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CORSO DI STUDIO TRIENNALE IN INFERMIERISTICA

PRESIDENTE PROF.SSA: ERSILIA BUONOMO

Sede di ASL Roma 2 – Polo Formativo S. Eugenio

L’ABBANDONO DEL CORSO DI

LAUREA

NEGLI STUDENTI INFERMIERI:

INDAGINE SUL FENOMENO

RELATORE STUDENTE

Prof. Davide Bove Luana Perra

RELATORE

Prof.ssa Laura Gatta

ANNO ACCADEMICO 2018/2019


INDICE

INTRODUZIONE..................................................................................................................................... 4

CAPITOLO I

STORIA DELLA FORMAZIONE INFERMIERISTICA E FENOMENO DELL’ABBANDONO


DEGLI STUDI IN ITALIA ...................................................................................................................... 9

1.1 La nascita della professione infermieristica fino ad oggi ........................................................... 9

1.2 Accesso all’Università ................................................................................................................... 13

1.3 Il fenomeno dell’abbandono nell’università .............................................................................. 16

CAPITOLO II

MOTIVAZIONI SULL’ABBANDONO DEGLI STUDI INFERMIERISTICI ............................ 19

2.1 Motivazioni personali e didattiche: quali sono e come influiscono ....................................... 19

2.2 Gli studenti: i motivi della scelta del nursing ............................................................................ 23

2.3 Il dropout: motivazioni nella letteratura .................................................................................... 25

CAPITOLO III

LA RICERCA BIBLIOGRAFICA E L’ANALISI DELLA LETTERATURA .................................. 31

3.1 Introduzione ................................................................................................................................... 31

3.2 Obiettivo e metodo ........................................................................................................................ 32

3.3 Strategie di ricerca ......................................................................................................................... 33

3.4 Articoli pertinenti allo studio di ricerca ..................................................................................... 36

3.5 Discussione ..................................................................................................................................... 67

IV CAPITOLO

STUDIO DI RICERCA SU “L’ABBANDONO DEL CORSO DI LAUREA NEGLI STUDENTI

INFERMIERI: INDAGINE SUL FENOMENO” ............................................................................... 71

4.1 Introduzione ................................................................................................................................... 71

4.2 Problema di ricerca ........................................................................................................................ 71

4.3 Domanda di ricerca ....................................................................................................................... 71

2
4.4 Obiettivi della ricerca ..................................................................................................................... 72

4.5 Campione......................................................................................................................................... 72

4.6 Materiali e metodi .......................................................................................................................... 72

4.6.1 Strumento di indagine ............................................................................................................73

4.7 Risultati e grafici ............................................................................................................................. 73

4.7.1 Profilo socio-anagrafico degli studenti .................................................................................73

4.7.2 Indagine ....................................................................................................................................78

4.8 Analisi finale ................................................................................................................................. 100

CONCLUSIONI .....................................................................................................................................102

ALLEGATO 1 .........................................................................................................................................108

BIBLIOGRAFIA.....................................................................................................................................118

SITOGRAFIA .........................................................................................................................................123

3
INTRODUZIONE

Il fenomeno dell’abbandono degli studi universitari è un problema che riguarda tutto il

percorso formativo di uno studente.

Il grado di dispersione scolastica di un paese, racchiude tutti quei fenomeni che

comportano non soltanto un rallentamento del percorso formale degli studi, ma anche

un’uscita definitiva dal sistema scolastico prima del raggiungimento del titolo di studio.

Il sistema universitario nazionale registra un alto tasso di abbandoni universitari rispetto

alle nazioni continentali. Analizzando i dati statistici OCSE del 2013 possiamo osservare

che, in Italia, il numero di coloro che non portano a realizzazione la laurea, si aggira su

una percentuale intorno al 40%, rispetto ad altri paesi Europei che invece variano tra il

21% e il 28%.

Il fenomeno dell’abbandono degli studi universitari si ripercuote nell’ambito sanitario

con una grave diminuzione del personale organico. Come se ciò non bastasse,

abbandonare gli studi, in una visione più ampia, comporta un ostacolo per la crescita

economica del paese e va ad alimentare l’esclusione sociale e la povertà. I due indicatori

maggiormente utilizzati, a tal fine, sono rappresentati dal successo e dall’insuccesso del

percorso formativo, ossia il numero dei laureati e quello degli studenti che abbandonano

gli studi.

I bassi tassi di scolarizzazione (avendo come riferimento le medie degli altri paesi

europei) e la qualità del percorso di studi possono, infatti, contribuire ad aumentare il

rischio di esclusione dal mercato del lavoro, o l’inclusione nella sua parte meno protetta

e meno remunerata. Tale rischio si accompagna ad una maggior possibilità di esclusione

sociale e a una minore capacità di partecipare e di influire sulle decisioni collettive.

Si tratta quindi di un fenomeno complesso, che presenta un insieme di cause e

correlazioni che vanno dalle motivazioni individuali, quindi soggettive come la

motivazione della scelta del corso e la percezione della professione da parte degli

studenti; alle motivazioni strutturali riguardanti l’organizzazione dei corsi, gli orari

4
prolungati, i carichi di lavoro per gli studenti, l’esperienza del tirocinio e ambientali,

ovvero ai problemi legati alla frequenza del corso e alla residenza.

Contemporaneamente, anche i fattori di tipo economico incidono su questo fenomeno, in

quanto una condizione familiare sfavorevole può portare un grande svantaggio allo

studente verso la conclusione del percorso universitario, sovraccaricandolo di stress e

responsabilità.

La formazione infermieristica, storicamente ha sempre registrato una elevata percentuale

di perdita di studenti, che da stime approssimative, si attestava sul 40-50%, sia negli anni

delle scuole convitto, che in quelli più recenti della formazione professionalizzante nelle

scuole regionali.

Le scuole convitto erano inadeguate come sistema formativo e il personale era

drasticamente insufficiente e la soluzione per far fronte a questa necessità si ottenne

attraverso la normativa contenuta nella legge 124/1974 che permise al personale maschile

l’ingresso all’esercizio della professione infermieristica, abolendo così le scuole convitto

e quindi l’obbligo dell’internato (Lamboglia, 1999).

Con l’evoluzione del sistema universitario, l’Italia ha registrato una forte espansione

quantitativa della domanda agli studi, con un forte incremento degli immatricolati dai 19

anni in su ed un calo demografico delle classi d’età.

Il presente lavoro, attraverso la realizzazione di una ricerca descrittiva di tipo

osservazionale-quantitativo sugli studenti infermieri, che frequentano il corso di laurea

nelle sedi dell’università di Tor Vergata e dell’università La Sapienza di Roma, si pone

l’obiettivo di individuare i fattori di ordine personale, strutturale e ambientale che

possono determinare abbandono agli studi, al fine di formulare suggerimenti che

consentano di affrontare meglio i fattori causali identificati e ridurre l’incidenza del

fenomeno.

In Italia l’alta percentuale di drop out nei percorsi di formazione infermieristici

rappresenta, come già specificato, un importante problema, ma nonostante i vari

interrogativi che possiamo porci, siamo di fronte ad una realtà dove c’è poca ricerca,

5
soprattutto in Italia, sulle motivazioni e sui fattori, per le quali gli studenti abbandonano

il corso di studi.

Dalla letteratura internazionale è emerso che il fenomeno dell’abbandono degli studi è

stato analizzato da diverse ricerche già dagli Anni ’80. Tuttavia, quelle ricerche non

offrono un quadro completo di riferimento, in quanto nel nostro Paese sono intervenuti

fattori di evoluzione così radicali da rendere improponibile un confronto tra le due realtà

e momenti storici differenti. Di sicuro, uno dei principali fattori di cambiamento è

rappresentato proprio dalla transizione delle scuole di nursing regionali alle scuole di

formazione Universitarie.

Dalle ricerche più recenti, invece, sono stati analizzati i fattori identificabili per

comprendere le cause maggiori di perdita di studenti, o quali siano i motivi di disagio di

essi durante la frequenza del percorso universitario infermieristico.

Questi studi possono essere utilizzati come punto di forza per eventuali ricerche future

che vadano ad analizzare il fenomeno attraverso uno studio longitudinale, al fine di

comprendere quali siano gli elementi che possono contribuire alla risoluzione, o alla

diminuzione del fenomeno dell’abbandono.

Lo studio del fenomeno dell’abbandono nei corsi di laurea infermieristici è stato

effettuato attraverso un approccio multidisciplinare. La scelta di tale approccio ha tenuto

conto delle evidenze nei vari ambiti di ricerca, che convergono nel considerare

l’interruzione precoce degli studi universitari come un fenomeno nel quale intervengono

molteplici fattori e dinamiche di diversa natura, che possono rinforzarsi tra loro.

Con la ricerca sono stati indagati, nello specifico, i diversi aspetti di natura sociale,

cognitiva, organizzativa, istituzionale e motivazionale che possono configurarsi come

fattori di rischio per l’interruzione o abbandono del corso universitario. L’obiettivo della

ricerca è stato quello di analizzare la rilevanza dei diversi fattori che sono determinanti

nel processo di abbandono durante il corso di laurea e di identificarne le reciproche

implicazioni.

Altresì, si ritiene importante, ai fini dell’abbandono degli studi, analizzare un altro

aspetto, ovvero quello dell’insuccesso accademico.

6
Il primo capitolo dello studio sul fenomeno dell’abbandono, prende in considerazione

l’evoluzione storica della formazione infermieristica in Italia descrivendo tre tappe

fondamentali di cambiamento: la nascita delle prime scuole come convitto, la transizione

verso le scuole professionali regionali a norma con i programmi europei degli anni ’70, e

infine il passaggio dalle scuole per infermieri all’Università avvenuto negli anni ’90 ed il

fenomeno dell’abbandono nelle Università.

Nel secondo capitolo dello studio sul fenomeno dell’abbandono, si prendono in

considerazione quali sono le motivazioni personali e didattiche; come influiscono

sull’abbandono del corso, quali sono le motivazioni sulla scelta del nursing e quali

possono essere le motivazioni riguardanti il dropout nella facoltà di studi in

infermieristica.

Nel terzo capitolo dello studio sul fenomeno dell’abbandono, è stata effettuata la ricerca

bibliografica e la revisione della letteratura, che ha permesso di eseguire un’indagine

accurata riguardante il fenomeno dell’abbandono, utilizzando sia studi nazionali che

internazionali e nello specifico del percorso formativo infermieristico.

Nel quarto capitolo invece viene descritto il disegno di ricerca, il metodo utilizzato è di

tipo osservazionale quantitativo attraverso l’utilizzo e la somministrazione del

questionario auto compilato anonimo, consegnato personalmente ad ogni studente

infermiere in corso di laurea e fuori corso delle sedi universitarie di Tor Vergata del polo

formativo del Sant’Eugenio RM2, Celio, Santa Lucia, INI Grottaferrata ed una piccola

parte dall’università La Sapienza.

In questo capitolo viene effettuata l’indagine statistica del fenomeno andando ad

estrapolare i dati più rilevanti e significativi riguardanti il profilo socio anagrafico degli

studenti presi in esame, descrivendo le variabili di età, sesso, di area di provenienza,

eventuali attività lavorative ed il titolo di studio di scuola superiore.

Successivamente vengono messi in evidenza i fattori iniziali che hanno permesso agli

studenti di entrare nel corso di laurea in infermieristica.

Vengono descritte le motivazioni alla scelta del corso, il grado di preferenza della scelta

del corso e l’eventuale influenza di parenti o e/o amici nella decisione di intraprendere il

7
corso di formazione. Successivamente, viene considerato come gli studenti percepiscono

la professione infermieristica e quali possono essere i fattori positivi e negativi della

professione infermieristica.

Lo studio prosegue andando ad indagare i problemi legati alla parte teorica del corso e

le difficoltà riscontrate durante i tirocini per poi concludersi con le considerazioni

riguardati il corso attraverso una valutazione complessiva dell’esperienza effettuata nel

corso stesso.

L’obiettivo principale che ci si pone è, pertanto, quello di individuare quali sono le

variabili che più di altre contribuiscono all’aumento del fenomeno dell’abbandono, al fine

di individuare le possibili linee di azione per combatterne le cause e limitarne gli effetti

sull’abbandono stesso.

8
CAPITOLO I
STORIA DELLA FORMAZIONE INFERMIERISTICA E FENOMENO
DELL’ABBANDONO DEGLI STUDI IN ITALIA
Nel primo capitolo si parla della professione infermieristica facendo un excursus

dell’evoluzione, della formazione e dell’organizzazione del lavoro infermieristico fino ad

oggi, ricostruendo le parti fondamentali che hanno fatto la storia dell’infermiere.

1.1 La nascita della professione infermieristica fino ad oggi

Il sapere della formazione Infermieristica si poteva definire essenzialmente di tipo

pratico, intuitivo e materno tramandato oralmente attraverso il volontariato prettamente

religioso. L’assistenza infermieristica si basava sulla sorveglianza del paziente, alla loro

custodia e alla pulizia del luogo di degenza. Da qui si instaura il concetto di ad-sistere

cioè “stare accanto” che vedeva storicamente la figura della donna come madre,

compagna e soccorritrice.1

Nel Medioevo il Clero assicurava l’assistenza e la cura all’interno dei monasteri, nelle vie

di pellegrinaggio e nei conventi dove da qui nacque il temine infermiere, da infirmus che

non era altro che il monaco che si occupava dell’assistenza e della cura dei bisognosi e

dei malati, dando origine successivamente all’istituzione ospedaliera, dove il prendersi

cura veniva considerato solo in termini di carità cristiana.

Con l’evoluzione del ruolo femminile nella società, le nuove conoscenze scientifiche, lo

sviluppo dell’istituzione ospedaliera, la riforma igienistica, la nascita della Croce Rossa

Italiana e la divulgazione del pensiero di Florence Nightingale, il sapere infermieristico

trova l’esigenza di cambiamenti, sempre più specifici e si impone la necessità di

introdurre per gli infermieri il possesso dei requisiti minimi sui quali costruire i

rudimenti di una originaria competenza professionale(Lamboglia, 1999)2.

La prima alla quale è possibile attribuire il titolo di Infermiere è Florence Nightingale

(1820-1910), nobildonna inglese che durante la guerra di Crimea, nonostante l’iniziale

1https://www.dimensioneinfermiere.it/storia-legislativa-assistenza-infermieristica/
2Lamboglia E. Lo sviluppo storico e sociale ella conoscenza infermieristica in Italia. Nursing Oggi, 1: 20-40,1999.
9
diffidenza dei medici prese in mano la situazione dell’ospedale militare di Scutari,

applicando un nuovo metodo organizzativo, che garantiva l’igiene dell’ambiente

terapeutico riducendo notevolmente il tasso di mortalità.

Tornata in patria Florence Nightingale nel 1860 come un’eroina avvertì l’esigenza di

divulgare le sue conoscenze aprendo presso il St Thomas Hospital a Londra la prima

scuola di formazione infermieristica con l’obiettivo di elevare il ruolo sociale delle

infermiere e offrendo il suo contributo alla professione dell’assistenza infermieristica nel

campo della formazione, insegnando, dirigendo e divulgando nel tempo all’estero il

“modello Nightingale”.

Il nursing veniva basato, per la prima volta, sulle conoscenze che potevano essere

insegnate e apprese a scuola e non più visto dal pensiero comune, come delle azioni che

provenivano da motivazioni di carattere etico, religioso e basate dall’istinto e dalle qualità

delle donne (Tousijn, 2000)3. Le allieve avevano l’obbligo di convitto all’interno della

struttura per essere educate nella loro tecnica professionale e caratteriale attraverso una

rigida disciplina.

In Italia nel periodo fascista ci fu il primo regolamento della formazione infermieristica

riservata solamente alle donne con l’apertura delle prime scuole convitto4 che fissano

criteri unici gestionali e istitutivi su tutto il territorio nazionale ponendo rimedio alla

disomogeneità della formazione infermieristica di questo periodo storico (Dimonte,1993).

I corsi avevano una durata di due anni ed erano sotto il controllo dello stato. Una volta

terminato il corso veniva consegnato il diploma per l’esercizio della professione

infermieristica.

Le scuole infermieristiche erano amministrate dal direttore sanitario e dai primari

dell’ospedale che facevano lezione, l’unica figura infermieristica era la direttrice della

scuola convitto che non aveva nessun potere amministrativo, ma il suo ruolo si limitava

all’insegnamento morale delle sue allieve.

3 Tousijn W. Il sistema delle occupazioni sanitarie. Bologna, Il Mulino, 2000.


4 Regio decreto legge 15 Agosto 1925 n. 1832
10
Per accedere alla scuola si richiedeva il titolo di studio della licenza media di I grado

oppure la licenza elementare se la domanda era accompagnato da una lettera scritta da

due garanti rispettabili, che attestavano la moralità dell’infermiera candidata.

Ciò nonostante il numero delle infermiere diplomate non era adeguato al fabbisogno

della società dovuto dallo scarso numero di scuole, dall’elevata scolarità richiesta

all’accesso, dalla rigida selezione e dall’enorme impegno sia nell’ambito dello studio che

nel tirocinio.

In questo periodo nasce la figura dell’infermiere generico con il R.D. 1310/1940 che

stabilisce i due livelli della professione infermieristica e collocando l’infermiere generico

nell’ambito ospedaliero con un livello inferiore e quindi sotto la responsabilità

dell’infermiere professionale.

Attraverso l’evoluzione e le conoscenze della medicina, sia per quanto riguarda l’ambito

tecnologico sia nell’ambito della cura e della sorveglianza dell’assistito che per il

trattamento e la guarigione si rese necessaria una mutazione, cioè l’esigenza di

modificare il bisogno sanitario e la tipologia degli operatori.

Le scuole convitto erano inadeguate come sistema formativo e il personale era

drasticamente insufficiente e la soluzione per far fronte a questa necessità si ottenne

attraverso la normativa contenuta nella legge 124/1974 che permise al personale maschile

l’ingresso all’esercizio della professione infermieristica, abolendo così le scuole convitto

e quindi l’obbligo dell’internato (Lamboglia, 1999)5.

Con l’aumento della richiesta del personale, anche il pensiero religioso radicato

fortemente fino a quel momento andò a modificarsi divenendo sempre più una

professione accentrata su una rilevanza sociale e professionale.

Nel 1967 viene stipulato l’Accordo di Strasburgo che ristabilisce e riorganizza il percorso

formativo della professione infermieristica andando ad uniformare i contenuti di tutta la

preparazione del personale infermieristico in tutti i paesi che compongono la CEE.

In Italia questo accordo viene avvallato sei anni dopo, modificando il corso che da

biennale diviene triennale, si introduce un monte ore di 4.600, superiore a quello richiesto

5Lamboglia E. Lo sviluppo storico e sociale ella conoscenza infermieristica in Italia. Nursing Oggi, 1: 20-40,1999.
11
precedentemente, un programma teorico molto più complesso, con l’introduzione delle

discipline umanistiche e dieci anni di scolarità per accedere alla scuola.

La formazione infermieristica si basava sulla teoria, che era prettamente medica,

indispensabile per poter collaborare con il medico e pratica, attraverso il tirocinio, che era

finalizzato all’acquisizione della manualità ed a mettere in atto ciò che era stato appreso

durante il corso, seguiti da un infermiere guida o da un tutor.

Con la legge 42/1999 l’infermiere assume finalmente lo status di Professionista sanitario

grazie all’abrogazione del mansionario che permette al professionista di esercitare in

maggiore autonomia.

Nel 1994 con il Decreto N° 739 viene definito il profilo professionale dell’Infermiere che

descrive in modo certo cosa è e cosa fa l’infermiere in possesso del diploma universitario,

attraverso l’articolo 1 “profilo professionale dell’infermiere” che definisce l’infermiere

come il responsabile dell’assistenza generale infermieristica, le cui attribuzioni principali

sono la cura, la riabilitazione, la prevenzione e l’educazione sanitaria.

Il Decreto va ad identificare i bisogni di assistenza infermieristica e la formulazione dei

relativi obiettivi infermieristici quali:

• Pianificazione, gestione e valutazione dell’intervento assistenziale infermieristico

• L’infermiere agisce sia individualmente, sia in collaborazione con altri operatori

sanitari e sociali

• Possibilità di lavoro in regime di dipendenza sia nel pubblico sia nel privato, ma

anche in regime di libero-professionista

• Può avvalersi, se necessario, di personale di supporto per l’espletamento di

funzioni, se necessario.

Conseguentemente al raggiungimento degli obiettivi descritti in precedenza viene

emanata la legge 251/2000, che disciplina le varie professioni sanitarie infermieristiche e

con la sua entrata in vigore si sancisce definitivamente la legittimità dell’agire

professionale dell’infermiere.

12
1.2 Accesso all’Università

Il Decreto MURST DEL 1992 con la tabella XXXIX, la formazione infermieristica diventa

universitaria all’interno della Facoltà di medicina e chirurgia, subendo ulteriori

modifiche rispetto al modello delle scuole professionali per infermieri. Questo garantisce

una più elevata preparazione di base e miglior assistenza al malato per la presenza di

maggiori strumenti personali che permettono di affrontare il rapporto con il malato nel

tirocinio, ma presenta come negatività la scarsa finalizzazione dei contenuti accademici

per la riduzione delle docenze infermieristiche e in alcuni casi dei tirocini6.

Nel 1996 le Regioni e le Università uniscono e applicano protocolli d’intesa per

l’espletamento dei corsi, sopprimendo tutti i corsi con il loro precedenti ordinamenti,

viene così superato il problema del doppio canale di formazione, identificando e

stabilendo l’Università come unica via percorribile per la professione infermieristica.

Con la conseguenza che nei primi anni accademici si notò una brusca riduzione del

numero degli iscritti al corso di diploma, dovuta al cambiamento del percorso formativo

e all’aumento dell’età di iscrizione al corso non più accessibile a 16 anni, ma bensì a 19

anni e perlopiù in possesso del diploma di maturità.

Questo fenomeno di riduzione degli accessi ai corsi, il mantenimento dell’obbligo di

frequenza, il carico di studio teorico elevato, lo stress emotivo e fisico nel tirocinio creano

una notevole difficoltà per la prosecuzione degli studi agli studenti universitari e di

conseguenza un eccessivo abbandono della professione. L’obbiettivo dell’Università è

quello di aumentare l’efficienza didattica e di ridurre il fenomeno dell’abbandono.

Con la legge 15 maggio 1997 n. 127 vengono percepiti anche in Italia i principi del sistema

universitario europeo che si pone come legge per migliorare la qualità dell’istruzione

universitaria abbracciando il principio fondamentale dell’autonomia didattica degli

Atenei con il D.M. n. 509 del 1999 (Ordinamento universitario 3+2) che ridisegna il

6Artioli G, Giarelli G. L’abbandono nei corsi di Laurea infermieristica in Emilia-Romagna: una non scelta? Dossier
152/2007. Regione Emilia Romagna.

