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perché nel IX secolo furono descritte dal dottor Langherans nella sua tesi di laurea.
Le possibilità di risoluzione di un’insufficienza pancreatica sono rappresentate da un
trapianto di isole di Langherans.
Le isole pancreatiche di Langherans furono descritte dal loro scopritore come mucchi
di cellule (Zellhaufen). All’esame istologico appaiono come cluster di cellule molto più
chiare rispetto al parenchima ghiandolare esocrino del pancreas. Esse si presentano
come agglomerati cellulari ovoidali o rotondeggianti.
Da un punto di vista quantitativo rappresentano una percentuale esigua del
parenchima pancreatico equivalente all’1-2%.
Nella specie umana, in un individuo adulto di medie dimensioni troviamo circa 1-1.5
milioni di isole di Langherans. Sono più numerose nella regione della coda del
pancreas (2.1). Presentano un diametro da 100 a 500/700µm.
Ovviamente, come tutte le strutture a significato endocrino, sono circondate da una
ricca rete di capillari fenestrati, sono innervate sia dal parasimpatico che
dall’ortosimpatico e riconoscono una sottile capsula di sostegno incompleta. È
quest’ultima una piccola impalcatura sottile e discontinua di connettivo reticolare
che forma un reticolo 3D che fa da guida, da scaffold, ovvero porta i capillari verso
l’isola (li contiene proprio!). Il reticolo capillare è in continuità con il reticolo dei
capillari della porzione esocrina. La vascolarizzazione permette contatti diretti
tra la porzione endocrina ed esocrina: ASSE INSULO-ACINARE.
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Cellule alpha. Rappresentano il 15-20% delle cellule presenti nell’isolotto e
producono Glucagone, un ormone che stimola l’aumento della glicemia
agendo sul fegato e provocando la depolimerizzazione del glicogeno in
glucosio;
Cellule beta. Sono molto più numerose (fino all’80% di tutto l’isolotto) e
producono 2 ormoni: il principale sia per quantità che per funzione è
sicuramente l’Insulina. Questo ormone abbassa la glicemia perché permette
alle cellule di far entrare il glucosio nel citoplasma dal sangue. Il secondo
ormone delle cellule beta è invece l’Amilina. Questo ha una funzione finale di
supporto all’insulina, agendo in modo totalmente diverso, poiché rallenta lo
svuotamento gastrico e l’arrivo del glucosio ai villi intestinali. Previene in
questo modo degli eventuali picchi glicemici dopo il pasto;
Cellule gamma. Arrivano ad un massimo del 5% e producono un ormone
peptidico chiamato Polipeptide pancreatico. Quest’ormone regola l’attività
endocrina ed esocrina del pancreas, promuovendo soprattutto il senso di
sazietà. Deprime quindi per lo più il rilascio dei prodotti di secrezione del
pancreas esocrino;
Cellule delta. Rappresentano il 3-10% e producono la Somatostatina,
ormone inibitore per eccellenza, che blocca il rilascio degli altri ormoni
pancreatici;
Cellule epsilon. Sono meno dell’1% e producono la Grelina, ormone che
stimola la fame ed è coinvolta anche nella proliferazione delle cellule beta.
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Le cellule γ e δ, tipi cellulari minoritari, presentano la stessa localizzazione delle α.
Le isole sono strutturate per consentire a TUTTE le cellule un rapporto di
vicinanza con il VASO e favorire CONTATTI TRA CELLULE di diverso tipo.
Dobbiamo distinguere le isole di Langerhans in:
Isole grandi (d>60µm) che arrivano fino a circa 3000 cellule endocrine per isola
(minimo 800) con un’organizzazione della lamina a tre strati che va a formare:
Spazi vascolari (SV);
Mantello esterno (M) e attorno ai vasi: stesso numero di cellule β e α;
Core interno (C): cellule β in cluster ovoidali, circondate da α (3:1).
Più grande è l’isola, maggiore è il numero di cellule non β nel core.
