-Seduta del 13 gennaio del 27 del Senato,di cui parla Augusto nelle Res Gestae,in cui Ottaviano depone i
pieni poteri dei triumviri,che aveva condiviso fino al 36 a.C con Lepido e Marco Antonio,Lepido allontanato
dopo la sigla del triumvirato (il primo triumvirato era un accordo privato,questo invece con Ottaviano è un
vero accordo costituzionale,ha una veste giuridica,inquadrato nelle istituzioni).Questo accordo nel 36 perde
Lepido,perchè gli è dato il pontificato massimo,modo per allontanarlo dallo sconto bipolare per il
potere.ottaviano radicalizza su di se l’Occidente,prestò giuramento l’Italia e l’Occidente a lui,e Marcantonio
si appoggia soprattutto all’Egitto e a Cleopatra,con cui ci fu un matrimonio.Alla sconfitta di Marcantonio alle
acque antistanti ad Azio,nella Macedonia adriatica,nel 31 a.C e poi nel 30 con la morte di Marcantonio e
Cleopatra,Ottaviano resta unico al potere,e si rinnova tutti gli anni il consolato,dal 31 al 23 a.C,ogni anno
Ottaviano si fa dare il consolato=prima violazione delle norme repubblicane.Consolato è carica annuale,non
può essere iterato prima di 10 anni.Questo assetto costituzionale repubblicano inizia a perdere forza nel
corso del I secolo a.C,nonostante la lex cornelia ribadisca l’annualità.Assunzione ininterrotta di tutti i
magistrati tranne i dittatori,e lo ius provocationis,cioè tribuno ha la provocatio ad popolum,il tribuno ha la
sacrosanctitas,cioè l’inviolabilità fisica,e chiunque avesse avanzato un torto verso di lui,fisico o
morale,poteva essere condannato senza diritto di appello,condannato a essere sacer=base della maiestas,e
del crimen maiestatis,cioè il crimine di lesa maestà che poi ha l'imperatore,alla base di quei processi
organizzati ai danni di chi era considerato come chi aveva leso la sacrosanctitas
dell’imperatore.Imperium,potere che deriva dal diritto di prendere gli “auspicia”, comporta guida
dell’esercito,ed è potere dei magistrati superiori,è più grande di tutti i magistrati superiori,è infinitum,e
proconsulare,cioè su tutti i provinci e gli eserciti .Imperium proconsulare maius et infinitum=imperium è
potere assoluto che deriva da una matrice religiosa,e ha riflessi militari,possibilità di guidare gli eserciti.Lo
hanno pretori,consoli,censori,ma è superiore a tutti gli altri magistrati perché è maius e infinitum,cioè senza
limiti geografici.Questo avviene nel 27 a.C,imperium concesso insieme al nome di Augustus.Quindi principi
fondanti il potere imperiale=imperium e tribunicia potestas.L'imperatore però controlla e svuota le
magistrature,e si pone sopra di esse.Sistema resterà in piedi fino al dominato,cioè fino al 285 d.C con
Diocleziano,3 secoli pieni,perchè con Diocleziano cambia la struttura,la concezione di potere e si passa dal
principato al dominato=riflesso anche nella titolatura imperiale,nei documenti,nelle monete si trovava DN
cioè dominus noster;se il princeps è primus inter pares,superò gli altri magistrati in auctoritas, con il
dominato non è più un primo cittadino ma si tratta di un dominus,che nel diritto romano è il padrone,colui
che ha sotto di sé servi,schiavi che sono equiparabili a delle res,cioè delle cose.I suoi sudditi sono quindi
servi,concezione potere autocratica,teocratica perché il potere viene dagli dei=identificazione imperatore
con le divinità;con l’era cristiana,il potere teocratico si stabilizza sull’imperatore che è benedetto dal dio
cristiano (Costantino).Altro aspetto tipico di questo nuovo regime è la rigidità burocratica.L’imperatore è un
padrone assoluto che si circonda di una classe,che diventa anche una casta (cioè chiusa),una classe di
burocrati e di funzionari=questi iniziano a essere stipendiati,introdotto lo stipendium che non caratterizza le
magistrature,direttamente dall’imperatore,dal fisco cioè la cassa imperiale (erario è la cassa senatoria) (a
partire da Claudio compare il fisco,la cassa imperiale dove sono introitate le entrate relative alle province a
gestione imperatoria,gli affitti sui pascoli di proprietà imperiale...è sempre una cassa pubblica).I burocrati e
funzionari imperiali pagati dal fisco.Importanti sono 4 funzionari,un magistrato e 3 funzionari=il praefectus
urbis,un magistrato senatorio in genere è un ex console si occupa del controllo della vita
cittadina,dell’ordine pubblico,è a capo delle coorti urbane.Sono 3 i corpi armati che possono entrare in
Roma=le coorti pretorie,le guardie dell’imperatore che stavano a Casso pretorio,poi le coorti urbane addetti
al controllo dell’ordine pubblico e a capo di esso c’è il prefetto urbis,poi le coorti dei vigiles creato da
Augusto,addetti allo spegnimento degli incendi.Praefectus urbi delle 10 corti urbane è uno dei vertici
dell’amministrazione territoriale,acquista potere dal 3 secolo.Abbiamo il praefectus vigilum,di rango
equestre,i prefetti del pretorio,cioè i capi addetti alla sicurezza del principe,di rango equestre,e il praefectus
annonae,il prefetto dell’Annona di rango equestre,si occupa dell'approvvigionamento di grano
periodico,che veniva dai granai dell’impero,poi distribuito periodicamente attraverso le frumentationes al
popolo.Frumentationes diversi dagli alimenta.Frumentationes=distribuzione gratuita di grano al popolo,ai
cittadini.Alimenta=prestiti concessi dall’imperatore ai proprietari terrieri i quali si impegnano a restituirli
con interesse che va a essere incamerato in una cassa,la cassa alimentaria,con la quale si sostentano i
giovani,cioè i membri della media borghesia,della città d'Italia=provvedimento che serve da una parte ad
aiutare i piccoli e medi contadini,perché favorisce la media e piccola proprietà terriera,ma anche la media
classe borghese italiana,nel periodo più ricco e prospero però si fece sentire la crisi soprattutto nelle
dinamiche tra Italia e provincie.Prefetto annone si occupa delle frumentationes=funzione equestre.Altre
figure che non sono magistrature,ma sono funzioni sono=i curatores,funzioni amministrative nelle città
italiane,scelti fra i senatori,e i procuratores augusti,funzione equestre,che hanno la gestione finanziaria e
amministrativa del patrimonio del princeps.
Tutti i cittadini romani sono elettori ma non tutti sono eleggibili=non c’è sovrapposizione tra diritto di voto
attivo e passivo,perché c’è limite di censo che fissa il discrimen per potersi candidare alla prima carica del
cursus honorum,la questura.Dalla metà del II secolo a.C,questo censo per l’accesso alla carriera pubblica
cioè senatoria,è fissato a 4000 000 sesterzi,cifra che non deriva dalla retribuzione,sono la rendita annuale
calcolata su una serie di attività;le attività dei senatori sono quelle legate allo sfruttamento della terra,la
base della ricchezza senatoria è la terra.Questo è fissato da una legge,il plebiscito claudio,quindi votato nei
concilia plebis,del 218 a.C con il quale si vietava ai senatori romani il possesso di una trireme con una
capacità superiore di 400 anfore=i senatori non potevano essere proprietari di navi destinate agli ampi
traffici commerciali,potevano trasportare le loro merci ma erano loro interdetti i grandi traffici
marittimi,con un volume di merci superiori a 400 triremi.Il commercio trasnprovinciale era loro
interdetto.Come conseguenza principale del plebiscito è che i traffici transmarini vengono catturati dalla
seconda classe,i cavalieri=si costituisce il rango dei cavalieri,che emergono nel II secolo a.C.All'interno della
classe senatoria,c’era gruppo di 20 famiglie che consideravano il consolato come un loro privilegio e si
assicuravano tutti gli anni le magistrature più importanti.Questa sorta di elite è la nobilitas,scomparsa alla
fine del III secolo la contrapposizione patrizi e plebei,c'è separazione tra i senatori in due gruppi,tra i quali
un elite di 20 famiglie.Questo si struttura nel II secolo a.C.Chi non aveva nella famiglia personaggi arrivati a
rivestire il consolato erano considerati homines novi (Cicerone dice di essere un homo novus).
<Discorso di Sallustio nella guerra giugurtina considerato come manifesto degli homines novi.Discorso che
Sallustio immagina che Mario rivolse al Senato e che giustifica la sua posizione di rilievo (T40)=opera di
Sallustio parla della guerra contro Giugurta,ci troviamo dopo III guerra punica,guerra di propaganda
(scipioni vs Marco Porcio Catone),prevale il filone di Catone,Cartagine deve essere distrutta=III guerra,porta
distruzione nel 146 di Cartagine;con essa si costituisce la provincia d’Africa e iniziano ad essere intavolati
rapporti di buon vicinato tra Roma,che controlla questa parte d’Africa,con tutti gli stati e le popolazioni nei
d’intorni.Roma dialoga con i figli di Massinissa,re della Numidia,alleato dei romani,alla sua morte non c’è
divisione del regno perché subentrano a lui i due figli,e il nipote Giugurta.Muore Micipsa,il figlio,e regno
conteso fra i due figli e il nipote Giugurta;lui era vicino all’aristocrazia senatoria,c’era antica amicizia con
Giugurta che combatté con Scipione l’Emiliano a Numanzia.Giugurta uccide Iempsale,uno dei due figli di
Micipsa,e Aderbale scappa a Roma chiedendo l’intervento del Senato,116 a.C.Senato chiamato ad arbitrare
su questa questione.Roma attribuisce ad Aderbale la parte orientale della Numidia,la parte più ricca ma di
minore estensione,a Giugurta la parte occidentale più estesa ma meno ricca.Nel 112 Giugurta non rispetta
l’arbitrato e attacca Cirta, capitale della parte orientale,e massacra Aderbale e i negotiatores italici,i
cittadini romani e italici che negoziavano a Cirta.Questo comporta l’obbligo morale al Senato di Roma di
intervenire,perché massacrati cittadini romani,nonostante vicinanza della nobilitas romana a
Giugurta.Cecilio Metello porta avanti questa campagna in maniera debole,e per questo accusato in senato
più volte,fino a che il comando non è preso nel 107 da Gaio Mario,legato di Cecilio Metello,homo
novus,arriva al consolato nel 107 si fa assegnare la direzione della guerra contro Giugurta e in 2 anni,risolve
la situazione,ponendo fine alla guerra.In questo cambiamento di direzione,Caio Mario introdusse una
riforma fondamentale,cioè l'arruolamento dei capite censi,estensivo ai nullatenenti=esercito stipendiato e
aperto a chiunque.Figura di Mario si contrappone,entra nella dialettica fra homines nobili e nobiles,Sallustio
ne fa ritratti di esaltazione della virtus di Mario (Sallustio è un cesariano e prende le parti di Mario,filone dei
populares).Discorso di Mario in Senato quando assume di forza il comando delle operazioni contro
Giugurta=discorso che fa riflettere sulla visione dei discorsi in Sallustio,emerge il pensiero filosofico e
storico di Sallustio stesso.Risalta la contrapposizione dell’homo novus.Descrive anche un’ autobiografia.C’è
la contrapposizione con i nobili.iniziano a contrapporsi le virtù e i vizi,la superbia è tipica dei nobiles,come
al cupiditas,invece l'homo novus ha la virtus,il valore,l'ingegno la rettitudine=demonizzazione della
nobilitas.Altro carattere della nobilitas è l’invidia,lo invidiano per i titoli conferitigli.La mollezza,il lusso,la
corruzione della nobilitas.Attacco anche alla capacità,all'eloquenza,all'educazione ricevuta.Evoca anche non
i ritratti degli antenati,ma le cicatrici sul suo petto,per ispirare la sua fiducia non può esibire i ritratti degli
avi,ma anzi le sue cicatrici tutte sul petto;sono quelli i suoi ritratti,la sua nobilità,guadagnata a furia di
fatiche e di rischi=attacco alla grecità anche,attacco al circolo degli scipioni e a tutto l’ellenismo praticato.