13
sistema della formazione universitaria con le Lauree di primo e secondo livello, i Master,

le Specializzazioni suddividendola in:

• Laurea triennale: titolo di primo livello rilasciato al termine del corso di

formazione che ha una durata triennale. Esso fornisce una preparazione teorico-

metodologico generale e competenze professionali tecnico-operativo. Nel

conseguimento del diploma di laurea lo studente deve acquisire 180 crediti

suddivisi secondo il piano delle attività formative.

• Laurea specialistica: titolo di secondo livello rilasciato al termine del corso di

formazione che ha una durata biennale e che può essere conseguito dopo la laurea

triennale. Esso fornisce una formazione di livello superiore per esercitare attività

professionali con una elevata qualificazione. Nel conseguimento della laurea

specialistica lo studente deve acquisire 300 crediti compresi quelli già acquisiti con

la laurea triennale di primo livello che sono 180.

Gli obiettivi di questa riforma universitaria mirano ad una maggiore efficienza didattica

e ad una riduzione del fenomeno dell’abbandono con la creazione di più cicli del percorso

formativo.

Nel 2000 viene emanata la Legge N. 251, “Disciplina delle professioni sanitarie

infermieristiche, tecniche, della riabilitazione, della prevenzione e della professione

ostetrica”. L’infermiere può svolgere in autonomia professionale le attività dirette alla

prevenzione, cura e salvaguardia della salute individuale e collettiva secondo le funzioni

individuate nei profili professionali e nel Codice Deontologico, utilizzando la

pianificazione per raggiungere gli obiettivi dell’assistenza.

Con il Decreto del MURST, 2 aprile 2001, il Diploma Universitario per infermiere diventa

corso di laurea triennale di primo livello e si determinano le classi di lauree universitarie

delle professioni sanitarie con:

• l’istituzione delle laure triennali di primo livello che vanno a sostituire i diplomi

universitari

• l’istituzione di secondo livello o specialistiche di durata biennale

• titoli post laurea quali il Dottorato di Ricerca di durata triennale

14
• Master universitario di 2° livello che si ottiene seguendo corsi di perfezionamento

scientifico e di formazione.

Questo nuovo ordinamento si concentra a valorizzare la professione infermieristica che

mira sempre più alla perfezione nel fornire servizi di qualità, efficaci e adeguati.

Con il D.M. 270 del 2004 si ha l’attuale Ordinamento universitario, i livelli di istruzione

restano invariati ma cambiano di denominazione, in quanto la laurea triennale si chiama

laurea, o laurea di primo livello, e la laurea specialistica diventa laurea magistrale. Le

modifiche riguardano per la laurea di primo livello, l’attribuzione di un maggior numero

di CFU alle materie di base e alle metodologie generali.

Una diminuzione del numero di esami che non superano più di venti nel primo livello e

non più di dodici nel secondo livello. Netta separazione dalla Laurea alla Laurea

Magistrale essendo quest’ultima costruita su 120 CFU, senza dover tener conto dei 180

CFU della Laurea (1° livello), questo significa che i voti degli esami della triennale non

faranno più media nel voto finale della Magistrale, ma permette di seguire il corso di

laurea magistrale non con costretta continuità rispetto al corso di laurea di primo livello.

Il cambiamento nel corso degli anni nella formazione infermieristica è avvenuto tenendo

in considerazione le necessità d’ innovazione dei professionisti, i bisogni sanitari, le

domande espresse dai cittadini, che con il passare del tempo si sono sempre più

diversificate. Si può dire che la professione infermieristica sta cambiando prontamente

richiedendo un elevata capacità progettuale, di scelta di individuazione e di applicazione,

piuttosto che l’applicazione di regole e procedure. Infatti, oggi sono richieste non solo

abilità, ma competenze, cioè complesse capacità di applicare modelli, metodi e strumenti

nell’agire professionale (Sarchielli, 1997)7.

7Sarchielli G. Esplorare e conoscere. Tre contributi di ricerca, Cesena: Il Ponte Vecchio; 1997.
15
1.3 Il fenomeno dell’abbandono nell’università

Con l’evoluzione del sistema universitario l’Italia ha registrato una forte espansione

quantitativa della domanda agli studi, con un forte incremento degli immatricolati dai 19

anni in su ed un calo demografico delle classi d’età.

Il fenomeno dell’abbandono scolastico è un problema molto grave, che comporta un

ostacolo per la crescita economica del paese e va ad alimentare l’esclusione sociale e la

povertà. I due indicatori maggiormente utilizzati, a tal fine, sono rappresentati dal

successo e dall’insuccesso del percorso formativo, ossia i laureati e gli abbandoni.

Si tratta di un fenomeno complesso, che presenta un insieme di cause e correlazioni che

vanno dalle motivazioni individuali, quindi soggettive come la motivazione della scelta

e la percezione della professione da parte degli studenti; strutturali riguardante

l’organizzazione dei corsi, gli orari prolungati, i carichi di lavoro per gli studenti,

l’esperienza del tirocinio e ambientali, cioè problemi legati alla frequenza del corso e alla

residenza.

Gli studi socio economici sono d’accordo nell’evidenziare che la probabilità di successo

nel conseguimento alla laurea, anche dopo l’iscrizione, è dovuto anche a fattori di tipo

economico, in quanto una condizione familiare sfavorevole può portare un grande

svantaggio allo studente verso la conclusione del percorso universitario. Un motivo per

cui gli studenti immatricolati possono lasciare il percorso di studi prima della fine del

primo anno, può essere attribuito all’insufficiente orientamento che viene fatto nelle

scuole, o dal titolo di studio non liceale perseguito nella scuola superiore. I risultati di

alcuni studi dimostrano che l’abbandono avviene principalmente nei primi 18 mesi di

frequenza del corso (White et al., 19998; Worthington, 20009), per questo l’abbandono

dell’università, dato che si individua prevalentemente al primo anno di corso, comporta

un ampio studio sul fenomeno in letteratura internazionale10.

8 White A, Williams R, Green BF. Discontinuation, leaving reasons, and course evaluation comments of students
on the common programme. Nurse Education Today, 19:142-150, 1999.
9 Worthington J. Student nurse attrition. Why do they leave? Proceedings of Annual Nursing Research

conference. Sheffield, RCN, 2000.


10Burgalassi M, Biasi V, Capobianco R, Moretti G. The phenomenon of Early College Leavers. A case study on

the graduate programs of the Department of Education of “Roma Tre” University; 2017.
16
Dallo studio dei dati qualitativi si evince che ogni anno circa 1 immatricolato su 7

abbandona gli studi universitari, una quota importante di circa 30.000 studenti un dato

che grazie alla riforma 3+2 ha registrato un progressivo declino, anche se la durata dei

corsi tende ad allungarsi progressivamente, con un ritardo medio, rispetto alla durata

legale di corsi di oltre tre anni (TREELLE, 2003)11.

Ancora oggi non è ancora ben chiara la motivazione dell’abbandono degli studi

universitari, solo da qualche anno si fa ricerca e studio su questo fenomeno per

comprendere quali possano essere i fattori, le motivazioni e le complicanze che possono

portare lo studente a questa scelta definitiva.

Nel panorama nazionale le rilevazioni statistiche per l’abbandono degli studi indicano

un livello di mancato completamento del ciclo degli studi che si aggira intorno al 40%

degli iscritti in Italia mentre nei paesi Europei oscilla tra il 21% e il 28% (OCSE, 2013;

Quinn,2013)12.

Nel 2016 si è riscontrato che la percentuale di laureati di oltre i 30 anni è cresciuta in tutti

i Paesi membri dell’UE rispetto al 2002 raggiungendo una media del 39,1%. Secondo i

dati Eurostat l’Italia invece è tra i paesi con la percentuale più bassa del 26,2%, seguita

dalla Romania con il 25.6%, mentre in alto alla classifica troviamo la Lituania con il 58,7%,

Cipro con il 53,4%, Irlanda 52,9% e Svezia con il 51%. L’Italia è ancora lontana dal

traguardo della strategia Europea 2020 che invita tutti i paesi ad arrivare al 40% dei

laureati per quell’anno. La maggioranza dei laureati è donna con il 32,5%, mentre gli

uomini il 19.9%, anche se con dati diversi è così in tutte le nazioni dell’unione ad

eccezione della Germania13.

In uno studio effettuato e pubblicato dalla banca dati Eurostat di Bruxelles nel 2018 il

nostro Paese detiene il secondo posto per numero di abbandoni universitari di circa

mezzo milione di giovani.

11Burgalassi M, Biasi V, Capobianco R, Moretti G. The phenomenon of TREELLLE. Università italiana,


università europea? Dati, proposte e questioni aperte, 1a edizione, Genova, 2003.
12http://www.dsu.cnr.it/relazione_ricerca_innovazione/volume/Relazione_sulla_ricerca_e_innovazione_in

_Italia_cap7.pdf
13https://www.repubblica.it/scuola/2017/04/26/news/lauree_italia_penultima-163947947/

17
La quota dei giovani adulti, in Italia, con un’età compresa tra i 25 e 34 anni con una laurea

è inferiore rispetto agli altri Paesi dell’OCSE e questa quota è aumentata costantemente

in questo ultimi decenni dal 19% nel 2007 al 27% nel 2017. Gli studenti che accedono al

sistema universitario sono simili ai profili degli altri paesi in quanto si riscontra un

maggior numero di donne iscritte rispetto agli uomini (55% nel 2016 rispetto a una media

OCSE DEL 54%), mentre l’età media d’iscrizione è di 20 anni, quindi più bassa rispetto

alla media di 22 anni degli altri paesi dell’OCSE. Nel 2016 in Italia l’84% gli studenti che

approdano all’università si è scritto ai corsi di laurea di primo livello e il 15% a corsi di

laurea di secondo livello o a programmi equivalenti.

Un altro dato che emerge riguarda che la quota degli studenti stranieri in Italia dove le

stime si attestano al 5% rispetto al 6% degli studenti stranieri nell’area OCSE e al 9% nei

paesi EU23. L’Italia infatti nel 2016 contava 93000 studenti stranieri, dato che corrisponde

a 5 studenti stranieri per 100 studenti nativi, attualmente gli studenti stranieri sono

aumentati del 12% dal 2013 e il 2016, mentre gli studenti che studiano nei paesi OCSE è

aumentato del 36%14.

A questo punto è importante capire e verificare in che misura il fenomeno

dell’abbandono agli studi possa interessare anche il percorso formativo infermieristico,

nell’attuale periodo storico.

14 Fonte: OECD 2018


18
CAPITOLO II
MOTIVAZIONI SULL’ABBANDONO DEGLI STUDI
INFERMIERISTICI
Nel secondo capitolo si parlerà delle motivazioni che portano all’abbandono degli studi

infermieristici andando ad evidenziare le problematiche più diffuse, di contro si

analizzeranno anche le ragioni per cui gli studenti scelgono di frequentare il corso di

scienze infermieristiche.

2.1 Motivazioni personali e didattiche: quali sono e come influiscono

Motivazione è un termine utilizzato in ambito psico-socioeducativo che descrive il

processo che spinge un organismo verso una determinata meta. La motivazione è, quindi,

“l’esposizione dei motivi per cui si fa una determinata cosa” oppure motivo è “ciò per cui

si fa o non si fa qualcosa”.

In psicologia, l’insieme dei bisogni, desideri o intenzioni che prendono parte alla

determinazione del comportamento e che conferiscono a questo unità e significato: si

distinguono aspetti primari, quali i bisogni fisiologici o sociali, e aspetti secondari, quali

i fattori di stimolazione esterna o di progettualità individuale (Dizionari Treccani la

cultura Italiana).

Analizzando alcuni studi si è cercato di identificare le motivazioni che sono alla base della

scelta dell’abbandono universitario, analizzare le caratteristiche e su questi di

quantificarne l’incidenza.

Andando a verificare quali sono quegli abbandoni attribuibili a fattori di tipo sociale,

inteso come difficoltà a livello economico, culturale, o difficoltà nel conciliare l’attività

lavorativa e quanto invece potrebbe essere scaturita dalle responsabilità specifiche

dell’ateneo, riguardante la gestione degli orari, disponibilità dei servizi, sia di gestione

sia di facilitazione nel raggiungimento di esso, la qualità della didattica dei sussidi e delle

aule, che nell’insieme sono fonte di forte stress e demotivazione per lo studente.

Il percorso universitario può essere influenzato, oltre che dalle risorse economiche

familiari, anche dal tipo e dal livello di istruzione dello status familiare. Questi due fattori

19
possano portare anche all’interruzione agli studi al primo anno di università.

Un altro elemento che può essere preso in considerazione riguarda la tipologia di studi

di provenienza degli studenti stessi, in quanto la percentuale dei corsisti che decidono di

abbandonare il corso di studi universitari entro i due anni dall’immatricolazione è pari al

29,4% nel caso degli studenti liceali, mentre l’abbandono dei diplomati presso istituti

tecnici e professionale è nettamente superiore pari al 52,7% e 60,2%, dovuto dal metodo

e dal carico di studio meno elevato rispetto alla scuola liceale15.

L’attività lavorativa negli studenti può essere un altro elemento di abbandono che si, può

rappresentare una fonte di reddito atta a migliorare lo status economico, ma può in

contemporanea non far sentire più, la necessità di accrescere accademicamente perché

già soddisfatti dell’attuale indipendenza oppure l’eccessivo utilizzo e consumo di energie

può creare un decadimento sulla concentrazione e nell’apprendimento aumentando le

tempistiche degli obiettivi dello studio. Di contro, l’attività lavorativa può aiutare nel

maturare esperienze professionali utili alla fine del corso di laurea.

Altra causa, che induce lo studente alla decisione di interrompere gli studi, può derivare

dall’insoddisfazione nei confronti dell’esperienza vissuta nell’università, sia a livello

didattico, che di tirocinio.

Altre difficoltà possono essere di tipo psicologico o emozionale, in quanto nella maggior

parte dei casi gli studenti tendono a sentirsi inadeguati dal punto di vista del livello di

preparazione, manifestando stati di ansia eccessiva da prestazione, con una riduzione del

livello di autostima, senso di inadeguatezza, disorientamento, mancanza del controllo del

proprio tempo e percezione di scarso sostegno nel periodo della preparazione all’esame,

con conseguente calo della motivazione, depressione, impossibilità di concentrazione e

di memorizzazione.

Prendendo in esame le motivazioni personali, riguardanti l’abbandono agli studi, si

possono prendere in considerazione alcuni aspetti come:

• L’errore della scelta del corso, dovuto da una mancata, o parziale, informazione

nel periodo dell’orientamento durante l’ultimo anno della scuola superiore.

15https://www.gravita-zero.org/2016/04/labbandono-universitario-una-ricerca.html
20
• Non efficiente preparazione scolastica pregressa, con conseguente difficoltà

nell’apprendimento nello studio causato da carichi di lavoro elevati.

• Disinnamoramento verso gli studi universitari, che vengono considerati poco

professionali e carenti sul piano organizzativo, per quanto riguarda la didattica, i

servizi e le strutture.

• Le ragioni familiari o personali, che includono la malattia, le difficoltà economiche,

la distanza dalla famiglia e i trasferimenti stressanti per raggiungere la sede, che

diventa incompatibile con gli studi.

Nel fenomeno dell’abbandono allo stato attuale è opportuno prendere in considerazione

ed analizzare in modo più dettagliato alcuni aspetti fondamentali.

In alcuni casi anche l’’orientamento universitario presenta delle lacune e di conseguenza

le matricole non sono ben a conoscenza delle difficoltà del curriculum del corso scelto e

quindi hanno difficoltà ad acquisire una buona valutazione.

Inesistente selezione d’ingresso, ad eccezione di alcune facoltà a numero chiuso, come ad

esempio nelle aree mediche. È importante prendere in considerazione che in tutti questi

casi la selezione avviene in base al numero di matricole che si possono accettare, cioè in

base alla disponibilità dei posti, delle aule, laboratori e dei docenti dell'università, ma

anche in base alla richiesta del mercato del lavoro e non in base alla qualità dei candidati.

Una maggiore attenzione e cura nei primi semestri di studio, per lo studente, potrebbe

facilitargli l’inserimento, in quanto spesso ci si ritrova con classi di dimensioni

inadeguate, eccessivamente numerose, strutture fatiscenti e con un tutorato non sempre

presente ed attento.

La minor preparazione ottenuta dalla scuola secondaria crea difficoltà nel primo anno di

studio, richiede una forte capacità di astrazione e concettualizzazione, che non riguarda

solo l’acquisizione dei contenuti, ma anche l’abilità nell’essere valutati e giudicati nel

rispondere.

Un aspetto da esaminare con attenzione è la lunghezza dei percorsi universitari, in

quanto c’è una differenza fra la durata reale e la durata legale, poiché questo fattore

diminuisce la nostra competitività nei confronti dell’Europa.

21
L’ingresso posticipato nel mondo del lavoro è penalizzante, perché comporta agli anni

finali una riduzione della retribuzione e della carriera, ma non solo considerando il fatto

che proprio nell’età giovanile si sviluppa il massimo grado di capacità innovativa, finendo

tardi il corso di studi, si può risultare obsoleti nei confronti delle esigenze del mercato.

L’effettiva pesantezza e carico di studio, rapportata a uno studente di normali capacità e

volontà, è un altro elemento da considerare, in quanto, qualche professore tende nel

proprio corso ad estendere il proprio programma, consegnando eccessivo materiale di

studio oppure definisce le modalità con cui deve essere eseguito il corso per poter così

superare l’esame, come se il suo corso fosse l’unico insegnamento che deve essere seguito.

Altro fattore è che la matricola all’inizio della carriera si ritrova con carenza di conoscenze

e quindi non pronta per l’università, portando disagi con sé che posso essere recuperati

facilmente con un po' di impegno. Il vero problema sussiste quando lo studente si trova

con forti carenze nel “metodo” di studio, sia come impostazione, sia come livello di

approfondimento e capacità di connessione.

Gli esami normalmente richiedono un maggior grado di riflessione e buona

comprensione dei legami fra le varie parti del corso, oppure dei diversi corsi, spiazzando

lo studente che ha improntato lo studio sulla superficialità, sul pressappochismo, o che è

incapace di evitare lo studio memonico e lo studente potrebbe sentirsi abbandonato a sé

stesso.

Ultimo aspetto da considerare riguarda l’accoglienza che ci diversifica profondamente da

qualsiasi sistema universitario degli altri paesi sviluppati, perché in qualsiasi università

straniera sono presenti i dormitori per gli studenti, ma non solo, i servizi per trovare

l’alloggio, le sedi delle associazioni studentesche, le attrezzature telematiche e didattiche,

le sale di intrattenimento, di studio la caffetteria e la mensa, realtà che in genere in Italia

non è sempre garantita e l’università viene vista ed utilizzata solo come luogo per seguire

le lezioni, fare le esercitazioni e per sostenere gli esami, aiutati talvolta per questo, da

sistemi esterni che si propongono di aiutare lo studente sulla sua preparazione.

22
2.2 Gli studenti: i motivi della scelta del nursing

Gli studenti infermieri sostengono che la scelta del nursing proviene dalla volontà di farsi

carico delle persone e il desiderio di aiutare gli altri. Gli studi nella narrativa

internazionale hanno evidenziato il motivo della scelta degli studenti nell’intraprendere

la formazione infermieristica e la professione infermieristica con il risultato, che essi,

sentono il desiderio di aiutare gli altri ed hanno bisogno del contatto umano, un connubio

perfetto, di lavoro sicuro e la percezione di fare qualcosa di utile (Yvonne ten Hoevea,

Stynke Casteleinb, Gerard Jansenc, Petrie Roodbold, 2017)16.

Stephen McNally et al. (2019)17 fanno emergere i due fattori emozionali essenziali per la

quale gli studenti decidono di affacciarsi a questo percorso. Il primo fattore era

l’altruismo, cioè l’interesse verso l’altro, donandogli aiuto ed assistenza, prendersi cura

con il conforto, aiutare i malati per la guarigione interagendo con esse, mostrando

interesse dei loro bisogni e motivandole, il secondo fattore può essere definito come auto-

interesse, in quanto si prova piacere ad essere riconosciuti e considerati attraverso la

gratitudine da parte della persona che gli è stato reso l’aiuto.

Altri fattori che posso indurre uno studente alla scelta di studiare infermieristica e di

diventare infermiere proviene da motivazioni passate come ad esempio aver vissuto una

malattia o un’ospedalizzazione, aver partecipato attivamente attraverso il volontariato

oppure perché in famiglia o tra gli amici si ha qualcuno che svolge la professione

infermieristica. Altri motivi che influenzavano la scelta alla professione includono la

certezza del posto di lavoro, l’interesse verso gli altri e la molteplicità di situazione che si

potevano creare durante il lavoro.

L’identificazione positiva nella società come infermiere, l’essere stimati perché si va a

svolgere una professione importante per la società, incide come motivazione nella scelta.

Altre motivazioni che gli studenti ritengono importanti riguardano la possibilità di

crescita della professione attraverso le specializzazioni, l’utilizzo di nuove tecnologie,

16Ten Hoeve Y, Castelein S, Jansen G, Roodbol P. Dreams and disappointments regarding nursing: Student
nurses' reasons for attrition and retention. A qualitative study design. Nurse Educ Today. 2017 Jul; 54:28-36.
17McNally S, Azzopardi T, Hatcher D, O'Reilly R, Keedle H. Student perceptions, experiences and support

within their current Bachelor of Nursing. Nurse Educ Today. 2019 May; 76:56-61
23
accrescimento della carriera e certezza finanziaria.

Altro motivo trovato nella letteratura riguarda gli studenti che hanno scelto la

professione in quanto influenzati dalla famiglia, per altri studenti, invece, la scelta è stata

secondaria al mancato raggiungimento della selezione in altre aree della professione

medica. I nuovi studenti sono spinti alla scelta della professione incentivati da esempi

riprodotti dai mass-media che sono basati principalmente sull’assistenza in situazioni di

emergenza, ma queste immagini e situazioni creano un modello sbagliato agli studenti

del nursing che può indurre ad un aumento di dropout della professione e formazione

infermieristica.

Uno studio pubblicato sul Journal of Advanced Nursing (JAN)18 nel 2012 evidenzia come

motivazione predominante, nella scelta della carriera infermieristica, l’altruismo e il

“desiderio di prendersi cura”. Tratti arricchiti da ulteriori caratteristiche

comportamentali che sono comuni ai campioni presi in esame. Questi campioni sono stati

descritti come premurosi, socievoli, che trasudano empatia con alti ideali altruistici; si

denota che hanno una dipendenza da ricompensa, prediligendo il lavoro di equipe e di

soddisfare l’innata curiosità. Altro aspetto rilevato è la motivazione iniziale della scelta

del nursing, che si suddivide in due gruppi; il primo dichiara di aver intrapreso questo

percorso per l’opportunità del prendersi cura e l’altro gruppo dichiara di avere una vera

e propria vocazione sin da piccoli.

