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13/10/2021

I germani si dividono in tre grandi gruppi: orientali, occidentali e settentrionali


Il gruppo dei germani occidentali è quello che i romani Hanno conosciuto meglio
anche se spesso non erano contatti pacifici. Inizialmente nei primi secoli dell’era
cristiana i contatti erano di natura commerciale, alcuni commercianti romani si
spingevano fin oltre il linos che era questa linea che segnava il confine tra l’impero
romano e le terre abitate dai barbari. Si spingevano quindi fino al nord per poter
vendere i prodotti tipici e quindi c’erano dei rapporti di natura pacifica.
Poi durante il periodo delle migrazioni barbariche le relazioni diventarono bellicose.
È significativo che i germani settentrionali sono popolazioni sono popolazioni contro
cui i romani non hanno mai fatto la guerra, invece con i germani orientali e
occidentali ci sono stati tanti conflitti.
Sostanzialmente se noi volessimo suddividere le popolazioni germaniche occidentali
potremmo utilizzare una distinzione che già usa Tacito. Tacito nel trattato della
Germania nel capitolo 2 ci riferisce una narrazione di carattere mitologico relativa
alle origini delle popolazioni germaniche e alle stirpi di cui questa popolazione si
compone. Secondo Tacito i germani discenderebbero dal madre terra che avrebbe
avuto un figlio il dio Tuistone cui a sua volta aveva avuto un essere androgeno che
generava autonomamente e aveva avuto un figlio che era Magnus( uomo, leggi in
tedesco Noemi). Magnus era l’uomo primordiale che a sua volta aveva avuto anche
lui essere androgeno tre figli e questi tre figli generano poi le tre stirpi di cui secondo
Tacito si compongono i germani.
Le tre stirpi sono quelle degli in Ingevoni, Istevoni e Erminomi. Secondo Tacito
queste tre stirpi che discendono da Magnus rappresenterebbero tutti i germani, in
realtà Tacito non si rende conto che queste tre popolazioni non erano in realtà tutti
germani ma solo gli occidentalie non si rendeva conto che non comprendeva in
questo gruppo anche i germani orientali e settentrionali.
I germani occidentali sono quelli che durante il periodo delle migrazioni barbariche
arrivavano localizzati nei territori della Germania attuale in quei territori che
corrispondono lungo il corso di due fiumi: il Reno e il Danubio.
Tacito dice che i primi sono gli Ingevoni PROXIMI OCEANO cioè che erano
popolazioni stanziate sulle coste dell’oceano(cioè il Mar del Nord). Maurer è uno
studioso di epoca romantica dice che le popolazioni che secondo Tacito sono quelle
stanziate lungo le due opposte sponde della manica sono quelle che possiamo
definire DEL MAR DEL NORD, quindi popolazioni che si trovano stanziate sulle coste
della Germania settentrionale Danimarca e Olanda attuali . Si affacciano non solo sul
Mar del Nord ma anche dall’altro lato della manica. Nelle coste meridionali e sud
orientali dell’Inghilterra.
Queste popolazioni che si affacciano sulle due opposte sponde della Manica sono
quelle che Tacito definisce Ingevoni quindi PROXIMI OCEANO , i germani del Mar
del Nord.
Il secondo gruppo che viene individuato da Tacito è quello degli Istevoni che
appartengono e rappresentano quelle popolazioni che troviamo stanziate lungo il
corso di due fiumi il fiume VESA e il fiume Reno. Lui li definisce GERMANI DELLA
VESA-RENO.
Il terzo gruppo rappresenta invece quello degli Erminomi che vengono fatti
corrispondere da Maurer al gruppo dei cosiddeddi Germani dell’Elba cioè
popolazioni stanziate lungo il corso del fiume Elba.
I germani occidentali che sono quelli meglio conosciuti dall impero romano e quelli
che hanno avuto contatti più ravvicinati con loro sia di natura pacifica ma
successivamente contatti militari sono divisibili in tre grandi famiglie che vengono
individuati da Tacito. Però sono stanziate in tre parti diverse che vengono secondo
Maurer poi localizzati in basa alla collocazione geografica.

