Sei sulla pagina 1di 127

LinguaInAzione

No 1 5/ 2020 I L S A I t a l i a n o L2
to
es e
qu rev i- e
b b llo tor e-
di na ’am lle tro n tu ric rale e
Rivista digitale semestrale per l’insegnamento dell’Italiano LS/L2 o
tiv o
è n a
u ell de
ic
n
co i u di ltu to; ica le
di za d enti -cu en tecn del i. In ha - es
a-
et ibut e, att
i
Ob ntr sion did e g se tud stico ndim za nti, a lu nte gui
ie n
e in po-
co fles lla at re i s gui pre sten me ti d de che es pro to
Fase 4 – Fare esperienza. È l’ultima str p gl i u u pr
si ella me ri-
n Dopo l’iscrizione dell’utente secon-
fase, che chiude il percorso. L’inse- ri de io , : la te a lin i ap ass str rica o st ollo r a do la formula freemium, ThingLink
o o
g gi et rto o d r e gl i c a l t r f o ele sp d
t g g e e to n e t
ell fica un a, etto
a s e
gnante propone l’osservazione della
tor tora erm ppo cor icev o d ìt, o en i co d i e s
permette all’utente di generare un
lingua in contesti comunicativi reali. Con- Tu oni e p su per i r lizz li S ndim ie d ive sign nir cau n eff na database di immagini interattive,
n
m li un rio ti ’ut eri pre te d i a g t fi u
I bambini sono invitati a osservare divi-
n e p a n ll at p ra n ica re il , de una di u re o- che costituiscono così lo sfondo di-
o e i
le interazioni quotidiane e annotare sione:
v er pro egn a su i m utoa e st o mu leta sare ere usa rim n’az -
l s c e s c p i a p e
esempi di dialoghi potenzialmen- gli utenti ne li in atti e d di a iver ni om rec rim a c es e u rim Quali sono le preferenze per i mate-
te conflittuali a cui hanno assistito, possono ag did oni rso e d n zio i: c e p esp e un po, volg esp ere riali di studio degli studenti di italia-
e nz rco zioi n u m r e , r co s i, m
registrando con attenzione parole, disporre di
u e i ll e f ti te ega pale ime o s i si ion spri una no L2? Recenti indagini condotte sul
gesti e espressioni usati dagli interlo- diverse aree in f p s de uen spi inci espr , un n cu a az e, e re un
u n ispo o , r i r e
profilo di studenti di Italiano come
cui il materiale ri g e p , e f n
cutori. Il materiale raccolto permette ad n ta i se ipal ne nza fin odo po izio prim ere L2 (Fratter, Altinier 2015, in stampa;
ulteriori riflessioni e approfondimen- è stato preselezio-
n ve pre rinc izio gue un il m tem pos , es rim Fratter 2016; Fragai, Fratter, Jafran-
i i i
nato. Materiale che L’ e co e p pos nse ere ere o d trap atto esp a
d cesco 2017) hanno fornito dei risul-
n o o
m io pr a c pri rim or con n f tto m t ,
L’atto comunicativo del protestare potrà essere condiviso
iz p u o rm to tati inaspettati: gli studenti del XXI
s ll u a n s s p p f a f la
è stato selezionato dai docenti sulla dal singolo sul proprio
d e re o, e e, e il ra una to a un s ta par e- secolo preferiscono studiare le lingue
s , t e s
base di un’analisi dei bisogni di ap- diario, sul diario di un ami- me atte zion sare sto spe o a i qu tato o es a in modo tradizionale ma soprattut-
prendimento dei propri allievi. Gli co o nell’area comune Co- in ndi reci ntra e ri ett cu è s iam senz to prediligono l’utilizzo di materiali
co , p co ion risp a l a
insegnanti riportano difficoltà da munichiamo, fornendo per sé
e n z t ivi are vog pre ta cartacei. Nel presente contributo si
parte dei bambini nell’affrontare e per gli altri inputi di tipologia. n u ce ne ga ort non a la por odi cercherà di rispondere alla seguen-
re ’ec io n e p i t
z
verbalmente situazioni conflittuali,
un ita t ti uò te e ttav ani me a i te domanda: quali sono le principali
senza arrivare a inutili scontri fisici Natura dei materiali: le diverse lim e p n Tu ric e fr motivazioni che portano alla scelta
a sp to e . e e e e
aree, presenti su Sìt, mettono a m o m e h
e offese, evitando di richiedere la gli men nte garl i a i id ent anc n

l Per una
mediazione di un didattica accessibile
adulto, ma piutto- disposizione materiale di natura e e
D la da ne m e d rm o
iso bon i a ram ion cola nan a. s-
U Siamo sempre più individui social
b no og laz ti eg ian fle on line, seguiamo pagine facebook
dell’italiano
Obiettivo L2 in
di questo contributo presenza di Disturbi
è una
Pe
ch r -
a
e
r i p r o ar ns al ri
c p i it la e e profili twitter, facciamo parte di
breve riflessione, nell’ambito della m él e cir a, he ia è n er
Specifici
didattica dell’Apprendimento,
delle lingue, sulle principali off azi a f
d
u na ficu i c em ivo oste iche
t t
gruppi, in ambienti virtuali dove la
z e on or o
pr cen cca pos me poli
d i s t partecipazione è a portata di cli-
funzionalità di ThingLink, il software se ion rta e l -
ideatoMichele
nel 2010 da Daloiso,
una startup Marta Genduso co nz e d ai ing do ll’a pio co e
e
n em su zar to
ck: la condivisione di un pensiero
o l’apprezzamento di una foto e di
finlandese , che permette di creare pl nc iale i c ri uis s e r u es
u o
Il ri rr pe on ug tic f e n ffo q na un video, con un like o attraverso le
immagini , arricchite d l o t i a s io ra i u
c i
o n n rt t a a d faccine per esprimere i nostri stati
go he cum gui o a an to ti i è io-

Pedagogia dell’ascolto e fisica
dallink ad altri contenuti multimedi-
ali, e di condividerle pubblicamente. v i no la c e sm lla to s sia n
sib u o nt o s
e
ie
iv
b
o
tt uto fles o
i
s
it
d’animo. Tutto avviene in modo così
na m o, , cre v ilu di itu Ob ntri r b diretto e naturale, attraverso auto-
quantistica nell’apprendimento I
In questo senso ThingLink, pensato i l e u
il ling nic in pr zio pa ual -
l a a p q a co eve ll’ att
e
a m i - matismi spontanei che poco si distac-
in modo specifico per la condivisi- n re u az eff os ne re it r
b , n d in id - cano dal semplice gesto quotidiano di
one dimetacognitivo orientato all’inclusione,
contenuti online, può essere lia un
de no a p
p a. io e p
er Il n tt et di e l à , n e la
el dell lle e l
spegnere una luce o di aprire la porta
considerato un esempio significativo l c r t o r i e i, ti u co è e d u
m le h im rio tra tra so va n m s- della propria automobile. Tra le di-
Nicoletta
di come le tecnologieCherubini
agevolino è o d co e i a t t e a p ca e, s ali
lin to pe to nt te t t e gu incip - verse tipologie di suoni quotidiani,
di spo ece mp nte fas g p r s lin ro g en r
la ric sta nn ete rna e g ui lu o e g p n riusciamo a distinguere senza indu-
e t i n l s t r i ne a cu iam ze c f u -
in lin rc a o z i ic lin d in i i e h io gi lo squillo di un sms, da un bip di
da gu h ne de ze ion stu o g i l n e z
Obiettivo
l Quali strategie didattiche per
di questo contributo è una
ga la
ti, delezione
a e s l s l s mo ale di
u e e r , a
di ue cu iù o to
u na u u è l t
p
p
T
ol a
p
na
un nuovo commento, o di un nuovo
messaggio ricevuto su una chat. De-
Ob se gli llo ttor colo fosi si cqu re ass kit er
lingua a distanza? Renata
brevediriflessione, nell’ambito della l’a iet Carloni co ap sv e
nd p ilu de sco tatt no sizi
n so i p n
er m di ag i c o
o
s t dichiamo ormai gran parte del nostro
didattica delle lingue, sulle principali lit mb tivo o ren pp lla rs ich co on
s d
on o e i l ll l ff g o a
funzionalità di ThingLink, il software fin à d ito d q o o a a p
» er nt sfi a
re e oc
l i d i ue de p , e n li Lo studio su supporto digitale in
ideato nel 2010 da una startup fin- link and Thi ella que st nti del rag l’at e l cen , si (c r i
fr. en po de
.
generale risulta meno apprezza-
ad ese ngL d sto a
n . G la ma te es tra a F d n
landese , che permette di creare im- ca i uo li co lin z ic ti n n s i ig er - C to rispetto al supporto carta-
magini , arricchite m alt , c ink dat co v a m gu io al su am
a tti pe i ne i; . 2) e o om
fic ent ri c he , il tica ntr pr l te sti s llo b
i . pr b i e e ceo in quanto sembra che agli
da link ad altri contenuti multimedia- o e o p s ib os ing n ca e lo sv o d o t
co pe . In nten erm oftw dell uto pe u za , lla n ilu ita è inc t t studenti venga a mancare
li, e di condividerle pubblicamente. ns r l qu u et a e tti isti pr con ri ell pp - cr cre pa v o i i quell’aspetto legato alla
id a es ti t r li è v c c ’ a a l e
In questo senso ThingLink, pensato er co to m e d id gu una e n a
a, i m gm un er ult o c on tico re fisicità che risulta essere
in modo specifico per la condivisione at nd se ul i e e r a a c a i - d t d e
isu ag ti s i u
o iv ns tim cre ato , su bre
i l g i c a e r
si Le ritt inen e gi no l C anche determinante sul
un sio o T ed ar n lle ve ta or st az i um te, uri sp OE
Th
in n h ia e el r no m ne ie i d a
piano cognitivo della
Nella definizione data da Morris nel es e d ing li, im 20 ri ifl p es ent l- so va ion an in ic zi ritenzione e memo-
“l gLi e m i L e m 1 n c e s s e l c l i i c o o
1938 (Morris 1938), la pragmatica si ib nk pi con ink, di agi 0 d ipa sion er oc ial ori in , d ui co d rizzazione delle
vi era se o c
te pe on i a u li f e, n e s tr a e , , t r e s m e m
differenzia dalla sintassi e dalla se- di lizz mb s n n d ,a n u l i um all’ no mir apr lla d ia g une o- informazioni.
i u n n a
mantica perché prende in considera- 20 ri az ra
1 fe io s
gn ti sa iv r a nz e
ifi o to ide ric st ion l- di gu en inte nch no ese em ara in Concludendo,
zione l’utente di un sistema di segni: or 5), rim ne ugg ca nl in r ch ar a gr isti ti u rn é il a da ocr nti tu leggere su
ga p en ” e tiv ine m le ite tu av ca t o r pr l a z t o t t o
il parlante che usa un linguaggio per in niz one to dai rire o , od pu d p
p o b a c
L’
in e
p e ili p di q ispe omu COE ia il r il carta per-
esprimersi e comunicare. Di chi usa s teg zat nd tra mo un di uò s bl u te er cu er ue tt o , e i mette di
r co es eci i-
p m ne rve ic ltu s st o p ve fac del spe
la lingua sono importanti, in pragma- co orse a n ore osi dizi dell a so m se - pr a c ca nto ol
o ra ost o q er re en lo tto “map-
d l e o i r l l S
tica, la collocazione spazio-tempora-ive ate tot llo di com nal op ta e re de end osa ratt e e e en ua la ’in do ta de
d e d t
r a c i e d le i e , e d d a ei re ro iv lu ife d d c r o i
le e sociale, ma anche le intenzioni, m si da lm ste on e (F rat i an b i la ri uc
e ( e
le credenze e altri stati mentali,s sse scri can nte sso enu sche aga -
t r i ni che isog l vi pr stic ativ es m il di er sio ri i d
pe ig p az sit ne m ir
og he o

ornimi
d s n a e
ec in tto al
l’agire linguistico e il ricevere l’agi- on c , i dig paz i c ma s t i el im t a i l d a e p rie ran er io à. e n itt
o m l
Le a ol a ng u ta ec ro p i t p nz ti cor ni Il T la to o.
a
do nn ud u al io e it h r
at ti ui n’ zio u po e
a si
tti tu e re st at l e i n s o o c a
pr u es io ltim i, ri
en n sio , v e ve - vi az co d ici ten ne iari. to
s di fu d mi olk oes qu
i ra it e
di mo ne is di i- E D I T I O N S tà io n all d ta de
l Pe a
h v i g a i n s io -
m d iv a di ne ro ’a eg
an c le- na li oss pe r p al-
ta da teg a fo i co ne
re ent ello tra o) li m
tic o l e ali om pla lisi ap erv rc ri ol sit raz rnir l-
ol d di a oro si un y p a or - to u io e
ar i p ica di di p rend zio so di azio ne
m e t - s n ffi
indice
EDITORIALE 12
Massimo Maggini
RIFLESSIONI
Per una didattica accessibile dell’Italiano L2 in presenza
di Disturbi Specifici dell’Apprendimento* 20
Michele Daloiso, Marta Genduso
Difficoltà ad apprendere la L2: quando l’ostacolo si chiama Dislessia* 32
Paola Palladino
ESPERIENZE/ATTIVITÀ
Le credenze sull’apprendimento di una lingua seconda: uno studio pilota* 40
Anna Baldini
eTandem: analisi di un progetto di pre-mobilità presso il CLA dell’Università
di Padova 56
Lisa Griggio, Edit Rózsavölgyi
MIGRANTI
A cura di Eleonora Fragai, Elisabetta Jafrancesco
Come informare? La comunicazione sui migranti in Italia 68
Sara Fresi
LINGUE PER IL FUTURO: PERCORSI GLOTTODIDATTICI PER TRASFORMARE
SE STESSI E IL MONDO
A cura di Nicoletta Cherubini
Pedagogia dell’ascolto e fisica quantistica nell’apprendimento metacognitivo
orientato all’inclusione 78
Nicoletta Cherubini
STUDY ABROAD IN ITALIA
A cura di Renata Carloni
Quali strategie didattiche per la lezione di lingua a distanza? 88
Renata Carloni
LUDOLINGUISTICA. GIOCARE CON LE PAROLE
A cura di Anthony Mollica, Simonetta Rossi
Il genere dei sostantivi 100
Anthony Mollica, Simonetta Rossi
LETTI PER VOI 112
A cura di Massimo Maggini
RISORSE IN RETE 120
A cura di Gerardo Fallani, Francesca Carboni
PROMEMORIA 124
A cura di Elisabetta Jafrancesco
* Gli articoli contrassegnati con l’asterisco sono stati sottoposti a referaggio anonimo.

LinguaInAzione. ILSA Italiano L2 in classe


Rivista digitale semestrale per l’insegnamento dell’Italiano LS/L2
ISSN 2653-9586 Redazione
Atene, n. 1, 05/2020 Anna Baldini, Francesca Carboni,
Organigramma della Rivista Renata Carloni, Nicoletta Cherubini,
Gerardo Fallani, Elisabetta Jafrancesco,
Direttore
Francesca Peruzzi
Massimo Maggini
Comitato scientifico Responsabile di Redazione ILSA
Elisabetta Jafrancesco, Matteo La Grassa, Anna Baldini, Elisabetta Jafrancesco
Massimo Maggini, Anthony Mollica, Fiorenza Consulenza grafica
Quercioli, Donatella Troncarelli ORNIMI Editions
Coordinamento Editore e Proprietario
Elisabetta Jafrancesco ORNIMI editions
Direttore responsabile Lontou, 8 - 10681 Atene, Grecia
Orestis Dousis
Per inviare un contributo scrivere a info@ornimieditions.com, www.ornimieditions.com/it/
Gli Autori dei contributi sono gli unici responsabili di quanto contenuto nei loro articoli e in nessun caso
i Responsabili della Rivista e della Redazione possono essere perseguibili per eventuali atti lesivi di diritti di terzi.
SEZIONI DELLA RIVISTA

Abstract e profili degli autori

EDITORIALE di Massimo Maggini,


Presidente ILSA
RIFLESSIONI
Per una didattica accessibile dell’Italiano con disturbi della comunicazione, del lin-
L2 in presenza di Disturbi Specifici dell’Ap- guaggio e dell’apprendimento. Su questi
prendimento temi ha scritto numerose opere, tra cui la
Michele Daloiso, Marta Genduso, Grup- monografia Supporting Learners with Dy-
po di Ricerca ELICom, Università di Parma slexia in the ELT Classroom (Oxford, Oxford
University Press), vincitrice del Ben Warren
Il contributo prende le mosse da una di- Trust Prize 2018 e finalista agli ELTons Inno-
samina generale sulle possibili barriere e vation Awards 2018. Tra le istituzioni con
risorse che gli studenti con Disturbi Spe- cui collabora vi sono il Centro Studi Eri-
cifici dell’Apprendimento (DSA) possono ckson, Oxford University Press, la Società
riscontrare nei processi di apprendimento Dante Alighieri e il Dipartimento della Co-
linguistico. Successivamente si analizze- noscenza della Provincia autonoma di
ranno gli aspetti linguistici precipui dell’in- Trento.
segnamento/apprendimento dell’Italiano michele.daloiso@unipr.it
come lingua seconda, quindi si opererà
un focus sulle prospettive metodologi- Marta Genduso fa parte del Gruppo di
che nella pratica didattica, sottolineando ricerca Educazione Linguistica Inclusiva
quali, in particolare, possono risultare più e Comunicazione (ELICom) dell’Universi-
efficaci e funzionali per un apprendente tà di Parma, collaborando in particolare
con DSA. alla Certificazione di Esperto dell’Appren-
Michele Daloiso è professore di Didattica dimento Linguistico rilasciata dall’Ateneo
delle lingue presso l’Università di Parma, parmense. Si è laureata in Lettere presso
dove coordina il Gruppo di ricerca Edu- l’Università di Palermo con una tesi dal tito-
cazione Linguistica Inclusiva e Comunica- lo «Per un’educazione linguistica e cogni-
zione (ELICom). Svolge attività di ricerca tiva: le neuroscienze e la glottodidattica»,
e formazione su svariati temi, in partico- a oggi studentessa del corso magistra-
lare sul rapporto tra mente e linguaggio, le in Lettere classiche e moderne presso
sul plurilinguismo in tenera età e sull’e- l’Università di Parma. Lavora come tutor
ducazione linguistica degli apprendenti dell’apprendimento, ambito nel quale si è

4 LinguaInAzione
Abstract e profili degli autori

formata principalmente presso l’Università profili con fragilità nell’apprendimento


di Venezia e di Parma. Tra i suoi interessi della L2, ma anche in altre competenze
principali ci sono la didattica dell’italiano di L2 più prossime a quelle degli studen-
e delle lingue classiche a studenti con bi- ti senza dislessia. Il nucleo del problema
sogni specifici. sembra collocarsi nell’elaborazione ver-
gendusomarta@gmail.com bale fonologica e nella memoria a bre-
ve termine, che sostiene strutturalmente
l’apprendimento della lingua. Lo studen-
Difficoltà ad apprendere la L2: quando te viene supportato nell’apprendimento
l’ostacolo si chiama Dislessia della L2 quando può utilizzare strategie di
Paola Palladino, Università di Pavia generalizzazione e apprendere regolarità
della lingua.
La riflessione sulle difficoltà ad appren-
dere la L2 nei casi di dislessia esamina Paola Palladino è professore ordinario di
le principali ricerche nazionali e interna- Psicologia cognitiva presso l’Università
zionali sul tema, nella prospettiva della di Pavia. Insegna Psicologia dell’intelli-
psicologia cognitiva. Le difficoltà ad ap- genza, Psicologia dell’apprendimento e
prendere la L2 sono state studiate siste- della memoria, Psychology of Learning
maticamente da Sparks e collaboratori Disabilities e dirige il Master Universitario
su giovani studenti americani con proble- per psicologi sui Disturbi di Apprendimen-
mi nello studio dello Spagnolo L2. Queste to. I suoi interessi di ricerca riguardano la
ricerche hanno condotto all’ipotesi di un memoria e il suo coinvolgimento nell’ap-
sottostante e comune deficit di codifica prendimento, i disturbi di apprendimento
linguistica che si può riscontrare come e l’apprendimento della L2/bilinguismo.
Ha pubblicato più di un centinaio di arti-
fragilità di elaborazione fonologica, or-
coli scientifici, ma anche diversi contributi
tografica e grammaticale già nella pro-
applicativi di intervento e potenziamento
pria L1. Ragazze/i con dislessia e differenti
delle difficoltà di apprendimento e della
L1 – cinese, francese, olandese, svedese
L2. Ha fondato e coordina il Laboratorio
ecc. – sono stati esaminati nelle compe-
di Psicologia dell’apprendimento che si
tenze in L2 – inglese – dimostrando una
occupa delle problematiche di appren-
evidente fragilità proprio nelle compe-
dimento dei bambini e delle loro famiglie,
tenze di L2. Tuttavia, differenze importan-
anche all’interno di progetti rivolti allo
ti nel profilo dello studente dislessico, per
svantaggio socio-economico di cui un
esempio l’abilità di comprensione in L1,
recente esempio è il progetto BE-student,
possono predire il manifestarsi di difficoltà
iniziativa di crowd-funding promossa da
più circoscritte nella L2 (p. es. solo per le
Universitiamo-Unipv.
competenze di spelling e lettura, ma non
paola.palladino@unipv.it
per le abilità orali), o addirittura, in alcu-
ni casi, una preferenza per la lettura in L2
quando liberi di scegliere tra L1 ed L2. Le ESPERIENZE/ATTIVITÀ
ricerche che hanno esaminato studen- Le credenze sull’apprendimento di una
ti italiani con dislessia hanno evidenziato lingua seconda: uno studio pilota

5
SEZIONI DELLA RIVISTA

Anna Baldini, ILSA di II livello in Psicologia scolastica e Distur-


bi dell’apprendimento presso l’Università
È convinzione diffusa che un criterio og- di Firenze. Ha insegnato in Italia, in Ger-
gettivo per stimare il livello di competen- mania e negli Stati Uniti. Dal 2013 è parte
za raggiunto da un parlante straniero in della Redazione della Rivista dell’associa-
una L2 sia il grado di scioltezza, facilità e zione ILSA.
velocità con cui egli la utilizza nella comu- annabaldini@hotmail.com
nicazione orale (fluenza). In questo con-
tributo si descrive un percorso di ricerca il eTandem: analisi di un progetto di
cui obiettivo è indagare la relazione fra le pre-mobilità presso il CLA dell’Università
credenze sull’apprendimento della L2 e i di Padova itolo del contributo
progressi ottenuti nell’uso della lingua ita-
di Lisa Griggio, Università di Padova, Edit
liana da un gruppo di studenti universitari
Rózsavölgyi, Università Sapienza di Roma
angloamericani inseriti in un programma
di mobilità internazionale nel centro Italia
Nel contributo sarà presentato un esem-
(study abroad). La ricerca ha prodotto un
pio di pratica innovativa messa a punto
questionario in lingua inglese per rilevare
al Centro Linguistico di Ateneo dell’Uni-
in entrata le aspettative e i comporta-
versità di Padova nel campo dell’appren-
menti degli studenti riguardo allo sviluppo
dimento linguistico in contesti multime-
della fluenza in Italiano L2, allo scopo di
diali, multiculturali e informali. L’eTandem
comprendere quanto contano i sistemi
in questione è inteso come progetto
di credenze pregresse sui risultati dell’ap-
pre-mobilità ed è rivolto a studenti ita-
prendimento degli studenti universitari
liani padovani e a studenti internazionali
di study abroad. Poiché gli apprenden-
ti continuano a ritenere la qualità delle che prevedono di frequentare l’universi-
performance nell’interazione orale un in- tà di Padova nel semestre successivo allo
dicatore critico della efficacia della co- scambio virtuale. Proponiamo un’analisi
municazione in L2, occorre che i principa- dei risultati raccolti, dal 2015 in poi, per
li attori coinvolti nell’esperienza di studio esplorare le diverse dimensioni dell’espe-
immersivo ne siano consapevoli e contri- rienza virtuale vissuta dai partecipanti nel-
buiscano a promuoverla, ottimizzando le le sette edizioni del progetto «eTandem
opportunità offerte dal contesto. con futuri studenti internazionali in mobili-
tà presso l’Università di Padova». Il Proget-
Anna Baldini lavora come insegnante di to ha vinto il premio Label Europeo delle
Italiano L2 e coordinatrice presso il Dipar- Lingue nel dicembre 2016, un riconosci-
timento di Lingua e Cultura italiana in un mento assegnato dalla Commissione
istituto privato di Firenze. Si è laureata in Europea a progetti innovativi in grado di
Lingue e Letterature straniere moderne contribuire all’insegnamento delle lingue
all’Università di Firenze e ha inoltre conse- attraverso pratiche didattiche efficaci. La
guito un Diploma di specializzazione post settima edizione del progetto si è conclu-
laurea per l’Insegnamento delle Lingue
sa nel febbraio 2019.
e della Letterature Straniere presso l’ate-
neo di Pisa. Nel 2019 ha ottenuto il Master Lisa Griggio lavora come tutor presso il

6 LinguaInAzione
Abstract e profili degli autori

Centro Linguistico di Ateneo dell’Univer- MIGRANTI


sità di Padova. Forma e assiste gli inse- A cura di Eleonora Fragai, Elisabetta Ja-
gnanti di lingua nell’uso delle tecnologie. francesco, Docenti di Italiano L2
È esperta in tutoraggio tra pari, gamifica- Come informare? La comunicazione sui
tion, dialogo interculturale, tecnologia ed migranti in Italia
educazione e comunità multiculturali e
di Sara Fresi, «Le Muse News»
multilinguistiche. Recentemente ha preso
parte a diversi programmi di scambio e Il contributo propone una riflessione sul
progetti europei quali Soliya e IEREST e si è glossario del giornalista, con norme e re-
qualificata come facilitatrice E+VE attra- gole che obbligano i giornalisti a tenere
verso un training avanzato proposto da un linguaggio deontologico, e sull’evo-
Erasmus+ Virtual Exchange. Ha pubblica- luzione del fenomeno con uno sguardo
to articoli relativi a scambi di telecollabo- alle leggi promulgate nel nostro Paese. Le
razione, apprendimento tra pari, comu- motivazioni che inducono ad affrontare
nità online, competenze digitali e Web questo tema sono legate all’attività gior-
2.0 e ha presentato in varie conferenze nalistica e al particolare interesse dell’au-
nazionali e internazionali i diversi progetti trice per questo settore dell’informazione.
che ha gestito. Spesso si è dinnanzi a campagne d’odio
lisa.griggio@unipd.it e xenofobe, diffuse anche da leader di
partiti politici, che stimolano a formulare
Edit Rózsavölgyi è ricercatrice di Lingua e domande e riflessioni fuorvianti; si diventa
Letteratura ungherese e di Filologia ugro- così testimoni di un presente alterato che
finnica presso l’Università «La Sapienza» ha radici nel passato recente della storia
di Roma (Dipartimento di Studi europei, politica ed economica italiana. L’obietti-
americani e interculturali). Nel 2018 ha ot- vo del contributo è dunque quello di sen-
tenuto l’abilitazione scientifica nazionale sibilizzare i giornalisti nell’uso del linguag-
per la qualifica di professore di II fascia gio deontologico e l’opinione pubblica
nell’ambito del settore concorsuale 10/ su tematiche di attualità come quella
G1 (Glottologia e Linguistica) – settore dell’accoglienza, che dividono il paese
scientifico-disciplinare L-LIN/19 (Filologia in tifoserie da stadio tra “pro” e “contro”,
ugrofinnica). Ha un dottorato di ricerca con tanto di scontri tra esponenti politici
in Linguistica applicata conseguito pres- di maggioranza e di minoranza del parla-
so l’Università di Pécs (Ungheria). Uno dei mento e del governo italiano.
suoi ambiti di ricerca privilegiati negli ul- Sara Fresi ha conseguito la laurea magi-
timi anni è stato quello delle politiche e strale in Storia e Società presso l’Univer-
pratiche innovative per l’insegnamento/ sità degli Studi Roma Tre (2019). È iscritta
apprendimento di L2, in particolare l’ap- all’Albo dei giornalisti – Elenco pubblici-
prendimento linguistico e la comunicazio- sti (2015). È fondatrice, editrice e direttri-
ne interculturale in un ambiente di scam- ce responsabile del quotidiano Web «Le
bio virtuale. Muse News» (https://www.lemusenews.
edit.rozsavolgyi@uniroma1.it it/) ed è autrice di varie pubblicazioni di

7
SEZIONI DELLA RIVISTA

carattere storico. Dal 2018 è socia del Stranieri di Siena e con l’Università di Pa-
Lions Club Civitavecchia Porto Traiano. dova. Svolge attività di ricerca, occupan-
sara.fresi@libero.it dosi di pragmatica, testualità, e-learn-
ing, verifica e valutazione, ed è autrice
Eleonora Fragai si è laureata in Lettere di pubblicazioni scientifiche su queste
classiche (Università di Firenze), in Didatti- tematiche. È anche autrice di testi per
ca della lingua italiana a stranieri (Univer- l’insegnamento dell’Italiano L2 (bambini,
sità per Stranieri di Siena) e ha conseguito adolescenti e adulti). Svolge attività di
il Diploma di Master di II livello in E-learning formazione/aggiornamento in Glottodi-
per l’insegnamento dell’italiano a stranie- dattica in Italia e all’estero. Collabora/Ha
ri (Università per Stranieri di Siena). Si oc- collaborato con riviste del settore: «Italia-
cupa di didattica dell’Italiano L2 come no a stranieri» (Atene, Edilingua), «Lingua
docente e formatrice in Italia e all’este- Nostra e Oltre» (Padova, Università di Pa-
ro. Insegna Italiano L2 in programmi sta- dova), «InSegno» (Siena, Becarelli Edito-
tunitensi di study abroad (LdM, Italian re), «LinguaInAzione. ILSA Italiano L2» di
International Institute, Firenze) ed è valu- quest’ultima è Responsabile di Redazione
tatrice degli esami di certificazione CILS ILSA con Anna Baldini.
dell’Università per Stranieri di Siena, dove elisabetta.jafrancesco@unifi.it
ha lavorato come docente di Italiano L2
per studenti di mobilità internazionale e LINGUE PER IL FUTURO: PERCORSI
come tutor online per il Master DITALS di GLOTTODIDATTICI PER TRASFORMARE SE
I livello, partecipando inoltre a progetti di STESSI E IL MONDO
formazione linguistica per cittadini di Pae-
A cura di Nicoletta Cherubini, Ricercatri-
si terzi. Ha condotto attività di ricerca, de-
ce indipendente
dicandosi, in particolare, alla valutazione
della competenza linguistico-comunica- Pedagogia dell’ascolto e fisica quanti-
tiva in Italiano L2 di figli di immigrati in Ita- stica nell’apprendimento metacognitivo
lia. È autrice e co-autrice di pubblicazioni orientato all’inclusione
scientifiche sulla didattica dell’Italiano L2 di Nicoletta Cherubini, Ricercatrice indi-
e, in questo ambito, di materiali didattici pendente
per diversi profili di pubblici.
Il sorprendente e inatteso esito di un’at-
eleonorafragai@gmail.com
tività sperimentale sull’ascolto svolta con
Elisabetta Jafrancesco è laureata in Filo- ragazzi della scuola primaria ci trasporta
logia romanza (Università di Firenze), ha nella dimensione quantistica, dove, nelle
conseguito il diploma di Specialista in Di- parole di Einstein, «The field is the sole go-
dattica dell’Italiano a Stranieri e il titolo di verning agency of the particle», il campo
Dottore in ricerca in Linguistica e Didattica è l’unica forza dominante della particel-
della lingua italiana (ciclo XIX) (Università la. Ciò farà sicuramente riflettere sul male
per Stranieri di Siena). Lavora come CEL di della frammentazione e sull’opportunità
Italiano all’Università di Firenze. Ha al suo di superare questo ostacolo allo sviluppo
attivo collaborazioni con l’Università per umano agendo in campo educativo, sia

8 LinguaInAzione
Abstract e profili degli autori

con una maggiore integrazione e ricon- La sua ricerca è orientata sulla pragma-
nessione fra le varie discipline di studio, linguistica in prospettiva socioemotiva
sia nello sviluppo integrato dei processi (Social and Emotional Learning) ed è vol-
inerenti corpo, mente e spirito degli allie- ta a favorire la crescita emotiva e l’uso
vi. Nel contributo che segue la narrazio- consapevole del linguaggio negli adulti e
ne di un’emblematica esperienza in aula nei ragazzi. Fra le opere pubblicate: Con-
sostiene la necessità di allargare la nostra vergenze (Label Europeo delle Lingue
visione del mondo e dell’essere umano al 2012), Diapason! Italiano lingua seconda
suo interno. Grazie alle nozioni di «campo nella scuola di base (2003), I Nuovi Bam-
unitario quantistico» e di «energia» – tut- bini (2003); E|mo|zió|ne. Esperienze di
tora trascurate nella prassi educativa ma educazione all’affettività per la Scuola
ormai assolutamente imprescindibili, a ri- Primaria (2014).
schio di operare in una dimensione avul- contact@nicolettacherubini.it.
sa dalla realtà scientifica – i docenti sono
invitati a riflettere su ipotesi di lavoro inclu-
STUDY ABROAD IN ITALIA
sive ispirate dall’azione degli alunni stessi.
Questo esempio di osservazione parte- A cura di Renata Carloni, New York Uni-
cipata sottolinea che porsi domande sul versity Florence
valore, l’imprevedibilità e la ricchezza del Quali strategie didattiche per la lezione di
nostro lavoro empirico può favorire una lingua a distanza?
vera Inclusione di tutti gli apprendenti e Renata Carloni, Language Coordinator
aiutarci a ridurre la dissonanza cogniti- New York University Firenze
va che sbilancia le menti ancora troppo
glottocentriche. L’articolo parte dall’esperienza italiana
Nicoletta Cherubini, glottodidatta, italian di Didattica a Distanza (DaD) svolta nella
curriculum consultant presso il New York primavera del 2020 nei programmi study
State Education Department, autrice, abroad e legata alla pandemia del Co-
traduttrice editoriale, cofondatrice di as- vid-19. Il contributo fa inoltre riferimento
sociazioni educative olistiche, condiret- alle vicende vissute anche in altri program-
trice di programmi study abroad in Italia. mi di study abroad non italiani. In Italia l’e-
Conclusa nel 2001 la carriera di docente sperienza è stata segnata dall’irrompere
di Italiano LS/L2 presso atenei negli USA, del confinamento nella vita di ciascuno e
in Belgio e in Italia (Università per Stranie- conseguentemente anche nella didatti-
ri di Siena, Università di Firenze), dal 1998 ca accademica. Che cosa ha significa-
ha esplicitato la sua professionalità nella to per l’apprendimento e l’insegnamen-
progettazione di percorsi e docenze for- to della lingua essere prima sbalzati nella
mative rivolte al personale docente sco- didattica a distanza, poi sperimentare e
lastico, inerenti la didattica innovativa, applicare gli innumerevoli tool tecnolo-
la didattica CLIL dell’Italiano L2 e delle gici messi a disposizione e infine provare
lingue straniere, l’educazione all’affetti- ad avere uno sguardo complessivo sugli
vità, il contrasto al bullismo, l’educazione eventi riflettendo su cosa ha significato
interculturale e la glottodidattica ludica. insegnare a distanza? Quali difficoltà ha

9
SEZIONI DELLA RIVISTA

comportato, ma anche quali opportunità St. Catharines (Ontario), Canada. Nato


ha offerto? Esistono idee e buone prati- a Motticella (RC) è emigrato in Canada
che che possiamo portare con noi nel fu- dove ha conseguito la laurea in Lingue
turo, sia nel caso ci trovassimo di nuovo a moderne presso l’Università di Toronto. È
insegnare online, sia quando torneremo a stato per anni consulente del Ministero
insegnare in presenza? della Pubblica istruzione dell’Ontario, poi
ha coordinato il settore lingue al Prov-
Renata Carloni, laureata in Filosofia, ha veditorato agli studi di Wentworth e, nel
proseguito gli studi con specializzazio- 1984, è diventato professore di Didattica
ni post-laurea in Didattica della lingua e delle lingue moderne alla Brock Universi-
Comunicazione e Media. Ha diretto una ty. Animato da una incredibile energia e
scuola privata di lingua, un’agenzia di da una intensa curiosità intellettuale, ha
media e comunicazione, ha coordina- approfondito con successo, attraverso i
to progetti europei sull’apprendimento suoi numerosissimi studi, varie tematiche
linguistico e ha insegnato presso il CLA dell’apprendimento delle lingue moder-
dell’Università di Firenze. Lavora per New ne.
York University (NYU) Florence come lan-
mollica@soleilpublishing.com
guage coordinator. Si occupa dei con-
tenuti del programma di lingua italiana
e delle iniziative collegate. Supervisiona Simonetta Rossi è stata docente di Let-
sillabi, coordina docenti e conduce work- tere e ricercatrice presso l’Istituto Regio-
shop a Firenze e a New York. Insegna Ita- nale per la Ricerca, la Sperimentazione
lian language through cinema, Creative e l’Aggiornamento Educativo (IRRSAE).
writing in italian e Academic discourse Ha insegnato alla Scuola di Specializza-
in italian. Ha scritto letture graduate per zione all’Insegnamento Secondario (SSIS)
Italiano L2. Ha progettato e coordinato il dell’Università dell’Aquila e in numerosi
libro di testo Allora (New York, New York corsi di formazione per docenti. È autrice
University Press, 2 voll., 2013-2014) per cui di diversi testi scolastici, tra cui, con G. A.
ha inoltre scritto alcuni capitoli. Recen- Rossi, della grammatica Italiano istruzioni
temente la sua ricerca si è focalizzata sul per l’uso (Bologna, Zanichelli, 2008), e di
linguaggio di genere. Cura per la Rivista articoli e saggi sulla didattica dell’italiano.
ILSA la rubrica «Study abroad in Italia». Il saggio più recente è Scuola 2.0. Come
renata.carloni@nyu.edu insegnare a scrivere testi (Roma, Aracne,
2014).
LUDOLINGUISTICA. GIOCARE CON LE s.rossi@for-srl.it
PAROLE
A cura di Anthony Mollica, Brock Univer- LETTI PER VOI
sity, St. Catharines (Ontario), Canada, Si- A cura di Massimo Maggini, Presidente
monetta Rossi, Docente e formatrice ILSA

Anthony Mollica è professor emeritus, Massimo Maggini già docente di Lingua


Faculty of Education, Brock University, italiana a stranieri dal 1982 e direttore

10 LinguaInAzione
Abstract e profili degli autori

scientifico del Centro Audiovisivo presso seguito, si è addottorato in Linguistica e


l’Università per Stranieri di Siena (1998- Didattica della lingua italiana a stranieri
2005). È autore di materiali didattici: ma- (XXVII ciclo) con una ricerca sul ruolo del-
nuali (Made in Italy, 1990; Dossier Italia, le tecnologie di Rete nella didattica del-
1991; Marco Polo, 2006; Turandot, 2012), le L2, con riferimento allo sviluppo delle
saggi sui bisogni comunicativi dei discenti abilità orali. È attualmente titolare di un
stranieri, sugli audiovisivi e le nuove tec- assegno di ricerca presso l’Università per
nologie, CD ROM (Navigare con Colom- Stranieri di Siena e si dedica allo studio di
bo, 1999; Viaggio interculturale, 2003) e learning objects e piattaforme didattiche
corsi online (Avventura italiana, 2002). tracciabili con protocolli SCORM e xAPI.
È stato Direttore della videorivista «Ten- g.fallani@gmail.com
denze Italiane», pubblicata fino al 2008.
È inoltre formatore di insegnanti d’Italia- Francesca Carboni laureata in Filologia
no L2 in numerosi corsi di aggiornamento/ italiana presso Università degli Studi di Fi-
formazione in Italia e all’estero. Presiden- renze, coltiva un profondo interesse per
te dell’associazione ILSA e Direttore della gli aspetti fono-morfologici e sintattici del-
presente Rivista. la lingua coinvolti nei processi storico-evo-
magginimassimo13@gmail.com lutivi propri della formazione dell’italiano.
Specializzata nell’insegnamento dell’Ita-
RISORSE IN RETE liano L2 presso l’Università per Stranieri di
Siena, si occupa da molti anni dell’inse-
A cura di Gerardo Fallani, Università per
gnamento dell’Italiano L2 ad adolescenti
Stranieri di Siena, Francesca Carboni, Do-
e adulti, delle tematiche inerenti ai pro-
cente di Italiano L2
cessi acquisizionali di una lingua e della
Gerardo Fallani si occupa di formazione produzione di materiale didattico. Svolge
a distanza e del trattamento di testi per il inoltre attività di insegnamento dell’Italia-
no L2 in contesti migratori che richiedono
Web. Dopo la laurea in Filosofia si è orien-
approcci didattici specifici in relazione a
tato verso il processo di acquisizione delle
problematiche legate ai bassi livelli di al-
lingue e la didattica delle L2. Con il diplo-
fabetizzazione dei migranti e dei loro figli.
ma di specializzazione in Nuove Tecnolo-
gie nella Didattica della Lingua Italiana a francescacarboni@libero.it
Stranieri, ha unito i due ambiti di interesse
in un progetto volto alla creazione di un PROMEMORIA
social network professionale per creare A cura di Elisabetta Jafrancesco, Univer-
materiali per l’educazione linguistica. In sità di Firenze

11
EDITORIALE

Massimo Maggini
Presidente ILSA

Editoriale
Questo numero della Rivista, nella se- ficoltà nel comprendere e operare con
zione «Riflessioni», è dedicato agli appren- i numeri. Questi disturbi dipendono dalle
denti con disturbi dell’apprendimento. diverse modalità di funzionamento delle
Esiste da tempo nella letteratura spe- reti neuronali coinvolte nei processi di let-
cializzata sui cosiddetti «Disturbi Specifici tura, scrittura e calcolo. Non sono deter-
dell’Apprendimento» (DSA). Con questa minati né da un deficit d’intelligenza né
espressione si fa riferimento ai disturbi del da problemi ambientali, psicologici o da
neurosviluppo, che riguardano la capa- deficit sensoriali (come nel caso dei non
cità di leggere e scrivere, e calcolare in vedenti o dei non udenti).
modo corretto e fluente, che si eviden- In particolare, per la sua diffusione la
ziano con l’inizio della scolarizzazione. dislessia evolutiva2 è oggetto di attenzio-
In base al tipo di difficoltà specifica che ne da parte degli studiosi e ha registrato
manifestano, i DSA si distinguono in disles- numerosi interventi di sostegno linguisti-
sia, disortografia, disgrafia e discalculia1. co nel contesto scolastico. La dislessia è
La dislessia è il disturbo specifico che si descritta come «disturbo evolutivo», per-
manifesta con una difficoltà nella decodi- ché inizia già dall’infanzia: per questo è
fica del testo, la disortografia è il disturbo necessario saperne riconoscere i segnali
specifico della scrittura che si palesa con anticipatori per iniziare un intervento pre-
una difficoltà nella competenza ortogra- coce, la cui efficacia dipende dal fatto
che esso venga approntato sulle carat-
fica e nella competenza fonografica, la
teristiche individuali di ogni bambino con
disgrafia è il disturbo specifico della grafia
dislessia. Bisogna distinguere la dislessia
che si mostra con una difficoltà nell’abili-
evolutiva, che è una difficoltà intrinseca
tà motoria della scrittura, la discalculia è
nell’acquisizione di abilità legate all’al-
invece il disturbo specifico che riguarda
fabetizzazione, dalla dislessia acquisita
l’abilità nel riconoscimento del numero e
(Aglioti, Fabbro 2006), che è invece la
di calcolo che si manifesta con una dif-
difficoltà nel recupero di abilità prece-
dentemente presenti nell’individuo, ma
1 Un quadro completo e aggiornato delle diverse
difficoltà di apprendimento riscontrabili in ambito
scolastico, relativi a lettura e scrittura, all’area del 2 Il manuale di Reid (2009) sulla dislessia è esaustivo
calcolo, all’attenzione è offerto dal manuale cura- per quanto riguarda le ricerche in questo campo, le
to da Cornoldi (2019). politiche e le migliori pratiche in tutto il mondo.

