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conosceoza scien~fica.p_iung':infine, çowe a.

Il'ogg~rropiù remolO,
SILE ZlO O RISO alle stesse realtà md1V1duahal posto delle qual.i appunto, nella
di Massimo P:1rooi proposizione, si trovano .i termini. _(pro rebu~ rn.p'fOmmt). _
Nell'ambito dello stesso ockluurosroo, oegh anru seguenu,
viene di volta in volta accentuata o criticata l'una o l'altra delle
due iìnee che possono trovate un f?~daroento_nell~ sr-~1.uione
di Ockham. Si trova così una posiz1ooc che 1denufical ogge.tto
.:l.::llaconoscenza sdenti.fica con la proposizjone o con la condu-
s1one deila dìmostrazione. Per citare i due argomenti fondamen-
tali che, secondo Gregorio da Rimini, sorreggono tale. ~eorii~
nulla viene saputo se non il vero, soltanto la propos12.10ne e
vera, dunque viene saputa soltanto la pr-0posizione e quindi la
Il fortunato ritrovamento, da parte di Umberto &o, del conclusione della dimostrazione. Ancora; oggetto della cono-
manoscrirto treçent sco riprodom1 nell'Ottocento dalPabate Val- scenza che si ottiene per mezzo di uoa dimostrazione la cui
ler, e la sua rt-ceme pubblicazione in traduzione italiana con il conclusione sia una proposizione universale, del genere "ogni
titolo Il nome della rosa, potrebbe gettare una luce completa• triangolo ha tre foti e tre angoli", non può essere una re.s
menre nuova su una questione assai delìcara che gli studiosi del rmiversalis (nell'esempio omnis tri.angulus) in quanto non esi-
pensiew tardomedìevale avrebbero dovuto, fino ad oggi, accan- stono cose di questo genere; né può essere una singola cosu
tona.re per mancanza di sicuri el menti d.i raffronto. piuttosto che un'altra (nell'esempio: questo triangolo anziché
Per comprendere a fondo il problema che qui ci interessa quel triangolo), dal momento che la proposizione è unìvernùe.
s;:irtbbe necessaria un lunga prernessa per richìamare 1e varie Né, infine, si può dire che dimostrare una conclusione di questo
posizioni che emergono in occasione d -lla discussione filosofi.ca, genere significhi onoscere, in atto e immediatamente, ogni sin-
svi!upparn,.i nella prima metà del XIV secolo, a proposito dei golo triangolo, poiché è falso.
c:mirteri della conoscenzascientifica e, in particolare, dell'ogget- Negli ste.si anni si trova, d'altra pane, la tesi esattamente
to della conoscen.za scientihc!L Non essendo possibile ripercorre- opposta secondo cui oggetto della conoscenza scientifica è pro-
re analiticamente le dive:rse soluzioni proposte, per cui si riman- prio la reaJrà extra animam, in quanto il significato di un.a
da a studi specifici,' ò Limiteremoa richiamarle per sommi capi, proposizione è la res distinta dal1.a proposi'Zione, sfo essl vocale,
facendo nfenmento soprattutto alla discussione presentata dalla scritta o mentale.
prima questiooe del Commé'nto olle Sentenze di Gregorio da La posizione realistica viene minuziosamente confomta dai
Rimini, che risale al 1341 o agli anni immediatamente successi- sostenitori della tesi proposìzionahstica, mentre enw1mbe le sci-
vi luzioni vengono criticate da Gregorio d::l Rimini cht ìntende
Su questo problema, Gu lielmo dì Ockham aveva elaborato proporne una rerza, per cosl dire, intermedia trtl le due esntrne:.
u?a cornples. a e ankolara. dottrina secondo cui oggetto imme- Oggetto della conoscenza scientifica è i] "significato" della pro-
diato deHa scien~ è ciò che propriamente viene saputo, quindi posizione o della conclusione dì una dimostrazione, distinm si.a
oggetro ddln :sc1er1z.1 sono primariamente le proposizioni che dalla proposizione o dalla condusione sia dalle realtà individ ali
1?Jevengono s pute. Non "so" la pietra o l'asino ma "so" che la esistenti, al posto delle quali stanno, nella proposlz.ionc, i terrnì:,
pretrn non è ::i:sino;se dunque la scienza è conoscenza del vero ni.
,of-1 I • • • '
Gregorio chiarisce la propria pos1iìone sopr-:.1tttlltQ attr• vers
<.1 13 propo mone pott.à e. sere oggetto di scienza perché solo
h pro~sjzion~ pt:ò essen: vera. Tumwia h propo~izione (com- una critica della tesi proposizionnHstica che, dopo Ockharn, ,w~-
pJe:w~11e cosm~1itada t rmini (incomplexa) cbe sono significa- va conosciuto gli sviluppi piì1 interessami. E quì gh,ing1~mù 1
n,ndi fo_e:,e dt!nque rappresentano auch'essì un oggetro, seppu- punto specifico, oggetto della presente analisi. Ancht, se negli
re flùn irnmed1am, d lla sc:ienza. E, attraverso i termini, la scritti di Gregorio da Rimini non :;e ne nova akuo ttR 01. rt
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potrebbe trovare in uno scritto di quakhe suo anonimo discepo- sce an,:ora, che forse non è mai stata enunciata. che fors.e nrm
lo un riferimento assai vago a una posizione di radkale propo- può ~re enunciata.