Isole piccole presentano alta % di cellule β con alto rilascio di insulina. Nelle isole
piccole la produzione di insulina è molto maggiore rispetto alle isole grandi. Nel
mantello troveremo poi cellule δ insieme alle α.
Nell’immagine ad immunofluorescenza le
cellule β produttrici di insulina sono
marcate in verde. Se confrontiamo
un’isola piccola (indicata con lettera S)
con una grande (L), vediamo come la
concentrazione di cellule β sia molto
maggiore nell’isola più piccola.
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ULTRASTRUTTURA: presentano granuli molto grandi ed elettrondensi con cores densi
e sferoidali e con un alone periferico elettrontrasparente (un po’ come le cell
producenti NA! ricorda)
CELLULE β
PRODUCONO: insulina e amilina (100:1)
Insulina: ormone formato da due catene peptidiche unite da ponti disolfuro,
catena A di 21aa, catena B di 30aa.
AZIONE: abbassare la glicemia facendo entrare il glucosio all’interno della cellula,
stimola mitosi, proteinosintesi, aumento della massa muscolare.
STIMOLO: umorale, ovvero l’innalzamento della glicemia.
Amilina: polipeptide a 37aa, ha lo stesso effetto finale dell’insulina, ovvero di
controllo della glicemia, ma con un meccanismo diverso: rallenta lo
svuotamento gastrico e induce il senso di sazietà.
STIMOLO al rilascio (insulina): concentrazione plasmatica del glucosio (troppo alta).
Il glucosio entra nella cellula β, attraverso il trasportatore GLUT-2 (insulino-
dipendente), e tramite una serie di meccanismi endocellulari si avrà la
depolarizzazione della membrana e l’ingresso di Ca+ nella cellula che va a stimolare
l’esocitosi dell’insulina stessa.
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In ordine crescente per la secrezione di insulina (la cellula 1 rilascia meno
insulina, mentre la 4 secerne più insulina).
Il motivo di questa differenza è la variazione graduale del rilascio di insulina in
risposta a vari stimoli senza che si verifichino brusche variazioni della glicemia.
La distribuzione dei sottotipi è alterata nel diabete di TIPO II.
TOPOGRAFIA: presenti in tutte le isole di Langerhans più o meno con la stessa
frequenza (come le δ).
ULTRASTRUTTURA: core denso a struttura cristallina, alone elettrontrasparente tra
membrana e core.
CELLULE γ
PRODUCONO: polipeptide pancreatico, un peptide di 36 aa.
AZIONE: inibitoria sul tratto gastrointestinale, in particolare va a:
Inibire il rilascio degli enzimi del pancreas esocrino;
Inibisce le contrazioni della colecisti;
Promuovere il senso di sazietà.
STIMOLI:
Proteine di origine alimentare che si trovano nel lume gastrointestinale;
Alti livelli di colecistichinina, secretina e gastrina;
Afferenze dal nervo vago.
Vi è anche uno STIMOLO NEGATIVO: la somatostatina, che quindi inibisce la
secrezione di polipeptide pancreatico.
Questo polipeptide appartiene alla famiglia dei peptidi pancreatici che comprende
diversi elementi molto simili per sequenza amminoacidica, struttura tridimensionale
e affinità recettoriale:
Il polipeptide pancreatico e il peptide YY, nel tratto gastrointestinale e nel
pancreas;
Il neuropeptide Y, più concentrato a livello del SNC.
TOPOGRAFIA: presenti soprattutto nel processo uncinato del pancreas, ma poco nel
corpo e nella coda.
ULTRASTRUTTURA: presentano sia granuli grandi sia piccoli.
CELLULE δ
PRODUCONO: somatostatina, peptide di varie isoforme a 14aa o 28aa, ormone
ubiquitario a significato inibitorio.
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AZIONE SU:
Cellule α, β e γ, con azione paracrina;
Ormoni adenoipofisari, come GH, TSH e prolattina;
Tubo gastroenterico, riducendone la contrattilità;
Pancreas, riducendone la secrezione esocrina.
