e si batté le cosce
né mai d’ambrosia e di nettare, dolce bevanda temendo per suo figlio, e si turbò profondamente nel cuore.
si nutriva, assorta nel suo dolore, E lamentandosi pronunciò queste parole alate:
né s’immergeva in lavacri”./ “Figlio mio, Demofonte, la straniera in una grande fiamma
ti fa scomparire, e a me lascia pianto e affanno doloroso”.
Il corteo che da Atene marciava verso Eleusi, a cui Così disse, in preda all’angoscia, e la udì
era ammesso anche chi non intendeva ricevere la divina fra le dee./
l’iniziazione, entrava nell’area sacra alla luce delle fiaccole, Adirata contro di lei, Demetra dalla bella corona
ed era previsto un periodo di digiuno, che però durava il figlio che Metanira, oltre ogni speranza,
certamente meno di nove giorni. nella sua casa aveva generato,/
Quando le “figlie di Celeo figlio di Eleusi”35, non con le mani immortali trasse via dal fuoco, e lontano da sé
riconoscendone la natura divina, la interrogano sulla sua lo depose a terra, piena di furore terribile nell’animo
identità, Demetra risponde 36: e intanto diceva a Metanira dalla bella cintura:
“O stolti esseri umani, incapaci di prevedere
“Dono (Dós) è il mio nome: così infatti mi chiamò il destino della gioia o del dolore che incombe!
la madre veneranda/ Per la tua incoscienza anche tu hai gravemente errato.
e ora da Creta, sull’ampia superficie del mare Mi sia testimone l’inesorabile acqua dello Stige,
sono venuta senza volerlo”. su cui giurano gli dei/
che immortale, certo, e immune da vecchiezza per sempre
“Dono”, perché i Misteri sono un dono per i mortali assetati avrei reso tuo figlio, e gli avrei concesso
di conoscenza e liberazione dalla mortalità. L’allusione a un privilegio imperituro: /
Creta potrebbe far pensare a un’origine cretese dei Misteri ma ora non potrà più sfuggire al destino di morte.
stessi, anche se Eleusi sorse su resti di insediamenti Egli avrà tuttavia un privilegio imperituro,
micenei, perché prevalentemente cretese era il culto della per sempre, poiché è salito/
Grande Madre. Inoltre Creta, poco conosciuta ai tempi sulle mie ginocchia, e ha dormito fra le mie braccia:
della stesura dell’Inno, si prestava ad essere patria mitica in suo onore, ogni volta che l’anno avrà compiuto
di dèi e di iniziazioni segrete. il suo ciclo attraverso le stagioni/
Metanira, sempre ignara della reale identità della i figli degli Eleusini per sempre eseguiranno
dea, le offre di allevare suo figlio Demofonte. La dea un combattimento fra di loro, una mischia violenta.
accetta e, di nascosto dalla madre, decide di donare al Io sono l’augusta Demetra, colei che più di ogni altro
fanciullo l’immunità dalla vecchiezza e l’immortalità. agli immortali e ai mortali offre gioia e conforto.
Metanira la scopre mentre sta compiendo il rito con il Per me un grande tempio, e in esso un’ara
18

tutto il popolo innalzi ai piedi della rocca ζ) l’iniziazione ai misteri garantisce un privilegio nella vita
43
e del suo muro sublime/ (ólbios, viene definito ‘chi gioisce della visione suprema’ ,
più in alto di Callicoro, sopra un contrafforte del colle. lett. ‘chi ha visto queste cose’) e nella morte (cfr. supra).
Io stessa vi insegnerò il rito, affinché in futuro η)Il ciceone (kykeón), bevanda sacra dei Misteri, miscela di
celebrandolo sacralmente possiate placare il mio animo”. acqua, farina d’orzo e menta.44 Non è escluso che tale
bevanda, o per l’aggiunta di qualche altro ingrediente, o per
Dos-Dea Madre, Demetra che dona, separatasi dal effetto della presenza di funghi nelle spighe d’orzo, avesse
consesso degli dei per cercare la figlia Kóre, a lei cara qualche effetto inebriante, ma non sembra particolarmente
come può essere cara una pupilla del proprio occhio (kóre, fondato il punto di vista ‘micocentrico’ di alcuni autori che
significa vergine e pupilla), la pupilla che guarda giù verso vedono nel potere inebriante del fungo che cresce sull’orzo
45
l’Ade, decide di fare un dono (dóron) a un eletto tra i (Ergot dell’orzo, sclerozio di Claviceps purpurea ) il fulcro
mortali, Demofonte, Colui che illumina il popolo. E questo e la condizione essenziale dell’ epopteía eleusina.
dono può essere offerto solo attraverso un rito celebrato θ) motti osceni e riso, come si induce dall’episodio di
nel segreto, un rito del fuoco, che libera il mortale da Iambe, che “coi suoi motteggi…, scherzando
vecchiezza e morte. Ma l’umana paura di Metanira spezza continuamente indusse la dea veneranda a sorridere, a
la possibilità di indiamento per il figlio d’uomo: l’immunità ridere, e a rasserenare il suo cuore”46. Motti osceni
da vecchiezza e da morte è affare degli dèi. accompagnavano il corteo eleusino lungo la Via Sacra, e si
Come sostitutivo del dono supremo, Demetra possono ricondurre alla dimensione bacchica dei Misteri.
esige che in onore di Demofonte si celebri a Eleusi un ι) il velo di Demetra 47, che la dea indossava insieme con
combattimento rituale: forse la festa del ballētós, nel corso un lungo peplo scuro, come segno di tristezza per la
del quale i partecipanti si dividevano in due gruppi che si perdita: il velo è sovente arredo iniziatico, allude all’anima
bersagliavano reciprocamente con pietre.38 È una catarsi sigillata in sé come in una cripta, segna il momento della
della violenza, in sintonia con l’interdizione di partecipare ai separazione dal mondo. In varie tradizioni l’iniziato deve
Misteri nei confronti di chi si sia macchiato di assassinio. trascorrere periodi più o meno lunghi di isolamento.
Demetra disvela la propria identità divina, e Nascosto dal velo egli sperimenta il silenzio e la morte al
istituisce i Misteri, prescrivendo il rito (órghia, orge, termine mondo, è anima che attende di congiungersi con la
generico che di solito si riferisce ai riti iniziatici 39), che, in rivelazione, attraverso il disvelamento della verità.
luogo dell’immunità di vecchiezza e morte, promette un κ) la notte (cfr. pannýchioi, v. 292). Pannychís è una
4o
privilegio nella morte . cerimonia che dura tutta la notte tra il 19 ed il 20
In sintesi, ecco i riferimenti diretti e indiretti ai Boedromione (che andava dal 15 settembre al 15 ottobre
Misteri Eleusini che si evincono dall’Inno a Demetra: nostri).
α) il descensus ad inferos, la catabasi. λ) il culmine dell’iniziazione consiste in una visione: v. 480 :
β) la centralità di Demetra (e Kóre) nei misteri. “felice tra i mortali, chi ha veduto queste cose!”. E l’oggetto
γ) la presenza di un tempio e un altare (forse la reggia della visione, se di oggetto si può parlare, trattandosi
stessa di Celeo) e di un altro tempio ‘su un contrafforte del piuttosto di un’esperienza noumenica, viene designato con
colle’ (effettivamente scoperto da Noack41): con ogni il deittico táuta: queste cose qui, che posso indicare,
probabilità il telestérion (luogo delle iniziazioni) coincideva perché di esse ho esperienza diretta, e, per così dire,
con la reggia di Celeo, dove ardeva la fiamma42. sensoriale.
δ) il fuoco, come elemento rituale fondante: e non si pensi Fin qui ci ha guidati, lungo la via dei Misteri, l’Inno a
soltanto alla fiaccolata lungo la Via Sacra, ma anche e Demetra. Proviamo a completare il tragitto.
soprattutto a un rito intorno al fuoco durante la fase
dell’iniziazione, che rinvia a esperienze sciamaniche Esistevano tre gradi di iniziazione:
arcaiche. 1) la mýēsis, iniziazione ai Piccoli Misteri di Agra
ε) la catarsi della violenza. 2) la teleté, rito preliminare ad Eleusi
19

3) l’epoptéia, visione suprema, rito a cui soltanto pochissimi Dioniso, di cui Brimó è epiteto. Inoltre vi erano phonái, voci
venivano ammessi l’anno seguente, dopo il passaggio dei associate a mystikà theámata, visioni mistiche49, e
primi due gradi. akóusmata hierá: suoni sacri.
2) deiknýmena, cose mostrate : la spiga vulva: cfr. supra.
Per quanto riguarda il secondo e il terzo livello 3)drómena), le cose fatte, i riti: il rito della vulva-spiga (cfr.
dell’iniziazione, abbiamo notizia di: supra), che si associa a quello del ciceone, che viene
1) legómena, cioè cose dette: preparato e somministrato agli iniziati; un rito di morte (“E
α)una dottrina misterico-iniziatica: “e d’altra parte nulla di giunta alla morte, l’anima prova un’emozione come quella
meglio di quei misteri, che ci hanno affinati e addolciti da degli iniziati ai Grandi Misteri. Perciò, riguardo al morire-
una vita rozza e feroce a una cultura umana – e le teleután e all’essere iniziato-teléisthai, la parola assomiglia
iniziazioni, come vengono chiamate. Così in verità abbiamo alla parola, e la cosa alla cosa”50) e di rinascita (la nascita
conosciuto i principi della via, ed abbiamo ricevuto la di Brimó, cfr. supra).
dottrina del vivere non solo con letizia, ma anche con una γ) un percorso erratico e vertiginante, che destruttura i
speranza migliore nella morte” (Cicero, de leg. 2 14, 36, livelli di coscienza ordinari: “Anzitutto i vagabondaggi
trad. Colli). (plánai), i rigiri logoranti, e certi cammini senza fine e
β) intonazione di inni orfici: “E chiunque si sia già occupato inquietanti attraverso le tenebre. In seguito, proprio prima
di studiare la poesia, sa che gli inni di Orfeo sono della fine, tutte quelle cose terribili, i brividi e i tremiti e i
51
singolarmente assai brevi, e che in complesso non sudori e gli sbigottimenti” .
raggiungono un numero elevato. I Licomidi peraltro li δ) rappresentazioni drammatiche, probabilmente di
conoscono e li intonano come accompagnamento agli ispirazione orfica, che consistevano in dialoghi tra
eventi dei misteri”. (Pausanias, 9 30, 12, traduzione di l’iniziatore e l’iniziato, forse anche in rappresentazioni della
Colli). passione di Dioniso, o del mito di Demetra-Kore-Persefone,
γ) formule rituali: “E la formula rituale dei misteri eleusini è ivi compresa la nascita di Dioniso-Brimó52. Se la figura di
questa: ho digiunato, ho bevuto il ciceone, ho preso dalla Dioniso era centrale – e lo era – nei Misteri Eleusini, non
cesta, dopo di aver maneggiato ho riposto nel canestro, e posiamo escludere che comparissero oggetti rituali
dal canestro nella cesta” (Clemens Alexandrinus, Protr. 2 associati al dio:
21, 2 trad. Colli). Che cosa viene preso dalla cesta, “un solo Dioniso, contrassegni
maneggiato, riposto nel canestro e poi passato dal ……….dio nel grembo
48
canestro alla cesta? Secondo Giorgio Colli si tratta della
…..ho bevuto fredda …asino pastore di armenti
riproduzione di un organo sessuale femminile. Secondo
…..formula: sopra sotto ..
altri di una spiga. In ogni caso è un simbolismo legato al
culto della Grande Madre Demetra. E la spiga e la vulva …..e ciò che ti fu concesso profondere
non differiscono di molto nella forma. Ippolito (Ref. 5 8, 39- …..gettare nel paniere
40) dice che “gli Ateniesi, nell’iniziazione di Eleusi, …..pigna trottola dadi
mostrano a coloro che sono ammessi al grado supremo il …..oppure specchio” (Rituale dei misteri, F 31K
grande e mirabile e perfettissimo mistero visionario di là: la Papyri fragmentum, saec. III a. Chr. n)53
spiga di grano mietuta in silenzio” (trad. Colli). “Lo ierofante Qui si fa riferimento al paniere e a oggetti rituali:
in persona … che si è reso impotente con la cicuta e si è pigna (kónos), trottola (rómbos), dadi (astrágaloi), specchio
staccato da ogni generazione carnale, di notte a Eleusi, in (ésoptros). E molto probabilmente, dovremmo aggiungere il
mezzo alla luce delle fiaccole, nel compiere il rituale dei phállos, ovvero riproduzioni dell’organo sessuale maschile
grandi e ineffabili misteri, grida e urla proclamando: Brimó che comparivano nei cortei dionisiaci. Non è il caso di
Signora ha generato il sacro fanciullo Brimós. (Hippolytus, segnalare l’altissima densità simbolica di questi oggetti: la
Ref. 5 8, 39-40, trad. Colli). Colli sostiene che si tratta dello trottola, immagine dell’energia vitale primaria, i dadi,
hieròs gámos tra lo ierofante di Eleusi, che rappresenta simbolo della casualità e giocosità che governano la
Zeus, e Persefone (Brimó) da cui nasce il sacro fanciullo connessione degli eventi nella visione dionisiaca del
20

mondo; lo specchio, immagine principe della consapevo- etimologica con l’esperienza del vedere) delle idee di
lezza e della riflessione. Platone (in idéa, compare la radice di óida, vedere):
Lo sfondo dionisiaco dei Misteri ci obbliga anche a “E bellezza era fulgida (lamprón) a vedersi nel
ipotizzare la presenza di danze estatiche e trance guidate tempo in cui vedemmo, assieme al coro felice, la beata
ed evocate da sciamani o ierofanti: ché sciamani erano i apparizione (ópsin) e visione (theán), noi nel corteggio di
sacerdoti, o meglio le famiglie sacerdotali di Eleusi. Zeus e altri al seguito di un altro dio (Dioniso?), ed
Vediamo alcune testimonianze sull’esperienza eravamo iniziati in quella che è giusto chiamare la più
culminante dei Misteri: l’epoptéia. beata tra le iniziazioni, quel rito segreto che celebravamo,
“Raggiunsi il confine della morte, dopo di aver noi stessi integralmente perfetti e sottratti a tutti i mali che
varcato la soglia di Proserpina fui condotto attraverso tutti ci attendevano nel tempo successivo, mentre integralmente
gli elementi, e ritornai indietro. A metà della notte vidi un perfette e semplici e senza tremore e felici erano le
sole lampeggiante di fulgida luce. Mi presentai al cospetto apparizioni - entro uno splendore puro (en aughéi katharái)
degli dèi inferi e degli dèi superni, e proprio da presso li – in cui eravamo iniziati e raggiungevamo il culmine della
venerai” (Apuleius, Metam. II 23). contemplazione (epoptéuontes)…” (Plato, Phaedr. 250 b-
c).
“…che vede molte apparizioni mistiche e ascolta
La beatitudine che nasce dall’iniziazione è celebrata
molte voci di questa natura, mentre si manifestano in
con diverse voci:
alternanza tenebre e luce…” (Dio Crysostomos, Or. 12).
α) “ Felice colui – tra gli uomini viventi sulla terra – che ha
“Ma dopo di ciò, ecco viene incontro una luce visto queste cose:/
mirabile, ad accogliere sono lì i luoghi puri e le praterie, con chi invece non è stato iniziato ai sacri riti (atelès hierón),
le voci e le danze e la solennità di suoni sacri e sante chi non ha avuto questa sorte
apparizioni” (Plutharcus, fr. 178 Sandbach: è il seguito di non avrà mai un uguale destino, da morto,
supra, 3). nelle umide tenebre marcescenti di laggiù”.
Le tre fonti concordano su un punto: L’epoptéia è (Homerus, Hymnus ad Cererem, 476-482).
esperienza della luce, che si manifesta al culmine di altre β) “Felice chi entra sottoterra dopo aver visto quelle cose:
peripezie conoscitive (attraversamento dei quattro conosce la fine della vita, conosce anche il principio dato
elementi, katábasis, voci mistiche e suoni sacri, contatto da Zeus” /(Pindarus, fr. 137 Snell)
con gli dèi, passaggio attraverso le tenebre, eccetera). γ) “O tre volte felici
Anche in testi filosofici relativi all’iniziazione si quelli fra i mortali, che vanno nell’Ade
parla di una esperienza della luce: dopo avere contemplato questi misteri:
α) “E l’intuizione dell’intuibile e del non mescolato solo ad essi laggiù spetta la vita,
e del santo, la quale lampeggia attraverso l’anima come un mentre agli altri tutto va male laggiù”
fulmine, permise in un certo tempo di toccare e di (Sophocles, fr. 837 Pearson).
contemplare per una sola volta…” (Aristoteles, Eud. Fr. 10 δ) “E allora un uomo che faccia un retto uso di tali stimoli
Ross) di rimembranza, e che venga sempre iniziato ai misteri
β) “…ciò che appartiene all’insegnamento e ciò perfetti diventa lui solo veramente perfetto. E uscendo fuori
che appartiene all’iniziazione. La prima cosa invero giunge dalle ansie e serietà umane, e tendendo con impegno a ciò
agli uomini attraverso l’udito, la seconda invece quando la che è divino, viene rimproverato come se perdesse la
capacità intuitiva stessa subisce la folgorazione testa, ma i più non si accorgono che è posseduto da un
(éllampsis): il che appunto fu chiamato anche misterico da dio”. (Plato, Phaedr. 249 c-d)
Aristotele, e simile alle iniziazioni di Eleusi…” (Aristoteles,
De phil. Fr. 15 Ross).
Tale esperienza della luce, segnalata da termini di
radice semantica affine, è alla base della visione
(restituiamo al termine theōría la sua connessione
21

dionisiaco e dal suo mondo di sentimenti. Il dramma,


IL TEATRO COME RITO inizialmente dionisiaco, poi dedicato a tutto il mito, sboccia
in modo del tutto inatteso dalla musica e dal canto corale di
Riguardo al legame che unisce il dráma con i Misteri culti dionisiaci di misteriosa potenza, come da una ricca
Eleusini, sappiamo che la tragedia greca di Eschilo - il più aiuola uno splendido fiore apparentemente straniero”.
arcaico tra i tragici - ne costituiva una profanazione, ovvero “Com’è noto, il canto corale che ne costituiva la
un tentativo di divulgazione essoterica; sappiamo inoltre più antica base e la parte essenziale apparteneva alla
che a Eleusi, ai livelli alti dell’iniziazione, si realizzavano classe del ditirambo: secondo Aristotele tutta la tragedia
drómena (dalla stessa etimologia drán che compare anche ebbe origine dai primi cantori del canto ditirambico (apò tón
in dráma), cioè accadimenti, eventi, azioni fatte accadere o exarkónton tòn dithýrambon). Ma il ditirambo era un canto
eventuate, in relazione al mito di Demetra e Kore, ma rivolto a Dioniso, che in un primo tempo veniva cantato
anche a temi orfici, e a riti dionisiaci. E ad altro. Il rito senza un ordine preciso dai convitati ubriachi di un
stesso era un dráma, e la funzione dei drómena era banchetto festivo, ma dopo Arione fu recitato con tutte le
psicotropica, cioè mirava a volgere la psiche in direzione di regole dei cori”.
uno stato di coscienza che consentisse l’esperienza della “Il primo passo verso il dramma pare sia avvenuto
luce. Perché tale funzione potesse esercitarsi, gli iniziati quando il corifeo, o in aspetto di Dioniso stesso o in
dovevano compiere di persona il drómenon, o trovarsi in aspetto di un suo messaggero, si diede a narrare la storia
uno stato di totale inerenza ed empatia quando esso del dio, soprattutto le sue pene (páthe) mentre il coro
veniva agito dallo iatromante o dagli iatromanti, dotati di prendeva le vesti e gli atteggiamenti dei Satiri, nella gioia
poteri sciamanici. come nell’orrore”.
Il trait d’union più evidente tra la celebrazione dei “Ad ogni modo ai tempi di Pisistrato si ebbe la
Misteri Eleusini e la tragedia greca, è comunque grande innovazione di Tespi (verso il 536 a.C.), ossia al
rappresentato dalla figura di Dioniso. La centralità di coro venne contrapposto un antagonista (hypokrités), che
Dioniso nella tragedia, è stata rilevata da Nietzsche, ne La appariva successivamente in diverse maschere, ossia,
nascita della tragedia e da Jacob Burhardt nella sua Storia come spiega O. Müller, in una tragedia questo antagonista
54
della civiltà greca’ . compariva come Dioniso, come Penteo e come
55
Ascoltiamo Burchardt: messaggero”.
“Certo con tutte le nostre notizie isolate non si
Di qui alla struttura della tragedia quale ci
riuscirà mai a penetrare il mistero dell’origine e del
compare già con Eschilo, il passo è breve.
graduale sviluppo della tragedia. È come se il ricordo degli
stadi primitivi fosse stato cancellato con ogni cura. Ma “Ora, se vogliamo farci un’idea dell’aspetto della
senza un possente respiro, il dramma non sarebbe mai tragedia al culmine del suo sviluppo, si deve partire dalla
giunto a crearsi quella sua monumentalità, per cui divenne considerazione che essa non vuole essere né una
e restò patrimonio di un intero popolo; esso proviene dalla completa e viva immagine della vita, né la sua
grande esaltazione dionisiaca, compare in grandi rappresentazione allegorica; essa è un momento
proporzioni, si rivolge a un vastissimo uditorio ed è una culminante delle cerimonie dionisiache e dello stato
conquista specificatamente greca: i Persiani, gli Ebrei e in d’animo che in esse si sviluppa….”.
genere l’antico Oriente non ebbero dramma, forse perché “… la thyméle, il venerabile punto dove si
non avevano la capacità di reggere fino in fondo il incontravano il dramma e le antiche cerimonie dionisiache.
contrasto che il dramma rappresenta; e il dramma indiano, Originariamente essa era l’altare di Dioniso, che il coro nel
56
che nel suo svilupparsi dal culto di Visnu e dalla musica ditirambo circondava danzando , e col tempo divenne il
avrebbe molta analogia con quello greco, è sorto più tardi centro del coro tragico, secondo le circostanze serviva
di questo e forse sotto la sua influenza”. come héroon, terrazza con altari, sepolcro”.
“Ma l’impetus originario e decisivo, che dovette Fin qui Burckardt. Ma qual è lo stato d’animo che
essere necessario al dramma, gli venne solo dal culto si sviluppa nelle cerimonie dionisiache, e che la tragedia
22

18
esprime? In che cosa consiste, al di là della lezione di Ibidem 176.
19
Nietzsche, la dimensione iniziatica della tragedia greca? Ibidem.
20
Nella VIVENTE CONTEMPLAZIONE DEL Ibidem.
21
MISTERO DI VITA E MORTE. Ibidem 180.
22
Vivente, perché a differenza della pittura o della poesia Ibidem 182.
23
o di altre arti, il mezzo espressivo è l’uomo stesso in carne Ibidem 183.
24
ossa respiro anima. Cfr. supra, nota 17.
25
Contemplazione: lo spettatore-mirans è occhio Aristoteles, Eth. Nic. 1111 a 8-10 Bywater.
26
contemplante, testimone, di ciò che in termini di vita e cfr. G. Colli, La Sapienza greca I, p. 385, Milano 1977.
27
morte accade. E anche il Coro è occhio interno all’evento G. Colli, La nascita della filosofia, Milano 1975, p. 33.
28
stesso, a sua volta guardato. È lo stesso procedimento che G. Colli, Dopo Nietzsche, Milano 1974, p. 173.
29
si rintraccia nella meditazione di presenza mentale della Alla scoperta dei Misteri Eleusini, di R. G. Wesson, A. Hoffmann,
tradizione d’Oriente, ma in più c’è la vivente energia delle C. A. P. Ruck, Milano 1966, p. 88.
30
passioni. Il dionisiaco appunto. Inni Omerici II, A Demetra, a cura di F. Cassola, Milano 1975,
Del mistero della vita e della morte: perché la tragedia vv. 1-21.
31
greca non offre soluzioni alle domande che l’esistenza ci Cfr. infra, pp. 31 ss. VERIFICARE ALLA FINE????????????
32
pone, ma ci rivela la natura enigmatica dell’Origine. Si Inni Omerici, II 371-374; 398-403.
33
pensi alle Baccanti di Euripide .
57 Ibidem 93-97.
34
Certo, si tratta di un’operazione essoterica, di una Ibidem 47-50.
35
divulgazione dei Misteri Eleusini, la cui epopteía era Ibidem 105.
36
costellata da ben più mistiche o metafisiche visioni. Ma a Ibidem 123-125.
37
chi sappia guardare ad essa, la tragedia greca si rivela Ibidem 237-274.
38
momento iniziatico, intreccio di rito e cultura, paradigma Inni Omerici, Milano 1975, pag. 478, nota.
39
fondamentale di ogni teatro iniziatico. Ibidem.
4o
Ibidem.
41
Ibidem.
42
1
Liddell-Scott, Greek-English Lexicon, Oxford 1978. Ibidem.
43
2
Bruno Snell, La cultura greca e le origini del pensiero europeo, Ibidem 480.
44
Torino 1963, pag. 23. Ibidem 209-210.
3 45
Ibidem, 20-23. Cfr. nota 29.
4
J. Grotowski, Dalla compagine teatrale all’arte come veicolo; in T. 46
Inni Omerici 202-204.
Richards, Al lavoro con Grotowski sulle azioni fisiche, Milano 1993, 47
Ibidem 182.
pag. 141. 48
G. Colli, La Sapienza Greca I, p. 386.
5
A. Fersen, Il teatro dopo, Bari 1980, pag. 9. 49
6 Dio Chrysostomus, Or. 12.
Aristoteles, De phil., fr. 15 Ross.. 50
7
Ibidem. Plut. Fragm. 107.
51
8
A. Fersen, ibidem 143. Ibidem.
9 52
Ibidem, 142. G. Colli, La nascita della filosofia, Milano 1977, p. 33 et SG I 3
10
Ibidem 98, e cfr. A. Artaud, Sul teatro balinese, in Il teatro e il [B5 ]
53
suo doppio, Torino 1968, pag. 170. Trad. di G. Colli.
11
Artaud, ibidem. 54
Firenze 1974, I 1139 ss.
12
Ibidem. 55
Ibidem, 1140 ss.
13
Ibidem 171. 56
cfr. Rito e poesia corale in Grecia, a cura di Claude Calame, Bari
14
Ibidem 171-172. 1977, pp. 27-37: “Il ditirambo da canto culturale a spettacolo
15
Ibidem 172. musicale”, di G. A. Privitera.
16
Ibidem 174. 57
17 Nell’interessante esegesi di F. Rella, in Euripide, Baccanti,
Ibidem 175.
Milano 1933, pp. 7-42, in particolare p. 39.
23

