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COMMENTO FILM - “L’ottava nota”

 
 
TITOLO DEL FILM​ - L’ottava nota - Boychoir 
REGISTA​ - François Girard 
PAESE E ANNO DI PRODUZIONE​ - Stati Uniti d'America - 2014 
GENERE​ - drammatico con base musicale 
3 ATTORI PRINCIPALI​ - Dustin Hoffman, Garrett Wareing, Kathy Bates 
 
 
ARGOMENTO DEL FILM​ - Un ragazzo, Stet, con un brutto carattere e 
una brutta fama viene ammesso in una scuola d'elite di musica, e si 
ritrova catapultato in un’altra vita dove vive sotto pressione con i suoi 
rispettivi problemi ed i rispettivi “battibecchi”. 
LUOGO DELLA VICENDA​ - Texas; National Boychoir Academy 
TEMPO DELLA VICENDA​ - vita contemporanea (2014) 
PROTAGONISTI PRINCIPALI​ - Stetson "Stet" Tate, Anton Carvelle, 
direttrice 
PROTAGONISTI SECONDARI​ - Wooly, Drake, Gerard, Sig.ra Steel, Rafael 
"Raffi" Abrams, Devon 
 
 
PRIMA SCENA PIÙ’ SIMPATICA ED EMOZIONANTE​ - da 37:52 a 39.29 circa 
MOTIVO​ - In questa scena il professor Carvelle fa una domanda al suo 
coro per vedere se qualcuno avesse notato delle differenze in quello 
che aveva appena suonato e l’unico che se ne accorse è Stet. 
Inizialmente Carvelle sembra contraddirlo ma poi conferma quello che 
dice Stet e tutto il resto del coro fece “brutta figura” perché nessuno 
osava neanche minimamente pensare che il professore avesse potuto 
sbagliare ma Stet, non solo se ne accorse, ma non aveva neanche la 
paura di essere giudicato perché sapeva di non sbagliare. 

SECONDA SCENA PIÙ’ SIMPATICA​ - da 25:22 a 25:53 circa 


MOTIVO​ - In questa scena uno dei ragazzi ha bisogno di qualche 
moneta per prendere una cosa al distributore automatico e Stet arriva, 
con la sua camminata particolare, e con un paio di mosse riesce a far 
cadere quasi tutto quello che conteneva quella macchinetta e intanto 
tutti i ragazzi, ad eccezione di due, lo incitavano. Lui non prese niente 
ma se ne andò sempre con il suo atteggiamento strafottente ma allo 
stesso tempo simpatico; mentre Stet se ne va, Raffi e Devon dicono : 
”Quello ci darà dei problemi”.  

TERZA SCENA PIÙ’ SIMPATICA​ - da 1:02 a 1:50 circa 


MOTIVO​ - In questa scena troviamo Stet, in ultima fila, alla sua vecchia 
scuola e una professoressa che chiede un 4/4, al quale nessuno sapeva 
cosa rispondere tranne Stet. Lui ad un certo punto, scocciato, sale sul 
banco ed inizia a riprodurre il 4/4 ma urlandolo; ovviamente i suoi toni 
prendevano in giro l’insegnante ma tutto l’insieme era talmente 
scherzosa che perfino i suoi compagni si misero a ridere 
 
IL FILM MI È PIACIUTO/NON MI È’ PIACIUTO PERCHÈ​ - il film ha un paio 
di caratteristiche che mi hanno annoiato un po’ ma nel suo complesso 
mi è piaciuto molto, soprattutto perchè manda molteplici messaggi 
alcuni dei quali mi rispecchiano leggermente in questo periodo. 

IL PROTAGONISTA PRINCIPALE HA SUSCITATO IN ME LE SEGUENTI 


EMOZIONI​ - dolore, interesse, ammirazione, simpatia, pietà  

LA FRASE DEL FILM CHE MI HA MAGGIORMENTE COLPITO E’​ -  


“Come osi sprecare il tuo tempo”; 
“Devi volerlo davvero”;  
“In nessun altro ho riposto la mia speranza se non in te”; 
“Non me ne andrò”; 
“Certo che te ne andrai e sai il perchè? Perchè scappare è l’unica cosa 
che sai fare” 
“Quello ci darà dei problemi” 
“Quello che conta è la musica, siete voi” 

LA COLONNA SONORA E GLI EFFETTI SONORI SONO STATI 


PARTICOLARMENTE​ - forti, piacevoli, efficaci, emozionanti 

IL FILM HA SUSCITATO IN ME LA SEGUENTE RIFLESSIONE​ - Il film ha 


suscitato in me molte riflessioni prima tra tutte che anche nel momento 
peggiore in cui si “tocca il fondo” bisogna dimostrare a tutti, soprattutto 
a te stesso, che ci possiamo rialzare, sempre più in alto 

INDICA BREVEMENTE I MOTIVI PER CUI CONSIGLIERESTI, O NO, 


QUESTO FILM A UN TUO AMICO​ - Questo film fa riflettere molto su 
situazioni quotidiane ed in cui tutti noi, per certi aspetti, ci possiamo 
ritrovare, fa riflettere anche su molti altri aspetti a cui di solito non 
facciamo caso per questo la mia risposta è: sì, lo consiglierei ad un mio 
amico. 
 
