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il procedimento penale è per definizione una successione di atti, gli atti assumono
in genere la forma di verbali contenenti le indicazioni della data di formazione, dei
soggetti presenti, delle attività compiute e recano la sottoscrizione degli intervenuti.
altri atti sono quelli tipici adottati dal giudice quali sentenza, ordinanza, decreto, o
dei suoi ausiliari avvisi.
- distinzione degli atti: sotto un primo profilo si designano atti processuali in
senso proprio, quelli posti in essere dopo il promovimento dell'azione penale e
fino alla sentenza definitiva; si indicano come atti del procedimento quelli
compiuti nello stato delle indagini preliminari.
Sotto la significa manifestazione di volontà, il mero comportamento, il risultato
prodotto è cioè l'attività processuale nella sua materialità, l'atto può altresì indicare
la forma verbale, il documento, una sorta di involucro contenitore rispetto alla
realtà ho fatto in esso contenuto.
- sentenza e pubblicità degli atti: per ciò che concerne la generalità, le esigenze di
segretezza il correlativo divieto di pubblicità delle attività investigative anche
processuali si fondano su una serie di valori meritevoli di tutela, quali la
speditezza ed efficienza delle indagini preliminari, la presunzione di non
colpevolezza dell'accusato e la corretta formazione del convincimento Del
Giudice. per auto coperto dal segreto si intende quello che l'indagato o
l'imputato non conosce ne ha diritto di conoscere, il compimento dell'atto alla
sua presenza ovvero il successivo suo deposito con avviso del difensore, Rende
l’atto Conosciuto o conoscibile solo ai soggetti Oh parti processuali e non a terzi
estranei.
Per ciò che concerne la disciplina, pertanto nella fase delle indagini preliminari e si
hanno atti segreti e cioè non conosci bene nemmeno dal difensore del inquisito E
atti a Costui noti almeno mediante il deposito dei relativi verbali e cioè atti per lui
non più segreti. Per gli altri atti noti alle parti, la possibilità di pubblicarli nel loro
testo è possibile per quelli contenuti nel fascicolo per il dibattimento mentre è
possibile dopo la pronuncia della sentenza di secondo grado quelli contenuti nel
fascicolo del pubblico ministero. Tale disciplina ha lo scopo di salvaguardare il libero
convincimento del giudice, Costui sarebbe esposto ad influenze troppo penetranti
dalla stampa qualora questa potesse pubblicare il testo dei singoli atti anziché una
mera informazione sui fatti in essi contenuti.
12) La notifica degli atti
Le notifiche in generale
Le notificazioni sono quelle attività poste in essere per assicurare la conoscenza di
atti, l'osservanza del meccanismo legale di notificazione assicura però solo una
presunzione legale di conoscenza ben diversa Essendo la sua effettività di una
conoscenza reale anche se la strutturazione della sua normativa mira a far
conseguire al destinatario la conoscenza effettiva. l'attività di comunicazione
dell'atto è descritta nella relazione di notifica che nella sua forma tipica redatta
dall'ufficiale giudiziario con le indicazioni di tempo, luogo, consegnatario e
destinatario dell'atto, la relazione scritta sulla copia consegnata sia sull'originale da
restituire alle autorità o alla parte privata richiedente.
diversa dalla notificazione la comunicazione la quale attraverso di essa senza
intervento dell'ufficiale giudiziario, il giudice rende noto al pubblico ministero propri
atti o determinazione attraverso la consegna della copia a cura della cancelleria.
la violazione delle disposizioni in materia comporta la nullità della notifica e quindi
un vizio procedurale in grado di travolgere nei casi più gravi anche gli atti
successivamente compiuti e di superare persino in un caso limite lo sbarramento del
giudicato, allorché in sede incidentale di esecuzione è consentito di valutare nel
merito la procedura seguita per le dichiarazioni di reperibilità con eventuale
restituzione in termini dell'imputato ai fini dell'impugnazione.
Le notifiche all'imputato
In caso di imputato detenuto, egli va ricercato nell'istituto di penitenziario, e gli va
consegnato in mani proprie la copia dell'atto.
In caso di imputato libero, la notifica come già visto per gli altri soggetti privati
avviene nella abitazione o luogo dove esso dimora, in caso di mancata dello stesso
può essere notificata a persona convivente al portiere che deve sottoscrivere
l'avvenuta ricezione.
per rendere più agevole le notifiche all'imputato la legge 62/2005 introdotto il
comma 8 bis all'articolo 157 che prevede che se l'imputato nomi non difensori di
fiducia alle notifiche degli atti successivi alla prima possono essere fatte presso il
domicilio del difensore però è data la facoltà difensore di rifiutare Dalle modalità di
notifica.
14 Notitia Criminis
La notizia di reato è l'informazione con la quale il PM o la polizia giudiziaria vengono
messi a conoscenza del compimento di un illecito penale.
La notizia di reato è anche denominata notitia criminis.
Si parla di notizia specifica, se il reato denunciato è stato commesso da una o più
persone identificate, o di notizia generica, se gli autori dell'illecito non sono
individuati.
15 Le condizioni di procedibilità
Procedibilità a querela
Le condizioni di procedibilità sono la querela, l'istanza di procedimento, la richiesta
di procedimento e l'autorizzazione a procedere.
