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Il territorio dell’attuale Lazio fu abitato fin dal Paleolitico, infatti, in alcune grotte del Monte Circeo,
sono stati ritrovati resti di uomini primitivi. Recenti scavi, iniziati nell’autunno del 2020 e concretizzatisi
nell’attuale maggio 2021, nella grotta Guattari a San Felice del Circeo, hanno portato alla luce i resti di 9
individui di uomo di Neanderthal e di diversi animali. Il ritrovamento, annunciato dal Ministro alla Cultura
Dario Franceschini, permetterà di scoprire molto sulla storia del popolamento dell’Italia.
Risalenti all’Età del rame, ci sono tracce di insediamenti intorno al Lago di Bolsena. Poi durante l’Età del
ferro fiorirono la civiltà etrusca e la civiltà latina. Tra il IX e l’VIII secolo a. C. sui Colli Albani le
popolazioni latine fondarono molti insediamenti, dei quali il più importante fu quello di Albalonga. Da qui si
spostarono quei pastori che andarono a fondare Roma sul colle Palatino.
Grazie alla presenza nella regione degli Etruschi, una civiltà molto evoluta, nel territorio furono bonificati i
terreni paludosi, furono sfruttati i giacimenti minerari e le città, tutte indipendenti l’una dall’altra,
furono dotate di rete fognaria.
Dal V secolo a. C. fino al I secolo a. C. la storia del Lazio si identifica sempre più con quella della lotta per il
predominio di Roma nei confronti delle altre popolazioni, che piano piano verranno assoggettate, ed
assimilate all’elemento latino.
Da qui poi, grazie alle sue conquiste militari, Roma estese i suoi domini al di fuori della penisola italica,
occupando buona parte dell’Europa e molti territori dell’Africa, creando un vero e proprio impero.
MEDIOEVO
Papa Giulio II
Nel XVIII secolo lo Stato della Chiesa entrò a far parte dell’impero di Napoleone, che si proclamò re
d’Italia e dopo il 1815 il territorio ritornò al papato.
Nel 1870, con l’occupazione da parte dell’esercito dei Savoia, il Lazio fu annesso al Regno d’Italia e Roma
divenne la Capitale.
Nella prima metà del novecento, furono bonificate le paludi dell’Agro pon no, dove sorsero nel
tempo nuove ci à, prima tra tu e Li oria l’odierna La na e furono acquisite nuove terre produ ve,
sacrificando grandi estensioni di foresta il cui ul mo lembo è prote o oggi dal Parco Nazionale del Circeo.
Stemma attuale
[Giulia Mazzeo]
IL TERRITORIO
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c
Colli Albani
La pianura
Nella preistoria, un’estesa fascia costiera
dell’attuale Lazio, era una laguna;
in seguito, il ritiro delle acque lasciò il
terreno molto fertile ma inabitabile e
infestato dalla malaria, una malattia molto
pericolosa provocata dalla puntura delle
zanzare tipiche delle zone acquitrinose. Le
due aree paludose erano: l’agro Romano,
a sud di Roma, con la zona di Ostia; l’Agro
Pontino, che era un vasto territorio ancora
più a sud della capitale. Le bonifiche di
queste aree iniziarono dopo che Roma
divenne capitale del Regno d’Italia (1871).
A nord di Viterbo si trova la Maremma
laziale, un'ampia zona pianeggiante;in
provincia di Roma si trova l'Agro romano attraversato dal Tevere e più a sud l'Agro pontino. Queste
erano delle zone paludose, bonificate negli anni trenta per permettere di coltivare.
I fiumi
I fiumi principali della regione sono il Tevere, il Liri-Garigliano, l'Aniene e il Marta con i loro
numerosi affluenti. Sui Monti della Laga nasce il Tronto, che scorre tutto in territorio marchigiano.
Il Tevere
I Laghi
Il Lazio è la regione dell'Italia peninsulare più ricca di laghi: ce ne sono circa una trentina. Sono di
origine vulcanica: il lago di Bolsena,il lago di Vico, il lago di Bracciano e quello di Nemi. Altri
sono di origine glaciale
Il Lago di Sabaudia è separato dal mare da dune costiere.
Il Lago di Bolsena è situato nel Lazio settentrionale in
provincia di Viterbo ad un’altezza di 305 metri s. l. m. È il
lago vulcanico più grande d’Europa e del Lazio e il
quinto lago d’Italia per estensione con una superficie di
113,5 kmq. La caldera principale, che ha assunto la
caratteristica forma ellittica tipica dei laghi di origine
vulcanica, è incastonata nel gruppo montuoso-collinare dei
Monti Volsini.
