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Nel mese di giugno 1907, Peter Behrens diviene il “consigliere artistico” dell’Allgemeine
Elektricitäts Gesellshaft (A.E.G.), industria elettromeccanica in grande crescita fondata da Emil
Rathenau nel 1883.
Nel mese di settembre di questo stesso anno, ventiquattro , tra industriali e artisti, - fra cui lo stesso
Behrens – creano il Deutscher Werkbund.
La formazione di questa associazione e la nomina di Behrens alla AEG sono la messa in pratica
della stessa idea : indicare l’arte come forza economica.
1890 Behrens è a 22 anni pittore a Monaco, ben inserito nei circoli culturali.
1901 viene invitato insieme a altri sei artisti dal gran duca di Hesse a Darmstadt per far parte di
una colonia di artisti coordinata da Joseph-Maria Olbrich. Ma Behrens decide di costruirsi da solo la
sua casa “dal cucchiaino al giardino”. Diviene così architetto.
In questa particolare occasione realizzando diversi oggetti per la sua casa si forma e sviluppa il suo
interesse per il lavoro del “kunstgewerbler” in una sempre più moderna concezione di “designer”.
1902, importante il testo “sull’evoluzione della scrittura” in cui riflette approfonditamente sul
valore estetico prodotto dal rapporto tra la tecnica e il tipo, inteso in questo caso come il carattere da
stampa, ma in senso più lato chiaramente riferibile al principio dello standard.
Dal 1902 (ingresso del padiglione tedesco all’Esposizione di Torino) dove ancora forte è la vena
simbolica romantica di gusto jugendstil al 1905 (padiglione all’Esposizione di Oldenburg) in cui
primeggia una forte espressione simbolico-geometrica di ispirazione teosofica basata sui rapporti
dei numeri d’oro.
1907 Viene incaricato da Emil Rathenau di dare “forma” a tutto il ciclo della produzione AEG: dai
prodotti ( lampade, bollitori, ventilatori, eccetera) alla comunicazione (marchi, cataloghi, pubblicità,
manifesti, eccetera) dalla vendita ( negozi e allestimenti) alle officine, dai palazzi per uffici alle case
operaie.
Sostanzialmente Behrens in effetti riceve dalla AEG la missione di dare un’immagine coordinata
alla propria produzione. Per questo tipo di incarico e per come Behrens organizzerà il suo lavoro si
indica questa sua esperienza come la prima significativa apparizione del lavoro dell’industrial
designer.
Uno dei suoi primi lavori sarà la creazione del marchio dell’azienda.
Capolavoro architettonico di questo periodo è la Turbinenfabrik (1909)
Si trattò certamente di un importante luogo d’incontro delle più vivaci e interessanti personalità di
progettisti e di imprenditori di area prevalentemente tedesca, una sorta di coagulo di tutte le ricerche
più forti maturate dal crogiuolo dello jugendstil mitteleuropeo.
Uno spazio di verifica che darà atto a una serie di contrasti, a volte anche molto forti, per fare
emergere una via nuova del disegno del prodotto industriale.
Alla fine del diciannovesimo secolo, in Germania, l'impatto della rapida industrializzazione sulla cultura nazionale fu un
argomento importante di dibattito. (Vedi anche: Arte tedesca: XIX secolo .) Le numerose botteghe
artigiane Jugendstil stabilite verso la fine del secolo furono fondate sulla convinzione che l' arte applicata di alta
qualità (e anche l' arte popolare) potrebbe migliorare la qualità della vita della nazione, così come la sua posizione
economica internazionale. Questi dibattiti hanno preso slancio con la formazione del Deutscher Werkbund a Monaco di
Baviera il 9 ottobre 1907 dall'architetto e statista Hermann Muthesius (1861-1927), l'autore del tre volumi "The
English House" (1905), uno studio della lingua inglese Movimento Arts and Crafts . Tra gli altri fondatori figurano il
teorico politico Friedrich Naumann (1860-1919) e Richard Riemerschmid (1868-1957), fondatore nel 1897
della Deutsche Werkstatte , una coalizione di laboratori di artigianato progressista. (Il nome completo di quest'ultimo
era Vereinigte Werkstatten fur Kunst im Handwerk[Laboratori Uniti per Art in Handcrafts], originariamente Dresdner
Werkstatten fur Handwerkskunst , poi Deutsche Werkstatten fur Handwerkskunst e ora Deutsche Werkstatten
Hellerau .) L'obiettivo del Deutscher Werkbund era "il miglioramento del lavoro professionale attraverso la
cooperazione tra arte, industria e artigianato , attraverso l'educazione, la propaganda e l'atteggiamento unito alle
domande pertinenti ". Dodici aziende artigiane e artisti sono stati invitati a unirsi, tra cui molte figure di spicco dell'Art
Nouveau e figure progressiste nella Secessione di Monaco (1892), la Secessione di Berlino (1898) e laSecessione
viennese , tra cui Peter Behrens (1869-1940), Theodor Fischer (1862-1938), Josef Hoffmann (1870-1956), Wilhelm
Kreis (1873-1955), Max Laeuger, (1864-1952), Adelbert Niemeyer (1867- 1932), Joseph Maria Olbrich (1867-1908),
Bruno Paul (1874-1968), JJ Scharvolgel, Paul Schultze-Naumburg (1869-1949) e Fritz Schumacher (1869-1947).
Nel giro di pochi anni il Werkbund ebbe un enorme successo provato anche dalle importanti
realizzazioni nel campo industriale: Behrens con la AEG e la Pfaff disegna diversi prodotti
elettromeccanici, Ernst Neumann automobili, Walter Gropius locomotive e scompartimenti per i
vagoni letto, Grenander vagoni per la metropolitana.
E’ interessante vedere quali ripercussioni avrà la guerra (definita da molti come un prodotto
dell’industria) sulla successiva rifondazione del Werkbund. La Bauhaus fondata da Gropius nel
1919 per esempio decide di riportare le arti all’artigianato con un primo programma artigianale-
medievale.