Iride Varese
in Eleusis 1999
24

PARTE SECONDA “Il fuoco viene attizzato dal mantice o dalla corrente d’aria
L’OPUS E L’ATHANOR che striscia attraverso gli areatori del forno e questo ci fa
supporre che come nello yoga così anche nella
L’Athanor è il fornello dell’alchimista, in cui concentrazione alchimistica la regolazione del respiro
vengono esposti al fuoco gli elementi grezzi (per esempio il debba aver avuto una certa importanza.
piombo), per trasmutarne, in interazione con altri elementi, Il fatto che il recipiente ermetico o l’uovo siano
la natura. stati di vetro o di cristallo, e quindi trasparenti, sta a
Nell’incandescenza, ciò che era solido diventa indicare la sua natura psichica; il recipiente non è altro che
liquido, ciò che era liquido diventa gassoso, si rapprende la coscienza distolta dal mondo esteriore, interiorizzata e
ciò che è aereo. costituente una sfera isolata. Durante il cuocere esso deve
Esso è il luogo della trasformazione, passaggio rimanere sigillato ermeticamente e, perché il magisterio
fondamentale per la trasmutazione dei metalli vili in oro. riesca, le forze che si sviluppano non devono evadere
Così dal punto di vista tecnico. Da un punto di vista verso l’esterno”.
simbolico, il fuoco della creatività, dell’ispirazione e della
passione spirituale trasforma in quintessenza illuminata il Jaya Cozzani
caos e il magma della psiche individuale e collettiva,
conscia e inconscia, attraverso un processo di affinamento in Méllonta táuta 2001
progressivo.
1
Leggiamo da Titus Burckhardt, L’alchimia
“Con la parola athanor, derivata dall’arabo at-
tannùr (forno) gli alchimisti designano la fornace in cui
preparano il loro elisir. Nei manoscritti alchimistici esso è
raffigurato generalmente come una piccola torre coperta da
una cupola; esso contiene il recipiente vitreo, sovente fatto
a forma di uovo, che giace in un bagno di sabbia o di
cenere la quale riscalda il fuoco dal basso. Tutto ciò ha un
significato sia traslato che artigianale, poiché certamente
sono esistiti dei forni di tale forma usati per lavori
metallurgici e chimici vari: il vero athanor che serviva al
magisterio maggiore altro non è che il corpo umano e
quindi un’immagine semplificata del cosmo”.
“Essenziale nel forno è il fuoco. Gli alchimisti
affermano ripetutamente che il calore, che trasforma la
materia contenuta nel recipiente, deve essere triplice: il
calore del fuoco aperto, quello costante del bagno di
sabbia o di cenere, nella cui conca giace anche il
recipiente, come l’uovo giace nel nido, e quello attivo,
destato nella materia rinchiusa che oggi chiameremmo, in
via di paragone, il calore della reazione chimica”.
Il fuoco corrisponde ovviamente alla forza erotica
che viene attizzata e domata perché favorisca la
concentrazione interiore, per cui è ben comprensibile che
gli alchimisti mettano costantemente in guardia contro il
fuoco violento e incostante; una fiamma attizzata troppo
violentemente potrebbe bruciare i fiori dell’oro.
25

IL LABORATORIO COME ATHANOR disposto alla creazione, che non con le parole. Ciò che
conta, è il livello di trance che riesce, subliminalmente, a
travasare negli altri, senza lederne l’autonomia personale.
Simile all’Athanor è il Laboratorio di Teatro Iniziatico. Esso
È una funzione sciamanica. Perché ciò possa verificarsi,
è un circuito chiuso, un ádyton (la zona inaccessibile del
egli deve essersi liberato da eccessi di volontà di potere,
santuario, cui non possono avvicinarsi i profani), in cui si
senza però perdere il senso della propria funzione
incontrano le energie di coloro che diverranno dróntes.
ordinatrice. Tutto inizia dallo stato della mente, aperto,
L’alchimista-iniziatore (colui che coordina) introduce al
rilassato e naturalmente disposto alla creazione,
percorso coloro che hanno deciso di diventare dróntes. Egli
dell’Alchimista-Sciamano. A differenza dell’alchimista che
comunica più con il proprio modo di essere, con lo stato
lavora con i metalli egli non ha un programma di lavoro
della mente, che è aperto, rilassato e naturalmente
definito nel dettaglio.

Iride Varese
nel finale di New World Order 2003
26

D’altra parte anche l’Alchimista Zosimo di Panopoli, a delle prime agglutinazioni della voce profonda; espressione
proposito del metodo (méthodos, femminile in greco), del suono primario amorfo. Da qui scaturirà la Voce, base
diceva2 “ E l’intreccio e il discioglimento di tutte le cose si di tutte le vocalità da ciascuno attingibili e esprimibili,
compie in virtù del metodo, della misura e del peso dei scevro da condizionamenti e concessioni al milieu. È giunto
quattro elementi, e nessuna connessione si può attuare il momento di liberare il fuoco. Il fuoco è eros e violenza,
senza metodo. Il metodo è naturale, inspira ed espira, sensualità-sessualità e aggressività. E su queste due forme
mantiene l’ordine dovuto nella vicenda di espansione e di di energia primaria, oltre che sull’altrettanto primaria e
esaurimento. E quando, in sintesi, tutte le cose si trovano altrettanto ignea volontà di affermazione, si esercitano a
nell’armonia della separazione e della congiunzione, se partire dalla primissima infanzia formidabili inibizioni e
non si tralascia in nulla il metodo, esse suscitano Natura. blocchi ad opera del Super-Io e della moralità collettiva.
La Natura, infatti, invertendo il proprio corso, si rivolge Nell’Athanor-Laboratorio è necessario compiere
verso se stessa. Ed è questa la natura della virtù che un percorso a ritroso, liberare le energie primarie. Il mezzo
pervade tutto il cosmo, questa la connessione”. più opportuno per liberare il fuoco è il grido: il grido
Quando parla di metodo naturale, Zosimo intende dell’orgasmo e della violenza, urlo di esultanza del
che l’azione dell’alchimista non si giustappone dall’esterno, trionfatore sul vinto. Liberare il fuoco attraverso il grido
come se seguisse un proprio programma precostituito, alla significa compiere un viaggio all’indietro, nel tempo
natura (phýsis), bensì fluisce al ritmo di lei, partecipa della filogenetico e ontogenetico, compiere una ricognizione del
sua filigrana generativa, è esso stesso Natura. Ma è Natura proprio rimosso. Alla vampa di questo fuoco si forgia il
che agisce uno scarto da se stessa, obbligandosi a drón. E il grido è anima urlante e corpo urlante, libera follia.
rivolgersi verso se stessa. Questo è anche il percorso della Catarsi. È libertà assoluta, gioia e orrore, violenza e
creazione artistica: spontaneità e disciplina, unite nell’atto tristezza, trionfo e sconfitta. Quanto più radicale, intenso,
del creare. gridato è il grido, tanto più efficacemente si evoca il
In termini di teatro, ciò significa che non ha senso dáimon. Il grido, totale, assoluto, libero, proclama la nascita
convocare attori per realizzare un copione già pronto, del dáimon. Il dáimon è anima e ombra, e intelligenza
perché il copione deve nascere dall’interazione di un superiore: l’essenza autentica e radicale. Quando accade,
progetto di massima, una traccia, una via dei canti di il drón è agito dal dáimon. La sua voce è la voce del
omerica tradizione, del regista, con le energie dei futuri dáimon. È evidente che gli esercizi di dizione corretta, e
dróntes. Soltanto da questa interazione può nascere un tutta l’impostazione classica della respirazione
dráma alchemico e iniziatico. Altrimenti è letteratura, diminuiscono di centralità, pur senza venire aboliti. Al
mimesi esangue, teatro come impresa economica. primo posto phýsis, al secondo la téchne, ma non l’una
senza l’altra.
IL FUOCO E IL DAIMON Il Suono-Grido come Phýsis, nascimento-origine,
In principio è il Silenzio, matrice di tutte le cose, condizione primo moto creativo, nel cuore del Silenzio, che è
di ogni cominciamento, e di esso radice. Nel silenzio l’Assoluto, il Pléroma. Prima dell’Ottava armonica, il caos
dimorano la mente e il corpo del coordinante, e nel silenzio micro-macrocosmico, sorgente di armonia e forza. Come
dimorano la mente e il corpo degli apprendisti. Il rector per i Pitagorici, così per coloro che accadono il Suono è
invita a inspirare ed espirare profondamente, traendo il luogo di creazione di mondi. Nel grido, individuale e
soffio dall’addome. Poi ancora il silenzio, e l’ascolto del collettivo, c’è iniziazione all’agire scenico. Chi riesce a
silenzio. Quindi inspirazioni e espirazioni ansimanti, in gridare con tutto se stesso nell’Athanor è già iniziato
iperventilazione. E ancora ascolto del silenzio e delle all’accadere come drón. Così dal Silenzio (Sighé) che
vibrazioni che attraversano il corpo. Nel silenzio. precede la Manifestazione cosmica, scoccò il primo Suono,
L’ordinatore invita ad accompagnare tali vibrazioni e dall’Eternità nacque il Tempo. Suono-Fuoco è il grido, il
con micro-movimenti, e ne nasce lentamente una danza dáimon ne è figlio.
del silenzio. A tale danza si associano suoni inarticolati,
come vagiti o singhiozzi o ronzii simili all’aum. È la nascita
alla condizione psicofisica di espressione e ascolto: ascolto
27

Alberto Fiorito
in Alphaomega 2002
28

LE TRE FASI DELL’ OPUS Questo percorso è mirabilmente sintetizzato


dall’acrostico ermetico VITRIOLUM
Tre sono le fasi in cui, secondo la tradizione, si
scandisce il magisterio alchimistico: opera al nero V I T R I OL U M
(melánosis, nigredo); opera al bianco (léukosis, albedo); I N E E N C A E E
opera al rosso (íosis, rubedo). S T R C V C P R D
“Putrefazione, fermentazione e triturazione, che si I E R T E U I A I
svolgono tutte e tre al buio, privano la materia della sua T R A I N L D M C
forma iniziale; il candeggiamento che si conclude nel A I E F I T E I
bianco argenteo la ripulisce e la purifica e l’arrossamento la O I E U M N
ricolora (il colore stando qui per la forma)”.3 R C S M A
I tre colori corrispondono dunque ai tre stadi A A M
principali della trasformazione dei metalli attraverso il N
lavoro dell’alchimista. Possiamo anche confrontarli con le D
tre gunas (tendenze fondamentali) della prakrti (la materia O
prima) nella cosmologia indiana:
“Il nero è il moto deviato dall’origine luminosa e 1) VISITA INTERIORA TERRAE: è, a livello individuale,
simbolicamente diretto verso il basso (tamas), il bianco è la katábasis, descensus ad inferos, opera al nero o nigredo
l’aspirazione all’origine e alla luce (sattva) e il rosso è la alchemica, putrefactio, sotto il dominio di Saturno,
tendenza all’estensione sul piano delle manifestazioni all’insegna del corvo e dell’umor nero: significa entrare in
stesse (rajas). Traducendo questi significati nel magisterio contatto con la parte oscura della personalità, l’ombra
alchimistico, sorprende il fatto che non il bianco, bensì il junghiana. A tale scopo, è necessario allentare la
rosso, ne caratterizza il risultato finale, mentre, secondo la sorveglianza dell’Io e del Super-Io, ed entrare nella trance
dottrina indiana, il cosmo è ordinato in modo tale che prima dell’ascolto e della creazione. A differenza del percorso
tamas, la forza delle tendenza discendente, getti l’ancora alchimistico o psicoanalitico, il contatto con l’ombra avviene
nelle tenebre che quindi rajas, estendendosi, dispieghi la al fuoco dell’espressione, e a contatto con un testimone
molteplicità delle cose e che infine sattva, come forza collettivo, e ne viene direttamente investito il corpo. Tra i
luminosa che aspira all’alto, riconduca il tutto all’origine. Ma mezzi idonei a celebrare questo rito dell’affioramento in
proprio il paragone tra le tre colorazioni alchimistiche e qualche misura controllato (trance apollodionisiaca, vedi
questa cosmologica indiana rivela chiaramente la posizione supra) dell’ombra si possono annoverare i seguenti,
dell’alchimia e la portata del suo simbolismo: ‘la enunciati per sommi capi e in maniera puramente
spiritualizzazione del corpo’ che equivale in certo senso al indicativa:
candeggiamento e segue all’annerimento o alla - Iperventilazione
putrefazione iniziale, si conclude con la ‘corporificazione - Danza delle ombre: nel silenzio, lasciare che il corpo-
dello spirito’ con il suo colore rosso porpora regale. Lo mente muova se stesso al ritmo dell’accadere interiore.
stesso ritmo può essere tradotto in altri tipi di realizzazione - Catarsi delle emozioni, in particolare della violenza,
spirituale; è indicativo, tuttavia, che l’accento sia posto sulla dell’eros, in forme libere, con interazione e non.
manifestazione dello spirito anziché sull’estinzione o sul Inscenamento delle paure, e dell’angoscia.
cessare dell’esistenza limitata”.4 2) RECTIFICANDO: corrisponde all’opera al bianco, o
Fin qui Ruska. albedo alchemica, lunare luce della coscienza, specchio
Il teatro iniziatico e alchemico prevede, per il drón, d’acqua, purificazione.
un corrispondente percorso di opera al nero, opera al È il momento della riflessione sul vissuto, del confronto,
bianco, opera al rosso, e tale percorso si può intravedere in parole che entrano nelle radici, espressione delle radici.
filigrana nella struttura del miraculum, cioè di quello che A livello del lavoro teatrale, è il momento di:
comunemente viene detto spettacolo. - Prove, ripetizioni;
29

- Sviluppo dei temi affiorati dalla fase I), combinazione dei


lacerti di dráma, costruzione del miraculum
- Scelta del luogo ove realizzare il miraculum, allestimento,
mansioni pratiche e disbrigo delle burocrazie, finanze.
3) INVENIES OCCULTUM LAPIDEM, UERAM
MEDICINAM
È l’Opera al rosso, creazione compiuta, luce d’amore che
scaturisce dalla consapevolezza, fuoco che brucia le
scorie, superamento delle nevrosi nella creatività, nascita
dell’oro spirituale, magia mistica.
Per i dróntes è l’unione del gruppo, l’amore che circola, la
forza dell’uno che è la forza dell’altro e si trasmette ai
mirantes, che a loro volta la restituiscono moltiplicata.
1
Titus Burckhardt, L’alchimia, Torino 1961, pp. 138 e ss.
2
Zosimo di Panopoli, Visioni e risvegli, a cura di A. Tonelli,
Milano 1988, p. 59.
3
Titus Burckhardt, citato, p.158.
4
Ibidem, pp. 157-158.

Susanna Salvi
in Alphaomega 2002
30

pena, al fuoco della danza. E anche Lord Byron, l’esteta, il


PARTE TERZA titanico, il vampiro, sarà due corpi che si tendono in
direzioni opposte, tratti da diversi venti, eppure anch’essi
uno: forza genera forza. Mysterium è anche amore libero,
IN MEDIAS RES:
ambiguità, delirio, la vita dell’arte che si fa vita estrema,
FOTOGRAFIE, COPIONI, FOGLI DI SALA, BOZZETTI
estremo amore, orgia ed estasi. Ma come nella notte a Villa
DEI MIRACULA
Diodati, irrompe la presenza devastante della Morte, che
inclina a demoniaci accenti, convulsioni d’ombra: si leva, a
Mysterium,1998
molte voci, la voce del Byron di Darkness e del Cain. Da
(foglio di sala)
questo cortocircuito tra creatività e tenebra, che fende
l’abisso dell’animo umano, nasce il Mostro-Golem di
Mysterium non è uno spettacolo: è un accadimento, e
Frankenstein, emblema dell’umana tracotanza, bestemmia
non vuole essere guardato come uno spectaculum (cioè
alle leggi di natura. Ma anche creazione sacra, liberazione
con uno sguardo critico, entomologico e oggettivante, tipico
di energie recondite che si scatenano al suono e al segno
del tipico spettatore teatrale), ma come un rito vivente, in
della parola Emet (“Vita”), per poi placarsi al suono e al
cui l’energia dei celebranti si specchia nell’anima dei
segno della stessa parola fatta acefala Met (“Morte”). E il
compartecipanti, accendendola e restandone accesa. Non
Mostro diventa Mostri che si aggirano tra gli umani, tra furia
reciteremo: ci inizieremo e vi inizieremo (se gli dei lo
e disperazione, suscitando pietà e terrore. E intanto,
vorranno) a un modo di essere, a uno stato alternativo di
l’Angelo del Tempo ha cessato di sussurrare le sue alate
coscienza. Questo non è teatro per intellettuali addottorati
parole, né la Mascherata Inviolabile Dama traccia ormai più
o fini degustatori di contorcimenti cerebrali e “denunce
vie dell’Anima e dell’Ombra. Dall’errore all’eros, e dall’eros
della crisi del moderno”. E’ teatro arcaico e sperimentale al
alla quiete perpetua: pietoso e implacabile è l’ Angelo della
tempo stesso, e data mille anni avanti Cristo e
Morte, le sue parole sono miraggi di sapienza e di eternità.
duemilacinquecento dopo. E’ teatro di anima, voce, ombra,
E’ morte degli individui, e di tutta l’umanità, morte a un
corpo, spirito, dolore, estasi, eccesso, quiete, contrasto,
modo di essere umani che ha saziato i demoni della
armonia, contemplazione, silenzio. E’ rito collettivo,
violenza, dell’avidità, dell’orgoglio. Morte alla Storia. Una
profanazione di misteri per consentire l’accesso a misteri
superstite voce, fragile e ferma al tempo stesso,
più profondi, come la tragedia greca fu profanazione dei
raccoglierà le trame dell’accaduto, srotolando una gentile
Misteri Eleusini.
pergamena, diario di bordo e di naufragio. Ma anche di
All’inizio la voce del mare, eco dell’Assoluto da cui tutto
speranza. E questa speranza diventerà la danza dell’anima
muove e a cui tutto ritorna: il naufragio di Shelley
sopravvivente, che convocherà tutti a uno ieratico risveglio.
testimonia. E quando si acquieta la voce del mare, ascolta
E al rito dell’aria, dell’acqua, della terra e del fuoco, alla
la voce del silenzio. E dal Silenzio, luogo della primissima
luce delle immortali parole di Shelley. Rito ardente, eco di
origine, come nella nascita, il primo respiro; e dal respiro il
un’Eleusi immaginaria. Epifania del fuoco e del sacro.
canto senza forma – puro anelito vocale – dello sciamano,
Shantih.
centro spirituale; da questo canto, il balbettio e il
Testi da P. B. Shelley, G. Byron, Mary Shelley, Angelo
nascimento delle parole viventi, l’animazione dei corpi. Il
Tonelli e altri.
teatro rappresenta, o meglio, vive, la propria nascita, al di
fuori del tempo.
E si enuncia la Parola Compiuta, l’ Inno alla Bellezza
Intellettuale di P. B. Shelley. Il poeta stesso, frammentato
nelle voci e nei corpi dei dróntes, si darà eco in sparsi
frammenti, odi alla potenza divina e naturale. E quando egli
delirerà il suo amore per Mary, ella si farà due, e da due
uno, in un amplesso tra luce e ombra, vita e morte, gioia e
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Angelo Tonelli
in Mysterium 1998
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Iride Varese
in Mysterium 1998
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Silvia Camolei
in Mysterium 1998
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Silvia Camolei
in Mysterium 1998
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Silvia Camolei
in Mysterium 1998
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Daniele Marchi
in Mysterium 1998
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Angelo Tonelli
Daniele Marchi
in Mysterium 1998
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Daniele Marchi
in Mysterium 1998
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Daniele Marchi
Iride Varese
in Mysterium 1998
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di liberazione, amore, rinascita, ma viene irriso e crocifisso


Eleusis, 1999 dalla legge dell’Impero, che si afferma trionfante sulle
(foglio di sala) coscienze ottenebrate.
Inquisizione: il Verbo del Cristo immolatosi per amore,
Eleusi fu il più grande centro iniziatico della Grecia. Ai diventa fondamento di un’istituzione che lo trasforma in
Misteri Eleusini attinsero i Presocratici, Platone, Aristotele. strumento di potere e violenza. La Chiesa diventa
Eleusi è simbolo di conoscenza che coincide con la sterminatrice delle Donne di Sapienza (degradate al rango
liberazione. di streghe e adoratrici di Satana) e dei Liberi Pensatori
Eleusis è rito di fine millennio. Sguardo sull’Origine e la (degradati al rango di eretici): ma il giudizio di Dio, invocato
caduta nella Storia, e poi metánoia ed epistrophé, ritorno da una sorta di Giordano Bruno redivivo che attraversa a
alla coscienza illuminata, dopo la katábasis, discesa agli piedi nudi il fuoco in una ordalia realistica e iniziatica,
Inferi della vita. E’ ripensamento sull’Errore, e sulla inchioda all’eterna ignominia i lugubri ministri di quel culto
possibilità di uscirne attraverso una nuova coscienza diventato oscuro e blasfemo.
collettiva e individuale. Tirannide sterminatrice: alle note ubriache di Lili
All’inizio, lo Specchio, simbolo di consapevolezza e Marlene intonate da una decadente cantatrice di regime
contemplazione, ma anche del testimone interiore, avverte che si aggrappa ai toraci e alle itifalliche e omeoerotiche
che Eleusis non è soltanto il dráma della caduta e della manifestazioni di saluto di scherani in svastica, entra in
rinascita dell’Umanità, ma è anche il dráma della Mente scena un Hitler-Donna che lancia ai suoi fanatici un
individuale e cosmica, che dallo stato di perfezione proclama di sottomissione del mondo destinato a trovare
originaria, per azione dei demoni in essa stessa e forse da eco nei forni crematori. Non stupiranno, a questo punto, le
essa stessa ingenerati, precipita nella Storia-come- riesumate parole di Sade sul delitto come azione naturale,
Bestemmia. celebrazione del volto crudele della Natura.
E i demoni, ignoranza, avidità, orgoglio, evocati dalle Diodenaro e dominazione tecnologica: l’impero sulle
parole di Ma Gcig, grande meditante tibetana, e scatenati coscienze assume ai giorni nostri la forma di un più sottile
dal coro degli umani ormai ottenebrati che anelano a potere sugli individui esercitato dal Diodenaro, dai sistemi
disintegrare la purezza dell’ Unità Originaria Contemplante informatici e dai messaggi televisivi, nell’inconsapevolezza
(eko aham bahu syaam: “io sono l’Uno e voglio diventare i generale. Sembra un gioco, ma non c’è scampo: irrompe la
Molti”), armano con il loro cieco mantra la mano della voce della profezia non ascoltata e però verificata, a
Vergine Primordiale a infrangere lo specchio. E Ignoranza condurre al parossismo lo strazio di un’umanità
è matrice degli altri due, causa prima dello stato di condannata a ripetere per sempre in se stessa la danza dei
alienazione e abiezione in cui versa la razza umana nel tre demoni.
pianeta blu. A sciogliere il groviglio, immagine di quella Sapienza e
Per effetto dell’azione incrociata dei tre demoni, la Consapevolezza Originaria che pur sempre è rimasta,
felicità e la beatitudine originaria sono infrante, vacilla la come una corrente sotterranea e invisibile, immota e
Mente individuale e cosmica. Nascono le Figure contemplante, dietro le quinte macabre della storia, sarà lo
Emblematiche della Storia-come-Bestemmia. Sciamano che, una volta ricomposti i frammenti dello
Dominazione: è il capo che si impone sull’orda primitiva, specchio, attraverso lo specchio stesso ricondurrà gli
in virtù della forza fisica, e ne artiglia l’anima. umani alla propria autentica natura, di Figli degli Dei.
Sacrificio di Ifigenia: la figlia di Agamennone, nelle E infine ancora il rito, del libro e della spada che recide i
parole di Eschilo, viene sacrificata affinché possano demoni, e l’ostensione della nuova nascita – il neonato in
soffiare venti favorevoli alla spedizione dei Greci contro carne e ossa, volto di idolo – che coincide con il recupero
Troia; il padre stesso celebra il sacrificio dell’affetto della Natura Originaria Illuminata.
sull’altare del potere.
Uccisione di Cristo: Grande Iniziato, Figlio di Dio, erede Testi da Eschilo (trad. Angelo Tonelli), Ma Gcig, Borges,
della Luce Originaria, Cristo offre agli umani un messaggio Inni Orfici, Atti dell’Inquisizione, Hitler, Sade, A. Tonelli.
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Iride Varese
Alessandra Gallinella
in Eleusis 1999
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Alessandra Gallinella
in Eleusis 1999
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Angelo Tonelli
Andrea Fortran
in Eleusis 1999
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Andrea Foltran
in Eleusis 1999
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Andrea Foltran
in Eleusis 1999
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Silvia Camolei
in Eleusis 1999
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Angelo Tonelli
in Eleusis 1999
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Daniele Marchi
in Eleusis 1999
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Andrea Fortran
Silvia Camolei
in Eleusis 1999
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Finale di Eleusis 1999