Dice un detto dei pescatori del luogo: “ è il lago che si beve”. Le acque del Lago di Bolsena,
infatti, sono sempre state limpide e trasparenti. Oggi, però, numerose sono le preoccupazioni
della popolazione locale per alcuni problemi di inquinamento delle acque in seguito a scarichi
incontrollati,che stanno mettendo a rischio questo ambiente naturale, smentendo questo antico
detto!
Le coste
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Il clima è differenziato
Il clima del territorio è mediterraneo sulle coste, con estati calde e inverni miti, temperato sulle
colline e continentale sui rilievi, tipico delle zone appenniniche di media e alta montagna, con
inverni rigidi e abbondanti nevicate.
L’orso marsicano è il simbolo del parco. È una sottospecie tipica dell’Italia centrale. Si stima che
nel parco ce ne siano circa 50 esemplari.
[Marco Tipa]
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ECONOMIA DEL LAZIO
TERZIARIO
Rispetto alle altre regioni d’Italia la
situazione del Lazio è ben diversa
perché la maggior parte delle attività
economiche si svolgono a Roma e
riguardano il settore terziario. Gran
parte delle persone che lavora nel
terziario sono impegnate nella Pubblica
Amministrazione come il Parlamento, il
Ministero e gli Enti Locali, proprio
perché Roma è la sede delle istituzioni dello Stato Italiano, essendone capitale. Roma è anche la
città d’arte più importante italiana e di conseguenza una delle mete più visitate al mondo sia per
motivi artistici, che storici e anche religiosi grazie alla presenza della Città del Vaticano, sede della
Santa Chiesa Cattolica. Il turismo è anche legato alle zone balneari, alle zone montuose, alle zone
lacustri e alle numerose terme presenti sul territorio.
SECONDARIO
Per quanto riguarda l’industria i settori più sviluppati sono quelli legati al settore alimentare,
farmaceutico, tessile, chimico, meccanico e cartotecnico. A partire dagli anni ’80 si sono sviluppati
i settori dell’elettronica, dell’informatica e quello
aerospaziale.
Un ruolo importante è rivestito dall’artigianato tipico che
rappresenta un settore sempre in crescita, in particolare nella
zona della Ciocaria che vanta più delle altre un’attività
artigianale fiorente specializzata soprattutto in utensili in
terracotta ispirati a quelli Etruschi. Tipica è in particolare la lavorazione
dei metalli come tegami, mestoli e oggettistica in rame sbalzato, opere in
ferro battuto a Tivoli, Tarquinia e Latina e oggetti in ceramica a Viterbo
che vanta una tradizione secolare.
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PRIMARIO
Lago di Bolsena
COMUNICAZIONI
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LE CITTÀ’
La popolazione del Lazio è di oltre cinque milioni di abitanti, metà dei quali risiedono a Roma. Le
province di Rieti e Viterbo sono poco popolate a causa della natura montuosa del territorio, mentre
quelle di Latina e Frosinone hanno una densità vicina alla media nazionale.
Tuttavia, la densità demografica della regione è molto superiore a quella nazionale, perché la
provincia e la città di Roma sono molto popolose.
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ROMA
La città eterna
DI ENRICO GIGANTE
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ROMA, TRA STORIA E LEGGENDA
La storia
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Dopo un lungo periodo di pace, un discendente di Ascanio di nome Amulio, spodestò l’allora re
Numitore, ne uccise i figli maschi e costrinse la figlia Rea Silvia a diventare vestale per impedirle di
procreare eredi legittimi. Accadde, però, che il dio Marte
s’innamorò perdutamente della fanciulla e dalla loro unione, nacquero due gemelli di nome Romolo
e Remo.
Amulio ordinò che fossero uccisi, ma la madre, per salvarli, li affidò alle acque del Tevere dove
approdarono sulla riva del Colle Palatino. I due neonati furono trovati da una lupa, che li allattò fino
a quando il pastore Faustolo li salvò. Da adulti, conobbero la loro storia, tornarono ad Albalonga,
spodestarono Amulio e restituirono il trono al nonno Numitore. Decisero di fondare una nuova città
sul luogo del loro ritrovamento e a farlo sarebbe stato chi dei due avesse avvistato il maggior
numero di uccelli.
Il vincitore fu Romolo che, preso l’aratro, iniziò a tracciare il solco per le mura della nuova città.
Remo però, accecato dalla gelosia, iniziò a insultare il fratello e nello scontro Romolo lo uccise,
diventando il fondatore e primo re della nuova città che chiamò Roma. Secondo la leggenda era il
21 aprile del 753 a.C.
[Giulia Mazzeo]
Roma è una città molto antica, fondata il 21 aprile del 753 a.C., secondo la leggenda dai fratelli
Romolo e Remo Furono 7 i re di Roma:
ROMOLO (771 a.c. - 716 a.c) – fondatore di Roma, latino - morto a 55 anni - regno 753 - 716 a.c. -
si autoproclamò re dopo l'assassinio di suo fratello. Si disse figlio di Rea Silvia (e perciò
discendente di Enea) e del Dio Marte.
