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Le emozioni e lo sviluppo socio-a1e2vo

a3accamento, temperamento, e costruzione del Se’


Perché le emozioni e l’a0accamento ?
Nel processo evolu8vo delle emozioni no8amo la conquista di una rea;vità sociale di=erenziata nel
corso dell’infanzia (sorriso in un certo modo a persone note)

ALLE ORIGINI DELLE RELAZIONI SOCIALI


La relazione con la “madre” è considerata cruciale per le relazioni a=e;ve nel resto della vita da
teorie diverse. Due di esse condividono l’idea di base di amore interessato
COMPORTAMENTISMO PSICOANALISI FREUDIANA
• La soddisfazione di pulsioni primarie • L’infante si trova in una situazione di
cos8tuisce un rinforzo primario (fame- la0e); narcisismo primario: interesse centrato sul
• per condizionamento classico gli even8 proprio corpo, principale fonte di piacere
associa8 diventano rinforzi secondari (la0e- (succhiare-zona orale);
madre) • l’esperienza di soddisfazione dei bisogni a;va
• il bisogno di tale rinforzo crea una pulsione l’interesse verso la fonte di soddisfazione
secondaria (dipendenza dalla madre, (madre);
generalizzata ad altri adul8) • la soddisfazione dei bisogni dell’infante ha
• la dipendenza genera ricerca di a0enzione, anche natura sessuale; (esistono 4 fasi)
vicinanza, paura degli estranei, che a loro volta • le relazioni hanno un’origine non- sociale:
diventano fon8 di rinforzo; “L'amore nasce dal bisogno soddisfa0o di cibo"
• an8te8ca all’autonomia, la dipendenza è [Freud ]
posi8va soltanto nei primi anni di vita (i bambini nella pancia della mamma possono
→ alla base c’è il soddisfacimento dei bisogni avere delle erezioni→ questo sos8ene la teoria
primari di Freud)

L’EVOLUZIONE ETOLOGICA
- Lorenz pone le basi dell’etologia ovvero la scienza che studia il comportamento degli animali
→ l’imprin8ng si veri_ca soltanto in una fase speci_ca dello sviluppo dell’animale (periodo cri8co)
→ gli schemi d’azione pre_ssa8 (es. corteggiamento) sono anch’essi programma8 gene8camente e
si sono evolu8 con la selezione naturale. Rimangono dormien8 _no a quando non sono risveglia8 da
uno s8molo speci_co in un par8colare periodo cri8co

HARRY HARLOW
• Il lavoro sperimentale di Harlow aveva mostrato come le scimmie0e che venivano deprivate della
relazione sociale precoce mostravano problemi nello sviluppo.

ATTACCAMENTO
• Un legame speci_co con una persona par8colare che perdura a0raverso il tempo e lo spazio
• Osservazioni di Bowlby su bimbi is8tuzionalizza8 importanza dell’interazione genitori-bambino
per lo sviluppo

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• E` stato Bowlby a richiamare l’a0enzione sul ruolo della madre nell’organizzazione emozionale del
piccolo e sulla funzione par8colare del legame a=e;vo madre-bambino ai _ni dello sviluppo della
competenza sociale e dell’autonomia

Bowlby : psichiatra inglese, dopo la guerra si trova a tra0are con bambini che avevano perso i
genitori
→ qui inizia a teorizzare il trauma della perdita della madre
- osservando i comportamen8 dei bambini ha notato l’importanza del caregiver (come in questo
caso la madre, perché all’epoca poche donne lavoravano per accudire i _gli)
- oggi si parla di coppia genitoriale come caregiver
→ John Bowlby ha proposto la teoria dell'a0accamento, che è inhuenzata dalla teoria etologica e
a=erma che i bambini sono biologicamente predispos8 a sviluppare l’a0accamento con i caregivers
come mezzo per aumentare le possibilità della propria sopravvivenza

