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INTOSSICAZIONE ALIMENTARE

L’intossicazione alimentare capita mangiando cibo contaminato da tossine. La


maggior parte dei casi riguarda comuni batteri come lo stafilococco o l’Escherichia
coli.
CAUSE: Le intossicazioni alimentari possono far ammalare una persona o possono far
iniziare un’epidemia in un gruppo di persone che hanno mangiato gli stessi alimenti
contaminati. Tende a verificarsi durante i pic-nic, nelle mense scolastiche e nelle
grandi funzioni sociali. In questi casi, può capitare che il cibo venga lasciato
fuori dal frigorifero troppo a lungo o le tecniche di preparazione del cibo possano
non essere igieniche. Infatti l’ntossicazione alimentare si verifica spesso dopo
aver mangiato carne poco cotta, prodotti lattiero-caseari, alimenti che contengono
maionese che sono stati conservati male. Le cause più comuni sono: Bacillus
cereus;Botulismo;Campylobacter;Colera;Escherichia coli;Avvelenamento da
pesci;Listeria;Avvelenamento da funghi;Staph aureus;Salmonella;Shigella;Yersinia.
Il botulismo è una grave forma di intossicazione alimentare che può essere fatale.
Essa può derivare da cibi inscatolati. I neonati e gli anziani hanno il maggior
rischio di contrarre un’intossicazione alimentare, ma anche gli adulti se:
Hanno una grave condizione medica, come il diabete o qualche malattia renale; Hanno
un sistema immunitario indebolito;
Hanno compiuto viaggi nei Paesi del Terzo Mondo in cui vi è maggiore esposizione ad
organismi che causano l’intossicazione alimentare.
Le donne in gravidanza e durante l’allattamento devono prestare particolare
attenzione.
SINTOMI: I sintomi più comuni dell’intossicazione alimentare in genere compaiono
entro 2-6 ore dopo aver mangiato. Questo tempo può essere più lungo (anche alcuni
giorni) a seconda della causa. Possibili sintomi includono:
Crampi addominali, Diarrea, anche con sangue, Febbre e brividi, Mal di testa,
Nausea e vomito, Debolezza (accompagnata da grave arresto respiratorio, come nel
caso del botulismo).
TERAPIA: L’obiettivo è quello di far sentire meglio il paziente ed evitare la
disidratazione. Di solito si guarisce dai più comuni tipi di intossicazione
alimentare entro un paio di giorni. La terapia prevede che si evitino cibi solidi
fino a quando la diarrea non è passata, e i prodotti lattiero-caseari, che possono
peggiorarla. Bere qualsiasi liquido (ad eccezione del latte o bevande con caffeina)
per sostituire i fluidi persi da diarrea e vomito e dare elettroliti ai bambini. Se
si ha diarrea e non si è in grado di bere liquidi, si può avere bisogno di
assistenza medica e di fluidi per via endovenosa. Ciò è particolarmente indicato
per i bambini. Se si prendono diuretici, è necessario gestire con attenzione la
diarrea sotto consulto medico.
Per le più comuni cause di intossicazione alimentare, il medico non prescrive
antibiotici. Essi possono far durare la diarrea più a lungo. In caso di
intossicazione da funghi o da frutti di mare, ci sarà bisogno di un intervento
medico immediato. Il pronto soccorso provvederà a svuotare lo stomaco e rimuovere
le tossine.
PROGNOSI: La maggior parte delle persone guariscono completamente dai più comuni
tipi di intossicazione alimentare entro 12-48 ore. Gravi complicazioni possono
sorgere, tuttavia, a causa di alcuni tipi particolari di intossicazione.

