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Assessment of existing Bridges: proposal of a new rating method

Valutazione dei ponti esistenti: proposta di un nuovo metodo di


classificazione
N. Di Stefano1, E. Faccin1, S. G. Mantelli1, F. Minelli1
1
Department of Civil, Environmental, Architectural Engineering and Mathematics, University of Brescia,
Brescia, Italy
ABSTRACT: The Province of Brescia manages about 500 bridges; many of these are close to the end of their life. The present paper
concerns the results from the inspection of about 274 bridges from the Brescia area and aims at proposing a novel methodology for a
quick and preliminary bridge appraisal. For each structure, a first level evaluation form has been built, containing the main features
of the bridge, with special focus on the material degradation and general state of conservation. The first level form has been completed
with the definition of an overall rating according to a chromatic scale made of four colours: from mild secondary prescriptions, to
immediate traffic restrictions followed by urgent requirements of structural reinforcement. Based on the abovementioned broad in-
spection, a novel technique was proposed to evaluate and, then, classify bridges through a damage index. The classification has been
obtained through numerical indexes that depend on the characteristics of the structure previously detected, such as: bridges typology,
strategic relevance, static scheme, cracking pattern and extension, traffic impact, corrosion, material degradation, water infiltration,
etc. / La Provincia di Brescia amministra circa 500 ponti; alcuni di essi hanno pressoché raggiunto il termine del loro ciclo di vita. Il
presente lavoro si colloca a valle dell’ispezione di 274 manufatti del territorio Bresciano. Per ogni struttura è stata stilata una scheda
di valutazione, contenente le maggiori caratteristiche dell’opera, con particolare riferimento allo stato di conservazione. A posteriori,
la scheda è stata implementata con una valutazione secondo una scala cromatica. Quest’ultima prevede quattro livelli: da blande
osservazioni, a immediate limitazioni al traffico seguite da urgenti interventi di ripristino strutturale. Sulla base di questa estesa cam-
pagna di ispezioni, viene proposto un metodo innovativo per la classificazione dei ponti esistenti attraverso la definizione di un indice
di degrado percentuale. La classificazione è ottenuta tramite indicatori numerici che dipendono dalle caratteristiche della struttura
precedentemente rilevate, quali: tipologia costruttiva, rilevanza strategica, schema statico, eventuali quadri fessurativi patologici,
lesioni dovute ad urti, corrosione, infiltrazioni d’acqua, etc.

KEYWORDS: existing bridges; bridge rating method; material degradation / ponti esistenti; classificazione ponti; degrado

dei manufatti, non ha consentito, salvo eccezioni,


1 INTRODUZIONE un’adeguata manutenzione degli stessi, aggravando
così il naturale deterioramento dei materiali. Conse-
La Provincia di Brescia, data la sua notevole esten- guenza diretta è quindi una crescente domanda di in-
sione, è caratterizzata da una grande diversità di am- terventi manutentivi straordinari di ripristino struttu-
bienti: la particolare morfologia del suo territorio ha rale, al fine di garantire la sicurezza dell’utenza.
richiesto un forte impiego di opere di scavalcamento. Si deve inoltre considerare che le norme, con cui
Censiti nel patrimonio stradale dell’amministrazione sono stati progettati la maggior parte dei manufatti,
provinciale vi sono circa 500 tra ponti, cavalcavia e non sono più adatte a rappresentare il traffico odierno,
viadotti, di luce superiore a 6 m. in particolare per quanto riguarda i trasporti eccezio-
I manufatti sono stati realizzati prevalentemente in nali, in continuo aumento nel territorio bresciano.
conglomerato cementizio armato ed in conglomerato Infatti, rispetto alle normative passate, le più re-
cementizio armato precompresso, in un periodo sto- centi prevedono schemi di carico più gravosi, così da
rico in cui la “cultura dei getti” non teneva in debita assecondare la crescita dei trasporti (Cominelli,
considerazione i problemi di durabilità dei materiali Giuriani, & Minelli, 2018).
(Di Prisco, 2019). Tali opere, infatti, furono spesso Lo stato in cui si trovano le opere provinciali può
costruite secondo la convinzione che il calcestruzzo essere considerato come la rappresentazione, in pic-
armato non fosse soggetto a problemi di durabilità. cola scala, della condizione dei ponti italiani. Ben noti
Sono così stati trascurati aspetti costruttivi, ritenuti sono purtroppo gli eventi di cedimento o crolli, non
“secondari”, come ad esempio un adeguato sistema di scevri da conseguenze anche fatali (Di Prisco,
smaltimento delle acque meteoriche o copriferri mi- Colombo, Martinelli, & Coronelli, 2018). Questi sono
nimi, oggi trattati dalle normative, ma in passato de- da ricondurre, nella maggioranza dei casi, principal-
mandati alle conoscenze soggettive dell’ingegnere. mente al trascurato mantenimento dell’efficienza
Questo convincimento, unito ad un sempre mag- strutturale di una costruzione esposta ad azioni am-
gior divario tra la scarsità delle risorse finanziarie di- bientali. Infatti, ciò si traduce, in generale, in una di-
sponibili per l’Ente gestore ed il consistente numero minuzione della durata della vita residua dell’opera
ed in un aggravamento del suo impegno strutturale, 2 STRUTTURA DEL METODO
con possibili implicazioni in termini di capacità por- La grande rilevanza dei manufatti, sia nei confronti
tante e di sicurezza. della sicurezza dell’utenza, sia dal punto di vista eco-
Dunque numerosi ponti stradali, costruiti princi- nomico, richiede di applicare alle infrastrutture viarie
palmente fra gli anni Cinquanta e Sessanta, si tro- apposite Metodologie di Gestione.
