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Sommario

Cenni storici di Giulia Mazzeo…………………………………………………………….


Il territorio di Marco Tipa…………………………………………………………………
L’economia di Riccardo Giacalone…………………………………………………………..
Le città…………………………………………………………………………………….
Roma di Enrico Gigante con approfondimenti di Giulia Mazzeo……………………………
Frosinone di Giulia Mazzeo……………………………………………………………....…
Latina di Leonardo Maggio………………………………………………………………….
Rieti di Riccardo Giacalone…………….……………………………………………………..
Viterbo di Marco Tipa…………………………………………………………………...……
Tradizioni e folklore di Marco Tipa………………………………………………...………
Piatti tipici di Enrico Gigante e Marco Tipa………………………………………………..
Sport di Enrico Gigante………………………………………………………………………
CENNI STORICI Conoscete le origini del nome Lazio?
Per alcuni studiosi deriva da latius che
in latino significa ampio e
Preistoria ed Età antica pianeggiante, mentre per altri si collega
a Latino che fu un grande condottiero

Il territorio dell’attuale Lazio fu abitato fin dal Paleolitico, infatti, in alcune grotte del Monte Circeo,
sono stati ritrovati resti di uomini primitivi. Recenti scavi, iniziati nell’autunno del 2020 e concretizzatisi
nell’attuale maggio 2021, nella grotta Guattari a San Felice del Circeo, hanno portato alla luce i resti di 9
individui di uomo di Neanderthal e di diversi animali. Il ritrovamento, annunciato dal Ministro alla Cultura
Dario Franceschini, permetterà di scoprire molto sulla storia del popolamento dell’Italia.
Risalenti all’Età del rame, ci sono tracce di insediamenti intorno al Lago di Bolsena. Poi durante l’Età del
ferro fiorirono la civiltà etrusca e la civiltà latina. Tra il IX e l’VIII secolo a. C. sui Colli Albani le
popolazioni latine fondarono molti insediamenti, dei quali il più importante fu quello di Albalonga. Da qui si
spostarono quei pastori che andarono a fondare Roma sul colle Palatino.

Grazie alla presenza nella regione degli Etruschi, una civiltà molto evoluta, nel territorio furono bonificati i
terreni paludosi, furono sfruttati i giacimenti minerari e le città, tutte indipendenti l’una dall’altra,
furono dotate di rete fognaria.
Dal V secolo a. C. fino al I secolo a. C. la storia del Lazio si identifica sempre più con quella della lotta per il
predominio di Roma nei confronti delle altre popolazioni, che piano piano verranno assoggettate, ed
assimilate all’elemento latino.
Da qui poi, grazie alle sue conquiste militari, Roma estese i suoi domini al di fuori della penisola italica,
occupando buona parte dell’Europa e molti territori dell’Africa, creando un vero e proprio impero.
MEDIOEVO

Nel 476 d.C., dopo la caduta dell’Impero romano


d’Occidente, il Lazio fu invaso da agguerrite popolazioni
barbariche che provenivano dall’Europa centrale.
La situazione nella regione e in tutta la penisola, cambiò
rapidamente a causa delle numerose battaglie e dei saccheggi
che terrorizzarono la popolazione che fuggì dalle città e si
rifugiò in campagna.
Il cibo cominciò a scarseggiare e si diffusero malattie terribili
molto contagiose come la peste.
Tra il VI e il VII secolo d.C., conventi e abbazie si
moltiplicarono e i monaci aiutarono la popolazione
spiritualmente e materialmente.
La chiesa fu sempre più presente, fino a quando, nell’VIII
secolo, sul territorio del Colle Laterano, fu fondato lo Stato della
Chiesa che aveva il Papa come sovrano.
La chiesa raggiunse la sua massima potenza nel XV
secolo e Roma ritornò a essere un centro di grande importanza.

Papa Giulio II

ETA’ MODERNA E CONTEMPORANEA

Nel XVIII secolo lo Stato della Chiesa entrò a far parte dell’impero di Napoleone, che si proclamò re
d’Italia e dopo il 1815 il territorio ritornò al papato.
Nel 1870, con l’occupazione da parte dell’esercito dei Savoia, il Lazio fu annesso al Regno d’Italia e Roma
divenne la Capitale.
Nella prima metà del novecento, furono bonificate le paludi dell’Agro pon no, dove sorsero nel
tempo nuove ci à, prima tra tu e Li oria l’odierna La na e furono acquisite nuove terre produ ve,
sacrificando grandi estensioni di foresta il cui ul mo lembo è prote o oggi dal Parco Nazionale del Circeo.

Stemma attuale

[Giulia Mazzeo]
IL TERRITORIO
r54%
c

Il territorio del Lazio è molto vario:


i monti si alternano a colline, pianure e laghi

Il Lazio manca di confini naturali e si inserisce con forma


irregolare fra Toscana, Umbria, Marche, Abruzzo e Campania. Le
pianure si trovano vicino alla costa. I monti, disposti da nord-ovest
a sud-est, rappresentano la sua «spina dorsale»; tuttavia è una
regione prevalentemente collinare, solcata dal Tevere.

Monti e colline colline


Il territorio è in prevalenza collinare anche se troviamo cime che fanno
parte dell'Appennino Centrale
L'Appennino Laziale con cime che raggiungono i 2000
metri, si trova lungo il confine con l'Abruzzo.
La vetta più alta della regione è il monte Gorzano (2455 m)
che appartiene ai Monti della Laga situati nella zona più
interna.
Scendendo verso sud si trovano i Monti Reatini la cui cima
più alta è il monte Terminillo (2216m).
Scendendo verso sud-est troviamo i Monti Sabini, i Monti
della Meta e le Mainarde, a sud-est si trovano invece i
Monti Lepini, i Monti Ausoni e i Monti Aurunci. Le
principali valli che si aprono tra le montagne sono la Conca
di Rieti e la Ciociaria.
Monte Terminillo

La zona collinare, che fa parte dell’Antiappennino Laziale, comprende da nord-ovest a sud-est i


Monti Volsini, i Monti Cimini, i Monti Sabatini e i Colli Albani, di origine vulcanica I Colli Albani
sono un gruppo di rilievi montuosi, appartenenti all’Antiappennino laziale, che si innalzano nella
campagna romana a sud-est di Roma, costituiti dalla caldera e dai coni interni di un vulcano
quiescente: si tratta del cosiddetto Vulcano Laziale, attorno al quale si sviluppa la zona dei Castelli
Romani.

Colli Albani
La pianura
Nella preistoria, un’estesa fascia costiera
dell’attuale Lazio, era una laguna;
in seguito, il ritiro delle acque lasciò il
terreno molto fertile ma inabitabile e
infestato dalla malaria, una malattia molto
pericolosa provocata dalla puntura delle
zanzare tipiche delle zone acquitrinose. Le
due aree paludose erano: l’agro Romano,
a sud di Roma, con la zona di Ostia; l’Agro
Pontino, che era un vasto territorio ancora
più a sud della capitale. Le bonifiche di
queste aree iniziarono dopo che Roma
divenne capitale del Regno d’Italia (1871).
A nord di Viterbo si trova la Maremma
laziale, un'ampia zona pianeggiante;in
provincia di Roma si trova l'Agro romano attraversato dal Tevere e più a sud l'Agro pontino. Queste
erano delle zone paludose, bonificate negli anni trenta per permettere di coltivare.

I fiumi
I fiumi principali della regione sono il Tevere, il Liri-Garigliano, l'Aniene e il Marta con i loro
numerosi affluenti. Sui Monti della Laga nasce il Tronto, che scorre tutto in territorio marchigiano.

Il Tevere è il principale fiume dell’Italia centrale;


con 405 km di corso è il terzo fiume italiano per
lunghezza (dopo il Po e l’Adige). Inoltre è il 1º
fiume appenninico per lunghezza e portata.
Bagna direttamente 4 regioni (Emilia-Romagna,
Toscana, Umbria e Lazio)

Il Tevere

I Laghi
Il Lazio è la regione dell'Italia peninsulare più ricca di laghi: ce ne sono circa una trentina. Sono di
origine vulcanica: il lago di Bolsena,il lago di Vico, il lago di Bracciano e quello di Nemi. Altri
sono di origine glaciale
Il Lago di Sabaudia è separato dal mare da dune costiere.
Il Lago di Bolsena è situato nel Lazio settentrionale in
provincia di Viterbo ad un’altezza di 305 metri s. l. m. È il
lago vulcanico più grande d’Europa e del Lazio e il
quinto lago d’Italia per estensione con una superficie di
113,5 kmq. La caldera principale, che ha assunto la
caratteristica forma ellittica tipica dei laghi di origine
vulcanica, è incastonata nel gruppo montuoso-collinare dei
Monti Volsini.

“ E’ il lago che si beve”

Dice un detto dei pescatori del luogo: “ è il lago che si beve”. Le acque del Lago di Bolsena,
infatti, sono sempre state limpide e trasparenti. Oggi, però, numerose sono le preoccupazioni
della popolazione locale per alcuni problemi di inquinamento delle acque in seguito a scarichi
incontrollati,che stanno mettendo a rischio questo ambiente naturale, smentendo questo antico
detto!

Le coste

Vi sono oltre 300 chilometri di coste, per lo più basse


e sabbiose. Il Golfo di Gaeta è l’unico porto naturale
del Lazio e si apre in una delle rare insenature lungo
la costa.
Il promontorio più importante è quello del Circeo.Di
fronte alle coste del Circeo si trova un piccolo
arcipelago di origine vulcanica: le Isole Pontine (o
Ponziane): Ponza, Palmarola, Zannone e Gavi.
Il mare intorno alle isole Ponziane è popolato da
tante diverse forme di vita; per preservarle, è stata
istituita l’Area marina protetta di Ventotene e
Santo Stefano. Il tratto di mare protetto è diviso in
tre zone, in una, oltre la pesca, sono vietati anche il
passaggio di imbarcazioni e le immersioni
subacquee.

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Il clima è differenziato

Il clima del territorio è mediterraneo sulle coste, con estati calde e inverni miti, temperato sulle
colline e continentale sui rilievi, tipico delle zone appenniniche di media e alta montagna, con
inverni rigidi e abbondanti nevicate.