La letteratura odierna va ad indicare che i motivi per accedere all'assistenza

infermieristica includono la cura delle persone come visto in precedenza ma l’assistenza

infermieristica viene vista anche come possibilità di avere una carriera gratificante e un

trampolino di lancio verso un'altra carriera. Altri motivi sono la storia familiare di lavoro

nel settore sanitario, precedenti esperienze di lavoro o di socializzazione, la facilità di

assicurarsi il lavoro, e un interesse per la medicina o la biologia (Elibol e Seren 2017;

Marcinowicz et al. 2016; Wilkes, Cowin e Johnson 2015)19.

18 Eley D, Eley R, Bertello M, Rogers-Clark C. Why did i become a nurse? Personality traits and reasons for
entering nursing. J Adv Nurs. 2012 Jul; 68(7):1546-55.
19 Köse tosunöz İ, Eskimez Z, Oztunç G. Factors affescting the career choices of nursing students. Kocaeli

University Journal of Health Sciences 5 (2019) 91-97


24
Un altro studio effettuato dall'Università di Pavia (2014)20, ha come obiettivo, di indagare

i motivi che sono alla base della scelta degli studenti che si iscrivono al corso di laurea in

infermieristica.

Questa indagine aveva lo scopo di indagare i motivi che sono alla base della scelta degli

studenti di accedere a un programma di laurea in infermieristica ed è stato riscontrato

attraverso le risposte degli studenti che spesso, la scelta di accedere al corso di laurea in

infermieristica non è supportata da idee chiare e forti motivazioni.

I risultati hanno messo in luce una serie di motivi che incoraggiano gli studenti a iniziare

un corso di laurea in infermieristica sono il sentimento di utilità, il desiderio di aiutare e

prendersi cura delle persone, l'interesse per le scienze, la compassione per le persone

sofferenti. In più sono state identificato quattro categorie che vanno a descrivere le

caratteristiche che un'infermiera dovrebbe avere secondo il punto di vista degli studenti

per esercitare la professione in modo olistico come la competenza, caratteristiche

personali, sperimentare la vita professionale come funzione sociale e avere interesse nel

campo della salute.

2.3 Il dropout: motivazioni nella letteratura


Lo studio effettuato da Roso-Bas “et al.” (2015)21 sui fattori associati all'abbandono, alla

conservazione e alla laurea degli studenti infermieri in università selezionate in Sudafrica

va ad esplorare la singola variabile emozionale come ad esempio l’intelligenza emotiva

percepita, l’ottimismo dispotico o pessimismo, e la ruminazione depressiva. Si è notato

che gli studenti con una prevalenza pessimistica hanno una maggiore tendenza ad

abbandonare e ne fanno parte questi studenti che manifestano bassi livelli di chiarezza

emotiva, mentre le altre variabili che si collegano al pessimismo non conducono dropout.

Il divario che si percepisce fortemente tra la teoria infermieristica e la pratica clinica, la

sensazione a volte tangibile della mancanza di supporto inducono a confermare le

20Arrigoni C, Micheletti P, Grugnetti AM, Ferrari P, Borrelli P, Montomoli C, Pelissero G. The students'
reasons to choose a nursing degree program: an Italian exploratory study Ann Ig. 26 (2014) 6: 570-7.
21
Roso-Bas F, Pades Jiménez A, García-Buades E. Emotional variables, dropout and academic performance in
Spanish nursing students. Nurse Education Today 37 (2016) 53–58.
25
percezioni negative riguardanti la professione. I problemi familiari, le difficoltà personali,

le difficoltà economiche sono elementi importanti all’interruzione del corso.

Il tasso di abbandono tra gli studenti infermieri è un problema globale ed è il fattore

principale nelle attuali carenze infermieristiche. Lo studio di Zenobia C.Y. Chaan “et al.”

(2019)22 ha identificato quali sono i fattori di previsione dell’abbandono, a livello

istituzionale, che possono essere ridotti, come le scarse prestazioni cliniche, lo stress, le

aspettative non realistiche dell'assistenza infermieristica, i meccanismi di sostegno

inefficienti e l'esperienza clinica insoddisfacente.

Il principale fattore di fallimento o abbandono degli studenti universitari è dovuta dalla

mancanza di organizzazione del tempo che si ha a disposizione per la preparazione e lo

studio degli esami, generando lo stato di ansia. Quindi è importante insegnare agli

studenti ad organizzare il proprio tempo e lavorare nel modo corretto per evitare l'ansia

e lo stress causati quando lo studio si concentra tutto all’ultimo; altra variabile che è

strettamente legata alla depressione è la ruminazione, cioè ai pensieri ripetitivi di

esperienze, che blocca le risposte cognitive portando come conseguenze ad una scarsa

risoluzione dei problemi e diminuzione dell’efficacia, della motivazione, degli sforzi e di

concentrazione verso i compiti accademici, ostacolando il successo universiario (Milagros

De la Rosa Hormiga “et al.”; 2013)23.

Mentre Delene Volkert “et al.” (2017)24 attraverso il loro studio hanno indicato quali sono

i fattori di prevedibilità dell’abbandono dei corsi infermieristici relativi ai problemi di

supporto e ai fattori di stress, legati al corso. Infatti come i fattori di stress del corso

aumentano anche l’intenzione di andarsene aumenta; al contrario, con il diminuire del

sostegno della famiglia e degli amici, l'intento di lasciare aumenta. Altri fattori chi

incidono sull’aumento dello stress e quindi sulla volontà dello studente di abbandonare,

22Chan ZCY, Cheng WY, Fong MK, Fung YS, Ki YM, Li YL, Wong HT, Wong TL, Tsoi WF. Curriculum
design and attrition among undergraduate nursing students: A systematic review. Nurse Educ Today. 2019 Mar;
74:41-53.
23De la Rosa Hormiga M, De la Merced Díaz-González C, Ramal López JM, Hernández JMH. Risk factors

in dropping out of nursing studies. Open Journal of Nursing, 2014, 4, 9-14


.
24Volkert D, Candela L, Bernacki M. Student Motivation, Stressors, and Intent to Leave Nursing Doctoral Study:

A National Study Using Path Analysis. Nurse Educ Today. 2018 Feb; 61:210-215
26
sono i problemi finanziari, problemi di supporto, esigenze esterne, problemi di tempo e

problemi di salute.

Haririan “et al.” (2013) 25 nel suo studio di ricerca ha reso noto che il 30% degli studenti

ha un'opinione idonea sul proprio lavoro, il 57% di loro ha accettato di abbandonare.

Invece, il 52% ha deciso di cambiare settore mentre il 48,5% vuole abbandonare

l'università. I motivi per abbandonare la professione infermieristica sono: mancanza di

sostegno sociale, incongruenza con la realtà, differenza di classe tra medici e infermieri,

bassi salari e stipendi, atteggiamenti negativi dell’equipe medica e ambiente clinico

inadeguato.

Attraverso l’analisi dei dati dello studio effettuato nella Qom University of Medical

Sciences ha dimostrato che le cause del fallimento accademico mette in relazione i fattori

individuali, fattori corrispondenti al curriculum, metodi di insegnamento della facoltà, il

numero di studenti eccessivo in classe, carenza di valutazione formativa degli insegnanti,

scarsa interazione tra docenti e studenti e inosservanza di programma nella lezione.

Gli studenti di questo studio hanno considerato i fattori individuali come la ragione

principale del loro fallimento scolastico come la difficoltà di concentrazione sul tempo di

studio e in classe, la mancanza di pazienza, si aggiunge la mancanza di interesse per

l'assistenza infermieristica e per tutto quello che si è detto in precedenza si è riscontrato

che gli studenti infermieri non sono motivati a continuare a studiare in questo campo

(Reza Pourmirza Kalhori M. “et al.”; 2015)26.

Gli studenti infermieri che hanno diversità linguistiche e culturali durante il corso di

studio e nelle attività di tirocinio in ambiente ospedaliero, trovano inizialmente

difficoltosa l’integrazione, in quanto la realizzazione dello sviluppo di apprendimento

nell’ambiente clinico richiede più tempo, una istruzione culturale precedente,

preparazione linguistica e sostegno per gli studenti e per il personale clinico. Il mancato

Haririan HR, Aghajanloo A, Jabari R. Zanjan. Nursing student’s opinions toward nursing and reasons for
25

giving it up.; Journal of Medical Education Development. 2013; 2(3): 1-8. [Persian].

Abbasi M, Kalhori RP, Taheri L, Heidari S, Dehghani H. Factors Affecting Academic Failure in Nursing
26

Students of Qom University of Medical Sciences: A Qualitative Study. Educ Res Med Sci 2015; 4(2). 83-89.
27
riconoscimento degli ostacoli nell’apprendimento ha causato difficoltà agli studenti, che

non sono stati considerati motivati e hanno faticato molto per affrontare le difficoltà

linguistiche (Mikkonen “et al.”; 2015)27.

È importante identificare quali possono essere i fattori che influenzano le prestazioni

accademiche e quelle cliniche degli studenti infermieri e il logoramento e pertanto sono

state trovate quattro categorie che influenzano il rendimento scolastico, quali i fattori

demografici, fattori accademici, fattori cognitivi e comportamentali (Victoria Pitt, David

Powis, Tracy Levett-Jones, Sharyn Hunter; 2012)28.

Studi della letteratura passata hanno evidenziato che i fattori stressanti durante il

percorso di formazione teorica e la pratica clinica, contribuiscono all’abbandono degli

studenti infermieri; quelli più recenti hanno avvalorato gli studi fatti in precedenza

(Fátima Roso-Bas “et al.”; 2015)29. Il loro pensiero letterario, mette in evidenza i fattori

critici descritti dagli studenti, come fonte di ansia e stress, come ad esempio: gli esami e

gli incarichi accademici, l’alto livello di responsabilità pretesa in pratica clinica e la

modalità richiesta per far fronte alla morte e alla sofferenza dei pazienti.

Dante “et al”, (2011)30 vanno a dimostrare che gli studenti infermieri che hanno

responsabilità verso i propri figli o verso genitori malati, hanno una maggiore probabilità

di fallimento accademico rispetto agli studenti che sono privi di responsabilità familiare,

non solo anche gli studenti che lavorano più di 16 ore alla settimana sono esposti a questo

rischio.

Ad oggi uno studio effettuato alla Bachelor of Nursing dell'Università di scienze

27Mikkonen K, Elo S, Kuivila HM, Tuomikoski AM, Kääriäinen M. Culturally and linguistically diverse
health care students' experiences of learning in a clinical environment: A systematic review of qualitative studies. Int
J Nurs Stud. 2016 Feb; 54: 173-87.
28Pitt V, Powis D, Levett-Jones T, Hunter S. Factors influencing nursing students' academic and clinical

performance and attrition: An integrative literature review. Nurse Educ Today. 2012 Nov;32(8):903-13.
29 Roso-Bas F, Pades Jiménez A, García-Buades E. Emotional variables, dropout and academic performance in

Spanish nursing students. Nurse Education Today 37 (2016) 53–58.


30Dante A, Palese A, Lancia L. Successo e insuccesso accademico degli studenti infermieri, tendenze internazionali

e nazionali: revisione della letteratura. L’infermiere. 2011; 48(4):35–42.


28
applicate di Rotterdam (2018)31 attraverso uno studio di Corte va ad osservare

l'abbandono dell'istruzione infermieristica e l'abbandono della professione

infermieristica notando che le cause di ciò includono il carico di lavoro fisico e mentale

impegnativo, che porta a un abbandono di infermieri che può iniziare durante la loro

istruzione.

Tuttavia, non è chiaro fino a che punto gli studenti infermieri, percepiscano già un carico

di lavoro fisico e mentale, che porti a problemi di salute durante la loro istruzione e il loro

collocamento, e in che misura questi problemi di salute inducano gli studenti a

abbandonare l'educazione infermieristica.

L'abbandono degli studenti infermieri e l'uscita anticipata degli infermieri che iniziano la

loro carriera, contribuiscono a questa carenza ma il numero di abbandoni varia da paese

a paese. Le ricerche effettuate in Australia32, Stati Uniti33, Canada34, Regno Unito35,

Ghana36, Giappone37 ha dimostrato che, tra gli studenti infermieri, i problemi

di salute fisica e mentale possono portare all'abbandono e all'uscita anticipata e che si

tratta di un problema globale.

Nel Regno Unito nel 2015 il tasso di abbandono medio per gli infermieri degli studenti

nelle università era ≥20%38. In Italia nel 2011 il tasso di insuccesso accademico degli

31Bakker EJM, Kox JHAM, Miedema HS, Bierma-Zeinstra S, Runhaar J, Boot C, Beek AJ and Roelofs P.
Physical and mental determinants of dropout and retention among nursing students: protocol of the SPRiNG cohort
study. Bakker et al. BMC Nursing (2018) 17:27. Giugno 2018
32Mitchell T, O'Sullivan PB, Burnett AF, Straker L, Rudd C. Low back pain characteristics from under graduate

student to working nurse in Australia: a cross-sectional survey. Int J Nurs Stud. 2008 Nov; 45(11):1636-44.
33 Menzel N, Feng D, Doolen J. Low back pain in student nurses: literature review and prospective cohort study.

Int J Nurs Educ Scholarsh. 2016 May 13; 13.


34 Jourdain G, Chenevert D. Job demands-resources, burnout and intention to leave the nursing profession: a

questionnaire survey. Int J Nurs Stud. 2010 Jun; 47(6):709-22.


35Last L, Fulbrook P. Why do student nurses leave? Suggestions from a Delphi study. Nurse Educ Today. 2003

Aug; 23(6):449-58
36Abledu JK, Offei EB. Musculo skeletal disorders among first-year Ghanaian students in a nursing college. Afr

Health Sci. 2015 Jun; 15(2):444-9.2015


37Smith DR, Sato M, Miyajima T, Mizutani T, Yamagata Z. Musculo skeletal disorders self-reported by female

nursing students in central Japan: a complete cross-sectional survey. Int J Nurs Stud. 2003 Sep; 40(7):725-9.
38Health Education England [HEE]. Raising the Bar. Shape of Caring: A Review of the Future Education

and Training of Registered Nurses and Care Assistants. 2015.


https://hee.nhs.uk/sites/default/files/documents/2348-Shape-of-caring-review-FINAL.pdf. Accessed 15
June 2018.
29
studenti infermieri era del 35-37%39.

Questo studio ha inoltre affermato che gli studenti di infermieristica che provengono

dalle aree più svantaggiate possono avere più probabilità ad abbandonare il corso

universitario. Secondo un articolo di Frieda Paton, M. Cur, RN (2018)40 nel Regno Unito,

un quarto degli studenti infermieri abbandonano i loro studi universitari, i dati raccolti

dal Nursing Standard in collaborazione con la Health Foundation nel Regno Unito hanno

rilevato che il 25% degli studenti infermieri che hanno iniziato la laurea in infermieristica,

ha lasciato o ha sospeso gli studi. Nonostante i tentativi di ridurre l'abbandono scolastico,

la cifra era rimasta pressoché costante dal 25,8% nel 2006.

Nel Regno Unito il Royal College of Nursing ha espresso l'opinione che gli studenti siano

stati demotivati e scoraggiati da brutte esperienze durante il tirocinio, ed hanno inciso le

notevoli difficoltà finanziarie e la difficoltà dei corsi accademici. Secondo Anne Corrin,

responsabile dell'apprendimento e dello sviluppo professionale di RCN, la gestione

finanziaria spesso ha reso difficile, per gli studenti infermieri, di proseguire il loro corso,

considerando anche le spese di viaggio.

39Dante A, Palese A, Lancia L. Successo e insuccesso accademico degli studenti infermieri, tendenze internazionali
e nazionali: revisione della letteratura. L’infermiere. 2011; 48(4):35–42
39 Paton F, Cur. M. High Nursing Student Dropout Rates Are a Global Concern. September 23, 2018

30
CAPITOLO III
LA RICERCA BIBLIOGRAFICA E L’ANALISI DELLA LETTERATURA

3.1 Introduzione

Tra le professioni sanitarie quella infermieristica risulta essere quella maggiormente

esposta al fenomeno della carenza di personale. I fattori che creano questa situazione di

squilibrio della professione sono dovuti dalla diminuzione delle iscrizioni al corso di

formazione e alla scarsa continuità dei professionisti con una forte ripercussione nel

mondo del lavoro, ma non solo, altro fattore preoccupante riguarda il fenomeno

dell’abbandono degli studenti infermieri nel corso di laurea. Molti sono gli interrogativi

sul quale possano essere i motivi ed i fattori che determinano importanti ripensamenti

sulla professione infermieristica con una conseguente riduzione di studenti al corso e

successiva riduzione di personale sanitario. Ci si domanda quali possono essere le

opinioni negative della società riguardanti la professione ed il ruolo che la singola

persona decide di assumere, quali, invece, possono essere i fattori economici, sociali,

ambientali e soggettivi. Ci si domanda quanto la dedizione allo studio, il metodo di

studio, l’impegno universitario del percorso formativo, l’organizzazione dei corsi,

l’approccio e l’esperienza di tirocinio, la distanza della locazione. Non solo, si prende in

considerazione anche le caratteristiche degli studenti, la loro cultura, l’anagrafe, e in che

misura questi fattori possono indurre lo studente all’abbandono del corso di laurea e

quindi al drop out formativo.

Il fenomeno dell’abbandono degli studi infermieristici in Italia è caratterizzato da un

livello di dispersione studentesca estremamente elevato, i dati disponibili segnalano che

la quota di studenti i quali conseguono il titolo entro la durata legale del corso di laurea

collocandosi poco al di sopra del 30% degli iscritti, a fronte di un valore medio europeo

attestato a circa il 40% (ANVUR, 201441; OCSE, 201442). Per l’abbandono, invece, le

rilevazioni statistiche indicano un livello di mancato completamento del ciclo degli studi

41 ANVUR (2014). Rapporto sullo stato del sistema universitario e della ricerca. Roma
42 OECD (2014). Education at a Glance 2014: OECD Indicators, OECD Publishing
31
che per l’Italia si aggira intorno al 40% degli iscritti mentre nei paesi dell’Europa

occidentale oscilla tra il 21% e il 28% (OCSE, 201343; Quinn, 201344). L’abbandono

universitario prevalentemente si determina durante il percorso di studio del primo anno,

infatti questo fenomeno è stato in passato largamente trattato nella letteratura

internazionale (Harvey, Drew & Smith, 200645; Larsen, Sommersel & Larsen, 201346). Il

quesito oggi giorno che ci si pone è quanto e in che modo il percorso formativo così

strutturato, sia a livello didattico sia di tirocinio può incidere sulla decisione di

abbandonare il corso universitario, ma non solo, l’ulteriore domanda che possiamo

prendere in considerazione è quanto possano influire le caratteristiche degli studenti

anagrafiche, culturali e sociali, sulla prosecuzione o interruzione degli studi e in che

misura l’insuccesso degli studi universitari incida su questo fenomeno.

Ad Oggi l’elevato tasso di abbandono è estremamente rilevante che costituisce

un’importante criticità nel sistema universitario Italiano (Triventi & Trivellato, 2015)47 ed

è una condizione grave che oltre a far diminuire il corpus studentesco, porta come forte

conseguenza il minor numero di infermieri che eserciteranno in futuro. Si analizzeranno

articoli e riviste al fine di valutare i fattori che inducono lo studente infermiere

all’abbandono universitario.

3.2 Obiettivo e metodo

Lo studio si pone di valutare i fattori che incidono sul fenomeno dell’abbandono degli

studenti infermieri nel corso di laurea in scienze infermieristiche e di individuare quali

sono i fattori comuni che possono indurre all’abbandono.

Questa tesi si pone come obiettivo, quello di studiare il fenomeno dell’abbandono degli

43 OECD (2013). Education at a Glance 2013: OECD Indicators, OECD Publishing


44 Quinn J. (2013). Drop-out and Completion in Higher Education in Europe among Students from Under-
represented Groups. Bruxelles: NESET.
45 Harvey L, Drew S, Smith M. The first-year experience: a review of literature for the Higher Education Academy.

The Higher Education Academy (2006).


46 Larsen M. R., Sommersel H. B., Larsen M. S. (2013). Evidence on Dropout Phenomena at Universities.

Copenhagen: Danish Clearinghouse for educational research. 978-87-7684-916-0


47Triventi M, Trivellato P. L’istruzione superiore. Caratteristiche, funzionamento e risultati. Roma:

Carocci. (eds.). (2015).


32
studenti infermieri nel corso di laurea, sia attraverso la ricerca della letteratura

disponibile, sia attraverso la somministrazione del questionario validato dallo studio

doss 152-2007 (L’abbandono dei corsi di laurea in Emilia-Romagna una non scelta?) verso

un campione di studenti universitari del corso di laurea in scienze infermieristiche nelle

sedi dell’università Tor Vergata e dell’università La Sapienza di Roma. Lo scopo di questa

ricerca è quello di indagare la prevalenza ed i motivi del fenomeno dell’abbandono nel

corso di laurea infermieristica. L’obiettivo di questo studio è quello di indentificare in

quale misura l’insuccesso agli studi al corso di laurea infermieristica può interessare la

formazione infermieristica e quali possano essere i fattori che incoraggiano la

realizzazione di questo fenomeno oggetto di studio. L’obiettivo dello studio verterà nel

capire quali sono i fattori incidenti e di indentificare i possibili interventi da attuare per

diminuire, prevenire e minimizzare i fattori di rischio dell’abbandono. Per la

realizzazione di questi obiettivi, si è svolta una ricerca bibliografica ed una conseguente

revisione della letteratura rintracciata attraverso le banche dati PubMed e GoogleSholar,

inoltre sono state prese in considerazione riviste scientifiche come Fnopi, Journal of

advance nursing (JAN) e ScienceDirect.

La tempistica utilizzata per la ricerca del materiale in letteratura è stata di circa 5

settimane.

3.3 Strategie di ricerca

La ricerca bibliografica è stata condotta utilizzando principalmente la banca dati

biomedica Pub Med e Google Scholar con l’obiettivo di analizzare articoli di rilevanza

scientifica, ottenendo informazioni utili sulle ricerche e analisi effettuate nell’ambito

dell’abbandono degli studenti infermieri dal corso di laurea.

Per formulare l’ipotesi di ricerca è stato utilizzato il PICO con la formulazione della

seguente domanda:

33
Quali possono essere le motivazioni che inducono lo studente all’abbandono degli studi?

P: STUDENTI INFERMIERI

I: ABBANDONO DEGLI STUDI

C: NESSUNO

O: MOTIVAZIONI CHE INDUCONO GLI STUDENTI INFERMIERI

ALL’ABBANDONO DEL CORSO DI STUDI

Le parole chiavi “Key word” utilizzate per trovare e selezionare i capitoli sono:

• Nurse (infermieri)

• Student (studenti)

• Dropout (abbandono)

• Attrition (logoramento)

• Nursing program (programma infermieristico)

• Motivation (motivazioni)

• Abandonment (abbandono)

• Failure (fallimento)

I criteri di inclusione degli articoli sono stati:

• Attinenti al problema della ricerca;

• Articoli risalenti agli ultimi cinque anni;

• Articoli che riguardano unicamente l’abbandono degli studenti infermieri.

