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No 1 5/ 2020 I L S A I t a l i a n o L2
to
es e
qu rev i- e
b b llo tor e-
di na ’am lle tro n tu ric rale e
Rivista digitale semestrale per l’insegnamento dell’Italiano LS/L2 o
tiv o
è n a
u ell de
ic
n
co i u di ltu to; ica le
di za d enti -cu en tecn del i. In ha - es
a-
et ibut e, att
i
Ob ntr sion did e g se tud stico ndim za nti, a lu nte gui
ie n
e in po-
co fles lla at re i s gui pre sten me ti d de che es pro to
Fase 4 – Fare esperienza. È l’ultima str p gl i u u pr
si ella me ri-
n Dopo l’iscrizione dell’utente secon-
fase, che chiude il percorso. L’inse- ri de io , : la te a lin i ap ass str rica o st ollo r a do la formula freemium, ThingLink
o o
g gi et rto o d r e gl i c a l t r f o ele sp d
t g g e e to n e t
ell fica un a, etto
a s e
gnante propone l’osservazione della
tor tora erm ppo cor icev o d ìt, o en i co d i e s
permette all’utente di generare un
lingua in contesti comunicativi reali. Con- Tu oni e p su per i r lizz li S ndim ie d ive sign nir cau n eff na database di immagini interattive,
n
m li un rio ti ’ut eri pre te d i a g t fi u
I bambini sono invitati a osservare divi-
n e p a n ll at p ra n ica re il , de una di u re o- che costituiscono così lo sfondo di-
o e i
le interazioni quotidiane e annotare sione:
v er pro egn a su i m utoa e st o mu leta sare ere usa rim n’az -
l s c e s c p i a p e
esempi di dialoghi potenzialmen- gli utenti ne li in atti e d di a iver ni om rec rim a c es e u rim Quali sono le preferenze per i mate-
te conflittuali a cui hanno assistito, possono ag did oni rso e d n zio i: c e p esp e un po, volg esp ere riali di studio degli studenti di italia-
e nz rco zioi n u m r e , r co s i, m
registrando con attenzione parole, disporre di
u e i ll e f ti te ega pale ime o s i si ion spri una no L2? Recenti indagini condotte sul
gesti e espressioni usati dagli interlo- diverse aree in f p s de uen spi inci espr , un n cu a az e, e re un
u n ispo o , r i r e
profilo di studenti di Italiano come
cui il materiale ri g e p , e f n
cutori. Il materiale raccolto permette ad n ta i se ipal ne nza fin odo po izio prim ere L2 (Fratter, Altinier 2015, in stampa;
ulteriori riflessioni e approfondimen- è stato preselezio-
n ve pre rinc izio gue un il m tem pos , es rim Fratter 2016; Fragai, Fratter, Jafran-
i i i
nato. Materiale che L’ e co e p pos nse ere ere o d trap atto esp a
d cesco 2017) hanno fornito dei risul-
n o o
m io pr a c pri rim or con n f tto m t ,
L’atto comunicativo del protestare potrà essere condiviso
iz p u o rm to tati inaspettati: gli studenti del XXI
s ll u a n s s p p f a f la
è stato selezionato dai docenti sulla dal singolo sul proprio
d e re o, e e, e il ra una to a un s ta par e- secolo preferiscono studiare le lingue
s , t e s
base di un’analisi dei bisogni di ap- diario, sul diario di un ami- me atte zion sare sto spe o a i qu tato o es a in modo tradizionale ma soprattut-
prendimento dei propri allievi. Gli co o nell’area comune Co- in ndi reci ntra e ri ett cu è s iam senz to prediligono l’utilizzo di materiali
co , p co ion risp a l a
insegnanti riportano difficoltà da munichiamo, fornendo per sé
e n z t ivi are vog pre ta cartacei. Nel presente contributo si
parte dei bambini nell’affrontare e per gli altri inputi di tipologia. n u ce ne ga ort non a la por odi cercherà di rispondere alla seguen-
re ’ec io n e p i t
z
verbalmente situazioni conflittuali,
un ita t ti uò te e ttav ani me a i te domanda: quali sono le principali
senza arrivare a inutili scontri fisici Natura dei materiali: le diverse lim e p n Tu ric e fr motivazioni che portano alla scelta
a sp to e . e e e e
aree, presenti su Sìt, mettono a m o m e h
e offese, evitando di richiedere la gli men nte garl i a i id ent anc n
l Per una
mediazione di un didattica accessibile
adulto, ma piutto- disposizione materiale di natura e e
D la da ne m e d rm o
iso bon i a ram ion cola nan a. s-
U Siamo sempre più individui social
b no og laz ti eg ian fle on line, seguiamo pagine facebook
dell’italiano
Obiettivo L2 in
di questo contributo presenza di Disturbi
è una
Pe
ch r -
a
e
r i p r o ar ns al ri
c p i it la e e profili twitter, facciamo parte di
breve riflessione, nell’ambito della m él e cir a, he ia è n er
Specifici
didattica dell’Apprendimento,
delle lingue, sulle principali off azi a f
d
u na ficu i c em ivo oste iche
t t
gruppi, in ambienti virtuali dove la
z e on or o
pr cen cca pos me poli
d i s t partecipazione è a portata di cli-
funzionalità di ThingLink, il software se ion rta e l -
ideatoMichele
nel 2010 da Daloiso,
una startup Marta Genduso co nz e d ai ing do ll’a pio co e
e
n em su zar to
ck: la condivisione di un pensiero
o l’apprezzamento di una foto e di
finlandese , che permette di creare pl nc iale i c ri uis s e r u es
u o
Il ri rr pe on ug tic f e n ffo q na un video, con un like o attraverso le
immagini , arricchite d l o t i a s io ra i u
c i
o n n rt t a a d faccine per esprimere i nostri stati
go he cum gui o a an to ti i è io-
Pedagogia dell’ascolto e fisica
dallink ad altri contenuti multimedi-
ali, e di condividerle pubblicamente. v i no la c e sm lla to s sia n
sib u o nt o s
e
ie
iv
b
o
tt uto fles o
i
s
it
d’animo. Tutto avviene in modo così
na m o, , cre v ilu di itu Ob ntri r b diretto e naturale, attraverso auto-
quantistica nell’apprendimento I
In questo senso ThingLink, pensato i l e u
il ling nic in pr zio pa ual -
l a a p q a co eve ll’ att
e
a m i - matismi spontanei che poco si distac-
in modo specifico per la condivisi- n re u az eff os ne re it r
b , n d in id - cano dal semplice gesto quotidiano di
one dimetacognitivo orientato all’inclusione,
contenuti online, può essere lia un
de no a p
p a. io e p
er Il n tt et di e l à , n e la
el dell lle e l
spegnere una luce o di aprire la porta
considerato un esempio significativo l c r t o r i e i, ti u co è e d u
m le h im rio tra tra so va n m s- della propria automobile. Tra le di-
Nicoletta
di come le tecnologieCherubini
agevolino è o d co e i a t t e a p ca e, s ali
lin to pe to nt te t t e gu incip - verse tipologie di suoni quotidiani,
di spo ece mp nte fas g p r s lin ro g en r
la ric sta nn ete rna e g ui lu o e g p n riusciamo a distinguere senza indu-
e t i n l s t r i ne a cu iam ze c f u -
in lin rc a o z i ic lin d in i i e h io gi lo squillo di un sms, da un bip di
da gu h ne de ze ion stu o g i l n e z
Obiettivo
l Quali strategie didattiche per
di questo contributo è una
ga la
ti, delezione
a e s l s l s mo ale di
u e e r , a
di ue cu iù o to
u na u u è l t
p
p
T
ol a
p
na
un nuovo commento, o di un nuovo
messaggio ricevuto su una chat. De-
Ob se gli llo ttor colo fosi si cqu re ass kit er
lingua a distanza? Renata
brevediriflessione, nell’ambito della l’a iet Carloni co ap sv e
nd p ilu de sco tatt no sizi
n so i p n
er m di ag i c o
o
s t dichiamo ormai gran parte del nostro
didattica delle lingue, sulle principali lit mb tivo o ren pp lla rs ich co on
s d
on o e i l ll l ff g o a
funzionalità di ThingLink, il software fin à d ito d q o o a a p
» er nt sfi a
re e oc
l i d i ue de p , e n li Lo studio su supporto digitale in
ideato nel 2010 da una startup fin- link and Thi ella que st nti del rag l’at e l cen , si (c r i
fr. en po de
.
generale risulta meno apprezza-
ad ese ngL d sto a
n . G la ma te es tra a F d n
landese , che permette di creare im- ca i uo li co lin z ic ti n n s i ig er - C to rispetto al supporto carta-
magini , arricchite m alt , c ink dat co v a m gu io al su am
a tti pe i ne i; . 2) e o om
fic ent ri c he , il tica ntr pr l te sti s llo b
i . pr b i e e ceo in quanto sembra che agli
da link ad altri contenuti multimedia- o e o p s ib os ing n ca e lo sv o d o t
co pe . In nten erm oftw dell uto pe u za , lla n ilu ita è inc t t studenti venga a mancare
li, e di condividerle pubblicamente. ns r l qu u et a e tti isti pr con ri ell pp - cr cre pa v o i i quell’aspetto legato alla
id a es ti t r li è v c c ’ a a l e
In questo senso ThingLink, pensato er co to m e d id gu una e n a
a, i m gm un er ult o c on tico re fisicità che risulta essere
in modo specifico per la condivisione at nd se ul i e e r a a c a i - d t d e
isu ag ti s i u
o iv ns tim cre ato , su bre
i l g i c a e r
si Le ritt inen e gi no l C anche determinante sul
un sio o T ed ar n lle ve ta or st az i um te, uri sp OE
Th
in n h ia e el r no m ne ie i d a
piano cognitivo della
Nella definizione data da Morris nel es e d ing li, im 20 ri ifl p es ent l- so va ion an in ic zi ritenzione e memo-
“l gLi e m i L e m 1 n c e s s e l c l i i c o o
1938 (Morris 1938), la pragmatica si ib nk pi con ink, di agi 0 d ipa sion er oc ial ori in , d ui co d rizzazione delle
vi era se o c
te pe on i a u li f e, n e s tr a e , , t r e s m e m
differenzia dalla sintassi e dalla se- di lizz mb s n n d ,a n u l i um all’ no mir apr lla d ia g une o- informazioni.
i u n n a
mantica perché prende in considera- 20 ri az ra
1 fe io s
gn ti sa iv r a nz e
ifi o to ide ric st ion l- di gu en inte nch no ese em ara in Concludendo,
zione l’utente di un sistema di segni: or 5), rim ne ugg ca nl in r ch ar a gr isti ti u rn é il a da ocr nti tu leggere su
ga p en ” e tiv ine m le ite tu av ca t o r pr l a z t o t t o
il parlante che usa un linguaggio per in niz one to dai rire o , od pu d p
p o b a c
L’
in e
p e ili p di q ispe omu COE ia il r il carta per-
esprimersi e comunicare. Di chi usa s teg zat nd tra mo un di uò s bl u te er cu er ue tt o , e i mette di
r co es eci i-
p m ne rve ic ltu s st o p ve fac del spe
la lingua sono importanti, in pragma- co orse a n ore osi dizi dell a so m se - pr a c ca nto ol
o ra ost o q er re en lo tto “map-
d l e o i r l l S
tica, la collocazione spazio-tempora-ive ate tot llo di com nal op ta e re de end osa ratt e e e en ua la ’in do ta de
d e d t
r a c i e d le i e , e d d a ei re ro iv lu ife d d c r o i
le e sociale, ma anche le intenzioni, m si da lm ste on e (F rat i an b i la ri uc
e ( e
le credenze e altri stati mentali,s sse scri can nte sso enu sche aga -
t r i ni che isog l vi pr stic ativ es m il di er sio ri i d
pe ig p az sit ne m ir
og he o
ornimi
d s n a e
ec in tto al
l’agire linguistico e il ricevere l’agi- on c , i dig paz i c ma s t i el im t a i l d a e p rie ran er io à. e n itt
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Le a ol a ng u ta ec ro p i t p nz ti cor ni Il T la to o.
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do nn ud u al io e it h r
at ti ui n’ zio u po e
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tti tu e re st at l e i n s o o c a
pr u es io ltim i, ri
en n sio , v e ve - vi az co d ici ten ne iari. to
s di fu d mi olk oes qu
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di mo ne is di i- E D I T I O N S tà io n all d ta de
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h v i g a i n s io -
m d iv a di ne ro ’a eg
an c le- na li oss pe r p al-
ta da teg a fo i co ne
re ent ello tra o) li m
tic o l e ali om pla lisi ap erv rc ri ol sit raz rnir l-
ol d di a oro si un y p a or - to u io e
ar i p ica di di p rend zio so di azio ne
m e t - s n ffi
indice
EDITORIALE 12
Massimo Maggini
RIFLESSIONI
Per una didattica accessibile dell’Italiano L2 in presenza
di Disturbi Specifici dell’Apprendimento* 20
Michele Daloiso, Marta Genduso
Difficoltà ad apprendere la L2: quando l’ostacolo si chiama Dislessia* 32
Paola Palladino
ESPERIENZE/ATTIVITÀ
Le credenze sull’apprendimento di una lingua seconda: uno studio pilota* 40
Anna Baldini
eTandem: analisi di un progetto di pre-mobilità presso il CLA dell’Università
di Padova 56
Lisa Griggio, Edit Rózsavölgyi
MIGRANTI
A cura di Eleonora Fragai, Elisabetta Jafrancesco
Come informare? La comunicazione sui migranti in Italia 68
Sara Fresi
LINGUE PER IL FUTURO: PERCORSI GLOTTODIDATTICI PER TRASFORMARE
SE STESSI E IL MONDO
A cura di Nicoletta Cherubini
Pedagogia dell’ascolto e fisica quantistica nell’apprendimento metacognitivo
orientato all’inclusione 78
Nicoletta Cherubini
STUDY ABROAD IN ITALIA
A cura di Renata Carloni
Quali strategie didattiche per la lezione di lingua a distanza? 88
Renata Carloni
LUDOLINGUISTICA. GIOCARE CON LE PAROLE
A cura di Anthony Mollica, Simonetta Rossi
Il genere dei sostantivi 100
Anthony Mollica, Simonetta Rossi
LETTI PER VOI 112
A cura di Massimo Maggini
RISORSE IN RETE 120
A cura di Gerardo Fallani, Francesca Carboni
PROMEMORIA 124
A cura di Elisabetta Jafrancesco
* Gli articoli contrassegnati con l’asterisco sono stati sottoposti a referaggio anonimo.