(La virtus non si traduce in virtù,è il valore,non si può né dare né ricevere dagli altri). Polemica del lusso
considerato come indebolimento della virtus romana,considerato come un vivere alla greca,che sarà
accolto pienamente da Ottaviano.Queste parole calzerebbero perfettamente se messe in bocca ad
Ottaviano contro Marcantonio.Contrapposizione ideologica dell'ultimo secolo della Repubblica.I vizi sono
ritenuti da Sallustio come l'origine della decadenza romana,la mollezza dei costumi porta alla crisi della
Repubblica.Poi discorso,dal paragrafo 44,si stringe sulla questione della guerra contro Giugurta.
-I cavalieri=l'ordine equestre è una classe,un rango che inizia a profilarsi con l’età dei gracchi.Alla base della
sua ricchezza nel mondo dei negotia,dei commerci,della riscossione delle tasse provinciali,e degli
appalti.Con principato,i cavalieri diventano il punto cardine dell’amministrazione territoriale.La loro carriera
è articolata in funzioni.
Il limite di censo per poter accedere a queste funzioni è sempre di 400000 sesterzi in età
repubblicana,uguale al censo per le magistrature in ambito senatorio.Carriera equestre si apre con titio di
idoneità,l’equo pubblico sottinteso donatus,colui che ha ricevuto il riconoscimento del cavallo
pubblico,quindi è cavaliere.Significa che anche per l’accesso al ceto equestre c’era controllo,ricognizione
che era effettuata sulla base del censo,ma anche su altri requisiti,cioè la nascita libera,e non esercitare le
attività ritenute infamanti.Per accedere al ceto equestre c’è verifica di requisiti di accesso,che sono in età
repubblicana sovrapponibili con quelli senatori.Una volta effettuata la ricognizione,era dato formalmente il
titolo di eques,cioè cavaliere,e questo avveniva una volta l’anno il 15 di luglio di ogni anno quando si
organizzava una cerimonia molto partecipata,la transvectio equitum,la parata dei cavalieri,una processione
diretta verso il Campidoglio dove tutti quelli riconosciuti come cavalieri sfilavano,roganizzati in 6
squadroni.Il 15 luglio era i lgiorno in cui si posiziona,secondo la tradizione,la battaglia del Lago Regillo nella
quale sarebbero intervenuti a favore dei romani i fratelli Castore e Polluce,dei Dioscuri,cioè i fratelli divini
per metà equini per metà umani,il secondo immortale.
Si articola la vera carriera equestre,costituita di 3 tappe= 1 servizio militare, 2 le procuratele cioè incarichi
finanziari corrispondenti alla questura della carriera senatoria, 3 le grandi prefetture,i vertici della
carriera.Carriera snella con pochi step ma molto ricca di funzioni al secondo livello,ci sono molti
procuratores augusti.Ci riferiamo a 2 funzioni,la seconda divisa in 3=la praefectura fabrum (i fabri sono una
corporazione di mestiere)cioè il capo delle competenze di operai,artefici che operano nelle’sercito,il genio
militare,cioè il complesso di uffici (medici,architetti,cuochi..) che accompagnano l’esercito ma non hanno
funzione militare.Lui è il capo del genio militare a Roma.Prefectus fabrum uno dei servizi militari nella
carriera equestre.Poi abbiamo le 3 militiae,3 incarichi di ruata di minimo un anno=prefetti o tribuni delle
coorti,cioè capi della fanteria,i tribuni militum angusti clavi,i prefecti alee,cioè prefetti di un'ala di
cavalleria,guidano truppe non cittadine,ma truppe ausiliarie,al comando dei corpi costituiti dagli alleati di
Roma.Le truppe ausiliarie sono gli alleati di Roma.
Si passa alle procuratele,incarichi quasi equivalenti alla questura del rango senatorio,hanno carattere
finanziario,e si occupano del patrimonio dell’imperatore.I procuratores amministrano le casse provinciali
delle province imperatore (Augusto nel 18 a.C ristruttura le province dividendole in senatorie,affidate
totalmente al Senato e le tasse le riscuotono ai senatorio e va tutto nell’erario, e imperiali,con legioni e
governate da legati augusti amministrate dai procuratores,da questo livello di cursus senatorius.
A completare la carriera i praefecti=il prefetto vigilum,le 7 coorti create da Augusto nel 6 d.C,il prefetto
annone creto 8 d.C,quello alexandreae et aegypti cioè il governatore dell’Egitto proprietà
dell’imperatore,ed è una sorta di vice-re dell’Egitto,e praetorio dal 2 a.C.creati da Augusto(L’atto di
Cleopatra consente la continuità del suo regno nell'impero.Concezione egiziana è ancora più
teocratica).Primo prefetto d’Egitto nel 29 con Cornelio Gallo e cadrà nel 26 a.C in disgrazia.
Il ceto equestre comincia a delinearsi in età graccana,seconda metà II secolo a.C;il punto d’inizio è il
plebiscito claudio che radicalizza le basi e la ricchezza nei ceti.Con divieto nel plebiscito di armare una
trireme con più di 300 anfore,ai cavalieri riservati grandi traffici marini,l’attività commerciale ad ampio
raggio,gli appalti delle provincie,e tutto il sistema della finanza,nell’ordine si rientrava dall’età imperiale
epor designazione diretta dell'imperatore.Fino al 18 a.C non c’è differenza di requisiti d’accesso ai due
ordines,con il 28 a.C Augusto separa i due ordines perché eleva il censo di accesso alla carriera senatoria a
un milione di sesterzi.Emana leggi che rientrano sotto la lex iulia de maritandis ordinibus,relativa ai
matrimoni fra ordines=non siamo certi di questa legge, ma proibisce anche l’uso del laticlavio ai figli di
cavalieri mentre lo consente ai figli dei senatori con meno di 17 anni,che non iniziarono la carriera vera e
propria.Il laticlavio lo potwvano indossare solo coloro che entravano in Senato in età repubblicana;con
Augusto,lui lo concede anche a figli di senatori anche prima di iniziare la carriera,come viene concesso il
titolo di clarissimus anche ai figli e alle donne,clarissima femina=trasformazione da ordo a ceto.Augusto nel
18 istituisce la uterque ordo cioè èuna parità degli ordines,seppure quello senatorio conserva dignitas
maggiore.Sotto a questi due ordines abbiamo la plebs,il popolo,o urbana,cioè cittadini residenti a Roma o
rurale,i coloni che hanno piccole terre,chiamati a servizio militare e spesso perdono il lor potere,rientrano e
spesso sono soggetti a schiavitù per debiti.
Plebs soggetta a indebitamento,spesso non autonoma,molto presto soprattutto quella urbana diventa una
massa di manovra politica,soprattutto negli scontri tra fazioni del I secolo a.C .
-La cittadinanza=la civitas=definizione di cittadino romano nelle institutiones di Gaio,giurista romano che
vive in età severiana,è l’unico giurista che ci è arrivato per tradizione letteraria.Gli altri giuristi,sono in realtà
raccolti dalla legislazione successiva di età giustinianea.Nelle institutiones Gaio scrive che è cittadino chi è
nato da un iustum matrimonium,quindi tra padre e madre romani,oppure tra padre romano e madre
latina,o peregrina ma con ius connubii us connubi=diritto che riconosce la validità giuridica delle unioni fra
due individui,consente a un matrimonio si essere comunque considerato un matrimonio perchè non fra 2
cittadini romani.Nozze legittime,cioè iuste nutie,nel caso di nozze illegittime parliamo di concubinato o di
contubernium.Concubinato a Roma=unione tra 2 individui non riconosciuta dal diritto romano,che non è
nozze legittime,perché magari fra un cittadino ormano e una libertà.I figli nati da un concubinato o
contubernium seguono la condizione della madre al momento del parto,se la madre è cittadina sono
cittadini.Se questo figlio nasce da un cittaidno ormano e da una liberta,il figlio non è cittadino romano.
C’è una lex,la lex minucia,fine età repubblicana,che nel caso in cui il padre fosse latino o peregrinus anche
se figlio di una cittadina romana,non era cittadino romano.
Società romana è mobile e semplice,perchè semplice conseguire la cittadinanza,quello che non avviene nel
mondo greco .Come si guadagna la cittadinanza romana=o per concessione individuale,il caso più diffuso è
al termine del servizio militare praticato in truppe che non sono le legioni;oppure può essere concessione
collettiva,data a interi gruppi.Concessione cittadinanza romana all'indomani della guerra sociale,concessa a
tutti i soci italici che erano peregrini,descritti in 4 tribù rustiche.Nel 49 a.C nella legislazione cesariana c’è
concessione cittadinanza a tutte le città oltre il Po.Altri modi per conseguire la cittadinanza legati a
circostanze più specifiche=i latini potevano conseguire la cittadinanza al momento del trasferimento a
Roma=lo ius migrandi,che legava i latini a Roma;se un latino trasferiva la sua residenza a
Roma,automaticamente poteva essere riconosciuto nel censimento e poteva entrare nelle liste dei
cittadini.Altro modo per i peregrini o latini era risultare vincitori in una causa di accusa di un magistrato de
repetundis,nel caso in cui il tribunale avesse giudicato reo il magistrato,l'accusatore riceveva la cittadinanza
piena.Il più diffuso è la manumissione,ciò è un servo affrancato che consegue la cittadinanza anche se non
con pieni diritti.La qualità di cittadino,il godere di diritto di cittadinanza,sia pieni sia sine suffragio come i
liberti,è riflessa dall onomastica,l'onomastica del cittadino è articolata in 3 elementi nominali=il
prenome,gentilizio,cognome.I liberti con manomissione ricevevano cittadinanza sine suffragio,che
comporta l’elettorato attivo ma i liberti sono iscritti nelle tribù rustiche,solo in 4 delle 35,il loro voto non ha
peso,e non hanno elettorato passivo (civitas optimo iure è cittadinanza piena,con elettorato attivo e
passivo).Dall’89 a.C dopo guerra sociale,cittadinanza accordata a tutti gli uomini liberi d’Italia,Cicerone dirà
libertà=cittadinanza,affermazione valida solo per la popolazione dell'Italia e dopi la guerra sociale.
