Il revenge porn è la definizione anglosassone che indica la condivisione non consensuale di materiale intimo. Tale terminologia pone l’accento sul mancato consenso. Ciò sta a significare che se due o più persone, all’interno di un rapporto basato sulla fiducia e sul reciproco rispetto, condividono del materiale personale e intimo questo non vuol dire che tale materiale possa essere divulgato senza il consenso della vittima. Secondo quanto affermato ci troviamo davanti ad un reato. In Italia, il Revenge Porn divenne reato grazie alla Legge 19 luglio del 2019 n. 69, con la denominazione “Diffusione illecita di immagini o di video sessualmente espliciti”.
CAUSE DEL REVENGE PORN
Il revenge porn è stato oggetto di interesse da moltissimi studiosi. Il principale obiettivo è quello di comprendere le motivazioni che spingono gli individui a divulgare del contenuto personale all’interno del web. Secondo la psicologa Francesca Mangano, tale fenomeno deriva dalla volontà del carnefice nel punire la propria vittima. Il reale intento è quello di far provare alla persona interessata un senso di vergogna, esponendola a commenti sgradevoli, insulti o nuove condivisioni all’interno del dark web. In tal caso, la vittima non ha alcuna responsabilità delle azioni che subisce. In questa prospettiva, la tecnologia ha una responsabilità. Essa rende possibile ogni tipologia di azione. In particolare ci riferiamo al servizio di messaggistica istantanea : Telegram. Tale social protegge l’anonimato dei suoi utenti, anche di fronte alle pressioni delle forze dell’ordine e ignora le richieste di rimozione dei canali di Revenge Porn. Attraverso un semplice “clic” chiunque ha la possibilità di compiere qualunque azione, ben protetto dietro uno schermo. E’ importante precisare che la colpa di tale reato non può essere attribuita solamente alla tecnologia.
EPISODI DI REVENGE PORN
Molti sono gli episodi di Revenge Porn. Per poter comprendere a pieno il fenomeno è necessario riportare alcuni esempi. Giulia (nome di fantasia) è stata vittima di Revenge Porn. In questo caso il carnefice è il suo ex fidanzato, il quale condivise del materiale intimo della ragazza poiché non accettava la fine della loro relazione. Inoltre, come spesso accade, Giulia fu vittima anche di Victim Blaming, ossia sentì un senso di colpa per la situazione che dovette affrontare anziché riconoscere di essere la vittima e di aver bisogno di un supporto. Un secondo episodio è avvenuto in Spagna. Durante una festa in strada, oltre ottanta donne sono state filmate mentre urinavano appartate in una vietta laterale. Le loro immagini sono state divulgate in rete, in alcuni siti porno. In questo caso, nonostante avessero denunciato l’accaduto, il giudice incaricato del caso non lo ritenne un reato poiché le donne erano in un luogo pubblico. Si tratta di punti di vista differenti, ma non tutti accettabili.
CONSIGLI PER LE VITTIME DI REVENGE PORN
Subire Revenge Porn è una forma di violenza, il proprio corpo e la propria sessualità diventano improvvisamente di pubblico dominio. Per questo motivo è necessario diffondere alcune direttive per tutelare le vittime. Bisogna ripetere a se stessi che la colpa non è la nostra, ma di colui che ha diffuso il materiale. E’ necessario denunciare la persona, quando la vittima si sentirà di compiere tale azione. Inoltre, per proseguire con la denuncia, è fondamentale salvare il materiale divulgato (es. non cancellare le chat). Come ultimo consiglio, è importante intraprendere un percorso terapeutico per poter affrontare e superare con il tempo la violenza subita.
Giuliano Granato - Giornata Mondiale Contro La Violenza Sulle Donne. Anche in Italia Serve Una Norma Per Dire Che 'Solo Sì È Sì' - 26.11.2022 - Per Il FQ