4 LinguaInAzione
Abstract e profili degli autori
5
SEZIONI DELLA RIVISTA
6 LinguaInAzione
Abstract e profili degli autori
7
SEZIONI DELLA RIVISTA
carattere storico. Dal 2018 è socia del Stranieri di Siena e con l’Università di Pa-
Lions Club Civitavecchia Porto Traiano. dova. Svolge attività di ricerca, occupan-
sara.fresi@libero.it dosi di pragmatica, testualità, e-learn-
ing, verifica e valutazione, ed è autrice
Eleonora Fragai si è laureata in Lettere di pubblicazioni scientifiche su queste
classiche (Università di Firenze), in Didatti- tematiche. È anche autrice di testi per
ca della lingua italiana a stranieri (Univer- l’insegnamento dell’Italiano L2 (bambini,
sità per Stranieri di Siena) e ha conseguito adolescenti e adulti). Svolge attività di
il Diploma di Master di II livello in E-learning formazione/aggiornamento in Glottodi-
per l’insegnamento dell’italiano a stranie- dattica in Italia e all’estero. Collabora/Ha
ri (Università per Stranieri di Siena). Si oc- collaborato con riviste del settore: «Italia-
cupa di didattica dell’Italiano L2 come no a stranieri» (Atene, Edilingua), «Lingua
docente e formatrice in Italia e all’este- Nostra e Oltre» (Padova, Università di Pa-
ro. Insegna Italiano L2 in programmi sta- dova), «InSegno» (Siena, Becarelli Edito-
tunitensi di study abroad (LdM, Italian re), «LinguaInAzione. ILSA Italiano L2» di
International Institute, Firenze) ed è valu- quest’ultima è Responsabile di Redazione
tatrice degli esami di certificazione CILS ILSA con Anna Baldini.
dell’Università per Stranieri di Siena, dove elisabetta.jafrancesco@unifi.it
ha lavorato come docente di Italiano L2
per studenti di mobilità internazionale e LINGUE PER IL FUTURO: PERCORSI
come tutor online per il Master DITALS di GLOTTODIDATTICI PER TRASFORMARE SE
I livello, partecipando inoltre a progetti di STESSI E IL MONDO
formazione linguistica per cittadini di Pae-
A cura di Nicoletta Cherubini, Ricercatri-
si terzi. Ha condotto attività di ricerca, de-
ce indipendente
dicandosi, in particolare, alla valutazione
della competenza linguistico-comunica- Pedagogia dell’ascolto e fisica quanti-
tiva in Italiano L2 di figli di immigrati in Ita- stica nell’apprendimento metacognitivo
lia. È autrice e co-autrice di pubblicazioni orientato all’inclusione
scientifiche sulla didattica dell’Italiano L2 di Nicoletta Cherubini, Ricercatrice indi-
e, in questo ambito, di materiali didattici pendente
per diversi profili di pubblici.
Il sorprendente e inatteso esito di un’at-
eleonorafragai@gmail.com
tività sperimentale sull’ascolto svolta con
Elisabetta Jafrancesco è laureata in Filo- ragazzi della scuola primaria ci trasporta
logia romanza (Università di Firenze), ha nella dimensione quantistica, dove, nelle
conseguito il diploma di Specialista in Di- parole di Einstein, «The field is the sole go-
dattica dell’Italiano a Stranieri e il titolo di verning agency of the particle», il campo
Dottore in ricerca in Linguistica e Didattica è l’unica forza dominante della particel-
della lingua italiana (ciclo XIX) (Università la. Ciò farà sicuramente riflettere sul male
per Stranieri di Siena). Lavora come CEL di della frammentazione e sull’opportunità
Italiano all’Università di Firenze. Ha al suo di superare questo ostacolo allo sviluppo
attivo collaborazioni con l’Università per umano agendo in campo educativo, sia
8 LinguaInAzione
Abstract e profili degli autori
con una maggiore integrazione e ricon- La sua ricerca è orientata sulla pragma-
nessione fra le varie discipline di studio, linguistica in prospettiva socioemotiva
sia nello sviluppo integrato dei processi (Social and Emotional Learning) ed è vol-
inerenti corpo, mente e spirito degli allie- ta a favorire la crescita emotiva e l’uso
vi. Nel contributo che segue la narrazio- consapevole del linguaggio negli adulti e
ne di un’emblematica esperienza in aula nei ragazzi. Fra le opere pubblicate: Con-
sostiene la necessità di allargare la nostra vergenze (Label Europeo delle Lingue
visione del mondo e dell’essere umano al 2012), Diapason! Italiano lingua seconda
suo interno. Grazie alle nozioni di «campo nella scuola di base (2003), I Nuovi Bam-
unitario quantistico» e di «energia» – tut- bini (2003); E|mo|zió|ne. Esperienze di
tora trascurate nella prassi educativa ma educazione all’affettività per la Scuola
ormai assolutamente imprescindibili, a ri- Primaria (2014).
schio di operare in una dimensione avul- contact@nicolettacherubini.it.
sa dalla realtà scientifica – i docenti sono
invitati a riflettere su ipotesi di lavoro inclu-
STUDY ABROAD IN ITALIA
sive ispirate dall’azione degli alunni stessi.
Questo esempio di osservazione parte- A cura di Renata Carloni, New York Uni-
cipata sottolinea che porsi domande sul versity Florence
valore, l’imprevedibilità e la ricchezza del Quali strategie didattiche per la lezione di
nostro lavoro empirico può favorire una lingua a distanza?
vera Inclusione di tutti gli apprendenti e Renata Carloni, Language Coordinator
aiutarci a ridurre la dissonanza cogniti- New York University Firenze
va che sbilancia le menti ancora troppo
glottocentriche. L’articolo parte dall’esperienza italiana
Nicoletta Cherubini, glottodidatta, italian di Didattica a Distanza (DaD) svolta nella
curriculum consultant presso il New York primavera del 2020 nei programmi study
State Education Department, autrice, abroad e legata alla pandemia del Co-
traduttrice editoriale, cofondatrice di as- vid-19. Il contributo fa inoltre riferimento
sociazioni educative olistiche, condiret- alle vicende vissute anche in altri program-
trice di programmi study abroad in Italia. mi di study abroad non italiani. In Italia l’e-
Conclusa nel 2001 la carriera di docente sperienza è stata segnata dall’irrompere
di Italiano LS/L2 presso atenei negli USA, del confinamento nella vita di ciascuno e
in Belgio e in Italia (Università per Stranie- conseguentemente anche nella didatti-
ri di Siena, Università di Firenze), dal 1998 ca accademica. Che cosa ha significa-
ha esplicitato la sua professionalità nella to per l’apprendimento e l’insegnamen-
progettazione di percorsi e docenze for- to della lingua essere prima sbalzati nella
mative rivolte al personale docente sco- didattica a distanza, poi sperimentare e
lastico, inerenti la didattica innovativa, applicare gli innumerevoli tool tecnolo-
la didattica CLIL dell’Italiano L2 e delle gici messi a disposizione e infine provare
lingue straniere, l’educazione all’affetti- ad avere uno sguardo complessivo sugli
vità, il contrasto al bullismo, l’educazione eventi riflettendo su cosa ha significato
interculturale e la glottodidattica ludica. insegnare a distanza? Quali difficoltà ha
9
SEZIONI DELLA RIVISTA
10 LinguaInAzione
Abstract e profili degli autori
11
EDITORIALE
Massimo Maggini
Presidente ILSA
Editoriale
Questo numero della Rivista, nella se- ficoltà nel comprendere e operare con
zione «Riflessioni», è dedicato agli appren- i numeri. Questi disturbi dipendono dalle
denti con disturbi dell’apprendimento. diverse modalità di funzionamento delle
Esiste da tempo nella letteratura spe- reti neuronali coinvolte nei processi di let-
cializzata sui cosiddetti «Disturbi Specifici tura, scrittura e calcolo. Non sono deter-
dell’Apprendimento» (DSA). Con questa minati né da un deficit d’intelligenza né
espressione si fa riferimento ai disturbi del da problemi ambientali, psicologici o da
neurosviluppo, che riguardano la capa- deficit sensoriali (come nel caso dei non
cità di leggere e scrivere, e calcolare in vedenti o dei non udenti).
modo corretto e fluente, che si eviden- In particolare, per la sua diffusione la
ziano con l’inizio della scolarizzazione. dislessia evolutiva2 è oggetto di attenzio-
In base al tipo di difficoltà specifica che ne da parte degli studiosi e ha registrato
manifestano, i DSA si distinguono in disles- numerosi interventi di sostegno linguisti-
sia, disortografia, disgrafia e discalculia1. co nel contesto scolastico. La dislessia è
La dislessia è il disturbo specifico che si descritta come «disturbo evolutivo», per-
manifesta con una difficoltà nella decodi- ché inizia già dall’infanzia: per questo è
fica del testo, la disortografia è il disturbo necessario saperne riconoscere i segnali
specifico della scrittura che si palesa con anticipatori per iniziare un intervento pre-
una difficoltà nella competenza ortogra- coce, la cui efficacia dipende dal fatto
che esso venga approntato sulle carat-
fica e nella competenza fonografica, la
teristiche individuali di ogni bambino con
disgrafia è il disturbo specifico della grafia
dislessia. Bisogna distinguere la dislessia
che si mostra con una difficoltà nell’abili-
evolutiva, che è una difficoltà intrinseca
tà motoria della scrittura, la discalculia è
nell’acquisizione di abilità legate all’al-
invece il disturbo specifico che riguarda
fabetizzazione, dalla dislessia acquisita
l’abilità nel riconoscimento del numero e
(Aglioti, Fabbro 2006), che è invece la
di calcolo che si manifesta con una dif-
difficoltà nel recupero di abilità prece-
dentemente presenti nell’individuo, ma
1 Un quadro completo e aggiornato delle diverse
difficoltà di apprendimento riscontrabili in ambito
scolastico, relativi a lettura e scrittura, all’area del 2 Il manuale di Reid (2009) sulla dislessia è esaustivo
calcolo, all’attenzione è offerto dal manuale cura- per quanto riguarda le ricerche in questo campo, le
to da Cornoldi (2019). politiche e le migliori pratiche in tutto il mondo.
12 LinguaInAzione
Massimo Maggini
3 Per i contenuti della legge di riferimento, cfr. https:// 4 Per le misure canadesi, cfr. il sito Internet «Dyslexia
sites.ed.gov/idea/. Canada» (https://www.dyslexiacanada.org)
13
Editoriale
classi speciali per ricevere un insegna- per favorire tutti gli studenti, offrendo spa-
mento integrativo mirato. zio per il loro vero potenziale in base alle
Situazione frammentata in Germania loro peculiarità. Il comma 1 della Legge
e in Svizzera, dove le leggi cambiano nei 170/2010 definisce il diritto dello studen-
singoli Länder e cantoni. La Convenzione te con diagnosi DSA di «fruire di appositi
sui diritti delle persone con disabilità delle provvedimenti dispensativi e compensa-
Nazioni Unite (UNCRPD 2006)5, la Comuni- tivi di flessibilità didattica nel corso dei ci-
cazione «Strategia Europea per la Disabi- cli di istruzione e formazione e negli studi
lità 2010-2020»6 e l’obiettivo strategico per universitari».
l’istruzione e la formazione (ET 2020)7 sull’u- Il 12 luglio 2011 sono stati pubblicati an-
guaglianza nell’istruzione sono documenti che il Decreto attuativo e le Linee guida
centrali nella politica dell’inclusione degli a esso associate, che spiegano in forma
Stati nazionali. Queste iniziative politiche chiara e dettagliata tutte le azioni che
internazionali richiedono ai singoli governi gli Uffici Scolastici Regionali, le scuole e
un’azione sistematica di raccolta dati al le famiglie devono attuare per la tutela
fine di comprovare la coerenza delle po- e il supporto degli allievi con DSA (MIUR
litiche nazionali con gli articoli e gli obiet- 2011).
tivi, inerenti all’integrazione scolastica dei Prima del 2010, in ambito italiano, la
documenti ratificati. Legge 104/1992 («Legge-quadro per l’assi-
In Italia il quadro normativo in materia stenza, l’integrazione sociale e i diritti delle
di DSA risale al 2010 e, in particolare, alla persone handicappate») conteneva una
Legge 170/20108 «Nuove norme in mate- definizione della disabilità che stabiliva
ria di disturbi specifici di apprendimento che sono alunni con disabilità coloro che
in ambito scolastico», che riconosce la presentano minorazioni fisiche, psichiche
dislessia, la disortografia, la disgrafia e la o sensoriali, stabilizzate o progressive, tali
discalculia quali DSA «che si manifestano da causare difficoltà di apprendimento,
in presenza di capacità cognitive ade- di relazione o di integrazione lavorativa e
guate, in assenza di patologie neurolo- da determinare un processo di svantag-
giche e di deficit sensoriali, ma possono gio sociale o di emarginazione. Pertanto
costituire una limitazione importante per la Legge 170/2010 rappresenta un passo
alcune attività della vita quotidiana» (Art. in avanti per il riconoscimento anche de-
1). La Legge 170/2010 tutela il diritto allo gli studenti con DSA. Successivamente,
studio dei ragazzi con disturbi specifici e con la Circolare ministeriale n. 8 dell’ago-
dà alla scuola un’opportunità per riflette- sto 2013, è stato adottato il concetto di
re sulle metodologie da mettere in atto «Bisogni Educativi Speciali» (BES), che am-
plia l’area dello svantaggio scolastico.
