La diagnosi preimpianto
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2 HANDYSIDE A.H., Fertilizzazione in vitro e diagnosi genetica preimpianto per la preven-
zione delle malattie ereditarie, in KEYE W.R., CHANG R.J., REBAR R.W., SOLULES M.R. (a
cura di), Infertilità. Valutazione e trattamento, Roma: Verducci Ed., 1996: 920.
LA DIAGNOSI PREIMPIANTO
4 WITHAKER M., SWANN C., Lighting the fuse at fertilization, Development 1993, 117: 1-
12; PARRINGTON J., SWANN K., SHEVCHENKO V.I., ET AL., Calcium oscillation in mammalian
eggs triggered by a soluble sperm protein, Nature 1996, 379: 364-368.
5 SHAPIRO B.M., Control of oxidant stress at fertilization, Science 1991, 252: 533-536.
6 L’espulsione del primo globulo polare si ha alla fine dalla prima divisione meiotica del-
l’ovocita. Il primo globulo polare riceve solo una minima parte del citoplasma e rimane
aderente ad un polo dell’oocita secondario tra la membrana cellulare e la faccia profonda
della zona pellucida. Appena terminata la prima divisione di maturazione, l’oocita seconda-
rio inizia la seconda divisione, che porta alla formazione di una grossa cellula uovo e di un
secondo globulo polare. La seconda divisione di maturazione giunge a termine solo dopo
che nell’oocita è penetrato lo spermatozoo.
7 SERRA A., COLOMBO R., Identità e Statuto dell’Embrione Umano: il contributo della bio-
logia, in PONTIFICIA ACADEMIA PRO VITA, Identità e Statuto dell’Embrione Umano, Città del
Vaticano: Libreria Editrice Vaticana, 1998: 133.
8 PEARSON E., Your destiny from day one, Nature 2002, 418: 14-15. Egli faceva anche no-
tare che l’esistenza di un pattern informazionale nell’embrione nelle prime fasi di sviluppo
pone l’interrogativo sull’opportunità di utilizzare le tecniche di riproduzione artificiale che
potrebbero distruggere i delicati processi in grado di stabilie gli assi corporei. Se, infatti, il
punto d’entrata dello spermatozzo è un fattore importante, la ICSI, che prevede l’iniezione
del gamete maschile nel citoplasma della cellula uovo, potrebbe essere responsabile di dan-
ni nello sviluppo embrionale. La stessa diagnosi pre-impianto su embrioni di otto cellule
potrebbe alterare questo pattern informazionale.
LA DIAGNOSI PREIMPIANTO
questi nuovi data dava il titolo: “Il tuo destino dal giorno uno”; e af-
fermava nel sottotitolo: “Il piano corporeo dei mammiferi inizia ad
essere posto dal momento del concepimento”, e concludeva: “ciò
che è chiaro è che i biologi dello sviluppo non ammettono più che
gli embrioni precoci di mammifero siano cumuli di cellule”.