L’uomo, come gli altri mammiferi e vari uccelli, ha una tendenza innata a cercare vicinanza e
conta0o con un individuo della sua specie  a0accamento
Tale tendenza
• non è legata al cibo
• ha una funzione ada0a8va di difesa dai predatori
• è un comportamento specie-speci_co (is8n8vo) organizzato in un sistema comportamentale a se
stante
Nell’uomo, poiché l’espressione emo8va e il comportamento che l’accompagna sono l’unico mezzo
di comunicazione madre-infante, la comunicazione emo8va diviene una cara0eris8ca importante,
proto8po delle relazioni in8me per tu0a la vita
- l’a0accamento con la madre fa da punto di riferimento per relazionarsi poi con altre persone ma
anche con se stesso
- la biologia da l’input ma c’è poi una costruzione a=e;va tra il bambino e il caregiver
→ questa costruzione sarà importante per costruirne altre

Bowlby e Ainsworth
• La base sicura è il termine di Bowlby indicare la presenza di una _gura di a0accamento che
fornisce a un bambino/a un senso di sicurezza che gli consente di esplorare l'ambiente

LA TESI DI BOWLBY
Bowlby si scosta dalla psicoanalisi ri_utando
• il nesso causale cibo-sesso  a=e;
• la nozione di narcisismo primario
• l’idea di un processo matura8vo, universale, in cui le di=erenze individuali si riducono a _ssazione
o regressione a uno stadio
Introduce l’idea che mol8 disturbi di relazione derivino da un a0accamento ansioso e che la base di
una vita relazionale posi8va sia un a0accamento sicuro
1. Un individuo _ducioso nella disponibilità della _gura di a0accamento sarà meno propenso a
paure intense, croniche
2. Tale _ducia si cos8tuisce lentamente durante l’infanzia, la fanciullezza e l’adolescenza e le
aspe0a8ve così generate restano rela8vamente immutate nel corso di vita
3. Le aspe0a8ve formate negli “anni dell’immaturità” sono rihessi abbastanza esa; delle esperienze
reali

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COMPORTAMENTO, SISTEMA , LEGAME ATTACCAMENTO
• Comportamento di a0accamento (osservabile): comportamento che porta a raggiungere o a
mantenere la vicinanza con un’altra persona
- Segnalazione per far sì che qualcuno si avvicini o rimanga vicino (ad es. pianto, sorriso,
lallazione, richiamo)
- Avvicinamento (ad es. succhiare, aggrapparsi, muoversi a ga0oni, camminare)
• Sistema comportamentale dell’a0accamento (non osservabile, postulato per spiegare i
comportamen8 d’a0accamento): programma o sistema di controllo che ha come base circui8
neurali per l’elaborazione delle informazioni che arrivano dall’ambiente esterno ed e’ organizzato
secondo un modello omeosta8co. La vicinanza alla madre e l’esplorazione dell’ambiente sono i due
poli di questo processo : quando b. si trova in presenza di un pericolo il sistema si a;va e me0e in
a0o comportamen8 di ricerca della vicinanza alla madre. Quando il pericolo e’ cessato, b. riprende
ad esplorare. Il pericolo può essere anche solo presunto dal b.->ansia da separazione. Approccio
cogni8vo quando spiega la messa in a0o di comportamen8 che pure a=ondano la loro origine nella
_logenesi.
• A0accamento/Legame di a0accamento: relazione durevole ed emo8vamente signi_ca8va con una
persona speci_ca (vicinanza)

COMPORTAMENTO DI ATTACCAMENTO : FASI DI SVILUPPO

→ lo sviluppo cogni8vo accompagna nello sviluppo dell’a0accamento

1. Prea0accamento (0-3 mesi) [basi]


• Interesse per voci e vol8, senza dis8nguere una persona dall'altra
• Comportamen8 di segnalazione: pianto, vocalizzi, suzione, sorriso
2. A0accamento in formazione (3-8 mesi) [in the making - Bowlby]
• Interesse e piacere più accentua8 verso la madre e persone familiari
• Nessun segno di protesta o so=erenza se la madre s’allontana
3. A0accamento vero e proprio (8 mesi-2/3 anni)
• Il bambino usa la madre come base sicura per le sue esplorazioni
• Ansia da separazione se la madre si allontana
• Angoscia / paura dell'estraneo
4. Rapporto reciproco (dai 3 anni in poi)
• Crescente comprensione di sta8 mentali: nuovi mezzi per mantenere la vicinanza
(suppliche, broncio, lusinghe, tenta8vi di persuasione) Formazione Modelli Opera8vi interni
MOI)
5. Ulteriori sviluppi dell'a0accamento
• Tolleranza crescente a brevi separazioni
• Diminuzione della paura degli estranei
• Disponibilità a instaurare rappor8 di a0accamento con altre _gure
→ dopo la base sicura c’è molta disponibilità da parte del bambino di esplorare