5 Per il testo Convenzione, cfr. il sito Internet di UNICEF Oltre agli alunni con disabilità e con DSA
(https://www.unicef.it).
6 Si tratta di una Comunicazione della Commissione
al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato 7 Per le politiche in materia di istruzione e formazione,
economico e sociale europeo e al Comitato delle cfr. il sito Internet della Commissione europea (ht-
regioni del 15 novembre 2010, cfr. in sito del Ministero tps://ec.europa.eu/).
degli Affari esteri e della Cooperazione internaziona- 8 Per il testo della legge, cfr. il sito Internet del MIUR (ht-
le(https://www.esteri.it/mae/it/). tps://www.miur.gov.it/web/guest/home).
14 LinguaInAzione
Massimo Maggini
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Editoriale
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Massimo Maggini
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Editoriale
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18 LinguaInAzione
Test di preparazione al Celi
...per tutti coloro che vogliono superare
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Riflessioni
Per una didattica accessibile dell’Italiano L2 in
presenza di Disturbi Specifici dell’Apprendimento
Michele Daloiso, Marta Genduso1, Gruppo di Ricerca ELICom, Università di Parma
1. DSA e apprendimento
linguistico: barriere e risorse 1.1. Barriere psicolinguistiche
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Michele Daloiso, Marta Genduso
Per una didattica accessibile dell’Italiano L2 in presenza di Disturbi Specifici dell’Apprendimento
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RIFLESSIONI
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Michele Daloiso, Marta Genduso
Per una didattica accessibile dell’Italiano L2 in presenza di Disturbi Specifici dell’Apprendimento
neare che il bilinguismo non può e non guismo. Ecco quindi che l’esposizione a
deve essere considerato una barriera e una L2 può condurre l’apprendente con
che gli apprendenti che presentano di- disturbo specifico a sviluppare abilità lin-
sturbi specifici dell’apprendimento non guistiche avanzate, che verranno poi tra-
risultano quindi “ulteriormente svantag- ferite al consolidamento della lingua ma-
giati”, come un certo luogo comune terna. Come esemplificazione di quanto
sull’argomento ha purtroppo contribuito detto è doveroso citare i dati proposti da
a far credere. Da una parte occorre con- Siegel (2016) e che, per altro, si riferiscono
siderare che le aree di fragilità riscontra- al contesto socio-educativo canadese
bili in una lingua tendono a ripresentarsi che affianca ai programmi di alfabetiz-
anche nelle altre lingue acquisite, chia- zazione in L2 anche corsi di mantenimen-
ramente con delle variazioni a seconda to dell’alfabetizzazione nella L1.
delle caratteristiche della L1, della L2 e L’educazione linguistica non è e non
del rapporto di affinità tra le due lingue. può essere considerata come una “som-
Dall’altra, comunque, il disturbo non ap- ma di apprendimenti” (più avanti ve-
pare “aggravato” dalla condizione del dremo l’importanza di questo concetto
bilinguismo, ed è stato dimostrato (Cre- rispetto al processo valutativo), ma ben-
scentini et. al. 2012) che non vi siano so- sì un’interazione tra di essi: oltre all’espo-
stanziali differenze nel profilo linguistico sizione a una lingua seconda, anche la
tra bilingui con questo disturbo e mono- possibilità di sostenere la lingua materna
lingui con lo stesso disturbo. dello studente risulta un elemento crucia-
Senza pretese di esaustività, possiamo le sul piano cognitivo perché «si stimola la
osservare due fattori principali che ci per- crescita complessiva dell’allievo, che ha
mettono di comprendere come è possi- la possibilità di concettualizzare e svilup-
bile arrivare a un capovolgimento dello pare strategie cognitive in lingua madre
stereotipo e concepire il bilinguismo – ad- (LM), evitando che l’incompleta cono-
dirittura – come un possibile vantaggio scenza della lingua seconda conduca a
per l’apprendente con DSA. Il primo fat- un ritardo nello sviluppo cognitivo» (Da-
tore ci viene suggerito proprio da quanto loiso 2009: 14).
detto sopra a proposito della relazione tra Abbiamo già introdotto l’assunto che
le lingue: secondo il principio dell’interdi- tra le lingue di acquisizione si instauri una
pendenza di Cummins (1979), una volta relazione che dipende dalle caratteri-
raggiunto il livello soglia di padronanza stiche cognitive dell’apprendente, ma
in LM e in L2 e massimizzato lo stimolo anche dalle caratteristiche precipue dei
cognitivo che proviene dall’ambiente, sistemi linguistici posseduti dal parlante.
si innesca l’ipotesi secondo cui ciò che Riprendiamo adesso Celentin 2016 e ri-
viene appreso in una lingua è trasferibile portiamo a seguire alcune caratteristiche
a un’altra. Il secondo fattore risulta inve- problematiche o facilitanti dell’Italiano
ce essere quello del contesto (o, come L2, ma sottolineiamo che sono prese qui
abbiamo detto sopra, dell’“ambiente”), in considerazione in modo assoluto e non
variabile fondamentale che può permet- relativamente a uno specifico gruppo di
tere di far emergere i vantaggi del bilin- apprendenti poiché la LM di provenienza
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RIFLESSIONI
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Michele Daloiso, Marta Genduso
Per una didattica accessibile dell’Italiano L2 in presenza di Disturbi Specifici dell’Apprendimento
dal punto di vista dell’insegnante modi- zione efficace con la realtà, che nel
ficare il proprio approccio didattico in contesto di L2 riguarda sia l’interazione
prospettiva inclusiva rappresenta anche con le persone sia l’apprendimento delle
un modo per proporre una didattica ef- discipline. Risulta perciò duplice il tipo di
ficace anche quando non si è certi che competenza da raggiungere: quella per
l’apprendente di Italiano L2 presenti ef- la comunicazione e quella per lo studio.
fettivamente un DSA. Oggi infatti risulta In merito alla selezione degli obietti-
ancora molto complesso e difficoltoso vi comunicativi, si dovranno considera-
il processo diagnostico e la valutazione re le barriere comunicative descritte nel
clinica nei confronti dei soggetti bilingui paragrafo 1. Per quanto riguarda la lin-
in contesto migratorio; questo può di- gua dello studio si dovranno considera-
pendere sia dalle variabili interne allo stu- re quelle abilità di sostegno allo studio,
dente, che potrebbe non aver ricevuto come, per esempio, prendere appunti e
un’adeguata istruzione formale in L1 (a copiare dalla lavagna, che possono es-
causa di una scarsa scolarizzazione o di sere deficitarie. Per sostenerle si possono
una scarsa esposizione linguistica), con la mettere a disposizione dello studente al-
risultante di un generale svantaggio lin- cuni strumenti compensativi come, per
guistico, sia dalla disponibilità degli stru- esempio, scalette o schemi degli argo-
menti diagnostici specifici per il contesto menti principali della lezione, per per-
migratorio e della conseguente affidabi- mettere all’alunno di sostenere l’input
lità dei risultati4. verbale all’ascolto attraverso un suppor-
Per proporre una didattica efficace
to visivo. Per tale scopo sono utili anche
basata su principi inclusivi, l’insegnante
gli organizzatori grafici da completare
può operare interventi di tipo “macro” e
durante una spiegazione, poiché guida-
“micro”. Abbiamo in un certo senso rias-
no lo studente a prestare attenzione alle
sunto i primi quando abbiamo ricordato il
informazioni principali e ritenute indispen-
fondamentale presupposto di effettuare
sabili dal docente. In aggiunta, si potrà
una quanto più accurata analisi dei bi-
permettere allo studente di fotografare
sogni linguistici dello studente, che può
la lavagna o usare un registratore per le
essere condotta solo attraverso un’os-
spiegazioni orali, dandogli così la possibi-
servazione sistematica5. Una corretta os-
lità di rielaborare le informazioni secondo
servazione conduce a una altrettanto
i propri tempi.
accurata progettazione didattica che,
per essere efficace, deve prevedere la Una volta definiti gli obiettivi didattici,
selezione degli obiettivi dell’insegnamen- l’insegnante è chiamato a implementa-
to linguistico. L’obiettivo base di qualsiasi re percorsi di apprendimento che, come
apprendimento linguistico è la compe-
tenza comunicativa e quindi un’intera- 5 Per gli aspetti più generali l’insegnante può avvalersi
sia di griglie di osservazione tratte dalla ricerca-azio-
ne, mentre per quelli più specifici riguardanti l’ap-
4 Un nodo cruciale del processo diagnostico in con- prendimento linguistico in presenza di DSA può do-
testo migratorio è la lingua di somministrazione dei tarsi di griglie più specifiche, come quelle proposte in
test diagnostici: per un approfondimento, cfr. Ce- Daloiso 2015, disponibili previa registrazione all’indiriz-
lentin, Daloiso, 2017. zo https://bit.ly/2Z9x6n4.
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Michele Daloiso, Marta Genduso
Per una didattica accessibile dell’Italiano L2 in presenza di Disturbi Specifici dell’Apprendimento
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RIFLESSIONI
fase. Un aspetto su cui il nostro studen- zione di linee guida metodologiche, con
te potrebbe quindi lavorare utilizzando il l’obiettivo di rispondere attentamente
diario di apprendimento potrebbe essere ai bisogni di ciascun apprendente. Una
il lessico, creando delle mappe, tabelle o didattica non vincolata o finalizzata agli
altri strumenti dinamici sui cosiddetti «falsi obblighi legislativi che conseguono a una
amici» che ricorrono tra italiano e rome- diagnosi (come l’attuazione del piano
no, entrambe lingue romanze. didattico personalizzato), ma un approc-
cio a priori, efficace dalla progettazione
4. Conclusioni all’attuazione.
Tuttavia, non possiamo mancare di
In questo contributo abbiamo voluto sottolineare che il quadro da noi trac-
analizzare un caso specifico nel quadro ciato è senz’altro in fieri a causa dell’e-
della glottodidattica, quello dell’inse- siguità degli studi specifici nel settore.
gnamento dell’Italiano L2 a studenti con Concludiamo quindi con un auspicio af-
DSA, non con l’intento di proporre un’i- finché possano essere sviluppare piste di
dea di didattica differenziata, ma bensì ricerca, anche in senso interdisciplinare,
inclusiva. che possano definire linee di intervento
Desideriamo sostenere un’idea di e strumenti operativi specifici attraverso
“buona didattica” che si sostanzia del- il dialogo tra studi su Bisogni Specifici di
la competenza osservativa del docente Apprendimento (BES), DSA e classe mul-
nei confronti delle specificità di funziona- tilingue e il riferimento alle caratteristiche
mento di alcuni studenti (come quelli con della lingua italiana come L2, special-
DSA) e che si costruisce mediante l’attua- mente per gli studenti in difficoltà.
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31
RIFLESSIONI
Riflessioni
Difficoltà ad apprendere la L2:
quando l’ostacolo si chiama Dislessia
Paola Palladino, Università di Pavia
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Paola Palladino
Difficoltà ad apprendere la L2: quando l’ostacolo si chiama Dislessia
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Paola Palladino
Difficoltà ad apprendere la L2: quando l’ostacolo si chiama Dislessia
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Paola Palladino
Difficoltà ad apprendere la L2: quando l’ostacolo si chiama Dislessia
della capacità che i ragazzi con disles- ai problemi che questi studenti incontra-
sia dimostrano nell’individuare strategie no nel riconoscere e rappresentarsi fo-
di apprendimento più consone alle pro- nologicamente le parole nella memoria
prie capacità. Sembra infatti che i ragaz- verbale a breve termine. Le parole corte,
zi con dislessia riescano a leggere le non contenendo meno elementi fonologici,
parole avvalendosi molto probabilmente offrono un minor numero di elementi per
delle regolarità dell’inglese, che si pos- il loro riconoscimento e la costruzione di
sono applicare indistintamente a tutte le una rappresentazione fonologica ade-
stringhe di lettere che non rappresenta- guata.
no una unità lessicale esistente.
Anche in questo studio emerge che il
Sul piano della scrittura delle parole in-
problema di apprendimento della L2 in
glesi, i risultati di uno studio successivo di
studenti con dislessia sia fortemente con-
Palladino, Cismondo, Ferrari, Bellagam-
nesso alle difficoltà di memoria verbale
ba e Cornoldi (2016) suggeriscono che
studenti con dislessia della scuola secon- a breve termine che pare quindi rappre-
daria di I grado hanno difficoltà con lo sentare un significativo ostacolo all’ap-
spelling dell’Inglese L2. Lo studio ha di- prendimento. L’identificazione del pro-
mostrato una significativa difficoltà degli blema specifico della memoria verbale a
studenti con dislessia in prove di dettato, breve termine consente la predisposizio-
e in particolare nell’affrontare la scrittura ne di attività di potenziamento e riabilita-
di parole corte (piuttosto che lunghe) e a zione del deficit, che indirettamente pos-
carico delle sillabe finali delle parole. Tali sono migliorare i processi di acquisizione
difficoltà paiono direttamente connesse della L2 (Botto et al. 2019).