Il nuovo genoma, stabilitosi alla fecondazione, assume il control-
lo di tutto il processo dai primissimi stadi dello sviluppo embrionale
ed è la base e il supporto continuo della unità e unicità strutturale e
funzionale dell’embrione, che si sviluppa lungo una traiettoria con
una direzione costante. La regolazione di tutto il processo è il risul-
tato di una complessa attività genetica gerarchicamente ordinata; es-
sa coinvolge molti fattori regolatori e meccanismi di autocontrollo,
specialmente al fine di facilitare le comunicazioni tra l’ambiente ex-
tra-cellulare e le cellule, tra le cellule fra loro e tra il citoplasma e il
nucleo che contiene la massima parte della informazione genetica. Il
progressivo sviluppo dell’embrione è, quindi, regolato da una com-
plicata rete d’interazioni molecolari che modulano i ritmi delle atti-
vità geniche nello spazio e nel tempo. “Questa straordinaria trasfor-
mazione - affermavano R.M. Schultz e collaboratori - probabilmente
esige la programmazione del quadro dell’espressione genica. Il pas-
saggio dal materno allo zigote aviene allo stadio di embrione unicel-
lulare, cioè l’embrione unicellulare è, dal punto di vista trascriziona-
le, attivo”.9 Realtà confermata da più facili studi compiuti su animali
da laboratorio. Basti ricordare due dati da quelli sul topo: 1) nello zi-
gote i geni altamente metilati dello spermatozoo sono rapidamente
demetilati, e perciò resi attivi, poche ore dopo l’avvenuta fusione dei
gameti prima ancora che incominci il primo round di replicazione
del DNA;10 e 2) di 11.483 geni attivi prima dell’impianto, 1.185 era-
no attivi soltanto in questo periodo; e di questi, 109 erano associati
parte alla degradazione di trascritti allo stadio di una cellula, e parte
mostrano aumento di attività allo stadio di blastociste.11 Realtà oggi,
9 SCHULTZ R.M., DAVIS W., STEIN P., SNOBODA P., Reprogramming of gene expression du-
ring preimplantation development, J. Exp. Zool. 1999, 285: 276-282.
10 OSWALD J., ENGEMANN S., LANE N. ET AL., Active demetilation of the paternal genome
in the mouse zygote, Current Biology 2000, 10: 475-478.
11 STANTON J.L., GREEN D.P., Meta-analysis of gene expression in mouse preimplantation
embryo development, Mol. Hum. Reprod. 2001, 7: 545-552.
12 ADJAYE J., BOLTON V., MONK M., Developmental expression of specific genes detected in
high-quality cDNA libraries from single human preimplantation embryos, Gene 1999, 237:
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13 VÖGLER H., Human blastogenesis: formation of the extraembryonic cavities, Basel: Kar-
ger, 1987: 13.
14 FISHMAN G., ROGERS L.E., SHOWS T.B., ROSENTHAL L., LEINWAND L.A., The human con-
nexin family of gap junction proteins: distinct chromosomal locations but similar
structures, Genomics 1991, 10: 250-256.
LA DIAGNOSI PREIMPIANTO
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16 DENKER H. W., Implantation: a cell biological paradox, J. Exp. Zool. 1993, 266: 541-
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developmental process, Science 1994, 266: 1508-1518; BISCHOF P., CAMPANA A., A model
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implantation, Reprod. Fertil. Dev. 2001,13: 41-49; BACCHI I.C., Q UANXI LI, YONG PIL
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(eds), Human Fertility and Reproduction..., 68-76; LOCKWOOD C.J., KRIKUN G., SCHATZ F.,
Decidual-cell expressed tissue factor maintains homeostasis in human endometrium, ibid.,
pp. 77-87.
17 WADDINGTON C.H., Principles of Embryology, London: G. Allen and Unwin, 1956: 10.
LA DIAGNOSI PREIMPIANTO
19 KREY L.C., Quality assessment of human embryos: state of the art and future perspecti-
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20 GARDNER D.K., LEESE H.J., Assessment of embryo viability prior to transfer by non-in-
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nutrient consumption as a measure of developmental potential, Fertil. Steril. 2001, 76:
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LA DIAGNOSI PREIMPIANTO
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expressed in human endometrium and endometrial leptin secretion is regulated by the hu-
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23 SCOTT L., ALVERO R., LEONDIRES M. ET AL., The morphology of human pronuclear em-
bryo is positively related to blastocyst development and implantation, Hum. Reprod. 2000,
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ticenter study, Hum. Reprod. 2001, 16: 2384-2389.
24 BRAUDE P., PICKERING S., FLINTER F., MACKIE OGILVIE C., Preimplantation genetic dia-
gnosis, Nature Review/Genetics 2002, 3: 941-953.
