• Enantiomeri: sono due isomeri che sono l’uno l’immagine speculare dell’altro
1.2 I GRUPPI FUNZIONALI
Determinano le caratteristiche biologiche di una molecola e si trovano in sostituzione
di uno o più atomi di idrogeno, aiutano anche a determinare a quali tipi di reazioni
chimiche i composti organici possono partecipare.
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1. Aldeidi: ha il gruppo carbonilico posizionato alla fine dello scheletro carbonioso
quindi R-CHO
2. Chetone: ha il gruppo carbonilico interno quindi R-CO-R
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• Polari: hanno caratteristiche idrofile e possono essere privi di carica oppure elettricamente
carichi. Si presentano acidi quando le catene laterali contengono un gruppo carbossilico
dissociato; basici quando hanno il gruppo amminico carico positivamente;
Alcune proteine contengono anche amminoacidi diversi dai 20 comuni amminoacidi; questi
amminoacidi rari sono prodotti per modificazioni delle proteine comuni dopo che questi sono
entrati a far parte della proteina e sono idrossiprolina, idrossilisina, desmosina. Esistono
puoi degli amminoacidi non proteici che si trovano liberi e sono precursori del metabolismo.
Dal punto di vista nutrizionale per gli animali, gli amminoacidi possono anche essere
classificati in:
• Essenziali: quelli che devono essere introdotti con la dieta poiché non sono sintetizzabili
dall’organismo umano e sono isoleucina, lucina, lisina, metionina, fenilalanina,
treonina, triptofano, valina, istidina e arginina per i bambini
• Non essenziali: tali amminoacidi sono sintetizzabili dall’organismo.
Gli amminoacidi si combinano tra di loro legando il carbonio del gruppo carbossilico,
all’azoto del gruppo amminico di un’ altra mediante condensazione. Il legame covalente
carbonio azoto è chiamato peptidico, quando si legano due amminoacidi si forma un
dipeptide, una catena più lunga è un polipeptide.
Le proteine si distinguono in quattro livelli di organizzazione
Struttura primaria
È la successione degli amminoacidi che formano la catena polipeptidica, tale informazione è
contenuta nei geni; la struttura primaria è sempre rappresentata da una semplice forma lineare
a “filo di perle”. Comunque la struttura di una proteina è assai più complessa ed è
strettamente correlata alle funzioni che essa stessa svolge, coinvolgendo le interazioni tra i
vari amminoacidi.
Struttura secondaria
In alcune regioni della catena polipeptidica se trovano delle strutture regolari perchè
mantenute da legami ad idrogeno tra alcuni atomi della catena dello scheletro. I tipi più
comuni di struttura secondaria sono
• Alfa-elica: è una regione in cui la catena polipeptidica forma un avvolgimento a spirale,
qui il legame ad idrogeno si froma tra un ossigeno con parziale carica negativa del gruppo
carbossilico di un amminoacido, e un idrogeno, con parziale carica positiva, proveniente
dal gruppo amminico che si trova in quarta posizione rispetto al precedente; quindi in
ciascuna siprale dell’elica si trovano 3,6 amminocidi. Tale struttura è tipica delle proteine
fibrose
• Beta-foglietto: qui i legami ad idrogeno si formano tra catene polipeptidiche differenti o
anche tra regioni differenti di una stessa catena peptidica ripiegata su se stessa. Il foglietto
che ne deriva ha una conformazione generale pieghettata. Tale struttura è tipica delle
proteine flessibili, come la fibroina, perchè la distanza tra le ripiegature è fissata.
Struttura terziaria
È la forma complessiva assunta dalla catena polipeptidica. Tale struttura tridimensionale è
determinata da 4 fattori che implicano interazioni tra i gruppi R lungo la stessa catena. Questi
includono
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• Legami ad idrogeno
• Legami ionici
• Interazioni idrofobiche, dovute alla tendenza dei gruppi apolari a disporsi all’interno della
struttura
• Legami covalenti, noti come ponti disolfuro
Struttura quaternaria
È presente solamente nelle proteine più complesse fromate da più catene polipeptidiche.
