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Legal

The International Journal of Roman Law,


Legal History and Comparative Law

2015
LR Legal Roots
The International Journal of Roman Law,
Legal History and Comparative Law
Napoli: Edizioni Scientifiche Italiane, 2015
pp. 452; 24 cm
ISBN 978-88-495-3029-2 ISSN 2280-4994

© 2015 by Edizioni Scientifiche Italiane s.p.a.


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ritto Romano del Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Catania, Via Gallo, 24.
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CINECA: Codice rivista: E214880 - Titolo rivista: LR - LEGAL ROOTS - ISSN 2280-4994.
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The International Journal of Roman Law, Legal History and Comparative Law

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Indice

Quo vadimus?
di Philip J. Thomas 1

Zur Spätphase des Usus modernus pandectarum


di Gunter Wesener 11

Consideraciones sobre la particularidad del derecho


de sucesiones en España
di Alejandro Valiño 33

The Network Contract: a Comparative Survey


di Andrea Borroni 89

La responsabilità civile è una sola: una notazione sistematica


di Paola Lambrini 129

Unione europea e tutela dei diritti della persona


nella procedura penale. I diritti dell’accusato
di Patrizia De Pasquale 137

Le autonomie territoriali negli indirizzi


della più recente storiografia giuridica italiana
di Gianfranco Stanco 155

La revisione della sentenza penale


fra officium proconsulis e auctoritas principis.
A proposito di D.48.18.1. 27 (Ulp. 8 de off. proc.)
di Pietro Cerami 185

Condizione della donna romana e divieto di intercedere pro aliis


di Francesco Musumeci 207
D. 1.2.1: Gaio fra storia e retorica
di Renato Quadrato 227

Il negozio della parakataq»kh in un passo di Cervidio Scevola


di Alessia Spina 243

La specificità del commodare nelle fonti letterarie


di età repubblicana (Plauto, Trinummus, 1130)
di Antonino Milazzo 273

Francis Palgrave’s historico-legal world of science and theology


di Michael Stuckey 297

Per Arrigo Diego Manfredini, Emerito a Ferrara


di Lucetta Desanti 313

La penna e la spada.
Fustel de Coulanges vs. Mommsen, una pagina dimenticata
di Salvo Randazzo 321

‘Osservatorio critico’ della letteratura


a cura di Massimo Miglietta 343

Auctores 435

LR – Reportages 439
La responsabilità civile è una sola:
una notazione sistematica

Paola Lambrini

Abstract. – Italian’s civil code does not stipulate any distinction between liability in tort and
liability in contract: article 1218, placed in the title on bonds in general, refers to the infringe-
ment of any obligation, not only of obligations arising from contract; this interpretation put the
Italian system in the direction taken by main European legal systems.

Keywords: Italian civil code, Obligations, Liability, Contract, Tort.

La dottrina più attenta già da tempo evidenzia l’opportunità di superare la


tradizionale distinzione tra responsabilità contrattuale ed extracontrattuale1, che
dovrebbero essere ricondotte a un unico tipo, essendovi in entrambi i casi la
violazione di un dovere giuridico2. L’alternativa tra il generale divieto di nemi-