25 MUNNÈ S. SEPULVEDA S., BALMACEDA J. ET AL., Selection of the most common chromo-
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prod. 1990, 5: 826-829; VERLINSKY Y., KULIEV A., Preimplantation diagnosis of common
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26 STROM C.M., LEVIN R., STROM S. ET AL., Neonatal outcome of preimplantation genetic
diagnosis by polar body removal: the first 109 infants, Pediatrics 2000, 106: 650-653.
27 DE VOS A., VAN STEIRTEGHEM A., Aspects of biopsy procedures prior to preimplantation
LA DIAGNOSI PREIMPIANTO
Il vantaggio tecnico del prelievo dei globuli polari è dato dal fatto
che si preleva materiale extra-embrionario sul quale individuare
eventuali aneuploidie o difetti monogenici o malattie X-linked 28 e
che non vi sarebbero interferenze con lo sviluppo successivo. Il li-
mite tecnico è rappresentato dalla mancata conoscenza dello status
genetico dell’embrione: infatti, dal momento che si raccolgono
informazioni solo sul genotipo materno, non verrebbero individuati
eventuali disordini di origine paterna.
Comunque, nel caso di analisi del primo globulo polare, la cellula
uovo matura potrà essere utilizzata per la fecondazione quando nel
globulo polare è dimostrata la presenza certa dell’alterazione cromo-
somica o genica attesa, essendo allora sicura la bontà dell’informa-
zione rimasta nella cellula uovo. Ed a causa della possibilità del co-
siddetto allele dropout (ADO), si potranno risolvere gli eventuali
dubbi con l’esame di una o due cellule uovo mature. Questa contro-
prova - secondo Rechitsky e coll.29 - non sarebbe, però, sufficiente
in caso di diagnosi di disordini monogenici, in cui si dovrebbe pro-
cedere anche all’analisi del secondo globulo polare al fine di evitare
le difficoltà che si incontrano nell’analisi del DNA di una singola cel-
lula, tra cui la contaminazione del DNA, la mancata rivelazione di al-
lele dropout e l’amplificazione preferenziale, che possono condurre
a errori di diagnosi. Talora, la diagnosi non può essere possibile a
causa o di una predivisione dei cromatidi o di una ricombinazione
non individuata tra marker.30
2. Per quanto riguarda la biopsia nella fase di segmentazione, si è
tentato, dapprima, di effettuarla allo stadio di 2 o 4 cellule: questo
genetic diagnosis, Prenat. Diagn. 2001, 21: 767-780; STROM, LEVIN, STROM ET AL., Neona-
tal outcome of preimplantation….
28 VERLINSKYY., CIESLAK J., IVAKHNENKO V. ET AL., Preimplantation diagnosis of common
aneuploiudies by the first- and second-polar body F ISH analysis, J. Ass. Reprod. Genet.
1998, 15: 285-289; KULIEV A., RECHITSKY S., VERLINSKYY., Preimplantation diagnosis of
thalassemias, J. Ass. Reprod. Genet. 1998, 15: 219-225.
29 RECHITSKY S, STROM C., VERLINSKY Y. ET AL., Accuracy of preimplantation diagnosis of
single gene disorders by polar body analysis of oocytes, J. Assist. Reprod. Genet. 1999, 16:
192-198.
30 MUNNE S., BAHCE M., SCHIMMEL T. ET AL., Case report: chromatid exchange and predi-
vision of chromatids as other sources of abnormal oocytes detected by preimplantation ge-
netic diagnosis of translocations, Prenat. Diagn. 1998, 18: 1450-1458; RECHITSKY, STROM,
VERLINSKY ET AL., Accuracy of preimplantation….
31 LIU J., VAN DE ABEEL E., VAN STERTEGHEM A., The in vitro and in vivo developmental
potential of frozen and non frozen biopsied 8-cell mouse embryos, Hum. Reprod. 1993, 8:
1481-1486; HARDY K., MARTIN K.L., WINSTON R.M., HANDYSIDE A.H., Human preimplan-
tation development in vitro is not adversely affected by biopsy at the 8-cell stage, Hum. Re-
prod. 1990, 5: 708-714.
