Sei sulla pagina 1di 1

ANTROPOLOGIA CULTURALE 16/11/21

All’inizio della breve vita dell’umanità, l’uomo viveva in un sistema parassitario con la
natura, infatti le suddivisioni del lavoro erano tra Cacciatori e Raccoglitori, le tribù erano
composte da circa 50 persone che erano formate da un serie di famiglie allargate. Queste
tribù semi-nomadi le quali con il passare dei secoli si sono espansi in tutto il mondo, una
volta finite le risorse in africa, nella quale come sappiamo si sono sviluppate le prime forme
di umanità, hanno iniziato a viaggiare verso ogni territorio della terra.

Possedevano una dieta molto variegata infatti consumavano sia cacciagione che vegetali,
avevano numerose tecniche di caccia ma anche di raccoglimento per poter sfruttare al
meglio ed il più a lungo possibile un determinato territorio, ancora oggi in alcune piccole
tribù che utilizzano queste tecniche dei Cacciatori e Raccoglitori. In queste società non era
dominante l’impegno per la sussistenza; invece, con l’arrivo dell’agricoltura l’uomo non è
più un parassita, modifica ed interviene sull’ambiente, nasce anche l’accumulo alimentare il
quale non era necessario quando le varie popolazioni non erano stazionarie.
Con lo stazionamento delle varie società iniziano a nascere le varie professioni dato che non
tutti devono occuparsi del cibo; quindi, questo stazionamento favorisce la nascita
dell’artigianato, sottoforma di fabbro, il modello industriale che arriverà nel 1700 sarà colui
che eleverà l’uomo sopra la natura, facendolo diventare sempre più insostenibile con il
pianeta. Questo sistema industriale crea un luogo distaccato tra società e lavoro, tempo
viene monetizzato quindi non solo lo spazio ma anche il tempo viene frammentato per
sottomettersi al modello industriale.

Potrebbero piacerti anche