Criteri di selezione dei lavori pubblicati: Questa rivista sottopone i contributi destinati alla
pubblicazione a un procedimento di valutazione preventiva al fine di verificare la corrispon-
denza dei valori a un elevato livello di qualità scientifica. A tale scopo il comitato di dire-
zione si avvale di due componenti del comitato di valutazione. La procedura di valutazione
è svolta in modo da garantire l’anonimato dell’autore e del valutatore. Il giudizio può essere
positivo, positivo con l’indicazione della necessità di apportare modifiche, negativo.
Comitato di valutazione: Grazia Monia Buta (Ass. Diritto commerciale, Univ. G. d’Annunzio
Chieti – Pescara); Andrea Carinci (Ord. Diritto tributario, Univ. di Bologna); Enrico Caterini (Ord.
Diritto privato, Univ. della Calabria); Ignacio Diaz de Lezcano Sevillano (Prof. ord. Diritto Ci-
vile, Univ. di Las Palmas de Gran Canaria); Laura Di Bona (Ass. Diritto privato, Univ. di Ur-
bino Carlo Bo); Pasqualina Farina (Ricercatore Diritto processuale civile, Univ. Roma La Sapienza);
Tommaso Febbrajo (Ass. Diritto privato, Univ. di Macerata); Andrea Federico (Ord. Diritto pri-
vato, Univ. di Salerno); Lanfranco Ferroni (Ord. Diritto privato, Univ. di Urbino Carlo Bo); Ma-
ria Giuseppina Fodaroni (Sostituto Procuratore Generale presso la Suprema Corte di Cassazione);
Fabrizio Fracchia (Ord. Diritto amministrativo, Università Luigi Bocconi); Guglielmo Fransoni
(Ord. Diritto tributario, Univ. di Foggia); Pietro Gaeta (Sostituto Procuratore Generale presso la
Suprema Corte di Cassazione); Marialuisa Gambini (Ord. Diritto privato, Univ. G. d’Annunzio
Chieti – Pescara); Maria del Carmen Gete-Alonso y Calera (Ord. Diritto civile, Univ. Autonoma
di Barcellona); Stefania Giova (Ord. Diritto privato, Univ. degli Studi del Molise); Gianluca Guer-
rieri (Ord. Diritto commerciale, Univ. di Bologna); Ramòn Herrera Campos (Ord. Diritto civile,
Univ. di Almería); Sara Landini (Ass. Diritto privato, Univ. di Firenze); Giovanni Leone (Ord.
Diritto amministrativo, Univ. di Napoli Federico II); Andres Mariño Lopez (Ord. Diritto civile,
Università della Repubblica di Uruguay); Paolo Micheli (Consigliere presso la Suprema Corte di
Cassazione); Massimiliano Minerva (Consigliere presso la Corte dei Conti); Enrico Minervini (Ord.
Diritto privato, Univ. Campania L. Vanvitelli); Juan Antonio Moreno Martinez (Ord. Diritto ci-
vile, Università di Alicante); Stefano Pagliantini (Ord. Diritto privato, Univ. di Siena); Ferdinando
Parente (Straord. Diritto privato, Univ. di Bari); Marco Pelissero (Ord. Diritto penale, Univ. di
Genova); Mauro Pennasilico (Ord. Diritto privato, Univ. di Bari Aldo Moro); F. Javier Pérez-Ser-
rabona Gonzàlez (Ass. Diritto commerciale, Univ. di Granada); Sergio Perongini (Ord. Diritto
amministrativo, Univ. di Salerno); Davide Petrini (Ord. Diritto penale, Univ. del Piemonte Orien-
tale Amedeo Avogadro); Luca Pisani (Ord. Diritto commerciale, Seconda Univ. di Napoli); Ste-
fano Polidori (Ord. Diritto privato, Univ. del Salento); Vincenzo Putortì (Ass. Diritto privato,
Univ. di Firenze); Vincenzo Ricciuto (Ord. Diritto privato, Univ. di Roma Tor Vergata); Liliana
Rossi Carleo (Ord. Diritto privato, Università di Roma Tre); Giuseppe Santoni (Ord. Diritto com-
merciale, Univ. di Roma Tor Vergata); Pietro Sirena (Ord. Diritto privato, Univ. di Siena); Chiara
Tenella Sillani (Ord. Diritto privato, Univ. Statale di Milano); Marco Tiberii (Ass. Diritto ammi-
nistrativo, Seconda Univ. di Napoli); Loris Tosi (Ord. Diritto tributario, Univ. Ca’ Foscari di Ve-
nezia); Vincenzo Verdicchio (Ass. Diritto privato, Univ. del Sannio); Goffredo Zuddas (Ord. Di-
ritto privato, Univ. di Perugia)
Segreterie di redazione:
Perugia: Giovanni Berti de Marinis, Laura Coppini
Terni: Cristiana Boiti, Giacomo Pongelli
DIRITTO CIVILE
LUIGI ROSARIO LUONGO, Note sulla funzione degli avvertimenti nel processo
esecutivo p. 226
DIRITTO PENALE
DIRITTO AMMINISTRATIVO
Approfondimenti dottrinali e casi pratici
ALESSIO TOMASSUCCI, L’annullabilità del provvedimento amministrativo per
vizi formali: l’incompetenza (T.A.R. Umbria, Sez. I, 20 giugno 2017, n.