12 LinguaInAzione
Massimo Maggini

ostacolate da fattori esterni, come per si schiera contro ogni discriminazione in


esempio, un trauma cerebrale. In campo materia di istruzione e favorisce un’edu-
scolastico la dislessia e gli altri DSA richie- cazione inclusiva. Per sostenere gli esami
dono un riconoscimento diagnostico. L’I- gli studenti con dislessia possono disporre
stituto Superiore di Sanità in Italia indica di tempo supplementare e dell’aiuto di
che nello psicologo, nel neuropsichiatra un computer, di un lettore o di qualcuno
infantile o nel logopedista le figure spe- che scrive al posto loro. Misure dispensa-
cialistiche deputate alla diagnosi. tive, cioè accorgimenti che permettono
Il quadro normativo concernente i di non svolgere le prestazioni che risulta-
DSA a livello internazionale è assai diver- no eccessivamente difficili e che comun-
sificato. In molti paesi non esiste una le- que non migliorerebbero l’apprendimen-
gislazione specifica. Infatti, spesso i DSA to e strumenti compensativi, ossia mezzi
vengono inclusi tra le generiche disabilità di apprendimento alternativi, digitali e
fisiche e mentali. Questo fatto impedisce non, che gli studenti con DSA possono
un riconoscimento delle caratteristiche utilizzare per superare le difficoltà nella
peculiari della dislessia e degli altri distur- lettura, nella scrittura e nel calcolo sono
bi e, di conseguenza, la messa in atto in previsti anche in Canada, così come la
campo scolastico di strategie idonee per realizzazione di un Individualized Educa-
aiutare gli apprendenti. Nei paesi anglo- tion Program (IEP) per gli alunni con DSA4.
sassoni è riscontrabile invece un’atten- Sorprende in negativo, invece, la scarsa
zione specifica rivolta ai DSA. Le cause di considerazione nei confronti dei DSA in
questo interessamento precoce al tema Australia e Nuova Zelanda.
già negli anni Quaranta, e poi soprattut- In Europa, la definizione di dislessia
to a partire dagli anni Sessanta del seco- varia e si applicano norme differenti sia
lo scorso, sono da cercare nell’ortogra- per la diagnosi, sia per le misure a so-
fia della lingua inglese, caratterizzata da stegno degli allievi con DSA. In Croazia,
molte irregolarità, e anche nel livello eco- per esempio, a partire dall’asilo, i bam-
nomico avanzato dei paesi anglofoni, in bini vengono sottoposti a uno screening
cui infatti sussiste la necessità di lavora- obbligatorio per legge già dal 1990, allo
tori qualificati e di elevate competenze scopo di valutare potenziali segnali di
linguistiche, che sono alla base di tutti gli dislessia e, in caso di diagnosi positiva,
apprendimenti. viene redatto un Piano Didattico Perso-
La legislazione più esaustiva in materia nalizzato, previsto pure nella Repubblica
di DSA è quella degli Stati Uniti. La norma- Ceca. Al contrario, non ci sono disposi-
tiva di riferimento è l’Individual with Disa- zioni specifiche in materia di DSA nei pa-
bilities Education Act (IDEA 2004)3. Anche esi del Nord Europa, dove la consapevo-
nel Regno Unito la dislessia è oggetto di lezza sul tema è ancora molto scarsa. E
leggi specifiche. Nel 1972 viene fondata lo stesso si può rilevare in Francia, dove
la British Dyslexia Association (BDA) che gli studenti dislessici vengono raccolti in

3 Per i contenuti della legge di riferimento, cfr. https:// 4 Per le misure canadesi, cfr. il sito Internet «Dyslexia
sites.ed.gov/idea/. Canada» (https://www.dyslexiacanada.org)

13
Editoriale

classi speciali per ricevere un insegna- per favorire tutti gli studenti, offrendo spa-
mento integrativo mirato. zio per il loro vero potenziale in base alle
Situazione frammentata in Germania loro peculiarità. Il comma 1 della Legge
e in Svizzera, dove le leggi cambiano nei 170/2010 definisce il diritto dello studen-
singoli Länder e cantoni. La Convenzione te con diagnosi DSA di «fruire di appositi
sui diritti delle persone con disabilità delle provvedimenti dispensativi e compensa-
Nazioni Unite (UNCRPD 2006)5, la Comuni- tivi di flessibilità didattica nel corso dei ci-
cazione «Strategia Europea per la Disabi- cli di istruzione e formazione e negli studi
lità 2010-2020»6 e l’obiettivo strategico per universitari».
l’istruzione e la formazione (ET 2020)7 sull’u- Il 12 luglio 2011 sono stati pubblicati an-
guaglianza nell’istruzione sono documenti che il Decreto attuativo e le Linee guida
centrali nella politica dell’inclusione degli a esso associate, che spiegano in forma
Stati nazionali. Queste iniziative politiche chiara e dettagliata tutte le azioni che
internazionali richiedono ai singoli governi gli Uffici Scolastici Regionali, le scuole e
un’azione sistematica di raccolta dati al le famiglie devono attuare per la tutela
fine di comprovare la coerenza delle po- e il supporto degli allievi con DSA (MIUR
litiche nazionali con gli articoli e gli obiet- 2011).
tivi, inerenti all’integrazione scolastica dei Prima del 2010, in ambito italiano, la
documenti ratificati. Legge 104/1992 («Legge-quadro per l’assi-
In Italia il quadro normativo in materia stenza, l’integrazione sociale e i diritti delle
di DSA risale al 2010 e, in particolare, alla persone handicappate») conteneva una
Legge 170/20108 «Nuove norme in mate- definizione della disabilità che stabiliva
ria di disturbi specifici di apprendimento che sono alunni con disabilità coloro che
in ambito scolastico», che riconosce la presentano minorazioni fisiche, psichiche
dislessia, la disortografia, la disgrafia e la o sensoriali, stabilizzate o progressive, tali
discalculia quali DSA «che si manifestano da causare difficoltà di apprendimento,
in presenza di capacità cognitive ade- di relazione o di integrazione lavorativa e
guate, in assenza di patologie neurolo- da determinare un processo di svantag-
giche e di deficit sensoriali, ma possono gio sociale o di emarginazione. Pertanto
costituire una limitazione importante per la Legge 170/2010 rappresenta un passo
alcune attività della vita quotidiana» (Art. in avanti per il riconoscimento anche de-
1). La Legge 170/2010 tutela il diritto allo gli studenti con DSA. Successivamente,
studio dei ragazzi con disturbi specifici e con la Circolare ministeriale n. 8 dell’ago-
dà alla scuola un’opportunità per riflette- sto 2013, è stato adottato il concetto di
re sulle metodologie da mettere in atto «Bisogni Educativi Speciali» (BES), che am-
plia l’area dello svantaggio scolastico.
5 Per il testo Convenzione, cfr. il sito Internet di UNICEF Oltre agli alunni con disabilità e con DSA
(https://www.unicef.it).
6 Si tratta di una Comunicazione della Commissione
al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato 7 Per le politiche in materia di istruzione e formazione,
economico e sociale europeo e al Comitato delle cfr. il sito Internet della Commissione europea (ht-
regioni del 15 novembre 2010, cfr. in sito del Ministero tps://ec.europa.eu/).
degli Affari esteri e della Cooperazione internaziona- 8 Per il testo della legge, cfr. il sito Internet del MIUR (ht-
le(https://www.esteri.it/mae/it/). tps://www.miur.gov.it/web/guest/home).

14 LinguaInAzione
Massimo Maggini

diagnosticati, viene individuata anche piano formativo per gli insegnanti e si è


una categoria pedagogico-didattica di definita la funzione dell’organizzazione
alunni BES con «disturbi evolutivi specifici», territoriale per l’inclusione scolastica tra-
ossia con deficit del linguaggio, delle abi- mite i Centri Territoriali di Supporto (CTS).
lità non verbali, della coordinazione mo- Nell’ambito dell’Unione europea esi-
toria, ricomprendendo – per la comune ste un’Agenzia per i bisogni educativi
origine nell’età evolutiva – anche quelli speciali e l’istruzione inclusiva (European
dell’attenzione e dell’iperattività, mentre Agency for Special Needs and Inclusive
il funzionamento intellettivo limite può es- Education). Si tratta di un’organizzazio-
sere considerato un caso di confine fra la ne indipendente che funge da nucleo di
disabilità e il disturbo specifico. Quest’a- collaborazione per i suoi 31 paesi membri
rea comprende quindi le tre grandi sot- nel campo dei BES e dell’istruzione inclu-
to-categorie riguardanti la disabilità, i di- siva. L’obiettivo dell’organizzazione è di
sturbi evolutivi specifici (compresi i DSA) e migliorare le politiche e le prassi in mate-
lo svantaggio socio-economico, linguisti- ria di educazione rivolte a studenti con
co, culturale. disabilità e con BES. Nella Comunicazio-
Come è stato giustamente osserva- ne della Commissione delle comunità eu-
to (cfr. Daloiso 2019), la nozione di BES, ropee del novembre 2009 Competenze
essendo una categoria pedagogico-di- chiave per un mondo in trasformazione
dattica, anziché clinica, rimane aperta (Commissione delle comunità europee
e flessibile, difficilmente applicabile in 2009) è riservata un’attenzione particola-
un contesto normativo. Si ricorda che il re anche agli alunni con BES10. Come è
MIUR, con la Direttiva ministeriale del 27 noto, per gli alunni con DSA, in particola-
dicembre 2012, aveva precedentemen- re con dislessia, le difficoltà che si mani-
te definito gli strumenti d’intervento per festano nella lingua materna all’inizio del
gli alunni con BES e l’organizzazione ter- processo di scolarizzazione aumentano
ritoriale per l’inclusione scolastica. In tale ulteriormente nell’apprendimento delle
Direttiva, dopo avere distinto concet- lingue straniere11. Infatti, la dislessia com-
tualmente gli alunni con BES, con DSA, porta difficoltà sia nella lettura che nella
con deficit da disturbo dell’attenzione memorizzazione delle parole che in alcu-
e dell’iperattività e con funzionamento ne lingue non si leggono come si scrivono.
cognitivo limite9, sono state delineate le Tratto comune a molte lingue straniere è
strategie d’intervento per i BES (piano di- proprio il fatto che non vi è una corrispon-
dattico personalizzato), si è promosso un denza diretta tra le parole scritte e i suoni
da pronunciare. Non solo, in molti casi, le
9 Si tratta di alunni il cui quoziente intellettivo globale parole scritte possono sembrare simili tra
risponde a una misura che va dai 70 agli 85 punti e loro. Per esempio, in inglese what, where,
non presenta elementi di specificità. Per alcuni di
loro il ritardo è legato a fattori neurobiologici ed è
why, how, hanno molti grafemi che si ri-
frequentemente in comorbilità con altri disturbi. Per
altri, si tratta soltanto di una forma lieve di difficoltà 10 Nel sito Internet dell’Agenzia (https://www.europe-
tale per cui, se adeguatamente sostenuti e indiriz- an-agency.org/) sono reperibili i documenti chiave
zati verso i percorsi scolastici consoni alle loro carat- europei su queste tematiche.
teristiche, essi possono condurre una vita normale. 11 Per approfondimenti, cfr. Fabbro, Marini 2010.

15
Editoriale

petono e che possono determinare nello si manifestano le medesime difficoltà di


studente con dislessia un’ulteriore difficol- apprendimento negli studenti con DSA e
tà, sia di lettura, che di scrittura, che di in quelli senza, ma l’origine di tali difficol-
utilizzo corretto. tà è diversa. La natura neurologica delle
Le difficoltà nell’apprendimento delle limitazioni degli studenti con DSA richiede
lingue straniere per gli studenti con DSA pertanto un intervento pedagogico-di-
sono molteplici e sono da tempo ogget- dattico mirato che tenga conto di tutte
to di studi glottodidattici (p. es. Kormos, le variabili in gioco.
Smith 2012). Gli apprendenti affetti dai Un aspetto problematico dell’appren-
disturbi mostrano difficoltà nel compiere dimento linguistico dei soggetti con DSA
certi procedimenti linguistici automatici, è costituito dalla comprensione del testo
che devono essere compensati con un (orale e soprattutto scritto per gli allievi
grado maggiore di concentrazione, poi- con dislessia). Le difficoltà di decodifica
ché le risorse attentive sono limitate e gli del testo, causate da limitazioni fonologi-
alunni con DSA si stancano più facilmen- che e ortografiche, aumentano se man-
te o non riescono a svolgere compiti che cano delle appropriate strategie meta-
richiedono l’attivazione di più abilità non cognitive per la comprensione del testo.
ancora automatizzate. Altre complica- Nonostante la normativa scolastica ita-
zioni nascono nell’esecuzione di compiti liana (MIUR 2011) preveda una didatti-
che attivano le componenti fonologica ca della lingua straniera che privilegi le
e ortografica in lingua straniera. La me- abilità orali rispetto a quelle scritte, sono
moria verbale (Cardona 2010) del sog- state riscontrate negli allievi con DSA an-
getto con DSA manifesta limitazioni: di- che difficoltà nelle abilità di interazione e
venta problematica la memorizzazione e produzione orale, causate da limitazioni
il recupero rapido del lessico e delle infor- mnemoniche, che ostacolano il recu-
mazioni linguistiche. Sono state rilevate pero rapido del lessico e delle strutture
limitazioni nella memoria di lavoro (Bad- comunicative. Inoltre, certe procedure
deley 2006; Pickering 2006), nella memo- automatiche necessarie nella comuni-
ria dichiarativa e in quella procedurale cazione orale risultano difficoltose da at-
che condizionano negativamente l’ap- tivare per questi apprendenti quando si
prendimento di una lingua straniera12. rendono operative in modo simultaneo
Le difficoltà di apprendimento in lingua più abilità linguistiche.
straniera per i discenti con DSA possono Un altro aspetto che influisce sugli esiti
variare da individuo a individuo, spesso dell’apprendimento linguistico riguarda
in correlazione con gli stili individuali di la sfera emotiva del discente, che spesso
apprendimento (Mariani 2010), il conte- registra disagi e frustrazioni. Fondamentali
sto scolastico di inserimento, il materiale in questo caso risultano l’atteggiamento
glottodidattico utilizzato, la metodologia dell’insegnante, la metodologia di inse-
d’insegnamento del docente. Spesso gnamento, l’ambiente classe e i mate-
riali didattici utilizzati. La necessità di una
12 Per un’interessante ipotesi descrittiva sulla relazione
tra memoria, DSA e apprendimento delle lingue, glottodidattica mirata per apprendenti
cfr. Daloiso, M. 2014. con DSA è ormai un dato consolidato

16 LinguaInAzione
Massimo Maggini

nell’esperienza italiana13 e internaziona- per la lettura con sintesi vocale15, l’utilizzo


le. Costruire nuovi materiali didattici o di tecnologie didattiche mirate, in parti-
adattare quelli esistenti diventa necessa- colare quelle audiovisive e informatiche,
rio in un quadro di glottodidattica mirata la realizzazione di apposite pagine Web
ad allievi con disturbi specifici: non si trat- sono solo alcune delle indicazioni opera-
ta solo di fare interventi di adattamento tive che si possono riscontrare nelle espe-
grafico-stilistico – pur necessari soprattut- rienze realizzate con allievi con distur-
to con studenti dislessici –, ma di ripensa- bi specifici dell’apprendimento. Il MIUR
re l’impianto generale che riguarda, per nelle Linee guida per il diritto allo studio
esempio, l’organizzazione dei contenuti, degli alunni e degli studenti con disturbi
la tipologia e la strutturazione delle attivi- specifici dell’apprendimento (MIUR 2011)
tà didattiche, il modo in cui vengono pre- indica come strumenti compensativi per
sentate e scritte le consegne degli eserci- facilitare gli studenti con DSA e BES, oltre
zi. Importanti saranno anche le modalità alla sintesi vocale, il registratore e la cal-
in cui si presenta la grammatica della colatrice, i programmi di video scrittura
lingua seconda o straniera, come l’inse- con correttore ortografico, che permet-
gnante e i materiali indurranno l’allievo a tono la produzione di testi sufficiente-
svolgere una riflessione metalinguistica. mente corretti senza l’affaticamento del-
L’uso di mappe concettuali14 adattate la rilettura e della contestuale correzione
(cfr. Fogarolo, Guastavigna 2013), di testi degli errori.

13 Si pensi, in particolare l’esperienza dell’Università


Ca’ Foscari e dell’Università di Parma, che vede la 14 Un editor consigliato di mappe concettuali per gli
presenza di Daloiso come coordinatore e ispiratore alunni con DSA e BES è Cmap Tools.
di gruppi di ricerca sull’educazione linguistica inclu- 15 Un programma di sintesi vocale utilizzato con gli
siva. alunni con DSA e BES è LeggiXme.

17
Editoriale

Riferimenti bibliografici
Aglioti, S. M., Fabbro, F. 2006. Neuropsicologia del linguaggio. Bologna. Il Mulino.
Baddeley, A. 2006.Working Memory, Thought, and Action. Oxford. Oxford University Press.
Cardona, M. 2010. Il ruolo della memoria nell’apprendimento delle lingue. Una prospettiva
glottodidattica. Torino. UTET.
Commissione delle comunità europee 2009. Competenze chiave per un mondo in trasfor-
mazione. Bruxelles, 25.11.2009. COM(2009)640 definitivo. URL: https://bit.ly/31NXkgn (ultimo
accesso: 6.07.2020).
Cornoldi, C. (a cura di) 2019. I disturbi dell’apprendimento. Bologna. Il Mulino.
Daloiso, M. 2014. Lingue straniere e disturbi specifici dell’apprendimento. Un quadro di riferi-
mento per la progettazione di materiali glottodidattici accessibili. «I Quaderni della Ricer-
ca», 13. Torino. Loescher.
--- 2019. Linguistica educativa, linguistica cognitiva e bisogni specifici: intersezioni. Trento. Eri-
ckson.
Fabbro, F., Marini, A. 2010. Diagnosi e valutazione dei disturbi del linguaggio in bambini bilin-
gui. In S. Vicari, M. C. Caselli (a cura di). Neuropsicologia dello sviluppo. Bologna. Il Mulino:
53-76.
Fogarolo, F., Guastavigna, M. 2013. Insegnare e imparare con le mappe. Trento. Erickson.
Kormos, J., Smith A. M. 2012. Teaching Languages to Students with Specific Learning Differ-
ences. Bristol. Multilingual Matters.
Mariani, L. 2010. Saper apprendere. Atteggiamenti, motivazioni, stili e strategie per insegnare
a imparare. Limena (Pd). Libreriauniversitaria.it.
MIUR 2011. Linee guida per il diritto allo studio degli alunni e degli studenti con disturbi spe-
cifici di apprendimento. Documento allegato al DM 12.07.2011. URL: https://bit.ly/38tg32c
(ultimo accesso: 4.07.2020).
Pickering, S. 2006. Working Memory and Education. New York. Academic Press.
Reid, G. 2009. Dyslexia. A Practitioner’s Handbook. Chichester. Wiley-Blackwell.

18 LinguaInAzione
Test di preparazione al Celi
...per tutti coloro che vogliono superare
l’esame con successo!

In ogni volume, materiale per la:


4comprensione di testi scritti
4produzione di testi scritti
4comprensione di testi orali
4produzione orale

Livello Livello Livello


B1 B2 C1

Adatti per un percorso preparatorio guidato


in classe e anche in autoapprendimento!
ornimi
E D I T I O N S
RIFLESSIONI

Riflessioni
Per una didattica accessibile dell’Italiano L2 in
presenza di Disturbi Specifici dell’Apprendimento
Michele Daloiso, Marta Genduso1, Gruppo di Ricerca ELICom, Università di Parma

1. DSA e apprendimento
linguistico: barriere e risorse 1.1. Barriere psicolinguistiche

L’acronimo DSA (Disturbi Specifici La lingua è un sistema di comunicazio-


dell’Apprendimento) indica un gruppo ne complesso, la cui piena acquisizione
eterogeneo di disordini di origine neu- coinvolge abilità di varia natura: lingui-
robiologica che interessano l’apprendi- stiche, cognitive, sociali, culturali ecc. La
mento e l’uso di alcune abilità di base, competenza in una lingua investe perlo-
meno tre livelli psicolinguistici, che risulta-
quali la lettura, la scrittura e il calcolo, i
no rilevanti per comprendere le peculia-
quali spesso correlano tra loro e con altri
rità degli apprendenti con DSA.
deficit più generali nella comprensione
del linguaggio orale e nell’espressione a) Livello procedurale. Ci consente di
linguistica (Cornoldi 2007). Non sorpren- utilizzare una lingua per raggiungere
de, quindi, quanto notano spesso gli in- i nostri scopi comunicativi quotidiani.
segnanti di lingue, ossia che gli appren- L’uso di una L2, soprattutto nelle prime
denti con DSA faticano maggiormente fasi di apprendimento, risulta spesso
nell’apprendimento linguistico. In questa “rallentato” perché l’alunno ha biso-
sezione, pur senza pretesa di esaustività, gno di monitorare continuamente la
descriveremo tre tipi di difficoltà, messe correttezza e l’efficacia della lingua
in luce dalla ricerca clinica e didattica, che produce. Con il progredire dell’ap-
che sono il risultato di un’interazione non prendimento, con l’esercizio e con l’e-
ottimale tra le caratteristiche degli ap- sperienza costante, l’uso della lingua
prendenti con DSA e l’ambiente in cui si fa più rapido e fluente in quanto al-
sono inseriti2. cune costruzioni linguistiche vengono
interiorizzate, e dunque usate in modo
1 L’articolo è stato concepito in modo unitario dai
più “automatico”, ossia senza richiede-
due autori. Per la stesura, il par. 1 si deve a Daloiso re un eccessivo sforzo cognitivo. Gli stu-
e i parr. 2 e 3 a Genduso; le Conclusioni sono state denti con DSA presentano tipicamente
elaborate congiuntamente dai due autori.
2 Per approfondimenti, cfr. Nijakowska 2010; Daloiso limitazioni nella capacità di automatiz-
2017. zare alcune procedure necessarie per

20 LinguaInAzione
Michele Daloiso, Marta Genduso
Per una didattica accessibile dell’Italiano L2 in presenza di Disturbi Specifici dell’Apprendimento

lo sviluppo delle abilità linguistiche; per consapevolezza delle proprie risorse e


esempio, possono presentare difficoltà difficoltà, conoscenza e applicazione
nella comprensione di un testo scritto in di strategie per migliorare il proprio livel-
un’altra lingua a causa della difficoltà lo linguistico ecc. Lo studio delle lingue
a rendere automatici i processi di de- in contesto scolastico, quindi, aggiun-
codifica del codice scritto; allo stesso ge ai livelli procedurale e dichiarativo
modo faticano nell’esposizione orale in anche quello strategico. Alcune perso-
L2 a causa di una difficoltà a recupera- ne con DSA risultano talvolta disorienta-
re rapidamente le informazioni linguisti- te di fronte alla L2, e poco consapevoli
che (costruzioni lessicali e grammaticali non solo del proprio stile di apprendi-
ecc.) necessarie per la comunicazione. mento, ma anche delle strategie me-
Alla base di queste difficoltà vi è an- tacognitive che potrebbero impiegare
che un sovraccarico della working me- per migliorare la propria competenza
mory, le cui risorse vengono impiegate comunicativa.
per gestire processi che dovrebbero
essere automatici (p. es. decodificare 1.2. Barriere comunicative
le parole scritte) lasciando poco spazio
per processi di ordine superiore (p. es. Gli apprendenti con DSA possono pre-
cercare di capire quanto si è letto). sentare difficoltà generalizzate nella L2, a
livello sia orale sia scritto. Per compren-
b) Livello dichiarativo. Ci consente di dere meglio le barriere comunicative
riflettere sulla lingua e sistematizzarne che possono incontrare questi studenti, è
le regole di funzionamento. Questo li- opportuno evidenziare che la compren-
vello, in realtà non necessario per l’uso sione e la produzione linguistica sono abi-
della lingua in sé, può risultare incenti- lità composite, le quali richiedono l’inte-
vato nello studio formale delle lingue. grazione di competenze “tecniche”, che
Gli ostacoli che incontrano gli appren- riguardano processi esecutivi di ordine in-
denti con DSA a questo livello riguarda- feriore, e competenze “strategiche”, che
no la capacità di analisi linguistica, per coinvolgono invece processi linguistici e
esempio sul piano meta-fonologico cognitivi di ordine superiore.
(capacità di dividere le parole in silla- Un apprendente, per esempio, riesce
be, riconoscere rime, capire se due pa- a comprendere un testo quando è in
role iniziano per lo stesso suono ecc.); grado sia di decodificare il codice scritto
la ricerca clinica ha infatti evidenzia- (competenza tecnica), sia di interagire
to che l’analisi fonologica costituisce attivamente con il testo per elaborarne il
un requisito importante per lo sviluppo significato (competenza strategica). Allo
dell’abilità di decodifica del codice stesso modo, la composizione di un testo
scritto. scritto è possibile solo integrando proces-
c) Livello strategico. L’apprendimento si di ordine inferiore, come per esempio il
della lingua in contesto formale richie- controllo delle componenti grafo-moto-
de capacità di pianificazione e orga- rie e ortografiche, e processi di ordine su-
nizzazione dello studio, autonomia e periore, come la pianificazione del testo,

21
RIFLESSIONI

la selezione e la gerarchizzazione delle b) L’effetto Matteo, fenomeno so-


informazioni, la stesura e la revisione lin- cio-psicologico, applicato poi alla ricer-
guistica. Distinguere questi due livelli risul- ca pedagogica (Stanovich 1986), che
ta necessario nel caso degli apprendenti trae ispirazione da un passo dell’evan-
con DSA, i quali spesso presentano limita- gelista secondo cui il ricco sarà sempre
zioni nelle competenze tecniche, che a più ricco, mentre il povero sarà sempre
loro volta possono ripercuotersi su quelle più povero. L’effetto Matteo si riscon-
strategiche. tra non di rado nel contesto dei DSA,
perché i segnali del disturbo vengono
1.3. Barriere emotive spesso scambiati per pigrizia, svoglia-
tezza e disattenzione, e anche quando
Alcuni apprendenti con DSA possono
vengono riconosciuti possono essere
sviluppare una certa fragilità emotiva.
vissuti negativamente dall’apprenden-
Nell’apprendimento della L2 questi stu-
te a causa di un contesto sociocultura-
denti possono trovarsi a rivivere le stesse
le che stigmatizza la diversità. Accade
frustrazioni già sperimentate in L1, con il
dunque che talvolta gli apprendenti
conseguente acuirsi di problematiche
con DSA, una volta certificati, anziché
socio-emotive, come un basso grado di
migliorare, peggiorano per effetto di
autostima, difficoltà relazionali, fragilità
un complesso di fattori socio-relaziona-
motivazionale, fino a veri e propri stati de-
li estranei al disturbo. L’effetto Matteo
pressivi (Reid 2009). Tra i fattori psicologici
può, inoltre, essere acuito involontaria-
legati ai DSA che si dovrebbero tenere
mente dall’insegnante di lingua stesso,
presenti, meritano particolare attenzione
che seppur in buona fede può operare
i seguenti due fenomeni.
eccessive semplificazioni nei contenuti
a) L’ansia linguistica (Horwitz et al. didattici, contribuendo di fatto ad au-
1986), ossia un particolare stato ansioso mentare il divario tra il livello di com-
che è vissuto da molti apprendenti di petenza linguistica dello studente con
L2, ma che sembra acuirsi in presenza DSA e quello dei compagni.
di un DSA, quando il compito linguistico
richiesto interferisce direttamente con 2. DSA e Italiano L2: aspetti
il disturbo (p. es. leggere a voce alta,
linguistici
copiare dalla lavagna, prendere ap-
punti, memorizzare liste di parole). L’e- Sono stati fin qui descritti i tre tipi di
sperienza prolungata di queste situa- barriere all’apprendimento che posso-
zioni ansiogene induce l’apprendente no incontrare studenti con DSA. Spostia-
a costruirsi una barriera emotiva di au- mo adesso l’attenzione su un particolare
todifesa che blocca l’apprendimento apprendimento di tipo linguistico, quello
linguistico (Piechurska-Kuciel 2008), e dell’Italiano L2.
può ingenerare una sorta di “impoten- Prima di focalizzare la nostra attenzio-
za appresa”, ossia un atteggiamento ne sugli aspetti eminentemente linguistici
emotivo di rassegnazione determinato dell’Italiano come lingua di seconda ac-
dal reiterarsi di situazioni negative. quisizione, ci sembra importante sottoli-

22 LinguaInAzione
Michele Daloiso, Marta Genduso
Per una didattica accessibile dell’Italiano L2 in presenza di Disturbi Specifici dell’Apprendimento

neare che il bilinguismo non può e non guismo. Ecco quindi che l’esposizione a
deve essere considerato una barriera e una L2 può condurre l’apprendente con
che gli apprendenti che presentano di- disturbo specifico a sviluppare abilità lin-
sturbi specifici dell’apprendimento non guistiche avanzate, che verranno poi tra-
risultano quindi “ulteriormente svantag- ferite al consolidamento della lingua ma-
giati”, come un certo luogo comune terna. Come esemplificazione di quanto
sull’argomento ha purtroppo contribuito detto è doveroso citare i dati proposti da
a far credere. Da una parte occorre con- Siegel (2016) e che, per altro, si riferiscono
siderare che le aree di fragilità riscontra- al contesto socio-educativo canadese
bili in una lingua tendono a ripresentarsi che affianca ai programmi di alfabetiz-
anche nelle altre lingue acquisite, chia- zazione in L2 anche corsi di mantenimen-
ramente con delle variazioni a seconda to dell’alfabetizzazione nella L1.
delle caratteristiche della L1, della L2 e L’educazione linguistica non è e non
del rapporto di affinità tra le due lingue. può essere considerata come una “som-
Dall’altra, comunque, il disturbo non ap- ma di apprendimenti” (più avanti ve-
pare “aggravato” dalla condizione del dremo l’importanza di questo concetto
bilinguismo, ed è stato dimostrato (Cre- rispetto al processo valutativo), ma ben-
scentini et. al. 2012) che non vi siano so- sì un’interazione tra di essi: oltre all’espo-
stanziali differenze nel profilo linguistico sizione a una lingua seconda, anche la
tra bilingui con questo disturbo e mono- possibilità di sostenere la lingua materna
lingui con lo stesso disturbo. dello studente risulta un elemento crucia-
Senza pretese di esaustività, possiamo le sul piano cognitivo perché «si stimola la
osservare due fattori principali che ci per- crescita complessiva dell’allievo, che ha
mettono di comprendere come è possi- la possibilità di concettualizzare e svilup-
bile arrivare a un capovolgimento dello pare strategie cognitive in lingua madre
stereotipo e concepire il bilinguismo – ad- (LM), evitando che l’incompleta cono-
dirittura – come un possibile vantaggio scenza della lingua seconda conduca a
per l’apprendente con DSA. Il primo fat- un ritardo nello sviluppo cognitivo» (Da-
tore ci viene suggerito proprio da quanto loiso 2009: 14).
detto sopra a proposito della relazione tra Abbiamo già introdotto l’assunto che
le lingue: secondo il principio dell’interdi- tra le lingue di acquisizione si instauri una
pendenza di Cummins (1979), una volta relazione che dipende dalle caratteri-
raggiunto il livello soglia di padronanza stiche cognitive dell’apprendente, ma
in LM e in L2 e massimizzato lo stimolo anche dalle caratteristiche precipue dei
cognitivo che proviene dall’ambiente, sistemi linguistici posseduti dal parlante.
si innesca l’ipotesi secondo cui ciò che Riprendiamo adesso Celentin 2016 e ri-
viene appreso in una lingua è trasferibile portiamo a seguire alcune caratteristiche
a un’altra. Il secondo fattore risulta inve- problematiche o facilitanti dell’Italiano
ce essere quello del contesto (o, come L2, ma sottolineiamo che sono prese qui
abbiamo detto sopra, dell’“ambiente”), in considerazione in modo assoluto e non
variabile fondamentale che può permet- relativamente a uno specifico gruppo di
tere di far emergere i vantaggi del bilin- apprendenti poiché la LM di provenienza

23
RIFLESSIONI

non può essere oggetto di confronto. specifica dello studente, tanto da un


punto di vista tipologico (distanza ri-
--- L’italiano ha un alto grado di traspa- spetto all’italiano) che di padronan-
renza ortografica e questo facilita la za (o livello di competenza). Alla base
conversione grafema-fonema nella della costruzione di una didattica ac-
lettura, anche se la corrisponden- cessibile dell’Italiano L2 vi è quindi la
za fra simboli e suoni non è perfetta. possibilità da parte dell’insegnante di
Questa caratteristica avvantaggia effettuare un’accurata analisi delle
gli allievi che possono generalizzare competenze linguistiche estenden-
un meccanismo già acquisito per- dola all’intero bagaglio dell’allievo,
ché posseggono una LM altrettanto per considerare quest’ultime anche
trasparente. In generale questo trat- in relazione al contesto di acquisizio-
to facilita l’apprendimento per tutti ne (formale e informale) e ad altre
gli stranieri che, possedendo un ba- variabili interne allo studente (età e
gaglio lessicale limitato, per la deco- modalità di arrivo in Italia, scolarizza-
difica impiegano prevalentemente zione, motivazione, status socio-eco-
la via fonologica. nomico e caratteristiche cognitive e
--- L’italiano è una lingua alfabetica comportamentali).
con progressione da sinistra a destra:
questo facilita gli allievi alfabetizzati 3. D
 SA e Italiano L2: aspetti
in L1 che provengono da lingue eu- metodologici
ropee, ma può creare problemi di
Tenteremo ora di fornire delle indica-
rappresentazione per gli arabofoni
zioni operative per promuovere una di-
(progressione da destra a sinistra),
dattica inclusiva e accessibile dell’Italia-
per i cinesi (scrittura logografica) o
no L2. Questi spunti di buone pratiche da
per i giapponesi (scrittura mista alfa-
mettere in atto in ambito glottodidattico
betica e ideogrammatica e progres-
sono anche indicati dalla ricerca come
sione dall’alto in basso).
validi in tutti i contesti di apprendimento
--- In italiano il maiuscolo ha scopo di-
linguistico e per tutti i tipi di studenti pro-
stintivo e individua i nomi propri e l’ini-
prio perché fondati su principi inclusivi: ri-
zio di frase: l’uso della maiuscola dif-
volti indistintamente a beneficio di tutti gli
ferisce in alcune lingue europee (p.
apprendenti, non solo per questioni eti-
es. in tedesco individua tutti i sostan-
che, ma anche per ragioni scientifiche,
tivi), ma in altre lingue, come l’arabo,
dal momento che la ricerca suggerisce
non esiste distinzione fra maiuscole e che molte strategie di supporto metodo-
minuscole e questo può generare cri- logico utili in presenza di DSA facilitino in
ticità nell’acquisizione della corretta realtà d’apprendimento anche in assen-
punteggiatura. za di tali disturbi3.
--- Nella pratica didattica bisognerà poi È anche importante sottolineare che
“far reagire” queste caratteristiche
della lingua italiana, qui analizzata in 3 Per una rassegna degli studi in quest’ambito, cfr.
assoluto, con la situazione linguistica Daloiso 2017.

24 LinguaInAzione
Michele Daloiso, Marta Genduso
Per una didattica accessibile dell’Italiano L2 in presenza di Disturbi Specifici dell’Apprendimento

dal punto di vista dell’insegnante modi- zione efficace con la realtà, che nel
ficare il proprio approccio didattico in contesto di L2 riguarda sia l’interazione
prospettiva inclusiva rappresenta anche con le persone sia l’apprendimento delle
un modo per proporre una didattica ef- discipline. Risulta perciò duplice il tipo di
ficace anche quando non si è certi che competenza da raggiungere: quella per
l’apprendente di Italiano L2 presenti ef- la comunicazione e quella per lo studio.
fettivamente un DSA. Oggi infatti risulta In merito alla selezione degli obietti-
ancora molto complesso e difficoltoso vi comunicativi, si dovranno considera-
il processo diagnostico e la valutazione re le barriere comunicative descritte nel
clinica nei confronti dei soggetti bilingui paragrafo 1. Per quanto riguarda la lin-
in contesto migratorio; questo può di- gua dello studio si dovranno considera-
pendere sia dalle variabili interne allo stu- re quelle abilità di sostegno allo studio,
dente, che potrebbe non aver ricevuto come, per esempio, prendere appunti e
un’adeguata istruzione formale in L1 (a copiare dalla lavagna, che possono es-
causa di una scarsa scolarizzazione o di sere deficitarie. Per sostenerle si possono
una scarsa esposizione linguistica), con la mettere a disposizione dello studente al-
risultante di un generale svantaggio lin- cuni strumenti compensativi come, per
guistico, sia dalla disponibilità degli stru- esempio, scalette o schemi degli argo-
menti diagnostici specifici per il contesto menti principali della lezione, per per-
migratorio e della conseguente affidabi- mettere all’alunno di sostenere l’input
lità dei risultati4. verbale all’ascolto attraverso un suppor-
Per proporre una didattica efficace
to visivo. Per tale scopo sono utili anche
basata su principi inclusivi, l’insegnante
gli organizzatori grafici da completare
può operare interventi di tipo “macro” e
durante una spiegazione, poiché guida-
“micro”. Abbiamo in un certo senso rias-
no lo studente a prestare attenzione alle
sunto i primi quando abbiamo ricordato il
informazioni principali e ritenute indispen-
fondamentale presupposto di effettuare
sabili dal docente. In aggiunta, si potrà
una quanto più accurata analisi dei bi-
permettere allo studente di fotografare
sogni linguistici dello studente, che può
la lavagna o usare un registratore per le
essere condotta solo attraverso un’os-
spiegazioni orali, dandogli così la possibi-
servazione sistematica5. Una corretta os-
lità di rielaborare le informazioni secondo
servazione conduce a una altrettanto
i propri tempi.
accurata progettazione didattica che,
per essere efficace, deve prevedere la Una volta definiti gli obiettivi didattici,
selezione degli obiettivi dell’insegnamen- l’insegnante è chiamato a implementa-
to linguistico. L’obiettivo base di qualsiasi re percorsi di apprendimento che, come
apprendimento linguistico è la compe-
tenza comunicativa e quindi un’intera- 5 Per gli aspetti più generali l’insegnante può avvalersi
sia di griglie di osservazione tratte dalla ricerca-azio-
ne, mentre per quelli più specifici riguardanti l’ap-
4 Un nodo cruciale del processo diagnostico in con- prendimento linguistico in presenza di DSA può do-
testo migratorio è la lingua di somministrazione dei tarsi di griglie più specifiche, come quelle proposte in
test diagnostici: per un approfondimento, cfr. Ce- Daloiso 2015, disponibili previa registrazione all’indiriz-
lentin, Daloiso, 2017. zo https://bit.ly/2Z9x6n4.

25
RIFLESSIONI

abbiamo detto, devono puntare all’in- ruolo fondamentale nell’intero approc-


clusione. Passiamo dunque in rassegna cio all’insegnamento per dimostrare che
alcune tipologie di interventi “micro” da ancor più questo fattore risulta decisivo
utilizzare nella pratica didattica e che ri- nel caso in cui uno studente presenti dif-
sultano particolarmente efficaci per gli ficoltà o disturbi specifici dell’apprendi-
studenti con DSA, proprio in base alle mento, poiché l’allievo si troverà a do-
peculiarità di questa tipologia di appren- versi confrontare con un’alta richiesta
denti, esplicitate nel paragrafo 1. che potrebbe farlo sentire doppiamente
Per agire concretamente ed effica- a disagio, per via della lingua e per via
cemente nella quotidianità del contesto delle sue caratteristiche specifiche di fun-
di insegnamento-apprendimento dell’I- zionamento.
taliano L2 è fondamentale rimuovere le In virtù di ciò, risulta fondamentale
barriere (psicolinguistiche, comunica- che il docente curi in modo particolare
tive ed emotive) all’interno dei singoli l’inserimento dello studente nella classe,
momenti del percorso didattico, inter- motivandolo e facendogli percepire le
venendo tanto sul contesto quanto sui sfide da ingaggiare in modo propositivo.
materiali, con il preciso obiettivo di ripri- Affinché si verifichino le condizioni psico-
stinare o creare ex novo connessioni tra logiche che consentono di apprendere
lo studente, la lingua e i saperi. Il princi- è necessario attivare, fra le altre, anche
pio generale a cui ispirarsi è quindi quello le reti neuronali emotive. Sappiamo inol-
dell’accessibilità, da declinare trasversal- tre (Fabbro 2004) che il coinvolgimento
mente su ogni aspetto. Ciò che bisogna emotivo dello studente ha delle ricadute
proporre non è però una semplificazione positive anche sulla capacità di memoriz-
tout court, spesso recepita erroneamen- zare informazioni esplicite, su cui basa la
te come impoverimento della lingua o maggior parte degli apprendimenti sco-
dei contenuti disciplinari, ma una “faci- lastici. In generale, quindi, per realizzare
litazione all’accesso” che permetta il su- un ambiente emotivo coinvolgente che
peramento degli ostacoli (endogeni ed sostenga i processi di apprendimento si
esogeni). In base a quanto detto riassu- può trarre beneficio significativo dall’u-
miamo in breve le due macro-aree su cui tilizzo di modalità di gestione basate sul
intervenire. Cooperative Learning o il peer tutoring.
Tra i motivi per cui queste modalità di la-
3.1. Interventi sul contesto voro avvantaggiano gli studenti con DSA
ricordiamo le seguenti (Celentin 2016):
Abbiamo già a più riprese introdotto
l’importanza del contesto di apprendi- 1. aumento del tempo di esposizione alla
mento sia quando abbiamo parlato del- L2 rispetto alla lezione frontale (lo stu-
le barriere comunicative per uno studen- dente con DSA ha spesso bisogno di
te con DSA (cfr. par. 1), sia in merito alla tempi “personalizzati”);
selezione degli obiettivi (cfr. par. 2). 2. assegnazione di ruoli ben precisi a tutti i
Partiamo dal presupposto che l’intero membri del gruppo (lo studente stranie-
ambiente di apprendimento riveste un ro con DSA potrebbe avere maggiori

26 LinguaInAzione
Michele Daloiso, Marta Genduso
Per una didattica accessibile dell’Italiano L2 in presenza di Disturbi Specifici dell’Apprendimento

difficoltà dovute a fattori ambientali, tenza meta-strategica, come elementi


culturali e ad altre difficoltà oggettive che, come abbiamo visto, risultano par-
relative alla percezione delle proprie ticolarmente inficiati negli apprendenti
capacità); con DSA.
3. produzione di materiali di studio basa- 3.2. Interventi sugli strumenti
ti sulle esigenze specifiche del gruppo
Per rispondere in modo efficace ai biso-
(lo studente con DSA potrebbe utilizza-
gni dello studente può risultare essenziale
re quei materiali come strumenti com-
un’organizzazione accurata o un inter-
pensativi);
vento sui materiali proposti per l’appren-
4. facilitazione della gestione relazionale
dimento. In fase di progettazione quindi
(si realizza reciprocità dentro e fuori la
l’insegnante dovrà tenere conto di alcu-
classe, quindi inclusione a tutto campo);
ne linee guida per realizzare l’accessibi-
5. tempi diversi di sfruttamento delle risor- lità a più livelli e lavorare sull’obiettivo di
se (spesso gli studenti con DSA neces- fornire allo studente un input chiaro che
sitano di tempi più lunghi, cfr. punto 1). inneschi una risposta comprensibile dello
Può quindi risultare essenziale abbas- studente (output).
sare il filtro affettivo per ridurre l’ansia da Secondo il modello a tre fasi proposto
una parte e coinvolgere attivamente da Daloiso (2014), l’accessibilità sui ma-
l’apprendente attraverso situazioni che teriali quindi dovrà essere garantita dal
possano sollecitarlo e farlo sentire coin- docente sui tre seguenti livelli di fruizione.
volto e partecipe dall’altra, senza dimen- 1. R
 iconoscimento. Avviene a livello su-
ticare che il contesto di apprendimento perficiale attraverso il contatto con il
è sempre flessibile e passibile di modifi- materiale di studio e riguarda quindi
che in base agli equilibri che si verificano l’aspetto grafico-stilistico e la scelta di
e che variano con il mutare delle com- font, spaziatura, specchio di scrittura
petenze dei discenti e delle relazioni fra (o sfondo), collocazione di immagini
pari. Per fare ciò è importante quindi affi- e di tutti quegli elementi paratestua-
dare allo studente dei ruoli adeguati alle li che possono agevolare lo studente
sue capacità cognitive, ai punti di forza e nell’approccio al testo scritto e quindi
alle fragilità, nella considerazione che tali nell’acceso ai contenuti.
ruoli, come le caratteristiche su cui sono 2. E
 laborazione. Riguarda la comprensio-
calibrati, variano nel tempo. ne e lo studio del materiale didattico,
Affinché tutto ciò funzioni occorre inse- fondamentale per l’appropriazione dei
rire lo studente in una cornice operativa contenuti attraverso la memorizzazio-
altamente strutturata: secondo il princi- ne e la rielaborazione. È fondamenta-
pio della sistematicità è opportuno che il le che questi processi vengano soste-
discente impari a muoversi nell’ambien- nuti e che lo studente con DSA possa
te di apprendimento imparando a rico- muoversi tra i contenuti disponendo di
noscerne le strutture, le caratteristiche e strumenti a cui ancorare i passaggi e
i momenti, così che vengano sostenute con cui facilitare la comprensione dei
attenzione, memoria di lavoro e compe- meccanismi della lingua. Per tale ra-

27
RIFLESSIONI

gione tanto la presentazione dei con- nell’esercizio, scegliendone una che


tenuti quanto la loro fruizione deve es- non richieda competenze deficita-
sere adeguata allo stile cognitivo che rie per lo studente (cfr. par. 1). Infine,
lo studente può presentare e per tale è importante che la consegna venga
motivo, oltre a un’indagine prelimina- presentata in modo chiaro, utilizzan-
re su di esso (p. es. attraverso la som- do una richiesta quanto più specifica
ministrazione di un questionario), il do- ed esplicitando i passaggi richiesti per
cente può ricorrere a strumenti diversi il raggiungimento dell’obiettivo. Per
quali reti semantiche per il lessico, dia- sostenere lo studente in questa fase
grammi, immagini, disegni per i verbi o risulterà fondamentale fornire un mo-
linea temporale per i tempi degli stessi, dello o un’esemplificazione a cui rife-
puzzle o ancora strumenti multimediali, rirsi e aggiungere a questa eventuali
quali video o film, i quali fanno ricorso al altri supporti non linguistici che, secon-
principio della multimedialità e attiva- do il principio della multisensorialità,
no altri canali che possono compensa- permettono l’attivazione di altri canali
re quelli inficiati (p. es. quello visivo che sensoriali e aumentano le possibilità di
compensa quello linguistico). Per la frui- immagazzinamento dell’input.
zione potrebbero essere molto utili an- Idealmente, tenendo presenti questi
che schemi linguistici che favoriscono tre livelli, un insegnante dovrebbe essere
il recupero delle strutture linguistiche o, in grado di progettare percorsi e mate-
per esempio, del lessico specifico della riali di apprendimento accessibili a tutti.
lingua o della microlingua della disci- Un sostegno metodologico importante
plina che si sta studiando. in tal senso proviene dall’ Universal Desi-
3. A
 pplicazione. È il momento in cui lo stu- gn for Learning (UDL)6, che fornisce linee
dente si misura con il materiale e intera- guida per la progettazione didattica at-
gisce con esso per realizzare un’attività. traverso una serie di suggerimenti con-
A tal proposito in fase di progettazione creti che garantiscono la partecipazione
occorrerà innanzitutto limitare la quan- e l’accesso all’apprendimento a tutti gli
tità di abilità richieste per lo svolgimen- studenti, indipendentemente dalla disci-
to dell’attività nonché la sua lunghezza plina o dal dominio a cui vengono appli-
o quella degli esercizi proposti, mante- cati. Tali linee guida sono state program-
nendo gli obiettivi, ma segmentando mate per attivare tre tipi di reti neurali
la prova in sotto-compiti: in tal modo (riconoscimento, strategie ed emozioni)
lo studente sarà posto nelle condizioni preposte ai processi di apprendimento
di monitorare il procedimento. Inoltre, che corrispondo a tre importanti funzio-
il raggiungimento di obiettivi intermedi
lo incentiverà nel procedere, con rica- 6 Con Universal Design for Learning (in italiano an-
che Progettazione Universale per l’Apprendimen-
dute positive su autostima e senso di to, PUA) intendiamo un quadro di riferimento per le
autoefficacia, con un abbassamento modalità di progettazione e gestione della pratica
generico dell’ansia. Successivamente educativa, basato su un approccio psico-pedago-
gico che integra educazione inclusiva e uso consa-
è consigliabile che il docente ponde- pevole e critico delle Tecnologie dell’Informazione
ri la tecnica didattica da impiegare e della Comunicazione (TIC).

