Il distintivo regionale della Puglia riunisce 5 simboli tanti quante erano le
province pugliesi. il Cervo rappresenta Brindisi, il Delfino Lecce, lo Scorpione Taranto, San Michele Arcangelo Foggia e il Pastorale di San Nicola, posto al centro dei riquadri, rappresenta Bari, capoluogo della regione. Nel piazzale antistante Porta Napoli a Lecce, si trova l’ obelisco edificato nel 1822 in onore di Ferdinando di Borbone. Sui quattro lati i bassorilievi raffigurano gli stemmi dei circondari di Brindisi, Gallipoli, Lecce e Taranto. Sul piedistallo, il simbolo della Provincia di Terra d’Otranto: un delfino che attenta una mezzaluna. Lo Stemma di Terra d’Otranto trae la sua origine nella funzione di “baluardo” che questa terra aveva contro le invasioni turche del ‘400-’500. Infatti lo stemma raffigura un delfino guizzante che ha in bocca la mezza luna simbolo dei Turchi: la mezza luna fu inserita dopo la cacciata degli “infedeli” ad opera di Alfonso d’ Aragona, figlio di Ferdinando i Re di Napoli avvenuta nel 1481. Una cronaca di quello stesso periodo riferisce che il delfino non fu un'invenzione di alloro, dato che tale insegna insieme a Nettuno, dal quale i salentini attraverso varie leggende e tradizioni erano ritenuti discendenti, era in uso già dall’antichità. Lo stemma della Provincia di Taranto è uno scorpione che regge tra le chele la corona del principato Jonico; sul dorso ha effigiati tre gigli. Lo stemma della provincia e quello della città si intrecciano e le loro storie si rincorrono. D’altronde il ruolo avuto da Taranto è stato così rilevante in età antica e moderna che non era pensabile una diversificazione tra le vicende sue e quelle del suo territorio. Secondo una diffusa tradizione, sarebbe stato Pirro, mitico re dell’Epiro, a suggerire ai tarantini e suggerì loro, come s’è detto, lo stemma, il quale conteneva anche un deterrente psicologico: amici e nemici avrebbero saputo che quei magnogreci erano diventati per tutti pericolosi come uno scorpione. Lo stemma della città di Brindisi, trae origine da alcune caratteristiche peculiari dell’ antica città di Brindisi, alcune di esse ancora oggi visibili. La testa di cervo deriva dal toponimo della città “Bretium”, ispirato dalla forma del porto che ricorda, appunto, le ramificazioni delle corna di un cervo: ciò è chiaramente visibile ancora oggi nelle foto satellitari che evidenziano i due seni, di levante e di ponente, in cui il porto è diviso. Lo stemma della provincia di Foggia è uno scudo sannitico sovrastato da un cerchio d’ oro gemmato da cui si dipartono due rami, rispettivamente di alloro e di quercia. Lo scudo, con ornamenti esteriori da Provincia, rappresenta sul campo di cielo l’arcangelo Michele, al naturale, sostenente con la mano destra sollevata una spada d’argento, posto innanzi a una catena di morti al naturale, in piedi sopra campagna erbosa di verde, mentre schiaccia un serpente, pure al naturale. Ai lati dello scudo sono dei rami di quercia e d'alloro decussati, legati da nastro azzurro.
Il distintivo FSE della regione Puglia è uguale al distintivo dell’ AGESCI,
l’unico particolare che cambia è che nell’AGESCI la scritta è APULIA, mentre nella FSE è PUGLIA.