Sei sulla pagina 1di 43

Grazie alla microscopia, è stato messo in evidenza che il citosol delle cellule eucariotiche

non è una semplice sostanza gelatinosa in cui sono sospesi gli organuli, ma al contrario,
è strutturato in una rete complessa di tubuli e filamenti grazie al citoscheletro, che si assembla e
si disassembla in modo dinamico.

Il citoscheletro svolge un ruolo fondamentale nel regolare:


•Movimento cellulare
•Divisione cellulare
•Movimento delle organuli e delle macromolecole
•Forma cellulare
•Adesione cellulare
•Segnalazione cellulare

Le cellule eucariotiche hanno tre tipi principali di elementi citoscheletrici:

•Microtubuli (resistono al piegamento da compressione)


•Microfilamenti (fungono da elementi contrattili e generano tensione)
•Filamenti intermedi (sono elastici e resistono alle forze di tensione)

Il citoscheletro è una struttura meccanicamente integrata


Microtubuli citoplasmatici
Microtubuli assonemali
Funzioni:
• Fuso mitotico e meiotico
• Mantenimento della forma polarizzata
• Movimento di vescicole
• Movimento di ciglia e flagelli
Le due estremità dei microtubuli differiscono chimicamente. Una estremità cresce più rapidamente
dell’altra (diverse concentrazioni critiche).
Treadmilling: simultanea crescita e depolimerizzazione
Farmaci che bloccano l’organizzazione dei microtubuli:

• Colchicina. Alcaloide estratto dal croco, Cochicum autumnale,


che si lega ai monomeri di tubulina inibendone l’assemblaggio e
favorendo il disassemblaggio

• Vinblastina e vincristina, estratte dalla pervinca, Vinca minor, provocano


l’aggregazione della tubulina nella cellula.

• Nocodazolo, un benzimidazolo sintetico, inibisce l’assemblaggio dei microtubuli.

• Taxolo, derivato dal Taxus brevifolis si associa stabilmente ai microtubuli e li


stabilizza, spostando l’equilibrio della tubulina nella cellula verso la polimerizzazione.
I microtubuli originano da una struttura cellulare detta MTOC
centro organizzatore dei microtubuli.

Centrosoma associato con due centrioli nelle cellule animali.

I centrioli hanno una notevole simmetria strutturale.


Gli MTOC organizzano e polarizzano i microtubuli all’interno della cellula
Esiste un gran numero di proteine associate ai microtubuli (MAP)
che li stabilizzano e li organizzano in fasci (Tau),
che si associano alle estremità positive e negative (+-TIP)
che li destabilizzano (le chinesine catastrofine)
Microfilamenti

Sono coinvolti in:


•Movimento ameboide
•Correnti citoplasmatiche
•Solco di clivaggio durante la citocinesi I microfilamenti sono polari: all’estremità
•Migrazione cellulare mediante lamellipodi e filopodi positiva (actina-GTP) i monomeri vengono
•Mantenimento della forma (corteccia cellulare) aggiunti e sottratti più rapidamente.
•Microvilli
•Contrazione delle cellule muscolari
Farmaci che inibiscono la polimerizzazione dei filamenti di actina F:

•Latrunculina C, una tossina isolata dalla spugna Latrunculia magnifica


sequestra i monomeri di actina e ne impedisce la loro aggiunta
all’estremità ppositiva

•Citocalasine, sono dei metaboliti fungini che inibiscono l’aggiunta di


nuovi monomeri ai microfilamenti già polimerizzati

Al contrario, la Falloidina, un peptide ciclico isolato dal fungo Amanita


falloides, blocca la depolimerizzazione dell’actina e stabilizza i
microfilamenti.
Le cellule regolano in modo dinamico il luogo e la modalità di assemblaggio dei microfilamenti.
Architettura dell’actina in cellule striscianti.

Reti dendritiche
Proteine che legano l’actina:
I filamenti intermedi hanno un diametro di circa 8-12 nm, sono i più stabili e meno solubili
elementi del citoscheletro. Non sembrano essere polarizzati. Hanno un ruolo fondamentale
strutturale e di sostegno della tensione cellulare. Si trovano solo negli organismi multicellulari.
Differiscono da tessuto a tessuto.

Classi di filamenti intermedi:


1. Citocheratine acide
2. Citocheratine basiche
3. Vimentina, Desmina,GFA
4. Proteine dei neurofilamenti
5. Lamine nucleari
6. Nestina

Tipizzazione dei filamenti intermedi in diagnostica


Ruolo dinamico del citoscheletro nella motilità cellulare.

La motilità cellulare può riguardare:

• Il movimento della cellula nel suo ambiente


• Il movimento del mezzo extracellulare attorno o attraverso la cellula
• Il movimento dei componenti della cellula
• L’accorciamento della cellula

La motilità richiede la conversione dell’energia chimica (idrolisi di ATP)


in energia meccanica.