129
1
Cfr. A. RAVAZZONI, Responsabilità contrattuale e responsabilità extracontrattuale, in Studi in
memoria di Donatuti, II, Milano-Cisalpino-La goliardica 1973, 987; G. SBISA’, Responsabilità con-
trattuale ed extracontrattuale: realtà contrapposte o convergenza di presupposti e di scopi?, in
Resp. civ. prev. 1977, 723 ss.; F.D. BUSNELLI, Verso un possibile ravvicinamento tra responsabilità
contrattuale ed extracontrattuale, in Resp. civ. prev. 1977, 748 ss.; P. RESCIGNO, v. Obbligazioni
(dir. priv.), in ED. XXIX, Milano-Giuffrè 1979, 206; G. VISINTINI, Responsabilità contrattuale ed ex-
tracontrattuale (Una distinzione in crisi?), in Riv. dir. civ., 1983, 1081 s.; F. GIARDINA, Responsa-
bilità contrattuale ed extracontrattuale: una distinzione attuale?, in Riv. critica dir. priv., 1987,
79 ss.; M. SERIO, La responsabilità complessa, Palermo-Ila-Palma 1988; C. SALVI, v. Responsabilità
contrattuale ed extracontrattuale (dir. vig.), in ED. XXXIX, Milano-Giuffrè 1988, 1190 ss.; G. VI-
SINTINI, v. Responsabilità contrattuale ed extracontrattuale, in Enc. giur. Treccani, XXVI, Roma-
Treccani 1990, 1 ss.; G. ALPA, Responsabilità civile e danno, Bologna-Laterza 1991, 17 ss.; F. GIAR-
DINA, Responsabilità contrattuale e responsabilità extracontrattuale. Significato attuale di una di-
stinzione tradizionale, Milano-Giuffrè 1993, 234; EAD., La responsabilità aquiliana e da inadem-
pimento: un tema che ha solo il fascino della tradizione, in Danno e resp., 1997, 538 ss.; M.
MAGGIOLO, Il risarcimento della pura perdita patrimoniale, Milano-Giuffrè 2003, passim; L. GARO-
FALO, La responsabilità dell’amministrazione: per l’autonomia degli schemi ricostruttivi, in Dir.
amm., 2005, 1 ss.; A. LEPRE, Responsabilità aquiliana e contrattuale: un unico modello giuri-
sprudenziale di responsabilità? in Giur. merito, 2007, 3063 ss.; M. GIORGIANNI, La responsabilità
civile e la rivalutazione della figura generale dell’obbligazione, in www.Judicium.it, 2012.
2
«Un obbligo preesiste per la colpa contrattuale come per la colpa aquiliana… La colpa con-
trattuale o non contrattuale non crea ma modifica il rapporto…»: così F. CARNELUTTI, Sulla di-
stinzione tra colpa contrattuale e colpa extracontrattuale, in Riv. dir. comm., 1912, 745.
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nem laedere e l’esigenza di rispettare un obbligo specifico nei confronti di un


soggetto predeterminato è sempre più sbiadita: l’obbligazione da contratto
tende oggi a presentarsi come struttura complessa, caratterizzata da una serie
di obblighi accessori, i quali sembrano derivare più da un generale dovere di
non ledere la sfera giuridica altrui che da un accordo3; d’altra parte, lo schema
del diritto assoluto da tempo non è più sufficiente a delimitare l’ambito della
tutela aquiliana, che si spinge fino a comprendere interessi connessi con atti-
vità contrattuali4.
Nella direzione di una progressiva unificazione del concetto di responsabi-
lità civile sembrano muoversi alcune recenti riforme dei principali ordinamenti
europei5 ed extraeuropei6, che talvolta sussumono la disciplina della responsa-
bilità aquiliana entro quella contrattuale, come nella Modernisierung des Schul-
drecht del BGB, ove la norma generale è il § 280 (Abs. 1) relativo alle ipotesi
di Schadensersatz wegen Pflichtverletzung 7; altre volte il rapporto tende a ro-
vesciarsi e la responsabilità contrattuale diventa tributaria di quella aquiliana,
in modo che la seconda è assunta a genere di cui quella contrattuale è una
specie, come nel caso del progetto di revisione del Codice delle obbligazioni
svizzero, il cui art. 42 dispone che le norme relative alle obbligazioni derivanti
da fatti dannosi si applicano anche ai danni causati dalla violazione di un’ob-
130 bligazione contrattuale8.

3
Cfr. C. CASTRONOVO, L’obbligazione senza prestazione ai confini tra contratto e torto, in Le
ragioni del diritto. Scritti in onore di L. Mengoni, Milano-Giuffrè 1995, 147 ss.; ID. La nuova re-
sponsabilità civile, Milano-Giuffrè 2006.
4
Così C. SALVI, v. Responsabilità extracontrattuale (dir. vig.), in ED. XXXIX, Milano-Giuffrè
1988, 1191.
5
Il nuovo codice civile olandese nel libro 6, dedicato alla “parte generale del diritto delle
obbligazioni”, riunisce le norme sulle obbligazioni legali di risarcimento; analogamente il nuovo
codice civile della Repubblica Ceca. «Europea può ormai dirsi anche la tendenza delle grandi ri-
strutturazioni sistematiche – progettate o attuate – a superare, con scelte non sempre condi-
visibili, la distinzione tra obbligazioni risarcitorie di diversa fonte»: F. GIARDINA, La distinzione tra
responsabilità contrattuale e responsabilità extracontrattuale, in Trattato della responsabilità
contrattuale, I, Inadempimento e rimedi, a cura di G. Visintini, Padova-Cedam 2009, 96.
6
Il Proyecto de Codigo civil argentino, nella disposizione di apertura del titolo dedicato alla
responsabilità civile (Libro IV, Titolo IV), prevede che le disposizioni del titolo siano applicabili
qualunque sia la fonte del dovere giuridico di adempiere o di riparare il danno (art. 1581). Cfr.
F.D. BUSNELLI, S. PATTI, Danno e responsabilità civile, Giappichelli-Torino 2013, 191.
7
§ 280. Schadensersatz wegen Pflichtverletzung. [1] Verletzt der Schuldner eine Pflicht aus
dem Schuldverhältnis, so kann der Gläubiger Ersatz des hierdurch entstehenden Schadens ver-
langen. [2] Dies gilt nicht, wenn der Schuldner die Pflichtverletzung nicht zu vertreten hat.
8
Cfr. Avant-projet de la loi fédérale sur la révision et l’unification du droit de la responsa-
bilité civile, art. 42: «les dispositions du présent chapitre [dédié aux obligations résultant de faits
La responsabilità civile è una sola L 4 2015