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Copione del miraculum Méllonta táuta (2001), incivilirli, ancor più di rado a umanizzarli. Poiché l’ordine
con 9 dróntes (NB: m = maschio; f = femmina; non è infallibile, spetta alla guerra riparare un giorno i suoi
le lettere dell’alfabeto indicano i vari dróntes) errori, e poiché l’ordine continua a moltiplicarli, noi andiamo
verso la guerra, la guerra e il futuro sembrano inscindibili”.
scena 1a: Sul palco, al centro, sopraelevato, una sorta di
Ubu, Dominazione Planetaria, che ha maschera dorata di Voce femminile fuori campo, sempre da Caraco:
porco e impugna due lunghi arpioni. ”noi entriamo nella notte, dove tutto si disgrega, e ormai
Alla sua destra: un manichino di legno, seduto, e a fianco non possiamo più guardare indietro, dove le luci si stanno
del manichino, una donna travestita da manichino (af) spegnendo del tutto, siamo soli con le nostre idee e le
arpionata. nostre opere, in balìa della loro comune dismisura. Eppure
A destra del manichino, una Damina con abito azzurro bisogna andare avanti, non è in nostro potere fermarci,
(bf). abbiamo smarrito il cammino e quando indugiamo è il
A sinistra di Dominazione Planetaria c’è (cf) anch’essa cammino a trascinarci. In verità, siamo giustamente puniti
arpionata, sofferente e ribelle, come una tigre incatenata. per non aver ripensato il mondo, il mondo ci sfugge nel
A sinistra in fondo, un clown (df). momento in cui lo umanizziamo, ci sfugge perché non
Sul proscenio, un enorme totem, simbolo del sacro. vediamo chiaro in noi stessi, e non vogliamo veder chiaro
Musica: silenzio. per paura di dover profanare quello che ancora riveriamo.
Luci: basse. La profanazione ci avrebbe salvati, il coraggio intellettuale
Si alza il sipario mentre parte musica industriale avrebbe contrastato la fatalità, divenuta la nostra
assordante. quintessenza”.

scena 1b: Con occhiali neri e megafoni due figli della civiltà Mentre si trasmette la voce fuori campo, (em) e (ff)
metropolitana (em e ff), che ne riconoscono la follia continuano a ripetere le loro battute, ma bisbigliate.
mortale, entrano dalla porta d’ingresso, alle spalle degli Quando la voce fuori campo arriva alla parola
spettatori, seminando terrore e caos. Hanno modi concitati “profanazione” bisbigliano più forte, per poi ritornare a
e frenetici. Impugnano torce elettriche con cui abbagliano il gridare mentre salgono sul palco e escono di corsa da
pubblico e si illuminano l’un l’altro. Gridano all’altoparlante sinistra.
frasi di Caraco, da “Breviario del Caos”: Musica: industriale.
Luci: bastano le torce potenti impugnate da (em) e (ff).
(em): “questa è l’unica certezza: la morte è, in definitiva, il
senso di ogni cosa, e l’uomo è una cosa di fronte alla Scena 1c: sulla coda dell’uscita di questa sorta di Cavalieri
morte, i popoli lo saranno anch’essi, la storia è una metropolitani dell’Apocalisse, parte la voce fuori campo per
passione e le sue vittime una moltitudine, il mondo che (gm), che, sullo stile di “Arancia meccanica”, con una
abitiamo è l’inferno temperato dal nulla, dove l’uomo, che mazza da baseball distrugge il simbolo del sacro
rifiuta di conoscere se stesso, preferisce immolarsi, . Primo intervento di Dominazione Planetaria:
immolarsi come le specie animali troppo numerose, “Avanza, figlio della morte, flagello senza cuore nutrito alla
immolarsi come gli sciami di cavallette e gli eserciti di ratti, scuola dei tre demoni, cobra del tempo finale (gm sale sul
pensando che sia più sublime perire, perire innumerevoli, palco) avanza! Libera i dardi del sole, che brucino i popoli
piuttosto che ripensare finalmente il mondo che egli abita”: inerti e le loro signorie, avanza, cobra del tempo, abbatti i
simboli ridicoli della tradizione spirituale, rovescia con colpi
(ff): ”gli uomini sono al tempo stesso liberi e legati, più liberi ben assestati la parola di Cristo, la contemplazione di
di quanto non desiderino, più legati di quanto non Buddha, la legge dell’amore cosmico. Non è difficile.
avvertano, giacché la massa dei mortali è fatta di Colpisci! Distruggi distruggi distruggi distruggi distruggi!”.
sonnambuli, e all’ordine non conviene mai che escano dal (gm) abbatte l’idolo, simbolo del sacro e dell’illuminazione.
sonno, perché diventerebbero ingovernabili. L’ordine non è
amico degli uomini, esso si limita a tiranneggiarli, di rado a
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Ettore Callegari
in Méllonta táuta 2001
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Ettore Callegari
in Méllonta táuta 2001
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scena 1d: Primo intervento del clown che recita da Kraus, “Poveri imbecilli! Poveri schiavi! Mi avete generato con i
“Gli ultimi giorni dell’umanità”, avanzando sul proscenio a vostri pensieri e adesso siete nelle mie grinfie! Guarda
sinistra, e poi battendo i piatti da banda: guarda che belle testoline allineate in ordine sulle sedie…
voi state a guardare questo spettacolo, opera di un
“In vista del vostro scannarvi perenne sedicente Teatro Iniziatico che vorrebbe sbattermi giù dal
fino al trionfo finale noi duro si tenne. mio scranno di Re del mondo e intanto, ovunque, fuori di
La settimana passata, però, qui, ma anche qui, dentro le vostre teste, il mio potere
sappiate che Marte i rapporti spezzò. onnipervasivo si incastona nell’universo.
Tutto naturalmente abbiam meditato Forza tu, manichino di carne, fedele servitore dei miei
e infine in difesa abbiam ripiegato. cenni, radiolina imbeccata dalla mia antenna planetaria,
Il vostro pianeta a estirpare siam pronti frequentatore di stadi e supermercati, lacché di politici,
e decisi, con tutti quanti i suoi fronti, inconsapevole ingranaggio di un sistema di scambi che
con i temerari vermi terrestri sazia soltanto il mio enorme ventre e affama
che osaron scalare le sfere celesti, quattromiliardi di esseri umani, forza, elemento alfa-beta,
e qualunque mossa abbian fatto han violato parla, anzi, canta una bella canzoncina in onore del tuo
vilmente l’immagine del creato padrone!”
torturato le bestie, reso gli uomini schiavi
punito gli onesti, onorato gli ignavi”. scena 2 b: primo intervento della Donna Manichino, molto
roboticamente, sempre arpionata per la gola:
Primo intervento della Damina da destra, dal “Beowulf”, “Messaggio ricevuto.
cantilenato, semicantato: Agli ordini grande signore dell’universo.
“penosamente, a lungo, Sempre felice di obbedire a te, Re del mondo.
pazientò l’ orco audace Comprato tue mercanzie, guardato teleocchio,
appostato nel buio letto spaccianotizie, sniffato ariamerda,
che ascoltava ogni giorno io bene tumorato felice immolato
dalla corte le musiche cervello bene svuotato”.
alte e la festa. Udiva
gli accordi sopra l’arpa, scena 2 c: terzo intervento di Dominazione Planetaria:
il chiaro canto del poeta ”Come osi, insetto, usare la parola io? Io soltanto sono l’ io
che raccontava del mondo! Presto, canta la tua canzoncina, altrimenti,
l’ origine degli umani: altrimenti ti stacco quella testa di paglia, ti tronco con i miei
come l’onnipotente uncini, ti imbottisco di mercurio, ti rosicchio gli ossettini.
fabbricasse la terra, Canta, manichino figlio di manichino!
la distesa dal chiaro volto E tu, burattino di carne, emblema di tutti quelli che mal
cinta di acqua. sopportano la mia signoria eppure vi sottostanno,
Pose il sole e la luna accompagnala nelle litanie, se non vuoi che ti strappi il
certo della vittoria, cuoio capelluto, e poi intinga il mio uncino nel tuo cranio
lumi per fare luce pieno di mollica!”.
a chi abita nel mondo,
e ornò di rami e foglie scena 2 d: (cf), arpionata per il collo, intona una rabbiosa
la veste della terra. Litania, sul modello e il ritmo delle “Laudes laurentianae
Fabbricò l’esistenza beatae virginis”, accompagnata da (af):jjjyjd
di ognuna delle specie
che vivono e si muovono”.

Scena 2 a: secondo intervento di Dominazione Planetaria:


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Iride Varese
in Méllonta táuta 2001
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Jaya Cozzani
in Méllonta táuta 2001
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Jaya Cozzoni
Barbara Canepa
in Méllonta táuta 2001
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(cf) e (af) alternate il loro stesso onore altamente han spregiato


impinguando i malvagi, i buoni ammazzando
(cf) “Re del mondo (af) il tuo trono è nel mio cuore han di sé fatto scrigni
di mondano vantaggio,
Re del Denaro “ lordato la lingua con il loro linguaggio
e mente, parola, pensier, sensazione
Re della prevaricazione “ aldilà, messo in mostra per l’esportazione,
e Dio e il demonio, il mondo, il morire
Re dell’ignoranza “ e l’arte al mercante han saputo asservire”.

Re della violenza “ (cf) e (af) escono, portando via gli arpioni, e porgono
solennemente un mappamondo a Dominazione Planetaria.
Re dell’inganno “ Secondo intervento della Damina:
“così, felicemente
Re dell’accecamento “ la gente di corte
viveva di gioie e di musiche
Signore della nostra anima “ fino a quando uno si mise
a commettere crimini:
Signore del nostro spirito “ un nemico infernale.
Aveva nome Grendel,
Padre di tutti i corrotti “ quell’orco feroce:
infame vagabondo
Padre di tutti gli ignavi “ infestava acquitrini putrescenti,
terraferma e paludi.
Artefice di tutte le guerre “ Da lui proliferarono
tutti i deformi:
Artefice di ogni miseria “ i giganti con gli elfi
e con i morti viventi;
Re degli animi piccoli e inconsapevoli “ e con loro i Titani,
che a dio mossero guerra
(cf) da sola: “A te, re del mondo, rendiamo grazie, di fronte secolare: ma lui
a te ci inginocchiamo. Tu sei il nostro signore e padrone, gliela fece pagare”
ogni giorno, ogni minuto, a te consacriamo la distruzione
dello spirito e dell’anima”. scena 3 b: quinto intervento di Dominazione Planetaria:
”Avanza, mio prode scudiero, signore delle parole che
scena 3a: quarto intervento di Dominazione Planetaria: volano, o tu che presiedi alle menzogne planetarie e ispiri
“Bene, così mi piace! Ma adesso è ora che si facciano politici, giornalisti, educatori, sommo artefice dell’ignoranza
avanti i miei fidi scherani, quintessenze del potere che vi umana, re del plagio!”
domina… anche voi, belle testoline che guardate! E
guardate bene, perché vi si sta mostrando per la prima Si fa avanti il Signore delle Parole (hm), vestito di nero,
volta da quando esiste la storia il mistero che la governa! pallido, labbra nere, lettere dell’alfabeto disegnate sul volto
Guardate bene, se no ci sono arpioni anche per voi imbiancato:
(scoppia a ridere)”. “No, io non vi terrorizzerò. Sarò gentile con voi. Un po’ vi
scena 3 b: secondo intervento del clown (avanza sul inquieterò, diffondendo notizie angoscianti, vi lascerò
proscenio, batte i piatti e poi:) intravedere la verità. Ma poi farò in modo che vi fidiate dei
“I temerari vermi terrestri vostri padroni e dei politici loro servitori, e dei giornalisti, e
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della televisione. Io non vi terrorizzerò. Farò soltanto in nirvanica e paradisiaca. E quando i signori del mondo vi
modo che abbiate quel poco di paura che vi spinga a ordineranno di affamare o di uccidere, poiché siete
chiedere la protezione da parte dello stato e dei suoi ingranaggi di un meccanismo perfetto, non avrete
ministri, poiché chi ha un po’ di paura è più facilmente esitazioni, ed eseguirete felici il vostro compito. E non
governabile. Ma vi indurrò a credere che la scienza e la proverete ribrezzo per l’ingiustizia né pietà per il dolore
politica possano rimettere a posto il pianeta, senza che voi degli altri, né voglia di ribellarvi: docili ingranaggi nella
interveniate. So quanto amate leggere i giornali e guardare macchina del potere, liberati da inutili romanticismi che non
la tivu. Non vi dirò mai che state per affogare come topi in rendono denaro, potrete uccidere o essere uccisi, alienare
un pianeta allagato, o asfissiare per effetto di esalazioni o essere alienati, in piena serenità.
mortali. Non vi dirò mai la verità sulle condizioni reali del (gridato:) Manichini di tutto il mondo, unitevi, e baciate le
pianeta. Altrimenti… altrimenti, scoppierebbe una vostre catene!”.
rivoluzione mondiale contro di noi e contro i padroni del
mondo, politici, scienziati e signori dell’economia. A noi fa Scena 3 e: terzo intervento del clown che avanza verso il
comodo che siate ignoranti. Ai politici fa comodo che siate proscenio, batte i piatti e poi, sempre da Krauss:
ignoranti. La conoscenza è il vero nemico di ogni potere. Io
non vi terrorizzerò. Vi dirò che tutto va bene, che questo “servi dei propri bisogni, la vita
che vedete e’ solo il teatro di un visionario. Vi dirò che non si sono ridotti a comprar con la vita,
e’ vero che c’è l’Apocalissi in atto, che i vostri figli non e per il prodotto si sono venduti,
hanno futuro. Vi dirò che tutto va bene, state tranquilli, tutto per materie prime si sono battuti,
va bene, molto, molto bene … e crepate felici e ignoranti, con l’odio i maneggi non han terminato,
felici e beffati, poveri ingenui, poveri cretini, poveri schiavi!”. lo sguardo dall’or, dal veleno accecato,
nella lor nullità nefanda e assassina
scena 3 c: sesto intervento di Dominazione Planetaria: mostratisi indegni della luce divina,
“Avanza, mio prode scudiero, Signore delle Metallizzazioni, dandosi al raggio dei soli e degli astri
o tu che ricolmi di bagliori lividi tutto il cosmo e l’aere battaglia, e ottenendo vergogne e disastri,
ammorbato di questo pianeta morente, e inaridisci e fai di uniti nel crimine, solo usando il cervello
metallo anche l’anima dei viventi! Avanza, annuncia il tuo dal sud fino al nord, per far dei corpi macello,
verbo, e trionfa! ”. e da ovest a est, tutti quanti in combutta,
per impestar l’aria di vapori e vendetta,
scena 3 d: si fa avanti il Signore delle Metallizzazioni, che pregare sapevan per meglio ammazzare
rivestito di stagnola argentata (gm): e non di vergogna, sol di sangue arrossare,
“Non vengo da lontano, e sono figlio di tutti gli artifici il loro Dio han bestemmiato, ed annichilita
fondati sul metallo che la mente umana ha escogitato nei nella loro natura ogni traccia di vita”.
secoli recenti. Avreste potuto vedermi nascere, o cogliere
almeno un riverbero di me, nei bagliori sinistri delle scena 3 f: Settimo intervento di Dominazione Planetaria:
periferie urbane, in certi grattacieli specchianti, nell’acciaio ”Avanza, mio amato hidalgo, principe di intossicazioni e
trionfante… erano solo presagi del mio avvento. Ora sono ammorbamenti, o tu che ispiri i managers cosmici a
qui, compiutamente visibile nello sguardo di automa degli fottersene del respiro e della salute dei popoli, pur di
animali clonati. E sarò sempre più qui, a fare metallici vendere i loro appestati prodotti alimentari, o di imbottire il
anche i vostri pensieri e sentimenti, perché il sentimento e pianeta di meccanismi intossicanti.
il pensiero cederanno alla tecnica, e tutti penserete Avanza, o mio asfissiato e asfissiante hidalgo, appesta,
tecnologicamente. Io sono qui, e sarò qui sempre più, e chi intossica,ammala,intenebra!
non accetterà il mio trionfo sarà tagliato fuori dal mondo.
Pensateci bene, vi conviene pensarci…mettete da parte le scena 3 g: (af) dentro un enorme tubo, con tubi alle braccia
complessità del sentire e lasciatevi afferrare dal fascino del e alle gambe. La sua voce è preregistrata. Fumo.
metallo insensibile ed efficiente, da una automaticità
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Iride Varese
in Méllonta táuta 2001
61
Ettore Callegari
“Non avete più scampo, anime belle. Io, fedele scherano nella prova generale di Méllonta táuta 2001
dell’ordine per la morte, ho sparso i miei veleni su tutto il
pianeta, con il consenso dei padroni del mondo, pur di far
trionfare il diobestia, il diodenaro. E ora il pianeta è avvolto
da un manto opaco di morte, e io mi aggiro tra di voi a
diffondere la peste che vi sterminerà. In quanto ai servitori
dell’ordine per la morte, ebbene, essi hanno già costruito
luoghi segreti in cui rifugiarsi mentre voi morirete come
formiche. Soltanto gli eletti del diobestia scamperanno
all’asfissia planetaria e si libereranno dai troppi corpi che
affollano il pianeta. Non sentite mancare l’aria, non vi
accorgete che il pianeta è diventato una immensa camera
a gas inondata da piogge luride? E coloro che tentano di
svegliarvi vengono inchiodati in un angolo del mondo, le
loro parole non circolano, e prima o poi verranno eliminati.
Respirate, dunque, respirate bene, perché ogni respiro
potrebbe essere il vostro ultimo respiro!”.

Scena 3 h: terzo intervento della Damina, da “Alphaomega”


di Angelo Tonelli (cantilenato):
“non c’è scampo: nuova nascita
o fine per gli umani, cuore in trono
o pestilenza muta: un dio-corvo
decapita bambini, ruba palpebre
ai vegliardi, agli altri spezza arti. Fatti viva
parola che rinnova, vola rapida
agli orecchi dei viventi, annuncia
la trinità veniente: cristo-amore
buddha-conoscenza, lux che accoglie
e dissolve le ombre, fatti viva
e fai vivi i viventi, annuncia il fuoco
che cancella il dominio dei tre demoni
e dona agli umani sguardo alto”.
Esce (bf)
scena 4 a: ottavo intervento di Dominazione Planetaria:
“Basta con questa litania, ridicola damina, residuato
d’Ottocento, altrimenti ti taglio il naso e te lo pianto di
dietro! Vi ho presentato i miei fidi scudieri, e adesso voglio
che festeggiate tutti insieme! Forza, presto, celebrate la più
gradita tra le feste! Ognuno baci e abbracci il manichino, gli
renda onore in silenzio, si unisca con il manichino che ha
dentro di sé!”
(gm): “Sì! Sì! Presto! Presto! al
manichino! Manichini di tutto il mondo,
unitevi e baciate le vostre catene!”
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Ettore Callegar
Barbara Canepa
nella prova generale di Méllonta táuta
2001
63

Scena 5: nell’ordine, (gm) (af) (hm) (em che rientra) (df) Il Re del mondo è una entità astratta e inconsapevole,
celebrano il rito del manichino: ognuno gli si avvicina, Bestia politico-burocratica-economica-tecnologica le cui
accenna una danza improvvisata o amplesso con lui, poi lo membra sono i pensieri dei potenti aggiogati ai demoni, e i
sollevano in alto e lo adorano popoli lo sterco”.
Parte musica di Mahler, ( 5. 49)
Escono: (em) (af). Scena 7: nono intervento di Dominazione Planetaria: “Che
idiozie sono queste? Come si permettono queste
Scena 6a : intervengono le tre “Sibille”, vestite con veli di anacronistiche sibille di guastare la mia festa? Presto, miei
tulle azzurro, recitano brani da “Apokalypsis” di Angelo fidi scherani, sbattetele fuori a calci! E voi, continuate a
Tonelli : celebrare il rito del manichino, mentre queste tre ridicole
Prima Sibilla (cf): visionarie verranno lobotomizzate!” (le tre Sibille vengono
“Di questi tempi, nel pianeta Terra, è in atto l’ Apocalissi”. portate indietro a forza con gli arpioni da (gm) (hm) (df).
Seconda Sibilla (ff): Vengono strappati i veli. Si sentono le loro grida mentre
“Il mondo è dominato dall’azione costante di tre demoni vengono loro messi dei collari.
negativi di base : Ignoranza, Avidità, Violenza. Essi Ancora musica industriale. Esce(hm).
determinano le vicende degli Umani, ne decretano il Fato,
e creano le condizioni per il dilagare della peste Scena 8 a: Entra l’Uomo Politico (em), in completo blu, con
planetaria”. cravatta e camicia bianca.
Terza sibilla (bf): “Mio nobile signore, mi hanno informato che qualcuno
“Gli aspetti distruttivi dell’ Apocalissi in atto nel pianeta osava insinuare dubbi intorno alla tua e nostra
Terra sono effetto dell’azione inconsapevole dei tre apprezzatissima e preziosissima dominazione. Ebbene,
demoni negativi di base”. costoro sono state sistemate, e la loro testa è più vuota di
Prima Sibilla: un teatro vuoto. A proposito, cari spettatori, voglio
“Tutti i mezzi di informazione – radio, televisione, editoria, raccontarvi l’ultima (segue barzelletta a scelta).Vedete, cari
stampa – concorrono, a livello planetario, a mantenere gli spettatori, come siamo democratici, come siamo alla mano,
umani in una condizione inferiore alle potenzialità della noi politici: vi raccontiamo anche le barzellette, e se volete
natura illuminata originaria”. vi faccio vedere anche un filmato di me che cucino un bel
Terza Sibilla: pranzetto per la mia happy family, o per gli amici di partito,
“Il mondo si divide in Figli degli Dei e figli dei porci, così, per accrescere la nostra intimità. Noi politici siamo al
entrambi partecipi di un medesimo videogame planetario, vostro servizio, lavoriamo tutto il giorno nel vostro
perché il cosmo visibile, con i suoi contrasti e le sue interesse, per difendere la vostra salute, per aumentare il
passioni, è ombra di un sogno”. vostro benessere. Io vi prometto meno tasse, più
Seconda Sibilla: sicurezza, più ricchezza, vi assicuro che è tutto sotto
“Formati alla scuola dei tre demoni, e anzi aggiogati a essi controllo, nel pianeta, che la scienza e il denaro
e al Principio di Assoggettamento Planetario, i politici risolveranno tutti i problemi, senza che voi muoviate un
costituiscono una razza karmica a parte, responsabile, per dito. E’ importante che voi abbiate fiducia in noi, che non
mancanza di consapevolezza, della peste planetaria. La intralciate il nostro lavoro con stupide proteste. E tutto
Storia-come-Bestemmia è stata, ed è, frutto del loro agire andrà nel migliore dei modi, come sempre”.
ottenebrato. Essi, pur appartenendo a fazioni avverse, si Legge esaltato un volantino:
riconoscono a fiuto tra di loro e fraternizzano, e tengono
nell’isolamento i figli degli Dei, quando non giungano ad CITTADINO, ELETTORE,
eliminarli”. “IL MONDO SI FONDA SUL DENARO. NOI MANOVRIAMO IL
Prima Sibilla: DENARO. NOI OBBEDIAMO AL DIO DENARO. NOI SIAMO
OSSEQUIENTI AI SUOI TRE SERVITORI. COME VEDI, SIAMO
“Chi ha potere, è posseduto dal Potere. Chi crede di
PERSONE PERBENE.
dominare, è posseduto dal Dominio.
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VOTA E NON PENSARE. CI PENSIAMO NOI. CHI NON Poi scende a distribuire il volantino, sulla musica ironica di
PENSA CAMPA CENT’ANNI. SOPRATTUTTO NON AGIRE. CHI Spike Jones.
AGISCE PERISCE.
scena 8b: decimo intervento di Dominazione Planetaria:
NON CERCARE DI INDAGARE SU COME SPENDIAMO IL
DENARO PUBBLICO. FIDATI DI NOI. SE QUALCUNO CRITICA I “Bene, bravo, mio fedele servitore, allevato alla mia scuola,
POLITICI, CONSIDERALO UN PERDENTE, PERCHE’ GLI nutrito dal mio pensiero. Così si fa. Bisogna sempre lisciare
CHIUDEREMO IN FACCIA TUTTE LE PORTE. NON CONVIENE le orecchie della maggioranza, blandirla, magari con
ALLEARSI CON IL PERDENTE. cretinate! E voi, là dietro, cambiate musica! Voglio
qualcosa di più allegro!”
NOI SIAMO IL POTERE: SE TI DIMOSTRI DOCILE, SARAI
PREMIATO. scena 8c: gli attori disponibili indossano maschere
veneziane e iniziano a ballare ancora su musica di Spike
SE QUALCUNO CERCHERA’ DI INCRIMINARCI PER
QUALCHE REATO, SI TROVERA’ A DIVENTARE, DA Jones.
ACCUSATORE, ACCUSATO, PERCHE’ OCCULTEREMO TUTTE
LE PROVE. ABBIAMO OTTIMI AVVOCATI. scena 9a: fa irruzione la Figlia degli Dei (af):
“Basta! Basta! Vedo solo schiavi e burattini che non sanno
NOI SIAMO ASTUTI E LA PROVA DELLA NOSTRA ASTUZIA che cosa fare della loro vita! Aprite gli occhi, guardatevi
E’ IL POTERE CHE DETENIAMO. NON CERCARE DI ESSERE intorno! Diventate consapevoli e fate diventare
PIU’ ASTUTO DI NOI: PIUTTOSTO, METTITI AL NOSTRO consapevole chi vi circonda! Stiamo scivolando
SERVIZIO. NON DEVI DICHIARARLO PUBBLICAMENTE. CE NE
inesorabilmente verso la fine, a causa del dominio cieco di
ACCORGEREMO DA COME PARLI CON NOI, DA COME CI
SORRIDI, DA COME CHIUDI UN OCCHIO SUI NOSTRI ABUSI. questi padroni del mondo! E’ giunta l’ora del risveglio, e di
una rivoluzione spirituale, civile e politica, che seppellisca
NOI NON MUOVEREMO UN DITO PER SACRIFICARE la storia e la sua barbarie, e faccia germogliare la Storia
L’INTERESSE ECONOMICO DI COLORO CHE CI HANNO Nuova. Per la prima volta nella vita dell’umanità, deve
VOTATO NEL NOME DELLA DIFESA DELLA SALUTE nascere una forma nuova di azione politica, che sottometta
PSICHICA E FISICA DELL’UMANITA’, MA DIFENDEREMO A le sue arti alle ragioni dello spirito e del cuore! Questo
SPADA TRATTA IL TORNACONTO DEI SIGNORI richiedono i tempi dell’ Apocalissi in atto! L’unica via di
DELL’ECONOMIA. STAI CON NOI E SARAI FELICE.
salvezza è sperare l’insperabile, e fare di questa speranza
SOPRATTUTTO, NON DARE SEGNI DI DIFFIDENZA NEI
CONFRONTI DELLA VISIONE DEL MONDO CHE una scienza spirituale e pratica della trasformazione
PROPONIAMO. LA STAMPA, LA TELEVISIONE, L’EDITORIA, planetaria! Occorre che tutti coloro che credono in una
OBBEDISCONO ALLE NOSTRE REGOLE, ANCHE QUANDO possibilità di evoluzione e liberazione dell’umanità si
SEMBRA CHE LE TRASGREDISCANO. IL MONDO, LA STORIA, uniscano in un solo movimento di azione pacifica e
SONO COME VOGLIAMO FAR CREDERE CHE SIANO. illuminata e cerchino adesioni all’interno del mondo politico,
scientifico, culturale, e anche in quei centri di potere che
UNISCITI A NOI PER COMBATTERE OGNI TENTATIVO DI decidono più direttamente le sorti del pianeta. La brama di
RIPENSARE IL MONDO E LA STORIA, IN NOME DI IDEALI, DI
potere politico ed economico è una malattia gravissima
SOGNI, O DI PRATICHE SPIRITUAL!.
dalla quale è difficile disintossicarsi. Ma chi ne è affetto
W DOMINAZIONE PLANETARIA! deve rendersi conto che, per la sua stessa sopravvivenza,
W IL DIO DENARO ! deve liberarsene. Guardate dentro di voi, aprite il vostro
W I TRE DEMONI ! cuore, altrimenti questo ordine per la morte che ci domina
W I PADRONI DEL MONDO ! si impadronirà del tutto della nostra mente, la nostra
W IL BENESSERE E L’ALIENAZIONE! capacità di scelta verrà azzerata e questo mondo avrà
VOTA PER NOI E SARAI FELICE ! fine!”.
Alla fine del discorso (hm), Signore delle Parole, rientra, si scena 9b: il politico (em), indossa una maschera
getta alle sue ginocchia e grida: mostruosa, e invita tutti ad assalire e uccidere la figlia degli
“Bene, bravo, il ragazzo ci sa fare!” dei, interrompendola bruscamente con queste parole:
65