PREVENZIONE: Per evitare intossicazioni alimentari, adottare le seguenti misure


durante la preparazione degli alimenti:
Lavarsi accuratamente le mani e pulire piatti e utensili;
Utilizzare un termometro per la cottura. Cuocere le carni bovine ad almeno 71
gradi, pollame ad almeno 82 ed il pesce ad almeno 60;
Non utilizzare lo stesso piatto per carne e pesce, a meno che il contenitore non
sia stato completamente lavato;
Refrigerare tempestivamente qualsiasi cibo non sarà mangiato a breve. Tenere il
frigorifero fissato a circa 4 gradi e il congelatore non sopra i -17. Non mangiare
carne, pollame o pesce che sia stato in frigorifero per più di 2 giorni;
Non mangiare cibi vecchi, prodotti alimentari confezionati con un sigillo rotto, o
lattine che sono ammaccate o bucate;
Non utilizzare alimenti che hanno un odore insolito o un gusto guasto. Altre misure
da adottare:
Lavarsi le mani spesso se si hanno bambini piccoli e smaltire i pannolini
attentamente in modo che i batteri non possano diffondersi in altre superfici o
persone;
Se si effettuano delle conserve alimentari in casa, assicurarsi di seguire le
tecniche di inscatolamento corrette per prevenire il botulismo;
Non dare miele a bambini di età inferiore a 1 anno; Non mangiare funghi selvatici;
Quando si viaggia in posti in cui la contaminazione è più probabile, mangiare solo
cibo cotto e bere acqua solo se è stata bollita. Non mangiare verdura cruda o
frutta senza buccia;
Non mangiare frutti di mare esposti a maree rosse;
Se si è in gravidanza o si ha un sistema immunitario indebolito, non mangiare
formaggi a pasta molle, soprattutto importati da paesi del terzo mondo.
Se altre persone possono avere mangiato il cibo che vi ha fatto male, fateglielo
subito sapere. Se si pensa che il cibo sia stato contaminato in un negozio o in un
ristorante, denunciare l’accaduto.
Intossicazione da nicotina
La nicotina è una sostanza altamente tossica già in piccole dosi. La sua tossicità
è più elevata rispetto ad altre droghe notoriamente molto forti come l’eroina. Le
sue proprietà tossiche vengono sfruttate in agricoltura per la produzione di
insetticidi.

Bastano solo 60 milligrammi di nicotina per uccidere un uomo adulto in pochi


minuti. Una sigaretta ne contiene circa 10 milligrammi. Teoricamente basterebbero
quindi solo poche sigarette fumate una dopo l'altra per indurre la morte, nella
pratica ciò non avviene per una serie di fattori: va considerato il grado di
assuefazione dell'organismo di un fumatore abituale che riesce a tollerarne
concentrazioni maggiori (rimane comunque esposto a tutti gli effetti nocivi del
fumo di sigaretta), una parte della nicotina viene poi bruciata durante la
combustione del tabacco ed il grado di assorbimento della nicotina che giunge nelle
vie respiratorie dipende dall'intensità con la quale si inspira il fumo.
I sintomi da intossicazione possono essere lievi o acuti. Nell'intossicazione lieve
compaiono nausea, salivazione, mal di testa, mal di stomaco, vomito, diarrea,
pallore, sudore freddo, dolori muscolari. Nell'intossicazione acuta compaiono,
oltre a tutti i sintomi presenti in quella lieve, anche difficoltà a respirare,
confusione mentale, convulsioni, fino al collasso cardiaco.
I sintomi da intossicazione compaiono più frequentemente in fumatori occasionali o
non fumatori che vengano a contatto con prodotti a base di nicotina come cerotti o
gomme da masticare utilizzati dai fumatori per smettere di fumare. E' bene tenere
questi prodotti sempre lontano dalla portata dei bambini che potrebbero scambiarli
per comuni gomme da masticare. Maneggiare i cerotti può essere altrettanto dannoso
per la capacità della nicotina di penetrare attraverso la pelle.
Sintomi da intossicazione possono comparire comunque anche nei fumatori abituali
nel caso in cui si aumentino il numero di sigarette, si acquistino sigarette con
una concentrazione di nicotina maggiore o si fumi contemporaneamente all'uso di
farmaci a base di nicotina per smettere di fumare. I fumatori abituali manifestano
comunque sempre tutti gli effetti dannosi di questa sostanza come l'aumento della
pressione arteriosa o i disturbi gastrici.
L'intossicazione lieve è molto frequente la prima volta che si fuma ed è conosciuta
col nome di "sindrome da fumo della prima sigaretta", è caratterizzata dalla
comparsa di uno o più i sintomi fra quelli descritti in precedenza. Generalmente
questa fase viene poi superata con l'assuefazione se il fumatore diventa abituale.
Fra i rimedi naturali contro le forme di intossicazione lieve da nicotina si
segnalano il carbone attivo che è in grado di ridurne l'assorbimento nel caso
questa sia stata ingerita e l'aglio che è ha la proprietà di sopprimere i disturbi
cardiaci e nervosi generati dalla nicotina.
Più raro è invece l'avvelenamento da nicotina qualora si venga a contatto con
questa sostanza nella sua forma pura. Data la facilità con la quale penetra
attraverso la pelle, anche una minima quantità può provocare un arresto cardiaco in
pochi minuti. Se il contatto è avvenuto per via cutanea, bisogna lavare velocemente
l'area interessata con acqua e sapone, in caso di ingestione è necessaria una
lavanda gastrica.
Intossicazioni da alcool
L’intossicazione si presenta quando si assumono sostanze che danneggiano le cellule
e gli organi. L’intossicazione alcolica è la conseguenza dell'ingestione di una
quantità eccessiva e quindi tossica di alcol in poco tempo.
Che cos’è l’intossicazione alcolica?