siz.ionalismo, i cui esiti contra.dditrori e logicamente insostenibili Esiste duPque. a quanto pare, ;,er Joctor extremus l'esigenza
costituiscono un valido argomento (per assurdo) a sostegno della di non accontencarsi dei segni IP-i di ritrovare le C'0senella loro
tesi secondo cui (senza essere nulla né coincidere con le realtà verità singolare, nella consapevolezza tuttavia che non sempre
individuali, con t termini o con ie proposizioni} si deve ammet- un'impronta ha ia stessa forma del corpo che l'ha impressa, he
tere che goda di una qualche modalità di esistenza il "significato non esiste uo ordine del mondo ma al ma. simo un po' d'ordine
totale" della prnposizione, e che questo sia l'oggetto proprio nella testa di chi conc.;ce, per mezzo del quale è possibile scopri-
della conoscenza scientifica. . re, se non un ordine, almeno uoa ~erie di connessioni io piccole
In un manoscritto, naturalmente, della Biblioteca Nazionale- porzioni degli affari de! mondo. Basandosi su queste premesse è
di Parigi, un anonimo monaco agostiniano, discepolo Ji Grego- assolutamente da escludere che la verìc.àycome per Tommaso, sia
rio, potrebbe ripetere pedissequamente, intorno al 1348, gli l'adeguazione rra la cosa e l'intelletto.
argomenti del maestro aggiungendo soltanto pochi riferimenti, Confrontando tali brevi e scoordinate affermazioni con quanto
rimasti fino ad oggi incomprensibili, alle assurde opinioni di un si legge nella edizione Eco alle p:ig.ine 210-211, 07, 309,
imprecisato francescano. Le scarse testimonianze rintracciabili 319-320, 397 è plausibile concludere che doclor extremfH sin
nel manoscritto potrebbero delineare una figura di ockhamìsta frate Guglielmo da Baskerville. La pubblicazione del Nome della
che unisce a una tesi rigidamente proposizionalistica, a proposi- rosa permette di approfondire la noslra conoscenza e di compren-
to dell'oggetto della conoscenza scientifica, la consapevolezza dere in particolare perché lo pseudo Gregorio citi le tesi di
estremamente chiara, drammatica si potrebbe dire, delle conse- Guglielmo a sostegno della propria opinione sulla conoscenza
guenze ultime cui necessariamente sì giunge percorrendo questa scientifica.
strada. Sostenere che non esiste la verità, non esiste un ordine, non si
Secondo lo pseudo Gregorio (chiameremo così, per comodità, possono ammettere propo izioni di carattere universale -ìgnifi a
la nostra fonte anonima) il dotto francescano, conosciuto come formulare affermazioni che non possono assohitamer:te 'essere
doctor extremus, sosteneva che oggetto della conoscenza scien- considerate sdenti.fiche, ere, io quanto immedi tamente auto-
tifica è primariamente la proposizione, quindi i termini e infine contraddittorie.
le cose singolari indicate dai termini. Fino a questo punto si AlJora due sono le possibili vie di u e.ira da una situazione di
tratterebbe di una rigorosa posizione ockhamista. Ma doctor paralisi teoretica. La conseguenza pii.1rigorosa è ricono cere che
extremus accompagnava tale asserzione con parole che potrem- dunque lu verità non può essere che silenzio e al silenzio in
mo libernmente tradurre in quesro modo: devo credere che la effetti si è cons. crnto doctor extre mu di cui non si conosce
mia proposizione funzioni, perché l'ho appreso in base a1l'espe- :1lcuno scritto. In questa prospettiva si comprenck· più chi rn-
rienza ma per crederlo dovrei supporre che vi siano leggi univer- menre il sodal.izio tra :ruglielmo, seguace di Oc.kham, di "un
s11~eppure ~on posso yarlarne, ~erché lo stesso con~etto_ che \ uomo senza fervore, tutta ce ta, niente cuore" (p. 63 , e Adso
•s1stano leggi univer~ali, e un ordine dato delle cose, 1mphche- I da Melk, benedettino, in cui la tradizione della reo1o,,ia neg tiva
rebbe che Dio ne fosse prigioniero, mentre Dio è cosa così alromedievale si incontm con i temi dell mi tico ted •·c3 ~ardo.
1
assolutamente libera che, se volesse, e dì un solo atto della sua medievale:
volontà, il mondo sarebbe altrimenti. Non si può dunque affer-
mare che le cose siano cosl o così né che sia vera la proposizione Spro onderò nel! tenebr.i divìn2, n un stlenzic, muto rn una
"le cose sono così o così"; ci si può soltanto impegnare, trovan- u~ione ineffabile, e ìn quesro -profond:ns1 andrà prrduu ,:-gntè1- J.,
¼:r:i
glianz.a e ogni disuguaglianu., e in quell'abisso il mio ·pirito per...
dosi di fronte a uno, due, o tre dati particolari che apparente-
se stesso. e non conoscerà né l'uguale né il disugu le, ne a,rr,} e S.',-
mente non hanno nulla in comune, a cercare di immaginare se ranno dimenticate rurce le d.ì erenze, sar nel fondame.m> l--t:-mph.:e,
possano essere tanti casi di una legge generale che non si cono- nel desèrro silenzioso <1ove m:.i si vide <llvtr:'itt , nell'inumo l vt·

