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PSICOLOGIA DELLA SALUTE (14-10-2021)

MODELLI TEORICI

1.MODELLI SOCIO-COGNITIVI

2.MODELLI PROCESSUALI

3.MODELLI INTEGRATI

4.MODELLI SOCIO-COSTRUZIONISTI

Le differenze tra i vari modelli sono dovute maggiormente al periodo storico in cui sono venuti a svilupparsi.
E man mano sono stati integrati con altre teorie in base alle nuove ricerche che venivano condotte e
all'osservazione dei fenomeni nuovi, che davano una nuova prospettiva di comprensione teorica, rispetto
ad altri elementi che hanno complessificato la lettura dei fenomeni sociali.

I modelli teorici di prospettiva Sociocognitiva sono 3:

1.MODELLO DELLE CREDENZE SULLA SALUTE

(Becker e Maiman, 1975)

2. TEORIA DELLA MOTIVAZIONE A PROTEGGERSI

(Rogers, 1983)

3. TEORIA DEL COMPORTAMENTO PIANIFICATO

(Fishbein e Ajzen, 1975; Ajzen, 1985, 1991)

Vengono detti modelli di “aspettativa-valore” ovvero tendono a leggere quali sono le aspettative che le
persone si creano rispetto ai comportamenti salutari da assumere, quale valore attribuiscono a quest’ultimi
e a quale rischio corrono rispetto a delle situazioni di possibile malattia o disagio. Con la combinazione di
questi aspetti si effettua una valutazione grazie alla quale le persone compiono delle scelte piuttosto che
altre.

ES: una persona dice di non voler fumare, ma fuma lo stesso anche se cognitivamente sa che questa scelta
non è salutare. Si fa finta che questo pericolo non possa essere corso dal soggetto che legge. È piuttosto
l’idea di un pericolo generale che riguarda altri. Quindi è da questa combinazione di ciò che ci si aspetta e
del valore/ rischio che corriamo che viene fuori quella scelta.

Cosa sono questi due aspetti? (cognitivo e sociale)

Approccio cognitivo che è dominante in questi modelli e l’approccio sociale che riguarda il rapportarsi al
contesto nel quale avvengono dei fenomeni, rapportarsi ad un gruppo di riferimento, di dare valore a certe
relazioni attraverso gli atti, comportamenti che si possono assumere che hanno un significato che va al di là
dell’idea che possano essere dannosi per la salute o meno e assumo altri valori per cui li mettiamo in atto lo
stesso

ES: gli adolescenti sanno che qualcosa è rischioso, ma questo rischio lo corrono comunque, perché quel
dato comportamento in un gruppo assume un valore identitario.

SLIDE Approccio cognitivo: lavora a livello intrapsichico e contribuisce a identificare i processi che
intervengono nella costruzione delle rappresentazioni individuali e le componenti più rilevanti di tali
rappresentazioni, che sono quelle che predicono di più le scelte comportamentali che l’individuo farà per
affrontare i cambiamenti del proprio stato di salute .

significa che noi costruiamo delle conoscenze, delle credenze tali per cui orientiamo i nostri comportamenti
in base alle credenze che abbiamo assunto. Abbiamo bisogno di un ancoraggio agli elementi cognitivi ed
emotivi che possano motivare e spiegare la nostra scelta. Quando viviamo situazioni nuove, questi
ancoraggi non ci sono, per cui viene a scaturirsi la crisi in quanto dobbiamo ancora intraprendere il
percorso di conoscenza del fenomeno grazie al quale poi orientiamo la scelta.

SLIDE Approccio sociale: a livello interpersonale e sociale aiuta a comprendere i sistemi di credenze
condivise in un dato contesto socioculturale e i loro cambiamenti che avvengono nelle interazioni sociali

Spiega come si costruiscono valori e credenze rispetto a quel contesto. La norma è fondamentale per far si
che si abbia il rispetto degli altri e si crea quella dimensione di credenza che può funzionare per ridurre un
comportamento non salutare.