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38 LinguaInAzione
L’esame Cils diventa
più facile che mai!
ornimi
E D I T I O N S
ESPERIENZE / ATTIVITÀ
Esperienze /Attività
Le credenze sull’apprendimento di una lingua
seconda: uno studio pilota
Anna Baldini, ILSA Firenze
40 LinguaInAzione
Anna Baldini
Le credenze sull’apprendimento di una lingua seconda: uno studio pilota
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ESPERIENZE / ATTIVITÀ
zo che può aumentare la stima di sé. Se i credenza che l’immersione diretta nella
risultati dei tentativi di adattamento non comunità straniera (sostenuta o meno
corrispondono alle aspettative, lo stu- dall’istruzione formale in classe) sareb-
dente, al contrario, può essere portato be di per sé condizione sufficiente per
a condotte di evitamento: rifuggirà dal garantire ottimi risultati nell’acquisizio-
contatto diretto con le persone del luo- ne linguistica (Freed 1998). La studiosa
go, assumendo comportamenti che lo non mancava di evidenziare come nel
pongono al riparo da emozioni negative caso degli studenti nordamericani gli esiti
derivanti dall’insuccesso nella comuni- dell’apprendimento fossero, d’altra par-
cazione. Per proteggere l’immagine di te, estremamente disomogenei, sul pia-
sé, egli sarà propenso a togliere valore al no delle abilità linguistiche, specialmente
percorso di apprendimento e a giudica- orali, delle competenze socio-pragma-
re negativamente il contesto in cui si situa tiche e culturali in genere. Freed (1998)
l’esperienza. si soffermava ad analizzare inoltre l’im-
Un’ultima considerazione sugli approc- patto delle credenze degli studenti sulla
ci adottati dalla ricerca in questo setto- qualità dell’apprendimento nei program-
re. Sin dall’inizio gli studi sull’acquisizione mi di immersione linguistica. A distanza
della L2 nei programmi di studio interna- di quasi venti anni dall’analisi di Freed
(1998), Surtees (2016) fa notare come gli
zionali hanno messo l’accento sullo svi-
apprendenti appaiano ancora imbevuti
luppo delle competenze e conoscenze
del mito dello study abroad e se lo rap-
linguistiche, misurato attraverso metodi
presentino come una ricetta efficace
quantitativi (approccio orientato al pro-
e universale per l’acquisizione della L2.
dotto); più recentemente, invece, si sono
Surtees (2016) propone perciò una lettura
impiegati approcci misti o qualitativi con
ideologica della complessa interazione
l’obiettivo di rilevare i processi che i par-
delle componenti in gioco nella creazio-
tecipanti attivano durante l’esperienza
ne e nel mantenimento di tali teorie, a cui
di soggiorno nel paese straniero, allorché
concorrono fenomeni a livello individuale
si trovano a dover far fronte ai proble- (micro), le politiche linguistiche e le pra-
mi di comunicazione in L2, immersi in un tiche discorsive quotidiane sull’appren-
ambiente con regole sociali e categorie dimento delle lingue (macro). L’intento
culturali a essi estranee (Pellegrino 1998; della studiosa è imprimere una nuova
DuFon Churchill 2006). direzione alla ricerca che indaghi la na-
tura co-costruita dei miti intorno alla SLA,
3. N
atura delle credenze collegando le rappresentazioni soggetti-
degli studenti universitari ve alle manifestazioni oggettive dell’ap-
nordamericani sull’apprendi- prendimento per spiegare i tracciati di-
mento linguistico vergenti che emergono dal confronto fra
le aspettative degli studenti e la realtà
Nel 1998 Freed aveva condotto un’a- dello study abroad (ossia l’esperienza di-
cuta riflessione su uno dei “miti” consoli- retta nei programmi di mobilità interna-
dati intorno allo studio di una L2 nel pa- zionale e le competenze linguistico-co-
ese in cui si parla la lingua obiettivo: la municative reali raggiunte in uscita).
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Le credenze sull’apprendimento di una lingua seconda: uno studio pilota
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ESPERIENZE / ATTIVITÀ
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Anna Baldini
Le credenze sull’apprendimento di una lingua seconda: uno studio pilota
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ESPERIENZE / ATTIVITÀ
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Anna Baldini
Le credenze sull’apprendimento di una lingua seconda: uno studio pilota
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ESPERIENZE / ATTIVITÀ
parlato. Gli studenti potrebbero ascri- do inoltre a modificarsi nel tempo in base
vere gli insuccessi all’impossibilità di alle strategie adottate e al tipo di feed-
modificare alcuni aspetti della propria back ricevuto.
produzione orale che sono il prodotto Alcune credenze possono ristrutturarsi
del tranfer di abitudini dalla L1 alla L2. in base alle difficoltà cognitive e affetti-
Ai livelli basici di conoscenza della lin- ve affrontate durante l’esperienza di stu-
gua straniera la convinzione che l’uso dy abroad. Gli studenti si percepiscono
in contesto naturale (nella interazione ora nel ruolo di agenti attivi del proprio
con i nativi) porti a un miglioramento apprendimento, ora in quello di pazienti
delle competenze è solo apparente- coinvolti in processi che non controllano
mente in contraddizione con i timori e pienamente. Ellis (2003) ritiene che i que-
gli imbarazzi associati all’uso della L2 in stionari che propongono degli inventari
pubblico. I novizi, non avendo ancora di credenze (p. es. BALLI) siano idonei a
accumulato sufficienti esperienze e la rilevare esclusivamente le componen-
consapevolezza dell’importanza del ti cognitive in gioco, ma inadeguati a
contatto linguistico in contesto natura- misurare emozioni o stati come fatica,
le, tendono a mostrarsi più vulnerabili sofferenza, impegno. La formazione dei
di fronte agli errori commessi nella pro- focus group è apparsa pertanto una me-
duzione orale. todologia promettente, poiché, attraver-
so il racconto dei protagonisti, è in grado
5.2. II fase: creazione di focus group di fotografare i vari piani dell’esperienza
coinvolti nello sviluppo della fluenza orale
Nel tentativo di accogliere i suggeri- in L2, mentre essi si intrecciano nel conte-
menti presenti in letteratura sull’oppor- sto dello study abroad.
tunità di combinare metodi quantitativi Domanda di ricerca. La domanda che
e qualitativi nell’indagine sulle credenze ha guidato la ricerca in questa seconda
degli studenti, nella seconda fase del fase è stata la seguente: quali sono le te-
progetto si è utilizzato lo strumento del fo- orie degli informanti in merito alla natura
cus group. Per la struttura e la conduzio- della fluenza in L2 e alla possibilità di in-
ne dei focus group si è fatto riferimento crementarla nell’ambito del programma
a Frisina (2010), che ha applicato la me- di study abroad in Italia?
todologia in ambito sociale; l’approccio Partecipanti. Hanno partecipato 7 stu-
psico-pedagogico di ricerca-azione di denti inseriti in corsi di Italiano L2 e Cul-
Vaughn (Vaughn et al. 1996) ha guidato tura Italiana, nell’ambito di un program-
l’interpretazione dei contenuti delle inter- ma di study abroad short term di durata
viste di gruppo. Come già menzionato, i mensile (programma estivo, luglio 2019)
sistemi di credenze hanno natura situata con livello di competenza A2 e B2, di età,
e dinamica, ovvero essi variano in funzio- nazionalità, genere e etnia variabile.
ne del contesto in cui ha luogo il percor- Metodologia. Gli incontri dei focus
so di apprendimento, specialmente per group sono stati organizzati in giorni di-
quanto riguarda le attribuzioni causali stinti e hanno avuto una durata di circa
del suo successo e insuccesso, tenden- un’ora ciascuno. Il moderatore dispo-
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Anna Baldini
Le credenze sull’apprendimento di una lingua seconda: uno studio pilota
neva della seguente attrezzatura: com- errori, perseveranza. Nella discussione gli
puter con videoproiettore e audio-regi- informanti hanno più volte sottolineato
stratore digitale. Le interviste sono state l’importanza della dimensione affettiva,
trascritte e analizzate. Nelle fasi succes- per cui la motivazione viene stimolata
sive del progetto sono state individuate direttamente dalle dinamiche del conte-
e poi codificate delle categorie rilevanti sto di studio immersivo.
per gli obiettivi della ricerca. Le catego- L’ultimo tema che ha caratterizzato il
rie desunte sono state utilizzate nella ter- confronto nei focus group è il contribu-
za fase per costruire l’impianto del Que- to dato allo sviluppo della fluenza in L2
stionario 2. dall’istruzione formale nei corsi curricolari
Aree tematiche. La discussione dei del programma di study abroad. La pos-
focus group ha generato temi ricorrenti, sibilità di favorire la crescita delle abilità
organizzati poi in categorie ai fini dell’a- orali è rapportata alla tipologia di attività
nalisi: azioni strategiche degli interlocutori condotte dal docente e dall’approccio
per regolare i meccanismi della comuni- didattico impiegato. D’altra parte, il con-
cazione, segnalare le difficoltà all’inter- tributo dell’apprendimento implicito dato
locutore, cooperare in maniera che la dalla interazione con i nativi compare
comunicazione vada a buon fine; trat- sullo sfondo di molti degli interventi com-
ti qualitativi di ricezione e produzione: presi in questo paragrafo. Si individuano
buona pronuncia e accento, chiarezza in particolare due categorie: sinergie fra
dell’eloquio; fattori affettivi e motivazio- apprendimento esplicito e implicito, alle-
nali (p. es. senso di smarrimento quando namento di abilità specifiche mediante
l’interlocutore parla troppo velocemen- la selezione di compiti coinvolgenti.
te, esigenza di creare interazioni significa- Nel discorso degli studenti intervenuti
tive, basate su bisogni comunicativi reali); ai focus group è possibile rintracciare l’in-
risorse del contesto immersivo, strategie terrelazione fra i vari piani della esperien-
di autoregolazione e metacognitive. za cognitiva, percettiva ed affettiva inte-
Tra i fattori che definiscono la fluenza ressati dallo sviluppo della competenza
gli informanti hanno menzionato in par- orale che Segalowitiz (2010) ha formaliz-
ticolare: gli aspetti qualitativi e le misure zato nel suo modello (cfr. par. 4). Da una
quantitative del parlato (accento, pau- parte l’efficienza delle abilità percettive
se, esitazioni, lunghezza degli enunciati), e di elaborazione di un individuo influen-
i meccanismi cognitivi, la padronanza zano la sua motivazione a intraprende-
delle strategie di problem solving in si- re le interazioni: se un compito comuni-
tuazioni in cui la comunicazione rischia di cativo appare particolarmente difficile,
bloccarsi (p. es. ricorso alla traduzione in quindi, l’apprendente potrebbe essere
L1, uso di parafrasi), complessità e accu- meno disposto a parteciparvi. Dall’altra,
ratezza morfosintattica, conoscenza di il modo in cui un parlante di L2 prende
varietà colloquiali della lingua, accesso parte a un evento comunicativo può in-
a un repertorio di prefabricated chunk, fluenzare la natura del contesto sociale
percezione di autoefficacia, capacità in cui si svolge lo scambio. Se l’interlocu-
di ridimensionare il costo emotivo degli tore è costretto a compiere grossi sforzi
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ESPERIENZE / ATTIVITÀ
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Anna Baldini
Le credenze sull’apprendimento di una lingua seconda: uno studio pilota
51
ESPERIENZE / ATTIVITÀ
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53
ESPERIENZE / ATTIVITÀ
Appendice
Questionario 2 – Questionnaire on Fluency in a Second Language
12. Fluency in Italian does not have much to do with sentence length.
You can be fluent in a second language even though your pronun-
13.
ciation is poor.
Being able to interact in Italian is based on the ability to get the gist
14.
of a conversation and one’s message across.
Learners of a second language do not dare to speak because they
15.
are scared of messing up.
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Anna Baldini
Le credenze sull’apprendimento di una lingua seconda: uno studio pilota
You have to go through the pain of not knowing how to say some-
18.
thing if you want to improve fluency in Italian.
19. It does not help to be corrected when one speaks with locals.
It is useless to go and explore places alone as a way to improve skills
20.
in oral communication in a second language.
29. Speaking at a slow rate makes one get impatient with oneself.
Having language partners is not especially helpful if you wish to im-
30.
prove oral fluency in Italian.
Making notes of common phrases in Italian makes a difference if you
31.
want to improve fluency.
Feeling uncomfortable and self-conscious in speaking a second lan-
32.
guage is just part of the learning process.
One has to be mindful of social conventions to be able to communi-
33.
cate effectively in Italian.
When learning to speak a second language you have to shift per-
34. spective: from seeing all that you are still lacking to realizing how far
you have come in a few weeks.
55
ESPERIENZE / ATTIVITÀ
Esperienze /Attività
eTandem: analisi di un progetto di pre-mobilità
presso il CLA dell’Università di Padova
Lisa Griggio, Università di Padova,
Edit Rózsavölgyi, Università Sapienza di Roma1
1. P
resentazione del progetto frequentare la nostra Università nel
semestre successivo allo scambio virtuale.
Secondo la ben nota definizione di Il livello linguistico dei partecipanti varia
Vassallo e Telles (2006), l’eTandem è una da A2 a C1. Dall’anno accademico
forma di apprendimento/insegnamento 2017-2018 l’attività svolta nell’ambito
informale tra pari che avviene online. del progetto può far ottenere 3 CFU
Specificità del progetto oggetto di questo
(Crediti Formativi Universitari) agli studenti
articolo è che esso prevede non solo uno
padovani dei corsi di laurea di Lingue per
scambio uno-a-uno nella lingua target,
«Altre attività», se essi soddisfano i seguenti
ma anche uno scambio multilingue in
criteri:
italiano, inglese, francese e spagnolo
usate come linguae francae2 di tutta 1. s crivere almeno quattro diari di lingua
la comunità eTandem nell’ambito del e cultura;
social network Facebook. L’iniziativa ha 2. c ontribuire ad almeno quattro discus-
preso il via nell’anno accademico 2015- sioni in Facebook;
2016 presso il CLA (Centro Linguistico di 3. s crivere un componimento finale nel-
Ateneo) dell’Università di Padova e da la lingua di studio;
allora vengono espletate due edizioni 4. c ompletare un questionario di gradi-
all’anno: da novembre a febbraio e da mento.
giugno a settembre. La durata di ogni Tutti gli studenti che portano a termine
edizione è di 8-10 settimane ciascuna. questi compiti ricevono un attestato di
Questo eTandem è rivolto a studenti partecipazione del CLA di Padova e un
italiani dell’Università di Padova e a badge virtuale.
studenti internazionali, entrambi di Il sistema di lavoro è autonomo ed
discipline diverse, che prevedono di è di tipo task-based, cioè costruito su
argomenti di discussione strutturati
1 Il presente contributo, pur elaborato in maniera settimanalmente, con correzione tra pari
congiunta, è stato realizzato da E. Rózsavölgyi per i
paragrafi 1 e 2 e per il paragrafo 3 da L. Griggio. Le e tutoraggio a disposizione. Il progetto
conclusioni sono opera comune delle due Autrici. si basa sull’uso della piattaforma
2 Lingue usate come strumento per necessità pratiche
di comunicazione nell’ambiente eTandem dove istituzionale Moodle e su uno spazio chiuso
vengono a contatto gruppi linguistici assai diversi. in Facebook; oltre a questi ambienti gli
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67
MIGRANTI
A cura di
Eleonora Fragai, Docente di Italiano L2 e formatrice di formatori
Elisabetta Jafrancesco, Università di Firenze
Migranti
In questo numero della Rivista, il contributo di Fresi propone una riflessione sul rap-
porto tra informazione giornalistica e immigrazione in Italia, e su alcune delle comples-
se implicazioni sociali e politiche che ne derivano.
