LA FUNZIONE NUTRITIVA
Ogni funzione vitale svolta da un essere vivente richiede energia. Gli organismi la
ricavano dai nutrienti, molecole semplici(quali glucosio, amminoacidi) e complesse (quali
glucidi, proteine) necessarie per il metabolismo.
- La maggior parte dei nutrienti consumati da un organismo svolge una funzione
energetica ed è utilizzata per il mantenimento delle funzioni vitali (sono nutrienti
energetici glucidi, lipidi e proteine);
- Un'altra porzione di nutrienti invece serve a procurare il materiale plastico
necessario per la crescita, il rimodellamento e la riparazione dei tessuti (nutrienti
plastici: proteine);
- Una piccola quantità di nutrienti, infine, viene utilizzata per la regolazione dei
processi metabolici(sono i nutrienti regolatori: minerali e vitamine).
Il consumo di nutrienti porta inevitabilmente alla produzione da parte degli organismi di
prodotti di scarto che devono essere eliminati dal corpo. Tali materiali sono rilasciati
nell'ambiente, dove specifici organismi sono in grado di utilizzarli a loro volta come
nutrienti e smaltirli.
LA FUNZIONE RIPRODUTTIVA
La teoria dell'evoluzione ci insegna che lo scopo ultimo di ogni essere vivente è
riprodursi. È grazie a questa tendenza innata di ogni organismo che la vita si è
mantenuta sul nostro pianeta. Solo gli individui che sono in grado di mettere al mondo
una prole capace di superare le malattie e scampare ai predatori, trasmetteranno i loro
geni alle generazioni successive, garantendo così il mantenimento della specie. La
forma di riproduzione più diffusa tra i viventi è la riproduzione asessuata, tipica degli
organismi procarioti, che formano due dei tre domini dei viventi. Tali organismi
unicellulari si moltiplicano per scissione binaria, un processo che dà luogo alla
formazione di due cellule identiche alla cellula madre.
Questo metodo di riproduzione cellulare non si perde negli organismi superiori, ma è
anzi il processo per mezzo del quale avviene la duplicazione di tutte le cellule degli
eucarioti, eccetto i gameti. È infatti attraverso la mitosi, una forma di riproduzione
cellulare molto simile alla riproduzione asessuata dei procarioti, che gli organismi
eucarioti passano dalla condizione unicellulare dello zigote alla condizione pluricellulare
dell'embrione; ed è sempre grazie alla mitosi che gli eucarioti si accrescono fino all'età
adulta e mantengono e riparano i tessuti per tutto il corso della propria vita. Sebbene in
alcuni microrganismi compaia una forma primitiva di riproduzione sessuata (detta
coniugazione), è solo negli eucarioti che si evolve la vera e propria riproduzione
sessuata. Nei vertebrati le strategie riproduttive e le caratteristiche degli apparati
coinvolti (apparati riproduttori maschile e femminile) si sono evolute assieme alla
conquista della terraferma. Rispetto ai vertebrati acquatici, che in genere producono
grandi quantità di uova poco protette e rilasciate direttamente nell'ambiente, i vertebrati
terrestri hanno gradualmente sviluppato la capacità di produrre uova più resistenti e più
ricche di riserve di nutrimento. Nei mammiferi superiori le uova sono prive di gusci e
scorte energetiche, ma sono mantenute all'interno del corpo femminile, dove l'embrione
è nutrito e protetto fino alla nascita.
SENSIBILITÀ, COORDINAMENTO E RISPOSTA
Per svolgere al meglio le proprie funzioni vitali, un organismo deve poter interagire
costantemente con l'ambiente che lo circonda e anche con tutti gli altri organismi. Ogni
azione viene messa in atto in un preciso contesto ecologico che l'individuo deve essere
in grado di percepire e al quale deve saper rispondere. L'ambiente è mutevole e per
ogni essere vivente è necessario ricevere continuamente informazioni da esso. Se le
variabili ambientali cambiano, anche l'individuo deve modificare il proprio
comportamento per affrontarle adeguatamente. Può sopraggiungere un predatore, la
temperatura si può abbassare, può avvicinarsi un potenziale partner: ognuno di questi
eventi determina cambiamenti interni ed esterni del corpo.
Gli animali hanno fondamentalmente due sistemi di organi con i quali affrontano questi
mutamenti:
- il sistema nervoso permette di fronteggiare rapidamente mutamenti improvvisi;
- il sistema endocrino è coinvolto nella risposta ai cambiamenti a lungo termine e
ha un ruolo fondamentale nella crescita, nella riproduzione, nella regolazione del
metabolismo.
GLI APPARATI
❖ APPARATO TEGUMENTARIO: Rappresenta il rivestimento del corpo e
comprende cute e annessi cutanei; protegge il corpo dagli agenti esterni e dalla
disidratazione che contiene ghiandole sebacee e sudoripare; è sede dei recettori
cutanei;
❖ APPARATO URINARIO: Elimina i rifiuti azotati; regola l’equilibrio idrosalino e
quello acido-basico del sangue.
❖ APPARATO RESPIRATORIO: è costituito dai polmoni e dalle vie aeree;
consente al corpo di rifornirsi di ossigeno e di espellere anidride carbonica.
❖ APPARATO CARDIOVASCOLARE: è formato dai vasi sanguigni e dal cuore;
trasporta ossigeno e nutrienti alle cellule; allontana le sostanze di rifiuto;
contribuisce a regolare la temperatura corporea.
❖ APPARATO DIGERENTE: è formato da bocca, esofago, stomaco, intestino e
ghiandole accessorie; frantuma il cibo e assorbe i nutrienti; elimina le sostanze di
rifiuto.
❖ APPARATO RIPRODUTTORE: è costituito dalle ovaie (nella donna), dai testicoli
(nell'uomo) e dagli organi necessari all'accoppiamento e, nella donna, allo
sviluppo dell'embrione; consente la fecondazione e la nascita di nuovi individui
In base alla diversa consistenza e abbondanza relativa alle due componenti (cellulare ed
extracellulare), possiamo distinguere 6 tipi di tessuto connettivo:
1. CONNETTIVO LASSO: Nella pelle e tra gli organi è il connettivo più diffuso,
presente tra un organo e l’altro. È caratterizzato dalla presenza di numerose
cellule con tipologia variabile mentre la matrice è povera di fibre e non
particolarmente densa. Il derma della cute è un esempio di connettivo lasso.
TESSUTO MUSCOLARE LISCIO: E' formato da cellule piccole allungate (forma fusata
con le estremità sottili). Nonostante presentano le miofibrille queste non sono disposte in
modo regolare, per cui al microscopio non si osservano striature. Presentano un solo
nucleo (mononucleate) e costituiscono i muscoli involontari che avvolgono il tubo
digerente, i condotti renali, vene, muscoli erettori dei peli.