I MODELLI OPERATIVI INTERNI


L’inhuenza delle esperienze passate sulle successive si esercita a0raverso i modelli opera8vi interni
(o anche operan8):
• sono rappresentazioni mentali in cui _n dall’infanzia viene codi_cata l’esperienza

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• perdurano nel tempo
• orientano il comportamento

I MOI includono

Le figure di attaccamento
Se stessi

La relazione di attaccamento

→ I MOI sono stru0ure cogni8ve, schemi, che organizzano i ricordi rela8vi alle interazioni con la
madre e che intervengono nei processi di elaborazione delle informazioni, inhuenzando la
costruzione stessa delle nuove esperienze;ovvero spingono l‘individuo a ricercare a;vamente,
seppure in modo inconsapevole, persone, situazioni e relazioni che corrispondono alle sue
aspe0a8ve.
- sono come dei _ltri che possono distogliere lo sguardo dalla realtà
- es. persona insicura, insicurezza del se e nel prossimo → a0accamento non avvenuto
- modelli automa8ci che si con8nuano ad a;vare in maniera inconsapevole (es. con8nuare a _nire
in relazioni improbabili nonostante sia già accaduto in precedenza)

STRANGE SITUATION (AINSWORTH)


Osservazione sistema8ca in laboratorio, me0e in evidenza il 8po di legame tra bambino e _gura di
a0accamento; 7 episodi di 3’

EPISODIO ADULTI PRESENTI EVENTI


Il bambino gioca, la madre
1 madre
osserva seduta
Entra l’estraneo e si siede, la
2 madre,estraneo
madre lo saluta
3 estraneo La madre esce
La madre ritorna, l’estraneo
4 madre
esce
5 La madre esce
6 estraneo L’estraneo entra
7 madre La madre torna, l’estraneo esce

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TIPI DI ATTACCAMENTO
Sicuro (53%*)
• Esplora l’ambiente usando la madre come base sicura. Piange alla separazione. Si avvicina alla
madre quando torna e il pianto diminuisce.
•h0ps://www.youtube.com/watch?v=-6iluZw6goA
Insicuro di 8po evitante (33%*)
• Esplora l’ambiente senza badare alla madre e ai suoi spostamen8. Reagisce all’estraneo allo stesso
modo che alla madre. Al ritorno della madre, la evita o è lento a salutarla e, quando preso in
braccio, spesso non si stringe.
Insicuro di 8po resistente/ambivalente (14%*)
• Tende a rimanere vicino alla madre, invece che giocare o esplorare. E’ di~cile da consolare o
alterna ricerca di conta0o e rabbia.
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Insicuro di 8po disorganizzato
• Comportamen8 contraddi0ori, espressione depressa, guarda altrove quando preso in braccio.

* Percentuali risultan8 da ricerche condo0e in Italia, in famiglie non problema8che e con bambini
senza problemi _sici o mentali

ATTACCAMENTO SICURO
- esplorare e tornare alla base sono equilibra8
ATTACCAMENTO EVITANTE
- il bambino è più intento al gioco rispe0o alla madre-bambino (mamma non presente)
ATTACCAMENTO AMBIVALENTE
- ricerca della base sicura ma non si riesce ad o0enere _no in fondo (c’è incoerenza da parte della
madre)
ATTACCAMENTO DISORGANIZZATO
- residuale, altro che non rientra negli altri 3
(GUARDARE TABELLA SLIDE 16)

Cause dei diversi Qpi di a3accamento


• Mancato a0accamento
- Vita in orfanotro_; frequen8 separazioni nei primi anni  gravi disturbi mentali (delinquenza e
tossicodipendenza)
• A0accamento sicuro
- Vari aspe; del comportamento della _gura di a0accamento  acce0azione, cooperazione,
accessibilità e sensibilità (rispondere in maniera adeguata e tempes8va ai segnali del bambino)
• A0accamento evitante
- Madri invaden8, poco a0ente alle necessità del _glio
• A0accamento resistente /ambivalente
- Madri distaccate, che spesso non rispondono alle richieste del _glio
• A0accamento disorganizzato
- Gravi abusi e negligenze
→ Da8 discordan8 sul rapporto tra a0accamento dei bambini e comportamen8 materni:
correlazioni elevate solo nelle ricerche di Ainsworth. Incidono anche il temperamento del
bambino, modello opera8vo interno materno, fa0ori familiari /ambientali