L’intossicazione alcolica si presenta quando si assumono sostanze che danneggiano


le cellule e gli organi e compromettono la salute. L’intossicazione alcolica deriva
dal bere una quantità tossica di alcol in poco tempo.
Cosa è il Binge drinking (eccessiva assunzione di alcol)?
Il binge drinking è il bere una quantità eccessiva di alcol in poco tempo.
Corrisponde a minimo otto unità di alcol al giorno per gli uomini e sei dosi per le
donne. I limiti giornalieri di alcol sono:
o non più di tre o quattro unità al giorno per gli uomini o non più di due o tre
unità al giorno per le donne
I limiti di alcol sono la somma giornaliera del consumo regolare. Il binge drinking
è dannoso e fa rischiare un’intossicazione alcolica.
Che cosa accade durante l’intossicazione alcolica?
Ogni volta che si beve alcol, il fegato deve filtrare via tutto ciò che è tossico
dell’alcol dal sangue. L’alcol è assorbito velocemente dal corpo (più velocemente
del cibo), ma il corpo può elaborare circa un’unità sola di alcol in un’ora. Se si
beve una grande dose di alcol in poco tempo, come in una notte, il corpo non ha il
tempo di metabolizzare tutto l’alcol e la quantità nella circolazione sanguigna,
conosciuta come concentrazione di alcol nel sangue, può essere molto dannosa.
Quando la quantità di alcol nel sangue è troppo alta, può avere seri effetti sulle
funzioni mentali e fisiche del corpo. L’alcol colpisce i nervi che controllano le
azioni automatiche come il respirare, il battito cardiaco e il riflesso faringeo
(che blocca lo strangolamento). L’eccessivo consumo di alcol può lentamente o
regolarmente bloccare queste funzioni, causando un blocco respiratorio e uno stato
di incoscienza.
Quali sono i sintomi dell'intossicazione alcolica?
I sintomi dell’intossicazione alcolica includono:
o confusione
o vomito
o crisi
o rallentamento respiratorio (meno di otto respiri al minuto) o pelle pallida e
bluastra
o pelle umida e fredda