32 ESHRE PGD CONSORTIUM STEERING COMMITTEE, ESHRE Preimplantation Genetics Dia-
gnosis (PGD) Consortium: data collection III (May 2001), Human. Reprod. 2002, 17: 233-
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33 HARPER J.C., BUI T.H., Pre-implantation genetic diagnosis, Best. Pract. Res. Clin. Ostet.
Gynecol. 2002, 16 (5): 659-670.
34 DE VOS, VAN STEIRTEGHEM, Aspects of biopsy procedures….
35 Ibid.
LA DIAGNOSI PREIMPIANTO
36 VAN DE VELDE H., DE VOS A., SERMON K. ET AL., Embryo implantation after biopsy of
one or two cells from cleavage-stage embryos with a view to preimplantation genetic dia-
gnosis, Prenat. Diagn. 2000, 20: 1030-1037.
37 LEWIS C.M., PINEL T., WHITTAKER J.C., HANDYSIDE A.H., Controlling misdiagnosis er-
rors in preimplantation genetic diagnosis: a comprehensive model encompassing extrinsic
and intrinsic sources of error, Hum. Reprod. 2001, 16: 43-50.
38 DE VOS, VAN STEIRTEGHENM, Aspects of biopsy…, p. 776.
39 DOKRAS A., SARGENT I.L., ROSS C. ET AL., Trophoectoderm biopsy in human blastocysts,
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40 VEIGA A., ET AL., Laser blastocyst biopsy for preimplantation diagnosis in the human,
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41 DE BOER K., MC ARTHUR S., MURRAY C., JANSEN R., First live birth following blastocyst
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42 TRASK B.J., Fluorescence in situ hybridisation: applications in cytogenetics and gene
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43 FIORENTINO F., MAGLI M. C., PODINI D. ET AL., The minisequencing method: an alterna-
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prod. 2003, 9: 399-410; FINDLAY F., MATTHEWS P., QUIRKE P., Preimplantation genetic dia-
gnosis using fluorescence polymerase chain reaction: results and future development, J. As-
sist. Reprod. Genet. 1999, 16: 199-206.
44 HUSSEY N.D., DAVIS T., HALL J.R., ET AL., Preimplantation genetic diagnosis for beta-
thalassemia using sequencing of single cell P CR products to detect mutation and poly-
morphic loci, Mol. Hum. Reprod. 2002, 8: 1136-1143; BERMUDEZ M.G., PIYAMONGKOL W.,
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diagnosis, Prenat. Diagn. 2003, 23: 669-677;
45 LEWIS, PINEL, WHITTAKER, HANDYSIDE, Controlling misdiagnosis errors….
LA DIAGNOSI PREIMPIANTO
50 RAY P.F., HARPER J.C., AO A. ET AL., Successful preimplantation genetic diagnosis for
sex-linked Lesch-Nyhan syndrome using specific diagnosis, Pren. Diagn. 1999, 19: 1237-
1241; LEE S.H., KWAK I.P., CHA K.E. ET AL., Preimplantation diagnosis of non-deletion Du-
chenne muscular dystrophy (DMD) by linkage polymerase chain reaction analysis, Mol. Hu-
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51 MALPANI A., MALPANI A., MODI D., Preimplantation sex selection for family balancing
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52 MUNNÉ S., SANDALINAS M., ESCUDERO T. ET AL., Outcome of preimplantation genetic
diagnosis of tanslocations, Fertil. Steril. 2000, 73(6): 12091218.
53 MUNNÉ S., COHEN J., Chromosome abnormalities in human embryos, Hum Reprod Up-
date 1998, 4(6): 842-855.