Il gruppo degli Ingevoni ( quelli del Mar del Nord ). All’epoca di Tacito intorno al 2
secolo d.c Tacito ne cita tante popolazioni che fanno parte di questi gruppo per
esempio gli Angli, gli Uti che venivano dallo Jutland, i Frisi che poi diventeranno
Frisoni, i Cauci, non c’erano i Sassoni. I Sassoni all’epoca di Tacito non esistevano.
Dobbiamo sapere che alcune di queste popolazioni citate da Tacito ad un certo
punto scompaiono dalla cartina geografica e dalle fonti perché vuol dire che
evidentemente sono state assorbite e conquistate da altre popolazioni, ovvero
alcune popolazioni non citate all’epoca di Tacito si verrano a formare dopo. Questo
è il caso dei Sassoni che sono citati per la prima volta dal geografi Tolomeo nel
secondo secolo d.c e questa popolazione nasce come agglomerato di tribù diverse
che avevano in comune l’uso di una particolare arma da taglio che si chiamava sax
che è una spada corta di diverse tipologia che aveva un unico taglio. La lama da un
lato ha la linea retta mentre dall’altro ha il taglio quindi diciamo è un pugnale un po’
più lungo ed era un’arma particolarmente diffusa tra queste popolazioni.
In genere però tutte queste popolazioni localizzate lungo le cose del Mar del Nord
ancora al di qua della Manica, tra i primi e secondi secolo a.c non avremo ancora
popolazioni stanziate in Inghilterra, sono tutte collegate tra loro dalla venerazione di
una divinità di cui sempre ci parla Tacito. Tacito nel capitolo 40 descrive un rito che
è un rito sostanzialmente della fertilità: il rito della dea Nerthus che è un rito che si
svolge in primavera; la dea abitava in un tempio collocati in un isola prospicente
l’oceano e viene custodita da un sacerdote , poi ad un certo punto in primavera il
suo simulacro viene portato in processione e li vengono deposte le armi. Questo è
molto importante perché i germani sono sempre pronti ad utilizzare le armi, il fatto
che venivano deposte le armi era un fatto significativo perché significa che quel
momento era un momento di pace e risveglio della natura e si tratta proprio di un
rito di fertilità. La dea veniva portata in processione e in quella occasione la natura si
risvegliava, quindi era chiaramente un rito della fertilità che si svolgeva in primavera.
Poi alla fine quando la processione finiva il simulacro della dea veniva lavato in un
lago e venivano anche affogati gli schiavi che avevano portato in spalla questo
simulacro. Si tratta di un rito che presupponeva anche un sacrificio umano.
La venerazione di questa divinità era comunq a tutte queste genti e quindi
potremmo dire che le genti di questo gruppo all’interno del germanico occidentale
cioè del Mar del Nord erano una vera e propria anfizionia( vocabolo con cui si indica
una lega di tribù , popolazioni che sono accomunate dalla venerazione della stessa
divinità) .
Quindi queste popolazioni hanno in comune la venerazione della dea Nerthus ma
oltre questo l’uso dei Sassoni di questa particolare arma. Dunque una lega religiosa
ma anche una lega militare.
Queste popolazioni che ancora nei primi secoli dell’era cristiana si trovavano
stanziate sulle coste dell’attuale Olanda, della Germania settentrionale e dello
Jutland che si affacciano sul Mar del Nord a partire dagli inizi del quinto secolo per la
precisione dopo il 410.
Gildas che ci scrive un opera in latino che è una sorta di cronaca in cui parla delle
popolazioni celtiche di quel periodo e dice che con tutte le probabilità i Celti
britannici in quel periodo stavano attraversando un grave problema di crisi
demografica forse a causa di carestie ed epidemie e fra alte cose subivano anche gli
attacchi di tribù ancora più barbare che provenivano dal nord, in modo particolare
erano i Picti così chiamati perché si tingevano di blu per rendersi più minacciosi i
guerrieri quando andavano in battaglia e gli Scoti. Picti e Scoti sono popolazioni
barbariche non indoeuropee localizzate nell’attuale Scozia.
Questi Picti e Scoti regolarmente superarono in vallo di Adriano e invaderono i
territori abitati dai celti .