In molti casi, l’intossicazione alcolica può causare incoscienza. Come si cura


l’intossicazione alcolica?
Il trattamento dell’intossicazione alcolica viene generalmente eseguito in
ospedale, dove si monitora la persona fin quando il corpo non elimina tutto
l’alcol. Ci potrebbe essere bisogno anche di una lavanda gastrica, per agevolare la
respirazione e somministrare con una flebo fluidi e vitamine. Molte persone
guariscono totalmente dall’intossicazione alcolica, specialmente se curati in modo
appropriato in ospedale. Tuttavia, in alcuni casi l’eccessivo consumo di alcol può
condurre a incidenti mortali e a progressivo decadimento etico.
Gli effetti negativi dell'alcol sulla guida sono ben noti. Esso agisce su diverse
funzioni cerebrali (percezione, attenzione, elaborazione, valutazione ecc.), con
effetti diversi e strettamente correlati alla quantità di alcol presente nel
sangue, cioè al tasso alcolemico.
Il tasso alcolemico si misura in grammi di alcol per litro di sangue; un tasso
alcolemico di 1g/litro indica quindi che in ogni litro di sangue del soggetto è
presente 1 grammo di alcol puro; lo stesso tasso alcolemico può venire espresso
anche nella forma 1o/oo (uno per mille) oppure 0,1 %
Ma come si raggiungono questi valori ? In altre parole, quanto si può bere prima di
raggiungere i valori sopra indicati e prima di risentire effetti negativi?
La risposta non è semplice, perché tutto dipende dal meccanismo di diffusione
dell'alcol (dallo stomaco al sangue e quindi ai liquidi cellulari del cervello),
dal contenuto di alcol delle bevande, dal modo in cui l'alcol viene bevuto, dal
sesso e dall'età del soggetto, dalla sua abitudine a bere alcolici.
Il modo in cui l'alcol entra nel circolo sanguigno può essere rappresentato con
questo schema.
Se invece che a digiuno l'alcol viene assunto a stomaco pieno si allunga sia il
tempo di salita al valore massimo che il tempo di permanenza in tale valore; in
conclusione, si allunga il tempo totale di eliminazione.
C'è anche una grande differenza di comportamento tra le diverse bevande: l'alcol
contenuto nella birra o nel vino (bevande fermentate) viene assorbito più
lentamente rispetto a quello di grappa o whisky (b. distillate); l'assorbimento
dell'alcol è inoltre favorito dall'anidride carbonica dei vini frizzanti. In ogni
caso, a parità di quantità di alcol ingerito nell'arco di un certo periodo di tempo
sufficientemente breve, viene raggiunto sempre lo stesso valore massimo di
alcolemia, qualunque sia la bevanda. I tempi di eliminazione sono poi molto
influenzati dalla funzionalità del fegato: se "sofferente" essi possono allungarsi
molto.
Se, in un certo arco di tempo (ad esempio durante e dopo un pasto) si ingeriscono
quantità successive di alcol, ogni curva di assorbimento ed eliminazione si
aggiunge e si sovrappone a quella precedente, determinando effetti cumulativi.

Oltre ai valori dell'alcolemia massima, entra in gioco la diversa sensibilità


delle persone a quei valori, e soprattutto alla velocità con la quale essi
aumentano. Le alterazioni nelle funzioni psichiche e sensoriali, rilevanti per la
guida, possono infatti innescarsi a valori diversi da quelli standard: ci sono
persone che si ubriacano più facilmente di altre, e non sempre questa variabilità
di reazioni dipende dall'abitudine o dall'assuefazione all'uso di alcolici; anzi
spesso sono soggetti che abusano di alcol quelli che per primi e più intensamente
ne subiscono gli effetti negativi.
Pertanto, visto che gli effetti negativi per la guida sono presenti anche con
valori alcolemici bassi, vale la regola fondamentale.
Il coma etilico rappresenta una delle più gravi conseguenze dell'intossicazione
acuta da etanolo.
Intossicazioni da sostanze tonico-nervine
Nella categoria deglialimenti nervinivengono tradizionalmente fatti rientrare iltè,
il caffè, il cacao ed i prodotti alimentari che li contengono in quantità
importanti. La lista può essere estesa anche alle bevande alcoliche e a quelle a
base di cola, guaranà, matè e sostanze nervine in genere (caffeina, teobromina,
teina, efedrina, ioimbina, sinefrina...).
L'aggettivo "nervini" vuole sottolineare le proprietà toniche di questi alimenti,
capaci di agire soprattutto a livello centrale migliorando l'efficienza fisica e
psichica e rilasciando allo stesso tempo i freni inibitori. Tali effetti sono
strettamente legati alla dose di assunzione; in particolare, l'abuso di sostanze
nervine porta ad una serie di sintomi indesiderati, come tremori, tachicardia,
ipertensione e nervosismo. Nel lungo periodo, poi, un'assunzione cronica ad alto
dosaggio può causare gastriti, ulcere gastriche, fragilità ossea, dipendenza,
alterazioni epatiche e problemi cardiovascolari di varia natura.
Indipendentemente dalle loro caratteristiche toniche ecorroboranti, gli alimenti
nervini, se consumati con razionalità, sono alleati preziosi della salute. I
polifenoli del the, per esempio, hanno una spiccata azione antiossidante, così come
quelli del cacao, del cioccolato fondente e del vino rosso, mentre un caffè a fine
pasto, preferibilmente non zuccherato, facilita la digestione. Non dobbiamo inoltre
dimenticare le loro proprietà anoressizzanti (sopprimono l'appetito) e termogene
(esaltano il consumo energetico dell'organismo); non a caso, quindi, le droghe
nervine (guaranà, caffè, estratti di the, cola, efedra, matè, yohimbe arancio
amaro...) sono molto utilizzate in campo dietetico per la preparazione di prodotti
energetici e dimagranti. Il loro utilizzo è comunque sconsigliato in gravidanza, in
allattamento, ai bambini al di sotto dei 12 anni e alle persone particolarmente
sensibili alla loro azione.
Nota: tè e caffè non forniscono calorie (a meno che non vengano presi con il latte
o con lo zucchero). L'alcol o etanolo fornisce molta energia, ma è considerato un
"alimento vuoto" [alimento, perché fornisce calorie, vuoto perché è privo dei
princìpi nutritivi fondamentali (glucidi, lipidi e proteine)]. L'etanolo, di per
sé, è una sostanza tossica e come tale priva di qualsiasi beneficio per la salute,
che viene invece ascritto a bevande moderatamente alcoliche, come il vino rosso e
la birra, per la presenza di micronutrienti utili e che nulla hanno a che vedere
con l'alcol.
Intossicazioni da famaci e psicofarmaci
Tossicomania, intesa come abuso di un farmaco e sviluppantesi anch’essa attraverso
una fase di assuefazione e dipendenza è la farmacodipendenza. Essa chiama in causa
farmaci psicotropi o