“Chi sei tu, piuttosto, miserabile delirante, che pretendi di tirato giù dal baldacchino e condotto vicino al manichino.
rovinare la festa e il trionfo del nostro signore! In nome Lo abbraccia e recita, affranto, grottesco, stucchevole da
della Dominazione Planetaria, in nome dei tre demoni e del “Blad Runner”:
diodenaro, io vi ordino di scannare questa ribelle demente “Bella esperienza, vivere nel terrore, vero? In questo
che va blaterando follie! Forza, divertiamoci, abbattiamola consiste essere uno schiavo. Io ne ho viste di cose che voi
a tempo di musica, e trionfi il nostro ordine!” umani non potreste mai immaginarvi. Navi da
combattimento in fiamme al largo dei bastioni di Orione e
scena 9 c: ancora con musica di Spike Jones si colpisce ho visto i raggi Beta balenare nel buio vicino alle porte di
simbolicamente al rallentatore (af) che, mentre viene Tannhauser, e tutti quei momenti andranno perduti nel
percossa, ostende un calice. tempo come lacrime nella pioggia. E’ tempo di morire”.
scena 9 d: undicesimo intervento di Dominazione
Planetaria. Scoppia a ridere a lungo e poi: scena 12 b: (ff), ora vestita di bianco, solare mettendo un
“Bene, bravi, miei fidi servitori, mie sollerti emanazioni! piede sulla schiena di Dominazione Planetaria:
Gliela avete tolta la voglia di contrastare la mia “Il grande verme è nudo. Sono caduti i suoi orpelli. Trionfi
dominazione. Così si fa. Così deve finire chiunque osi la libertà! In fondo, è stato sufficiente cambiare pensiero,
ribellarsi. Qui, oggi, si è celebrato il mio compiuto trionfo!” per smascherare l’imbroglio cosmico. E anche tu, gentile
Mentre Dominazione Planetaria ride, (cf) mette la sua pubblico, armati di coscienza e di coraggio, e una volta
maschera a (af). uscito di qui, non dimenticare queste verità, perché il
(df) le mette un cappello grottesco, poi le strappa il calice e mondo è in pericolo e soltanto tu, insieme ad altri che
lo porta a Dominazione Planetaria. hanno capito, puoi salvarlo, agendo secondo le leggi
dell’illuminazione e del cuore! E, se hai gradito l’evento,
scena 10: tutti immobili, riparte la musica di Mahler, già unisciti alla festa!”
utilizzata per il rito del manichino, e (em) tiene il manichino
in modo che schiacci (af). Alla fine della musica, sembra scena 13: Entra la Banda composta di 20 elementi,
che lo spettacolo finisca su questa scena. dall’ingresso della sala, dividendosi in due file di 10. Suona
“La Posta di Washington”, di Sousa. poi risale sul palco, si
scena 11: appena finisce la musica, c’è un attimo di mette dietro agli attori, e si conclude lo spettacolo con il
silenzio. Mentre il pubblico sta per applaudire, si alza in calare del sipario.
piedi, e avanza verso il palco (hm), che è l’Antiregista
vestito di nero, con occhiali neri e un basco nero:
“Ma vogliamo scherzare? Lo spettacolo non può finire così!
Basta con questa litania da rassegnati! Caro Angelo
Tonelli, ci hai rotto i coglioni con questo teatro pessimistico!
E voi, attori, non vi vergognate a prestarvi a questo gioco di
sconfitta? Basta così! Ve la riscrivo io la regia del finale.
Toglietevi quelle maschere e tornate liberi! Si liberi la Figlia
degli Dei e le si restituisca il calice della libertà e
dell’illuminazione! Tu (bf), tu (gm) e tu (cf), arrampicatevi là
sopra, tiratelo fuori dal baldacchino, che tutti possano
vedere il verme che corrode la storia! E voi (em e ff) aprite
il tempo dell’esultanza! Forza, si celebri l’abbattimento della
lugubre Dominazione Planetaria e sia festa per tutti! Si porti
in trionfo la figlia degli dèi, la liberatrice!”.

scena 12 a: sulle note appena accennate di “La posta di


Washington”, di Sousa, Dominazione Planetaria viene
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Prova generale di Méllonta táuta 2001


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Figura 1
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Alphaomega di piacere, in un’esaltazione parossistica dell’ego; o


(foglio di sala) l’evocazione ambigua – che è contemporaneamente
esecrazione – del Vampiro, attraverso le parole di van
Se non fosse per una Melanie Klein reincarnata in una Helsing, estratte dal Dracula di Bram Stoker. Ma non
giovinetta vagamente punk molto adirata con la propria mancheranno omaggi alla volontà di capire con la ragione
bambola – e dunque una Nera Piccola che finalmente si fa ciò che andrebbe risolto con l’intuire: un commentatore
neonata a se stessa e proclama le sue verità psicologiche esterno-interno al dráma si incarica di cucire l’ordito
un po’ criminalmente adombrate dallo specchio-pugnale subliminale della sua trama. L’incontro-scontro tra
con cui fende l’aria del teatro, e ritma l’uccidere-essere Archetipo del Male, o Ombra collettiva, e Umanità,
ucciso-uccideressereucciso che, tolta la membrana sembrerebbe precipitare a favore dell’eliminazione rituale
dell’apparenza, si rivela movimento fondante di ogni del primo, in particolare dopo le parole dell’ennesima
violenza, dove ogni uccidere coincide sempre con Figura di Illuminazione che invita a una rivoluzione pacifica,
l’uccidere qualcosa di sé, e dunque essere ucciso… se non che restituisca il potere del mondo nelle mani dei meditanti,
fosse perché la figura del Messaggero eschileo viene di chi lavora per l’evoluzione, la solidarietà cosmica e il
scissa in voce e musica per corde di contrabbasso …se Risveglio. MA.
non fosse per questo, e altro, dicevamo, potremmo Ma per essere dissolta, l’Ombra va integrata, e
pensare di assistere a una rilettura (termine così caro ai trasformata in carburante per la luce, a livello individuale e
moderni, fa così intellettuali di destra di sinistra e di centro) collettivo: è questa la via di salvezza che si apre per
dei Sette contro Tebe di Eschilo, nella traduzione di chi l’Umanità nei tempi dell’Apocalissi. Il teatro trabocca oltre di
scrive. E infatti ci sono tutti, anche se alla nostra maniera: sé e diventa luogo di iniziazione al Risveglio, azione
Eteocle moltagloria, sulla sua torre, il re di Tebe, figlio di politica, nel senso più alto del termine. E rito, catarsi
Edipo, eroe civilizzatore e sovrano della pólis, garantito dell’energia, liberazione dall’ombra attraverso la musica, la
dalla legge; Polinice moltacontesa, anch’egli, come danza mistica. Fino al culmine: la contemplazione
Eteocle, figlio di Edipo e perseguitato dalla stessa silenziosa.
maledizione pronunciata dal padre, intento – attraverso i Soggetto, testo, scene e regia di Angelo Tonelli.
gesti dei suoi sei guerrieri, sintetizzati tutti in uno - a Dróntes: Ettore Callegari, Alberto Fiorito, Sara Montefiori,
celebrare riti e sacrifici di sangue, per espugnare Tebe e Susanna Salvi, Iride Varese, Angelo Tonelli. Al
rubare il trono del fratello. C’è la Corifea-Sacerdotessa, che contrabbasso: Fabio Ricco.
racconta l’ansia e il terrore, e si farà officiante di morte per i Testi: Eschilo, Sette contro Tebe (trad. Angelo Tonelli,
due fratelli reciprocamente suicidi. Non manca neppure il Marsilio 2000), Anassimandro, Sade, Bram Stoker, W.
compianto per i due re uccisi l’uno dalla mano dell’altro – B.Yeats, A. Tonelli. Musiche: Cradle of Filth; Gustav
dopo un lungo rituale di porte, di insegne, di scudi, di terra Mahler. Installazioni di scena Giuliano Diofili. Costumi,
versata sul capo. MA. assistenza regia: Iride Varese. Diapositive: Lucia Vignali.
Ma il Male, l’Archetipo del Male, dell’Ombra umana, Suoni e luci: Franco Ponzini. Trucchi: Mirelle Ribaud.
piove dal cielo, di questi tempi, e c’è poco da compiacersi
di ricreate bellezze, per chi intenda il teatro come Copione del miraculum Alphaomega (2002),
Iniziazione. C’è poco tempo per il dramma antico, mentre
per 6 dróntes e un contrabbassista
imperversa il dramma del presente. E il Male urla la sua
esultante presenza, si rivela padre e madre della storia,
padre e madre dei malvagi, dei corrotti, degli appestatori In scena:
dell’umanità, dei vili. E’ tutto il Male della Storia, che si Una grande porta (6 metri per 2.30) sullo sfondo, con
incontra, quando ci si interroga sulle radici della violenza. E possibilità di ingressi e uscite. E’ ornata di 2 serie di 7 scudi
non stupirà che alle acrobazie della sua epifania si associ su cui sono raffigurate 2 serie di 7 simboli gli uni speculari,
una visita dell’itifallico, grottesco Marchese De Sade, che vale a dire rovesciati, rispetto agli altri.
cantilena e grida la sua volontà cieca, egoistica, criminale Tutta la scena è velata da un enorme telo di nylon.
69

Sei porte stilizzate sono disseminate in vari punti, fuori e (dm) al centro, in perizoma bianco; è tutto insanguinato.
dentro il teatro, con una luce sul frontale. (ef) vicino al contrabbassista, con ampio abito scuro e
Gli spettatori dovrebbero attraversarle prima di trovare turbante nero.
posto a sedere.
(ff) a destra, con bambola e pugnale in mano, vestita di
Scena iniziale (a): (NB: le indicazioni vengono date
bianco, allucinata.
calcolando di avere le spalle appoggiate allo sfondo del
palcoscenico)
(am) Eteocle sulla cima di una scala di 3 metri, coperta da scena 1 b: buio in sala. Luce rossa-blu sulla scena.
un drappo nero, a destra. Musica: Contrabbasso, toni gravi, con archetto, 2 minuti.
(bf) coro-profetessa alla sua sinistra, con abito bianco,
sacrale.
(cm) Polinice a centro-sinistra, davanti a tripode con (ef) da sinistra, molto lentamente lacera il velo di nylon.
sangue. Indossa armatura trasparente di rete e cintura blu, L’occhio di bue la segue.
con pantaloni bianchi. (dm) al centro compie le tre azioni fondamentali della
Contrabbassista a sinistra, sul proscenio, con frack e violenza: uccide, viene ucciso, uccide e viene ucciso
papillon. contemporaneamente.

Iride Varese in Alphaomega


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Sara Montefiori
Ettore Callegari
in Alphaomega 2002
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scena
cena 1 c: (ff) da Melanine Klein, colpendo con sempre Alberto Fiorito in Alphaomega 2002
maggiore violenza la bambola (contrabbasso in
sottofondo):
“La paura di essere divorato dal padre è un derivato della
proiezione degli impulsi del lattante di divorare i suoi
oggetti. In forza di questo meccanismo il seno materno (e
la madre) diventa nella psiche del lattante un oggetto
divoratore, e ben presto la paura dell’oggetto divoratore si
estende al pene paterno e al padre. Al tempo stesso,
poiché divorare implica fin dal principio interiorizzare
l’oggetto divorato, l’io sente di contenere oggetti divorati e
divoratori…Queste figure interne crudeli e pericolose sono i
rappresentanti della pulsione di morte. La minaccia per il
Sé proveniente dalla pulsione di morte operante all’interno
viene messa in rapporto con i temuti pericoli provenienti
dalla madre e dal padre divoratori interiorizzati, ed equivale
alla paura della morte”.
“Se vogliamo raffigurarci concretamente l’angoscia primaria
costituita dalla paura dell’annientamento dobbiamo
richiamare alla mente l’impotenza del lattante di fronte ai
pericoli interni ed esterni. Io ritengo che la situazione di
pericolo primaria derivante dall’operare interno della
pulsione di morte è avvertita da lui come un’aggressione
opprimente, come una persecuzione…E’ lecito presumere
che la lotta tra pulsioni di vita e di morte sia in atto già al
momento della nascita e che accentui l’angoscia
persecutoria suscitata da questa dolorosa esperienza.
Sembrerebbe che tale esperienza abbia l’effetto di fare
apparire ostile il mondo esterno…”
(ff) esce da destra, arretrando lentamente.
(dm) la segue ed esce da sinistra.
Stop contrabbasso.

scena 2a: Eteocle (am) ha il volto diviso in due parti, una


bianca e una nera; in mano tiene uno specchio.
“Cittadini di Cadmo, parole opportune deve dire
chi governa le sorti della città
e sul ponte di comando ne regge il timone
senza chiudere le palpebre al sonno.
Perché se tutto andrà bene
il merito sarà degli dei, ma se, al contrario, e non sia,
si abbatterà su di noi la sciagura,
un solo nome, Eteocle,
risuonerà nelle bocche dei cittadini,
proemio di grida e lamentazioni…
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Fino a questo giorno il dio ci è stato propizio: ci parla, sovrano di questi vaticini, e annuncia
per volere degli dei, in tutto il tempo che ci siamo serrati che gli Achei hanno decretato un grande assalto per
dentro le nostre mura le sorti della guerra questa notte, muovendo contro la città.
ci sono state per lo più favorevoli. Forza!
Ma ora il veggente, mandriano di uccelli, Accorrete agli spalti e alle porte delle mura turrite!
senza la luce degli occhi, Precipitatevi con tutte le armi, stipatevi sui parapetti,
scrutando con gli orecchi e la mente i responsi alati appostatevi nei corridoi delle mura,
con arte che non inganna, piantatevi ai varchi delle porte,

Angelo Tonelli in Alphaomega 2002


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Susanna Salvi in Alphaomega 2002


e resistete con coraggio!
Non tremate quando attaccheranno in massa!
Il dio decreta felice compimento.

Ho mandato osservatori a spiare il loro esercito


e sono sicuro che non andarono invano.
E’ giunto il momento di ascoltarli,
per non cadere in trappola”.

scena 2b Messaggero (voce fuori campo, preregistrata,


con percussioni):
“O Eteocle, eccellente sovrano dei Cadmei,
vengo dal campo nemico con notizie sicure,
poiché io stesso ho visto con i miei occhi quanto accade.
Sette guerrieri, condottieri di eserciti, furenti,
hanno sgozzato un toro sopra uno scudo nero
e immergendo le mani nel sangue taurino,
in nome di Ares, Strage
e Terrore assetato di sangue,
hanno giurato di annientare questa città
e razziare la rocca dei Cadmei, oppure, morendo,
intridere questa terra del proprio sangue…
L’animo duro come ferro brucia di ardore guerriero
i loro occhi di leone spirano Ares.
Non tarderai ad averne conferma: li lasciai
mentre sorteggiavano a quale delle porte
ciascuno dovesse guidare la propria schiera. Reagisci!
Schiera ai varchi delle porte i campioni scelti della città!
Presto! E’ già vicino l’esercito degli Argivi in armi!
Avanza! Alta si leva la polvere!
Schiuma luccicante di bava
che gronda dai polmoni dei cavalli inonda la pianura.
Tu, come fa il timoniere abile per la propria nave,
chiudi le falle della città,
prima che si scateni l’uragano di Ares!
Mugghia –onda di terra – l’esercito in marcia.
Afferra il momento opportuno! Più in fretta che puoi!
E io terrò i miei occhi aperti, sentinelle fidate!”
Scena 2c: Polinice (cm) mentre il Messaggero parla,
compie l’azione rituale di immergere le mani nel sangue
contenuto nello scudo-crogiolo nero, e poi di levarle in alto,
e passarsele sul viso:
(gridato) “In nome di Ares, Strage e Terrore assetato di
sangue giuro di annientare questa città e di razziare la
rocca dei Cadmei, oppure, morendo, intridere questa terra
del mio sangue! “.
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Poi si avvicina alla porta e dice, con tono più assorto: Tradirai la tua terra?
“Le cose fuori dalle quali è nascimento alle cose che sono, O demone dall’elmo d’oro
sono quelle verso cui si sviluppa anche la rovina, secondo guarda, guarda la città
ciò che deve essere: le cose che sono, infatti, subiscono che ti fu tanto cara!
l’una dall’altra punizione e vendetta per la loro ingiustizia, Gli Argivi già stringono in cerchio
secondo il decreto del Tempo” (Anassimandro 12 B1 DK) la rocca di Cadmo
e il terrore delle armi di Ares
scena 2c Eteocle: mi assale. Nelle mascelle dei destrieri
“O Zeus, o Terra, o dei che proteggete la città, i morsi stridono strage.
e tu Maledizione, Erinni possente di mio padre,
Sette splendidi guerrieri spiccano in testa all’esercito
non estirpate dalle radici, fino alla rovina completa,
armati, irti di lance, si schierano alle sette porte,
questa città che parla parole greche!…”.
(intervento del contrabbasso) ognuno a quella decretata dal destino”.

scena 2d: Coro-Sibilla (bf): scena 2 e Eteocle:


”Grido angoscia profonda! Ho paura! “Sei guerrieri, settimo io stesso,
L’esercito si muove. Ha lasciato il campo. vado a schierare ai sette varchi delle mura
Fiume di moltitudine immensa. a potente contrasto dei nemici,
In testa corrono i carri. prima che giungano le parole dei messaggeri,
Alta si leva la polvere. Appare e mi avverte. concitate, frenetiche,
Non parla, ma è messaggero chiaro, prima che tutto divampi al fuoco dell’urgenza”.
senza menzogna.
Il suolo della terra sconvolta, (Intervento contrabbasso)
percosso dai cavalli scalpitanti,
ferisce l’orecchio con boato che vola e rimbomba, scena 2f: Stop contrabbasso.
come acqua inarrestabile che percuote la roccia. (ef) voltando le spalle al pubblico:
“Perché ha lacerato quel velo? Forse è il velo
O dei o dee dell’apparenza? E occorre guardare al di là dell’apparenza,
stornate la sciagura che incombe! per uscire dal cerchio mortale della vita?
Scudi bianchi oltre le mura! Perché egli uccide, si uccide, e uccide e si uccide insieme?
L’esercito assalta compatto, Perché Eschilo viene contaminato con Melanie Klein, e il
affretta il passo contro la città! neonato genera il vampiro? Forse perché la sete di potere,
Quale dio, quale dea e la violenza che ne consegue, nascono dal terrore?
ci salverà, ci soccorrerà? Perché Eteocle impugna lo specchio? E’ forse un gioco di
A quali simulacri dei divini specchi, la violenza? Ognuno uccide sempre se stesso, per
mi prostrerò invocando? tornare all’Origine comune, secondo il decreto del Tempo,
come diceva Anassimandro? Vi è pace soltanto nel
O beati che sedete sui sacri troni Silenzio Assoluto, al di là del tempo e dello spazio? Perché
è questo il momento Eschilo fu accusato di avere profanato i Misteri Eleusini?
di stringerci ai vostri simulacri! Che cosa si insegnava agli iniziati di Eleusi? Forse che
Che cosa aspettiamo a piangere? l’unica soluzione all’enigma della vita è Dioniso che si
Udite o non udite il fragore degli scudi? guarda allo specchio, ovvero la contemplazione
Quando, se non adesso permanente che si intreccia alla vissutezza?”.
vi offriremo pepli e corone votive?
Eteocle scende dalla scala
Fragore visibile…non è urto di una sola lancia!
Che farai, Ares, antico dio di questo suolo?
(intervento del contrabbasso)
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scena 4: Eteocle (am) e Polinice (cm), al ralenty, si portano voci preregistrate.


ognuno a uno dei lati della porta, afferrano uno scudo, Luci: sui duellanti vengono proiettate diapositive
avanzano verso il proscenio, lo attraversano scambiandosi psichedeliche.
le posizioni e guardandosi ferocemente negli occhi. C’è
uno scontro rituale, stilizzato, sempre al ralenty. Infine si Scena 3 a: voce fuori campo del Messaggero:
“Posso dire, poiché conosco bene
uccidono l’un l’altro e si inginocchiano. Poi arretrano e le mosse dei nemici,
cambiano scudo. a ogni loro scontro (bf) raccoglie un a quale porta ciascuno di loro sia stato destinato.
pugno di terra e la alza al cielo con le mani, per poi Già freme Tideo dinnanzi alla porta di Preto,
versarla sui due. Il rito si svolge quattro volte in tutto, con ma il veggente non gli permette

