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Caratteristiche meccaniche dei materiali:

La prova di trazione

Bibliografia:
• UNI EN 10002-2:1993 "Materiali metallici. Prova di trazione. Verifica del sistema per misurazioni del carico della macchina
per prove di trazione".
• P.Davoli, A. Bernasconi, M. Filippini, S. Foletti, Comportamento meccanico dei materiali. , Editore: McGraw-Hill, Anno
edizione: 2005
La caratterizzazione dei materiali

PROPRIETA’
Il comportamento meccanico dei materiali

I componenti strutturali presentano un comportamento diverso in funzione

• del tipo di materiale con il quale sono realizzati


• del tipo di sollecitazione alla quale sono sottoposti
• della geometria (forma e dimensioni),
• delle condizioni fisiche e chimiche (temperatura, ambiente, velocità di
applicazione del carico ecc)

Tuttavia è necessario disporre di informazioni standardizzate sui materiali


che sono necessarie per definirne il campo ed i limiti di impiego

Queste informazioni sono di norma ottenute da un insieme di test


sperimentali classificati genericamente sotto la dicitura di

PROVE MECCANICHE
Le prove meccaniche

Le prove meccaniche si possono classificare come segue:

STATICHE IMPULSIVE CICLICHE

• Trazione • Resilienza • Fatica


• Compressione
• Flessione A CARICO
COSTANTE
• Torsione
• Durezza
• Usura
• Scorrimento
Le prove meccaniche

I grandi vantaggi di poter disporre di prove meccaniche sono


essenzialmente di due tipi:

• stabilire metodologie standardizzate (prova ripetibile ovunque da soggetti


diversi in condizioni prefissate, risultati pienamente confrontabili)

• valutare le proprietà intrinseche del materiale (indipendenti dalla


geometria e costanti a parità di condizioni fisiche e chimiche)

A livello Europeo le modalità di esecuzione delle prove sono fissate dalle


normative UNI EN

• Prova di trazione UNI EN 10002


• Prova di durezza UNI EN 6507 (Vickers) 6506 (Brinell) 6508 (Rockwell)
• Prova di resilienza Charpy UNI EN 10045
La prova di trazione
• La prova di trazione, definita dalla norma UNI EN 10002 (Materiali metallici –
Prova di trazione – Parte 1: Metodo di prova a temperatura ambiente), è la più
importante tra le prove meccaniche distruttive.

• Consiste nel sottoporre un provino del materiale, opportunamente prelevato e


preparato, ad uno sforzo di trazione (che si prolunga fino alla rottura) allo scopo
di determinare una serie di caratteristiche meccaniche

• Il provino è di norma ottenuto mediante


Afferraggio lavorazione meccanica di un saggio prelevato
Raccordo da un prodotto.

• Può avere sezione circolare o rettangolare


Tratto utile
• In esso si possono individuare:
• un tratto a sezione costante (all’interno del
quale si individua il cosiddetto “tratto utile”)
• due teste (afferraggi)
opportunamente raccordate per evitare
Afferraggio l’insorgere di sovrasollecitazioni
La prova di trazione. Provini a sezione circolare
La normativa fissa in modo rigoroso le proporzioni tra gli elementi
geometrici del provino (lunghezza L0 del tratto utile, diametro della sezione
circolare d, area della sezione S0) come segue:

k = 5.65 (corti)

0 = 0
k = 11.3 (lunghi)

L0  20 mm

≥ 0 +
2

Più semplicemente…. 0 =5 0 = 10
La prova di trazione. Provini a sezione rettangolare

Nel caso di provini con spessore a  3 mm si consiglia una larghezza b  8a

≥ 0 + 1.5 0

E un raggio di raccordo r  12 mm

= 0

Sebbene le norme non diano indicazioni particolari per quanto riguarda il


grado di finitura superficiale del provino, è sempre opportuno che questo
sia buono (almeno nel tratto a sezione costante)
La prova di trazione
Il diagramma presenta:

• un primo tratto rettilineo, durante il quale il


provino ha comportamento elastico. Ciò equivale a
dire che se il carico viene rimosso, il provino ritorna
esattamente alla forma e alla dimensione iniziali;

