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Sommario

Introduzione ......................................................................................................................................... 3 

Cronologia storica della città ............................................................................................................... 5 

Età del Bronzo.................................................................................................................................. 6 

Periodo Lidio.................................................................................................................................... 7 

Periodo Persiano .............................................................................................................................. 9 

Periodo Ellenistico ......................................................................................................................... 10 

Periodo Romano............................................................................................................................. 13 

Periodo Medievale e moderno ....................................................................................................... 15 

Storia degli scavi ................................................................................................................................ 16 

Il Tempio di Artemide........................................................................................................................ 20 

Descrizione generale e fasi cronologiche....................................................................................... 21 

Area Est .......................................................................................................................................... 24 

Area Ovest...................................................................................................................................... 26 

Cella ............................................................................................................................................... 27 

L’Artemide sardiana ...................................................................................................................... 29 

Confronti ............................................................................................................................................ 31 

Il Tempio di Sardi e l’Artemision di Efeso .................................................................................... 32 

Il Tempio di Sardi e il Tempio di Atena Polias di Priene .............................................................. 34 

Il Tempio di Sardi e il Didymaion di Mileto ................................................................................. 36 

Appendice .......................................................................................................................................... 38 

Tabella cronologica della città ....................................................................................................... 39 

Bibliografia ........................................................................................................................................ 43 

Immagini ............................................................................................................................................ 44 

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Introduzione

La penisola anatolica è sede di culture di remotissima origine: una delle primissime attestazioni
archeologiche si ha ad Hacilar1, sito archeologico risalente al 7000 a.C.; tra il 6500 ed il 6000 a.C.
sono datate le prime tracce archeologiche del sito di Çatal Hoyuk2. Entrambi questi siti sono situati
nella zona centro meridionale; per quanto riguarda invece la regione centrale, le prime attestazioni
risalgono al 2500-2000 a.C. e sono pertinenti all’antica capitale del regno di Hatti, Hattusa3. Nella
parte occidentale, invece, la maggiore realtà archeologica di questo periodo è testimoniata dalla città
di Troia4.

Il periodo successivo non è ben documentato, ma nella fase di passaggio tra il II e il I millennio a.C.
l’evento sicuramente più rilevante è costituito dalla colonizzazione ionica ed eolica. Effettivamente
nel IX secolo a.C. assume grande rilievo il Panionion, o Lega delle città ioniche, che, nel VII secolo,
diventano a loro volta fondatrici di colonie, tra cui la più famosa risulta essere Mileto.

È soprattutto nel VI secolo che si afferma un’architettura su scala colossale, incentrata soprattutto
sulla realizzazione dei grandi santuari cittadini, tra cui ad esempio il Didymaion di Mileto5 o
l’Artemision di Efeso6. È in questo periodo che la cultura greca si fonde con quella delle regioni
anatoliche della Frigia, della Lidia, della Licia e della Caria.

La conquista del regno di Lidia, con capitale a Sardi, da parte del re Ciro nel 547 a.C. segna il
passaggio della penisola anatolica nell’orbita dell’impero Persiano.

Nel 334 a.C. Alessandro Magno passa l’Ellesponto e una volta sconfitti i Persiani, annette al suo
impero l’intera Asia Minore. Dopo la sua morte, come il resto del suo vastissimo impero, anche
l’Anatolia si smembra in differenti regni. Sotto l’influenza pergamena vengono ricostruiti molti

1
Hacilar è un sito archeologico del periodo preistorico situato nella provincia della città di Bordur.
2
Çatal Hoyuk è ad oggi uno dei siti maggiormente conosciuti a livello archeologico di questo antichissimo periodo; si
trova tra la città di Konya e Çumra.
3
Il sito archeologico di Hattusa si trova a nord-ovest di Ankara.
4
Il sito di Troia o Ilios, è uno dei siti più conosciuti e studiati al mondo; si trova nelle vicinanze di Çannakale, nell’area
dello stretto dei Dardanelli.
5
Il grande Tempio di Apollo a Didima fu costruito nell’VII secolo a.C. dagli abitanti di Mileto, che scelsero di costruire
questo tempio in questo luogo già famoso in precedenza per la sua funzione cultuale e soprattutto oracolare. Fu poi
ricostruito in seconda fase dopo il passaggio di Alessandro Magno e la relativa conquista dell’Asia Minore.
6
La prima fase dell’Artemision di Efeso è datata circa al 580 a.C.

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santuari dell’epoca precedente, grazie al lavoro del grande architetto Hermogene, colui che, secondo
la tradizione, fu l’inventore dello schema diptero7.