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nessmno si trova nel proprio lut,_;O. Cadrò neUa divinità ,lenziosa e-
di~l:mah dove no c'è opera né imrm.Kin.e {p. 5031.
he i $.eIDpl'ahanno in più rispetto i dm.h n e che però i..:Q>C.,...,
mano rn gesti uri6ess1, io trova."ldo una r,cgo\ . di corri +lf•-
__Proprio s-u questo punto sì innesta la tesi dello pseudo Grego- denza nella testa, con ~ prtt:isa e ~imulumea ..:os~'t'.fl:2.ad~
no. L'anonjmo monaco a.go~tiniano cira un'affermazione di doc- "l'ordine che la • os ra mente immagina è come :rn.: rett'.'-,o 'f~a
'':' ertremus ('"id. de quo sylqgiz.are non licet, enarrerur ,;} ag- scala, che si .rosnuisa per. ~ggi mge-re q_u. ,..~ - . Ma &.\
gtu.ngendo: "ergo non soJum enuniiativue:. ips,u::àiamtur verne deve getta.re la sca!:1,perché s· s.:.:..:-p;-~
cl.e, s-c ~.J.t~ se:--,-'i·-,a.e!-
vd fahae, s.ed earum enunciahilia seu signifu:at:a a-daequat.a". p~iva.di senso"_{p. 95) .. 11 filowfo dunque ~on può che n.<lere
L'unica possibilità di enun.ciare proposizioni autocontraddittorìe di se stesso e d1 tutti coloro che: di ,·oha in vc1ra in e.rpret rKi 1..-
è oile.rta dalla narrazione, dalia descrizione di fatti e siruazioni proprìe povere scale-,i propri poveri ,.ismi" (" t nri..qno,., ~ sco--
esemplific,ativi di tale po$Ìztone teoretica. E, giustamente, lo tismo n, "ockhamismo .. stesso) qu sì fos$Cto ,·erità, meta6;iche o
.pseudo Gregorio individua ì.n quesm un punto debole: una nar- psicologiche, storiche o poliùchc. P filosofo deve s.apere che non
razione, un racconto, viene a rappresentare proprio ciò che Gre- esistono rispose.e alle -!om.an.-d:e
che e-gli s.te-<"..JìO
pone e dw r-•
gorio ~a. Rimini definiva "signif:icat0 totale e adeguato" della potrà mai insegnare teoi ·a all1Jniven.it.à di P ...rigi. rosi come
propostz.tone. Se doctor extremus avesse narrato,. e per lui lo non porrà • derire ad una setta eretio]e o
un p-anim polu::~cr.i_
avrebbe fatto (oggi lo sappiamo) il monaco Adso da Melk, In qu~to senso si può dire che il libro di Acbo da 1e è i