• un tratto curvo (la concavità è verso il basso) in cui


il comportamento è ancora elastico; si parla di
elasticità non lineare, ma questo tratto è
difficilmente rilevabile e non ha importanza ai fini
dell’accettazione del materiale;

• lo snervamento, ossia una rapida riduzione del


carico, che, giunto alla tensione di snervamento
superiore bruscamente cade alla tensione di
snervamento inferiore, e successivamente rimane
quasi stazionario attorno a questo valore, mentre la
deformazione cresce notevolmente;

• la zona delle grandi deformazioni, ossia quella in


cui il carico raggiunge un massimo e poi decresce
fino alla rottura finale.
Diagramma ingegneristico e diagramma reale
La prova di trazione

https://www.youtube.com/watch?v=D8U4G5kcpcM

Video su prova di trazione


La prova di trazione

L’analisi della curva sforzi-deformazioni consente di valutare anche


qualitativamente il comportamento del materiale dal punto di vista della
resistenza, duttilità, e della tenacità

“In materials science and metallurgy, toughness is the ability of a material to absorb energy and plastically deform without
fracturing. One definition of material toughness is the amount of energy per unit volume that a material can absorb before
rupturing”
La prova di trazione. Modalità di rottura.
Il processo che conduce alla rottura con separazione
delle parti si articola in diversi passi

a-b) Dapprima, dopo l’inizio della strizione, all’interno


del provino si formano, in corrispondenza di
microdifetti, cavità di piccole dimensioni (microvuoti)

c) Al procedere della deformazione, queste


microcavità tendono ad allargarsi e a fondersi tra loro
fino a formare una fessura interna di forma
approssimativamente ellittica con asse maggiore
ortogonale all’asse del provino

d) Infine la frattura tende rapidamente a propagarsi


verso l’esterno mediante scorrimento lungo una
superficie conica inclinata a 45° rispetto all’asse del
provino (direzione delle massime tensioni
tangenziali)

e) Questo tipo di rottura, tipico del materiali duttili, è


talvolta denominato “frattura a coppa e cono” per la
particolare forma assunta dai due monconi del
provino dopo la loro completa separazione
La prova di trazione. Rottura duttile.
La prova di trazione. Rottura fragile.
La prova di trazione. Rottura duttile vs. fragile.
La prova di trazione
La prova di trazione consente di rilevare diverse proprietà meccaniche del materiale testato

Resistenza alla trazione (o carico unitario di rottura,


Ultimate Tensile Strength UTS) è il rapporto tra il
massimo carico raggiunto durante la prova e l’area
della sezione iniziale del provino. La resistenza alla Materiali a differente tenacità (capacità di assorbire
energia prima di arrivare a rottura, area sottesa dalla
trazione è tra i risultati di maggior interesse pratico. curva)

Coefficiente di Poisson è espresso dal valore assoluto


del rapporto tra la deformazione trasversale e quella
longitudinale.

Modulo di elasticità longitudinale (o modulo di


Young) è il rapporto tra tensioni e deformazioni in
campo elastico

Strizione percentuale è definita dal rapporto fra la


variazione dell’area della sezione trasversale del
provino al momento della rottura e l’area primitiva

Allungamento a rottura è definito dal rapporto fra


l’allungamento finale subito dal tratto utile del
provino e la sua lunghezza iniziale
Grandezze ingegneristiche e naturali

Come anticipato, esistono due definizioni dello sforzo e della deformazione:

Sforzo Deformazione

Grandezze ingegneristiche Δ − 0
Fanno riferimento alla geometria del provino = = =
0 0 0
indeformato ed alle grandezze direttamente
misurate durante la prova
(*)
Grandezze vere (naturali)
Sono i valori di sforzo e deformazione = = =
0 0
reali.