vano, o si troveranno nei prossimi anni, in uno stato Una corretta gestione delle opere necessita di ele-
di deterioramento avanzato (S.Tattoni, 2017; Aurelio, vati oneri tecnici ed economici, spesso in contrasto
2018; Petrangeli, 1996). con le limitate risorse della maggior parte degli Enti
Il lavoro presentato in questo articolo si propone di amministratori (come provincie e comuni). Le meto-
definire un metodo di valutazione e classificazione dologie devono quindi essere il più possibile econo-
dei manufatti di scavalcamento, in grado di suppor- miche, facilmente applicabili e mirate, devono cioè
tare i Tecnici Provinciali nella gestione delle infra- indirizzare correttamente le poche risorse disponibili.
strutture. Da questo presupposto nascono i Bridge Manage-
Partendo dalle informazioni raccolte durante i so- ment Systems (BMS) che supportano i gestori delle
pralluoghi e dall’analisi storico critica, che rappresen- infrastrutture stabilendo le priorità di intervento sulla
tano sempre il punto di partenza, per ogni ponte verrà base di criteri tecnico-economici.
in automatico e oggettivamente definito il livello di In generale, la struttura di un sistema di gestione com-
criticità e le relative prescrizioni o limitazioni da in- pleto è così organizzata (Sapienza, 2012):
traprendere.  costruzione di un database;
Nello specifico attraverso alcuni indicatori nume-  pianificazione delle ispezioni;
rici, definiti per ogni tipologia di degrado riscontra-  valutazione delle condizioni dei ponti;
bile, viene determinato un indice assoluto dello stato  valutazione della stabilità del ponte;
di conservazione dell’opera, definito come “Degrado  previsione del tasso di deterioramento e delle
Globale Percentuale” (DGP). Questo sarà compreso condizioni future;
in uno di quattro intervalli di una scala cromatica. Gli  valutazione delle diverse alternative di manu-
intervalli sono fissati a priori e sono stati calibrati se- tenzione e dei relativi costi e determinazione
condo lo studio sistematico dei manufatti ad oggi ana- dei piani ottimali di manutenzione.
lizzati. La valutazione delle condizioni di un ponte viene so-
Rispetto ad altri criteri presenti in letteratura, il litamente effettuata a valle delle ispezioni e mira a
metodo proposto risulta facilmente e velocemente ap- stabilire un ordine di preferenza delle opere che ne-
plicabile. Infatti seguendo le specifiche indicazioni di cessitano di interventi, tramite la definizione di indici
compilazione, la stima dello stato della struttura si rappresentativi dello stato di conservazione. Comune-
propone come il più possibile oggettiva. mente la formulazione degli indici ricalca quella pro-
Il suo buon utilizzo è comunque dipendente dalle posta da Kurt o Ryall (Kurt & E, 1988; Ryall, 2010).
modalità con cui vengono compiute le ispezioni vi- Una volta eseguita la valutazione delle condizioni,
sive e dalla conseguente compilazione di “Schede di i ponti vengono classificati in diverse categorie. Que-
Prima Valutazione”, riportanti tutte le informazioni ste categorie sono solitamente ordinate rispetto alla
raccolte per ogni manufatto. Il sopralluogo deve gravità delle condizioni e determinano l’urgenza
quindi essere eseguito da personale preparato e quali- dell’intervento.
ficato, seguendo appositi standard. È fondamentale In letteratura si trovano diversi metodi per la valu-
che il materiale raccolto sia omogeneo così da per- tazione e classificazione dello stato dei manufatti, che
mettere confronti sia con successivi sopralluoghi, sia si focalizzano su particolari aspetti, come: l’impor-
con ponti di simili caratteristiche. tanza del ponte all’interno della rete stradale
Inoltre, la metodologia proposta pone particolare (Montepara, Merusi, & Giuliani, 2008), il rischio
attenzione alle forme di ammaloramento in grado di idrogeologico o simico (Valenzuela, de Solminihac,
diminuire drasticamente la capacità portante della & Echaveguren, 2010), oppure, nello specifico, lo
struttura. Tramite specifiche voci, queste definiscono stato di conservazione (Ceccotti, Giangreco, &
univocamente il livello della scala cromatica. Jurina, 2018; Gattulli & Chiaramonte, 2005), (Maria
Il lavoro tratta per ora ponti a soletta piena o a tra- Rashidi & Peter Gibson, 2012).