466) p. 393
T.A.R. Umbria, Sez. I, 20 novembre 2017, n. 720 p. 415
T.A.R. Umbria, Sez. I, 2 gennaio 2018, n. 5 p. 418
GIUSTIZIA CONTABILE
Corte Conti, Sez. reg. contr. Umbria, 10 luglio 2017, n. 82 p. 425
DIRITTO TRIBUTARIO
SVOLGIMENTO DEL PROCESSO – Esponevano gli attori Sigg.ri Te. Ci. e Pa.
Gi. Ar. (i quali avevano acquistato dal Sig. La. Cr., per l’importo di €
9.000,00, il compromesso da questi stipulato con Immobiliare Il M.
S.r.l.) di aver compravenduto, con contratto a rogito Notaio Pe. di As-
sisi stipulato in data 31 luglio 2007, porzione di un fabbricato sito in
(omissis), costituita da appartamento al piano terra di tre vani ed ac-
cessori, corte esclusiva di mq. 91, posto auto scoperto di mq. 13 a con-
fine con: parti condominiali, strada e società venditrice Il M. Immobi-
liare S.r.l. Nel NCEU del Comune di Assisi detto immobile è censito al
F. (omissis).
Il menzionato immobile veniva compravenduto dalla Società vendi-
trice Il M. Immobiliare S.r.l. che ne attestava la conformità ai titoli edi-
lizi rilasciati per la sua edificazione, con l’espresso impegno di richie-
dere il certificato di agibilità relativo, a propria cura e spese, garantendo
che nulla ostava al suo rilascio.
Il prezzo definitivo della compravendita veniva convenuto in €
80.000,00 oltre Iva, di cui € 12.000,00 pagati dagli attori con assegni ban-
cari non trasferibili, tratti sulla Cassa di Risparmio di Città di Castello, fi-
liale di Se., e € 71.200,00 mediante consegna di assegni circolari non tra-
sferibili emessi nella stessa data da Unicredit Banca S.p.A., filiale di Ponte
San Giovanni.
Per addivenire alla compravendita i Sig.ri Ci. e Ar. avevano richiesto
a Unicredit Banca S.p.A. la concessione di un mutuo che era stato in ef-
fetti stipulato nella stessa data di stipula del rogito di compravendita (31
luglio 2007), dinanzi allo stesso Notaio Pe., per l’importo di € 125.350,00,
garantito da iscrizione ipotecaria sull’immobile compravenduto.
Successivamente alla compravendita, gli attori tentavano a piú riprese
di contattare, per il tramite dei suoi soci, la Società venditrice per chie-
dere notizie in ordine alla pratica di agibilità predetta ma gli stessi si
erano resi irreperibili; in base a verifiche successive era emerso che detta
porzione immobiliare compravenduta, e piú in generale il complessivo
fabbricato cui la stessa accede, risultava attuata in maniera del tutto
difforme ai progetti presentati ed ai permessi rilasciati dal Comune di
Assisi per la sua edificazione: l’immobile avrebbe dovuto essere realiz-
zato con due soli piani composti da due unità abitative al piano terra e
due al piano primo; la porta di ingresso dell’abitazione dei Sigg.ri Ci. e
Ar. è collocata piú a destra rispetto a quanto autorizzato; accanto alla
porta di ingresso vi è una finestra ad un’anta anziché due; esiste una ul-
teriore finestra non contemplata nel progetto; nell’abitazione posta al
piano superiore, proprietà S., è collocato un balcone di lunghezza mag-
giore rispetto a quanto previsto nel progetto; che risultando, quindi, l’im-
mobile radicalmente difforme dai titoli autorizzativi rilasciati per la sua
edificazione, afflitto da gravi difformità sul piano urbanistico edilizio, pe-
raltro non sanabili anche in considerazione dei vincoli gravanti sul ter-
ritorio del Comune di Assisi ex d.lg. n. 42 del 2004 e risultando quindi
impossibile conseguire il certificato di agibilità dello stesso, gli attori do-
mandavano di voler accertare la nullità ex art. 40 della l. n. 47 del 1985
e, in subordine, la risoluzione del contrato per aliud pro alio e/o per
grave inadempimento della Società venditrice, comunque con condanna
della stessa Il M. Immobiliare S.r.l. alla restituzione della parte di prezzo
versato oltre al risarcimento di tutti i danni subiti e subendi, compren-
denti le spese notarili e di intermediazione sostenute per la compra-
vendita.
Assumendo, poi, l’esistenza di un collegamento negoziale tra il con-
tratto di compravendita cd il contratto di mutuo ed in base a generale
principio simul stabunt simul cadent, gli attori domandavano, in conse-
guenza della declaratoria di nullità o risoluzione del detto complesso ne-
goziale, di voler dichiarare l’insussistenza di debiti degli stessi nei con-
fronti di Unicredit Banca S.p.A.
1
A. LISERRE, Legge ed autonomia nella contrattazione immobiliare, in Jus, 1986, p. 58 ss.
2
Cass., Sez. un., 27 febbraio 1985 n. 1720, con nota di A. DI MAJO, La tutela del pro-
missario-acquirente nel preliminare di vendita: la riduzione del prezzo quale rimedio spe-
cifico, in Giust. civ., 1985, I, p. 1630 ss.
3
R. CALVO, Nullità urbanistiche ed irragionevolezza del legislatore, in Nuove leggi civ.
comm., 2006, pp. 1316-1318.
4
Cass., 27 gennaio 1983, n. 739, in Riv. not., 1983, p. 910. Cfr. anche C. MENGOLI, Com-
pravendita immobiliare e normativa urbanistica, Milano, 2011, p. 153.