NUMA POMPILIO, secondo re di Roma, sabino, rinnovò il calendario, regnò dal 715 a.C. fino
alla sua morte nel 673 a.C. (ottantenne, dopo quarantatre anni di regno) succedendo, come re di
Roma, a Romolo. Numa era un re pio, e in tutto il suo regno non combatté nemmeno una guerra.
TULLO OSTILIO, terzo re di Roma, fece estendere i domini della città per tutto il Lazio,distrusse
la città di Alba Longa, regnò dal 673 a.C fino al 641 a.C.
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ANCO MARZIO - regno 641 - 616 a.c. - sabino - Suocero di Tullo Ostilio, nipote di Numa
Pompilio; fu eletto re dopo la morte di Tullo Ostilio. Fondò la colonia di Ostia e fu il primo a
promuovere opere pubbliche, come il ponte Sublicio, le saline, la prima prigione pubblica, etc
LUCIO TARQUINIO PRISCO - regno 616 - 579 a.c. - etrusco. Eresse edifici pubblici grandiosi,
come il Circo Massimo, i più antichi portici del Foro e il Tempio di Giove Capitolino, protettore
della città.
SERVIO TULLIO - regno 578 - 539 a.c. - etrusco. Eresse la nuova cinta di mura urbane, dette
appunto “Serviane”, che circondavano i sette colli di Roma. Dette un nuovo ordine alle assemblee
pubbliche ed eresse il Tempio di Diana sul colle Aventino.
LUCIO TARQUINIO IL SUPERBO – 495 a.c. - regno 535 - 509 a.c. - etrusco. Tentò di
instaurare la tirannide. Scoppiò una rivolta per il suicidio della giovane Lucrezia a causa del
tentativo di violenza dal figlio del re. La rivolta portò alla cacciata di Tarquinio e all’istituzione
della repubblica.
IL TERRITORIO
La località presentava ampie zone pianeggianti presso il Tevere, che tuttavia erano in parte occupate
da paludi e stagni. Le colline che si affacciavano sul fiume erano inoltre ricche di acque e
controllavano il guado del fiume presso l'isola Tiberina, al punto di intersezione di due importanti
direttrici commerciali. La prima direttrice commerciale andava dalla costa alle zone interne
della Sabina lungo la valle del Tevere, ed era utilizzata per l'approvvigionamento
del sale indispensabile per le economie agricolo-pastorali: corrisponde alla via salaria di epoca
storica. La seconda era rappresentata dall'itinerario che andava dall'Etruria alla Campania, su cui
transitavano altre due preziose merci: il ferro e gli schiavi. Inoltre, il Tevere stesso era una via
commerciale, utilizzata per il trasporto del legname proveniente dall'alta valle tiberina. Alla base
della futura espansione di Roma, quindi, c'è anche la sua posizione strategica che già in età arcaica
la rendeva un importante emporio commerciale. l territorio comunale è ampio, avendo inglobato
aree abbandonate da secoli, per la maggior parte paludose e inadatte all'agricoltura e non
appartenenti ad alcun municipio: con una superficie di 1287,36 km² è il più vasto d'Italia ed è uno
dei più estesi tra le capitali europee. La densità abitativa non è elevatissima, per la presenza di aree
verdi sparse nel territorio comunale: Roma rappresenta un unicum nel mondo occidentale per la
vastità della campagna che fa da corona alla città e la compenetrazione fra città e campagna. Roma,
inoltre, è il comune italiano con il più alto numero di territori comunali confinanti, 29 (escludendo
l'enclave della Città del Vaticano).
Il territorio su cui la città è sorta e si è sviluppata ha una storia geologicamente complessa: il
substrato recente è costituito dal materiale piroclastico prodotto dai vulcani, ormai spenti, che
cingono l'area della città a sud-est, il Vulcano Laziale negli attuali Colli Albani, e a nord-ovest,
i Monti Sabatini, tra 600 000 e 300 000 anni fa. Da questi depositi si formano gran parte dei rilievi
collinari dell'area. Successivamente l'attività fluviale del Tevere e dell'Aniene contribuì all'erosione
dei rilievi e alla sedimentazione, caratterizzando il territorio attuale.
Orografia- Il nucleo antico della città è costituito dagli storici sette colli:
Palatino, Aventino, Campidoglio, Quirinale, Viminale, Esquilino e Celio. Il centro storico
comprende anche i colli Gianicolo, Pincio e Vaticano, oltre ai rilievi artificiali di Monte
Testaccio e Monte Giordano. Fuori dalle mura si estendono colline più alte, fra cui Monte
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Mario (che con i suoi 139 metri d'altezza è il rilievo più imponente di Roma, da cui si può godere
uno dei più bei panorami della città), Monte Antenne, i Monti Parioli, Montesacro e Monteverde.