 
 
COMMENTO COMPLETO 
L'ottava  nota  -  Boychoir  (Boychoir) è un film del 2014 diretto da François 
Girard  e  prodotto  negli  Stati  Uniti  d’America.  E’  un  genere  drammatico, 
di  tema  musicale,  di  cui  ne  fanno  parte  i  seguenti  attori:  Dustin 
Hoffman,  Garrett  Wareing,  Kathy  Bates,  ma  anche  Eddie  Izzard,  Kevin 
McHale, Josh Lucas, Debra Winger, River Alexander. 
 
Il protagonista è Stetson, però chiamato da tutti Stet ed interpretato da 
Garrett  Wareing.  Il  ragazzo  rimase  orfano di madre a soli 12 anni, con la 
quale  viveva  in  una  città  del  Texas,  e  abbandonato  dal  padre,  fin  da 
subito,  il  quale non ne voleva sapere nulla di Stet, infatti lui pagava loro 
il  silenzio.  Quando  muore  la  madre  per  legge  spetta  al  padre 
prendersene  cura  e  dunque  rintracciano  il  padre  che  nascose  il 
ragazzo  nella  National  Boychoir  Academy,  ovvero  una  scuola  di  canto 
per  cui  il  ragazzo  è  portato.  Questa  luogo  però  è  una  scuola  d’elite  e 
sia  i  professori  che  i  compagni  fanno  notare  più  e  più  volte  la  sua 
differenza  sociale;  da  parte  dei  ragazzi  facendo  scherzi  offensivi  e 
invece  da  alcuni  professori  trattandolo  da  “diverso”,  solo  dopo  si 
capisce  che  questo  comportamento  del  professore  Carvelle  è  solo  per 
aiutarlo.  In  tutto  il  film  accadono  molte  vicende  di  “battibecchi” 
soprattutto  tra  Stet  e  Devon  il  quale  prima  che  arrivasse  Stet  era 
definito  il  migliore  dell’accademia.  In  poco  tempo  Stetson  raggiunse  il 
suo  livello…  l’unica  differenza  che  gli  si  metteva  tra  lui  e  diventare  il 
migliore  in  assoluto  alla  National  Boychoir  Academy  era  il  suo 
caratteraccio  che  molto  spesso  prendeva  il  sopravvento  su  di  lui.  Nel 
suo  soggiorno  in  questa  scuola,  come  precedentemente  accennato,  è 
proprio  Carvelle  che  lo  aiuta  in  questo  percorso  per  migliorare, 
principalmente  il  carattere,  infatti  anche  se  non  sembra  stima  molto  il 
ragazzo  e  si può dire che tiene un po’ a lui. Dopo tante vicende di minor 
rilevanza  si  arriva  al  grande  giorno,  ovvero  quando  c’è  lo  spettacolo di 
Pasqua.  Proprio  in  questa  vicenda  succedono  molto  avventure,  per 
esempio  l'arrivo  della  sua  vecchia  preside che era lì per incoraggiarlo e 
congratularsi  per  i  suoi  grandi  progressi  ma  anche  il  padre  che 
stranamente  viene  a  vederlo.  Accade  anche  che Stet fece il solista, ed a 
sceglierlo  fu  proprio  Carvelle  che  a  confronto  tra  Devon  e  Stet  scelse 
appunto  il  secondo,  infatti  entrambi  raggiunsero  il  re  alto  ma  solo  uno 
di  loro  poteva  essere  il  solista,  in  questo  caso  Stet.  Lo  spettacolo  fu  un 
successo  e  poco  prima  della  fine  dell’anno  scolastico  a  Stet  cambia  la 
voce,  questo  non  cambiò  molto  i  suoi  piani  perché  comunque  lui  se  ne 
sarebbe  dovuto  andare,  infatti  sarebbe  dovuto  andare  in  Europa.  Nel 
momento  in  cui  sta  per  uscire  arriva  il  padre  con  la  moglie  che  lo 
portano  con  loro  a  casa  per  incontrare  le  sorellastre.  Nel  finale  si 
deduce  che  Stetson  ha  trovato  una  famiglia,  Carvelle  si  ritira  ed  oltre 
ad  aver  cambiato  Stet  anche  codesto  ha  cambiato  lui,  Stetson  che  ha 
cambiato  voce  deve  trovare  un  nuovo  posto  dove  lo  aiutino  e  sempre 
quest’ultimo è cambiato molto, infatti si può dire che è cresciuto. 
 
Gli  effetti  sonori  e  visivi  creano  un  bell’effetto  che  non  annoiano  mai,  ci 
sono  molti  termini  musicali  inusuali  al  giorno  d’oggi  (ma che non fa mai 
male  conoscere),  il  tema  principale  è  ben  costruito  e  la  maggior  parte 
di citazioni presenti nel film non si dimenticano facilmente. 
 
Nel  complesso  il  film  mi  è  piaciuto  molto  soprattutto  perchè,  come 
detto  precedentemente,  si  possono  notare  tra  le  righe  non  uno  ma 
molteplici  messaggi  che  tra  l'altro  sono ben sviluppati in una storia con 
una trama già complessa di suo. 

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