-Cittadinanza minorata, non di pieni diritti, non completa; la civitas optimum iure è cittadinanza attiva e
passiva, poi forme minori di partecipazione alla cittadinanza, la più diffusa è la civitas sine suffragio, senza il
diritto di voto. Questa civitas è una cittadinanza che non prevede elettorato né attivo né passivo, è concessa
ai popoli conquistati o annessi ma senza diritto di voto, è applicata dal IV al II secolo a.C. Situazione
provvisoria che in poco porta ad un’integrazione completa. Civitas sine suffragio=ci riferiamo allo ius
suffragii, il diritto di votare in assemblea, ma comprendiamo anche lo ius honoris, il diritto di essere
candidato, I liberti hanno la civitas sine suffragio, non è propriamente corretto, perché loro non hanno lo
ius honoris, cioè non possono accedere alle magistrature, ma hanno il diritto di voto. Abbiamo casi in cui i
liberti hanno la tribù, e quindi hanno una delle 4 tribù urbane; gli studiosi si dibattono, sono casi eccezionali
i liberti che possono votare, oppure possiamo dire che tutti i liberti votano? Non c’è fonte che ci dia
informazioni a riguardo, quindi lavoriamo sulle iscrizioni quindi sull'onomastica, i nomi dei liberti; nella
maggior parte dei casi i liberti non hanno tribù, quindi nel caso in cui avessero diritto di voto, avrebbero
indicato la tribù, invece la indicano eccezionalmente.
L’altra forma di cittadinanza, che è latina, è una forma di cittadinanza che regola i rapporti di Roma con i
territori annessi. Quando parliamo di latini, cioè ci riferiamo al diritto latino lo ius latii, ci riferiamo sia a una
connotazione, definizione etnica=il nomen latinum è la popolazione latina, indichiamo una partizione etnica
dei prisci latini, cioè le città della lega latina.La lega latina si forma coagulando queste popolazioni con la
stessa base etnica, che abitano su città distinte (cinta intorno a Roma).Questa lega si interfaccia con Roma
già nel V-IV secolo, soprattutto nel 493 sigla con Roma il foedus Cassianum, un trattato di alleanza.
Rimangono città indipendenti fino al 338 a.C, anno in cui si conclude la guerra latina che si articola fra 341-
338.Fasi da memorizzare=496 a.C, la battaglia del lago Regillo, rievocata ogni anno il 15 di luglio con parata
della cavalleria dove c’è la recognitio dei cavalieri, battaglia che segna la predominanza e la fine del primo
scontro tra latini e Roma; poi segue il foedus Cassianum, e sancisce alleanza tra lega latina e Roma; queste
città godono di particolari diritti nel rapporto con Roma,un rapporto di inferiorità rispetto a Roma,ma di
superiorità rispetto ai popoli esterni. Con il foedus si concede alle città latine lo ius connubii,lo ius
commercii,e lo ius migrandi o migrations,cioè la possibilità per i latini di conseguire la cittadinanza romana
piena al momento del trasferimento della residenza a Roma.3 diritti che caratterizzano la cittadinanza
latina.Ultima fase della dialettica latini Roma si ha nella guerra latina,in seguito la quale la lega fu sciolta nel
338;a questo punto il nomen latinum cioè il popolo latini,perde la sua connotazione etnica ed è usato per
indicare una connotazione giuridica di rapporto con Roma.Il nomen latinum passa a indicare da popolo
latino a diritto latino,equivalente di ius latii.D’ora in avanti chi è contraddistinto dallo ius latii?Concesso agli
ernici e poi ai latini coloniarii,gli abitanti delle colonie latione,che sono fondate in tutta Italia e anche al di
fuori.Le colonie latine sono forma di controllo conquistato da parte di Roma,e cittadini romani sono inviati
nel territorio di nuova annessione,ager romanus,inviti sia cittadini romani che alleati,ma quando fondano
una colonia latina,acquisiscono la cittadinanza latina.Sono città a tutti gli effetti,hanno una forma
giuridica,retti da leggi,hanno magistrature,hanno forma urbis,e servono per controllare il territorio.Sono
tutte forme che riportano alla città, non solo definita urbanisticamente,ma anche di costituzione,di
magistratura di vita politica e amministrativa.Modello con cui Roma controlla lo stato che si espande
sempre più.La città è l’unità con cui Rom a controlla il territorio,e la città ha forma diversa,dove è applicato
il diritto latino.Quel modello inventato coi latini è esteso come forma amministrativa.In età flavia,intorno al
74,Vespasiano concede lo ius latii alle città iberiche della Spagna=diritto latino in Spagna.Diritto latino in
Italia cessa di essere concesso a partire da inizio II secolo a.C,quando prevale il modello della colonia
italiana,soci italici non più disposti a perdere la loro cittadinanza per andare lontano da Roma e avere
privilegi minori;quelli nuovi mandati lo stesso reclamano hanno la cittadinanza piena.Uno deicpassi che
porterà a richiesta cittadinanza piena per tutti gli abitanti.Caratteri del nomen latinum=i 3 diritti
precedenti+ i cittadini latini hanno un’autonomia interna rispetto a Roma,e sono collegate a Roma da
rapporto di dipendenza per la politica estera=non possono dichiarare guerra senza autorizzazione di
Roma,che contribuisce con contingenti di uomini nelle guerre di Roma,contribuiscono sia con denaro che
con uomini;non militano nelle legioni,ma nelle formazioni ausiliarie di fanteria e cavalleria,cioè nelle coorti
e nelle ali.Dal II secolo a.C quando lo statuto di colonie latine non è più praticato,si concede la possibilità di
ottenere la cittadinanza romana optimum iure ai maggiorenti locali,i cittadini latini che avessero rivestito
magistrature nella colonia latina.L’elite latina ha la possibilità di avere la cittadinanza romana piena=ad
esempio Fermo che sarà fondamentale nella guerra contro Ascoli,dove vi erano i soci italici (andavano
contro Roma),Fermo invece colonia latina è dalla parte di Roma perché l'élite locale legate a Pompeo,aveva
la cittadinanza romana=Roma controlla i territori anche attraverso le aristocrazie locali.
Il pater familias avendo diritto di gita e di morte e la pater potestas può anche vendere i figli,ha lo ius
vendendis,anche un figlio ingenuo messo in vendita dal padre può essere schiavo.Caso più diffuso il
debitore insolvente,schiavitù per debiti,il nexum.Ancora,caso diffuso quei fanciulli rapiti dai
briganti,pirati,per essere messi in vendita al mercato degli schiavi.Il servo era una cosa,una res,e faceva
parte del patrimonium e oltre a essere del pater familias,passava in eredità al momento della morte del
dominus;schiavi che si chiamano fabuli nella famiglia.
Lo schiavo non aveva diritto di proprietà,ad eccezione del peculium,una piccola somma che
possedeva.Peculium=piccolo patrimonio a lui concessa dal dominus che può essere incrementata,con
risparmi/doni/donativi,e che poi è utilizzata per comprare la libertà.Si tratta di denaro sempre revocabile,è
sempre concesso dal dominus.Peculium=origine in pecus,i capi di bestiamo,perchè all'inizio si trattava di
disponibilità di possedere dei capi di bestiame.Disponibilità che il servo ha.Il dominus aveva diritto di vita e
morte sullo schiavo,e il potere di punirlo con gravissime pene,arrivando fino anche alla mutilazione e alla
crocifissione.Non poteva stringere relazioni familiari,le loro unioni erano definite contubernia,anche queste
nozze illegittime,il concubinatus però indica le unioni tra cittadini e non cittadini,il contubernia indica le
relazioni fra schiavi,o fra schiavo e un libero (poi i termini saranno equivalenti,nozze non lecite).In età
imperiale c’è attenzione della normativa giuridica della schiaivtù,introdotta norma che vietava la
separazione di fratelli al momento della vendita.Mobilità sociale=facilità con cui shciavo poteva essere
libero,condizione schiavo è sicuramente disumana,da un punto di vista giuridico soprattutto,era però
semplice essere affrancati.Come si ottiene la libertà=attraverso il peculium,oppure con procedimento della
manomissione=la rinuncia del dominus alla proprietà sul servo,rinuncia alla manus.I tipi di manomissione
sono 3=o quella testamentaria,o quella attraverso il censore (manumissio censu),oppure quella per
vindictam,una sorta di verga che indicava l’atto del colpetto sulla testa che veniva dato allo schiavo da parte
di colui che rivendicava (rivendicare deriva da vindictam) la sua libertà.Questa operazione avveniva dal
sertor libertatis,cioè colui che chiedeva la libertà per il servus,ma doveva avvenire in forma rispettosa
davanti a un magistrato.Altre forme più semplici non erano legalmente riconosciute=per amicos,durante i
banchetti,attraverso lettere.Al momento dell’affrancamento,l’ex servus diventa libertus,e il dominus
diventa il patronus,cambia rapporto da servo-dominus,si trasforma in rapporto libertus-patronus.Cosa
comporta=il liberto assume l’onomastica del suo patrono,è inserito nella sua gens,e prende il prenome e il
nome,perché il servo ha un solo nome,come un oggetto.Quando invece è affrancato prende il prenome e il
gentilizio del patrono e mantiene il suo vecchio nome come terzo elemento,come cognome.Assume la
cittadinanza romana sine suffragio,e ha una limitata capacità giuridica,ha tutti i diritti civili ma non quelli
politici che li assumerà il figlio.
Augusto stabilisce una tassa indiretta,la vicesima libertatis (la ventesima parte),una tassa del 5% su ogni
liberazione=rientra in tendenza a ridurre le manomissioni,cerca di controllare questo fenomeno che
assunse proporzioni troppo estese;quindi il dominus doveva versare il 5% allo stato quando liberava uno
shciavo.Logica politica di questo atto giuridico è decrementare le manomissioni,perchè prassi molto
diffusa.Il liberto aveva serie di obblighi,r5approto liberto-patrono è lo stesso rapporto di patrono-
cliente.Obblighi verso il patrono,anche sostenerlo se fosse caduto in disgrazia,e segni di esteriorità,doveva
accompagnare il patrono lungo la via,obbligato alla salutatio matutina come i clienti,cercava i voti per il
patrono perché sosteneva la sua carriera politica e faceva propaganda,e poi prestava vari servizi
generici.Riceveva la protezione del patrono,che siccome aveva diritti civili pieni ma non era in grado di
difendersi nei processi,il patrono garantiva assistenza del suo liberto nei processi,e lo sosteneva in caso di
difficoltà economica,nel trovargli un lavoro.I libretti potranno anche acquisire prestigio economico rilevante
(Trimalcione,età Neroniana),ma non un riconoscimento politico.Abbiamo classe ricca di neo arricchiti che
costituisce la spinta verso la nuova classe di potere.