Ci sono tre parchi nazionali


Le aree protette del Lazio si estendono per il 12,5% del territorio regionale, formate da macchia
mediterranea, composta da querce, lecci e sono tre: il Parco Nazionale di Abruzzo, Lazio e
Molise, il Parco Nazionale del Circeo; il Parco Nazionale del Gran Sasso. Sono presenti anche
parchi regionali e diversi parchi naturali.
Il territorio del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise è costituito principalmente da un
insieme di catene montuose di altitudine compresa tra 900 e 2200 m. Le montagne del Parco
presentano un paesaggio vario ed interessante in cui si alternano vette tondeggianti, tipiche
dell’Appennino, a pendii dirupati dal tipico aspetto alpino. La zona centrale del Parco è percorsa dal
fiume Sangro, al quale affluiscono vari torrenti.

L’orso marsicano è il simbolo del parco. È una sottospecie tipica dell’Italia centrale. Si stima che
nel parco ce ne siano circa 50 esemplari.

Sai che l’orso marsicano


può pesare fino a 210 kg e
raggiungere in piedi l’altezza
di 180 cm?

[Marco Tipa]

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ECONOMIA DEL LAZIO

L’economia del Lazio è costituita per il 2,4% dal


settore primario, per il 19,3% dal settore
secondario e per il 78,3% dal settore terziario.

TERZIARIO
Rispetto alle altre regioni d’Italia la
situazione del Lazio è ben diversa
perché la maggior parte delle attività
economiche si svolgono a Roma e
riguardano il settore terziario. Gran
parte delle persone che lavora nel
terziario sono impegnate nella Pubblica
Amministrazione come il Parlamento, il
Ministero e gli Enti Locali, proprio
perché Roma è la sede delle istituzioni dello Stato Italiano, essendone capitale. Roma è anche la
città d’arte più importante italiana e di conseguenza una delle mete più visitate al mondo sia per
motivi artistici, che storici e anche religiosi grazie alla presenza della Città del Vaticano, sede della
Santa Chiesa Cattolica. Il turismo è anche legato alle zone balneari, alle zone montuose, alle zone
lacustri e alle numerose terme presenti sul territorio.

SECONDARIO
Per quanto riguarda l’industria i settori più sviluppati sono quelli legati al settore alimentare,
farmaceutico, tessile, chimico, meccanico e cartotecnico. A partire dagli anni ’80 si sono sviluppati
i settori dell’elettronica, dell’informatica e quello
aerospaziale.
Un ruolo importante è rivestito dall’artigianato tipico che
rappresenta un settore sempre in crescita, in particolare nella
zona della Ciocaria che vanta più delle altre un’attività
artigianale fiorente specializzata soprattutto in utensili in
terracotta ispirati a quelli Etruschi. Tipica è in particolare la lavorazione
dei metalli come tegami, mestoli e oggettistica in rame sbalzato, opere in
ferro battuto a Tivoli, Tarquinia e Latina e oggetti in ceramica a Viterbo
che vanta una tradizione secolare.

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PRIMARIO

Nel settore agricolo lavorano poche persone. Nelle


pianure si producono ortaggi (carciofi), legumi, frutta
(ciliegie, fragole, nocciole, castagne, fichi, pere,
cocomeri, uva e pesche) e barbabietole da zucchero.
Nelle zone interne si coltivano cereali e in collina
invece si coltivano viti e ulivi. L’allevamento è
sviluppato nella zona ai confini con la Campania dove
si allevano ovini e bovini dai quali si ricavano
formaggi tipici come il pecorino romano, la mozzarella
di bufala e la ricotta. Molto diffusa è la pesca. In
particolare, per chi ama la pesca, a 30 km da Viterbo,
c’è una meta irrinunciabile: il lago di Bolsena. Di
forma ovale, è il lago di origine vulcanica
più esteso d’Europa. La sabbia nera sulle
sue rive è un residuo proprio della sua
origine vulcanica. È un ecosistema
straordinario, con specie animali e vegetali
che in altri bacini lacustri sono ormai
scomparse. Le sue acque sono state
talmente limpide e trasparenti che i
pescatori del luogo lo hanno definito <<il
lago che si beve>>.

Lago di Bolsena

COMUNICAZIONI

Il Lazio possiede una vasta rete autostradale,


stradale e ferroviaria che lo collega con le
altre zone d’Italia e con l’Europa. Roma in
particolare dispone di sue aeroporti, il G.B.
Pastine di Roma Ciampino e quello
intercontinentale Leonardo Da Vinci di
Roma Fiumicino. L’unico porto di rilievo è
quello di Civitavecchia, da cui partono i
collegamenti con la Sardegna.
[Riccardo Giacalone]

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LE CITTÀ’

La popolazione del Lazio è di oltre cinque milioni di abitanti, metà dei quali risiedono a Roma. Le
province di Rieti e Viterbo sono poco popolate a causa della natura montuosa del territorio, mentre
quelle di Latina e Frosinone hanno una densità vicina alla media nazionale.
Tuttavia, la densità demografica della regione è molto superiore a quella nazionale, perché la
provincia e la città di Roma sono molto popolose.

Adesso iniziamo il fantasmagorico viaggio


attraverso le città del Lazio…..seguitemi!!!!

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ROMA
La città eterna
DI ENRICO GIGANTE

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ROMA, TRA STORIA E LEGGENDA

La storia

Il territorio dove fu fondata Roma era abitato da


popoli diversi, che si erano stabiliti sui Colli
Tiberini e sui Colli Albani. Erano i Latini, i
Sabini, i Sanniti, i Marsi e i Campani, dediti
all’agricoltura e alla pastorizia. A nord, oltre il
Tevere, c’erano gli Etruschi, mentre a sud le
colonie della Magna Grecia. I pastori latini si
stabilirono sul Colle Palatino vicino al Tevere,
in un tratto facilmente attraversabile detto
rumon, poco distante dalla foce del fiume.
Posizione ideale questa per sviluppare i
commerci, ad esempio del sale,sia a nord con
gli Etruschi, che a sud con le colonie greche.
Da pastori, i Latini divennero ricchi e potenti
e il loro villaggio crebbe, si fuse con quelli dei
colli vicini e formò una nuova città: Roma.
La città di Roma ha attraversato vari periodi
storici. Fondamentalmente possiamo
distinguere due grandi epoche: l’epoca della
Roma dei Cesari, cioè degli antichi imperatori
e l’epoca della Roma dei Papi caratterizzata
dall’autorità dei pontefici.
Il Cristianesimo cominciò a diffondersi a Roma nei primi anni dopo la morte di Cristo, quando
l’apostolo Pietro guidò la prima comunità di fedeli. I successori di Pietro, cioè i Papi, hanno
contraddistinto per secoli la storia della città.

Tra mito e leggenda

La leggenda sulla nascita di Roma, iniziò a


circolare quando ormai Roma era una città
grande e potente. Fu narrata da Virgilio
nell’Eneide e dallo storico latino Tito
Livio. Secondo loro, Enea, sfuggito con il
padre alla distruzione di Troia, approdò
sulle coste del Lazio, dove viveva il popolo
dei Latini, il cui re li accolse in pace e
diede in moglie a Enea sua figlia Lavinia.
Dalla loro unione nacque Ascanio che,
quando crebbe, fondò la città di Albalonga.

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Dopo un lungo periodo di pace, un discendente di Ascanio di nome Amulio, spodestò l’allora re
Numitore, ne uccise i figli maschi e costrinse la figlia Rea Silvia a diventare vestale per impedirle di
procreare eredi legittimi. Accadde, però, che il dio Marte
s’innamorò perdutamente della fanciulla e dalla loro unione, nacquero due gemelli di nome Romolo
e Remo.
Amulio ordinò che fossero uccisi, ma la madre, per salvarli, li affidò alle acque del Tevere dove
approdarono sulla riva del Colle Palatino. I due neonati furono trovati da una lupa, che li allattò fino
a quando il pastore Faustolo li salvò. Da adulti, conobbero la loro storia, tornarono ad Albalonga,
spodestarono Amulio e restituirono il trono al nonno Numitore. Decisero di fondare una nuova città
sul luogo del loro ritrovamento e a farlo sarebbe stato chi dei due avesse avvistato il maggior
numero di uccelli.
Il vincitore fu Romolo che, preso l’aratro, iniziò a tracciare il solco per le mura della nuova città.
Remo però, accecato dalla gelosia, iniziò a insultare il fratello e nello scontro Romolo lo uccise,
diventando il fondatore e primo re della nuova città che chiamò Roma. Secondo la leggenda era il
21 aprile del 753 a.C.

[Giulia Mazzeo]

Roma è una città molto antica, fondata il 21 aprile del 753 a.C., secondo la leggenda dai fratelli
Romolo e Remo Furono 7 i re di Roma:
ROMOLO (771 a.c. - 716 a.c) – fondatore di Roma, latino - morto a 55 anni - regno 753 - 716 a.c. -
si autoproclamò re dopo l'assassinio di suo fratello. Si disse figlio di Rea Silvia (e perciò
discendente di Enea) e del Dio Marte.
NUMA POMPILIO, secondo re di Roma, sabino, rinnovò il calendario, regnò dal 715 a.C. fino
alla sua morte nel 673 a.C. (ottantenne, dopo quarantatre anni di regno) succedendo, come re di
Roma, a Romolo. Numa era un re pio, e in tutto il suo regno non combatté nemmeno una guerra.
TULLO OSTILIO, terzo re di Roma, fece estendere i domini della città per tutto il Lazio,distrusse
la città di Alba Longa, regnò dal 673 a.C fino al 641 a.C.

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ANCO MARZIO - regno 641 - 616 a.c. - sabino - Suocero di Tullo Ostilio, nipote di Numa
Pompilio; fu eletto re dopo la morte di Tullo Ostilio. Fondò la colonia di Ostia e fu il primo a
promuovere opere pubbliche, come il ponte Sublicio, le saline, la prima prigione pubblica, etc
LUCIO TARQUINIO PRISCO - regno 616 - 579 a.c. - etrusco. Eresse edifici pubblici grandiosi,
come il Circo Massimo, i più antichi portici del Foro e il Tempio di Giove Capitolino, protettore
della città.
SERVIO TULLIO - regno 578 - 539 a.c. - etrusco. Eresse la nuova cinta di mura urbane, dette
appunto “Serviane”, che circondavano i sette colli di Roma. Dette un nuovo ordine alle assemblee
pubbliche ed eresse il Tempio di Diana sul colle Aventino.
LUCIO TARQUINIO IL SUPERBO – 495 a.c. - regno 535 - 509 a.c. - etrusco. Tentò di
instaurare la tirannide. Scoppiò una rivolta per il suicidio della giovane Lucrezia a causa del
tentativo di violenza dal figlio del re. La rivolta portò alla cacciata di Tarquinio e all’istituzione
della repubblica.