5
C. DONISI, Abusivismo edilizio e invalidità negoziale, Napoli, 1986, p. 72.
6
M. RIZZUTI, La sanabilità delle nullità contrattuali, in Jus, 2015, pp. 165-176. Contra
F. GAZZONI, Manuale di diritto privato, Napoli, 2007, p. 1121, il quale ritiene che il con-
tratto privo della dichiarazione sia inefficace «in quanto sottoposto alla condicio iuris so-
spensiva della successiva dichiarazione, che è e resta anch’essa una dichiarazione di scienza
e non già negoziale, la quale si configura cosí come un requisito legale (esterno) di effi-
cacia, che sopravviene, rispetto al momento della conclusione del contratto, con effetto
retroattivo».
7
A. ALBANESE, Violazione di norme imperative e nullità del contratto, Napoli, 2003, p.
225. P. GALLO, Trattato del contratto, III, Torino, 2010, p. 1927.
8
G. SICCHIERO, Il contratto preliminare, in Trattato dei contratti diretto da Roppo, III,
Milano, 2006, p. 429; R. DE MATTEIS, La contrattazione preliminare e la modularità del vin-
colo a contrarre, in Liber amicorum per A. Luminoso, Milano, 2013, p. 619; G. GABRIELLI e
V. FRANCESCHELLI, Contratto preliminare (diritto civile), in Enc. giur. Treccani, IX, 1988, p.
11; E. MARMOCCHI, Atti dispositivi di edifici nelle l. 47/85 e 179/92, in Riv. not., 1992, p. 97;
ID., La menzione della licenza o concessione ad edificare (parere sull’art. 40 comma 2 l.
28 febbraio 1985, n. 47), ivi, 1985, p. 1122.
9
Cass., 17 giugno 1999, n. 6018, in Riv. not., 2000, p. 445; Cass., 4 gennaio 2002, n.
59, in Giur. it., 2002, p. 1135; Cass., 6 agosto 2001 n. 10831, in Contratti, 2002, p. 221;
Cass, 6 ottobre 2010, n. 20760, in Giust. civ., 2010, I, p. 2745; Cass., 9 maggio 2016, n.
9318, in Guida dir., 2016, 41, p. 59. In dottrina G. RIZZI, Testo unico, nuovo condono edi-
lizio e attività negoziale, Milano, 2004, p. 149 ss.; E. MARMOCCHI, Atti dispositivi di edifici
nelle l. 47/85 e 179/92, in Riv. not., 1992, p. 97.
10
G. LA MARCA, Nullità urbanistiche e preliminare di vendita di immobili abusivi: inam-
missibile l’esecuzione ex art. 2932 c.c., in Nuova giur. civ. comm., 2008, p. 702 ss. Fin dal-
l’entrata in vigore della legge sul condono edilizio, secondo una prima prospettiva sarebbe
garantito l’interesse privato della parte acquirente affinché quest’ultima sia resa edotta della
regolarità urbanistica o meno dell’immobile, tutelandone l’affidamento (funzione informa-
tiva). Secondo diverso orientamento, invece, sarebbe tutelato l’interesse pubblico a colpire
l’abusivismo edilizio, non essendo possibile indicare in atto gli estremi di un titolo in realtà
16
Teoria condivisa da Cass., 22 maggio 2008, n. 13225, in Imm. prop., 2012, p. 734:
«La nullità prevista dalla legge 28 febbraio 1985, n. 47, di cui all’art. 40, comma 2, per
omessa dichiarazione degli estremi della concessione edilizia dell’immobile oggetto della
compravendita, ovvero degli estremi della domanda di concessione in sanatoria, assolve
la sua funzione di tutela dell’affidamento sanzionando specificamente la sola violazione di
un obbligo formale, imposto al venditore al fine di porre l’acquirente di un immobile in
condizione di conoscere lo stato del bene acquistato e di effettuare gli accertamenti sulla
regolarità del bene attraverso il confronto tra la sua consistenza reale e quella risultante
dalla concessione edilizia ovvero dalla domanda di concessione in sanatoria». Da tale pre-
supposto i giudici di legittimità traggono la conseguenza che «in presenza della dichiara-
zione, nessuna invalidità deriva al contratto dalla concreta difformità della realizzazione
edilizia dalla concessione o dalla sanatoria e, in generale, dal difetto di regolarità sostan-
ziale del bene sotto il profilo del rispetto delle norme urbanistiche».
17
C. DONISI, Sulla circolazione giuridica dei fabbricati abusivi, Napoli, 1979, p. 98.
18
G. PASSAGNOLI, Nullità speciali, Milano, 1995, p. 189 ss. Cfr. anche P. PERLINGIERI, Forma
del negozio e formalismo degli interpreti, Camerino-Napoli, 1990, p. 122 ss.; S. POLIDORI,
Discipline della nullità ed interessi protetti, Camerino-Napoli, 2001, p. 72 ss.
19
G. LA MARCA, Nullità urbanistiche e preliminare di vendita di immobili abusivi, cit.,
p. 703.
20
A. LUMINOSO, La compravendita, 7a ed., Torino, 2011, p. 78.
21
Cfr. G. PERLINGIERI, Negozio illecito e negozio illegale. Una incerta distinzione sul piano
degli effetti, Napoli, 2003, p. 5 ss.
22
A. GAMBARO, Il diritto di proprietà, in Tratt. dir. civ. comm. a cura di Cicu, Messineo
e Mengoni, Milano, 1995, p. 375 ss.