A0 : area della sezione del provino vergine


L0 : lunghezza del tratto di misura del provino vergine
F : carico attuale
A : area della sezione attuale
L : lunghezza attuale

1 − 0 2 − 1 3 − 2 ∆
(*) = + + +⋯= ⇒ =
0 0 0 0 0 0
Grandezze ingegneristiche e naturali
La prova di trazione
Campo elastico: Prima fase plastica: Seconda fase plastica
• deformazione uniforme. (campo plastico uniforme) (campo plastico localizzato)
• leggero aumento di volume. • deformazione uniforme. • deformazione concentrata
• vale la legge di Hook. • volume costante. nella strizione.
• def. plastica≫elastica • volume costante.
• def. plastica≫elastica
Relazioni tra sforzo e deformazione veri ed ingegneristici
Campo elastico:
• La differenza tra valori ingegneristici e valori veri è trascurabile.

Prima fase plastica (campo plastico uniforme):


• La differenza tra valori ingegneristici e valori veri è trascurabile per deformazioni
entro il 3÷4%. Le differenze sono importanti in applicazioni che comportano forti
deformazioni plastiche.

− 0
= = −1 = +1
0 0 0

= = +1
0
σ e σV possono essere messe in relazione se si può considerare il volume costante
(assunzione valida nel campo delle deformazioni in cui la componente plastica
prevale su quella elastica)

= ; Δ = 0 = 0 0 =
La prova di trazione

= 0 0 =

0
= = +1
0

0
= =
0

0
= = = +1 = +1 Se ε è piccola, σV ≃ σ
0 0

Riassumendo:
= +1 Campo plastico
= +1 uniforme
La prova di trazione

Seconda fase plastica (campo plastico localizzato):


La deformazione è concentrata nella strizione. Siamo nelle condizioni di “Instabilità
della prova di trazione” .

• INCRUDIMENTO
In fase plastica si osservano due fonomeni:
• RIDUZIONE DELLA SEZIONE

La strizione inizia al carico massimo (σV è maggiore dell’aumento della capacità


portante del materiale dovuta all’incrudimento.
F diventa costante, dF = 0.

=σ =σ + σ =0

σ
=−
σ
La prova di trazione
Siamo in campo plastico, subito prima della strizione, il volume è costante:

= = = = + =0

=− σV
= ( )
= =−
0

=− =
vs
=
Punto di instabilità

nel grafico (σV-εV)

=
0 εv
La prova di trazione

= = = 0 = =
+1
0

σV
Punto di instabilità
= ( )
nel grafico (σV-ε)

=
+1
σV

–1 1 0 ε ε
ε+1
La prova di trazione
Campo di validità delle differenti definizioni di sforzo e deformazione, e delle relazioni
che le legano. Nella pratica, le definizioni ingegneristiche vengono utilizzate in tutto il
campo della prova di trazione.

= ⁄ 0

=Δ ⁄ 0

= = +1

= ⁄

= +1

= 0⁄

deformazione
0 2x snervamento inizio strizione rottura
La prova di trazione

• Fino a 2 volte lo snervamento l’errore che si compie è trascurabile


• Dopo la strizione il calcolo della σV prevede la misura della sezione attuale.

Fasi della prova:


• Fase elastica. Fino allo snervamento. La deformazione è uniforme. Si osserva
un aumento del volume.
• Prima fase plastica. Fino alla strizione (quando avviene). Deformazione
uniforme. Volume costante.
• Seconda fase plastica. Dalla strizione fino a rottura.
Definizioni e parametri (UNI EN 10002)
R = F/S0 [N/mm2]

• Rp carico unitario di scostamento dalla proporzionalità


• ReH carico unitario di snervamento superiore
• ReL carico unitario di snervamento inferiore
• Rm carico unitario massimo (carico unitario di rottura) (resistenza a trazione)
• Ru carico unitario ultimo
• Rr carico unitario al limite dell'allungamento permanente
• Rt carico unitario al limite dell'allungamento totale

Altri valori ricavabili:


• A = (Lu - L0)/L0 Allungamento percentuale dopo rottura
• Z = (S0 - Su)/S0 Coefficiente percentuale di strizione
Definizioni e parametri – modulo elastico
Molti materiali, nel primo tratto della curva σ-ε, presentano un andamento
rettilineo, e la funzione σ= σ(ε) può essere descritta dalla relazione lineare