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L’ATTACCAMENTO AL PADRE
Fin dall’inizio, comportamen8 di a0accamento sono rivol8 a più persone, in base a
• prontezza nel rispondere ai richiami
• disponibilità all’interazione posi8va
• non conta l’accudimento _sico, né il tempo dedicato
In caso di a0accamen8 plurimi, c’è una _gura di a0accamento principale, verso cui il bambino si
dirige so0o stress, per la cui assenza protesta di più
Rapporto tra bambino e padre:
• il padre può essere anche la _gura principale, seppur di rado
• la qualità dell’a0accamento a padre e madre è simile in termini di sicurezza
• il padre è più scelto come partner di gioco, specie _sico
• i bambini con a0accamento sicuro alla madre hanno un a0accamento posi8vo con il
padre; quando insicuro, si estende a entrambi i genitori
• l’a0accamento al padre è favorito dal coinvolgimento nelle cure quo8diane
• la relazione padre-_glio è più minacciata dal dissenso coniugale
→ NON E IMPORTANTE DA CHI ARRIVA MA COME ARRIVA(famiglie omo-genitoriali)

CONSEGUENZE DELL’ATTACCAMENTO
Come i modelli opera8vi interni inhuiscono sull’elaborazione delle informazioni sociali? E sul
comportamento sociale?

• Bambini in età prescolare e scolare che nel secondo anno di vita risultavano insicuri, tendono ad
a0ribuire intenzioni os8li ad azioni ambigue e minore capacità di spiegare il comportamento degli
altri in base a emozioni e intenzioni
• Adolescen8 con a0accamento insicuro si aspe0ano di essere maggiormente ri_uta8 rispe0o ai
sicuri
• Adul8 con a0accamento insicuro hanno meno _ducia negli altri, a0ribuiscono intenzioni os8li e
hanno percezione più nega8va di _gli e partner

Dis8nguere gli e=e; dell’a0accamento passato da quello presente


• Correlazioni (basse) tra a0accamento a 2 anni e relazioni sociali alla scuola materna
– A. sicuro: b. curiosi, socievoli, giochi più complessi
– A. evitante: b. isola8, os8li, ma in cerca di a0enzioni
– A. resistente: b. impulsivi, irosi / passivi, bisognosi d’aiuto

- In questo ambito il legame di a0accamento che il bambino stabilisce con i suoi caregiver, assume
una grande importanza perché gli consente di regolare le relazioni con le _gure signi_ca8ve in modo
ada;vo, per cui nei momen8 di di~coltà e di stress può inviare messaggi agli adul8 per o0enere
protezione e conforto
• Bambini con a0accamento sicuro possono sviluppare capacità di mentalizzazione in base alle quali
leggere meglio la mente delle altre persone, comprendere i sen8men8 degli altri (Fonagy,1998),
comportandosi più adeguatamente
• Nel corso del secondo e del terzo anno di vita, il mondo rappresentazionale non solo interviene
nell’an8cipare la realtà ma anche nell’organizzare le future interazioni

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TEMPERAMENTO E ATTACCAMENTO
- Uno s8le di comportamento individuale e una risposta emo8va cara0eris8ca.
- Il temperamento può essere pensato come la base biologica ed emo8va della personalità.

Descrizione e classi_cazione del temperamento


→ La classi_cazione di Chess e Thomas
- Bambino facile: questo bambino generalmente ha un umore posi8vo, stabilisce rapidamente una
rou8ne regolare nell’infanzia (ad esempio, man8ene costan8 gli orari del sonno o del pasto), si
ada0a facilmente alle nuove esperienze. Il 40% dei bambini.
- Bambino di~cile: è un bambino che reagisce nega8vamente e piange spesso, costringe il caregiver
a rou8ne quo8diane irregolari, è lento ad acce0are i cambiamen8. Il 10% dei bambini.
- Bambino “lento a scaldarsi”: questo bambino ha un basso livello di a;vità, qualche volta è
nega8vo, e mostra un umore pia0o. Il 15% dei bambini.