Dal 410 d.c le legioni romane lasciano sguarnite queste province e abbandonano al
loro destino le popolazioni britanniche che quindi probabilmente in quel periodo a
causa di crisi stavano attraversando una grave crisi demografica, avevano necessità
queste popolazioni di cercare aiuto e appoggio visto che i romani non c’erano più e
chiedono aiuto proprio ai germani per difendersi dai Picti e dagli Scoti del Nord.
Forse dal 410 ( dagli inizi del 5 secolo) inizia una lenta migrazione di popolazioni
germaniche( Angli, Sassoni, Uti, i Frisi) stanziate nelle coste del Mar del Nord che
cominciano a prendere anche loro le vie del mare. Quindi si spostano giungono in
Inghilterra e teoricamente perché erano stati chiamati in aiuto dalle popolazioni
britanniche. Però poi alla fine finiscono per insediarsi in modo definitivo.
Quindi durante tutto il corso del quinto secolo a partire dal 410 gruppi di
popolazioni del Mar del Nord attraversano continuamente la manica e vanno ad
insediarsi nella Britannia e si vanno sparpagliandosi in tutta quella che è l’Inghilterra
attuale fondando sette regni sistema eptarchia . Anglosassoni e Uti si distribuiscono
nei territori dell’attuale Inghilterra che si chiamava all’epoca ancora Britannia si
insediano gli Uti nel Kent che rappresenta la punta estrema sud-orientale
dell’Inghilterra, i Sassoni si collocano a sud e danno vita a tre regni ( Wessex con
capitale Winchester, il regno dell’Essex che sarebbero i Sassoni dell’est e il regno del
Sussex cioè i Sassoni del sud.).
Poi abbiamo i regni che vengono fondati dalla popolazione anglica e che
sicuramente quella più vasta e numerosa. Non è un caso che poi darà un nome
all’Intera isola. Tanto che poi si chiama angloter che oggi diventa Inghilterra cioè
terra degli angli.
Gli Angli si insediano nella regione della Mersia cheé compresa tra il fiume Tamigi e
il fiume Amber , nella Nortambria quella zona che si chiama anche Northumberland
e che va dall’Amber fino al vallo di Adriano e il terzo regno è quello dell’ est Anglia
cioè dell’anglia orientale .
Queste popolazioni provenienti dal continente appartenenti al gruppo dei germani
Ingevoni a partire dal quinto secolo a partire dalla sollecitazione dei Britanni partono
alla volta della Britannia. Queste migrazioni sono ondate migratorie che vanno
durante tutto il corso del quinto secolo.
La testimonianza storia che parla della migrazione degli anglosassoni e Uti si deve a
Beda il venerabile che era un monaco che vive nel corso dell’ottavo secolo ,inglese,
muore nel 735 ed è autore di numerose opere scritte in latino . In quel periodo in
Inghilterra si scriverà intanto in latino che era la lingua della cultura in tutta l’Europa
e poi in volgare cioè l’inglese.
Le prime attestazioni scritte in lingua inglese datano a partire dal 680 d.c .
Beda è uno degli autori più prolifici della letteratura anglo latina di quel periodo, è
una figura molto importante del mondo intellettuale dell’epoca e scrive una storia
delle popolazioni anglosassoni, gli da un taglio ecclesiale. Questa storia si chiama
Historia Ecclesiastica Gentis Anglorum. La storia di queste popolazioni viste dal lato
ecclesiastico, dal punto di vista di un uomo di chiesa.
Inizia la sua Historia andando a ritroso nel tempo quindi tornando indietro al quinto
secolo e secondo Beda la migrazione sarebbe avvenuta intorno 446 in realtà non è
possibile perché è avvenuta in tutto il quinto secolo. Lui parla essenzialmente di
questi tre gruppi, Beda dice che i gruppi di Angli, Sassoni e Juti si trasferiscono dal
continente in Britannia in Albiona e danno vita alla civiltà inglese.