23
A. LUMINOSO, La compravendita, cit., p. 79.
24
C. DONISI, Abusivismo edilizio e invalidità negoziale, cit., p. 92.
25
F. GAZZONI, Manuale di diritto privato, cit., p. 1122, il quale propende per l’illiceità.
26
Sulle varie tipologie di abuso edilizio e sulle relative sanzioni cfr. G. CASU e N. RAITI,
Condono edilizio e attività negoziale, Milano, 1999, p. 40 ss.; G. CASU, In tema di modi-
fica di destinazione d’uso funzionale, Milano, 2001, p. 977. Sulla configurazione della ca-
tegoria della difformità totale cfr. Cass. pen., 5 giugno 1986, n. 4918, in Riv. giur. ed., 1988,
p. 206, per la quale è configurabile la contravvenzione di costruzione in totale difformità
dalla concessione soltanto quando venga realizzato un organismo edilizio integralmente
diverso da quello previsto per caratteristiche tipologiche, planivolumetriche o di utilizza-
zione. Cass. pen., 23 aprile 1990, n. 5891, ivi, 1991, p. 1185 riconduce la totale difformità
dalla concessione edilizia al caso in cui vi sia eccedenza volumetrica. Cass., 31 gennaio
2011, n. 2187, ivi, 2011, p. 457.
27
F. GAZZONI, Manuale di diritto privato, cit., p. 1103; Cass., 16 gennaio 2006, n. 686,
in Giust. civ., 2006, I, p. 1744; Cass., 31 marzo 2006, n. 7630, in Obbl. contr., 2006, p. 745.
Nell’ordinamento tedesco K. LARENZ, Lehrbuch der Schuldrechts, 1987, p. 349 ss.
28
D. RUBINO, La compravendita, in Tratt. dir. civ. comm. Cicu e Messineo, Milano, 1971,
p. 914. Cass., 25 settembre 2002, n. 13925, in Mass. Giust. civ., 2002, p. 1716. In tal senso
anche Cass., 3 agosto 2000, n. 10188, in Contratti, 2000, 12, p. 1158; Tribunale di Ivrea,
1° gennaio 2001, in Giur. merito, 2002, p. 1236.
29
L. BIGLIAZZI GERI, U. BRECCIA, F.D. BUSNELLI e U. NATOLI, Diritto civile. Obbligazioni e
contratti, III, Torino, 1999, p. 319.
30
In ordine alla distinzione tra vizio, difetto di qualità e aliud pro alio si veda in par-
ticolare M. GARUTTI, Osservazioni in tema di mancanza di qualità ovvero consegna aliud
pro alio, in Rass. dir. civ., 1980, p. 1086 ss.; F. AGOSTINO, Differenza sostanziali tra conse-
gna di aliud pro alio, cosa mancante di qualità essenziali o pattuite e cosa affetta da vizi
nel contratto di vendita, in Giur. agr. it., 1976, p. 462 ss.; S. FAJELLA, Ancóra sulla distin-
zione tra vizi redibitori, mancanza di qualità e prestazione di aliud pro alio, in Temi, 1974,
p. 137 ss.; A. ROSSI, Vizi, mancanza di qualità e aliud pro alio datum: differenze ed ana-
logie tra i tre aspetti dell’inadempimento, in Dir. giur., 1997, p. 207 ss.; S. PURICELLI, Vizi re-
dibitori, mancanza di qualità e consegna di aliud pro alio: distinzione, in Contratti, 1999,
p. 146 ss. Il difetto di qualità può verosimilmente rendere il bene inidoneo a qualunque
uso conforme alla sua destinazione.
31
Artt. 1498 ss. codice civile del 1865. Per questa ragione l’autorevole G. GORLA, La com-
pravendita e la permuta, in Tratt. dir. civ. diretto da Vassalli, Torino, 1937, p. 124, confon-
deva vizio e mancanza di qualità: «il termine vizio sta usualmente a significare non tanto gua-
sto, deterioramento, alterazione, quanto, in senso traslato, difetto o mancanza di qualità, qua-
lunque ne sia la causa. […] Si può dire che il vizio è sempre una mancanza di qualità».
32
G.B. FERRI, La vendita in generale, in Tratt. dir. priv. diretto da Rescigno, III, Torino,
1984, p. 250.
33
In giurisprudenza il principio è stato utilizzato da Cass., 31 marzo 1987, n. 3093, in
Mass. Giur. it., 1987. A conferma, ex multis, Cass., 17 settembre 2004, n. 18757, in Giur.
it., 2005, p. 1617; Cass., 30 luglio 2004, n. 14586, in Guida dir., 2004, 45, p. 49.