Analizziamole nel dettaglio a partire dalla principale, ovverosia dalla querela, che
può essere definita come la dichiarazione facoltativa con la quale la persona offesa
da un reato manifesta la propria volontà che si proceda nei confronti del colpevole.
Di essa si occupano gli articoli da 336 a 340 del codice di procedura penale.
La querela può essere presentata dal titolare del relativo diritto sia personalmente
che per mezzo di un procuratore speciale e sia oralmente che per iscritto. A tal fine è
necessario rivolgersi al P.M., a un ufficiale di polizia giudiziaria o a un agente
consolare all'estero, nel termine massimo di tre mesi dal giorno della notizia del
fatto che costituisce il reato (ai sensi di quanto stabilito dall'articolo 124 del codice
penale). Il diritto di querela, in quanto disponibile, può essere oggetto sia di rinuncia
preventiva che, una volta esercitato, di remissione.
Istanza di procedimento
L'istanza di procedimento, della quale si occupa l'articolo 341 del codice di
procedura penale, è la dichiarazione facoltativa con la quale la persona offesa da un
reato commesso all'estero (da cittadini italiani o stranieri), che se commesso in Italia
sarebbe stato procedibile d'ufficio, chiede che il P.M. proceda per il reato stesso.
Si tratta di una condizione di procedibilità analoga alla querela, della quale segue
quindi le forme, ma con una grande differenza: l'istanza di procedimento è
irrevocabile. Così come la querela, anche l'istanza si estende di diritto a tutti gli
autori del fatto, è valida anche se proposta da una sola delle persone offese, può
essere diretta anche verso ignoti e prescinde dall'utilizzo di formule sacramentali.
Richiesta di procedimento
La richiesta di procedimento, contemplata dall'articolo 342 del codice di rito, è la
dichiarazione discrezionale irrevocabile con la quale un organo pubblico estraneo
all'organizzazione giudiziaria (ad esempio il Ministro della giustizia) manifesta la
volontà che il P.M. proceda per un determinato reato.
Tale condizione di procedibilità è prevista per determinati reati, in ragione della loro
natura o per opportunità politica (tornando all'esempio di prima, per poter
procedere per delitti commessi in danno del Presidente della Repubblica occorre la
richiesta di procedimento del Ministro della giustizia).
Operativamente, la richiesta di procedimento va presentata al pubblico ministero
con atto sottoscritto dall'autorità competente; la polizia giudiziaria non è
competente a riceverla.
Autorizzazione a procedere
L'autorizzazione a procedere, infine, è la dichiarazione discrezionale irrevocabile con
la quale un organo pubblico estraneo all'organizzazione giudiziaria, su richiesta del
P.M., consente l'esercizio della giurisdizione penale nei confronti di una determinata
persona (ad esempio un Ministro) o in rapporto ad un determinato reato (ad
esempio i reati ministeriali). A seconda dei casi, è tesa a rimuovere un ostacolo
iniziale o sopravvenuto all'esercizio dell'azione penale. Di essa si occupano gli articoli
343 e 344 del codice di procedura penale.
L'autorizzazione a procedere può essere concessa solo:
- da ciascuna delle Camere - per i procedimenti a carico del Presidente del
Consiglio o dai Ministri;
- dalla Corte costituzionale - per i procedimenti a carico dei suoi membri;
- dal Ministro della giustizia - per gli specifici reati per i quali è richiesta tale
condizione di procedibilità.
Se vi è stato arresto in flagranza l'autorizzazione va richiesta immediatamente dopo
tale evento e prima dell'udienza di convalida; negli altri casi invece va chiesta entro
30 giorni dalla iscrizione della notizia di reato nel relativo registro. Nell'attesa che
venga concessa non è possibile procedere, in danno dell'indagato, al fermo di polizia
giudiziaria, all'emissione di misure cautelari personali o a perquisizioni,
intercettazioni, ispezioni, ricognizioni, confronti e individuazioni; se però vi è stata
flagranza di un delitto per il quale è previsto l'arresto obbligatorio sono possibili,
oltre all'arresto, le perquisizioni (domiciliari o personali).
Assenza della condizione di procedibilità
Se con provvedimento di archiviazione o sentenza di proscioglimento o non luogo a
procedere viene dichiarata la mancanza della querela, dell'istanza, della richiesta o
dell'autorizzazione a procedere è comunque possibile esercitare l'azione penale per
il medesimo fatto e contro la medesima persona. A tal fine è necessario che venga
successivamente proposta la querela, l'istanza o la richiesta o che sia concessa
l'autorizzazione o sia venuta meno la condizione personale che la rendeva
necessaria.
Lo stesso vale anche quando il giudice accerta che manca una condizione di
procedibilità diversa dalle precedenti e quando, dopo che è stata pronunciata
sentenza di non luogo a procedere o di non doversi procedere per incapacità
irreversibile dell'imputato, lo stato di incapacità cessa o si accerta che è stato
dichiarato per errore.
Se la condizione di procedibilità può ancora sopravvenire (e fermo restando quanto
detto con riferimento all'autorizzazione a procedere), in sua mancanza è possibile
sia compiere gli atti di indagine preliminare necessari ad assicurare le fonti di prova
che, se vi è pericolo nel ritardo, assumere le prove previste dall'articolo 392 con
riferimento all'incidente probatorio.