Anche nel common law – ove peraltro la distinzione tra contract e tort non
si è mai radicata, avendo avuto origine la responsabilità da inadempimento
contrattuale da quella extracontrattuale9 – si va verso un’unificazione dei due
sistemi di responsabilità10.
In generale l’orientamento del diritto europeo è nel senso di prescindere
dalla grande distinzione classica tra responsabilità contrattuale ed extracon-
trattuale11; anche il Draft Common Frame of Reference mostra la tendenza ad
ampliare l’area di intervento, finora limitata ai contratti, e ad accogliere la fi-
gura più ampia dell’obbligazione, introducendo una vera e propria parte gene-
rale delle obbligazioni applicabile sia a quelle contrattuali che alle non con-
trattuali (III. – 1.1).
All’interno del nostro ordinamento le principali differenze di disciplina si sono
nella pratica in gran parte attenuate: da tempo la responsabilità aquiliana è
estesa anche a tutela del credito; la diffusione di forme di responsabilità og-
gettiva o aggravata comporta spesso l’inversione dell’onere della prova anche
in materia di illeciti; i danni non patrimoniali sono oggi risarcibili anche in caso
di inadempimento di un’obbligazione contrattuale12; parte della dottrina ritiene
che la previsione dell’art. 1225 cod. civ. sia applicabile pure alla responsabilità
extracontrattuale, malgrado tale norma non sia espressamente richiamata dal-
l’art. 2056 cod. civ.13. 131
Spesso però ci si dimentica che la distinzione tra responsabilità contrattuale

dommageables] s’appliquent aussi aux dommages causés en violation d’une obligation con-
tractuelle; sont réserveÏes les dispositions qui régissent la responsabilité du débiteur résultant
de l’inexécution ou de l’exécution tardive de la prestation promise, ainsi que des règles spéci-
fiques à certaines espèces de contrats».
9
Cfr. P.G. MONATERI, Cumulo di responsabilità contrattuale e extracontrattuale (Analisi com-
parata di un problema), Padova-Cedam 1989, 183 ss.; G. PONZANELLI, La responsabilità civile. Pro-
fili di diritto comparato, Bologna-Il Mulino 1992, 17 s.; G. ALPA, La responsabilità civile. Parte
generale?, Padova-Wolters Kluwer 2010, 123; A. RUSSO, Inadempimento e clausola penale tra ci-
vil law e common law, Napoli-Jovene 2012, 10 ss.
10
Cfr. G. GILMORE, The death of contract, Columbus-Ohio State University Press 1974, 87 ss.;
P.S. ATIYAH, The Rise and the Fall of Freedom of Contract, Oxford-Clarendon Press 1979, 4 ss. e
762 ss.; P.P.C. HAANAPPEL, La relation entre les responsabilités civiles contractuelle et délictuelle,
in Rev. intern. dr. comp., 1982, 103 ss.
11
Cfr. C. CASTRONOVO, Le due specie della responsabilità civile e il problema del concorso, in
Eur. dir. priv., 2004, 69 ss.; G. VISINTINI, Trattato breve della responsabilità civile. Fatti illeciti. Ina-
dempimento. Danno risarcibile, Padova-Cedam 2005, 237.
12
V. Cass., Sez. un., 11 novembre 2008, n. 26972, in Foro it., 2009, I, 120 ss.
13
P. CENDON, Il dolo nella responsabilità extracontrattuale, Torino, 2009, 13; G. VISINTINI, Trat-
tato breve cit. 247 ss.
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ed extracontrattuale non è imposta dal nostro codice civile, anzi da una let-
tura sistematica delle norme contenute nel libro quarto appare il contrario.