28 LinguaInAzione
Michele Daloiso, Marta Genduso
Per una didattica accessibile dell’Italiano L2 in presenza di Disturbi Specifici dell’Apprendimento

ni di cui, nel paragrafo 1, abbiamo già sugli aspetti metodologici aggiungen-


indicato l’importanza in presenza di DSA: do che analizzare i punti di contatto e
funzioni di riconoscimento, ruolo di strate- le differenze tra LM e L2 può essere per
gie e di emozioni. il docente un ottimo modo per costrui-
All’atto pratico, tuttavia, non sempre il re consapevolmente accessibilità indi-
docente si trova nelle circostanze di po- vidualizzata per lo studente, lavorare sul
ter elaborare strumenti ex novo per l’ap- consolidamento della LM e promuovere
prendente, bisogna anche operare una la L2, mettendo l’apprendente nelle con-
profonda riflessione su come è possibile dizioni di fondare l’apprendimento del
intervenire sui materiali già predisposti, “nuovo” sul “vecchio”. Risulterà quindi
come i libri di testo, nell’ottica di ren- fondamentale che l’insegnante osservi le
derli accessibili. Daloiso (2014) propone caratteristiche della lingua dello studen-
un modello per l’analisi della complessi- te nella loro specificità, ma anche nella
tà delle tecniche didattiche, che mette loro interazione, per analizzare gli errori
in relazione i supporti con il maggiore o dovuti al contatto tra le lingue, compren-
minore carico cognitivo richiesto: per dendone l’eziologia e quindi elaborando
esempio, un esercizio breve e applicati- un modo per correggerli. In questo qua-
vo, con focus su comprensione globale, dro, potrebbe risultare vantaggioso pro-
e che richiede l’attivazione di una sola porre allo studente di costruire un diario
abilità, presenterà un carico cognitivo di apprendimento, uno strumento utile a
minore rispetto a un esercizio che richie- livello meta-strategico e in cui annotare
de l’attivazione di più abilità, più lungo, osservazioni, appunti e considerazioni sul
con richiesta più rielaborativa e focus su proprio percorso di apprendimento, met-
un livello selettivo di comunicazione. tendo a punto la propria raccolta di tips
In base a quanto detto, il docente po- and tricks per ricordare, per esempio, le
trà valutare i materiali, come per esem- differenze insidiose o le somiglianze tra le
pio un esercizio dal libro di testo, e deci- lingue e le strategie che si ritengono ef-
dere se intervenire o meno sulle singole ficaci per affrontare alcuni nodi cruciali.
tecniche, mantenendo come riferimento Per un esempio concreto, poniamo il
le abilità che si vogliono valutare attra- caso che in qualità di docenti ci trovia-
verso quella particolare attività. Una vol- mo a lavorare con uno studente la cui
ta stabilito ciò, potremo procedere per L1 è il romeno: è possibile che la lettura
garantire la massima accessibilità a livel- non presenti grandi difficoltà perché sia
lo operativo. l’italiano che il romeno si basano ten-
Nel paragrafo 2 abbiamo già sottoli- denzialmente sulla conversione fone-
neato che nello studio di una L2, sia nei ma-grafema. Tuttavia, dal punto di vista
suoi aspetti prettamente linguistici che fonologico, saremo pronti a lavorare con
strumentali, occorre tener sempre attivo il nostro studente su alcuni gruppi conso-
e stimolare il confronto con la LM speci- nantici come gn il cui suono risulta assen-
fica dello studente per promuovere lo te nel sistema fonetico romeno e non ci
sviluppo dell’una e dell’altra lingua. De- focalizzeremo sulla valutazione di questa
sideriamo concludere questo paragrafo tipologia di errori, almeno in una prima

29
RIFLESSIONI

fase. Un aspetto su cui il nostro studen- zione di linee guida metodologiche, con
te potrebbe quindi lavorare utilizzando il l’obiettivo di rispondere attentamente
diario di apprendimento potrebbe essere ai bisogni di ciascun apprendente. Una
il lessico, creando delle mappe, tabelle o didattica non vincolata o finalizzata agli
altri strumenti dinamici sui cosiddetti «falsi obblighi legislativi che conseguono a una
amici» che ricorrono tra italiano e rome- diagnosi (come l’attuazione del piano
no, entrambe lingue romanze. didattico personalizzato), ma un approc-
cio a priori, efficace dalla progettazione
4. Conclusioni all’attuazione.
Tuttavia, non possiamo mancare di
In questo contributo abbiamo voluto sottolineare che il quadro da noi trac-
analizzare un caso specifico nel quadro ciato è senz’altro in fieri a causa dell’e-
della glottodidattica, quello dell’inse- siguità degli studi specifici nel settore.
gnamento dell’Italiano L2 a studenti con Concludiamo quindi con un auspicio af-
DSA, non con l’intento di proporre un’i- finché possano essere sviluppare piste di
dea di didattica differenziata, ma bensì ricerca, anche in senso interdisciplinare,
inclusiva. che possano definire linee di intervento
Desideriamo sostenere un’idea di e strumenti operativi specifici attraverso
“buona didattica” che si sostanzia del- il dialogo tra studi su Bisogni Specifici di
la competenza osservativa del docente Apprendimento (BES), DSA e classe mul-
nei confronti delle specificità di funziona- tilingue e il riferimento alle caratteristiche
mento di alcuni studenti (come quelli con della lingua italiana come L2, special-
DSA) e che si costruisce mediante l’attua- mente per gli studenti in difficoltà.

Riferimenti bibliografici
Balboni, P. E. 2008. Le sfide di Babele: Insegnare le lingue nelle società complesse. UTET Uni-
versità.
Balboni, P. E., Mezzadri, M. (a cura di) 2014. L’italiano L1 come lingua dello studio. Torino. Lo-
escher.
Basso, E., Daloiso, M. 2013. L’insegnamento dell’italiano L2 ad allievi migranti con bisogni spe-
ciali. Uno studio di caso sull’applicabilità del Total Physical Response. «EL.LE», 2 (2), 303-329.
Celentin, P. 2016. Interventi per l’italiano L2: problematiche e riflessioni. In Daloiso (a cura di)
2016: 291-308.
Celentin, P., Daloiso, M. 2017. La valutazione diagnostica della dislessia in contesto di L2. «Edu-
cazione Linguistica. Language Education», 323-343.
Cornoldi, C. (a cura di) 2007. Difficoltà e disturbi dell’apprendimento. Bologna. Il Mulino.
Crescentini, C., Marini, A., Fabbro, F. 2012. Competenza e disturbi del linguaggio nel plurilin-
guismo. «EL.LE» , 1 (3): 531-547.
Cummins, J. 1979. Cognitive/Academic Language Proficiency, Linguistic Interdependence,
the Optimum Age Question and Some Other Matters. Working Papers on Bilingualism, No.
19. URL: https://bit.ly/2ABonjS (ultimo accesso: 7.07.2020).
Daloiso, M. 2009. I fondamenti neuropsicologici dell’educazione linguistica. Venezia. Libreria
Editrice Cafoscarina.

30 LinguaInAzione
Michele Daloiso, Marta Genduso
Per una didattica accessibile dell’Italiano L2 in presenza di Disturbi Specifici dell’Apprendimento

--- 2014. Lingue straniere e disturbi specifici dell’apprendimento: un quadro di riferimento per
la progettazione di materiali glottodidattici accessibili. Torino. Loescher.
--- 2015. L’educazione linguistica dell’allievo con bisogni specifici. Italiano, lingue straniere e
lingue classiche. Torino. UTET.
--- 2017. Supporting Learners with Dyslexia in the ELT Classroom. Oxford. Oxford University Press.
--- (a cura di) 2016. I Bisogni Linguistici Specifici. Inquadramento teorico, intervento clinico e
didattica delle lingue. Trento. Erickson
Fabbro, F. 2004. Neuropedagogia delle lingue: come insegnare le lingue ai bambini. Roma.
Astrolabio.
Favaro, G. 2011. A scuola nessuno è straniero. Firenze. Giunti Scuola.
Horwitz, E. K., Horwitz, M., Cope, J. A. 1986. Foreign Language Classroom Anxiety. «Modern
Language Journal», 70(2): 125-132.
Lamberti, S. 2010. Apprendimento cooperativo e educazione interculturale: percorsi e attività
per la scuola primaria. Trento. Edizioni Erickson.
Murineddu, M., Duca, V., Cornoldi, C. 2006. Difficoltà di apprendimento scolastico degli stu-
denti stranieri. «In Difficoltà di apprendimento», vol.12(1): 49-70.
Nijakowska, J. 2010. Dyslexia in the Foreign Language Classroom. Bristol. Multilingual Matters.
Pagano, S., Nosenghi, C. (a cura di) 2005. Alunni del mondo: Strategie per l’accoglienza.
Roma. Sinnos.
Piechurska-Kuciel, E. 2008. Input, Processing and Output Anxiety in Students with Symptoms of
Developmental Dyslexia. In J. Kormos, E. H. Kontra. Language Learners with Special Needs:
An International Perspective. Bristol. Multilingual Matters: 31-86.
Reid, G. 2009. Dyslexia. A Practitioner’s Handbook. 4th ed. Chichester. Wiley.
Siegel, L. 2016. Bilingualism and Dyslexia. The Case of Children Learning English as an Addition-
al Language. In L. Peer, G. Reid, Gavin (eds.). Multilingualism, Literacy and Dyslexia. Londra.
Routledge: 137-47.
Stanovich, K. E. 1986. Processi cognitivi e problemi di lettura dell’apprendimento dei bambini
disabili: valutazione del presupposto della specificità. «Prospettive psicologiche ed educa-
tive sulle difficoltà di apprendimento», 87-131.

31
RIFLESSIONI

Riflessioni
Difficoltà ad apprendere la L2:
quando l’ostacolo si chiama Dislessia
Paola Palladino, Università di Pavia

1. Difficoltà di apprendimento nato dal precedente successo/insucces-


della L2 so nell’apprendimento della L1. Le due
lingue paiono in questa prospettiva con-
La ricerca sulle difficoltà ad appren- dividere una porzione significativa della
dere la L2 ha esaminato l’ipotesi che la loro natura e struttura.
lingua madre possa per un verso favorire Sparks ha guidato un interessante pro-
l’apprendimento della lingua straniera, getto di ricerca sugli studenti che in USA a
attraverso meccanismi di assimilazione partire dagli anni Ottanta hanno studiato
e generalizzazione, ma per un altro ver- una L2. Essi sono in gran parte studenti di
so possa ostacolare lo svilupparsi di ap-
scuola superiore o universitari che scel-
prendimenti che contraddicono regole e
gono di apprendere la lingua spagno-
sistemi linguistici primari. Considerando il
la. Tra essi alcuni incontravano difficoltà
caso dell’apprendimento della lettura, la
nell’imparare la L2 pur non presentando
ricerca su gruppi di studenti con differenti
disturbi dell’apprendimento. Sparks e
L1/L2, quali per esempio turco/olandese,
Ganschow (1991, 1993) dimostrano che
francese/inglese, spagnolo/inglese, ha
questi studenti si caratterizzano per mino-
stimato che il contributo positivo dell’al-
fabetizzazione nella prima lingua si pos- ri competenze nella lingua madre e chia-
sa considerare in media tra il 14 e il 21% mano questa prospettiva «Ipotesi delle
(Bernhardt 2000). Questa percentuale differenze nella codifica linguistica» (Lin-
non marginale suggerisce che le com- guistic Coding Deficit Hypothesis, LCDH).
petenze nella lettura nella propria lingua Secondo i dati raccolti, infatti, la presen-
madre siano rilevanti nel favorire il suc- za di difficoltà nelle abilità linguistiche
cesso nell’apprendimento della lingua (fonologia-ortografia) mostra ricadute
seconda. Prendendo in considerazione negative sui sistemi linguistici sia di lingua
anche la conoscenza della grammatica madre che di L2.
in L1 come predittore della lettura in L2, Tuttavia, a influire sul processo di ap-
la lingua madre arriverebbe a influenzare prendimento e sul livello di competenza
la competenza in L2 in una proporzione raggiunto non sono solo variabili interne
pari a circa il 50%, per cui il successo o alla lingua, ma anche fattori di tipo co-
insuccesso nell’apprendimento della lin- gnitivo. I fattori causali di natura cogni-
gua seconda sarebbe per metà determi- tiva alla base delle difficoltà di appren-

32 LinguaInAzione
Paola Palladino
Difficoltà ad apprendere la L2: quando l’ostacolo si chiama Dislessia

dimento della L2 possono essere anche nare in misura indipendente le difficoltà


legati ai processi di memorizzazione a di apprendimento. Inoltre le difficoltà di
breve e a lungo termine. Riveste un ruolo automatizzazione nell’uso della lingua,
fondamentale la memoria di lavoro fono- conseguenti la dislessia, comportano un
logica, che consente di mantenere tem- notevole carico cognitivo che può ma-
poraneamente in mente parole, frasi e nifestarsi in affaticamento e facile distrai-
tutte le informazioni verbali utili in un dato bilità. Palladino e Ferrari (2007, 2012) han-
momento (Palladino, Cornoldi 2004). no evidenziato problematiche attentive
Palladino e Cornoldi (2004) hanno esa- conseguenti alle difficoltà di apprendi-
minato i processi di memoria in studenti mento della L2 in studenti di scuola se-
italiani di età compresa tra 12 e 13 anni, condaria di II grado.
con un buon livello di intelligenza gene- In sintesi, le ricerche finora descritte
rale, ma con difficoltà di apprendimento indicano che l’apprendimento della L2
della L2. Questi ragazzi hanno mostrato di si fonda sulla solidità dell’alfabetizzazio-
possedere una memoria verbale (misura- ne nella L1 per circa il 50%. Debolezze
ta con un compito di ripetizione di non e fragilità nella L1, come il deficit di co-
parole) più fragile dei coetanei. Invece la difica linguistica ipotizzato da Sparks e
loro memoria di tipo visuo-spaziale, coin- Ganschow (1991, 1993) (LCDH), possono
volta per esempio nel ricordo di posizioni quindi influenzare negativamente lo svi-
nello spazio, è efficiente e adeguata. Le luppo di una buona competenza in L2.
fragilità di memoria associate a difficol- Tra le abilità cognitive alla base dell’ap-
tà di apprendimento della L2 sembrano prendimento, l’efficienza della memoria
quindi specifiche per materiale verbale. a breve termine verbale rappresenta un
In uno studio successivo, Palladino e Fer- fattore rilevante nel sostenere l’appren-
rari (2008) hanno cercato di distinguere dimento della lingua. Ragazzi italiani con
all’interno della memoria verbale a bre- difficoltà di apprendimento della L2 han-
ve termine tra l’efficienza del processo di no dimostrato di possedere abilità di me-
elaborazione consapevole delle informa- moria e metamemoria fonologica meno
zioni fonologiche (metafonologia) e la efficienti dei coetanei che riescono ad
memoria verbale fonologica tout court. apprendere adeguatamente la L2.
Lo studio ha coinvolto studenti italiani di
età compresa tra 12 e 13 anni, con un 2. Dislessia e apprendimento
buon livello di intelligenza generale, ma della L2: quali ostacoli
con difficoltà di apprendimento della L2.
I risultati ottenuti hanno chiarito che gli I Disturbi Specifici dell’Apprendimento,
studenti con difficoltà di apprendimento anche noti con la sigla DSA, di cui la di-
della L2 hanno difficoltà sia nelle prove slessia rappresenta la manifestazione più
di consapevolezza fonologica che nelle frequente e nota, si identificano in una
prove di memoria fonologica, rispetto ai proporzione compresa tra il 3 e il 5% cir-
compagni senza difficoltà. Le fragilità nei ca degli studenti e si caratterizzano per
due tipi di processi cognitivi, di memo- l’impatto negativo sugli apprendimenti e
ria e metamemoria, appaiono determi- la vita scolastica (Cornoldi 2019). Per de-

33
RIFLESSIONI

scrivere la manifestazione clinica di que- Ho (2010) su studenti cinesi con dislessia


sti disturbi a chi non ne soffre e non ne ha per valutare l’apprendimento dell’ingle-
avuto esperienza, le Linee guida ministe- se come L2. L’obiettivo dello studio era
riali alla Legge 170/2010 propongono la quello di comprendere se la distanza tra
prospettiva seguente. le lingue (cinese e inglese differiscono
sotto molti punti di vista, struttura, organiz-
Immaginiamo di trovarci in un posto
zazione, consistenza ortografica, pur es-
con una lingua totalmente diversa o che
sendo entrambe opache) creasse delle
non riusciamo a ben comprendere: sen-
asimmetrie nel pattern di difficoltà per gli
tiamo sorgere un senso di profondo disa-
studenti con dislessia oppure le difficoltà
gio perché manca una comunicazione
nelle due lingue fossero sostanzialmente
completa, reale, intima. Ma riusciamo a
sovrapponibili. Lo studio ha confrontato
tranquillizzarci perché il nostro soggiorno
le prestazioni ad alcune prove di lettura,
avrà termine e, con il rientro a casa, po-
abilità ortografiche, consapevolezza fo-
tremo tornare ad esprimerci, a parlare in
nologica e morfologica nella L1 e nella
rapporto allo stesso quadro di riferimento,
L2 di un gruppo di ragazzi con dislessia
a trovare uno scambio vero, uno scam-
con un gruppo di pari senza difficoltà di
bio pieno. Pensiamo invece al disagio di
apprendimento, appaiati per età e livello
questi bambini che non possono tornare
scolare.
a casa, in un mondo dove devono rincor-
I risultati dello studio hanno dimostrato
rere punti di riferimento che rimangono
che i ragazzi con dislessia presentavano
stranieri, soprattutto se noi siamo per loro
prestazioni inferiori al gruppo di controllo,
stranieri, chiudendoci nell’incomprensio-
di pari età ma senza disturbo di appren-
ne (MIUR 2011: 8 s.).
dimento, in quasi tutte le misure conside-
Con queste parole la legge italiana rate non solo in L2, ma anche in L1. Lo stu-
descrive con empatia la condizione dei dio indica quindi che apprendere la L2
bambini con disturbo specifico dell’ap- per chi ha un disturbo di apprendimento
prendimento e, curiosamente, utilizza diagnosticato nella L1 è un compito dif-
proprio la metafora della L2: quando non ficile e che la distanza tra le lingue non
possediamo le competenze appropriate modifica sostanzialmente il quadro delle
per comunicare veniamo sopraffatti da criticità, che si osservano addirittura pa-
un senso di impotenza e di disagio. rallele tra lingue molto diverse quali cine-
La letteratura scientifica internazionale se e inglese. Questo risultato è stato con-
sul tema delle difficoltà di apprendimento fermato anche in alcuni altri studi con
della L2 negli studenti con dislessia non è bambini e ragazzi con dislessia di altre
molto ricca e solo pochi studi hanno esa- L1, per esempio, studenti francesi e an-
minato questo specifico argomento nel- che olandesi che studiano inglese L2. Pur
la prospettiva della psicologia cognitiva, con alcune differenze nelle prove som-
con l’obiettivo di meglio comprendere le ministrate, queste ricerche hanno dimo-
difficoltà incontrare nell’apprendimento strato che tutti gli studenti con dislessia,
della L2. Tra le ricerche più interessanti e indipendentemente dalla L1, avevano in
ben condotte vi è lo studio di Chung e comune importanti difficoltà nella com-

34 LinguaInAzione
Paola Palladino
Difficoltà ad apprendere la L2: quando l’ostacolo si chiama Dislessia

ponente fonologico-ortografica della lin- tutte le abilità verbali potenzialmente in-


gua che stavano acquisendo come L2. teressate nell’apprendimento di una L2.
Un ulteriore passo avanti nella com- È possibile infatti che una parte degli stu-
prensione delle caratteristiche dell’ap- denti con dislessia, che possiede intatte
prendimento della L2 degli studenti con competenze semantiche e inferenziali,
dislessia è stato condotto da Helland e sappia adeguatamente comprende-
Kaasa (2005) nello studio di ragazzi nor- re pur leggendo con difficoltà e riesca
vegesi con dislessia. Gli autori hanno esa- pertanto, se opportunamente guidata
minato le prestazioni degli studenti nor- nell’apprendimento, a sviluppare buone
vegesi nell’apprendimento dell’inglese capacità orali di L2.
L2 con particolare attenzione al profilo Molto interessanti e coerenti con que-
di difficoltà. Sono infatti riusciti a capire sti dati sono state le evidenze qualitative
che all’interno del gruppo dei ragazzi e quantitative ottenute da Miller-Guron
con dislessia era possibile distinguere due e Lundberg (2000) nelle ricerche correla-
tipologie di gravità del problema: meno te allo sviluppo della tesi di dottorato del
grave quando la comprensione non ap- primo autore. La ricerca si è focalizzata
pariva compromessa o più grave, quan- sulle prestazioni in L2, inglese, di adulti
do la dislessia, che è principalmente le- svedesi con dislessia individuando anche
gata a difficoltà di decodifica del testo, in questo caso due gruppi di adulti con
si presentava in associazione a problemi dislessia. Se un gruppo, coerentemente
di linguaggio (comprensione). con le attese, mostrava prestazioni infe-
I risultati hanno dimostrato che la con- riori alla norma nei compiti di lettura in
dizione di dislessia di per sé crea uno inglese e una preferenza per la lettura
svantaggio circoscritto alla letto-scrittura nella L1, l’altro gruppo di giovani adulti
nella L2 e che le competenze orali della svedesi con dislessia aveva prestazioni di
lingua inglese vengono adeguatamente lettura in inglese L2 nella norma e, anco-
possedute dagli studenti con disturbo, al ra più interessante, una preferenza per la
pari dei coetanei senza dislessia. Nel caso lettura in inglese (Dyslexic Preference for
in cui invece lo studente con dislessia sia English Reading, DPER). L’analisi qualitati-
debole anche nella comprensione, con va di queste prestazioni ha consentito di
una fragilità nell’elaborazione linguistica far emergere il ruolo cruciale dei fattori
a livello semantico e inferenziale, le sue motivazionali: l’inglese come L2 sembra
prestazioni in tutte le competenze della aver rappresentato una nuova sfida in
L2, sia orali che scritte, risultano inferiori a cui tutti gli allievi, anche senza dislessia,
quelle degli studenti senza dislessia e le erano alle prese con una nuova alfabe-
competenze orali in L2 appaiono inferiori tizzazione.
anche a quelle degli studenti con disles- Un ruolo significativo ha giocato an-
sia, ma senza difficoltà di comprensione. che la rappresentazione della valenza
Ne consegue che la condizione di disles- della lingua inglese L2 come lingua glo-
sia andrebbe approfondita e il profilo del bale, lingua del gioco, del divertimento,
singolo studente meglio esaminato per della musica e degli hobby.
comprendere la severità del quadro di

35
RIFLESSIONI

3. I nostri studi su dislessia e L2 do leggono nella loro lingua. Ma quali


sono le conseguenze di queste caratteri-
Nella attività clinica di consulenza alle stiche peculiari per l’apprendimento del-
famiglie con bambini e ragazzi con diffi- la L2?
coltà scolastiche nel contesto del Labo- Nel paragrafo precedente (cfr. par.
ratorio di Psicologia dell’apprendimento 2) sono state discusse alcune evidenze
dell’Università di Pavia è capitato spesso che, sebbene generalmente valide, pro-
di sentire elencare tra le materie più fati- vengono da contesti linguistici qualitati-
cose e impegnative degli studenti in dif- vamente diversi dal nostro. Gli studi che
ficoltà proprio lo studio della L2. Se infatti hanno considerato il caso dell’apprendi-
la dislessia per gli studenti italiani si ca- mento dell’Inglese L2 da parte di bambi-
ratterizza nel corso della scolarizzazione ni e ragazzi italiani con dislessia non sono
principalmente come problema di velo- molti, ma hanno comunque fornito evi-
cità, più che di accuratezza della lettura, denze interessanti.
imparare a leggere e a scrivere in una Con Cornoldi, dell’Università di Pado-
lingua straniera meno trasparente, come va, abbiamo avviato una riflessione su
per esempio l’inglese, può porre allo stu- questo tema che ha coinvolto un gruppo
dente italiano con dislessia importanti di colleghi con cui è stato avviato un pro-
ostacoli. L’italiano, infatti, per l’elevato getto di ricerca sperimentale. Per com-
grado di trasparenza e regolarità della prendere le difficoltà di lettura e scrittu-
lingua, consente ai bambini di imparare ra nella L2 inglese dei ragazzi italiani con
velocemente le regole fonologiche e di dislessia sono stati coinvolti ragazze/i con
affidarsi a esse nella lettura sia di parole dislessia di età compresa tra 12 e 13 anni
sia di non-parole. di madrelingua italiana e confrontati
Tale facilitazione ha degli effetti nel nelle prestazioni di lettura in inglese con
determinare qualitativamente la dislessia studenti di pari età e scolarità, ma senza
che, nei bambini italiani, sembra mani- difficoltà di apprendimento (Palladino et
festarsi con caratteristiche diverse a se- al. 2013).
conda dell’età. Le difficoltà nell’uso dei Gli studenti di scuola secondaria di I e II
processi di decodifica fonologica pre- grado con dislessia sono risultati significa-
senti nei primi anni della scuola primaria tivamente più deboli nella lettura di pa-
vengono superati con l’età e la scolarità, role inglesi, sia in velocità che in accura-
anche se permangono problemi nell’uso tezza rispetto ai coetanei senza dislessia.
della cosiddetta «via lessicale» di acces- Prestazioni equiparabili (per accuratez-
so diretto alla forma lessicale del testo. I za) ai controlli sono invece emerse nella
ragazzi italiani con dislessia, facendo af- lettura di non-parole L2 inglese (sequen-
fidamento sulle regole fonologiche stabili ze di lettere simili per composizione alle
della lingua, riescono a raggiungere livelli parole inglesi, ma non esistenti nel lessico
di accuratezza accettabili, anche se la inglese). Questi primi risultati sono stati in-
loro lettura permane lenta e stentata. La terpretati dagli autori come indicativi da
lentezza sembra quindi essere il tratto di- un lato della difficoltà con la L2 osservata
stintivo dei dislessici italiani almeno quan- nei contesti scolastici e clinici, dall’altro

36 LinguaInAzione
Paola Palladino
Difficoltà ad apprendere la L2: quando l’ostacolo si chiama Dislessia

della capacità che i ragazzi con disles- ai problemi che questi studenti incontra-
sia dimostrano nell’individuare strategie no nel riconoscere e rappresentarsi fo-
di apprendimento più consone alle pro- nologicamente le parole nella memoria
prie capacità. Sembra infatti che i ragaz- verbale a breve termine. Le parole corte,
zi con dislessia riescano a leggere le non contenendo meno elementi fonologici,
parole avvalendosi molto probabilmente offrono un minor numero di elementi per
delle regolarità dell’inglese, che si pos- il loro riconoscimento e la costruzione di
sono applicare indistintamente a tutte le una rappresentazione fonologica ade-
stringhe di lettere che non rappresenta- guata.
no una unità lessicale esistente.
Anche in questo studio emerge che il
Sul piano della scrittura delle parole in-
problema di apprendimento della L2 in
glesi, i risultati di uno studio successivo di
studenti con dislessia sia fortemente con-
Palladino, Cismondo, Ferrari, Bellagam-
nesso alle difficoltà di memoria verbale
ba e Cornoldi (2016) suggeriscono che
studenti con dislessia della scuola secon- a breve termine che pare quindi rappre-
daria di I grado hanno difficoltà con lo sentare un significativo ostacolo all’ap-
spelling dell’Inglese L2. Lo studio ha di- prendimento. L’identificazione del pro-
mostrato una significativa difficoltà degli blema specifico della memoria verbale a
studenti con dislessia in prove di dettato, breve termine consente la predisposizio-
e in particolare nell’affrontare la scrittura ne di attività di potenziamento e riabilita-
di parole corte (piuttosto che lunghe) e a zione del deficit, che indirettamente pos-
carico delle sillabe finali delle parole. Tali sono migliorare i processi di acquisizione
difficoltà paiono direttamente connesse della L2 (Botto et al. 2019).

Riferimenti bibliografici
Bernhardt, E. B. 2000. Second-Language Reading as a Case Study of Reading Scholarship
in 20th Century. In M. L. Kamil, P. B. Mosenthal, P. D. Pearson, R. Barr (eds.). Handbook of
Reading Research. Vol. III (791-811). Mahwah (NJ). Lawrence Erlbaum Associates.
Botto, M., Palladino, P., Cornoldi, C. 2019. English is fun. Trento. Erickson.
Chung, K. K. H., Ho, C. S. H. 2010. Second Language Learning Difficulties in Chinese Children
with Dyslexia: What are the Reading-related Cognitive Skills that Contribute to English and
Chinese Word Reading?. «Journal of Learning Disabilities», 43: 195-211.
Cornoldi, C. (a cura di) 2019. I disturbi dell’apprendimento. Bologna. Il Mulino.
Ferrari, M., Palladino, P. 2007. Foreign Language Learning Difficulties in Italian Children: Are
They Associated with Other Learning Difficulties?. «Journal of Learning Disabilities», 40: 256-
269.
--- 2012. A Longitudinal Study of English as Foreign Language Learning: L1 Predictors in Italian
Students. «Applied Cognitive Psychology», 26 (4): 616-625.
Helland, T., Kaasa, R. 2005. Dyslexia in English as a Second Language. «Dyslexia», 11: 41-60.
MIUR 2011. Linee guida per il diritto allo studio degli alunni e degli studenti con disturbi spe-
cifici di apprendimento. Documento allegato al DM 12.07.2011. URL: https://bit.ly/38tg32c
(ultimo accesso: 4.07.2020).

37
RIFLESSIONI

Miller-Guron, L., Lundberg, I. 2000. Dyslexia and Second Language Reading: A Second Bite at
the Apple?. «Reading and Writing», 12: 41-61.
Palladino, P., Cornoldi, C. 2004. Working Memory Performance of Italian Students with Foreign
Language Learning Difficulties. «Learning and Individual Differences», 14: 137-151.
Palladino, P., Ferrari, M. 2008. Phonological Sensitivity and Memory in Children with a Foreign
Language Learning Difficulty. «Memory», 16: 604-625.
Palladino, P., Bellagamba, I., Ferrari, M., Cornoldi, C. 2013. Italian Children with Dyslexia Are
Also Poor in Reading English Words, but Accurate in Reading English Pseudowords. «Dy-
slexia», 19 (3): 165-77.
Palladino, P., Cismondo, D., Ferrari, M., Bellagamba, I., Cornoldi, C. 2016. L2 Spelling Errors in
Italian Children with Dyslexia. «Dyslexia», 22 (2): 158-172.
Sparks, R. L., Ganschow, L. 1991. Foreign Language Learning Difficulties: Affective or Native
Language Aptitude Differences?. «Modern Language Journal», 75 (1): 3-16.
--- 1993. Searching for the Cognitive Locus of Foreign Language Learning Difficulties: Linking
First and Second Language Learning. «Modern Language Journal», 77: 289-302.

38 LinguaInAzione
L’esame Cils diventa
più facile che mai!

• consigli utili sia per docenti che


per studenti;
• soluzioni, approfondimenti;
• divisione delle prove per abilità;
• spazio online dove è possibile
scaricare le tracce audio e un
utile glossario in tre lingue.

+ glossari online in diverse lingue!

ornimi
E D I T I O N S
ESPERIENZE / ATTIVITÀ

Esperienze /Attività
Le credenze sull’apprendimento di una lingua
seconda: uno studio pilota
Anna Baldini, ILSA Firenze

1. I ntroduzione come il soggiorno di studio all’estero ne


ristrutturi le percezioni di sé e le credenze
È convinzione diffusa che un criterio og- di autoefficacia. In minor misura si è de-
gettivo per stimare il livello di competenza dicata attenzione all’analisi delle teorie
raggiunto da un parlante straniero in una già formate negli studenti, che essi por-
seconda lingua (L2) sia il grado di scioltez- tano con sé nel soggiorno di studio e che
za, facilità e velocità con cui egli la utiliz- influenzano i risultati dell’apprendimento
za nella comunicazione orale. La misura a (Zaykovskaya et al. 2017). L’obiettivo del
cui ci si riferisce è definita «fluenza». percorso di ricerca descritto in questo
Le ricerche sull’apprendimento di una contributo è stato indagare la relazione
L2 nel contesto dei programmi di studio fra le credenze sull’apprendimento della
nei paesi in cui si parla la lingua obietti- L2 e i progressi ottenuti nell’uso dell’italia-
vo avvalorano in parte un’altra opinione no da un gruppo di studenti universitari
comune, che esistano cioè differenze angloamericani inseriti in un programma
apprezzabili nella competenza linguisti- di mobilità internazionale nel centro Ita-
co-comunicativa raggiunta da coloro lia (study abroad)1. L’approfondimento
che hanno avuto l’opportunità di tra- degli studi in questo settore è auspicabile
scorrere un periodo all’estero rispetto sia per chi progetta percorsi di formazio-
a chi invece ha frequentato solo corsi ne, per i docenti, per gli amministratori
di lingua straniera (LS) nel proprio pae- dei programmi di studio immersivo, allo
se. Miglioramenti percettibili per il primo scopo di predisporre setting di appren-
gruppo di apprendenti che partecipano dimento, approcci didattici e strumenti
a un programma all’estero si registrano, di valutazione adeguati al raggiungi-
per esempio, nella produzione e nell’in- mento degli obiettivi formativi attesi, sia
terazione orale, nonostante rimangano per coloro che vi partecipano, in modo
ancora da individuare esattamente qua-
li processi determinino tali risultati. 1 Il presente contributo si basa sulla tesi discussa
dall’autrice per il Master di II livello in Psicologia
La letteratura ha dato conto in manie- scolastica e Disturbi dell’apprendimento, presso
ra compiuta delle auto-rappresentazioni l’Università di Firenze, Dipartimento di Formazione,
Lingue, Intercultura, Letterature e Psicologia dell’U-
degli individui durante il processo di ap- niversità di Firenze, a.a. 2018-2019 (relatore Prof.
prendimento linguistico, sottolineando Christian Tarchi).

40 LinguaInAzione
Anna Baldini
Le credenze sull’apprendimento di una lingua seconda: uno studio pilota

da rispondere in maniera adeguata alle altà locale (advisor, docenti, personale


speranze di crescita delle competenze tecnico e ausiliario, rete di professionisti
linguistiche e di arricchimento personale, sul territorio selezionati dal programma
che gli studenti ripongono nell’esperien- sulla base della conoscenza della lingua
za educativa. inglese).
In secondo luogo, per quanto riguar-
2. Quadro teorico generale da gli aspetti più strettamente linguistici,
nel caso nelle aree del Centro Italia, in
La ricerca sull’acquisizione della L2 cui si concentra la presenza degli uni-
(Second Language Acquisition, SLA) in versitari statunitensi, i nativi fanno spesso
contesti immersivi nel paese della lingua ricorso all’inglese nelle iterazioni sociali
target si è interessata alle modalità speci- con gli stranieri. In questa situazione tan-
fiche dell’esperienza, alla qualità e quan- to la qualità che la quantità dell’input e
tità dell’apprendimento della L2, ponen- dell’output linguistico risultano condizio-
dolo a confronto con i risultati ottenuti nate: lo studente adopera la L2 con po-
in corsi universitari di LS. In letteratura si chi interlocutori (di solito i docenti e i col-
distinguono, per esempio, i fattori legati leghi del corso di Italiano L2) e la esercita
all’individuo (livello) di conoscenza pre- in domini di uso ristretti (principalmente
gressa della L2, variabili affettive, motiva- quelli offerti dalle attività presentate a le-
zionali e stile di apprendimento), i fattori zione).
extra linguistici (setting di accoglienza, Vanno analizzate poi alcune variabili
sistemazioni abitative disponibili, oppor- emotive e affettive: la partecipazione al
tunità di contatti con persone native, programma di studio immersivo impone
durata del soggiorno nel paese ospite) e all’individuo di gestire la trasformazione
linguistici (quantità e qualità di istruzione di significati dei codici linguistici e cultura-
formale in L2 ricevuta durante il program- li. Ciò rappresenta una sfida notevole per
ma, affinità tipologica fra le lingue in con- le capacità adattive dei giovani adulti
tatto) (Freed 1998; Pellegrino Aveni 2005; coinvolti, che può rivelarsi un’occasio-
DuFon Churchill 2006). ne per accrescere la sensibilità intercul-
Per quanto attiene al setting, lo stu- turale e per maturare dal punto di vista
dio immersivo in teoria unisce i vantaggi personale, accademico e professionale.
dell’insegnamento/apprendimento lin- Il contatto diretto con la realtà del pae-
guistico esplicito (il corso di L2) e implici- se straniero genera nuove rappresenta-
to (l’interazione spontanea con i nativi). zione di sé (Cubillos Ilvento 2013): quan-
Molti dei programmi di studio per univer- do lo studente è in grado di mettere in
sitari nordamericani (study abroad) in atto strategie adeguate per affrontare
Italia, in realtà, predispongono un am- le difficoltà nei compiti di studio e nelle
biente di accoglienza in cui autonomia relazioni sociali, ne trae il senso di agire
e sforzo adattivo dello studente sono as- attivamente ed efficacemente rispetto
sai ridimensionati, mediante l’offerta di al contesto in cui è inserito e si identifica
corsi curricolari in inglese e il supporto di con l’esperienza di study abroad. Il sen-
numerose figure di mediazione con la re- so di autoefficacia gli fornisce un rinfor-

41
ESPERIENZE / ATTIVITÀ

zo che può aumentare la stima di sé. Se i credenza che l’immersione diretta nella
risultati dei tentativi di adattamento non comunità straniera (sostenuta o meno
corrispondono alle aspettative, lo stu- dall’istruzione formale in classe) sareb-
dente, al contrario, può essere portato be di per sé condizione sufficiente per
a condotte di evitamento: rifuggirà dal garantire ottimi risultati nell’acquisizio-
contatto diretto con le persone del luo- ne linguistica (Freed 1998). La studiosa
go, assumendo comportamenti che lo non mancava di evidenziare come nel
pongono al riparo da emozioni negative caso degli studenti nordamericani gli esiti
derivanti dall’insuccesso nella comuni- dell’apprendimento fossero, d’altra par-
cazione. Per proteggere l’immagine di te, estremamente disomogenei, sul pia-
sé, egli sarà propenso a togliere valore al no delle abilità linguistiche, specialmente
percorso di apprendimento e a giudica- orali, delle competenze socio-pragma-
re negativamente il contesto in cui si situa tiche e culturali in genere. Freed (1998)
l’esperienza. si soffermava ad analizzare inoltre l’im-
Un’ultima considerazione sugli approc- patto delle credenze degli studenti sulla
ci adottati dalla ricerca in questo setto- qualità dell’apprendimento nei program-
re. Sin dall’inizio gli studi sull’acquisizione mi di immersione linguistica. A distanza
della L2 nei programmi di studio interna- di quasi venti anni dall’analisi di Freed
(1998), Surtees (2016) fa notare come gli
zionali hanno messo l’accento sullo svi-
apprendenti appaiano ancora imbevuti
luppo delle competenze e conoscenze
del mito dello study abroad e se lo rap-
linguistiche, misurato attraverso metodi
presentino come una ricetta efficace
quantitativi (approccio orientato al pro-
e universale per l’acquisizione della L2.
dotto); più recentemente, invece, si sono
Surtees (2016) propone perciò una lettura
impiegati approcci misti o qualitativi con
ideologica della complessa interazione
l’obiettivo di rilevare i processi che i par-
delle componenti in gioco nella creazio-
tecipanti attivano durante l’esperienza
ne e nel mantenimento di tali teorie, a cui
di soggiorno nel paese straniero, allorché
concorrono fenomeni a livello individuale
si trovano a dover far fronte ai proble- (micro), le politiche linguistiche e le pra-
mi di comunicazione in L2, immersi in un tiche discorsive quotidiane sull’appren-
ambiente con regole sociali e categorie dimento delle lingue (macro). L’intento
culturali a essi estranee (Pellegrino 1998; della studiosa è imprimere una nuova
DuFon Churchill 2006). direzione alla ricerca che indaghi la na-
tura co-costruita dei miti intorno alla SLA,
3. N
 atura delle credenze collegando le rappresentazioni soggetti-
degli studenti universitari ve alle manifestazioni oggettive dell’ap-
nordamericani sull’apprendi- prendimento per spiegare i tracciati di-
mento linguistico vergenti che emergono dal confronto fra
le aspettative degli studenti e la realtà
Nel 1998 Freed aveva condotto un’a- dello study abroad (ossia l’esperienza di-
cuta riflessione su uno dei “miti” consoli- retta nei programmi di mobilità interna-
dati intorno allo studio di una L2 nel pa- zionale e le competenze linguistico-co-
ese in cui si parla la lingua obiettivo: la municative reali raggiunte in uscita).

42 LinguaInAzione
Anna Baldini
Le credenze sull’apprendimento di una lingua seconda: uno studio pilota

L’acquisizione di una L2 in età adulta programma accademico, non riuscen-


risente della sensibilità del singolo indivi- do a coglierne il carattere ciclico che
duo nei confronti dei vari livelli del sistema prevede, al contrario, l’alternarsi di fasi di
linguistico (fonologico, grammaticale, sviluppo e momenti di stasi. Si compren-
lessicale ecc.) e del funzionamento di al- de bene la natura “scolastica e libresca”
cuni processi cognitivi sia generali (p. es. di una simile credenza: essa trascura in-
capacità di memoria e di attenzione, ve- fatti le componenti sociopragmatiche
locità di recupero delle informazioni, ela- dell’uso linguistico e il carico di flessibilità
borazione e ristrutturazione dei contenuti richiesto al parlante nei compiti di intera-
appresi), sia specifici (p. es. inibizione del- zione autentica. Il grado di competenza
la interferenza della L1, flessibilità nel ge- linguistica viene valutato in termini di ac-
stire compiti imprevisti nella interazione). curatezza degli enunciati prodotti, non in
Dal punto di vista emotivo sono da con- base alla capacità di avvicinarsi agli sco-
siderare le aspettative nei confronti della pi comunicativi della interazione. Gli erro-
comunità e della cultura ospite, le pre- ri e le esitazioni sono imputati alla scarsa
occupazioni connesse alla ridefinizione accuratezza morfologica e alla povertà
della identità soggettiva, le convinzioni a del repertorio lessicale e vissuti con senti-
proposito di che cosa significhi avere ac- menti di imbarazzo e frustrazione.
quisito buone competenze in una lingua D’altra parte gli studi dimostrano che
straniera. Le teorie degli studenti su come le credenze degli studenti si evolvono nel
si imparino meglio le lingue straniere e sul- tempo e vengono influenzate dall’espe-
la struttura della lingua oggetto di studio rienza del contatto linguistico. Cambia-
orientano i loro comportamenti in manie- no in particolare le percezioni relative al
ra considerevole. Le ricerche sul rapporto significato degli errori, la visione della L2
tra le credenze degli studenti nordame- come sistema stabile di regole e il reper-
ricani e gli esiti dell’apprendimento indi- torio di parole da memorizzare, aumenta
rizzano l’attenzione su elementi diversi in la consapevolezza che l’insegnamento
base agli assunti teorici. Pellegrino (1998) esplicito delle strutture possa sostenere
e Ellis (2003) fanno una rassegna delle l’apprendimento implicito modellato dal
credenze nel contesto di study abroad contatto con i parlanti nativi. Per rilevare
dal punto di vista sia dei processi che dei la natura dinamica e situata delle cre-
prodotti dell’apprendimento. Fra le teorie denze degli studenti nel contesto speci-
che riguardano la struttura della lingua è fico dello study abroad occorre perciò
di particolare importanza l’idea che essa utilizzare strumenti differenziati e sensibili
corrisponda a un sistema ordinato di re- alla pluralità dei livelli interessati (Ellis 2003;
gole, in cui il lessico e le strutture morfo- Gabillon 2005; Zaykovskaya et al. 2017).
sintattiche sono gli elementi principali per
veicolare significati. Gli studenti perce- 4. M
 odelli di analisi della
piscono l’acquisizione linguistica come fluenza nella produzione
un processo rigidamente scandito in fasi
orale di parlanti L2
incrementali, che ripercorrono in manie-
ra più o meno fedele le sequenze di un Per comprendere che cosa intenda-

43
ESPERIENZE / ATTIVITÀ

no gli apprendenti quando dichiarano di zioni e riformulazioni) e qualitativo (sciol-


voler diventare fluenti in L2 occorre prima tezza, facilità e apparente mancanza di
suggerire un quadro di riferimento teorico sforzo dell’eloquio). Una seconda distin-
utile a spiegare un fenomeno che sfugge zione può essere operata fra fluency e
a definizioni precise tanto nel linguaggio conoscenza linguistica generale (accu-
specialistico che in quello comune2. Kor- ratezza, correttezza, complessità morfo-
mos e Dénes (2004) sostengono che par- sintattica, ricchezza e varietà lessicale,
lare in modo fluente rappresenta la meta adeguatezza sociopragmatica), che
finale a cui si tende nella padronanza racchiude in sé la separazione fra skill e
di una lingua straniera e osservano che, knowledge.
malgrado l’utilizzo esteso delle parole Da un’ottica qualitativa Lennon (1990)
fluent e fluency, in linguistica teorica e afferma che la fluency ha uno statuto
applicata manca un reale consenso sui speciale in quanto fenomeno definibile
referenti di questi termini. Sebbene i com- soltanto in termini di esecuzione e non
menti sulla vaghezza del costrutto nei di competenza. La natura della fluenza
campi della linguistica e psicolinguistica nella comunicazione orale ha a che fare
siano trasversali alle ricerche che riguar- con l’automatizzazione di meccanismi
dano la fluenza in L1 e in L23, è da rilevare che sottostanno alla produzione linguisti-
il largo impiego di questa misura normati- ca. L’efficienza di questi processi riguar-
va nei test standardizzati di competenza da, fra l’altro, la velocità di articolazione
orale4. Chambers (1997) discute le teorie (schemi motori), il recupero in memoria
implicite dei docenti di LS chiamati a sti- di contenuti lessicali e strutture morfo-
mare le produzioni e interazioni orali degli sintattiche, la pianificazione del discorso
studenti nelle valutazioni diagnostiche, e la flessibilità nell’adeguarsi alla conti-
formative e sommative. La riflessione di nua evoluzione degli scenari durante gli
Chambers espone una prima dicotomia scambi comunicativi autentici. Richia-
che riguarda i giudizi sulla fluenza in L2: mandosi alle teorizzazioni di altri studio-
l’adozione di criteri di tipo quantitativo si, all’inizio degli anni Novanta, Schmidt
(valori temporali relativi, per esempio, a (1992) definiva il parlato fluente una «abi-
velocità intesa come media di parole/ lità procedurale automatica» afferman-
sillabe pronunciate al secondo/minuto, do che dipende da conoscenze relative
lunghezza delle pause, lunghezza media a come si fa qualcosa, piuttosto che da
degli enunciati, numero di pause, esita- conoscenze dichiarative. L’integrazione
di meccanismi controllati e automatici of-
2 Il Vocabolario Devoto Oli della Lingua italiana
(2011) non registra il lemma «fluenza» anche se con- 3 Per approfondimenti, cfr. p. es. Schmidt 1992, Cham-
tiene l’aggettivo «fluente» di cui distingue l’accezio- bers 1997, Lennon 1990, Derwing et al. 2004, Sega-
ne figurata: «Di scritto, discorso, ecc., che procede lowitz 2010.
con agilità e scioltezza; fluido, scorrevole». Alla voce 4 Cfr., p. es. Oxford Oral Proficiency Test, ACTFL Oral
«fluency» l’Oxford English Dictionary (1998) riporta: Proficiency Interview, rispettivamente per l’inglese
«The ability to speak or write a particular foreign lan- nella varietà britannica e americana, la prova di in-
guage easily and accurately». Nel presente lavoro terazione orale della Certificazione di Italiano come
ci si richiama a questo ultimo significato quando si Lingua Straniera (CILS) dell’Università per Stranieri di
adopera la parola «fluenza». Siena.