• Sul totale di 166 articoli ne sono stati presi ed utilizzati 18 ed elencati nelle pagine

seguenti.

34
Identificazione

n° 166 di record identificati n° 0 di ulteriori record


mediante ricerca nelle identificati attraverso altre
banche dati fonti

n° 166 di record dopo


eliminazione dei duplicati
Screening

n° 166 dei record sottoposti a n° 145 di record esclusi


screening
Eleggibilità

n° 21 di articoli full-text n° 3 di articoli full-text


valutati per l’eleggibilità esclusi in quanto
andavano a considerare
la resilienza dello
studente.
n° 8 di studi inclusi nella
sintesi qualitativa
Inclusione

n° 10 di studi inclusi nella


sintesi quantitativa (meta-
analisi)

Figura 1. Visualizzazione del Flow Chart della strategia di ricerca.

35
Banca dati Strategie di ricerca Limiti Risultati Risultati Utili
(Keywords)
Pubmed nurses OR nurses OR nurse Abstract, free full 33 8
AND dropouts OR student text, 5 years,
AND dropouts OR student humans
dropouts OR AND dropout
OR student dropout

Pubmed students nursing OR Abstract, free full 62 0


students AND nursing OR text, 5 years,
nursing students OR student humans
AND nurse OR student
nurse AND tooth attrition
OR AND attrition OR tooth
attrition OR attrition
Pubmed successAND academic Abstract, free full 16 1
failureOR academic AND text, 10 years,
failureOR academic humans
failureAND students
nursingOR AND nursing
OR nursing students OR
nursing AND students

Google nurse students dropout Abstract, free full 35 8


Scholar text, 5 years
Google Student nurse attrition Abstract, free full 20 4
Scholar text, 5 years

Figura n° 2 Visualizzazione della scelta.

3.4 Articoli pertinenti allo studio di ricerca

Per l’analisi della letteratura sono state utilizzate diverse banche dati (PubMed , Ovid,

CINAHL, ILISI, Google Scholar).


36
PubMed si occupa di raccogliere le citazioni per la letteratura biomedica, per le riviste di

scienze della vita e di libri online. Gli articoli sono in totale 8, disposti in ordine

cronologico dal più recente al più vecchio. Sono stati pubblicati tra Marzo 2019 e Marzo

2013.

Articolo 1

• BANCA DATI: PubMed

• AUTORI: Chan ZCY, Cheng WY, Fong MK, Fung YS, Ki YM, Li YL, Wong HT,

Wong TL, Tsoi WF.

• TITOLO: Curriculum design and attrition among undergraduate nursing

students: A systematic review (Progettazione del curriculum e abbandono tra gli

studenti infermieri universitari: Una revisione sistematica).

• PUBBLICAZIONE: Nurse Education Today. March 2019; 74: 41–53.

• TIPO DI STUDIO: Revisione sistematica. Studio qualitativo.

• OBIETTIVO DELLO STUDIO: lo scopo di questo studio è di rivedere il problema

dell’abbandono tra gli studenti infermieri in relazione al curriculum.

• METODI UTILIZZATI: Sono stati adottati cinque database elettronici: CINAHL,

Medline, Cochrane Library, British Nursing Index e PsycINFO. Utilizzando il

modello di Confronto-Risultato Popolazione-Intervento (PICO), sono stati

identificati i termini di ricerca, come "studente infermiere", "corso di laurea",

"progettazione del curriculum" e "abbandono". Sono stati utilizzati strumenti di

valutazione con metodi misti per valutare la qualità metodologica dei documenti

di ricerca identificati. Sono state esaminate in totale 16 articoli e sono stati

identificati quattro temi: fattori di prevedibilità per il reclutamento di studenti

infermieri; contenuto del curriculum; politiche relative al posizionamento clinico;

e servizi di supporto agli studenti.

• CAMPIONE: 16 Articoli

37
• RISULTATI: Sono stati identificati fattori di rischio a livello istituzionale che

potrebbero essere ridotti, tra cui fallimento accademico, scarse prestazioni cliniche,

stress e aspettative non realistiche dell'assistenza infermieristica.

• CONCLUSIONE: L'abbandono nei corsi di infermieristica universitaria è dovuto

principalmente a diversi fattori istituzionali, tra cui meccanismi di sostegno

inefficienti, divario tra aspettative e realtà e un'esperienza clinica insoddisfacente.

Questa revisione fornisce approfondimenti su com’è possibile realizzare un

programma di studi infermieristici che coinvolgerà gli studenti e aumenterà la

forza lavoro infermieristica. Ulteriori studi qualitativi possono essere condotti

esclusivamente sulla questione di come le politiche scolastiche possono facilitare

l'apprendimento degli studenti nei programmi infermieristici.

Articolo 2

• BANCA DATI: PubMed

• AUTORI: Bakker EJM, Kox JHAM, Miedema HS, Bierma-Zeinstra S, Runhaar J,

Boot C, Beek AJ and Roelofs P.

• TITOLO: Physical and mental determinants of dropout and retention among

nursing students: protocol of the SPRiNG cohort study (Fattori fisici e mentali che

influenzano in modo decisivo abbandono e conservazione tra gli studenti

infermieri: protocollo dello studio di coorte SPRiNG).

• PUBBLICAZIONE: BMC Nursing. December 2018; 17(27): 1-9

• TIPO DI STUDIO: Studio prospettico di coorte.

• OBIETTIVO DELLO STUDIO: Gli obiettivi principali di questo studio sono di

determinare:

1) i tassi di prevalenza e di incidenza dell'abbandono;

2) i fattori protettivi e di rischio, nonché i primi indicatori di abbandono;

3) l'interazione tra questi fattori e gli indicatori

• METODI UTILIZZATI: Per il presente studio, tre coorti di studenti infermieri del

terzo anno sono seguite per tre anni. Hanno ricevuto un questionario auto-

38
somministrato nel terzo e nel quarto anno del loro corso infermieristico, e di nuovo

nel loro primo anno come infermiere laureato. La partecipazione degli studenti

infermieristici è facilitata all'interno del corso di laurea, offrendo questionari

durante le lezioni come integrazione del curriculum che aiuta il loro sviluppo

professionale. Essi saranno informati dello studio prima di essere contattati per la

partecipazione. Gli studenti possono scegliere se rendere disponibili o meno i

propri dati per questa ricerca. Tutti gli studenti che completano il questionario e

danno il consenso informato saranno seguiti ogni anno. Saranno utilizzati i social

network per ripristinare i contatti persi dopo che lo studente ha lasciato

l'università. I non rispondenti saranno contattati telefonicamente per cercare di

recuperare il loro stato di lavoro. La selezione degli studenti è iniziata nel maggio

2016.

• CAMPIONE: 584 studenti dell’Università di Scienze Applicate di Rotterdam,

divisi in tre coorti.

• RISULTATI: Il risultato principale è l'abbandono dell'istruzione infermieristica

nella seconda metà del periodo scolastico e l'abbandono della professione

infermieristica durante il primo anno. L'abbandono dell'istruzione verrà

recuperato dall'amministrazione studentesca su base annuale. Inoltre, un anno

dopo la laurea, l'abbandono tra gli infermieri che lavorano sarà misurato

utilizzando un questionario auto-compilato.

Risultati secondari:

1) Il presentismo della malattia (Andare al lavoro nonostante il giudizio sullo stato

di salute attuale indichi che il congedo per malattia dovrebbe essere preso)

2) Congedo per malattia

3) Assenteismo a causa di disturbi fisici e di salute mentale.

• CONCLUSIONE: È in corso l'analisi dei dati di un ampio studio di coorte per

quanto riguarda i fattori determinanti dell'abbandono e del mantenimento degli

studenti infermieri e degli infermieri appena laureati. I risultati emersi da questo

studio possono essere utilizzati per sviluppare un modello predittivo per

39
identificare i primi indicatori di abbandono dell'istruzione infermieristica e della

professione infermieristica, per i quali possono essere implementati interventi

mirati.

Articolo 3

• BANCA DATI: PubMed

• AUTORI: Ten Hoeve Y, Castelein S, Jansen G, Roodbol P.

• TITOLO: Dreams and disappointments regarding nursing: Student nurses'

reasons for attrition and retention. A qualitative study design (Sogni e delusioni

per quanto riguarda l'assistenza infermieristica: i motivi degli studenti infermieri

per l’abbandono e la conservazione. Un disegno di studio qualitativo).

• PUBBLICAZIONE: Nurse Education Today. July 2017; 54: 28–36

• TIPO DI STUDIO: Studio descrittivo esplorativo

• OBIETTIVO DELLO STUDIO: L’obiettivo principale di questo studio è di

esaminare quali fattori influenzano la decisione degli studenti infermieri di

lasciare o portare a termine il loro programma di studio.

• METODI UTILIZZATI: intervista semi-strutturata e sondaggio.

• CAMPIONE: 17 studenti tra i 19 e i 33 anni, di cui 15 femmine provenienti da 4

Università di Scienze Applicate nel nord, nel sud e nel centro dei Paesi Bassi

• RISULTATI: dallo studio emerge che il fenomeno dell’abbandono non è legato

effettivamente dalla mancanza di motivazione nei confronti del corso ma alle

carenze del corso stesso, dovute soprattutto allo scarso supporto da parte dei tutor,

dei docenti e del personale infermieristico.

• CONCLUSIONE: Lo studio ha evidenziato che gli studenti hanno iniziato il corso

con il desiderio di prendersi cura delle persone, fornendo loro un’assistenza

infermieristica impeccabile. Quando le loro aspettative non sono state soddisfatte,

i loro sogni sono diventati delusione che li ha portati a considerare di fermarsi e

persino di abbandonare. Il ruolo di docenti e tutor sembra inestimabile nel

proteggere e guidare gli studenti attraverso il corso teorico e il tirocinio, questa

40
cooperazione, tra docenti e tutor è di fondamentale importanza per mantenere gli

studenti infermieri nei loro corsi di formazione.

Articolo 4

• BANCA DATI: PubMed

• AUTORI: Ashghali Farahani M, Ghaffari F, Oskouie F, Zagheri Tafreshi M.

• TITOLO: Attrition among Iranian nursing students: A qualitative study

(Abbandono tra gli studenti infermieri iraniani: uno studio qualitativo).

• PUBBLICAZIONE: Nurse Education in Practice. January 2017; 22: 98-104

• TIPO DI STUDIO: studio qualitativo tramite approccio di analisi del contenuto.

• OBIETTIVO DELLO STUDIO: questo studio ha l’obiettivo di fornire alle

università i dati raccolti per migliorare la qualità dell’istruzione pratica e teorica

ed evitare l’abbandono degli studenti infermieri.

• METODI UTILIZZATI: I dati sono stati raccolti utilizzando interviste face to face,

interviste a focus group e osservando e analizzando l’approccio dei partecipanti.

Le interviste sono durate 30–80 minuti (M = 40 minuti). L’autore ha monitorato le

interviste per 10 ore in modo strutturato come osservatore non partecipante. Le

interviste sono state condotte in un’atmosfera calma, come desiderato dai

partecipanti. Sono state condotte 7 interviste individuali e 3 focus group in gruppi

di 4.

• CAMPIONE: sono stati reclutati 19 studenti iscritti al corso di laurea

infermieristico, provenienti da 3 scuole per infermieri di Teheran, che intendevano

lasciare o che avevano già lasciato il corso. Sono stati reclutati utilizzando il

campionamento a palla di neve.

• RISULTATI: l’età media dei partecipanti è di 23,4 ± 2,8, il 57,9% è di sesso

maschile, il 53,4% studia nelle scuole infermieristiche di Teheran e il 52,3% è tra il

quarto e l’ottavo semestre. Gli studenti hanno indicato vari fattori che hanno

influenzato la loro decisione di abbandonare la scuola, che sono stati classificati in

due gruppi: “prima dell’ammissione” e “dopo l’ammissione”. Prima

41
dell’ammissione all’università è emerso che gli studenti hanno spesso scelto

l’assistenza infermieristica, pur non avendo familiarità con essa, per evitare il

servizio militare. Dopo l’ammissione all’università è emerso che fattori come

l’ambiente accademico, la discrepanza tra le aspettative e le esperienze, il livello

sociale e in alcuni casi gli abusi sul lavoro sono stati determinanti nella scelta

dell’abbandono.

• CONCLUSIONE: Questo studio ha dimostrato che i fattori prima e dopo

l'ammissione all'università hanno avuto effetti significativi sulla decisione degli

studenti infermieri di abbandonare. Le autorità nel settore dell'istruzione e della

salute possono utilizzare questi risultati per migliorare la qualità dell'educazione

teorica e clinica e per mantenere l'assistenza infermieristica promuovendo la

consapevolezza dell'identità dell'assistenza infermieristica come professione,

nonché una gestione efficiente dell'offerta di forza lavoro e una stretta

supervisione delle attività cliniche ed educative.

Articolo 5

• BANCA DATI: PubMed

• AUTORI: Ferri P, Laffi P, Rovesti S, Artioli G, Di Lorenzo R, Magnani D.

• TITOLO: Motivational factors for choosing the degree course in nursing: a focus

group study with nursing students (Fattori motivazionali per la scelta del corso di

laurea in infermieristica: uno studio di focus group con studenti infermieristici).

• PUBBLICAZIONE: Acta Biomed for Health Professions. May 2016; 87(2): 19-27

• TIPO DI STUDIO: Ricerca qualitativa utilizzando una guida semi-strutturata per

effettuare focus di gruppo.

• OBIETTIVO DELLO STUDIO: Il mantenimento del numero di nuovi studenti

che entrano nei corsi di laurea infermieristica e che rimangono nell'occupazione

infermieristica dipende in gran parte dalla capacità di reclutare e trattenere i

giovani. Lo scopo dello studio è aiutare a comprendere i fattori motivazionali che

42
oggi inducono i giovani a scegliere l'occupazione infermieristica, attraverso un

approccio di ricerca qualitativa.

• METODI UTILIZZATI: Nello studio, sono state utilizzate discussioni di focus

group per esaminare 32 studenti provenienti da diverse regioni italiane, tra cui

due regioni del Sud Italia, che hanno concluso il primo anno del corso di laurea in

Infermieristica presso un'Università del Nord Italia. I focus group sono stati

realizzati nel luglio 2014 ed è stata seguita una coorte di 32 studenti, 6 maschi e 26

femmine, di età compresa tra i 19 e i 31 anni che ha permesso ai partecipanti di

fornire una descrizione dei fattori che hanno influenzato la loro decisione di

scegliere la professione di infermiere. I temi generali studiati all'interno dei focus

group riguardano: immagine sociale e considerazioni personali sull'occupazione

infermieristica, i fattori motivazionali su cui si basa l'iscrizione al Corso di Laurea

in Infermieristica e delusioni alla fine del primo anno di tirocinio.

• CAMPIONE: 32 studenti, 6 maschi e 26 femmine, di età compresa tra i 19 e i 31

anni, provenienti da diverse regioni italiane, tra cui due regioni del Sud Italia, che

hanno concluso il primo anno del corso di laurea in Infermieristica presso

un'Università del Nord Italia

• RISULTATI: I principali fattori motivazionali emersi, per la scelta della

professione infermieristica, sono: aver svolto attività di volontariato nell'area

infermieristica, attrazione per il tipo di professione fin dall'infanzia/ adolescenza,

fallimento di altri piani, possibilità di trovare lavoro, familiarità personale con

infermieri. Le ragioni della soddisfazione del corso includono: supporto dei tutor,

attività di laboratorio, esperienza di tirocinio. Le ragioni della frustrazione tra gli

studenti includono la complessità e l'estensione del piano di studi, elementi che

spesso non sono previsti o che sono sottovalutati al momento dell'iscrizione.

• CONCLUSIONE: Fornire maggiori informazioni sul corso di studio, le condizioni

di lavoro e le caratteristiche dell'occupazione infermieristica, potrebbe aiutare i

giovani a prendere una decisione informata e consapevole, al fine di ridurre ogni

delusione evitando agli studenti del corso di abbandonare l'istruzione

43
infermieristica e aumentare la continuità degli studi in futuro. Costruire

l'organizzazione del corso di studi, sostenendo la motivazione degli studenti

attraverso attività di consulenza e la scelta di siti di posizionamento adatti,

potrebbe impedire il drop-out.

Articolo 6

• BANCA DATI: PubMed

• AUTORI: Dante A, Ferrão S, Jarosova D, Lancia L, Nascimento C, Notara V,

Pokorna A, Rybarova L, Skela-Savič B, Palese A.

• TITOLO: Nursing student profiles and occurrence of early academic failure:

Findings from an explorative European study (Profili degli studenti infermieri e

insorgenza di precoci fallimenti accademici: risultati di uno studio esplorativo

europeo).

• PUBBLICAZIONE: Nurse Education Today. March 2016; 38: 74–81

• TIPO DI STUDIO: Studio esplorativo multicentrico di coorte.

• OBIETTIVO DELLO STUDIO: Descrivere e confrontare i profili degli studenti

infermieri e i loro risultati accademici alla fine del 1° anno attraverso i corsi europei

di laurea in scienze infermieristiche (BNS).

• METODI UTILIZZATI: Lo studio ha coinvolto cinque paesi: gli studenti

infermieri, che sono stati iscritti ai sette corsi BNS europei partecipanti (BNSc), due

italiani, due cechi, uno portoghese, uno slovacco e uno sloveno, per l'anno

accademico 2011/2012, disposti a partecipare e ammessi regolarmente al 2° anno

accademico, sono stati inclusi in questo studio condotto nel 2013. Le variabili

individuali e di facoltà sono state raccolte dopo aver assicurato la validità degli

strumenti sviluppati in inglese e poi opportunamente tradotti nella lingua di

ciascun paese partecipante. Le variabili individuali degli studenti infermieri e il

loro successo/fallimento accademico sono stati raccolti attraverso un questionario

strutturato versione web convalidato in studi precedenti (Dante et al., 2011)

mentre le variabili di livello BNS sono state raccolte attraverso un questionario

44
semi-strutturato progettato sulla base della letteratura disponibile (Cameron et al.,

2011a, 2011b; Urwin et al., 2010).

• CAMPIONE: 378 studenti infermieri, che sono stati iscritti, per l'anno accademico

2011/2012, ai sette corsi BNS europei partecipanti (BNSc), due italiani, due cechi,

uno portoghese, uno slovacco e uno sloveno.

• RISULTATI: Hanno partecipato allo studio 378 studenti su 710 (il 53,2%). Le ore

di lezione dei singoli studenti vanno da 390 a 810, mentre quelle di tirocinio

variano da 162 a 536; i partecipanti hanno un'età media di 21,4 (Confidence of

Interval [CI] 95%, 21,0-22,3) e quelli stranieri sono in numero limitato (in media

3,7%). Gli studenti riferiscono di aver adottato principalmente strategie di

apprendimento individuali (92,9%), duplicando gli appunti dei colleghi o quelli

delle lezioni preparati dai professori (74,4%) e concentrando lo studio prima degli

esami (74,6%). La maggior parte riferisce di avere difficoltà di apprendimento

(49,7%) e una mancanza di supporto accademico (84,9%). Circa il 33,2% riferisce

di difficoltà economiche e della necessità di lavorare durante gli studi

infermieristici in media per 24 ore alla settimana. Le aspettative personali riguardo

al ruolo infermieristico erano diverse (45,6%) rispetto al ruolo riscontrato durante

il 1° anno, poiché i carichi di studio teorico sono più alti (57,2%) rispetto alle

aspettative. Circa un terzo degli studenti ha dichiarato di voler abbandonare gli

studi infermieristici, mentre la percentuale di coloro che riferiscono di un

fallimento accademico precoce è in media del 5,6%.

• CONCLUSIONE: Dallo studio si evince che servono ulteriori strategie volte ad

armonizzare gli studi infermieristici in tutta Europa, a sostenere i processi di

apprendimento degli studenti infermieri durante il 1° anno e ad identificare i

fattori che influenzano la loro intenzione di abbandonare e il loro fallimento

accademico. Sono emerse anche aspettative di ruoli infermieristici diversi e carichi

di lavoro di apprendimento più elevati di quelli previsti e ciò suggerisce la

necessità di aumentare gli sforzi volti a sviluppare una maggiore conoscenza tra i

cittadini per quanto riguarda il ruolo infermieristico effettivo e carichi di lavoro di

45
apprendimento più gestibili, ad es. portando la durata dei corsi di laurea in Scienze

Infermieristica da 3 a 4 anni.

Articolo 7

• BANCA DATI: PubMed

• AUTORI: Donnell WM.

• TITOLO: A Correlational Study of a Reading Comprehension Program and

Attrition Rates of ESL Nursing Students in Texas (Uno studio correlativo di un

programma di comprensione della lettura e tassi di abbandono degli studenti

infermieri ESL in Texas)

• PUBBLICAZIONE: Nursing Education Perspectives. January 2015; 36(1):16–21

• TIPO DI STUDIO: Studio retrospettivo, longitudinale-correlazionale attraverso

sondaggio.

• OBIETTIVO DELLO STUDIO: Lo scopo di questo studio è quello di esaminare

le associazioni tra le lingue, la partecipazione a un programma di lettura e

comprensione e i tassi di abbandono degli studenti infermieri pre-laurea, in Texas,

per testare la prevedibilità dei tassi di abbandono in base allo stato ESL(Inglese

come seconda Lingua) e a determinate caratteristiche del profilo degli studenti,

tra cui età, etnia, razza, sesso, background educativo e se i partecipanti sono

studenti universitari di prima generazione.

• METODI UTILIZZATI: Il progetto ha avuto una durata di due anni ed è iniziato

il 1° giugno 2011 e si è concluso il 31 maggio 2013. I ricercatori sono responsabili

dello sviluppo dei sondaggi, interventi e moduli di segnalazione, nonché

dell'inserimento di dati grezzi nel database. Lo statistico del progetto è

responsabile della gestione del database, dell'identificazione degli studenti a

rischio di abbandono e della diffusione delle informazioni a ciascun corso. I

direttori di progetto di ciascun corso di laurea infermieristico sono responsabili

della notifica agli studenti del loro stato di rischio e della messa a loro disposizione

degli interventi. Lo studente è responsabile della partecipazione agli interventi di

46
gruppo, come la simulazione, il completamento di singoli interventi, e al corso di

comprensione della lettura. I dati sono stati raccolti durante il primo anno del

programma (da giugno 2011 a maggio 2012).