Iride Varese in Alphaomega 2002


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di varcare il guado dell’Ismeno, vantaggio genera vantaggio:


poiché le vittime sgozzate non danno presagi propizi. la lingua è veritiera accusatrice
Ma Tideo infuria, brama battaglia. per chi nutre vuota superbia.
E grida, e il suo grido Capaneo grida minacce ed è pronto all’azione,
è come sibilo di serpente nel meriggio, ma senza rispetto per gli dei,
e agita tre cimieri, criniera ed esercita la sua lingua
che ombreggia il suo elmo, e sotto lo scudo in un’esultanza incosciente e, mortale,
sonagli di bronzo tintinnano terrore. scaglia contro il cielo e contro Zeus
Chi schiererai contro di lui? Chi, alla porta di Preto, l’onda ribollente delle sue gridate ciance.
una volta disserrate le spranghe, Per costui verrà certamente un portatore di fuoco,
garantirà la difesa?”. ma secondo giustizia:
il fulmine, davvero non paragonabile
Voce fuori campo di Eteocle: alla vampa di afa nel sole di mezzogiorno.
“Non tremo di fronte agli orpelli di un guerriero: E’ già pronto a contrastarlo un guerriero,
emblemi non hanno mai ferito nessuno. pigro nelle chiacchiere
Creste e sonagli ma di animo ardente, il forte Polifonte,
non mordono, senza una lancia. garanzia di difesa,
Schiererò contro Tideo, a presidio di questa terra, se Artemide Protettrice gli sarà benevola,
l’eccellente figlio di Astaco, di nobile stirpe, insieme con gli altri dei”.
Melanippo, figlio di questa terra.
Sarà Ares, con i suoi dardi, Msg: [ ] “Dirò che a Eteoclo per terzo il terzo sorteggio
a decidere l’esito dell’impresa. che uscì dall’elmo di bronzo rovesciato
E’ la Dike del sangue che lo manda assegnò di lanciare il suo manipolo
a cacciare la lancia nemica contro la porta di Neiste.
dalla madre terra che lo generò”. Ed egli fa turbinare in cerchio le sue puledre,
frementi sotto i frontali,
Msg: Possano gli dei concedergli prospera sorte! smaniose di scagliarsi contro le porte.
Toccò a Capaneo, nuovo Gigante, Stridono suoni barbarici
più possente del primo, la porta di Elettra. le musoliere gonfiate dai soffi delle narici.
La sua superbia nutre pensieri Non è da poco
che valicano la misura degli umani l’insegna dello scudo: un oplita, con una scala,
e scaglia minacce tremende contro le mura. sale sul bastione nemico, vuole schiantarlo.
Che cadano a vuoto! E grida anche lui, con intrecci di lettere incise,
E grida che, vogliano o non vogliano gli dei, che neppure Ares riuscirà a precipitarlo
raderà al suolo la città, giù dalle mura.
e neanche l’Ira di Zeus potrebbe fermare Anche contro questo guerriero invia
il suo passo, abbattendosi sulla terra. chi sappia garantire la città,
Ha per insegna un uomo nudo, portatore di fuoco, e difenderla dal giogo della schiavitù!”.
che impugna come arma una fiaccola ardente
e proclama a lettere d’oro: Et: [ ] “E’ già stato inviato: Megareo, figlio di Creonte, che
“Arderò la città”. Invia qualcuno anche contro di lui! ha nelle braccia il suo vanto.
Ma chi riuscirà a contrastarlo? Non ripiegherà dalla porta,
Chi attenderà a piede fermo, senza tremare, atterrito dal fremito dei cavalli:
un guerriero così gonfio di tracotanza?”. morirà pagando il debito alla terra che lo nutrì
o deprederà i due guerrieri
Et: “Anche in questo caso, e la rocca istoriata sullo scudo,
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per ornare con queste spoglie la casa del padre”. vanno dritte all’azione: Attore, fratello di Iperbio.
Msg: Un altro, il quarto, Non permetterà che ciance senza riscontro
ha in sorte la porta che segue, scivolino entro le porte a moltiplicare i nostri mali!”.
quella di Atena Onca, e si fa sotto gridando.
Ha la figura e la taglia possente di Ippomedonte. Msg: “E ora vorrei dire del sesto guerriero,
Rabbrividiiquando roteò il grande disco, il più saggio: Anfiàrao possente,
il cerchio dello scudo. Altro non dico. che eccelle per vigore, profeta.
Gridò il grido di guerra e, posseduto da Ares, e inveisce contro tuo fratello, il possente Polinice.
baccheggiava in cerca dello scontro. Io, poiché sono veggente,
Come una menade i suoi occhi spirano terrore. so che ingrasserò queste zolle,
Ci si deve ben guardare sepolto sotto suolo nemico.
nello scontro con quest’uomo: Ma battiamoci! Ho speranza di morire con onore.
è Phóbos stesso che fa vanto di sé a quella porta!”. Così gridava il veggente,
reggendo imperturbato lo scudo tutto di bronzo.
Et: “Per prima lo fermerà Pallade Onca, Contro di lui ti esorto a mandare
che protegge la città antagonisti saggi e valorosi:
e dimora proprio presso la porta e detesta chi venera gli dei è tremendo!”.
la tracotanza di quel guerriero:
lo terrà lontano dalla nidiata come un rettile orrendo. Et: “PHÉU, il destino mescola un uomo giusto
Poi Iperbio, eccellente figlio di Enopo, con gli empi!
è stato scelto per contrastarlo, In tutte le vicende non c’è nulla di peggio
guerriero contro guerriero: che trovarsi uniti a malvagi:
vuole scrutare il suo destino, non ne può nascere frutto. La semina di Ate
nell’incalzare dell’evento. germina spighe di morte.
Per aspetto, per coraggio, per assetto delle armi Gli opporremo a guardia della porta un nostro uomo,
non è da meno, e giustamente Hermes li schierò il possente Lastene che sa maltrattare gli estranei,
l’uno di fronte all’altro, guerriero contro guerriero”. senno di vecchio, carne in fiore di giovinezza,
occhio rapido come il piede,
Msg: “Così sia! E ora dirò del quinto alla quinta porta, braccio fulmineo a colpire con l’asta
quella di Borea. là dove il corpo non è coperto dallo scudo.
Egli giura, sulla lancia che impugna E’ dono degli dei, la buona sorte dei mortali”.
e venera più di una divinità
e nella quale ha fede più che nei propri occhi, Msg: “Ti dirò del settimo, alla settima porta,
che annienterà la rocca dei discendenti di Cadmo, tuo fratello, e delle maledizioni che ci lancia,
dovesse anche fare violenza a Zeus. Così grida e delle sciagure che auspica contro di noi.
quel germoglio di madre selvaggia, bello in volto, Calpestare le torri,
guerriero-bambino. Ma il suo pensiero è crudele farsi proclamare signore di questo suolo,
e non ha nulla a che spartire con il nome virginale, invasato da Iacco
mentre muove all’assalto con sguardo di Gorgone. intonare il peana della conquista, e poi battersi con te
l’arcade Partenopeo”. e morire al tuo fianco dopo averti ucciso;
oppure, se sopravviverai, metterti al bando
Et: Se per i loro vanti blasfemi ricevessero dagli dei poiché lo privasti di ogni diritto,
ricompensa pari ai loro pensieri, e ripagarti del suo esilio con la stessa pena:
perirebbero tutti nella rovina più infame! va gridando e chiama gli dei della stirpe
C’è anche per questo Arcade di cui vai dicendo e della terra patria a vegliare su questi suoi voti,
un guerriero non spavaldo, e le sue mani che si compiano tutti, il possente Polinice.
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Queste sono le loro mosse. ÓMOI, maledizioni del padre che ora si compiono!
A te decidere chi opporgli, Lo affronterò io stesso:
senza adirarti con me, messaggero di simili annunci! chi, più di me potrebbe farlo secondo giustizia?
A te reggere il timone della città!”. Re contro re, fratello contro fratello,
nemico contro nemico, mi ergerò contro di lui!
Et: “O indemoniata e odiosa agli dei, Presto, gli schinieri
o grondante di lacrime nostra stirpe di Edipo! che mi proteggano dagli urti di aste e di pietre!”.
ÓMOI, maledizioni del padre che ora si compiono!
Lo affronterò io stesso: Scena 3b: Eteocle e Polinice cadono prostrati in ginocchio;
chi, più di me potrebbe farlo secondo giustizia? avanza verso di loro (ef),vestita di nero, con un lumino in
Re contro re, fratello contro fratello, mano, da destra:
nemico contro nemico, mi ergerò contro di lui! “Ecco, tutto si disvela.
Presto, gli schinieri Doppia sventura, angoscia gemella. Visibile.
che mi proteggano dagli urti di aste e di pietre!”. Due destini di morte. Compiuti.
Suicidio reciproco. Pena.
Scena 3b: Eteocle e Polinice cadono prostrati in ginocchio; Ma ora, o care, al vento dei lamenti
avanza verso di loro (ef),vestita di nero, con un lumino in battete sul capo le mani,
mano, da destra: ritmo di remo che spinge e trasporta
“Ecco, tutto si disvela. al di là di Acheronte, sempre,
Doppia sventura, angoscia gemella. Visibile. la mesta crociera, velata di nero,
Due destini di morte. Compiuti. alla plaga su cui Apollo non posa il suo piede,
Suicidio reciproco. Pena. alla terra non visibile che tutto accoglie,
Ma ora, o care, al vento dei lamenti
là dove non batte il sole”.
battete sul capo le mani,
Esce, seguita da (bf) e uscendo coprono con un grande
ritmo di remo che spinge e trasporta
drappo nero l’uscita di (am) e (cm). Resta solo il
al di là di Acheronte, sempre,
contrabbassista.
la mesta crociera, velata di nero,
alla plaga su cui Apollo non posa il suo piede,
scena 4 a: calandosi dall’alto del soffitto con la tecnica
alla terra non visibile che tutto accoglie,
della corda doppia, ampiamente drappeggiato come un
là dove non batte il sole”.
dragone grottesco, quale deus ex machina negativo,
Esce, seguita da (bf) e uscendo coprono con un grande
immagine del male, scende (dm). In scena ci sono lui e il
drappo nero l’uscita di (am) e (cm). Resta solo il
contrabbassista.
contrabbassista.
Musica: Cradle of Filth.
(dm), con una risata satanica: “Ma che bello! Levate pure i
scena 4 a: calandosi dall’alto del soffitto con la tecnica
vostri lamenti, alla maniera greca! Che meraviglia: la magia
della corda doppia, ampiamente drappeggiato come un
dell’arte che distende un velo di pietà sulla violenza
dragone grottesco, quale deus ex machina negativo,
dell’essere! Bene! Bravi! Continuate così. Io sono il dio
immagine del male, scende (dm). In scena ci sono lui e il
della storia. Sono la violenza senza senso, l’abuso di
contrabbassista.
potere, il calcio in faccia al barbone intirizzito, il sadico che
Musica: Cradle of Filth.
squarcia il ventre della madre incinta. Sono il Presidente
A te decidere chi opporgli,
che ordina massacri, il soldato che li esegue, il cronista che
senza adirarti con me, messaggero di simili annunci!
beve il sangue dello scoop. Sono l’intellettuale cinico che
A te reggere il timone della città!”.
esalta il sacrificio azteco, il petroliere che preferisce morire
avvinghiato al suo conto in banca piuttosto che smettere di
Et: “O indemoniata e odiosa agli dei,
appestare il pianeta. Sono il politico che si è surgelato il
o grondante di lacrime nostra stirpe di Edipo!
cuore. Ho armato il braccio di Caino, la spada di Giulio
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Cesare, l’infamia di Hitler e di Stalin, la protervia di Sharon,


il delirio di vendetta del kamikaze. Chiamatemi pure Shiva! ??????????
Ma forse è meglio Schifo Cosmico. E Schifo Cosmico è
dentro di voi. Forza, cantiamolo insieme, questo ritornello:
siamo lo schifo cosmico
il mondo intenebrato
ignoranza avidità violenza
ci hanno dannato l’anima
siamo la razza perduta degli umani
la peste della terra
in pace ci inganniamo
ci massacriamo in guerra!
Non vi piace, vero? Eppure le cose stanno così. Da quando
è nata la storia umana, io l’ho marchiata a fondo.
Proviamo con quest’altro:
com’è eccitante
il sangue che scorre
che scoppi il kamikaze
che cadano le bombe
si gonfi la pancia degli africani
sodomizziamo tutti i bambini
freghiamo i popoli
godiamoci il potere
non ce ne importa niente
di dio e dell’amore
bruciamo i nuovi eretici
chiudiamoci le orecchie
al grido di dolore
Non vi piace, vero? E allora provate con quest’altro
ancora:
ninna nanna ninna nanna
il popolo dorme, chi lo inganna
trionfa. Il mondo muore
l’ombra ne è signore
il diavolo è padrone
della mente del caporione”.

scena 4b: (dm) resta immobile. Entra da destra,


impugnando un grande fallo sotto un velo nero, De Sade
(cm). Recita da “Le 120 giornate di Sodoma”: “La mia idea
è questa. Radunare un gran numero di creature del tutto
indifese, adatte a soddisfare la mia voglia di opprimere;
isolarmi in un castello remoto, lontano da sguardi indiscreti,
e là, fornito di una quantità enorme di oggetti lascivi e di
spaventosi strumenti di tortura, gustare tutti i piaceri della
tirannide. Come primo atto stabilire leggi che favoriscano
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sfrontatamente le mie passioni, che mi diano il diritto di dunque Eteocle uccideva se stesso per mezzo di Polinice?
torturare solo per il gusto di farlo, di massacrare senza altro Forse è questo il senso: anche Bush e Bin Laden, Arafat e
motivo che non sia il mio capriccio. Quindi stabilire un Sharon, l’assassino e la vittima sono fratelli come Eteocle e
programma per le sopraffazioni e un orario per le orge, al Polinice, perché nati dalla stessa sostanza cosmica, figli
fine di sfruttare i corpi di quelle creature in tutti i loro orifizi. dell’Uno? E allora, le sette porte presso le quali si compie
La mia felicità è in ballo, ed essa dipende esclusivamente la morte, in realtà sono varchi mistici verso l’unità che si
dalla mia intelligenza. Tutto dovrà funzionare alla conquista con la morte, ovvero con il ritorno all’Origine,
perfezione. (leva in alto il fallo, gridando) Sarò capace, ve stando alle parole di Anassimandro? Bush che uccide Bin
lo prometto, di inondare l’universo con il mio maledetto Laden, Bin Laden che uccide Bush, Arafat e Sharon,
sperma!” l’assassino e la vittima, sono una stessa forza cieca che
Esce. agisce in eterno, devastando la vita dei viventi? E non c’è
(intervento del contrabbasso) via di scampo? E se c’è, quale?
scena 4 c: (ff), molto vampiresca e sexy, a destra nel Perché chi ha recitato all’inizio da Melanie Klein adesso
palco,recita da “Dracula” di Bram Stoker: recita da Dracula di Bram Stoker? Perché associare
“Esistono esseri quali i vampiri. Alcuni di noi ne hanno Dracula con De Sade? Forse perché all’origine della
avuto la prova. Ma anche se non l’avessimo, gli violenza e della brama di potere – il vampiro, il sadico, il
insegnamenti e le cronache del passato ne contengono a tiranno – c’è un eccesso di bramosia? E allora, la via
sufficienza. Il nosferatu non muore come la vespa quando d’uscita dalla violenza, non sarà proprio la rinuncia al
punge una volta. Anzi, ad ogni puntura diventa più forte e desiderio onnipotente dell’ego, la via dei grandi mistici?
acquista maggior potere. Questo vampiro che è tra di noi è Ma perché scomodare archetipi così vistosi? La
forte come venti uomini; ha un’astuzia sovrumana, e tutti i violenza e il degrado della razza umana non si consumano
morti che egli avvicina sono al suo comando; è feroce e forse in ben maggior misura nella freddezza e nella
crudele. Può, entro certi limiti, apparire dove e quando banalità della mente ligia e scostante del burocrate, nella
vuole, nelle forme che egli preferisce, può in certo qual cieca obbedienza del poliziotto, nella sottile prevaricazione
modo comandare agli elementi…può crescere e del politico, nel calcolo egoistico del manager planetario,
rimpicciolire, può svanire e giungere non visto. Come nella rivolta armata e terroristica, nella ricchezza dei ricchi
inizieremo la nostra lotta per distruggerlo? Come non curante della povertà dei poveri?”.
scopriremo dov’è e una volta scoperto, come lo
distruggeremo? Amici miei, ci siamo assunti un compito Scena 6 Entra (am) a destra. (dm) ripete il ritornello:
terribile, tale da far indietreggiare i più coraggiosi. Perché,
se noi falliamo nel nostro compito, che sarà di noi? La “com’è eccitante
morte non la temo. Ma fallire, in questo caso, non significa il sangue che scorre
morire. Vuol dire diventare come lui; vuol dire diventare che scoppi il kamikaze
malvagi, esseri della notte, senza cuore né coscienza, che cadano le bombe
predatori dei corpi e delle anime di quelli che più amiamo. si gonfi la pancia degli africani
Per noi sarebbero chiuse in eterno le porte del cielo; chi sodomizziamo tutti i bambini
potrebbe riaprircele? In eterno saremmo aborriti da tutti, freghiamo i popoli
una macchia sul sole e su Dio, una freccia nel costato di godiamoci il potere
colui che è morto per gli uomini. Ma ci troviamo di fronte a non ce ne importa niente
un dovere. Possiamo ritirarci? Per me, dico di no”. di dio e dell’amore
(intervento del contrabbasso) bruciamo i nuovi eretici
chiudiamoci le orecchie
scena 4 d: Commentatore esterno, entra (bf), vestita da al grido di dolore”
uomo, con occhiali neri, da sinistra:
“Perché stravolgere così il testo di Eschilo? Forse Eteoclo Si schierano (ff) a destra, (am) a destra, (bf) a sinistra.
piazzato alla terza porta era un alter ego di Eteocle, e Musica ossessiva del contrabbasso
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(ff): ”E’ una trappola! La storia è una trappola! Una uccellaccio del malaugurio cosmico, di questo deus ex
trappola!” machina abortito?”.
(dm) riprende sarcastico : “una trappola!” (il contrabbasso Qualcuno dal pubblico: “Eliminatelo!”.
gli fa il verso) (ef), molto sacerdotale, vestita di rosso, mentre gli altri
(am): “No, le cose sono come sono. La storia è quello che stanno immobili, avvolge (dm) con la veste assai ampia,
è. Non c’è via d’uscita. Ogni tentativo è utopia!” (il incorporandolo:
contrabbasso gli a il verso) “No! La luce sfolgora nell’ombra, non esiste l’intero
(dm) riprende sarcastico: “utopia utopia!” senza la metà! Schiacciare il serpente ne eccita i veleni.
(bf): “L’utopia è l’unica via di scampo! Altrimenti moriremo Anche ciò che è dominato dal male è figlio della Luce:
appestati dalla storia. Reagiamo! Presto! (rivolgendosi al soltanto, si è separato dalla fonte dell’amore universale, del
pubbico) Anche voi! Dobbiamo agire! Il tempo stringe!” mistero radiante. Vaga come il mendicante cieco, che ha
(dm) riprende sarcastico: ”Il tempo stringe” (il contrabbasso perduto la via che conduce a casa. Tutto è luce e amore,
gli a il verso) nel profondo. Accogliamolo, sciogliamo via il piombo che
(ff): ”Liberiamoci di questo demonio, liberiamoci della nasconde l’oro della natura autentica! Non c’è rinascita, se
storia, liberiamoci del peso che schiaccia l’umanità! Presto, non si integrano le ombre, se non si trasmuta il metallo vile
sparate a questo rospo indemoniato!” in oro. Amata nel distacco, l’ombra si illumina, come il
(dm) riprende sarcastico: “indemoniato indemoniato!” (il vampiro muore per amore. E tutto ritornerà al suo centro, al
contrabbasso gli fa il verso) Mistero dell’Amore-Sapienza universale. E’ questa la
e ripete il ritornello: snudata radice di ogni cosa”.
“ninna nanna ninna nanna
il popolo dorme, chi lo inganna (dm) si denuda sotto la grande veste di (ef).
trionfa. Il mondo muore (cm) comincia a suonare il tamburo.
l’ombra ne è signore Azione rituale di (bf) (ff) (am) (ef).
il diavolo è padrone Aumenta il ritmo del tamburo e tutti, a braccia aperte, con
della mente del caporione”. le palme delle mani rivolte in alto, gridano A! A! A!
Entra, con un ampio vestito di nylon e un collare dorato parossisticamente, almeno 10 volte, accompagnando il
settecentesco (cm), molto ieratico. Rivolgendosi al grido con l’elevazione delle braccia in tre fasi, fino a un
pubblico, e riferendosi a (dm): grido finale di (cm) che segna la fine dell’azione.
“Che cosa ne facciamo di questo archetipo della nostra
maledizione? Che cosa ne facciamo della nostra ombra? (cm) da Yeats: “The Second Coming”:
Che cosa ne facciamo della nostra ignoranza, della nostra “Girando e girando nella spirale che si allarga
avidità, della nostra violenza, della nostra paura, della il falcone non sente il falconiere
nostra acquiescenza? Io vi chiedo un gesto, un’azione che le cose si dividono; il centro non riesce a tenere
ci riscatti tutti quanti: vi chiedo di mettervi in marcia verso la la mera anarchia viene scatenata sul mondo,
libertà e la consapevolezza, e consegnare il governo del la marea oscurata dal sangue viene scatenata,
mondo nelle mani di uomini e donne illuminati. E da questo e dovunque la cerimonia dell’innocenza è affogata;
movimento avrà inizio la rinascita dell’umanità. Non ha più i migliori perdono ogni convinzione, mentre i peggiori
senso la politica dei Machiavelli, degli Hobbes e dei loro sono pieni di intensità appassionata.
seguaci di destra di sinistra e di centro che oggi occupano Certo, una qualche rivelazione sarà vicina;
gli scranni del potere. Avrà diritto di esercitare il potere solo certo, il secondo avvento è imminente.
chi si sarà liberato dal potere, solo chi veglierà su se stesso Il secondo avvento!
attraverso gli strumenti della contemplazione e della Da qualche parte nelle sabbie del deserto
meditazione, chi sarà prima un illuminato e poi un politico. una forma con corpo di leone e la testa di uomo
Gli altri si ritirino in buon ordine, vadano nei conventi, con uno sguardo fisso e spietato come il sole,
inizino un autentico cammino spirituale. O se ne stiano a sta muovendo le sue cosce lente,
casa. E allora vi chiedo: che cosa ne facciamo di questo mentre tutto intorno a essa
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turbinano le ombre degli uccelli indignati del deserto. Figura 2


Il buio cade di nuovo; ma ora so
che venti secoli di sonno pietroso
furono vessati fino all’incubo da una culla dondolante
e quale bestia ruvida, la sua ora è infine arrivata,
avanza dondolando verso Betlemme
per essere nata?”
(va al centro e continua, battendo il tamburo due volte
prima della parola “Gloria”)
“E allora GLORIA per i figli dello spirito,
per i martiri della libertà, GLORIA
per i maestri visibili e invisibili,
GLORIA per i ciechi che impareranno a vedere,
per chi è nell’ombra e cerca la luce GLORIA
GLORIA per i popoli che chiedono la pace
GLORIA per i pacifici che amano il rischio
Per i figli della luce GLORIA
GLORIA a voi, GLORIA agli amici e ai nemici GLORIA al
tempo del Risveglio, del Rito, del Ritorno!”.