vata, sia continui che isostatici, in calcestruzzo ar- Oggigiorno, molti paesi utilizzano o stanno svilup-
mato (c.a.) e calcestruzzo armato precompresso pando propri sistemi che permettano di classificare in
(c.a.p.), che risultano i più diffusi nel territorio bre- modo univoco e riproducibile le proprie infrastrutture
sciano. Nel breve periodo sarà estesa la metodologia (Bridge Inspection Coding Guide, 2015) (U.S. De-
proposta anche a ponti in acciaio, acciaio-calce- partment of Transportation & Federal Highway Ad-
struzzo, muratura e legno, con differenti schemi sta- ministration (FHWA), 2016), (Ministero delle Infra-
tici. strutture e dei Trasporti, 2020). In riferimento ai
ponti, questi metodi comunemente permettono di sti-
mare un coefficiente che definisca quantitativamente
lo stato di conservazione dell’opera, in letteratura Il verde indica che il manufatto è in ottime condi-
chiamato Bridge Condition Index (BCI) oppure zioni e non necessita di ulteriori approfondimenti (tra
Bridge Health Index (BHI) (Fereshtehnejad et al., questi per lo più rientrano le opere d’arte più recenti
2017), (Inkoom et al., 2017), (Darban et al., 2020). o quelle che sono state oggetto di interventi di manu-
Vi sono anche criteri preliminari che non preve- tenzione), possono comunque essere segnalate delle
dono di ispezionare l’opera, ma dove la valutazione modeste “prescrizioni” (piccoli interventi di manu-
di potenziali rischi strutturali viene stabilita su base tenzione).
meramente tipologica (De Matteis, Bencivenga, Zizi, Il giallo segnala la necessità di interventi di manu-
& Del Prete, 2019). tenzione ordinaria, sicuramente necessari per garan-
In base al metodo utilizzato, i risultati possono es- tire la futura durabilità dell’opera, ma che non inci-
sere differenti, in particolare per livelli di danneggia- dono, almeno al momento, sulla capacità portante
mento medio alti (Salvatore, 2019). della stessa. In moltissimi casi gli interventi proposti
Pochi, dei criteri in letteratura, specificano chiara- riguardano il ripristino o il nuovo dimensionamento
mente le azioni da intraprendere una volta determi- di un sistema di smaltimento delle acque.
nato l’indice dello stato di degrado. L’arancione riguarda ponti con segni di degrado o cri-
ticità tali da poter compromettere la capacità della
3 IL CASO STUDIO DELLA PROVINCIA DI struttura. Per questi manufatti sono necessari mag-
BRESCIA giori approfondimenti tecnici da parte di Professioni-
sti esterni. I Professionisti dovranno analizzare il ma-
Tra le molteplici attività previste nell’Accordo di nufatto e progettare gli interventi di ripristino
collaborazione tra Provincia di Brescia e Università strutturale. Tali interventi potrebbero essere modesti,
degli Studi di Brescia, è stata condotta una vasta cam- in questo caso il manufatto sarebbe declassato alla ca-
pagna di ispezioni visive in situ. Ad oggi sono stati tegoria precedente (ponti gialli), oppure di estesa en-
ispezionati 274 ponti. Per ogni opera è stata redatta tità, facendo rientrare il ponte nella categoria succes-
una “Scheda di Prima Valutazione” contenente le siva (ponti rossi).
principali caratteristiche e criticità. Si è presa visione Il rosso indica i manufatti che, a causa delle loro pre-
del materiale utilizzato, del possibile schema statico, carie condizioni strutturali, necessitano di urgenti in-
della tipologia e del numero di elementi resistenti, do- terventi di manutenzione straordinaria; la loro capa-
cumentando il tutto con delle fotografie. Sono state cità portante attualmente è compromessa.
inoltre misurate, quando possibile, le principali carat- Comunemente dopo la segnalazione di un ponte
teristiche geometriche, quali per esempio la luce netta rosso, segue un’ordinanza provinciale, specificante
del ponte, la larghezza dell’impalcato, la dimensione una limitazione di carico, fino alla realizzazione
degli elementi strutturali, la sezione stradale, etc. dell’intervento di rinforzo.
Particolare dettaglio è stato rivolto allo stato di La Figura 1 riporta la classificazione cromatica dei
conservazione; si è preso nota di quadri fessurativi, manufatti ad oggi ispezionati, il relativo schema sta-
corrosione delle armature, efflorescenze, infiltra- tico, la tipologia costruttiva e l’anno di costruzione
zioni, lesioni da urto, etc. presunto. Come si può osservare in figura, relativa-
I dati raccolti sono stati successivamente confron- mente allo schema statico si distinguono ponti isosta-
tati con la documentazione messa a disposizione dalla tici e iperstatici (comunemente a travata), archi, ponti
Provincia, valutando se i progetti corrispondessero misti (in cui l’opera presenta più tipologie strutturali
alla realtà, così da poter disporre di elementi utili con schemi statici differenti), a soletta piena (questi
all’approfondimento dei calcoli. In diversi casi, pur- potrebbero essere isostatici o iperstatici, ma progettati
troppo, gli elaborati forniti non erano coerenti rispetto con uno schema a piastra) e tunnel/scatolari (comune-
alla situazione reale, presumibilmente per intervenute mente sottopassi di limitata luce, per lo più per pas-
successive modifiche progettuali o varianti in corso saggi pedonali).