• CAMPIONE: 3258 studenti infermieristici pre-laurea di età superiore ai 18 anni

che hanno partecipato a 1 dei 27 corsi in Texas. Di questi 2611 sono studenti non

ESL e 529 sono studenti ESL.

• RISULTATI: L'analisi dei dati ha identificato che gli studenti ESL che sono stati

selezionati per l’utilizzo del programma di lettura e comprensione (Weaver)

hanno quasi il doppio delle probabilità di abbandono rispetto agli studenti ESL

che non hanno utilizzato il programma, infatti gli studenti che hanno utilizzato il

programma di lettura Weaver sono stati identificati come a rischio di abbandono

in base ai punteggi di comprensione della lettura. Pertanto, il programma Weaver

non è un intervento praticabile per diminuire l’abbandono degli studenti.

• CONCLUSIONE: Questi risultati possono avere un impatto importante

sull'educazione infermieristica, poiché rivelano l'importanza di valutare una

combinazione di fattori nel determinare gli studenti a rischio di abbandono. I

risultati dello studio evidenziano anche la possibile necessità di un'identificazione

precoce degli studenti a rischio di abbandono a causa dei punteggi di

comprensione della lettura in modo che si possa intervenire prima dell'inizio della

scuola per infermieri. La facoltà infermieristica deve valutare le caratteristiche del

profilo dello studente per determinare interventi specifici. Sono inoltre necessarie

ulteriori ricerche per valutare gli interventi per migliorare la comprensione della

lettura degli studenti ESL.

Articolo 8

• BANCA DATI: PubMed

• AUTORI: Lancia L, Petrucci C, Giorgi F, Dante A, Cifone MG.

47
• TITOLO: Academic success or failure in nursing students: Results of a

retrospective observational study (Successo o fallimento accademico negli

studenti infermieri: risultati di uno studio osservazionale retrospettivo).

• PUBBLICAZIONE: Nurse Education Today. March 2013; 33: 1501–1505

• TIPO DI STUDIO: Studio osservazionale retrospettivo quantitativo.

• OBIETTIVO DELLO STUDIO: lo studio ha come obiettivo di valutare gli

studenti sulla base del voto ottenuto alla conclusione del diploma di scuola

superiore e del punteggio acquisito nel test di ammissione di laurea

infermieristica.

• METODI UTILIZZATI: Sono presi in considerazione cinque coorti di studenti

infermieri, immatricolati in anni accademici consecutivi dal 2004 al 2008, in un

corso di laurea triennale italiano ed è stato fatto uno studio retrospettivo.

• CAMPIONE: 1006 studenti infermieri immatricolati all'Università dell'Aquila,

negli anni accademici consecutivi dal 2004 al 2008, suddivisi in cinque coorti.

• RISULTATI: Complessivamente il 61,2% ha conseguito la laurea entro la durata

legale consentita per la laurea infermieristica. si è notato che la gli studenti che non

hanno terminato il corso di laurea sono quelli che avevano i voti più bassi all’uscita

della scuola secondaria superiore ed erano di sesso maschile.

• CONCLUSIONE: Il risultato attesta che i voti del diploma di scuola secondaria

superiore sono un parametro che dovrebbe ricevere grande considerazione,

specialmente nel caso in cui i corsi di laurea in scienze infermieristiche sono a

numero chiuso.

Google Scholar è un motore di ricerca accessibile liberamente che tramite parole chiave

consente di individuare testi della letteratura accademica e rapporti tecnici di tutti i

settori della ricerca scientifica e tecnologica. Gli articoli sono in totale 10, come per

PubMed, disposti in ordine cronologico. Sono stati pubblicati tra Ottobre 2018 e Gennaio

2013

48
Articolo 1

• BANCA DATI: Google Scholar

• AUTORI: Nkutu NT, Seekoe E.

• TITOLO: Factors Associated With Dropout, Retention and Graduation of Nursing

Students in Selected Universities in South Africa: A Narrative Review (Fattori

associati con l’abbandono, conservazione e laurea degli studenti infermieri in

alcune Università selezionate del Sud Africa: una revisione narrativa).

• PUBBLICAZIONE: Global Journal of Health Science. October 2018; 10(11): 80-85

• TIPO DI STUDIO: Revisione della letteratura

• OBIETTIVO DELLO STUDIO: Lo scopo di questo documento è quello di

revisionare la letteratura relativa ai tassi di abbandono, mantenimento e laurea

degli studenti infermieri nelle università dal 2007 al 2016 al fine di sviluppare un

modello di “conservazione fino alla laurea” per il programma infermieristico

universitario.

• METODI UTILIZZATI: Questa ricerca ha utilizzato una revisione della

letteratura. Gli articoli sono stati rivisti e valutati per temi emergenti relativi ai

fattori associati ai tassi di abbandono, mantenimento, successo, completamento e

laurea degli studenti infermieri in tutto il mondo al fine di identificare le

caratteristiche degli studenti, le strategie di ricerca e gli interventi che combattano

l’abbandono dei futuri studenti nei programmi infermieristici universitari. È stata

condotta una revisione approfondita di titoli e abstract per determinare gli studi

rilevanti per l'inclusione, ovvero tutti gli studi, longitudinali o trasversali, che

riportano gli studenti infermieri nel corso di laurea in Scienze Infermieristiche dal

2007 al 2016, siano essi studi qualitativi o quantitativi. I criteri di esclusione sono

su tutti gli studi che riportano programmi online o di istruzione a distanza, quelli

che riportano programmi post-laurea, prove sperimentali o randomizzate di

controllo e precedenti studi di revisione.

49
• CAMPIONE: Sono stati presi in considerazione i 34 studi che hanno soddisfatto i

criteri di inclusione. 15 riportano risultati sull’abbandono, 16 sulla conservazione

e 3 sul completamento del corso di laurea.

• RISULTATI: I risultati presentano una serie di fattori associati a livello globale

con i tassi di abbandono, conservazione e laurea degli studenti infermieri nel corso

infermieristico universitario. Molti ricercatori hanno alluso al problema

dell'abbandono degli studenti infermieri nel programma universitario citando

diverse ragioni che vanno dall'involontario (fattori accademici) al volontariato

(fattori personali). I fattori accademici involontari associati all'abbandono sono

difficoltà accademiche abbinate a mancanza o inadeguatezza di sostegno, scarsa

preparazione, mancanza di impegno nel processo di apprendimento, capacità e

abitudini di studio inadeguate, servizi accademici inadeguati, assenteismo

frequente sia nelle lezioni che nel tirocinio, mancanza di un'efficace incorporazione

accademica, vincoli finanziari e difficoltà linguistiche. Anche i fattori personali

degli studenti come l'età, il sesso e l'etnia sono stati fattori determinanti di successo

o di abbandono.

• CONCLUSIONE: Fattori accademici, personali, di preparazione e sociali sono

stati associati con l’abbandono, mantenimento e laurea degli studenti infermieri in

Sud Africa. L'abbandono del programma infermieristico universitario deriva da

problemi complessi. È necessario disporre di modelli di conservazione. Senza

infermieri, gran parte dei risultati della sanità pubblica difficilmente saranno

raggiunti. Se il problema dell'abbandono e della conservazione con la diminuzione

della laurea persiste, i servizi sanitari saranno sbriciolati influenzando così la

realizzazione del risultato della salute "uno stile di vita lungo e sano per tutti".

Articolo 2

• BANCA DATI: Google Scholar

• AUTORI: Volkert D, Candela L, Bernacki M.

50
• TITOLO: Student Motivation, Stressors, and Intent to Leave Nursing Doctoral

Study: A National Study Using Path Analysis (Motivazione degli studenti, fattori

di stress e l’intenzione di lasciare un corso di studio infermieristico: uno studio

nazionale che utilizza l'analisi del percorso).

• PUBBLICAZIONE: Nurse Education Today. February 2018; 61: 210-215

• TIPO DI STUDIO: Indagine descrittiva. Studio quantitativo.

• OBIETTIVO DELLO STUDIO: L'obiettivo di questo studio consiste

nell’esaminare come gli effetti dei fattori di stress ambientale, incidano sulla scelta

degli studenti di abbandonare il loro programma di studio.

• METODI UTILIZZATI: l’indagine è stata svolta analizzato il percorso di studi.

• CAMPIONE: 835 laureandi infermieri, provenienti da 311 programmi di dottorato

infermieristico negli Stati Uniti.

• RISULTATI: I risultati dell'analisi del percorso indicano che due tipi di stress

hanno influito in modo significativo sulla decisione degli studenti di abbandonare

il corso. In primo luogo, i fattori di stress correlati ai problemi del programma,

principalmente i rapporti tra studente e docente/consulente, l'altro fattore

significativo era legato ai problemi di supporto, in particolare il supporto di

familiari e/o amici.

• CONCLUSIONE: Si denota che è impossibile rimuovere tutti i fattori di stress

dalla vita degli studenti e/o dal corso che frequentano. Una migliore comprensione

dei fattori di stress ambientale da parte degli studenti stessi potrebbe diminuire

l’abbandono al corso e per questo dovrebbe essere incentivata e supportata da tutti

quei corsi infermieristici che cercano di minimizzare l’abbandono.

Articolo 3

• BANCA DATI: Google Scholar

• AUTORI: Turner K, McCarthy VL.

• TITOLO: Stress and anxiety among nursing students: A review of intervention

strategies in literature between 2009 and 2015 (Stress e ansia tra gli studenti

51
infermieri: una revisione delle strategie di intervento in letteratura tra il 2009 e il

2015).

• PUBBLICAZIONE: Nurse Education in Practice. January 2017; 22: 21-29

• TIPO DI STUDIO: Revisione sistematica.

• OBIETTIVO DELLO STUDIO: Lo scopo della presente revisione è aggiornare lo

studio originale di Galbraith e Brown per valutare quali progressi sono stati fatti

dal 2008 e per esaminare il livello di ricerca corrente a supporto degli interventi,

non farmacologici, di gestione dello stress, che possono essere applicati +agli

studenti infermieri.

• METODI UTILIZZATI: Nei Database di Medline, CINAHL e PsychINFO sono

stati identificati articoli di giornale e tesi di laurea, combinando termini chiave

come "studenti infermieristici e stress" o "studenti infermieristici e ansia". Studi che

soddisfacevano i criteri di inclusione:

(a) sono stati pubblicati in lingua inglese tra il 2009 e il 2015;

(b) ha riportato risultati di studi di intervento non farmacologico mirati a fattori di

stress, strategie di opposizione o rivalutazione dei fattori di stress;

(c) ha coinvolto studenti infermieri con diploma di maturità;

(d) sono stati condotti negli Stati Uniti, in Canada o nel Regno Unito.

La ricerca era limitata agli studenti nei corsi di assistenza infermieristica perché

pochissimi studi che includevano gli studenti infermieri in cerca di titoli associati

soddisfacevano i criteri di inclusione.

• CAMPIONE: 26 articoli che hanno soddisfatto tutti i criteri di inclusione.

• RISULTATI: Alcuni studi hanno combinato due o più approcci, ad esempio,

mettendo insieme strategie di rivalutazione e di opposizione o riduzione dei fattori

di stress e miglioramento dell’opposizione. Uno studio qualitativo ha combinato

più approcci in un seminario, in cui i partecipanti hanno frequentato un corso

clinico psichiatrico/di salute mentale (Ganzer & Zauderer, 2013), che mirava a

ridurre l'intensità dei fattori di stress utilizzando lo sviluppo del curriculum

attraverso la simulazione di ruolo e la simulazione ad alta fedeltà, e la loro

52
rivalutazione tramite l'autoriflessione. Ganzer e Zauderer hanno concluso che la

combinazione riduceva l'ansia negli studenti partecipanti. O’Brien (2013) ha

riscontrato una significativa (p <0,05) riduzione dell'ansia a seguito di uno studio

quasi sperimentale volto a ridurre lo stress, aumentando al contempo

l’opposizione, incorporando lo sviluppo del curriculum che includeva umorismo

e meditazione consapevole. Un altro studio ha scoperto che un intervento di

Mindfulness-Based Cognitive Therapy (MBCT) di sei sessioni ha diminuito lo

stress percepito in quattro partecipanti su cinque e una maggiore consapevolezza,

definita come "lo stato di essere attenti e consapevoli di ciò che ci sta accadendo

nel presente" come una reazione al disagio cognitivo (Schwarze, 2012, p.4). Infine,

uno studio qualitativo (Capp & Williams, 2012) ha utilizzato metodi di tutte e tre

le categorie tra cui contenuti di gestione dello stress in un corso esperienziale

(sviluppo del curriculum), esercizi di respirazione profonda e rilassamento

progressivo, immagini guidate, meditazione, esperienze estetiche e una varietà di

differenti forme di esercizio (opposizione) e riflessione (rivalutazione). È stato

riportato che le valutazioni degli studenti includono livelli aumentati di autostima,

fiducia e capacità di risposta, ma non è stato descritto alcun metodo di analisi dei

dati (Capp & Williams, 2012).

• CONCLUSIONE: La presente revisione va ad aggiornare le scoperte di Galbraith

e Brown (2011) ed ha indicato il divario nelle prove empiriche di interventi efficaci

per ridurre lo stress e l'ansia degli studenti infermieri. Le ampie variazioni nella

progettazione dello studio e nel rigore metodologico hanno reso molto difficili i

confronti e la determinazione dell'efficacia dello stesso. Il numero limitato di studi

che hanno utilizzato ricerche controllate randomizzate, ha suggerito la necessità

di ulteriori indagini, utilizzandone altri con una maggiore forza progettuale. La

ricerca futura dovrebbe includere studi controllati randomizzati con campioni di

dimensioni maggiori per determinare se gli interventi per ridurre il numero o

l'intensità dei fattori di stress o gli interventi per alleviare le conseguenze dello

stress, possono mostrare risultati più coerenti o se restano costantemente positivi.

53
Articolo 4

• BANCA DATI: Google Scholar

• AUTORI: Merkley BR.

• TITOLO: Student nurse attrition: A half century of research (Abbandono degli

studenti infermieri: mezzo secolo di ricerche).

• PUBBLICAZIONE: Journal of Nursing Education and Practice. March 2016; 6(3):

71-75

• TIPO DI STUDIO: Revisione della letteratura descrittiva.

• OBIETTIVO DELLO STUDIO: Questa revisione descrittiva della letteratura

esamina 50 anni di ricerche relative all’abbandono degli studenti infermieri

nell'ambito dei corsi infermieristici. Conservazione, demoralizzazione,

abbandono, espulsione e spreco sono termini usati nel corso dei decenni per

descrivere il progresso degli studenti infermieri. L'obiettivo della revisione della

letteratura è di identificare e accettare questo come problema globale, rivedere le

prove e identificare potenziali lacune nella letteratura.

• METODI UTILIZZATI: La strategia di ricerca include termini comuni associati

all'abbandono degli studenti infermieri, frasi Booleane ed i seguenti termini di

ricerca: studenti infermiere AND abbandono; logoramento degli studenti

infermieri; abbandono degli studenti infermieri; politica educativa infermieristica.

Questo studio include i risultati della ricerca dal 1965 al 2015. Le fonti includono

solo articoli di riviste. La ricerca in letteratura inizialmente includeva frasi e

termini correlati, che sono stati ridotti dalla ricerca di frasi senza termini correlati

e dall'eliminazione dei risultati di ricerca duplicati. I risultati della ricerca sono

stati ulteriormente ridotti dalla revisione visiva del titolo dell'articolo e

dell'abstract. Sono stati applicati criteri aggiuntivi per gli studenti infermieri

universitari di entrambi i programmi di laurea e diploma di maturità associati. I

dottorandi sono stati esclusi.

• CAMPIONE: 42 articoli.

54
• RISULTATI: La visione dell'International Society for Technology in Education

afferma che il multimedia può rendere vivo il curriculum mentre lo studente e

l'insegnante esplorano contenuti più profondi. Aiuta anche lo studente a

padroneggiare le capacità di pensiero critico. Lo sviluppo di corsi di assistenza

infermieristica progettati per migliorare le capacità di pensiero critico di uno

studente può migliorare i progressi degli studenti. Herrera e Blair hanno condotto

uno studio su 325 studenti infermieri e hanno scoperto che il voto di uno studente

in fisiopatologia umana è predittivo del successo di uno studente infermiere.

Andrew, Salamonson, Weaver, Smith, O'Reilly e Taylor hanno discusso delle

lezioni in classe e hanno riscontrato che nessuno dei diciassette studenti

intervistati abbia menzionato l'insoddisfazione per la qualità dell'insegnamento

come motivo di abbandono. Nel tentativo di migliorare i tassi di mantenimento,

osserva Gillen, l'Università di Worchester nel Regno Unito ha presentato ai nuovi

studenti infermieristici un cortometraggio con narrazioni di studenti infermieri

che descrivono le sfide e le soddisfazioni di specifici corsi infermieristici. I tassi di

mantenimento degli studenti sono migliorati di quasi il venticinque percento nella

coorte studentesca dal primo al secondo anno in seguito agli sforzi preventivi.

Gillen osserva che uno studio condotto presso la Staffordshire University ha

scoperto che fornire agli studenti un tutor di facoltà da incontrare regolarmente

durante il semestre ha migliorato le competenze degli studenti. Inoltre, Gillen ha

notato che i tutor forniscono agli studenti infermieri un contatto di qualità, che

riduce significativamente i tassi di abbandono. L'esperienza in classe e le risorse di

apprendimento appropriate sono fattori importanti per il successo degli studenti

infermieri. Spurlock ha dichiarato che la responsabilità per il successo degli

studenti è conseguente ad una collaborazione tra studente e insegnante.

• CONCLUSIONE: Questa revisione descrittiva della letteratura ha raccolto le

prove di ricerca che sono state organizzate in temi come: lo studente infermiere,

l'ambiente di apprendimento e il tutor infermieristico, il posizionamento clinico e

le politiche. Il programma di assistenza infermieristica dovrebbe esplorare le prove

55
di ricerca consolidate per modellare le loro piattaforme e costruire processi

sistematici per migliorare il mantenimento degli studenti infermieri. Questo

processo dovrebbe includere l'applicazione delle prove della ricerca e promuovere

cambiamenti adeguati al programma strategico e dello sviluppo. I limiti di questo

studio impediscono l'indagine benefica delle politiche di classificazione dei corsi

infermieristici universitari in tutto il mondo, che aggiungerebbe prove importanti

al problema dell'abbandono degli studenti infermieri. Moduli di studio o seminari

introdotti all'inizio di un corso possono migliorare le capacità di svolgimento dei

test e il successo degli studenti durante i corsi. Si può imparare dalla letteratura e

applicare i risultati della ricerca, per supportare il successo e il progresso degli

studenti infermieri, per diventare così professionisti ben preparati.

Articolo 5

• BANCA DATI: Google Scholar

• AUTORI: Roso-Bas F, Pades Jiménez A, García-Buades E.

• TITOLO: Emotional variables, dropout and academic performance in Spanish

nursing students. (Variabili emotive, abbandono e rendimento accademico degli

studenti infermieri spagnoli)

• PUBBLICAZIONE: Nurse Education Today. February 2016; 37: 53–58

• TIPO DI STUDIO: Studio correlazionale-incrociato con raccolta dati tramite

questionari. Ricerca quantitativa.

• OBIETTIVO DELLO STUDIO: Lo scopo di questo studio è di esplorare e di

valutare la relazione tra le emozioni, le prestazioni accademiche e la tendenza

all’abbandono di un campione di studenti infermieri in Spagna.

• METODI UTILIZZATI: Questo studio consiste nell’esplorare la relazione tra

variabili della sfera emotiva (intelligenza emotiva, ottimismo/pessimismo,

ruminazioni depressive), prestazioni accademiche e tendenza all'abbandono in un

campione di studenti infermieri in Spagna. Tutti i dati sono stati raccolti durante

la stessa sessione impiegando circa 25 minuti. La prima sezione del questionario

56
era dedicata alla raccolta dei dati socio-demografici (età, sesso, anno accademico

in corso, occupazione stato). Successivamente, gli studenti hanno risposto ai

seguenti strumenti: Trait Meta-Mood Scale (TMMS-24) di Salovey et al. (1995). Il

TMMS-24 è una scala di autoanalisi suddivisa in 24 elementi e basata sulle abilità

di Intelligenza Emotiva Percepita adattata dalla versione originale di Salovey et al.

(1995). Si compone di tre sotto-scale: il grado in cui gli intervistati credono di

prestare attenzione ai loro sentimenti ed emozioni (Attenzione Emotiva), il grado

in cui gli intervistati credono di essere in grado di percepire le loro emozioni

(Chiarezza Emotiva) e il grado in cui gli intervistati credono saper gestire le

proprie emozioni (Gestione Emotiva). Ogni sottoscala è composto da 8 elementi. I

punteggi più alti in termini di chiarezza e gestione riflettono un'intelligenza

emotiva altamente percepita mentre alti punteggi di attenzione sono stati associati

a disadattamento psicologico e problemi di ansia.

• CAMPIONE: 144 studenti infermieri (118 donne e 26 uomini) iscritti al terzo anno

del programma infermieristico di 4 anni presso l'Università delle Isole Baleari

(Spagna).

• RISULTATI: La prima ipotesi sull'associazione tra capacità emotive percepite e

disposizione ottimista da un lato e migliori risultati accademici e minore

intenzione di abbandonare dall’altro è stata confermata dai risultati. La seconda

ipotesi sulla relazione tra pessimismo disposizionale e ruminazione depressiva e

tra maggiore tendenza all'abbandono e una riduzione delle prestazioni è stata

parzialmente confermata. Infine, per quanto riguarda la previsione di abbandono

scolastico e rendimento scolastico (Ipotesi 3), le analisi di regressione hanno

mostrato che il pessimismo e l'età sono fattori di prevedibilità significativi

dell'intenzione di lasciare gli studi, ma non c’è nessun risultato significativo per la

previsione del rendimento scolastico. In sintesi, i risultati suggeriscono che il

pessimismo insieme a una scarsa intelligenza emotiva, porta a far fronte a stili

inefficaci di adattamento, che inducono alla ruminazione e all’abbandono. Non

affrontare e risolvere i problemi, a sua volta, potrebbe generare un feedback

57
negativo innescando un circolo vizioso che contribuisce a mantenere la

disposizione pessimistica e l'impotenza.

• CONCLUSIONE: I risultati del nostro studio supportano la relazione tra

determinate dimensioni dell'intelligenza emotiva e la percezione ottimistica o

pessimistica degli eventi universitari che creano una costellazione positiva o

negativa di variabili che probabilmente porteranno a un approccio efficace o

inefficace ai fattori di stress. In particolare, è probabile che gli studenti con

tendenze pessimistiche abbandonino gli studi. Allo stesso tempo, è stato scoperto

che il pessimismo è correlato alla ruminazione depressiva e ai livelli più bassi di

chiarezza emotiva e gestione. Si potrebbero includere l'offerta di supporto

attraverso esercitazioni personalizzate che incoraggiano la motivazione, la fiducia

e l'autoefficacia degli studenti (Watts, 2011), seminari per sviluppare le capacità

emotive degli studenti per la pratica infermieristica clinica, o azioni

complementari per insegnare strategie positive per far fronte allo stress

accademico. Tutte queste formule potrebbero contribuire a migliorare il

rendimento accademico e la conservazione universitaria.