IL TERRITORIO
La località presentava ampie zone pianeggianti presso il Tevere, che tuttavia erano in parte occupate
da paludi e stagni. Le colline che si affacciavano sul fiume erano inoltre ricche di acque e
controllavano il guado del fiume presso l'isola Tiberina, al punto di intersezione di due importanti
direttrici commerciali. La prima direttrice commerciale andava dalla costa alle zone interne
della Sabina lungo la valle del Tevere, ed era utilizzata per l'approvvigionamento
del sale indispensabile per le economie agricolo-pastorali: corrisponde alla via salaria di epoca
storica. La seconda era rappresentata dall'itinerario che andava dall'Etruria alla Campania, su cui
transitavano altre due preziose merci: il ferro e gli schiavi. Inoltre, il Tevere stesso era una via
commerciale, utilizzata per il trasporto del legname proveniente dall'alta valle tiberina. Alla base
della futura espansione di Roma, quindi, c'è anche la sua posizione strategica che già in età arcaica
la rendeva un importante emporio commerciale. l territorio comunale è ampio, avendo inglobato
aree abbandonate da secoli, per la maggior parte paludose e inadatte all'agricoltura e non
appartenenti ad alcun municipio: con una superficie di 1287,36 km² è il più vasto d'Italia ed è uno
dei più estesi tra le capitali europee. La densità abitativa non è elevatissima, per la presenza di aree
verdi sparse nel territorio comunale: Roma rappresenta un unicum nel mondo occidentale per la
vastità della campagna che fa da corona alla città e la compenetrazione fra città e campagna. Roma,
inoltre, è il comune italiano con il più alto numero di territori comunali confinanti, 29 (escludendo
l'enclave della Città del Vaticano).
Il territorio su cui la città è sorta e si è sviluppata ha una storia geologicamente complessa: il
substrato recente è costituito dal materiale piroclastico prodotto dai vulcani, ormai spenti, che
cingono l'area della città a sud-est, il Vulcano Laziale negli attuali Colli Albani, e a nord-ovest,
i Monti Sabatini, tra 600 000 e 300 000 anni fa. Da questi depositi si formano gran parte dei rilievi
collinari dell'area. Successivamente l'attività fluviale del Tevere e dell'Aniene contribuì all'erosione
dei rilievi e alla sedimentazione, caratterizzando il territorio attuale.
Orografia- Il nucleo antico della città è costituito dagli storici sette colli:
Palatino, Aventino, Campidoglio, Quirinale, Viminale, Esquilino e Celio. Il centro storico
comprende anche i colli Gianicolo, Pincio e Vaticano, oltre ai rilievi artificiali di Monte
Testaccio e Monte Giordano. Fuori dalle mura si estendono colline più alte, fra cui Monte
14
Mario (che con i suoi 139 metri d'altezza è il rilievo più imponente di Roma, da cui si può godere
uno dei più bei panorami della città), Monte Antenne, i Monti Parioli, Montesacro e Monteverde.
Idrografia La città, oltre che dal Tevere, è attraversata anche dall'Aniene, suo affluente a nord
dell'odierno territorio urbano, e da piccoli corsi d'acqua come l'Almone e i numerosi fossi
o marrane dell'Agro romano. Il Municipio Roma X si affaccia sul mar Tirreno (Roma è il comune
costiero più grande in Europa, con circa 20 km di costa), il Municipio Roma XV sui laghi
di Bracciano e di Martignano (con la sua exclave di Polline Martignano, nel parco di Bracciano-
Martignano.
Il clima della città mantiene un regime piuttosto clemente per tutto l'anno, a parte gli eccessi estivi,
caratteristica che la rende visitabile in ogni stagione. Le stagioni intermedie, benché siano
moderatamente pio vose, sono le più gradevoli. L'autunno è nettamente più caldo della primavera
che ancora soffre di scampoli d’inverno.
Metropoli Con i suoi oltre 2 879 000 abitanti, Roma è il comune più popoloso d'Italia, con i
problemi ed i pregi di una grande citta, multietnica. Nel contesto dell'Unione europea, il comune di
Roma si colloca al terzo posto in termini di popolazione, dopo Berlino e Madrid.

Andiamo alla scoperta di ROMA!!!

LUOGHI DA NON PERDERE


Visitare Roma significa immergersi in una città dal fascino eterno e dalle mille sfaccettature. Ecco
dunque alcuni suggerimenti per non perdersi nulla di questa splendida meta.

La Roma degli imperatori: il Palatino

La capitale è stata costruita, sin dal passato, su


sette differenti alture, e il colle del Palatino è
certamente il più famoso. Qui si trovano tutti i
resti archeologici più visitati e affascinanti: un
vero museo a cielo aperto circondato dal verde
nel cuore della città.

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Il Colosseo

Il primo posto da visitare a Roma è


certamente il Colosseo. Non si può
dire di essere stati nella Capitale
senza aver ammirato il grande
anfiteatro del I secolo, dove gli
antichi romani si radunavano per
apprezzare incredibili spettacoli e
cruenti combattimenti

Il fascino senza tempo dei Fori Imperiali

Accanto al Colosseo, i Fori Imperiali erano il cuore della vita politica a Roma. Cose da vedere ce ne
sono tantissime, dai templi di Venere e Marte alle grandi piazze realizzate da Cesare, Augusto e
Nerva. Un sito archeologico preziosissimo, che diventa ancora più suggestivo con le luci della sera.

La storia scolpita sull’Arco di Costantino

Anche l’Arco di Costantino è uno dei monumenti


più imponenti dell’antica Roma. Si trova vicino al
Colosseo e ogni sua superficie racconta, attraverso
rilievi e sculture, le gesta e i trionfi dell’imperatore,
che sconfisse il rivale Massenzio e rese il
Cristianesimo religione ufficiale dell’impero.

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Le guerre in Dacia raccontate
sulla Colonna Traiana

Come l’Arco di Costantino, anche la


Colonna Traiana celebra una grande
vittoria: quella di Traiano contro i daci.
Lungo tutta la sua superficie i
bassorilievi risalgono a spirale, scena
dopo scena, illustrando ogni momento
della guerra. Un vero libro per figure,
ricchissimo e stupefacente per la mole
di dettagli e l’accuratezza delle
immagini.

Nell’area dei Fori Romani si trova


anche l’antica dimora
dell’imperatore Augusto,
recentemente restaurata e aperta al
pubblico. Un viaggio incredibile tra
saloni riccamente decorati e
affrescati, con duemila anni di storia
alle spalle.

Le Terme di Diocleziano, le più grandi di Roma

L’antica Roma era anche un luogo


ricco di servizi per chi abitava la città,
e uno di questi erano le terme
realizzate nel III secolo da
Diocleziano, le più grandi della
Capitale. Le vestigia archeologiche di
questo imponente complesso sono
diventate oggi un grande museo per le
epigrafi e le iscrizioni dell’epoca.

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Archeologia e concerti alle Terme di Caracalla

Prima della costruzione delle Terme di Diocleziano i


romani si radunavano in un altro complesso, poco
lontano: le Terme di Caracalla. Qui erano presenti tre
grandi ambienti con vasche e acqua a diversa
temperatura, per lavarsi, rilassarsi e chiacchierare. Oggi
le terme sono uno dei complessi archeologici più
importanti di Roma, ma anche la sede di numerosi
spettacoli e concerti.

Il Circo Massimo, un luogo storico restituito alla città

A Roma uno degli spettacoli più amati dell’antichità erano le corse dei carri, che si svolgevano nel
Circo Massimo. Purtroppo le monumentali architetture di questo immenso complesso sono state
danneggiate dai secoli, e i restauri hanno restituito solo in parte questo grande spazio alla città,
preservandone i resti e trasformandolo in un luogo frequentato e amato dai romani.

L’Ara Pacis e il mausoleo di Augusto

L’Ara Pacis è certamente uno dei monumenti


di epoca romana meglio conservati della
Capitale. L’altare, dedicato alla Pax Romana
conquistata da Augusto con le vittorie in
Spagna e Gallia, si trova in un museo
dedicato, proprio accanto ai resti del
mausoleo dell’imperatore.

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In Largo Torre Argentina i resti del Campo Marzio

L’Ara Pacis si trovava in origine


nell’area del Campo Marzio, i cui
resti sono oggi visibili, in parte,
nell’area archeologica di Largo
Torre Argentina. Gli scavi hanno
portato infatti alla luce un
complesso sacro di grandissimo
valore, con le vestigia di almeno
quattro templi di epoca repubblicana
.

Il Foro Boario e il Tempio di Vesta


Anche il Foro Boario merita una visita. L’area
archeologica si trova accanto al Tevere e ospita
due importanti templi, quello di Portuno e quello
di Ercole Vincitore, per secoli conosciuto come
Tempio di Vesta a causa della sua forma
rotonda, identica a quella del vero tempio delle
vestali, che si trova invece nell’area dei Fori
Imperiali.

Leggenda e tradizione: la Bocca della Verità

Nel Foro Boario si trova anche uno dei più


curiosi simboli di Roma: la Bocca della Verità.
Poco si sa sulla reale funzione del celeberrimo
mascherone di pietra, ma è comunque certo che
si tratta di una delle attrazioni più gettonate
della Capitale. La leggenda vuole che solo chi
dice il vero possa mettere la mano all’interno
della sua bocca senza rischi.

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Il Cristianesimo nella Roma antica: un viaggio nelle catacombe

Roma era anche il punto di


incontro (e spesso scontro) tra la
religione pagana e il neonato
Cristianesimo. Ecco perché
meritano una visita le antiche
catacombe paleocristiane che si
possono trovare in città. La più
famosa è quella di San Callista,
ma sono altrettanto belle quella di
Pretestato, Santa Tecla e Priscilla

Roma antica e moderna: il Pantheon


Tra i posti da visitare a Roma il Pantheon è
sempre uno dei gettonati, non solo per la sua
bellezza, ma anche per il valore simbolico
che riveste e per le tombe illustri che
conserva (quella di Raffaello o quella di re
Vittorio Emanuele II, per citarne solo alcune).
Il fasto monumentale degli interni in marmo
si appoggia su un’architettura antichissima,
visto che l’edificio risale al II secolo e fu
costruito dall’imperatore Adriano come
tempio di tutte le divinità di Roma.
Tra le collezioni del Museo Nazionale Romano
Chi, dopo aver ammirato i resti imperiali,
voglia conoscere qualcosa di più sui fasti
della città eterna può visitare il Museo
Nazionale Romano, la principale collezione
d’Italia dedicata all’antica Roma. Cosa
vedere al suo interno? Le sale espositive
sono davvero molte e ospitano sculture,
epigrafi, mosaici e oggetti d’uso quotidiano:
un viaggio nel passato fino a duemila anni
fa.