-Condizione femminile=donna soggetta alla pater familias del marito o del padre o del tutore,donna non
giuridicamente autonoma,sempre soggetta alla tutela di un uomo.Esclusa dalla vita politica,sebbene
potesse rivestire alcuni sacerdozi,interdetti a loro i sacerdozi maggiori,ma aveva riservati alcuni sacerdozi
femmine che potevano essere rivolti a specifiche divinità.Una parte importante delle donne nel culto
imperiale,le flaminiche.Dedite a lavori femminili,legati alla tessitura,filatura,ricamo,ideale della matrona
romana è la donna domiseda,che sta a casa,univira,con un solo marito,lanifica,che attende al
lanificium,cioè alla filatura e alla tessitura della lana.In questo immaginario,la donna è anche associata al
silenzio.Ideale con cui sono confrontate tutte le principesse della domus augusta che comporta loro le
accuse di corruzione,insubordinazione che volgono verso accuse morali.La donna spostata aveva più libertà
di movimenti,perché l'immagine era tutelata dal marito.
Il matrimonio poteva avvenire in 2 forme=nozze con la conventio in manum, nozze più antiche=la donna
veniva a far parte della famiglia del marito,rinunciava all'appartenenza della famiglia del padre ed era
soggetta al potere del marito.
In età medio repubblicana=matrimonio sine manu ,nozze dove la donna apparteneva alla famiglia
paterna,soggetta alla apter potestas del pater familias perchè mantiene i diritti successori della famiglia di
origine,motivazione economica.
La prima fase=fase monarchica,parliamo di forza di guerra gentilizia,forme di guerra gentilizia perchè ogni
gens aveva proprio esercito,fondate sul combattimento individuale che ci fa pensare alla singolar tenzone
che abbiamo in età omerica.Lo scontro fra singoli,corpo a corpo,piuttosto che scontro di blocchi.
Nelle forme di guerra gentilizia,e nell’organizzazione di popoli in tribù (3 tribù etniche originarie,quelle che
costituiscono il principio organizzativo dei comizi tributi),ogni tribù forniva all'esercito gentilizio 100 fanti
x3=300 uomini,e 10 cavalieri=esercito a base gentilizia,300 fanti e 30 cavalieri.Il primo cambiamento è
quello introdotto con riforma serviana=esercito che rispecchia ordinamento sociale serviano,che prevede la
divisione del popolo in classi e centurie,che è l'articolazione rispettata nei comizi centuriati.Questo nuovo
tipo di esercito è più esteso,risponde all’accrescimento della popolazione,si data agli inizi del VI secolo,c’è
cambiamento perché l'esercito coinvolgeva tutti gli abbienti,a un principio di nascita gentilizio si sotiuisce
un poericnipio economico.Si passa da un comnatitiemnto singolo a contro tra formazioni serrate=la legione
romana.Secondo gli storici militari,il cambiamento di tipo di combattimento deriva dalla falange oplitica e
questa introduzione avverrebbe con la monarchia etrusca,fu questa monarchia che voleva spezzare i vecchi
vincoli gentilizi.Prevale questo ordinamento per classi di censo,articolati a loro volta in 193 o 194
centurie.Prima classe=80 centurie,la seconda terza quarta sono 20,la quinta 30.Poi 2 centurie di fabri,i geni
militari,e 2 suonatori di corno e tromba (tibicines..).Al di sotto della classis,cioè l’esercito,abbiamo l’infra
classem,con i capite censi,coloro che non potevano pagarsi l'armamento,coloro che sono esenti dalla leva.
In ogni classe abbiamo divisione tra seniores,le riserve e sono avanti nell’età, e juniores,in servizio sul
campo.Armamento principale della legione è la lancia,forte suggestione modello oplitico.Altro
cambiamento introdotto con guerre sannitiche (Molise,Basilicata,zona anche del basso Lazio,Campania
interna)=II metà del IV-primo decennio del III secolo a.C,fase di espansione di roma nel centro Italia verso
sud.Roma metà IV secolo,aveva raggiunto posizione di potere nel Lazio meridionale e aveva concluso un
trattato con i sanniti,popolazione ai confini del Lazio molto bellicose,dedite alla pastorizia,praticavano
transumanza di alpeggio,e gestivano territorio non fertile e avevano bisogno di sfogo esterno.Con aumento
popolazione si presentavano difficoltà,i sanniti si inventano il sistema delle primavere sacre=in caso di
carestia,i maschi di una certa annata erano mandati via dalla patria per cercare sbocchi altrove=principio
della nascita della popolazione picena.Queste primavere sacre andavano a collidere sulle popolazioni
contigue.I sanniti iniziano a spingere sulle popolazioni del Lazio sulle quali Roma aveva già esteso il suo
terriorio nel IV secolo.Si cofnrotnnao Roma e i sanniti,e nel 354 abbiamo trattato che fissava al fiume Liri il
confine delle sfere di egemonia.Poi scontro armato in 3 guerre,in mezzo alle quali c’è anche guerra
latina.Episodio all’interno della seconda guerra sannitica=la disfatta delle forche caudine,che richiama una
disfatta rovinosa per esercito romano che si trova a passare in un passo stretto,la forca,nella quale è spinto
esercito molto rigido nelle formazioni,e piovono tutti i nemici più agili anche nello schieramento,e chiudono
l’esercito ormano in un imboscata=massacro dei romani.Questo episodio,321 a.C,dimostra l’incapacità di
manovra dell'esercito ormano su un terreno accidentato,esercito serviano funziona su un terreno
ampio,ma è un sistema con grande criticità in luoghi accidentati,montagnosi,come quelli delle guerre
sannitiche.Questa disfatta spinge alla riforma manipolare,di cui ci parla Livio quando descrive nel libro VIII
come funziona il manipolo.
LEZIONE 26/11
-Esercito=passo di Livio dove descrive la riforma manipolare,nel cap. VIII,dove descrive introduzione di
questa riforma che comporta introduzione dell’unità del manipolo che rende più agile le manovre della
legione in contesti montuosi.Quindi c’è anche una riforma dell’armamento che si alleggerisce,prima tipico
della falange oplitica.Paragrafo 3,seconda guerra sannitica,e poi introduce questa digressione.Scutum=più
grande ma leggero,poiché ha solo l’orlo di bronzo;invece il clipeo era più piccolo ma interamente in
metallo.Informazione del soldo,della paga che secondo questa fonte si inizia a introdurre in
quest’epoca,anche se la fonte di Livio è molto discussa,si pensa che Livio anticipi qualcosa che è venuto
dopo.In prima fila stavano gli astati,confermato da Livio e Polibio.La prima linea era formata dai giovani alle
prime armi;poi venivano i principes,uomini di età più robusta e dotati delle armi migliori,sono truppe di
rincalzo,poiché sono più esperti.C’è un’apertura e un avanzamento della seconda fila.I triari rimanevano
fermi nelle loro insegne,dando l’apparenza di un esercito protetto.Non c’è una dispersione del blocco
unitario della falange,il manipolo consente che le file posteriori escono tra un manipolo e l’altro e non c’è
mai una dispersione totale delle fila.Si recuperava la compattezza del fronte,e i triari conservano la tattica
non manipolare,ma serrata del fronte,costituita dalla falange oplitica.
-Disfatta di Canne nella seconda guerra punica (quarta fase esercito)=con la fine della prima punica,264-
241,Roma esce dall’Italia e si costituisce nel 241 la prima provincia,quella della Sicilia,la parte occidentale
della Sicilia dove ci sono i cartaginesi.Roma nella sua prima fase si sovrappone alla potenza cartaginese,e la
romanizzazione della Sicilia inizia ad Occidente (Palermo,Agrigento…)poi si sovrapporrà anche ad oriente
della Sicilia, alla grecità.La sovrapposizione di Roma ha esiti diversi,e l’integrazione è linguistica culturale e
politica.241=prima provincia romana alla quale è mandato un questore,la prima provincia si sovrappone ai
territori di dominazione punica.Provincia soggetta a tributo,l'imposta che è riscossa in Sicilia è sul grano,da
a Roma una quantità di grano.A breve nel 237 a.C seguirà acquisizione della Sardegna dove Roma difese i
mercenari di Cartagine rifugiati in Sardegna dopo essersi ribellati per il mancato pagamento.Era ancora
esercito di mercenari,e la prima punica termina con la resa di Cartagine e l’obbligo di Cartagine a pagare un
forte indennizzo di guerra,Cartagine è in difficoltà a pagare i mercenari della prima punica,e quindi quelli
che si trovavano in Sardegna si ribellano e chiedono aiuto a Roma.Roma è percepita come uno stato
egemone a cui si può far riferimento.237=provincializzata anche la Sardinia.
La seconda punica è guidata per parte cartaginese dalla famiglia Barca,Annibale,e parte dalla Spagna
perché Annibale ha chiaro che la forza di Roma,esplettata nella prima punica,non consisteva nella capacità
bellica e nella tecnica di combattimento,ne in superiorità numerica,ma nel fatto che poteva contare su
continui rifornimenti di viveri o qualsiasi cosa,guerra sostenuta a lungo anche per il rinnovo delle truppe,e
contava su continuative risorse,date dagli alleati.Annibale intuisce che la guerra può essere vinta isolando
Roma,alienando il contributo in viveri e anche in uomini dati a Roma dai soci.Annibale pensa di poter
alienare a Roma le popolazioni socie di roma a partire da quelle dell’italia settentrionale,e inizia a spezzare
le alleanze romane partendo dalle popolazioni celtiche.Per raggiungere questi soci Annibale passa per le
Alpi,e parte dalla Spagna perché consolida le basi del potere cartaginese in Spagna,e da lì avanza passando
per i territori sotto controllo di Roma sopra l’Ebro,e valica le Alpi.Questa conduzione è una tattica che si
rivela vincente,e tutta la prima fase della seconda punica è un elenco di sconfitte per Roma,anche piuttosto
importanti,fino a che non emerge Quinto Fabio Massimo il temporeggiatore perché Roma riesce a
rispondere all’attacco contrapponendo la tecnica del logoramento,stancando le truppe di
Annibale,fermando l'arrivo dei rinforzi,e Annibale inizia a raccogliere delle disfatte. La seconda punica ha
come punto di partenza il trattato romano cartaginese che fissava all’Ebro un limes di confine tra zone di
egemonia cartaginese e di egemonia romana,però al di sotto dell’Ebro c’era città libera che godeva di un
trattato di alleanza con Roma,cioè Saunto,e quindi non si sapeva come considerarla.
C’è vittoria di Annibale di Canne del 216 a.C e nel frattempo Roma ferma la spinta dell’Oriente,della Grecia
perché cartagine alleata con la Macedonia,ma poi Publio e Gneo Cornelio Scipione riescono a bloccare i
rifornimenti che passano dalla Spagna e avere vantaggio su questa, e le truppe di Annibale restano
isolate.Parte determinante lo avrà Publio Cornelio Scipione l’Africano,figlio di Publio,che sconfiggerà
Annibale al Trasimeno,e porta la guerra in Africa dove viene introdotta la riforma dell'esercito.A Canne è
messa in atto la manovra avvolgente di Annibale,che riesce ad avvolgere la legione manipolare,molto fluida
e rapida ma ha sempre un campo frontale.Annibale riesce a far avanzare tutta la legione e attacca i lati.A
questo punto messa in atto la riforma scipionica,perché inventata da Scipione l’Africano nella battaglia dei
Campi Magni nel 203,con la quale la prima linea degli astati oppone resistenza elastica,ciop resiste ma
lascia passaere il nemico.La seconda e la terza linea non costituiscono solo un rinforzo alla prima (la prima
linea lascia entrare il nemico e lo circonda ai lati),ma sono pronte a uscire sui lati per eseguire la manovra
tenaglia,cioè l'accerchiamento.L'esperienza di Canne con la manovra di avvolgimento di Annibale,funge da
modello per la manovra a tenaglia che vale per tener forte i fianchi e per accerchiare a sua volta il nemico
che è entrato dentro la legione.La manobra a tenaglia è la limitazione della manovra avvolgente di
Annibale.Questa tecnica consentirà a Roma di travolgere anche la falange macedone,messa in atto nella
battaglia di Cinoscefale del 197 con cui si concluderà la seconda guerra macedonica,e nella battaglia di
Pidna che porrà fine alla terza guerra macedonica.Quindi la legione coortale sarà quella che potrà
determinare la vittoria di roma in tutte le guerre macedoniche.