d’opera, e dunque sono risultati di scarsa rilevanza ai Nella maggior parte dei casi l’anno di costruzione
fini dello studio. non è certo, non avendo a disposizione elaborati pro-
Per molti ponti sono stati necessari più sopralluo- gettuali, ma è stato ipotizzato basandosi sulle caratte-
ghi, anche con l’ausilio di piattaforme aeree o sistemi ristiche della struttura e sull’epoca di realizzazione
S.A.P.R. (sistema aeromobile a pilotaggio remoto, dell’asse stradale su cui insiste. Il 5% dei ponti ispe-
comunemente detti droni). zionati è in attesa di classificazione. Tra questi rien-
Le situazioni di maggior criticità sono state og- trano le opere che necessitano di particolari permessi
getto di uno studio più approfondito comprendente, o attrezzature per compiere un’ispezione sufficiente-
tra le altre, campagne diagnostiche realizzate dal la- mente accurata.
boratorio universitario “Prove Materiali Pietro Pisa”. Come è possibile osservare, la maggior parte dei
Successivamente i ponti sono stati classificati, ponti provinciali è in calcestruzzo armato o calce-
sempre aggiornando le schede, con graduazione pro- struzzo armato precompresso.
gressiva “verde”, “giallo”, “arancione” e “rosso” in
base al loro livello di degrado e di criticità.
4 PROPOSTA DI UN NUOVO METODO DI Il fruitore del metodo può modificare solo i valori
CLASSIFICAZIONE di Intensità ed Estensione, basandosi sulle informa-
zioni contenute in apposite “Note” (Di Stefano,
4.1 Parametri Faccin, Mantelli, & Minelli, 2020). Le informazioni
La definizione dello stato della struttura è ottenuta at- relative a difetti non riscontrati nel corso delle ispe-
traverso alcuni indicatori numerici, che dipendono zioni non devono essere compilate.
dalle possibili tipologie di degrado riscontrabili nel
corso del sopralluogo (nel seguito indicate come “di- 4.1.1 Livello di Criticità
fetti”). I difetti variano in base al materiale da costru- Ogni difetto presenta uno specifico Livello di Cri-
zione: calcestruzzo armato o calcestruzzo armato pre- ticità “l” che varia tra 1 e 6.
compresso, muratura, acciaio o misti acciai-
calcestruzzo, legno. Il metodo, come accennato, pro-
pone per ora indici solo per ponti in calcestruzzo ar-
mato o calcestruzzo armato precompresso.
Per una facile identificazione dei difetti, l’opera
viene divisa in “componenti”; nello specifico: travi;
ripartitori; soletta o lastre; pulvini o traverse; spalle o
pile; pilastri.
Nella valutazione, l’unione di più componenti forma
un “gruppo”: ripartitori e soletta; spalle e soletta; pi-
lastri e soletta; traverse, spalle e soletta; traverse, pi-
lastri e soletta; travi.
Le travi, data la loro primaria importanza, sono
l’unico componente che da solo costituisce un
gruppo.
La scelta di riferirsi a gruppi di componenti è stret-
tamente legata al metodo proposto e deriva da due ne-
cessità. In primis sommando più elementi (gruppo), si
definisce una gerarchia di importanza dei compo-
nenti; per esempio, il degrado della trave, essendo un
elemento portante principale, è più significativo del
degrado della soprastante soletta.
In secundis, analizzando lo stato di degrado per
gruppi, si riesce a identificare inequivocabilmente di-
fetti importanti (con alti valori dei Parametri, descritti
al 4.1); così facendo, l’indice finale, che definisce lo
stato del ponte, risente in modo significativo dei di-
fetti più critici. L’alternativa sarebbe stata definire un
indice complessivo, dipendente dalla totalità dei di-
fetti (somma dei difetti di tutti i componenti). Tutta-
via, in questa fattispecie, se un difetto critico dal
punto di vista strutturale fosse stato l’unico ad essere
rilevato, il suo peso sul giudizio complessivo (se con-
frontato con la totalità dei difetti e non con quelli del
singolo gruppo) sarebbe assai ridotto.
Altri metodi in letteratura (Montepara, Merusi, &
Giuliani, 2008; Gattulli & Chiaramonte, 2005), per
ovviare al primo problema, propongono un ulteriore
parametro che definisce l’importanza del componente
rispetto agli altri. Per quanto riguarda la seconda pro-
blematica, in alcuni metodi, lo stato del ponte è dato
dalla somma dei degradi dei diversi componenti. Così Figure 1. Chromatic classification, Static scheme, Type of con-
facendo, quando siano presenti pochi difetti, tra cui struction, estimated construction year /Classificazione croma-
però uno con particolare rilevanza, l’opera potrebbe tica, Schema statico, Tipologia costruttiva, Anno di costruzione
risultare in discrete condizioni, pur essendo presente presunto.