L’inglese come lingua nasce dalla fusione nel superstrato germanico( lingue parlate
dalle genti dei germani del Mar del Nord, angli, Sassoni e Juti stanziati sulle coste
settentrionali dell’Olanda attuale che ci spostano in Britannia). In Britannia trovano
popolazioni di origine celtica che ormai sono ridotte all’osso e si insediano in queste
teste e si consolidano li.
La lingua inglese nasce dalla fusione dal sincretismo( termine che si usa nella storia
delle religioni ma che viene utilizzato anche in linguistica, indica una fusione di
elementi che appartengono per esempio a filoni religiosi diversi dando vita ad un
nuovo prodotto e questo prodotto si chiama sincretismo; questo termine viene
utilizzato anche il linguitica quando si fa riferimento alla fusione di due esiti diversi a
vari livelli del sistema linguistico) del superstrato .
La lingua delle popolazioni germaniche che si trasferiscono in Britannia si va ad
imporre sulla lingua della popolazione locale cioè dei Celti che subisce il dominio dei
nuovi arrivati. L’inglese nasce proprio da questo, abbiamo un sostrato o per dire un
superstrato che rappresenta la lingua del popolo conquistatore che viene ad imporsi
sincretizzandosi sul substrato che è la lingua delle genti locali e che erano talmente
così indebolite anche sul piano numerico dal punto di vista demografico che il loro
apporto, l’apporto dei Celti alla nascita di questa nuova civiltà è minimo .
L’inglese è quindi una vera e propria lingua germanica.
L’antico inglese è una lingua molto diverso dall’inglese attuale che adesso è una
lingua estremamente semplice con una struttura grammaticale al momento
inesistente. È una lingua estremamente semplificata sul piano del sistema delle
desinenze, delle flessioni, dei suffissi sia per quanto riguarda il sistema della
morfologia del nome che del verbo. Ma un tempo non era così.
In epoca anglosassone era una lingua molto più ricca di flessioni, molto più
complessa e quindi che somigliava molto più al tedesco all’olandese e al danese
attuale.
La lingua di queste popolazioni è la lingua germanica che si impone su un sostrato
cioè la lingua che sottostà il sostrato celtico, che ogni tanto affiora. Circo il 90% della
lingua inglese è di origine germanica il resto rappresenta i residui della lingua celtica.
Per esempio la parola per “croce” in inglese può essere resa con due lessemi: un
termine di origine latina che è uno dei prestiti che ha fatto il suo ingresso nella
lingua inglese durante il periodo della conversione al cristianesimo ed è “cross”,
però oltre a cross c’è un termine più desueto più aulico che è “rood” e si utilizza in
letteratura. Questo rood è un termine di origine celtica , uno dei rarissimi esempi
della lingua celtica che ogni tanto affiora in questo superstrato che è di origine
germanica.
La lingua che essenzialmente è stata portata da queste popolazioni che durante il
corso del quinto secolo attraversano la manica e si spostano nella Britannia e la
vanno a colonizzare, la conquistano e fondano questi sette regni assoggettando la
popolazione locale.
I Celti finiscono per accettare di buon grado i nuovi arrivati e finiscono per
amalgamarsi alla popolazione locale, invece qualcuno non l’accetta ed alcuni di loro
si rifugiano nelle regioni più periferiche della Britannia come in Cornovaglia, in
Galles che sono dei territori che hanno il più alto numero di toponimi di origine
celtica dove abbiamo specialmente in Galles una maggiore sopravvivenza della
lingua di origine celtica. Nel Galles a livello di minoranza linguistica si parla ancora il
Cimbrico cioè il gallese, cioè questa lingua celtica che viene recuperata e appartiene
al gruppo gaelico del celtico insulare .
