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QUESTIONE DELLA PRAGMATICA

La pragmatica è la dimensione che connette il testo (occorrenza comunicativa) ad


elementi extratestuali, cioè elementi interpretabili solo avendo accesso all’intera
situazione comunicativa. All’interno della pragmatica vi sono tutta una serie di fattori,
come ad esempio i deittici o le implicature. Il fenomeno delle implicature è il
fenomeno per il quale quando si produce una predicazione, quest’ultima contiene
come precondizione la presenza di un’altra affermazione che però non è stata prodotta.
Esempio di frase con implicatura:
Hai smesso di fumare? → L’implicatura è che la persona fuma o ha fumato. La
risposta “sì” implica che fumava, la risposta “no” pure. Non c’è dunque una risposta
che non sia un’accettazione dell’implicatura, il discorso ha già dato un’asserzione. Se
si produce una qualunque frase con un’implicatura conversazionale e si vuole che la
macchina interpreti adeguatamente l’implicatura, bisogna essere in grado di
esplicitare l’implicatura, ovvero identificare in quali contesti una frase contiene
un’implicatura e renderla esplicita, fare in modo che la macchina sia capace di
ricostruire l’implicatura a partire dal riconoscimento del testo dell’asserzione
implicata. Ciò avviene perché continuamente l’essere umano produce testi che non
sono massimamente espliciti, come ad esempio accade nell’enciclopedia, ma possiede
la capacità di sintetizzare attraverso strutture che abbiano implicature. Quando una
macchina deve interpretare e capire un testo, dovrebbe anche essere in grado di
compiere determinate inferenze che le permettano di ricostruire il percorso logico
soggiacente ad un’affermazione. Si tratta di operazioni complesse, tuttavia la
linguistica computazionale tratta anche argomenti dall’enorme delicatezza dal punto
di vista del contenuto. Ne sono un esempio i cosiddetti Sistemi Esperti, ossia dei
sistemi di valutazione di dati testuali che permettono alla macchina di dare risposte
paragonabili ad un esperto di una determinata area. Un tipico sistema esperto è un
sistema che sulla base dell’indicazione dei sintomi che mostra un paziente ed espressi
linguisticamente, sa individuare la diagnosi. È un sistema che deve valutare molteplici
aspetti dell’insieme dei sintomi, avendo accesso alle informazioni rappresentate da
sistemi formali che simulano la competenza dell’esperto con il vantaggio di poter
gestire una quantità di dati maggiore a quelli che un singolo individuo può possedere,
senza l’accesso ad informazioni di base dovute all’esperienza. Applicato a
quest’ambito, il sistema ha un tasso alto di variabilità.
QUESTIONE SCRITTO E PARLATO: pur essendo entrambe manifestazioni della
stessa lingua storico naturale, differiscono in maniera radicale nel modo in cui
utilizzano i mezzi a disposizione dell’essere umano nella produzione di testi, in
particolar modo esistono una serie di differenze, tra cui:
• Pianificazione dello scritto rispetto al parlato → tempi diversi. Il parlato avviene in
tempo reale, è costituito da unità più brevi perché poggia sulla memoria a breve
termine ed avvenendo in tempo reale si possono verificare interruzioni, riformulazioni
ecc. Sia come produttori, sia come riceventi, si è focalizzati sulla trasmissione del
senso, sulla ricerca della forma più esplicita, comprensibile e adeguata. Nello scritto
avviene piuttosto il contrario, infatti si potrebbero avere paragrafi molto lunghi che
possono avere editing o riformulazioni nella forma finale, ma che non appaiono in
quanto non c’è una pressione di tempo nella produzione e il ricevente riceve il
messaggio solo nel momento in cui questo è concluso. L’obiettivo comune rimane
quello del successo della comunicazione.
• Il parlato si realizza in un continuum → sotto vari punti di vista, anche se il più tipico
sotto l’aspetto computazionale è il fatto che le caratteristiche delle realizzazioni
fonetiche dei parlanti diversi di una determinata lingua possono essere diverse a causa
delle peculiarità di pronuncia. Quando si creano strumenti in input o output che
richiedono un’elaborazione del parlato in quanto catena sonora, bisogna tener conto
dell’estrema variabilità (ad esempio pronunce diverse, non tipiche) che lo strumento
di riferimento dovrebbe poter individuare e analizzare.
• Il dialogo è un sistema collaborativo → tipico del parlato rispetto allo scritto ma non
esclusivo del parlato rispetto allo scritto. È un sistema nel quale il contributo di
ciascuno si inserisce linguisticamente in una struttura sintattica o pragmatica fatta di
tutti i turni, precedente e successivo. Ciò significa che lo scambio comunicativo
avviene producendo degli output che si legano a quanto detto precedentemente da un
altro interlocutore. Lo scritto può essere collaborativo sui social network, ad esempio,
tramite sms, ed è pur sempre di tipo dialogico, ma non così immediato come avviene
trovandosi faccia a faccia, in un contesto in cui è possibile percepire aspetti come
ironia, espressioni del viso, intonazione ecc.
Ci sono elementi fortemente associati al parlato e ad alcune tipologie di scritto che
costituiscono un problema per il trattamento automatico, poiché poggiano fortemente
su elementi extralinguistici o che sono veicolati da strumenti di tipo paralinguistico.

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