Alle parole “e allora GLORIA” parte musica di Mahler e tutti


iniziano a ruotare su se stessi alla maniera dei dervisci.
Quando la musica di Mahler finisce tutti vanno lentamente
verso (cm), che si alza, mentre il contrabbassista suona in
toni gravi quasi una reiterato aum. Tutti si allineano sul
proscenio, con il piede destro in avanti e la mano destra
protesa, la sinistra indietro. Poi, al ralenty, si manda la
mano sinistra in avanti, si uniscono i piedi e si uniscono le
mani sotto l’ombelico, con la destra dentro la sinistra. Cala
il sipario.
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veramente illuminati, capaci di contrastare il degrado


New World Order morale e ecologico del pianeta attraverso una sapienza
(foglio di sala) illuminata e la pratica della solidarietà non strumentale.
Di fronte a tanta meschinità che si ammanta di sorrisi
Il miraculum New World Order, frutto di nove mesi di lavoro glamourosi, ma occulta un’anima davvero nera, non resta
presso la Scuola Arthena, è azione sciamanica cosmica, che infrangere ogni gabbia, e tentare la via di una
che costringe a volgere lo sguardo su un’ipotesi rivoluzione spirituale, che abbatta simbolicamente e
agghiacciante: che il pianeta sia nelle mani di una élite di pacificamente, ma anche concretamente, questo Mostro,
spietati mostri psichici, figliati dalla sequenza delle Figure rinunciando a ricorrere a slogans triti e scontati, e
del Potere incarnatosi nella Storia, di cui si fanno esempio ponendosi su una via nuova, annunciata,
le parole di Machiavelli, dal Principe, di Hobbes, dal inaspettatamente, attraverso le parole di ‘A livella di Totò,
Leviatano, e lacerti rivistati da Sofocle (il mito di Antigone) che convoca a una meditatio mortis uguagliatrice, e di cui
e Shakespeare (da Macbeth). Questa dominazione prende si fa sintesi il testo dalla Protennoia Trimorfica gnostica ed
il ghigno di un Nuovo Ordine Mondiale che non è altro che esoterica (primo secolo dopo Cristo), inedito in Italia e
il dominio sul pianeta da parte di una struttura di potere proposto nella versione di Paolo Lucarelli: la via della
finanziario, politico, massmediatico pronta a tutto, anche consapevolezza e della solidarietà.
all’assassinio, pur di accumulare potere e denaro, e E sotto i colpi della storia imbarbarita, anche il Teatro
diventare padrona indiscussa del mondo, seguendo la Iniziatico, simbolo della collettività, diventa luogo di
prospettiva inaugurata alla fine del ‘700 dai cosiddetti ribellione alla regia occulta che manovra le menti: uscito di
Illuminati di Baviera, e dal loro iniziatore Adam Weishaupt. scena il regista che recita se stesso, l’evento viene
Costoro, che manovrano i politici su scala planetaria, in presentato in fieri, come se si costruisse per effetto
primis negli U.S.A., salderebbero in una morsa fatale dell’intreccio delle azioni dei dróntes, simboli dei cittadini
esoterismo nero e politica: a questo allude il rito di del mondo, che lo conducono alla soluzione finale,
uccisione e divoramento del puer, che Adam Weishaupt annunciata dalle parole di T. S. Eliot: la creazione della
accompagna con la recitazione alla rovescia, alla maniera rosa mistica, il totem che simboleggia l’Anthropos, ovvero
dei satanisti, di un passo dalla famosa Ecloga IV di Virgilio. l’Uomo di Luce, il Buddha, il Cristo, l’Uomo Nuovo, che
L’umanità viene trascinata in un inferno perenne, a cui non trascende l’ottusità della natura umana ottenebrata dalla
può mancare la parola diagnosticante di un Dante Alighieri storia.
redivivo. N.B.: i testi da Antigone di Sofocle sono un’anteprima
Tutto questo potrebbe essere fantasia: e infatti i testi della traduzione di Angelo Tonelli, per gentile concessione
estrapolati dal Sito Internet, New World Order (o Gli di Marsilio e Bompiani editori. I testi da The Waste Land e
Illuminati), vengono recitati in delirio, come se fossero Four Quartets di T. S. Eliot sono stati pubblicati, nella
insetti psichici che costellano una paranoia del pensiero. versione di Angelo Tonelli, da Feltrinelli editore.
Ma anche se le élites di potere non giungono a uccidere e
divorare bambini, sicuramente uccidono e divorano il
bambino come simbolo della pace, della purezza: è questa
la messa nera planetaria a cui ci vorrebbero costringere. E
allora non resta che trattarli come miserabili indemoniati,
prenderne a simbolo e campione i volti più noti e
compromessi con l’esercizio machiavellico e spietato del
potere, e officiare un vero e proprio esorcismo – a cui il
pubblico è invitato ad associarsi – nei loro confronti: per la
prima volta, a teatro, e forse nella storia. Tutti, nessuno
escluso, perché non esistono capi di governo, e neanche
politici che occupino posizioni reali di grande potere,
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Copione del miraculum New World Order, 2003 (am) ritorna sul proscenio e attacca “A Livella”, mentre (bf)
(per 7 dróntes) e (cf) agitano sonagli e suonano il corno, in una sorta di
piccola sarabanda.
scena 1a: sipario chiuso. Buio. A un certo punto entra il Regista (dm), e interrompe
Parte la voce preregistrata da “Il Principe” di Machiavelli: bruscamente (am):
“Debbe per tanto uno principe non si curare della “No no no no basta! Questa volta lo spettacolo, o meglio, il
infamia di crudele, per tenere e’ sudditi sua uniti et in fede; miraculum, non si fa, perché mi sono – e ci siamo –
perché, con pochissimi esempi sarà più pietoso che quelli stancati di fare, appunto, spettacoli, ovvero qualcosa che
e’ quali, per troppa pietà, lasciono seguire e’ disordini, di potete guardare come l’entomologo guarda l’insetto, come
che ne nasca occisioni o rapine: perché queste sogliono si guarda la televisione, per poi dire: bello quello, bravo
offendere una universalità intera, e quelle esecuzioni che quell’altro, lì però io avrei fatto così, ma non si capisce
vengono dal principe offendono uno particulare. Et infra niente, eccetera eccetera eccetera… Non ci siamo. Non è
tutti e’ prìncipi, al principe nuovo è impossibile fuggire il per questo che siamo qui. Non è per questo che è nato il
nome di crudele…” “Nasce da questo una disputa: s’elli è Teatro Iniziatico! Il Teatro Iniziatico è nato per provocare
meglio essere amato che temuto, o e converso. una rivoluzione pacifica delle coscienze, per introdurre e
Respondesi, che si vorrebbe essere l’uno e l’altro; ma, introdurci a una visione più alta del mondo, che faccia
perché elli è difficile accozzarli insieme, è molto più sicuro nascere una civiltà più evoluta, più solidale, più nobile, più
essere temuto che amato, quando si abbia a mancare – mi si conceda il termine – divina. E poi, decido di
dell’uno dei dua. Perché delli uomini si può dire questo interrompere il miraculum per protesta nei confronti
generalmente: che sieno ingrati, volubili, simulatori, dell’imbecillità delle moltitudini planetarie, che sopportano e
fuggitori de’pericoli, cupidi di guadagno; e mentre fai loro mantengono al potere una classe politica, economica,
bene, sono tutti qua… militare che sta conducendo il pianeta verso un baratro dal
E li uomini hanno meno respetto ad offendere uno che si quale non ci sarà scampo. Per protesta contro tutti costoro,
facci amare, che uno che si facci temere” “Sendo adunque questa sera niente spettacolo!!! Ah giusto! Avete pagato il
uno prencipe necessitato sapere bene usare la bestia, biglietto. Nessun problema, vi sarà restituito all’uscita.
debbe di quelle pigliare la golpe et il lione; perché il lione Questa sera, niente spettacolo! Per favore tu (chiama per
non si difende dai lacci, la golpe non si difende da’ lupi. nome il tecnico luci) spegni le luci! E tutti a casa, a vedere
Bisogna adunque essere golpe a conoscere e lacci, e lione la televisione!”.
a sbigottire e’ lupi… Di questo se ne potrebbe dare infiniti
esempli moderni, e monstrare quanta pace, quante I dróntes arretrano. Buio in sala.
promesse sono state fatte irrite e vane per la infidelità de’ (am): ”Eh no, caro il mio regista! Io voglio recitare la mia
principi: e quello che ha saputo meglio usare la golpe è parte!”
meglio capitato. Ma è necessario questa natura saperla
bene colorire, et essere gran simulatore e dissimulatore. E continua con “A livella”.
Sono tanto semplici li uomini, e tanto obediscano alle
(bf) e (cf) danno segni di impazienza e agitano ancora gli
necessità presenti, che colui che inganna troverà sempre
strumenti
chi si lascerà ingannare”
(dm): “Ho detto di spegnere le luci! Questa sera niente
Intanto il sipario si è aperto. spettacolo!”
Musica da A. Schönberg,”Pierrot Lunaire”. Buio in sala
(am): “No! io continuo!” E va avanti con “A livella”.
Entra (am), e porta su un carrello da pacchi (bf) e (cf), che
colloca dietro le grate, poi posa il carrello e si toglie il (dm): “Basta così! Se non le spegnete voi le luci, vengo io a
grembiule da lavoro. farlo! Presto, buio! E tutti a casa!”
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(am) esce in malo modo. (bf) e (cf) fanno un gesto di Se ci fossimo fermati in tempo…Se avessimo dato un po’
disappunto e si siedono. del troppo che avevamo…Se non avessimo preteso di
dominare il mondo per il nostro egoismo…Se non
Scena 2 Buio in sala. (bf) suona accordi ipnotici di Sitar, avessimo permesso ai padroni occulti della nostra patria di
mentre alle spalle del pubblico, avvolti in mantelli bianchi, ordire strategie di dominio, su di noi e sul mondo…di
con una torcia nel petto che traspare dai drappeggi, spedire bombe assassine su innocenti.
entrano due morti, una donna americana uccisa nel crollo Stavo bevendo il tè, quando l’aereo mi è esploso dentro.
delle Twin Towers l’11 settembre, e un kamikaze arabo. Chi è stato a mandarli? Chi è il nemico? Una vampa calda,
e io disintegrata nella vampa, per un attimo. Poi via, nella
(dm): “Bene! Abbiamo anche il teatro nel teatro! Potremmo luce degli innocenti. Ma c’è innocenza al mondo? Io sono
rappresentare i Sei personaggi di Pirandello! Ma come morta là, ma da dove sono adesso, non odio nessuno.
siamo ben inseriti nella tradizione del Novecento! Ma che Vittime e carnefici, un intreccio, una maledizione. Ho
bello, il teatro nel teatro!”. pagato le colpe della mia terra. Le colpe di tutti gli umani
che non trovano la luce dell’amore. Io innocente, ho pagato
(bf) e (cf): “Piantala! Non vedi che sono morti!?” per tutti.

(dm): “Ah sono morti! Allora lasciamoli parlare. Di questi Un kamikaze morto (fm): ”Che cos’è la morte? Uno
tempi c’è da vergognarsi di appartenere ai vivi. Preferisco squarcio? Un balzo nella luce? Non importa, che cos’è la
parlare con i morti”. morte. Io sono morto odiandola, la Grande Babilonia. Ho
gioito a vedere crollare le due torri. Ho gioito. Ho gioito, nel
Esce viaggio verso Allah, quando i miei occhi sono esplosi in una
vertigine di arti macellati. Ho odiato i ricchi e gli arroganti,
Una giovane morta (ef), recita dall’Apocalissi di Giovanni, e sono morto in Allah. Ma posso dirvi: nulla, di ciò che mi
poi il testo di chi scrive: aspettavo, ho incontrato nell’Altrove. Nessun paradiso, per
“E’ caduta la grande Babilonia! E’ diventata la dimora chi muore odiando: solo un inferno atroce dove ci siamo
dei demoni, il rifugio di ogni spirito immondo e odioso tutti, arabi, americani, ebrei, nazisti, italiani, tedeschi, tutti
perché tutte le genti hanno bevuto il vino della sua frenetica quanti, noi che siamo morti odiando. Dovevo capirlo prima,
lussuria e i re della terra hanno fornicato con lei, e i prima di uccidermi uccidendo…Se avessi agito senza
mercanti della terra si sono arricchiti per l’esorbitante suo compiere violenza…Se avessi pensato che esiste sempre
lusso! Trattatela come ha trattato gli altri e rendetele il un’altra strada…Se non avessi giurato cieca fede nei miei
doppio di quello che ha fatto! Quanto ha fatto di sfoggio del capi…Datemi una luce, che mi guidi fuori di qui, che mi
suo splendore e del suo lusso, altrettanto datele di tormenti lasci morire nella pace, nel cuore del dio più vasto. Una
e di lutto! In un solo giorno piomberanno su di lei i flagelli e luce, una luce nel buio…”.
sarà consumata dal fuoco, perché potente è il signore Iddio Salgono sul palco e poi escono.
che l’ha giudicata! I mercanti arricchiti da lei se ne staranno
lontani per paura del suo tormento e piangendo e gemendo Scena 3 (cf) suona il corno.
diranno “Sventura! Sventura! O grande città! Si era vestita Entrano (am) e (gf), rispettivamente Creonte e Antigone.
di bisso e di porpora e di scarlatto, tutta ornata d’oro, di Creonte, a torso nudo, impugna uno scettro e ha una
pietre preziose e di perle; e in un attimo è stata distrutta corona sulla testa. Antigone, vestita da sposa, tiene tra le
ricchezza sì grande! Così in un sol colpo sarà precipitata mani, all’altezza dell’ombelico, un teschio, ed ha il capo
Babilonia… E in te non si udiranno più le armonie dei velato di nero.
citaredi e dei musici né più si troverà in te artefice di (cf) suona il corno per la seconda volta, molto forte
qualsiasi arte; né più si sentirà rumore di macine né in te
brillerà più luce di lampada. Perché i tuoi mercanti erano (am) Creonte: “Cittadini, gli dei dopo avere sconvolto
padroni della terra, e dalle tue malìe sono state sedotte questa città con una grande tempesta l’hanno raddrizzata
tutte le nazioni…Forse questo dovevamo capirlo prima… saldamente.
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E io ho inviato messi
per convocarvi qui, in disparte da tutti, perché so
che avete sempre venerato
non solo la potenza del trono di Laio
ma anche di Edipo, quando reggeva la città,
e anche dopo la sua morte,
serbando fedeltà inalterata per i suoi figli.
E adesso che in un giorno solo, per duplice destino,
sono morti, aggressori-aggrediti,
macchiandosi di suicidio reciproco,
spetta a me, parente stretto dei morti,
tutto il potere regale.
Eteocle è morto combattendo per questa città,
ha dimostrato tutto il suo valore nelle armi.
Sia celato nella tomba e goda degli onori
che spettano agli eccellenti tra i morti!
In quanto a Polinice, suo fratello di sangue
che rientrò dall’esilio per distruggere con il fuoco
la terra dei padri e gli dei della stirpe
e volle abbeverarsi al sangue del fratello,
al suo stesso sangue,
e ridurre in schiavitù gli altri cittadini,
un bando ha intimato a questa città
di non degnarlo del sepolcro né del lamento funebre,
ma di lasciarlo senza tomba, carogna mutilata,
sotto gli occhi di tutti, banchetto di uccelli e di cani!
Così ho decretato. Mai, per parte mia,
gli infami sopravanzeranno gli onesti!
Ma chiunque si dimostri amico a questa città,
sia esso morto o tra i vivi, sarà onorato da me!”.

(cf) corno

(af) coreuta: “Molte sono le cose tremende


ma nulla è più tremendo dell’uomo
che valica il mare candido di schiuma
al soffio tempestoso del vento del Sud
fendendo il fragore delle onde
e travaglia la più eccelsa tra gli dei
la Terra eterna, infaticabile,
al giro degli aratri, di anno in anno
e la rivolta con la stirpe dei cavalli.
E serrandole nei lacci delle reti
l’uomo, con mente accorta
cattura la razza spensierata degli uccelli
e i popoli delle fiere selvagge
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e le creature marine; senza che dia segni di turbamento


e con le sue astuzie e la interrogano su quello che ha fatto prima
domina le fiere silvestri che vagano sui monti su quello che sta facendo adesso”.
e aggioga per il collo
il cavallo crinito, il toro infaticabile, montano. (am) Creonte: “E tu, tu che chini a terra il capo
E apprese la parola confermi o neghi di averlo fatto?”
e il vento del pensiero
e l’istinto al vivere civile (gf) Antigone: “L’ho fatto, e non lo nego!”
e come fuggire i dardi a cielo aperto
del gelo inospitale, dei rovesci di pioggia (am)Creonte: “Dimmi in poche parole,
moltiplicando le sue risorse: mai senza risorse senza tirarla per le lunghe:
affronta il futuro, e soltanto dall’Ade sapevi che un bando lo proibiva?”
non avrà scampo”.
(gf) Antigone: “Lo sapevo.
(cf) (sentinella): “Le cose sono andate così. Come avrei potuto non saperlo?
Quando arrivarono là, Lo sapevano tutti”
dopo quelle sue terribili minacce
spazzarono via tutta la polvere che copriva il morto (am) Creonte: “E hai osato calpestare queste leggi?”.
e scoprirono ben bene il corpo in putrefazione.
Poi si sedettero sottovento, sulla cima di un poggio (gf) Antigone:“Non era certo stato Zeus a proclamarle
per evitare di essere investiti dal tanfo che emanava né Dike che dimora con gli dei di sottoterra.
e si incitavano l’un l’altro a stare svegli. Non furono loro a stabilire queste leggi per gli umani.
E se qualcuno voleva risparmiarsi quell’impegno, E non pensavo che i tuoi bandi
lo coprivano di insulti. avessero tanta forza da consentire a chi è mortale
E la durarono in quel modo di trascurare le leggi non scritte, ma salde, degli dei
finché il cerchio fulgido del sole che non sono nate oggi, non ieri
non fu al centro del cielo, nella vampa della calura. ma vivono dall’eternità
Ed ecco che all’improvviso una tempesta e nessuno sa quando si siano rivelate.
solleva dal suolo un turbine di polvere, E io non dovevo essere condannata
flagello dell’aria dal tribunale degli dei
e invade tutta la pianura, schiantando per essermi lasciata intimidire
le chiome degli alberi, invadendo il vasto cielo. dalla tracotanza di un umano!”.
In silenzio, reggevamo la peste divina.
E quando, dopo un bel po’ di tempo, (am)Creonte: “Volontà troppo ostinate
la tempesta finisce si schiantano più facilmente, e il ferro più duro
gli apparve la fanciulla, che lanciava striduli lamenti se il fuoco, temprandolo, lo indurisce oltre misura
come uccello che scorga il nido svuotato, vedrai che il più delle volte va in frantumi.
senza più la covata: E so che un piccolo freno tiene a bada
così anche lei scoppiò a piangere i cavalli più focosi:
quando vide il cadavere nudo non deve insuperbire, chi è in balìa di altri.
e lanciò maledizioni atroci contro i responsabili. E costei, nella sua tracotanza,
E subito con le sue mani reca polvere riarsa sapeva bene di compiere un misfatto
e levando in alto una brocca di bronzo ben cesellata quando calpestava le leggi stabilite!
onora il cadavere di una triplice libagione. E dopo averlo commesso
Appena se ne accorgono, le piombano addosso ecco il secondo affronto: se la ride,
e l’acciuffano subito, si vanta del bel gesto!
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E se trionfasse impunita mentre mi incammino per l’estremo tragitto


non sarei più io, l’uomo, ma lei! e lancio l’ultimo sguardo alla luce del sole
Sia pure figlia di mia sorella, che non vedrò mai più!
e sia pure del mio stesso sangue Ades che tutti avvolge nel sonno
ancora più di tutti coloro mi trascina viva alle rive dell’Acheronte.
che venerano Zeus protettore della mia casa: Senza imeneo, senza canto nuziale
né lei né sua sorella scamperanno Acheronte mi avrà in sposa”.
alla peggiore delle sorti!”.
(cf) suona il corno
(cf) coreuta 2: “Beati coloro che vivono
senza provare sventura. (gf) esce, (am ) resta e arretra verso destra; (cf) e (bf) si
Ma a chi un dio sconvolge la casa, mettono di spalle.
nessuna sciagura manca
di abbattersi su tutta la sua discendenza: Scena 3: (fm), dal “Leviatano” di Hobbes:
così sospinta dalle raffiche maligne dei venti traci “La natura, cioè l'arte, con la quale Iddio ha fatto e governa
l’onda corre sull’abisso buio del mare il mondo, come in molte altre cose, anche in questa è
e rovescia dal fondo la sabbia scura imitata dall'arte dell'uomo, che può costruire un animale
e rimbombano le coste artificiale. Infatti, se la vita non è che moto di membra, la
battute dai venti ostili. cui origine è in qualche principale organo interno, perché
La speranza errante non possiamo dire che tutti gli automata - macchine che si
per molti tra gli umani è conforto muovano da sé, con molle e ruote, come un orologio -
per molti inganno di desideri vani. hanno una vita artificiale? Poiché cos'è il cuore, se non una
Striscia dentro l’uomo molla, e che sono i nervi, se non delle corde, e che le
che non si accorge di nulla giunture, se non delle ruote, che mettono in moto tutto il
prima di scottarsi il piede corpo, quale fu concepito dall'Artefice? L'arte fa anche di
sul fuoco ardente. più, poiché imita quel razionale e più eccellente lavoro della
Alla saggezza di qualcuno natura, che è l'uomo. Poiché con l'arte è creato quel gran
dobbiamo il detto famoso Leviatano, chiamato uno stato, il quale non è che un uomo
il male sembra un bene artificiale, benché di maggiore statura e forza del naturale,
se un dio spinge alla rovina. per la protezione e difesa del quale fu concepito. In esso la
E poco tempo vivrà senza rovina”. sovranità è un'anima artificiale, come per dar vita e moto a
tutto il corpo; i magistrati e gli altri ufficiali giudiziari ed
(am) Creonte: “La trascinerò in un luogo deserto esecutivi sono le giunture; i premi e le pene - per le quali,
dove non sia traccia di esseri umani legati al soglio della sovranità, ogni giuntura ed ogni
e la sigillerò viva in una grotta di pietra membro compie il suo dovere - sono i nervi, che fanno lo
fornendole quel tanto di cibo stesso nell'organismo naturale; la prosperità e la ricchezza
che basti a evitare il sacrilegio dei singoli membri sono la forza; la salus populi i suoi affari;
perché non ne sia contagiata tutta la città. i consiglieri, dai quali sono suggerite tutte le cose
E là, invocando Ades, l’unico dio che essa venera, necessarie a conoscersi, sono la memoria; l'equità e le
forse otterrà di scampare alla morte leggi un'artificiale ragione e volontà; la guerra civile la
oppure comprenderà, almeno allora morte. Infine i patti e i concordati, con i quali le parti di
che è vana fatica onorare il reame dell’Ade!”. questo corpo politico furono dapprima aggregate, messe
insieme e unite, sono come il fiat pronunziato da Dio nella
(cf) suona il corno creazione. Poiché le leggi di natura, come la giustizia,
l’equità, la modestia, la pietà, ed infine il fare agli altri quello
(gf) Antigone: “Guardatemi, cittadini della mia patria che vorremmo fosse fatto a noi, in se stesse, senza il
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terrore di un qualche potere, che le faccia osservare, sono
contrarie alle nostre passioni naturali, che ci trascinano alla
parzialità, all’orgoglio, alla vendetta e simili; ed i patti,
senza la spada, non sono che parole, senza alcuna forza
per rendere sicuro un uomo. Perciò, se non è stabilito un
potere, o se esso non è abbastanza forte per assicurarci,
ogni uomo preferisce e può lealmente affidarsi alla propria
forza e alla propria arte per difendersi contro tutti gli altri
uomini…”
(fm) va davanti alla grata di (bf), (am) lo raggiunge.
(bf), strega, li apostrofa: “Salve, Macbeth, che un giorno
sarai re!”
Poi va al centro, fa una rotazione e raggiunge (cf) (Lady
Macbeth) dicendo: “Raddoppia fatica, raddoppia travaglio;
ruggisci tu fuoco, gorgoglia caldaio!”.
(am) e (fm), rispettivamente con mantello rosso (gli viene
porto dalla strega bf) e mantello nero, vanno a costituire
Macbeth e la sua ombra (O):
(fm) Macbeth: “Fermatevi e dite di più, oracoli incompiuti!”.
(am) O: “Se fosse fatto una volta fatto, allora meglio fosse
fatto presto!”.
(fm) Macbeth: “Se il crimine potesse irretire le sue
conseguenze e dove termina trovare esito: un colpo che
fosse il tutto e la fine di tutto: qui stesso, allora, sul banco di
sabbia che è il tempo, io salterei per lanciarmi sulla vita a
venire”.
(am) O: Ma già qui ci coglie la sentenza: i messaggi di
sangue che inventiamo si ritorcono sull’inventore. La
giustizia imparziale torce tazza e veleno alle nostre labbra.
(fm) Macbeth: “Egli è qui, due volte sicuro: gli sono parente
e suddito, due barriere contro il delitto; e ancora, sono suo
ospite, qui per sbarrare il passo agli assassini, non per
estrarre io stesso il pugnale”.
(am) O: “Duncan, un re così nobile e diritto; le cui virtù,
simili a trombe angeliche, tuonano contro l’ipotesi di
sopprimerlo”.
(fm) Macbeth: “Insieme la pietà, neonato ignudo che
galoppa nell’uragano, e gli angeli invisibili destrieri del
cielo.
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denunzieranno a tutti un tale misfatto finché le lacrime dovrebbe accompagnarla.


annegheranno il vento”. Quello che più vorresti, lo vorresti santamente, non vorresti
(am) O: “Che sprone ha il mio disegno? L’ambizione, non vincere illecitamente…Corri qui da me perché io possa
altro: l’ambizione che da sola, saltando troppo in alto sulla versare il mio spirito nel tuo orecchio, e disperdere col
sella, si disarciona”. valore della mia lingua tutto ciò che ti impedisce di
(bf) Strega: “Raddoppia…caldaio”. giungere al cerchio d’oro col quale il Fato e l’aiuto
(cf): Lady Macbeth: “Tu vorresti essere grande, non sei soprannaturale sembra ti abbiano incoronato…Per
senza ambizione, ma sei privo della malvagità che ingannare il mondo prendi la faccia che vogliono le

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circostanze, porta negli occhi, nella mano e sulla lingua il moto naturale di pietà venga a scuotere il mio crudele
benvenuto; prendi l’aspetto del fiore innocente, ma sii il proposito, e a porre una tregua tra questo e il suo
serpe che sta al di sotto…Sono madre e ho dato il latte e compimento! Venite ai miei seni di donna e prendetevi il
so quanta tenerezza si prova per il bambino che succhia: latte in cambio di fiele, voi ministri di assassinio, dovunque
ma gli avrei strappato il capezzolo dalle gengive sdentate nelle vostre sostanze incorporee prestiate la vostra opera
mentre mi volgeva in viso gli occhi sorridenti, e gli avrei ai malefìci della natura! Vieni, fitta notte, ammantati nel più
schiacciato il cranio, se lo avessi giurato come tu hai cupo fumo dell’inferno, perché la mia lama tagliente non
giurato di fare questo…Venite, voi spiriti che attendete ai veda la ferita che fa, né il cielo possa scrutare attraverso la
pensieri di morte, spogliatemi del mio sesso e colmatemi coltre delle tenebre per gridare: “Ferma! Ferma! Ferma”.
dalla testa ai piedi della più atroce crudeltà! Fate denso il (bf) ripete : “Venite…Ferma!”.
mio sangue e chiudete l’accesso al rimorso; che nessun