Idrografia La città, oltre che dal Tevere, è attraversata anche dall'Aniene, suo affluente a nord
dell'odierno territorio urbano, e da piccoli corsi d'acqua come l'Almone e i numerosi fossi
o marrane dell'Agro romano. Il Municipio Roma X si affaccia sul mar Tirreno (Roma è il comune
costiero più grande in Europa, con circa 20 km di costa), il Municipio Roma XV sui laghi
di Bracciano e di Martignano (con la sua exclave di Polline Martignano, nel parco di Bracciano-
Martignano.
Il clima della città mantiene un regime piuttosto clemente per tutto l'anno, a parte gli eccessi estivi,
caratteristica che la rende visitabile in ogni stagione. Le stagioni intermedie, benché siano
moderatamente pio vose, sono le più gradevoli. L'autunno è nettamente più caldo della primavera
che ancora soffre di scampoli d’inverno.
Metropoli Con i suoi oltre 2 879 000 abitanti, Roma è il comune più popoloso d'Italia, con i
problemi ed i pregi di una grande citta, multietnica. Nel contesto dell'Unione europea, il comune di
Roma si colloca al terzo posto in termini di popolazione, dopo Berlino e Madrid.
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Il Colosseo
Accanto al Colosseo, i Fori Imperiali erano il cuore della vita politica a Roma. Cose da vedere ce ne
sono tantissime, dai templi di Venere e Marte alle grandi piazze realizzate da Cesare, Augusto e
Nerva. Un sito archeologico preziosissimo, che diventa ancora più suggestivo con le luci della sera.
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Le guerre in Dacia raccontate
sulla Colonna Traiana
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Archeologia e concerti alle Terme di Caracalla
A Roma uno degli spettacoli più amati dell’antichità erano le corse dei carri, che si svolgevano nel
Circo Massimo. Purtroppo le monumentali architetture di questo immenso complesso sono state
danneggiate dai secoli, e i restauri hanno restituito solo in parte questo grande spazio alla città,
preservandone i resti e trasformandolo in un luogo frequentato e amato dai romani.
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In Largo Torre Argentina i resti del Campo Marzio
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Il Cristianesimo nella Roma antica: un viaggio nelle catacombe
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La Roma dei papi: il Vaticano
L
a città eterna non è solo stata la capitale di un vastissimo impero, ma anche il luogo scelto dai papi
come dimora. Cosa vedere a Roma dunque se non il Vaticano, uno dei luoghi più visitati della città.
Con la Basilica di San Pietro, i musei, la Cappella Sistina, è una vera città nella città, e uno scrigno
d’arte senza eguali.
Inutile dire che tra le prime cose da vedere a Roma, se ci si trova nei pressi del Vaticano, c’è la
Basilica di San Pietro. Non ci sono parole per descrivere la maestosità e l’eleganza della facciata e
della cupola di Michelangelo, la vasta piazza con il colonnato del Bernini, gli interni barocchi che
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lasciano senza fiato, la bellezza della statua della Pietà e delle altre opere d’arte che decorano le
navate e le cappelle.
Non si può dire di essere stati in Vaticano senza essere entrati nella Cappella Sisitina, uno dei più
grandi gioielli artistici di Roma. Luoghi da visitare nella Capitale ce ne sono in abbondanza, ma
nulla eguaglia la bellezza della cappella papale interamente affrescata da Michelangelo. Le scene
della Bibbia decorano la volta e conducono al grande capolavoro del Giudizio Universale.
[Enrico Gigante]
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CITTÀ DEL VATICANO
La Città del Vaticano è la più piccola Nazione del Mondo, visto che non raggiunge nemmeno mezzo
chilometro quadrato di superficie, si trova nella città di Roma sulla riva destra del fiume Tevere. Vi abitano
solo ecclesiastici, ma nonostante tutto questo Stato ha una bandiera, un esercito la famosa guardia svizzera,
una moneta , dei francobolli e il quotidiano ufficiale della Chiesa cattolica “L’osservatore Romano”.
Benché sia lo Stato meno esteso del mondo, conta molto sulla scena internazionale del mondo.
Come sede della Chiesa cattolica, infatti, il suo ruolo sia politico che religioso è molto importante:
poco importano la scarsa estensione e i pochissimi residenti, se si considera quante persone al
mondo ne riconoscono l’autorità.
Dal Vaticano i cattolici di tutto il mondo ricevono indicazioni su questioni morali e religiose:
l’influenza del Vaticano si estende perciò a gran parte del mondo, e il suo ruolo internazionale è
superiore a quello di molti Stati. Nato nel 1929 il Vaticano è ovviamente uno Stato molto particolare
visto che il Papa ha sovranità oltre che politica anche religiosa.