NEL MODELLO DELLE CREDENZE SULLA SALUTE

LA PERCEZIONE DELLA MINACCIA DI MALATTIA E’ DATA DA PERCEZIONI INDIVIDUALI:

- PERCEZIONE DI VULNERABILITA’ : la valutazione del rischio di ammalarsi

-PERCEZIONE DI GRAVITA’ delle conseguenze associate alla malattia

E’ INFLUENZATA DA FATTORI MODIFICATORI: -VARIABILI (DEMOGRAFICHE E SOCIOPSICOLOGICHE) -


INDUTTORI DELL’AZIONE (Becker e Maiman, 1975)

PROBABILITA’ D’AZIONE PREVENTIVA PERCEZIONE DI MINACCIA DELLA MALATTIA

PERCEZIONE DEI BENEFICI DELL’AZIONE (che devono risultare superiori agli ostacoli) - INFLUENZATA DAGLI
INDUTTORI DELL’AZIONE: ESTERNI CAMPAGNE DEI MASS MEDIA, CONSIGLI DEGLI ALTRI, AMICI, MEDICO,
MALATTIA DI UN FAMILIARE INTERNI COMPARSA DEI SINTOMI

Questo modello fa riferimento soprattutto alla percezione della minaccia della malattia. Su quanto una
persona o un gruppo si sente vulnerabile ad una situazione di rischio.

(sappiamo di non dover mangiare cioccolato tutti i giorni, di dover camminare o fare movimento, di non
dover fumare ecc.)

Gli psicologi della salute lavorano proprio sul far accettare la malattia per fare assumere degli atteggiamenti
propositivi e salutari al “malato”

Es. chi è malato di diabete deve imparare ad avere cura di se stesso adottando un comportamento corretto
rispetto alla propria salute, non dipendendo dagli altri e incrementando la propria conoscenza sulla
malattia. Da piccoli, i diabetici, in genere seguono un comportamento sano, mentre nel periodo
dell’adolescenza alcuni soggetti potrebbero stufarsi, non fare più punture di insulina e rischiare il coma.
Questo accade perché la percezione di gravità si riduce rispetto al valore che assume il pensare di essere
sani, non c’è più un esame corretto di realtà. Tra i fattori influenti c’è lo stare molto tempo con gli altri,
poiché alcuni malati non vogliono mostrarsi diversi o essere paragonati ai tossicodipendenti. Questo
impatta tanto sulla psiche e sulle scelte, perché così non accettano la malattia e non seguiranno la cura
correttamente.

TEORIA DELLA MOTIVAZIONE A PROTEGGERSI (Rogers, 1987)

Questo modello tenta di spiegare quali sono gli assetti che favoriscono l’assunzione di comportamenti
salutari. La dimensione centrale della motivazione a proteggersi mette in ombra il discorso sula scelta di un
comportamento invece che un altro, concentrandosi sulla centralità della minaccia in una situazione e
come noi valutiamo un’eventuale risposta a questa minaccia.

I modelli non possono spiegare nella totalità il perché della messa in atto di comportamenti salutari o
meno, queste teorie si evolvono e si adattano in base ai contesti, però conoscerle è un ancoraggio cognitivo
che ci dona una cornice nella quale leggere certi fenomeni. Studiando tutte queste teorie capiamo quali
sono tutte le dimensioni coinvolte rispetto agli atteggiamenti che mettiamo in atto.

Rispetto a una minaccia, la valutazione viene fatta sulla base di:

 Benefici potenziali delle risposte adattive: si fa un bilancio su ciò che è la minaccia e quanto la risposta a
questa possa beneficiare a noi stessi.
 Percezione di gravità: se le persone, oltre al ragionamento, possono avere timore e paura e questo
incrementerebbe la messa in atto della risposta adattiva. Ci sono soggetti che potrebbero non provare
affatto paura, in questo caso ci si mette più a rischio perché la paura è fondamentale per attivare il
soggetto rispetto alla minaccia.
 Percezione della propria capacità ad affrontare un fenomeno: rispetto a una situazione sviluppiamo la
capacità di fronteggiarla, dunque adottiamo strategie di fronteggiamento (coping) per poter rispondere
a una situazione difficile. A seconda dell’esperienza, della situazione e della capacità che ho, aumenta o
diminuisce il senso di minaccia: se non mi sento capace mi sento più a rischio e la motivazione di
assumere comportamenti salutari varia. L’esperienza nel mettere in atto certe risposte fa in modo che
io diventi consapevole di quali sono le migliori risposte che posso mettere in atto; possono esserci
anche strategie evitanti che portano al non impegnarsi, anche queste sono strategie di difesa e possono
risultare efficaci per i soggetti.
 Costi: in questo modello si tiene conto anche di quali sono i costi di adottare un comportamento
salutare.

Tutti questi aspetti impattano sulla motivazione, dietro ai nostri comportamenti c’è un gran lavoro e spesso
questo diviene automatico fino a che non raggiungiamo delle abitudini di risposta. Quando nascono nuove
situazioni ci rendiamo conto di tutta questa complessità cognitiva ed emotiva.

Questi modelli possono essere usati anche su scelte che non riguardano comportamenti salutari.

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