44 LinguaInAzione
Anna Baldini
Le credenze sull’apprendimento di una lingua seconda: uno studio pilota

fre una cornice teorica idonea a rappre- te nativo (Freed 1998).


sentare il percorso di acquisizione di una La breve rassegna qui esposta, cen-
L2. L’automatizzazione dei processi aiuta sendo solo i prodotti dell’apprendimen-
a comprendere il fenomeno: un eloquio to, non ha sufficiente valore esplicativo
veloce, il tratto principale rilevato nei giu- per i processi che sottostanno all’acqui-
dizi di fluenza, è possibile a condizione sizione di un grado più elevato di fluen-
che determinati funzionamenti abbiano cy. Nel quadro di riferimento proposto
raggiunto un certo grado di autonomia dallo psicologo canadese Segalowitz
dal controllo consapevole: i fattori che (2010), la produzione orale in L2 è il risul-
la favoriscono sono l’uso e l’esposizione tato dalla integrazione di due tipi di fluen-
alla L2. L’aumento della velocità nell’e- cy, cognitiva e articolatoria. Il primo tipo
loquio e della lunghezza e scorrevolezza include tratti come velocità di elabora-
degli enunciati fra le pause è da ricon- zione, flessibilità nella pianificazione e
durre senza dubbio all’automatizzazione, nell’esecuzione di enunciati, uso delle
mentre altri compiti linguistici più articola- risorse linguistiche per interpretare i dati
ti possono richiedere una combinazione in entrata, gestire gli aspetti sociolingui-
di processi sia automatici che controllati. stici e realizzare gli obiettivi sociali della
Dagli studi sulla fluenza emerge la di- comunicazione. Con utterance fluency
versità degli approcci adottati (cfr., fra gli Segalowitz (2010) indica tratti di velocità
altri, Kormos, Dénes 2004). L’analisi quan- dell’eloquio, fenomeni di esitazione, pau-
titativa si dimostra carente, a causa della se vuote o riempite da marcatori di vario
scarsa omogeneità dei criteri di misura- genere. Questi processi sono influenzati e
zione, del tipo di valutatori scelti, della influenzano a loro volta il contesto in cui
varietà dei disegni di ricerca. L’indagine avviene la comunicazione, le motivazio-
qualitativa basata su questionari, self-re- ni e le esperienze del parlante connesse
port e diari degli apprendenti postula all’esposizione e all’uso della L2. Il model-
invece un legame significativo fra lo svi- lo cognitivista di Segalowitz (2010) è stato
luppo della fluency in L2 e la padronan- assunto come riferimento per la ricerca
za di un repertorio sempre più esteso di presentata in questo contributo, poiché,
espressioni formulaiche, «automatised» o muovendo da una visione strutturata di
«prefabricated chunks» (Chambers 1997; processi e ambienti di apprendimento,
Kormos, Dénes 2004), ossia costrutti pre- offre strumenti di analisi più sensibili per la
confezionati che fanno guadagnare del lettura dei fenomeni della SLA in situazio-
tempo prezioso al parlante L2 negli stadi ni in cui il contesto è un parametro deter-
di pianificazione, per poter strutturare la minante.
parte restante del discorso. Secondo un
approccio olistico, poi, si dovrebbe mira- 5. F asi del progetto di ricerca
re a rilevare piuttosto una global fluency
basata su un’unità di misura composita, La ricerca ha previsto tre fasi di lavoro
in cui si applicano criteri molto diversi fra durante il semestre estivo 2019:
loro: essa corrisponderebbe a una serie 1. c
 reazione di un questionario in lingua
di qualità attribuite al discorso del parlan- inglese per rilevare le credenze sull’ap-

45
ESPERIENZE / ATTIVITÀ

prendimento linguistico dei parteci- giugno 2019). Il Questionario 1 in lingua


panti, somministrato nei corsi di lingua inglese è stato somministrato a studenti
italiana (Italiano L2); accademici e non accademici, di livello
2. formazione di focus group con un nu- A1-B2, di età, nazionalità, genere e etnia
mero più limitato di informanti per di- variabile. Il numero delle ore di istruzione
scutere gli aspetti della comunicazio- in Italiano L2 erogate ai partecipanti alla
ne orale in Italiano L2; ricerca era compreso fra 45 a 60 nell’ar-
3. elaborazione di un secondo questio- co delle quattro settimane del soggiorno.
nario in lingua inglese per rilevare le Dopo la presentazione di scopi, contenu-
aspettative e i comportamenti degli ti e metodi della ricerca è stato acquisito
studenti futuri riguardo allo sviluppo per iscritto il consenso informato dei par-
della fluenza in Italiano L2, in attesa di tecipanti per il trattamento dei dati per-
validazione. sonali, inclusi i dati sensibili.
Metodologia. Sull’esempio dello stru-
5.1. I fase: il questionario pilota mento BALLI (cfr. nota 5), il Questionario
1 presenta 34 item classificati in cinque
Nella prima fase, il progetto di ricerca ha aree tematiche relative alla SLA: 1. Atti-
previsto un’indagine sulle credenze degli tudine verso le lingue straniere; 2. Motiva-
apprendenti di Italiano L2 in merito all’ac- zione e aspettative individuali; 3. Difficoltà
quisizione di una L2 o LS. Si è scelto di uti- dell’apprendimento linguistico; 4. Strate-
lizzare uno strumento di tipo quantitativo, gie di apprendimento e comunicazione;
il Questionnaire on Student Beliefs About 5. Natura dell’apprendimento linguistico.
Language Learning (Questionario 1)5. La tecnica prescelta per la misurazione
Domanda di ricerca. La domanda di degli atteggiamenti degli studenti utilizza
ricerca in questa prima fase è stata la se- una scala Likert a 5 punti.
guente: esiste un rapporto fra le creden- Analisi delle correlazioni6. Lo studio
ze degli studenti riguardo alla capacità delle correlazioni ha evidenziato risultati
di raggiungere un livello adeguato di significativi – per quanto espressi da va-
competenza in L2 (in particolare in italia- lori moderati – tra 12 dei 34 item inclusi
no) e le variabili di genere, età, naziona- nel Questionario 1 per le seguenti variabili
lità, lingua madre, studio dell’Italiano L2, valutate: lingua madre (L1), conoscenza
conoscenza avanzata di altre lingue stra- avanzata di altre lingue straniere e va-
niere e valutazione in uscita? lutazione finale dell’apprendimento in
Partecipanti. Hanno partecipato 56 Italiano L2, rappresentata dal voto con-
studenti che frequentavano i corsi di Ita- seguito alla fine del corso di lingua e cul-
liano L2 e Cultura Italiana, nell’ambito di tura.
un programma di study abroad short term
di durata mensile (programma estivo, 6 L’analisi delle correlazioni permette di studiare la
co-varianza di due misure significative oggetto di
studio (al variare di x varia anche y), tuttavia dimo-
5 Il Questionario 1 costituisce una versione adattata strare la relazione fra due o più variabili non equiva-
dello strumento creato da Horwitz (1988), denomi- le a stabilire un nesso di causa-effetto fra le mede-
nato «Beliefs About Language Learning Inventory» sime variabili (cioè non autorizza a postulare che il
(BALLI). variare di x sia la causa del variare di y).

46 LinguaInAzione
Anna Baldini
Le credenze sull’apprendimento di una lingua seconda: uno studio pilota

Discussione. Il Questionario 1 è uno di abbandonare lo studio della lingua


strumento di rilevazione delle opinioni e non appena il curricolo lo consente.
aspettative degli studenti, pertanto non 3. D  ifficoltà dell’apprendimento linguisti-
esistono risposte più o meno corrette o co. La percezione di autoefficacia e le
indicate (Dörnei 2003). L’interesse si fo- aspettative di successo nell’apprendi-
calizza piuttosto sul potere che hanno le mento sono risultate in contrasto con la
credenze di spiegare l’interrelazione fra valutazione ottenuta in uscita. I giudizi
fattori individuali, contesti e esiti nel pro- dei partecipanti sulla difficoltà di im-
cesso di insegnamento-apprendimento. parare una lingua hanno una funzione
Gli item sono raggruppati in quattro delle critica nell’orientare le aspettative e la
cinque classi che costituiscono l’inventa- quantità dello sforzo profuso nello stu-
rio; la quinta classe, Natura dell’apprendi- dio. Se giudicano facile il successo nel-
mento linguistico, non ha restituito corre- lo studio, gli studenti tendono a sentir-
lazioni statisticamente significative. si frustrati quando i progressi non sono
1. A
 ttitudine verso le lingue straniere. In abbastanza rapidi. Ma è ugualmente
questa aerea le risposte indicano che vero che se si ritiene che l’apprendi-
le credenze relative all’esistenza di un mento linguistico richieda una quantità
periodo critico per acquisire una lingua di tempo eccessiva, ci si potrebbe sco-
diversa dalla L1 e di un’inclinazione raggiare facilmente ed essere portati a
naturale verso le lingue straniere sono investire poche risorse, soprattutto se si
meno potenti per coloro che già co- ha intenzione di abbandonare lo stu-
noscono altre lingue. Queste creden- dio della lingua non appena vengono
ze si pongono in relazione con i risultati soddisfatti i requisiti minimi del curricolo
dell’apprendimento, poiché gli infor- accademico.
manti convinti di non avere le preroga- 4. S trategie di apprendimento e di co-
tive giuste per imparare una L2 tende- municazione. Gli informanti che attri-
ranno a mettere in dubbio la propria buiscono più importanza all’uso dell’i-
capacità di riuscita nel corso di lingua taliano per comunicare nel contesto
e a mostrare un rendimento al di sotto extra-scolastico sono risultati coloro
delle prestazioni attese. che avevano studiato la lingua per un
2. M
 otivazione e aspettative individuali. breve periodo o non la avevano mai
Nei curricoli accademici statuniten- studiata. L’importanza data ai tratti
si l’apprendimento di una lingua stra- qualitativi nella produzione orale (l’as-
niera riveste un ruolo minoritario. Molti senza di accento, per esempio, come
undergraduate inseriti in programmi avvicinamento alle caratteristiche del
immersivi mostrano bassi livelli di moti- parlato dei nativi), tuttavia correla con
vazione intrinseca e tuttavia si aspetta- basse prestazioni nell’apprendimento.
no di raggiungere gradi di competenza Si tratta di qualità difficili da migliora-
alti e di fluenza simili a quelli di un par- re, perché un parlante non-nativo, per
lante nativo. Non sorprende allora che quanto produca enunciati accurati e
gli studenti si scoraggino di fronte ai pri- corretti, rimarrà riconoscibile proprio per
mi segnali di difficoltà e che decidano le caratteristiche fonologiche del suo

47
ESPERIENZE / ATTIVITÀ

parlato. Gli studenti potrebbero ascri- do inoltre a modificarsi nel tempo in base
vere gli insuccessi all’impossibilità di alle strategie adottate e al tipo di feed-
modificare alcuni aspetti della propria back ricevuto.
produzione orale che sono il prodotto Alcune credenze possono ristrutturarsi
del tranfer di abitudini dalla L1 alla L2. in base alle difficoltà cognitive e affetti-
Ai livelli basici di conoscenza della lin- ve affrontate durante l’esperienza di stu-
gua straniera la convinzione che l’uso dy abroad. Gli studenti si percepiscono
in contesto naturale (nella interazione ora nel ruolo di agenti attivi del proprio
con i nativi) porti a un miglioramento apprendimento, ora in quello di pazienti
delle competenze è solo apparente- coinvolti in processi che non controllano
mente in contraddizione con i timori e pienamente. Ellis (2003) ritiene che i que-
gli imbarazzi associati all’uso della L2 in stionari che propongono degli inventari
pubblico. I novizi, non avendo ancora di credenze (p. es. BALLI) siano idonei a
accumulato sufficienti esperienze e la rilevare esclusivamente le componen-
consapevolezza dell’importanza del ti cognitive in gioco, ma inadeguati a
contatto linguistico in contesto natura- misurare emozioni o stati come fatica,
le, tendono a mostrarsi più vulnerabili sofferenza, impegno. La formazione dei
di fronte agli errori commessi nella pro- focus group è apparsa pertanto una me-
duzione orale. todologia promettente, poiché, attraver-
so il racconto dei protagonisti, è in grado
5.2. II fase: creazione di focus group di fotografare i vari piani dell’esperienza
coinvolti nello sviluppo della fluenza orale
Nel tentativo di accogliere i suggeri- in L2, mentre essi si intrecciano nel conte-
menti presenti in letteratura sull’oppor- sto dello study abroad.
tunità di combinare metodi quantitativi Domanda di ricerca. La domanda che
e qualitativi nell’indagine sulle credenze ha guidato la ricerca in questa seconda
degli studenti, nella seconda fase del fase è stata la seguente: quali sono le te-
progetto si è utilizzato lo strumento del fo- orie degli informanti in merito alla natura
cus group. Per la struttura e la conduzio- della fluenza in L2 e alla possibilità di in-
ne dei focus group si è fatto riferimento crementarla nell’ambito del programma
a Frisina (2010), che ha applicato la me- di study abroad in Italia?
todologia in ambito sociale; l’approccio Partecipanti. Hanno partecipato 7 stu-
psico-pedagogico di ricerca-azione di denti inseriti in corsi di Italiano L2 e Cul-
Vaughn (Vaughn et al. 1996) ha guidato tura Italiana, nell’ambito di un program-
l’interpretazione dei contenuti delle inter- ma di study abroad short term di durata
viste di gruppo. Come già menzionato, i mensile (programma estivo, luglio 2019)
sistemi di credenze hanno natura situata con livello di competenza A2 e B2, di età,
e dinamica, ovvero essi variano in funzio- nazionalità, genere e etnia variabile.
ne del contesto in cui ha luogo il percor- Metodologia. Gli incontri dei focus
so di apprendimento, specialmente per group sono stati organizzati in giorni di-
quanto riguarda le attribuzioni causali stinti e hanno avuto una durata di circa
del suo successo e insuccesso, tenden- un’ora ciascuno. Il moderatore dispo-

48 LinguaInAzione
Anna Baldini
Le credenze sull’apprendimento di una lingua seconda: uno studio pilota

neva della seguente attrezzatura: com- errori, perseveranza. Nella discussione gli
puter con videoproiettore e audio-regi- informanti hanno più volte sottolineato
stratore digitale. Le interviste sono state l’importanza della dimensione affettiva,
trascritte e analizzate. Nelle fasi succes- per cui la motivazione viene stimolata
sive del progetto sono state individuate direttamente dalle dinamiche del conte-
e poi codificate delle categorie rilevanti sto di studio immersivo.
per gli obiettivi della ricerca. Le catego- L’ultimo tema che ha caratterizzato il
rie desunte sono state utilizzate nella ter- confronto nei focus group è il contribu-
za fase per costruire l’impianto del Que- to dato allo sviluppo della fluenza in L2
stionario 2. dall’istruzione formale nei corsi curricolari
Aree tematiche. La discussione dei del programma di study abroad. La pos-
focus group ha generato temi ricorrenti, sibilità di favorire la crescita delle abilità
organizzati poi in categorie ai fini dell’a- orali è rapportata alla tipologia di attività
nalisi: azioni strategiche degli interlocutori condotte dal docente e dall’approccio
per regolare i meccanismi della comuni- didattico impiegato. D’altra parte, il con-
cazione, segnalare le difficoltà all’inter- tributo dell’apprendimento implicito dato
locutore, cooperare in maniera che la dalla interazione con i nativi compare
comunicazione vada a buon fine; trat- sullo sfondo di molti degli interventi com-
ti qualitativi di ricezione e produzione: presi in questo paragrafo. Si individuano
buona pronuncia e accento, chiarezza in particolare due categorie: sinergie fra
dell’eloquio; fattori affettivi e motivazio- apprendimento esplicito e implicito, alle-
nali (p. es. senso di smarrimento quando namento di abilità specifiche mediante
l’interlocutore parla troppo velocemen- la selezione di compiti coinvolgenti.
te, esigenza di creare interazioni significa- Nel discorso degli studenti intervenuti
tive, basate su bisogni comunicativi reali); ai focus group è possibile rintracciare l’in-
risorse del contesto immersivo, strategie terrelazione fra i vari piani della esperien-
di autoregolazione e metacognitive. za cognitiva, percettiva ed affettiva inte-
Tra i fattori che definiscono la fluenza ressati dallo sviluppo della competenza
gli informanti hanno menzionato in par- orale che Segalowitiz (2010) ha formaliz-
ticolare: gli aspetti qualitativi e le misure zato nel suo modello (cfr. par. 4). Da una
quantitative del parlato (accento, pau- parte l’efficienza delle abilità percettive
se, esitazioni, lunghezza degli enunciati), e di elaborazione di un individuo influen-
i meccanismi cognitivi, la padronanza zano la sua motivazione a intraprende-
delle strategie di problem solving in si- re le interazioni: se un compito comuni-
tuazioni in cui la comunicazione rischia di cativo appare particolarmente difficile,
bloccarsi (p. es. ricorso alla traduzione in quindi, l’apprendente potrebbe essere
L1, uso di parafrasi), complessità e accu- meno disposto a parteciparvi. Dall’altra,
ratezza morfosintattica, conoscenza di il modo in cui un parlante di L2 prende
varietà colloquiali della lingua, accesso parte a un evento comunicativo può in-
a un repertorio di prefabricated chunk, fluenzare la natura del contesto sociale
percezione di autoefficacia, capacità in cui si svolge lo scambio. Se l’interlocu-
di ridimensionare il costo emotivo degli tore è costretto a compiere grossi sforzi

49
ESPERIENZE / ATTIVITÀ

per adattarsi al basso livello di fluenza fanno aumentare la fluenza, innescando


dello studente L2 o se lo studente non è una reazione a catena che apre nuove
in grado di selezionare il registro comuni- opportunità di comunicazione.
cativo appropriato in una situazione, ciò Quando l’apprendente viene coinvol-
può avere effetto sulla interazione e sul to in scambi di informazione in un conte-
modo in cui i due partecipanti vi prendo- sto sottoposto a mutamenti imprevedibili,
no parte. egli deve far ricorso alle risorse disponibili
Una possibile relazione fra il contesto per rendere efficace la comunicazione.
sociale – incluso l’ambiente di apprendi- Lo studente che non ha ancora rag-
mento – e i sistemi cognitivi e percettivi giunto livelli ottimali di fluency, di fronte
dell’individuo si esprime nel fatto stesso a problemi di comprensione, fa ricorso
che lo studente L2 comunica a un dato a strategie compensatorie, per ottenere
livello di fluenza con un’altra persona aiuto, maggiori informazioni e negoziare
(parlante nativo, insegnante, altri studen- i significati linguistici e culturali, o sempli-
ti del corso). Ciò dà luogo a determinate cemente per mantenere aperto il canale
esperienze per lo studente L2, compreso della comunicazione con la richiesta di ri-
il feedback ricevuto dagli interlocutori e petere, la traduzione in L1, la parafrasi, la
da altri attori presenti al momento dello gestualità. Questo coinvolgimento attivo
scambio. Le esperienze fungono da nuo- genera rinnovate opportunità di espan-
vo input con conseguenze sui sistemi per- dere le conoscenze linguistiche e incre-
cettivi e cognitivi del parlante L2 tali da mentare la fluenza mediante l’uso della
promuovere o ostacolare lo sviluppo di L2. Se si è parte di una comunicazione au-
capacità di riconoscimento automatico tentica tanto in classe quanto per strada
di parole, di discriminazione fonetica e (nella misura in cui, cioè, la comunicazio-
articolatoria, di controllo dell’attenzione, ne soddisfa un bisogno di interrelazione e
di individuazione di particolari meccani- di autonomia) si impara a gestire i piani
smi morfologici e sintattici. di variabilità e imponderabilità che ogni
Per quanto riguarda le dinamiche tem- scambio comporta. Malgrado le influen-
porali interne al sistema, si può notare ze esterne costituiscano potenziali fattori
che l’aumento della qualità e quantità di destabilizzanti per il sistema linguistico in
istruzione formale coniugato con il con- costruzione, se l’apprendente rinuncia a
tatto linguistico, genera una maggiore condotte di evitamento e impara a fron-
efficienza dei sistemi cognitivi e percetti- teggiare l’imprevisto, gli sforzi per comu-
vi dello studente di L2, mentre il disuso o nicare in modo più efficace renderanno
l’erosione provocano lo stallo e la perdi- le abilità orali acquisite più stabili e affi-
ta di efficienza degli stessi sistemi. Alcuni dabili.
contesti sociali divengono accessibili agli
studenti di Italiano L2 in funzione del loro
5.3. III fase: elaborazione del Question-
livello di fluency. Si creano esperienze in
naire on Fluency in a Second Langua-
cui l’input offerto dall’interazione orale
ge
ha il potere di favorire l’automatizzazione
dei meccanismi di recupero lessicale che Il progetto allo stato attuale attende la

50 LinguaInAzione
Anna Baldini
Le credenze sull’apprendimento di una lingua seconda: uno studio pilota

validazione di un secondo questionario ziato che nei parlanti Italiano L2 in study


(Questionnaire on Fluency in a Second abroad esistono molti fattori in rapporto
Language; cfr. Appendice, Questionario dialettico fra loro che influiscono sul per-
2) da utilizzare per nuove indagini sulle corso di costruzione della competenza
credenze degli studenti di Italiano L2 re- orale in L2.
lative alla natura della fluenza orale. La All’origine delle scelte assunte nelle
presentazione del progetto e la sommi- varie fasi della ricerca sta l’esigenza di
nistrazione del Questionario 2 potrebbe- comprendere quanto contano i sistemi
ro avere luogo durante le operazioni di di credenze pregresse sui risultati dell’ap-
orientamento, prima dell’inizio delle atti- prendimento degli studenti universitari
vità didattiche. La codifica e l’analisi dei che partecipano ai programmi di study
dati saranno utilizzate per acquisire nuo- abroad. Poiché gli studenti continuano
ve conoscenze sul profilo di apprendenti a ritenere la qualità delle performance
di Italiano L2 in questione, allo scopo di nell’interazione orale un indicatore della
adeguare la progettazione dei sillabi, ve- efficacia raggiunta nella competenza in
rificare ed espandere obiettivi, metodi e L2, occorre che i principali attori coinvolti
strumenti del curricolo di studi. nell’esperienza di studio immersivo ne sia-
Le categorie sulle quali è stato costruito no consapevoli e contribuiscano a pro-
l’impianto del Questionario 2 sono state muoverla, ottimizzando le opportunità
desunte dai risultati delle prime due fasi offerte dal contesto.
di ricerca. Il Questionario 2 si compone di Gli istituti che ospitano gli studenti
34 item afferenti a 5 aree tematiche: 1. stranieri attraverso programmi di mobi-
Credenze e atteggiamenti; 2. Misure di lità internazionale potrebbero allestire
fluenza; 3. Risorse linguistiche e strategie ambienti più ecologici, potenziando le
cognitive; 4. Contesto sociale e di ap- iniziative volte a favorire il collegamen-
prendimento; 5. Motivazione e fattori af- to con la cultura del territorio e il contat-
fettivi. La tecnica prescelta per la misura- to fra gli studenti ospiti e i parlanti nativi
zione degli atteggiamenti degli studenti (experiential learning). Un’altra strategia
utilizza una scala Likert a 5 punti. utile potrebbe essere indagare l’allinea-
mento delle credenze degli studenti con
6. Conclusioni quelle del corpo docente, poiché, se il
contesto di classe ha ovunque un peso
Per quanto riguarda le domande che nel promuovere nello studente l’interio-
hanno informato le prime due fasi del rizzazione del ruolo di parlante L2, esso
progetto (cfr. parr. 5.1, 5.2), l’analisi dei riveste un’importanza cruciale laddove
dati del Questionario 1 ha confermato l’apprendimento si situa nel paese del-
una relazione fra le credenze degli stu- la lingua target. Se i docenti sono con-
denti, la loro L1, la conoscenza di altre vinti che il raggiungimento di un livello
LS e il voto conseguito alla fine del corso di fluenza adeguato in L2 sia una meta
di Italiano L2 nei termini discussi al para- difficilmente conseguibile per gli studenti
grafo 5.1. Il contenuto delle discussioni nordamericani, a causa di competenze
negli incontri di focus group ha eviden- limitate e della brevità del soggiorno, le

51
ESPERIENZE / ATTIVITÀ

pratiche e le interazioni in aula tenderan- differire notevolmente dalle richieste che


no a rispecchiarlo. gli studenti incontrano nella realtà. Il TAP
Le ricerche di psicologia cognitiva ci aiuta a spiegare perché gli appren-
contribuiscono alla comprensione dei denti non riescono a mobilitare le cono-
processi, delle componenti affettive e scenze acquisite in determinate situazioni
contestuali che sottendono la SLA. Un in classe per far fronte a nuovi eventi co-
concetto chiave per la relazione fra co- municativi nella vita reale. La fluenza in
difica e recupero dell’informazione, con L2 dipende anche dalla fluidità dei pro-
ricadute importanti sugli apprendimen- cessi cognitivi. Le implicazioni didattiche
ti scolastici, è quello dell’elaborazione del TAP sono importanti: è necessario di-
adeguata al trasferimento (Transfer Ap- versificare al massimo la qualità dei ma-
propriate Processing, TAP), che si basa teriali, il setting e i tipi di procedure nelle
sul principio di specificità della codifica attività proposte nel corso di Italiano L2,
(Segalowitz 2010). Le informazioni ricevu- includendo inoltre nei sillabi delle attività
te durante la lezione sono codificate in di riflessione sulle abilità e sulle strategie
modo dipendente dal contesto, inteso di studio messe in atto dagli apprendenti,
qui come l’insieme di attività cognitive e per dare impulso a un’interazione orale
percettive in cui è impegnato il soggetto scorrevole ed efficace dentro e fuori la
che sta imparando: il recupero agile di classe. Si riuscirà così a innescare il circolo
abilità precedentemente apprese dipen- virtuoso fra percezione di autoefficacia,
de dal grado in cui i processi percettivi motivazione a intraprendere interazioni
e cognitivi stimolati al momento dell’ap- sociali autentiche e capacità di adot-
prendimento sono conformi a quelli atti- tare strategie metacognitive adeguate,
vati durante l’interazione in L2. I compiti, che rende gli studenti di L2 artefici diretti
le strategie e le condizioni di svolgimento della propria fluency.
della comunicazione in classe possono

Riferimenti bibliografici
Chambers, F. 1997. What Do We Mean by Fluency?. «System», 25(4): 535-544.
Cubillos, J. H., Ilvento, T. 2013. The Impact of Study Abroad on Students’ Self-Efficacy Percep-
tions. «Foreign Language Annals», 45(4): 494-511.
Derwing, T., Rossiter, M. J., Munro, M. J., Thomson, R. I. 2004. Second Language Fluency: Judge-
ments on Different Tasks. «Language Learning». 54 (4): 655-679.
DuFon, M. A., Churchill, E. (eds.) 2006. Language Learners in Study Abroad Contexts. Multilin-
gual Matters Ltd. Clevedon-Buffalo-Toronto.
Dörnyei, Z. 2003. Questionnaires in Second Language Research: Construction, Administration,
and Processing. Mahaw-London. Lawrence Erlbaum Associates.
Ellis, R. 2003. Learner Beliefs and Language Learning. «Asian EFL Journal», 10 (4)- Conference
Proceedings: 7-25.
Freed, B. F. 1998. An Overview of Issues and Research in Language Learning in a Study Abroad
Setting. «Frontiers: The Interdisciplinary Journal of Study Abroad», IV (2): 31-60.
Frisina, A. 2010. Focus group. Una guida pratica. Bologna. Il Mulino.
Gabillon, Z. 2005. L2 Learner’s Beliefs: An Overview. «Journal of Language and Learning », 3(2):
233-260.

52 LinguaInAzione
Anna Baldini
Le credenze sull’apprendimento di una lingua seconda: uno studio pilota

Horwitz, E. 1988. The Beliefs about Language Learning of Beginning University Foreign Lan-
guage Students. «The Foreign Language Journal», 72(3): 283-294.
Isabeli Garcia, C. 2018. Language Learning and Study Abroad. «Language Teaching», 51 (4):
439-484.
Kormos, J., Dénes, M. 2004. Exploring Measures and Perceptions of Fluency in the Speech of
Second Language Learners. «System», 32: 145-164.
Lennon, P. 1990. Investigating Fluency in EFL. «Language Learning», 40(3): 347-417.
Pellegrino, V. 1998. Student Perspectives in Language Learning in a Study Abroad Context.
«Frontiers», IV (2): 91-120.
Pellegrino Aveni, V. A. 2005. Study Abroad and Second Language Use: Constructing the Self.
Cambridge University Press. Cambridge.
Schmidt, R. 1992. Psychological Mechanisms Underlying Second Language Fluency. «Studies
in Second Language Acquisition», 14: 357-385.
Segalowitz, N. 2010. Cognitive Bases of Second Language Fluency. New York. Routledge.
Surtees, V. 2016. Beliefs about Language Learning in Study Abroad: Advocating for a Lan-
guage Ideology Approach. «Frontiers: The Interdisciplinary Journal of Study Abroad», 27:
85-103.
Vaughn, S., Shumm, J. S., Sinagub. 1996. Focus Group Interviews in Education and Psychology.
Thousand Oaks-London-New Dehli. Sage Publications.
Zaykovskaya, I., Rawal. H., De Costa, P. 2017. Learner Beliefs for Successful Study Abroad Ex-
perience: A Case Study. «System», 71: 113-121.

53
ESPERIENZE / ATTIVITÀ

Appendice
Questionario 2 – Questionnaire on Fluency in a Second Language

Name: Age: Nationality:


First language: Gender F M  Other
Have you studied Italian before?  Yes  No Do you have an advanced knowledge of
How many semesters? any other foreign language?  Yes  No
Dear Student,
please, read each statement of the questionnaire and indicate if you (1) Strongly agree; (2) Agree;
(3) Neither agree nor disagree; (4) Disagree; (5) Strongly disagree.
1 2 3 4 5
In order to learn to speak a second language well it is important to be
1.
taught by a teacher who is also a native speaker of the language.
    

2. The Italian teacher must explain grammar rules in English.     


In order to learn to speak a foreign language well it is important to
3.
spend a period of time in the country where the language is spoken.
    
It is not necessary to know the grammar rules flawlessly to be able to
4.
interact with Italian people.
    
Before trying to interact with native speakers you have to know many
5.
Italian words.
    

6. The first thing one notices in a foreigner’s speech is their accent.     

7. Patience is essential in oral interaction in a second language.     

Being fluent in a second language means not making pauses when


8.
one speaks.
    
The way people really speak their own mother tongue is often gram-
9.
matically incorrect.
    
Using idiomatic expressions is what makes one sound fluent in a sec-
10.
ond language.
    
Being fluent in Italian happens when you find a way to make yourself
11.
understood even if you lack accuracy.
    

12. Fluency in Italian does not have much to do with sentence length.     
You can be fluent in a second language even though your pronun-
13.
ciation is poor.
    
Being able to interact in Italian is based on the ability to get the gist
14.
of a conversation and one’s message across.
    
Learners of a second language do not dare to speak because they
15.
are scared of messing up.
    

54 LinguaInAzione
Anna Baldini
Le credenze sull’apprendimento di una lingua seconda: uno studio pilota

Working to improve one’s confidence in speaking Italian implies


16. making an effort to avoid spending much time with people from your     
own country.
In order to reach a comfort level in speaking Italian you have to
17.
practice the language regularly outside of the classroom.
    

You have to go through the pain of not knowing how to say some-
18.
thing if you want to improve fluency in Italian.
    

19. It does not help to be corrected when one speaks with locals.     
It is useless to go and explore places alone as a way to improve skills
20.
in oral communication in a second language.
    

21. To be able to form sentences effortlessly is not an aspect of fluency.     


Translating – also in one’s head – plays a great role in being fluent in
22.
a second language.
    
Looking up at a word on Google Translator is a good strategy to get
23.
out of trouble when communicating in Italian.
    
When you are short of words in Italian it is no use resorting to Spanish
24.
or French.
    
Doing oral presentations in class is the best training to improving flu-
25.
ency in Italian.
    
Group and pair conversations in class do not prepare you to handle
26.
conversations with native people in real life.
    
If time is an issue in communicating in Italian it is appropriate to make
27
use of hand gestures.
    
In coping with communication challenges an option may be trying
28.
to convey the meaning by means of more basic, simple language.
    

29. Speaking at a slow rate makes one get impatient with oneself.     
Having language partners is not especially helpful if you wish to im-
30.
prove oral fluency in Italian.
    
Making notes of common phrases in Italian makes a difference if you
31.
want to improve fluency.
    
Feeling uncomfortable and self-conscious in speaking a second lan-
32.
guage is just part of the learning process.
    
One has to be mindful of social conventions to be able to communi-
33.
cate effectively in Italian.
    
When learning to speak a second language you have to shift per-
34. spective: from seeing all that you are still lacking to realizing how far     
you have come in a few weeks.

Thank you for your cooperation.

55
ESPERIENZE / ATTIVITÀ

Esperienze /Attività
eTandem: analisi di un progetto di pre-mobilità
presso il CLA dell’Università di Padova
Lisa Griggio, Università di Padova,
Edit Rózsavölgyi, Università Sapienza di Roma1

1. P
 resentazione del progetto frequentare la nostra Università nel
semestre successivo allo scambio virtuale.
Secondo la ben nota definizione di Il livello linguistico dei partecipanti varia
Vassallo e Telles (2006), l’eTandem è una da A2 a C1. Dall’anno accademico
forma di apprendimento/insegnamento 2017-2018 l’attività svolta nell’ambito
informale tra pari che avviene online. del progetto può far ottenere 3 CFU
Specificità del progetto oggetto di questo
(Crediti Formativi Universitari) agli studenti
articolo è che esso prevede non solo uno
padovani dei corsi di laurea di Lingue per
scambio uno-a-uno nella lingua target,
«Altre attività», se essi soddisfano i seguenti
ma anche uno scambio multilingue in
criteri:
italiano, inglese, francese e spagnolo
usate come linguae francae2 di tutta 1. s crivere almeno quattro diari di lingua
la comunità eTandem nell’ambito del e cultura;
social network Facebook. L’iniziativa ha 2. c ontribuire ad almeno quattro discus-
preso il via nell’anno accademico 2015- sioni in Facebook;
2016 presso il CLA (Centro Linguistico di 3. s crivere un componimento finale nel-
Ateneo) dell’Università di Padova e da la lingua di studio;
allora vengono espletate due edizioni 4. c ompletare un questionario di gradi-
all’anno: da novembre a febbraio e da mento.
giugno a settembre. La durata di ogni Tutti gli studenti che portano a termine
edizione è di 8-10 settimane ciascuna. questi compiti ricevono un attestato di
Questo eTandem è rivolto a studenti partecipazione del CLA di Padova e un
italiani dell’Università di Padova e a badge virtuale.
studenti internazionali, entrambi di Il sistema di lavoro è autonomo ed
discipline diverse, che prevedono di è di tipo task-based, cioè costruito su
argomenti di discussione strutturati
1 Il presente contributo, pur elaborato in maniera settimanalmente, con correzione tra pari
congiunta, è stato realizzato da E. Rózsavölgyi per i
paragrafi 1 e 2 e per il paragrafo 3 da L. Griggio. Le e tutoraggio a disposizione. Il progetto
conclusioni sono opera comune delle due Autrici. si basa sull’uso della piattaforma
2 Lingue usate come strumento per necessità pratiche
di comunicazione nell’ambiente eTandem dove istituzionale Moodle e su uno spazio chiuso
vengono a contatto gruppi linguistici assai diversi. in Facebook; oltre a questi ambienti gli

56 LinguaInAzione
Lisa Griggio, Edit Rózsavölgyi
eTandem: analisi di un progetto di pre-mobilità presso il CLA dell’Università di Padova

e-partner, nello scambio uno-a-uno, linguistiche strettamente correlate ai


scelgono di utilizzare strumenti a loro bisogni comunicativi della comunità dei
consoni per tenersi in contatto (chat, parlanti.
e-mail, WhatsApp, Instagram, Skype ecc.). Possiamo senz’altro affermare che
Le lingue target nelle interazioni nell’eTandem l’enfasi è posta sull’uso lin-
individuali sono rappresentate dalle guistico, sulla parole e quindi sulla con-
lingue di studio degli e-partner, mentre cezione funzionale della lingua. Ma quali
le linguae francae usate nella comunità sono le abilità che i giovani d’oggi devo-
online sono aumentate di anno in no avere per essere competenti nell’uso
anno rafforzando il carattere inclusivo, linguistico?
multilinguistico e multiculturale dell’ini-
2.2. Competenze chiave del XXI secolo
ziativa.
La tabella 1 riassume le competenze
2. B
 ackground teorico chiave che i giovani del XXI secolo
2.1. A proposito delle abilità linguisti- devono acquisire per avere successo
che: strutturalismo versus funzionalismo (cfr. World Economic Forum report 2015,
2016; European Commission 2018).
Nell’ambito della corrente strutturalista
viene ribadito da Ferdinand de Saussu- Atteggiamenti
Competenze e
re, capostipite di questa scuola di pen- fondamentali
conoscenze di base
(saper fare con ciò
siero, che la conoscenza di una lingua (sapere)
che si sa, soft skills)
può essere di due tipi differenti: langue
e parole. Langue – chiamata «compe- - Lettura - Pensiero critico
e capacità di
tenza» nella grammatica generativa di risolvere i problemi
Chomsky (1957, 1965) – si riferisce alla
- Matematica - Creatività
lingua come a un sistema di riferimento
astratto, strutturato secondo una gram- - Scienze - Comunicazione
matica convenzionale. Parole, invece –
- Alfabetizzazione - Collaborazione
«esecuzione» in Chomsky –, significa «uso finanziaria
linguistico», ovvero la produzione lingui-
- Tecnologie - Curiosità
stica concreta (a tutti i livelli linguistici) e dell’Informazione
individuale dei parlanti; si tratta in pratica e della Comuni-
cazione (TIC)
della concretizzazione della langue.
L’altra concezione principale nell’am- - Sensibilizzazione - Spirito di iniziativa e
civica e culturale imprenditorialità
bito della linguistica contemporanea è
rappresentata dal funzionalismo (Nichols - Perseveranza,
determinazione
1984). Le varie proposte nell’ambito
di questa corrente di pensiero hanno - Adattabilità
come oggetto d’indagine le concrete - Assunzione di
decisioni e ruolo di
produzioni linguistiche, considerando il guida (leadership)
linguaggio prima di tutto uno strumento - Consapevolezza
Tabella 1. Competenze
di interazione sociale e le strutture sociale e culturale
chiave del XXI secolo.

57
ESPERIENZE / ATTIVITÀ

Le sedici competenze possono essere del XXI secolo si sviluppano principalmente


divise in due gruppi: da un lato le nozioni attraverso l’apprendimento sociale ed
da apprendere, ovvero la parte dei emotivo (Social and Emotional Learning:
contenuti (cfr. colonna sinistra della Tab. SEL) per il quale l’eTandem può essere
1); dall’altro le strategie da mettere in atto una valida risorsa. In base alla nostra
per affrontare le sfide e i diversi contesti pratica e supportate dalla letteratura
e ambienti di lavoro e di vita quotidiana di riferimento (Dewaele 2015; Dewaele,
(cfr. colonna destra della Tab. 1). Chengchen 2018, Dewaele, Dewaele
Delle sedici competenze solo tre 2018; Khajavy, MacIntyre, Barabadi 2018;
fanno parte delle competenze che Pekrun 2014; Portera 2013) valuteremo
tradizionalmente si acquisiscono a in seguito l’apporto dell’eTandem
scuola (lettura, matematica e scienze). nell’agevolare lo sviluppo delle nuove
Tutte le altre rappresentano ambiti competenze, correlate in particolare ai
nuovi del curriculum. Per la nostra analisi bisogni comunicativi.
risultano essere interessanti le ultime
due voci dell’ambito del sapere: TIC3 3. Analisi dei risultati
e sensibilizzazione civica e culturale4.
Nei paragrafi che seguono verrà
Entrambe, come le cosiddette
proposta l’analisi longitudinale del
«competenze trasversali» (soft skills)
progetto sia di tipo quantitativo
necessarie per essere in grado di
(dati questionario) che qualitativo
collaborare, comunicare e risolvere
(diari personali in Moodle e attività di
i problemi possono essere sviluppate
conversazione in Facebook) dal 2015 in
attraverso le attività eTandem.
poi.
Sta diventando sempre più palese
Ad oggi, dicembre 2020, il progetto
il divario tra le abilità e competenze
è stato proposto sette volte. Alla fine di
che gli studenti acquisiscono in contesti
ogni scambio è stato somministrato un
universitari tradizionali e quelle di cui
questionario di valutazione composto da
hanno realmente bisogno per avere
ventotto domande aperte e chiuse che
successo nel mondo del lavoro e
miravano a esplorare l’esperienza degli
nell’economia digitale. Le conoscenze
studenti nell’ambito di cinque diverse
cognitive tradizionali non sono in grado
aree: tecnologica, contenutistica,
di preparare gli studenti alla sfida
linguistica, metalinguistica e culturale,
fondamentale della rivoluzione digitale
psicologica e sociale. L’analisi dei
che farà sparire posti di lavoro e ne farà
dati del questionario (100 rispondenti
nascere degli altri. Le competenze chiave
su 986 partecipanti) sarà preceduta
da cenni teorici relativi alle nuove
3 Le TIC, a differenza delle tecnologie dell’informa- tecnologie, modelli di telecollaborazione
zione (IT) intese come strumenti per l’uso e per la
conservazione dei dati, è l’insieme delle tecnologie
che forniscono l’accesso alle informazioni attraver- 4 La sensibilizzazione civica e culturale è focalizzata
so le telecomunicazioni. L’accento in questo caso sulla valorizzazione della cultura propria e altrui, sul
è infatti sulle tecnologie di comunicazione (Internet, rafforzare un’idea di cittadinanza globale e di solida-
reti wireless, cellulari ecc. rietà internazionale, nonché di sviluppo sostenibile.