È l'unica monarchia assoluta in Europa, di tipo elettivo, inoltre non esistono parlamento e
partiti politici. Piazza San Pietro, pur facendo parte del territorio dello Stato, è sottoposta ai poteri
della Polizia italiana. Il vero e proprio Stato è costituito dalla basilica di S. Pietro, la più grande del
mondo, costruita e affrescata dai più grandi artisti (Bramante, Michelangelo, Bernini, Donatello,
Raffaello...) e dai palazzi che le sorgono accanto, intorno a un colle, il Vaticano, appunto ai
margini del centro storico di Roma. Uno di questi palazzi ospita i Musei Vaticani, fra le più
importanti raccolte d’arte del mondo; un altro la straordinaria Biblioteca Vaticana e gli archivi, più
che millenari; altri palazzi, infine, ospitano il Capo dello Stato della Città del Vaticano, cioè il Papa,
e gli uffici per l’amministrazione della Chiesa Cattolica.
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Lo Stato della Città del Vaticano è
nato con la firma dei Patti Lateranensi con i
quali il papa assumeva formalmente il titolo
di sovrano. Cedendo alla Santa Sede la
sovranità di questo piccolo territorio, posto
nel centro di Roma, l’Italia garantiva al nuovo
Stato la più completa libertà da ogni
ingerenza e al papa l’indipendenza assoluta
come capo spirituale del cattolicesimo. Da
parte sua il pontefice riconosceva il Regno
d’Italia con Roma capitale. Nel 1960 la Città
del Vaticano è stata iscritta nel Registro
internazionale dei beni culturali sotto
protezione speciale, istituito dall’UNESCO.
Ogni anno milioni di persone si recano
a Città del Vaticano, a partire da Piazza San
Pietro e la relativa Basilica; i Musei Vaticani
hanno raggiunto i 6 milioni di visitatori nel
2015, risultando così il 4° museo d'arte più
visitatoAalamondo.
Il Vaticano neutrale ed estraneo a
qualsiasi conflitto bellico, non fa parte delle Nazioni Unite, ma, in virtù del suo prestigio spirituale,
gode di alta considerazione in tutto il mondo.
LA BANDIERA
[Giulia Mazzeo]
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Uno scorcio affascinante: Castel Sant’Angelo e il ponte sul Tevere
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La suggestiva scalinata di Piazza di Spagna
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Quattro giganti per quattro fiumi: la fontana del Bernini
Chi visita Piazza Navona non può
fare a meno di notare la fontana che
rende unica la piazza. Fu realizzata
da Bernini ed è detta dei Quattro
Fiumi, perché i quattro giganti
scolpiti intorno a essa rappresentano
il Gange, il Nilo, il Reno e il Rio
della Plata.
La
La storia della Capitale è profondamente legata al colle del Campidoglio, dove oggi si trova il
Palazzo Senatorio, sede del municipio. Alla piazza sulla cima del colle, disegnata da Michelangelo,
si accede dalla celebre scalinata che culmina tra belle facciate di Palazzo dei Conservatori e Palazzo
Nuovo.
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Nei Musei Capitolini la Sala della Lupa
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Fontane e chiese gemelle in Piazza del Popolo
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La Basilica di San Clemente e l’arte cosmatesca
Anche la maestosa chiesa di Santa Maria Maggiore è una delle più belle di Roma. La tradizione
vuole che a fondarla fu un nobile cui apparve in sogno la Madonna, informandolo di un imminente
miracolo. Il giorno seguente, in pieno agosto, il Papa e il nobile trovano l’Esquilino coperto di neve.
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I capolavori di Caravaggio a San Luigi dei Francesi
A pochi passi da Piazza
Navona si trova la chiesa di
San Luigi dei Francesi, famosa
soprattutto per la Cappella
Contarelli, dedicata al cardinale
Mathieu Cointrel. Qui si
possono ammirare tre delle più
belle opere di Caravaggio: il
“Martirio di San Matteo”, la
“Vocazione di San Matteo” e
“San Matteo e l’angelo”.
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Le oasi verdi della Capitale: Villa Borghese e la terrazza del Pincio
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L’arte contemporanea in mostra al Maxxi
Per chi, ultimata la visita di Roma, vuole regalarsi una gita fuori porta davvero incredibile, Villa
Adriana a Tivoli è davvero il posto giusto. Il grande parco (ben 80 ettari) ospita i resti di quella che
fu la più ricca dimora dell’imperatore Adriano, con il Teatro Marittimo, l’isoletta artificiale, le
terme e le rovine del suo palazzo.
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Secoli di storia in una città senza eguali
Lido di Ostia
Quando il caldo si fa insopportabile, in molti colgono l’occasione per andare al mare, e dire mare a
Roma equivale a dire Ostia. Il Lido di Ostia è, infatti, il centro balneare più vicino alla capitale e
quello più frequentato e amato dai romani, ricco di stabilimenti balneari, di alberghi, ristoranti e
club nautici.