avrebbe impfa:itamente contribuito allo sforzo di Gregorio volto contemporaneamente trncativo di fo ~.ire flos.o cJmeme l'i-
a creare, quale oggetto della conoscenza scientifica, il mondo dei ronia ed un'ipotesi fiJosolica dd ~econdo libro -lella Po w:~ tl1
..significati rotali" delle proposizioni, di stimo dal mondo delle Aristotele .
realt.à individuc.
L'equilibrara posizione di Ockham, se porrata alle estreme
conseguenze, comincia a vaci11are. La formulazione stessa dì un - ìlenzio o riso, dunque .. ~fa entrambi iwmo _ ir fon~
rigido proposizionalìsmo e quindi di un radicale probabili- propria pania.lita pone.odo Lmme<liarnmemei'atreru:,~ di p1:r fe
e serierà. Doctor exttef'7U.J può essere c-ono =.-1w s.o'a :,'"quaki •
smo-scettìcismo, si trasforma io un indiretto sostegno a una •
no, non condividendole, ne romunka le con~ us·\°,rL Sttb ..m
posizione che si potrebbe invece definire di carattere "aprioristi-
monsco può misurarsi con 1 mondo dì .s1gm- c:.1! , so\:, Gr~""
co" _erondo la tradizione medievaJe platonico-agostiniana. rio da Rimini pt ò reom:zare ù co,,-:plt•..,,:• st;,mit.;it,tJe come c!::t·
Il manoscritto edito da Eco rappresenta quindi, in sostanza,. il ·à esistente~ ·ol.o Aclso da .:-.1clkpl!.Ò n.ur.ire e- qu:,.di far ccino--
sign·ficato totale e adeguato delle proposizioni di doctor exlre- cere la dourina di Gug'ie.lmo d B:i_kervJ1e Prt r,110 rhi . ~~t.t-
muJ. Nasce una nuova contraddizione che fa intravvedere la ne che ·i può s.ohmeme. ,. cere o .ridere ·~emh .J dite k, p-,;~u
seconda via di usdrn cui facevamo cenno, alternathia (in un do-Gregorio) indica nello : :t-sso tempo b nece.::·n' che '1'..::.:i.
..n1<1,.
ce.rm senso) al silenzio. Il libro. in quanto reificazione del si-. iJ serio e se.riameme P:1.rli
n11J('Jtorotale, ripropone se stesso come propo izione scritta e È neressarìo Iena.re ·.:oorro i mon. ci che Jifrr;J<•:1'D -:rnu
una proposiz10ne -critta dovrà nuovamente avere un s.ignificato. sorriso, il loro mondo di -iQ'filfÌLiti, la loro bibhc,tecJ. i, 1•::i;,,
Se tale sigoiii:ato non è altro che la negazione ddb sres.sa hb'rinto, quel mondo 1. q1.(~.:"rnntein co lib:::ìi :gruhc:Hir·,~_.,...,
poss1bi1ita di esprimere la proposizione, ci sì viene a trovare nel tra 'oro 1; un lun ~o e -se,.:'('l.uesuss1.1rro P tre è- :a.lrr.tH1Zf.h'.•
cuore di un circolo vu.ioso. La soluzione che Guglidmo d Bas- necessario il m n co ,:onvL t che .. v·demus rrn:x per f} c-.JtdT-
kerville, 5eau teorizz..'.lre,propone Jd Adso è la chiaN consape• et i.n aenù!f!1;ue• l.1·.:e-riòe che h.:i senso Jtd, di np !ere i.e-, ;f-
-oleu~ di una propos1z.ione complessa che s-ignifi in modo tim qu:'tn~~v'tde e udì "'-.:-oa:ea fas.:iJr a: foro eh·. s.•crr:innci -
totale e a feguato se stess.A,l'imposs1bilùù di .itlermare se stessa l'Ami risto non lì prec 'er.à) sei;ni di: segni. per,hi :~ Ji es.~,_·,
,:• tà11u!. l'impossi -ilità di use-ire dal circolo izioso s-e non con èserciti la pt'eghì· rs deUa denrr zìone" ip, l L. ·l