-Come diventa una legione coortale=grazie a esperienza maturata contro le popolazioni celtibere in
Spagna.Con seconda punica oltre alla sconfitta di Cartagine e al predominio di Roma su tutti i territori
cartaginesi,si rafforza e posiziona il predominio di Roma anche sulla Spagna.Tra il 197-133 a.C (tribunato di
Tiberio Gracco,e battaglia di Numanzia) dopo seconda guerra punica,in Spagna ci sono relazioni con
popolazioni celtibere,di etnia celtica e iberica in Spagna.I celtiberi erano stanziati soprattutto sul massiccio
centrale dei monti iberici,e altro popolo con cui si confronta Roma nella penisola iberica sono i lusitani,che
abitavano le coste atlantiche della penisola iberica,cioè il territorio del Portogallo odierno,popolazione
autonoma e non si integrerà mai nello stato romano.Esercito manipolare nonostante fosse stato concepito
per muoversi in ambito montagnoso,si trova in difficoltà in queste aree.Lo stesso Scipione Africano
introdusse una nuova riforma,la legione coortale con istituzione della coorte.La coorte=impeigata questa
legione scipionica raffinata fino all’età di Mario e impegnata sul frote iberico.La corte è unità intermedia fra
manipolo e legione,meno vulnerabile dei manipoli ma anche più elastica della legione.Coorte si compone di
3 manipoli=1 di astati,1 principes,1 triari,blocco in profondità che può muoversi in autonomia.Schieramento
che garantisce la solidità e la compattezza persa coi manipoli,che non erano compatta in
profondità.Permette di evitare a volte i combattimenti corpo a corpo,in cui erano abilissimi i celtiberi.Tutta
la legione risulta più raccolta,mantiene elasticità del manipolo ma può serrarsi.
Nel 107 succede a Cecilio Metello Mario,il suo legato e che si fa attribuire il comando delle operazioni
nonostante proroga a Metello.Mario si fa dare la direzione di questa guerra e in questo momento applica la
riforma più importante della storia militare romana=arruola volontari,soprattutto proletari o capite
censi,che provenivano dalla plebe rurale per lo più,ai quali fece sognare un bottino di ricchezze e
terre,promise una ricompensa in terre.Da qui si inizia a parlare di riforme agrarie.Mario apre questo
arruolamento e il servizio militare diventa una via per restaurare le proprie condizioni economiche,è anche
una professione=esercito professionale.Gli anni di servizio militare diventa una scelta libera,non è obbligo
del cittadino,è scelta di chi trovava la possibilità di miglioramento nell’esercito;questo fa si che nascano
eserciti personali,legati ai capi dai quali dipendeva il benessere delle truppe=basi delle clientele del I secolo
a.C,i clienti sostengono il loro capo anche nella carriera politica (ad esempio le clientele pompeiane
soprattutto nelle aree fermane).Esercito professionale comporta introduzione di un pagamento e anche un
sistema pensionistico,i veterani vogliono un congedo costituito dalla distribuzione delle terre.
Struttura esercito da Augusto in poi=a partire dal 27 a.C,Augusto ha l'imperium proconsulare maius et
infinitum,il comando supremo delle armate,è il comandante supremo di tutto l’esercito romano,L’esercito
si articola in legioni,mandate nelle aree non pacificate,poi abbiamo delle truppe stanziate in Italia e altre a
Roma .In Italia abbiamo le flotte pretorie,stanziate una a Ravenna,e l’altra a Miseno composte di liberti e
peregrini,e non hanno la cittadinanza.A Roma abbiamo 3 corpi=le coorti urbane,urbaniciani,inizialmente
sono 3 poi aumentano,sotto gli ordini del prefetto urbano e hanno funzione di polizia e controllo del
territorio;poi le coorti dei vigiles,sono 7 agli ordini di un prefetto vigilum con funzioni di spegnimento degli
incendi,anche ronde notturne per evitare incendi dolosi;poi le coorti pretorie,la guardia
dell’imperatore,sono 9 con Augusto poi diventano 10 fino a 11 in età imperiale avanzata,sono agli ordini dic
due prefetti pretorio.La durata di servizio dei pretoriani è di 16 anni,le legioni 20.
Le flotte e le 3 coorti sono gli unici reparti dell'esercito sul suolo italico,le legioni no,Augusto prevede anche
l'evoluzione del principato perchè con la prima crisi dinastica,le legioni portano al potere la seconda fase
dinastica.
Nelle aree fuori il suolo italico sono aree non pacificate,e sono le provincie imperiali.Presenza delle legioni
rette e guidate da legati,di rango senatorio pretorio o consolare,e dove c’è una sola legione spesso c’è una
sovrapposizione fra ruolo di legatus legionis e governatore di provincia.
Le legioni con Augusto sono portate a 28,i legionari sono in servizio 20 anni e il 28 si riduce dopo la disfatta
di Teutoburgo contro Arminio,capo di una delle coorti ausiliarie a servizio a Roma,ci sarà una perdita
umiliante di 3 legioni,e non saranno più integrate;9 d.C,numero di legioni si fissa a 25.L’esercito si completa
con un altro corpo,gli auxilia,cioè le truppe ausiliarie,i legionari sono cittadini romani anche se non hanno
pieni diritti,non hanno il conubium.Durata servizio militare degli auxilia è 25 anni.Gli ausiliari erano
peregrini,appartenenti ai popoli assoggettati da Roma ma senza cittadinanza,gli auxilia erano divisi in
truppe di fanteria,ovvero coorti,e ali di cavalleria sotto il comando di prefetti di rango equestre,che sono
praefectus alae o cortis o tribuno cortis.
Esercito professionale,comporta regime “pensionistico” cioè con il premio del congedo,è anche esercito
pagato,che riceve un solo.Questa paga in età tardo repubblicana era gestita dai capi.in età augustea lo
strumento che aiuta il pagamento dei soldati è una cassa dello stato,istituita da Augusto,ovvero aerarium
militare creato il 6 d.C per provvedere alla paga dei soldati.Gli ingressi con cui sono pagati sono le
tasse,quelle indirette sempre dalle province imperiali,ma anche i portoria,cioè le tasse sulle merci.Manovra
di Augusto da una parte ha motivazione sociale perché limita le manomissioni,dall'altra ha anche
motivazione militare perché si paga l’esercito.Al momento del congedo,ricevevano un premio,che poteva
essere in terra o soldi e varia a seconda del periodo storico.Inoltre al termine della leva,vengono
riconosciuti i legami familiari contratti durante il servizio militare;i legionari e ausiliari non avevano il
conubium,e lo vedevano riconosicuto allas fine del loro servizio militre.Ai peregrini era data anche la
cittadinanza.
Esercito stanziale=protegge le frontiere,quello che alla fine del I secolo d.C sarà chiamato limes (limes=non
possiamo parlarne prima dell’età di Domiziano,il limes è la frontiera.Dopo II secolo d.C frontiera sarà
monumentalizzata,perchè fino a Domiziano il limes non è la linea di confine ma l'insieme delle strade che
erano tracciate su ager romanus esterno al confine dell’impero,che consentivano la penetrazione
dell'esercito in territorio nemico.Sono strade in verticale che vanno verso e penetrano all'interno di un
territorio nemico,consentivano il passaggio delle truppe.Comporta un tracciamento di strade ma non nel
senso di linea di confine.Queste strade sono il limes fino a Domiziano.Con lui per la prima volta è introdotto
il limes come demarcazione,cioè non più strada verticale ma è la strada che protegge la frontiera.Ancora
non frontiera costruita però a intervallo di questa strada ci sono delle postazioni di controllo che
garantiscono dove sono stanziate le truppe.Prima introduzione di limes come frontiera la abbiamo con
Domiziano,ultimo dei flavi 81-96,dopo con Adriano,inizi II secolo d.C,abbiamo la fortificazione del
limes).Esercito che protegge le frontiere,questo esercito protegge le frontiere con accampamenti
permanenti,lontano dalle aree tradizionali di reclutamento.
Però anche questo non basta più,e anni di servizio lontani dall’Italia iniziano a essere
rifiutati=provincializzazione dell’esercito,crescenti difficoltà a trovare italici disposti ad abbandonare l’italia
per sempre.Si provvede a questo applicando ed estendendo le leve anche alle province,lo vediamo con
Caligola e Claudio.Prima le provincie aperte sono quelle occidentali,soprattutto la Betica e la Gallia;con
Traiano si aprono anche quelle orientali,e poi sempre più dall’Oriente.Si prepara la base per la successiva
costruzione locale delle legioni,arruolate localmente da Adriano in poi,cioè non più in una provincia ma
senza correlazione con l'accampamento stanziale,l’accampamento di una provincia pescherà
nell’arruolamento da quel bacino.Quindi,inizia un processo che porterà all’imbarbarimento dell’esercito.Gli
effettivi dle’esercito stanziale arrivano a 5000/6000 uomini e la cavalleria legionaria è fissata a 120 uomini
per legione.
-Riforma di Traiano=piccola riforma con introduzione dei numeri,altre formazioni militari.Sono reggimenti
di provinciali meno romanizzati,sono truppe costituite da provinciali arruolate ai confini dell’impero con
popèoòlazioni più barbare.Ai numeri,che hanno nel nome l’etnico di provenienza,è concesso un
armamento che riprende quello delle regioni di provenienza,possono mantenere forme indigene di
combattimento e d è concesso di usare le lingue materne per comunicare tra loro.Sono corpi non
pienamente integrati ma servono a sostegno dell'esercito legionario e ausiliario.
-Settimio Severo=introduce lo stanziamento di una legione in italia,la legione seconda partica,impiegata nel
combattimento contro i Parti,e questa legione è arruolata nei castra albana,i colli Albani dove c’è residenza
imperiale già da Caligola poi trasformata in sede della seconda legione partica.