58 LinguaInAzione
Lisa Griggio, Edit Rózsavölgyi
eTandem: analisi di un progetto di pre-mobilità presso il CLA dell’Università di Padova

e mobilità studentesca. Per comodità a gruppi già esistenti o crearne


di esposizione, negli stessi paragrafi dei nuovi con facilità. Questa
verranno integrati alcuni risultati di tipo applicazione permette di dare vita
qualitativo provenienti dalla lettura del a comunità private o addirittura
materiale prodotto dai partecipanti (diari segrete consentendo agli educatori
e conversazioni). di mantenere un certo grado di
sicurezza tipico degli ambienti di
3.1. Dimensione tecnologica apprendimento chiusi quali, per
esempio, Blackboard, accessibile solo
I social network quali Facebook, da parte di utenti registrati. I membri
Twitter, YouTube sono ormai entrati del gruppo possono condividere
di diritto nella nostra vita quotidiana, punti di vista e idee interagendo in
sono piattaforme sulle quali i giovani discussioni virtuali. Lo strumento che
trascorrono molto tempo al giorno, luoghi li connette socialmente li tiene in
frequentati abitualmente e percepiti contatto anche accademicamente
come familiari. Cercare di integrarli nella attraverso le notifiche dei post di
didattica significa allinearsi all’evoluzione gruppo, documenti o eventi. Ogni
della società e al modo di comunicare membro, inoltre, può contattare
delle nuove generazioni (i cosiddetti gli altri in diversi modi (chiamata,
«nativi digitali»), oltre che creare un videochiamata, chat o messaggio)
modo nuovo, inclusivo e coinvolgente (Blattner, Fiori 2009). Scopi principali
di approcciare la didattica. Tra i diversi della nostra e-community sono quelli
social network Facebook è stato scelto di garantire l’integrazione degli
per le seguenti ragioni: studenti internazionali e assicurare
l’apprendimento linguistico con
- è tra i social network più usati. Dalla approccio comunicativo prima,
ricerca di Digitalic (2018), Facebook durante e dopo lo scambio creando
risulta infatti il secondo social media un ponte linguistico e temporale.
più utilizzato in Italia (60%) dopo Dopo la conclusione del progetto,
YouTube (62%), seguiti da WhatsApp rimane a disposizione dei partecipanti
(59%), Facebook Messenger (39%), uno spazio virtuale (il gruppo
Instagram (33%), Google+ (25%) e Facebook) per svolgere altri scambi
Twitter (23%). Inoltre, l’88% degli utenti online. Se avranno piacere e/o tempo
Facebook in Italia accede al social di rispolverare una lingua straniera,
network attraverso dispositivi mobili; potranno cercare tra i membri del
- consente di creare gruppi e comunità gruppo eTandem qualcuno con cui
che vanno oltre i limiti temporali utilizzare le risorse, i link e le tracce di
e spaziali del progetto stesso. discussione lì pubblicate;
Facebook è stato appositamente - permette di educare alla socializ-
disegnato per stabilire legami tra zazione in un contesto reale e di
utenti che condividono interessi sviluppare il pensiero critico e la
o attività. Gli utenti possono unirsi competenza digitale (Blattner, Fiori

59
ESPERIENZE / ATTIVITÀ

2009). Uno degli obiettivi dell’iniziativa e WhatsApp risultano maggiormente


è aiutare gli studenti a estendere graditi (rispettivamente 61 e 55), mentre
quest’ultima, cioè la savoir faire e solo 19 studenti sono ricorsi all’uso di
savoir être online (Griggio 2015), Skype. Consentendo di chiamarsi,
a imparare a partecipare in una videochiamarsi e chattare in modo
e-community e a salvaguardare immediato, i primi due strumenti hanno
la propria reputazione online. I nel tempo sostituito l’uso di Skype. Gli
partecipanti vengono invitati a non studenti hanno dichiarato infatti che
sovraesporsi online e a considerare Facebook è uno strumento ideale per
il digital tattooing un elemento che questa tipologia di progetto perché «è il
può danneggiare la loro identità più semplice per comunicare in gruppo e
virtuale ed eventualmente minare privatamente e ha tutte le funzionalità di
le loro future opportunità di lavoro cui uno può aver bisogno».
(Griggio 2018)5;
- l ’ e T a n d e m è u n p r o g e t t o
informale e Facebook permette
l’apprendimento informale. Inoltre,
consente di interagire in modo
sincrono e asincrono con parlanti
di diverse lingue, ma di simili età e di
accedere a un’incredibile quantità
di informazioni relative a un’enorme
varietà di tematiche. In altre parole,
Facebook facilita lo sviluppo Grafico 1. Strumenti utilizzati nell’interazione individuale.
della conoscenza e competenza
sociopragmatica e promuove la La frequenza di interazione su base
comprensione interculturale (Blattner, settimanale tra i partecipanti è dipesa
Fiori 2009). La partecipazione alla dalla loro differente disponibilità di tempo,
comunità online è opzionale, le attività ma anche dalla tipologia di strumento
sono proposte in modo flessibile e utilizzato. La maggior parte ha dichiarato
informale e i membri imparano dallo di aver intrattenuto conversazioni (scritte
scambio tra pari. e orali) in media di 30-60 minuti, ma non
Nel grafico 1 sono presentati gli sono mancati coloro (24) che si sono
strumenti utilizzati dagli studenti nelle sentiti frequentemente (più di 3 volte
interazioni. Su 100 partecipanti Facebook a settimana) e per tutto il giorno grazie
all’uso dei social network (16).
5 Proprio come l’inchiostro quasi permanente dei ta-
tuaggi sulla pelle, le tracce digitali che lasciamo
quotidianamente in Rete sono indelebili. Post inap- si preoccupi di andare a controllare il profilo di un
propriati pubblicati in giovane età potrebbero per- candidato su Facebook, Linkedin o Twitter e trovi
ciò perseguitare gli studenti quando in età adulta informazioni (anche se non corrispondenti a verità)
cercheranno lavoro. Accade sempre più frequen- che possono influenzare negativamente il pensiero
temente che una società di selezione del personale del reclutatore.

60 LinguaInAzione
Lisa Griggio, Edit Rózsavölgyi
eTandem: analisi di un progetto di pre-mobilità presso il CLA dell’Università di Padova

3.2. Dimensione contenutistica e linguistiche diverse, in uno spirito di


comprensione e di rispetto reciproci.
Dal questionario è emerso che i temi La libertà e la capacità di esprimersi,
trattati nelle conversazioni individuali la volontà e la facoltà di ascoltare ciò
erano incentrati per lo più su università e che gli altri dicono, ne sono elementi
sistemi educativi, interessi e informazioni indispensabili. Il dialogo interculturale
personali, tempo libero, Padova e città contribuisce all’integrazione politica,
natali, culture e tradizioni reciproche. sociale, culturale ed economica, nonché
Pochissimi hanno trattato temi di alla coesione di società culturalmente
attualità o politica e ciò denota lo spirito diverse. Favorisce l’uguaglianza, la dignità
informale del progetto. Più della metà dei umana e la sensazione di condividere
rispondenti (58%) ha affermato di aver obiettivi comuni. Il dialogo interculturale
trattato i temi interculturali proposti dagli è volto a far capire meglio le diverse
e-tutor e di considerarli «molto interessanti» abitudini e visioni del mondo, a rafforzare
(35) o «abbastanza interessanti» (38), ma la cooperazione e la partecipazione (o
soprattutto «piacevoli e attuali». la libertà di operare scelte), a permettere
Nella e-community sono stati affrontati alle persone di svilupparsi e trasformarsi
alternativamente due tipologie di e, infine, a promuovere la tolleranza e il
temi: quelli neutrali e quelli polarizzanti rispetto per gli altri (Consiglio di Europa
o controversi perché, come sostiene 2008: 17).
Kramsch (2014: 307), «è responsabilità
del docente di lingue esporre gli studenti Come sostiene Helm (2013), il
a varie prospettive (comprese quelle dialogo interculturale è un processo
controverse) e aiutarli a discutere i punti di apprendimento collaborativo con
di vista adottati da parlanti, scrittori e partecipanti che lavorano insieme verso
blogger». Anche se solo parzialmente, nel la comprensione reciproca. Non c’è
progetto eTandem è stato volutamente una singola realtà o verità, né dualismo
adottato il modello dialogico di tra giusto e sbagliato, ma piuttosto
telecollaborazione proposto da Helm una molteplicità e complessità
(2013). L’autrice presenta un modello, di prospettive. Grazie ai temi
Soliya Connect Program, che rompe controversi trattati nell’e-community
con la tradizione poiché i partecipanti (cfr. Graf. 2), i partecipanti hanno
discutono argomenti controversi sotto la raggiunto un livello di comprensione
guida di facilitatori esperti. Il Libro bianco più profondo e significativo, l’ambiente
sul dialogo interculturale del Consiglio sicuro creato dai tutor ha permesso
d’Europa (2018) riporta quanto segue. agli studenti di sentirsi liberi di esprimere
e motivare le proprie opinioni. Tuttavia,
Il dialogo interculturale indica un
durante le discussioni asincrone si è
processo di scambio di vedute aperto e
arrivati all’accettazione del disaccordo,
rispettoso fra persone e gruppi di origini
senza mai giungere al conflitto, perché
e tradizioni etniche, culturali, religiose
non c’erano i presupposti, cioè

61
ESPERIENZE / ATTIVITÀ

l’interazione sincrona (Helm 2013)6. 3.3. Dimensione linguistica


Questo punto verrà ripreso nelle
L’eTandem in oggetto è un progetto
conclusioni come possibile sviluppo
che promuove il multilinguismo e il
futuro.
plurilinguismo. Le informazioni e le attività
Il grafico 2 mostra i temi polarizzanti o
proposte nella e-community sono state
controversi – definiti da Helm (2013) «di-
presentate in quattro lingue francae
visive topics» –, maggiormente graditi
(italiano, inglese, francese, spagnolo),
dai partecipanti. Oltre a questi sono stati
mentre i commenti sono pervenuti
trattati il ruolo dei media, la migrazione, anche in lingua tedesca e portoghese.
l’ambiente, il veganesimo, lavoro e ge- Nonostante queste ultime non fossero
nere, robotica e lavoro umano. state proposte come linguae francae,
grazie alla funzionalità di traduzione
istantanea di Facebook, il loro uso
non ha interrotto il flusso d’interazione
tra i membri del gruppo, ma anzi ha
accentuato il clima d’inclusione, libertà,
informalità e agio che ha regnato nell’e-
community. Come specificato in Griggio
(2018), la scelta di gestire un progetto
in quattro linguae francae è legata a
Grafico 2. Temi polarizzanti preferiti dai partecipanti.
diverse ragioni:

Tra i temi neutrali – «safe topics» in Helm - favorire il plurilinguismo, cioè le


(2013) – quelli preferiti dagli studenti sono competenze individuali di un
stati in ordine di preferenza: il viaggio, la soggetto relative alla capacità di
lettura, le reazioni a ipotetiche situazioni, imparare e usare più lingue (Luise
2013);
la musica, lo choc culturale, le tradizioni
- favorire il multilinguismo e cioè la
e il cibo. Non stupisce la prima scelta, il
presenza all’interno di una comunità
viaggio: la maggior parte dei partecipanti
di più lingue a disposizione dei parlanti,
stava per andare all’estero a studiare,
anche se non necessariamente
il loro viaggio non significava solo uno
conosciute e usate da tutti i parlanti
spostamento fisico, ma intraprendere
(Luise 2013);
un percorso di crescita personale e
- s u p p o r t a r e l a s p o n t a n e i t à
accademica. dell’interazione in un’atmosfera
rilassante e informale focalizzandosi
6 flessioni in modalità asincrona. Fino alla sua settima
sul contenuto e non sulla forma
edizione non ci sono stati i presupposti per esperire linguistica.
nel progetto degli incontri collettivi online sincroni:
la gestione di tale sessioni online infatti, non solo ri- Per quanto riguarda la dimensione
chiede una certa esperienza tutoriale, ma anche linguistica, dal grafico 3 osserviamo
una solida progettazione tecnologica che implica
un forte dispendio di tempo ed energia per essere che la lingua più usata nell’interazione
acquisita. individuale è stata la lingua di studio

62 LinguaInAzione
Lisa Griggio, Edit Rózsavölgyi
eTandem: analisi di un progetto di pre-mobilità presso il CLA dell’Università di Padova

(36%) e, in modo inatteso, l’uso della


lingua inglese (33%) ha registrato una
frequenza simile a quella dell’italiano
(31%). Da alcune risposte aperte si
evince che i partecipanti sono ricorsi
all’uso dell’inglese per permettere
una comunicazione più rapida, per
correggere la lingua di studio, per evitare
imbarazzo nell’uso della lingua target, per
permettere una conversazione quando
Grafico 4. Frequenza della correzione linguistica tra pari.
il livello delle lingue di studio reciproche
era troppo basso o perché non vi era del proprio interlocutore. In generale,
interesse a conoscere una lingua diversa dall’analisi dei risultati del nostro
dall’inglese. questionario e dei materiali prodotti
dai partecipanti (diari, componimenti
finali) è emerso che effettivamente i
partecipanti si sono sentiti a loro agio in
questo ambiente di apprendimento tra
pari e hanno mostrano forte entusiasmo
nei confronti dell’uso della lingua
“autentica” durante le loro conversazioni.
Solo 27 rispondenti hanno riportato che
avrebbero voluto essere seguiti di più
e avere attività ancora più strutturate.
Questo dato indica che assieme al
Grafico 3. Lingue più usate nell’interazione individuale.
principio di reciprocità è stato osservato
dalla maggior parte dei partecipanti
Come si può osservare dal grafico 4 i anche il principio di autonomia. Entrambi
partecipanti hanno considerato l’attività i partner infatti, secondo Vassallo e Telles
di correzione tra pari importante a tal (2006), sono responsabili del processo
punto che ben l’81% ha provveduto a d’apprendimento dell’altro e ognuno di
fornirle sempre al proprio pari e solo il 10% loro supporta e incoraggia l’altro in modo
non l’ha mai fatto. collaborativo.
Gli studenti sono stati rispettosi del
principio di reciprocità, il 70% riporta 3.4. Dimensione metalinguistica e cul-
di aver ripartito in modo equo il tempo
turale
dedicato alle due lingue di scambio.
Appel, Gilbert (2002) sostengono che Per aiutare gli apprendenti non solo
il tandem learning sia un approccio a riflettere sulla lingua e sugli aspetti
che incoraggia la familiarità, riduca interculturali, ma anche ad analizzare
l’ansia e faccia crescere la confidenza con più attenzione l’esperienza
nei confronti della lingua di studio e dello scambio, è stato richiesto loro

63
ESPERIENZE / ATTIVITÀ

di scrivere almeno quattro diari di


lingua e cultura. La compilazione del
diario, dipendentemente dal livello di
competenza linguistica, è avvenuta
prevalentemente nella lingua di studio
ed è servita per tenere traccia degli
obiettivi e dei risultati linguistici raggiunti.
Più della metà dei rispondenti (63%) ha
affermato di trovare questa attività utile
per monitorare i propri progressi, annotare
Grafico 6. Percezione del miglioramento delle proprie
vocaboli o espressioni nuove e riflettere competenze linguistiche.
sull’esperienza interculturale in modo più
approfondito. scritte, il proprio vocabolario, conoscere
I dati relativi alla percezione del proprio meglio un’altra cultura e a coltivare
e altrui miglioramento linguistico sono curiosità per il diverso. Le abilità orali
degni di nota perché si osservano delle sono state penalizzate dalla difficoltà di
differenze significative (cfr. Graff. 5 e 6). conciliare gli orari e dalla mancanza di
La maggioranza dei rispondenti ritiene di tempo. Tuttavia, la partecipazione ha
essere migliorata meno rispetto ai propri contribuito a far sentire gli apprendenti
corrispondenti. meno inibiti a parlare un’altra lingua.

3.5. Dimensione psicologica e sociale


Il progetto è stato primariamente
ideato per favorire il processo di
integrazione degli studenti stranieri in
mobilità nel tessuto sociale e studentesco
padovano. Gli studenti internazionali
hanno in questo modo l’opportunità di
entrare in contatto con gli studenti locali
prima del loro arrivo, vedere se stessi e
Grafico 5. Percezione del miglioramento delle compe-
tenze linguistiche dell’epartner.
l’Italia attraverso gli occhi di altri, essere
esposti ad atteggiamenti e valori diversi
Infatti, 20 studenti pensano che le dai propri. Secondo Byram e Dervin
competenze linguistiche dei propri (cit. in Giralt, Jeanneau 2016), oltre ad
corrispondenti siano migliorate molto aumentare le opportunità per gli studenti
(Graf. 5), mentre solo 7 studenti ritengono di andare all’estero, è fondamentale
che le proprie siano migliorate molto anche prepararli per il loro soggiorno in un
(Graf. 6). paese straniero attraverso la riflessione e
Complessivamente questa esperienza, l’analisi, in modo che possano beneficiare
in base ai dati del questionario, ha aiutato completamente di questa esperienza.
gli studenti a migliorare le proprie abilità Meglio sono preparati prima del loro

64 LinguaInAzione
Lisa Griggio, Edit Rózsavölgyi
eTandem: analisi di un progetto di pre-mobilità presso il CLA dell’Università di Padova

inserimento in un’altra cultura e realtà, da un cambiamento tecnologico


migliore sarà l’esperienza che vivranno. sempre più rapido. Come educatori è
La comunicazione interculturale che i essenziale trarre vantaggio da questi
partecipanti sperimentano attraverso strumenti tecnologici per promuovere
questa esperienza virtuale favorisce l’apprendimento autonomo di una lingua
la loro integrazione e li prepara non abbandonando i nostri istinti predigitali e
solo linguisticamente, ma anche le zone di comfort.
psicologicamente allo scambio fisico. In questo articolo abbiamo enfa-
Per gli studenti italiani che per tizzato l’applicazione di Facebook
impedimenti fisici o economici non che consente di creare gruppi in un
possono permettersi di andare all’estero contesto di apprendimento linguistico
o non vogliono farlo, quest’iniziativa offre collaborativo con i seguenti vantaggi:
la possibilità di vivere una dimensione interazione autentica, costruzione di
internazionale rimanendo a casa propria. relazioni amicali, motivazione e senso
Uno degli scopi del progetto virtuale è di appartenenza. Tra i diversi intenti
proprio quello di instillare negli studenti dell’iniziativa eTandem, c’è anche quello
restii ad andare all’estero la voglia e di aiutare a sviluppare la produzione sia
l’entusiasmo di vivere una esperienza di orale che scritta in tre ambiti. Il primo
studio fuori dall’Italia. ambito è quello linguistico: mettendo
I rispondenti mostrano livelli di in primo piano la fluenza piuttosto che
soddisfazione molto alti: 85 hanno l’accuratezza in un processo di ricerca
dichiarato di essersi trovati abbastanza dell’efficacia comunicativa. Il secondo
(29) o molto bene (56) con i propri è quello comunicativo: i partecipanti si
corrispondenti e di essere intenzionati confrontano in situazioni di vita concrete,
a continuare lo scambio linguistico di reali e quotidiane, affrontano problemi
persona. Molto interessante, infine, è il autentici, imparano a evitare errori di tipo
dato relativo all’intenzione di andare culturale e a usare un registro adeguato
all’estero: ben 94 affermano di sentirsi a vari contesti. Il terzo, infine, è quello
più pronti a partecipare a una mobilità affettivo: la motivazione a partecipare a
Erasmus grazie a questo progetto. un progetto di questo tipo è legata sia alla
Probabilmente questi risultati sono stati condivisione di obiettivi in comune col
raggiunti anche in virtù dei diversi criteri di partner (partner nel bene e nel male) che
abbinamento adottati. Oltre alla lingua alla libertà di autogestione delle attività.
target richiesta infatti, i corrispondenti Anche il senso di appartenenza a una
sono stati abbinati in base al comune comunità coesa, dove sentirsi a proprio
corso di studio. agio e meno inibiti a esprimersi, funge da
stimolo alla partecipazione.
In generale, partecipando al progetto
4. Conclusioni
gli studenti non solo hanno imparato a
La popolarità di Facebook è capire, rispettare e tollerare differenti
indiscutibile. Come Prensky (2007) ha opinioni e punti di vista, ma hanno
notato, il XXI secolo sarà caratterizzato anche allargato la loro conoscenza e

65
ESPERIENZE / ATTIVITÀ

competenza linguistica, comunicativa, e un alto grado di presenza sociale poi-


(inter)culturale e sociale. Attraverso il ché consente ai partecipanti di proiet-
rapporto dialogico e il pensiero critico tarsi come persone reali. L’enfasi è sull’e-
hanno svelato pregiudizi che, in un lemento umano, le persone si possono
secondo momento, sono stati rivalutati sentire, parlare e vedere. Ancora, la te-
e hanno acquisito una comprensione lecollaborazione sincrona permette che
profonda del diverso; qualità, avvenga la comunicazione verbale e
quest’ultima, ormai necessaria per lo non verbale in tempo reale, quindi è uno
sviluppo personale e sociale nel mondo dei modi più efficaci per coinvolgere gli
globalizzato che punta alla mobilità studenti nell’apprendimento collaborati-
internazionale. vo. Se nell’eTandem in oggetto si riuscisse
Tra gli sviluppi futuri dell’iniziativa c’è a sviluppare una comunicazione colletti-
la volontà di includere sessioni dedicate va sincrona accanto a quella asincrona,
alla comunicazione sincrona. L’interazio- l’immediatezza consentirebbe di inne-
ne asincrona ha il vantaggio di essere scare anche il “conflitto”, la cui gestione
indipendente dal punto di vista spazia- efficace a nostro avviso può avvenire
le e temporale, e concede tempo per propriamente in modo sincrono, e per-
prepararsi e riflettere prima di rispondere metterebbe una trasformazione dei par-
agli interventi degli altri. Tuttavia, la co- tecipanti ancora più profonda (cfr. Helm
municazione sincrona, in modo partico- 2013).
lare quella a video, offre immediatezza

Riferimenti bibliografici
Appel, C., Gilabert, R. 2002. Motivation and Task Performance in a Task-Based Web-Based
Tandem Project. Cambridge. Cambridge University Press. URL: https://bit.ly/2OLcsUu (ulti-
mo accesso: 10.02.2020)
Blattner, G., Fiori, M. 2009. Facebook in the Language Classroom: Promises and Possibilities.
«International Journal of Instructional Technology and Distance Learning», 6, 1: 17-28. URL:
https://bit.ly/2OMTqNr (ultimo accesso: 10.02.2020).
Chomsky, N. 1957. Syntactic Structures. The Hague. Mouton.
--- 1965. Aspects of the Theory of Syntax. Cambridge (MA). Massachusetts Institute of Technol-
ogy Press.
Cosiglio d’Europa 2008. Libro bianco sul dialogo interculturale «Vivere insieme in pari dignità».
Strasbourg. Cosiglio d’Europa. URL: https://bit.ly/2vv1J9R (ultimo accesso: 10.02.2020).
Dalziel, F., Henrot Sostero, G. (a cura di) 2015. L’innovazione dell’apprendimento linguistico
all’Università di Padova. Padova. Padova University Press.
Dewaele, J.-M. 2015. On Emotions in Foreign Language Learning and Use. «The Language
Teacher», 39: 13-15.
Dewaele, J.-M., Chengchen, L. 2018. Editorial of the Special Issue ‘Emotions in SLA’. «Studies
In Second Language Learning And Teaching», 8/1: 15-19. URL: https://bit.ly/2ZH5ftj (ultimo
accesso: 16.02.2020).
Dewaele, J.-M., Dewaele, L. 2018. Learner-Internal and Learner-External Predictors of Willing-
ness to Communicate in the FL Classroom. «Journal of the European Second Language
Association», 2/1: 24-37. URL: https://bit.ly/38zI5sI (ultimo accesso: 16.02.2020).

66 LinguaInAzione
Lisa Griggio, Edit Rózsavölgyi
eTandem: analisi di un progetto di pre-mobilità presso il CLA dell’Università di Padova

Digitalic 2019. Statistiche social network 2018: tutti i dati sugli utenti Italia e mondo - Digitalic.
URL: https://bit.ly/2CdCzjn (ultimo accesso: 16.02.2020).
European Commission 2018. Proposal for a Council Recommendation on Key Competences
for Lifelong Learning. Brussels. URL: https://bit.ly/2DfCUTs (ultimo accesso: 16.02.2020).
Giralt, M., Jeanneau, C. 2016. Preparing Higher Education Language Students to their Period
Abroad Through Telecollaboration: The I-TELL Project. «AISHE-J: The All Ireland Journal of
Teaching and Learning in Higher Education», 8/2: 2781-2782.
Griggio, L. 2015. Savoir faire e savoir être. Per un insegnamento di lingua francese in rete. In
Dalziel, Henrot Sostero (a cura di) 2015: 239-251.
--- 2018. Linking Virtual and Physical Mobility: A Success Story of a Multilingual and Multicultural
Exchange. «Sustainable Multilingualism», 12/1: 88-112.
Helm, F. 2013. Dialogic Model for Telecollaboration. «Bellaterra Journal of Teaching & Learning
Language & Literature», 6/2: 28-48. URL: https://bit.ly/2ZLhlBN (ultimo accesso: 16.02.2020).
Khajavy, G. H., MacIntyre, P. D., Barabadi, E. 2018. Role of the Emotions and Classroom Envi-
ronment in Willingness to Communicate: Applying Doubly Latent Multilevel Analysis in Sec-
ond Language Acquisition Research. «Studies in Second Language Acquisition», 40/3: 605-
624. URL: https://bit.ly/2VRtqnY (ultimo accesso: 16.02.2020).
Kramsch, C. 2014. Teaching Foreign Languages in an Era of Globalization: Introduction. «The
Modern Language Journal», 98/1: 296-311. URL: https://bit.ly/3gyyCVC (ultimo accesso:
16.02.2020).
Luise, M. C. 2013. Plurilinguismo e multilinguismo in Europa per una Educazione plurilingue e in-
terculturale. «LEA - Lingue e Letterature d’Oriente e d’Occidente», 2: 525-535. URL: https://
bit.ly/2Z1lDWy (ultimo accesso: 16.02.2020).
Nichols, J. 1984. Functional Theories of Grammar. «Annual Review of Anthropology», 13: 97-
117. URL: https://bit.ly/3f9NUje (ultimo accesso: 16.02.2020).
Pekrun, R. 2014. Emotions and Learning. «Educational Practices Series-24». Brussels. Internation-
al Academy of Education. URL: https://bit.ly/38ExVY8 (ultimo accesso: 16.02.2020).
Portera, A. 2013. Manuale di pedagogia interculturale: risposte educative nella società glo-
bale. Roma-Bari. Laterza.
Prensky, M. 2007. How to Teach with Technology: Keeping Both Teachers and Students Com-
fortable in an Era of Exponential Change. «Emerging Technologies for Learning», 2: 40-46.
URL: https://bit.ly/31MtTvj (ultimo accesso: 16.02.2020).
Vassallo, M. L., Telles, J. A. 2006. Foreign Language Learning In-Tandem: Theoretical Principles
and Research Perspective. «The ESPecialist», 27/1: 83-118. URL: https://bit.ly/2ZHPrGD (ulti-
mo accesso: 16.02.2020).
World Economic Forum 2015. New Vision for Education. Unlocking the Potential of Technology.
URL: https://bit.ly/2VRmgjz (ultimo accesso: 16.02.2020).
--- 2016. New Vision for Education. Fostering Social and Emotional Learning through Technolo-
gy. URL: https://bit.ly/2AAoqwv (ultimo accesso: 16.02.2020).

67
MIGRANTI

A cura di
Eleonora Fragai, Docente di Italiano L2 e formatrice di formatori
Elisabetta Jafrancesco, Università di Firenze

Migranti

In questo numero della Rivista, il contributo di Fresi propone una riflessione sul rap-
porto tra informazione giornalistica e immigrazione in Italia, e su alcune delle comples-
se implicazioni sociali e politiche che ne derivano.
In particolare, nel contributo vengono messi in correlazione le questioni deontologi-
che, a cui dovrebbe attenersi chi si occupa di comunicare il tema dell’immigrazione
sui media italiani, e le normative legislative sui flussi di immigrati emanate dagli anni
Ottanta del secolo scorso a oggi. In questa prospettiva l’articolo conferma, con vari
esempi, la centralità del fenomeno migratorio nell’agenda politica italiana, spesso
trattato con i toni allarmistici della mera propaganda politica, che i media esaspera-
no con il rischio di rafforzare percezioni negative verso gli stranieri.
La necessità di un racconto mediatico maggiormente obiettivo e imparziale stimo-
la dunque anche chi opera nella scuola a lavorare sullo sviluppo della competenza
interculturale per gestire situazioni conflittuali che nascono da equivoci dovuti a una
informazione di bassa qualità.

Come informare?
La comunicazione sui migranti in Italia
Sara Fresi, Direttrice responsabile di «Le Muse News»

1. Introduzione politici, che inducono a formulare doman-


de e riflessioni fuorvianti; si diventa così testi-
Attualmente parte dell’informazione moni di un presente alterato che ha radici
giornalistica ha la tendenza ad amplifica- nel passato recente della storia politica ed
re i fenomeni creando sensazionalismi, per economica italiana. È invece utile un’in-
arrivare talvolta alla diffusione di vere e formazione imparziale che, pur avendo
proprie fake news. Sempre più frequente- meno impatto emotivo, servirebbe mag-
mente si è dinnanzi a campagne d’odio e giormente a circoscrivere e a descrivere
xenofobe, diffuse anche da leader e partiti in maniera neutra le situazioni sociali che

68 LinguaInAzione
Sara Fresi
Come informare? La comunicazione sui migranti in Italia

meritano di essere presentate all’attenzio- disciplinare dell’iscritto all’Ordine. Nel do-


ne dei cittadini attraverso uno sguardo og- cumento sono stati recepiti tanti altri do-
gettivo e non propagandistico1. cumenti: Carta dei doveri del giornalista;
Carta dei doveri del giornalista degli Uf-
2. Il Testo unico dei doveri del fici stampa; Carta dei doveri dell’infor-
giornalista mazione economica; Carta di Firenze;
Carta di Milano; Carta di Perugia; Carta
Se tutti gli esseri umani sono liberi e di Roma; Carta di Treviso; Carta informa-
uguali in dignità e diritti, perché alcuni zione e pubblicità; Carta informazione e
possono usufruire di maggiori diritti rispet- sondaggi; Codice di deontologia relati-
to ad altri? Che cosa spinge alcuni uomi- vo alle attività giornalistiche; Codice in
ni a sentirsi superiori rispetto ad altri? materia di rappresentazione delle vicen-
Spesso leggendo gli articoli cartacei de giudiziarie nelle trasmissioni radiotele-
o telematici e ascoltando i telegiornali visive; Decalogo del giornalismo sportivo.
è possibile notare come alcuni operatori Nel Testo unico dei doveri del giornali-
dell’informazione facciano un uso impro- sta, Titolo II «Doveri nei confronti delle per-
prio delle parole. Per i giornalisti le parole sone», l’Articolo 7, riguardante i «Doveri
sono tutto, queste entrano nelle case di nei confronti degli stranieri», recita quan-
ascoltatori e lettori, nei confronti dei quali to segue (OdG 2019):
si hanno delle responsabilità. È importan-
te far comprendere il vero messaggio, Il giornalista:
perché i giornalisti dovrebbero scrivere a) nei confronti delle persone straniere adot-
la verità, tenendo sempre a mente che ta termini giuridicamente appropriati se-
dall’altra parte ci sono tante sensibilità. guendo le indicazioni del «Glossario», al-
Per non cadere in errore e per non in- legato al presente documento (Allegato
correre in sanzioni, ci sono regole e nor- 3), evitando la diffusione di informazioni
me a cui gli operatori dell’informazione imprecise, sommarie o distorte riguardo a
devono attenersi. L’Ordine nazionale dei richiedenti asilo, rifugiati, vittime della trat-
Giornalisti (OdG) tra i vari compiti ha quel- ta e migranti;
lo di ricordare l’importanza fondamenta- b) tutela l’identità e l’immagine, non consen-
le delle regole deontologiche. Il Consiglio tendo l’identificazione della persona, dei
richiedenti asilo, dei rifugiati, delle vittime
Nazionale dell’OdG il 27 gennaio 2016
della tratta e dei migranti che accettano
ha approvato il Testo unico dei doveri
di esporsi ai media2.
del giornalista (OdG 2019), per chiarire in
modo inequivocabile e agevolare l’ap-
3. Il Glossario della Carta di Roma
prendimento e la conseguente applica-
zione di tutte quelle norme, la cui inosser- Il Testo unico dei doveri del giornalista
vanza può determinare la responsabilità (OdG 2019) vuole agevolare ulteriormen-
te i giornalisti nel comprendere anche
1 L’articolo è in parte la rielaborazione di una ricer-
ca svolta per la tesi di laurea magistrale in Storia e
società (a. a. 2018-2019) dedicata al tema dell’in- 2 Per una panoramica su documenti e strumenti ri-
formazione sui migranti in Italia. cfr. Fresi non pubbli- guardanti il rapporto tra media e immigrazione, cfr.
cato. CESTIM 2018.

69
MIGRANTI

quale debba essere il linguaggio oppor- tre, emerge con chiarezza la linea da se-
tuno da utilizzare consultando la Carta di guire riguardo alla terminologia specifica
Roma: un protocollo deontologico utile relativa allo status giuridico dei migranti
per i giornalisti che approfondiscono ar- che il Glossario della Carta di Roma (OdG
gomenti relativi a migranti, richiedenti 2016, Allegato 3) indica, come mostra la
asilo, rifugiati e vittime della tratta. Leg- tabella seguente (cfr. Tab. 1).
gendo attentamente il documento, inol-

Status giuridico Descrizione

Chi è fuori dal proprio paese e presenta, in un altro Stato, domanda di asilo per il rico-
noscimento dello status di rifugiato in base alla Convenzione di Ginevra sui rifugiati del
1951, o per ottenere altre forme di protezione internazionale. Fino al momento della
decisione finale da parte delle autorità competenti, egli è un richiedente asilo ed ha
Richiedente asilo
diritto di soggiorno regolare nel paese di destinazione. Il richiedente asilo non è quindi
assimilabile al migrante irregolare, anche se può giungere nel paese d’asilo senza do-
cumenti d’identità o in maniera irregolare, attraverso i cosiddetti «flussi migratori misti»,
composti, cioè, sia da migranti irregolari che da potenziali rifugiati.

Colui al quale è stato riconosciuto lo status di rifugiato in base alla Convenzione di


Ginevra del 1951 sui rifugiati, alla quale l’Italia ha aderito insieme ad altri 143 Paesi.
Nell’articolo 1 della Convenzione il rifugiato viene definito come una persona che,
«temendo a ragione di essere perseguitato per motivi di razza, religione, nazionalità,
Rifugiato
appartenenza a un determinato gruppo sociale od opinioni politiche, si trova fuori del
paese di cui ha la cittadinanza, e non può o non vuole, a causa di tale timore, avva-
lersi della protezione di tale paese». Lo status di rifugiato viene riconosciuto a chi può
dimostrare una persecuzione individuale.

Chi – pur non rientrando nella definizione di «rifugiato» ai sensi della Convenzione del
1951 poiché non sussiste una persecuzione individuale – necessita comunque di una
forma di protezione in quanto, in caso di rimpatrio nel paese di origine, sarebbe in
Beneficiario
serio pericolo a causa di conflitti armati, violenze generalizzate e/o massicce viola-
di protezione
zioni dei diritti umani. In base alle direttive europee questo tipo di protezione viene
umanitaria
definita «sussidiaria». La maggior parte delle persone che sono riconosciute bisognose
di protezione in Italia (oltre l’80% nel 2007) riceve un permesso di soggiorno per motivi
umanitari anziché lo status di rifugiato.

Chi, a differenza dei migranti irregolari che si affidano di propria volontà ai trafficanti,
non ha mai acconsentito a essere condotta in un altro paese o, se lo ha fatto, l’aver
dato il proprio consenso è stato reso nullo dalle azioni coercitive e/o ingannevoli dei
Vittima della trafficanti o dai maltrattamenti praticati o minacciati ai danni della vittima. Scopo
tratta della tratta è ottenere il controllo su di un’altra persona ai fini dello sfruttamento. Per
«sfruttamento» s’intendono lo sfruttamento della prostituzione o altre forme di sfrutta-
mento sessuale, il lavoro forzato, la schiavitù o pratiche analoghe, l’asservimento o il
prelievo degli organi.

Chi sceglie di lasciare volontariamente il proprio paese d’origine per cercare un lavo-
Migrante/
ro e migliori condizioni economiche altrove. Contrariamente al rifugiato può far ritorno
Immigrato
a casa in condizioni di sicurezza.

Chi a) ha fatto ingresso eludendo i controlli di frontiera; b) è entrato regolarmente


nel paese di destinazione, per esempio con un visto turistico, e vi è rimasto dopo la
Migrante
scadenza del visto d’ingresso (diventando un cosiddetto overstayer); o c) non ha
irregolare
lasciato il territorio del paese di destinazione a seguito di un provvedimento di allon-
tanamento.

Tabella 1. Status giuridico dei cittadini stranieri in Italia (OdG 2016).

70 LinguaInAzione
Sara Fresi
Come informare? La comunicazione sui migranti in Italia

4. Evoluzione normativa dei flussi ziali. Lo sbarco degli albanesi in Puglia


migratori in Italia nel 1991 scatenò reazioni negative, ed
emersero nuovi movimenti, come la Lega
Negli anni Ottanta dello scorso secolo Nord, apertamente contrari agli immigra-
venne installato un ripetitore nel Monte- ti. Il fenomeno migratorio era comunque
negro e venne data la possibilità ai cit- ancora un argomento marginale e le-
tadini albanesi di vedere i programmi te- gato a episodi di cronaca, e quando af-
levisivi italiani (Ghirelli 2005). Tale potente frontato, venivano utilizzate affermazioni
mezzo di comunicazione diffuse il “mito e immagini sensazionalistiche, creando
Italia”, trasmettendo messaggi che ritra- allarmismo nell’opinione pubblica.
evano la penisola come un paese ricco, Le normative promulgate dopo la Leg-
con un modello di vita attraente e facil- ge Martelli mettevano in rapporto la cri-
mente raggiungibile. Gli stessi mass me- minalità e l’immigrazione. Il Decreto Dini
dia, che tanto esaltavano le molteplici del 1995 (GU 1995) introduceva controlli,
qualità dell’Italia, diedero un’immagine espulsioni, respingimenti, pattugliamenti
negativa degli albanesi che vi arrivaro- delle frontiere. Il migrante era percepito
no. Apparve con chiarezza che si tratta- come un pericolo e qualcuno si sentì le-
va di immagini manipolate e poco ve- gittimato ad attuare azioni di violenza o a
ritiere, parziali e stereotipate, fino a che rifiutare l’accoglienza ai profughi. In Italia
l’ignoranza e la scarsa consapevolezza l’informazione sui migranti ha iniziato così
della questione cominciarono a genera- a essere caratterizzata spesso da toni al-
re comportamenti razzisti negli italiani. larmistici, emergenziali e superficiali, tan-
Ci sono state varie fasi relative al feno- to da ritrarre l’Italia come uno dei peg-
meno migratorio nel nostro Paese. Nella giori paesi europei riguardo alla presunta
fase di latenza, tra la metà degli anni Set- “pressione” dei flussi migratori sulle dina-
tanta e gli anni Ottanta, nessuno si rese miche socio-economiche del Paese. Altri
conto della graduale crescita degli im- aspetti da sottolineare riguardano l’etni-
migrati; solo alla fine degli anni Ottanta cizzazione delle notizie, (Ghirelli 2005: 96)
gli italiani presero coscienza del fenome- quando il reato viene associato al paese
no migratorio attraverso alcuni episodi di di provenienza di colui che lo commette,
cronaca sui giornali, dove con toni allar- e l’abitudine di rapportare la religione a
mistici si parlava di centinaia di miglia- specifici eventi, anche tragici, oppure a
ia di migranti. Dal 1989 al 1991 vennero persone che compiono dei reati.
attuati i primi provvedimenti giuridici in È necessario dunque comprendere le
materia di immigrazione, tra cui la Legge dimensioni e gli elementi relativi alle di-
Martelli del 1990 (GU 1990) e la successi- namiche migratorie, per fornire risposte
va sanatoria; del tema si cominciarono a adeguate e costruttive alle istanze sol-
occupare i mass media, l’opinione pub- levate dai flussi migratori. Per esempio, il
blica, l’associazionismo, il volontariato, la fenomeno della globalizzazione dei mer-
scuola e l’università. Cominciarono a dif- cati e del “villaggio comunicativo” ha
fondersi – da parte della stampa e della aperto nuove prospettive favorendo la
televisione – messaggi dai toni emergen- promozione di progetti di cooperazione

71
MIGRANTI

e sviluppo, rivolti ai migranti e focalizzati sviluppo socioeconomico sono temi stret-


sull’uomo come risorsa economica e cul- tamente connessi. Attraverso la gestione
turale. Tuttavia, la questione dei migran- dei flussi si possono trarre opportunità e
ti solleva sovente posizioni negative di occasioni date da un processo che non
chiusura, paura e xenofobia, che anche può essere fermato, se non attraverso
nel panorama europeo non danno luo- metodi lontani da prospettive di tutela
go al dialogo e al confronto in paesi che, dei diritti umani e di rispetto dei trattati in-
in crisi di identità e minacciati dall’alta di- ternazionali.
soccupazione3, devono gestire un feno- In Italia, gli immigrati stranieri residenti
meno sociale complesso anche a livello sono passati da 500 mila nel 1987, ai 5 mi-
economico. lioni nel 2016 (Guglini 2016). La penisola
italiana è stata terra di emigrazione in tre
5. Legislazione nazionale fasi storiche: tra la fine dell’Ottocento e
e fenomeni migratori il 1914, tra la prima e la seconda guer-
ra mondiale e tra gli anni Cinquanta e
Quando si parla di fenomeno migrato- Settanta del secolo scorso. Successiva-
rio bisogna tenere in considerazione che mente l’Italia è diventata terra di immi-
esso tocca vari aspetti: società di origi- grazione. All’inizio degli anni Novanta i
ne, transito e destinazione dei migranti, residenti non italiani non raggiungevano
dimensione politica interna ed esterna 1 milione di persone; gli irregolari erano
dei flussi, demografia e geopolitica dei circa il 6%. Nel 2019 secondo i dati ISTAT,
paesi interessati, leggi e strutture norma- elaborati dalla Fondazione ISMU, il nume-
tive internazionali, controllo e sicurezza, ro di stranieri presenti in Italia è cresciuto
cooperazione, solidarietà e aiuto umani- fino a 6.222.000. Altro dato di interesse è
tario. Dal tempo del colonialismo e del- che l’Italia, a differenza di altri paesi eu-
la rivoluzione industriale, flussi di migranti ropei, tra cui la Francia e l’Inghilterra, non
si sono mossi sulle direttrici Sud-Nord. Da ha un’eredità coloniale che l’avrebbe
alcuni decenni sono aumentati i movi- potuta mettere in relazione con determi-
menti Sud-Sud. Sono centinaia di milioni nati paesi. Pertanto, non si è sviluppata la
le persone che vivono nelle aree più po- presenza predominante di specifici pae-
vere del globo e migrano a causa di po- si stranieri. I migranti maschi provengono
vertà, conflitti, discriminazioni e violazioni principalmente da Balcani, Medio Orien-
dei diritti civili e politici. te e Nord Africa; le donne sono una quo-
In questo contesto è opportuno com- ta consistente, a fronte di un’alta richie-
prendere le vere cause che alimentano sta di lavoro legato alla sfera casalinga.
il movimento migratorio, categorizzare Tra la fine degli anni Ottanta e l’inizio
i flussi ed elaborare strategie di risposta degli anni Novanta l’opinione pubblica
efficaci, tenendo conto che migrazioni e prese atto che, nel territorio nazionale,
risiedevano persone straniere. Nell’im-
3 Emblematiche di questo fenomeno sono le lunghe maginario collettivo si pensò che ci fosse
proteste insorte nel 2005 nelle banlieues di Parigi,
dove si sono formate vere e proprie enclave all’in- un numero assai elevato, una folla di non
terno del tessuto sociale. italiani. La reazione sociale fu di chiusu-

72 LinguaInAzione
Sara Fresi
Come informare? La comunicazione sui migranti in Italia

ra e di preoccupazione, sentimenti ne- gimento familiare e per motivi di lavoro.


gativi che persistono tuttora, nonostante Furono istituiti i cosiddetti «decreti flussi»,
che già dalla fine degli anni Cinquanta vale a dire provvedimenti annuali me-
fossero migrate in Italia persone prove- diante i quali il Governo stabiliva la quo-
nienti dall’Est Europa, Nord Africa, Me- ta di lavoratori stranieri a cui concedere
dio Oriente e America Latina, senza aver l’ingresso nello Stato. Tale regolamento
mai destato specifiche reazioni negative. è fallito nel tentativo di regolare i flus-
Oggi le comunità straniere più numerose si migratori e il mercato del lavoro degli
in Italia sono la romena, la marocchina e immigrati, perché il lavoratore straniero
l’albanese. Nelle grandi metropoli come doveva essere convocato dal datore di
Roma e Milano gli immigrati sono il 28% lavoro. Le richieste del mercato del lavo-
del totale. Sono considerati “cittadini di ro italiano (attraverso la Confindustria)
serie B”: non possono accedere al voto, erano numerose, ma la “chiamata nomi-
né essere eletti, se compiono reati posso- nale” era uno strumento impossibile da
no essere espulsi dal Paese, il loro interlo- gestire, se non per piccoli imprenditori e
cutore è l’autorità di polizia e non l’am- nuclei familiari in cerca di domestiche e
ministrazione pubblica. badanti. Se la Legge Turco-Napolitano fu
In pochi anni si è diffusa una cultura utile per tutelare gli immigrati regolari e i
dell’“emergenza straniero”. Lo Stato ha diritti umani al lavoro e all’accesso al wel-
così tentato di fornire alcune risposte, fare, non riuscì a controllare i flussi migra-
con provvedimenti riguardanti più il tema tori. In pochi anni il tema delle migrazioni
della sicurezza che il fenomeno migrato- venne collegato al concetto di «illegali-
rio. La Legge Foschi del 1986 (GU 1986), a tà», suscitando sentimenti di emergenza
favore degli immigrati regolari, è stato un e insicurezza. C’è stata un’evoluzione dei
provvedimento che non ha avuto parti- flussi migratori: gli arrivi, soprattutto dall’A-
colare peso, mentre, con la Legge Mar- frica Subsahariana e dal Corno d’Africa,
telli del 1990 (GU 1990) vennero attuate, si sono concentrati sulle coste della Sici-
invece, le prime consistenti misure in ma- lia, tra cui l’isola di Lampedusa.
teria di ingresso e soggiorno di migranti, di La Legge Bossi-Fini del 2002 (GU 2002)
regolarizzazione degli stranieri in Italia e di si è rivelata restrittiva facendo aumenta-
relativa apertura sull’asilo politico. Venne re i ricorsi ai provvedimenti di allontana-
abolita la “riserva geografica”, che pre- mento obbligatorio dal territorio statale,
vedeva l’applicazione della Convenzio- inasprire le sanzioni per chi favorisce l’im-
ne di Ginevra del 1951 soltanto ai cittadi- migrazione irregolare, maggiorare i costi
ni dei paesi dell’area europea. per coloro che avrebbero voluto assu-
Nel 1998 venne promulgata la Legge mere gli immigrati, abbassare la durata
Turco-Napolitano (GU 1998), confluita nel dei permessi di soggiorno temporanei,
Testo Unico sull’Immigrazione, che disci- estendere le pratiche di espulsione. La
plinava i diritti e i doveri degli immigrati, Legge Bossi-Fini, oltre a non aver portato
le norme di ingresso e soggiorno e lo stru- risultati nella gestione dei flussi migrato-
mento dell’espulsione. L’entrata in Italia ri, ha trascurato quella zona di illegalità
poteva essere concessa per ricongiun- che è nel sistema lavorativo italiano, che

73
MIGRANTI

fa profitto sulla natura irregolare dei rap- hanno elaborato dei progetti per l’acco-
porti di lavoro e non tutela la posizione glienza e l’integrazione dei migranti.
di un numero considerevole di lavoratori. Nel 2018 è stato approvato alla Ca-
Viene così garantita la sopravvivenza di mera il Decreto sicurezza (GU 2018a, GU
un sistema di sfruttamento di persone e 2018b) fortemente voluto dal Ministro
lavoratori invisibili lasciati ai margini della dell’Interno Matteo Salvini. Nel Decreto
società. sono presenti novità stringenti in tema di
Nel 2009, con il varo del Pacchetto Si- immigrazione e sicurezza: abolizione del
curezza (GU 2009), si è proceduto all’ina- permesso di soggiorno per motivi uma-
sprimento delle sanzioni verso gli stranieri nitari, sostituito con permessi speciali
con l’introduzione del reato di ingresso temporanei per motivi di salute di parti-
e soggiorno irregolare. Tale reato venne colare gravità, calamità nel paese d’ori-
abolito nel 2014 (GU 2014) e le condanne gine, atti di valore civile, vittime di tratta,
che ne sono seguite sono state spesso an- violenza domestica e grave sfruttamen-
nullate in sede giudiziaria. Basti pensare to. Sono stati allungati i tempi di tratte-
che la Costituzione italiana tutela i diritti nimento degli stranieri nei Centri di Per-
fondamentali di qualsiasi individuo. Sono manenza, in precedenza di durata non
state organizzate anche campagne per superiore ai tre mesi, oppure protratti dai
regolarizzare gli irregolari presenti nel ter- tre ai sei mesi; è prevista la possibilità di
ritorio italiano e «nel Novantacinque e trattenere i migranti, in attesa di espulsio-
Novantotto sono stati rilasciati 250.000 ne, in altre strutture della pubblica sicu-
permessi, nel 2002 si è arrivati quasi a rezza e di inserire i richiedenti asilo negli
700.000, nel 2006 circa 500.000 lavora- hotspot4. Inoltre, in caso il migrante ab-
tori e nel 2012 regolarizzati circa 100.000 bia commesso più reati – individuati tra
immigrati irregolari» (Guglini 2016: 23). violenza sessuale, lesioni gravi, rapina,
Queste sanatorie fanno comprendere la violenza a pubblico ufficiale, mutilazioni
debolezza delle norme sul tema migranti, sessuali, furto aggravato, traffico di dro-
che ha determinato fenomeni di chiusu- ga – può essere negata oppure revoca-
ra e ghettizzazione sociale e, di conse- ta la protezione internazionale e il diritto
guenza, la tendenza di una parte della d’asilo per i predetti motivi. È prevista la
società, molto forte a partire dal 2008, a revoca della cittadinanza a coloro che
esasperare i toni legati alla sicurezza. vengono condannati per reati di terro-
Oggigiorno il sistema dell’accoglienza rismo. Aumentano i termini per l’istrutto-
italiana è organizzato in due fasi: la prima ria della domanda di concessione della
è dedicata all’accoglienza e all’identifi- cittadinanza da due a quattro anni e la
cazione; la seconda, decisamente meno cittadinanza è concessa solo a quanti
strutturata, alla ricerca di lavoro, all’istru- conoscono la lingua italiana al livello di
zione e all’integrazione nel tessuto socia-
le italiano. Di notevole interesse sono sta- 4 Gli hotspot, letteralmente «punti caldi», sono strut-
te le reazioni di una parte della società ture allestite per identificare, registrare, fotosegna-
lare e raccogliere le impronte digitali dei migranti.
civile: gruppi di cittadini, supportati da Sono stati realizzati per sostenere i paesi più esposti
associazioni e amministrazioni comunali, ai nuovi arrivi, cfr. COM 2015.