34
Per i beni mobili opera la disciplina della Convenzione di Vienna del 1980 sulla
vendita internazionale di merci, che ha previsto per ogni tipo di difformità del bene una
specifica forma di responsabilità del venditore (artt. 35 ss. CISG). La convenzione dell’Aja
del 1964 all’art. 33, I, b, assimilava esplicitamente i difetti di conformità alla consegna di
cosa diversa. La CISG non contiene una previsione espressa, ma dai lavori preparatori ri-
sulta che i redattori non hanno inteso disciplinare diversamente le due ipotesi. Cfr. F. FER-
RARI, La vendita internazionale, applicabilità ed applicazioni della convenzione delle Na-
zioni Unite sui contratti di vendita internazionali di beni mobili, in Tratt. dir. comm. e dir.
pubbl. econ. diretto da F. Galgano, XXI, 2ª ed., Torino, 2006, pp. 196 e 254. Sulla vendita
di beni di consumo E.M. LOMBARDI, Garanzia e responsabilità nella vendita di beni di con-
sumo, Milano, 2010, p. 40 ss.; F. BOCCHINI, La vendita di cose mobili. Artt. 1510 – 1536, 2ª
ed., Milano, 2004, p. 317 ss. In tale àmbito risultano coesistere diversi regimi: quello or-
dinario stabilito per le vendite interne dagli art. 1490 ss. c.c.; quello vigente per i rapporti
tra venditori ed acquirenti professionali (business to business) che hanno la loro sede in
Stati diversi (CISG); quello previsto dalla direttiva 44/99/Ce per le vendite ai consumatori
(business to consumers). L’aliud pro alio per i beni di consumo in Italia, alla luce del pro-
gressivo abbandono della distinzione da parte di altri Stati membri, ci espone alla proba-
bilità di un procedimento per infrazione di fronte alla Corte di giustizia, oltre a nuocere
in generale all’armonizzazione. Cfr. A.M. MUSY e S. FERRERI, La vendita, in Tratt. dir. civ. di-
retto da Sacco, Torino, 2006, p. 224.
35
Cass., 25 febbraio 2002, n. 2729, in Mass. Giust. civ., 2002.
36
D. VALENTINO (a cura di), I contratti di vendita, in Tratt. contratti diretto da Rescigno
e Gabrielli, VII, Milano, 2007, p. 443.
37
Trib. Torino, 24 maggio 2002, in Giur. it., 2003, p. 525.
38
Cfr. sul punto F. MAISTO, Il collegamento volontario tra contratti nel sistema dell’or-
dinamento giuridico, Napoli, 2000, p. 83, secondo cui «la comune volontà di destinazione
della somma comporta l’obbligo di consegnare direttamente al venditore. Al momento del-
l’accordo, avendo il venditore mostrato la disponibilità del bene, si prospetta la connes-
sione tra la consegna della somma al venditore e l’acquisto immediato del bene al com-
pratore, il quale rientra nell’assetto d’interessi complessivamente investito dall’accordo delle
parti».
39
Senza pretesa di esaustività: U. NATOLI, In tema di collegamento funzionale fra con-
tratti, in Giur. compl. Cass. civ., 1943, II, 1, p. 328 ss.; G. GANDOLFI, Sui negozi collegati,
in Riv. dir. comm., 1962, II, p. 342 ss.; F. MESSINEO, voce Contratto collegato, in Enc. dir.,
X, 1962, p. 48 ss.; C. DI NANNI, Collegamento negoziale e funzione complessa, in Riv. dir.
comm., 1977, p. 279 ss.; G. FERRANDO, I contratti collegati, in Nuova giur. civ. comm., II,
1986, p. 257 ss.; E. GABRIELLI, Vendita su documenti, aliud pro alio, revoca del mandato e
collegamento negoziale nella vicenda del credito documentario, in Banca borsa tit. cred.,
1985, II, p. 160 ss.; D. CLAPIZ, Forma dei negozi complementari e collegati, in Riv. dir. civ.,
1992, II, p. 739 ss.; F. SCAGLIONE, Collegamento negoziale e multiproprietà azionaria, in Vita
not., 1997, p. 1372 ss.; D. CENNI, Superamento dello schermo della personalità giuridica,
collegamento contrattuale e dintorni, in Contr. impr., 1998, p. 1063 ss.; E. ZUCCONI GALLI
FONSECA, Collegamento negoziale e efficacia della clausola compromissoria: il leasing e al-
tre storie, in Riv. trim., 2000, p. 1085 ss.; G. FERRANDO, I contratti collegati: princípi della
tradizione e tendenze innovative, in Contr. impr., 2000, p. 127 ss.; R. COSTI, I patti para-
sociali e il collegamento negoziale, in Giur. comm., 2004, I, p. 200 ss.; A. ADDANTE, Colle-
gamento negoziale e cessione del contratto: riflessioni sul leasing, in Contr. impr., 2004, p.
1038 ss.; F. BRAVO, L’unicità di regolamento nel collegamento negoziale: la «sovrapposizione»
contrattuale, in Contratti, 2004, p. 120 ss.; C. CAGNONI LUONI, Collegamento negoziale e man-
cata applicazione del principio di buona fede, ivi, 2005, p. 30 ss.; M.C. DIENER, Il contratto
in generale, 2ª ed., Milano, 2010, p. 85 ss.; C. CAMARDI, Collegamento negoziale e contratto
in frode alla legge. Un classico alla prova di esperienze recenti, ivi, 2011, p. 1044 ss.; P.