-Fine III secolo d.C=moltiplicazione delle legioni che arrivano a 174,e le legioni sono distribuite in due
sottogruppi,che sono=le truppe limitanee,i limitanei,esercito che è a presidio delle frontiere;i
comitatenses,cioè un esercito di manovra,mobile,che accorreva su vari punti minacciati agli ordini
dell’imperatore.Etimologia richiamano il comitatus di Diocleziano,truppe scelte intorno all’imperatore che
con ca capo lui stesso,si spostano per andare di punti nevralgici chiamato in aiuto dalle truppe limitanee.Le
legioni sono accresciute ma diminuisce l’effettivo,arriviamo a 1000 uomini per legione.Questo
accrescimento è effettuato ampliando l’arruolamento,l’imbarbarimento dell'esercito e quindi la debolezza
di questo.Ogni legione è spezzettata in 6 formazioni,la legione non è più attribuita al gruppo di 6000
uomini,ma ogni legione è la sesta parte quindi 1000 uomini,e ciascuna delle legioni è soggetta agli ordini di
un tribuno,il comandante effettivo,ma a gruppi di 2, rispondo anche all’ordine di un prepositus,comandante
di due legioni.Il prepositus è a capo di due legioni e siccome con Diocleziano ogni provincia ha due
legioni,c’è sovrapposizione tra comandante delle 2 legioni e comandante della provincia.I prepositi
sostituiscono i vecchi frobernatori provinciali,il governatore in tutte le provincie sarà il praepositus,anche
capo supremo di due legioni.
-Diritti civili dei militari=i soldati non si potevano sposare,non avevano il connubium,regola che vale sia per i
legionari sia per le truppe di stanza a Roma in Italia,sia per gli ausiliari.Poi di fatto la vita di questi soldati era
caratterizzata da legami non ufficiali con donne del luogo,donne peregrine.Le unioni erano regolarizzate
dopo il congedo dal servizio militare.Fino a Claudio pagavano le multe per i non sposati,perché nella
legislazione familiare di Augusto c’era lex iulia de maritandis ordinibus,prevedeva multe per chi non fosse
coniugato.Matrimonio era valorizzato,promosso e incentivato.I figli nati da unioni illegittime non erano
legittimi e non potevano ereditare,molti facevano testamento prima di arrivare alla fine del servizio
militare,e nominavano i figli eredi come se fossero estranei,non prevista successione perché nozze
illegittime,ma eredi non diretti dovevano pagare la tassa sulla successione fino alla riforma di Adriano nel
119 d.C.Risoluzione si ha con l’editto di Caracalla del 212 quando la cittadinanza romana è estesa a tutti i
sudditi dell’impero.
-RELIGIONE ROMANA=Roma non ha mai conosciuto una sola religione accettata da tutti e dappertutto
valida.A Roma parliamo di un principio politeistico,la religione non è unica,parliamo di
sincretismo,eclettismo religioso,di principio multi religioso.C’è molteplicità di religione data anche dal fatto
che la società romana è complessa,all'interno della quale vivono molti stranieri provenienti non solo
dall’Italia ma da tutto il Mediterraneo,e ciascuno portava con sé la propria religione.Religione romana
come religione pubblica,unitaria perché ricon sicura unitariamente pur se aperta a spinte molteplici.Roma
garantisce libertà di culto a tutti,non si occupa della pratica religiosa delle scelte religiose dei
singoli.Religione pubblica e vita religiosa romana per quanto riguarda la dimensione
pubblica=organizzazione feste,culti amministrati da autorità pubbliche che sono i magistrati.Le
caratteristiche fondamentali sono la dimensione comunitaria e politeistica.Comunitaria=nella religione
romana pubblica l’uomo entrava in relazione con la divinità solo in quanto membro di una comunità,no
relazione diretta uomo-divinità,per praticare la religione pubblica è necessario appartenere ad una
comunità,che si rapporta con gli dei.Non il singolo si rapporta,il magistrato si fa strumento fra popolo e
divinità.Idea che vale sia per comunità civica e per tutte le comunità più piccole,cioè i collegi,le famiglie,il
pater familias organizza il culto che però non opera a nome proprio,opera per la comunità.Ogni comunità
ha proprie regole,propri dei anche loro membri della comunità (Giove,Giunone,Minerva non sono venerati
nelle case,sono divinità del pantheon collettivo.Nelle case abbiamo il genius,i melates,penales...ogni
comunità ha i suoi dei e i suoi sacerdoti).Ogni comunità organizza il suo culto autonomamente ma regolato
da precisa prassi.I seguaci di un culto non aderivano ad una dottrina,a un dogma di fede,ma il seguace di un
culto aderisce alla comunità che pratica quel culto.Praticare quel culto equivale ad esistere socialmente.Ad
esempio il culto di Iside=culto orientale di matrice egiziana che si diffuse a Roma perchè era il culto
istituzionale praticato da mercanti italici e romano che trafficavano a Delo,culto nazione dell’Egitto.I
rapporti con gli egiziani avvenivano attraverso questo culto.Dopo annessione dell’Egitto,Iside divenne
oggetto di culto a Roma perché veicolava il rapporto con l’Egitto.
La comunità pratica un culto e paga le empietà del singolo.D’altra parte ciascun individuo poteva utilizzare
quel quadro pubblico per praticare i propri culti personali=nei santuari c’è anche il singolo ex voto,il singolo
che lo fa per la sua salute.Ognuno faceva ciò che voleva però il culto a quella divinità era praticato in
contesti comunitari.Pratica attuata in una comunità,ma non significa che in un altro livello di comunicazione
e il singolo non potesse praticare un culto,ma non attiene al funzionamento della religione romana,pratiche
individuali di cui Roma non si occupava,e riguardava la componente sociale.
Anche quando un individuo volesse praticare un culto straniero,lo doveva fare integrandosi in quella
comunità,non poteva farlo a titolo personale.Abbiamo testimonianze di autorizzazioni a esplicitare un culto
anche attraverso pagamento di un tributo,oppure c’era ospitalità accordata dietro richiesta.Procedimento
controllato dalla comunità.Quando Roma si estese,fu sempre più incline a inglobare le divinità straniere con
il rituale della evocatio=cerimonia che evoca,chiama a sé un culto straniero, e ha il doppio valore di evitare
sacrilegi e garantire la vittoria di Roma,e afferma anche l’integrazione sul territorio.
Roma evoca le divinità dei nemici per tenerle buone,e integra anche la comunità che rivolgeva il culto.In
questo processo di integrazione vediamo come opera Roma attraverso la documentazione
epigrafica,vediamo che nella prima fase di organizzazione abbiamo la delega di roma alla divinità che
ancora ha il suo nome indigneo;la seconda fase è associazione al nome indigeno del corrispondente
romano;po,terza fase, la dedica al corrispondente romano che ha già in sé i caratteri della divinità che ha
assimilato=perfetta integrazione della divinità e della comunità dedita a quel culto.
LEZIONE 01/12
-Tema dell’evocatio=la acquisizione della divinità o delle divinità dei nemici dalla parte dei romani,avveniva
attraverso un formulario particolare,dei riti particolari dei quali non siamo ben informati,dalle fonti
principalmente abbiamo l’atto di culto ma non sappiamo le procedure del rituale.Abbiamo qualche
informazione riguardo il richiamo della divinità del nemico.Serviva per evitare sacrilegi e garantire la
vittoria,e per affermare un'integrazione politica del territorio (assimilazione dei culti=3 step= venerazione
della divinità indigena associazione della divinità romana con quella indigena,poi prevale divinità romana
assimilata,ma lì si nasconde anche la divinità indigena).
-Culto primitivo di Roma=culto dei latini e dei romani.Gli indigitamenta=insieme di nomi di divinità,di
formule sacrali,con cui si invocavano le divinità più antiche,perchè fossero propizie.Li conosciamo perchè
erano trascritti e conservati nei libri dei pontefici.Questi attributi erano dati a 2 sfere di divinità=gli dei più
antichi,o dii indigetes,e i novensides,cioè divinità nuove,cioè apportate dall’esterno.Queste divinità le
pensiamo non tanto come divinità antropomorfe e che derivano dal flusso greco,ma sono delle entità
animate,delle forze misteriose che vivevano nelle cose con un principio di immanenza,e che determinano il
corso degli eventi.Un culto legato alle forze animiste,che ha come base religiosa il panteismo.Fra questi
ricordiamo Maya,la divinità invocata per la crescita (non solo per gli uomini,ma anche per feracità della
terra e per lo sviluppo del bestiame),Lucina,la forza che proteggeva le nascite (contesti anche
animali),Vesta divinità astratta che sottintende al fuoco,e i Penates,o penati (penati di Troia messi in salvo
da Enea col padre Anchise sulle spalle),la forza divina che protegge le riserve delle provviste
(penus=magazzino),e indica le divinità che proteggono una singola casa.
La casa romana,la famiglia romana è quella conserva più a lungo questi culti legati alle forze animistiche,e
nel culto familiare troviamo i penates che indicano le divinità protettrici del magazzino familiare,Vesta
invocata e venerata negli arari delle case come protettrice del focolare domestico e che ha estensione
urbana come protettrice del fuoco sacro della città,Yanus la porta e la soglia di casa,i Lares cioè protettori
dei luoghi della casa,i Manes cioè i morti della famiglia (ogni sepolcro in età pagana posto sotto la loro
protezione),il Genius,cioè verbo genero=spirito generativo del pater familias,è il protettore di tutti gli
elementi maschili di una famiglia (le donne avevano l’aiuno,cioè la forza spirituale della donna),era
venerato il genius del pater familias e indicava la continuità della famiglia e rappresentato o come uomo in
toga o come un serpente.Sono forze immanenti della casa e della città,i Lares poi diventano anche i
protettori dei compita,cioè degli incroci delle strade delle città (Viales,Compitares),diventeranno lares
augusti,strettamente legati alla domus augusta e che proteggeranno Roma quando il genius augusto è
protettore della città.Nella celebrazione dei sacra privata,avvenivano nelle nascite,matrimoni,funerali,e in
occasione di riti di passaggio (da pubertà all'età giovanile,dà infanzia na pubertà..)e che erano celebrati con
sacra privati,dove la funzione sacerdotale è affidata al pater familias.Anche culto dei morti=la mors in
origine è forza astratta che conosciamo negli indigitamenta,e sarà personificata e associata
all’orcus.L’anima sopravvive al corpo scende nell’ade,e l’anima si trasforma nei Manes,i defunti protettori di
una città.Presto si sovrappongono gli influssi esterni soprattutto di matrice greca.
Il primo influsso da Oriente viene con colonizzazione dell’Italia meridionale e della Sicilia,a partire da VIII
secolo,ma in realtà queste divinità arrivano a Roma anche in fase regia,con i territori in contatto con le
colonie greche:culto dei Dioscuri che rpob viene o da Cuma o da Taranto.Il principale punto di radazione di
questo culto è Lavinium ,fondata da Romolo,da cui proviene uno dei documenti più antichi della lingua
latina,che è una laminetta bronzea applicata a un donario di pietra,e su questa laminetta con alfabeto latino
c’è invocazione ai giovani fratelli Castore e Polluce,cioè i Dioscuri,uno mortale e l’altro immortale che ha
una base documentaria risalente alla seconda metà del VI secolo a.C e che in seguito troviamo
nell’annalistica quando Livio parla dell'apparizione dei due fratelli alla battaglia del lago Regillo nel 499 a.C
per risollevare le sorti del popolo romano,in seguito alla quale fu votato il tempio dei Castori nel foro
romano.