Sorta agli inizi del 900, negli anni 30 Ostia è stata gemellata con Roma, divenendo un vero e
proprio quartiere della Capitale in cui architetti e ingegneri hanno creato moderni edifici, piazze,
stabilimenti balneari, nonché reti stradali di collegamento con la città.
Borghetto dei Pescatori
La nascita del Borghetto dei Pescatori risale al 1890, quando alcuni
pescatori di origine napoletana si insediarono con costruzioni di fortuna
nell’area, ancora non del tutto bonificata, che si estende tra il mare e la
Pineta di Castelfusano.
Guarda intorno a te ed immagina il Borghetto nel 1890. Ci sono case di
legno costruite sulla sabbia, pescatori che in dialetto napoletano discutono
delle migliori tecniche di pesca, ed una Statua in marmo di Trani
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Il porto
La storia dell’area come centro portuale ha origini antiche e
trova senso e significato in rapporto alla vicina città di Roma.
Lo sbocco sul Mar Tirreno del percorso fluviale del Tevere fu un
elemento decisivo per la nascita della prima colonia marittima,
Ostia Antica.
Le saline
Il dialetto romanesco ha origini lontane. E’ sicuramente di origine latina, come del resto tutte
le varie forme dialettali della nostra penisola che poi, nel corso dei secoli, sono state influenzate
dalle lingue delle culture delle varie dominazioni.
Ciò che oggi s’intende con dialetto romanesco o romano, è una lingua molto simile
all’italiano, tanto da essere considerato spesso più una parlata che un dialetto. Romanesco viene da
un vocabolo latino: romanice. Se pensiamo, ai tempi dell’impero romano, oltre un milione di
abitanti che veniva da tutte le parti del mondo, parlavano tutti latino? Assolutamente no! Il latino
veniva usato nella scrittura ed era parlato al Senato e tra le persone colte ma tra il popolo si parlava
nel romanice loqui ovvero “alla romana”. Coi secoli questo romanice si è trasformato in romancio,
romançe, romanzo, romanico, fino a romanesco.
Proverbi romani
Si dice che i proverbi siano la sapienza dei popoli e infatti, dietro a queste breve frasi, si
nasconde sempre un insegnamento o un invito alla riflessione.
Chi nun lavora va in malora, ma chi lavora pure ce va, dunque è mejo nun lavorà.
Chi non lavora va in malora, ma ci va anche chi lavora, quindi meglio non lavorare.
Chi sparte c’ha la mejo parte.
Chi divide si prende la parte migliore.
La favola
Trilussa, anagramma di Salustri Carlo Alberto Camillo Mariano, è stato un poeta, scrittore e
giornalista italiano, particolarmente noto per le sue composizioni in dialetto romanesco.
La Cicala e la Formica
Trilussa
Una Cicala che pijava er fresco Quer che facevo prima faccio adesso:
All'ombra der grispigno e de l'ortica Mò ciò l'amante: me mantiè quer grillo
Pe' dà' la cojonella a 'na Formica Che 'sto giugno me stava sempre appresso
Canto 'sto ritornello romanesco: Che dichi ? l'onestà ? Quanto sei cicia!
-Fiore de pane, M'aricordo mi nonna che diceva:
lo me la godo, canto e sto benone, Chi lavora cià appena una camicia,
E invece tu fatichi come un cane. E sai chi ce n'ha due.? Chi se la leva.
Eh! da quì ar bervedè' ce corre poco:
- Rispose la Formica-
Non t'hai da crede' mica
Ch'er sole scotti sempre come er foco!
Ammomenti verrà la tramontana:
Commare, stacce attenta...
Quanno venne l'inverno
La Formica se chiuse ne la tana,
Ma ner sentì' che la Cecala amica
Seguitava a cantà' tutta contenta,
Uscì fora e je disse: -Ancora canti?
Ancora nu' la pianti?
Io? - fece la Cecala - manco a dillo, [Giulia Mazzeo]
FROSINONE
Veduta di FROSINONE
L’attuale città sorge sui resti di antichissimi insediamenti che si sono susseguiti e
sovrapposti lungo il corso dei secoli, come hanno dimostrato i reperti archeologici trovati durante
recenti campagne di scavi.
La sua posizione è stata la sua fortuna e la sua rovina allo stesso tempo. La sua fortuna, perché sede
dell’autorità della Delegazione e poi della Provincia, la sua rovina perché, durante le varie invasioni
avvicendatesi nel corso dei secoli, è stata oggetto di saccheggi e di distruzioni.
Tantissimi scrittori antichi ricordano la città di Frosinone non solo per i fatti storici, ma
anche per le virtù dei suoi abitanti, che tante volte seppero resistere, reagire e risorgere.