20
La Roma dei papi: il Vaticano

L
a città eterna non è solo stata la capitale di un vastissimo impero, ma anche il luogo scelto dai papi
come dimora. Cosa vedere a Roma dunque se non il Vaticano, uno dei luoghi più visitati della città.
Con la Basilica di San Pietro, i musei, la Cappella Sistina, è una vera città nella città, e uno scrigno
d’arte senza eguali.

Piazza San Pietro e la sua straordinaria Basilica

Inutile dire che tra le prime cose da vedere a Roma, se ci si trova nei pressi del Vaticano, c’è la
Basilica di San Pietro. Non ci sono parole per descrivere la maestosità e l’eleganza della facciata e
della cupola di Michelangelo, la vasta piazza con il colonnato del Bernini, gli interni barocchi che

21
lasciano senza fiato, la bellezza della statua della Pietà e delle altre opere d’arte che decorano le
navate e le cappelle.

Tra le gallerie dei Musei Vaticani

Dopo piazza San Pietro i Musei


Vaticani sono tra i primi luoghi da
visitare a Roma se si vuole ammirare la
bellezza e l’arte racchiusa nella città
papale. Tra i suoi vasti saloni ci si può
perdere anche per un giorno interno,
scoprendo dai reperti archeologici ai
capolavori di ogni secolo, dall’arte
religiosa ai più preziosi e antichi
volumi.

La Cappella Sistina, capolavoro di Michelangelo

Non si può dire di essere stati in Vaticano senza essere entrati nella Cappella Sisitina, uno dei più
grandi gioielli artistici di Roma. Luoghi da visitare nella Capitale ce ne sono in abbondanza, ma
nulla eguaglia la bellezza della cappella papale interamente affrescata da Michelangelo. Le scene
della Bibbia decorano la volta e conducono al grande capolavoro del Giudizio Universale.

[Enrico Gigante]

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CITTÀ DEL VATICANO

LO STATO DELLA CHIESA CATTOLICA

La Città del Vaticano è la più piccola Nazione del Mondo, visto che non raggiunge nemmeno mezzo
chilometro quadrato di superficie, si trova nella città di Roma sulla riva destra del fiume Tevere. Vi abitano
solo ecclesiastici, ma nonostante tutto questo Stato ha una bandiera, un esercito la famosa guardia svizzera,
una moneta , dei francobolli e il quotidiano ufficiale della Chiesa cattolica “L’osservatore Romano”.
Benché sia lo Stato meno esteso del mondo, conta molto sulla scena internazionale del mondo.
Come sede della Chiesa cattolica, infatti, il suo ruolo sia politico che religioso è molto importante:
poco importano la scarsa estensione e i pochissimi residenti, se si considera quante persone al
mondo ne riconoscono l’autorità.
Dal Vaticano i cattolici di tutto il mondo ricevono indicazioni su questioni morali e religiose:
l’influenza del Vaticano si estende perciò a gran parte del mondo, e il suo ruolo internazionale è
superiore a quello di molti Stati. Nato nel 1929 il Vaticano è ovviamente uno Stato molto particolare
visto che il Papa ha sovranità oltre che politica anche religiosa.
È l'unica monarchia assoluta in Europa, di tipo elettivo, inoltre non esistono parlamento e
partiti politici. Piazza San Pietro, pur facendo parte del territorio dello Stato, è sottoposta ai poteri
della Polizia italiana. Il vero e proprio Stato è costituito dalla basilica di S. Pietro, la più grande del
mondo, costruita e affrescata dai più grandi artisti (Bramante, Michelangelo, Bernini, Donatello,
Raffaello...) e dai palazzi che le sorgono accanto, intorno a un colle, il Vaticano, appunto ai
margini del centro storico di Roma. Uno di questi palazzi ospita i Musei Vaticani, fra le più
importanti raccolte d’arte del mondo; un altro la straordinaria Biblioteca Vaticana e gli archivi, più
che millenari; altri palazzi, infine, ospitano il Capo dello Stato della Città del Vaticano, cioè il Papa,
e gli uffici per l’amministrazione della Chiesa Cattolica.
23
Lo Stato della Città del Vaticano è
nato con la firma dei Patti Lateranensi con i
quali il papa assumeva formalmente il titolo
di sovrano. Cedendo alla Santa Sede la
sovranità di questo piccolo territorio, posto
nel centro di Roma, l’Italia garantiva al nuovo
Stato la più completa libertà da ogni
ingerenza e al papa l’indipendenza assoluta
come capo spirituale del cattolicesimo. Da
parte sua il pontefice riconosceva il Regno
d’Italia con Roma capitale. Nel 1960 la Città
del Vaticano è stata iscritta nel Registro
internazionale dei beni culturali sotto
protezione speciale, istituito dall’UNESCO.
Ogni anno milioni di persone si recano
a Città del Vaticano, a partire da Piazza San
Pietro e la relativa Basilica; i Musei Vaticani
hanno raggiunto i 6 milioni di visitatori nel
2015, risultando così il 4° museo d'arte più
visitatoAalamondo.
Il Vaticano neutrale ed estraneo a
qualsiasi conflitto bellico, non fa parte delle Nazioni Unite, ma, in virtù del suo prestigio spirituale,
gode di alta considerazione in tutto il mondo.

LA BANDIERA

La bandiera di Città del Vaticano è costituita da


una banda gialla e una bianca sulla quale sono
riportati simbolicamente, le chiavi incrociate di San
Pietro e la tiara papale. La chiave dorata che punta
a destra, rappresenta il potere sul regno dei cieli
mentre quella d’argento rivolta a sinistra,
rappresenta l’autorità spirituale del Papa in terra.

[Giulia Mazzeo]

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Uno scorcio affascinante: Castel Sant’Angelo e il ponte sul Tevere

Mausoleo ai tempi di Adriano, poi


fortezza nel Medioevo e infine
appartamento papale, Castel Sant’Angelo
domina il vaticano e lo difende con le sue
possenti mura. La maestosità di questo
antico monumento, unita alla bellezza del
vicino Ponte Sant’Angelo, costituisce
uno degli scorci più belli e romantici di
Roma.

La Roma della “Dolce vita”: Fontana di Trevi

A Roma il fascino dell’antico


impero e l’arte del Vaticano non
sono che due aspetti di una città
ricchissima di sfumature. Il centro
storico è, infatti, anche un luogo
ricco di scorci affascinanti e
raffinati, veri e propri simboli della
città come la Fontana di Trevi, resa
celebre in tutto il mondo da Fellini
con “La dolce vita”.

Via Vittorio Veneto, cuore mondano di Roma

Ne “La dolce vita” un ruolo


fondamentale è svolto anche da Piazza
Barberini e dall’ottocentesca Via
Vittorio Veneto, vero cuore mondano
della Capitale. Qui si trovano i locali e
gli alberghi di lusso, i caffè storici e i
luoghi frequentati ancora oggi da attori,
artisti, personaggi famosi e calciatori.

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La suggestiva scalinata di Piazza di Spagna

La raffinatezza e l’eleganza sono


caratteristiche anche di Piazza di Spagna,
suggestivo angolo di Roma famoso per la
fontana del Bernini e la scalinata che
conduce a Trinità dei Monti. Piazza di
Spagna è anche un luogo perfetto per chi
ama i marchi più prestigiosi della moda,
che qui hanno i loro negozi più importanti

Roma vista da Trinità dei Monti

Salendo la scalinata di Piazza di Spagna si


raggiunge la chiesa di Trinità dei Monti,
una delle più importanti di Roma. Dalla
balconata di fronte alla facciata inoltre si
gode di una piacevolissima vista sulla
piazza sottostante e sul cuore del centro
storico.

Piazza Navona, la più amata dai Romani

Cosa vedere a Roma dopo Piazza di


Spagna? Anche Piazza Navona è una
delle più importanti della Capitale, oltre
che la più amata dai romani, che qui si
trovano per passeggiare o chiacchierare.
Con la Fontana dei Fiumi e la chiesa di
Sant’Agnese si tratta di uno degli angoli
barocchi più belli della città.

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Quattro giganti per quattro fiumi: la fontana del Bernini
Chi visita Piazza Navona non può
fare a meno di notare la fontana che
rende unica la piazza. Fu realizzata
da Bernini ed è detta dei Quattro
Fiumi, perché i quattro giganti
scolpiti intorno a essa rappresentano
il Gange, il Nilo, il Reno e il Rio
della Plata.

Tra i banchi del mercato di Campo de Fiori

Roma è anche una città vivace e animata


e non c’è modo migliore per scoprirlo
che visitare il mercato di Campo de Fiori,
in pieno centro e a pochi passi da Piazza
Navona. Di sera i banchi di frutta e
verdura lasciano il posto alla movida e ai
giovani, che qui si ritrovano per poi
recarsi nei vicini locali.

Il Campidoglio e il Palazzo Senatorio

La
La storia della Capitale è profondamente legata al colle del Campidoglio, dove oggi si trova il
Palazzo Senatorio, sede del municipio. Alla piazza sulla cima del colle, disegnata da Michelangelo,
si accede dalla celebre scalinata che culmina tra belle facciate di Palazzo dei Conservatori e Palazzo
Nuovo.
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Nei Musei Capitolini la Sala della Lupa

I palazzi di Piazza del Campidoglio


ospitano i Musei Capitolini, il più antico
complesso museale pubblico del mondo,
nato nel 1471. Al suo interno vi sono veri
capolavori come la statua di Marco
Aurelio o la celebre Lupa Capitolina che
allatta Romolo e Remo, simbolo della
città.

Piazza Venezia e l’Altare della Patria

Ai piedi del Campidoglio si trova Piazza


Venezia e il complesso del Vittoriano,
grandioso monumento realizzato per
onorare le lotte risorgimentali e l’Unità
d’Italia. Le grandi scalinate e le terrazze
bianche conducono all’Altare della Patria
dedicato al “Milite Ignoto”, emblema di
tutti i giovani caduti durante la Prima
Guerra Mondia

Le antiche domus - Palazzo Valentini

Su Piazza Venezia si affaccia anche Palazzo


Valentini, sede della Provincia di Roma ma anche
importante museo per la Capitale. Nelle cantine
dell’edificio sono stati infatti rinvenuti i resti di
antiche dimore patrizie di epoca romana, che i
visitatori possono apprezzare anche attraverso
giochi di luci e proiezioni.