La somatostatina esiste in due isoforme e può agire anche a livello del sistema
nervoso come neuromodulatore e neurotrasmettitore. Esistono almeno 5 sottotipi di
recettore.
TOPOGRAFIA: presenti in tutte le isole di Langerhans più o meno con la stessa
frequenza (come le β).
ULTRASTRUTTURA: granuli rotondeggianti, meno elettrondensi.
CELLULE ε
PRODUCONO: grelina (“GH-relin” = stimolazione secrezione di GH), peptide a 28
aa.
Nell’individuo adulto la grelina è prodotta soprattutto a livello del fondo dello
stomaco, mentre il pancreas endocrino è la fonte principale della grelina fetale e
perinatale. Le cellule ε le troviamo alla periferia delle isole e anche disperse fra le
cellule esocrine dei dotti.
FUNZIONI:
Effetti locali come fattore trofico: regola la secrezione di insulina, promuove la
proliferazione, sopravvivenza e rigenerazione delle cellule β, inibisce l’apoptosi
insulare, modula l’espressione di geni essenziali nella fisiologia del pancreas
endocrino;
Stimolazione della fame (ormone oressigeno), attivando i neuroni a
neuropeptide Y (NPY) e Agouti-Related Protein (AgRP) nel nucleo arcuato
ipotalamico. I livelli di grelina aumentano con il digiuno.
Le cellule produttrici di grelina subiscono una netta diminuzione (dal 10% all’1%) a
fine crescita e, per questo, si pensa possano avere un ruolo nello sviluppo.
I RECETTORI sono presenti in diversi tessuti (cerebrali: es ipofisi e ipotatlamo, ma
anche nel tubo gastroenterico, timo, gonadi e cuore).
ULTRASTRUTTURA: granuli piccoli, sferici con elettrondensità variabile.
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MECCANISMI DI REGOLAZIONE LOCALE
Le cellule endocrine delle isole si influenzano
reciprocamente con meccanismo paracrino e
autocrino. Il controllo sulle alfa e beta da
somatostatina è molto più veloce rispetto al
controllo per via endocrina.
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La differenziazione endocrina avviene precocemente (10°-15° sg) da elementi
progenitori multipotenti al margine dei
clusters di cellule endodermiche che si
stanno differenziando in dotti acinari. Le
isole di Langerhans quindi, come il
pancreas esocrino, sono di origine
endodermica. Si hanno 2 ondate di
differenziazione:
1. Distinzione tra progenitori
ENDOCRINI ed esocrini;
Le prime a comparire saranno le cell alfa (7° sett) poi beta-delta e gamma dall’8°
alla 10°.
Da un punto di vista strutturale del pancreas in formazione le Cellule Multipotenti
Progenitrici (MPCs) epiteliali che proliferano, formano:
1. MPCs in Sacchi a fondo cieco, i quali danno
origine a cellule degli acini precoci e tardivi;
2. Tronchi di epitelio bipotente, che può
differenziarsi in:
a. epitelio duttale
b. lamine di cellule endocrine
A questo punto le MPC perdono la loro
multipotenzialità e si differenziano in cellule
acinari che formano dei cluster o acini.
NICCHIE NEOGENICHE:
La ricerca ha dimostrato che all’interno del pancreas umano, alla periferia sono
presenti cellule β vergini verosimilmente transdifferenziate da α mature.
NEOGENESI DELLE CELL β DA PRECURSORI:
Nuove β mature tramite 3 processi differenti:
Neogenesi duttale: a partire da precursori duttali, cioè precursori non β
possono differenziarsi in cellule β;
Trans differenziazione: a partire da cellule pancreatiche già differenziate
(che fanno parte degli acini o dei dotti, quindi cellule esocrine) o addirittura
cellule non pancreatiche;
Neogenesi intrainsulare: a partire da precursori delle nicchie insulari, cioè
elementi endocrini o potenzialmente endocrini all’interno dell’isola.