Nella seconda guerra mondiale, tutto il centro storico subì danni ingentissimi a causa dei
massicci bombardamenti diurni e notturni. La cattedrale fu ridotta a un cumulo di rovine.
Successivamente si ebbe il fervore della ricostruzione nel nuovo clima politico. Infatti, fu la
costruzione dell’autostrada del Sole, che attraversa tutta la Provincia, che diede un notevole
ulteriore impulso a Frosinone, ma anche la costruzione della Direttissima, che agevolò il traffico tra
la parte bassa della città e quella alta. E’ stato costruito perfino un ascensore per collegare le due
parti, opera felicissima, che ha contribuito a ridurre notevolmente il traffico.
Nella città tra le sue principali attrazioni abbiamo il campanile quadrato della cattedrale di Santa
Maria Assunta, la chiesa di San Benedetto, il Santuario della
Madonna della Neve che è un luogo di pellegrinaggio molto
sentito dalla popolazione di Frosinone. Più che la città, è la sua
estesa provincia e i dintorni della ciociaria a caratterizzarsi da
un punto di vista turistico, ricco di cose da vedere o fare e
luoghi da scoprire. Oltre ai bellissimi borghi medievali, come
Fumone, ricchi di storia e di bellezze architettoniche come
Anagni, la Ciociaria è ricca di luoghi bellissimi da un punto di
vista naturalistico, ci basti pensare al Lago di Posta Fibreno, o a
stazioni termali di rilevanza nazionale, come le terme di Fiuggi,
e ancora luoghi incantevoli immersi nella natura al confine con L'Abruzzo.
Anagni nota come la città dei Papi per aver dato i natali a ben quattro Papi, è una dei centri
di maggior rilievo e fascino della provincia di Frosinone.
Isola del Liri, il paese sorge proprio sulle rive del
fiume Liri. Bellissima la cascata Grande che si apre proprio
nel centro del Paese con un salto di circa 30m e che richiama
moltissimi visitatori. Tra le mete più importanti e più
frequentate in provincia di Frosinone c'è Fiuggi, conosciuta
in tutto il mondo per la sua acqua dalle notevoli proprietà
terapeutiche.
Montecassino, tra le più note abbazie del mondo, è un
monastero benedettino e si trova sulla sommità del monte che
domina la città di Cassino nel basso Lazio. È il monastero più
antico d'Italia, attrazione indiscussa di tutto il Lazio.
Isola del Liri
Cosa Vedere
Città di Rieti
Lo sai che Rieti è considerata
l’Umbilicus Italiae, ovvero il centro
geografico d’Italia?
La storia
Le origini della città di Rieti sono antichissime, tanto che sono le leggende a raccontarci di genti,
principesse e divinità che hanno abitato questi luoghi.
La più antica leggenda di Rieti narra della dea Rea, che fondò la
città dandole il proprio nome intorno all’Età del Ferro. La
leggenda più accreditata è quella del Ratto Delle Sabine, che narra
che Romolo, dopo aver fondato Roma, fece rapire le donne
dell’antica Reate, le Sabine, per procreare e popolare la nuova
città. Leggende a parte, di certo si sa che il territorio fu
assoggettato ai Romani, che incisero in modo determinane sulla
zona, operando profondi cambiamenti socio-economici. Infatti, Rieti fu sempre molto legata a
Roma, grazie anche alla via Salaria, che da sempre la collega alla capitale.
Risorta dalle rovine nel 1171 si autoproclamò libero comune fino a quando entrò a far parte del
territorio della Chiesa. L'unione al Regno d’Italia diede inizio allo sviluppo industriale, ad una
diffusione della cultura e ad un miglioramento dell’economia.
Amante delle montagne e colline che costellavano la Valle Reatina, tra il 1209 e il 1225, San
Francesco d’Assisi frequentò a lungo la città accolto alla corte di papa Onorio III.
Il Santo visse qui alcune delle esperienze cruciali della propria esistenza come il miracolo di
Greccio in occasione del Natale 1223 che dette vita alla tradizione del presepe.
IL TERRITORIO
Rieti è un comune italiano di 46.209 abitanti, posta nel
nord-est della regione Lazio. Confina a ovest e sud-
ovest, lungo il Tevere, con la provincia di Viterbo e la
città metropolitana di Roma Capitale; a nord con
l'Umbria, a nord-est con le Marche e ad est e sud-est con
l'Abruzzo.
Il territorio è prevalentemente montuoso con i Monti
Sabini, i Monti Reatini, il Monte Terminillo e i Monti
della Laga.
Sorge nella fertile Piana Reatina, sulle sponde del fiume
Velino, in un territorio ricco d'acqua che, grazie alle
sorgenti del Peschiera, fornisce alla capitale molta dell'acqua potabile di cui necessita.