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Fontane e chiese gemelle in Piazza del Popolo

Uno dei luoghi più amati e


frequentati dai romani è Piazza del
Popolo, teatro di grandi
manifestazioni politiche ed eventi,
ma anche meta di molti turisti che
vi si recano per ammirare le chiese
gemelle, le fontane e l’obelisco
egizio.

Lo shopping nella Capitale? Via del Corso, del Babuino e di Ripetta

Piazza del Popolo si trova


all’esatta confluenza di tre vie
frequentatissime della città: Via
del Corso, Via del Babuino e
Via di Ripetta, i luoghi migliori
in cui recarsi se si è alla ricerca
di negozi, boutique e marchi
prestigiosi per fare shopping.

Tra le chiese più belle di Roma: San Giovanni in Laterano

Tra i luoghi da visitare a Roma, oltre a


siti archeologici, piazze e monumenti, ci
sono anche alcune delle più belle chiese
del mondo. Una di queste è certamente la
Casilica di San Giovanni in Laterano,
cattedrale della Capitale e vero
capolavoro del Rinascimento e del
Barocco.

29
La Basilica di San Clemente e l’arte cosmatesca

Un tratto frequente nelle chiese di Roma sono i bellissimi


intarsi geometrici in marmo che decorano pavimenti e
arcate. Si tratta dell’arte cosmatesca, vero fiore
all’occhiello del Medioevo nella Capitale, e la Basilica di
San Clemente al Laterano ne è uno degli esempi più belli.

Santa Maria Maggiore e il miracolo della neve d’agosto

Anche la maestosa chiesa di Santa Maria Maggiore è una delle più belle di Roma. La tradizione
vuole che a fondarla fu un nobile cui apparve in sogno la Madonna, informandolo di un imminente
miracolo. Il giorno seguente, in pieno agosto, il Papa e il nobile trovano l’Esquilino coperto di neve.

Accanto al Campidoglio Santa Maria in Aracoeli


Chi visita piazza del Campidoglio
troverà, accanto alla scalinata,
anche la basilica di Santa Maria in
Aracoeli, un vero tesoro d’arte
che, vuole la leggenda, si trova sui
resti di un antico tempio di
Giunone e di un altare dedicato al
“signore del cielo” (l’ara coeli
appunto), apparso in sogno
all’imperatore Augusto.

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I capolavori di Caravaggio a San Luigi dei Francesi
A pochi passi da Piazza
Navona si trova la chiesa di
San Luigi dei Francesi, famosa
soprattutto per la Cappella
Contarelli, dedicata al cardinale
Mathieu Cointrel. Qui si
possono ammirare tre delle più
belle opere di Caravaggio: il
“Martirio di San Matteo”, la
“Vocazione di San Matteo” e
“San Matteo e l’angelo”.

I mosaici dorati di Santa Maria in Trastevere

Gli appassionati di Medioevo non


possono perdersi Santa Maria in
Trastevere, una delle chiese più antiche di
Roma. La decorazione dell’abside di
questa stupenda basilica è tutta a mosaico
e risale al XII e XIII secolo, con
raffigurazioni di Cristo, della Madonna e
dei santi, che risaltano su un luminoso
sfondo dorato.

San Paolo fuori le Mura, dove riposa l’apostolo

La chiesa di San Paolo fuori le Mura è


una meta obbligata per chi si reca in
pellegrinaggio a Roma, ma anche una
delle più belle per gli amanti dell’arte. Il
maestoso complesso si trova dove la
tradizione vuole che sia seppellito
l’apostolo Paolo; da vedere, oltre alla
basilica, anche il quadriportico
antistante e il ciborio realizzato da
Arnolfo di Cambio, vero capolavoro
della scultura gotica

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Le oasi verdi della Capitale: Villa Borghese e la terrazza del Pincio

Nel cuore di Roma si trovano anche numerosi


parchi e giardini, oasi di pace e tranquillità in
cui passeggiare lontani dal traffico caotico
delle strade. Tra questi il parco di Villa
Borghese è certamente il più amato e
frequentato dai romani, ma anche dai turisti,
che qui trovano la celebre passeggiata del
Pincio, una dei migliori percorsi panoramici
sulle
Villa bellezze
Doria della Capitale.
Pamphilj, il più grande
giardino di Roma

Come Villa Borghese, anche il parco di


Villa Doria Pamphilj nasce come tenuta
di una nobile dimora. Il giardino è il più
grande della Capitale, ed è un piacere
passeggiare tra i suoi sentieri, all’ombra
della bella villa o degli alberi della
pineta, ammirando fontane e laghetti.

Tra rose e aranci sul colle dell’Aventino

Anche il colle dell’Aventino offre la possibilità


di visitare due bellissime aree verdi. La prima è
il Roseto di Roma Capitale, un romantico
giardino a due passi dal Circo Massimo e dal
Palatino; la seconda è il Giardino degli Aranci,
un belvedere sul Tevere considerato tra i più
belli della città.

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L’arte contemporanea in mostra al Maxxi

Roma, pur essendo principalmente legata all’arte del suo illustre


passato, può essere anche il luogo ideale per scoprire l’arte
contemporanea grazie al Maxxi, il Museo d’Arte del XXI secolo. Due
le sezioni di questa avveniristica struttura, dedicata alle opere delle
avanguardie e alle nuove tendenze dell’architettura.

Villa Adriana: un grande parco archeologico tutto da scoprire

Per chi, ultimata la visita di Roma, vuole regalarsi una gita fuori porta davvero incredibile, Villa
Adriana a Tivoli è davvero il posto giusto. Il grande parco (ben 80 ettari) ospita i resti di quella che
fu la più ricca dimora dell’imperatore Adriano, con il Teatro Marittimo, l’isoletta artificiale, le
terme e le rovine del suo palazzo.

Dall’arte romana a quella rinascimentale: Villa d’Este

Il gusto rinascimentale per l’armonia


delle forme ha preso molto dall’arte
classica. Non stupisce dunque che
accanto al complesso di Villa Adriana
si trovi la bellissima Villa d’Este,
dimora nobiliare del Cinquecento, con
i suoi eleganti saloni e lo splendido
giardino, uno dei più belli del
territorio romano.

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Secoli di storia in una città senza eguali

Decidere cosa vedere a Roma non è semplice: da


un lato le testimonianze archeologiche del suo
passato più antico hanno un fascino unico,
dall’altro è impossibile non rimanere a bocca
aperta di fronte ai capolavori artistici. Se poi si
cominciano a scoprire gli angoli più belli del
centro, ci si perde tra negozi, vie e locali o si
raggiungono le terrazze panoramiche dei sette
colli si scopre una città senza eguali, antica e
moderna, celebrata dalla letteratura e dal cinema.
Roma è tutto questo, una meta unica e di grande
suggestione.

Lido di Ostia

Quando il caldo si fa insopportabile, in molti colgono l’occasione per andare al mare, e dire mare a
Roma equivale a dire Ostia. Il Lido di Ostia è, infatti, il centro balneare più vicino alla capitale e
quello più frequentato e amato dai romani, ricco di stabilimenti balneari, di alberghi, ristoranti e
club nautici.
Sorta agli inizi del 900, negli anni 30 Ostia è stata gemellata con Roma, divenendo un vero e
proprio quartiere della Capitale in cui architetti e ingegneri hanno creato moderni edifici, piazze,
stabilimenti balneari, nonché reti stradali di collegamento con la città.
Borghetto dei Pescatori
La nascita del Borghetto dei Pescatori risale al 1890, quando alcuni
pescatori di origine napoletana si insediarono con costruzioni di fortuna
nell’area, ancora non del tutto bonificata, che si estende tra il mare e la
Pineta di Castelfusano.
Guarda intorno a te ed immagina il Borghetto nel 1890. Ci sono case di
legno costruite sulla sabbia, pescatori che in dialetto napoletano discutono
delle migliori tecniche di pesca, ed una Statua in marmo di Trani

Il Borgo di Ostia Antica e il Castello di Giulio II


L’area del Borgo di Ostia Antica era occupata in epoca
imperiale da necropoli; nel V secolo, sul luogo della tomba della
martire Santa Aurea sorse una basilica che, restaurata nei secoli
successivi, divenne nel IX secolo il centro attorno al quale si
sviluppò il Borgo, fatto costruire da papa Gregorio IV per
proteggere i pochi abitanti della zona dalle incursioni saracene.
A questo primo nucleo abitativo, difeso da una cinta muraria,
venne dato il nome del suo fondatore: Gregoriopoli

34
Il porto
La storia dell’area come centro portuale ha origini antiche e
trova senso e significato in rapporto alla vicina città di Roma.
Lo sbocco sul Mar Tirreno del percorso fluviale del Tevere fu un
elemento decisivo per la nascita della prima colonia marittima,
Ostia Antica.

Le saline

A pochi passi dagli Scavi di Ostia Antica, risalendo il


Fiume Tevere verso Roma, è possibile apprezzare la
campagna romana attraversata dai canali della bonifica
e da una serie di idrovore. Siamo nella Riserva
Naturale del Litorale Romano. In realtà questa zona di
Ostia Antica denominata Saline di Ostia deve il suo
nome alla presenza in passato di un’enorme salina.
Questa era molto importante nell’epoca romana, riforniva Roma in epoca monarchica essendo il
sale la retribuzione con cui si pagava lo stipendio dei soldati nelle legioni romane. Da qui deriva il
termine salario, ovvero la retribuzione ricevuta da un lavoratore per le proprie prestazioni.
Il sale estratto dalle Saline di Ostia era di ottima qualità. Il Tevere con la sua azione di deposito dei
detriti allontanava progressivamente le Saline dal mare, perciò il rifornimento di acque marine
richiedeva continui lavori di prolungamento e di sfociamento della fossa emissaria. L’area delle
saline visse il suo massimo splendore nell’alto Medioevo, in concomitanza con l’affermarsi
dell’abitato nel Borgo di Ostia Antica.

Riserva Naturale Statale Litorale Romano

Alla fine degli anni ’70 alcune associazioni nazionali e locali


decisero di realizzare il Parco del Litorale Romano, al fine di
salvaguardare e valorizzare la biodiversità presente nell’area,
soprattutto con lo scopo morale di contrastare l’espansione
urbana che minacciava le bellezze naturalistiche.