un att\) di rinuncia volontaria al piano logiro-rnetafui o.


. . 1·
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'P.v~ro che ..ìl dia.volo o n è prl.n :ipe Je.L. "' . et:~ :
. l'. u· , . l i,. .,..... -:1' .c,,rr• /:' u .,rr.•.t
Si può n,roare ~ne co&e, a qudh intuizione dcll'in-divìdu:ile dtavolo è 'arrog:1rr2aOè o 5ptnto, .J 1 ... • e ,,._,_,uJ ""-· ••, ' '

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che non viene mai presa dal dubbio. Il diavolo è cupo perché-sa diverse altre applic.azioni di questo metodo nel presente volume si
dove va, e andando va sempre da dove è venuto" (p. 481). Ma è veda per esempio Augusto Abdaira, che attribuisce Il nome detla
pur vero che nella convivenza umana è necessaria una qualche ros~ direttamente a Occam). Gran parte del mondo accademico ba
fede, una qualche certezza, qualcuno che, credendo di sapere comunque, almeno in una certa misura, preso per buono il mano-
scritto di Adso e si è gettata nuovamente alla ricerca del secondo li-
dove andare, vada in una qualche direzione. brn della Poetica, il quale da parte sua, da perduto che era, è tornato

I
Si deve ridere di chi crede si debba scrivere solo impegnando- tra noi. Si veda il catalogo commerciale di manoscritti medievali
si sul presente e per cambiare il mondo (p. 15) e, tuttavia, nello Bookhands of the Middle Ages n. 10.36, London, Bernard Qna:ritch
stesso tempo, si deve pur ammettere l'utilità e la necessità di chi LTD, 1984, dove si offre (al modico prezzo di 950 $) una delle
crede importante cambiare il mondo, anzi si deve persino am- membra di,;iecta sopravvissute all'incendio dell'abbazia, rivelatasi per
mettere che parlare del silenzio e meditare sull'ironia può con- l'appunto un frammento della Po~tica, libro secondo, e dd quale
tribuite, in qualche misura, a incidere su qualche piccola porzio- fornisco qui un facsimile.
ne di mondo.
Questi scarsi e disordinati elementi diretti si potrebbero tro- ù8 ARISTOTLE. Small fragment or te~t from the second boo.k of tbc Poct.ics in which Ari,totle argues·th.ll
1he 1cndency to laughter is a farce far the good which can havc an instructive value; m Greek, on, a
vare, in un manoscritto (naturalmente) della Biblioteca Naziona- rharta /intea {or cloth-parchmcnt) of Silos or Burgos manufacture, wri\len in brown ink in an archam,c
le di Parigi. Le conseguenze sopra descritte potrebbero esserne ,quare minusculc by an Arab or Spanish scribe; approx. 55 x 116 mm, one outer edg.-eCO.iled w11h
a )Cllowish pigment, perhaps a si:zc or sim1lar strcngthening agent, other cdges charred and now ""-'.--Y
tratte, se Eco avesse trovato il manoscritto di Adso da Melk. fragile; prcservcd w1thm a bifolium from a 14th-cenlury monk."s persona! notcbook of misccllenea
Tutto ciò consentirebbe di avere conferma, e nella misura del containing abccedarian sentcnccs, scvcral quotations rrom Albcrtus Magnus, and a cuoou~ 6 Il. ..,en;e