LA DIAGNOSI PREIMPIANTO
Per quanto riguarda i risultati del ricorso alla sola diagnosi gene-
tica pre-impianto, pochi sono i dati relativi all’impiego e ai risultati
con la tecnica della rimozione sequenziale dei globuli polari. Dal la-
voro di Rechitsky e coll., già citato, si rileva che su 529 cellule uovo
prelevate in 48 cicli clinici di 26 pazienti, soltanto 106 embrioni era-
no stati trasferiti in 44 cicli clinici, a cui erano seguite 17 (38.6%)
gravidanze sane. Strom55 e coll., riportando i risultati - soprattutto lo
stato di salute alla nascita e nei seguenti sei mesi - dei primi 109
bambini nati in seguito all’applicazione della stessa tecnica per la
diagnosi di malattie mendeliane e aneuploidie, concludevano: “I dati
presentati dimostrano che la diagnosi genetica preimpianto mediante
la PBR è una tecnica sicura e accurata per coppie ad alto rischio ge-
netico al fine di evitare di avere figli con anomalie genetiche, senza
l’ansietà di attendere la diagnosi prenatale e la possibilità di dover
uccidere i feti affetti”.
Una risposta più ampia e più completa emerge dall’analisi di un
ormai notevole numero di dati ottenuti utilizzando la tecnica della
biopsia dei blastomeri. Nella Tabella 1 sono riportati i dati, tra i più
rappresentativi, pubblicati dal 1999 ad oggi.
TABELLA 1
RISCHIO CICLI EMBRIONI ESAMINATI NATI
(coppie) Totale Alterati Trasferiti
Aneuploidia58
FISH 6 chrom. 71 406 247 (61%) 159 7 (4.4%)
FISH 9 chrom. 45 236 146 (62%) 90 4 (4.4%)
Determinazione 30 18 3 (16.6%)
Del sesso62 (13) (XX)
56 NYGREN K.G., NYBOE ANDERSEN A., Assisted reproductive technology in Europe, 1999.
Results generated from European registers by ESHRE (European Society of Human Repro-
duction and Embryology), Hum. Reprod. 2001, 16: 2459-2471.
57 VANDERVORS M. ET AL., The Brussels’ experience of more than 5 years of clinical preim-
plantation genetic diagnosis, Hum. Reprod. Update 2000, 6: 364-373.
58 GIANAROLI L., MAGLI M.C., MINNÉ S. ET AL., Advantages of day four embryo transfer in
patients undergoing PGD of aneuploidy, J. Assist. Reprod. Genet. 1999, 16: 170-175.
59 KAHRAMAN S., BAHCE M., SAMLI H. ET AL., Healthy births and ongoing pregnancies ob-
tained by PGD in patients with advanced maternal age and recurrent implantation failure,
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60 FRYDMAN R., TACHDJIAN G., RAY P. ET AL., PGD: update of the Parisian group, Bull.
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preimplantation embryos from translocation carrier, Prenat. Diagn. 2000, 20: 1038-1047.
62 HANSON C., JAKOBSSON A.H., SJÖGREN ET AL., PGD: the Gotheburg experience, Acta Ob-
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63 PICKERING S., POLIDOROPOULOS N., BRAUDE P. ET AL., Strategies and outcomes of the fir-
st 100 cycles of preimplantation genetic diagnosis at the Guy’s and St. Thomas Center, Fer-
til. Steril. 2003, 79: 81-90.
LA DIAGNOSI PREIMPIANTO
TABELLA 2
EMBRIONI BIOPSIATI
TABELLA 3
EMBRIONI BIOPSIATI
Trasferiti Nati
Gruppo A 638.819 87.384 13.7%
Gruppo B 583 39 6.7%
χ2 = 3.103 P > 0.05
il gruppo A, che raccoglie i dati di altri tre lavori - anche essi ripor-
tati nella Tabella 1 - nei quali vengono riferiti soltanto il numero di
embrioni trasferiti e il numero dei nati; e il gruppo B, che riporta i
corrispondenti dati del campione sopra esaminato.