74 LinguaInAzione
Sara Fresi
Come informare? La comunicazione sui migranti in Italia

competenza B1 del Quadro comune eu- di naviglio militare o navi in servizio gover-
ropeo di riferimento per le lingue. Viene nativo non commerciale. Fino al 2021 do-
accelerato l’esame delle domande di vrebbero essere stanziati 3 milioni di Euro
protezione per chi proviene dalla lista dei per l’utilizzazione di agenti sotto coper-
«paesi sicuri»5. È stato introdotto il reato di tura e per intercettazioni per il contrasto
esercizio molesto di accattonaggio, con al favoreggiamento dell’immigrazione
pene fino a sei mesi. I sindaci, infine, pos- clandestina.
sono decidere sulla eventuale limitazione
di orari di apertura degli esercizi commer- 6. Conclusioni
ciali etnici, anche in aree periferiche, che
Il presente contributo ha voluto mette-
creano aggregazione notturna.
re in evidenza da un lato norme e regole
Durante le elezioni europee e ammi-
che obbligano gli operatori dell’informa-
nistrative del 2019, in particolare, il Mini-
zione a tenere un linguaggio deontologi-
stro dell’Interno Matteo Salvini ha svolto co, dall’altro l’evoluzione del fenomeno
la campagna elettorale puntando pro- migratorio, con uno sguardo alle leggi
prio sul tema dell’immigrazione, spesso promulgate nel nostro Paese. Dagli anni
collegato a quello della sicurezza e della Ottanta del secolo scorso a oggi sono
chiusura dei porti italiani. Ha frequente- state emanate leggi e regolamenti che
mente utilizzato il termine «clandestino» non sono riusciti a impedire lo sfrutta-
e ha riportato dati sui rimpatri. Dopo il ri- mento della manodopera dei migranti
sultato elettorale, che ha visto la crescita e neanche a risolvere la questione rela-
dei consensi della Lega Nord, il Ministro tiva all’integrazione, e quindi dell’intro-
dell’Interno ha accelerato l’approvazio- duzione nella società in modo paritetico
ne del Decreto sicurezza bis (GU 2019) delle seconde e terze generazioni di mi-
con norme ancora più severe: sanzioni granti che, se facilitata, agevolerebbe
da 10 mila a 50 mila Euro per chiunque l’inserimento socioculturale nel contesto
violi il divieto d’ingresso in acque territo- italiano. L’aver relegato in campi di ac-
riali; il Ministro dell’Interno potrà limitare o coglienza centinaia di migranti non ha
vietare l’ingresso, il transito o la sosta di certo favorito l’integrazione, soprattutto
navi nel mare territoriale per motivi di or- dal punto di vista socioculturale, con il re-
dine e sicurezza pubblica, salvo in caso sto della popolazione.

5 Sono considerati paesi sicuri Albania, Algeria, Bo-


snia-Erzegovina, Capo Verde, Ghana, Kosovo, Ma-
cedonia del Nord, Marocco, Montenegro, Senegal,
Serbia, Tunisia e Ucraina.

75
MIGRANTI

Riferimenti bibliografici
CESTIM 2018. Mass Media e immigrazione. Centro Studi Immigrazione. URL: http://www.ce-
stim.it/08media.php (ultimo accesso: 4.04.2020).
COM 2015. Gestire la crisi dei rifugiati: stato di attuazione delle azioni prioritarie intraprese nel
quadro dell’agenda europea sulla migrazione. Comunicazione della Commissione al Par-
lamento europeo, al Consiglio europeo e al Consiglio. Bruxelles, 14.10.2015. URL: https://bit.
ly/2JMkJET (ultimo accesso: 4.04.2020).
Fresi, S. (non pubblicato). L’informazione sui migranti in Italia, la diffusione delle fake news e
dei messaggi d’odio. Tesi di laurea magistrale in Storia e Società (Prof. M. Ghirelli, Prof. P.
Mattera). Università degli Studi Roma Tre (a. a. 2018-2019).
Ghirelli, M. 2005. L’antenna e il baobab. I dannati del villaggio globale. Torino. Società Editrice
Internazionale.
GU (Gazzetta Ufficiale) 1986. Legge 30 dicembre 1986, n. 943. Norme in materia di colloca-
mento e di trattamento dei lavoratori extracomunitari immigrati e contro le immigrazioni
clandestine. URL: https://bit.ly/2RpdCX2 (ultimo accesso: 6.04.2020).
--- 1990. Legge 28 febbraio 1990, n. 39. Norme urgenti in materia di asilo politico, di ingresso
e soggiorno dei cittadini extracomunitari e di regolarizzazione dei cittadini extracomunitari
ed apolidi già presenti nel territorio dello Stato. Disposizioni in materia di asilo. URL: https://
bit.ly/34tN5gD (ultimo accesso: 6.04.2020).
--- 1995. Decreto-legge 18 novembre 1995, n. 489. Disposizioni urgenti in materia di politica
dell’immigrazione e per la regolamentazione dell’ingresso e soggiorno nel territorio nazio-
nale dei cittadini dei Paesi non appartenenti all’Unione europea. URL: https://bit.ly/2JOb-
gwT (ultimo accesso: 6.04.2020).
--- 1998. Legge 6 marzo 1998, n. 40. Disciplina dell’immigrazione e norme sulla condizione dello
straniero. URL: https://bit.ly/2x6pMNS (ultimo accesso: 6.04.2020).
--- 2002. Legge 30 luglio 2002, n. 189. Modifica alla normativa in materia di immigrazione e di
asilo. URL: https://bit.ly/2RmHcMM (ultimo accesso: 6.04.2020).
--- 2009. Legge 15 luglio 2009, n. 94. Disposizioni in materia di sicurezza pubblica. URL: https://
bit.ly/2x6q3jS (ultimo accesso: 6.04.2020).
--- 2014. Legge 28 aprile 2014, n. 67. Deleghe al Governo in materia di pene detentive non
carcerarie e di riforma del sistema sanzionatorio. Disposizioni in materia di sospensione del
procedimento con messa alla prova e nei confronti degli irreperibili. URL: https://bit.ly/3a-
VXdkN (ultimo accesso: 6.04.2020).
--- 2018a. Decreto-legge 4 ottobre 2018, n. 113. Disposizioni urgenti in materia di protezione
internazionale e immigrazione, sicurezza pubblica, nonché misure per la funzionalità del Mi-
nistero dell’interno e l’organizzazione e il funzionamento dell’Agenzia nazionale per l’am-
ministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata.
URL: https://bit.ly/2PTUU9x (ultimo accesso: 4.04.2020).
--- 2018b. Conversione in legge, con modificazioni, del decreto legge del 4 ottobre 2018, n.
113. URL: https://bit.ly/2Xq4J3p.
--- 2019. Decreto-legge 14 giugno 2019, n. 53. Disposizioni urgenti in materia di ordine e sicu-
rezza pubblica. URL: https://bit.ly/3bZB0SM (ultimo accesso: 6.04.2020).
Guglini, E. 2016. Flussi migratori tra accoglienza e chiusura. La questione migratoria nel pro-
cesso politico-normativo italiano ed europeo (1985-2015). Roma. Edizioni Pigreco.
Melotti, U. 2007. Le banlieues. Immigrazione e conflitti urbani in Europa. Roma. Meltemi Editore.
MI (Ministero dell’Interno) 2017. Piano nazionale d’integrazione per i titolari di protezione in-
ternazionale. Roma. Dipartimento per le Libertà Civili e l’Immigrazione. URL: https://bit.
ly/2wX8F0g (ultimo accesso: 1.04.2020).

76 LinguaInAzione
Sara Fresi
Come informare? La comunicazione sui migranti in Italia

ODG 2016. Allegato 3. Glossario Carta di Roma. URL: https://bit.ly/32IMOpq (ultimo accesso:
6.04.2020).
--- 2019. Testo unico dei doveri del giornalista. URL: https://bit.ly/2Id1h3c (ultimo accesso:
6.04.2020).

Social… per un contatto diretto con


tutti gli insegnanti, studenti e amici!
www.fabebook.com/Ornimieditions-it

www.youtube.com/Edizioni Ornimi

Uno spazio che ci unisce e ci permette di rimanere in contatto


con il mondo dell’italiano e con l’Italia h24!

ornimi
E D I T I O N S
LINGUE PER IL FUTURO: PERCORSI GLOTTODIDATTICI PER TRASFORMARE SE STESSI E IL MONDO

A cura di
Nicoletta Cherubini, Ricercatrice indipendente

Lingue per il futuro: percorsi glottodidattici


per trasformare se stessi e il mondo

Il pieno sviluppo della persona umana è un diritto costituzionale. Lo stabilisce l’ar-


ticolo 3 della nostra Costituzione, che garantisce a tutti i cittadini la libertà e l’egua-
glianza necessarie a realizzare le proprie aspirazioni.
La scuola si incarica di creare le condizioni per garantire tale diritto con la Direttiva
Ministeriale del 27.12.2012 Strumenti di intervento per alunni con Bisogni Educativi Spe-
ciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica. La tematica era già stata
affrontata dalla Legge 170/2010 a tutela del diritto allo studio per tutti gli individui con
Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA), considerata una svolta nella didattica
inclusiva poiché non solo concretizza i principi di personalizzazione dell’insegnamento
sanciti della Legge 53/2003, ma lo fa anche nella prospettiva della suddetta Direttiva,
che prevede la presa in carico da parte dei docenti dell’alunno con Bisogni Educativi
Speciali (BES), che con continuità o temporaneamente manifesti esigenze didattiche
particolari. Un BES può derivare da una disabilità fisica e/o mentale; da disturbi evo-
lutivi specifici tra cui Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA), deficit di linguag-
gio, deficit non verbali, deficit motorio, deficit di attenzione e iperattività (ADHD); o
da svantaggi di natura sociale e/o culturale. Fanno parte dei BES anche i disturbi
dell’apprendimento non specifici, secondari ad altre patologie; i disturbi dell’umore e
di ansia; e gli alunni intellettivamente plus-dotati (che manifestano eccellenti abilità in
taluni ambiti ma presentano carenze più o meno importanti in altri).
Questi studenti sono sotto la tutela della suddetta Direttiva e successive circolari
ministeriali, che suggeriscono il bisogno di offrire percorsi e supporti personalizzati che
garantiscano l’accesso scolastico tenendo in dovuto conto le loro difficoltà “speciali”.
L’aggettivo «speciali» però si rivela virtualmente fuorviante, se inteso come sinonimo
di individuo «diverso», anziché come indice di preziosa unicità. Sarebbe più indicato
parlare di bisogni «specifici» in un’ottica di arricchimento reciproco, che si realizza in
un universo partecipativo dove tutto è correlato e interdipendente. Ma nonostante
la scienza dei quanti e le antiche tradizioni di saggezza sottolineino la natura unitaria
della realtà, l’Occidente si ostina ad analizzare il mondo in unità separate e a seguire
un depotenziante approccio allo studio basato sulla frammentazione delle discipline.

78 LinguaInAzione
Nicoletta Cherubini
Pedagogia dell’ascolto e fisica quantistica nell’apprendimento metacognitivo

Dal canto loro i docenti, posti di fronte a questi vuoti di coerenza e a una tale varietà
di sfide, devono saper lavorare anche a livello sperimentale, affidandosi all’empeirìa,
oltre che alla techne. Nasce allora il bisogno di scoprire con fiducia quali sorprese ci
possa riservare lavorare immersi nel vivo dell’«esperienza».

Pedagogia dell’ascolto e fisica quantistica


nell’apprendimento metacognitivo orientato
all’inclusione
Nicoletta Cherubini, Ricercatrice indipendente
Gli Antenati, che avevano creato il mondo, cantandolo, erano stati poeti nel
significato originario di poiesis, e cioè «creazione».
(Bruce Chatwin, Le Vie dei Canti)

L’uomo vive in un bagno acustico e, persino quando si crede avvolto da


un ambiente silenzioso, l’aria crea intorno a lui un campo attivo, alimentato
dall’agitazione molecolare.
(Alfred Tomatis, Ascoltare l’Universo)

Nessun fenomeno è un fenomeno finché non è un fenomeno osservato.


(John Archibald Wheeler, fisico quantistico)1

1. U
 n piccolo Stonehenge motivo, volto a migliorare l’espressione di
sé, in vista del potenziamento delle abilità
Eravamo seduti in cerchio sul pavimen- di socializzazione e di autorealizzazione,
to, nell’aula di una classe interculturale due delle grandi mete generali dell’edu-
della scuola primaria2, impegnati nell’at- cazione linguistica individuate da Freddi
tività di apertura di un lavoro sperimen- (1970). Sostenuti da un approccio pratico
tale di Italiano L1/L2. Si era alla scoperta e sperimentale alla conoscenza e dalla
di modelli di intonazione e gamme ritmi- didattica ludica, di per sé molto inclusi-
che della lingua italiana, in un percorso va, avremmo portato l’attenzione degli
di consapevolezza dei fattori non verbali allievi sul terreno dell’autovalutazione e
della comunicazione. L’obiettivo linguisti- dell’autostima, attivando strategie me-
co era affiancato da un obiettivo socioe- tacognitive che avrebbero comportato
l’elaborazione di un legame fra una nuo-
1 L’autore è cit. in Selleri 1988. va informazione («chi non sapevo di esse-
2 Laboratori di Didattica innovativa e interdisciplinare re») e ciò che si conosce già («chi sono»).
per la scuola di base, progettati e condotti da chi
scrive per il Progetto «Accoglienza» del Comune di
Ci saremmo affidati ai sensi (in partico-
Pontassieve (Firenze) 1998-2002. lare all’ascolto), alla parola e al suono,

79
LINGUE PER IL FUTURO: PERCORSI GLOTTODIDATTICI PER TRASFORMARE SE STESSI E IL MONDO

per permettere ad apprendenti di lingue tutto nuovo, che potrà anche sorpren-
e culture diverse di “incontrarsi” e “cono- derci. Infatti, ciascuno di noi “canterà”
scersi” – sul piano sia intrapersonale che il proprio nome. Lo modulerà mental-
interpersonale – in modo originale e di- mente, ne inseguirà il ritmo e lo penserà
vertente, facendo insieme «educazione come un colore o un odore, ne ascolterà
linguistica»3. il suono all’interno di sé e lo riprodurrà
ad alta voce. L’unica regola da seguire
1.1. L’esperienza: trovare prima, cer- sarà quella di non stare tanto a pensarci,
care poi lasciando uscire i suoni così come si pre-
sentano.
I ragazzi fremono di curiosità. Ci sono Nelle parole di Cocteau, è perfetta-
tutti, eccetto un ragazzino che chiame- mente appropriato «Trovare prima, cer-
remo Mario, rimasto in disparte con l’in- care poi». E noi, cosa troveremo?
segnante di sostegno. Per lui è arduo se-
guire le istruzioni o portare a termine un 1.2. «Mantenere lo spazio»
compito. I suoi processi metacognitivi di
controllo e la sua difficoltà a guidarsi non Il mio ruolo guida consiste nel far sì che
gli consentono di fissarsi a lungo sulla lin- nel nostro cerchio si possa realizzare un in-
gua dello studio, né di stare alle regole sieme di condizioni che permettano a tut-
di comportamento, tanto da essere sem- ti di lasciare andare il giudizio su noi stessi
pre garbatamente affiancato, calmato, e sugli altri; mantenere un cuore aperto
indotto ad abbassare il tono di voce, ad per creare una buona atmosfera per tut-
ascoltare o a uscire per un po’ dall’aula. ti; e permettere a tutti, me compresa, di
I suoi compagni sembrano avere impa- sperimentare il lavoro che stiamo facen-
rato comunque a concentrarsi, ma forse do, senza rincorrere la perfezione ma solo
per Mario non è affatto scontato sentir- l’autenticità. Questo tipo di azione in lin-
si parte del gruppo. Spesso non sembra gua inglese prende il nome di «holding
ascoltare quando ci si rivolge direttamen- space», letteralmente: «mantenere lo
te a lui, dando l’impressione di essere di- spazio» per una persona o per un grup-
sinteressato e di non curarsi di ciò che gli po, senza giudicare, senza influenzare il
risultato e dando un sostegno incondizio-
si dice. Chi scrive, in effetti, ha ricevuto
nato4. All’inizio farò modeling, cantando
indicazioni dalle sue insegnanti sull’op-
il mio nome e, a gioco iniziato, veglierò
portunità di non forzare per coinvolger-
affinché i ragazzi non si imitino fa loro nel
lo. Ora il bambino è in disparte e sembra
modulare suoni e ritmi; ma dovrò cercare
non nutrire alcun interesse per l’attività
di capire quando astenermi dall’interve-
che sta impegnando i suoi compagni.
nire e quando, invece, dovrò porgere la
Spiego al nostro cerchio che faremo
mia guida, ma senza controllare.
un gioco per presentarci, ma in un modo
abbraccia idealmente tutte le discipline. Su questo
3 L’educazione linguistica (EL) non coincide con l’«in- concetto e per una sintesi comparativa delle mete
segnamento di una lingua seconda o straniera»; è inerenti l’insegnamento della lingua e l’educazione
piuttosto l’insegnamento delle lingue, se concepito linguistica, cfr. Daloiso, Balboni 2016: 256-257.
in modo unitario, a poter contribuire all’EL, che 4 Per approfondire il concetto, cfr. Plett 2016.

80 LinguaInAzione
Nicoletta Cherubini
Pedagogia dell’ascolto e fisica quantistica nell’apprendimento metacognitivo

Ecco allora che, uno alla volta, cia- sistenza, sostiene che le «parole pure e
scun bambino intona a modo suo il pro- semplici» non esistono. Egli parla infatti
prio nome, mentre nell’aula scende la di una sacra unità del tutto. Dell’essen-
quiete. C’è ascolto. C’è attenzione. Ci za nascosta e financo proibita del nome
sono risatine, ma la consegna è precisa: testimonia anche la locuzione latina «No-
non si parla e si lascia un intervallo di silen- mina sunt omina», «i nomi sono presagi»
zio fra un canto e l’altro. Questo perché come nel diniego divino dato in risposta
il «silenzio consente al suono di esistere. È a Mosè riguardo al nome da riferire agli
una parte intrinseca ma non manifestata Israeliti: «Io sono Colui che Sono» (Esodo
di ogni suono, ogni nota musicale, ogni 3, 13-15); o come per il nome segreto e
canzone, ogni parola» (Tolle 2013: 119). impronunciabile, pena la morte, dell’an-
Ben presto sentiamo di essere immer- tica Città di Roma.
si in un bagno sonoro che riempie l’a- Mano a mano che i ragazzi liberano
ria di movimento. Lasciamo ri-suonare, nel suono i loro nomi, mi chiedo: che
ri-verb-erare ripetutamente i nomi, già cosa si sta muovendo sul versante delle
«uditi» mille volte in classe nel loro aspet- emozioni? La pedagogia insegna che
to acustico, per riscoprirli insieme sotto «l’emotività è strettamente correlata alle
un aspetto creativo, che ora permette caratteristiche fisiche del suono in quan-
di «sentirli» in modo nuovo e sorprenden- to queste ultime hanno precise e preve-
te grazie a un processo che ci allontana dibili conseguenze sullo stato psichico
dalla mente e ci avvicina alla coscienza. dell’individuo» (Flosi, Gervasoni 1997: 31,
Inevitabilmente, qui non si è più in presen- corsivo nostro).
za del semplice «udire», ossia della capa- Il giro ormai sta per terminare, ma
cità di analizzare e catalogare un suono. all’improvviso un paio di lunghe gambe
Osserviamo infatti che la frequenza sono- mi frusciano accanto, facendosi largo
ra del nome si arricchisce, se è cantata con decisione all’interno del gruppo. È
dal suo titolare: non più “chiamati” da Mario che, fra il brusio di sorpresa di com-
altri, i nomi, presentati dai loro possessori, pagni e insegnanti, va a sdraiarsi nel bel
si dispiegano come eventi interiori dotati mezzo del nostro cerchio. La sua determi-
di forza e coloritura, rivelando emozioni, nazione è palpabile. Le maestre osserva-
insicurezze, energia, gioco, personalità e no sorprese, ma con mezze parole e con
originalità. gli sguardi mi fanno cenno che va tutto
Questo sostanzioso spessore, questa bene. Mario irradia una forte presenza e
sfuggevole pienezza di significazioni so- avverto distintamente che il nostro circui-
nore che aguzzano il nostro ascolto incu- to ha appena fatto un salto di frequenza.
riosito, istigandoci alla scoperta dell’altro È come se questo bambino, presentan-
e di sé, richiamano l’obiezione di Bateson dosi al gruppo, rendesse un grande be-
(1977) antropologo, linguista, naturalista, neficio non solo a se stesso, conceden-
poeta e padre della terapia familiare a dosi l’esperienza simbolica e concreta
orientamento sistemico il quale, svilup- dell’«inclusione», ma anche a tutti i pre-
pando la sua «ecologia della mente» alla senti. Alla fine del gioco, intorno a noi
ricerca della dimensione integrale dell’e- aleggia una consapevolezza inesprimibi-

81
LINGUE PER IL FUTURO: PERCORSI GLOTTODIDATTICI PER TRASFORMARE SE STESSI E IL MONDO

le a parole: è il sapore del permesso di 2.1. L’«ascolto» non è uguale per tutti…
Essere, o forse la coscienza di un muto e
Taluni bambini e ragazzi con bisogni
prezioso sapere sociale, appena rivela-
speciali o con disturbi dello spettro autisti-
to. Ci guardiamo sorridenti, avvolti dalla
co non sono in grado di dare quello che
pace e da un senso ineffabile di compi-
comunemente si definisce «ascolto». Le
mento, insediati all’interno di quella che
componenti dell’ascolto (l’aspetto ricetti-
ormai è diventata la cerchia incantata
vo della comunicazione, opposto a quel-
del nostro piccolo Stonehenge.
lo produttivo rappresentato dalla parola)
in estrema sintesi sono le seguenti:

- ricevere informazioni;
- assegnare a esse un significato;
- decidere cosa pensare e sentire;
- rispondere a ciò che si è udito.

A complicare ulteriormente le cose,


«ascoltare» non è affatto un evento pas-
sivo. Per ascoltare non basta tacere: ser-
vono gli occhi, la mente e il cuore. Lo
dimostra l’«ascolto attivo», una tecnica
Figura 1. Goccia d’acqua5. chiara ed essenziale per la comunicazio-
ne efficace, nata per l’ambito aziendale
2. U
 n altro tipo di ascolto e poi adattata ai bisogni di generazioni
di genitori e figli, insegnanti e leader dal
In retrospettiva, ci siamo chiesti più vol-
suo estensore (Gordon 1994). Essa richie-
te cosa può essere davvero accaduto
de, fra l’altro, di saper compiere azioni
negli ultimi minuti di attività. Quale forza
linguisticamente complesse, come ri-
è tanto potente da far andare Maomet-
formulare le parole ascoltate, ed emo-
to alla montagna? Quale mondo ave-
tivamente complesse, come riflettere le
vamo creato, cantandolo? Secondo il
emozioni espresse dall’interlocutore. È
mito, gli Aborigeni australiani, i custodi
un tipo di ascolto capace di sollecitare
delle linee di forza elettromagnetiche
profondi cambiamenti positivi personali e
della Terra, che essi chiamano le Vie dei
sociali in ogni ambito del vivere, inclusa
Canti, sostengono da tempi immemora-
la relazione didattica docente-alunno e
bili col loro canto un intero continente. E
alunno-alunno (Cherubini 2014). Gordon
noi, quale tipo di “sostegno” avevamo
ha più volte sottolineato che l’ascolto at-
attivato nel gruppo?
tivo non è estremamente difficoltoso in
sé; tuttavia, imparare la tecnica richiede
tempo e un livello di intelligenza emotiva
5 Per l’immagine, cfr. https://pixabay.com/it/photos/ e di empatia che non tutti possiedono in
gocce-d-acqua-acqua-liquido-fresco-578897/. egual misura.

82 LinguaInAzione
Nicoletta Cherubini
Pedagogia dell’ascolto e fisica quantistica nell’apprendimento metacognitivo

2.2. La poiesis dell’ascolto: quando il solo: noi interagiamo continuamente


cervello “ragiona” e il cuore “risuona” con quel campo molecolare, al punto
che, nelle parole di un noto scienziato, la
Mario aveva dato dimostrazione di un «vecchia idea che il mondo esista effet-
ascolto profondo, sfociato nella sua indi- tivamente in uno stato definito non è più
scussa e totale inclusione nel gruppo. La sostenibile. La fisica quantistica ha svela-
ricerca di Tomatis (1998), uno dei mag- to un messaggio interamente nuovo: la
giori studiosi del suono dal punto di vista realtà è in parte creata dall’osservatore»
medico, psicologico, linguistico e filosofi- (Pagels 2016: 134). La mente dell’osser-
co – estensore di un metodo che ha ot- vatore, mossa dalla semplice intenzione
tenuto risultati insperati anche nei distur- di osservare, influisce sulla realtà dei fe-
bi dello spettro autistico – ci permette di nomeni osservati, tanto che ogni pensie-
ipotizzare che quel mattino si sia verifica- ro genera una vibrazione che interagisce
to un risveglio di abilità di ascolto sopi- con la materia energetica circostante e
te in tutti gli alunni, espresse in modo più la modifica. Possiamo cioè affermare di
evidente dal comportamento del bam- vivere nell’«Universo partecipativo» de-
bino autistico. lineato da Wheeler (cit. in Kaiser 2018),
Nella sua appassionante concezione nel quale ci collochiamo come creatori,
dell’ascolto egli sostiene che fin dai pri- più o meno consapevoli, della realtà.
mordi del Big Bang «tutto, nel cosmo, de-
riva da vibrazioni soniche […] di cui tutto [La teoria dei quanti] demolisce il vecchio
il cosmo risuona ancora e continuerà a punto di vista secondo il quale l’universo se
risuonare per un tempo infinito, fin nella ne sta tranquillo e beato «laggiù», mentre noi
possiamo osservare quello che vi accade
più piccola delle sue strutture» (Tomatis
dietro uno spesso vetro, senza essere coin-
1998: 54). La poiesis6 di cui parla Tomatis
volti nel processo. Abbiamo imparato che
concepisce il suono come una «vibrazio- anche per osservare un oggetto minuscolo
ne […], un fenomeno provocato da una come un elettrone dobbiamo rompere quel
“perturbazione” in un ambiente in equili- vetro, dobbiamo installare un dispositivo per
brio – almeno in apparenza, poiché ogni misurare la posizione o inserire un altro dispo-
ambiente è costituito da un campo mo- sitivo impostato per misurare la quantità di
lecolare attivo» (Tomatis 1998: 98). I suo- moto. Ma l’installazione del primo impedisce
ni hanno dunque un potere misterioso: l’inserimento dell’altro. Noi stessi dobbiamo
quello di muovere l’energia. Le vibrazio- decidere cosa fare. E qualunque sia la nostra
ni hanno un effetto sul corpo umano at- decisione, essa ha un effetto imprevedibile
traverso le percezioni sensoriali, che non sul futuro di quell’elettrone. A questi livelli, il
si limitano affatto al solo udito. Esistono futuro dell’universo non resta immutato. Sia-
mo noi a cambiarlo. Siamo quindi costretti a
cioè vari insiemi sensori per ricevere, in-
depennare il vecchio termine «osservatore» e
tegrare, gestire e ascoltare il suono. Non
sostituirlo con una nuova parola, «partecipa-
tore». In qualche strana maniera il principio
6 Il termine è qui inteso nel suo senso empirico, pro- quantistico ci dice che noi abbiamo a che
priamente il «fare dal nulla». Cfr. Enciclopedia
dell’Arte Antica Treccani (URL: http://www.trecca- fare con un universo partecipativo (Wheeler,
ni.it). cit. in Kaiser 2018: 92).

83
LINGUE PER IL FUTURO: PERCORSI GLOTTODIDATTICI PER TRASFORMARE SE STESSI E IL MONDO

Siamo tutti partecipatori. Nessuno è solo singoli esseri caratterizzati da differenze


osservatore. Non si può separare il feno- individuali, dall’altro siamo tasselli di un
meno dall’osservazione, poiché non esi- insieme più vasto, col quale siamo peren-
ste alcuna realtà oggettiva: il dualismo nemente in risonanza. Quello che chia-
mente-materia è scomparso, esse non si miamo il mondo esterno è “noi” almeno
possono separare (Capra 1984). quanto lo è il nostro stesso corpo.

3. «Abbiamo urgentemente 3.1. Quale “inclusione”?


bisogno di percepire che siamo
Nella prospettiva quantistica che vede
l’eterno universo» l’aula scolastica come un microcosmo
Un altro fine divulgatore dell’arte di partecipativo, ha ancora senso parlare
eludere i limiti della mente chiude drasti- di “attuare” l’inclusione scolastica? Non
camente il quadro energetico della con- è forse una pia illusione, visto che tutto
dizione umana: «Il mondo intero vi sta at- partecipa e si compenetra, nel nostro
traversando (i raggi cosmici, l’ossigeno, universo? A ben guardare, il concetto
il flusso di carne, latte e uova che man- stesso di «socializzazione», così come lo
giate) tutto vi scorre dentro. Voi siete un conosciamo e come lo applichiamo in
movimento ondulatorio, e il mondo vi sta quanto parametro psico-pedagogico,
“ondulando”» (Watts 2019: 25). Il proble- oramai non ha più senso. Va arricchito
ma è che i nostri miti e il nostro senso co- e collocato nella prospettiva più ampia
mune non ci hanno insegnato a sentirci data dalla scienza energetica, che col-
tutt’uno con il cosmo, «ed è questo che lega l’individuo a se stesso, alla società,
ci fa sentire alienati rispetto all’universo, alla specie e imprescindibilmente anche
come se fossimo frammenti separati che al vasto universo.
affrontano il mondo. Ma abbiamo urgen-
temente bisogno di percepire che siamo
l’eterno universo, che ciascuno di noi lo
è» (Watts 2019: 25).
Dobbiamo comprendere che non sia-
mo costituiti da reazioni chimiche bensì
da cariche energetiche, da aggregati
di energia connessi al Campo unitario
quantistico, che è la fibra portante del
nostro universo. Già millenni or sono esso
era rappresentato nel buddhismo dalla
metafora tramandataci dall’Avatamsa-
ka Sutra col nome di Rete di Indra: un’in-
Figura 2. Cerchi nell’acqua7.
finita rete di energia pulsante che pro-
tegge, assiste e congiunge tutte le forme
viventi in un corpo energetico unico, uni- 7 Per l’immagine, cfr. https://pixabay.com/it/illustra-
to a livello profondo. Se da un lato siamo tions/cerchi-di-onde-acqua-onda-circle-64168/

84 LinguaInAzione
Nicoletta Cherubini
Pedagogia dell’ascolto e fisica quantistica nell’apprendimento metacognitivo

Il fare di Mario aveva rivelato un fram- versità» cederebbe all’«inclusione», che


mento dell’essere di Mario. E anche l’es- sgretolandosi a sua volta si trasformereb-
senza energetica del gruppo-classe, ine- be in «unione».
sorabilmente entangled, «correlato» a Forse per questi vuoti di conoscenza
livello quantistico nello spazio e nel tem- scientifica o per disinteresse verso la fisi-
po in cui si erano svolte l’esperienza e ca dei quanti, nel sistema educativo oc-
l’osservazione dell’esperienza. In quanto cidentale la ratio di glottocentrismo pre-
partecipatore, aveva svelato un arcano vale ancora nettamente sull’esperienza
delle forme dell’Inclusione. Paradossal- diretta, l’apprendimento logico vince
mente, «includere» non è un verbo, è un sull’apprendimento pratico, il raziocinio
sostantivo. Non è un fare, un atto che ac- sull’intuito, e la depotenziante frammen-
clude, un aggiungere qualcosa a qual- tazione delle discipline prevale sulla po-
cos’altro, perché tutto è già parte del tenziante visione unificante dell’essere
Tutto. «Includere» è una consapevolezza, umano all’ascolto del cosmo e di se stes-
uno stato dell’essere. Ai giovani linguisti so. Sta di fatto che, oggi, l’Educazione ha
potrebbe piacere arrovellarsi su questa bisogno di meno lingua e più linguaggi.
ipotetica classe di parole, che personal- Di molto fare e ancor più di molto essere.
mente chiameremmo «sostantivi entan- È fondamentale invitare l’essere umano
gled», poiché basati sull’azione non-lo- a passare dal semplice sentire all’ascolto
cale8 della nostra coscienza proiettata del canto dell’universo. Potrebbe essere
sul mondo materiale. un percorso lungo e faticoso, ma possibi-
Se l’universo è vibrazione, e la vibra- le: «Si tratta infatti di sviluppare una vera
zione è suono, allora «includere» vuol “pedagogia dell’ascolto”. Essa è primor-
dire imparare qualcosa che nessuno ci diale e dovrebbe figurare al primo posto
ha mai insegnato: percepire che siamo nelle tecniche educative» (Tomatis 1998:
l’eterno universo, che ciascuno di noi lo 296-97).
è. Il primo passo, tuttavia, è includere noi
stessi in tutto il resto: perché come pos- 4. A mo’ di conclusione
so includere, se non mi sento incluso? Se
Alla fine, Mario non ha cantato il suo
Maria Montessori fosse in vita oggi, gride-
nome. Tuttavia, ha fatto molto di più.
rebbe: «Siamo-Tutti-Uno». Le frequenze
Ha portato a compimento l’“innesco”
sonore modulano il biocampo dei pen-
dell’attività di elicitazione, ha cavalca-
sieri, delle emozioni e percezioni umane.
to l’onda della “perturbazione” sonica,
Se riuscissimo a portare quell’oceano
attuando un ascolto energetico del bio-
dentro la goccia, come sognava il misti-
campo dei pensieri, delle emozioni e
co Rumi, sarebbe un bene per noi. La «di-
La sua dimostrazione implica che un’esperienza av-
8 Sul concetto di «azione non-locale», cfr. il teorema venuta nel passato tra due particelle subatomiche
di Bell: «Quando due particelle sono emesse in dire- crea tra di esse una forma di “connessione” o en-
zioni opposte e le proprietà di una di esse sono at- tanglement per cui il comportamento di ciascuna
tualizzate da una misurazione, le proprietà dell’altra delle due condiziona in modo diretto e istantaneo
particella – anche esse misurate – saranno correlate il comportamento dell’altra a prescindere dalla di-
indipendentemente dalla distanza che le separa. stanza che c’è tra di esse» (Bell 2010: 20-30).

85
LINGUE PER IL FUTURO: PERCORSI GLOTTODIDATTICI PER TRASFORMARE SE STESSI E IL MONDO

delle percezioni dei suoi compagni. Non


possiamo parlare di inclusione di Mario
nel gruppo, più di quanto non sia possi-
bile parlare di inclusione del gruppo in
Mario. Le frequenze si sono parlate, senza
parole. Si sono espresse nei piccoli umani
con coraggio, determinazione, autenti-
cità e contenuto profondo. Prendiamo
esempio.

Figura 3. Una goccia è un oceano di per sé9.

Riferimenti bibliografici
Bateson, G. 1977. Verso un’ecologia della mente. Milano. Adelphi.
Bell, J. S. 2010a. Sul paradosso Einstein-Podolsky-Rosen. In Id. 2010b: 20-30. Tit. orig. J. S. Bell.
1964. On the Einstein Podolsky Rosen Paradox. «Physics», 1: 195-200.
--- 2010b. Dicibile e indicibile in meccanica quantistica. Milano. Adelphi.
Capra, F. 1984. Il punto di svolta. Milano. Feltrinelli.
Cherubini, N. 2014. E|mo|ziò|ne. Esperienze di educazione all’affettività per la scuola prima-
ria. Siena. Becarelli.
Daloiso, M., Balboni, P. E. 2016. L’educazione linguistica e interculturale nella scuola inclusiva.
In Ianes, Cramerotti (a cura di) 2016: 253-273.
Flosi, C., Gervasoni, B. 1997. Sentire, udire, ascoltare per comunicare. Genova. Erga.
Freddi, G. 1970. Metodologia e didattica delle lingue moderne. Bergamo. Minerva Italica.
Gordon, T. 1994. Genitori efficaci. Educare figli responsabili. Molfetta. La Meridiana.
Ianes, D., Cramerotti, S. (a cura di) 2016. Dirigere scuole inclusive. Trento. Erickson.
Kaiser, D. 2018. Come gli hippie hanno salvato la fisica. Roma. Castelvecchi.
Pagels, H. 2016. Il Codice Cosmico. Torino. Bollati Boringhieri.
Plett, H. 2016. What it really means to hold space for someone. «Uplift». URL: https://bit.ly/3fx-
0rNY. Trad. it. e adattamento a cura di A. Cangialosi 2016. Come “mantenere lo spazio”
per qualcuno? 8 consigli sull’holding space. URL: https://bit.ly/2Op1KlV (ultimo accesso:
15.06.2020).
Selleri, F. 1988. La causalità impossibile: l’interpretazione realistica della fisica dei quanti. Mila-
no. Jaca Book.
Tolle, E. 2013. Il potere di adesso. Rimini. My Life Edizioni.
Tomatis, A. 1998. Ascoltare l’universo. Milano. Baldini&Castoldi.
Watts, A. 2019. Lo Zen e l’arte di imbrogliare la mente. Cesena. Macro Edizioni.

9 Per l’immagine, cfr. https://pixabay.com/it/photos/


acqua-goccia-d-acqua-macro-1882395/

86 LinguaInAzione
Sempre più... in alto!

Il nuovissimo corso di lingua italiana


che si rivolge a studenti adulti
e giovani adulti.

4Libro dello studente


+ Quaderno degli esercizi
4Test intermedi
4Schede di autovalutazione
4CD - AUDIO
4Esercizi con chiavi

materiale online extra gratuito:


•V  ideogrammatica animata
• guida per l’insegnante
•e  sercizi e materiali extra

in preparazione!

ornimi
E D I T I O N S
STUDY ABROAD IN ITALIA

A cura di
Renata Carloni, New York University Florence

Study abroad in Italia


Quali strategie didattiche per la lezione
di lingua a distanza?
Renata Carloni, New York University Florence

1. Le premesse L’osservazione può fare da cappello in


generale alla vicenda della migrazione
All’inizio di marzo 2020 la pandemia dei programmi di lingua da lezioni in pre-
del Covid-19 – non immediatamente ri- senza a lezioni online. Tuttavia, rispetto a
conosciuta come tale – ha cominciato a Firenze e agli altri study abroad, Shanghai
scuotere l’Italia. I casi si sono moltiplica- si è trovato in una situazione particolare e
ti esponenzialmente e i dirigenti dei vari privilegiata. In Cina la pandemia era una
study abroad in Italia hanno maturato realtà già all’inizio dell’anno e New York
rapidamente la decisione di chiudere le University (NYU) Shanghai aveva deciso
lezioni in presenza e di spedire gli studenti di passare alla didattica online tre setti-
a casa. All’inizio questa decisione è sem- mane prima dell’inizio dei corsi. Questo
brata ad alcuni di noi precipitosa e suc- ha permesso al corpo docenti di lingue di
cube del principio di precauzione. Con il avere tre settimane per organizzare il la-
senno di poi ci siamo accorti che era la voro: capire quali erano i tool tecnologici
decisione corretta dal punto di vista del- da usare, quale doveva essere il setting
la salute pubblica e della nostra salute in- e anche di preparare i materiali in anti-
dividuale. La chiusura delle lezioni in pre- cipo. In Europa ci siamo invece trovati
senza ha voluto dire per tutti i programmi ad affrontare l’emergenza dopo quattro
di study abroad approntare rapidamen- settimane dall’inizio del semestre. Negli
te un sistema di lezioni a distanza, che per Stati Uniti le università hanno proceduto
quanto riguarda l’insegnamento della a chiudere i campus, tuttavia, come si
lingua si sono rivelate una sfida gigante- dirà in seguito, la risposta all’emergenza
sca. Vorrei iniziare citando una collega, è stata differente soprattutto perché po-
Language Coordinator NYU a Shanghai: tevano contare su una difformità di fusi
«Explaining to the Deans that language orari contenuta. In Europa invece, e in
classes, this isn’t just, you know, putting
content up online and having students 1 «Spiegare ai Dean che una lezione di lingua non
try to memorize it and take an exam, it’s è semplicemente mettere un contenuto in Rete e
chiedere agli studenti di memorizzare e poi sostene-
much more much more interactive»1. re gli esami, è molto di più e molto di più interattiva»
(traduzione di chi scrive).