Altro momento importante per introduzione di culti esterni=introduzione dei libri sibillini,legati alla Sibilla
(oracolo greco),secono la tradizione questi libri contenenti i responsi della Sibilla,sono introdotti a Roma
nell’età dei tarquini e custoditi nei sotterranei dei templi di Giove capitolino.Andarono distrutti in un
incendio,in età sillana,poi ricostituiti e conservati nel tempio di Apollo sul Palatino,costruito vicino alla
domus di Augusto.Consultati in occasioni di pubbliche calamità sociali o naturali.La prima vera divinità
introdotta dalla Grecia direttamente fu Esculapio,dio della medicina,inizi III secolo a.C,in seguito a invito dei
libri sibillini di mandare un’ambasceria ad Epidauro in una pestilenza=fondazione del tempio sull’isola
tiberina ad Esculapio,291 a.C.
-I vari sacerdozi=i sacerdoti pubblici dei romani avevano il compito di regolare il rituale,e assistevano i
magistrati durante celebrazione dei sacrifici,durante dedica degli edifici,durante consacrazione dei
templi,dei boschi sacri,dei sacelli,delle aree.Erano i magistrati che votavano e consacravano un tempio,ma
erano assistiti dai sacerdoti.I sacerdoti fino al 300 a.C,erano esclusivi dei patrizi,sono aperti ai plebei nel 300
a.C.(lex ogulnia,apertura sacerdozi ai plebei).Con Augusto i sacerdozi riservati all'ordine senatorio.Requisiti
per accedere a un sacerdozio=la nascita libera o ingenuitas,nascita legittima,la cittadinanza romana,e
integrità fisica e morale.Durata sacerdozi è vitalizia,in età repubblicana all'elezione dei sacerdoti avveniva
con cooptazione.Da età augustea,dal 12 a.C anno in cui Augusto assume pontificato massimo alla morte di
Lepido,Augusto copta tutti i sacerdoti direttamente.I vari collegia e sodalicia (i membri sono i
sodales)=collegi=i quattro più importanti collegi sacerdotali=i pontifices,gli augures,i quindecemviri sacris
faciundis,i septemviri epulones o epulonum.Pontefici=collegio fondato da Numa Pompilio,costituito da
numero variabile (alla fine 16),che sono retti dalla guida del pontifex maximus.Non erano ministri del
culto,ma erano teologi,esperti del diritto sacro e depositari della tradizione.Quindi controllavano il culto,il
rituale.Registravano gli avvenimenti dell’anno su una tabula dealbata,esposta all’esterno della loro
residenza,preceduti dai nomi di consoli e trionfatori dell’anno,e queste tavole furono raccolte nel 123 a.C
negli Annales Maximi,base dell’annalistica raccolti da Publio Muzio Scevola,coprono gli anni dall’eclissi del
404 fino a 123.Costituiscono i fasti consolari e fasti trionfali.Residenza ufficiale nella regia.Gli altri collegi più
importanti sono gli augures,collegio di 3 membri poi disteso a 16,esperti di divinazione,prendono gli auspicii
all’interno di uno spazio limitato cioè il templum,in nome dello stato.
Poi septemviri=sovrintendevano alle epule,cioè erano coloro che si incaricavano di organizzare i banchetti
sacri,durante le feste religiose.Altre figure sacerdotali=rex sacrorum che dipendeva dal pontifex
maximus,residuo del potere religioso del re.Poi i flamines,sacerdoti addetti alle specifiche divinità da cui
prendevano il nome=erano 15,3 chiamati maggiori,il resto minori.I maggiori=flamen Dialis,addetto a
Giove,Quirinalis,addetto a Quirino,Martialis,culto di Marte.Scelti fra le gentes patrizie.
Età imperiale=flamines non solo questi sacerdoti,ma ci riferiamo anche ai sacerdoti addetti al culto
imperiale in provincia.Le vestali=sacerdotesse che dipendevano dal pontifex maximus,erano 6,abitavano
l’atrium vestae,in servizio 30 anni,avevano voto di castità,sovrintendevano alla custodia del fuoco di Vesta
che proteggeva Roma.
I sodalicia=gruppi di celebranti custodi di riti particolari legati alle divinità indigene più antiche.Fratres
arvales,12 membri con imperatore sono 13,entravano in carica i magistri il 17 dicembre giorno dei
saturnalia,e indiceva le feste alla dea Dia,che avvenivano a maggio,è culto agrario ma si contraddistinse
subito per carattere dinastico,legato ai festeggiamenti dell’imperatore e della domus imperiale
(organizzavano sacrifici).I fratres redigevano dei fasti dei sacrifici fatti in occasione di precisi
avvenimenti;fasti incisi su tavole esposte nel lupus,bosco sacro,alle porte di Roma,e forniscono
informazioni primarie sulla storia imperiale.Si diviedevano in palatini e collini,per la loro sede.
Per i fratres arvales è importante che quando avviene restaurazione e augustea,Augusto sceglie come
membri esponenti delle famiglie più in vista che ernai tsate in opposizione,e tornavano ads essere fratelli gli
esponenti delle famiglie divise nella lotta politica fra sostenitori di Ottaviano e quelli di Marcantonio.Altro
sodalicia dei salii=carme saliare,richiamavano le danze belliche,erano 12 membri legati ai riti bellici e a
Marte.I luperci=dediti al culto di Luperco,divinità della fertilità,ad essi si legano i lupercalia,festività del 15
febbraio ai piedi di Palatino,e Luperca,luogo che si credeva essere la grotta dove il pastore Faustolo aveva
rinvenuto Romolo e Remo nutriti dalla lupa.
Il sodalicium dei fetiales=20 membri incaricati di tutte le trattative prima delle alleanze,delle guerre,prima
dei trattati di pace,regolavano il diritto sacro e che le trattative venissero secondo lo ius,senza irregolarità.
-Religione di stampo orientale che ebbe più diffusione=il cirstianesimo.Fede che parte dalla predicazione di
Cristo in Galilea,muore in età tiberiana,33 anni,ma in realtà anno 0 va spostato di ¾ anni,muore sotto
Ponzio Pilato ai tempi dell’imperatore Tiberio;dopo la sua morte,cristianesimo si diffonde con apostoli
anche in Occidente.Viaggi di Paolo e Pietro a Roma,atti degli apostoli ce lo descrivono.Rapida diffusione
cristianesimo,abbiamo attestazioni di comunità cristiane a Roma nel I secolo,e si diffonde negli strati più
bassi della popolazione.Menzionati i cristiani per prima volta con Claudio,che parla della messa a bando di
seguaci di Crestus,e i giudei che si riunivano intorno a Crestus,forse Gesù.
La minzione più sicura è del 64 d.C,nella prima persecuzione di età neroniana.Il cristianesimo è religione che
ha diffusione anche rapida perché promette una vita migliore,e inoltre si fonda sulla pratica zelante della
caritas,ha dimensione fortemente sociale,di sostegno delle classi più deboli.Le persecuzioni contro i
cristiani nascono dal rifiuto dei fcirstiani di adorare gli dei dello Stato,di tributare culto al genio
dell’imperatore,e di partecipare alle cerimonie del culto ufficiale.Questo rifiuto di culto imperiale
costituisce per roma un atto di opposizione politica,per questo i cristiani sono perseguitati.Persecuzione
rivolta a insubordinazione politica.Le persecuzioni sono rivolte all’opposizione all’obbedienza allo stato
romano.Prima persecuzione con Nerone,i cristiani sono subito individuati come capo espiatorio
dell'incendio di Roma,dove le fonti accusano Nerone stesso.(C’è anche chi pensa,teoria innocentista,che
Nerone abbia approfittato di uno dei tanti incendi che devastarono Roma per fare operazioni di
ristrutturazione edilizia e urbanistica,innalzando la sua domus aurea). Malanimo verso comunità
cristiana,sospetto verso di loro,perché aveva avuto diffusione rapida,il cistianesimo è anche legato ai riti
misterici,cioè è religione iniziatica,le tappe non erano evidenti ma c’era gradualità,tipica dei culti orientali
(anche in Mitra).Il fatto che si chiamavano fratelli e quindi accusati di incesto,si avvicinavano al banchetto
eucaristico,accusati di mangiare carne umane perchè l’ostia accusta di essere il corpo di Cristo...sospetto
anche dovuto a ignoranza.
I cristiani quindi sono usati come torce umane,bruciati per illuminare la notte romana,suscitando la pietà
anche in Tacito o Svetonio.Persecuzione orientata verso i cristiani per scagionarsi dalle accuse.Dopo di
che,abbiamo età di moderazione nel II secolo fra Traiano e Commodo.III secolo=diffusione massima del
cristianesimo,in concomitanza con grande crisi del III secolo=età di crisi politica,instabilità degli imperi che
si succedono, abbiamo più di 20 imperatori,abbiamo anarchia militare e i severi,con Severo Alessandro 222-
235 ultimo dei severi.Molti di questi imperatori nominati dalle truppe,sono estranei dalla mentalità
romana.Massimino il Trace,il primo,non arriverà mai a Roma perché ucciso ad Aquileia.Anni di crisi
politica,economica,c'è ascesa dei prezzi,inflazione forte,imperatori dovranno rispondere con politiche fiscali
e monetarie=si arriverà al 305 con edictum dei prezzi in cui l’imperatore cerca di frenare aumento dei
prezzi che gravava e arrivava a vette inarrivabili con danno economico.Crisi di pensiero filosofico.Comunità
cristiane in questo secolo conoscono un'espansione,una fortuna,e un numero sempre più elevato di seguaci
provenienti da tutte le classi sociali.Basavano la loro forza in organizzazione burocratica molto solida
fondata sull’autorità decisionale del vescovo,centralizzata,cui era sottoposta gerarchia di sacerdoti,e
poteva contare su larghi mezzi finanziari=mezzi dei fedeli ,messi a disposizione per la comunità.
Grandi persecuzioni=di Decio,250-251,non è persecuzione solo per cristiani,poi persecuzione nel 257 di
Valeriano=per la prima volta comporta confisca dei beni del clero,sono vietate tutte le celebrazioni.Con
Gallieno,fase di morbidezza e tolleranza,riconosciuto ai ciersztiani il diritto a professare liberamente la loro
fede,riconosciuta autorità dei vescovi,e restituiti i beni confiscati da Valeriano=rafforzamento
cirstianesimo.Ultima ondata persecutoria=Diocleziano,303 d.C.