un difetto non trascurabile. Questo rappresenta il peso del difetto. Come è facil-
Ogni difetto viene definito in base a tre parametri: mente intuibile, difetti in grado di compromettere la
“Livello di criticità”, “Intensità” ed “Estensione”. capacità portante dell’opera (come, per esempio, fes-
sure a taglio; l=6) presentano alti valori di l rispetto a
difetti più lievi, come efflorescenze superficiali, per 4.2.2 Degrado Ammissibile di un gruppo
cui l=1. Il degrado ammissibile di un gruppo di compo-
Il Livello è definito a priori in base a specifiche nenti, Damm,g, è il massimo degrado riscontrabile, as-
gerarchie del metodo, che derivano dalle ispezioni e sumendo che Intensità ed Estensione siano ovunque
dalle analisi condotte fino ad ora. pari all’unità. Risulta dunque:
𝐷𝑎𝑚𝑚,𝑔 = ∑𝑛𝑖 𝑙𝑖 (2)
4.1.2 Intensità
L’Intensità “i” rappresenta l’entità o forza con cui dove il pedice g identifica il gruppo, mentre i il sin-
il singolo difetto si manifesta. Per esempio fessure di golo difetto.
limitata apertura avranno intensità minore di fessure Il Damm,g è noto a priori, essendo dato solo dalla som-
ampie. Il compilatore potrà distinguere quattro valori matoria dei Livelli di Criticità, e, quindi, non varia in
di “i”: 0.25, 0.50, 0.75, 1.00. Per ciascun difetto nelle base alle voci compilate.
Note (Di Stefano, Faccin, Mantelli, & Minelli, 2020)
viene univocamente indicato quale valore scegliere. 4.2.3 Degrado totale di un gruppo
In particolari casi, specificati nelle Note (Di Il degrado totale del gruppo di componenti, DTot,g,
Stefano, Faccin, Mantelli, & Minelli, 2020), il valore è dato dalla somma dei degradi relativi; risulta quindi:
d’Intensità non può scendere sotto determinate soglie,
così da non sottostimare condizioni di degrado impor- 𝐷𝑇𝑜𝑡,𝑔 = ∑𝑛𝑖 𝐷𝑟𝑒𝑙,𝑖 = ∑𝑛𝑖 𝑙𝑖 ∙ 𝑖𝑖 ∙ 𝑒𝑖 (3)
tanti. Avendo introdotto i parametri di Intensità ed
Estensione, rappresenta dunque il degrado effettivo
4.1.3 Estensione del gruppo.
Il coefficiente di Estensione “e” definisce quanto il
difetto è sviluppato. Comunemente, se non espressa- 4.2.4 Percentuale di Degrado di un gruppo
mente specificato nelle Note (Di Stefano, Faccin, La Percentuale di Degrado, D%,g, del singolo
Mantelli, & Minelli, 2020), e è definita come percen- gruppo (g), identifica quanto il Degrado Totale si di-
tuale di elementi colpiti dal difetto rispetto al valore scosti dal Degrado Ammissibile; nello specifico:
totale, oppure come percentuale della superficie
𝐷𝑇𝑜𝑡,𝑔 ∑𝑛
𝑖 𝑙𝑖 ∙𝑖𝑖 ∙𝑒𝑖
dell’elemento in cui si riscontra il difetto rispetto alla 𝐷%,𝑔 = 𝐷 = [%] (4)
𝑎𝑚𝑚,𝑔 ∑𝑛
𝑖 𝑙𝑖
superficie totale.
Qualora il difetto interessi il 10%, 40%, 60% o più
elementi/superficie, e può valere rispettivamente 4.2.5 Degrado Assoluto Percentuale di un
0.25, 0.50, 0.75 o 1.00. ponte
Sempre per particolari difetti critici (ad esempio per Il Degrado Assoluto Percentuale del ponte,
trefoli corrosi), la scelta può essere limitata fino ad un “D%,Ass”, è la massima Percentuale di Degrado fra i
singolo valore, come indicato nelle Note (Di Stefano, gruppi.
Faccin, Mantelli, & Minelli, 2020).
𝐷%,𝐴𝑠𝑠 = 𝑀𝐴𝑋{𝐷%,𝑔 } [%] (5)
4.2 Indicatori di Stato
Lo stato di conservazione di un ponte viene determi- 4.2.6 Ulteriori Coefficienti
nato attraverso Indicatori numerici che derivano dai Vengono ora definiti ulteriori coefficienti che in-
Parametri precedentemente descritti e, quindi, dalla teressano l’intero ponte.
stato di conservazione della struttura rilevato durante Il Coefficiente di Importanza, cI, tiene conto della
le ispezioni. rilevanza strategica dell’opera all’interno della rete
stradale. La Provincia di Brescia, ad esempio, nel suo
4.2.1 Degrado Relativo di un difetto vasto territorio, ha identificato cinque percorsi stra-
Il Degrado Relativo, Drel,i del singolo difetto è dato dali, detti “Percorsi Principali”, che rappresentano le
dal prodotto del Livello di Criticità, dell’Intensità e strade maggiormente interessate dal traffico veico-
dell’Estensione (come sopra descritti); risulta dun- lare, compreso quello di trasporti eccezionale. Per
que: ponti appartenenti ai Percorsi Principali, cI vale 1.04;
𝐷𝑟𝑒𝑙,𝑖 = 𝑙𝑖 ∙ 𝑖𝑖 ∙ 𝑒𝑖 (1) mentre, per ponti “secondari” cI è pari ad 1.00.