88 LinguaInAzione
Renata Carloni
Quali strategie didattiche per la lezione di lingua a distanza?

particolare a Firenze, il problema logisti- tool tecnologici di fronte a cui ci siamo


co – cioè quello di dover fare i conti con sentiti (tutti) inadeguati e in affanno. Gli
fusi orari che potevano oscillare all’in- insegnanti hanno anche registrato una
terno della stessa classe da Taiwan alle demotivazione e quasi un atteggiamen-
Hawaii – ha condizionato le scelte didat- to depressivo degli studenti spediti a chi-
tiche, anche in senso positivo, spingendo lometri di distanza, rinchiusi dentro le case
all’adozione di soluzioni innovative e spe- di famiglia che avevano lasciato per di-
rimentali. ventare adulti, chiusi in situazioni qualche
volta difficili, con invasioni dei loro spa-
2. L’emergenza zi da parte di bambini, cani e mamme.
Da ciò che è emerso dalle interviste, ci
Passare alle lezioni online è stato all’i- sono volute circa tre settimane per ritro-
nizio disorientante. Non ci si riferisce qui a vare l’orientamento e per ritrovarlo non
casi particolari, ma a un sentimento dif- in modo solipsistico, ma insieme agli stu-
fuso rilevato intervistando colleghi e stu- denti, lavorando con loro per trovare il rit-
denti2. Interazione e comunicazione non mo e l’approccio adeguati alla lezione di
sono concetti astratti, ma strutture di re- lingua a distanza.
lazione che agiscono e si organizzano at- Contemporaneamente sulla Rete
traverso la presenza di soggetti umani, di sono iniziati innumerevoli seminari e we-
sguardi, di toni di voce, di atteggiamenti, binar sulla Didattica a Distanza (DaD)
di body language. Le lezioni online elide- offerti da case editrici, da siti di di-
vano una parte importante della relazio- dattica, da varie associazioni. Ricor-
ne. All’inizio la percezione di quello che do che il primo che ho ascoltato è
mancava è stato doloroso. A me, per stato Massei (26.03.2020), sicuramen-
esempio, mancavano i colleghi, man- te molto più preparato di me sul tema
cava la loro presenza, le battute, l’im- dell’Online Distance Language Learn-
ponderabilità delle relazioni, la casualità ing. Eppure ha avvertito i docenti che
degli elementi che circolano in ogni in- dovevano avere aspettative realistiche
contro. E mi mancavano gli studenti, la e accettare di non essere pronti, perché
vita della classe, la possibilità dei colloqui per un po’ non lo sarebbero stati. Massei
ripetutamente interrotti e ripresi, i sorrisi, la (26.03.2020) ha aggiunto che per andare
percezione del gruppo in contempora- online ci vuole sia maturità nell’utilizzo del-
nea, le interazioni che avvengono al di le tecnologie, sia maturità nell’approccio
fuori della classe durante le pause, gli in- metodologico, obiettivi che si raggiungo-
contri che avevo a mensa. no dopo del tempo. Ricordo una sua af-
Inoltre, all’inizio abbiamo (tutti) fatto, fermazione che mi ha colpito che riporto
per necessità, una “indigestione” dei vari a memoria: «La formazione del docente
di lingua in età comunicativa e poi uma-
2 Sono state condotte interviste ai seguenti docenti nistico-affettiva non è orientata al Web.
che ringrazio: Francesca Bea (Syracuse University, Creare energia, momento esperienziale
Florence), Giulia Bolognesi (Syracuse University Flo-
rence, NYU Florence, CET Florence) e Cosetta Gau- unico, il qui e ora in classe, apprendimen-
denzi (Memphis University USA). to ludico online non si può replicare con

89
STUDY ABROAD IN ITALIA

un bottone. Ci si può lavorare, ma non struire un archivio di risorse e renderle ac-


è immediato»3. Ha fatto parte dell’emer- cessibili agli studenti. Hanno tuttavia dei
genza seguire quanti più webinar possibi- limiti sul piano della interazione e comu-
li. La fame di formazione è stata tanta e nicazione. Il secondo passo degli work-
posso dire di essermi posta in modalità di shop sugli strumenti da utilizzare per fare
ascolto per tutto e che da tutti ho impa- le lezioni a distanza si è focalizzato quin-
rato qualcosa. di sugli strumenti di comunicazione e, fra
Nei programmi universitari statunitensi questi, Zoom è emerso come lo strumen-
all’estero il primo passo dedicato all’e- to privilegiato.
mergenza è stato quello di fornire ai do- Zoom è un software per la comunica-
centi una serie di laboratori dedicati alle zione video/audio a distanza che dallo
lezioni online. Fra l’ultima settimana di scoppio della pandemia ha avuto una
febbraio e la prima di marzo i laborato- esplosione di utilizzo in ambito universi-
ri, ancora in presenza, sono stati dedicati tario e aziendale tanto da passare da
a illustrare innanzitutto i Learning System un utile netto di 0,2 a 27 milioni di dollari,
Management (LSM) dei singoli program- come riportato in «The Economist Espres-
mi, che, seppur innumerevoli, presentano so», del 3 giugno 2020. Zoom presenta
alcune caratteristiche comuni che per- una qualità video e audio molto alta
mettono di gestire le classi online. I LSM senza assorbire molta larghezza di ban-
sono sistemi che si usano anche in assen- da. Oltre a essere stabile, mediante la
za di didattica a distanza, come soste- chat parallela, offre l’opzione di lanciare
gno all’insegnamento. Per citare alcuni sondaggi all’impronta e la possibilità di
esempi, a NYU Florence, il LSM si chiama creare delle Breakout room, cioè la pos-
NYU class ed è un riadattamento del- sibilità di formare dal gruppo più grande
la piattaforma educativa Sakai. Questo dei gruppi più piccoli, casuali o definiti.
LSM rimarrà, dopo il 2020 sarà poi sostitui- Zoom è risultato a posteriori di facile utiliz-
to con Brightspace. A Syracuse University zo, però all’inizio è stata una novità. Una
Florence il LSM è Blackboard e a CET Flo- buona introduzione a Zoom è il tutorial
rence – che raccoglie diversi programmi preparato dal Dipartimento di Lingue di
universitari americani – la piattaforma uti- Columbia University.
lizzata è Canvas. Un’altra funzione che abbiamo impa-
Queste piattaforme, come altre simili, rato a conoscere nei primi workshop di
possiedono una serie di strumenti ana- fine febbraio è stata la registrazione di
loghi quali la possibilità di creare lezioni video per mantenere una comunicazio-
online, assegnare compiti e controllarli, ne visuale con gli studenti. A NYU Floren-
inviare messaggi, annunci, pubblicare ce abbiamo usato Kaltura Capture, uno
calendari, attivare forum, gestire esami. strumento semplice per registrare i video
Secondo la mia esperienza sono sistemi e poi postarli. I video potevano servire sia
efficienti per distribuire contenuti, per co- per introdurre le lezioni, sia come esem-
pio per stimolare la creazione di risposte
3 Il webinar di Massei (26.03.2020) è disponibile online video da parte degli studenti. I docenti
insieme ad altri. di NYU Florence hanno avuto l’indicazio-

90 LinguaInAzione
Renata Carloni
Quali strategie didattiche per la lezione di lingua a distanza?

ne precisa di creare video di lunghezza orale unidirezionale e anche per una


massimo di otto minuti, che richiedesse- comunicazione circolare che inclu-
ro un feedback degli studenti per tenere da il feedback dell’interlocutore.
alta l’attenzione. Tale principio è stato - Mantenere un numero di ore di con-
applicato per tutto il periodo della DaD tatto equivalente alle ore di contatto
sia da Shanghai, sia dai responsabili del in presenza, bilanciato fra ore in sin-
Digital Studio. crono tramite Zoom e ore dedicate a
In regime di emergenza ho perso- compiti e attività in asincrono. Le ore
nalmente organizzato un incontro con di contatto con Zoom dovrebbero
Hackney, coordinatrice del programma essere la metà delle ore di contatto
di Lingua di NYU Shangai, la quale, pur in presenza. Per ragioni di compro-
avendo avuto alcune settimane per pre- messo fra le varie discipline, a Firenze
pararsi alla nuova situazione, riconosce abbiamo dovuto limitare le ore in sin-
che in troppo poco tempo è stato richie- crono a quarantacinque minuti alla
sto ai docenti di lingua di fare un lavoro settimana per ciascuna lezione.
che richiede anni per essere sviluppato. - Porre attenzione al rischio di copia-
Insegnare una lingua non significa sem- tura o assistenza non autorizzata nel-
plicemente, come Hackney ha spiegato lo svolgimento di test e compiti. A
ai Dean di Shanghai, mettere contenuti NYU Shanghai si è scelto di erogare
in Rete e chiedere agli studenti di me- le verifiche in itinere in sincrono con
morizzarli per poi sostenere gli esami4. prove distribuite via Zoom e di som-
Fortunatamente non è stato necessa- ministrare gli esami di metà semestre
rio spiegare l’approccio adottato ai di- e finali con il software di proctoring
rettori del programma di NYU Florence, a pagamento Examinity. Hackney
poiché, per varie ragioni, essi hanno già ha suggerito al corpo docente di
una notevole sensibilità verso le temati- Shanghai di aggiungere sempre agli
che inerenti l’apprendimento linguistico. esami la componente del parlato.
Con Hackney abbiamo convenuto sulle A Firenze la componente orale era
seguenti linee guida per l’apprendimen- già presente in molti esami e ho insi-
to online. stito per allargarla a tutti gli studenti
come strategia non solo di valutazio-
- Mantenere la comunicazione e l’ap- ne, ma anche per personalizzare la
prendimento integrato delle quattro comunicazione. Non abbiamo usato
abilità. A questo proposito dovrebbe- un software specifico, poiché lo stru-
ro essere inclusi i componenti sincroni mento Test & Quizzes del nostro LSM
essenziali per utilizzare la lingua target si è rivelato valido e affidabile. Test
dell’interazione orale. Oltre alla co- & Quizzes permette sia di mettere a
municazione interpersonale che av- disposizione l’esame per un tempo
viene in sincrono, si possono utilizzare dilatato, venendo incontro alla dif-
task asincroni per la comunicazione ferenza di fusi orari, sia di limitare la
quantità di tempo dedicata al suo
4 Cfr. il colloquio del 2.03.2020 con Hackney con Zoom. completamento, cosicché quando

91
STUDY ABROAD IN ITALIA

si inizia l’esame bisogna finirlo entro e hanno ricreato un rapporto di vici-


un tempo determinato. Inoltre, que- nanza fra studenti e insegnante.
sto strumento non ammette l’apertu- - Incorporare esercizi metacogniti-
ra di finestre di altri browser o siti per vi durante i quali gli studenti deb-
impedire la copiatura, a parte il fat- bano riflettere e scrivere della loro
to che nell’intestazione ogni esame esperienza di apprendenti online. La
porta sempre un honor pledge che scrittura o l’espressione della sempli-
richiama all’osservanza della integri- ce situazione quotidiana, per i livelli
tà accademica. A Firenze un paio di elementari, o l’elaborata espressio-
professori hanno preferito sommini- ne dei sentimenti vissuti nella fase
strare gli esami tramite Google Drive del confinamento e della diffusione
controllando manualmente il tempo del Covid-19, per i livelli intermedi e
e la lealtà degli studenti. avanzati, è stato in ogni corso un mo-
- Modificare i criteri di valutazione nei mento importante che ha rinsaldato
sillabi, conferendo, per esempio, alla il gruppo classe. A questo proposito
voce «partecipazione» una definizio- vorrei consigliare agli insegnanti di in-
ne integrata con lo svolgimento degli cludere la riflessione metacognitiva
online task5. e di rendere trasparenti agli studenti
- Fornire ampio feedback agli studen- quali sono le loro sensazioni e pensie-
ti, sia per mantenere l’interazione, sia ri, difficoltà o scoperte dell’apprendi-
per fare in modo che possano mo- mento online.
nitorare la progressione dell’appren- - Creare lavoro di squadra in modo
dimento. Le azioni di feedback agli che i docenti che hanno corsi dello
studenti hanno richiesto una enorme stesso livello collaborino alla prepa-
quantità di lavoro agli insegnanti, razione di materiali per sessioni simili.
che hanno dichiarato di aver tra- A NYU Florence questo ha implicato
scorso online ore e ore, rispondendo lo scambio di materiali e la prepara-
zione di video congiunti. Credo che
a e-mail e attivando contatti Zoom
un lavoro di squadra sempre più si-
personali. È l’aspetto che ha richiesto
stematico possa facilitare la gestio-
il maggiore impegno da parte degli
ne della DaD.
insegnanti in tutte le situazioni, come
confermato dalle interviste, un im-
pegno, d’altra parte, assolutamente 3. Le lezioni di lingua ai tempi
necessario. Io stessa ho sperimentato del Covid-19
come le ore individuali via Zoom sia-
no state quelle che hanno riportato Dopo una settimana di interruzione,
la classe sui binari comunicativi propri per dare il tempo agli studenti di torna-
di un approccio umanistico-affettivo re a casa, le lezioni di lingua a NYU Flo-
rence sono ricominciate. La stessa cosa

5 Questa modifica dei sillabi a Firenze è stata fatta in denti sono stati informati che la partecipazione
modo non ufficiale, perché i sillabi erano già stati di- avrebbe riguardato più il loro feedback ai lavori da
stribuiti all’inizio del semestre. Dopo il midterm gli stu- svolgere che la effettiva partecipazione in classe.

92 LinguaInAzione
Renata Carloni
Quali strategie didattiche per la lezione di lingua a distanza?

è successa negli altri programmi study tata negli Stati Uniti dalla maggior parte
abroad, in cui i corsi di lingua hanno ri- delle università, per esempio, NYU-NYC e
preso con cadenza settimanale con di- Memphis University, che, con l’inizio del
verse modalità, dopo un’interruzione di lockdown, hanno trasferito le lezioni in
una o due settimane. Per avere notizie presenza in lezioni a distanza, dovendo
affidabili sugli altri programmi, oltre a tut- probabilmente fare i conti con differenza
to ciò che sapevo di NYU Florence e de- di fusi orari meno proibitivi che in Europa.
gli altri programmi nel mondo, ho intervi- NYU Florence ha voluto prendere in
stato due docenti di Syracuse University considerazione le diverse fasce orarie in
Florence, una delle quali insegna anche cui si trovavano gli studenti, la possibile
nel programma NYU Florence e CET Flo- difficoltà di connessione e la sovrapposi-
rence, ente, quest’ultimo, che raccoglie zione di lezioni in diverse aree disciplinari:
diverse università americane, di cui la più per questo ha condiviso con corpo do-
consistente è Wisconsin University. Per un cente una serie di linee guida tecniche
ulteriore termine di paragone, ho sentito che ne hanno influenzato l’approccio
anche una docente di Memphis Universi- didattico. Queste regole, come in parte
ty negli Stati Uniti. già anticipato al paragrafo precedente,
Syracuse University ha scelto di gestire sono state le seguenti:
tutte le lezioni in asincrono per ovviare ai
- mantenere per ogni lezione un con-
problemi di fusi orari distanti. Le lezioni su
tatto di quarantacinque minuti alla
Blackboard sono state create con un in-
settimana via Zoom. Se la lezione non
tenso lavoro di squadra e con uno sfor-
era accessibile in un unico fuso ora-
zo enorme da parte degli insegnanti che
rio, allora il professore poteva suddi-
hanno riferito ritmi forsennati. Le lezioni
videre gli studenti in due fasce orarie;
includevano di solito video, presentazioni - raggruppare gli studenti di corsi di
in Power Point e compiti per gli studenti. Italiano L2 di pari livello di uno stesso
Il libro di testo adottato è stato una porta insegnante nelle fasce orarie più ac-
verso una serie di materiali online offerti cessibili;
dall’Editore6. Settimanalmente veniva- - comunicare la disponibilità delle ore
no pubblicati su Blackboard la lezione e di ricevimento del docente, da con-
i compiti che i corsisti dovevano restitui- durre sempre via Zoom;
re la settimana successiva. I docenti di - non sommergere gli studenti di e-mail
Syracuse avevano avuto la possibilità di o messaggi, ma raccogliere le infor-
conoscere gli studenti per sei settimane mazioni relative a appuntamenti,
prima di passare alla didattica online. materiali e compiti in un’unica e-mail
Il programma CET ha invece deciso di settimanale.
mantenere lo stesso ritmo delle lezioni in
presenza e di attivare altrettante sessioni NYU Florence ha scelto di bilanciare il
Zoom, cioè quattro lezioni a settimana. sincrono e l’asincrono nelle lezioni a di-
È questa la strategia che è stata adot- stanza, aprendo una finestra su aspetti
differenti della DaD. Inoltre, NYU Florence
6 Cfr. New Italian Espresso di Alma Edizioni. dispone di un servizio chiamato «Digital

93
STUDY ABROAD IN ITALIA

studio» che è stato in grado di seguire York ha riferito che gli studenti nei suoi
e consigliare il corpo docente sui diversi corsi sono stati obbligati a mostrarsi in vi-
tool da usare. Come ha scritto una delle deo sin dall’inizio. Questa regola sembra
docenti intervistate: difficile da applicare, sia per l’obbligo di
Con la NYU, a differenza che nelle altre rispettare la privacy degli studenti che si
università in cui l’obiettivo principale era collegano dalle loro case e che potreb-
quello di portare a termine il semestre, ho bero non voler mostrare i loro ambienti,
lavorato molto di più. Questo perché c’è sia per ragioni di connessione Internet,
stata una continua supervisione, suggeri- che a volte può essere così scarsa da im-
menti sui tools da utilizzare e l’aiuto prati- pedire il collegamento video.
co da parte degli esperti (non da poco Tuttavia, non poter contare sul contat-
soprattutto per far sentire meno in diffi- to visivo con la classe accresce la situa-
coltà gli insegnanti meno preparati da zione di deprivazione sensoriale che l’in-
un punto di vista tecnologico), la messa segnante vive nella DaD. Zoom non può
in discussione di certi approcci e l’interes- andare oltre una relazione bidimensiona-
se nel seguire nuove strategie integrative le, relazione che quindi è limitata. Per un
d’insegnamento7. insegnante di lingua con un approccio
Quarantacinque minuti a settimana comunicativo e una didattica umanisti-
su Zoom per una classe di 16 o più stu- co-affettiva la limitazione è pesante. So-
denti – come è successo a NYU Florence prattutto nei corsi di livello elementare in
quando si radunavano più classi – si sono cui il body language ha un ruolo impor-
dimostrati del tutto insufficienti. Esiste una tante.
grammatica del contatto visivo, per cui
per gestire una classe è necessario riusci- 4. Per una Didattica a Distanza:
re ad avere tutti gli studenti presenti sullo che cosa abbiamo imparato
schermo. A questo proposito la Prof.ssa
Il semestre di Spring 2020 si è conclu-
Gaudenzi di Memphis University, che ave-
so meglio di quanto tutti avessimo spera-
va già avuto una esperienza di corsi onli-
to. Benché con strategie differenti, con
ne e per cui il passaggio alla DaD non è
grande impegno e dedizione, tutti i pro-
stato un problema, ha fatto notare come
grammi, sono riusciti a completare con
per un insegnante che usa il sincrono per
successo i corsi a distanza. Le valutazioni
le lezioni online sia fondamentale dispor-
dei corsi da parte degli studenti hanno
re di un grande schermo che permetta
testimoniato il riconoscimento da parte
di vedere bene tutti gli studenti. Se non è
degli allievi del lavoro svolto e non hanno
possibile aumentare il tempo di contatto
evidenziato risultati inferiore ai semestri
sincrono, allora è indispensabile ridurre il
precedenti. Tuttavia, a questo punto gli
numero degli studenti a 6, massimo 8, per
insegnanti vorrebbero riflettere sull’espe-
gruppo classe. Una collega di NYU New
rienza della DaD e capire che cosa ha
lasciato loro, che cosa potrebbe essere
7 Intervista telefonica con la docente del 21.05.2020,
seguita da uno scambio di messaggi personali da migliorato in futuro e anche che cosa
cui è stata tratta la citazione. potrebbe essere trasferito nella didattica

94 LinguaInAzione
Renata Carloni
Quali strategie didattiche per la lezione di lingua a distanza?

tradizionale. Una riflessione comune è la nere l’autonomia dell’apprendente, una


necessità di combinare nella didattica a direzione che si potrà conservare in qual-
distanza il lavoro asincrono e quello sin- siasi approccio futuro.
crono. Il lavoro asincrono ha innanzitutto Il lavoro sincrono è stato svolto per la
il vantaggio di poter essere svolto nel fuso maggior parte su Zoom, ma possono es-
orario dell’apprendente, ma non solo. Il sere utilizzati altri software, per esempio
lavoro asincrono permette un accesso Skype, che alcune funzionalità analo-
autonomo da parte dello studente ai ghe a Zoom. La funzionalità sostanziale in
materiali di studio, una programmazione Zoom è l’opzione che permette di suddi-
calibrata sui suoi tempi, necessità e ener- videre un gruppo grande in piccoli grup-
gie, permette quindi ciò che si potrebbe pi o coppie. Fondamentale è stato an-
definire un lavoro per obiettivi invece che che stabilire dei contatti individuali con
scandito da orari e presenze. gli studenti. È il lavoro sincrono, come già
I formati che nel lavoro asincrono pos- evidenziato, a consentire il mantenimen-
sono essere usati sono molteplici e il ven- to di un rapporto affettivo con il gruppo
taglio delle app disponibili è enorme. Al
classe. Altre modalità restano da scopri-
di là delle app scelte, le funzionalità più
re e il terreno è ancora da esplorare. Nel
adeguate sono quelle che permettono le
mio caso il rapporto affettivo-didattico
lezioni video, le presentazioni Power Point
con gli studenti è passato attraverso la
con commenti vocali, la condivisione di
comunicazione one-to-one. Solo dopo
documenti con commenti scritti, i forum
gli incontri individuali sono riuscita a ripor-
di discussione, la condivisione di video e
tare la conduzione del corso sui principi
le reazioni video, le relazioni scritte o ora-
li, i giochi online. Gli strumenti sperimen- dell’approccio comunicativo e umani-
tati dagli insegnanti sono stati numerosi. stico-affettivo. Non sono sicura però che
Essenziali risultano le funzionalità messe tale strategia possa essere estesa e di-
a disposizione dai vari LSM, il pacchetto ventare una indicazione generale.
Google, Voicethread8, Flipgrid9 e Jam- Dopo aver consultato diversi insegnan-
board10. Tuttavia le app non si limitano a ti, è emerso che in assenza di vicinanza fi-
queste, infatti ne sono state presentate sica, in una situazione di didattica online,
molte altre nei webinar online11. Il lavoro gli studenti rischiano di sentirsi abbando-
asincrono ha quindi spronato tutti gli inse- nati, mentre lo stesso rischio è ridotto nella
gnanti a esplorare diversi tool per soste- didattica in presenza. Il lavoro sincrono si
avvicina certamente alla dimensione del
8 Voicethread permette la pubblicazione di audio, lavoro di classe, sebbene possa sembra-
video, documenti collegati in un’unica “narrazio- re semplicemente una mimesi bidimen-
ne” a cui gli studenti possono aggiungere le loro
reazioni e commenti in qualsiasi formato.
9 Flipgrid permette di interagire con gli allievi tramite 10 Jamboard è, in sintesi, una lavagna interattiva pre-
video. Il docente può caricare un video e chiedere sente su Google che permette al docente di scrivere
agli allievi un feedback in video o con altre modalità con varie modalità, caricare immagini, evidenziare e
di commento. Se ne capisce l’importanza avendo condividere con gli allievi.
presente quanto l’apprendimento per immagini sia 11 A questo proposito per avere un ricco ventaglio del-
potente e importante nell’insegnamento non solo le app a disposizione, gratuite o a pagamento, si
online. consiglia la visione dei webinar citati nella Sitografia.

95
STUDY ABROAD IN ITALIA

sionale e impoverita di quanto succede Alla fine dell’esperienza di questi mesi gli
in presenza. Dentro il lavoro sincrono si interrogativi rimasti ai docenti che si sono
avverte maggiormente quanto man- trovati obbligatoriamente proiettati nella
chi nella DaD il contatto fisico e sociale dimensione della DaD non hanno riguar-
con gli studenti dentro e fuori dall’aula, e dato i tool informatici. Fra le innumerevoli
quanto sia importante riuscire a ricrearlo offerte del Web ogni docente ha scelto
utilizzando gli strumenti a disposizione. Per e sceglierà quelle che più si addicono al
sostenere il contatto sociale, dovremmo proprio stile di insegnamento. Gli interro-
reperire, anche all’interno della dimen- gativi si aggregano piuttosto intorno a do-
sione online, le strategie per reinventare mande che riguardano le strategie didat-
la vita del campus, per esempio ricrean- tiche da utilizzare. Tutti abbiamo bisogno
do una sorta di italian language commu- di uno sguardo più complessivo sull’espe-
nity non strettamente limitata alla lezione rienza. A questo proposito sono stati utili
in presenza. due webinar, il primo condotto da Fratter
Inoltre, il contatto sociale potrebbe ar- (23.05.2020), promosso da Ormini Editions,
ricchirsi con la promozione di incontri con il secondo condotto da Aielli, Celentin,
studenti italiani. A NYU Florence a Spring Benavente Ferrera (10.06.2020) del grup-
2020 sono stati implementati due proget- po ELICom (Educazione linguistica inclu-
ti pilota per “Tandem virtuali”. Il primo, siva e Comunicazione) con i professori di
con una proiezione temporale di circa NYU Florence.
un mese e mezzo, successiva al confina- Fratter ha esplicitato che non è pos-
mento, era organizzato a coppie, con gli sibile dare ricette preconfezionate, per-
studenti che si incontravano nei tempi e ché ancora non abbiamo acquisito tutti
nei modi da loro autonomamente stabili- gli elementi per dare dell’esperienza una
ti. I feedback settimanali entravano a far valutazione oggettiva, ma è importan-
parte del portfolio dei singoli studenti. Il te riflettere sugli aspetti positivi e nega-
secondo, di un paio di incontri a seme- tivi della DaD, stimolare ogni docente a
stre, era gestito in sincrono dall’insegnan- prendere le misure, cioè a distanziarsi e a
te durante l’ora di lezione, a gruppo inte- tirare le conclusioni dell’esperienza svol-
ro, poi suddiviso con le Breakout room di ta. La condivisione fra i docenti in que-
Zoom. Il contatto con gli studenti italiani sta fase è fondamentale per riflettere e
è un elemento importante e utile sia per crescere insieme. Fratter, in particolare,
mantenere la motivazione all’apprendi- si è mossa raccogliendo dati sommini-
mento della lingua, sia per aumentare strando un questionario agli studenti del
la consapevolezza interculturale, sia per Centro Linguistico di Ateneo dell’Universi-
permettere agli apprendenti di esercita- tà di Padova. Dall’analisi dei questionari
re le proprie competenze. Il Tandem è un è emerso che gli studenti preferiscono la
servizio regolare del programma di italia- possibilità di mescolare lezioni sincrone e
no a NYU e il Tandem virtuale si è rivelato
un’esperienza decisamente positiva per 12 I due progetti sono stati portati avanti con l’Istituto «P.
Calamandrei» di Sesto Fiorentino (Firenze) e il Liceo
dare agli studenti il senso e la motivazione «N. Machiavelli» di Firenze, rispettivamente dalla Prof.
dello scambio comunicativo in lingua12. ssa Laura Tarabusi e dal Prof. Marco Del Rocca.

96 LinguaInAzione
Renata Carloni
Quali strategie didattiche per la lezione di lingua a distanza?

asincrone. Le lezioni sincrone, secondo gli a) c omunicazione, interazione, aspetto


intervistati, sono adatte alle lezioni di lin- relazionale, componente affettiva;
gua perché sviluppano le abilità produt- b) p rogettazione, strategie e buone
tive orali e scritte attraverso gli strumenti pratiche;
di condivisione. Gli studenti hanno sentito c) lavoro sincrono e asincrono in una
il contatto con l’insegnante nel momen- piattaforma virtuale e attività ponte.
to in cui sono riusciti a vederlo. Questo
dovrebbe essere reciproco, nel senso Punto (a). La riflessione ha posto l’ac-
che anche gli insegnanti dovrebbero po- cento sulla nozione di «spazio» che cam-
ter vedere gli studenti e sentire il contatto bia nella DaD – ognuno ha il proprio
con loro, tuttavia l’obbligo di farsi vedere spazio privato che deve condividere – e
non fa parte delle regole che si posso- sulla dimensione di tempo che risulta sia
no imporre agli studenti e quindi gli inse- dilatato che accelerato. La necessità
gnanti devono attivare altre strategie per di cambiare le nozioni di spazio/tempo
veicolare la comunicazione linguistica. dimostra come con la DaD si entri in un
Nella lezione via Zoom gli studenti ten- nuovo mondo in cui le identità, i ruoli, il
dono a nascondersi, risultano più “timidi” rapporto fra docente e discente venga-
che in presenza, pertanto non funziona no ridefiniti, per cui il docente non è al
chiedere loro «Chi vuole parlare?», gli stu- vertice della comunicazione, ma si collo-
denti vanno chiamati per nome (ritorna ca sullo stesso piano del discente. Sono
il criterio del rapporto personalizzato) per ridefinite anche le modalità di comuni-
spingerli a interagire. Inoltre, nella lezione cazione, per cui dalla comunicazione in
sincrona conta molto la competenza del presenza con vicinanza spazio-tempo-
docente che non può pensare di trasferi- rale si passa a una comunicazione a di-
re online una lezione frontale, ogni lezione stanza che tuttavia può essere altrettan-
deve essere organizzata scrupolosamen- to efficace. Attraverso la comunicazione
te, con brevi video, pause, domande mediata dal Web, quando il docente rie-
e/o sondaggi che tengano viva l’atten- sce ad attivare consapevolmente il feed-
zione. D’altra parte, le lezioni asincrone back individuale, è possibile conoscere
sono state apprezzate dagli studenti per meglio gli studenti. Egli riesce ad aggira-
la flessibilità del calendario e la possibili- re le limitazioni legate al mancato utilizzo
tà di accesso autonomo. In conclusione, del body language fondando la comuni-
durante la DaD gli studenti hanno avuto cazione sull’ascolto e sugli aspetti emotivi
la percezione di aver imparato, e questo della relazione. La comunicazione, infat-
è un buon risultato. ti, dipende dagli attori e non dal mezzo.
Ancora più ampia è stata la riflessione Punto (b). I docenti hanno rafforzato
condotta con Aielli, Celentin, Benavente una serie di convinzioni elaborate nell’e-
Ferrara (10.06.2020) su tre temi organizzati sperienza di insegnamento a distanza, ri-
attorno a una serie di domande presen- guardanti il fatto che un ambiente LSM è
tate dal corpo docente di lingua italiana un contesto di apprendimento formale,
di NYU Florence. Gli ambiti tematici af- in cui gli studenti possono trovare i ma-
frontati sono stati i seguenti: teriali in modo ordinato e trasparente,

97
STUDY ABROAD IN ITALIA

con obiettivi definiti e verificati, tuttavia la divisione fra sincrono e asincrono per-
esso non può essere solo questo, è anche de di senso. Gli strumenti tecnologici che
uno spazio informale di comunità e inte- abbiamo in mano non possono essere
razione sociale su cui gli insegnanti han- definiti semplicemente come sincroni o
no meno controllo, ma che rappresenta asincroni, le loro potenzialità vanno al di
una dimensione significativa per creare là di questa differenziazione e risiedono
condivisione, che si carica di emozioni nella capacità creativa degli insegnanti.
motivanti per l’apprendimento. Se da un L’obiettivo che ho trovato personalmen-
lato quindi è importante ricreare delle te molto interessante è quello di creare
routine che favoriscano l’apprendimen- un ambiente di apprendimento che non
to, attivare netiquette e patto formativo, costruisca barriere fra aula in presenza e
dall’altro è altrettanto importante trovare virtuale, in modo da permettere un mo-
strumenti per costruire comunità educati- vimento fluido da blended a integrated
va e per continuare a produrre identità di learning, organizzando coerentemente
apprendente e di insegnante. sessioni in sincrono e sessioni in asincrono
Punto (c). È stato affrontato, in una collegate da cosiddette «attività ponte»
prospettiva nuova, il rapporto fra attività con lo scopo di attivare la circolarità e
sincrone e asincrone, un elemento di ri- sostenere il ritmo delle lezioni (Celentin,
flessione sulla DaD ricorrente nel recente Benavente Ferrera 2019). Sarà questa
periodo. Sincrono e asincrono non sono creatività che permetterà di cambiare il
più le lenti con cui guardare alla didatti- paradigma e di guadagnare con la di-
ca, perché gli ambienti di apprendimen- dattica online più di quanto si perda nel
to del XXI secolo si muovono su binari di rinunciare alla presenza.
pensiero, lavoro, tecnologia, abilità in cui

Riferimenti bibliografici
Celentin, P., Benavente Ferrera, S. 2019. Utilizzo di attività “ponte” online su Moodle in un labo-
ratorio universitario di Intercomprensione fra lingue romanze: dal reale al virtuale e ritorno.
«Annali online della Didattica e della Formazione Docente», vol. 11, 17, 2019: 9-29. URL:
https://bit.ly/2Oc4149 (ultimo accesso: 6.07.2020).

Tutorial13
Flip grid – URL: https://bit.ly/3f9jBcB
Jamboard – URL: https://bit.ly/2O5xT1U
Kaltura Capture – URL: https://bit.ly/3e6Ftnr
Voicethread – URL: https://bit.ly/2DgeKYN
Zoom – URL: https://bit.ly/3eh6CV3

13 La data di accesso a tutorial e a webinar è 6.07.2020.

98 LinguaInAzione
Renata Carloni
Quali strategie didattiche per la lezione di lingua a distanza?

Sitografia - Webinar14
Aielli, M. C., Celentin, P., Benavente Ferrera, S. (Gruppo di Ricerca ELICom). 10.06.2020. «L’ita-
liano L2 a distanza. Accendiamo il digitale». NYU Florence.
Daloiso, M., Gruppo di Ricerca ELICom (Università di Parma). 09.03.2020. «Riflessioni per una
didattica delle lingue a distanza». URL: https://bit.ly/3fdqbii.
--- 15/04/2020. «Riflessioni e proposte per la valutazione linguistica a distanza». URL: https://bit.
ly/38zHmIj.
Digregorio, G. 7.05.2020-11.06.2020. «Lezioni di italiano in quarantena». Edizioni Casa delle
Lingue. URL: https://bit.ly/2Z95I8A.
Fratter, I. 23.05.2020. «Insegnamento online, criticità, spunti». Ornimi Editions. URL: https://bit.
ly/3jC4sT5.
Maneschi, S. 28.03.2020. «Aiuto, ho gli studenti online! Idee e materiali per favorire l’interazio-
ne di gruppo». Alma Edizioni. URL: https://bit.ly/3fc1tP1.
Massei, G. 26.03.2020. «La lezione che resiste online. Primi passi per una didattica digitale».
Alma edizioni. URL: https://bit.ly/33xXHfK.
Novello, A. 09.06.2020. «Valutare a distanza: problema o risorsa?». Casa delle Lingue. URL:
https://bit.ly/38BzrKt.
Pegoraro, C. 30.03.2020. «Prima e dopo la connessione. Come sfruttare al meglio le diverse
potenzialità della didattica online». Alma Edizioni. URL: https://bit.ly/3ivHSM5.

14 Cfr. nota 13.

99
LUDOLINGUISTICA. GIOCARE CON LE PAROLE

A cura di
Anthony Mollica, Brock University, St. Catharines (Ontario), Canada
Simonetta Rossi, Docente e formatrice

Ludolinguistica.
Giochiamo con le parole

Maschile o femminile? Neutro? In alcune lingue straniere. Non è facile determinare


o anche scoprire il perché. Perché diciamo «il Piemonte» e non «*le Piemonte», «le
Marche» e non «*il Marche»? Dopotutto, le due regioni sono tutte e due precedute
da una consonante. Perché il «diabete» e non «la diabete»?
Sono domande che spesso mettono in difficoltà il discente di una nuova lingua.
L’ascoltatore di madre lingua accetterebbe con un sorriso una parola pronunciata
male da un discente alle prime armi dell’apprendimento di una nuova lingua, ma
non perdonerebbe facilmente il genere sbagliato del sostantivo. È bene richiamare
qui la massima dello scienziato e politico statunitense Benjamin Franklin (1706-1790):
«Dimmi e dimentico, mostrami e ricordo, coinvolgimi e imparo», la quale, come sug-
gerisce giustamente, Serianni (2020: 8), «è davvero un principio didattico trasversale,
che vale non solo per l’insegnamento di una lingua (che sia la madrelingua o una
lingua altra), ma anche per le scienze e per la tecnologia».

Il genere dei sostantivi


Anthony Mollica, Brock University, St. Catharines (Ontario), Canada
Simonetta Rossi, Docente e formatrice

Quello che proponiamo in questa ru- seguenti cinque aspetti che dovrebbero
brica, è una serie di “esercizi” che pre- apparire insieme all’attività e precederla:
sentano l’apprendimento con attività di- 1. area linguistica;
vertenti di ludolinguistica. La scelta delle 2. competenza linguistica;
attività deve essere ben pensata per po- 3. livello;
ter ottenere l’effetto desiderato. 4. modalità di valutazione;
Il docente dovrebbe tener conto dei 5. istruzioni/consegne.

100 LinguaInAzione
Anthony Mollica, Simonetta Rossi
Il genere dei sostantivi

Area linguistica. Su quale area linguisti- so, rebus, vero o falso, tris, labirinto ecc.)?
ca l’insegnante vuole focalizzare l’atten- Istruzioni/consegne. Le istruzioni/con-
zione (aggettivi, verbi, sostantivi, avverbi, segne devono essere chiare, concise,
modi di dire, sinonimi, contrari, numeri con lessico di alta frequenza affinché lo
ecc.)? studente sappia quello che deve fare
Competenza linguistica. Quale com- senza ulteriori domande al docente. Ma
petenza linguistica vuole sviluppare questo non basta; sarebbe utile inseri-
(ascoltare, parlare, leggere o scrivere)? re nelle istruzioni/consegne, sebbene in
Queste competenze hanno subìto un’e- modo sintetico, la regola e quindi pren-
voluzione nella loro denominazione e dere il proverbiale «due piccioni con una
adesso si parla di comprensione orale fava».
(saper ascoltare), produzione orale (sa- Inoltre, la scelta del verbo da parte
per parlare), comprensione scritta (sa- dell’insegnante indica chiaramente l’at-
per leggere) e produzione scritta (sa- tività di ludolinguistica. Per esempio, i ver-
per scrivere). Le stesse parole in voga bi «abbinare», «accoppiare», «associa-
(«buzz words», in inglese), con l’interven- re», «collegare», «tirare», «unire» indicano
to del Quadro comune europeo di riferi- che si tratta di un’attività di abbinamen-
mento per le lingue, (Council of Europe to; «trovare», «cercare» di un crucipuzzle;
2001/2002) sono poi diventate «ricezione «inserire» di un cruciverba; «scegliere» di
orale», «produzione orale» non interattiva, una scelta multipla ecc. Enigmi e giochi
«ricezione scritta», «produzione scritta», glottodidattici vanno ovviamente sele-
«interazione», «mediazione», ma queste zionati in considerazione degli stili di ap-
voci non cambiano certo il loro significa- prendimento (visivo, uditivo, cinestetico)
to o il loro ruolo originale. del discente.
Livello. A quale livello di competenza È ovvio che per l’attività di acquisizio-
linguistico-comunicativa sono destinate ne iniziale, il crucipuzzle è il più adatto
le attività (A1, A2, B1, B2, C1, C2)? poiché presenta una lista delle parole
Modalità di valutazione. Quale moda- chiave usate nelle attività successive.
lità nell’ambito della ludolinguistica adot- Inoltre, si può “nascondere” una battu-
ta l’insegnante per rendere più “appeti- ta umoristica o un messaggio attinente
toso” l’insegnamento/apprendimento all’attività.
della grammatica (cruciverba, crucipuz- Dopo aver risolto il puzzle, il solutore
zle, acrostico, mesostico, scelta multipla, verrà “premiato” con la scoperta del
abbinamento, domanda e risposta, intru- messaggio.
Riferimenti bibliografici
Council of Europe (2001/2002). Common European Framework for Languages: Learning,
Teaching, Assessment. Council for Cultural Co-operation, Modern Languages Division.
Strasbourg: Cambridge University Press. Trad. it a cura di D. Bertocchi, F. Quartapelle. Qua-
dro comune europeo di riferimento per le lingue: apprendimento insegnamento valutazio-
ne. Milano-Firenze: RCS Scuola-La Nuova Italia.
Serianni, L. 2020. «Presentazione». In A. Mollica. Ludolinguistica. Palare e scrivere con creativi-
tà. Vol. 3. Con Prefazione di T. De Mauro, Postfazione di S. Bartezzaghi. Recanati. ELI: 8-11.

101
LUDOLINGUISTICA. GIOCARE CON LE PAROLE

Attività 1
area linguistica genere del sostantivo
abilità linguistica leggere/scrivere
livello A1
modalità di valutazione crucipuzzle
Generalmente i sostantivi che finiscono in –o sono maschili.
Trova i nomi maschili nel crucipuzzle. Trasferisci in fondo alla pagina le let-
istruzioni/consegne
tere che rimangono e avrai sette nomi che finiscono in –o, ma che sono
femminili.

l’abito il fioraio
l’accento il fotografo
l’aceto il fratello
l’acquisto il gallo
l’albergo il gatto
l’amico il gelato
l’avvocato il gomito
il bambino il libro
il banco il lupo
il braccio il maschio
il buio il medico
il cappello il muro
il catalogo l’olio
il cavallo l’orecchio
il coltello l’orologio
il compagno il parroco
il coraggio il quaderno
il cucchiaio il ragazzo
il dialetto il sindaco
il disco il socio
il discorso il tavolo
il dito il teatro
l’euro il telefono
il fatto il vestito
il ferro lo zucchero

1. l’ 5. la
2. la 6. la
3. la 7. la
4. la

102 LinguaInAzione
Anthony Mollica, Simonetta Rossi
Il genere dei sostantivi

Attività 2
area linguistica genere del sostantivo
abilità linguistica leggere/scrivere
livello A1
modalità di valutazione crucipuzzle
Generalmente i sostantivi che finiscono in –a sono femminili. Trova i nomi
istruzioni/consegne femminili nel crucipuzzle. Trasferisci nelle caselle in fondo alla pagina le
lettere che rimangono e avrai la soluzione di tre indovinelli.
l’acqua la medicina
l’anima la nonna
l’aria la nuvola
l’aula l’ombra
la bambina la palla
la banana la pagina
la borsa la pasta
la campagna la penna
la carta la perdita
la casa la persona
la cassa la pietra
la data la ragazza
la donna la ricetta
la fiamma la rivista
la finestra la ruota
la foglia la sala
la forchetta la scala
la gamba la scatola
la giacca la scuola
la grammatica la sedia
la guerra la sorella
l’idea la stanza
la lacrima la stella
la libreria la tasca
la lingua la tavola
la lista la zia
la lotta la zona
la matita

Indovinelli
1. Più lavoro e più riposo. Chi sono? La
2. Più mi mandi avanti più ritorno indietro. L’
3. H
 o le braccia, ma non ho le mani. Ho il collo, ma non ho la testa. Chi sono? La

103
LUDOLINGUISTICA. GIOCARE CON LE PAROLE

Attività 3
area linguistica genere del sostantivo
abilità linguistica leggere/scrivere
livello A1
modalità di valutazione crucipuzzle
Alcuni sostantivi che finiscono in –e sono maschili.
istruzioni/consegne Trova i nomi maschili nel crucipuzzle. Trasferisci in fondo alla pagina le lette-
re che rimangono e avrai uno scioglilingua. Prova a pronunciarlo in fretta.

l’ambiente il colore il frate il piccione


l’amore il commerciante il giornale il piede
l’animale il compositore il giudice il pittore
l’ardore il crimine il latte il ponte
il barbiere il comune il mare il potere
il benessere il cuore il mendicante il preside
il bicchiere il disordine il mese il presidente
il bottone il direttore il mobile il prete
il cacciatore il dolce il monte il professore
il caffè il dolore il motore il quartiere
il calore il dottore il Natale il rettore
il cameriere il dovere il nome il ristorante
il campione l’elefante l’odore il rumore
il candore l’eroe il padre il sale
il cane l’errore il padrone il sole
il carabiniere l’esame il paese il televisore
il carattere il favore il pallone l’usciere
il cognome il fiore il pepe il valore
il collaboratore il fiume il pesce

104 LinguaInAzione
Anthony Mollica, Simonetta Rossi
Il genere dei sostantivi

105
LUDOLINGUISTICA. GIOCARE CON LE PAROLE

Attività 4
area linguistica genere del sostantivo
abilità linguistica leggere / scrivere
livello A1
modalità di valutazione crucipuzzle
Alcuni sostantivi che finiscono in –e sono femminili.
Trova i nomi femminili nel crucipuzzle. Trasferisci nelle caselle in fondo
istruzioni/consegne
alla pagina le lettere che rimangono e avrai una massima del poeta
latino Ovidio.

l’arte l’invenzione
l’attenzione la legge
la canzone la lezione
la capitale la madre
la carne la mente
la chiave la mezzanotte
la colazione la moglie
la competizione la nave
la comprensione la classe
la conclusione la nazione
la confessione la notte
la corte la pace
la discussione la pelle
la docente la prigione
l’eccezione la ragione
l’educazione la religione
l’emozione la riunione
l’estate la rivoluzione
la fame la sete
la fine la situazione
la fonte la soluzione
la frase la stagione
la gente la stazione
la indagine la televisione
l’interrogazione la visione

Massima di Ovidio

106 LinguaInAzione
Anthony Mollica, Simonetta Rossi
Il genere dei sostantivi

Attività 5
area linguistica genere del sostantivo
abilità linguistica leggere/scrivere
livello A1
modalità di valutazione mesostico / acrostico
Alcuni sostantivi che finiscono in –e sono maschili.
istruzioni/consegne
Inserisci i nomi maschili nel mesostico/acrostico.

l’ambiente
l’amore
l’animale
il barbiere
il benessere
il bottone
il candore
il carabiniere
il chiarore
il dolce
il dovere
l’elefante
l’esame
il manuale
il preside
il sale
lo scultore
lo studente
il televisore
l’usciere

107
LUDOLINGUISTICA. GIOCARE CON LE PAROLE

Attività 6
area linguistica genere del sostantivo
abilità linguistica leggere/scrivere
livello A1
modalità di valutazione mesostico/acrostico
Alcuni sostantivi che finiscono in –e sono maschili.
istruzioni/consegne
Inserisci i nomi femminili nel mesostico/acrostico.

la canzone
la capitale
la comprensione
la confessione
l’emozione
la fame
la fine
la fonte
la frase
la indagine
la invenzione
la legge
la lezione
la mente
la notte
la pace
la ragione
la riunione
la rivoluzione
la sete
la soluzione
la stagione

108 LinguaInAzione
Anthony Mollica, Simonetta Rossi
Il genere dei sostantivi

Attività 7
area linguistica genere del sostantivo
abilità linguistica leggere/scrivere
livello A1
modalità di valutazione labirinto
Trova nel labirinto tutti i nomi maschili in –e. Il percorso corretto ti por-
istruzioni/consegne terà al museo del Louvre, a Parigi, per ammirare la Monna Lisa di Leo-
nardo da Vinci.

109
LUDOLINGUISTICA. GIOCARE CON LE PAROLE

Soluzioni
Attività 1 Attività 2

1. la modella, 2. l’altalena 3. la camicia

1. l’auto, 2. la dinamo, 3. l’eco, 4. la foto,


5. la mano. 6. la moto, 7. la radio

Attività 3 Attività 4

La capra che crepa a Capri non è più Amore e tosse non si possono nascon-
una capra di Capri. dere.