Diocleziano opera in maniera drastica e i punti di intervento sono li scioglimento delle comunità cristiane,la
confisca dei beni,la destituzione ei cristiani dalle cariche pubbliche,ritiro del diritto di
cittadinanza.Persecuzione fallimentare,ormai si rivolge contro una massa consistente della
popolazione,risponde Costantino nel 313 con la fine formale degli atti persecutori=emanato l’editto di
Milano o di Caracalla,Milano è capitale dell’impero romano d’Occidente,con il quale la religione cristiana è
riconosciuta come religio licita,cioè secondo la lex.Segue il concilio di Nicea 325 convocato da Costantino
che mette al bando l’eresia ariana,i seguaci di Ario che negava la trinità e la divinità di Cristo.In Costantino ci
sono con traddizioni=se si parla di conversione al cristianesimo di Costantino,con il sogno dopo il quale fece
incidere il monogramma cristologico di Cristo sugli scudi,in realtà sappiamo dalle fonti documentarie che
Costantino continuò ad essere pontifex maximus della religione di stato pagana.Inoltre lo stesso Costantino
eresse sia basiliche cristiane che templi pagani;soprattutto in periferia,abbiamo iscrizione al divus
Constantinus da vivo,imperatore divinizzato,episodio di culto imperiale del IV secolo quando c’è anche
culto diretto all'imperatore che contrasta col cirtianeismo.Culto pagano insieme al crisyianesimo.Dopo
tentativo di restaurazione di paganesimo cella metà del Iv secolo,si ha la decisiva svolta con
Teodosio=editto di Tessalonica 380 d.C,il cirstianesimo diventa religione di Stato,unica religione ufficiale
dell’impero,porta il divieto della divinazione,e cade il principio della consultazione degli oracoli,degli
auspici,sono proibiti i sacrifici alle divinità pagane,e porta chiusura dei luoghi di culto pagani.435
d.C=Teodosio II,rovesciamento totale=messi a bando i culti pagani,distrutti i templi pagani,pagani
perseguitati.
Si parla di una legge votata dai comizi sotto Vespasiano,e de imperio perché è riconosciuta la legge che
conferisce il potere all’imperatore.Anche nota come lex regia.Cola di Rienzo,umanista,gli riconobbe la legge
di investitura nel potere imperiale,e in essa è riconosciuta la legge di riconoscimento dell’imperium.Alcuni
romanisti tutt'oggi ritengono che sia la lex regia.(CIL VI 930=31207=riferimento a dove possiamo trovarla).
T42=alla morte di Nerone,succede l'humus et tumus angus,quell’anno e mezzo che va dalla morte di
Nerone alla proclamazione sul trono di Vespasiano il primo luglio del 69,vede l’avvicendarsi di 4
imperatori=anno dei 4 imperatori.(Anarchia militare è del III secolo).Un anno di anarchia militare,al termine
del quale prevale Vespasiano su tutti,riconosciuto dal senato,acclamato nel 69 dalle truppe in Egitto,poi
lascerà suo figlio Tito in Giudea e si recherà a Roma,dove c’era ancora Vitellio,acclamato dalle truppe,lui è
eliminato il 20 dicembre,il giorno successivo il Senato riconosce l’acclamazione delle truppe a
Vespasiano.Questo riconoscimento del Senato avviene con un senatus consultum,che è incorporato nella
lex rogata de imperio.Legge votata dai comizi ma che riconosce un senatus consultum del Senato.Questa
legge è rogata e si conservano solo le ultime 8 clausole introdotte da “utique” ovvero “che”.Fra questi
poteri non compaiono i due poteri fondanti del principato,che dovevano essere presenti forse nella prima
tavola,con questa lex si conferivano oltre alle 8 clausole,si conferivano anche questi due poteri?Questa
legge fu votata solo per Vespasiano,o ogni volta era votata per riconoscere l’ascesa al trono di un
imperatore?
<Clausola 5=clausola con precedenti.Che sia consentito di ampliare i confini del pomerio quando lo riterrà
utile.Riferimento al diritto di ampliarlo (pomerio è linea sacra tracciata col solco dell’aratro),possibilità di
spostare il pomerio è conseguenza dell imperium proconsulare maius et infinitum,il potere senza confini e
vitalizio concesso ad Augusto e i suoi successori.Unico precedente evidenziato fu Claudio,unico che ampliò
il pomerio in età imperiale.Avvenne nel 49 con inclusione dell’Aventino,colle della secessione della plebe
con propri culti e commerci.Vespasiano e Tito ampliano il pomerio dopo la censura tra 73-74,e ampliano il
pomerio includendo TrasTevere.Questa testimonianza è suffragata da serie di documenti, i cippi di
pomerio,operato da Vespasiano e Tito congiuntamente.Operazione di Claudio fatta dopo estensione
dlel’ager romanus,quella di Vespasiano e Tito con espansione al di là del Reno.
<Clausola 6=clausola discrezionale,la più importante e discussa.In questo puntoc’è anche un errore
nell’incisione del testo,che fece fare a Malavolta varie considerazioni.C’è una “e” in più alla fine,e
“umarum” dovrebbe essere "humanarum"=questi elementi consentono di dire che è una tavola di
scarto,che evidenzia un errore di stampa.Questo errore rese inutilizzabile la lastra e per questo si conserva.
Lezione 2/12/2021
Lex de imperio vespasiani clausola 6: interpretata in modo diverso per rei publicae e genitivi. Essendo l’età
imperiale si cerca di capire a cosa si riferisse quel termine. L’avanzamento degli studi ha permesso
un’analisi nuova delle fonti anche sull’uso e significato di maiestas, non solo con significato di grandezza ma
anche con importante uso politico, come confermano fonti epigrafiche e letterarie. Si toccano ambito civile
e religioso e privato e pubblico, ma con la maiestas non è possibile fare ciò, esssendo quest’ultima riferibile
solo al popolo o alla repubblica. Indica il rispetto della grandezza dello stato in tutto ciò che l’imperatore
aveva il diritto di fare, divino e umano, seguendo anche l’usus (consuetudine). In maniera più razionale,
quindi, i genitori vanno a riferirsi proprio alla maiestas, indicando una vera e propria limitazione nellka sfera
d’azione nell’imperatore.
Malavolta ha indicato come il bronzo che componeva questa tabula era fuso per poi essere colato in una
matrice di realizzazione. Le lettere utilizzzate quindi sono sempre le stesse, essendo un aorte di una matrice
che, come in questo caso, poteva comprendere anche errori, non a livello di chi scriveva la tabula, ma errori
di una matrice imprescindibile. Uno degli atti formali dei comizi curiati era votare tramite i 30 littori una lex
curiata per coincedere formalmente l’imperium a un magistrato. Questa clausola potrebbe derivare da una
sorta di forumale utilizzata per la concessione della lex de imperio dai comizi curiati, poi rivisitata per la
concessiopne dei poteri al princeps. La prima delle due tavole è stata probabilmente persa, la seconda
tenuta in officina per i suoi palesi errrori di matrice venne scartata sin dalla sua prima nascita. Gli errori
presenti non potevano essere accettati, così si passò alla realizzazione di una nuova tavola da esporre in
pubblico Vespasiano per le precedenti esperienze limita i poteri dei principes. Non sale al potere per linea
di sangue, ma dà uno sguardo più democratico al potere, scartando l’autocrazia caratterizzante i giulio-
claudi.
Clausola 7: è una clausola doppia, che lo esonare da leggi e plebisciti come i suoi precedenti e può agire
come fecero esattamente tutti i suoi precedenti.
Clausola 8: Qualsiasi cosa fosse stata ordinata da Vespasiano prima dell’emanazione della lex de imperio
vespasiani erano da considerare valide come se le avesse emanate il popolo.
Chiusura: questa lex sostituisce le leggi precedenti, quindi non verranno puniti tutti quelli che agiranno
contro le leggi precedenti purchè rispettino le clausole immesse nella lex de imperio.
Problemi storici: questa lex è da considerare una lex di investitura imoeriale riproposta nell’ingresso alla
porpora di ogni imperatore o venne stilata unicamente per vespasiano? Lo stesso Momsen e molti altri
accreditavano la prima ipotesi, che vedeva questa lex come un elenco dei poteri che investiva l’imperatore
entrato nella porpora. Quando si parla di lex de imperio si parla di imperium inteso come potere imperiale,
o come imperium inteso come potere in sé che permetteva di oprendere gli auspici? Mantovani crede che
nella tabula macante si conferisse anche la tribunicia potestas, che andava a confermare come questa lex
indicasse l’estensione dei poteri imperisali intesi in senso lato. Solitamente l’imperium veniva riconosciuto
dall’esercito e poi da un senatus consultum. Solo dopo ciò poteva passare alla votazione nei comizi. Il
conferimento dei due poteri non poteva essere nello stesso provvvedimento legistalitvo. Negli acta dei
fratres arvales si vede come questi registrassero ogni anno gli atti oubblici, tra cui anche i scarifici in
occasione del dies imperii,m giorno in cui l’imperatore otttiene l’imperium e giorno in cui ottiene la
tribunicia potestas. Spesso vi è differenza di giorni o, come in Nerone, addirittura di mesi. Ciò conferma la
concessione avesse tappe differenti e come i poteri si basassero sulla concessione di organi non proprio
identici. Nella tavola della lex de imperio quindi non poteva esserci che la concessione della tribunicia
potestas. La tappe della concessione del potere imperiale sembrano rispettare gli organi e i loro ruoli
presenti anche nell’età repubblicana.
Alxune clausoole sono davvero inedite? Secondo Msantovani erano la semplice regolarizzazione di poteri
già presenti nei vari principati, senza che si fosse creata in effetti una legge con poteri rivoluzionari e senza
precedenti. Si parla di una semolice procedura di legalizzazione al fine di normalizzare il ptoere del
pruncmeps. Il rochiamo ai predecessori va ad indicare una continuità caratterizzata dalla presenza dei
migliori. Verranno citati solo i principes che si eerano distinti nel corso dei loro principati. Il tutto
preannuncia il sistema imperiale che verrà seguito tempo dopo.
Sistema provinciale
Quando Roma si apre alle conquiste extra peninsulari si pone il probe,ema di trovare delle soluzioni nuive
per il governo delllo stato rimano di un territorio di una certa estensione. Roma fino a quel momento si era
limitata alla fondazione di colonie e municipi, semplici da gestire a livello della penisola ma non in grado di
rappresentare politicamente un territorio di grabnde estensione al di fuori dei limiti della poenisola,
essendo il territorio eccessivamente lontano dal centor del potere. Prvincia indica ion latino la sferqa di
competenza di un magistrato provvisoti di imoerium. Con l’annessione della sicilia un magistrato viene
mandato a gestire wuel territorio, tanto da far estendere kl significatio di provincia a “territorio in cui si
esercita il potere”. Il tutto si precisa nel corso del secondo secolo, quando si affidano le province a dei
pretores. IL terrtorio diventa ger romanus e lo statuto viene definito dalla lex provinciae, cioè una lex data
dal magistrato cum imperio incariucato del governo della provincia. Il territorio doveva pagare un tributum
a Roma e le tasse soo di due tipi: tributum soli (tassa sulla terra) che pagava l’ager romanus di occupazione
e il tributum capitits (imposta sulla singgola persona, che non possedeva sostanzialmente la cittadinanza).
La situazione provinciale non era sicuramente omogeenea. Vi erano alcune coiviltà presenti nel territorio
provinciale senza risultare soggette a Roma e, di conseguenza senza pagare i vari tributum. Regime he ha
caratterizzato le città greche liberate dai macedoni da Tito Quinzio Flaminino. Le province sono gestite da
un magistrato cum imperio dalla carica annuale, aiutati dai legati del governatore e da figure
amministrative come i questori. (quaestores provinciae). Le pronvice vennero poi suddiviso in senatorie e
imperatorie e, a patrte, l’Egitto. L’Egitto è alle strette dipendenze dell’imperatore