Teatro romano di Ostia Antica


Il teatro romano di Ostia Antica si trova all’ interno dell’area
archeologica degli scavi. Eretto sotto Augusto alla fine del I
sec. a.c., era una struttura maestosa e imponente per l’epoca,
basti pensare che era in grado di ospitare fino a 2500
persone.
L’edificio è stato restaurato più volte nel corso dei secoli
ma, nonostante le modifiche strutturali subite, conserva a
pieno il fascino originale dei tempi andati.
Oggi il teatro di Ostia Antica ospita numerosi eventi
culturali, tra cui concerti, spettacoli teatrali, spettacoli di
danza e di cabaret .
[Enrico Gigante] 35
ROMA, CAPITALE DEL CINEMA

Roma è un set cinematografico perfetto per qualsiasi genere


di film. Sono tante le pellicole che, grazie alla maestosità dei
monumenti e la bellezza dei vicoli e dei quartieri, sono
diventati famosi.
Lo stretto rapporto tra Roma e il cinema dura ormai da
decenni. Moltissime produzioni straniere, nel corso degli
anni, hanno avuto come sfondo la Città Eterna e non solo.
Sono innumerevoli infatti, gli eventi e le iniziative
cinematografiche che ogni anno vengono organizzate nella
Capitale. A testimoniare l’importanza che ha il grande
schermo a Roma, è anche l’elevato numero delle sale
cinematografiche.
La storia del cinema romano inizia nel 1924 con la
fondazione dell’Istituto Luce e poi, dopo 10 anni, con la
nascita di Cinecittà. Da lì in poi il cinema romano ha fatto
passi da gigante, passando dai primi documentari a veri e propri capolavori interpretati anche da
grandi attori romani: Aldo Fabrizi, Alberto Sordi, Carlo Verdone, Gigi Proietti, per citarne alcuni.
Oltre ad essere il set cinematografico più bello del mondo, Roma è sede anche degli eventi
cinematografici più importanti: il David di Donatello, Globo d’Oro e il Festival del Cinema.
L’industria cinematografica a Roma, coinvolgendo tantissimi altri settori, contribuisce allo sviluppo
economico della città, dando lavoro a un gran numero di persone. Film girati a Roma, entrati a far
parte della storia della cinematografia, ma sicuramente lontani dalla mia generazione, sono: La
dolce vita di Fellini, che mi riprometto di guardare; Vacanze romane di cui consiglio la versione a
colori; il Marchese del Grillo con Alberto Sordi, censurato dai miei genitori per le troppe parolacce,
e dei film di Totò tra cui La banda degli onesti. [Giulia Mazzeo]
IL DIALETTO ROMANO O ROMANESCO

Il dialetto romanesco ha origini lontane. E’ sicuramente di origine latina, come del resto tutte
le varie forme dialettali della nostra penisola che poi, nel corso dei secoli, sono state influenzate
dalle lingue delle culture delle varie dominazioni.
Ciò che oggi s’intende con dialetto romanesco o romano, è una lingua molto simile
all’italiano, tanto da essere considerato spesso più una parlata che un dialetto. Romanesco viene da
un vocabolo latino: romanice. Se pensiamo, ai tempi dell’impero romano, oltre un milione di
abitanti che veniva da tutte le parti del mondo, parlavano tutti latino? Assolutamente no! Il latino
veniva usato nella scrittura ed era parlato al Senato e tra le persone colte ma tra il popolo si parlava
nel romanice loqui ovvero “alla romana”. Coi secoli questo romanice si è trasformato in romancio,
romançe, romanzo, romanico, fino a romanesco.

Proverbi romani

Si dice che i proverbi siano la sapienza dei popoli e infatti, dietro a queste breve frasi, si
nasconde sempre un insegnamento o un invito alla riflessione.
Chi nun lavora va in malora, ma chi lavora pure ce va, dunque è mejo nun lavorà.
Chi non lavora va in malora, ma ci va anche chi lavora, quindi meglio non lavorare.
Chi sparte c’ha la mejo parte.
Chi divide si prende la parte migliore.

La favola
Trilussa, anagramma di Salustri Carlo Alberto Camillo Mariano, è stato un poeta, scrittore e
giornalista italiano, particolarmente noto per le sue composizioni in dialetto romanesco.

La Cicala e la Formica
Trilussa

Una Cicala che pijava er fresco Quer che facevo prima faccio adesso:
All'ombra der grispigno e de l'ortica Mò ciò l'amante: me mantiè quer grillo
Pe' dà' la cojonella a 'na Formica Che 'sto giugno me stava sempre appresso
Canto 'sto ritornello romanesco: Che dichi ? l'onestà ? Quanto sei cicia!
-Fiore de pane, M'aricordo mi nonna che diceva:
lo me la godo, canto e sto benone, Chi lavora cià appena una camicia,
E invece tu fatichi come un cane. E sai chi ce n'ha due.? Chi se la leva.
Eh! da quì ar bervedè' ce corre poco:
- Rispose la Formica-
Non t'hai da crede' mica
Ch'er sole scotti sempre come er foco!
Ammomenti verrà la tramontana:
Commare, stacce attenta...
Quanno venne l'inverno
La Formica se chiuse ne la tana,
Ma ner sentì' che la Cecala amica
Seguitava a cantà' tutta contenta,
Uscì fora e je disse: -Ancora canti?
Ancora nu' la pianti?
Io? - fece la Cecala - manco a dillo, [Giulia Mazzeo]
FROSINONE

La provincia di Frosinone viene


spesso identificata come capitale della
Ciociaria, una zona del Lazio
meridionale. Un tempo dedita
prevalentemente all’agricoltura, oggi è
un importante centro commerciale e
industriale. Geograficamente, costituisce
uno strategico nodo di comunicazione
per il Lazio meridionale. Frosinone si
trova in una posizione strategica
eccezionale, su una collina a forma di
mammella, al centro della valle del Sacco, circondata da una bella chiostra di monti: la catena dei
Lepini che prosegue con gli Aurunci a Sud, gli Ernici a Nord e i monti del Sorano che digradano
verso Sud fino al monte Cairo.
Il territorio comunale è attraversato dai torrenti Cenicia e Rio e dal fiume Cosa, il cui flusso, anche
per cause naturali, è ormai estremamente ridotto; un tempo invece era soggetto a frequenti piene
con conseguenti inondazioni.
Sul colle si trova il nucleo centrale della città, la cui prima espansione è avvenuta sulle
colline circostanti; l'espansione maggiore della città si è realizzata nel corso del Novecento,
scendendo disordinatamente verso la pianura in modo che si distinguono oggi nell'uso comune una
Frosinone alta e una Frosinone bassa. Inoltre dalla collina alta 290 metri, si ha la possibilità di ammirare
un panorama stupendo con tutte le montagne che la circondano.

Veduta di FROSINONE

L’attuale città sorge sui resti di antichissimi insediamenti che si sono susseguiti e
sovrapposti lungo il corso dei secoli, come hanno dimostrato i reperti archeologici trovati durante
recenti campagne di scavi.
La sua posizione è stata la sua fortuna e la sua rovina allo stesso tempo. La sua fortuna, perché sede
dell’autorità della Delegazione e poi della Provincia, la sua rovina perché, durante le varie invasioni
avvicendatesi nel corso dei secoli, è stata oggetto di saccheggi e di distruzioni.
Tantissimi scrittori antichi ricordano la città di Frosinone non solo per i fatti storici, ma
anche per le virtù dei suoi abitanti, che tante volte seppero resistere, reagire e risorgere.
Nella seconda guerra mondiale, tutto il centro storico subì danni ingentissimi a causa dei
massicci bombardamenti diurni e notturni. La cattedrale fu ridotta a un cumulo di rovine.
Successivamente si ebbe il fervore della ricostruzione nel nuovo clima politico. Infatti, fu la
costruzione dell’autostrada del Sole, che attraversa tutta la Provincia, che diede un notevole
ulteriore impulso a Frosinone, ma anche la costruzione della Direttissima, che agevolò il traffico tra
la parte bassa della città e quella alta. E’ stato costruito perfino un ascensore per collegare le due
parti, opera felicissima, che ha contribuito a ridurre notevolmente il traffico.
Nella città tra le sue principali attrazioni abbiamo il campanile quadrato della cattedrale di Santa
Maria Assunta, la chiesa di San Benedetto, il Santuario della
Madonna della Neve che è un luogo di pellegrinaggio molto
sentito dalla popolazione di Frosinone. Più che la città, è la sua
estesa provincia e i dintorni della ciociaria a caratterizzarsi da
un punto di vista turistico, ricco di cose da vedere o fare e
luoghi da scoprire. Oltre ai bellissimi borghi medievali, come
Fumone, ricchi di storia e di bellezze architettoniche come
Anagni, la Ciociaria è ricca di luoghi bellissimi da un punto di
vista naturalistico, ci basti pensare al Lago di Posta Fibreno, o a
stazioni termali di rilevanza nazionale, come le terme di Fiuggi,
e ancora luoghi incantevoli immersi nella natura al confine con L'Abruzzo.
Anagni nota come la città dei Papi per aver dato i natali a ben quattro Papi, è una dei centri
di maggior rilievo e fascino della provincia di Frosinone.
Isola del Liri, il paese sorge proprio sulle rive del
fiume Liri. Bellissima la cascata Grande che si apre proprio
nel centro del Paese con un salto di circa 30m e che richiama
moltissimi visitatori. Tra le mete più importanti e più
frequentate in provincia di Frosinone c'è Fiuggi, conosciuta
in tutto il mondo per la sua acqua dalle notevoli proprietà
terapeutiche.
Montecassino, tra le più note abbazie del mondo, è un
monastero benedettino e si trova sulla sommità del monte che
domina la città di Cassino nel basso Lazio. È il monastero più
antico d'Italia, attrazione indiscussa di tutto il Lazio.
Isola del Liri

Fiuggi Abbazia di Monteccassino


paludosi tipici di queste zone. La città è relativamente giovane visto che venne costruita nel silenzio
nazionale ma nel clamore internazionale a partire dal 1930 circa. Molti furono i migranti veneti,
emiliani, friulani e romagnoli che s'insediarono e divennero i nuovi coloni di una terra che
conobbe un boom economico arrivato immediatamente dopo la seconda guerra mondiale (una
guerra che vide Latina luogo di importanti eventi come lo Sbarco di Anzio e la Battaglia di
Cisterna) che trasformo il borgo rurale di allora nella città industriale di oggi. La città di Latina
oggi vive di agricoltura specializzata e di terziario ma ha all'interno del suo comune borghi e
cittadine che vengono presi d'assalto dai turisti per la loro vicinanza al mare come Sperlonga,
Gaeta, Fondi, Terracina e il Circeo o per la loro valenza storia e le loro tradizioni come
Sermoneta e Montecassino.