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In questo ambito di ricerca della differenziazione
delle cellule β ha studiato anche il professor
Bertelli. Ha osservato la possibilità di trans--
differenziazione tra cellule endocrine ed esocrine.
Questi studi hanno lo scopo di creare in vitro
cellule β mature e soprattutto isole pancreatiche
mature da poter essere trapiantate, dopo essere
state coltivate, nel diabete di tipo mellito.
Lavoro del 2019.
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CELLULE ENTEROENDOCRINE
Presenti in tutte le mucose di tutto il tratto GI fino al retto;
Produzione di ormoni peptidici che vanno ad agire sulla digestione e
metabolismo: controllano la secrezione, la motilità GI, regolano l’assunzione di
cibo, modulano il rilascio di insulina;
Attive nell’ immunità intestinale;
Vita breve, max. 1 settimana (rinnovo continuo);
Origine comune: dalle cellule staminali delle cripte;
Differenziazione in tipi diversi: fattori di trascrizione differenziati;
Frequente sintesi di più peptidi da un singolo tipo cellulare;
Suddivise in 3 gruppi principali
1. cellule endocrine pan-GI (tutto il canale digerente);
2. cellule endocrine gastriche;
3. cellule endocrine intestinali.
La stimolazione delle cellule di tipo aperto rilascia delle molecole di segnale che
possono:
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Prendere la via ematica e agire come ormoni classici su bersagli distinti;
Agire localmente con meccanismo paracrino sulle cellule vicine;
Agire sulle vie neuronali enteriche ed estrinseche.
Queste cellule hanno recettori di membrana sensibili a stimoli chimici, ovvero sensibili
al contenuto luminale, che consistono chemosensori luminali, che possono essere:
Recettori accoppiati a proteina G (GPCRs), per nutrienti e molecole
saporose, analoghi a quelli presenti nella lingua con proteina G gusto specifica,
gustducina;
Recettori toll-like (TLRs): specializzati nei legami con antigeni microbici,
che possono innescare la secrezione EEC.
Ricevono in generale poi connessioni afferenti ed efferenti.
Ogni popolazione di EEC possiede recettori per uno o più specifici nutrienti
e il secreto globale delle EEC varia con la dieta (se introduciamo molte proteine,
andiamo a stimolare la sintesi di grelina, motilina, colecistochinina; se introduciamo
molti zuccheri, stimoleremo le cellule che producono enteroglucacone).
Le cellule possono comunicare TRA DI LORO attraverso dei processi basali: brevi
nelle cellule secernenti colecistochinina; lunghi nelle cellule che producono
somatostatina o il peptide YY. In realtà le EECs possono anche comunicare con
NEURONI tramite sinapsi, la cui esistenza è stata accertata da vari studi. In questo
modo si forma un asse cervello-canale digerente con connessioni bidirezionali tra
EEC e il SN.
CONNESSIONI con: neuroni enterici (plesso sottomucoso e muscolare), SNC (n. vago
e neuroni sensitivi del MS).
Ruolo in: obesità, dismotilità, patologie immunitarie del canale digerente.
SEDE DEI DIVERSI TIPI DI EEC
Sono presenti in tutto il tratto
GI, dove producono ormoni
peptidici.
Cellule endocrine pan-GI,
diffuse in tutto il canale
digerente. Producono 5HT e
somatostatina;
Cellule endocrine
gastriche, quindi limitate allo
stomaco. Producono grelina,
prevalentemente a questo
livello, e gastrina, SOLO a
questo livello;
Cellule endocrine
intestinali. In particolare:
a) A livello dell’intestino tenue prossimale producono secretina, CCK, GIP, GLP-
1 e motilina (prodotte prevalentemente a questo livello, ma anche in altre
sedi);
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b) A livello dell’intestino tenue distale e dell’intestino crasso producono PYY, PP
e enteroglucagone.