Però ci sono i Britanni che accettano i nuovi arrivati e si uniscono a loro e rimangono
in Britannia nelle zone che abbiamo detto centrali che poi vengono occupate dai
nuovi arrivati e dove vengono fondati questi sette regni. Altri celti che su rifugiano
nelle regioni più estreme e distanti nel Galles e in Cornovaglia e altri che
abbandonano l’isola prendono la via del mare e giungono nella Gallia in Francia e
vanno a colonizzare una regione della Francia che si chiama Bretagna e porta il
nome di queste popolazioni. Quindi la Bretannia francese si chiama così perché
questa area venne colonizzata da gruppi di Britanni/ brittonici nel corso del 5 secolo
perché non accettavano i nuovi arrivati cioè i germani e quindi in questi territorio
vivono appartati tant’è che ancora oggi la Britannia rappresenta una sacca a parte
dal punto di vista linguistico e culturale perché dalla Bretannia ad un certo punto
durante il tredicesimo secolo quando si diffonde in tutta Europa la cultura cortese
sarà proprio nella Bretagna che proveranno tutte quelle leggende che
alimentaranno i grandi romanzi cavallereschi che si produrrano nella letteratura
cortese , quelli che provengono dalla Francia. Tutti quei romanzi che attingono al
filone arturiano e bretone. Romanzi cavallereschi i cui protagonisti sono Re Artù ebi
cavalieri della tavola rotonda. Tutto questo filone di leggende che dalla Britannia ed
è d’origine celtica in Europa giunge per il tramite di questi Britanni e poi si diffonde
da qui in tutta Europa.

In Europa durante il periodo cortese erano tre i filoni che si sviluppano e che danno
vita a questi grandi romanzi. Dal 12 e 13 esimo secolo è interessato dal movimento
della letteratura cortese: lirica cortese e grandi romanzi cavallereschi.
La materia di questi romanzi viene attinta da tre grandi repertori cioè il filone di
Troia cioè tutti quei romanzi che si rifanno alle gesta degli eroi della Grecia e a tutte
le gesta degli eroi che sono legati all’epopea di Troia, l’altro filone è quello dei
paladini di Francia cioè quello delle chansons de geste cui i protagonisti sono Carlo
Magno e i paladini che arrivano ai nostri giorni con i pupari , e l’ultimo filone è
quello Arturiano cioè tutte le leggende dei cavalieri della tavola rotonda.
Sono tutte leggende di origine celtica che provengono dalla Britannia portate in
Britannia da queste popolazioni e poi da lì che si espandono nell’età cortese in tutta
Europa.
I germani del Mar del Nord che che Tacito chiama PROXIMI OCEANO sono i
protagonisti della migrazione in Britannia e colore che gettano le basi della futura
civiltà, cultura e della lingua Inglese.
L’altro gruppo di germani occidentali è quello che Tacito definisce degli Istevoni e
Maurer li definisce germani della VESA-RENO cioè i germani stanziati lungo il corso
di questi due fiumi. Anche in questo caso durante l’epoca di Tacito questi gruppo
avrà tantissime tribù, c’erano i Catti che erano una sorta di pirati anche loro, gli
Usipeti , i Batavi in Olanda , i Tectari , i Bructari , gli Ubi. Tante di queste popolazioni
che spariscono poi di tutte queste popolazioni dei gruppi degli Istevoni il gruppo più
importante anche se un po’ il loro ricordo si perde è il gruppo dei Cherusci.
I Cherusci con il loro capo Erminio sono protagonisti di un fatto storico epocale e
importante per la nascita dell’Europa, questo Arminio era figlio di un nobile della
stirpe dei Cherusci un all’elleato dei romani perché come spesso succedeva all’inizio
di scontrano con i germani ma più ad un certo punto i germani vista la loro
attitudine all’attività bellica erano facilmente alleati nell’esercito dell’impero
imperiale e nei secoli successivi finirono anche per diventare dei condottieri
importanti, scalare i gradi della gerarchia militare. Pensiamo per esempio a Stilicone
che è un vandalo e diventa un generale imperiale lungo l’epoca di Giustiniano.
Arminio era dunque uno di questi, era anche lui un alleato di Roma che però ad un
certo punto li tradisce. Succede che nel nove d.c ci sarà una battaglia che si rivelerà
una sconfitta clamorosa per l’impero romano , una battaglia tra l’esercito dei
Cherusci capeggiati da Arminio e le armate romane. In modo particolare si tratta di
tre legioni comandate da Quintilio Varo. Questa battaglia avvenne nella foresta di
Teutoburgo, è una battaglia che viene citata e poi descritta ovviamente non dia
germani che in questo periodo erano popolazioni barbare portatrici di una cultura
orale. Quindi tutte le testimonianze di queste popolazioni e la descrizione di questa
battaglia proviene da tutte le fonti romane, ci sono tantissime testimonianze che
ricordano questa clamorosa sconfitta per i romani.