→ L’inibizione comportamentale di Kagan


- Si focalizza sulle di=erenze tra un bambino 8moroso, pacato, 8mido e un bambino socievole,
estroverso e baldanzoso.
- Inibizione verso l’estraneo, per esempio reagire a mol8 aspe; di non familiarità con evitamento,
ansia o a0eggiamento sommesso, è piu0osto stabile durante l’infanzia.
- Uno studio recente ha classi_cato i bambini in tre gruppi: molto inibi8, molto disinibi8 e intermedi.

→ La classi_cazione di Rothbart e Bates


- Estroversione/disinibizione: “l’an8cipazione posi8va, l’impulsività, il livello di a;vità, e la ricerca di
sensazioni”.
- A=e;vità nega8va: l’irritabilità e la paura. Ques8 bambini si angus8ano facilmente; possono
agitarsi e piangere spesso.
- Capacità di controllo (autocontrollo): “focalizzazione dell’a0enzione e spostamento, controllo
inibitorio, sensi8vità perce;va, e piacere a bassa intensità”. I bambini con un’alta capacità di
controllo si mostrano abili nel far sì che il loro arousal non aumen8 troppo, e usano delle strategie
per calmarsi.

Fondamen8 biologici ed esperienza


→ Inhuenze biologiche
- Cara0eris8che _siologiche sono state collegate a temperamen8 di=eren8.
- Gli studi sui gemelli e sui bambini ado0a8 hanno suggerito un’inhuenza moderata dell’ereditarietà
sulle di=erenze di temperamento all’interno di un gruppo di persone (indice di ereditarietà in una
gamma da 0,50 a 0,60).

→ Connessioni nel corso dello sviluppo


- Importan8 dimensioni del temperamento sono il livello di a7vità e l’emo:vità o capacità di
controllare le proprie emozioni.
- Il temperamento durante l’infanzia è legato all’ada0amento in età adulta (con8nuità).

→ Contes8 di sviluppo
- I genitori potrebbero reagire in maniera diversa al temperamento di un bambino a seconda che sia
maschio o femmina.
- La reazione al temperamento di un bambino può dipendere in parte anche dalla cultura.

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→ Goodness of Fit e Paren8ng
- Goodness of _t: si riferisce alla “consonanza o;male” (“bontà dell’ada0amento” o “compa8bilità”)
tra il temperamento di un bambino e le richieste ambientali a cui deve far fronte.
- Strategie genitoriali rispe0o al temperamento:
• A0enzione e rispe0o per l’individualità.
• Stru0urazione dell’ambiente del bambino.
• Il “bambino di~cile” e programmi di paren8ng.

TEMPERAMENTO E ATTACCAMENTO
- Di=erenze temperamentali contribuiscono a porre richieste diverse alle M., ma le 8pologie di a.
prescindono dalle cara0eris8che temperamentali del piccolo.
- E‘ l‘appropriatezza delle cure materne che contribuisce al legame di a0accamento, a loro volta
inhuenzate dalla storia personale della M.
- Cambiamen8 nello s8le di accudimento del genitore portano a cambiamen8 nell‘ambiente.

Quando la relazione primaria non funziona


- Data la stru0urazione precoce del mondo psichico si può senz’altro ipo8zzare che possano
svilupparsi, _n dai primi anni di vita, disturbi di personalità (Bleiberg, 1994) cara0erizza8 da pa0ern
distor8 nell’organizzazione dell’esperienza personale, nei meccanismi ada;vi e nell’area della
relazionalità.

- Samero= (1975) ha presentato un modello transazionale in cui evidenzia come gli elemen8 lega8
al temperamento, quali l’ipera;vità e i disturbi dell’a0enzione, siano determinan8 per predire
successivi problemi, sopra0u0o se associa8 a uno stress perinatale quale la prematurità, a problemi
di sviluppo e al sesso maschile.