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Vocalizzazioni di Demetrios Stratos dal CD “Suonare la (am)Weishaupt, colpendolo, grida il testo della Ecloga IV
voce”. Avanza sul proscenio (am) Weishaupt, con un di Virgilio, alla rovescia:
cappuccio nero da boia, accompagnato da (gf) che indossa
una maschera inquietante, e tiene in braccio un bambino- ut odom itnecsan oreup ouq aerref mumirp
bambola. Mentre (am) Weishaupt recita, anche (cf) e (fm) tenised ca otot tegrus sneg aerua odnum
indossano maschere. atsac evaf anicul suut mai tanger ollopa
(am) Weishaupt: ”Salve a voi e a tutte le nobili icone del
(Tu modo nascenti puero, quo ferrea primum
potere che in varie forme si insinuerà nelle menti degli
umani, e si impadronirà del mondo, a Oriente e a Desinet ac toto surget gens aurea mundo,
Occidente, a Sud e a Nord. Da adesso, anno 2003 dopo la casta fave Lucina: tuus iam regnat Apollo).
nascita del Grande Illuso Gesù il Cristo, dobbiamo spostare
più in alto la nostra ambizione. Io, Adam Weishaupt Mentre colpisce, tutti colpiscono all’unisono gridando.
redivivo, riesumato dai secoli, ritorno a proporvi di
impadronirvi del mondo intero! Non è difficile. Dobbiamo Poi ancora (am) Weishaupt: “Lasciate che vi convochi a
sopprimere i Governi Nazionali e concentrare il potere in uno a uno, mostri sublimi, maschere del male, che vi siete
Governi ed Organi Sovranazionali ovviamente gestiti da abbeverati a una stessa fonte, la sete del potere, per i
noi, gli Illuminati. Dobbiamo creare la divisione delle masse secoli dei secoli!”.
in campi opposti attraverso la politica, l’economia, la Elenca i nomi. A ogni nome tutti vibrano un fendente e
religione, l’etnia. Dobbiamo controllare la stampa, per gridano, ripetendo l’infanticidio: “Adolf Hitler” (gridano)
manipolare le masse attraverso l’informazione. Istituiremo “Benito Mussolini” (gridano) “Vissarionovich Dzugasvili
un Nuovo Ordine Mondiale attraverso Guerre Mondiali, Stalin” (gridano) “Generale Augusto Pinochet” (gridano)
così questo programma di guerre genererà nelle masse un “Presidente George Bush” (gridano) “Saddam Hussein”(
tale bisogno di pace, che diventerà naturale arrivare alla gridano) “Osama Bin Laden” (gridano) “Sharon” (gridano)
costituzione di un Unico Governo Mondiale. La Terza “Vladimir Putin” (gridano).
Guerra Mondiale sarà basata sulle divergenze di opinioni
che gli Illuminati avranno creato tra i Sionisti e gli Arabi, tra Alla fine, tutti, fuorché (bf) che è uscita gettando la
gli Stati Uniti e l’Oriente musulmano, programmando parrucca da strega, strisciando famelici, si avvicinano al
l’estensione del conflitto a livello mondiale. Bene! E puer di pane e lo mangiano. Ancora vocalizzazioni di
adesso, per fornirci della forza che ci consentirà di ottenere Stratos, che tutti ripetono. Esce (am).
il potere sul mondo, immoliamo un simbolo dell’innocenza,
beviamo il sangue di questo neonato, scateniamo i nostri
Entra (ef), vestita di veli bianchi con parrucca bianca stile
istinti più vili! E poi, quando usciremo di qui, vestiamoci in
liberty e recita da Dante. Tutti continuano a brancolare in
doppio petto, e impadroniamoci del potere finanziario e
silenzio
militare! Controlliamo ministri e presidenti, servizi segreti e
mezzi di comunicazione! A noi il potere assoluto sul
mondo! Niente potrà fermarci: come sappiamo immolare un CANTO III (1-69), Gli ignavi:
neonato, così potremo ordinare lo sterminio di popoli
interi!”. “Per me si va ne la città dolente,
per me si va ne l'etterno dolore,
(gf) ostendendo il puer: “Sia immolato, o signore che vieni per me si va tra la perduta gente…
dai secoli, il puer eterno, la purezza del mondo, il fiore di ……………………………
luce, il simbolo della solidarietà, della pace! A te, livido Elle rigavan lor di sangue il volto,
archetipo del Potere, la gioia di affondare la tua lama nel che, mischiato di lagrime, a' lor piedi
suo sangue!”.
da fastidiosi vermi era ricolto”.
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Musica da “Carmina Burana”. Tutti corrono via come ……………………………………..


risucchiati. Rientra (bf), recita alternandosi con la voce in I' credo ben ch'al mio duca piacesse,
latino fuori campo (Vfc): con sì contenta labbia sèmpre attese
(Vfc): “In terra summus rex est hoc tempore nummus” lo suon de le parole vere espresse”.
(bf):“Sulla terra di questi tempi il denaro è re assoluto”.
(Vfc): “Nummum mirantur reges et ei famulantur” (bf): (ef) esce lentamente
“I sovrani lo adorano e ne sono servi”. (fm) (gf) si ritirano verso lo sfondo come risucchiati da un
(Vfc): “Nummo venalis favet ordo pontificalis” (bf):“ vento
La venale curia papale ne è assai golosa”. (cf) si ferma dietro la grata
(Vfc): “Nummus magnorum fit iudex conciliorum” (bf): (bf) si alza di colpo, e poi abbatte la grata mentre recita.
“Il denaro è giudice dei massimi concili”. Intanto(fm) e (gf) scaraventano giù dal palco la piramide
(Vfc): “Nummus bella gerit nec, si vult, pax sibi deerit” con il simbolo del New World Order e del Diodollaro
(bf):“Il denaro fa le guerre, ma se volesse, garantirebbe la
pace”. (bf) da Majakovskij:
(Vfc): “Si nummus placitat cito cuncta pericula vitat” “Battete in piazza il calpestio delle rivolte!
(bf): “Se il denaro è processato, subito evita ogni In alto, catena di teste superbe!
condanna”. Con la piena d’un nuovo diluvio
(Vfc): “Si Nummus loquitur pauper tacet: hoc bene scitur” laveremo le città dei mondi.
(bf): “Se parla il denaro, il povero tace: lo sanno tutti”. Il toro dei giorni è pezzato.
(Vfc): “Ecce patet cuìque quod nummus regnat ubique” Il carro degli anni è lento.
(bf): “Ecco, a tutti è chiaro che il denaro regna dappertutto”. Il nostro dio è la corsa.
(Vfc): “Sed quia consumi poterit cito gloria Nummi” (bf): Il cuore è il nostro tamburo.
“Ma poiché la sua gloria può finire in un istante” Che c’è di più celeste del nostro oro?
(Vfc): “ex hac esse schola non vult Sapientia sola” (bf): Ci pungerà la vespa d’un proiettile?
“solo la saggezza non vuole frequentare la sua corte”. Nostre armi sono le nostre canzoni.
Nostro oro le voci squillanti.
(cf) (fm) (gf) avanzano strisciando come vermi e si Prato, distenditi verde
raggruppano a sinistra sul proscenio, mentre (bf) resta copri il fondo dei giorni.
presso la sua grata. Ripetono, sibilandole, alcune delle Arcobaleno, dà un arco
parole recitate da (ef). ai cavalli veloci degli anni.
Vedete, il cielo si annoia delle stelle!
Ancora (ef) da Dante, Inferno XIX vv. 49-75; 88-123
Senza di lui intrecciamo i nostri canti.
(I simoniaci e i pontefici avari):
Ehi, Orsa maggiore, esigi
Che ci assumano in cielo da vivi!
“Io stava come 'l frate che confessa
Bevi le gioie! Canta!
lo perfido assessin, che, poi ch'è fitto,
Nelle vene la primavera è diffusa.
richiama lui per che la morte cessa…
Cuore, batti la battaglia!”.
…………………………
Di sotto al capo mio son li altri tratti
(cf), (gf), (fm) e (am) agitandosi nevroticamente come per
che precedetter me simoneggiando,
liberarsi da un insetto che li perseguita, recitano testi
per le fessure de la pietra piatti.
liberamente adattati dal sito Internet “New World Order” o
“Gli Illuminati”.
(cf) in delirio lucido, abbattendo la grata: “Sono venuta a
Io non so s'i' mi fui qui troppo folle,
conoscenza di quelle che possono essere definite le forze
ch'i' pur rispuosi lui a questo metro:
negative che oggi detengono il potere materiale nel mondo,
"Deh, or mi dì: quanto tesoro volle…
dei loro pensieri e dei loro programmi. Se pensiamo alla
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situazione del nostro pianeta possiamo fare finta di niente dell’informazione, Professori Universitari, uomini che con le
ed essere felici e sereni oppure possiamo interrogarci su loro decisioni possono influenzare il mondo”.
che mondo stiamo preparando per le prossime generazioni
e soprattutto sul perché siamo in questa situazione: guerre (am) rientrando, ansioso, angosciato: “Avete mai fatto
civili e religiose in ogni continente, violenza e corruzione caso a quel singolare disegno che figura sul dorso dei
ovunque, anche negli stati che si definiscono più evoluti, biglietti americani da un dollaro? E’ denominato "The Great
uso di droghe in aumento, la condizione di povertà in Seals" e si compone da una Piramide tronca sul cui vertice
continua espansione in tutto il mondo, un senso di figura un triangolo con dentro un occhio. Tutt’intorno è
ingiustizia diffuso, scandali che coinvolgono tutti i scritto "Annuit Coeptis" e "Novus Ordo Seclorum". 72
personaggi che occupano posizioni di potere. La domanda mattoni formano la Piramide, disposti su 13 livelli. E’ il
che vale la pena porsi è: ma c’è qualcuno che alimenta simbolo degli Illuminati e fu "stampato sul dollaro per ordine
queste cose, esiste un comune denominatore dietro tutto del Presidente Roosevelt. La scritta "The Great Seal" (Il
questo, qualcuno che ne trae beneficio? Solo la verità ci Grande Suggello) non sta certo ad indicare che si tratti del
può rendere veramente liberi, liberi di capire e quindi di simbolo dell’America che, come sappiamo, è rappresentato
rispondere. La domanda che dobbiamo porci è: dall’aquila. Qual è allora il significato occulto di questo
conosciamo la verità? Conosciamo veramente cosa si simbolo? I simboli di questo pericoloso Ordine sono
nasconde dietro il maturare di tutti questi fenomeni? Certo i impressi nella banconota del dollaro USA. Il numero 13 non
mass media, i politici, i sociologi ci martellano con le loro si riferisce agli stati che formavano l’unione, come
interpretazioni, ma ci possiamo fidare? Io vorrei indicarvi la vorrebbero farci credere, ma all'Ordine degli Illuminati, che
strada, ma posso solo portarvi sulla soglia. Spetta a comprende 13 gradi suddivisi in due categorie: l'Edificio
ciascuno di voi intraprendere il cammino”. Inferiore e l'Edificio Superiore. L'Edifico Inferiore
comprendeva i gradi di Novizio, Minervale, Illuminato
(gf) folleggiando terrorizzata: “Gli Illuminati sono i portatori Minore, Illuminato Maggiore.
di luce, quelli che sanno, ma la loro luce è Lucifero o L'Edificio Superiore comprendeva i gradi di Apprendista,
Satana. Appartengono a tredici delle famiglie più ricche del Compagno, Maestro, Scudiero Scozzese, Epopte, Principe,
mondo e sono i personaggi che veramente comandano il Filosofo-Mago, ed infine il grado supremo di Uomo-Re".
mondo da dietro le quinte. Vengono anche definiti la Tutti questi simbolismi ed altri ancora, dell'Ordo
Nobiltà Nera, i Decision Makers, chi fa le regole da seguire Illuminatorum, sono chiaramente presenti nella banconota
per Presidenti e Governi. La loro caratteristica è quella di americana da un dollaro.
essere nascosti agli occhi del pubblico. Il loro potere risiede Le tredici iniziazioni sono così simbolizzate:
nell’occulto e possiedono tutte le Banche Internazionali, il - Nel bagliore, a forma di cerchio, sopra l'Aquila vi sono 13
settore petrolifero e tutti i più potenti settori industriali e stelle;
commerciali; ma soprattutto sono infiltrati nella politica e - Le strisce sullo scudo sono 13.
comandano la maggior parte dei governi e degli organi - Nell'artiglio destro dell'Aquila è stretto un ramo di olivo
Sovranazionali. Un esempio del loro modo di operare è con13 rami e 13 olive.
l’elezione del Presidente degli Stati Uniti. Qual è l’obiettivo - Con l'artiglio sinistro l'Aquila tiene 13 frecce.
degli Illuminati? Creare un Unico Governo Mondiale e un
- La scritta "E Pluribus Unum" è formata da 13 lettere.
Nuovo Ordine Mondiale, con a capo loro stessi per
sottomettere il mondo a una nuova schiavitù, non fisica, ma - La piramide è costituita da 13 strati di pietre.
“spirituale” ed affermare il loro credo. E’ quindi dal 1700 L'altra scritta "Annuit Coeptis" contiene 13 lettere”.
che le famiglie degli Illuminati, generazione dopo
generazione, influenzano la storia per raggiungere i propri (cf): “La scritta "The Great Seal" (Il Grande Suggello) sotto
traguardi. Gli Illuminati controllano o hanno i loro uomini il cerchio che, racchiude la piramide, non è comprensibile,
ovunque. Possiamo tranquillamente dire che sono i signori in quanto il simbolo dell'America è l'Aquila, ma diventa
del mondo. Il New World Order recluta Politici, Ministri, subito chiaro se si considera che la piramide è, anche, un
Finanzieri, Presidenti di multinazionali, magnati simbolo degli Illuminati. La scritta "Annuit Coeptis", sopra la
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piramide, significa che "La divinità ha acconsentito", come manichino Bush manovrato dalla lobby di potere ha voluto
dire che è d'accordo sui disegni dell'Ordine degli Illuminati. fare a tutti i costi la guerra? Per il petrolio, per impedire la
"E pluribus Unum" (“Da molti, uno”), impressa sul nastro crescita della Cina, che sta per diventare la seconda
che l'aquila stringe col becco significa che il verbo degli potenza mondiale, e per tenere a freno gli Arabi. E se non
Illuminati sarà diffuso a tutte le nazioni per costituire un vogliamo farci inghiottire da arabi o cinesi, dobbiamo
governo mondiale. Sotto la piramide l'iscrizione "Novus arruolarci nell’esercito di Bush! Dura res, sed res! Questa è
ordo seclorum" significa, infatti, "Nuovo ordine mondiale". la realtà! Dominare o essere dominati, e, se si è deboli,
La data (1776), inscritta alla base della piramide, non è allearsi con il più forte”.
l’anno della nascita degli Stati Uniti, o della dichiarazione di
indipendenza, ma è l'anno in cui Adam Weishaupt fondò
l’ Ordine degli Illuminati. Del perché la banconota
americana sia così pregna di simbolismi esoterici è presto (bf) interrompendolo bruscamente: “Questa è la logica del
detto: l'uso del potere finanziario per la realizzazione del potere maledetto! Questa è la logica del Diodenaro,
grande complotto è uno dei metodi utilizzati dagli Illuminati. dell’Ignoranza e della prevaricazione! Questa è la logica
Scopo finale del "Governo occulto", sarebbe provocare una dei Bush e dei Saddam, dei Robespierre e degli Hitler,
crisi economica su tutto il pianeta… e sostituire tutti i degli Stalin e dei Pol Pot! E’ la logica del denaro,
governi con un Nuovo Ordine Mondiale ". dell’ignoranza e della violenza. Questa è la logica degli
indemoniati!
(fm): “No! No! Non diciamo bambinate! Ma quale complotto
planetario! La vera Oligarchia Occulta non è un gruppo di Ma chi sono io per fare questa parte, da eroina o da
fantasmagorici manipolatori: è un sistema che cresce su se martire che si oppone ai lividi Arconti del potere? Anch’io
stesso, e stringe le proprie alleanze, e si moltiplica, e si non ho ancora raggiunto l’unità, e sono nella polarità;
nutre dell’ignoranza delle moltitudini! E poi, non è solo anch’io coltivo il mio personale paradiso.. E poi, sono lustri
americana! Ci sono due gruppi ben distinti di potere che si che vi invitiamo al risveglio, in tutte le salse! Questo non è
scontrano tra di loro, e sono l’Impero d’Occidente e mai stato teatro, ma azione per risvegliare le coscienze,
l’Impero d’Oriente. E’ un labirinto, la storia di questi giorni”. nutrita di profezie lucide: ve lo abbiamo ripetuto fino alla
nausea, che se non si crea un movimento di risveglio
(gf): “Al diavolo il regista, e l’autore! Al diavolo i testi! Li spirituale che condizioni l’agire dei politici, sarà la fine. In
creiamo noi, che li diciamo, i testi! Non è necessario fare riti tutte le salse. E ora mi sono stancata. E non ci credo più, di
satanici, ammazzare e mangiare dei bambini, per essere fronte alla brutalità della guerra, che si possa influire
capaci di gestire il potere con cinismo! Basta porsi su quel sull’azione dei politici manovrati dai potenti occulti: siamo
livello mentale, interiorizzare l’uccisione del bambino, ritornati all’homo homini lupus di Hobbes, al trionfo del più
uccidere la purezza dentro e fuori di noi. Non è difficile, forte, del meglio armato.
soprattutto se si è pagati bene, sterminare i popoli per
l’interesse dei padroni del mondo! Ma se dico questo, ebbene, hanno vinto ancora una
volta loro! E vi chiedo, e mi chiedo: vogliamo arrenderci? Io
(af) come un economista disincantato, indossando una dico di NO!”.
giacca a doppiopetto: “Ma che buffonata! Come se si
potessero cambiare le regole del gioco! Un teatro che
vuole cambiare il mondo cambiando le coscienze! Ridicolo!
Rappers idioti, che protestano dimenandosi, mentre le Entra (ef) portando un’anfora colma d’acqua e si ferma
vecchie iene in doppiopetto del potere planetario vicino a (bf), che continua:
continuano a fare i loro interessi senza battere ciglio!
Buffoni, che criticano il Presidente, e il Presidente ride dei “E allora, che cosa possiamo fare, oltre che parlare con chi
buffoni! La storia è governata da altre forze, e in primo ci è vicino, e con tutti, una volta usciti di qui, e dirlo, che
luogo l’economia e la finanza. Perché il maledetto bisogna creare un risveglio spirituale nel mondo?
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Poiché gli altri strumenti sembrano avere fallito, e i vari 'A livella
Bush, Saddam, Sharon, Bin Laden, Putin, eccetera “Ogn'anno, il due novembre, c'é l'usanza
eccetera, hanno tutta l’aria di essere degli indemoniati, non per i defunti andare al Cimitero.
ci resta che fare un esorcismo collettivo, che liberi coloro Ognuno ll'adda fà chesta crianza;
che reggono il mondo dai demoni che li possiedono. Io dirò ognuno adda tené chistu penziero…
uno alla volta i nomi dei posseduti da Ignoranza, Avidità, ………………………………
Violenza, e voi griderete: “Via! Via! Demoni!/ In nome dei 'Nu rre,'nu maggistrato,'nu grand'ommo,
Grandi Iniziati,/ del Dio di Luce,/ demoni,/ abbandonate trasenno stu canciello ha fatt'o punto
l’animo di questi inconsapevoli,/ e andate nelle regioni al di c'ha perzo tutto, 'a vita e pure 'o nomme:
là dei mondi!” tu nu t'hè fatto ancora chistu cunto?
Perciò, stamme a ssenti...nun fa''o restivo,
Si compie il rito preparatorio all’esorcismo: (bf) prende suppuorteme vicino-che te 'mporta?
l’anfora dalle mani di (ef) e la porge a turno a tutti gli altri, Sti ppagliacciate 'e ffanno sulo 'e vive:
che si aspergono il viso. Poi si inchinano in direzione dei nuje simmo serie...appartenimmo à morte”.
quattro punti cardinali, a salutare tutte le entità positive.
Infine (bf) inizia a gridare i nomi, e scende tra il pubblico, Rientra (gf): “Siamo tutti uguali, di fronte alla morte. E allora
accompagnata dal Coro che si divide in due semicori di tre basta con le diagnosi sul male della storia, dobbiamo
elementi ciascuno e attraversa la platea. diffondere evoluzione, contemplazione! Dobbiamo creare il
regno della pace a partire dallo spirito di ognuno.
(bf) “George Bush!” Coro: “Via…mondi!” (bf): “Saddam Celebriamo un rito che ci porti nel regno dell’armonia, tutti,
Hussein!” Coro: “Via…mondi!” (bf): “Sharon!” Coro: poveri e ricchi, padroni e schiavi, stupidi e intelligenti.
“Via…mondi!” (bf): “Osama Bin Laden!” Coro: Sostituiamo allo spietato Nuovo Ordine Mondiale degli
“Via…mondi!” (bf): “Vladimir Putin!” Coro: “Via…mondi!” umani ottenebrati quello della sapienza illuminata e della
(bf): “Silvio Berlusconi!” Coro: “Via…mondi!” (bf): “Fidel solidarietà”.
Castro” Coro: “Via…mondi!” (bf): “Tutti i politici del mondo!
Tutti gli spietati accumulatori di denaro del mondo!” Coro: Musica da Scelsi: “Natura Renovatur”. A una a una (ef) (cf)
“Via…mondi!”. e (bf) recitano da “Four Quartets” di Eliot:
(ef) da “Burnt Norton”, vv. 1-46.
Tutti risalgono sul palco e ripetono insieme l’ultima (cf) da: “East Cocker”, vv. 1-13; 134-147; 190-209.
sequenza, rivolti verso il pubblico. Escono (bf) (cf) (gf) (fm). (bf) tenendo in mano una rosa rossa da: “Little Gidding”,
Restano (ef) e (am) vv.214-259.