Articolo 6

• BANCA DATI: Google Scholar

• AUTORI: Abbasi M, Kalhori RP, Taheri L, Heidari S, Dehghani H.

• TITOLO: Factors Affecting Academic Failure in Nursing Students of Qom

University of Medical Sciences: A Qualitative Study (Fattori che influenzano il

fallimento accademico degli studenti infermieri dell'Università di scienze mediche

di Qom: uno studio qualitativo).

• PUBBLICAZIONE: Educational Research in Medical Sciences. December 2015;

4(2):83-89

• TIPO DI STUDIO: Studio condotto mediante approccio convenzionale di analisi

del contenuto qualitativo.

58
• OBIETTIVO DELLO STUDIO: Il fallimento accademico negli studenti di

infermieristica è un fattore estremamente preoccupante perché questa professione

è una delle principali fonti del sistema sanitario poiché fornisce, mantiene e

promuove la salute pubblica nel prossimo futuro. Lo scopo dello studio è

l'individuazione e l'identificazione dei problemi, per prevenire lo scarso

rendimento accademico degli studenti infermieri dell'Università di Scienze

Mediche di Qom.

• METODI UTILIZZATI: Lo studio qualitativo è stato condotto su un gruppo di

studenti la cui media di voti si è abbassata rispetto al semestre precedente o che

avevano abbandonato gli studi. Sono stati selezionati, attraverso campionamento

finalizzato con la massima variabilità, nel Dipartimento di Scienze della

formazione della scuola infermieristica e ostetrica dell'Università di Scienze

Mediche di Qom. I dati sono stati raccolti attraverso interviste faccia a faccia semi

strutturate condotte con ciascun individuo. Le interviste sono proseguite fino alla

saturazione dei dati, impiegando da 45 a 70 minuti. L'analisi dei dati è stata

eseguita contemporaneamente alla raccolta dei dati.

• CAMPIONE: 21 studenti infermieri (18 maschi e 3 femmine) frequentanti il

Dipartimento di Scienze della formazione della scuola infermieristica e ostetrica

dell'Università di Scienze Mediche di Qom.

• RISULTATI: L'età media dei partecipanti era di 21,9 ± 4,1 anni. L'analisi dei dati

ha dimostrato che le caratteristiche individuali, i fattori relativi al curriculum, i

metodi di insegnamento della facoltà, un gran numero di studenti in classe, la

mancanza di valutazione formativa degli insegnanti, la mancanza di interazione

tra la facoltà e gli studenti e il mancato rispetto del programma delle lezioni sono

le principali cause del fallimento accademico tra gli studenti.

• CONCLUSIONE: In base ai risultati, manager, istruttori e consulenti possono

monitorare il rendimento scolastico dei propri studenti attraverso un'attenta

pianificazione, metodi di insegnamento attivi e valutazione continua degli

59
studenti e condurre sessioni di consulenza individuali e di gruppo per prevenire

il fallimento accademico.

Articolo 7

• BANCA DATI: Google Scholar

• AUTORI: Bryer J, Peterson-Graziose V, Nikolaidou M.

• TITOLO: Self-esteem and self-efficacy as predictors of attrition in RN-BS

completion students: A descriptive correlational study (Autostima e autoefficacia

come fattori di prevedibilità dell’abbandono degli studenti iscritti al corso di

laurea triennale in Scienze Infermieristiche: Uno studio correlativo descrittivo).

• PUBBLICAZIONE: Teaching and Learning in Nursing. January 2015; 10: 30–34

• TIPO DI STUDIO: Studio descrittivo e correlativo

• OBIETTIVO DELLO STUDIO: C'è una grave e crescente carenza di infermieri

negli Stati Uniti e allo stesso tempo, l'ambiente sanitario è cambiato in modo

significativo. Purtroppo, negli ultimi anni, il numero di studenti che hanno

terminato gli studi infermieristici e conseguito la laurea non è stato sufficiente a

sostituire gli infermieri che lasciano la forza lavoro e l'elevato tasso di abbandono

nei corsi infermieristici ha ulteriormente aggiunto questo problema. Lo scopo dello

studio è di determinare se l'autostima, l'autoefficacia e i fattori ambientali sono

correlati all'abbandono negli studenti infermieristici del primo semestre del corso

di laurea in Scienze Infermieristiche.

• METODI UTILIZZATI: È stato utilizzato un disegno correlativo descrittivo per

analizzare la relazione tra l'autostima, l'autoefficacia e i fattori ambientali. I

partecipanti allo studio sono stati reclutati durante le prime 2 settimane del loro

primo semestre del corso di laurea in Scienze Infermieristiche. Lo studio è stato

spiegato agli studenti e gli è stato chiesto se sarebbero stati disposti a partecipare

in quanto il campione era limitato agli studenti che avrebbero dato il consenso

scritto a partecipare allo studio. È stato utilizzato un campione di convenienza non

probabilistico, senza limitazioni di genere, età o origine etnica. Tutti i partecipanti

60
appartengono a una coorte di infermiere impiegati e sponsorizzati da un ospedale

di zona. Le informazioni su dati demografici, autostima, autoefficacia e fattori di

stress quotidiani sono stati raccolti immediatamente dopo aver ottenuto il

consenso informato, mentre i voti di fine semestre e la media dei voti dei

partecipanti, nonché un elenco di studenti che si sono ritirati da uno o tutti i loro

corsi infermieristici durante il semestre, sono stati ottenuti attraverso l'ufficio del

presidente del dipartimento di infermieristica. I dati sono stati raccolti utilizzando

la scala di autostima Rosenberg, la scala di autoefficacia generale e la scala di

riaggiustamento sociale di Holmes – Rahe. È stato utilizzato un test chi-quadro per

esaminare le relazioni tra la variabile dipendente, l'abbandono dello studente e le

variabili indipendenti di autostima, autoefficacia e fattori di stress quotidiani.

L'autostima misurata dalla scala dell'autostima di Rosenberg è stata classificata

come bassa, moderata o alta per l'analisi dei dati. Allo stesso modo, la scala

generale che misura l'autoefficacia e la scala Holmes – Rahe che misura i fattori di

stress della vita quotidiana sono state classificate come basse, moderate e alte.

• CAMPIONE: 52 studenti, 5 maschi (9,6%) e 47 femmine (90,4%) frequentanti il

primo semestre del corso di Laurea in scienze infermieristiche degli Stati Uniti.

• RISULTATI: L'analisi correlazionale ha indicato che l'autoefficacia era

positivamente correlata all'autostima (r = .369, p = .007) e l'età del partecipante era

negativamente correlata a fattori di stress quotidiani (r = −.288, p = .038). I risultati

dei test del chi-quado hanno indicato che non vi era alcuna relazione significativa

tra l'abbandono e l'autosufficienza degli studenti, l'autostima o i fattori di stress

quotidiani. Il coefficiente di correlazione di Pearson è stato utilizzato per

analizzare i dati in base ai punteggi totali di ciascuna scala. I risultati non hanno

rivelato alcuna correlazione significativa tra autostima, autoefficacia o fattori di

stress quotidiani e l’abbandono degli studenti.

• CONCLUSIONE: Questa popolazione di studio appartiene a una coorte di

infermieri diplomati impiegati in un ospedale di zona. Come parte di questa

coorte, le tasse scolastiche sono interamente pagate dal datore di lavoro, purché

61
superino tutti i corsi del programma infermieristico. Inoltre, la facoltà

infermieristica insegna a questi studenti del corso di laurea, in loco presso

l'ospedale, consentendo praticità e flessibilità nelle lezioni. Questi fattori possono

mitigare gli ostacoli nel superamento del primo semestre del corso di laurea

infermieristico. Con un numero crescente di organizzazioni sanitarie che indicano

una preferenza per gli infermieri laureati, un numero maggiore di ospedali può

optare per una struttura di coorte che include lezioni interamente retribuite per i

dipendenti in possesso di un diploma in infermieristica. Pertanto, sono necessarie

ulteriori ricerche che esaminano i fattori che influenzano l'abbandono in questa

popolazione.

Articolo 8

• BANCA DATI: Google Scholar

• AUTORI: Jinks AM, Richardson K, Chris Jones, Jennifer A. Kirton.

• TITOLO: Issues concerning recruitment, retention and attrition of student

nurses in the 1950/60s: A comparative study (Questioni riguardanti il

reclutamento, la motivazione e l'abbandono degli studenti infermieri negli anni

'50/'60: uno studio comparativo).

• PUBBLICAZIONE: Nurse Education in Practice. November 2014; 14: 641-647

• TIPO DI STUDIO: Studio comparativo.

• OBIETTIVO DELLO STUDIO: Lo scopo dello studio è quello di indagare sui

motivi di reclutamento e abbandono, degli infermieri negli anni '50 e '60,

confrontarli con i problemi odierni. Gli obiettivi dello studio sono:

1. Analizzare le caratteristiche degli studenti infermieri assunti negli anni '50 e '60

in un grande e importante ospedale nella zona di Liverpool, nel nord-ovest

dell'Inghilterra.

2. Identificare i motivi per cui gli studenti infermieri hanno lasciato i loro corsi di

formazione in anticipo.

3. Esaminare qual è il primo impiego degli infermieri appena laureati.

62
4. Confrontare i risultati dell'analisi dei documenti di formazione con l'attuale

letteratura, nazionale e internazionale, sull'area tematica.

• METODI UTILIZZATI: È stata effettuata un'analisi documentale dei registri della

scuola statale infermieristica dal 1955 al 1968 e sono stati determinati i tassi di

abbandono, successivamente sono stati confrontati con i dati attuali.

• CAMPIONE: 641 registri di tirocinio della scuola statale infermieristica.

• RISULTATI: La maggior parte delle reclute erano giovani, non sposate, femmine

ed avevano indirizzi all'estero; molte (n = 88) hanno avuto precedenti esperienze

infermieristiche e oltre il 69% (n = 443) ha completato con successo la propria

formazione. I tassi di abbandono erano oltre il 30% (n = 198), il motivo principale

era il fallimento accademico. Dopo il completamento, oltre il 40% (n = 183) ha

intrapreso la formazione di ostetrica (n = 183) o ha ottenuto un posto di infermiere

(n = 153).

• CONCLUSIONE: Le questioni relative al reclutamento, al mantenimento e

all’abbandono negli anni '50 e '60 mettono in discussione le problematiche odierne.

I recenti tassi di abbandono dell'istruzione infermieristica pre-laurea sono

diminuiti, tuttavia alcuni dei problemi del passato restano. Nel presente studio un

numero significativo di partecipanti, che si sono ritirati prima della laurea a causa

di problemi familiari o di salute risuona noto con molti articoli moderni. Anche il

mancato completamento a causa di carenze accademiche continua ad essere una

preoccupazione.

Articolo 9

• BANCA DATI: Google Scholar

• AUTORI: De la Rosa Hormiga M, De la Merced Díaz-González C, Ramal López

JM, Hernández JMH

• TITOLO: Risk factors in dropping out of nursing studies (Fattori di rischio

nell'abbandono degli studi infermieristici).

• PUBBLICAZIONE: Open Journal of Nursing. January 2014; 4: 9-14

63
• TIPO DI STUDIO: Studio analitico osservazionale trasversale.

• OBIETTIVO DELLO STUDIO: L'obiettivo di questo sondaggio è scoprire gli

effetti dell'ansia e dei problemi personali negli studenti infermieri ULPGC e le

conseguenze che possono portare al loro rendimento scolastico.

• METODI UTILIZZATI: Sono state prese in considerazione i seguenti fattori

indipendenti: età, sesso, isola di origine, aiuti finanziari del governo (borse di

studio), come variabili sociodemografiche, aggiungendone altri due, tipo di

influenza dell'insegnante, tipo di influenza percepita dagli studenti, ecc; e queste

variabili dipendenti: partecipazione alle lezioni e frequenza, organizzazione degli

studi, presenza di ansia, sensazione di fallimento attuale e/o passato, sensazione

di delusione, intenzione di terminare gli studi, volontà di abbandonare.

Definizione delle variabili:

1) Influenza dell'insegnante: percepita dallo studente se è positiva, negativa o

indifferente.

2) Grado di influenza dell'insegnante: percepito dallo studente e quantificato

dall'influenza dell'insegnante sul suo processo educativo.

3) Aiuti economici: se lo studente ottiene o meno qualsiasi tipo di aiuti governativi,

borse di studio.

4) Frequenza della lezione: intesa come la considerazione di frequentare la lezione

abbastanza spesso.

5) Organizzazione degli studi: se ha abitudini di studio e se le linee guida dello

studio sono adeguate.

6) Ansia: se ha subito episodi di ansia durante la sua carriera o meno.

7) Fallimento: mancanza di percezione del successo negli studi attuali o se ne

hanno avuto durante il corso.

8) Volontà di abbandonare: terminare gli studi o meno.

9) Delusione: sentimento di insoddisfazione da parte dello studente per non aver

raggiunto la carriera prescelta e le aspettative iniziali, sia essa presente o meno.

Analisi dei dati attraverso studio statistico.

64
• CAMPIONE: 47 studenti frequentanti il 2° corso di Laurea in Infermieristica

dell'Università di Las Palmas de Gran Canaria.

• RISULTATI: Lo studio ha dimostrato con il 12,8% degli studenti hanno pensato

ad abbandonare gli studi mentre un clamoroso 87,2% non l'ha avuto questa

necessità. I sentimenti di ansia, fallimento e delusione ottenuti sono: presenza di

ansia 31,9% e assenza del 68,1%; i fallimenti attuali o passati, sono entrambi nella

stessa percentuale, con il 12,8% affermativo e l'87,2% negativo; la presenza di

delusione per quanto riguarda le aspettative sulla carriera è stata del 14,9%

presente, contro una grande maggioranza dell'85,1% assente.

• CONCLUSIONE: Abbiamo osservato e analizzato, attraverso i dati, che nella

maggior parte dei casi, in cui gli studenti volevano abbandonare la propria

carriera, si trattava principalmente di problemi psicologici. D'altra parte, abbiamo

scoperto che l'insegnante ha una grande influenza sugli studenti universitari,

come evidenziato dalla quinta ipotesi "la percezione positiva dell'insegnante da

parte dello studente influisce sulla possibilità di diminuzione della sensazione di

fallimento". Inoltre, gli studenti universitari ritengono che il rapporto con gli

insegnanti, se favorevole, può influenzare il superamento degli esami di queste

materie, altrimenti ostacola e ha un impatto negativo sul superamento degli stessi.

Come si può vedere nella quarta ipotesi, la sensazione di fallimento negli studi

universitari può essere influenzata dal fallimento delle aspettative iniziali circa il

corso scelto. Allo stesso modo, si è notato che le percentuali degli aspetti negativi

sono superiori agli altri, ma non costituiscono una maggioranza assoluta, quindi,

ci sono molti studenti che superano gli ostacoli e terminano con successo i loro

studi.

Articolo 10

• BANCA DATI: Google Scholar

• AUTORI: Dante A, Petrucci C, Lancia L.

65
• TITOLO: European nursing students' academic success or failure: A post-Bologna

Declaration systematic review (Successo o fallimento accademico degli studenti

infermieri europei: una revisione sistematica della Dichiarazione post-Bologna).

• PUBBLICAZIONE: Nurse Education Today 2013; 33: 46–52

• TIPO DI STUDIO: Revisione sistematica della letteratura

• OBIETTIVO DELLO STUDIO: Lo scopo di questa revisione sistematica è di

sintetizzare le prove disponibili nella letteratura scientifica europea prodotta dopo

la Dichiarazione di Bologna e di valutare studi che quantificano ed esaminano i

fattori associati al successo o al fallimento accademico degli studenti infermieri.

• METODI UTILIZZATI: questa revisione include solo studi osservazionali

europei sottoposti a valutazione della qualità da due ricercatori prima

dell'inclusione.

• CAMPIONE: 5 studi.

• RISULTATI: Questa revisione ha rilevato solo cinque studi che soddisfano tutti i

criteri di inclusione. Tre studi hanno avuto un progetto di coorte prospettico,

mentre due hanno avuto un design di coorte retrospettivo. Il tasso di fallimento

accademico tra gli studenti infermieri varia da un minimo del 12,2% ad un

massimo del 30,8%. I dati relativi al rapporto tra fattori di prevedibilità comuni e

successo accademico sono spesso contraddittori. Ad esempio alcuni studi hanno

documentato una maggiore tendenza al fallimento per gli studenti di sesso

maschile (maschio 28% vs Femminile 10,7%), mentre, al contrario, altri autori,

hanno documentato l'assenza di questa relazione. Questi risultati discordanti

riguardano i fattori di prevedibilità del successo o fallimento, che sono oggetti di

studio comuni (genere, età, qualifica all'ingresso, gruppo etnico). Altri fattori sono

stati analizzati individualmente (personalità degli studenti, visione di genere delle

carriere infermieristiche, intenzione dell’abbandono, impegni familiari, lavoro

durante il corso, rendimento degli studenti, ambiente di apprendimento clinico),

devono essere confermati in ulteriori studi. Sebbene i fattori di prevedibilità

possano essere rilevanti a livello locale, data la loro bassa validità esterna e i

66
risultati contrastanti, non è possibile affermare con certezza che questi fattori sono

effettivamente alla base del successo o fallimento nel contesto della Dichiarazione

post Bologna.

• CONCLUSIONE: Questa revisione ha mostrato che negli ultimi dieci anni, nel

contesto europeo, sono stati effettuati solo pochi studi osservazionali di alta

qualità. A questo proposito, dato il numero ridotto e l'eterogeneità degli studi

disponibili, vi sono poche prove utili disponibili per gli istituti di istruzione

superiore (HEIs) per affrontare efficacemente il problema. In futuro, i ricercatori

europei dovrebbero concentrarsi non solo sulla documentazione dei fattori di

prevedibilità, ma anche sulla documentazione dei risultati prodotti dalle strategie

HEI che sono state implementate per prevenire errori accademici evitabili e

contenere il fallimento accademico fisiologico.

3.5 Discussione

Dall’analisi della letteratura è emerso che il fenomeno dell’abbandono è una situazione

sfavorevole nell’istruzione universitaria in quanto si ripercuote nell’ambito sanitario con

una grave diminuzione del personale organico.

Nell’ovviare a questo problema sono stati adottati varie ricerche scientifiche utilizzando

fonti informatizzate come Pubmed, Cinahl, PsychINFO, effettuate numerose revisioni in

letteratura con lo scopo comune di indentificare quali sono i fenomeni che inducono lo

studente infermiere ad abbandonare il corso di laurea e studi quantitativi utilizzando

questionari strutturati o semi-strutturati su studenti di uno o più università

infermieristiche. Dagli studi si è notato che fornendo maggiori informazioni su come è

sviluppato il corso di laurea sia a livello di programmazione teorica, delle condizioni di

lavoro nel tirocinio e sulla professione infermieristica in generale, si aiutano i giovani a

prendere una decisione più consapevole, che riduce la delusione e quindi diminuisce

l’abbandono degli studenti infermieri nel corso di laurea.

Anche il voto di diploma superiore secondaria è un parametro che dovrebbe essere preso

in considerazione, soprattutto in un corso universitario a numero chiuso, poiché gli

67
studenti che si sono diplomati con voti bassi avrebbero più difficoltà nel sostenere

l’impegno dello studio e quindi più soggetti all’abbandono. Si è evidenziato che gli

studenti iniziano il corso con il desiderio di prendersi cura delle persone e fornendo loro

un’assistenza infermieristica incentrata sulle cure e al benessere del paziente, quando poi

le loro aspettative vengono meno, i loro sogni diventano delusioni che li porterebbero a

considerare l’idea di fermarsi e persino di andarsene.

Sembrerebbe fondamentale e inestimabile, a questo punto, il ruolo dei docenti e tutor, nel

proteggere e guidare gli studenti attraverso il programma e i tirocini. Questa

cooperazione, tra docenti e tutor è di importanza rilevante per mantenere gli studenti

infermieri nei loro programmi di formazione, migliorando la qualità dell’educazione

teorica e clinica e promuovendo la consapevolezza dell’identità infermieristica come

professione; per supervisionarli nelle attività cliniche ed educative, bisognerebbe anche

costruire l’organizzazione degli studi sostenendo la motivazione degli studenti,

attraverso attività di consulenza, volte all’ascolto e alla guida personalizzata dello

studente.

Altro fattore preso in considerazione nella progettazione delle ricerche riguarda gli

interventi efficaci per ridurre lo stress e l’ansia degli studenti infermieri ed alleviare le

conseguenze dello stress in modo da minimizzare il fenomeno dell’abbandono al corso.

Bisognerebbe supportare la relazione tra le dimensioni dell’intelligenza emotiva e la

percezione, sia ottimistica che pessimistica, degli eventi che si potrebbero manifestare in

ambito universitario e che potrebbero portare ad un approccio efficace o inefficace dei

fattori di stress. Infatti si evince dallo studio, che studenti con tendenze pessimistiche,

avrebbero maggiore tendenza ad abbandonare gli studi poiché il pensiero pessimistico

avrebbe una forte correlazione alla ruminazione depressiva abbassando i livelli di

riparazione e chiarezza emotiva.

Si potrebbe inserire un maggiore supporto attraverso esercitazioni personalizzate ed

incoraggiando la motivazione, la fiducia e l’autoefficacia degli studenti, utilizzando

seminari o incontri individuali, per sviluppare le capacità emotive e poter gestire la

pratica infermieristica clinica e/o insegnandogli strategie positive per far fronte allo stress

68
accademico. Tutto questo servirebbe a migliorare il rendimento accademico e a diminuire

ed individuare gli studenti a rischio di abbandono del corso universitario,

indentificandoli precocemente.

L’insegnante avrebbe un ruolo predominante sugli studenti universitari che vorrebbero

abbandonare la propria carriera a causa di problemi psicologici, infatti dallo studio si

evince che se lo studente ha una percezione positiva dell’insegnante, migliora anche la

percezione del proprio rendimento.

Inoltre questo rapporto favorevole tra insegnante e studente può influenzare il

superamento degli esami, al contrario, una percezione negativa ostacola il rendimento e

il superamento degli esami stessi. La carenza di personale nell'occupazione

infermieristica e l'elevato tasso di abbandono degli infermieri qualificati, sono problemi

che destano preoccupazione in molti paesi. Questo fatto è ancora più preoccupante se si

trova nel contesto di una popolazione che invecchia in cui la prevalenza di malattie

croniche sta portando ad un aumento della richiesta di cure infermieristiche.

