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Secondo alcuni studiosi il Totalitarismo è tipico della storia contemporanea e ciò almeno per
due ragioni fondamentali. La prima è la società di massa. I processi combinati di
industrializzazione, urbanizzazione e alfabetizzazione tendono a disintegrare le tradizionali reti
di relazione e di solidarietà (famiglia, parentela, vicinato, ecc), entro le quali ognuno si sente
protetto. L’individuo così “massificato” è reso più vulnerabile, più disponibile alla manipolazione
abilmente orchestrata da minoranze organizzate. La seconda ragione risiede nelle moderne
tecnologie.
La penetrazione del politico nel sociale è resa possibile grazie all’invenzione e alla
diffusione dei mezzi di comunicazione di massa, con i quali si riesce a raggiungere
chiunque per condizionarlo con un insistente messaggio; grazie ai mezzi di trasporto,
che annullano le distanze e consentono controlli e spostamenti veloci; grazie allo
sviluppo della psicologia scientifica, che fornisce le tecniche di condizionamento di
massa.
Ma quali sono gli stati totalitari? I pareri sono tanti, ma l’unanimità è raggiunta se non altro
sulla Germania hitleriana e sulla Russia staliniana; ma c’è chi aggiunge la Cina, la Romania,
l’Iran Khomeinista, ecc. Molti dubbi esistono sull’Italia fascista, soprattutto perché il regime non
riuscì o non volle eliminare i centri tradizionali del potere (la Monarchia, la Chiesa, la
Confindustria, l’esercito)Resta il fatto che l’affinità nella gestione del potere è esistita, così come
è stata comune la credenza in uno stadio “finale” della storia, sia esso la società senza classi o il
dominio di una razza.