“psicofarmaci”, sostanze usate, almeno in origine, con finalità terapeutiche. Gli


psicofarmaci hanno uno spiccato ma non esclusivo tropismo verso il Sistema nervoso
centrale e le funzioni psichiche, sulle quali possono esercitare azione
dipendogena. Per assuefazione s’intende la capacità di sopportare quantità sempre
maggiori di una sostanza dipendogena senza sviluppare conseguenze rilevanti,
avvertendo, al contrario, la necessità di aumentarne la dose per ottenere gli
effetti desiderati. Perché si stabilisca l’assuefazione è necessario che aumenti la
tolleranza per una certa sostanza.
Intossicazioni da sostanze psichedeliche
Gli psichedelici (psichedelico = rivelatore della psiche) provocano gravi
alterazioni della sfera esperenziale, della percezione del reale, del tempo, dello
spazio e della coscienza del proprio corpo e dell’Io. Provocano una specie di
rivelazione di contenuti psichici profondi ignorati nell’esperienza cosciente
comune. Fra gli psichedelici sono contemplate sostanze classicamente definite
“allucinogeni” quali la mescalina, psilocibina ed LSD. Queste sono infatti tutte
sostanze in grado di esplicare una potente attività allucinatoria e, usate in
quantità rilevanti, anche di originare vere e proprie sindromi psicotiche.
Intossicazioni da droghe naturali
Le droghe naturali sono la cocaina, l’oppio, l’eroina, canapa e prodotti. Si tratta
di droghe derivanti dalla lavorazione delle piante e nello specifico:
 la cocaina si estrae dalla Erithroxylon Coca che nasce spontaneamente in America
Latina; La concentrazione di cocaina nelle foglie è minima, ma attraverso
macerazione di più foglie si ottiene la pasta di coca. Attraverso lavorazioni
ulteriori con acido solforico, solventi e acido cloridrico, dalla pasta viene
ricavata la cocaina pura che si presenta come un materiale compatto.
 l’oppio si estrae dal papavero da oppio, Papaver somniferum, cresce in
Afghanistan ed ha proprietà narcotiche e soporifere. Dall’oppio si ricava la
morfina e l’eroina. L’oppio, pianta erbacea a ciclo annuale, produce un frutto
simile a una grande capsula. Contrariamente a quanto si pensa, il papavero non si
incontra soltanto nelle montagne asiatiche, E’ abbastanza comune anche in Europa,
dove trova gli stessi terreni calcarei. In diverse nazioni europee, es. Germania,
la coltivazione del papavero somniferum è permessa solo con una licenza statale. Il
primo produttore mondiale d’oppio è l’Afghanistan. L’oppio si ottiene praticando
delle incisioni longitudinali sulle capsule non ancora mature della pianta di
papavero. Il succo bianco e denso che ne fuoriesce si rapprende a contatto con
l’aria e diventa scuro e resinoso. La materia allo stato grezzo deve essere fatta
fermentare con l’aggiunta di un particolare tipo di fungo, l’aspergillus niger, per
poter essere quindi utilizzata. L’oppio è consumato come stupefacente, in
particolare, sotto forma di eroina. L’oppio è una sostanza ricca in alcaloidi di
cui i più attivi sono la morfina e la codeina.
 L’eroina è un derivato dell’oppio e necessita di sedici passaggi di
trasformazione: da 500 mila fiori si ricavano 10 kg di oppio dai quali si ricava
circa 1 kg di eroina. Il ciclo di produzione dell’eroina è molto complesso poiché
necessita di sedici operazioni di trasformazione. E’ possibile quantificare questo
processo stimando che 500.000 fiori di papavero producono circa 10 kg di oppio, da
cui si ricava 1 kg di eroina. Recentemente è stato scoperto che acetificando la
morfina per mezzo dell’anedride acetica è possibile ottenere direttamente l’eroina.
Tutta la produzione avviene in laboratori clandestini secondo metodi e cicli di
lavorazione che incidono in misura determinante sulla qualità e grado di purezza
della sostanza ottenuta.
 La canapa e derivati si produce dalla pianta Cannabis sativa, molto comune
ovunque e di facile coltivazione. La sostanza stupefacente della canapa è il delta
9 tetra idrocannabinolo (THC). I derivati della cannabis sono la marijuana e
l’hashish. E’ una pianta annuale, proprio come il