IPOTESI SULLO SVILUPPO


INTERAZIONE DINAMICA TRA FATTORI FAVOREVOLI E SFAVOREVOLI
- Evoluzione a lungo termine dell’individuo dipende dall’interazione tra fa0ori di rischio e fa0ori
prote;vi (Ru0er, 1995)

- Essi vanno considera8 come poli oppos8 di un processo di oscillazione tra


vulnerabilità <---> protezione

- dove la persona si trova o si muove da una direzione all’altra durante il ciclo di vita.
- Considerando il grado di ada0amento e integrazione sociale di in individuo nelle fasi del ciclo di
vita, la persona/bambino può essere considerato come il risultato momentaneo e transitorio di un
processo dinamico intera;vo tra fa0ori di rischio e prote;vi

- A seconda del prevalere tra fa0ori, il sogge0o potrà essere vulnerabile, non integrato e disada0ato
oppure resistente, scarsamente vulnerabile, integrato e ada0ato socialmente

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I FATTORI DI RISCHIO
→ Per la maggior parte dei disturbi non esiste un’unica causa

- E’ improbabile che l’a0accamento insicuro da solo por8 allo sviluppo di un disturbo, sebbene ne
possa incrementare la probabilità di occorrenza (Sroufe, 1983, 1990)

- Quindi, anche quando sia fortemente presente una causa biologica (es. au8smo) l’intervento sulla
relazione genitore-bambino rappresenta un obie;vo importante di tra0amento

- Cara0eris8ca dell’individuo o circostanza che incrementa la probabilità dell’insorgenza, del


mantenimento o dell’ esito evolu8vo sfavorevole di un problema

- La maggior parte dei fa0ori di rischio non è legata regolarmente con disturbi speci_ci, ma può
condurre ad una varietà di esi8 psicopatologici infan8li. Questo vale anche per la qualità dei legami
di a0accamento, anche se alcune forme di insicurezza possono essere legate a speci_che forme di
disturbo (Carlson e Sroufe, 1995);

- La relazione tra fa0ori di rischio ed esito non sembra essere lineare. La probabilità del disturbo può
aumentare anche in modo esponenziale con l’incremento del numero di fa0ori di rischio (RuDer,
1979; SameroF, Seifer, Barocas, Zax e Greenspan, 1987);

- I fa0ori di rischio da considerare possono essere sia individuali che familiari e più in generale
“ecologici”: possono in un certo grado cos8tuire fa0ori di rischio il gruppo dei pari, i vicini di casa, le
is8tuzioni scolas8che e sociali, la legislazione corrente (Kellam, 1990; Bronfenrenner, 1979;
Weissberg e Greenberg, 1979)

MODELLO GREENBERG (1999)


EVIDENZIA QUATTRO GENERALI DOMINI DI RISCHIO

1. Cara0eris8che interne del bambino: vulnerabilità biologica, funzioni neurocogni8ve,


temperamento.
2. Qualità delle relazioni primarie di a0accamento.
3. S8le educa8vo parentale e strategie di socializzazione.
4. Ecologia familiare: even8 vitali cri8ci, stress e traumi della vita familiare, risorse organizza8ve
familiari, rete sociale.

FATTORI DI PROTEZIONE
- Cara0eris8ca dell’individuo o circostanza che riduce l’impa0o dei fa0ori di rischio e incrementa la
probabilità di esi8 evolu8vi desiderabili

I FATTORI DI RISCHIO
- Equi_nalità: diverse combinazioni di faDori di rischio possono portare allo stesso 8po di disturbo
(Cicche7 e Rogosh, 1997)

- Mul8_nalità: L’e=e0o di ogni singolo fa0ore di rischio dipende dal momento in cui interviene e
dalla combinazione con altri fa0ori

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Alcun fa0ori possono avere una inhuenza o azione di=erenziata in diversi periodi dello sviluppo:
- prima infanzia: qualità a0accamento

- fanciullezza: abilità cogni8ve

- adolescenza: norme educa8ve genitoriali

ATTACCAMENTO E TEMPERAMENTO COME FATTORI DI PROTEZIONE

- La maggior parte degli studi longitudinali si è concentrata sui fa0ori di rischio, consentendoci di
conoscere bene gli indici di rischio. Tu0avia, da un lato, i meccanismi tramite cui operano ques8
fa0ori di rischio rimangono ancora poco conosciu8 e, dall’altro, i fa0ori di protezione sono assai
meno studia8 e ancora considera8 come condizioni d’eccezione. Ci siamo comunque resi conto che i
fa0ori di protezione sono collega8 a elemen8 diversi – come, per esempio,
- tra; temperamentali posi8vi,
- adeguate competenze sociali
- e capacità intelle;ve di livello su~ciente del bambino –
- tu;, a priori, facilitano l’inserimento relazionale in un substrato psicologico di bassa sensibilità allo
stress.