È evidente, dal valore del χ 2, che la differenza tra il numero
dei nati nei due gruppi non è significativa. Ne segue che, data la
notevole informazione proveniente dal vastissimo campione eu-
ropeo, la frequenza dei nati - nonostante l’altissima selezione ot-
tenuta attraverso la diagnosi genetica preimpianto - sarebbe da ri-
tenere sensibilmente inferiore a quella ottenuta nei processi ordi-
nari della FIVET e della ICSI , nei quali non è fatta la selezione at-
traverso la diagnosi genetica preimpianto. Questa differenza po-
trebbe essere ascritta a varie cause. Resta però il fatto che gli em-
brioni, anche se apparentemente selezionati in seguito alla dia-
gnosi genetica preimpianto, si trovano nella stessa situazione di
alta precarietà, anzi forse peggiore, degli embrioni prodotti e uti-
lizzati nei processi ordinari nei quali la selezione avviene sponta-
neamente.
LA DIAGNOSI PREIMPIANTO
68 S AVULESCU J., Procreative beneficence: why we should select the best children,
Bioethics 2001, 15: 413-423.
69 V ERLINSKY Y., R ECHITSKY S., V ERILINSKY O. ET A L ., Preimplantation diagnosis for
early-onset Alzheimer disease caused by V717L mutation, JAMA 2002, 287: 1018-1021.
70 VERLINSKY Y., RECHITSKY S., VERLINSKY O. ET AL., Preimplantation diagnosis for p53
tumour suppressor gene mutations, Reprod. Biomed. Online 2000, 2: 102-105.
LA DIAGNOSI PREIMPIANTO
71 TOWNER D., LOEWY R.S., Ethics of preimplantation diagnosis for a woman destined to
develop early-onset Alzheimer disease, JAMA 2002, 283: 1038-1040.
72 ESHRE PGD CONSORTIUM STEERING COMMITTEE, ESHRE preimplantation genetic …. Nel
Rapporto si fa, comunque, riferimento a tre centri anonimi che praticano la diagnosi geneti-
ca preimpianto ai fini della selezione sociale del sesso. Tra le posizioni contro, vedi anche:
ANAND KUMAR T.C., Does preimplantation genetic diagnose for gender selection really of-
fer a solution for family balancing? A response to the article by Malpani and Malpani, Re-
prod. Biomed. Online 2001, 4(1): 10-11; PANDIYAN N., Embryo sex selection: A social com-
ment on the article by Malpani and Malpani, ibid.: 9-10.
73 MALPANI A., MALPANI A., MODI D., The use of preiumplantation genetic diagnosis in sex
selection for family balacing in India, ibid.: 16-20.
74 DAHL E., Ethical issues in new uses of PGD: should parents be allowed to use PGD to
choose the sexual orientation of their children?, Hum. Reprod. 2003, 18: 1368-1369.
75 MESEGUER M., GARRIDO N., REMOHI J. ET AL., Gender selection: ethical, scientific, le-
gal, and practical issues, J. Ass. Reprod. Genet. 2002, 19(9): 443- 446.