FAVA (a cura di), Il contratto, Milano, 2012, p. 685 ss. In riferimento al collegamento tra
vendita e finanziamento, interessante la prospettiva di L. BACIUCCO, Il collegamento nego-
ziale in materia di credito al consumo: vecchia e nuova disciplina a confronto, in Riv.
giur. sarda, 2015, p. 539 ss. In giurisprudenza, si veda Cass., 12 febbraio 1980, n. 1007,
in Giur. it., 1981, I, p. 1537, secondo la quale «le parti nell’esercizio della loro autonomia
contrattuale possono dare vita con un solo atto a diversi e distinti contratti che, pur con-
servando l’individualità propria di ciascun tipo negoziale e pur rimanendo sottoposti alla
relativa disciplina, possono tuttavia risultare collegati tra loro, funzionalmente e con rap-
porto di reciproca dipendenza, in modo che le vicende dell’uno si ripercuotano sugli al-
tri, condizionandone la validità e l’esecuzione». Cass., 19 luglio 2012, n. 12454, in Dir. giust.,
2012, p. 655 ss.; Cass., 4 marzo 2010, n. 5195, in Guida dir., 2010, 14, p. 61. Analoga-
mente Cass., 17 maggio 2010, n. 11974, in Contratti, 2010, p. 816; Cass., 26 marzo 2010,
n. 7305, in Guida dir., 2010, 19, p. 38; Cass., 15 ottobre 2009, n. 21904, in Contratti, 2010,
p. 342; Cass., Sez. un., 27 marzo 2008, n. 7930, in Giust. civ., 2008, p. 1058; Cass., 10 lu-
glio 2008, n. 18884, in Mass. Giust. civ., 2008, p. 1123; Cass., 19 ottobre 2007, n. 21973,
in Giust. civ., 2008, I, p. 115; Cass., 27 marzo 2007, n. 7524, in Contratti, 2008, p. 132;
Cass., 28 marzo 2006, n. 7074, in Guida dir., 2006, p. 39; Cass., 16 settembre 2004, n.
18655, in Giust. civ., 2005, I, p. 125; Cass., 21 luglio 2004, n. 13580, in Dir. giust., 2004,
p. 19; Cass., 29 aprile 2004, n. 8218, in Contratti, 2004, p. 1023.
40
F. SANTORO PASSARELLI, Dottrine generali del diritto civile, 9ª ed., Napoli, 2002, p. 215
s., distingue tra combinazione di negozi (coordinati per l’adempimento di una funzione
fondamentale) e negozi connessi (in cui la sorte di un negozio è variamente legata a quella
di un altro).
41
A. VENDITTI, Appunti in tema di negozi giuridici collegati, in Giust. civ., 1954, I, p.
268 ss.
42
M. GIORGIANNI, Negozi giuridici collegati, in Riv. it. sc. giur., 1937, p. 275. G. LENER,
Profili del collegamento negoziale, Milano, 1999, p. 8 ss., il quale dà poi conto di un con-
solidato orientamento dottrinale nel senso del ridimensionamento dell’elemento soggettivo.
L’Autore afferma: «Il ruolo della volontà nella creazione del nesso di dipendenza tra ne-
gozi, però, non può essere posto in discussione, una volta chiarito quale sia l’oggetto di
detta volontà. In altri termini, non appare contestabile che la base del collegamento, vale
a dire la ragione per la quale si costituisce un vincolo di bilaterale o unilaterale dipen-
denza tra negozi, deve ravvisarsi nell’autonomia privata ed in questo gli orientamenti giu-
risprudenziali, anche i piú lontani nel tempo, colgono nel segno». Altro, tuttavia, per Le-
ner è l’insieme di «indici che consentono di accertare l’esistenza di un collegamento ne-
goziale», essendo su questo piano che si pongono le teorie oggettive tese all’accertamento
del nesso tra negozi.
Diversamente A. SCOTTI GALLETTA, Negozi collegati e negozio di collegamento, in Dir.
giur., 1968, p. 837 ss., il quale ipotizza l’esistenza di un «ulteriore negozio, al di sopra di
quelli collegati, che corrisponda ad uno scopo comune e che regoli validità ed efficacia
dei negozi collegati, condizionandoli reciprocamente». Secondo tale ricostruzione «[…] il
collegamento fra negozi risiede esclusivamente in un ulteriore negozio (atipico) a mezzo
del quale i contraenti possono conseguire un piú complesso risultato economico, che, pur
risultando ultroneo rispetto a quello dei singoli negozi, non ne snatura né altera l’essenza
e l’individualità».
43
M.R. SPALLAROSSA, Contratti collegati e giudizio di buona fede, in Giur. merito, 1972,
I, p. 149 ss., spec. p. 157.
44
G. OPPO, Scritti giuridici. Diritto delle società, II, Padova, 1992, p. 88.
45
A. VENDITTI, Appunti in tema di negozi giuridici collegati, cit., p. 268.
46
N. IRTI, Due saggi sul dovere giuridico (obbligo – onere), Napoli, 1973, p. 51 ss.
47
R. SCOGNAMIGLIO, voce Collegamento negoziale, in Enc. dir., VII, 1960, p. 378.
48
F. MESSINEO, Il contratto in genere, in Trattato di diritto civile e commerciale diretto
da Cicu e Messineo, XXI, 1, Milano, 1973, p. 724 s..
49
R. LENER, Profili del collegamento negoziale, Milano, 1999, p. 15 s. Contra G. OPPO,
Scritti giuridici. Diritto delle società, cit., p. 71.
50
N. GASPERONI, Collegamento e connessione tra negozi, in Riv. dir. comm., 1955, I, p.
373, all’interno del collegamento funzionale distingue inoltre i negozi necessariamente con-
nessi (il fondamento risiede nella loro natura) ed i negozi collegati tout court (il fonda-
mento risiede nella volontà delle parti).
51
F. GALGANO, Il negozio giuridico, in Tratt. dir. civ. comm. diretto da Cicu e Messineo,
III, 1, Milano, 1988, p. 85, preferisce la nozione di collegamento atipico. Mentre G. CHINE,
Il collegamento contrattuale tra tipicità e atipicità, in Giust. civ., 1996, p. 1100 equipara il
collegamento atipico a quello tipico.