In particolare, nel contributo vengono messi in correlazione le questioni deontologi-
che, a cui dovrebbe attenersi chi si occupa di comunicare il tema dell’immigrazione
sui media italiani, e le normative legislative sui flussi di immigrati emanate dagli anni
Ottanta del secolo scorso a oggi. In questa prospettiva l’articolo conferma, con vari
esempi, la centralità del fenomeno migratorio nell’agenda politica italiana, spesso
trattato con i toni allarmistici della mera propaganda politica, che i media esaspera-
no con il rischio di rafforzare percezioni negative verso gli stranieri.
La necessità di un racconto mediatico maggiormente obiettivo e imparziale stimo-
la dunque anche chi opera nella scuola a lavorare sullo sviluppo della competenza
interculturale per gestire situazioni conflittuali che nascono da equivoci dovuti a una
informazione di bassa qualità.
Come informare?
La comunicazione sui migranti in Italia
Sara Fresi, Direttrice responsabile di «Le Muse News»
68 LinguaInAzione
Sara Fresi
Come informare? La comunicazione sui migranti in Italia
69
MIGRANTI
quale debba essere il linguaggio oppor- tre, emerge con chiarezza la linea da se-
tuno da utilizzare consultando la Carta di guire riguardo alla terminologia specifica
Roma: un protocollo deontologico utile relativa allo status giuridico dei migranti
per i giornalisti che approfondiscono ar- che il Glossario della Carta di Roma (OdG
gomenti relativi a migranti, richiedenti 2016, Allegato 3) indica, come mostra la
asilo, rifugiati e vittime della tratta. Leg- tabella seguente (cfr. Tab. 1).
gendo attentamente il documento, inol-
Chi è fuori dal proprio paese e presenta, in un altro Stato, domanda di asilo per il rico-
noscimento dello status di rifugiato in base alla Convenzione di Ginevra sui rifugiati del
1951, o per ottenere altre forme di protezione internazionale. Fino al momento della
decisione finale da parte delle autorità competenti, egli è un richiedente asilo ed ha
Richiedente asilo
diritto di soggiorno regolare nel paese di destinazione. Il richiedente asilo non è quindi
assimilabile al migrante irregolare, anche se può giungere nel paese d’asilo senza do-
cumenti d’identità o in maniera irregolare, attraverso i cosiddetti «flussi migratori misti»,
composti, cioè, sia da migranti irregolari che da potenziali rifugiati.
Chi – pur non rientrando nella definizione di «rifugiato» ai sensi della Convenzione del
1951 poiché non sussiste una persecuzione individuale – necessita comunque di una
forma di protezione in quanto, in caso di rimpatrio nel paese di origine, sarebbe in
Beneficiario
serio pericolo a causa di conflitti armati, violenze generalizzate e/o massicce viola-
di protezione
zioni dei diritti umani. In base alle direttive europee questo tipo di protezione viene
umanitaria
definita «sussidiaria». La maggior parte delle persone che sono riconosciute bisognose
di protezione in Italia (oltre l’80% nel 2007) riceve un permesso di soggiorno per motivi
umanitari anziché lo status di rifugiato.
Chi, a differenza dei migranti irregolari che si affidano di propria volontà ai trafficanti,
non ha mai acconsentito a essere condotta in un altro paese o, se lo ha fatto, l’aver
dato il proprio consenso è stato reso nullo dalle azioni coercitive e/o ingannevoli dei
Vittima della trafficanti o dai maltrattamenti praticati o minacciati ai danni della vittima. Scopo
tratta della tratta è ottenere il controllo su di un’altra persona ai fini dello sfruttamento. Per
«sfruttamento» s’intendono lo sfruttamento della prostituzione o altre forme di sfrutta-
mento sessuale, il lavoro forzato, la schiavitù o pratiche analoghe, l’asservimento o il
prelievo degli organi.
Chi sceglie di lasciare volontariamente il proprio paese d’origine per cercare un lavo-
Migrante/
ro e migliori condizioni economiche altrove. Contrariamente al rifugiato può far ritorno
Immigrato
a casa in condizioni di sicurezza.
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Come informare? La comunicazione sui migranti in Italia
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MIGRANTI
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Come informare? La comunicazione sui migranti in Italia
73
MIGRANTI
fa profitto sulla natura irregolare dei rap- hanno elaborato dei progetti per l’acco-
porti di lavoro e non tutela la posizione glienza e l’integrazione dei migranti.
di un numero considerevole di lavoratori. Nel 2018 è stato approvato alla Ca-
Viene così garantita la sopravvivenza di mera il Decreto sicurezza (GU 2018a, GU
un sistema di sfruttamento di persone e 2018b) fortemente voluto dal Ministro
lavoratori invisibili lasciati ai margini della dell’Interno Matteo Salvini. Nel Decreto
società. sono presenti novità stringenti in tema di
Nel 2009, con il varo del Pacchetto Si- immigrazione e sicurezza: abolizione del
curezza (GU 2009), si è proceduto all’ina- permesso di soggiorno per motivi uma-
sprimento delle sanzioni verso gli stranieri nitari, sostituito con permessi speciali
con l’introduzione del reato di ingresso temporanei per motivi di salute di parti-
e soggiorno irregolare. Tale reato venne colare gravità, calamità nel paese d’ori-
abolito nel 2014 (GU 2014) e le condanne gine, atti di valore civile, vittime di tratta,
che ne sono seguite sono state spesso an- violenza domestica e grave sfruttamen-
nullate in sede giudiziaria. Basti pensare to. Sono stati allungati i tempi di tratte-
che la Costituzione italiana tutela i diritti nimento degli stranieri nei Centri di Per-
fondamentali di qualsiasi individuo. Sono manenza, in precedenza di durata non
state organizzate anche campagne per superiore ai tre mesi, oppure protratti dai
regolarizzare gli irregolari presenti nel ter- tre ai sei mesi; è prevista la possibilità di
ritorio italiano e «nel Novantacinque e trattenere i migranti, in attesa di espulsio-
Novantotto sono stati rilasciati 250.000 ne, in altre strutture della pubblica sicu-
permessi, nel 2002 si è arrivati quasi a rezza e di inserire i richiedenti asilo negli
700.000, nel 2006 circa 500.000 lavora- hotspot4. Inoltre, in caso il migrante ab-
tori e nel 2012 regolarizzati circa 100.000 bia commesso più reati – individuati tra
immigrati irregolari» (Guglini 2016: 23). violenza sessuale, lesioni gravi, rapina,
Queste sanatorie fanno comprendere la violenza a pubblico ufficiale, mutilazioni
debolezza delle norme sul tema migranti, sessuali, furto aggravato, traffico di dro-
che ha determinato fenomeni di chiusu- ga – può essere negata oppure revoca-
ra e ghettizzazione sociale e, di conse- ta la protezione internazionale e il diritto
guenza, la tendenza di una parte della d’asilo per i predetti motivi. È prevista la
società, molto forte a partire dal 2008, a revoca della cittadinanza a coloro che
esasperare i toni legati alla sicurezza. vengono condannati per reati di terro-
Oggigiorno il sistema dell’accoglienza rismo. Aumentano i termini per l’istrutto-
italiana è organizzato in due fasi: la prima ria della domanda di concessione della
è dedicata all’accoglienza e all’identifi- cittadinanza da due a quattro anni e la
cazione; la seconda, decisamente meno cittadinanza è concessa solo a quanti
strutturata, alla ricerca di lavoro, all’istru- conoscono la lingua italiana al livello di
zione e all’integrazione nel tessuto socia-
le italiano. Di notevole interesse sono sta- 4 Gli hotspot, letteralmente «punti caldi», sono strut-
te le reazioni di una parte della società ture allestite per identificare, registrare, fotosegna-
lare e raccogliere le impronte digitali dei migranti.
civile: gruppi di cittadini, supportati da Sono stati realizzati per sostenere i paesi più esposti
associazioni e amministrazioni comunali, ai nuovi arrivi, cfr. COM 2015.
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Sara Fresi
Come informare? La comunicazione sui migranti in Italia
competenza B1 del Quadro comune eu- di naviglio militare o navi in servizio gover-
ropeo di riferimento per le lingue. Viene nativo non commerciale. Fino al 2021 do-
accelerato l’esame delle domande di vrebbero essere stanziati 3 milioni di Euro
protezione per chi proviene dalla lista dei per l’utilizzazione di agenti sotto coper-
«paesi sicuri»5. È stato introdotto il reato di tura e per intercettazioni per il contrasto
esercizio molesto di accattonaggio, con al favoreggiamento dell’immigrazione
pene fino a sei mesi. I sindaci, infine, pos- clandestina.
sono decidere sulla eventuale limitazione
di orari di apertura degli esercizi commer- 6. Conclusioni
ciali etnici, anche in aree periferiche, che
Il presente contributo ha voluto mette-
creano aggregazione notturna.
re in evidenza da un lato norme e regole
Durante le elezioni europee e ammi-
che obbligano gli operatori dell’informa-
nistrative del 2019, in particolare, il Mini-
zione a tenere un linguaggio deontologi-
stro dell’Interno Matteo Salvini ha svolto co, dall’altro l’evoluzione del fenomeno
la campagna elettorale puntando pro- migratorio, con uno sguardo alle leggi
prio sul tema dell’immigrazione, spesso promulgate nel nostro Paese. Dagli anni
collegato a quello della sicurezza e della Ottanta del secolo scorso a oggi sono
chiusura dei porti italiani. Ha frequente- state emanate leggi e regolamenti che
mente utilizzato il termine «clandestino» non sono riusciti a impedire lo sfrutta-
e ha riportato dati sui rimpatri. Dopo il ri- mento della manodopera dei migranti
sultato elettorale, che ha visto la crescita e neanche a risolvere la questione rela-
dei consensi della Lega Nord, il Ministro tiva all’integrazione, e quindi dell’intro-
dell’Interno ha accelerato l’approvazio- duzione nella società in modo paritetico
ne del Decreto sicurezza bis (GU 2019) delle seconde e terze generazioni di mi-
con norme ancora più severe: sanzioni granti che, se facilitata, agevolerebbe
da 10 mila a 50 mila Euro per chiunque l’inserimento socioculturale nel contesto
violi il divieto d’ingresso in acque territo- italiano. L’aver relegato in campi di ac-
riali; il Ministro dell’Interno potrà limitare o coglienza centinaia di migranti non ha
vietare l’ingresso, il transito o la sosta di certo favorito l’integrazione, soprattutto
navi nel mare territoriale per motivi di or- dal punto di vista socioculturale, con il re-
dine e sicurezza pubblica, salvo in caso sto della popolazione.
75
MIGRANTI
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ornimi
E D I T I O N S
LINGUE PER IL FUTURO: PERCORSI GLOTTODIDATTICI PER TRASFORMARE SE STESSI E IL MONDO
A cura di
Nicoletta Cherubini, Ricercatrice indipendente
78 LinguaInAzione
Nicoletta Cherubini
Pedagogia dell’ascolto e fisica quantistica nell’apprendimento metacognitivo
Dal canto loro i docenti, posti di fronte a questi vuoti di coerenza e a una tale varietà
di sfide, devono saper lavorare anche a livello sperimentale, affidandosi all’empeirìa,
oltre che alla techne. Nasce allora il bisogno di scoprire con fiducia quali sorprese ci
possa riservare lavorare immersi nel vivo dell’«esperienza».
1. U
n piccolo Stonehenge motivo, volto a migliorare l’espressione di
sé, in vista del potenziamento delle abilità
Eravamo seduti in cerchio sul pavimen- di socializzazione e di autorealizzazione,
to, nell’aula di una classe interculturale due delle grandi mete generali dell’edu-
della scuola primaria2, impegnati nell’at- cazione linguistica individuate da Freddi
tività di apertura di un lavoro sperimen- (1970). Sostenuti da un approccio pratico
tale di Italiano L1/L2. Si era alla scoperta e sperimentale alla conoscenza e dalla
di modelli di intonazione e gamme ritmi- didattica ludica, di per sé molto inclusi-
che della lingua italiana, in un percorso va, avremmo portato l’attenzione degli
di consapevolezza dei fattori non verbali allievi sul terreno dell’autovalutazione e
della comunicazione. L’obiettivo linguisti- dell’autostima, attivando strategie me-
co era affiancato da un obiettivo socioe- tacognitive che avrebbero comportato
l’elaborazione di un legame fra una nuo-
1 L’autore è cit. in Selleri 1988. va informazione («chi non sapevo di esse-
2 Laboratori di Didattica innovativa e interdisciplinare re») e ciò che si conosce già («chi sono»).
per la scuola di base, progettati e condotti da chi
scrive per il Progetto «Accoglienza» del Comune di
Ci saremmo affidati ai sensi (in partico-
Pontassieve (Firenze) 1998-2002. lare all’ascolto), alla parola e al suono,
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LINGUE PER IL FUTURO: PERCORSI GLOTTODIDATTICI PER TRASFORMARE SE STESSI E IL MONDO
per permettere ad apprendenti di lingue tutto nuovo, che potrà anche sorpren-
e culture diverse di “incontrarsi” e “cono- derci. Infatti, ciascuno di noi “canterà”
scersi” – sul piano sia intrapersonale che il proprio nome. Lo modulerà mental-
interpersonale – in modo originale e di- mente, ne inseguirà il ritmo e lo penserà
vertente, facendo insieme «educazione come un colore o un odore, ne ascolterà
linguistica»3. il suono all’interno di sé e lo riprodurrà
ad alta voce. L’unica regola da seguire
1.1. L’esperienza: trovare prima, cer- sarà quella di non stare tanto a pensarci,
care poi lasciando uscire i suoni così come si pre-
sentano.