= E = modulo di elasticità lineare o modulo di Young


Definizioni e parametri – limite di snervamento
Sollecitazione che determina la transizione da deformazione elastica a
deformazione plastica.
Def. e parametri – scostamento dalla proporzionalità
Spesso il limite di snervamento
non è facilmente identificabile
dalla curva sforzi-
deformazione. La sollecitazione
che comporta transizione da
comportamento elastico a
comportamento plastico si
definisce convenzionalmente
sulla base della deformazione
plastica fissata ad un certo
valore (tipicamente ε=0.2%)
Def. e parametri – confronto marcato/convenzionale
Definizioni e parametri – carico massimo
(o resistenza a trazione)
É la sollecitazione massima che il materiale è in grado di sopportare prima del
cedimento. […]
Definizioni e parametri – allungamento (%) a rottura
É l’allungamento del provino a seguito della rottura espresso come percentuale
rispetto alla lunghezza iniziale. La misura è effettuata sul provino fratturato, a
seguito della ricomposizione. É una misura della duttilità del materiale.

Convenzionalmente:

= × A > 5 materiale DUTTILE
A < 5 materiale FRAGILE

Spesso, all’allungamento perc. a


rottura è associato un pedice che
specifica la geometria del provino
ed indica il rapporto tra la
lunghezza e la dimensione
trasversale (spessore, diametro)
Es:
A5: L0 = 5D
A10: L0=10D
Infatti, la deformazione plastica
Δ (strizione) ha influenza su A in
ε= maniera diversa a seconda della
0 lunghezza del provino.
Definizioni e parametri: resilienza
È definita come l’energia accumulata per raggiungere il limite elastico.
1 1 σ02
= σ0ε0 =
2 2
Definizioni e parametri: tenacità
È la capacità del materiale di assorbire energia in campo plastico.

≅σ ε σ0 + σ
≅ ε MATERIALI DUTTILI
2
2
≅ σ ε MATERIALI FRAGILI Curva approssimata con una parabola
3
La prova di trazione
La prova di trazione
La prova di trazione
Recupero elastico allo scarico
Se si scarica il materiale dopo il superamento dello snervamento, si ha un recupero
elastico. Se, ad esempio, si effettua lo scarico del materiale dopo aver raggiunto il
punto A, oppure dopo aver raggiunto il punto B, il recupero elastico sarà dato dalle:

1
1 = = ′′

2
2 = = ′′
Incrudimento
Per molti materiali, la prima fase plastica è caratterizzata da un aumento della forza
necessaria a deformare plasticamente il materiale e da una riduzione della sezione,
uniforme lungo tutta la lunghezza del provino. L’incremento di carico è tale de
portare ad un aumento dello sforzo ingegneristico, nonostante la diminuzione di
sezione.

Comportamento di due
materiali, uno che
presenta incrudimento,
il secondo con
comportamento
perfettamente plastico
Comportamento elastico – perfettamente plastico
Nel caso in cui il materiale sia caratterizzato da un tratto marcato di scorrimento
perfettamente plastico, il comportamento può essere schematizzato da tue tratti
lineari. Si trascurano le differenze tra snervamento superiore ed inferiore e
l’eventuale limitato effetto di incrudimento.

=
= 0
Comportamento elastico – plastico con incrudimento
Caso di materiale con incrudimento in fase di deformazione plastica: è possibile rappresentarne
il comportamento mediante una approssimazione con tratti lineari. Nel caso in figura la curva
sperimentale è schematizzata mediante due soli tratti: tratto elastico e plastico con incrudimento.
Il numero di tratti può essere aumentato per approssimare meglio i dati sperimentali.

= ≤ 0

= 1 + > 0
Comportamento elastico – plastico con incrudimento
Per alcuni metalli è possibile usare una curva esponenziale: = ≤ 0
K, n dipendono dal materiale, si determinano sperimentalmente = > 0
n = esponente di incrudimento (varia tra 0.005 e 0.4)
In un diagramma bi-logaritmico, le due curve diventano due rette, che possono essere
impiegate per la regressione dei punti sperimentali.
ln = ln + ln ≤ 0

ln = ln + ( ) > 0
Comportamento elastico – plastico con incrudimento
Le equazioni possono essere invertite per esplicitare i valori delle deformazioni in
funzione dello sforzo

= = ≤ 0

= = > 0

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