warning or anathcma beginnmg "Pagina ... /Quam si quis tan&cl, monctur morte suprema/ . •·
possibile ne siamo comunque certi, che "quelli erano tempi lSSx 136mm
oscuri", come i nostri e come tutti d'altra parte, "in cui un
Spai11,mid-121hamury/Germany, mid-Urh ctnttiry. $95.0
uomo saggio doveva pensare cose in contraddizione tra loro" (p.
26). Onc of a handful of fugit1ve membra diJ/ecra from a Picd.mont monastic librar)' dcstroyed by firc ,n ihe
w1n1~rof 1327. Shortly thcreaf1er the surv1ving fra11ments rcached Melk where they wcre app.aren1ly
s~cn and identified by Mabillon in the late 17th ccntury. Sec Abbé Vallet. Le Manu.,cril .de Dom
,trlso11de i\-fe/k, tradur/ enfra11çn1sd'oprès l'èdition r/f DornJ. Mabtllon (Pans, Aul( Presse, de l'Abba.ye
dc la Sourcc, 1842) and Professor U. Eco·s introduct1on !O the rccenl English ed,tion. trans. Willtam
\~'ca\'er (Lonoon, Secker & Warburg, 1983). •
1 Thc only ev,dencc or n:cent provenance is an accompanymg letter from a Bueno& Aire, antìqu&nln
Cfr. M. Dal Pra, Logica e realtà, Bari, Laterza, 1974, terzo e quarto saggio. t>ookscller or librarian in thc carly l970's discussmg the ranty of thc Ca5Hilan vcrsmn of n treause by
\ltlo Tcmesvar. and referring his correspondcnt to Sdas Haslam's fl,;tory o/ 1hr Land rnl/ffl Uq/,ar .lind
,·I Cenerai History of Labyrinrlrs.

La trovata è tipicamente anglosassone. Si confronti con il Necro-


11omico11, lo pseudobiblion inventato da H.P. Lovecraft, che prima
"Silenzio o riso. Ipotesi di una lettura fìlosofìca di 'Il nome della
rosa'», in Quaderni medievali, Bari, Dedalo, giugno 1981, pp. ancora di essere effettivamente pubblicato (destino ormai non più
negato ai libri inesistenti) era registrato negli schedari di divcr~e bi-
143-149.
blioteche universitarie.
Parodi crede di poter individuare GLiglielmo da Baskerville nel
Joctor extremus (dr. con l'appellativo di doctor diabnlicw eh Car-
dini attribuisce a Eco) che sarebbe citnto "in un manoscritto, natural,
mente, della Biblioteca Nazionale di Parigi n, attribuibile a un dis,e-
Questo saggio è stato il primo a trattare Il nome della rosa, con polo di Gregorio da Rimini. Con altrettanta "serietà" ace.ademica,
procedimento eminentemente borgesiano, come un'autenflca tradu- Guglielmo è citato come "l'unico personag~io della sua epoca eh.: xi
;,;ìone di rraduzione di manoscritto trecentesco (e non in un.a rivista sia avvicinato all'1dea di una semiotica generale" da Sten l:thhesen,
l·ttenuia ma in una rivista di veri swdi medievali). L'idea, comunque, "The Odyssey of Semantics from the Sroa to Buridan", in J-Jistur)'
l'aveva già avuta, pe.r così dire, il lettore modello previsto dal roman- 1Jf SemioJics, a cura di A. Eschhach <'. J. Trahant, Amsterdam/Phill¼-
w, scritto (anche) appositamente per questo uso. li lettore troverà delphia, 1983 (cfr. nel presentt: volume van Velthovcn, ,QUI 41 ).