52
A. RAPPAZZO, I contratti collegati, Milano, 1998, p. 26, distingue tra collegamento vo-
lontario e necessario.
53
R. SCOGNAMIGLIO, voce Collegamento negoziale, cit., p. 376, distingue tra negozi vo-
lontariamente e necessariamente collegati.
54
A. VENDITTI, Appunti in tema di negozi giuridici collegati, cit., p. 265, il quale di-
stingue anche il legame di concorso dal legame di sequenza. Muovendo, invece, da una
diversa prospettiva metodologica, altra autorevole dottrina ha considerato plausibile una
distinzione dei rapporti intercorrenti tra piú negozi in base a un profilo quantitativo. In tal
senso potrebbe discernersi tra atti autonomi (il cui collegamento risiede solo nell’unità del-
l’effetto) e atti complessi (in cui il collegamento dipende dalla causa, nel senso che esiste
un’unica causa o che la causa di un atto dipende da quella dell’altro). Cfr. F. CARNELUTTI,
Forma degli atti complessi, in Riv. dir. comm., 1937, I, p. 457 ss.
55
P. SENOFONTE, In tema di negozi collegati, in Dir. giur., 1960, p. 277.
56
G. SCHIZZEROTTO, Il collegamento negoziale, Napoli, 1983, p. 109.
57
P. SENOFONTE, In tema di negozi collegati, cit., p. 273.
58
G. OPPO, Scritti giuridici. Diritto delle società, cit., p. 71 ss.
59
Cfr. in tal senso C.M. BIANCA, Diritto civile. Il contratto, III, 2a ed., Milano, 2000, p.
482 e C. DI NANNI, I contratti collegati nella recente giurisprudenza (note critiche), in Dir.
giur., 1976, p. 134 ss.
60
C. DI NANNI, I contratti collegati nella recente giurisprudenza (note critiche), cit., p.
131.
61
F. DI SABATO, Unità e pluralità di negozi (Contributo alla dottrina del collegamento
negoziale), in Riv. dir. civ., 1959, I, p. 428.
62
N. IRTI, Norme e fatti, Milano, 1984, p. 260. Queste considerazioni trovano conferma
nella materia testamentaria in cui il legislatore ha espressamente vietato a pena di nullità
l’ipotesi del testamento congiuntivo e reciproco (art. 589 c.c.), reputando indifferente, e,
quindi, valida, l’ipotesi del testamento simultaneo e corrispettivo. Cfr. G. CAPOZZI, Succes-
sioni e donazioni, I, Milano, 3ª ed., 2009, p. 713 s.
63
Cass., 28 febbraio 2007, n. 4786, in Contratti, 2007, p. 674 ss. ritiene che «in ipotesi di
compravendita di costruzione realizzata in difformità della licenza edilizia non è ravvisabile
un vizio della cosa, non vertendosi in tema di anomalie strutturali del bene, ma trova appli-
cazione l’art. 1489 cod. civ., in materia di oneri e diritti altrui gravanti sulla cosa medesima,
sempre che detta difformità non sia stata dichiarata nel contratto o, comunque, non sia co-
nosciuta dal compratore al tempo dell’acquisto, ed altresí persista il potere repressivo della
P.A.». Il vizio di cui all’art. 1490 c.c. costituisce secondo C.M. BIANCA, La vendita e la permuta,
Torino, 1993, p. 885, «un’imperfezione materiale della cosa che incide sulla sua utilizzabilità
o sul suo valore»? L’onere cui fa cenno l’art. 1489 c.c. corrisponde invece ad un concetto
molto piú ampio e generico tale da poter ricomprendere al suo interno secondo E. GABRIELLI,
Evizione, garanzia e la teoria dei vizi del diritto, in Giur. it., 1985, I, p. 1513: «tutti quei vin-
coli che derivano o possono derivare da limitazioni di natura privatistica o pubblicistica al
godimento del bene». Tale interpretazione dell’onere risponde pienamente alla finalità dell’art.
1489 c.c., consistente nella tutela del compratore a fronte di qualsivoglia peso non apparente,
né tantomeno dichiarato dal venditore al momento della stipula del contratto (pur gravando
sul bene già in epoca antecedente alla vendita) che comporti «inesattezza giuridica dell’attri-
buzione traslativa» (C.M. BIANCA, La vendita e la permuta, cit., p. 775).
64
La giurisprudenza di merito ammette il principio secondo cui anche la sola esistenza
del potere repressivo della pubblica amministrazione è di per sé idonea ad integrare la
fattispecie ex art. 1489 c.c., sempre che della presenza degli abusi edilizi il venditore non
abbia messo al corrente il compratore all’atto della vendita, né che essi risultassero cono-
scibili a quest’ultimo senza necessità di indagini in tale direzione. Trib. Trieste, 10 aprile
2013, in Contratti, 2013, p. 659.
65
D. RUBINO, La compravendita, cit., p. 697 ss. L’Autore si esprime nei seguenti ter-
mini: «[…] a considerarla evizione è decisivo e sufficiente il fatto che ora al compratore
non rimane semplicemente diminuito il contenuto del diritto, cioè preclusa una delle fa-
coltà normalmente comprese nella proprietà, come invece accade nell’ipotesi dell’art. 1489,
ma viene radicalmente tolta la stessa proprietà (di tutto l’immobile o di una parte di que-
sto), e di fronte a ciò non ha importanza quale sia stata la causa della perdita, purché an-
teriore alla vendita».