basilico o il pomodoro, ma cresce notevolmente di più e soprattutto più in fretta.


Esistono numerose varietà ce si distinguono per grandezza e forma del cespuglio. Un
botanico sovietico classifico la canapa in tre diverse specie: cannabis sativa;
cannabis indica e cannabis ruderalis. Derivati della canapa sono la marijuana e
hashish. La marijuana si ottiene per mezzo di un miscuglio di foglie e fiori di
cannabis essiccati e triturati. L’hashish invece non altro che la resina pressata
della pianta.
Intossicazioni da droghe chimiche
Le droghe sintetiche, invece, sono prodotte in laboratorio, spesso in modo
approssimativo, non sicuro né controllato. Sono facili da assumere perché spesso si
somministrano in forma di pasticche, ma possono essere molto pericolose. Tra le
droghe sintetiche più diffuse ci sono:
 l’ecstasy, un mix di sostanze prodotto in 180 varianti;
 LSD derivato dalla dietilammide dell’acido lisergico, è un allucinogeno;
 Classe delle anfetamine, derivati sintetici appartenenti al gruppo di farmaci
simpatico-mimetici
ECSTASY:
Con tale nome, in realtà vengono chiamate sostanze diverse, ( ne esistono circa 180
varianti), tutte prodotte in laboratorio. La più importante e l’ MDMA, un derivato
dell’amfetamina.
LSD:
Conosciuto come “acido”, la dietilamide dell’acido lisergico è l’allucinogeno più
diffuso in Italia e nel mondo. Le droghe allucinogene sono sostanze per lo più
d’origine vegetale, ma anche simisintetiche come la LSD. L’acido lisergico si trova
nell’ergot, un fungo parassita della segale. LSD è stato sintetizzato per la prima
volta nel 1938 nei laboratori di Sandoz di Basilea da Albert Hofman.
ANFETAMINE:
Sono un gruppo di sostanze di sintesi, quindi prodotte in laboratorio, ad azione
stimolante. L’amfetamina ed i relativi derivati fanno parte di una vasta classe di
composti denominati fenetilamine, una sostanza presente nei tessuti animali e
vegetali. Le amfetamine sono derivati sintetici dell’efedrina e appartengono al
gruppo di farmaci simpaticomimetici.
Dipendenza fisica e psichica dalle droghe
Le sostanze psicoattive hanno potenti effetti di rinforzo appetitivo, che inducono
facilmente il consumatore ad abusarne e/o a sviluppare la dipendenza.
Si definisce dipendenza il fenomeno per il quale si instaura il bisogno, da parte
del consumatore di assumere frequentemente una sostanza sia per il benessere che
essa induce (dipendenza psichica) che per una serie di disturbi a livello somatico
determinati dalla brusca interruzione della sua assunzione dopo un periodo di uso
continuativo (dipendenza fisica).
La dipendenza fisica caratterizza la maggior parte delle sostanza d’abuso, con
l’unica eccezione degli allucinogeni. Tale dipendenza dipende dallo sviluppo di uno
stato di adattamento dell’organismo alle condizioni determinate dalla presenza di
una specifica sostanza con conseguente produzione di sintomi di natura opposta
rispetto ai suoi effetti immediati, quando si verifica la carenza di questa
sostanza. Tale forma di dipendenza scompare dopo un periodo di interruzione
dell’abuso della sostanza.