I ragazzi fremono di curiosità. Ci sono Nelle parole di Cocteau, è perfetta-
tutti, eccetto un ragazzino che chiame- mente appropriato «Trovare prima, cer-
remo Mario, rimasto in disparte con l’in- care poi». E noi, cosa troveremo?
segnante di sostegno. Per lui è arduo se-
guire le istruzioni o portare a termine un 1.2. «Mantenere lo spazio»
compito. I suoi processi metacognitivi di
controllo e la sua difficoltà a guidarsi non Il mio ruolo guida consiste nel far sì che
gli consentono di fissarsi a lungo sulla lin- nel nostro cerchio si possa realizzare un in-
gua dello studio, né di stare alle regole sieme di condizioni che permettano a tut-
di comportamento, tanto da essere sem- ti di lasciare andare il giudizio su noi stessi
pre garbatamente affiancato, calmato, e sugli altri; mantenere un cuore aperto
indotto ad abbassare il tono di voce, ad per creare una buona atmosfera per tut-
ascoltare o a uscire per un po’ dall’aula. ti; e permettere a tutti, me compresa, di
I suoi compagni sembrano avere impa- sperimentare il lavoro che stiamo facen-
rato comunque a concentrarsi, ma forse do, senza rincorrere la perfezione ma solo
per Mario non è affatto scontato sentir- l’autenticità. Questo tipo di azione in lin-
si parte del gruppo. Spesso non sembra gua inglese prende il nome di «holding
ascoltare quando ci si rivolge direttamen- space», letteralmente: «mantenere lo
te a lui, dando l’impressione di essere di- spazio» per una persona o per un grup-
sinteressato e di non curarsi di ciò che gli po, senza giudicare, senza influenzare il
risultato e dando un sostegno incondizio-
si dice. Chi scrive, in effetti, ha ricevuto
nato4. All’inizio farò modeling, cantando
indicazioni dalle sue insegnanti sull’op-
il mio nome e, a gioco iniziato, veglierò
portunità di non forzare per coinvolger-
affinché i ragazzi non si imitino fa loro nel
lo. Ora il bambino è in disparte e sembra
modulare suoni e ritmi; ma dovrò cercare
non nutrire alcun interesse per l’attività
di capire quando astenermi dall’interve-
che sta impegnando i suoi compagni.
nire e quando, invece, dovrò porgere la
Spiego al nostro cerchio che faremo
mia guida, ma senza controllare.
un gioco per presentarci, ma in un modo
abbraccia idealmente tutte le discipline. Su questo
3 L’educazione linguistica (EL) non coincide con l’«in- concetto e per una sintesi comparativa delle mete
segnamento di una lingua seconda o straniera»; è inerenti l’insegnamento della lingua e l’educazione
piuttosto l’insegnamento delle lingue, se concepito linguistica, cfr. Daloiso, Balboni 2016: 256-257.
in modo unitario, a poter contribuire all’EL, che 4 Per approfondire il concetto, cfr. Plett 2016.
80 LinguaInAzione
Nicoletta Cherubini
Pedagogia dell’ascolto e fisica quantistica nell’apprendimento metacognitivo
Ecco allora che, uno alla volta, cia- sistenza, sostiene che le «parole pure e
scun bambino intona a modo suo il pro- semplici» non esistono. Egli parla infatti
prio nome, mentre nell’aula scende la di una sacra unità del tutto. Dell’essen-
quiete. C’è ascolto. C’è attenzione. Ci za nascosta e financo proibita del nome
sono risatine, ma la consegna è precisa: testimonia anche la locuzione latina «No-
non si parla e si lascia un intervallo di silen- mina sunt omina», «i nomi sono presagi»
zio fra un canto e l’altro. Questo perché come nel diniego divino dato in risposta
il «silenzio consente al suono di esistere. È a Mosè riguardo al nome da riferire agli
una parte intrinseca ma non manifestata Israeliti: «Io sono Colui che Sono» (Esodo
di ogni suono, ogni nota musicale, ogni 3, 13-15); o come per il nome segreto e
canzone, ogni parola» (Tolle 2013: 119). impronunciabile, pena la morte, dell’an-
Ben presto sentiamo di essere immer- tica Città di Roma.
si in un bagno sonoro che riempie l’a- Mano a mano che i ragazzi liberano
ria di movimento. Lasciamo ri-suonare, nel suono i loro nomi, mi chiedo: che
ri-verb-erare ripetutamente i nomi, già cosa si sta muovendo sul versante delle
«uditi» mille volte in classe nel loro aspet- emozioni? La pedagogia insegna che
to acustico, per riscoprirli insieme sotto «l’emotività è strettamente correlata alle
un aspetto creativo, che ora permette caratteristiche fisiche del suono in quan-
di «sentirli» in modo nuovo e sorprenden- to queste ultime hanno precise e preve-
te grazie a un processo che ci allontana dibili conseguenze sullo stato psichico
dalla mente e ci avvicina alla coscienza. dell’individuo» (Flosi, Gervasoni 1997: 31,
Inevitabilmente, qui non si è più in presen- corsivo nostro).
za del semplice «udire», ossia della capa- Il giro ormai sta per terminare, ma
cità di analizzare e catalogare un suono. all’improvviso un paio di lunghe gambe
Osserviamo infatti che la frequenza sono- mi frusciano accanto, facendosi largo
ra del nome si arricchisce, se è cantata con decisione all’interno del gruppo. È
dal suo titolare: non più “chiamati” da Mario che, fra il brusio di sorpresa di com-
altri, i nomi, presentati dai loro possessori, pagni e insegnanti, va a sdraiarsi nel bel
si dispiegano come eventi interiori dotati mezzo del nostro cerchio. La sua determi-
di forza e coloritura, rivelando emozioni, nazione è palpabile. Le maestre osserva-
insicurezze, energia, gioco, personalità e no sorprese, ma con mezze parole e con
originalità. gli sguardi mi fanno cenno che va tutto
Questo sostanzioso spessore, questa bene. Mario irradia una forte presenza e
sfuggevole pienezza di significazioni so- avverto distintamente che il nostro circui-
nore che aguzzano il nostro ascolto incu- to ha appena fatto un salto di frequenza.
riosito, istigandoci alla scoperta dell’altro È come se questo bambino, presentan-
e di sé, richiamano l’obiezione di Bateson dosi al gruppo, rendesse un grande be-
(1977) antropologo, linguista, naturalista, neficio non solo a se stesso, conceden-
poeta e padre della terapia familiare a dosi l’esperienza simbolica e concreta
orientamento sistemico il quale, svilup- dell’«inclusione», ma anche a tutti i pre-
pando la sua «ecologia della mente» alla senti. Alla fine del gioco, intorno a noi
ricerca della dimensione integrale dell’e- aleggia una consapevolezza inesprimibi-
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LINGUE PER IL FUTURO: PERCORSI GLOTTODIDATTICI PER TRASFORMARE SE STESSI E IL MONDO
le a parole: è il sapore del permesso di 2.1. L’«ascolto» non è uguale per tutti…
Essere, o forse la coscienza di un muto e
Taluni bambini e ragazzi con bisogni
prezioso sapere sociale, appena rivela-
speciali o con disturbi dello spettro autisti-
to. Ci guardiamo sorridenti, avvolti dalla
co non sono in grado di dare quello che
pace e da un senso ineffabile di compi-
comunemente si definisce «ascolto». Le
mento, insediati all’interno di quella che
componenti dell’ascolto (l’aspetto ricetti-
ormai è diventata la cerchia incantata
vo della comunicazione, opposto a quel-
del nostro piccolo Stonehenge.
lo produttivo rappresentato dalla parola)
in estrema sintesi sono le seguenti:
- ricevere informazioni;
- assegnare a esse un significato;
- decidere cosa pensare e sentire;
- rispondere a ciò che si è udito.
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Pedagogia dell’ascolto e fisica quantistica nell’apprendimento metacognitivo
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LINGUE PER IL FUTURO: PERCORSI GLOTTODIDATTICI PER TRASFORMARE SE STESSI E IL MONDO
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Pedagogia dell’ascolto e fisica quantistica nell’apprendimento metacognitivo
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LINGUE PER IL FUTURO: PERCORSI GLOTTODIDATTICI PER TRASFORMARE SE STESSI E IL MONDO
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86 LinguaInAzione
Sempre più... in alto!
in preparazione!
ornimi
E D I T I O N S
STUDY ABROAD IN ITALIA
A cura di
Renata Carloni, New York University Florence
88 LinguaInAzione
Renata Carloni
Quali strategie didattiche per la lezione di lingua a distanza?
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STUDY ABROAD IN ITALIA
90 LinguaInAzione
Renata Carloni
Quali strategie didattiche per la lezione di lingua a distanza?
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STUDY ABROAD IN ITALIA
5 Questa modifica dei sillabi a Firenze è stata fatta in denti sono stati informati che la partecipazione
modo non ufficiale, perché i sillabi erano già stati di- avrebbe riguardato più il loro feedback ai lavori da
stribuiti all’inizio del semestre. Dopo il midterm gli stu- svolgere che la effettiva partecipazione in classe.
92 LinguaInAzione
Renata Carloni
Quali strategie didattiche per la lezione di lingua a distanza?
è successa negli altri programmi study tata negli Stati Uniti dalla maggior parte
abroad, in cui i corsi di lingua hanno ri- delle università, per esempio, NYU-NYC e
preso con cadenza settimanale con di- Memphis University, che, con l’inizio del
verse modalità, dopo un’interruzione di lockdown, hanno trasferito le lezioni in
una o due settimane. Per avere notizie presenza in lezioni a distanza, dovendo
affidabili sugli altri programmi, oltre a tut- probabilmente fare i conti con differenza
to ciò che sapevo di NYU Florence e de- di fusi orari meno proibitivi che in Europa.
gli altri programmi nel mondo, ho intervi- NYU Florence ha voluto prendere in
stato due docenti di Syracuse University considerazione le diverse fasce orarie in
Florence, una delle quali insegna anche cui si trovavano gli studenti, la possibile
nel programma NYU Florence e CET Flo- difficoltà di connessione e la sovrapposi-
rence, ente, quest’ultimo, che raccoglie zione di lezioni in diverse aree disciplinari:
diverse università americane, di cui la più per questo ha condiviso con corpo do-
consistente è Wisconsin University. Per un cente una serie di linee guida tecniche
ulteriore termine di paragone, ho sentito che ne hanno influenzato l’approccio
anche una docente di Memphis Universi- didattico. Queste regole, come in parte
ty negli Stati Uniti. già anticipato al paragrafo precedente,
Syracuse University ha scelto di gestire sono state le seguenti:
tutte le lezioni in asincrono per ovviare ai
- mantenere per ogni lezione un con-
problemi di fusi orari distanti. Le lezioni su
tatto di quarantacinque minuti alla
Blackboard sono state create con un in-
settimana via Zoom. Se la lezione non
tenso lavoro di squadra e con uno sfor-
era accessibile in un unico fuso ora-
zo enorme da parte degli insegnanti che
rio, allora il professore poteva suddi-
hanno riferito ritmi forsennati. Le lezioni
videre gli studenti in due fasce orarie;
includevano di solito video, presentazioni - raggruppare gli studenti di corsi di
in Power Point e compiti per gli studenti. Italiano L2 di pari livello di uno stesso
Il libro di testo adottato è stato una porta insegnante nelle fasce orarie più ac-
verso una serie di materiali online offerti cessibili;
dall’Editore6. Settimanalmente veniva- - comunicare la disponibilità delle ore
no pubblicati su Blackboard la lezione e di ricevimento del docente, da con-
i compiti che i corsisti dovevano restitui- durre sempre via Zoom;
re la settimana successiva. I docenti di - non sommergere gli studenti di e-mail
Syracuse avevano avuto la possibilità di o messaggi, ma raccogliere le infor-
conoscere gli studenti per sei settimane mazioni relative a appuntamenti,
prima di passare alla didattica online. materiali e compiti in un’unica e-mail
Il programma CET ha invece deciso di settimanale.
mantenere lo stesso ritmo delle lezioni in
presenza e di attivare altrettante sessioni NYU Florence ha scelto di bilanciare il
Zoom, cioè quattro lezioni a settimana. sincrono e l’asincrono nelle lezioni a di-
È questa la strategia che è stata adot- stanza, aprendo una finestra su aspetti
differenti della DaD. Inoltre, NYU Florence
6 Cfr. New Italian Espresso di Alma Edizioni. dispone di un servizio chiamato «Digital
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STUDY ABROAD IN ITALIA
studio» che è stato in grado di seguire York ha riferito che gli studenti nei suoi
e consigliare il corpo docente sui diversi corsi sono stati obbligati a mostrarsi in vi-
tool da usare. Come ha scritto una delle deo sin dall’inizio. Questa regola sembra
docenti intervistate: difficile da applicare, sia per l’obbligo di
Con la NYU, a differenza che nelle altre rispettare la privacy degli studenti che si
università in cui l’obiettivo principale era collegano dalle loro case e che potreb-
quello di portare a termine il semestre, ho bero non voler mostrare i loro ambienti,
lavorato molto di più. Questo perché c’è sia per ragioni di connessione Internet,
stata una continua supervisione, suggeri- che a volte può essere così scarsa da im-
menti sui tools da utilizzare e l’aiuto prati- pedire il collegamento video.