Il coefficiente di Robustezza, cR, considera, in
dove il pedice i identifica l’i-esimo difetto di un com- modo semplificato, le capacità delle struttura di sop-
ponente. portare un evento eccezionale. Ponti con schemi iso-
Se il difetto non è riscontrato nel corso dell’ispe- statici sono infatti comunemente più vulnerabili ri-
zione, e quindi non è riportato nella Scheda di Prima spetto ad opere iperstatiche o a piastra (solette piene).
Valutazione, il relativo Drel,i è nullo. Mentre Drel,i al Per i primi (ponti isostatici) cR vale 1.02, contraria-
massimo assume un valore pari a 6. mente è pari a 1.00.
Infine, il metodo propone un coefficiente che con- 10 ponti. La scelta dei manufatti, tra i 274 ispezionati,
sidera l’avanzamento dello stato di degrado. Se, a se- è stata del tutto casuale.
guito di un’ispezione successiva, si constata che lo Sulla base dell’applicazione del metodo, si pro-
stato di degrado dell’opera è aumentato significativa- pongono i seguenti range che legano la classifica-
mente, il Coefficiente di Avanzamento del Degrado, zione cromatica al valore numerico del GDP:
cA, vale 1.05; contrariamente si assume 1.00.  DGP < 8 %, Verde;
Ogni qualvolta che un manufatto viene ulterior-  8 % ≤ DGP < 22%, Giallo;
mente ispezionato, sarà comunque necessario riappli-
 22 % ≤ DGP < 33 %, Arancione;
care il metodo e quindi rivedere la classificazione.
 DGP ≥ 33%, Rosso.
4.2.7 Degrado Globale Percentuale La Tabella 1 riporta i parametri, gli indici, le CpC
Il Degrado Globale Percentuale, DGP, rappresenta e la classificazione cromatica sia basata sulla sola
lo stato di conservazione dell’opera e dipende dai pa- ispezione, sia come da metodo proposto.
rametri, dagli indicatori e dai coefficienti precedente- Solamente nel 10 % le due modalità di classifica-
mente descritti. Nello specifico è così definito: zione hanno sortito risultati differenti. La discrepanza
si riscontra nei ponti 13, 16, 21 e 25, evidenziati in
𝐷𝐺𝑃 = 𝐷%,𝐴𝑠𝑠 ∙ 𝑐𝐼 ∙ 𝑐𝑅 ∙ 𝑐𝐴 [%] (6) grassetto in Tabella 1: applicando il metodo imple-
Avendo introdotto i tre coefficienti il Degrado Glo- mentato (calcolo DGP), due manufatti sono risultati
bale Percentuale può anche essere teoricamente supe- verdi anziché gialli e due gialli anziché arancioni. In
riore al 100%. tutti e 4 i casi, la classificazione a valle dell’ispezione
Lo stato di conservazione del manufatto viene è risultata di una classe più gravosa rispetto al calcolo
quindi ottenuto in base al gruppo di componenti più del DPG.
critico. Stabilito il gruppo, da questo è facilmente Seppure lo sviluppo del metodo sia antecedente
estrapolabile il componente maggiormente ammalo- all’uscita Linee Guida Nazionali (Ministero delle In-
rato. frastrutture e dei Trasporti, 2020), si può notare una
Per la Provincia di Brescia sono stati stabiliti a somiglianza sia dal punto di vista concettuale che for-
priori dei range di degrado, che rappresentano i quat- male. Infatti entrambi derivano dalla formulazione
tro livelli della scala cromatica (verde, giallo, aran- degli indici proposta da Kurt o Ryall (Kurt & E, 1988;
cione e rosso), si veda il capitolo 5. Ryall, 2010), che è stata adotta anche dal manuale
Tutti i parametri da cui dipende DGP e i range CIAS (Ceccotti, Giangreco, & Jurina, 2018), a sua
della scala sono stati calibrati grazie al vasto numero volta ripreso dalle Linee Guida.
di ispezioni e al materiale raccolto fino ad oggi (capi- È bene specificare che le Linee Guida considerano
tolo 5). quattro differenti aspetti dell’opera, vale a dire stato
di conservazione, rischio sismico, frane e idraulico. Il
4.2.8 Casistiche particolarmente critiche metodo proposto riguarda solo lo stato di conserva-
Infine, sono previste due casistiche particolar- zione. Comunque, le Linee Guida tendono a dare
mente critiche (CpC). Nel caso sia presente una par- maggiore importanza allo stato di degrado, rispetto
ticolare condizione di degrado di un solo compo- agli altri tre aspetti. Infatti, è principalmente da questo
nente, capace di compromettere la capacità portante, che dipende il giudizio, in particolare in ponti critici.
il manufatto viene automaticamente identificato come La maggiore differenza è che le Linee Guida non
rosso. propongono un indice finale che descriva chiara-
Questa condizione si verifica con quadri fessura- mente la condizione del manufatto e che permetta di
tivi patologici per taglio o con un degrado importante confrontare le opere, ma considera solo le voci di de-
delle selle Gerber, dove i parametri di Intensità ed grado più critiche.
Estensione assumono, entrambi, valore massimo.