62
n. ,fai. (b N \'(\l :. • mel _dd_. OJl~fo }i. Pl'A :EHE DEL JC .A ZO
t-.· •fr:J t r~r-L , f'('i' ,; r _J.~d1:i10 net a· H ng •lo ;1j •li··lm,
· (u< 1" v 1 \ elthuven c<lt J.nu1 r.d
ttlr: me.. l'- 1\ t wds " r,• onstruclion of Pc 1I,
s • _ . , -.: , Uuivci-si.ty0f C lì forni . l 84 ~ l hc
110 •pi r1f· firmat1 da ,ugli-rl1w1 d B .kerville.

1/ f1ome della rosu ~ un r nwn· autobiogr. 60 : .Ec ~ il


dotto fr.ne tJtlidmo d Ba kcrville, ppunto 1 protagom t.
d I.r m:mzo. Ma Il no,,.(.'della r<HtJ ' an lC" un rom •• t,.\ li..O.
Ccirne si on il1~1il rom.mzo aurobior,rnficocon il romnwo . tc;,r •
1 ) i post ..1. ~. un uomo d.1 gr nd ('ulwra, tutt !;1 u
I rsonali.t' ' nei Libri cbc ho letto: e :1!11r quando 11n uC1rn.
rof>l fatto vuole criver un r niaro:o in cui r <"onrnr,1 C•'> f .... à
1

~e n n rivere dei (d..1i)l'bri .he ha le ro? fo ne l! r.omr J ·il


ro.ra un romanz ginllo: • o va rip t nd\. c-h 11 rom.m1 ..) i~ 1t,
L rg.mismo del tulto .miti ial,. e mente più drJ gialk1. i.:,mJ . ·...,
'errato gill ·o d lle paru I t mp di .wilnpp così sl·:mdì . t
Il o Jimoscrarlo.
Dun 1u• Eco ' frate Gug1i lmo... C m si •• gue!--t,1 r~i:e,
rand d ccor{~della chit"SJ., c30Ha n l mcu\) J I 1~- 7 m un
abb zi. d !l'Italia ettentri n~ÙL, emr 0pcrc, dì stuJ.11) e- J.1
mcditazion sed Ji una cl·I e-r 1ù iBu~.u-ihl ìi<w·~·hi~de-1t:..m-·
po, <lov viene orpre.o &1 un.:i~ ri dì miste-rie,1 deli.u J.i \ 1
si fo un do ere di trovar il e l~ v,,lt. :È. -he . Il
analìtì a ripugna f'os .urie't. P r 1rn lu . hl ' l· ri..:.:Hnl.- .•~ r1<'
della rea.lt:'t il m r do b rs , ··i oe su di e· o /r,Hl' C -1•~'1.d-
mo.. o non ricono,ce . ltra v ·rità che il duhbi ·1 ~ulla ,·. r·,r~ e-
altrn e riezz che l.t fed ndla JcJu;ci n . l h ·cm ìtt" :·lpuw che
i egn.i " ono l:1 s~,1:tcn ·.1 d1 cui 1'uomt) dq~:in·"' . "I )n ~nr r-t
nd mon lo" p . .}9"ì). ' .non h1 mi fo t ml.!l ...tu d., b :t
convinzion • ht: il filosc,to è un.1 sort:\ · h Sherk~.-k il 1
1o 1c-::, r,
pegoato ,1 ra \:ogliere i segni e t:·dtHTc: 1 .. i niù ...
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