2. Il codice Napoleone tiene distinti in titoli separati i contratti e le obbli-


gazioni che sorgono senza convenzione, senza dettare norme comuni per le
due tipologie; tuttavia, la dottrina francese discute da più di un secolo sulla
dualità o unità delle nozioni di responsabilità e oggi sembra prevalere la tesi
che afferma l’unitarietà della responsabilità civile e che evidenzia gli elementi
comuni, pur riconoscendo la sussistenza di differenze di regime14. Inoltre, oc-
corre ricordare che è in corso un progetto di riforma che porterebbe, se ap-
provato, a una radicale revisione dell’impianto codicistico15: il titolo terzo ver-
rebbe a parlare in generale des obligations e sarebbe introdotto un sottotitolo
III dedicato alla responsabilité civile, aperto con l’art. 1340 che porrebbe sullo
stesso piano tout fait illicite ou anormal e toute inexécution d’une obligation
contractuelle, disciplinandone congiuntamente le condizioni (artt. 1343-1351) e
gli effetti (artt. 1367-1381) e limitandosi a dettare poi alcune disposizioni spe-
cifiche per l’una e per l’altra forma di responsabilità e per alcune categorie di
danni.
Il codice civile italiano del 1865 trattava già congiuntamente delle obbliga-
132 zioni e dei contratti in genere, disciplinando all’interno del titolo quarto del li-
bro terzo tutte le varie fonti di obbligazione e disponendo delle norme appli-
cabili a tutte le obbligazioni, qualunque ne fosse la fonte.
Il codice civile italiano del 1942 ha introdotto, su modello del BGB – il quale
contiene nella sezione iniziale del libro II le regole risarcitorie che valgono per tutti
i rapporti obbligatori, che derivino da contratto o da atto illecito –, il primo titolo
del libro quarto, dedicato alle “Obbligazioni in generale”, in cui sono stati elevati
a principi comuni norme che in precedenza erano proprie del diritto dei contratti.
Il primo articolo di tale titolo indica quali siano le possibili fonti delle obbli-
gazioni: contratto, fatto illecito e ogni altro atto o fatto idoneo a produrle in

14
Cfr., fra gli altri, A. TUNC, La responsabilité civile, Paris-Economica 1981, 43 ss.; H. et L.
MAZEAUD, J. MAZEAUD, F. CHABAS, Leçons de droit civil, II.1, Obligations9, Paris-Montchrestien, 1998,
11 s., 44 ss., 384 ss.; J. CARBONNIER, Droit civil, II, Paris-Presses universitaires de France 2004,
2406 ss.; F. TERRE, P. SIMLER, Y. LEQUETTE, Droit civil. Les obligations, Paris-Dalloz 2005, 23 ss.; G.
VINEY, Introduction à la responsabilité, in Traité de droit civil, sous la direction de J. Ghestin, Pa-
ris-LGDJ 2008, 400 ss.
15
Avant-project de réforme du droit des obligations presentato nel 2005, pubblicato in Eu-
ropa e dir., 2006, 241 ss. Per il momento tale progetto sembra essere stato messo da parte,
in quanto si sta dando la priorità a una riforma del solo diritto dei contratti, in merito alla quale
cfr. D. MAZEAUD, Diritto dei contratti: la riforma all’orizzonte, in Riv. dir. civ. 2014, 800 ss.
La responsabilità civile è una sola L 4 2015

conformità dell’ordinamento giuridico. Se ne desume che anche il fatto illecito


è fonte di un obbligo primario e originario, non sostitutivo di altri rimasti ina-
dempiuti, il cui regime generale è dettato dalle norme del titolo primo, com-
prese quelle del terzo capo dedicato all’inadempimento delle obbligazioni.
Anche se le norme relative alle obbligazioni da contratto costituiscono la
parte «di gran lunga più importante, non solo dal punto di vista economico,
ma anche dal punto di vista della dogmatica giuridica»16 e sono spesso consi-
derate dalla dottrina come il referente esclusivo di alcuni problemi centrali della
teoria dell’inadempimento, la struttura del nostro codice civile sembra indicare
che la responsabilità debba essere la stessa per l’inadempimento di qualunque
obbligazione, nasca essa da contratto o da fatto illecito17.