Così facendo non si rischia di trascurare condi- 6 ESEMPIO DI APPLICAZIONE
zioni pericolose, anche quando queste siano gli unici
difetti riscontrati nel corso delle ispezioni. Si propone nel seguito un esempio di applicazione
La presenza di queste due CpC decise a priori, ba- del metodo ad un ponte della Provincia di Brescia. Per
sandosi sull’esperienza accumulata a livello locale, è una completa visione di tutti i difetti e dei relativi pa-
un’ulteriore peculiarità del metodo proposto. rametri, si rimanda a Di Stefano et al. (Di Stefano,
Faccin, Mantelli, & Minelli, 2020). Il manufatto con-
sta di tre campate, ognuna di luce pari a circa 8 m.
5 VALIDAZIONE DEL METODO L’impalcato è composto da 52 travetti prefabbricati
Il metodo è stato validato su 40 ponti, precedente- affiancati in c.a.p., collaboranti con una soletta supe-
mente ispezionati e classificati, come descritto al pa- riore in c.a..
ragrafo 3. Per ogni colore della scala cromatica
(verde, giallo, arancione e rosso) sono stati selezionati
Table 1 Comparison between inspection and DGP evaluation Come è possibile osservare in Figura 2 in basso, a
/Ponti di riferimento per la valutazione del metodo. causa della percolazione d’acqua, proveniente
dall’ormai permeabile giunto stradale, le traverse e i
pilastri sono gravemente ammalorati. Il copriferro è
assente in gran parte della superficie; le armature,
conseguentemente esposte, sono fortemente corrose.
La Tabella 2 presenta i parametri e il degrado rela-
tivo di ogni difetto delle traverse. I valori di i ed e pari
ad 1, in questo esempio, sono dovuti agli effetti della
percolazione d’acqua e alla importante corrosione
delle armature. Per questi elementi, i difetti con mag-
giori l sono legati alla corrosione delle barre.
L’opera presenta anche difetti di altri componenti
di criticità minore. La descrizione accurata dei difetti
e i valori degli ulteriori componenti sono presentati in
Di Stefano et al. (Di Stefano, Faccin, Mantelli, &
Minelli, 2020).
I risultati del ponte sono visibili nella Tabella 1 con
l’identificativo n° ponte 32.
A seguito di successive ispezioni si è constatato un
veloce progredire dello stato di degrado. Inoltre
l’opera è appartenente ad un Percorso Principale ed è
isostatica. Si passa dunque da 𝐷%,𝐴𝑠𝑠 = 43 % (dovuto
al gruppo traverse, pilastri e soletta) a 𝐷𝐺𝑃 ≈ 48 %.
Il ponte, in accordo alla classificazione antecedente, è
risultato rosso.
La Provincia ha infatti posto una limitazione di
massa e, in vista dell’intervento di ripristino struttu-
rale, ha puntellato le traverse.

7 CONCLUSIONI
Table 2 Parameters of Main transverse girders, Bridge n°
This paper proposed a new bridge assessment and
32/Parametri traverse Ponte n° 32.
classification methodology, based on visual inspec-
tions. Through the definition of numerical indexes,
which describe the bridge's characteristics, with par-
ticular emphasis on the state of conservation, the
structure can be univocally and easily classified, ac-
cording to a four-level scale. A global percentage
damage index (DGP) is easily defined to this purpose.
Based on the classification, actions can be quickly
undertaken such as: no action, mild secondary pre-
scriptions, immediate traffic restrictions or urgent re-
quirements of structural reinforcement.
The DGP method was derived from the inspec-
tions of 274 bridges, managed by the Province of Bre-
scia; in addition, it was calibrated and validated by
analyzing 40 bridges (out of the 274), resulting in a
good agreement against the ranking related to the vis-
ual inspection only.
Compared to more complex classification meth-
ods, in which multiple parameters of rather difficult
determination are required (sometimes without even
Figure 2. Detail of the degradation state / Particolare dello stato
the need of bridge inspection), the proposed method
di degrado.
is able to give reliable results through a few straight-
Gli appoggi intermedi sono costituiti da una tra- forward inputs.
versa sorretta da quattro pilastri rettangolari, in c.a.. Specific conditions that can compromise the over-
Lo schema statico di ogni campata è di semplice ap- all structural capacity have been carefully assessed
poggio.
through specific limitations, related to some signifi- stessi autori. http://fausto-minelli.unibs.it/bridgesurvey/bridgesur-
cant bridge deficiency that, if present, bring to an im- veyguidelines.pdf
mediate critical bridge classification. Darban, S., Ghasemzadeh Tehrani, H., & Karballaeezadeh, N.