(ef): “L’oscenità del potere è cosa che nasce tardi, e la Scena finale: voce femminile preregistrata su musica
storia è storia della decadenza progressiva dell’esercizio ancora da Scelsi, “Natura renovatur”, recita da “Protennoia
del potere. Magari fossero tutti dei Creonti, i padroni del trimorfica” (Il verbo dell’epifania. Scritture Sacre del
mondo: sarebbe meno osceno, saremmo meno osceni tutti Genitore, con Gnosi completa), testo gnostico antico
quanti! Se il teatro è immagine del mondo, e se il mondo è inedito, nella traduzione di Paolo Lucarelli. Durante la
gestito da burattinai più o meno visibili, ebbene, come attori recitazione, al ralenty, i dróntes prendono ognuno un petalo
iniziatici, sciamani cosmici, abbiamo il dovere di rifiutare di un grande fiore-installazione e lo compongono. Iniziano
qualunque regia! Riprendiamoci la trama dei nostri gesti, a muoversi a partire dalla frase: ”Io mi muovo in ognuno”.
ripartiamo da dove eravamo stati interrotti!”. La composizione della rosa deve essere terminata quando
Esce. la voce fuori campo dice:
(am) avanza sul proscenio e riprende la recitazione ”per mezzo dell’ineffabile…Pensiero”.
parossisitica di “A’livella” di Totò, che era stata interrotta
all’inizio dal Regista:
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A questo punto si apre lo sfondo e compare (dm) con abiti per mezzo dell’ineffabile e incommensurabile Pensiero.
sacerdotali, recando un totem che rappresenta l’uomo A coloro che dimorano nell’Oscurità egli si rivelò,
illuminato, l’Uomo di Luce. a coloro che dimorano nell’Abisso egli si mostrò,
“Io sono il Pensiero che dimora nella Luce, a coloro che dimorano nei tesori nascosti,
io sono il movimento che dimora nel Tutto, egli disse i misteri ineffabili e li illuminò,
colei in cui il Tutto pone le proprie fondamenta, tutti figli della Luce, su dottrine irripetibili.
la primogenita tra coloro che vennero all’esistenza, Questo solo, che venne all’esistenza, il Logos,
colei che esiste prima del Tutto io unsi con la gloria dell’invisibile Spirito di bontà.
che esiste di per sé, essendo perfetta. Egli sta nella sua Luce che lo circonda,
Io sono invisibile all’interno del Pensiero nell’Occhio di Luce che mi illumina gloriosamente.
dell’Invisibile Uno e sono rivelata Io sono l’Immagine dello Spirito invisibile
in ciò che è incommensurabile e ineffabile. E l’Immagine del Tutto è completata attraverso me”.
Sono incomprensibile,
stando all’interno dell’incomprensibile. E’entrato (dm) portando il totem che colloca al centro del
Mi muovo in ogni creatura. fiore. Poi arretrano tutti verso il fondo, al ralenty, come
Io mi muovo in ognuno e scendo nel profondo di tutti. implodendo nell’assoluto.
Io vado rettamente e risveglio colui che dorme, Finisce il miraculum. Si avanza sul proscenio in
sono la visione di coloro che sognano nel sonno. meditazione camminata e si saluta chinando il capo tre
Io sono l’Uno invisibile all’interno del Tutto. volte. Si chiude il sipario.
Io sono colei che consiglia coloro che sono nascosti
e conosco il Tutto che esiste nel nascondimento. V.I.T.R.I.O.L.U.M., Alchimia per Edipo re
Io sono una voce che parla sommessamente. (foglio di sala)
Io esisto dal principio nel Silenzio.
Io discesi nel centro degli inferi A parte l’iniziale miscellanea alchemico-presocratica,
e risplendetti sopra l’Oscurità. recitata dai dróntes in ingresso, la potente descrizione della
Io sono colei che versò l’acqua. peste da Artaud, un ben riconoscibile squarcio dal Faust di
Io sono colei che è nascosta nelle acque radianti. Goethe, stralci dai Cantos di Ezra Pound, folgorazioni
Io sono colei che illuminò gradualmente enantiodromiche da Septem sermones ad mortuos di Jung,
il Tutto con il suo Pensiero. nonché le testimonianze eleusine che sigillano il finale e
Io sono unita alla Voce. qualche intrusione di chi scrive, tutto il dráma inziatico
Io dimoro negli ineffabili e negli incomprensibili. dedicato a Edipo presenta testi tratti da Edipo re di Sofocle.
Sono la Voce reale e parlo in ognuno Si potrebbe dunque pensare a una sorta di ricostruzione
ed essi la riconoscono poiché in loro della tragedia più sapienziale di Sofocle, con alcune
dimora un Seme. intrusioni extra- o meta- testuali.
Io manifestai me stessa – Io – Ma non è così: ho stravolto il tessuto della tragedia per
tra tutti coloro che mi riconoscono, trasformarla nuovamente in rito e farne risaltare ancora di
perché io sono colei che è unita a ognuno più la carica iniziatica. A tale fine, ho tentato alcune mosse:
nel Pensiero nascosto e nella Voce esaltata. - liberare la tragedia dal suo aspetto più tipicamente
È un mistero, irrefrenabile apprezzato, ovvero la suspense da “giallo” che si crea
per la sua incomprensibilità, intorno alla scoperta progressiva della propria vera identità
invisibile a tutti coloro che sono manifesti nel Tutto. da parte di Edipo, attraverso le indagini da lui stesso
È luce che dimora in Luce. condotte sul se stesso che non sa di essere: preferisco
Noi soli siamo separati dal mondo manifesto dare tutto ciò per scontato nella mente dello spettatore,
perché siamo salvati dalla nascosta saggezza
dei nostri cuori
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colto o incolto che esso sia. Si tratta della parte tutto - fondandomi sui vv. 1518 ss. di Edipo a Colono, azzardo
sommato più compiacente al bisogno di sedurre l’ego che i misteri rivelati da Edipo a Teseo coincidano on i
emozionale del pubblico, antico e moderno, ma a me non Misteri Eleusini: il finale del dráma è tutto giocato su
interessa compiacere l’ego del pubblico, bensì coinvolgerlo citazioni di autori antichi intorno ai Misteri di Eleusi, e Edipo
in un rito, accompagnarlo in quel luogo dell’anima dove appare come iniziato e iniziatore di Misteri, impugnando la
vivono gli dei e brilla una luce di conoscenza mistica. spiga simbolo di Demetra, la dea fondatrice dei Misteri di
A tale fine ho inventato la figura dello sciamano del teatro Eleusi, e lo specchio, simbolo di Dioniso, il dio dei misteri, a
(Susy Polgatti), che condensa in poche battute gli eventi cui allude la frase che veniva pronunciata al culmine della
canonici del dramma, come se li racchiudesse in sé, e apre celebrazione segreta: “Brimò Signora ha generato il sacro
squarci di interrogazione metatestuale, mescolando fanciullo Brimòs! ”.
italiano, greco antico e inglese. Tale, per sommi capi, l’operazione che qui si tenta, e
- inserire, ex abrupto, una comparizione di Faust (il che segna la proficua distanza del Teatro Iniziatico da
personaggio dell’omonimo dramma di Goethe, in cui si quasi tutto il teatro contemporaneo (nonché dai suoi grigi
cimenterà chi scrive), colui che entra in contatto con il fautori di establishment), assai di rado capace di restituire
Demonio, l’Ombra, a segnalare, ferme restando le vistose al teatro la sua qualità di rito, e di cogliere la valenza
differenze, il carattere “faustiano” di Edipo, o “edipico” di spirituale di molti testi, dei tragici in particolare.
Faust, poiché entrambi sono eroi della conoscenza che Soggetto, scene e regia: Angelo Tonelli; installazioni di
non si sottrae alla ricognizione delle ombre. scena: Giuliano Diofili; dróntes: Luigi Armelloni, Tullia
L’ingresso di Faust apre la via a quello dell’altrettanto Bonaschi, Alberto Fiorito, Sara Montefiori, Simona
goethiano Mefistofele (Tullia Bonaschi), che a sua volta Menicagli, Susy Polgatti, Susanna Salvi.
sconfina nell’Abraxas terribile e abbacinante di Septem
sermones ad mortuos di C. G. Jung. Testi da Artaud, Goethe, Sofocle, Pound, Jung, Apuleio,
- poiché Edipo, a detta anche della critica più retrivamente Platone, Pindaro, Ippolito, Clemente Alessandrino, Angelo
antropologico-strutturalistica, è capro espiatorio e Tonelli. Il testo di Sofocle compare nella traduzione di
personaggio collettivo, ovvero simbolo universale Angelo Tonelli, da Sofocle, Le tragedie, Marsilio 2004.
dell’umano che percorre il sentiero arduo della conoscenza Musiche: Diamanda Galas, Lisa Gerrard, Daimonia
dell’Ombra per illuminarla, ho deciso di spartirne Nymphe.
l’interpretazione tra quattro dróntes, rispettivamente Alberto
Fiorito, Luigi Armelloni, Sara Montefiori e Susanna Salvi,
che vengono di volta in volta investiti del ruolo di Edipo
attraverso la vestizione rituale officiata da Simona
Menicagli, che assolve insieme la funzione di sacerdotessa
e di Coro.
- rovesciare la sequenza cronica della cecità di Edipo,
rappresentandolo come cieco all’inizio, quando non
conosce ancora la propria autentica natura, e vedendolo
libero dalla cecità nel momento in cui, accecandosi,
dichiara di avere conosciuto la propria ombra, e dunque è
veggente.
- unificare Edipo re con Edipo a Colono, e interpretare la
morte a Colono del Re dal piede gonfio come morte mistica
e sapienziale, conquista di conoscenza e sacralità, che gli
consente di rivelare gli umani i Misteri Iniziatici, che
conducono alla contemplazione suprema e alla liberazione
dalla paura della morte.
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ASSOCIAZIONE CULTURALE ARTHENA culminante nell’unione mistica tra la coscienza superiore


COMPAGNIA TEATRO INIZIATICO ATHANOR dell’individuo – la rosa – e l’essenza spirituale del cosmo, il
MARTEDI’ 22 FEBBRAIO ORE 22 Fuoco?”
VIAREGGIO, CAFE’ MATILDA Intervista a Angelo Tonelli a cura di Roberto Bertoni, in Sei
La terra desolata poeti liguri (Bertolani, Bugliani, Conte, Giudici, Sanguineti,
di T. S. Eliot Tonelli) a cura di Roberto Bertoni, Trinity College, Dublin,
Performance ritomodernista per recitante e sei drontes Trauben Editore 2004.
con Angelo Tonelli
Luigi Armelloni, Ettore Callegari, Alberto Fiorito, A questa interpretazione rivoluzionaria, mistico-politica, del
Simona Menicagli, Sara Montefiori, Susanna Salvi poemetto di Eliot si ispira la performance ritomodernista,
Traduzione e regia di Angelo Tonelli della durata di circa 40 minuti, che vi proponiamo in questa
serata di teatro-poesia, e che è già stata realizzata a Lerici
“La mia edizione di questo capolavoro di Eliot, pubblicata il 23 dicembre 2004, nella Sala Consiliare, in occasione del
prima con Crocetti (1992) e poi con Feltrinelli, con kómos di fondazione del Movimento Ritomodernista, in
prefazione del premio Nobel Czeslaw Milosz, nel 1995, e collaborazione con il College of Charleston del South
adesso giunta alla quinta edizione è stata la prima e l’unica Carolina. L’attenzione viene provocatoriamente (forse
a riconoscere il carattere sapienziale e iniziatico del anche nei confronti di Eliot) spostata sul carattere iniziatico
poema. Come non accorgersi che il finale di The Waste del poemetto, in particolare attraverso l’iterazione del
Land rimanda alla tradizione yogico-upanishadica, a partire mantra Da Datta (“dona”), Da Dayadhvam (“compatisci”),
dal Da Datta (“dona”), Da Dayadhvam (“compatisci”), Da Da Damyata (“domina te stesso”), tratto da Brhadaranyaka
Damyata (“domina te stesso”) della V sezione, per Upanishad 5, 1 che ne diventa la chiave di lettura
giungere al finale rituale, mantrico, che andrebbe con ogni principale, percorrendo la trama screziata e ardua del
probabilità cantato e non letto: “shantih shantih shantih”? O poema, come preludio alla culminazione nello shantih
che l’intero poemetto è un tragitto mitorituale, scandito sulla shantih shantih finale, la “pace che supera ogni
filigrana della leggenda del Re Pescatore e del Graal, dalle comprensione”, che è condizione individuale minima per
regioni della siccità (che è aridità spirituale) al dono finale creare una collettività illuminata.
della pioggia, immagine di rinascita? O che del titolo della A chiusura del libro, riporto due Manifesti del Risveglio, da
sezione III, Il Sermone del Fuoco, Eliot stesso, in una delle me lanciati in questi anni, e il più recente Manifesto del
sue note si incarica di dirci che rimanda al Sermone del Ritomodernismo, a ulteriore testimonianza dell’impegno
Fuoco di Buddha? E che invece di limitarsi, come una spirituale e civile della mia azione culturale.
specie di Cannibale ante litteram, a enunciare la crisi del
moderno, da questa crisi proponeva di uscire attraverso la Manifesto del Risveglio I (2002)
sintesi dei livelli più alti della spiritualità d’Oriente (il
Buddhismo, l’Induismo), e d’Occidente (Sant’Agostino, San La crisi ecologica che investe il pianeta è mille volte più
Giovanni della Croce)? Che The Waste Land è dunque grave di quanto non lascino trapelare i mass media
poema-rito di morte-rinascita, poema iniziatico di estrema manipolati dal sistema di dominazione planetaria. La
complessità e ricchissima stratificazione culturale e catastrofe civile ed ecologica è imminente (non trascorrerà
letteraria, partorito da Eliot in un momento di gravissima una generazione) e ciò obbliga i politici, ma anche i grandi
crisi psichica, che, al di là della sua corazza di antipatico industriali e tutti coloro che hanno responsabilità civili a
bancario anche della letteratura lo rendeva permeabile a intraprendere percorsi spirituali che li rendano degni di
epifanie del profondo? E che lo stesso può dirsi per la gestire la cosa pubblica.
sinfonia sapienziale dei Four Quartets, sigillata già in incipit DI FRONTE A TUTTO QUESTO
dai frammenti di Eraclito, e scandita, come lo è il mondo in • gli artisti, i filosofi, gli uomini e le donne di cultura
ogni tradizione iniziatica, in quattro elementi, dettata da una e comunicazione si impegnano a promuovere il
voce che sembra essere la voce del Divino stesso, e Risveglio Planetario, influenzando l’opinione
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pubblica e i mass media, in modo da spingere i vigilare sulla propria eticità e obbediranno ai vecchi schemi
governi a rimettere in discussione il modello di machiavellici dell’azione politica, verranno
sviluppo che ha condotto il pianeta al tracollo democraticamente rifiutati.
ecosociale. E’ un processo difficile, perché quasi Il punto di riferimento ideale dei Risvegliati siano Cristo,
ovunque le classi dirigenti sono saldamente legate Buddha, Gandhi e i benefattori concreti dell’umanità,
ai potentati economico-tecnologici. coloro che si sono adoperati per il bene della pólis umana.
• la rivoluzione pacifica e urgente delle coscienze è
l’unica via concreta per uscire positivamente
dall’Apocalissi in atto. Altrimenti, i nostri figli MANIFESTO DEL RITOMODERNISMO (novembre 2004)
dovranno bere il proprio sangue e mangiare il
proprio sterco, per sopravvivere alla peste L’epoca attuale esige una rivoluzione nella figura del
planetaria a cui li abbiamo consegnati. poeta e dell’artista in generale.
CHIEDIAMO Assegno a questa rivoluzione il nome provvisorio di
a tutti i governi dei paesi industrializzati di ridurre Ritomodernismo.
immediatamente e drasticamente i livelli di inquinamento
provocati dalle industrie: è meglio rischiare una recessione Il Ritomodernismo è un addio a tutta la poesia, la
economica – del resto già in atto – piuttosto che morire poetica e la critica contemporanea, un rinnovamento
appestati; radicale dell’essere poeta, artista, critico, filosofo. E
chiediamo inoltre che i governi di tutte le nazioni attivino cittadino nel mondo.
al proprio interno gruppi di ricerca e vigilanza etico-
spirituale che li aiutino ad agire per il bene collettivo, senza Con il riferimento al rito si allude a un modo di essere, a
lasciarsi dominare dalle tendenze negative di base - un agire sacrali e a una concezione dell’arte come
ignoranza avidità violenza - e dalla logica spietata energia/evento scritto, orale o agito, che totum hominem
dell’interesse economico. requirit.

Manifesto del Risveglio II (2003) Il Poeta, l’Artista Ritomodernista ricompone il legame


con il sacro, e l’arte è rito di riunificazione dell’umano con il
La permanente gravità delle condizioni politiche e sociali a divino, evento mistico. Ciò non le impedisce di toccare tutti
livello planetario richiede una accelerazione delle forme di i tasti dell’esperienza umana, interiore e civile: ma tutto sa
intervento per il Risveglio. ricondurre al mistero che è sorgente di ogni cosa.
OCCORRE
Esigere l’abdicazione simbolica di tutti i politici, perché Il sacro non va confuso con il religioso: definisco sacro il
hanno miserabilmente fallito nel governo del mondo, e senso dell’Assoluto che dimora alla radice di tutte le cose,
indurli a impegnarsi in una formazione spirituale autentica anche le più laiche.
che fornisca loro i mezzi per agire con eticità.
Rompere tutte le ideologie, di destra, di sinistra e di centro, Il Ritomodernismo si distingue da movimenti affini per
occidentali, orientali, maschiliste, femministe, capitalistiche, una radicalizzazione dell’impegno spirituale e civile, e il
comunistiche, perché sono coaguli di potere, e dividono. rifiuto altrettanto radicale degli equilibrismi e dei
Soltanto così potrà nascere la via dell’Umanità Risvegliata. compromessi con l’establishment critico-letterario di cui
Creare ovunque centri di Risveglio, che elaborino gli denuncia la inadeguatezza e la deficienza ermeneutica.
strumenti adatti ad affrontare la vita politica con piena
eticità, individuando i metodi più opportuni di sorveglianza Il Poeta e l’Artista Ritomodernista testimoniano una
e autosorveglianza spirituale. I popoli riconosceranno la possibilità di liberazione dalla trita compagine letteraria
purezza di questi uomini e di queste donne, e daranno loro contemporanea (nelle sue varie forme: cattolica, marxista,
fiducia in democrazia. Quei politici che rifiuteranno di materialista, crepuscolare, filotecnologica, sperimentale
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eccetera) che compiace – per mancanza di reale coraggio Poesia/sapienza è poesia scritta o orale che racchiude
critico e esistenziale, eccessiva inclinazione al in sé un gesto conoscitivo di alto livello, e nasce dalla
compromesso in nome dell’utile – i livelli troppo ordinari stessa dimensione da cui nascono la meditazione, la
della psiche collettiva ed è complice della barbarie e contemplazione, il vaticinio. Ma rispetto al linguaggio della
dell’ottenebramento della (in)civiltà dei nostri giorni. sapienza la poesia si nutre dell’immaginario più
Il Ritomodernismo accoglie della tradizione letteraria ciò assolutamente libero, in totale estrema libertà ideativa e
che consente un equilibrato superamento della letterarietà espressiva: per fare un esempio, Buddha e Breton,
stessa. Nagarjuna e Neruda, Empedocle e Gozzano, Parmenide e
Montale uniti in uno stesso gesto artistico che unifica e
Il Poeta, l’Artista Ritomodernista è anche sciamano trascende.
sapiente e monaco della verità, ed è disposto a sacrificare
tutto pur di affermare la poesia e l’arte come voci di Il Poeta, l’Artista Ritomodernista si collocano nella
illuminazione, libertà e liberazione spirituale e civile. tradizione poetica-artistica come una avanguardia datata
duemilacinquecento anni avanti Cristo e più di duemila
Il Poeta, l’Artista Ritomodernista auspica una rivoluzione dopo.
anche nella critica, perché la formazione del critico – salvo
eccezioni più che rare – lo condanna a una deficienza
permanente di comprensione spirituale/sapienziale, e Curriculum di Angelo Tonelli
dunque gli impedisce di forgiarsi strumenti ermeneutici Angelo Tonelli, poeta, performer, autore e regista teatrale, noto in Italia e
adatti a comprendere la poesia-sapienza. all'estero, è tra i maggiori studiosi e traduttori italiani di classici greci e
latini. Opere teatrali: Apokálypsis, 1995; Katábasis, 1996; Máinomai,
1997; Mysterium, 1998; Eleusis, 1999; Drómena, 2000; Méllonta táuta,
Il Poeta, l’Artista Ritomodernista si libera costantemente
2001; Alphaomega, 2002; New World Order, 2003; V.I.T.R.I.O.L.U.M.
dalla vanità e dal narcisismo negativo e inferiore, che Alchimia per Edipo re 2004; La terra desolata di T. S. Eliot, 2005;
spingono i poeti e gli artisti in generale a compiacere critici Orghia, ovvero il trionfo della sapienza sul potere (da Baccanti di
pubblico e ideologie per amore di facili consensi e Euripide), 2005. E’ intervenuto in programmi culturali della RAI (Rai 1,
riconoscimenti che appagano l’ego, a scapito della Rai 2, Rai 3) e di Mediaset, tra cui nel dicembre 2002 in La Poesia
autenticità della ricerca e della elevatezza del messaggio. incontra...la danza su RAI 1, come membro della giuria e performer. Dal
1998, su incarico della Città di Lerici, è Presidente della Associazione
Il Poeta, l’Artista Ritomodernista predilige la poesia che Culturale Arthena e della omonima Scuola di Arti e Mestieri, e Direttore
Artistico di Altramarea, Rassegna Nazionale di Poesia Contemporanea,
nasce dai livelli più alti e profondi – illuminati – dell’animo
giunta alla VIII edizione. Nel marzo del 2002 e del 2004 viene invitato
umano e ad essi tende a ricondurre il destinatario senza dal College of Charleston, South Carolina (USA) a The Waters of
cadere in pesantezze didascaliche. Ritiene energia Hermes, Festival of Italian Poetry, a curare la regia di eventi rituali e a
sprecata la poesia sentimentale, o animica, o intellettuale recitare propri versi. Edizioni di classici: Oracoli caldaici, Coliseum
che non sappia vibrare del mistero che è alla radice delle 1993 - Rizzoli 1995 e 2005 (ristampa riveduta); Eraclito, Dell’Origine,
cose e della poesia stessa: essa è come la Luna senza il Feltrinelli 1993 e ristampa riveduta 2005; Properzio, Il libro di Cinzia,
Sole, l’amante senza l’amato, il finito senza l’infinito. Marsilio 1993 (4 edizioni); T. S. Eliot, La Terra desolata e Quattro
Quartetti, Feltrinelli 1995 (6 edizioni, con ristampa riveduta per il 2005);
Seneca, Mondadori 1998; Zosimo di Panopoli, Coliseum 1988, Rizzoli
La Poesia Ritomodernista è alchimia che trasforma
2004; Eschilo, tutte le tragedie, Marsilio 2000; Empedocle, Origini e
continuamente l’esperienza sentimentale-emozionale- Purificazioni, Bompiani 2002; Sofocle, tutte le tragedie, Marsilio
intellettuale nel vuoto-luce che ne è fonte transimmanente. 2003.Tra i testi filosofici si segnala: Apokalypsis, pensieri intorno all’
E’ contemplazione, catarsi, vaticinio, che trovano adeguata apocalissi in atto nel pianeta Terra. E altro.
espressione in adeguata forma. Opere di poesia: Canti del Tempo (finalista premio Eugenio Montale),
Crocetti 1988; Frammenti del perpetuo poema, Campanotto 1998; Poemi
L’opera Ritomodernista si offre come riverbero dal Golfo degli Dei/Poems from the Gulf of the Gods, Agorà 2003. Un
dell’Assoluto. ampio saggio seguito da una intervista sulla sua opera poetica compare
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nel volume Sei poeti liguri, a cura del Prof. Roberto Bertoni, Direttore del “Calandriniana” dal 1988 al 1995, ha concluso questa sua esperienza
Dipartimento di Italianistica al Trinity College di Dublino (Trauben, organizzandone l’edizione francese a Villefranche de Rouergue, città
2004). Sue poesie sono state tradotte per importanti riviste e nell’ambito gemellata con Sarzana. Nel 1998 l’Amministrazione Provinciale della
di ricerche universitarie in America, Irlanda, Germania. Spezia lo ha ospitato al Centro Allende per una seconda antologica
Attualmente sta curando la traduzione con introduzione e commento di intitolata “Ambiguità dell’inespressivo”. Nello stesso anno è stato invitato
tutte le tragedie di Eschilo, Sofocle e Euripide, in parte già pubblicate in Germania, dalla Kunstausstellung di Jesteburg (Amburgo), per una
(Eschilo e Sofocle), in parte in corso di pubblicazione, per Marsilio e mostra con altri 4 pittori italiani. Dal 1983 ha più volte collaborato al
Bompiani. “gruppo di lavoro Arti Visive”, per l’Assessorato alla Cultura del Comune
di Sarzana. Dal 1998 fa parte del direttivo dell’Associazione Culturale
Curriculum di Ugo Ugolini “Arthena” di Lerici, curando un corso di arte figurativa e partecipando al
La macchina fotografica compare per puro caso verso la fine degli anni coordinamento delle manifestazioni culturali e artistiche. Giuliano Diofili
’70. Un breve viaggio con la famiglia, ne è l’occasione. Resta affascinato ha inoltre operato in vari collegi peritali in qualità di disegnatore e
dall’oggetto e dalle sue potenzialità. Solo nel 1982, a 17 anni, la illustratore, lavorando alla stesura di rilievi tecnici e bozzetti illustrativi
fotografia entra nel quotidiano. Frequenta inizialmente i laboratori e i utilizzati nello svolgimento delle inchieste più importanti e
fotografi locali, la camera oscura. drammaticamente significative degli ultimi vent’anni della nostra storia.
Nel 1984 si sposta a Milano per motivi di studio, viene selezionato dalla Si ricordano a questo proposito e fra gli altri, i disegni relativi alla strage
scuola di fotografia lombarda. di Bologna, al caso Ustica, alla strage della galleria del Vernio; gli studi e
Nel 1989 inizia a frequentare Berlino, presenta alcune fotografie e viene le rielaborazioni grafiche degli attentati a Falcone e Borsellino,
scelto dalla locale scuola d’arte. Nei soggiorni berlinesi trova i primi all’attentato di via dei Georgofili, e in ultimo quelli riguardanti le indagini
stimoli per la fotografia urbana. sul cosiddetto “mostro di Firenze”.
Nel 1992 è in Toscana, dove inizia a lavorare nel campo della moda, a
livello locale.
Nel 1995 segue un corso di fotografia di architettura a Firenze. La
passione per questo tema, la fotografia urbana e l’architettura, comincia a
diventare via via più maturo. Un soggiorno a Barcellona, nel 1998,
diventa un momento centrale di ricerca e crescita. Da questo viaggio
deriva una mostra, del 1999: “E’ così difficile convivere?”. Nel periodo
2000-2003 compie alcuni viaggi in Europa, di lavoro e approfondimento,
maturando il tema architettura, paesaggio e paesaggio urbano.
Nello stesso periodo è nuovamente a Milano, è inviato per la rivista
internazionale di interior design Casa D e pubblica per altre riviste.
Nel 1995 inizia una collaborazione stabile con la compagnia di teatro di
Angelo Tonelli, regista e scrittore lericino, divenendo testimone di ogni
suo spettacolo per i successivi dieci anni
Si è laureato a Pisa, alla facoltà di Scienze. Ama spostarsi per cercare
stimoli, emozioni, impressioni, ma torna sempre a Lerici, dove è nato e
vive tuttora.

Curriculum di Giuliano Diofili


Giuliano DIOFILI è nato alla Spezia nel 1948 e ha frequentato
l’Accademia di Belle Arti di Carrara. Attivo dal 1970 con il gruppo Arti
Visive Prometeo, ha tenuto la sua prima personale al Palazzo dei Vescovi
di Sarzana. Nel 1985 il Comune di Lerici lo ha ospitato per un’antologica
nelle sale del castello Monumentale, intitolata “Graffiti archetipi in un
castello”; Nel 1992 ha fondato il “Gruppo della “Cittadella”, che con una
prima mostra ha inaugurato le sale della fortezza Firmafede appena
restaurate. In quell’occasione, e collaborando con il critico d’arte
Ferruccio Battolini, si è fatto promotore della prima edizione de “I
quaderni della Calandriniana”. Coordinatore artistico della
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Finito di stampare
Nel mese di maggio 2005
Presso la tipografia
Grafiche lunensi Sarzana

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