SVILUPPO
Sul fondo delle cripte abbiamo delle cellule staminali (precursore di tutte le cellule
della mucosa GI) che poi possono differenziarsi in:
Cellule committed assorbenti, che si trasformerà in enterociti, migrando
rapidamente verso la superficie luminale;
Cellule committed secernenti, che daranno origine a:
1. Cellule caliciformi, che vanno rapidamente verso il lume;
2. EEC, che migrano LENTAMENTE verso il lume;
3. Cellule di Paneth, che migrano verso la base della cripta.
La cromogranina A fa parte dei DCGs (quindi del core denso vescicolare degli ormoni
polipeptidici). Viene considerata un marker generale di tutte le EECs, ma anche di
tutte le cellule endocrine produttrici di ormoni peptidici ed ha un valore clinico: il suo
dosaggio ci aiuta infatti a valutare la presenza di un tumore endocrino.
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La modalità di secrezione (mediante vescicole
di storage) tipica delle catecolammine è
presente anche in altri tipi cellulari. Gli
ormoni polipeptidici vengono infatti
sintetizzati come precursori più lunghi, i pre-
pro-ormoni, che devono essere poi processati
fino alla loro secrezione. Il precursore viene
quindi immesso in granuli a core denso
(detti granuli cromaffini o DCG) che si
distaccano dal Golgi. All’interno di questi
granuli i precursori subiscono una
processazione specifica: nel granulo
troveremo infatti delle proteine particolari, le
Granine o Cromogranine. Queste hanno
particolari evidenze nelle cellule
enteroendocrine del tubo digerente, dove agiscono nella formazione del granulo a
core denso e nella secrezione regolata.
In una tipica cellula endocrina e in una tipica cellula cromaffine troviamo dunque
un’alta densità di granuli a core denso e qui abbiamo un alto contenuto di
catecolammine insieme a queste cromogranine.
CARATTERI GENERALI
Le EEC sono meno dell’1% dell’epitelio della mucosa gastrointestinale. Sono ben
riconoscibili per i granuli di secrezione in posizione basale o basolaterale, pronti a
riversare il loro prodotto a livello ematico. Le cellule esocrine, invece, come anche le
cellule caliciformi o le cellule che riversano i loro succhi digestivi, hanno i granuli in
posizione apicale, rivolti verso il lume.
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[In particolare]
Grelina: cellule che la producono anche a livello intestinale, ma diverse. Nello
stomaco infatti non esprimono la motilina e sono di tipo chiuso. È un ormone
oressigeno che presenta recettori nel n arcuato su neuroni NPY che stimolano
l’appetito e contemporaneamente inibiscono la produzione di a-MSH che sarebbe
inibtore dell’appetito stesso.
Leptina: prodotta dal tessuto adiposo primariamente, ma anche dal muscolo e dalla
placenta;
Somatostatina: prodotta dalle cellule D di tipo aperto e chiuso. Quelle nello stomaco
bloccano la produzione di HCl delle cell parietali inibendo le parietali stesse o inibendo
le cellule G (che producono la gastrina). Quelle dell’antro sono tipo aperto e
inibiscono le G; quelle del corpo sono tipo chiuso e inibiscono le cell parietali e le cell
che producono istamina. Quelle intestinali producono 2 tipi diversi di somatostatina:
dai neuroni enterici o dalle cellule D.
Gastrina: prodotta dalle cell G che in risposta a amminoacidi e calcio luminali, si
attivano le cellule a istamina del corpo, si attivano le parietalI, e si attiva la secrezione
acida.
EEC DELL’INTESTINO (vedi slide per ulteriore approfondimento personale)
*< 1%, densità che decresce dal duodeno al colon
RICORDIAMOCI! Incretina: ormone peptidico GI, prodotto a seguito dell’ingestione
di nutrienti e stimolano la secrezione di insulina.
[ci saranno altre diapositive riguardanti le incretine, delle note circa le cell. endocrine
presenti in cuore, polmone che vi prego di leggere ma non vi chiederò all’esame].
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