This method is currently dealing with reinforced 2020. Presentation a New Method for Determining of Bridge Condition
concrete or prestressed concrete bridges only. It will Index by Using Analytical Hierarchy Process. ResearchGate.
be extended soon to bridges with different materials Fereshtehnejad, E., Hur, J., Shafieezadeh, A., & Brokaw, M. 2017.
and typologies. Ohio Bridge Condition Index: Multilevel Cost-Based Performance In-
Il presente articolo propone una nuova metodolo- dex for Bridge Systems. Transportation Research Record: Journal of
gia di valutazione e classificazione dello stato di con- the Transportation Research Board, 2612(1), pp.152-160.
servazione di ponti e viadotti, a seguito di ispezioni Gattulli, V., & Chiaramonte, L. 2005. Condition Assessment by
visive. Visual Inspection for a Bridge Management System. Computer-Aided
Il modello è stato sviluppato a valle di una vasta Civil and Infrastructure Engineering, pp. 95-107.
campagna di sopralluoghi. Infatti, sono state analiz- Inkoom, S., Sobanjo, J. O., Thompson, P. D., Kerr, R., & Twumasi-
zate nel dettaglio 274 opere gestite dalla Provincia di Boakye, R. 2017. Bridge Health Index: Study of Element Condition
Brescia. States and Importance Weights. Transportation Research Record:
Tramite la definizione di Indicatori Numerici, che Journal of the Transportation Research Board
descrivono le caratteristiche dell’opera, con partico- Kurt, & E, C. 1988. Bridge Managen1ent System Software for. Tra-
lare dettaglio allo stato di conservazione, la struttura sportation research record 1184, pp. 50-55.
viene univocamente e facilmente classificata, se- Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti & Consiglio Superiore
condo una scala cromatica di quattro livelli. Per ogni dei Lavori Pubblici. 2020. Linee guida per la classificazione e gestione
livello, vengono così definite celermente le azioni da del rischio, la valutazione della sicurezza ed il monitoraggio dei ponti
intraprendere: da limitati lavori di manutenzione or- esistenti.
dinaria, a immediate limitazioni al traffico, seguite da Montepara, A., Merusi, F., & Giuliani, F. 2008. Sviluppo di una
urgenti interventi di ripristino strutturale. nuova metodologia per la valutazione delle priorità di intervento di ma-
Il metodo analitico, che si esplica nel calcolo del nutenzione di ponti e viadotti. 17° Convegno Nazionale della Società
parametro DGP, è stato calibrato e validato analiz- Italiana Infrastrutture Viarie. Enna.
zando 40 dei 274 manufatti di cui sopra, risultando Muttoni, A. 2018. Critical aspects in existing bridges. 1st Interna-
affidabile. tional summer school on: Assessment and re-design of existing bridges.
Rispetto a metodologie di classificazione più com- Oregon Department of Transportation. 2015. Bridge Inspection
plicate, in cui vengono richiesti molteplici parametri Coding Guide.
di difficile determinazione, a volte senza neanche la Petrangeli, M. 1996. Progettazione e costruzione di ponti con cenni
necessità di ispezionare il manufatto, il lavoro de- di patologie e diagnostica delle opere esistenti. Roma: Casa editrice
scritto, tramite pochi input, arriva ad una classifica- Ambrosiana.
zione affidabile, ma allo stesso tempo semplice. Par- Rashidi, M., & Gibson, P. 2012. A Methodology for Bridge Condi-
ticolare dettaglio è stato rivolto alle condizioni di tion Evaluation. Journal of Civil Engineering and Architecture, 6(9).
degrado tali da compromettere la capacità portante Ryall, M. J. 2010. Bridge Management Second Edition. Oxford:
della struttura. Grazie a specifiche condizioni partico- Butterworth-Heinemann.
larmente critiche (CpC), una volta constatata la pre- S.Tattoni. 2017. Difetti e Anomalie. Gestione dei ponti: ispezioni
senza di questi peculiari difetti, la classificazione è visive, valutazione del degrado, trasporti eccezionali. Piacenza.
immediatamente definita. Salvatore, W. 2019. Valutazione del rischio strutturale dei ponti
In futuro il metodo, per ora trattante solo ponti a nelle reti infrastrutturali. Monitoraggio e valutazione di ponti e viadotti,
travata o a piastra in calcestruzzo armato o calce- stato dell'arte e prospettive. Roma: ENEA.
struzzo armato precompresso, sarà esteso anche a ma- Sapienza, P. 2012. Tesi di Dottorato: Un sistema di supporto alle
nufatti con diversi materiali e tipologie. decisioni per la gestione della manutenzione di una rete viaria. Catania:
Università degli studi di Catania.
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Cominelli, S., Giuriani, E., & Minelli, F. 2018. Problematiche e Ve- RINGRAZIAMENTI
rifiche dei Ponti. Strade e Autostrade (127),pp. 90-93. Gli autori esprimono un sincero ringraziamento al Settore delle Strade e dei
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The technical causes of the collapse of Annone overpass on SS.36. Mazzoli, del Dott. Riccardo Davini, degli Ing. Enrica Savoldi, Stefano Vitalini
Di Prisco, M. 2019. Critical infrastructures in Italy: State of the art, e Luisa Zavanella per il prezioso contributo durante tutte le fasi delle ispezioni;
case studies, rational approaches to select the intervention priorities. inoltre, un sentito riconoscimento va ai Proff. Ezio Giuriani, Giulio Maternini e
Proceedings of the Fib Symposium 2019, pp.49-58. Giovanni Plizzari dell’Università degli Studi di Brescia, per i continui e proficui
Di Stefano, N., Faccin, E., Mantelli, S. G., & Minelli, F. 2020. Note confronti sull’argomento.
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