A partire dalla guerra contro Antioco III, sovrano del regno seleucide, Roma, attraverso i
possedimenti dei suoi grandi alleati, tra cui il regno di Pergamo, dal 188 a.C. inizia a prendere contatti
con questi territori, fino a quando nel 133 a.C. erediterà l’intero regno della dinastia attalide,
annettendo infine nel 128 a.C. l’intero territorio all’ager romanus: viene infine istituita in questo
periodo la provincia d’Asia.

In queste province di origine greca e orientale, il tipo di intervento che i Romani pongono in essere
nell’ambito della politica urbanistica e amministrativa è molto diverso da quello che si riscontra,
invece, nelle province occidentali: non si tratta in genere di impiantare nuove colonie ma di interventi
in centri urbani preesistenti, soprattutto dopo la riorganizzazione provinciale attuata da Augusto nel
27 a.C. Le città di cultura ellenica vengono allora a dotarsi, progressivamente nel tempo, di tutte
quelle infrastrutture tipicamente romane, rivisitate a volte in chiave prettamente greca, grazie anche
all’introduzione di nuove tecniche costruttive finora sconosciute in queste regioni: si procede
all’abbellimento e alla monumentalizzazione urbana con la costruzione di strade porticate; di terme-
ginnasio con aule di culto imperiale riccamente decorate; con la ristrutturazione degli antichi templi;
con la costruzione di nuovi edifici sacri, spesso destinati alla venerazione dell’imperatore divinizzato
o alla dea Roma; molte città si vengono a dotare di edifici per spettacolo stabili in pietra come teatri
e stadi più tipicamente romani, raramente arene; ed infine molte entità cittadine vengono ora provviste
di un impianto idraulico, con la costruzione di acquedotti, grazie soprattutto all’introduzione della
tecnica costruttiva dell’arco romano. Ma, sicuramente, l’innovazione più importante, anche dal punto
di vista strategico e amministrativo, fu la costruzione di un impianto stradale, che non solo serviva a
garantire la comunicazione con la capitale dell’impero e fungeva da rappresentazione diretta del
potere imperiale centrale, ma era utile inoltre per un controllo capillare del territorio, grazie alla
collocazione sulle strade di stazioni militari che fungevano da punto di riferimento per le entità
cittadine di minor rilievo8.

7
Lo schema diptero prevedeva una doppia fila di colonne nella peristasi dei lati lunghi del tempio. Una sua variante è
rappresentata dallo schema pseudodiptero, che prevedeva una sola fila di colonne ma uno pteroma raddoppiato.
8
MEYER ZWIFFELHOFFER 2011.

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Bibliografia

- N. CAHILL, “Archaeological research at Sardis”, in Kazi Sonuçlari Toplantiši


2009-2013.

- H.W. BELL, “Artemis and Kore”, in Sardis, Publications of the American


Society for the excavation of Sardis, vol. XI, Leyden 1911, pp. 7-10.

- H.C. BUTLER, “The excavations 1910-1914”, in Sardis, Publications of the


American Society for the excavation of Sardis, vol. I, Leyden 1922.

- H.C. BUTLER, “The Temple of Artemis. Part I-II”, in Sardis, Publications of


the American Society for the excavation of Sardis, vol. II, Leyden 1925.

- G.M.A. HANFMANN, “A survey of Sardis and the major monuments outside


the city walls”, Harvard 1976.

- G.M.A. HANFMANN, J.C. WALDBAUM, “Kybebe and Artemis. Two


Anatolian Goddesses at Sardis” in Archaeology, vol. 22, No. 4, 1999, pp. 264-
269.

- C.H. GREENEWALT, “Archaeological research at Sardis”, in Kazi Sonuçlari


Toplantiši 1980-2008.

- T.N. HOWE, “The Toichobate Curvature of the Artemis Temple at Sardis and
the End of the Late Hellenistic Tradition of Temple Design”, in Appearance
and Essence, Refinements of Classical Architecture: Curvature, The Second
Williams Syposium on Classical Architecture, Philadelphia 1999, pp. 199-210.

- G. LE RIDER, “Les trouvailles monétaires dans le temple d’Artémis à Sardes”


in Revue numismatiques, 6e série, tome 33, année 1991, pp. 71-88.

- D. PARRISH, “Urbanism in Western Asia Minor”, Portsmouth 2001.

- F.YEGÜL, “The Temple of Artemis at Sardis”, in BYZAS 12, Istanbul 2009, pp.
95-111.

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