Deriva dalla struttura terziaria delle singole catene e rappresenta la disposizione di una catena
rispetto all’altra, esempio è l’emoglobina
Si può quindi dedurre che la struttura di una proteina contribuisca a determinarne la sua
attività biologica. Ogni proteina infatti può avere varie regioni strutturali ognuna con una
funzione, tali proteine sono chiamate proteine modulari costituite cioè da una o più regioni
globulari dette domini, collegate da regioni meno compatte della catena polipeptidica.
L'attività biologica di una proteina può essere modificata da cambiamenti nella sequenza
aminoacidica che portano a cambiamenti della sua conformazione, per esempio la malattia
genetica nota come anemia falciforme, porta la sostituzione dell'amminoacido acido
glutammico con la vallina. Cambiamenti della struttura tridimensionale di una proteina
possono alterare la sua attività biologica, quando una proteina viene scaldata, sottoposta
significativi cambiamenti di ph o trattata con prodotti chimici la sua struttura terziaria diventa
disordinata e le catene polipeptidiche si aprono producendo una conformazione meno
ordinata. Questo srotolamento dovuto alla rottura di legami idrogeno e legami ionici è
associato alla perdita dell'attività biologica della proteina. Tale cambiamento di
conformazione e la conseguente perdita di attività biologica vengono definiti denaturazione
della proteina.
2.2 ACIDI NUCLEICI
Sono polimeri formati dalla ripetizione di monomeri detti nucleotidi formati a loro volta da
una parte organica detta nucleoside ed acido fosforico legati con legame estero. Gli acidi
nuclei ci trasmettono l'informazione ereditaria e determinano quali proteine devono essere
sintetizzate dalla cellula. Nella cellula ci sono due tipi di acidi nuclei: l'acido ribonucleico
( RNA) e l'acido desossiribonucleico (DNA).il DNA costituisce geni, il materiale tre della
cellula e contiene le istruzioni per sintetizzare tutte le proteine e tutto l'RNA. L'RNA invece
interviene nel complesso processo in cui gli aminoacidi vengono legati tra di loro. Alcuni tipi
di RNA, noti come Ribo dhimmi, possono addirittura funzionale come catalizzatori specifici.
Gli acidi nuclei sono formati da nucleotidi, unità molecolari costituiti da uno zucchero a 5
atomi di carbonio, il ribosio o il desossiribosio, legati attraverso un legame glicosidico ad
una base azotata (tutto questo forma il nucleoside) e una molecola di acido fosforico, che da
acidità alla molecola. I nucleotidi sono uniti tra loro da un legame fosfodiesterico ,costituito
da un gruppo fosfato attaccato allo zucchero che si rifà con covalentemente allo zucchero del
nucleotide adiacente.
2.2.1 Nucleoditi
Oltre ad essere importanti come subunità del DNA e dell'RNA, i nucleotidi nucleotidi sono
fondamentali per altre funzioni cellulari vitali. L’adenosina trifosfato (ATP), costituita da
Adenina, tre gruppi fosfato e ribosio, è la più importante molecola energetica della cellula.
Analogamente all’ATP, la guanosina trifosfato (GTP), un nucleotide che contiene la base
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guanina, può trasferire energia cedendo un gruppo fosfato e anche un ruolo importante nella
segnalazione cellulare. Un nucleotide può essere trasformato in una forma alternativa con
specifiche funzioni cellulari. La TP, ad esempio, è convertito in adenosina monofosfato
ciclico (cAMP) grazie all'enzima adenilato ciclasi, una molecola analoga è la guanosina
monofosfato ciclico (cGMP). Le cellule contengono diversi nucleotidi che rivestono una
certa importanza nei processi metabolici, ad esempio il NAD, nicotinammide adenin-
dinucleotide.