co da parte degli esperti (non da poco Tuttavia, non poter contare sul contat-
soprattutto per far sentire meno in diffi- to visivo con la classe accresce la situa-
coltà gli insegnanti meno preparati da zione di deprivazione sensoriale che l’in-
un punto di vista tecnologico), la messa segnante vive nella DaD. Zoom non può
in discussione di certi approcci e l’interes- andare oltre una relazione bidimensiona-
se nel seguire nuove strategie integrative le, relazione che quindi è limitata. Per un
d’insegnamento7. insegnante di lingua con un approccio
Quarantacinque minuti a settimana comunicativo e una didattica umanisti-
su Zoom per una classe di 16 o più stu- co-affettiva la limitazione è pesante. So-
denti – come è successo a NYU Florence prattutto nei corsi di livello elementare in
quando si radunavano più classi – si sono cui il body language ha un ruolo impor-
dimostrati del tutto insufficienti. Esiste una tante.
grammatica del contatto visivo, per cui
per gestire una classe è necessario riusci- 4. Per una Didattica a Distanza:
re ad avere tutti gli studenti presenti sullo che cosa abbiamo imparato
schermo. A questo proposito la Prof.ssa
Il semestre di Spring 2020 si è conclu-
Gaudenzi di Memphis University, che ave-
so meglio di quanto tutti avessimo spera-
va già avuto una esperienza di corsi onli-
to. Benché con strategie differenti, con
ne e per cui il passaggio alla DaD non è
grande impegno e dedizione, tutti i pro-
stato un problema, ha fatto notare come
grammi, sono riusciti a completare con
per un insegnante che usa il sincrono per
successo i corsi a distanza. Le valutazioni
le lezioni online sia fondamentale dispor-
dei corsi da parte degli studenti hanno
re di un grande schermo che permetta
testimoniato il riconoscimento da parte
di vedere bene tutti gli studenti. Se non è
degli allievi del lavoro svolto e non hanno
possibile aumentare il tempo di contatto
evidenziato risultati inferiore ai semestri
sincrono, allora è indispensabile ridurre il
precedenti. Tuttavia, a questo punto gli
numero degli studenti a 6, massimo 8, per
insegnanti vorrebbero riflettere sull’espe-
gruppo classe. Una collega di NYU New
rienza della DaD e capire che cosa ha
lasciato loro, che cosa potrebbe essere
7 Intervista telefonica con la docente del 21.05.2020,
seguita da uno scambio di messaggi personali da migliorato in futuro e anche che cosa
cui è stata tratta la citazione. potrebbe essere trasferito nella didattica
94 LinguaInAzione
Renata Carloni
Quali strategie didattiche per la lezione di lingua a distanza?
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STUDY ABROAD IN ITALIA
sionale e impoverita di quanto succede Alla fine dell’esperienza di questi mesi gli
in presenza. Dentro il lavoro sincrono si interrogativi rimasti ai docenti che si sono
avverte maggiormente quanto man- trovati obbligatoriamente proiettati nella
chi nella DaD il contatto fisico e sociale dimensione della DaD non hanno riguar-
con gli studenti dentro e fuori dall’aula, e dato i tool informatici. Fra le innumerevoli
quanto sia importante riuscire a ricrearlo offerte del Web ogni docente ha scelto
utilizzando gli strumenti a disposizione. Per e sceglierà quelle che più si addicono al
sostenere il contatto sociale, dovremmo proprio stile di insegnamento. Gli interro-
reperire, anche all’interno della dimen- gativi si aggregano piuttosto intorno a do-
sione online, le strategie per reinventare mande che riguardano le strategie didat-
la vita del campus, per esempio ricrean- tiche da utilizzare. Tutti abbiamo bisogno
do una sorta di italian language commu- di uno sguardo più complessivo sull’espe-
nity non strettamente limitata alla lezione rienza. A questo proposito sono stati utili
in presenza. due webinar, il primo condotto da Fratter
Inoltre, il contatto sociale potrebbe ar- (23.05.2020), promosso da Ormini Editions,
ricchirsi con la promozione di incontri con il secondo condotto da Aielli, Celentin,
studenti italiani. A NYU Florence a Spring Benavente Ferrera (10.06.2020) del grup-
2020 sono stati implementati due proget- po ELICom (Educazione linguistica inclu-
ti pilota per “Tandem virtuali”. Il primo, siva e Comunicazione) con i professori di
con una proiezione temporale di circa NYU Florence.
un mese e mezzo, successiva al confina- Fratter ha esplicitato che non è pos-
mento, era organizzato a coppie, con gli sibile dare ricette preconfezionate, per-
studenti che si incontravano nei tempi e ché ancora non abbiamo acquisito tutti
nei modi da loro autonomamente stabili- gli elementi per dare dell’esperienza una
ti. I feedback settimanali entravano a far valutazione oggettiva, ma è importan-
parte del portfolio dei singoli studenti. Il te riflettere sugli aspetti positivi e nega-
secondo, di un paio di incontri a seme- tivi della DaD, stimolare ogni docente a
stre, era gestito in sincrono dall’insegnan- prendere le misure, cioè a distanziarsi e a
te durante l’ora di lezione, a gruppo inte- tirare le conclusioni dell’esperienza svol-
ro, poi suddiviso con le Breakout room di ta. La condivisione fra i docenti in que-
Zoom. Il contatto con gli studenti italiani sta fase è fondamentale per riflettere e
è un elemento importante e utile sia per crescere insieme. Fratter, in particolare,
mantenere la motivazione all’apprendi- si è mossa raccogliendo dati sommini-
mento della lingua, sia per aumentare strando un questionario agli studenti del
la consapevolezza interculturale, sia per Centro Linguistico di Ateneo dell’Universi-
permettere agli apprendenti di esercita- tà di Padova. Dall’analisi dei questionari
re le proprie competenze. Il Tandem è un è emerso che gli studenti preferiscono la
servizio regolare del programma di italia- possibilità di mescolare lezioni sincrone e
no a NYU e il Tandem virtuale si è rivelato
un’esperienza decisamente positiva per 12 I due progetti sono stati portati avanti con l’Istituto «P.
Calamandrei» di Sesto Fiorentino (Firenze) e il Liceo
dare agli studenti il senso e la motivazione «N. Machiavelli» di Firenze, rispettivamente dalla Prof.
dello scambio comunicativo in lingua12. ssa Laura Tarabusi e dal Prof. Marco Del Rocca.
96 LinguaInAzione
Renata Carloni
Quali strategie didattiche per la lezione di lingua a distanza?
97
STUDY ABROAD IN ITALIA
con obiettivi definiti e verificati, tuttavia la divisione fra sincrono e asincrono per-
esso non può essere solo questo, è anche de di senso. Gli strumenti tecnologici che
uno spazio informale di comunità e inte- abbiamo in mano non possono essere
razione sociale su cui gli insegnanti han- definiti semplicemente come sincroni o
no meno controllo, ma che rappresenta asincroni, le loro potenzialità vanno al di
una dimensione significativa per creare là di questa differenziazione e risiedono
condivisione, che si carica di emozioni nella capacità creativa degli insegnanti.
motivanti per l’apprendimento. Se da un L’obiettivo che ho trovato personalmen-
lato quindi è importante ricreare delle te molto interessante è quello di creare
routine che favoriscano l’apprendimen- un ambiente di apprendimento che non
to, attivare netiquette e patto formativo, costruisca barriere fra aula in presenza e
dall’altro è altrettanto importante trovare virtuale, in modo da permettere un mo-
strumenti per costruire comunità educati- vimento fluido da blended a integrated
va e per continuare a produrre identità di learning, organizzando coerentemente
apprendente e di insegnante. sessioni in sincrono e sessioni in asincrono
Punto (c). È stato affrontato, in una collegate da cosiddette «attività ponte»
prospettiva nuova, il rapporto fra attività con lo scopo di attivare la circolarità e
sincrone e asincrone, un elemento di ri- sostenere il ritmo delle lezioni (Celentin,
flessione sulla DaD ricorrente nel recente Benavente Ferrera 2019). Sarà questa
periodo. Sincrono e asincrono non sono creatività che permetterà di cambiare il
più le lenti con cui guardare alla didatti- paradigma e di guadagnare con la di-
ca, perché gli ambienti di apprendimen- dattica online più di quanto si perda nel
to del XXI secolo si muovono su binari di rinunciare alla presenza.
pensiero, lavoro, tecnologia, abilità in cui
Riferimenti bibliografici
Celentin, P., Benavente Ferrera, S. 2019. Utilizzo di attività “ponte” online su Moodle in un labo-
ratorio universitario di Intercomprensione fra lingue romanze: dal reale al virtuale e ritorno.
«Annali online della Didattica e della Formazione Docente», vol. 11, 17, 2019: 9-29. URL:
https://bit.ly/2Oc4149 (ultimo accesso: 6.07.2020).
Tutorial13
Flip grid – URL: https://bit.ly/3f9jBcB
Jamboard – URL: https://bit.ly/2O5xT1U
Kaltura Capture – URL: https://bit.ly/3e6Ftnr
Voicethread – URL: https://bit.ly/2DgeKYN
Zoom – URL: https://bit.ly/3eh6CV3
98 LinguaInAzione
Renata Carloni
Quali strategie didattiche per la lezione di lingua a distanza?
Sitografia - Webinar14
Aielli, M. C., Celentin, P., Benavente Ferrera, S. (Gruppo di Ricerca ELICom). 10.06.2020. «L’ita-
liano L2 a distanza. Accendiamo il digitale». NYU Florence.
Daloiso, M., Gruppo di Ricerca ELICom (Università di Parma). 09.03.2020. «Riflessioni per una
didattica delle lingue a distanza». URL: https://bit.ly/3fdqbii.
--- 15/04/2020. «Riflessioni e proposte per la valutazione linguistica a distanza». URL: https://bit.
ly/38zHmIj.
Digregorio, G. 7.05.2020-11.06.2020. «Lezioni di italiano in quarantena». Edizioni Casa delle
Lingue. URL: https://bit.ly/2Z95I8A.
Fratter, I. 23.05.2020. «Insegnamento online, criticità, spunti». Ornimi Editions. URL: https://bit.
ly/3jC4sT5.
Maneschi, S. 28.03.2020. «Aiuto, ho gli studenti online! Idee e materiali per favorire l’interazio-
ne di gruppo». Alma Edizioni. URL: https://bit.ly/3fc1tP1.
Massei, G. 26.03.2020. «La lezione che resiste online. Primi passi per una didattica digitale».
Alma edizioni. URL: https://bit.ly/33xXHfK.
Novello, A. 09.06.2020. «Valutare a distanza: problema o risorsa?». Casa delle Lingue. URL:
https://bit.ly/38BzrKt.
Pegoraro, C. 30.03.2020. «Prima e dopo la connessione. Come sfruttare al meglio le diverse
potenzialità della didattica online». Alma Edizioni. URL: https://bit.ly/3ivHSM5.
99
LUDOLINGUISTICA. GIOCARE CON LE PAROLE
A cura di
Anthony Mollica, Brock University, St. Catharines (Ontario), Canada
Simonetta Rossi, Docente e formatrice
Ludolinguistica.
Giochiamo con le parole
Quello che proponiamo in questa ru- seguenti cinque aspetti che dovrebbero
brica, è una serie di “esercizi” che pre- apparire insieme all’attività e precederla:
sentano l’apprendimento con attività di- 1. area linguistica;
vertenti di ludolinguistica. La scelta delle 2. competenza linguistica;
attività deve essere ben pensata per po- 3. livello;
ter ottenere l’effetto desiderato. 4. modalità di valutazione;
Il docente dovrebbe tener conto dei 5. istruzioni/consegne.
100 LinguaInAzione
Anthony Mollica, Simonetta Rossi
Il genere dei sostantivi
Area linguistica. Su quale area linguisti- so, rebus, vero o falso, tris, labirinto ecc.)?
ca l’insegnante vuole focalizzare l’atten- Istruzioni/consegne. Le istruzioni/con-
zione (aggettivi, verbi, sostantivi, avverbi, segne devono essere chiare, concise,
modi di dire, sinonimi, contrari, numeri con lessico di alta frequenza affinché lo
ecc.)? studente sappia quello che deve fare
Competenza linguistica. Quale com- senza ulteriori domande al docente. Ma
petenza linguistica vuole sviluppare questo non basta; sarebbe utile inseri-
(ascoltare, parlare, leggere o scrivere)? re nelle istruzioni/consegne, sebbene in
Queste competenze hanno subìto un’e- modo sintetico, la regola e quindi pren-
voluzione nella loro denominazione e dere il proverbiale «due piccioni con una
adesso si parla di comprensione orale fava».
(saper ascoltare), produzione orale (sa- Inoltre, la scelta del verbo da parte
per parlare), comprensione scritta (sa- dell’insegnante indica chiaramente l’at-
per leggere) e produzione scritta (sa- tività di ludolinguistica. Per esempio, i ver-
per scrivere). Le stesse parole in voga bi «abbinare», «accoppiare», «associa-
(«buzz words», in inglese), con l’interven- re», «collegare», «tirare», «unire» indicano
to del Quadro comune europeo di riferi- che si tratta di un’attività di abbinamen-
mento per le lingue, (Council of Europe to; «trovare», «cercare» di un crucipuzzle;
2001/2002) sono poi diventate «ricezione «inserire» di un cruciverba; «scegliere» di
orale», «produzione orale» non interattiva, una scelta multipla ecc. Enigmi e giochi
«ricezione scritta», «produzione scritta», glottodidattici vanno ovviamente sele-
«interazione», «mediazione», ma queste zionati in considerazione degli stili di ap-
voci non cambiano certo il loro significa- prendimento (visivo, uditivo, cinestetico)
to o il loro ruolo originale. del discente.