3. Le norme riversate negli articoli 2043 e seguenti del codice civile sono
l’equivalente di quelle degli articoli 1321 e seguenti in tema di contratti e delle
varie disposizioni che prevedono gli altri atti o fatti idonei a produrre obbliga-
zioni in conformità all’ordinamento giuridico: esse dettano la disciplina dell’ob-
bligazione da fatto illecito, non della responsabilità che scaturisce dall’inadem-
pimento della stessa, la quale è invece regolamentata dalle norme di cui agli
articoli 1218 e seguenti, dedicate all’inadempimento delle obbligazioni in ge-
nerale e non all’inadempimento delle sole obbligazioni da contratto18. 133
Benché il contenuto dell’obbligazione da fatto illecito sia fin dall’inizio il ri-
sarcimento del danno, si tratta comunque di un obbligo primario che può es-
sere spontaneamente adempiuto19: esso costituisce un debito di valore che

16
Così L. MENGONI, v. Responsabilità contrattuale (dir. vigente), in ED. XXXIX, Milano-Giuffrè
1988, 1072.
17
«Si dice contrattuale la responsabilità per l’inadempimento di un’obbligazione preesistente,
quale che sia la fonte; è tale anche la responsabilità per inadempimento di un’obbligazione da
fatto illecito, in quanto non siano risarciti i danni da questo prodotti. Confrontata con l’acce-
zione moderna più ristretta della parola contratto, l’espressione è una sineddoche, indica il tutto
con una parte»: così L. MENGONI, v. Responsabilità contrattuale cit. 1072.
18
«Il fatto illecito è, come predica l’art. 1173, una fonte di obbligazione; e si colloca, sotto
questo aspetto, sul medesimo piano del contratto quale fonte generatrice, anch’esso, di obbli-
gazioni… Su di un piano diverso si colloca la cosiddetta responsabilità contrattuale, che è re-
sponsabilità per inadempimento delle obbligazioni, regolata dall’art. 1218, quale che sia la fonte
dalla quale l’obbligazione inadempiuta derivi. Su questo diverso piano si colloca la responsabi-
lità per inadempimento delle obbligazioni nascenti dal contratto…, ed è il medesimo piano sul
quale si colloca la responsabilità, anch’essa responsabilità per inadempimento, ex art. 1218, di
chi non adempie l’obbligazione derivante, a norma dell’art. 2043, dal fatto illecito commesso»:
F. GALGANO, I fatti illeciti, in Trattato di diritto civile, III, Padova-Cedam 2010, 110.
19
Contra C.A. CANNATA, Sulle fonti delle obbligazioni, in Trattato della responsabilità con-
trattuale, I, Inadempimento e rimedi, a cura di G. Visintini, Padova-Cedam 2009, 68: «se il de-
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deve essere quantificato secondo le regole fissate dagli articoli 2043 e seguenti;
l’art. 2056 c.c., che richiama soltanto alcune delle norme previste in generale
per l’inadempimento delle obbligazioni, dispone delle regole che servono a me-
glio determinare l’oggetto della prestazione nascente da fatto illecito.
Anche dolo e colpa in materia di obbligazione da fatto illecito vengono in
gioco per l’individuazione della fattispecie sostanziale, in ordine alla quale l’o-
nere probatorio grava sul danneggiato-creditore20.
Quando si agisce in giudizio per il risarcimento di un danno derivante da fatto
illecito, si chiede l’adempimento di un’obbligazione. Su questo punto alcuni autori
non sono d’accordo e ritengono che nell’obbligazione da fatto illecito non vi sia
posto per la nozione di inadempimento, e quindi neppure per la nozione di adem-
pimento21; la situazione del debitore da fatto illecito sarebbe identica a quella del
debitore da contratto inadempiente, quando l’inadempimento sia definitivo e quindi
l’obbligazione originaria sia estinta. Si tratterebbe dunque di un debitore non ob-
bligato, ma responsabile: «la situazione del debitore da fatto illecito extracontrat-
tuale è quella di un debitore responsabile, e la sua è obbligazione al risarcimento
del danno, la quale è di per sé stessa una situazione aperta all’azione, e la pre-
stazione che ne sarà l’oggetto spetta al giudice di determinarla»22.
Tuttavia, in queste affermazioni si nota una contraddizione: se quella che
134 sorge dal fatto illecito è un’obbligazione, come non si può non ammettere, al-
lora essa non può essere automaticamente responsabilità. In realtà, la sequenza
atto illecito, responsabilità, e quindi obbligo risarcitorio, è soltanto eventuale,
essendo la stessa suscettibile di molteplici dissociazioni e deviazioni, pure nor-
mativamente previste23.