Cosa Vedere

Iniziamo il nostro viaggio alla scoperta


del centro della città di Latina partendo
da Piazza del Quadrato,primo progetto
di Littoria e simbolo del passaggio da
borgo rurale a città moderna. Lo
sottolineano le statue dei portici, opera
di Egisto Caldana raffiguranti temi
agricoli,la fontana al centro della
piazza, opera dello scultore bolognese
Pasquale Rizzoli rappresenta la palude
liberata dalle acque ed infine la sede
dell'ex Opera Nazionale Combattenti,
ora Museo della Terra Pontina.
Arriviamo ora a Piazza del Popolo con la sua
Torre Civica, rivestita completamente da travertino
e sede del Municipio al suo interno vi è un giardino
con la "Dafne" di Elisabetta Majo, rappresentata
prima della sua trasformazione in alloro. Al centro
della piazza troviamo la fontana con la sfera in
travertino.

Proseguendo per Piazza della Libertà,


troviamo il Palazzo del Governo con iscrizioni
con testi di Plinio il Vecchio e di Mussolini,
stemmi, sculture allegoriche e lungo il balcone
un fregio in marmo verde, di Francesco
Barbieri.
All'interno, nella sala della Consulta che
affaccia su questo balcone, è conservato il
ciclo pittorico di D. Cambellotti "La
Conquista della Terra". Al centro della piazza
la fontana a due vasche sovrapposte riceve
l'acqua da fasci di spighe di grano.

Troviamo poi i"giardinetti" il parco della città


dedicato fino al 2017 ad Arnaldo Mussolini ed attualmente a
Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, al centro troviamo il
Monumento ai Caduti, un monolite alto 15 m collocato su
un'ara-fontana.
Nelle vicinanze incontriamo la Chiesa di San sola escursione di raggiungere il punto più alto
Marco, nel cui campanile è custodita una copia dei Monti Lepini e di ammirare l’intero Agro
della Madonnina del Duomo di Milano, donata Pontino un vero piacere per l’escursionista.Un
dall'Automobile Club di Milano. Nella stessa delle cose sicuramente da non perdere è
piazza troviamo poi l'ex O.N.B. il museo l'esperienza della canoa nel fiume
dedicato a Duilio Cambellotti. Proseguendo Cavata,piccolo fiume sotto il borgo medievale
troviamo Palazzo "M"(ex Casa del Fascio), che di Sermoneta. Un percorso che parte alle origini
con l'ex Caserma G.I.L. faceva parte del Foro del fiume fino ad arrivare ai margini del
Mussolini rimasto incompiuto, durante la guerra Monumento Naturale Regionale “acque sorgive
è andata distrutta la torre centrale, che nella di Monticchio”. Una passeggiata di circa 2 ore e
parte terminale assumeva la forma di un'aquila mezza che vi farà immergere nella natura e la
imponente. bellezza del nostro territorio.
Sicuramente una delle cose da fare nella città di La città di Latina è un'ottima località dove
Latina è quella di visitare il litorale della città di praticare surf ma sopratutto Kite Surf e Wind
Latina, da Sabotino fino ad arrivare alla Surf, grazie alle lunghe e larghe spiagge ed ai
spiaggia della "bufalara",tratti di mare dove si venti di Ponente e Maestrale.
trovano locali e stabilimenti balneari attrezzati Sono molte le specialità enogastronomiche
adatti per le famiglie e coloro che cercano la tipiche della città di Latina dai sapori di mare a
comodità e tratti di spiaggia libera dove poter quelli più contadini, si ritrova nella
stare con tranquillità. composizione dei tanti piatti tipici che vanno dai
Un altra delle attività ricorrenti è il trekking primi piatti ai frutti di mare, passando per la
grazie alla vicinanze dei monti Lepini e ad altri mozzarella di bufala e carne di bufala.
posti suggestivi. Uno dei sentieri di trekking più Sicuramente, uno dei prodotti da non perdere
classici nella città di Latina è l'Anello del monte sono i kiwi che negli ultimi anni sono una vera e
Semprevisa. Un itinerario che permette in una propria eccellenza del territorio.
[Leonardo Maggio]
RIETI

Città del Lazio, Rieti sorge al centro della Valle


Reatina. Capoluogo di provincia, è contornata dai
monti Sabini ed è attraversata dal fiume Velino.

Città di Rieti
Lo sai che Rieti è considerata
l’Umbilicus Italiae, ovvero il centro
geografico d’Italia?

La storia
Le origini della città di Rieti sono antichissime, tanto che sono le leggende a raccontarci di genti,
principesse e divinità che hanno abitato questi luoghi.
La più antica leggenda di Rieti narra della dea Rea, che fondò la
città dandole il proprio nome intorno all’Età del Ferro. La
leggenda più accreditata è quella del Ratto Delle Sabine, che narra
che Romolo, dopo aver fondato Roma, fece rapire le donne
dell’antica Reate, le Sabine, per procreare e popolare la nuova
città. Leggende a parte, di certo si sa che il territorio fu
assoggettato ai Romani, che incisero in modo determinane sulla
zona, operando profondi cambiamenti socio-economici. Infatti, Rieti fu sempre molto legata a
Roma, grazie anche alla via Salaria, che da sempre la collega alla capitale.
Risorta dalle rovine nel 1171 si autoproclamò libero comune fino a quando entrò a far parte del
territorio della Chiesa. L'unione al Regno d’Italia diede inizio allo sviluppo industriale, ad una
diffusione della cultura e ad un miglioramento dell’economia.
Amante delle montagne e colline che costellavano la Valle Reatina, tra il 1209 e il 1225, San
Francesco d’Assisi frequentò a lungo la città accolto alla corte di papa Onorio III.
Il Santo visse qui alcune delle esperienze cruciali della propria esistenza come il miracolo di
Greccio in occasione del Natale 1223 che dette vita alla tradizione del presepe.
IL TERRITORIO
Rieti è un comune italiano di 46.209 abitanti, posta nel
nord-est della regione Lazio. Confina a ovest e sud-
ovest, lungo il Tevere, con la provincia di Viterbo e la
città metropolitana di Roma Capitale; a nord con
l'Umbria, a nord-est con le Marche e ad est e sud-est con
l'Abruzzo.
Il territorio è prevalentemente montuoso con i Monti
Sabini, i Monti Reatini, il Monte Terminillo e i Monti
della Laga.
Sorge nella fertile Piana Reatina, sulle sponde del fiume
Velino, in un territorio ricco d'acqua che, grazie alle
sorgenti del Peschiera, fornisce alla capitale molta dell'acqua potabile di cui necessita.
Rieti presenta ben 8 laghi diversi tra loro, tra cui Lago del Turano, Lago del Salto, Lago di Paterno
e laghi Lungo e Ripasottile.

Lago del Turano Lago del Salto Lago di Paterno Laghi Lungo e Ripasottile

Rieti propone un territorio a dir poco meraviglioso, in cui predomina un delizioso paesaggio
naturale. Sicuramente la bellezza del paesaggio e la grande quiete che vi regna ne fanno un posto
molto vivibile e meta privilegiata da turisti italiani e stranieri, soprattutto per la grande vicinanza
alla capitale.

LUOGHI DA NON PERDERE


Le Mura Medievali di Rieti risalgono al tredicesimo secolo,
furono erette a difesa del centro della città e la circondano
adornandola di numerosi portali e torri di avvistamento molto
suggestive.
Sono considerate le mura risalenti a quel periodo meglio
conservate dell’intera regione del Lazio malgrado alcuni tratti
siano stati demoliti per consentire una maggiore viabilità agli
abitanti del centro. Tra le porte principali che concedono il
passaggio attraverso le mura, la Porta d’Arce risulta essere la
principale e meglio conservata.
La Porta Conca, che venne ristrutturata solo più tardi della Porta d’Arce, era dotata anche di un
bellissimo ponte levatoio.
Vi è inoltre anche Porta San Giovanni e Porta Cintia, insieme alla Porta Romana e a Porta Aringo.
Bellissima nella sua maestosità, è un esempio raro in tutto il Lazio di cinta muraria a difesa del
centro cittadino, di cui oggi tanti turisti possono ancora ammirarne la vecchia funzione.
Rieti Sotterranea è stata costruita dai Romani
nel III secolo a.C. per rialzare la via Salaria,
l’antica via del sale e proteggerla dalle
inondazione del fiume Velino

Il Santuario di Greccio incastonato nella nuda roccia


stupisce per le sue fattezze. Il nucleo originario del
santuario è la cappella del presepio dove -narra la
tradizione- San Francesco nella notte di Natale del 1223
rappresentò per la prima volta la nascita di Gesù. Da qui
nasce la tradizione del presepio.

Il Ponte Romano ad arco, che attraversa il Velino e collega


piazza Cavour con Via Roma, è stato edificato negli anni ’30 a
sostituzione dello storico ponte, i cui resti sono visibili ancora
sul letto del fiume.

La Cattedrale di Santa Maria Assunta è nel


centro storico di Rieti ed è il Duomo della città.
Rieti fu spesso eletta sede papale e per questo la
Cattedrale vide diversi Papi dire messa tra le sue
mura. L’esterno della chiesa è in stile romanico e
contrasta fortemente con quello interno barocco.
Il Teatro Flavio Vespasiano noto per la sua ottima
acustica, fu inaugurato il 20 Settembre 1893. Fu
dedicato a Tito Flavio Vespasiano, imperatore romano
di origine sabine.

Il Cammino di Francesco è un percorso


di interesse religioso e naturalistico, lungo
80km che si sviluppa all'interno
della Valle Santa Reatina, nella Provincia
di Rieti, toccando vari luoghi segnati dal
passaggio di San Francesco d'Assisi tra
cui i quattro santuari da lui
fondati:Greccio, La Foresta, Fonte
Colombo e Poggio Bustone.

Castel di Tora si trova sulla sponda nord-orientale del


Lago del Turano in splendida posizione panoramica ed
è classificato tra i borghi più belli d’Italia.

Il Monte Terminillo, appartenente al gruppo


dei Monti Reatini dell’Appennino Centrale,
questa bellissima montagna è divenuta col
tempo una delle stazioni sciistiche più
importanti e famose del Centro Italia,
raggiunta ogni inverno e ogni estate dagli
abitanti della Capitale e dintorni.
EVENTI
Rieti è famosa anche per i numerosi eventi che vi si
tengono, la maggior parte sono legati alla tradizione
religiosa, ma sono tutti davvero molto particolari. Una di
queste è la Processione dei Ceri. Si tratta del culmine delle
celebrazioni in onore di Sant'Antonio da Padova. Ogni
anno il 12 giugno avviene l'esposizione della statua del
santo; due domeniche dopo si tiene la processione, durante
la quale la statua percorre le strade principali della città adornate di fiori e addobbate con grandi
luminarie. Si tratta di un evento molto sentito dalla cittadinanza e durante la processione molti
fedeli accompagnano il corteo portando dei grandi ceri vocativi accesi.