La dipendenza psichica sembra essere attribuibile a tutte le sostanza d’abuso.


Tale dipendenza si basa sull’insorgenza di una forte motivazione all’assunzione
periodica o continuativa della sostanza allo scopo di ottenerne gli effetti
piacevoli o di sfuggire, grazie alla loro azione, le sensazioni di malessere che
hanno spinto all’uso della sostanza stessa.
La dipendenza psichica è da riferirsi a condizionamenti che coinvolgono sia gli
aspetti biologici che quelli a carattere psicosociale e in genere dura molto più a
lungo della prima. Molte ricadute che possono verificarsi anche anni dopo una
disintossicazione sono dovute alla persistenza della dipendenza psichica.
Secondo il DSM-IV, la dipendenza è una modalità inappropriata di utilizzo di una
sostanza, che comporta un malessere o un disturbo clinico significativo, con:
Desiderio compulsivo di utilizzare la sostanza;
Difficoltà a controllarne l’uso;
Consumo di considerevole tempo in funzione della sostanza;
Riduzione o abbandono di importanti attività lavorative, sociali, a causa della
sostanza; Sviluppo della tolleranza;
Comparsa di crisi di astinenza.
Il rapporto patologico con la sostanza psicoattiva dipende dalla interazione di tre
fattori: l’individuo
la sostanza
l’ambiente.
TOSSICITA’ ACUTA E CRONICA
In generale, in medicina, ci si serve della distinzione fra condizioni patologiche
acute e croniche, che fa riferimento alla durata, rispettivamente breve o lunga,
delle condizioni considerate. Si tratta di una distinzione presente in tutta la
letteratura clinica internazionale.
Nel caso delle intossicazioni acute, le manifestazioni insorgono in modo netto e
improvviso e si sviluppano con rapidità, indipendentemente dalle cause; le
manifestazioni delle intossicazioni croniche, invece, insorgono in un arco
temporale lungo; la distinzione tra le due condizioni è legata anche al tempo di
contatto, rispettivamente breve o lungo, con la sostanza tossica.
L' utilizzo saltuario delle droghe a scopo d'abuso provoca un'intossicazione
acuta,cioè una malattia di breve durata (ore o giorni). In base alla sintomatologia
ed all'esito si possono avere intossicazioni lievi ed a risoluzione spontanea, più
gravi e necessitanti di cure od addirittura mortali.
L' uso ripetuto della sostanza,se si instaura la dipendenza psicologica, può
portare ad
una intossicazione cronica cioè una malattia di lunga durata (mesi-anni). In questo
caso la brusca sospensione del farmaco dà luogo a crisi di astinenza psicologica e,
solo per alcune droghe, a sindromi di astinenza fisica caratterizzate solitamente
da disturbi di tipo opposto a quelli indotti dal farmaco (eccitazione/depressione,
stipsi/diarrea) .
Nota
Intossicazioni lievi, cioè risolvibili spontaneamente e di scarsa o nulla rilevanza
sanitaria, possono comportare gravi e tragiche conseguenze in alcune circostanze.
Le alterazioni dei riflessi e delle percezioni che si hanno per effetto dell'alcol,
dei tranquillanti, dei cannabinoidi, dell' ecstasy ecc. sono risaputamente alla
base di almeno un terzo degli incidenti stradali gravi e degli incidenti sul lavoro
che quotidianamente avvengono.

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