Quando si cerca di comprendere il fenomeno, è impossibile ignorare i fattori

motivazionali su cui si basa la scelta dell'occupazione infermieristica, che sono stati

studiati a fondo per diversi decenni. Tuttavia, le generazioni che si sono affacciate a

questa professione dal nuovo millennio, mostrano valori personali, percezioni e

aspettative di carriera diverse da quelle precedenti, quindi è necessario continuare a

studiare il fenomeno in modo da comprendere, la profonda motivazione dei fattori, che

inducono le persone a scegliere la professione infermieristica e di reclutare le nuove

generazioni di infermieri.

I fattori che influenzano la scelta della professione infermieristica sono: desiderio di

aiutare gli altri, opportunità di lavorare in contesti diversi, opportunità di lavoro, amici e

parenti che sono infermieri, immagine positiva di infermieri, precedente esperienza

lavorativa nell'assistenza sanitaria o esperienza di cura di parenti o amici, aver osservato

le infermiere in azione, esperienze negative in altri contesti educativi o lavorativi definiti

"impersonali", fallimento in altri corsi di studio presi come prima scelta. Altre

motivazioni possono essere: speciale predisposizione all'occupazione, interesse per la

69
scienza / malattia e possibilità di lavorare con tecnologie avanzate e complesse

(quest'ultima particolarmente rilevante per gli studenti di sesso maschile). La percezione

delle opportunità di carriera aumenta la sua attrattiva. L’abbandono del percorso

infermieristico universitario è un fenomeno di importante rilevanza, in quanto senza i

professionisti sanitari infermieri, si potranno difficilmente raggiungere gli obiettivi della

sanità e conseguentemente influenzare la realizzazione della salute.

L’analisi effettuata sulla letteratura non è stata esaustiva; in quanto la maggior parte degli

autori sono comuni nel dichiarare che vi sono risultati contrastanti e che non è possibile

affermare con certezza quali sono i fattori di prevedibilità di successo o fallimento

accademico.

70
IV CAPITOLO
STUDIO DI RICERCA SU “L’ABBANDONO DEL CORSO DI LAUREA
NEGLI STUDENTI INFERMIERI: INDAGINE SUL FENOMENO”

4.1 Introduzione

Il fenomeno dell’abbandono del corso di laurea infermieristiche è un problema molto

grave, che comporta una diminuzione della “nuova” generazione di infermieri ed una

conseguente perdita organica del personale infermieristico. I due indicatori

maggiormente utilizzati, a tal fine, sono rappresentati dal successo e dall’insuccesso del

percorso formativo, ossia i laureati e gli abbandoni.

Si tratta di un fenomeno complesso, che presenta un insieme di cause e correlazioni che

vanno dalle motivazioni individuali, quindi soggettive come la motivazione della scelta

e la percezione della professione da parte degli studenti; strutturali riguardante

l’organizzazione dei corsi, gli orari prolungati, i carichi di lavoro per gli studenti,

l’esperienza del tirocinio e ambientali, cioè problemi legati alla frequenza del corso e alla

residenza; ed economiche che inducono lo studente a spendere ulteriori energie cercando

un lavoro che lo possa mantenere con il corso di studi.

4.2 Problema di ricerca

L’abbandono degli studenti del corso di laurea in infermieristica risulta essere ancora

elevato, le motivazioni non sono chiare e gli studenti spesso “spariscono” senza dare

motivazioni del loro abbandono, per cui non vi è una statistica evidente sulle loro

motivazioni, sia a livello delle università, sia del ministero dell’università e ricerca.

4.3 Domanda di ricerca

Quali sono le motivazioni che inducono alcuni studenti, del corso di laurea in

infermieristica, ad abbondonare gli studi, in diversi momenti di tutto il percorso stesso?

71
4.4 Obiettivi della ricerca

Questo studio è svolto per identificare quali sono i fattori che spingono lo studente nel

corso di laurea infermieristica ad abbandonare il corso di studi.

4.5 Campione

Il questionario è stato somministrato ad un campione di studenti del corso di laurea in

scienze infermieristiche di Tor Vergata, in particolare nel Polo formativo del Sant’Eugenio

RM2, Celio, Santa Lucia, INI Grottaferrata, Latina, Tor Vergata, Frascati e per raggiungere

il numero minimo di questionari sono stati aggiunti studenti dell’università La Sapienza.

Criteri di inclusione:

• Studenti iscritti al corso di laurea in scienze infermieristiche, indipendentemente

dal sesso, sia in corso che fuori corso.

Criteri di esclusione

• Studenti non iscritti al corso di laurea in scienze infermieristiche.

• Rifiuto a partecipare al questionario.

4.6 Materiali e metodi

È stato effettuato uno studio di tipo osservazionale-quantitativo mediante la

somministrazione di un questionario cartaceo in cui gli studenti infermieri potevano

rispondere in forma anonima, e fornendo informazioni essenziali sulle finalità della

ricerca e sulle modalità di compilazione.

Il tempo di progettazione è iniziato ad Aprile 2019 e l’analisi dei risultati si è conclusa a

Settembre 2019.

Le domande del questionario sono state tutte utilizzate ed integrate con un’ulteriore item

avente 3 domande, per poter valutare la comprensione degli studenti a livello teorico e la

loro applicazione a livello pratico.

Il questionario è stato suddiviso in:

• Soggettivi riguardanti la motivazione della scelta al corso.

72
• Strutturali riguardante i carichi di lavoro teorico, pratico e organizzazione dei

corsi.

• Ambientali riguardante problemi legati alla residenza e alla frequenza al corso.

4.6.1 Strumento di indagine

Lo strumento di indagine utilizzato è il questionario già presente in letteratura Artioli G,

Giarelli G, Agenzia sanitaria regionale dell'Emilia-Romagna che si trova nel Dossier n.

152/2007, Abbandono dei corsi universitari in infermieristica in Emilia-Romagna: una

scelta non scelta?

4.7 Risultati e grafici

L’elaborazione dei dati è stata effettuata tramite l’utilizzo di Microsoft Excel.

Il campione totale è costituito da 190 studenti infermieri. La prima parte del questionario

identificava il campione indagando quale fosse l’università di provenienza con l’anno in

corso e di immatricolazione, il sesso, l’età, lo stato civile, il comune di residenza e la scuola

secondaria di provenienza.

4.7.1 Profilo socio-anagrafico degli studenti

Domanda 1: Università di appartenenza.

Grafico A

Il 96,3% del campione è iscritto all’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”.
73
Domanda 2: Sede di appartenenza.

Grafico B

La prevalenza maggiore (82,6%) del campione frequentava il polo formativo del

Sant’Eugenio in Roma.

Domanda 3: anno di corso

Grafico C

Come si può notare dal grafico C il campione è distribuito in maniera uniforme per tutti

gli anni di corso con una lieve prevalenza per gli studenti del terzo anno (38,4%).

74
Domanda 4: Anno d’immatricolazione

Grafico D

La maggior parte del campione era iscritta a partire dal 2016/2017 (34,7%). Confrontando

questo con i dati del grafico precedente possiamo notare che la percentuale di iscritti al

3° anno è più alta. Di conseguenza è intuibile che circa il 4% è rimasto in blocco studio

per almeno 1 anno.

Domanda 5: Sesso

Grafico E

Al questionario la prevalenza maggiore è stata quella delle donne (65,3%).

75
Domanda 6: Età

Grafico F

Il 59,5% del campione aveva un’età media tra i 18 ed i 24 anni.

Domanda 7: Stato civile

Grafico G

La maggioranza del campione (89,5%) sono celibi/nubili.

76
Domanda 8: comune di residenza

Grafico H

Il 68,9% proviene dal centro Italia.

Domanda 9: Scuola secondaria di provenienza

Grafico I

Il 29,5% del campione era diplomato dall’Istituto Tecnico.

77
4.7.2 Indagine

Domanda 1: “La tua scelta del corso per infermiere è stata una”.

Grafico n.1

Il 62,1% degli studenti ha dichiarato che la facoltà infermieristica è stata la prima scelta.

78
Domanda 1.1: “Se il corso per infermiere non è stato una I scelta, specificare quale era

stata la I scelta”.

Grafico n.1.1

Al campione che aveva dichiarato che la facoltà di infermieristica non era stata la prima

scelta, è stata posta un ulteriore domanda che voleva capire quale fosse stata la prima

scelta. La prevalenza degli studenti aveva scelto come facoltà fisioterapia (11,6%),

medicina (7,4%) ed ostetricia (4,7%), materie sempre attinenti all’ambito sanitario e altro

dato interessante riguarda chi aveva scelto l’esercito (3,7%).

79
Domanda 2: “Secondo la tua opinione, quali tra i seguenti aspetti rispecchiano

maggiormente le caratteristiche attuali della professione infermieristica (max 2

risposte)”.

Grafico n.2

Gli aspetti che maggiormente rappresentano le attuali caratteristiche della professione

infermieristica sono la gratificazione rapporto con paziente (26,8%), lavoro di

responsabilità (19,5%) e subalternanza al medico (16,6%). Altro dato interessante è lo

Stress psicofisico (11,1%).

80
Domanda 3: “Quali tra le seguenti motivazioni ti hanno fatto decidere per l’iscrizione

al corso universitario per infermiere? (max 2 risposte)”.

Grafico n.3

Le motivazioni principali che inducono a scegliere la professione infermieristica sono

principalmente umanistiche, contatto diretto con le persone (17,6%), aiutare chi soffre

(17.1%); mentre altri dati con percentuali inferiori, ma rilevanti, dicono che la scelta si è

basata sulla certezza del posto di lavoro (9,7%), e sull’influenza di parenti e/o genitori

(8,7%). Un dato interessante è che il 15,8% non ha risposto.

81
Domanda 4: “Nella tua famiglia o tra i tuoi amici e conoscenti, c’è qualcuno che svolge

o ha svolto la professione di infermiere?”.

Grafico n.4

Il 44,7% degli studenti afferma di avere infermieri né in famiglia né tra gli amici.

Domanda 4.1: “Se sì, quanta influenza ha avuto sulla tua decisione di iscriverti?”.

Grafico n.4.1

Per il 28,9% il conoscere infermieri non ha avuto nessuna influenza sulla scelta del corso,

ma la maggioranza non ha voluto rispondere (43,7).

82
Domanda 5: “Prima dell’iscrizione al corso, ritieni di aver ricevuto informazioni

adeguate riguardanti lo stesso?”.

Grafico n.5

Il 43,7% sostiene di non aver ricevuto le informazioni adeguate riguardo il corso, il 24,7%

si, mentre il 31,6% percento le ha ricevute in parte.

Domanda 5.1: “Se sì, secondo quali modalità? (max 2 risposte)”.

Grafico n.5.1

le informazioni riguardanti il corso sono state ottenute principalmente da studenti o ex

studenti (12,4%), mentre il 68,7% degli studenti che non ha voluto rispondere.
83
Domanda 6: “Qual è stato l’atteggiamento dei tuoi familiari, amici e conoscenti di

fronte alla decisione di iscriverti al corso? (max 2 risposte)”.

Grafico n.6

L’atteggiamento dei tuoi familiari, amici e conoscenti di fronte alla decisione di iscriverti

al corso è stato di approvazione (35,8%) e di incoraggiamento (35,5%).

Domanda 7: “Attualmente stai svolgendo una qualche attività lavorativa?”.

Grafico n.7

Alla domanda stai svolgendo una qualche attività lavorativa gli studenti infermieri

hanno risposto di SI (32,6%) quindi mentre frequentano il corso devono pianificare studio

e lavoro.
84
Domanda 8: “Precedenti esperienze lavorative”.

Grafico n.8

Alla domanda se hanno avuto precedenti esperienze lavorative la risposta è stata sì nel

settore di (55,3%).

Domanda 9. “A tuo parere, qual è l’opinione corrente maggiormente diffusa sulla

professione di infermiere? (max 2 risposte)”.

Grafico n.9

Gli studenti percepiscono dai mass media una negatività della professione (28,9%), ma

c’è una minoranza vede che la professione sta cambiando (10,8%).


85
Domanda 10: “Dopo la tua esperienza al corso, quali ritieni siano gli aspetti

maggiormente positivi della professione infermieristica? (max 2 risposte)”.

Grafico n.10

I dati riportati nel grafico confermano quelli visti in precedenza, aiutare chi soffre (22,3%),

relazione interpersonale con il malato (15%) e professione gratificante (13,6%).

Domanda 11:”E quali invece gli aspetti maggiormente negativi? (max 2 risposte)”.

Grafico n.11

La professione infermieristica secondo gli studenti è poco considerata dai mass media

(31%) ed ha orari e turni pesanti (18,1%).

86
Domanda 12: “Secondo la tua esperienza di tirocinio, in che misura le funzioni

espresse sono svolte dagli infermieri?”.

Grafico n.12.1

La X fa riferimento al voto dato dagli studenti. Y fa riferimento al numero di studenti.

Funzioni tecniche voto medio 7

Grafico n.12.2

La X fa riferimento al voto dato dagli studenti. Y fa riferimento al numero di studenti.

Funzioni relazionali voto medio 6

87
Grafico n.12.3

La X fa riferimento al voto dato dagli studenti. Y fa riferimento al numero di studenti.

Funzioni educative voto medio 7

Grafico n.12.4

La X fa riferimento al voto dato dagli studenti. Y fa riferimento al numero di studenti.

Funzioni preventive voto medio 7

88
Grafico n.12.5

La X fa riferimento al voto dato dagli studenti. Y fa riferimento al numero di studenti.

Funzioni riabilitative voto medio 7

Domanda 13: “Durante il corso hai incontrato qualche difficoltà di apprendimento

teorico?”.

Grafico n.13

Quasi la metà degli studenti ha difficoltà di apprendimento teorico (46,8%).

89
Domanda 13.1: “Se sì, perché? (max 2 risposte)”.

Grafico n.13.1

Rispetto alle difficoltà la maggioranza non ha risposto alla domanda mentre tra le

motivazioni la mancanza di metodo di studio (12,6%) prevale sulle altre.

Domanda 13.2: “Hai già ripetuto qualche esame?”.

Grafico n.13.2

Questo indice è importante per l’abbandono degli studi. La metà del campione ha

ripetuto 1 o più volte gli esami, e che il 18% lo ha ripetuto più di 4 volte.
90
Domanda 13.3: “Quali esami di tirocinio hai superato?”.

Grafico n.13.3.1

Dai dati emersi si può vedere che il 10,6% non ha superato l’esame di tirocinio 1 al primo

tentativo.

Grafico n.13.3.2

Dai dati emersi si può vedere che il 1,6% non ha superato l’esame di tirocinio 2 al primo

tentativo.

91
Grafico n.13.3.3

I dati riportati non possono essere presi in considerazione ai fini della ricerca

Domanda 14: “Quali sono state le modalità di svolgimento del tirocinio? (è possibile

indicare più di una risposta)”.

Grafico n.14

La maggioranza degli studenti non ha risposto (42%), e la maggioranza di chi ha risposto

è stato affiancato ad un’equipe degli infermieri (21,3%).

92
Domanda 15: “Hai incontrato qualche difficoltà durante il tirocinio?”.

Grafico n.15

Alla domanda hai trovato difficoltà durante il tirocinio la risposta è SI con il 77,4%.

Domanda 15.1: “Se sì, di che tipo? (max 2 risposte)”.

Grafico n.15.1

Il 29,4% degli studenti non ha voluto rispondere, mentre chi ha risposto mette in evidenza

che non riescono a conciliare lo studio con il tirocinio (32,5%) e che gli infermieri hanno

una scarsa considerazione verso gli studenti (19,9%).


93
Domanda 16: “Hai mai pensato di interrompere il corso?”.

Grafico n.16

Il 55,8% degli studenti ha pensato di abbandonare il corso almeno una volta.

Domanda 16.1: “Se sì, per quale/i motivo/i? (max 2 risposte)”.

Grafico n.16.1

Il 50,7% degli studenti non ha voluto rispondere. Tra le motivazioni emergenti ci sono i

problemi economici, un motivo importante per l’abbandono degli studi.


94
Domanda 17: “Hai incontrato difficoltà di natura socio-economica?”.

Grafico n.17

Il 46,6% degli studenti ha avuto difficoltà di natura socio-economico.

Domande 17.1: “Se sì, di che tipo? (max 2 risposte)”.

Grafico n.17.1

Il 64% degli studenti non ha risposto al quesito, e che i punti critici sono quasi equiparati:

alloggio (10,2%), mantenimento economico (13,9%), spostamenti domicilio-università

(8,4%).
95
Domanda 18: “Quali sono le tue considerazioni generali sul corso riguardo a:”.

Grafico 18.1

La X rappresenta i voti dati dagli studenti, la y rappresenta il numero di studenti.

Discipline infermieristiche 5 e mezzo.

Grafico 18.2

La X rappresenta i voti dati dagli studenti, la y rappresenta il numero di studenti.

Altre discipline 7
96
Grafico 18.3

La X rappresenta i voti dati dagli studenti, la y rappresenta il numero di studenti.

Rapporto con gli insegnanti 6 e mezzo.

Grafico 18.4

La X rappresenta i voti dati dagli studenti, la y rappresenta il numero di studenti.

Rapporto con i tutor del corso 9 e mezzo.

97
Grafico 18.5

La X rappresenta i voti dati dagli studenti, la y rappresenta il numero di studenti.

Rapporto con gli studenti 7.

Grafico 18.6

La X rappresenta i voti dati dagli studenti, la y rappresenta il numero di studenti.

Esperienza tirocinio 7.

98
Grafico 18.7

La X rappresenta i voti dati dagli studenti, la y rappresenta il numero di studenti.

Aspetto logistico- organizzativo 4 e mezzo.

Domanda 19: “Esprimi una valutazione complessiva sul corso”.

Grafico n.19

La X rappresenta i voti dati dagli studenti, la y rappresenta il numero di studenti.

Valutazione complessiva sul corso voto medio 7.

99
4.8 Analisi finale

Dai dati raccolti attraverso lo strumento di indagine Dossier n. 152/2007 (Artioli G,

Giarelli G, Agenzia sanitaria regionale dell'Emilia-Romagna: Abbandono dei corsi

universitari in infermieristica in Emilia-Romagna: una scelta non scelta?), è emerso, dal

dato demografico, che la maggior parte degli studenti infermieri nel corso di laurea è di

sesso femminile, come evidenziato dal grafico E, con un’età compresa tra i 19-24 anni

(grafico F); stato civile celibe/nubile (grafico G); provenienti per lo più dalle regioni del

centro Italia, con un alta percentuale del sud e delle isole (grafico H); molti studenti

provengono dagli istituti tecnici e dal liceo scientifico (grafico I).

Come evidenziato nel grafico numero 3 la scelta del corso da parte degli studenti

infermieri è per aiutare chi soffre e per il contatto diretto con le persone.

Gli studenti infermieri, come emerso dal grafico 4.1, non sono stati influenzati nella scelta

del corso da parte di familiari, amici e conoscenti, che svolgono già la professione di

infermiere.

È emerso che, prima dell’iscrizione al corso, gli studenti non sono stati adeguatamente

informati sullo stesso (grafico n.5) ma di fronte alla decisione di iscriversi al corso sono

stati supportati con atteggiamenti di approvazione ed incoraggiamento dai loro familiari,

amici e conoscenti (grafico n.6).

Nel grafico n.7 la maggior parte degli studenti, ha risposto che non sta svolgendo attività

lavorativa, ma c’è un’alta percentuale che afferma di lavorare, confermando che questa

rilevazione non entra in conflitto con l’organizzazione universitaria.

Come evidenziato dal grafico n.9 gli studenti infermieri pensano che la professione

infermieristica, è un lavoro pesante ma soprattutto poco considerato.

Come evidenziato dal grafico n.10 gli studenti infermieri ritengono che gli aspetti positivi

della professione infermieristica sono aiutare chi soffre e la relazione interpersonale con

il malato, considerandola una professione gratificante. Tra gli aspetti negativi, come

emerso dal grafico n.11 gli studenti infermieri pensano che la professione infermieristica

sia poco considerata, con orari e turni pesanti.

100
Dall’osservazione del grafico n. 12.3 gli studenti hanno evidenziato, attraverso la loro

esperienza di tirocinio, che sono stati formati dagli infermieri in modo adeguato.

Dal dato evidenziato dal grafico n. 13, nonostante la maggior parte abbia risposto di non

aver riscontrato nessuna difficoltà di apprendimento teorico, un’alta percentuale ha

invece affermato il contrario, per mancanza di metodo di studio, come evidenziato dal

grafico n. 13.1. Mentre il grafico 13.2 mette in evidenza una differenza minima tra chi non

ha mai ripetuto un esame e chi invece ne ha ripetuti 1 o 2; un’altra percentuale importante

riguarda chi ne ha ripetuti più di 3.

Come evidenziato nel grafico 13.3.1 la maggior parte degli studenti ha superato l’esame

di tirocinio 1, al primo tentativo, con un voto medio di 25. Nel grafico 13.3.2, la maggior

parte degli studenti infermieri, non ha risposto a questo quesito, chi ha risposto ha preso

un voto tra 25 e 28.

Nei dati si è riscontrato che la maggior parte degli studenti ha svolto il tirocinio con

un’equipe di infermieri (grafico n.14); ma è anche emerso che gli studenti hanno difficoltà

nel conciliare lo studio alle attività di tirocinio e si sentono poco considerati dagli

infermieri stessi (grafico 15.1).

Alla domanda “hai mai pensato di interrompere il corso?” la risposta è stata “Si”, da parte

di più della metà degli studenti infermieri (grafico 16) che hanno espresso come

motivazione in primis il rapporto problematico di tipo relazionale con gli Oss, con i

docenti ed infine per motivi economici (grafico 16.1).

Poco meno della metà degli studenti lamenta problemi di natura socio-economica

(grafico n. 17), nello specifico i fattori più rilevanti sono il mantenimento economico,

l’alloggio e le difficoltà riscontrate negli spostamenti domicilio-università.

È stato chiesto inoltre, agli studenti infermieri, di dare un giudizio generale sul corso e

da quello che è emerso, si evince una certa delusione per ciò che riguarda le discipline

infermieristiche e l’organizzazione del corso (grafici da 18.1 a 18.7) ma la valutazione

complessiva dimostra che il livello di gradimento è abbastanza buono (grafico n. 19).

101
CONCLUSIONI

L’abbandono degli studi è un fenomeno che si può verificare in qualsiasi percorso di

studi, ma in particolare interessa l’ambito universitario. Nel Corso di Laurea in

Infermieristica, l’abbandono degli studi si ripercuote sull’efficienza del Servizio Sanitario

Nazionale, determinando una notevole diminuzione del numero degli infermieri che

entrano nel mondo del lavoro e che devono rispondere alle esigenze programmate, per il

buon funzionamento delle attività assistenziali erogate dallo stesso Servizio e per far

fronte al ricambio degli infermieri che lasciano il lavoro, oppure terminano la loro carriera

professionale per raggiunti limiti di età.