Un’altra festa molto interessante è anche la Festa del Sole con il


Palio della Tinozza. Si tratta di una manifestazione che si tiene
ogni fine Luglio e consiste in una serie di gare acquatiche che si
tengono nel fiume Velino. Le gare comprendono un duello, durante
il quale i concorrenti dei vari rioni cercano di far cadere
l'avversario in acqua colpendolo con una pertica, una corsa di
biciclette munite di galleggianti e pale al posto delle ruote, una
gara di barche fiumarole, una gara di nuoto e il Palio della Tinozza, quella più attesa, una gara dove
i concorrenti sono seduti all'interno di una tinozza e si spingono con un remo.
[Riccardo Giacalone]

Giochiamo insieme?
Sai che il nome Viterbo viene dal la no
Vetus Urbi e significa Ci à Vecchia?

Viterbo
La storia

Città del Lazio, sorge ai piedi dei Monti Cimini, sui resti del borgo etrusco di Surrena. È un comune
di 65350 abitanti, capoluogo dell'omonima provincia del Lazio settentrionale, nota anche come
Tuscia o Alto Lazio. Ha antiche origini (si ritiene che Viterbo derivi dal latino Vetus Urbi, cioè
Città Vecchia) e presenta il più vasto centro storico d'Europa: con alcuni quartieri ben conservati, è
cinto da mura e circondato da quartieri moderni. Viterbo è conosciuta come la Città dei Papi: nel
XIII secolo fu infatti sede pontificia e per circa 24 anni il Palazzo Papale,ospitò e vide eleggere
diversi Papi. Nel comune ha sedel'Università degli Studi della Tuscia. È famosa anche per le sue
terme. Le sue sorgenti erano note già agli etruschi e ai Romani. La provincia di Viterbo possiede
una fiorente industria della ceramica. Nel 1962 Viterbo è stata insignita della Medaglia d'argento al
Valor Civile per gli innumerevoli caduti ed i gravissimi danni riportati in seguito ai bombardamenti
alleati del 1943-44, di cui fu particolarmente pesante quello del 17 gennaio 1944.

Il territorio

La città sorge a 326 metri sul livello del mare, con una
superficie di 406,23 km², che la pone al secondo posto tra i
comuni del Lazio, all'interno di un ampio falsopiano,
situato sulle prime pendici settentrionali del Monte
Palanzana (che i viterbesi chiamano semplicemente La
Palanzana), appartenente al gruppo dei Monti Cimini,
rilievi di origine vulcanica che fanno parte, a loro volta,
dell'Antiappennino laziale. Il falsopiano sul quale si trova
il centro cittadino si distende ad ovest verso la pianura
maremmana. La città è attraversata per tutta la sua
lunghezza, con decorso est-ovest, dal Fosso Urcionio, che
oggi scorre quasi completamente nel sottosuolo, mentre scorreva in superficie fino ai primi decenni
del Novecento.

Luoghi da non perdere


Il centro di Viterbo offre numerosissime e importanti opere
d'arte e d'architettura. La più famosa è il Palazzo Papale,
costruito fra il 1255 e il 1266 sul colle di San Lorenzo per
proteggere il pontefice. Dalla loggia si entra nella grande Sala
del Conclave, teatro della famosa elezione di papa Gregorio X.

Palazzo dei Papi - XIII secolo


Poco distante da Piazza del Duomo si estende il vecchio quartiere
medievale di San Pellegrino, pressoché integro: qui si incontrano
numerose case dotate di profferlo la scala a vista tipica
dell'architettura viterbese. Interessante anche la piazza del
Plebiscito, meglio conosciuta dai viterbesi come "Piazza del
Comune" dove hanno sede il Municipio e la Prefettura. Alla fine
di Corso Italia (chiamato semplicemente il Corso), in cima alla
salita che parte da Piazza Verdi, sorge la chiesa di Santa Rosa, in
onore della Santa Patrona della città, nella quale è venerato il
Corpo della Santa; la chiesa è edificata su una piccola altura
accanto alla cosiddetta "Casadi Santa Rosa

A Bomarzo (vicino a Viterbo) si trova il


Parco dei Mostri. Fu fatto costruire nel Cinquecento da
Pierfrancesco Orsini, signore della zona,e doveva essere uno
splendido «parco di divertimenti». Sui grossi massi di tufo Orsini
fece scolpire una trentina di costruzioni e statue
gigantesche,come la Tartaruga, il Drago, l’Elefante, il
Mascherone e persino un orco, detto l’Orco Orrendo. Se entrerete
senza pauranella sua bocca spalancata vi troverete in una grande
sala, con un tavolo al centro e sedili alle pareti.
A sei chilometri dal centro cittadino, sulla strada Teverina, si trova il sito archeologico di ,Ferento
con interessanti vestigia di epoca etrusca, romana e medievale, ed un bel teatro romano, in buono
stato di conservazione e nel quale si svolgono spettacoli teatrali e musicali estivi. Notevole impulso
ai ritrovamenti in questo sito e nella vicina Acquarossa venne dalle varie campagne di scavi
condotte personalmente -tra il 1960 ed il 1973- dal Re archeologo Gustavo VI Adolfo di Svezia.

Il Galle o Viterbese è un vase o di bucchero, la ceramica


usata dagli Etruschi, scoperto vicino Viterbo.

Quello che rende straordinaria l’importanza dell’ogge o è


l’iscrizione sul corpo, graffita dopo la co ura, da sinistra a
destra, iscrizione che rappresenta l’alfabeto etrusco nella sua
forma più arcaica, con ven sei le ere: quelle dell’alfabeto
fenicio, comprese quelle cadute pra camente in disuso
quando l’alfabeto fu ado ato dai Greci.

Questo sul galle o, de o alfabeto di Viterbo, è uno dei più


an chi alfabe ritrova in Etruria e si fa risalire alla fine del
VII° a.C.

Marco Tipae
Tradizione e folklore
Nel bagaglio folkloristico del Lazio si trovano un gran numero di
manifestazioni, molte delle quali risalgono a tempi antichissimi.

La festa di San Giuseppe

Il 19 marzo a Itri (Latina), per la Festa di San


Giuseppe, si accendono grandi falò intorno ai quali si
svolgono danze e canti e si servono le zeppole, i dolcetti
tipici. Spenti i fuochi, la festa termina con salti
propiziatori sulla brace ancora accesa. I salti sono una
prova di coraggio, ma anche un’usanza antica che serve
per attirare la fortuna. Alla fine, si raccoglie la cenere e
la si conserva fino al 19 marzo dell’anno successivo.

La moresca di Contigliano

Una delle più grandi paure dell’uomo medievale era l’arrivo dei pirati saraceni, perché il loro
sbarco, per le città, significava sempre furti, violenze e morti.
Fin dai tempi antichi, nel periodo di Carnevale, a Contigliano (Rieti) viene messo in scena un finto
combattimento fra cristiani e saraceni, che ha la funzione simbolica di allontanare la paura. Con il
tempo il duello si è trasformato in una danza, chiamata moresca.
L’infiorata di Genzano

Nella festa del Corpus Domini («corpo del Signore») si porta in processione, dentro un grande
ostensorio, un’ostia consacrata, che per i fedeli è il corpo del Signore. Per abbellire il percorso si
espongono alle finestre tappeti e tessuti ricamati e, in alcune località, le strade sono ricoperte dalle
«infiorate»: si disegnano a terra alcune immagini che verranno colorate con migliaia di petali di
fiori. L’infiorata di Genzano di Roma è una tradizione che risale al 1778. È famosa per il tappeto
multicolore che si estende dal corso centrale del paese fino alla gradinata e all’ingresso della chiesa
di Santa Maria della Cima.
[Marco Tipa]e
Hai mai provato gli
gnocchi alla romana?
Sono una vera
prelibatezza!!

Piatti tipici laziali


Tra i piatti tipici del Lazio, uno dei più antichi è quello degli
gnocchi alla romana, che si dice risalga addirittura ai tempi
dell’Impero romano. Si preparano facendo cuocere il
semolino nel latte; una volta freddo lo si taglia a pezzi che
vengono poi fatti gratinare nel forno con il formaggio
grattugiato. La cucina da trattoria si inserisce perfettamente in
una terra antica come il Lazio, dove le tradizioni sono di casa.
Di pari fama sono gli spaghetti cacio e pepe, un primo semplice ma decisamente ricco di gusto. Un
altro piatto forte della tradizione sono i saltinbocca alla romana,
ovvero fettine di fesa di vitello fissate con uno stuzzicadenti
insieme a una fettina di prosciutto e una foglia di salvia. Tra i
secondi, da non perdere sono anche l’Abbacchio alla
Cacciatora, realizzato con carne d’agnello, e la Coda alla
Vaccinara, pietanza ‘povera’ nata nelle trattorie vicino al
macello, dove gli operai raccoglievano le parti di carne
non vendibile.

Deliziosi formaggi

Nell’Agro pontino si producono noti latticini


come la famosa mozzarella di bufala, il
caciocavallo, il provolone e la provola
affumicata. Dalle colline provengono ottimi
formaggi di capra come il pecorino romano e le
marzoline, da conservare sott’olio.
Con il pecorino, unito a parmigiano, uova e pepe,
prepara il ripieno dei calascioni, i deliziosi
panzerotti di pasta sfoglia.
Le ricotte fresche sono confezionate in cestini di
vimini e avvolte in foglie di fico.
I dolci

Il dolce più classico della tradizione romana è il maritozzo con la


panna (foto a sinistra).
La crostata di riso è fatta di pastafrolla farcita di riso nero e frutta
assortita.
Particolarmente gustoso è il pangiallo di Natale, un dolce a base di noci,
mandorle, nocciole, pinoli e miele. Altri dolci tipici sono i bignè di San
Giuseppe, la pizza romana di Pasqua e le frittelle di mele spolverate di
zucchero

I vini
Un tempo il vino era servito in particolari contenitori: i barzilai
(doppi litri), i tubbi (litri) e le fojette (mezzi litri). Questo modo di
bere il vino si può ancora ritrovare nelle fraschette, le tipiche
osterie dei Castelli Romani. In questa zona si produce un ottimo
vino bianco: il Frascati, il Velletri e il Colli Albani si abbinano
bene agli ortaggi e ai primi. Con il pesce e l’amatriciana è
particolarmente indicato l’Est Est Est, mentre con i secondi di
carne si beve il rosso Genazzano.

[Marco Tipa]

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