LA DIAGNOSI PREIMPIANTO
Ed ancora, alla fine del 1999, una coppia degli Stati Uniti ha
chiesto di ricorrere alla fecondazione in vitro per individuare l’em-
brione miglior donatore per una bambina affetta da anemia di Fanco-
ni: in questa circostanza la selezione è avvenuta con la diagnosi ge-
netica preimpianto. Dopo quattro cicli di trattamento, sono stati tra-
sferiti cinque embrioni, di cui uno è sopravvissuto; alla nascita è sta-
to prelevato il sangue del cordone ombelicale per una trapianto di
cellule staminali nella sorella, che ha avuto successo.80 Nel 2001, in
Gran Bretagna, i genitori di un bambino di due anni affetto da beta-
talassemia hanno chiesto il permesso alla HFEA per selezionare un
embrione con la diagnosi genetica preimpianto affinché potesse for-
nire - alla nascita - sangue del cordone ombelicale compatibile.81
Secondo Boyle e Savulescu, tale uso della diagnosi genetica
preimpianto sarebbe giustificata né varrebbe l’obiezione secondo la
quale produrre un bambino per il bene di un altro sia sbagliato per-
ché lo si chiama all’esistenza in modo condizionato. Anzi, sottoli-
neano gli Autori, la stessa affermazione di Kant - “mai usare una
persona come mezzo ma sempre trattarla come fine” - dovrebbe es-
sere riletta come “mai usare la persona solo come mezzo”. Non si
tratterebbe di una novità: tanti bambini - si legge ancora - sono già
nati per uno scopo (per aver cura dei genitori, per fare compagnia ai
fratelli, etc.) diverso dal loro immediato bene.82
Un orientamento condiviso anche dal già citato Robertson,83 che
- dopo aver discusso, nel suo lavoro, sui nuovi usi della diagnosi ge-
netica preimpianto al fine di esaminare embrioni per la suscettibilità
al cancro, a malattie a manifestazione tardiva, in vista di compatibi-
lità HLA per altri figli e del sesso - conclude: “Eccetto per la selezio-
ne del sesso del primo bambino, molte estensioni correnti della DGP
sono eticamente accettabili e offrono una base per valutare estensio-
ni future per scopi non medici che sono ancora speculativi”.
84 GIANAROLI L., MAGLI M. C., FERRARETTI A. P. ET AL., The role of preimplantation dia-
gnosis for aneuploidies, Reprod. Biomed. Ondine 2001, 4: 31-36; SCRIVEN P. N., FLINTER F.
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indications for preimplantation genetic diagnosis, Hum. Reprod. 2001, 16: 2267-2273; LA-
VERY S.A., AURELL R., WINSTON R. M. ET AL., Preimplantation genetic diagnosis: patients’
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86 DEPARTMENT OF HEALTH, Stem Cell Research: Medical Progress with Responsibility, 16
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Authority on the consultation on preimplantation genetic diagnosis, March 2001
(www.hcg.gov.uk./business_pubblications_statement_pgd.htm)
LA DIAGNOSI PREIMPIANTO
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92 MCLAREN A., Prelude to embryogenesis, in THE CYBA FOUNDATION, Human embryo re-
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LA DIAGNOSI PREIMPIANTO
RIASSUNTO
94 SPAGNOLO A.G., DI PIETRO M.L., PALAZZANI L., SGRECCIA E., Significato della diagnosi
prenatale nella prevenzione delle malattie congenite. Aspetti etico-sociali, in Atti del LXVII
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95 TESTART J., Il mondo verso una nuova eugenetica, Vita e Pensiero 2004, 1: 71-76.
all’età della donna nelle coppie sterili, o per ridurre la trasmissione alla prole
di serie malattie genetiche nelle coppie fertili. I campioni per la diagnosi gene-
tica preimpianto si ottengono dagli oociti o dagli embrioni in fase precoce di
sviluppo dopo la FIV o la ICSI.
L’articolo analizza, da una parte, gli aspetti tecnici e clinici della diagnosi
preimpianto, compresi i limiti e i rischi connessi con queste procedure, e, dal-
l’altra, il dibattito bioetico in materia (la diagnosi preimpianto come alternativa
all’aborto dopo diagnosi postimpianto; la selezione del sesso a fini sociali o la
selezione di donatori di cellule staminali). Dallo stesso dibattito bioetico emer-
ge la finalità eugenetica della diagnosi preimpianto, una finalità perversa poi-
ché nessun individuo umano può essere valutato, selezionato, lasciato morire o
soppresso in base alla “sua qualità”.
SUMMARY
Preimplantation diagnosis.