Va sottolineato, infatti, che la professione infermieristica è uno dei principali cardini dei

Servizi Sanitari, in quanto fornisce, mantiene e promuove la salute pubblica di una

nazione.

Il fenomeno dell’abbandono degli studi costituisce, inoltre, un ostacolo allo sviluppo

economico del Paese, poiché coinvolge le famiglie e le università con l’impiego di risorse

di vario tipo, che, a fronte dell’investimento fatto, non ricavano un esito positivo. Tutto

questo, inevitabilmente, alimenta altri due pericolosi aspetti per la crescita di una

nazione, ovvero l’esclusione sociale e dal mercato del lavoro e la conseguente povertà.

Al fine di valutare il fenomeno dell’abbandono degli studi universitari al CdL in

Infermieristica, è necessario considerare il rapporto tra il numero degli studenti che

completano il corso di studi (successo formativo) ed il numero degli studenti che lo

abbandonano (insuccesso formativo). Si tratta quindi di un fenomeno multifattoriale, che

presenta un insieme di cause e correlazioni che vanno dalle motivazioni soggettive, a

quelle ambientali e a quelle strutturali.

Trattandosi quindi di un fenomeno complesso si avverte la necessità di comprendere in

modo più specifico quali sono i fattori più rilevanti e quali sono le variabili, che più di

altre, contribuiscono all’aumento del fenomeno dell’abbandono, al fine di individuare le

possibili strategie per combattere le cause e limitare gli effetti dell’abbandono.

102
Da questo studio di ricerca è emerso che l’abbandono del corso di laurea negli studenti

infermieri è dovuto principalmente a diversi fattori istituzionali, tra cui meccanismi di

sostegno inefficienti, divario tra aspettative e realtà, nonché un'esperienza clinica

insoddisfacente.

L'occupazione infermieristica è molto sottovalutata, nonostante il livello di preparazione

richiesto, la pianificazione e la gestione indipendente delle cure fornite e le conseguenti

responsabilità. Gli studenti che scelgono il Corso di laurea in Infermieristica hanno

concezioni errate e immagini stereotipate, cioè di un'occupazione subordinata, che

richiede solo buon senso e non molta preparazione. Emerge inoltre che studiare

infermieristica dà soddisfazione agli studenti quando vedono i progressi compiuti dalla

persona curata e perché si sentono utili per quella persona, in quel particolare momento

della sua vita.

Possiamo quindi affermare che, a causa della mancanza del giusto orientamento pre-

universitario i giovani che si avvicinano a questa professione hanno una visione distorta

di quello che è il ruolo dell’infermiere e del carico di lavoro psico-fisico, ma soprattutto

teorico, che li aspetta e tutto ciò genera negli studenti infermieri stress e disagi psicologici,

fino alla ruminazione depressiva, che influenzano negativamente i risultati accademici e

possono aumentare il rischio di abbandono.

Per questo elaborato di tesi è stato condotto uno studio osservazionale al fine di indagare

il fenomeno dell’abbandono universitario. Dall’analisi dei dati si denota che la maggior

parte degli studenti infermieri è di sesso femminile, con una età media di 22 anni e non è

coniugata. I problemi principali emersi sono la scarsa informazione orientativa, un

rapporto difficile con i docenti, infermieri ed OSS durante il tirocinio, problemi di tipo

economico, come ad esempio l’alloggio nel caso di studenti fuori sede, difficoltà a

conciliare lo studio con il tirocinio ed i trasferimenti domicilio-università.

Lo studio effettuato si è trovato in accordo con gli studi di altri autori (Ferri et al., 2016),

i quali hanno identificato, come principali fattori motivazionali per la scelta della

professione infermieristica, l’aver svolto attività di volontariato nell'area infermieristica,

attrazione per il tipo di professione fin dall'infanzia/adolescenza, possibilità di trovare

103
lavoro e fallimento di altri piani. Le ragioni della frustrazione tra gli studenti includono

la complessità e l'estensione del piano di studi, elementi che spesso non sono previsti, o

che sono sottovalutati al momento dell'iscrizione a causa dello scarso orientamento.

Emerge, inoltre, che studiare infermieristica è stressante in termini di ritmo, elevati

carichi di lavoro, difficile gestione emotiva, con conseguente rischio maggiore di

esaurimento rispetto ad altre professioni; tutti questi elementi spaventano e preoccupano

gli studenti.

Quali potrebbero essere le strategie per arginare il fenomeno dell’abbandono degli studi

di Infermieristica? Anzitutto si dovrebbe partire dalle scuole superiori.

Fornire maggiori informazioni sul corso di studio, sulle condizioni di lavoro e sulle

caratteristiche dell'occupazione infermieristica, potrebbe aiutare i giovani a prendere una

decisione informata e consapevole, al fine di ridurre ogni delusione, evitandogli di

abbandonare l'istruzione infermieristica e aumentare la continuità degli studi in futuro.

Allo scopo di indirizzare i giovani, e per parlare loro delle opportunità di lavoro,

dell’occupazione infermieristica e delle possibilità di sviluppo professionale, sono

fondamentali le giornate di orientamento universitario, organizzate, in accordo con le

direzioni dei corsi di laurea in Infermieristica, presso le scuole superiori.

Per diffondere le corrette informazioni tra i giovani che frequentano l’ultimo anno delle

scuole superiori, potrebbero venire in soccorso anche il web ed i social media (come

Facebook, Twitter, Instagram) che sono strumenti di facile accesso per loro e che

potrebbero essere utili anche per confrontarsi con infermieri già laureati, o con studenti

infermieri dell’università che si è scelto di frequentare, oppure di altre università italiane,

o addirittura di altri Paesi.

Cosa si può, e si deve, fare quando lo studente ha intrapreso il corso di laurea in

Infermieristica? Anzitutto è fondamentale un monitoraggio attento del suo percorso di

studi, rispetto alla partecipazione delle attività didattiche in aula, in tirocinio, o in altri

contesti. Sarebbe necessaria un periodico colloquio con un counselor, che dovrebbe agire

in stretta sinergia con il tutor didattico, al fine di fornire supporto agli studenti e per

identificare tempestivamente eventuali situazioni critiche, per esempio concordando

104
programmi di supporto individuali. Questo potrebbe essere di aiuto agli studenti,

rimotivandoli ed aiutandoli a superare i problemi riscontrati.

Inoltre, durante la frequenza del corso di laurea, è di importanza rilevante prendere in

considerazione la necessità degli studenti del tempo libero, poiché rispettare l’obbligo di

frequenza limita fortemente la possibilità di frequentare amici e parenti, o di prendere

semplicemente un po' di tempo per sé stessi; soddisfare i bisogni di base contribuisce al

benessere delle persone ed è importante per la motivazione accademica degli studenti.

Un altro aspetto che ha un impatto fortissimo per un giovane che ha intrapreso gli studi

di Infermieristica è la frequenza del tirocinio clinico, con tutto il carico emotivo che il

confronto quotidiano con la malattia, la sofferenza e la morte recano.

Di fondamentale importanza sarebbe la possibilità di pianificare i tirocini in contesti in

grado di garantire la presenza di tutor qualificati, con un numero adeguato di infermieri,

con un modello di organizzazione che mira a garantire assistenza e qualità professionale

centrata sui pazienti e riducendo situazioni relazionali negative che si possono creare con

infermieri. Questo potrebbe contribuire a migliorare le relazioni personali ed educative

durante il periodo di tirocinio.

Gli studenti di oggi sono stati educati ad avere fiducia in loro stessi, ad essere presi sul

serio e a sentirsi in grado di esprimere la loro opinione e a contribuire alle attività

assistenziali negli ambiti dove svolgono il tirocinio. Al contempo, hanno anche un forte

bisogno, forse più che in passato, di essere trattati con rispetto. Al contrario, se si verifica

una relazione professionale negativa, questo porterà lo studente ad un aumento dello

stress emotivo. Pertanto, anche la scelta degli ambienti di tirocinio, pur nel rispetto dei

regolamenti didattici e dei piani formativi, potrebbe essere concordata dal tutor didattico

con gli studenti e soprattutto monitorata nel suo andamento.

Dai risultati dello studio condotto per questo elaborato di tesi è emerso anche che gli

studenti avvertono l’esigenza di diversificare l’organizzazione del corso di laurea, anche

agendo sui periodi e sugli orari delle lezioni teoriche e del tirocinio. In particolare,

sarebbe utile, per facilitare l’apprendimento dei programmi di studio da parte degli

studenti, introdurre percorsi di supporto per l’assimilazione degli argomenti trattati

105
durante le lezioni teoriche, soprattutto per il primo anno di corso. Inoltre, sarebbe

opportuno ridurre le ore di impegno quotidiano delle lezioni teoriche ed eliminare la

frequenza del tirocinio durante le sessioni di esami, periodi in cui, notoriamente, è

fondamentale aumentare la concentrazione ed il tempo necessari per la preparazione

degli esami, al fine di dimostrare una buona prestazione per superare gli esami.

Da quanto finora esposto, emerge anche un’importante riflessione sulla possibilità (o

sulla necessità) di aumentare la durata legale del corso di laurea in Infermieristica, da tre

a quattro anni, così come già avviene in alcuni Paesi europei: questo andrebbe a

vantaggio di un impegno di studio più gestibile e di una riduzione del carico di stress e

di emozioni.

Le considerazioni sullo studio condotto, infine, suggeriscono che è possibile progettare

altri studi di ricerca sul fenomeno dell’abbandono del corso di laurea in Infermieristica.

Intanto, sarebbe opportuno condurre studi sistematici su tutti gli studenti in entrata. Uno

studio longitudinale, di tipo quantitativo, avrebbe il vantaggio di monitorare motivazioni

e situazioni critiche, al fine di intervenire tempestivamente e al fine di avere informazioni

sull’andamento nel tempo.

Si potrebbe studiare anche l’efficacia di interventi tutoriali, o di laboratori relazionali e di

espressione delle emozioni, sulla riduzione del numero di studenti che abbandonano gli

studi.

Altresì, si potrebbero indagate con studi qualitativi le cause e le circostanze delle

situazioni che possono influenzare la scelta di abbandonare gli studi, magari

raccogliendo le testimonianze e le esperienze degli studenti, così come sarebbe

estremamente interessante realizzare studi quali-quantitativi sugli studenti che hanno

interrotto, o abbandonato, il corso di studi in Infermieristica, per conoscere le loro

motivazioni e le loro frustrazioni.

Altri dati interessanti potrebbero essere ricavati da studi condotti sugli studenti che

appartengono ad una fascia di età maggiore, rispetto ad un neo diplomato, come ad

esempio gli studenti over 25 anni, al fine di verificare come e quanto possano influire

sulla scelta di abbandonare gli studi variabili quali la difficoltà a riprendere gli studi

106
molto tempo dopo il diploma di scuola media superiore, l’avere un’attività lavorativa,

l’avere una famiglia, o dei figli.

In conclusione, si ritiene necessario ribadire che la formazione infermieristica è un

investimento della società a sostegno della tutela della salute. Essa è configurabile come

un sistema che contribuisce alla protezione e allo sviluppo sociale; si fonda su una

concezione assistenziale condivisa e centrata sulla persona, nonché su una concezione

pedagogica che pone al centro lo studente ed i suoi processi di apprendimento e,

pertanto, è doveroso per le tutte le istituzioni e per le università, proteggere lo studente

ed il suo percorso di studio e di esperienze e favorire il raggiungimento dell’obiettivo.

107
ALLEGATO 1

Il fenomeno degli abbandoni dei


corsi per infermiere: motivazioni,
problemi e prospettive

Università di ………………………………………………………………………………………………………….
Sede ………………………………………………………….…………………………………………………………..
Anno di Corso ……………………………………
Anno d’immatricolazione …………………..

Sesso

􀂉 M
􀂉 F

Età
􀂉 19-24 anni
􀂉 25-30 anni
􀂉 31-36 anni
􀂉 oltre 36 anni

Stato Civile
􀂉 Celibe/Nubile
􀂉 Sposato/Relazione stabile
􀂉 Separato/Divorziato
􀂉 Vedova/o

Comune di residenza …………………………………………………………………………………..


(Provincia di …………………………………………….)

Scuola secondaria di provenienza


􀂉 Liceo classico
􀂉 Liceo scientifico
􀂉 Liceo artistico
􀂉 Liceo linguistico
􀂉 Istituto magistrale
􀂉 Istituto tecnico …………………………………………………………….…………………………..
􀂉 Istituto professionale ………………………………………………………..........................
􀂉 Altro …………………………………………………………………………………………………….
108
Il questionario

1. La tua scelta del corso per infermiere è stata una:


􀂉 I scelta
􀂉 II scelta
􀂉 III scelta
􀂉 Trasferimento da altro corso universitario
􀂉 Trasferimento da altra Università
(con iscrizione allo stesso corso precedentemente seguito)

1.1. Se il corso per infermiere non è stato una I scelta, specificare quale
era stata la I scelta
……………………………………………………………………………………………………………

2. Secondo la tua opinione, quali tra i seguenti aspetti rispecchiano


maggiormente le caratteristiche attuali della professione infermieristica
(max 2 risposte)
􀂉 Gratificazione per il rapporto interpersonale con il malato
􀂉 Subalternità alla figura del medico
􀂉 Responsabilità
􀂉 Stress psico-fisico
􀂉 Impegno
􀂉 Orari e turni di lavoro pesanti
􀂉 Missione
􀂉 Rischio per la propria salute
􀂉 Autonomia

109
3. Quali tra le seguenti motivazioni ti hanno fatto decidere per l’iscrizione al
corso universitario per infermiere? (max 2 risposte)
􀂉 Influenza di genitori e/o parenti
􀂉 Influenza di amici
􀂉 Esperienza di volontariato
(specificare in quale settore ………………………………………………………………………
………………………………………………………………………………………………………………)
􀂉 Corso più breve e meno impegnativo rispetto a un corso di laurea tradizionale
􀂉 Certezza del posto di lavoro
􀂉 Professione che consente di aiutare chi soffre
􀂉 Professione che consente di stare a diretto contatto con le persone
􀂉 Professione che consente l’utilizzo di nuove tecnologie
􀂉 Mi sento portato/a per la professione di infermiere
􀂉 Non sapevo cosa fare
􀂉 Avevo scelto un altro corso, ma non mi hanno preso
(specificare quale ……………………………………………………………………………………)
􀂉 Altro (specificare …………………………………………………………………………………….)

4. Nella tua famiglia o tra i tuoi amici e conoscenti, c’è qualcuno che svolge
o ha svolto la professione di infermiere?
􀂉 Sì (specificare chi ….…………………………………………………………………………………)
􀂉 No

4.1. Se sì, quanta influenza ha avuto sulla tua decisione di iscriverti?


􀂉 Nessuna influenza
􀂉 Poca influenza
􀂉 Molta influenza

110
5. Prima dell’iscrizione al corso, ritieni di aver ricevuto informazioni
adeguate riguardanti lo stesso?
􀂉 Sì
􀂉 No
􀂉 In parte

5.1. Se sì, secondo quali modalità? (max 2 risposte)


􀂉 Da persone che sono venute presso la mia scuola superiore
􀂉 Da personale addetto all’orientamento universitario
􀂉 Presso la segreteria del corso
􀂉 Da studenti che stanno frequentando o hanno frequentato il corso
􀂉 Opuscoli informativi, dépliant
􀂉 Mass media (tv, radio, giornali locali)
􀂉 Altro (specificare ………………………………………………………………………...…)

6. Qual è stato l’atteggiamento dei tuoi familiari, amici e conoscenti di fronte


alla
decisione di iscriverti al corso? (max 2 risposte)
􀂉 Approvazione
􀂉 Incoraggiamento
􀂉 Incredulità
􀂉 Disapprovazione
􀂉 Ostacolo
􀂉 Indifferenza
􀂉 Altro (specificare ……………………………………………………………………………………..)

7. Attualmente stai svolgendo una qualche attività lavorativa?


􀂉 Sì (specificare …………………………………………………………………………………………)
􀂉 No

8. Precedenti esperienze lavorative


􀂉 Nessuna
􀂉 Nel/i settore/i …………………………………………………………………………………………..

111
9. A tuo parere, qual è l’opinione corrente maggiormente diffusa sulla
professione di infermiere? (max 2 risposte)
􀂉 È un buon lavoro
􀂉 È un lavoro pesante
􀂉 È un lavoro gratificante
􀂉 È un lavoro impegnativo
􀂉 È un lavoro poco considerato
􀂉 È un lavoro che sta cambiando

10. Dopo la tua esperienza al corso, quali ritieni siano gli aspetti
maggiormente positivi della professione infermieristica? (max 2
risposte)
􀂉 Aiutare chi soffre
􀂉 Relazione interpersonale con il malato e i familiari
􀂉 Buone opportunità di lavoro
􀂉 Buona retribuzione
􀂉 Professione gratificante
􀂉 Autonomia
􀂉 Responsabilità
􀂉 Professione dinamica
􀂉 Uso di nuove tecnologie
􀂉 Lavoro in équipe
􀂉 Altro …………………………………………………….…………………………………………………

112
11. E quali invece gli aspetti maggiormente negativi? (max 2 risposte)
􀂉 Rischio per la propria salute
􀂉 Professione non valorizzata e poco considerata
􀂉 Orari e turni pesanti
􀂉 Scarsa retribuzione
􀂉 Subalternità alla figura del medico
􀂉 Lavoro duro e pesante
􀂉 Coinvolgimento emotivo nella sofferenza dei malati e dei familiari
􀂉 Burocratizzazione della professione
􀂉 Impotenza di fronte alla malattia e alla morte
􀂉 Esecuzione di mansioni poco gratificanti
􀂉 Altro (specificare:…………………………………………………………………………………….)

12. Secondo la tua esperienza di tirocinio, in che misura le funzioni espresse


sono svolte dagli infermieri?
(barra, per ciascuna voce indicata, la casella che corrisponde alla tua valutazione nella scala
da 1 = minimo a 10 = massimo)

• Funzioni tecniche
Minimo Massimo
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10

• Funzioni relazionali
Minimo Massimo
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10

• Funzioni educative
Minimo Massimo
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10

• Funzioni preventive
Minimo Massimo
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10

• Funzioni riabilitative
Minimo Massimo
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10

113
13. Durante il corso hai incontrato qualche difficoltà di apprendimento
teorico?
􀂉 Sì. Specificare, in ordine di difficoltà, in quali materie
1. ………………………………………………………………………………………………………..
2. ………………………………………………………………………………………………………..
3. ………………………………………………………………………………………………………..
􀂉 No

13.1. Se sì, perché? (max 2 risposte)


􀂉 Mancanza di precedente preparazione
􀂉 Difficoltà di relazione con il docente
􀂉 Mancanza di tempo per studiare
􀂉 Mancanza di metodo di studio
􀂉 Concentrazione di diverse discipline in poco tempo
􀂉 Difficoltà ad affrontare gli esami
􀂉 Altro …..…………………………………………………………………………………………

13.2. Hai già ripetuto qualche esame?


􀂉 Mai
􀂉 Una volta
􀂉 Due volte
􀂉 Tre volte
􀂉 Oltre

13.3. Quali esami di tirocinio hai superato?

Tirocinio I anno Valutazione riportata ______/30 Superato al primo tentativo? sì  no

Tirocinio II anno Valutazione riportata ______/30 


Superato al primo tentativo? sì  no

Tirocinio III anno Valutazione riportata ______/30 


Superato al primo tentativo? sì  no

114
14. Quali sono state le modalità di svolgimento del tirocinio? (è possibile
indicare più di una risposta)
􀂉 Affiancamento 1/1: studente/infermiere guida
􀂉 Affiancamento a studente di III anno e infermiere guida
􀂉 Affiancamento ad una équipe di infermieri
􀂉 Affiancamento all’infermiere guida e all’équipe di infermieri
􀂉 Altro ……………………………………………………………………………………………………….

15. Hai incontrato qualche difficoltà durante il tirocinio?


􀂉 Sì
􀂉 No

15.1. Se sì, di che tipo? (max 2 risposte)


􀂉 Difficoltà a conciliare studio e attività di tirocinio
􀂉 Scarsa considerazione da parte degli infermieri di reparto
􀂉 Difficoltà a mettere in pratica quanto appreso durante il Corso
􀂉 Problemi relazionali con i pazienti
􀂉 Forte impatto emotivo di fronte a situazioni particolari
􀂉 Difficoltà a svolgere adeguatamente le mansioni richieste
􀂉 Mancanza di adeguato supporto da parte dell’infermiere guida
􀂉 Scarso collegamento tra sede di tirocinio e sede formativa
􀂉 Altro ……………………………………………………………………………………………

115
16. Hai mai pensato di interrompere il corso?
􀂉 Sì
􀂉 No

16.1. Se sì, per quale/i motivo/i? (max 2 risposte)


􀂉 Problematiche di tipo relazionale - Specificare con quali persone:
􀂉 Docenti
􀂉 Tutor
􀂉 Medici
􀂉 Guide di tirocinio
􀂉 Infermieri
􀂉 OSS
􀂉 Altri studenti del corso
􀂉 Altro ………………………………………………………………………………………
􀂉 Troppo impegnativo (studio + tirocinio)
􀂉 Disillusione riguardo la professione infermieristica
􀂉 Motivi economici
􀂉 Problemi di salute
􀂉 Incompatibilità con il lavoro
􀂉 Difficoltà di apprendimento
􀂉 Difficoltà a superare esami
􀂉 Altro ………………………………………………………………………………………………

17. Hai incontrato difficoltà di natura socio-economica?


􀂉 Sì
􀂉 No

17.1. Se sì, di che tipo? (max 2 risposte)


􀂉 Per l’alloggio
􀂉 Per il mantenimento economico
􀂉 Trasferimenti domicilio-Università
􀂉 Problemi familiari
􀂉 Difficoltà di integrazione/adattamento
􀂉 Altro ………………………………………………………………………………………………

116
18. Quali sono le tue considerazioni generali sul corso riguardo a:
(barra per ciascuna voce indicata, la casella che corrisponde al tuo indice di gradimento nella scala di valutazione
che va da 1 = pessimo a 10 = ottimo)

• Discipline infermieristiche
Pessimo Ottimo
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
• Altre discipline
Pessimo Ottimo
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
• Rapporto con gli insegnanti
Pessimo Ottimo
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
• Rapporto con i tutor del corso
Pessimo Ottimo
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
• Rapporti con gli altri studenti del corso
Pessimo Ottimo
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
• Esperienza di tirocinio
Pessimo Ottimo
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
• Aspetti logistico-organizzativi (aule, orari, sussidi didattici, …)
Pessimo Ottimo
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10

19. Esprimi una valutazione complessiva sul corso


(barra per ciascuna voce indicata, la casella che corrisponde al tuo indice di gradimento nella scala di valutazione
che va da 1 = pessimo a 10 = ottimo)

Pessimo Ottimo
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10

117
BIBLIOGRAFIA

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