Quindi le tre regioni di Quintilio Varo furono distrutte in questa battaglia, questa
battaglia fu decisiva perché in qualche modo arresti definitiva l’attività dei germani
in Germania.
I romani con Cesare conquistarono la Gallia, abbiamo la conferma con il francese
che nasce dal sincretismo tra il superstrato latino e il sostrato di origine celtica che
era il gallico.
I galli furono conquistati ma ad un certo punto volevano anche conquistare la
Germania ma non ci riuscirono perché dovettero arrendersi . Con la battaglia di
Teodoburgo nel 9 d.c. dove un gruppo non particolarmente numeroso dei Cherusci
capeggiati da Arminio sbaraglia in maniera definitiva l’esercito imperiale e da quel
momento in poi è come se i romani fermano la loro avanzata in Germania.

Non abbiano nulla che ci parla di Arminio, che ebbe un destino molto triste perché
lui rappresenta il primo e forse più grande di questi eroi germanici perché è quello
che di fatto arresta l’avanzata dei romani quindi il suo merito fu enorme, eppure
non ci sono carmi o poemi o romanzi che celebrano questa battaglia sul piano
letterario. Di Arminio non abbiamo un testo di genere epico-eroico che lo ricordi
perché probabilmente quest’episodio della battaglia di Teotoburgo che fu un atto
eroico importante avvenne in un epoca troppo precoce nel nove d.c quando i
germani non scrivevano e la narrazione di questa battaglia la conosciamo da tante
testimonianze storiche scritte in latino da autori diversi dai germani, perché poi l’eco
di questa battaglia si perde perché finiranno tra i quarto e il sesto secolo per
affermarsi i grandi condottieri di questo ceto nobile guerriero aristocratico che
diventeranno protagonisti diversi secoli dopo delle grandi leggende eroiche .
Erminio ha vissuto e ha operato in un periodo troppo antico e nel frattempo il suo
ricordo si perde completamente e non viene più recuperato.
Le imprese dei goti si mantengono nel tempo perché hanno luogo nel quarto e sesto
secolo e poi poco tempo dopo vengono messe per iscritto nella letteratura epico
eroica , invece le gesta di questa grande impresa di Arminio che pure probabilmente
è la più grande questa invece di perde il ricordo nella cultura germanica ma nel
mondo romano no. Il romano però non la celebra , la ricorda come un fatto di
cronaca.
Il mito di Armonio verrà recuperato in maniera artificiosa secoli dopo durante il
periodo dell’umanesimo quando inizieranno tutti questi studi anche nel mondo
germanico, per esempio viene scoperta la Germania di Tacito e viene pubblicata,
quando inizieranno gli studi per recuperare le grandi vestigia delle civiltà
germaniche antiche e allora si recupera anche il mito di Arminio.
Tant’è che poi Arminio viene poi celebrato però ormai il periodo della letteratura
epico-eroica si era esaurito perché era vitale in germanica ancora durante il periodo
dell’etá cortese fino al tredicesimo secolo.

Queste popolazioni ad un certo punto nonostante la grandezza che caratterizza in


modo particolare l’impresa di Arminio, queste popolazioni ad un certo punto
spariscono perché ad un certo punto verranno tutte a confluire sincretisticamente
parlando come sorte di leghe e associazioni di popoli in una grande lega che è quella
dei Franchi.
I FRANCHI si affermano per la prima volta nelle fonti storiche nella metà del terzo
secolo quando ancora erano localizzate in un territorio poco esteso che corrisponde
al Belgio attuale, e uno dei suoi primi sovrani fu Childerico.
Gli Istevoni finiranno poi per essere rappresentati dai Franchi che gradualmente a
partire dal terzo secolo diventeranno sempre più potenti e allargheranno i loro
domini, andranno gradualmente assoggettando tutte le popolazioni germaniche
continentali. I franchi assoggettano tante popolazioni germaniche meridionali e
fonderanno un regno molto potente.

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