66
Cfr. P. PERLINGIERI, Il diritto civile nella legalità costituzionale secondo il sistema italo-
comunitario delle fonti, Napoli, 3ª ed., 2006, p. 233. V. FROSINI, Equità - Nozione di equità,
in Enc. dir., XV, Milano, 1966, p. 69 ss.; E. GRASSO, Equità (giudizio di), in Dig. disc. priv.,
Sez. civ., vol. VII, Torino, 1991, p. 470 ss.; E.F. RICCI, Note sul giudizio di equità, in Riv.
dir. proc., 1993, p. 387 ss.
67
Sulla responsabilità del notaio cfr. P. ROMEO, La responsabilità professionale del no-
taio, in Nuova giur. civ. comm., 2017, p. 1612 ss. e E. GABRIELLI e M. PALAZZO, La respon-
sabilità civile del notaio, in Giur. it., 2017, p. 2523 ss.
68
Per le nullità di protezione cfr. G. PERLINGIERI, La convalida delle nullità di protezione
e la sanatoria dei negozi giuridici, 2ª ed., Napoli, 2011, p. 58 ss.; ID., La convalida delle
nullità di protezione. Contributo allo studio della sanatoria del negozio nullo, in Studi in
onore di Giorgio Cian, II, Padova, 2010, p. 1926 ss.; ID., Funzione notarile e clausole ves-
satorie. A margine dell’art. 28 l. 16 febbraio 1913, in Rass. dir. civ., 2006, p. 804 ss. Per
gli immobili da costruire, lungimirante L. MEZZASOMA, Il «consumatore» acquirente di im-
mobili da costruire fra diritto al risparmio e diritto di abitazione, Napoli, 2008, p. 105 ss.,
spec. pp. 138 ss. e 145.
69
Soluzione questa evidentemente paradossale, atteso che «dal notaio non sono esi-
gibili altro che controlli estrinseci circa l’esistenza di dichiarazioni» (A. GAMBARO, Il diritto
di proprietà, cit., p. 386). Sull’art. 28 l. not. cfr. C. DONISI, L’art. 28 della legge notarile: ba-
ricentro della professione, in Rass. dir. civ., 2003, p. 85 ss.; R. QUADRI, Responsabilità del
notaio ai sensi dell’art. 28 l. not. e nullità c.d. di protezione, in Nuova giur. civ. comm.,
2009, II, p. 344.
70
G. FIANDACA e E. MUSCO, Diritto penale. Parte speciale, I, 3ª ed., Bologna, 2002, p.
529 ss. In riferimento ai rapporti tra diritto civile e penale, mirabile P. PERLINGIERI, Il diritto
civile nella legalità costituzionale, cit., p. 152.
71
Cfr. L. RAMACCI, Manuale di diritto penale dell’ambiente, Padova, 2005, p. 130; G. DI
NARDO e G. DI NARDO, I reati ambientali, Padova, 2006, p. 112.
72
C. CACCAVALE, La «nullità di protezione» delle clausole abusive e l’art. 28 della legge
notarile, in Notariato, 2007, p. 56 ss.; S. MONTICELLI, La recuperabilità del contratto nullo,
ivi, 2009, p. 187.
73
Cfr. G. SANTARCANGELO, La forma degli atti notarili, Roma, 2006, p. 29 e L. GENGHINI,
La forma degli atti notarili, Torino, 2009, p. 11, secondo cui «quando la legge impone una
menzione, essa deve essere stata necessariamente preceduta dal compimento della rela-
tiva attività; per contro, quando la legge impone di porre in essere talune attività, non
sempre obbliga anche ad effettuarne menzione».
74
Si rammenti F. CARNELUTTI, La figura giuridica del notaro, in Riv. trim., 1950, p. 921 ss.
75
In questo senso P. PERLINGIERI (a cura di), Il ruolo del notaio nella formazione del re-
golamento contrattuale, Camerino – Napoli, 1976, p. 1 ss.; S. PAGLIANTINI, La responsabilità
disciplinare del notaio tra nullità parziale, relatività della legittimazione e nullità inequi-
voca, in Contratti, 2011, p. 921 ss.; V. GIALANELLA, Il ruolo del notaio tra personalità della
prestazione e controllo di meritevolezza, in A. FLAMINI, L. MEZZASOMA, L. RUGGIERI e A. TARTA-
GLIA POLCINI (a cura di), Giustizia disciplinare e professioni legali; casi e questioni, Napoli,
2012, p. 323 ss.
76
Sulla causa in particolare U. GRASSI, Una disciplina per la causa del contratto. Ri-
flessioni in memoria di una nozione al tramonto, in Rass. dir. civ., 2017, p. 838 ss. Sul-
l’emersione delle causae in diritto romano per una lettura prospettica E. BETTI, Istituzioni
di diritto romano, I, Padova, 1942, p. 126 ss. e M. KASER, Das römische Privatrecht, I, Mün-
chen, 1971, p. 541 ss.
77
Cfr. sul punto P. PERLINGIERI, Il diritto civile nella legalità costituzionale, cit., p. 371.
78
In quanto la convergenza funzionale, tipica del collegamento, non implica necessa-
riamente quella strutturale. Cosí A. PALAZZO, Operazioni economiche e collegamento nego-
ziale in una recente ricostruzione, in Riv. dir. comm., 2001, p. 387 ss.
79
Sul negozio anormale E. BETTI, Teoria generale del negozio giuridico, Napoli, 2002,
p. 365 ss.