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Asia minore - LA MECCA

La città santa ha un’origine incerta, ma era già luogo di pellegrinaggi nell’Arabia pre-islamica, tanto
che il profeta Maometto (in arabo Muhammad) nel ritornarvi vittorioso nel 630, per prima cosa
distrusse i 360 idoli presenti nella Ka’aba, il tempio cubico posto al centro dell’immenso cortile
della Grande Moschea.
Qui si custodisce la “pietra nera” un meteorite che i musulmani considerano di origine celeste,
annerito per i peccati degli uomini.
Il Profeta fece anche cancellare tutte le immagini venerate da ebrei e cristiani, risparmiando solo
quelle di Gesù e di Maria (nel Corano si parla bene di loro, pur con qualche confusione)
La Mecca dunque, era, politeista come la religione degli arabi, e fu proprio per reagire a codesta
religiosità che Muhammad comincia a diffondere le sue rivelazioni. La prima ad essere convertita
fu sua moglie, la ricca vedova Hadigia.
Ma la nuova dottrina, rigorosamente monoteista, non piace ai coreisciti (una tribù), e il Profeta è
costretto a fuggire dirigendosi a Medina.
Nel 630, quando ritorna alla Mecca a capo di 10mila guerrieri, oltre a 3mila beduini, la città
ridiventa ”santa”, e consacrata solo a Allah, di cui lui si considera l’inviato.

Nel corso dei secoli, la Mecca è stata al centro di sanguinose rivolte, nate nell’ambito della stessa
fede islamica, che non manca di eretici. Gli sciiti per esempio (costituiscono il 16% dei musulmani)
si contrappongono agli ortodossi sunniti.
Nel 692 la Mecca venne assediata dagli Onayyadi, nel 930 venne saccheggiata dagli sciiti Qarmati,
nel 1517 cadde sotto i turchi Ottomani e dal 1803 al 1813 fu posseduta dai Wahhabiti.
Poi, fu la volta del Pascià d’Egitto che la tenne fino al 1840, quando ritornarono i turchi

Fare il pellegrinaggio alla Mecca almeno una volta in vita costituisce uno dei “5 pilastri” dell’Islam.
Gli altri sono la professione di fede, la preghiera, l’elemosina e il digiuno.

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