I microfilamenti e i microtubuli del citoscheletro forniscono l’impalcatura per


proteine specializzate, dette proteine motrici o meccanoenzimi, che interagiscono
con esso per produrre movimento a livello molecolare.
Motilità basata sui microtubuli: i meccanoenzimi chinesina e dineina
Le MAP motrici sono coinvolte nel trasporto di vescicole intracellulari
Ciglia e flagelli sono costituiti da un assonema (9+2)
e un corpo basale (nove triplette di microtubuli)
Lo scorrimento dei microtubuli all’interno dell’assonema causa la flessione di ciglia e flagelli
Movimento cellulare basato sull’actina: le proteine motrici miosine
Movimento muscolare basato sullo scorrimento dei filamenti
La migrazione cellulare di cellule striscianti non muscolari (fibroblasti, cellule embrionali…)
utilizza protrusioni citoplasmatiche nella parte anteriore dette lamellipodi o filopodi

La chemiotassi è un movimento direzionale in risposta a un gradiente chimico


Movimento ameboide tipico di amebe, funghi e leucociti

Protozoo Amoeba proteus


Gli organismi multicellulari sono formati da un numero di cellule molto grande
che vivono in connessione fra loro.
E’ l’organizzazione delle cellule in tessuti che permette di adottare strutture complesse.

Le cellule animali hanno una matrice extracellulare che assume forme diverse e svolge
funzioni importanti.
Nelle piante, nei funghi, nelle alghe e nei procarioti le strutture
extracellulari sono rappresentate dalla parete cellulare che conferisce rigidità, regola la
permeabilità e protegge da insulti meccanici e dall’attacco di virus.

• Adesione cellula-cellula

• Adesione cellula-matrice extracellulare


L’adesione tra le cellule è mediata da proteine transmembrana

CAM cell adhesion molecule. Fanno parte della


Famiglia delle immunoglobuline

Caderine richiedono calcio per il loro


Interazioni di tipo omofilico funzionamento, ripetizioni nel dominio
extracellulare che permettono l’associazione
come in una cerniera lampo

Selectine mediano il riconoscimento fra


leucociti e cellule endoteliali. Mediano
l’interazione con glicoproteine

Interazioni di tipo eterofilico


Sistema dei gruppi sanguigni umani A, B, AB, 0

Si basa su differenti catene laterali di zuccheri


sulla membrana plasmatica del globulo rosso.

Determinato geneticamente

Carboidrato ramificato attaccato a un glicolipide che contiene


l’amminozucchero N-acetilgalattosammina all’estremità
(gruppo A) o il galattosio (gruppo B).

Importanti effetti sulla compatibilità delle trasfusioni di sangue.

Gli individui di gruppo 0 sono detti donatori universali


GIUNZIONI CELLULA-CELLULA

Modificazioni specializzate delle


membrane nel punto in cui vengono
in contatto.

Associazioni stabili nel tempo.


Giunzioni aderenti:
legano le cellule tra loro nei tessuti e le ancorano al citoscheletro,
garantendo l’integrità del tessuto e la resistenza agli insulti meccanici..

Spazio 20-25 nm
Cellule epiteliali

Spazio 25-35 nm Cellule del collo dell’utero,


del muscolo cardiaco
GIUNZIONI OCCLUDENTI

• Barriere formidabili

• Cellule epiteliali, dotti ghiandolari,


vescica urinaria

• Mantenimento dello stato


polarizzato impedendo il
movimento di lipidi e proteine
transmembrana

Claudine e occludine
Spazio 3-4 nm
GIUNZIONI COMUNICANTI
Regioni delle membrane in cui le cellule sono in intimo contatto (2-3 nm)
attraversate da sottili canali molecolari che mettono il citoplasma in contatto.
Comunicazione elettrica e chimica tra le cellule.

Passaggio di soluti con peso


molecolare massimo di 1200 dalton
I tessuti non sono costituiti da sole cellule.
Matrice extracellulare che contribuisce a determinare la forma e
le proprietà meccaniche dei tessuti.

Rigida con poche cellule Flessibile con poche cellule Gelatinosa con molte cellule

Formata da :
• proteine strutturali (collagene ed elastine),
• proteoglicani
• glicoproteine adesive (fibronectina e laminina).
Fibre di collagene, elevate resistenza alla trazione.
È necessario applicare una forza di 9 kg per rompere una fibra di collagene di 1 mm!

Elevato contenuto in glicina, idrossilina, idrossiprolina


Elastina, proteina elastica estensibile

Elevato contenuto di glicina e


prolina

fra residui di lisina


Proteoglicani, matrice gelatinosa e idratata.
Fibronectina
Laminine

Si trovano nella lamina basale che serve come struttura di supporto e barriera di permeabilità
Integrine

α5β1 Integrina che lega la fibronectina

α6β1 Integrina che lega la laminina

La specificità della membrana dipende dalla subunità alfa.

Potrebbero piacerti anche