4. La cosiddetta responsabilità contrattuale, regolata dagli articoli 1218 e se-

bitore offra al creditore danneggiato una somma di denaro o una riparazione in forma speci-
fica o altra prestazione a titolo di risarcimento, solo se quest’offerta sia accettata dal creditore
– che non è tenuto ad accettarla, rinunciando all’esercizio dell’azione che gli spetta – potrà evi-
tare l’azione o la prosecuzione se questa sia già stata intentata … ma la liberazione che egli ab-
bia ottenuto o che il giudice abbia riconosciuto nel giudizio non possono essere considerate
frutto di un adempimento, ma valutate come una transazione intervenuta tra le parti».
20
«Nell’azione da fatto illecito extracontrattuale la colpevolezza – o comunque l’imputabi-
lità al convenuto – del fatto dannoso fa parte della fattispecie che costituisce la fonte dell’ob-
bligazione dedotta in giudizio: C.A. CANNATA, Sulle fonti cit. 69.
21
C.A. CANNATA, Sulle fonti cit. 67.
22
Ibidem.
23
Così A. ASTONE, L’autonoma rilevanza dell’atto illecito. Specificità dei rimedi, Milano-Giuf-
frè 2010, 179.
La responsabilità civile è una sola L 4 2015

guenti, è responsabilità per inadempimento delle obbligazioni quale che sia la


fonte dalla quale l’obbligazione inadempiuta derivi; come ben osservava Gal-
gano, i termini responsabilità contrattuale ed extracontrattuale «sono espres-
sioni convenzionali, non del tutto appropriate: l’art. 1218, collocato nel titolo
sulle obbligazioni in generale, fa riferimento all’inadempimento di qualsiasi ob-
bligazione, e non solo delle obbligazioni nascenti da contratto, anche se è, di
fatto, destinato a trovare prevalentemente applicazione a queste ultime»24.
Il nostro codice distingue tra obbligazioni contrattuali e obbligazioni extra-
contrattuali, non invece tra diversi tipi di responsabilità. Vi è chi ha osservato
che «in uno schema del sistema delle obbligazioni, l’obbligazione da fatto ille-
cito extracontrattuale dovrebbe essere posta non al livello dell’obbligazione da
contratto, ma a quello dell’inadempimento dell’obbligazione da contratto … Le
nozioni di adempimento e inadempimento riguardano unicamente aspetti del
regime dell’obbligazione da contratto …»25. Tuttavia, questo non è il sistema
previsto dal nostro codice civile ed è dunque più corretto parlare di un’unica
responsabilità civile – intendendola come comprendente in sé non solo la re-
sponsabilità extracontrattuale ma anche quella contrattuale – per designare la
responsabilità regolata dal diritto privato, contrapponendosi, così, alla respon-
sabilità penale e a quella amministrativa.
Nel diritto romano si distingueva tra azioni reipersecutorie e azioni penali 135
per la diversa funzione; caduta la funzione penale, non c’è più ragione di di-
stinguere: oggi l’obbligo di risarcire il danno arrecato da un fatto illecito e quello
derivante dall’inadempimento di un contratto hanno la medesima funzione26.
Tale lettura interpretativa del nostro codice permetterebbe di inserire il no-
stro ordinamento nella direzione presa dai principali sistemi europei, evitando
la necessità di intervenire legislativamente per adeguare il diritto nazionale al
diritto europeo della responsabilità civile27.

24
F. GALGANO, Le obbligazioni in generale, Padova-Cedam 2007, 87.
25
C.A. CANNATA, Sulle fonti cit. 67.
26
«Il diverso regime delle fonti delle obbligazioni è l’unica differenza rilevante anche sul
piano sistematico. Si è constatato, infatti, che dal punto di vista funzionale il loro scopo è co-
mune: per entrambe la finalità è quella di esercitare un controllo qualitativo sulla circolazione
della ricchezza, così da consentire una equa ridistribuzione delle risorse attraverso il risarcimento
del danno»: M. FRANZONI, Il danno risarcibile2, II, Milano-Giuffrè 2010, 766.
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N. LIPARI, Responsabilità contrattuale ed extracontrattuale: il ruolo limitativo delle catego-
rie concettuali, in Contratti, 2010, 704 ss., invita a ripensare le categorie concettuali tradizionali
alla luce del diritto privato europeo, operando «una interpretazione comunitariamente orien-
tata, che considera prevalentemente la responsabilità civile avendo riguardo all’entità del danno
e al soggetto chiamato a risponderne, non certo alla natura contrattuale o extracontrattuale di
tale responsabilità».

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