Livello. A quale livello di competenza È ovvio che per l’attività di acquisizio-
linguistico-comunicativa sono destinate ne iniziale, il crucipuzzle è il più adatto
le attività (A1, A2, B1, B2, C1, C2)? poiché presenta una lista delle parole
Modalità di valutazione. Quale moda- chiave usate nelle attività successive.
lità nell’ambito della ludolinguistica adot- Inoltre, si può “nascondere” una battu-
ta l’insegnante per rendere più “appeti- ta umoristica o un messaggio attinente
toso” l’insegnamento/apprendimento all’attività.
della grammatica (cruciverba, crucipuz- Dopo aver risolto il puzzle, il solutore
zle, acrostico, mesostico, scelta multipla, verrà “premiato” con la scoperta del
abbinamento, domanda e risposta, intru- messaggio.
Riferimenti bibliografici
Council of Europe (2001/2002). Common European Framework for Languages: Learning,
Teaching, Assessment. Council for Cultural Co-operation, Modern Languages Division.
Strasbourg: Cambridge University Press. Trad. it a cura di D. Bertocchi, F. Quartapelle. Qua-
dro comune europeo di riferimento per le lingue: apprendimento insegnamento valutazio-
ne. Milano-Firenze: RCS Scuola-La Nuova Italia.
Serianni, L. 2020. «Presentazione». In A. Mollica. Ludolinguistica. Palare e scrivere con creativi-
tà. Vol. 3. Con Prefazione di T. De Mauro, Postfazione di S. Bartezzaghi. Recanati. ELI: 8-11.
101
LUDOLINGUISTICA. GIOCARE CON LE PAROLE
Attività 1
area linguistica genere del sostantivo
abilità linguistica leggere/scrivere
livello A1
modalità di valutazione crucipuzzle
Generalmente i sostantivi che finiscono in –o sono maschili.
Trova i nomi maschili nel crucipuzzle. Trasferisci in fondo alla pagina le let-
istruzioni/consegne
tere che rimangono e avrai sette nomi che finiscono in –o, ma che sono
femminili.
l’abito il fioraio
l’accento il fotografo
l’aceto il fratello
l’acquisto il gallo
l’albergo il gatto
l’amico il gelato
l’avvocato il gomito
il bambino il libro
il banco il lupo
il braccio il maschio
il buio il medico
il cappello il muro
il catalogo l’olio
il cavallo l’orecchio
il coltello l’orologio
il compagno il parroco
il coraggio il quaderno
il cucchiaio il ragazzo
il dialetto il sindaco
il disco il socio
il discorso il tavolo
il dito il teatro
l’euro il telefono
il fatto il vestito
il ferro lo zucchero
1. l’ 5. la
2. la 6. la
3. la 7. la
4. la
102 LinguaInAzione
Anthony Mollica, Simonetta Rossi
Il genere dei sostantivi
Attività 2
area linguistica genere del sostantivo
abilità linguistica leggere/scrivere
livello A1
modalità di valutazione crucipuzzle
Generalmente i sostantivi che finiscono in –a sono femminili. Trova i nomi
istruzioni/consegne femminili nel crucipuzzle. Trasferisci nelle caselle in fondo alla pagina le
lettere che rimangono e avrai la soluzione di tre indovinelli.
l’acqua la medicina
l’anima la nonna
l’aria la nuvola
l’aula l’ombra
la bambina la palla
la banana la pagina
la borsa la pasta
la campagna la penna
la carta la perdita
la casa la persona
la cassa la pietra
la data la ragazza
la donna la ricetta
la fiamma la rivista
la finestra la ruota
la foglia la sala
la forchetta la scala
la gamba la scatola
la giacca la scuola
la grammatica la sedia
la guerra la sorella
l’idea la stanza
la lacrima la stella
la libreria la tasca
la lingua la tavola
la lista la zia
la lotta la zona
la matita
Indovinelli
1. Più lavoro e più riposo. Chi sono? La
2. Più mi mandi avanti più ritorno indietro. L’
3. H
o le braccia, ma non ho le mani. Ho il collo, ma non ho la testa. Chi sono? La
103
LUDOLINGUISTICA. GIOCARE CON LE PAROLE
Attività 3
area linguistica genere del sostantivo
abilità linguistica leggere/scrivere
livello A1
modalità di valutazione crucipuzzle
Alcuni sostantivi che finiscono in –e sono maschili.
istruzioni/consegne Trova i nomi maschili nel crucipuzzle. Trasferisci in fondo alla pagina le lette-
re che rimangono e avrai uno scioglilingua. Prova a pronunciarlo in fretta.
104 LinguaInAzione
Anthony Mollica, Simonetta Rossi
Il genere dei sostantivi
105
LUDOLINGUISTICA. GIOCARE CON LE PAROLE
Attività 4
area linguistica genere del sostantivo
abilità linguistica leggere / scrivere
livello A1
modalità di valutazione crucipuzzle
Alcuni sostantivi che finiscono in –e sono femminili.
Trova i nomi femminili nel crucipuzzle. Trasferisci nelle caselle in fondo
istruzioni/consegne
alla pagina le lettere che rimangono e avrai una massima del poeta
latino Ovidio.
l’arte l’invenzione
l’attenzione la legge
la canzone la lezione
la capitale la madre
la carne la mente
la chiave la mezzanotte
la colazione la moglie
la competizione la nave
la comprensione la classe
la conclusione la nazione
la confessione la notte
la corte la pace
la discussione la pelle
la docente la prigione
l’eccezione la ragione
l’educazione la religione
l’emozione la riunione
l’estate la rivoluzione
la fame la sete
la fine la situazione
la fonte la soluzione
la frase la stagione
la gente la stazione
la indagine la televisione
l’interrogazione la visione
Massima di Ovidio
106 LinguaInAzione
Anthony Mollica, Simonetta Rossi
Il genere dei sostantivi
Attività 5
area linguistica genere del sostantivo
abilità linguistica leggere/scrivere
livello A1
modalità di valutazione mesostico / acrostico
Alcuni sostantivi che finiscono in –e sono maschili.
istruzioni/consegne
Inserisci i nomi maschili nel mesostico/acrostico.
l’ambiente
l’amore
l’animale
il barbiere
il benessere
il bottone
il candore
il carabiniere
il chiarore
il dolce
il dovere
l’elefante
l’esame
il manuale
il preside
il sale
lo scultore
lo studente
il televisore
l’usciere
107
LUDOLINGUISTICA. GIOCARE CON LE PAROLE
Attività 6
area linguistica genere del sostantivo
abilità linguistica leggere/scrivere
livello A1
modalità di valutazione mesostico/acrostico
Alcuni sostantivi che finiscono in –e sono maschili.
istruzioni/consegne
Inserisci i nomi femminili nel mesostico/acrostico.
la canzone
la capitale
la comprensione
la confessione
l’emozione
la fame
la fine
la fonte
la frase
la indagine
la invenzione
la legge
la lezione
la mente
la notte
la pace
la ragione
la riunione
la rivoluzione
la sete
la soluzione
la stagione
108 LinguaInAzione
Anthony Mollica, Simonetta Rossi
Il genere dei sostantivi
Attività 7
area linguistica genere del sostantivo
abilità linguistica leggere/scrivere
livello A1
modalità di valutazione labirinto
Trova nel labirinto tutti i nomi maschili in –e. Il percorso corretto ti por-
istruzioni/consegne terà al museo del Louvre, a Parigi, per ammirare la Monna Lisa di Leo-
nardo da Vinci.
109
LUDOLINGUISTICA. GIOCARE CON LE PAROLE
Soluzioni
Attività 1 Attività 2
Attività 3 Attività 4
La capra che crepa a Capri non è più Amore e tosse non si possono nascon-
una capra di Capri. dere.
110 LinguaInAzione
Anthony Mollica, Simonetta Rossi
Il genere dei sostantivi
Attività 5 Attività 6
preside, amore, benessere, bottone, frase, fonte, confessione, notte, pace, canzo-
candore, studente, rettore, animale, dovere, ne, sete, stagione, rivoluzione, riunione, fame,
barbiere, esame, elefante, sale, scultore, legge, comprensione, emozione, indagine,
chiarore, usciere, televisore, ambiente, mente, capitale, soluzione, fine, lezione,
carabiniere, manuale, dolce regione, invenzione
Attività 7
amore, dolce, scultore, carabiniere, sale,
ambiente, chiarore, bottone, dovere,
usciere, manuale, barbiere, animale, esame,
televisore, studente, preside
111
LETTI PER VOI
A cura di
Massimo Maggini
Presidente ILSA
112 LinguaInAzione
Massimo Maggini
113
LETTI PER VOI
114 LinguaInAzione
Massimo Maggini
115
LETTI PER VOI
cerca clinica sui disturbi della comunica- sensibilità istituzionale verso il diritto all’i-
zione, del linguaggio e della comunica- struzione degli apprendenti con bisogni
zione e la linguistica cognitiva. Il volume speciali, attestata dallo sviluppo di una
offre agli insegnanti di lingua materna normativa scolastica ad hoc. In un para-
e di lingua seconda preziosi e stimolan- grafo specifico del capitolo si esaminano
ti suggerimenti pedagogico-didattici e le linee di ricerca nell’ambito della ELI e
ipotesi di ricerca con interessanti implica- si citano alcuni studi italiani pionieristici in
zioni glottodidattiche non solo nel campo questo campo di indagine, in primis quelli
dell’insegnamento a discenti con Disturbi dello psicopedagogista Renzo Titone.
Specifici dell’Apprendimento (DSA), ma Nel secondo capitolo Daloiso analizza
in generale nella didattica delle lingue. uno dei principali ambiti d’indagine della
Il testo è articolato in quattro capitoli de- ELI, lo studio dei Bisogni Specifici, espres-
dicati alle seguenti tematiche: la linguisti- sione con cui si indicano gli apprendenti
ca educativa, i bisogni linguistici specifi- con fragilità determinate da disturbi della
ci, l’educazione cognitivo-linguistica e la comunicazione, del linguaggio o dell’ap-
glottodidattica cognitiva. prendimento. Daloiso mette a frutto tutta
Il primo capitolo delinea i confini epi- la sua competenza ed esperienza accu-
stemologici della linguistica educativa mulata nel campo degli studi della ELI.
presentando inoltre la proposta di forma- Egli, infatti, presso l’Università di Parma
lizzare un’area specifica di indagine in- dirige il Gruppo di Ricerca ELICom (Edu-
terdisciplinare, denominata «Educazione cazione Linguistica Inclusiva e Comuni-
Linguistica Inclusiva» (ELI), finalizzata allo cazione) in collaborazione con il Centro
studio sistematico dei modelli e delle pra- Studi Erickson. Nel capitolo lo studioso fo-
tiche necessarie a sostenere, nel proces- calizza l’attenzione sullo studio dei biso-
so di apprendimento linguistico, sogget- gni linguistici primari, determinati da una
ti con svantaggio linguistico. Il capitolo differenza evolutiva di carattere cogniti-
offre ai lettori un’utile ricognizione degli vo-linguistico (p. es. dislessia, disturbo del
studi italiani sull’educazione linguistica, in linguaggio), distinguendoli dai bisogni
particolare si menzionano i contributi di linguistici secondari, causati da variabili
De Mauro e del gruppo di ricerca del GI- endogene (p. es. deficit neurosensoriali),
SCEL, e della scuola veneziana di glotto- o esogene (p. es. contesti di deprivazio-
didattica (Freddi, Balboni). ne sociale, culturale e linguistica), i quali
La necessità operativa di un campo hanno una ricaduta sullo sviluppo lingui-
di indagine specifico come quello della stico dell’individuo. Daloiso, alla luce dei
ELI è testimoniato per l’autore da diversi recenti sviluppi nel campo della ricerca
fattori: dati statistici relativi alla dispersio- clinica, propone una riconcettualizzazio-
ne scolastica, molto diffusa in Europa e in ne della nozione di «Bisogno Linguistico
particolare in Italia; tendenza dei sistemi Specifico» (BLS), ma soprattutto solleva
scolastici di un numero crescente di pae- la questione del rapporto fecondo fra
si a orientarsi verso strutture organizzative gli studi di linguistica cognitiva e quelli
sempre più inclusive, respingendo la pra- di educazione linguistica inclusiva. Tale
tica delle classi differenziate; crescente contaminazione transdisciplinare offre
116 LinguaInAzione
Massimo Maggini
117
LETTI PER VOI
118 LinguaInAzione
Massimo Maggini
Riferimenti bibliografici
Daloiso, M. 2012a. GLOBES – Glottodidattica per i bisogni educativi speciali. «EL.LE», 3 (n. mo-
nografico).
--- 2012b. Lingue straniere e dislessia evolutiva. Teoria e metodologia per una glottodidattica
accessibile. Torino. UTET.
119
RISORSE IN RETE
A cura di
Gerardo Fallani, Università per Stranieri di Siena
Francesca Carboni, Docente di Italiano L21
Risorse in Rete
In questa sezione della rubrica, si offre ai lettori una selezione di percorsi di lettura di siti
Web2 collegati ai contributi ospitati principalmente nelle sezioni «Riflessioni» ed «Esperienze/
Attività» e più in generale all’argomento trattato nella Rivista.
120 LinguaInAzione
Gerardo Fallani, Francesca Carboni
121
RISORSE IN RETE
122 LinguaInAzione
Gerardo Fallani, Francesca Carboni
123
PROMEMORIA
A cura di
Elisabetta Jafrancesco
Università di Firenze
Promemoria
In questo numero della Rivista, potrete consultare, come di consueto, una selezio-
ne aggiornata di università e centri universitari, con i relativi indirizzi elettronici1, che
affrontano tematiche di interesse per quanti si occupano di Italiano L2, proponendo
attività di vario genere: percorsi formativi, seminari, riviste.
124 LinguaInAzione
Elisabetta Jafrancesco
125
PROMEMORIA
126 LinguaInAzione
Elisabetta Jafrancesco
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