Rieti presenta ben 8 laghi diversi tra loro, tra cui Lago del Turano, Lago del Salto, Lago di Paterno
e laghi Lungo e Ripasottile.
Lago del Turano Lago del Salto Lago di Paterno Laghi Lungo e Ripasottile
Rieti propone un territorio a dir poco meraviglioso, in cui predomina un delizioso paesaggio
naturale. Sicuramente la bellezza del paesaggio e la grande quiete che vi regna ne fanno un posto
molto vivibile e meta privilegiata da turisti italiani e stranieri, soprattutto per la grande vicinanza
alla capitale.
Giochiamo insieme?
Sai che il nome Viterbo viene dal la no
Vetus Urbi e significa Ci à Vecchia?
Viterbo
La storia
Città del Lazio, sorge ai piedi dei Monti Cimini, sui resti del borgo etrusco di Surrena. È un comune
di 65350 abitanti, capoluogo dell'omonima provincia del Lazio settentrionale, nota anche come
Tuscia o Alto Lazio. Ha antiche origini (si ritiene che Viterbo derivi dal latino Vetus Urbi, cioè
Città Vecchia) e presenta il più vasto centro storico d'Europa: con alcuni quartieri ben conservati, è
cinto da mura e circondato da quartieri moderni. Viterbo è conosciuta come la Città dei Papi: nel
XIII secolo fu infatti sede pontificia e per circa 24 anni il Palazzo Papale,ospitò e vide eleggere
diversi Papi. Nel comune ha sedel'Università degli Studi della Tuscia. È famosa anche per le sue
terme. Le sue sorgenti erano note già agli etruschi e ai Romani. La provincia di Viterbo possiede
una fiorente industria della ceramica. Nel 1962 Viterbo è stata insignita della Medaglia d'argento al
Valor Civile per gli innumerevoli caduti ed i gravissimi danni riportati in seguito ai bombardamenti
alleati del 1943-44, di cui fu particolarmente pesante quello del 17 gennaio 1944.
Il territorio
La città sorge a 326 metri sul livello del mare, con una
superficie di 406,23 km², che la pone al secondo posto tra i
comuni del Lazio, all'interno di un ampio falsopiano,
situato sulle prime pendici settentrionali del Monte
Palanzana (che i viterbesi chiamano semplicemente La
Palanzana), appartenente al gruppo dei Monti Cimini,
rilievi di origine vulcanica che fanno parte, a loro volta,
dell'Antiappennino laziale. Il falsopiano sul quale si trova
il centro cittadino si distende ad ovest verso la pianura
maremmana. La città è attraversata per tutta la sua
lunghezza, con decorso est-ovest, dal Fosso Urcionio, che
oggi scorre quasi completamente nel sottosuolo, mentre scorreva in superficie fino ai primi decenni
del Novecento.
Marco Tipae
Tradizione e folklore
Nel bagaglio folkloristico del Lazio si trovano un gran numero di
manifestazioni, molte delle quali risalgono a tempi antichissimi.
La moresca di Contigliano
Una delle più grandi paure dell’uomo medievale era l’arrivo dei pirati saraceni, perché il loro
sbarco, per le città, significava sempre furti, violenze e morti.
Fin dai tempi antichi, nel periodo di Carnevale, a Contigliano (Rieti) viene messo in scena un finto
combattimento fra cristiani e saraceni, che ha la funzione simbolica di allontanare la paura. Con il
tempo il duello si è trasformato in una danza, chiamata moresca.
L’infiorata di Genzano
Nella festa del Corpus Domini («corpo del Signore») si porta in processione, dentro un grande
ostensorio, un’ostia consacrata, che per i fedeli è il corpo del Signore. Per abbellire il percorso si
espongono alle finestre tappeti e tessuti ricamati e, in alcune località, le strade sono ricoperte dalle
«infiorate»: si disegnano a terra alcune immagini che verranno colorate con migliaia di petali di
fiori. L’infiorata di Genzano di Roma è una tradizione che risale al 1778. È famosa per il tappeto
multicolore che si estende dal corso centrale del paese fino alla gradinata e all’ingresso della chiesa
di Santa Maria della Cima.
[Marco Tipa]e
Hai mai provato gli
gnocchi alla romana?
Sono una vera
prelibatezza!!
Deliziosi formaggi
I vini
Un tempo il vino era servito in particolari contenitori: i barzilai
(doppi litri), i tubbi (litri) e le fojette (mezzi litri). Questo modo di
bere il vino si può ancora ritrovare nelle fraschette, le tipiche
osterie dei Castelli Romani. In questa zona si produce un ottimo
vino bianco: il Frascati, il Velletri e il Colli Albani si abbinano
bene agli ortaggi e ai primi. Con il pesce e l’amatriciana è
particolarmente indicato l’Est Est Est, mentre con i secondi di
carne si beve il rosso Genazzano.
[Marco Tipa]