- Si parla di e=e0o “bu=er” quando risorse personali e ambientali consentono di ridurre l’impa0o
degli even8 stressan8 sul benessere degli individui. Le risorse sono sia predisposizioni interne –
cara0eris8che cos8tuzionali biogene8che oppure tra; di personalità come, per esempio, tendenza
all’o;mismo, a;tudini psicosociali posi8ve quali la hessibilità cogni8va, la capacità di superare i
problemi (problem solving) e le strategie ada;ve (coping) – sia risorse esterne: per esempio,
l’ambiente familiare, la rete e il supporto sociale

- Il sostegno emo8vo dei genitori e anche della famiglia, la presenza di almeno una relazione di
buona qualità assicurata da un adulto, il sostegno da parte di is8tuzioni quali la scuola o la chiesa
sono sta8 spesso considera8 fa0ori di protezione.
La protezione sembra essere o=erta da esperienze in grado di ridurre la catena nega8va di reazioni
che si susseguono a par8re dai rischi precoci.
L’apertura a nuove opportunità è legata alla promozione del senso del Sé e dell’autos8ma, e gli studi
a lungo termine indicano espressamente come questo processo possa aver luogo in qualsiasi
momento dell’esistenza, e che le esperienze relazionali posi8ve possono modi_care i percorsi
evolu8vi non soltanto durante l’infanzia, ma anche in età adulta.

I DISTURBI RELAZIONALI E LA LORO RELAZIONE CON DISTURBI DELLA


REGOLAZIONE:
Anders (1989), inserisce le sindromi comportamentali e psicologiche dell’infanzia nell’ambito delle
dinamiche delle relazioni familiari
• Il disturbo della regolazione assume un ruolo centrale nelle sindromi in cui si rilevi un disturbo
della relazione
• Relazione iporegolata, il coinvolgimento reciproco è limitato, per cui il genitore non risponde e non
presta a0enzione ai segnali del _glio
• Relazione inappropriata, i tempi di risposta sono spesso asincroni rispe0o ai segnali

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• Relazione cao8ca si veri_ca una forma estrema di regolazione irregolare per cui le interazioni sono
estremamente variabili e i modelli di~cili da individuare
→ Relazione equilibrata genitore-_glio viene regolata in modo appropriato per le sue proprietà
dinamiche, cara0erizzate dalla sincronia, dalla reciprocità, dal coinvolgimento e dalla modulazione
a=e;va.

Piu’ in de0aglio:
• turbe relazionali (perturba8on) che provocano preoccupazioni quo8diane all’interno della famiglia
ma sono di durata limitata (in genere meno di un mese) e si veri_cano di solito nei momen8 di
passaggio in cui avvengono nuove acquisizioni evolu8ve oppure in risposta a di~coltà dell’ambiente
(un buon esempio può essere rappresentato dalle di~coltà alimentari transitorie che si veri_cano
nel passaggio da un’alimentazione liquida a una solida); hanno un’evoluzione spesso favorevole e
possono rappresentare anche uno s8molo allo sviluppo

• perturbazioni relazionali (disturbance) che indicano una condizione evolu8va a rischio in cui si
veri_cano in modo ripe88vo interazioni incoeren8 e insensibili, che, nel caso perdurassero (in
genere da uno a tre mesi) potrebbero evolvere verso una psicopatologia individuale o relazionale; in
questo caso le interazioni sono più rigide ma non coinvolgono tu0e le aree dello sviluppo (un
esempio può essere rappresentato da un disturbo del sonno che si veri_ca in una bambina di nove-
dieci mesi quando la madre, par8colarmente ansiosa e iperprote;va, riprende il lavoro), le di~coltà
del sonno si protraggono e creano delle interazioni con la madre piu0osto tese e problema8che

• disturbi relazionali(disorder) cara0erizza8 da modelli intera;vi rigidi che comportano un


fallimento evolu8vo; in questo caso il disturbo dura più di tre mesi e i sintomi riguardano diversi
contes8 (ad esempio, una bambina presenta un disturbo di accrescimento legato a di~coltà
alimentari non solo con la madre ma anche nell’asilo nido quando viene alimentata dalle educatrici);
i disturbi di regolazione riguardano non solo l’alimentazione ma anche il sonno e le relazioni con i
pari

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