Ricerche artistiche sulle ‘forme’ della società industriale
Valori fondamentali delle avanguardie artistiche dei primi del ‘900:
- rifiuto “dell’arte per l’arte” - accentuazione del suo ruolo sociale - rifiuto del soggettivismo individualistico - ricerca dell’espressione artistica in una chiave oggettiva o addirittura “scientifica” - tendenza all’astrazione - geometrizzazione connessa all’estetica meccanica
FUTURISMO (Milano, Parigi1909)
Manifesto di Filippo Tommaso Marinetti, Le Figaro, Parigi 1909 Artisti: Boccioni, Balla. Architetto: Antonio Sant’Elia, manifesto dell’architettura,1911 Principio fondamentale: il “dinamismo”: esprime l’energia, la forza, del movimento, della velocità. “Un’automobile ruggente, che sembra correre sulla mitraglia, è più bella della Vittoria di Samotracia” (Marinetti, Manifesto Futurista, 1909). Si suole definire Primo Futurismo, il movimento artistico prima della Guerra mondiale del 1915-18 e Secondo Futurismo la ricerca dopo la Grande Guerra con artisti quali Depero e Prampolini.
CUBISMO ANALITICO (1909-1913
circa) Artisti: Picasso e Braque Seguirà la fase definita Cubismo Sintetico Caratterizzata da una forma ancora più astratta e vicina all’estetica meccanica.
DADAISMO (Parigi, Zurigo, New York 1914-1920 circa)
Centrale è la figura di MARCEL DUCHAMP che promosse l’oggetto anonimo e utilitaristico al grado di opera d’arte (Scolabottiglie, 1914, Orinatoio 1917, Le Grand Verre 1917). Il suo obiettivo era quello di mettere in discussione in quel momento storico l’essenza del valore artistico da una parte e dall’altra mettere in evidenza le complesse contraddizioni insite nel valore positivista della macchina e dell’industria. La tecnica più frequente della sua ricerca è stata definita “readymades” o anche objects trouvés Altri importanti artisti: Man Ray, Picabia.
PURISMO (Parigi, 1918-1925 circa)
Artisti: Amadée Ozenfant, Le Corbusier La loro ricerca nasce dall’incontro a Parigi con il pittore futurista Gino Severini, che inizia a respingere il “dinamismo” e comincia a dare importanza alla macchina in termini funzionalmente efficientistici, quale ideale statico di precisione ed armonia. “Il processo di realizzazione di una macchina e analogo a quello di realizzazione di un’opera d’arte” (Severini, 1917) Forme geometriche e scale cromatiche compositivamente regolate dalle leggi della sezione aurea. (Le Nombre d’Or) Le loro ricerche si raccoglieranno nella rivista “L’Esprit Nouveau” (1920-1925) Fondamentale la figura di LE CORBUSIER (Charles Edouard Jeanneret 1887-1965) che traduce queste teorie nei termini dell’architettura e del disegno industriale. Gli oggetti destinati a soddisfare nel modo più assoluto le esigenze umane, erano definiti « oggetti-tipo », l’apice di un processo di perfezionamento e unificazione funzionale. La casa come « machine à habiter » (macchina da abitare) Nel 1925 Le Corbusier materializzò questi concetti nel Pavillon dell’Esprit Nouveau all’Esposizione delle Arti Decorative a Parigi e nel suo libro L’art decoratif d’haujourd’hui . Il Razionalismo e i Cinque Punti dell’architettura. DE STIJL (Olanda, 1917) (NEOPLASTICISMO OLANDESE) Artisti : Piet Mondrian, Theo van Doesburg Architetti : J.J.P. Oud, Gerrit Rietveld, Rob van t’Hoff Astrazione geometrica totale Le loro idee erano influenzate da quelle di un matematico teosofista amico di Mondrian, M.J.H. Schoenmackers, mistico che sosteneva la base matematica dell’ordinamento universale. La composizione formale viene ridotta agli elementi fondamentali delle linee verticali e orizzontali, ai tre colori primari, rosso, blu e giallo, ai tre non colori primari, bianco, nero e grigio, che ritenevano stessero alla base di ogni realtà apparente. Loro scopo era di comporre questi elementi contrastanti di linea, superficie e colore in un’immagine di proporzione equilibrata, simbolo dell’armonia universale della vita. 1918, Rietveld disegna la « Sedia rossa, gialla e blu » 1924, Rietveld realizza la Casa Schröder Utrecht
COSTRUTTIVISMO (Mosca, 1920)
Prima della Grande Guerra, il gruppo Suprematista raccoltosi intorno a Kasimir Malevitch, si era orientato verso un’astrazione geometrica totale, sostenuta da una dottrina che perseguiva un lessico visivo oggettivo, basato su valori metafisici attribuiti a materia e struttura. Nel 1917 la Rivoluzione d’Ottobre, con le sue promesse di una società e di un uomo nuovo, venne salutata con entusiasmo dal gruppo dell’avanguardia. Ma il disegno degli oggetti d’uso proposto da Malevitch ignora qualunque praticità ed esigenza dell’utente, mentre la « funzione » viene astratta in un principio estetico di economia formale. Nel 1920 Alexander Rodchenko e Varvara Stepanova pubblicano un « Manifesto produttivo » che cerca di collegare il rifiuto della tradizione da una parte e il fervore tecnologico dall’altra all’ideologia comunista. Nelle loro teorie, che in seguito presero il nome di costruttivismo, facevano coincidere l’organizzazione razionale della materia con una definizione del Comunismo come « organizzazione totale ». Importante sarà la formazione della scuola- laboratorio « Vchutemas » sotto la direzione di Rodchenko ed El Lissitzkij.