110 LinguaInAzione
Anthony Mollica, Simonetta Rossi
Il genere dei sostantivi

Attività 5 Attività 6
preside, amore, benessere, bottone, frase, fonte, confessione, notte, pace, canzo-
candore, studente, rettore, animale, dovere, ne, sete, stagione, rivoluzione, riunione, fame,
barbiere, esame, elefante, sale, scultore, legge, comprensione, emozione, indagine,
chiarore, usciere, televisore, ambiente, mente, capitale, soluzione, fine, lezione,
carabiniere, manuale, dolce regione, invenzione

Attività 7
amore, dolce, scultore, carabiniere, sale,
ambiente, chiarore, bottone, dovere,
usciere, manuale, barbiere, animale, esame,
televisore, studente, preside

111
LETTI PER VOI

A cura di
Massimo Maggini
Presidente ILSA

Letti per voi

1. Dislessia e apprendimento del testo scritto e che coinvolgono anche


delle lingue. Aspetti linguistici, le abilità di comprensione e produzione
clinici e normativi (Cardinaletti orale. Santulli indaga in maniera appro-
fondita i non semplici rapporti tra lingua
et al. 2014)
orale e lingua scritta, aspetti di estrema
Il volume si articola in tre parti, ognu- importanza per chi presenta una neuro-
na delle quali affronta con estrema chia- diversità. La seconda parte si conclude
rezza tre temi distinti: la prima esamina la con due contributi, rispettivamente di Ful-
normativa e gli indirizzi ministeriali riguar- geri, Stella, Ghidoni, Scortichini e Scorza,
danti chi è affetto da dislessia, la secon- e di Scortichini, Stella, Fulgeri, Zanzurino
da analizza il punto di vista della linguisti- e Scorza, nei quali si esamina la rilevan-
ca e della clinica sulla dislessia e infine la te questione – nelle società multicultura-
terza è incentrata sulle esperienze e sulle li e multilingui – di come distinguere nei
indicazioni per la didattica. soggetti bilingui le difficoltà linguistiche
Nella prima parte il contributo di Ciam- dovute a situazioni di effettivo disturbo. In
brone illustra le posizioni ministeriali che particolare, si riflette sul tema di una valu-
hanno ispirato la Legge 170/2010 sui Di- tazione europea per la dislessia e sul fatto
sturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA) che sia corretta o meno una diagnosi di
e i decreti che sono seguiti, quello di Ar- DSA in bambini bilingue con difficoltà di
conzo esamina minuziosamente la situa- apprendimento della letto-scrittura.
zione legislativa nelle singole Regioni e Nella terza parte, dedicata a esperien-
quello di Guaraldi e Genovese analizza ze e percorsi operativi, Iorvino presenta
in maniera approfondita le indicazioni uno stimolante approccio didattico allo
normative per l’insegnamento delle lin- studio del latino, ispirato alla linguistica
gue straniere nelle scuole secondarie di II formale, nell’ottica di una educazione
grado e all’università. linguistica comparativa e inclusiva; Palla-
Nella seconda parte, basandosi su dino indaga invece sull’apprendimento
dati sperimentali, Cardinaletti affronta la dell’inglese in bambini con dislessia, pro-
questione della presenza in molti dislessici ponendo una interessante metodologia
di difficoltà che vanno oltre la decodifica di potenziamento di tipo metacognitivo;

112 LinguaInAzione
Massimo Maggini

Ferlino presenta l’esperienza del progetto 2. Lingue straniere e disturbi


VinDis Colombo, in riferimento a una lun- specifici dell’apprendimento.
ga sperimentazione in alcuni licei della Un quadro di riferimento per
Liguria, che ha coinvolto insegnanti delle
la progettazione di materiali
lingue straniere e delle lingue classiche;
Pozzo illustra come potenziare le attività glottodidattici accessibili
di ascolto con un approccio particolar- (Daloiso 2014)
mente utile ai soggetti dislessici, che uti- Nell’Introduzione del volume, Michele
lizzano primariamente questa modalità Daloiso, in qualità di direttore del Proget-
di accesso alle informazioni; Scagnelli, to Glottodidattica per i Bisogni Educativi
Oppo e Santulli affrontano la questione Speciali (GloBES) e del Gruppo di ricerca
di come consolidare la lettura in studenti Dislessia Evolutiva e Apprendimento delle
universitari con dislessia e in normoletto- Lingue (DEAL)1 presso il Centro di Ricer-
ri, illustrando la sperimentazione italiana ca sulla Didattica delle Lingue dell’Uni-
di SuperReading, un corso per il poten- versità «Ca’ Foscari» di Venezia, descrive
ziamento della lettura. Chiude la terza il percorso di ricerca teorica avviato da
parte del volume la testimonianza di due anni sull’insegnamento delle lingue a di-
giovani dislessiche adulte, una già lau- scenti con Disturbi Specifici dell’Appren-
reata e l’altra ancora studentessa, che dimento (DSA), in particolare quelli affetti
raccontano la propria esperienza univer- da dislessia (cfr. Daloiso 2012a, 2012b). Il
sitaria e le specificità del loro approccio saggio è articolato nella prima parte in
allo studio. Segue una lista di richieste quattro capitoli:
molto ragionevoli che gli studenti univer- 1. «L’apprendimento delle lingue dal
sitari dislessici pongono alle università, al punto di vista degli allievi con DSA»; 2.
Ministero dell’Istruzione e all’Associazione «L’accessibilità dei materiali tradiziona-
Italiana Dislessia (AID). li secondo gli alunni con DSA: un’inda-
Concludendo, il volume offre alle varie gine»; 3. «L’accessibilità dei materiali
figure coinvolte – insegnanti, docenti uni- glottodidattici: un quadro teorico-meto-
versitari, famiglie, studenti dislessici – inte- dologico»; 4. «La creazione di materiali
ressanti elementi di riflessione sugli aspetti accessibili: esempi di risorse per l’appren-
linguistici implicati nel disturbo e sulle pro- dimento linguistico».
cedure con cui alcune difficoltà possono La seconda parte del saggio di Da-
essere affrontate e superate. Il fatto che loiso, ricca di suggerimenti operativi per
siano state raccolte insieme competenze chi si occupa d’insegnamento linguistico
ed esperienze scaturite in ambiti discipli- ad apprendenti con DSA, comprende un
nari diversi promuove il dibattito interdi- solo capitolo su «Esempi di risorse glotto-
sciplinare, permettendo di comprendere didattiche» (esempi di adattamento gra-
meglio il disturbo, non solo per la diagno- fico-stilistico, esempi di riorganizzazione
si, ma anche e soprattutto per favorire gli
interventi educativi mirati che i gli studen-
ti con DSA richiedono. 1 Cfr. in sito Internet del Gruppo di ricerca (https://
www.gruppodeal.it).

113
LETTI PER VOI

dei contenuti, esempi di riorganizzazione gua) e di memoria procedurale (sapere


degli esercizi). fare lingua). Sono state riscontrate inoltre
Nel primo capitolo l’autore cerca di limitazioni ulteriori, che possono incidere
focalizzare il tema del suo contributo par- negativamente sull’apprendimento in ge-
tendo dalle esperienze dirette di alcuni nerale: tra queste vengono menzionate
studenti con DSA e analizzandole alla le difficoltà a orientare l’attenzione verso
luce delle conoscenze provenienti dal- il focus didattico, a eseguire le consegne,
la ricerca scientifica in materia. L’analisi a immagazzinare e/o recuperare rapida-
si basa sull’esperienza diretta di alcuni mente informazioni.
studenti adolescenti che vengono inter- Sia nella memoria dichiarativa che in
vistati nel corso di diversi progetti realizza- quella procedurale emergono problemi
ti dal Gruppo di ricerca DEAL. Nel primo e limitazioni negli alunni con DSA. Trami-
capitolo, particolarmente interessante è te le testimonianze degli adolescenti con
il paragrafo dedicato al quadro teorico DSA l’autore fa emergere le percezio-
generale di riferimento, in cui vengono ni delle loro difficoltà di apprendimento
fissati i seguenti punti: i DSA sono originati linguistico che sono diversificate. Spesso
da una neurodiversità, ossia una modali- le difficoltà nelle abilità linguistiche sono
tà diversa con cui il cervello dell’alunno simili fra allievi con DSA e allievi senza,
elabora alcuni stimoli e gestisce alcuni ma l’origine di tali difficoltà è diversa: per
compiti; i DSA sono di origine evolutiva, esempio, nella decodifica del testo scrit-
quindi emergono spontaneamente du- to/orale la difficoltà per chi è affetto da
rante i primi anni di vita, probabilmente DSA si trova in una limitazione nella de-
per una predisposizione genetica, in una codifica fonologica e/o ortografica che
fase dello sviluppo in cui il cervello è par- rende assai faticosa la lettura o l’ascol-
ticolarmente plastico e flessibile. to, con conseguenti problemi di acces-
Nei successivi paragrafi del medesimo so al significato del testo. Per le abilità
capitolo l’autore sposta l’attenzione sul produttive orali si rilevano difficoltà mne-
processo di apprendimento della lingua moniche quando si tratta di recupera-
straniera, discutendo tre aspetti chiave: re rapidamente il lessico e le espressioni
1. l’impatto delle difficoltà di memorizza- linguistiche necessarie per comunicare
zione nell’apprendimento di una nuova spontaneamente. Inoltre, le abilità pro-
lingua; 2. le conseguenze dei DSA nel- duttive orali necessitano spesso di più
lo sviluppo delle abilità linguistiche; 3. sotto-abilità attive in contemporanea
Le ricadute di queste difficoltà a livello (comprensione, produzione, negozia-
emotivo. In alunni con DSA sono state ri- zione in tempo reale) e ciò aumenta la
scontrate difficoltà a livello di fonologia difficoltà del compito per questo tipo di
e ortografia, e ci sono alcune limitazioni allievi. Ci sono anche aspetti emozionali
della memoria. Nel saggio si analizzano nell’apprendimento linguistico per chi è
le varie fasi della memorizzazione linguisti- affetto da DSA.
ca, in particolare quella lessicale: l’input Nel secondo capitolo del saggio di
verbale, la memoria sensoriale, la memo- Daloiso si riportano i dati di un questio-
ria di lavoro e la codifica profonda a livel- nario rivolto agli alunni con DSA in Italia
lo di memoria dichiarativa (sapere la lin- sull’utilizzo delle glottotecnologie come

114 LinguaInAzione
Massimo Maggini

strumento compensativo e sulle difficol- Nel quarto capitolo viene proposto un


tà legate all’uso delle risorse glottodi- commento dettagliato a nove schede in
dattiche tradizionali (manuale di lingua, cui sono esplicitate le procedure utilizzate
risorse audio e video, espansioni online). per la loro realizzazione. Le schede sono
In particolare, vengono analizzati i dati costituite da due parti ciascuna: nella pri-
riguardanti il giudizio degli studenti sulle ma si propone una riproduzione originale
risorse glottodidattiche tradizionali. L’au- di un’attività selezionata da un manuale
tore spiega le caratteristiche metodolo- di francese, spagnolo, tedesco o italiano
giche dell’indagine (p. es. il campione per stranieri, mentre nella seconda parte
preso in esame, composto da 304 stu- se ne offre una versione rielaborata e resa
denti di diverse fasce d’età e diversa pro- accessibile agli alunni con DSA. Nel capi-
venienza geografica). Il capitolo è quindi tolo finale della seconda parte, assieme
incentrato sui materiali glottodidattici tra- alle schede, viene presentato un ampio
dizionali usati dagli allievi e rilevati tramite ventaglio di risorse didattiche allo scopo
il questionario. L’autore analizza non solo di esemplificare come i principi metodo-
le risposte ai quesiti del questionario, ma logici possano essere poi realizzati sul pia-
anche e soprattutto i commenti che ac- no operativo. In particolare, si presentano
compagnano le risposte. esempi di adattamento grafico-stilistico,
Nel terzo capitolo viene offerto un qua- applicati sia a un brano di lettura, sia a un
dro teorico-metodologico di riferimento esercizio graficamente poco accessibile;
per la progettazione o l’adattamento di esempi di riorganizzazione dei contenuti,
materiali con un grado maggiore di ac- con proposte di sistematizzazione gram-
cessibilità. L’intento è quello di creare dei maticale e lessicale e per il supporto allo
sussidi all’apprendimento linguistico alta- sviluppo delle abilità produttive; propo-
mente controllati sia a livello grafico, sia ste di riorganizzazione degli esercizi, con
nell’impianto glottodidattico, che possa- esempi di interventi sulla procedura, sulla
no risultare più accessibili a tutti gli alun- consegna o sui supporti per lo svolgimen-
ni, non solo a coloro che presentano un to dell’esercizio. In conclusione, il contri-
disturbo. L’autore analizza la nozione di buto di Daloiso non solo fa chiarezza su
«accessibilità glottodidattica», che indivi- molti aspetti concettuali inerenti il cam-
dua tre livelli cognitivi di fruizione del ma- po di indagine degli apprendenti con
teriale glottodidattico: 1. riconoscimento Bisogni Educativi Speciali (BES), ma offre
(contatto superficiale con il materiale anche dei preziosi suggerimenti operativi
didattico); 2. elaborazione (comprensio- in ambito metodologico per insegnare le
ne e studio del materiale didattico); 3. lingue straniere.
applicazione (utilizzo delle conoscenze
ed esercitazione delle abilità). In un suc- 3. Linguistica educativa,
cessivo paragrafo del capitolo vengono linguistica cognitiva e bisogni
presentate le procedure necessarie per specifici: intersezioni (Daloiso
massimizzare l’accessibilità dei materiali,
2019)
per l’adattamento grafico-stilistico, per la
riorganizzazione dei contenuti e per la ri- In questo testo l’autore indaga i nessi
organizzazione degli esercizi di lingua. esistenti tra la linguistica educativa, la ri-

115
LETTI PER VOI

cerca clinica sui disturbi della comunica- sensibilità istituzionale verso il diritto all’i-
zione, del linguaggio e della comunica- struzione degli apprendenti con bisogni
zione e la linguistica cognitiva. Il volume speciali, attestata dallo sviluppo di una
offre agli insegnanti di lingua materna normativa scolastica ad hoc. In un para-
e di lingua seconda preziosi e stimolan- grafo specifico del capitolo si esaminano
ti suggerimenti pedagogico-didattici e le linee di ricerca nell’ambito della ELI e
ipotesi di ricerca con interessanti implica- si citano alcuni studi italiani pionieristici in
zioni glottodidattiche non solo nel campo questo campo di indagine, in primis quelli
dell’insegnamento a discenti con Disturbi dello psicopedagogista Renzo Titone.
Specifici dell’Apprendimento (DSA), ma Nel secondo capitolo Daloiso analizza
in generale nella didattica delle lingue. uno dei principali ambiti d’indagine della
Il testo è articolato in quattro capitoli de- ELI, lo studio dei Bisogni Specifici, espres-
dicati alle seguenti tematiche: la linguisti- sione con cui si indicano gli apprendenti
ca educativa, i bisogni linguistici specifi- con fragilità determinate da disturbi della
ci, l’educazione cognitivo-linguistica e la comunicazione, del linguaggio o dell’ap-
glottodidattica cognitiva. prendimento. Daloiso mette a frutto tutta
Il primo capitolo delinea i confini epi- la sua competenza ed esperienza accu-
stemologici della linguistica educativa mulata nel campo degli studi della ELI.
presentando inoltre la proposta di forma- Egli, infatti, presso l’Università di Parma
lizzare un’area specifica di indagine in- dirige il Gruppo di Ricerca ELICom (Edu-
terdisciplinare, denominata «Educazione cazione Linguistica Inclusiva e Comuni-
Linguistica Inclusiva» (ELI), finalizzata allo cazione) in collaborazione con il Centro
studio sistematico dei modelli e delle pra- Studi Erickson. Nel capitolo lo studioso fo-
tiche necessarie a sostenere, nel proces- calizza l’attenzione sullo studio dei biso-
so di apprendimento linguistico, sogget- gni linguistici primari, determinati da una
ti con svantaggio linguistico. Il capitolo differenza evolutiva di carattere cogniti-
offre ai lettori un’utile ricognizione degli vo-linguistico (p. es. dislessia, disturbo del
studi italiani sull’educazione linguistica, in linguaggio), distinguendoli dai bisogni
particolare si menzionano i contributi di linguistici secondari, causati da variabili
De Mauro e del gruppo di ricerca del GI- endogene (p. es. deficit neurosensoriali),
SCEL, e della scuola veneziana di glotto- o esogene (p. es. contesti di deprivazio-
didattica (Freddi, Balboni). ne sociale, culturale e linguistica), i quali
La necessità operativa di un campo hanno una ricaduta sullo sviluppo lingui-
di indagine specifico come quello della stico dell’individuo. Daloiso, alla luce dei
ELI è testimoniato per l’autore da diversi recenti sviluppi nel campo della ricerca
fattori: dati statistici relativi alla dispersio- clinica, propone una riconcettualizzazio-
ne scolastica, molto diffusa in Europa e in ne della nozione di «Bisogno Linguistico
particolare in Italia; tendenza dei sistemi Specifico» (BLS), ma soprattutto solleva
scolastici di un numero crescente di pae- la questione del rapporto fecondo fra
si a orientarsi verso strutture organizzative gli studi di linguistica cognitiva e quelli
sempre più inclusive, respingendo la pra- di educazione linguistica inclusiva. Tale
tica delle classi differenziate; crescente contaminazione transdisciplinare offre

116 LinguaInAzione
Massimo Maggini

l’orizzonte teorico necessario in cui inse- luppo della competenza comunicativa


rire una riconcettualizzazione della nozio- nelle singole lingue comprese nel currico-
ne di BLS. lo scolastico. A suffragio di tale indirizzo
Nel terzo capitolo l’autore esamina il metodologico, Daloiso presenta alcune
concetto di «educazione linguistica», de- ipotesi di ricerca che mettono in luce i
lineandone un breve profilo teorico e sto- possibili sviluppi teorico-pratici di questa
rico. In questa disamina si rilevano alcuni prospettiva glottodidattica nel campo
limiti della tradizione italiana nel campo della ELI.
di studi dell’educazione linguistica, consi- Sicuramente la prospettiva di una glot-
stenti, a detta dello studioso, in una sotto- todidattica cognitiva, anche se ancora
valutazione dei requisiti cognitivi neces- povera di sperimentazioni applicative,
sari per l’apprendimento linguistico e in sembra essere assai stimolante e ricca di
una visione ristretta della nozione di «co- suggestioni pedagogico-didattiche per
gnizione», tradizionalmente intesa come chi si occupa di insegnamento linguisti-
variabile separata dalla dimensione co non solo ad apprendenti con bisogni
emozionale e dalla corporeità. A Daloiso linguistici primari e secondari, ma anche
invece, alla luce degli attuali orientamen- con altri profili di apprendenti, per esem-
ti delle scienze cognitive, pare necessa- pio, studenti universitari, più abituati a uti-
rio ripensare il concetto di cognizione e lizzare le proprie risorse cognitive per po-
ridefinire il suo rapporto con il linguaggio tenziare l’apprendimento linguistico. Non
nel campo dell’educazione linguistica. si tratta ovviamente di sposare in pieno
La sezione centrale e più stimolante del un nuovo approccio metodologico, che
terzo capitolo è quella che contiene la sostituisca i precedenti, ma di combina-
descrizione del concetto di «educazione re alcuni assunti teorico-pratici, alcuni
cognitivo-linguistica», concepita come suggerimenti operativi, alcuni principi
prospettiva particolare sull’apprendi- pedagogici della glottodidattica cogni-
mento linguistico che supera i limiti prima tiva con altri orientamenti metodologici
indicati della tradizione italiana, in quan- secondo un approccio eclettico. In par-
to attribuisce pari peso ai fattori cognitivi ticolare, ci sembra importante conserva-
e a quelli linguistici, e considera non solo re in un impianto metodologico questi
l’impatto del linguaggio sullo sviluppo aspetti: relazione stretta fra cognizione
cognitivo, ma anche l’influenza delle ri- e linguaggio, centralità dell’apprenden-
sorse cognitive sullo sviluppo linguistico e te, competenze generali (sapere, saper
pertanto ne richiede un potenziamento fare, saper essere) e competenze lingui-
per favorire lo sviluppo delle competen- stico-comunicative da acquisire, impor-
ze linguistiche in contesto formale. tanza della riflessione metalinguistica,
L’ultimo capitolo presenta l’ipotesi di che ha una ricaduta positiva sull’appren-
una «glottodidattica cognitiva», conside- dimento linguistico, abilità cognitive e
rata come orientamento metodologico linguistiche da acquisire e la nozione di
coerente con l’impostazione dell’educa- testo (scritto e orale).
zione cognitivo-linguistica. Tale orienta-
mento metodologico è finalizzato allo svi-

117
LETTI PER VOI

4. Insegnare le lingue indagini condotte da Pederzoli: 1. «Pre-


on line e su app. gi e difetti dei corsi di lingua online»; 2.
Strategie, aspetti culturali, «Quali strategie glottodidattiche si adat-
inclusione e performance tano meglio ai corsi di lingua online e su
app»; 3. «Come veicolare gli aspetti cul-
nell’apprendimento linguistico
turali della lingua target»; 4. «Come gesti-
(Pederzoli 2018)
re la videoscrittura in modo inclusivo per
Il volume di Pederzoli (2018) si rivela un favorire l’apprendimento delle lingue»;
utile e intelligente strumento di formazio- 5. «Come riconoscere un buon corso di
ne e aggiornamento per tutti coloro che lingua online e su app»; 6. «Come miglio-
si occupano a vario titolo di insegna- rare la gestione dei corsi di lingua online
mento a distanza: docenti di una lingua e su app». I titoli dei sei capitoli sono posti
seconda o straniera, docenti di altre di- in forma di domande a cui l’autrice, nel
scipline, tutor, instructional designer. Sulla
corso della trattazione, tenta di fornire
base della ricca esperienza di progettista
alcune possibili risposte. Si segnala inol-
per la didattica a distanza e di ricerca-
tre che a conclusione di ogni capitolo
trice nel campo delle glottotecnologie,
di docente e tutor presso l’Università di l’autrice offre degli utili suggerimenti e, a
Firenze, l’autrice offre ai lettori alcuni pre- partire dal secondo capitolo, il lettore di-
ziosi suggerimenti per migliorare la ge- spone di test di verifica.
stione dei corsi di lingua online e su app, Il quinto capitolo, in particolare, che
cercando di individuare le strategie glot- ci pare tra i più interessanti, è focalizzato
todidattiche utili a questo fine, e mostra sulla Certificazione Matrice DUMAS® (Dif-
le modalità adeguate per far circolare gli fusione, Unificazione, Molteplice Unità,
aspetti culturali della lingua e per gestire Altrove, Scorrevolezza) di cui Pederzoli è
la videoscrittura in modo inclusivo. Inol- l’ideatrice, finalizzata alla valutazione dei
tre, l’autrice dà precise indicazioni per corsi in Rete e tramite app. La certificazio-
scegliere un corso a distanza, valutando- ne fa tesoro delle varie riflessioni ed espe-
ne potenzialità e criticità. rienze raccolte nei capitoli precedenti e
Il lavoro prende le mosse da due ricer- definisce una serie di criteri, che costitui-
che sull’apprendimento/insegnamen-
scono l’acronimo DUMAS, sulla base dei
to delle lingue straniere online. Mentre il
quali valutare un corso di lingua online. A
primo studio ha coinvolto più di trecen-
conclusione del volume, nel sesto capi-
to studenti, il secondo ha riguardato un
gruppo di insegnanti. Il taglio del volume tolo, Pederzoli presenta un mini vademe-
è decisamente operativo, pur essendo cum per insegnanti, tutor e instructional
ricco di spunti di riflessione teorica in cam- designer che riassume le risposte alle do-
po glottotecnologico. Dopo l’Introduzio- mande poste nell’opera, che può essere
ne, in cui si spiegano finalità e contenuti considerato un’agile ed efficace guida
dell’opera, vi sono sei capitoli, incentrati per tutti coloro che operano nel campo
sulle questioni più dirimenti emerse dalle dell’insegnamento a distanza.

118 LinguaInAzione
Massimo Maggini

Riferimenti bibliografici
Daloiso, M. 2012a. GLOBES – Glottodidattica per i bisogni educativi speciali. «EL.LE», 3 (n. mo-
nografico).
--- 2012b. Lingue straniere e dislessia evolutiva. Teoria e metodologia per una glottodidattica
accessibile. Torino. UTET.

Riferimenti bibliografici (volumi recensiti)


Cardinaletti, A., Santulli, F., Genovese, E., Guaraldi, G., Ghidoni, E. (a cura di) 2014. Dislessia e
apprendimento delle lingue. Aspetti linguistici, clinici e normativi. Trento. Erickson.
Daloiso, M. 2014. Lingue straniere e disturbi specifici dell’apprendimento. Un quadro di riferi-
mento per la progettazione di materiali glottodidattici accessibili. I Quaderni della Ricerca
13. Torino. Loescher.
--- 2019. Linguistica educativa, linguistica cognitiva e bisogni specifici: intersezioni. Trento. Eri-
ckson.
Pederzoli, L. 2018. Insegnare le lingue on line e su app. Strategie, aspetti culturali, inclusione e
performance nell’apprendimento linguistico. Pisa. Pacini Editore.

119
RISORSE IN RETE

A cura di
Gerardo Fallani, Università per Stranieri di Siena
Francesca Carboni, Docente di Italiano L21

Risorse in Rete

In questa sezione della rubrica, si offre ai lettori una selezione di percorsi di lettura di siti
Web2 collegati ai contributi ospitati principalmente nelle sezioni «Riflessioni» ed «Esperienze/
Attività» e più in generale all’argomento trattato nella Rivista.

1. Didattica inclusiva che riconosce la dislessia come DSA, che


necessita di forme didattiche e modalità
Il Laboratorio di Psicologia dell’appren- di valutazione adeguate.
dimento dell’Università di Pavia, Diparti- https://bit.ly/2C7C2jF
mento di Scienze del sistema nervoso e
del comportamento, di cui Palladino è Sul sito Web dell’Università degli Studi di
una delle responsabili, è attivo nella ricer- Padova sono presenti linee guide e risor-
ca e nell’intervento sullo sviluppo degli se per la teledidattica inclusiva. L’Ateneo
apprendenti, sulle difficoltà scolastiche ha scelto di promuovere una cultura in-
e si disturbi conosciuti come Disturbi Spe- clusiva, di favorire l’investimento nella for-
cifici dell’Apprendimento (DSA) e Bisogni mazione universitaria, mettendo a dispo-
sizione risorse e supporti diversificati.
Educativi Speciali (BES).
https://bit.ly/3cYKttO
https://bit.ly/3evE7D7
L’Università di Parma ha pubblicato i ma-
P. Palladino, Il disagio favorito dallo svan-
teriali del Convegno «Verso un’educazio-
taggio socio economico, video-pre-
ne linguistica inclusiva: problemi di oggi,
sentazione (2018) relativa al progetto
prospettive di domani» (10-11 settembre
«BE-STudent», parte integrante delle atti-
2019), che ha sollecitato una riflessione
vità del Laboratorio di Psicologia dell’ap-
da parte della comunità scientifica ed
prendimento dell’Università di Pavia.
educativa sulle relazioni tra l’educazione
https://bit.ly/2B2YMk4
linguistica e il concetto di «inclusività».
Linee guida per il diritto allo studio degli https://bit.ly/313WYSD
alunni e degli studenti con disturbi speci-
Differenze Evolutive e Accessibilità
fici, allegate al DM del 12 luglio 2011, che
nell’apprendimento Linguistico (DEAL) è
fanno riferimento alla Legge 170/2010,
un gruppo di ricerca dell’Università «Ca’
1 Alla realizzazione di questo numero di «Risorse in Foscari» (Venezia), che si occupa di stu-
Rete» ha preso gentilmente parte anche Vanessa diare i processi legati all’educazione
Foscoli (Università per Stranieri di Siena).
2 L’ultimo accesso alle risorse individuate è avvenuto il linguistica degli alunni con BES. Sul sito,
15.07.2020 nella sezione «Pubblicazioni», è possibile

120 LinguaInAzione
Gerardo Fallani, Francesca Carboni

trovare e scaricare risorse teorico-meto- di sviluppare appieno le proprie poten-


dologiche per docenti (volumi, schede zialità.
operative e materiali integrativi). https://bit.ly/2ZwEQ2o
https://bit.ly/3fQLvtP
L’Associazione Italiana per la Ricerca e
Educazione linguistica accessibile e in- l’Intervento nella Psicopatologia dell’Ap-
clusiva. Promuovere apprendimento lin- prendimento (AIRIPA ONLUS) è un’asso-
guistico efficace per studenti stranieri e ciazione senza scopo di lucro, presieduta
studenti con DSA, di C. A. Melero Rogri- da C. Cornoldi. L’Associazione ha come
guez, F. Caon e A. Brichese («EL.LE», 7, finalità la promozione di studi e lo svilup-
3, 2018: 341-366), offre una panoramica po e la diffusione di modelli di intervento
della normativa italiana sugli studenti non nell’ambito della psicopatologia dell’ap-
madrelingua italiani e Disturbo Specifico prendimento.
del Linguaggio (DSL), alcuni riferimenti https://bit.ly/3et3up2
scientifici sul concetto di «classe di abilità
L’Agenzia per l’Italia Digitale (AgID) ha
miste» e una breve un’unità di apprendi-
mento inclusiva. messo a disposizione una guida pratica
https://bit.ly/2Y3hXmv
che descrive i principi base per creare
documenti accessibili.
Insegnare italiano LS/L2 a studenti con https://bit.ly/37qCGE3
BES e DSA; dalla normativa alla classe, di
M. G. Menegaldo («Bollettino Itals», 14, La cooperativa Anastasis produce softwa-
66, 2012: 262-280). L’articolo prende av- re concepiti per supportare bambini e ra-
vio dalla normativa per focalizzare l’at- gazzi nel loro percorso scolastico. Offre
tenzione sulla necessità di valorizzare le servizi online e laboratori volti a potenzia-
potenzialità dello studente con BES o DSA re i prerequisiti alla base dell’apprendi-
per attuare un insegnamento produttivo mento della lettura e della scrittura.
della lingua. https://bit.ly/3eAbt3q
https://bit.ly/3eA9KLu Indicazioni relative all’accessibilità di siti
L’Associazione Italiana Dislessia (AID), web, applicazioni realizzate con tecno-
fondata dal G. Stella, in collaborazione logie web e documenti resi disponibili sui
con le istituzioni e con i servizi che si oc- siti web, pubblicato da Unione Italiana
cupano dello sviluppo e dell’educazione Ciechi e Ipovedenti (UICI), fornisce indi-
dei bambini, ha lo scopo di fare crescere cazioni per la didattica a distanza rivolta
la consapevolezza e la sensibilità verso ad apprendenti con disabilità visive.
questo disturbo. https://bit.ly/2MYIDOU
https://www.aiditalia.org/it/ Nel 2002 è nata l’idea di «Web Acces-
DSA: prendiamoci cura delle potenziali- sibile. Risorsa italiana sull’accessibilità»,
tà è il titolo dell’intervista a G. Stella, fon- un progetto dell’International Web As-
datore dell’AID, realizzata in occasione sociation per rispondere alle domande
della Settimana nazionale della dislessia più frequenti sull’accessibilità di un sito.
2018, incentrata sul tema degli ostacoli Il progetto promuove la conoscenza
che impediscono alle persone con DSA dell’accessibilità e vuole essere un punto

121
RISORSE IN RETE

di riferimento per chi vuole avvicinarsi a Il portale dell’editore Loescher dedicato


un corretto sviluppo della Rete. alla didattica inclusiva è rivolto a inse-
https://www.webaccessibile.org gnanti, genitori, studenti. Loescher sug-
«Essediquadro» è un servizio di docu- gerisce un glossario sempre aggiornato
mentazione e orientamento sviluppato per orientarsi fra sigle e definizioni e met-
dall’Istituto Tecnologie Didattiche del te a disposizione un gruppo di esperti per
Consiglio Nazionale delle Ricerche, in col- rispondere alle domande riguardo le nor-
laborazione con il Ministero dell’Istruzione, mative e tanto altro.
https://bit.ly/2Y1p52I
dell’Università e della Ricerca (MIUR) e l’I-
stituto Nazionale di Documentazione, In- La casa editrice Erickson è specializza-
novazione e Ricerca Educativa (INDIRE). ta nella pubblicazione di testi destinati
«Essediquadro» è uno strumento tramite il all’ambito dell’educazione, della didatti-
quale i docenti, di tutti i settori disciplinari, ca, dell’inclusione sociale.
possono informarsi ed aggiornarsi. https://www.erickson.it
https://bit.ly/2UHqYje https://www.erickson.it/it/bes-dsa-adhd

2. Portali e blog per la didattica La casa editrice Giunti Scuola presenta


nel proprio sito un’area riservata alla psi-
inclusiva
copedagogia che, oltre a proporre testi
La pagina Facebook «BE-STudent: Ap- inerenti le problematiche relative alle dif-
prendere consapevolmente per stare ficoltà di apprendimento, incorpora un
meglio a scuola» si occupa di promuo- vasto corpus di risorse digitali scaricabili
vere eventi per sostenere gli obiettivi gratuitamente e rivolte a insegnanti, stu-
del progetto «BE-STudent», promosso dal denti e genitori.
Laboratorio di Psicologia dell’apprendi- https://bit.ly/3j4W52R
mento dell’Università di Pavia (cfr. par. 1).
https://bit.ly/3fCqVNZ Si segnala il portale «Hocus-Lotus.edu»
come risorsa utile nell’insegnamento del-
La sezione «Didattica a distanza», ini- la lingua inglese a bambini con DSA. Il
ziativa del MIUR legata all’emergen-
metodo del programma educativo con-
za Covid-19, è un ambiente di lavoro in
sente al bambino di apprendere la L2
progress (strumenti, buone pratiche, web-
attraverso l’attivazione di processi simili a
inar di formazione ecc.) per supportare
quelli di acquisizione del linguaggio.
le scuole che vogliono attivare forme di
Didattica a Distanza (DaD). https://bit.ly/2WtaDQ6
https://bit.ly/37xpzkl Il progetto «Oltre le distanze» di Fonda-
La casa editrice Pearson, leader mondia- zione Agnelli, GEDI Visual e Google è un
le nel settore educativo, si impegna, con programma gratuito con esperti di peda-
i libri di testo, gli strumenti didattici digitali gogia dell’inclusione, rivolto a insegnanti
e l’offerta di formazione e aggiornamen- e professori di ogni ordine e grado e con
to, a costruire una scuola inclusiva e inno- lo scopo di promuovere strategie e inter-
vativa, che garantisca il successo forma- venti d’inclusione per allievi disabili e con
tivo a tutti. bisogni educativi speciali.
https://bit.ly/2B6BJ7Q https://bit.ly/3ebVhWS

122 LinguaInAzione
Gerardo Fallani, Francesca Carboni

Il progetto internazionale IRENE (Increase può ascoltare una descrizione precisa di


the empoweRment of adults and migran- quello che appare sullo schermo di tutti i
ts with spEcific learNing disordErs), avvia- dispositivi Apple. Al link si trovano tutti gli
to nel 2018, analizza il tema dell’appren- strumenti che Apple mette a disposizione
dimento delle lingue straniere da parte per ogni tipologia di disabilità.
di adulti con difficoltà di apprendimento https://www.apple.com/it/accessibility/
nei rispettivi paesi, con l’obiettivo di rea- Microsoft offre una serie di funzionalità
lizzare e implementare una piattaforma che rendono il dispositivo facile da utiliz-
e-learning multilingue e interattiva. zare e visualizzare senza schermo. L’assi-
https://bit.ly/3eqlP65 stente vocale, i lettori di schermo, la len-
Il blog «Tutti a bordo – dislessia», curato te di ingrandimento per ingrandire tutto
da F. Storace e A. Capuano, docenti spe- o in parte lo schermo, il riconoscimento
vocale per dettare documenti ed e-mail.
cializzate in pedagogia clinica, offre gli
https://bit.ly/30EpY2W
strumenti per una didattica coinvolgente
e inclusiva che si avvalga dell’informati- Educreations è una app gratuita per
ca per promuovere l’apprendimento in iPad. Sembra una LIM in miniatura: è pos-
situazioni di DSA e dislessia. Particolare in- sibile registrare ciò che si scrive o si dise-
teresse riveste l’ampia sitografia offerta. gna sulla pagina mentre si racconta che
https://bit.ly/2WqNAVZ cosa succede. È possibile condividere il
https://bit.ly/3jaIrLm video anche con chi non ha un iPad: via
e-mail, copiando il link su un blog oppure
Difficoltà della comprensione di un te- su Twitter e Facebook.
sto nell’ambito scolastico, di C. Cornol- https://www.educreations.com
di, intervista sul canale YouTube di Giunti
Psycometrics. L’esperienza di un ricerca- Haiku Deck è uno strumento per presen-
tazioni visuali semplice e molto accatti-
tore di primo piano su apprendimento,
vante, basato su diapositive contenenti
memoria, problematiche evolutive e dif-
immagini a tutto schermo e testi brevi. Lo
ficoltà scolastiche.
strumento è consigliato per creare sinte-
https://bit.ly/2DHFRME
si di concetti, puntando sulla memoria
Si segnala il canale YouTube di A. Ardiz- visiva, ed è utile a chi ha difficoltà nella
zone, con interessanti video tutorial sulla comprensione del testo scritto.
comunicazione inclusiva. Ne abbiamo https://www.haikudeck.com
scelti un paio: il primo sulla sottotitolazio- Tinycards è disponibile gratuitamente e
ne e il secondo sulla trasformazione da offre schede su vari argomenti, organizza-
immagine a testo. te per livelli di difficoltà crescente. Flash-
https://bit.ly/2C008MA cards per uno stile di apprendimento di-
https://bit.ly/2MYP3xM verso dal tradizionale, utile per chi fatica
3. App e strumenti di accessibilità a concentrarsi – DSA, Disturbo da Deficit
di Attenzione Iperattività (ADHD) – e ha
VoiceOver è un lettore di schermo basa- bisogno di studiare in modo dinamico e
to sui gesti, è una guida vocale. Anche divertente.
se l’utente non può vedere il display, https://tinycards.duolingo.com

123
PROMEMORIA

A cura di
Elisabetta Jafrancesco
Università di Firenze

Promemoria

In questo numero della Rivista, potrete consultare, come di consueto, una selezio-
ne aggiornata di università e centri universitari, con i relativi indirizzi elettronici1, che
affrontano tematiche di interesse per quanti si occupano di Italiano L2, proponendo
attività di vario genere: percorsi formativi, seminari, riviste.

Centri e università impegnati della rivista «EL.LE». Come le Università


nell’Italiano L2/LS per Stranieri di Siena e di Perugia, offre
percorsi formativi di vario livello. In parti-
1. Università «Ca’ Foscari» di Venezia – colare, il Master di I livello in «Didattica e
Centro di Ricerca sulla Didattica delle promozione della lingua e della cultura
Lingue (CRDL) italiane a stranieri ITALS», mira a formare
https://www.unive.it/pag/16976 profili professionali specifici per la promo-
zione e l’insegnamento di lingua e cultu-
Il Centro si occupa di ricerca nei setto-
ra italiana a stranieri. Il Master universita-
ri della dell’educazione linguistica, della
rio di II livello in «Progettazione avanzata
politica linguistica, dell’insegnamento
dell’insegnamento della lingua e cultura
dell’Italiano L1, L2 e LS, delle lingue stra-
italiane a stranieri» (ITALS 2), intende qua-
niere e classiche, della comunicazione
lificare sul piano glottodidattico, fornire
interculturale e della didattica della let-
conoscenze approfondite nel campo
teratura. Il Centro svolge attività di ricer-
della formazione, sviluppare competen-
ca sull’acquisizione e sull’insegnamento ze in nuovi ruoli che richiedono cono-
linguistico, di formazione/aggiornamen- scenze e competenze di tipo organizzati-
to dei docenti di italiano L2, di glottodi- vo e progettuale.
dattica in generale. Il Centro è strutturato
in Laboratori: Italiano Lingua Seconda e 2. Università Cattolica del Sacro Cuore di
straniera (ITALS), Didattica delle Lingue Milano – Facoltà di Scienze linguistiche
Straniere (LADILS), Comunicazione Inter- e letterature straniere, Osservatorio di
culturale e Didattica (LABCOM), Didatti- Terminologie e Politiche Linguistiche
ca dell’Intercomprensione Romanza (DI- (OTPL), Servizio Linguistico di Ateneo
CROM). Il Centro cura la pubblicazione https://bit.ly/2Bd6atg
(https://www.unicatt.it/)
1 L’ultimo accesso ai siti Internet presenti in questa se-
zione della Rivista è avvenuto il 19.07.2020. L’Università offre il Master in «Didattica

124 LinguaInAzione
Elisabetta Jafrancesco

dell’italiano L2», che mira ad approfon- e cultura italiana a stranieri» (PROMOI-


dire conoscenze specialistiche in ambi- TALS), che mira a formare vari profili pro-
to culturale, linguistico e glottodidattico fessionali che operano in questo settore
e di fornire le competenze professionali sia in Italia che all’estero. Il Master cura
richieste dalla nuova classe di concorso la pubblicazione della rivista «Italiano Lin-
per l’insegnamento della «Lingua italiana guaDue»2.
per discenti di lingua straniera» (A23).
6. Università degli Studi di Napoli
3. Università degli Studi di Bergamo – «L’Orientale» – Centro Linguistico di
Centro di Italiano per Stranieri (CIS) Ateneo Università L’Orientale (CLAOR)
https://bit.ly/2Ww7b7m (http://www. https://bit.ly/3fHo06Q (http://www.unior.it)
unibg.it)
L’Università propone il Master di II livel-
Il CIS fa parte del Centro Competenza lo in «Didattica dell’Italiano L2» di dura-
Lingue (CCL) – un centro, quest’ultimo, ta annuale. Il Master si articola in attività
che fornisce servizi per l’apprendimento formative in aula, in laboratorio e online
delle lingue straniere – e svolge attività e intende formare la figura professionale
di ricerca, di formazione e di didattica dell’insegnante di Italiano L2 che opera in
dell’Italiano L2. Il Centro organizza inoltre vari contesti formativi. Il Master è tra i titoli
un convegno-seminario biennale con la di specializzazione riconosciuti per l’ac-
pubblicazione degli Atti con Guerra Edi- cesso alla classe di insegnamento A23.
zioni di Perugia.
7. Università degli Studi di Urbino «Carlo
4. Università degli Studi di Macerata Bo» – Dipartimento di Scienze della
https://bit.ly/2Wx90AD (http://www. Comunicazione, Studi Umanistici e
unimc.it) Internazionali (DISCUI)
https://www.uniurb.it/corsi/1755295
L’Università propone il Master di I livello in
«Didattica dell’italiano L2/LS in prospet- L’Università offre il Master di I livello «Inse-
tiva interculturale» di durata annuale, a gnare italiano a stranieri: scuola, univer-
distanza e in presenza. Il Master intende sità, impresa», che mira a formare figure
formare professionisti dell’ambito educa- professionali specializzate nell’insegna-
tivo specializzati nella didattica dell’Ita- mento dell’italiano L2, con particolare
liano L2/LS a stranieri e nella facilitazione attenzione alla riflessione interculturale,
linguistico-culturale in enti pubblici e pri- all’analisi contrastiva dei sistemi linguistici
vati, sia in Italia che all’estero. coinvolti nell’apprendimento.
5. Università degli Studi di Milano – «La 8. Università degli Studi di Udine
Statale»Dipartimento di Studi Letterari, https://bit.ly/2DZDhBV (http://www.
Filologici e Linguistici uniud.it)
https://bit.ly/3fJC6od (http://www.unimi.it)
L’Università offre il Master di I livello «Ita-
L’Università offre il Master di I livello «Pro-
2 Per il sito Internet della Rivista, cfr. http://riviste.unimi.
mozione e insegnamento della lingua it/index.php/promoitals/index.

125
PROMEMORIA

liano lingua seconda e interculturalità», vari settori scientifici e disciplinari riguar-


di durata annuale, intende offrire un’oc- danti la lingua italiana, la linguistica, la
casione di specializzazione nell’ambito glottologia ecc. e, come il CRDL dell’U-
dell’Italiano L2/LS (apprendenti minori e niversità «Ca’ Foscari» di Venezia e l’Uni-
adulti) in Italia e all’estero, e delle dinami- versità per Stranieri di Siena, offre percorsi
che interculturali allo scopo di rispondere formativi di vario livello. Per la verifica e
alle esigenze di vari tipi di professionalità la valutazione delle competenze lingui-
sia in Italia, sia all’estero e alla domanda stico-comunicative, si vedano le attività
di lingua e cultura italiana nel mondo. del Centro per la Valutazione e le Certifi-
cazioni Linguistiche (CVCL).
9. Università degli Studi di Verona –
Il Master di I livello in «Didattica dell’ita-
Dipartimento di Culture e Civiltà liano come lingua/cultura straniera (LS)
https://bit.ly/3fVZPlj e seconda (L2)», mira a sviluppare co-
(http://www.dtesis.univr.it) noscenze teoriche e abilità operative
volte a specializzare nell’insegnamento
Il Dipartimento Culture e Civiltà, in colla-
dell’italiano L2 e a formare personale do-
borazione con il Centro Linguistico di Ate-
cente, di qualsiasi area disciplinare, negli
neo propone, il Master di I livello in «Didat-
ambiti dell’interculturalità e dell’insegna-
tica dell’Italiano come Lingua seconda».
mento dell’italiano lingua non materna.
Il corso ha durata annuale ed è rivolto in
particolar modo agli aspiranti insegnanti 12. Università per Stranieri di Siena
della classe di concorso A23. https://www.unistrasi.it/home.asp
10. Università della Calabria L’Università svolge attività di ricerca nel
https://bit.ly/2ZJwkNy campo degli studi linguistici, glottodi-
(https://www.unical.it/portale/) dattici, filologici, letterari italiani nelle
varie strutture preposte e, come il CRDL
Il Dipartimento di Studi Umanistici dell’U- dell’Università «Ca’ Foscari» di Venezia e
niversità della Calabria, offre il Master di l’Università per Stranieri di Perugia, offre
II livello in «Didattica dell’italiano come L2 percorsi formativi di vario livello. Per la ve-
(Didactics of Italian as a Second Langua- rifica e la valutazione delle competenze
ge)». Il Master si rivolge a quanti operano linguistico-comunicative, si vedano le at-
nel campo dell’insegnamento dell’Italia- tività del Certificazione di Italiano come
no L2/LS con diversi profili di apprendenti. Lingua Straniera (CILS). Il Master di I livel-
Il Master si propone differenti obiettivi, di lo «DITALS», intende fornire competenze
tipo didattico, formativo e occupazionale, teoriche e operative di vario genere, ne-
fra cui la formazione specialistica nel setto- cessarie a quanti insegnano a stranieri.
re dell’Italiano a stranieri, rilevante sul pia- Il Master di I livello in «Didattica della lin-
no sociale, scientifico e occupazionale. gua e della letteratura italiana», riservato
a quanti risiedono all’estero ed erogato
11. Università per Stranieri di Perugia
dal Consorzio ICoN per le università so-
https://www.unistrapg.it
cie, mira a garantire un migliore inseri-
L’Università svolge attività di ricerca in mento nel mondo del lavoro all’estero. Il

126 LinguaInAzione
Elisabetta Jafrancesco

Master di I livello «Vini italiani e i mercati di II livello «E-learning per l’insegnamen-


mondiali», in collaborazione con Scuola to dell’italiano a stranieri-ELIAS» mira alla
Sant’Anna, Università di Pisa e Associa- formazione professionale dei docenti di
zione Italiana Sommelier, mira a formare italiano L2, con particolari competenze
una figura professionale con conoscenze nell’ambito della didattica a distanza.
del settore viticolo-enologico. Il Master

Risorse gratuite
vai su www.ornimieditions.com
l attività extra
l tabelle grammaticali
l glossari in diverse lingue
l videogrammatica
animata
l attività DAD

ornimi
E D I T I O N S
LinguaInAzione
I L S A I t a l i a n o L2 i n c l a s s e

Rivista digitale semestrale per l’insegnamento dell’Italiano LS/L2

prossimo appuntamento novembre 2020!

ornimi
E D I T I O N S

Lontou 8, 106 81 Atene


958007
ISSN 2653-9586

+30 210 3300073


772653

info@ornimieditions.com
www.ornimieditions.com
9

Potrebbero piacerti anche